Piano dell`Illuminazione per il Contenimento dell

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Piano dell`Illuminazione per il Contenimento dell
Comune di Sant’Urbano
Provincia di Padova
Piano dell’Illuminazione per il
Contenimento dell’Inquinamento
Luminoso PICIL
art. 5 comma 1 lettera a) della LRV n. 17/2009
Responsabile del procedimento
Dr. Alessio Bergo - Ufficio Tecnico Comune di Sant’Urbano
Redatto da:
S.I.M.E.T. Srl - Via Marco Polo 31 35020 Albignasego (Pd)
Con la collaborazione di:
Ing. Alberto Rigoni - Galileia srl Piazza Eremitani 18 35121 Padova
INDICE
1.
PREMESSA ........................................................................................................................ 4
2.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO ........................................................................................... 6
3.
FINALITA’ DEL PICIL........................................................................................................... 7
4.
INQUADRAMENTO TERRITORIALE ..................................................................................... 8
4.1.
4.2.
4.3.
4.4.
4.5.
5.
Cenni storici ..................................................................................................................................... 8
Aree omogenee................................................................................................................................ 8
Classificazione funzionale delle strada ............................................................................................ 8
La classificazione illuminotecnica .................................................................................................... 9
Fasce di rispetto degli osservatori astronomici ............................................................................... 9
STATO DI FATTO DELL’ILLUMINAZIONE DEL TERRITORIO ...................................................10
5.1. Classificazione degli impianti .........................................................................................................11
5.1.1. Classificazione per tipologia di apparecchi ..........................................................................11
5.1.2. Classificazione per tipologia di sorgenti luminose ...............................................................12
5.1.3. Stato di conservazione degli impianti ..................................................................................13
5.2. I consumi di energia elettrica nella pubblica illuminazione ...........................................................14
5.3. Conformità degli impianti alla LRV n. 17/2009 ..............................................................................14
6.
PROGRAMMA DEGLI ADEGUAMENTI DEGLI IMPIANTI ESISTENTI .......................................18
7.
PROGRAMMA DELLE NUOVE INSTALLAZIONI D’ILLUMINAZIONE .......................................21
8.
PROGRAMMA DI MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ..........................................................27
9.
ANALISI ECONOMICA E RISPARMIO ENERGETICO ..............................................................28
10. IMPIANTI PRIVATI ............................................................................................................30
11. CONTROLLI E SANZIONI ....................................................................................................31
12. OBBLIGO DI AUTORIZZAZIONE..........................................................................................32
13. ALLEGATI .........................................................................................................................33
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1. PREMESSA
La Regione Veneto è stata la prima regione in Italia a prendere coscienza del fenomeno
dell'inquinamento luminoso, approvando nel giugno 1997, la legge n. 22 recante “Norme per la
prevenzione dell'inquinamento luminoso”.
Successivamente, sulla base delle esperienze maturate nel settore ed in ragione delle nuove
tecnologie intervenute nel campo dell'illuminazione in grado di consentirne una maggior qualità, un
maggior contenimento della dispersione di luce e del consumo energetico, il Consiglio regionale ha
ritenuto opportuno approvare la legge regionale 7 agosto 2009 n. 17, recante “Nuove norme per il
contenimento dell'inquinamento luminoso, il risparmio energetico nell'illuminazione per esterni e
per la tutela dell'ambiente e dell'attività svolta dagli osservatori astronomici”.
L’art. 5 di tale legge stabilisce che i Comuni si dotino del Piano dell’Illuminazione per il Contenimento
dell’Inquinamento Luminoso (PICIL), che costituisce l’atto di programmazione per la realizzazione dei
nuovi impianti di illuminazione e per gli interventi di modifica, adeguamento, manutenzione,
sostituzione ed integrazione sulle installazioni di illuminazione esistenti nel territorio comunale.
Il PICIL rappresenta, pertanto, uno strumento di azione per il contenimento dell’inquinamento
luminoso ed in particolare dei consumi energetici nell’ottica della salvaguardia del territorio e la
valorizzazione ambientale.
Sotto questo profilo la LRV n. 17/2009, all’art. 5, comma 3, in armonia con il Protocollo di Kyoto,
impone ai Comuni:
1. l’incremento massimo dell’1% annuo dei consumi energetici per la pubblica illuminazione
pubblica;
2. la sostituzione dei vecchi impianti con nuovi impianti a più elevata efficienza e minore
potenza installata e, quando possibile, la realizzazione di nuovi impianti con sorgenti
luminose di potenze inferiori a 75W a parità di punti luce;
3. l’adozione dei dispositivi per la riduzione del flusso luminoso.
Il Comune di San’Urbano, in relazione alla DGRV n. 2402 del 29 dicembre 2011 ha quindi presentato
richiesta alla Regione Veneto per l’ottenimento di un finanziamento per la predisposizione del PICIL.
La Regione Veneto con DGRV n. 2066 del 11 ottobre 2012 ha approvato la graduatoria dei Comuni
ammessi al contributo che hanno presentato richiesta di finanziamento per la predisposizione del
PICIL nei termini previsti. Il Comune di Sant’Urbano è rientrato nella graduatoria della Regione
Veneto per un importo totale concesso di 6.050 € rispetto a un totale richiesto di 12.100 €. Affinchè
la Regione Veneto possa erogare il finanziamento il Comune dovrà presentare all’Unità Complessa
Tutela Atmosfera una richiesta di erogazione corredata dalla copia conforme delle fatture inerenti la
stesura del PICIL, copia conforme dei provvedimenti di liquidazione delle spese sostenute e dei
provvedimenti comunali di approvazione del PICIL nonché copia del PICIL in formato elettronico. La
documentazione dovrà essere inviata alla Regione Veneto entro il 30 giugno 2014.
Si segnala inoltre che il Comune di Sant’Urbano ha aderito alla convenzione CONSIP servizio luce 2 –
lotto 2 e dal 1 gennaio 2012 l’attuale gestore e affidatario dell’incarico per la gestione degli impianti
di pubblicazione illuminazione è la società S.I.M.E.T. Srl di Albignasego.
Il vantaggio di avere un unico gestore per una durata di 9 anni permetterà una più corretta
razionalizzazione e gestione della pubblica illuminazione in particolare:
4
uniformare le tipologie di armature e delle lampada da installare nei nuovi impianti e nelle
riqualificazioni;
uniformare le tipologie dei quadri elettrici di comando;
uniformare le tipologie dei sostegni da utilizzare nelle nuove installazioni e nelle
riqualificazioni.
La data di riferimento delle analisi e dei dati riportati nel presente documento è il 31 gennaio 2013.
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2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
LRV n. 17/2009 “Nuove norme per il contenimento dell’inquinamento luminoso, il risparmio
energetico nell’illuminazione per esterni e per la tutela dell’ambiente e dell’attività svolta
dagli osservatori astronomici”
DGRV 8 novembre 2011, n. 1820 “Elenco delle associazioni a carattere almeno regionale,
aventi a scopo statutario lo studio ed il contenimento del fenomeno dell’inquinamento
luminoso”
DGRV 29 dicembre 2011, n. 2410 “Primi indirizzi per la predisposizione del PICIL”
DGRV 29 dicembre 2011, n. 2402 “Criteri e modalità per l'erogazione dei contributi da
concedere ai Comuni che promuovono interventi per il contenimento del fenomeno
dell'inquinamento luminoso”
DGRV 11 ottobre 2012, n. 2066 “Approvazione della graduatoria dei Comuni ammessi a
contributo per interventi di contenimento del fenomeno dell’inquinamento luminoso –
Redazione del PICIL”
Norma UNI 11248 ottobre 2012 “Selezione delle categorie illuminotecniche”
Norma UNI EN 13201-2 settembre 2004 “Requisiti prestazionali”
Norma UNI EN 13201-3 settembre 2004 “Calcolo delle prestazioni”
Norma UNI EN 13201-4 settembre 2004 “Metodi di misurazione delle prestazioni
fotometriche”
Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285 “Nuovo codice della strada”, pubblicato sulla G.U.
n. 114 del 18 maggio 1992 e s.m.i.
Decreto Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 5 novembre 2001 n. 6792 “Norme
funzionali e geometriche per la costruzione delle strade”, pubblicato sulla G.U. n. 3 del 04
gennaio 2002 e s.m.i.
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3. FINALITA’ DEL PICIL
Con particolare riferimento all’art. 1 della LRV n. 17/2009, le finalità del PICIL possono così essere
riassunte:
la riduzione dell'inquinamento luminoso e ottico, nonché la riduzione dei consumi energetici
da esso derivanti;
l'uniformità dei criteri di progettazione per il miglioramento della qualità luminosa degli
impianti per la sicurezza della circolazione stradale;
la protezione dall'inquinamento luminoso dell'attività di ricerca scientifica e divulgativa
svolta dagli osservatori astronomici;
la protezione dall'inquinamento luminoso dell'ambiente naturale, inteso anche come
territorio, dei ritmi naturali delle specie animali e vegetali, nonché degli equilibri ecologici sia
all'interno che all'esterno delle aree naturali protette;
la protezione dall'inquinamento luminoso dei beni paesistici, così come definiti dall'art. 134
del Dlgs n. 42/2004, "Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'art. 10 della
legge n. 137/2002" e s.m.i.;
la salvaguardia della visione del cielo stellato, nell'interesse della popolazione regionale;
la diffusione tra il pubblico delle tematiche relative all'inquinamento luminoso e la
formazione di tecnici con competenze nell'ambito dell'illuminazione;
l’adozione di uno strumento di programmazione dei lavori, può portare a vantaggi
derivanti essenzialmente dalla razionalizzazione e dal coordinamento degli interventi che
si susseguiranno nel tempo. Ciò porterà ad evitare sprechi e sovrapposizioni nella
realizzazione di opere parziali che risulteranno necessariamente congruenti tra loro;
inoltre si potranno conseguire:
o
economie di scala dovute alla riduzione delle tipologie delle apparecchiature e alla
ottimizzazione delle stesse;
o
economie di costruzione dovute alla razionalizzazione e alla contestualità degli
interventi nel sottosuolo per l’insediamento dei vari servizi;
o
economie congruenti dall’adozione di sistemi a tecnologia avanzata a bassi oneri di
gestione in termine energetici e manutentivi.
Il PICIL deve quindi essere inteso come uno strumento tecnico che preveda e disciplini le modalità di
intervento nella esecuzione dei futuri progetti e lavori di pubblica illuminazione al fine di
regolamentarne l’inserimento nella aree comunali. Il piano disciplinerà anche tutti quegli interventi
privati per attività commerciali, sportive, ornamentali che hanno incidenza nell’area pubblica.
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4. INQUADRAMENTO TERRITORIALE
Sant'Urbano è un comune di 2.178 abitanti (dati ISTAT al 31 dicembre 2010) della provincia di
Padova. La superficie comunale occupa un’area pari a 31,84 km² e una densità di 68,4 abitanti/km².
L’altitudine media sul livello del mare è pari a 9 metri. Le frazioni del comune sono Balduina, Ca'
Morosini e Carmignano. I Comuni confinanti sono Barbona, Granze, Lendinara (RO), Lusia (RO),
Piacenza d'Adige, Vescovana, Vighizzolo d'Este e Villa Estense.
4.1.
Cenni storici
Tra le province di Rovigo e Padova, a ridosso dell’Adige, si estende il Comune di Sant’Urbano, un
crocevia di differenti culture, influenze e molteplici legami, avvertiti con singolare intensità.
Ricchissima è la sua storia, testimoniata da numerosi reperti che risalgono al neolitico sino all’epoca
romana. Un’importante evoluzione si ebbe nel 1500 con i Veneziani che bonificarono i terreni
paludosi con una notevole spinta all’agricoltura. Gli insediamenti urbani sono diffusi, strutturati in
piccole dimensioni, senza grandi arterie che altererebbero l’ambiente circostante. Al limite della
frazione di Carmignano si estende l’oasi del Bosco dei Lavacci, un grande spazio verde, ricco di
tranquillità, piante ed animali. L’ambito dei Lavacci, altrimenti conosciuto come “Bacino Valgrande”,
deriva dal vasto complesso di paludi, laghi e terre semisommerse che un tempo si estendeva tra le
province di Verona e Padova fino alle foci dell’Adige. Numerosissime sono le testimonianze del
passato, documentate attraverso opere d’arte, ville di notevole pregio (come Villa Nani Loredan),
architettura rurale e cristiana. Questo significativo patrimonio ha costituito la base per un’apertura
verso l’arte contemporanea riscontrabile in numerose opere monumentali.
4.2.
Aree omogenee
Ai fini di una corretta progettazione illuminotecnica il territorio comunale è stato suddiviso in zone
omogenee, individuando nello specifico:
centro storico;
zone residenziali e aree verde di pertinenza;
zone artigianali;
zone agricole;
piste ciclabili.
La suddivisione grafica del territorio in zone omogenee è riportata nelle tavole grafiche allegate al
Piano Regolatore Comunale.
4.3.
Classificazione funzionale delle strada
La classificazione funzionale della rete stradale del Comune di Sant’Urbano è stata approvata con
deliberazione di Giunta Comunale n. 59 del 24/03/1965 ratificata con deliberazione di Consiglio
Comunale n. 61 del 30/05/1965 e successivamente aggiornata con deliberazione di Consiglio
Comunale n. 29 del 29/02/1985.
8
La classificazione stradale dovrà essere fornita da parte dell’amministrazione comunale ogni qual
volta si renderà necessaria per una corretta progettazione e identificazione del tipo di strada per la
scelta della classificazione illuminotecniche di cui al paragrafo successivo.
I progettisti dovranno quindi fare richiesta formale agli uffici Comunali che risponderanno per
iscritto.
4.4.
La classificazione illuminotecnica
La norma UNI 11248 dell’ottobre 2012 “Selezione delle categorie illuminotecniche” individua le
prestazioni illuminotecniche degli impianti di illuminazione atte a contribuire, per quanto di
pertinenza, alla sicurezza degli utenti della strada ed in particolare:
indica come classificare una zona destinata al traffico ai fini della determinazione della
categoria illuminotecnica che le compete;
fornisce la procedura per la selezione delle categorie che competono alla zona classificata;
identifica gli aspetti che condizionano l’illuminazione stradale attraverso la valutazione dei
rischi;
permette il conseguimento del risparmio energetico e la riduzione dell’impatto ambientale.
Il prospetto 1 della norma UNI 11248 ottobre 2012 riporta la classificazione delle strada secondo la
normativa vigente ed individua le categorie illuminotecniche di ingresso per l’analisi dei rischi.
La classificazione della strada deve essere comunicata al progettista dal Comune o dal gestore
della strada, valutate le reali condizioni ed esigenze.
La categoria illuminotecnica di ingresso per l’analisi dei rischi, così selezionata, non può essere
utilizzata direttamente nel progetto, ma deve essere sottoposta all’analisi dei rischi
OBBLIGATORIA di cui al capitolo 7 della norma UNI 11248 ottobre 2012.
Effettuata l’analisi dei rischi il progettista identificherà quindi la categoria di progetto/esercizio per
effettuare i calcoli illuminotecnici tramite la norma UNI EN 13201-2 “Requisiti prestazionali”.
La procedura individuata dalla norma UNI 11248 ottobre 2012 dovrà essere effettuata dal
progettista per tutti gli interventi di riqualificazione degli impianti esistenti e per tutte le nuove
installazioni di pubblica illuminazione. Il progetto illuminotecnico dovrà essere fornito dal progettista
al Comune ai sensi dell’art. 7 della LRV n. 17/2009 con tutti i documenti obbligatori previsti al
comma 4 dell’art. 7 della LRV n. 17/2009.
4.5.
Fasce di rispetto degli osservatori astronomici
Il Comune di Sant’Urbano non rientra nelle fasce di rispetto degli osservatori astronomici previsti
dall’art. 8 della LRV n. 17/2009.
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5. STATO DI FATTO DELL’ILLUMINAZIONE DEL TERRITORIO
L’analisi dello stato di fatto degli impianti è stata condotta a partire dalle informazioni derivanti dal
censimento effettuato dalla ditta S.I.M.E.T. Srl, aggiornato al 31 gennaio 2013.
Il censimento effettuato prevede una puntuale identificazione del singolo corpo illuminante
univocamente identificato, i dati del quale sono stati inseriti in un database e in una planimetria
elettronica. Sono stati rilevati anche i quadri di comando e le linee elettriche di alimentazione.
Dal censimento emerge che il sistema della pubblica illuminazione del Comune di Sant’Urbano si
compone di 1.094 punti luce distribuiti in 59 quadri di comando per una potenza complessivamente
installata di circa 135 kW. Il rapporto punti luce/abitanti risulta quindi essere pari a 0,5.
Nella seguente tabella si riporta l’elenco dettagliato dei quadri elettrici censiti con il numero dei
punti luce alimentati.
Quadro
001
003
004
006
007
008
010
011
012
013
014
015
016
017
018
019
020
021
022
024
025
026
027
028
030
031
032
033
037
038
n° punti luce
2
47
51
23
19
20
25
23
1
6
8
14
13
11
7
7
17
3
28
15
18
21
24
1
32
20
1
5
11
23
039
040
041
043
045
046
047
048
049
050
051
052
053
054
055
056
057
058
059
060
061
062
063
064
065
066
067
068
069
Totale complessivo
10
1
3
5
15
16
99
82
39
82
6
1
1
1
1
1
1
1
1
1
17
1
33
1
1
1
29
12
67
79
1094
5.1.
Classificazione degli impianti
5.1.1. Classificazione per tipologia di apparecchi
Per poter fornire un resoconto sugli impianti del Comune di Sant’Urbano, si è scelto innanzitutto di
classificarli e suddividerli secondo la classificazione seguente:
1. Impianti con apparecchi stradali: adibiti all’illuminazione della rete stradale, sono costituiti
da apparecchi con ottica stradale e non, dotati comunque di sostegno sopra i 6 m di altezza,
i quali rappresentano la categoria più diffusa nel territorio comunale.
2. Impianti con apparecchi d’arredo urbano: punti luce costituiti da corpi illuminanti di altezza
generalmente inferiore ai 6 metri, utilizzati per l’illuminazione di aree residenziali, giardini
pubblici, piazze che associano caratteristiche di design alla funzione di illuminazione.
3. Impianti con punti luce proiettori: fanno parte i proiettori utilizzati per illuminare edifici o
costruzioni di valore architettonico quali chiese o edifici storici.
4. Impianti con punti luce per illuminazione dei sottoportici, a pavimento e lampeggianti: punti
luce utilizzati per l’illuminazione dei sottoportici e per l’illuminazione di piazze o giardini con
apparecchi incassati nel pavimento della sede stradale.
Si riporta il grafico che riassume numericamente la situazione complessiva dell’intero parco
impiantistico secondo le classificazioni sopra riportate.
Numero punti luce presenti nel comune di Sant’Urbano
Come si può osservare dal grafico più del 60% dei punti luce è costituito da apparecchi stradali,
mentre gli apparecchi di arredo urbano costituiti da lampioni e da punti luce artistici rappresentano
circa il 30% del totale.
11
Nell’elenco seguente vengono riportate le diverse tipologie di corpi illuminanti attualmente installati
e alcuni esempi fotografici di tipologie di punti luce più frequenti nel territorio comunale.
AEC DUE
AEC Ecolo
AEC Kaos 1
AEC Serika
Delineatore di curva a LED
Disano "FARO"
Disano Indio
DISANO Sella 2
DISANO Sfera
Disano Torpedo
GE Euro Street
GRECHI
LEG Altair 1
LEG Altair 2
MARTINI
MARTINI Brikko
NERI "Sfera"
NERI 6356
NERI LA600
Neri SN210A
NOVALUX City
OSRAM Halodium
PHILIPS Cometa P
PHILIPS Traffic Vision
PRISMA
Proiettore
SCHREDER Saphir
Sconosciuta
Tiros
Totale complessivo
131
22
28
295
16
8
3
17
24
33
8
2
27
152
24
28
6
13
5
96
6
2
26
24
40
6
35
5
12
1094
Neri SN210A
Sfera
AEC Serika
LEG Altair 2
LEG Altair 2 VP
5.1.2. Classificazione per tipologia di sorgenti luminose
Le tipologie di lampade installate nel territorio del Comune di Sant’Urbano sono principalmente
quelle a scarica nel gas suddivise in lampade a vapori di mercurio da 125 W e lampade ai vapori di
sodio ad alta pressione da 100 e 150 W. In misura minore sono presenti anche lampade fluorescenti
e a led.
La tabella e il grafico sotto riportato riepilogano in quantità e tipologia la composizione del parco
lampade. Nel complesso il Comune di Sant’Urbano dispone di 489 lampade ai vapori di sodio e
447 lampade ai vapori di mercurio.
12
TIPO LAMPADA
ALOGENI
CDM
FLUOR. COMP.
JOD. MET.
LED
SAP (SON-E)
SAP (SON-T)
SBP (SOX)
VAP. MERC.
Totale complessivo
POTENZA LAMPADA (W)
3,6 9 18 26 50 70 78 80 100 125 150 250 300 400 TOTALE
17
1
18
5
5
40 7
47
6
1
2
1
10
28
8 16
52
8
2
2
2
14
17
312
101 50
6
486
12
12
6
438
6
450
28 40 7 12 17 38 16 6 320 438 104 60 1
7
1094
TIPO LAMPADE
2%
1%
1%
4%
1%
5%
ALOGENI
CDM
FLUOR. COMP.
41%
JOD. MET.
LED
SAP (SON-E)
SAP (SON-T)
44%
SBP (SOX)
VAP. MERC.
1%
Per quanto riguarda le modalità di regolazione degli impianti, solo tre quadri sono muniti di riduttore
di flusso luminoso centralizzato delle lampade. I quadri interessati sono il Q22, Q68 e Q69 per un
totale di 174 punti luce.
5.1.3. Stato di conservazione degli impianti
Notevole importanza ricopre l’analisi dello stato di conservazione dei punti luce e dei sostegni
presenti nel territorio del Comune.
13
Gli apparecchi delle diverse classificazioni e i sostegni sono stati caratterizzati anche sotto il punto di
vista del loro stato di conservazione e più precisamente:
Stato buono: appartengono a questa categoria sostegni ed armature di recente installazione,
allineati con gli standard normativi attuali, che non presentino anomalie che ne
compromettano l’efficienza.
Stato sufficiente: i sostegni e le armature che pur non essendo in ottimo stato, o non
rispettando le vigenti normative, assolvono al loro compito funzionale e non costituiscono
potenziale pericolo alla sicurezza dei cittadini.
Stato pessimo: in questa categoria vengono classificati i sostegni e le armature che non
rispondono alle normative vigenti, risultano poco efficienti e possono rappresentare un
pericolo per la sicurezza a causa del loro pessimo stato di conservazione.
Gli apparecchi e i sostegni presenti nel territorio comunale risultano essere in buono stato per il
95 % dei casi.
5.2.
I consumi di energia elettrica nella pubblica illuminazione
Con riferimento ai consumi di energia elettrica degli impianti di pubblica illuminazione si riporta il
consumo totale per l’anno 2012, rilevato dalle fatture dell’energia elettrica fornite dalla ditta
S.I.M.E.T. Srl, attuale intestatario dei contratti di fornitura.
Il consumo misurato nell’anno 2012 è stato pari a circa 540.000 kWh.
Come previsto dall’art. 5 comma 3 della LRV n. 17/2009 il Comune dovrà verificare annualmente
l’incremento massimo dei consumi di energia elettrica, pari all’1 %/anno.
Non disponendo dei dati relativi agli anni precedenti, si prende quindi come riferimento l’anno 2012.
Nel corso dell’anno 2013 quindi l’aumento massimo consentito dei consumi relativi alla pubblica
illuminazione potrà essere di 5.400 kWh.
5.3.
Conformità degli impianti alla LRV n. 17/2009
La verifica della conformità dei corpi illuminanti alla LRV n. 17/2009 è stata eseguita controllando il
valore dell’intensità luminosa per angoli gamma di 90° e oltre.
Per tale verifica è indispensabile ricevere dal produttore, ai sensi e nei modi indicati all’art. 7 comma
4 lettera a) della LRV n. 17/2009, la tabella fotometrica dell’apparecchio illuminante (che
rappresenta l’intensità luminosa per ogni angolo C e Gamma). Qualsiasi autodichiarazione del
produttore non ha alcun valore ai fini della legge, in quanto gli unici elementi per verificare la
rispondenza di legge sono le misurazioni fotometriche dell’apparecchio, certificate preferibilmente
da un ente terzo quale ad esempio l’IMQ e comunque firmate dal responsabile tecnico del
laboratorio di misura che le ha emesse.
Di seguito è riportata la tabella delle intensità luminose (cd/klm) emesse in ogni direzione C e
Gamma di un corpo illuminante presente nel territorio comunale (AEC Kaos 1 VP con lampada da
70 W SAP-T.
14
Come si può facilmente verificare, la tabella riporta un esempio di dati fotometrici di un apparecchio
conforme alla normativa regionale, avendo intensità luminosa per un angolo di 90° ed oltre, di zero
candele. Per essere conforme alla LRV n. 17/2009 le tabelle fotometriche devono contenere valori di
intensità luminosa massima che non superi 0 cd/klm o 0,49 cd/klm per angoli gamma superiori o
uguali a 90° per ogni piano C.
Analizzando il rilievo dei punti luce, ed effettuata l’analisi delle tabelle fotometriche, per i corpi
illuminanti per cui è stato possibile risalire al file eulumdat rilasciato dal produttore, si può evincere
quanto segue.
Le armature presenti nel territorio comunale che attualmente rispettano le prescrizioni della
LRV n. 17/2009 sono:
n. 28 AEC Kaos 1
n. 22 AEC Ecolo
n. 8 GE Euro Street
n. 20 corpi illuminanti installati sotto i portici
Quindi solo il 10 % circa dei corpi illuminanti presenti nel territorio comunale rispetta le prescrizioni
contro l’inquinamento luminoso previste dalla LRV n. 17/2009.
Gli apparecchi sopra elencati sono costituiti da corpi illuminanti installati orizzontali e con vetro di
protezione piano, o chiusura piana; tali apparecchi inoltre presentano i seguenti importanti vantaggi:
non inquinano e non abbagliano;
15
si sporcano meno, e sono più facilmente pulibili;
hanno una minore perdita di efficienza;
non ingialliscono;
sono più resistenti anche ad eventi accidentali;
non sono elementi mobili nell’armatura a rischio di cadute.
I restanti punti luce analizzati presenti nel territorio comunale, quindi circa il 90 % del totale, allo
stato attuale non rispettano le prescrizioni previste dalla LRV n. 17/2009.
Si riportano alcune foto esemplificative di apparecchi presenti nel territorio comunale non conformi
alla prescrizioni della LRV n. 17/2009 :
Disano Torpedo
AEC Serika
Martini brikko
16
Philips Cometa P
Schreder Saphir
AEC Ecolo:
APPARRECCHIO
CONFORME ALLA LRV
N. 17/2009 MA
INSTALLATO IN
MANIERA NON
CORRETTA
LEG Altair 1
Sfera
17
6. PROGRAMMA DEGLI ADEGUAMENTI DEGLI IMPIANTI ESISTENTI
Alla luce degli elementi emersi nei precedenti capitoli e analizzando quanto previsto dalla
LRV n. 17/2009 si propone la seguente programmazione degli interventi di adeguamento degli
impianti esistenti non conformi alla legge.
L’art. 9 comma 10 cita che per gli impianti di illuminazione esistenti alla data d'entrata in vigore della
LRV n. 17/2009 e non rispondenti ai requisiti di cui all’art. 9, fatte salve le norme vigenti in materia
di sicurezza, è disposta la modifica dell'inclinazione degli apparecchi secondo angoli prossimi
all'orizzonte, con inserimento di schermi paraluce atti a limitare l'emissione luminosa oltre i
novanta gradi.
Tale riferimento normativo si riferisce ai soli corpi illuminanti per i quali è tecnicamente possibile
effettuare una modifica dell’inclinazione senza sostituzione dell’apparecchio, ovvero ai proiettori
in genere ed a particolari tipologie di corpi illuminanti.
I punti luce presenti nel territorio comunale di Sant’Urbano per i quali è possibile effettuare la
modifica dell’angolo di inclinazione per renderli conformi alle prescrizioni della LRV n. 17/2009
sono:
alcuni apparecchi AEC Ecolo che sono stati installati erroneamente con un angolo di
inclinazione maggiore di 90°
alcuni apparecchi a servizio di chiese e di edifici storici sono costituiti da proiettori che
spesso disperdono verso la volta celeste gran parte della luce utile e rimangono accesi per
parte o tutta la notte. Questi impianti dovranno essere spenti dalle ore 24.00 in poi. Se non
fosse possibile modificare l’angolo di inclinazione, o il proiettore fosse di tipo simmetrico è
necessario almeno indirizzare il flusso luminoso solo verso la facciata da illuminare e
verificare che il flusso non esca dalla sagoma dell’edificio.
Tale modifica può essere realizzata a breve termine (30-60 giorni) dall’approvazione del presente
documento, data la facilità e l’esiguo costo economico che comporta.
Per tutti gli altri corpi illuminanti presenti nel territorio, per i quali non è possibile effettuare la
modifica dell’angolo di inclinazione o la sostituzione della coppa di chiusura del corpo con una nuova
in vetro piano, e pertanto non rispondenti alla LRV n. 17/2009, è previsto l’adeguamento degli
impianti esistenti secondo le tempistiche previste dall’art. 12 della LRV n. 17/2009 e cioè:
12 Agosto 2014 adeguamento degli apparecchi e delle sorgenti con potenza ≥ 400 W;
12 Agosto 2019 adeguamento degli apparecchi e delle sorgenti con potenza ≥ 150 W;
12 Agosto 2024 adeguamento degli apparecchi e delle sorgenti con potenza < 150 W.
La scala di priorità degli interventi proposta è quindi la seguente:
1. riduzione degli orari di accensione o spegnimento degli impianti di illuminazione fuori norma
che illuminano dove non è necessario o luoghi comunque chiusi al pubblico (ad es. parchi
gioco recintati e chiusi nelle ore notturne, proiettori fuori norma che illuminano le facciate
degli edifici, segnapassi orientati verso l’alto, faretti). A tal proposito si segnala che il
Comune di Sant’Urbano, con la determina n. 12 del 18 febbraio 2013, in accordo con il
gestore degli impianti ha deciso di spegnere 251 corpi illuminanti;
2. adeguamento dei corpi illuminanti attraverso riorientamento delle armature ove possibile;
3. sostituzione delle lanterne e delle sfere più inquinanti;
18
4. sostituzione delle altre armature fuori norma secondo le tempistiche previste dall’art. 12
della LRV n. 17/2009;
L’analisi delle lampade installate evidenzia un elevato numero di punti luce di potenza pari a 150 W
al sodio ad alta pressione con un consumo energetico complessivo elevato.
In sede di progettazione dei singoli interventi di adeguamento alla LRV n. 17/2009, attraverso una
corretta progettazione illuminotecnica fondata sulla classificazione delle strade, si potrà determinare
la potenza più idonea da installare e quindi verificando se le attuali lampade da 150 W al sodio ad
alta pressione siano effettivamente necessarie per le tipologie di strade presenti nel territorio
comunale.
Il presente piano non scende a livello di dettaglio progettuale: solo una precisa progettazione
illuminotecnica potrà dare indicazioni sul reale fabbisogno di luce di ciascuna area.
Tenendo in considerazione che il comune di Sant’Urbano ha già approvato, e sono in fase di
esecuzione alcuni progetti di riqualificazione energetica e di adeguamento normativo, previsti
all’interno delle convenzione CONSIP, e delle politiche di spegnimento già attuate, il numero degli
apparecchi da adeguare una volta ultimati i lavori in corso risulta il seguente:
Interventi da eseguirsi a breve (entro 30-60 giorni dall’approvazione del PICIL)
PRIORITA’
QUANTITA’
DESCRIZIONE INTERVENTO
1
10(*)
Puntamento dei proiettori che illuminano monumenti e edifici storici, in
modo che la luce non fuoriesca dalla sagoma dell’edificio e
implementazione dello spegnimento automatico entro le ore 24:00
Interventi da eseguirsi entro il 12 agosto 2024
PRIORITA’
QUANTITA’
DESCRIZIONE INTERVENTO
1
12(*)
Sostituzione di apparecchi a sfera
2
17(*)
Sostituzione di apparecchi da arredo urbano non conformi (tipo Disano
Torpedo zona polo scolastico)
3
239(*)
Sostituzione di apparecchi stradali non conformi (tipo AEC Serika o Philips
Traffic Vision)
4
69(*)
Lanterne artistiche su pali in ghisa
5
4(*)
Segnapasso su giardini
(*) Non sono presi in considerazione i punti luce spenti per risparmio energetico al momento della redazione del presente documento. Nel
momento in cui si decidesse per la loro riattivazione, sarà necessario preventivamente analizzare la conformità degli stessi alla LR 17 e se
necessario provvedere al loro adeguamento
E’ ragionevole attendersi, accanto ai risparmi ottenibili con la sostituzione delle lampade ai vapori di
mercurio con lampade al sodio ad alta pressione o a LED più efficienti e con l’installazione di
regolatori di flusso o alimentatori con dimmerazione automatica, un ulteriore risparmio,
quantificabile in sede di progettazione di dettaglio, dovuto proprio all’adeguamento
dell’illuminazione al corretto fabbisogno strada per strada.
Ci si attende infatti che l’attuale potenza media installata per punto luce, pari a 124 W/p.to luce, con
un’adeguata progettazione nel dettaglio possa ridursi al di sotto dei 100 W/p.to luce calcolati sulla
base della semplice sostituzione delle lampade ai vapori di mercurio da 125 W con lampade al sodio
19
ad alta pressione da 70W. Si potrebbe arrivare a una potenza media installata per punto luce pari a
90 W/p.to luce verificando se le attuali lampade da 150 W al sodio ad alta pressione siano
effettivamente necessarie per illuminare le strade del territorio comunale.
Gli interventi di adeguamento degli impianti pertanto dovranno di volta in volta essere preceduti
da una attenta fase progettuale, per illuminare meglio e nella giusta misura, evitando sprechi e
dannose sovra illuminazioni.
20
7. PROGRAMMA DELLE NUOVE INSTALLAZIONI D’ILLUMINAZIONE
Tutti i nuovi interventi di installazione di impianti di illuminazione esterna sia pubblici che privati da
costruirsi successivamente alla data di entrata in vigore del presente piano dovranno rispettare la
LRV n. 17/2009 in particolare l’art. 9 comma 2.
Per tutte le nuove installazioni è inoltre vietato l’uso di lampade ai vapori di mercurio e alogene.
Ai fini dell’approvazione del progetto illuminotecnico dei sistemi di illuminazione esterna, di qualsiasi
tipo, che verranno acquisiti al patrimonio comunale, dovrà essere obbligatoriamente espresso il
parere dell’ente gestore del servizio di illuminazione pubblica.
A puro titolo di esempio si considerano a norma della LRV n. 17/2009 gli apparecchi luminosi
installati conformemente agli schemi esemplificativi e tipologie, riportate alle figure 1, 2 e 3.
L’esempio di figure 6 e 8 è ammesso solo per gli edifici storici e monumenti, mantenendo comunque
i fasci all’interno della sagoma da illuminare.
21
Fonte – www.cielobuio.org
Tutti i capitolati tecnici delle nuove urbanizzazioni o delle nuove strade in costruzione dovranno
essere necessariamente conformi alla LRV n. 17/2009 e alle prescrizioni del presente piano.
In particolare, relativamente alla progettazione si prescrive quanto segue:
Dovrà essere presentato il progetto a firma di un tecnico abilitato che comprenda:
o
elaborato grafico con individuazione dell’area d’intervento;
o
planimetria con indicazione del posizionamento dei punti luce e del percorso delle
linee elettriche;
o
particolari costruttivi;
o
calcolo illuminotecnico;
o
dimensionamento delle linee elettriche;
o
relazione tecnica.
Tutti gli elaborati dovranno essere presentati su supporto cartaceo in duplice copia e su
supporto informatico (relazione e calcoli in formato PDF, planimetrie e particolari costruttivi
in formato DWG o DXF).
22
Il progetto illuminotecnico deve essere accompagnato da una certificazione del progettista
di rispondenza dell’impianto ai requisiti della LRV n. 17/2009. In particolare devono essere
presenti:
o
dichiarazione che gli apparecchi utilizzati hanno emissione nulla verso l’alto,
comprovata allegando le tabelle fotometriche numeriche ed il file eulumdat,
certificati e sottoscritti dal responsabile tecnico del laboratorio di misura;
o
dichiarazione del rendimento degli apparecchi utilizzati;
o
dichiarazione dell’efficienza delle sorgenti utilizzate (lm/W) e della loro resa
cromatica;
o
dichiarazione della norma tecnica UNI utilizzata nella progettazione e delle categorie
illuminotecniche di progetto e di esercizio, motivandone le scelte;
o
dichiarazione documentata dai calcoli illuminotecnici che le luminanze o gli
illuminamenti mantenuti non saranno superiori, entro le tolleranze dell’ordine del
15 %, a quelle previste per le categorie illuminotecniche di esercizio;
o
dichiarazione dello spegnimento dell’impianto o della percentuale di riduzione di
flusso luminoso dopo le ore 24.00;
o
dichiarazione di rispetto del rapporto interdistanza/altezza non inferiore a 3.7 nel
caso di impianti stradali, o richiesta di deroga giustificata nei casi previsti;
o
ogni altra motivazione utile a dimostrare il rispetto della LRV n. 17/2009 nei casi
particolari (illuminazione di edifici, torri faro, impianti sportivi, insegne, impianti
pubblicitari).
Dovranno essere utilizzati apparecchi illuminanti aventi un’intensità luminosa massima
compresa fra 0 e 0,49 cd/klm a 90° e oltre (art. 9 comma 2 lettera a) della LRV n. 17/2009).
Dovranno essere utilizzati apparecchi con rendimento ottico superiore al 60 % (art. 9 comma
11 lettera a) della LRV n. 17/2009).
Dovranno essere utilizzate sorgenti al sodio ad alta pressione o a led o comunque ad elevata
efficienza luminosa non inferiore a 90 lm/W.
Dovranno essere utilizzate sorgenti con un indice di resa cromatica Ra > 65 ed efficienza
luminosa superiore a 90 lm/W esclusivamente per l’illuminazione di monumenti, edifici
storici, aree di aggregazione e zone pedonali (art. 9 comma 2 lettera b) della LRV n.
17/2009).
Dovranno essere rispettate le luminanze minime previste dalla norma UNI 12301-2 (art. 9
comma 2 lettera c) della LRV n. 17/2009). Le luminanze mantenute non dovranno essere
superiori, entro le tolleranze (dell’ordine del 15%), a quelle previste dalle norme UNI.
Dovrà essere previsto il controllo e la riduzione del flusso luminoso almeno del 30 % entro le
ore 24.00 (art. 9 comma 2 lettera d) della LRV n. 17/2009).
Il rapporto tra interdistanza/altezza delle sorgenti luminose stradali non inferiore al valore di
3,7 (art. 9 comma 11 lettera a) della LRV n. 17/2009).
Dovrà essere massimizzato la frazione di flusso luminoso emesso in ragione dell’effettiva
incidenza sulla superficie da illuminare (utilanza).
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Per gli impianti esclusi dal progetto illuminotecnico è sufficiente il deposito in comune della
dichiarazione di conformità ai requisiti di legge rilasciata dall'impresa installatrice.
Compatibilmente con il numero, la potenza e l’ubicazione dei nuovi punti luce, questi
dovranno essere preferibilmente alimentati da una fornitura esistente (previa verifica delle
linee esistenti e della potenza disponibile. Qualora si rendesse necessaria la realizzazione di
una nuova fornitura di energia le modalità operative devono essere concordate con
l’Amministrazione Comunale e con il gestore degli impianti.
I nuovi impianti dovranno essere previsti in classe d’isolamento II.
La distribuzione dovrà essere di tipo trifase con neutro.
Le derivazioni dalla linea dorsale per l’alimentazione dei corpi illuminanti dovranno essere
previste all’interno dei sostegni con morsettiere in classe di isolamento II.
Dovrà essere garantito il perfetto equilibrio dei carichi.
Le derivazioni dagli impianti esistenti dovranno essere previste ove possibile direttamente
dai quadri elettrici, o in alternativa dalle morsettiere o dai pozzetti di derivazione dei
sostegni esistenti prevedendo ove necessario una cassetta di sezionamento per la
protezione della linea a servizio del nuovo impianto.
Relativamente all’esecuzione delle opere, alla tipologia delle apparecchiature e dei materiali da
impiegare, si prescrive quanto segue:
I cavidotti dovranno essere di tipo interrato eseguiti su sede stradale, su marciapiede o
banchina. Le opere per la loro realizzazione dovranno prevedere:
o
taglio netto dell'asfalto con mezzo meccanico;
o
scavo a sezione obbligata pari a 0,3 x 0,8 m eseguito con escavatore meccanico,
comprese le rettifiche eseguite a mano;
o
fornitura e posa in opera di tubazione in polietilene ad alta densità a doppia parete
diametro esterno 110 mm, resistenza allo schiacciamento pari a 750 N , campo di
impiego in funzione della temperatura da -25° C a + 60° C;
o
posa in opera di nastro monitore;
o
rinterro con l'impiego di sabbia di fiume per uno spessore di circa 15 cm sopra la
tubazione e successivo strato di materiale arido di cava fino al livello della
massicciata stradale, eseguito con l'impiego di mezzo meccanico comprese le
rettifiche eseguite a mano e la costipazione;
o
ricostruzione della massicciata come da preesistente e stesura del primo manto
bituminoso pari alla sezione dello scavo;
o
stesura del secondo manto d’usura per una larghezza minima di m 1 (0,5 m prima e
0,5 m dopo l'asse dello scavo) compresa la fresatura.
I plinti di fondazione dovranno essere realizzati in calcestruzzo classe RCK 325 a resistenza
caratteristica 250 Kg/cmq. Dovranno essere dotati di un vano centrale cilindrico per la
collocazione del sostegno di diametro tale da lasciare una corona attorno al sostegno di
almeno 5 cm di spessore lungo tutta la circonferenza. Il sostegno andrà ancorato al plinto
con interposizione di sabbia ben costipata sopra la quale sarà posto un anello di malta di
cemento alto fra 4 e 6 cm livellato con il plinto stesso. Il collegamento tra il foro di
installazione del sostegno e il pozzetto di derivazione e ispezione sarà fatto con tubo in
polietilene a doppia parete di diametro esterno pari a 75 mm annegato in calcestruzzo fino
24
ad una lunghezza massima di 2 m ed una profondità massima dal piano di calpestio di 15 cm.
Il dimensionamento dei plinti dovrà essere calcolato in base all’altezza dei sostegni.
I pozzetti dovranno essere di tipo prefabbricato in calcestruzzo con dimensioni interne di
40 x 40 x 40 cm e posti in opera nelle immediate adiacenze dei plinti di fondazione e tali da
formare con lo stesso un unico blocco. Dovranno inoltre essere previsti il collegamento alle
tubazioni di dorsale adeguatamente sigillati e il sistema di drenaggio per l'acqua. Le pareti
dovranno essere rinforzate con rinfianchi di calcestruzzo per evitare possibili cedimenti ossia
per aumentare la resistenza del terreno circostante.
I chiusini saranno completi di telaio e coperchio per pozzetto di derivazione e ispezione in
ghisa lamellare ISO 185 -UNI EN 124 tipo C250/400 a seconda della sede di destinazione
avente dimensioni di 40 x 40 cm.
I pali saranno di tipo troncoconico ottenuti mediante formatura a freddo di lamiera in
acciaio S235JR EN10025 e successiva saldatura longitudinale esterna con procedimento
automatico (arco sommerso), zincato mediante immersione in vasche di zinco fuso
conforme alle norme UNI EN40 e UNI EN 10051 e verniciati a polveri, completi di lavorazioni
standard quali asola per morsettiera asola per ingresso cavi, guaina termorestringente
anticorrosiva all’incastro. Qualora il nuovo impianto venga realizzato nelle vicinanza di un
impianto esistente che presenta i sostegni verniciati, per ragioni di uniformità anche i nuovi
sostegni dovranno essere verniciati della stessa tonalità con vernice a polveri
termoindurenti. Altre tipologie con valenza di arredo urbano saranno ammesse previo
autorizzazione dell’Ufficio Tecnico Comunale.
Le linee elettriche dovranno essere costituite da cavo unipolare FG7OR-0.6/1kV, adatto alla
posa entro sostegni in acciaio e in tubazioni in pvc interrate oppure a vista. Le sezioni del
cavo dovranno essere determinate in base ai calcoli previsti dalle norme C.E.I.
Le morsettiere per la derivazione dei cavi dalla linea principale alla linea di alimentazione del
punto luce dovranno essere di tipo ad incasso su palo in classe II, con morsetti in ottone con
doppia vite di serraggio, provviste di doppia entrata cavi e sezionatore dotato di fusibile di
protezione. Dovranno essere completi inoltre di portello di chiusura in alluminio.
I corpi illuminanti dovranno essere in classe di isolamento II con ottica di tipo cut-off,
conformi alle tipologie già installate o previste dai progetti di riqualificazione nelle adiacenze
della zona di destinazione. A titolo riepilogativo si citano i seguenti modelli:
o
AEC Kaos, Lunoide, A2, Vigila, Evoluta LR;
o
AEC (tecnologia a led) A2Led, IloLed;
o
AEC LR 55 LED
o
PHILIPS Selenium, Iridium, Milewide;
o
PHILIPS (tecnologia a led) Iridium Ledgine, Milewide Ledgine, CitySoul Ledgine, Clear
Way;
o
NERI Light 600;
o
SCHREDER Isla;
o
GC ILLUMINATION Tekna, Zenith, Polis.
I quadri elettrici dovranno essere realizzati su centralini modulari stagni IP 65 posti
all’interno di armadi stradali in vetroresina completi di porte di chiusura con serratura a
chiave codice Yale 21. L’armadio stradale dovrà essere posizionato su di uno zoccolo in
calcestruzzo sopraelevato di 15 cm dal piano di calpestio. All’interno dell’armadio stradale
25
dovrà essere inserita una busta in materiale plastico contenente lo schema elettrico del
quadro di comando, ed i cavidotti dovranno essere sigillati con poliuretano espanso per
impedire la penetrazione di umidità e insetti. Indicativamente il quadro di comando dovrà
contenere le seguenti apparecchiature:
o
interruttore generale quadripolare di tipo magnetotermico;
o
interruttore di protezione dei circuiti ausiliari;
o
interruttore astronomico;
o
interruttore sezionatore per by-pass manuale/automatico;
o
interruttori magnetotermici differenziali quadripolari (uno per ogni linea in uscita)
con corrente differenziale Id = 0,5 A;
o
morsettiera per attestazione linee in uscita;
o
targhette identificative dei dispositivi inseriti all’interno del quadro elettrico.
I riduttori di flusso dovranno essere dotati di un interruttore magnetotermico differenziale
per ogni linea d’uscita (Id = 0,5 A) e di scaricatori. A titolo riepilogativo si citano i seguenti
modelli: Reverberi SEC ST Plus
A lavori ultimati l’installatore dovrà produrre la relativa dichiarazione di conformità alle
vigenti normative corredata dalla seguente documentazione:
o
planimetria “as built” con indicazione del posizionamento dei punti luce e del
percorso delle linee elettriche, in formato cartaceo e elettronico (DWG o DXF);
o
elenco dei materiali impiegati con caratteristiche tecniche;
o
relazione di prova dell’impianto riportante l’esito delle prove previste dalla CEI 64-8
(prova d’isolamento, verifica della caduta di tensione);
o
schema elettrico dell’impianto realizzato;
o
schema di eventuali quadri elettrici o cassette di sezionamento installate.
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8. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI
Relativamente alla manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione si rimanda per tutti i
dettagli e le attività previste, alla convenzione CONSIP servizio luce – 2 stipulata tra il Comune di
Sant’Urbano e la ditta S.I.M.E.T. Srl. Il fornitore si obbliga ad effettuare, in conformità a quanto
previsto dal capitolato tecnico, tutta una serie di attività di manutenzione ordinaria e preventiva con
relative periodicità sugli impianti di pubblica illuminazione che si possono brevemente riassumere in:
cambio lampade programmato:
pulizia degli apparecchi di illuminazione;
verniciatura dei sostegni;
monitoraggio dello stato di conservazione degli impianti e delle condizioni di sicurezza e
dell’adeguamento alle norme in materia di illuminazione.
In particolare gli elementi degli impianti di pubblica illuminazione ai quali si riferiscono le attività del
piano di manutenzione sono i seguenti:
quadro di distribuzione:
o
armadio di comando e protezione;
o
apparecchiature;
o
rifasamento;
rete elettrica di distribuzione;
impianti di messa a terra:
o
sistema di dispersione;
o
sistema equipotenziale;
o
conduttore di protezione;
apparecchio illuminante:
o
corpo dell’apparecchio;
o
lampade;
sostegni:
o
pali e sbracci;
o
sospensioni.
27
9. ANALISI ECONOMICA E RISPARMIO ENERGETICO
Anche per l’analisi economica e il risparmio energetico conseguibile si rimanda per tutti i dettagli alla
convenzione CONSIP servizio luce – 2 stipulata tra il Comune di Sant’Urbano e la ditta S.I.M.E.T. Srl.
La convenzione prevede un piano dettagliato degli interventi in cui sono descritti tutti gli interventi
proposti suddivisi in:
interventi di riqualificazione energetica;
interventi di manutenzione straordinaria;
interventi di adeguamento normativo;
interventi di adeguamento tecnologico.
Sono state elaborate dall’attuale gestore delle schede di dettaglio di ogni singolo intervento che
riportano anche il livello di priorità suddiviso in alto, medio o basso in funzione della gravità e
dell’influenza sul regolare funzionamento dell’impianto. Nelle schede è riportato anche il risparmio
energetico conseguibile, il tempo di ritorno dell’investimento e il costo dettagliato con lo sconto
offerto dalla convenzione CONSIP.
Gli investimenti previsti dalla convenzione CONSIP ammontano a circa 74.000 € e sono in fase di
esecuzione gli interventi relativi ai quadri Via Q10 via Rotella Destra, Q13 Via Gorghi, Q31 Via
Morosina, Q46 Via Roma e Q47 Via Europa che prevedono in particolare la sostituzione di
apparecchi con lampade al mercurio da 125 W con nuovi apparecchi ad alta efficienza con lampade
al sodio ad alta pressione da 70 W e il rifacimento dei quadri elettrici di comando. Anche in questo
caso per tutti i dettagli tecnici ed economici si rimanda alla relazione descrittiva elaborata da
S.I.M.E.T. Srl per gli interventi in fase di esecuzione. Il risparmio energetico atteso dopo tali
interventi di riqualificazione è stato stimato in circa 61.000 kWh, che corrisponde a una riduzione
del 51 % dei consumi rispetto allo stato di fatto attuale.
Si segnala inoltre che la convenzione CONSIP prevede anche attività extra-canone nella misura
massima del 20 % del canone complessivo per il servizio luce. Gli importi di riferimento per le attività
extra-canone possono beneficiare degli sconti previsti dalla convenzione CONSIP e non rientrano tra
gli investimenti ai fini del patto di stabilità. Gli interventi proposti dal gestore ai fini del calcolo della
percentuale massima del 20% dell’extra-canone sono stati selezionati dalle schede di dettaglio del
piano dettagliato degli interventi.
Si segnala inoltre che nel piano dettagliato degli interventi sono elencati tutti gli interventi del
territorio comunale che necessitano di riqualificazione energetica, manutenzione straordinaria,
adeguamento normativo e tecnologico suddivisi per livello di priorità alta, media, bassa in funzione
del livello di gravità e della sua influenza sul regolare funzionamento dell’impianto.
Il comune di Sant’Urbano quindi possiede già tutti gli strumenti per poter pianificare in maniera
adeguata la sostituzione e il miglioramento tecnologico di tutti gli impianti di pubblica illuminazione
del proprio territorio. Sarà sufficiente verificare quanto proposto dal fornitore nel piano dettagliato
degli interventi e selezionare in base alle priorità quali interventi eseguire. Ovviamente gli interventi
extra-canone selezionati riguardano solo una parte (max 20 % del canone di gestione) di tutti gli
interventi di cui il comune necessita.
Per quanto riguarda gli interventi strettamente legati all’adeguamento degli impianti esistenti alla
legge regionale, indichiamo in seguito una stima dei costi necessari. Da sottolineare che tali costi
sono indicativi e hanno l’unico scopo di aiutare l’Amministrazione nella pianificazione degli
interventi, che dovranno comunque essere oggetto di specifica progettazione.
28
Interventi da eseguirsi a breve (entro 30-60 giorni dall’approvazione del PICIL)
PRIORITA’
QUANTITA’
DESCRIZIONE INTERVENTO
COSTO INDICATIVO PER
L’ADEGUAMENTO
1
10
Puntamento dei proiettori che illuminano
monumenti e edifici storici, in modo che la
luce non fuoriesca dalla sagoma dell’edificio
e implementazione dello spegnimento
automatico entro le ore 24:00
1.000,00 €
TOTALE
1.000,00 €
Interventi da eseguirsi entro il 12 agosto 2024
PRIORITA’
QUANTITA’
DESCRIZIONE INTERVENTO
COSTO INDICATIVO PER
L’ADEGUAMENTO
1
12(*)
Sostituzione di apparecchi a sfera
5.880,00 €
2
17(*)
Sostituzione di apparecchi da arredo urbano
non conformi (tipo Disano Torpedo zona
polo scolastico)
8.330,00 €
3
239(*)
Sostituzione di apparecchi stradali non
conformi (tipo AEC Serika o Philips Traffic
Vision)
107.550,00 €
4
69(*)
Lanterne artistiche su pali in ghisa
51.750,00€
5
4(*)
Segnapasso su giardini
1.200,00€
TOTALE
174.960,00€
(*) Non sono presi in considerazione i punti luce spenti per risparmio energetico al momento della redazione del presente documento. Nel
momento in cui si decidesse per la loro riattivazione, sarà necessario preventivamente analizzare la conformità degli stessi alla LR 17 e se
necessario provvedere al loro adeguamento, il cui costo non è contemplato nella presente analisi.
29
10. IMPIANTI PRIVATI
Nel territorio comunale sono installati vari impianti di illuminazione esterna privata di giardini e
pertinenze, insegne luminose di attività artigianali e commerciali e proiettori a servizio dei capannoni
della zona artigianale.
Dall’analisi e dai sopralluoghi effettuati non si riscontrano situazioni fortemente inquinanti o
comunque che si discostano sostanzialmente da quanto previsto dalla LRV n. 17/2009.
Per quanto riguarda le caratteristiche che dovranno avere i nuovi impianti di illuminazione dei privati
si prescrive che:
dovranno essere utilizzate lampade a led o fluorescenti compatte;
dovranno essere utilizzati apparecchi con emissione nulla verso l’alto;
gli apparecchi non dovranno emettere flusso luminoso al di fuori della proprietà privata.
Inoltre così come previsto dall’art. 9 comma 4 lettera f) è concessa deroga rispetto ai requisiti
previsti dall’art. 9 comma 2 della LRV n. 17/2009 per gli impianti dotati di piccole sorgenti tipo a
fluorescenza compatte o a led installati in ambito residenziale o commerciale dei privati purché tali
impianti siano caratterizzati contemporaneamente dai seguenti requisiti:
in ciascun apparecchio, il flusso totale emesso dalle sorgenti non sia superiore a 1800 lm (ad
esempio lampada da 23 W a fluorescenza da 1500-1800 lm);
ogni apparecchio emetta meno di 150 lm verso l'alto;
gli apparecchi dell'impianto d'illuminazione non emettano, complessivamente, più di
2250 lm verso l'alto.
Questa deroga permette in limitati ambiti di impiegare apparecchi con emissione verso l’alto
maggiore di 0,49 cd/klm. Per tali impianti quindi non è obbligatorio il progetto illuminotecnico, ma
dovrà in ogni caso essere presentata al comune la dichiarazione di conformità dell’installatore alla
LRV n. 17/2009.
A puro titolo di esempio si riporta la seguente immagine. I calcoli andranno effettuati per singolo
caso in base alle caratteristiche tecniche fornite dai costruttori degli apparecchi.
Fonte – www.cielobuio.org
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11. CONTROLLI E SANZIONI
Il Comune provvede alla verifica dei punti luce non corrispondenti ai requisiti previsti, disponendo
affinché essi vengano adeguati ed applicando le sanzioni amministrative di cui all’art. 11 della LRV
n. 17/2009:
con controlli periodici effettuati autonomamente;
su segnalazione degli osservatori astronomici, delle associazioni riconosciute e
dell’Osservatorio permanente sul fenomeno dell’inquinamento luminoso;
con l’avvalimento dell’ARPAV.
Chiunque realizzi impianti di illuminazione pubblica e privata in difformità dalla LRV n. 17/2009 è
punito, previa diffida a provvedere all’adeguamento entro sessanta giorni, con la sanzione
amministrativa da euro 260,00 a euro 1300,00 per punto luce, fermo restando l’obbligo
all’adeguamento entro novanta giorni dall’irrogazione della sanzione. Gli impianti segnalati devono
rimanere spenti sino all’avvenuto adeguamento.
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12. OBBLIGO DI AUTORIZZAZIONE
Alla data di redazione del presente documento il Regolamento Edilizio Comunale non contiene le
disposizioni previste dalla LRV n. 17/2009. Pertanto dalla data di approvazione del presente PICIL il
regolamento edilizio dovrà essere aggiornato ai fini di prevedere che tutti gli impianti di
illuminazione esterna pubblici e privati di edifici, giardini, strade, piazze, anche a scopo pubblicitario,
siano soggetti alle disposizioni della LRV n. 17/2009 e delle successive disposizioni in materia di
contenimento dei fenomeni di inquinamento luminoso e in materia di risparmio energetico.
Pertanto è necessario sottoporre tutti gli interventi di realizzazione-modifica-adeguamentomanutenzione-sostituzione-integrazione di impianti di illuminazione esterna sia pubblici che
privati all’autorizzazione comunale utilizzando il procedimento specifico.
In particolare:
tutti gli impianti di illuminazione esterna, anche a scopo pubblicitario, sono sottoposti
all'autorizzazione comunale ai sensi dell’art. 5 comma 1 lettera c della LRV n. 17/2009;
tutti gli impianti di illuminazione esterna, anche a scopo pubblicitario, ad eccezione dei soli
impianti previsti dall'art. 7 comma 3, necessitano di progetto illuminotecnico con i requisiti
previsti dalla medesima LRV n. 17/2009. Relativamente agli impianti pubblicitari si precisa
che:
o
la parola insegna pubblicitaria va intesa come sinonimo di impianto pubblicitario e
viceversa;
o
tutti gli impianti pubblicitari a luce non propria devono rispettare l’emissione nulla verso
l’alto, e le caratteristiche tecniche previste all’art. 9 comma 5; in particolare le insegne
luminose devono essere illuminate solo dall’alto verso il basso evitando ogni dispersione
di luce verso l’alto;
o
riguardo al valore previsto di 4500 lm come emissione totale dell’insegna luminosa o
impianto pubblicitario dotato di luce propria, questo deve intendersi riferito al periodo
notturno; per le insegne o gli impianti pubblicitari a luce propria di superficie maggiore a
10 mq tale valore è da intendersi normalizzato a 10 mq;
o
per le insegne pubblicitarie a luce propria, di non indispensabile uso notturno quali ad
esempio farmacie, forze dell’ordine, ospedali, vale lo spegnimento alla chiusura
dell’esercizio e comunque entro le ore 24.00;
o
per gli impianti pubblicitari non dotati di luce propria è richiesta invece una riduzione del
flusso luminoso in misura superiore al 30 % entro le ore 24.00, come per qualsiasi altro
impianto di illuminazione;
o
per le insegne pubblicitarie di esercizio ad illuminazione propria non è previsto il
progetto illuminotecnico, ma solo la dichiarazione di conformità contenente comunque
le informazioni atte a dimostrare il rispetto dei requisiti tecnici richiesti;
o
per gli impianti pubblicitari a luce non propria deve invece essere presentato il progetto
illuminotecnico, eccezione fatta per quelli con superficie inferiore a 6 mq, che comunque
devono prevedere un flusso nullo verso l’alto ed una dichiarazione di conformità,
contenente le informazioni atte a dimostrare il rispetto dei requisiti tecnici richiesti;
o
in occasione del rinnovo di concessione per le insegne pubblicitarie di esercizio e per gli
impianti pubblicitari, sia a luce propria che non, devono essere imposte sia le condizioni
tecniche di emissione nulla verso l’alto ove previste sia le limitazioni orarie (spegnimento
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per le insegne pubblicitarie di esercizio e gli impianti pubblicitari a luce propria, riduzione
di flusso per gli impianti pubblicitari a luce non propria).
13. ALLEGATI
1. Caratteristiche degli impianti in formato cartaceo e elettronico.
2. Cartografia censimento impianti in formato cartaceo e elettronico.
Sant’Urbano, 17 settembre 2013
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