Il rapporto allievo

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Il rapporto allievo
L'allievo e il maestro
Tutte le persone sono state piccole e crescendo hanno avuto bisogno di qualcuno che le guidasse,
qualcuno che facesse loro da esempio: costui è il maestro, una figura che può essere identificata in
molteplici individui e che assume la sua forma più importante nella concezione di maestro di vita,
ovvero la persona che guida il proprio allievo durante il suo percorso verso la maturazione,
momento successivo al distacco dal mentore, nel quale questi può divenire a sua volta, tutore di se
stesso e di altre persone, che sosterrà probabilmente nello stesso modo in cui è stato cresciuto, quasi
come per ringraziare il proprio maestro, oppure per dimostrare che è in grado di aiutare gli altri
come lo stesso da giovane è stato guidato. (Marla Nanni)
Per questo il compito principale di colui che insegna è quello di estrapolare il maestro che si trova
dentro l'allievo, così da permettergli di focalizzarsi sulla propria meta e poter anch'egli aiutare gli
altri nello stesso percorso. (Zaira Falah)
Se si riesce a scovare il maestro che si trova dentro di noi allora si riesce anche a comprendere quale
strada si deve seguire nel futuro, e tutto questo comporta che il percorso per raggiungere tale
traguardo richiede tempo ed impegno, poiché è necessario acquisire determinati strumenti attraverso
l'apprendimento, che però esiste solo quando il legame con il proprio maestro è empatico e
appassionante, e crea di conseguenza il desiderio di ascoltare avidamente ogni sua parola. (Valentina
Sborgia)
Se invece il rapporto col maestro non è positivo, o anche peggio, non si riesce ad identificare alcun
maestro fin dall'infanzia, si verifica che la persona che ha affrontato tale esperienza, è costretta a
soffrire a causa di insufficiente fiducia in se e forte mancanza di una personalità di rilievo che si
pone come guida. (Sergio Mitar)
Indubbiamente infatti, l'idea del maestro si ricollega direttamente all'idea del genitore che può, nel
bambino, lasciare un'impronta di soddisfazione oppure di delusione, in base alla sincronia biunivoca
che nasce tra le due figure; questo non significa che non deve esistere rimprovero o correzione, che
sono elementi insostituibili in grado di far crescere e far capire il significato delle cose, ma che non
devono mancare mai comprensione e solidarietà. (Lorenzo Vichi)
Difatti “allievo” non è soltanto colui che frequenta una scuola, ma piuttosto una qualsiasi persona
che trova un riferimento dal quale può prendere ispirazione e trovare sicurezza in se stesso; gli
uomini certamente non sono indistruttibili, e non lo sarebbero nemmeno senza sentimenti o freddi
nei confronti della realtà che li circonda, per questo una figura di riferimento, che sia pure quella di
se stessi, è fondamentale per scoprire i propri limiti e per cercare di superarli, sperimentando nuovi
mondi, nuove realtà e nuove idee. (Ilaria Nucci)
Infondo si può pensare che il maestro sia a tutti gli effetti una speranza per raggiungere il vero
maestro che si trova dentro ogni singolo allievo, e che la sfida che è posta a questi ultimi sia quella
di riuscire a trovare il giusto modo per toglierlo dall'involucro nel quale si trova. (Lucrezia Magi)
Per essere maestri, prima si deve essere a propria volta allievi. (Patrik Di Fazio)
La riflessione sul tema de “il maestro e l'allievo” nasce grazie al progetto inerente film di Rachid
Benhadj, che è ambientato all'interno della realtà della scuola media di Monte San Savino.
Questa è la ragione per cui tante riprese sono state svolte nella aule durante le lezioni e le
interrogazioni, e questo ha posto quasi tutti gli alunni in una condizione a metà fra l'imbarazzo e
l'emozione per la nuova esperienza. (Nicolò Casucci)
Questo progetto è importante perché dà innumerevoli spunti di riflessione, personalmente mi sono
sempre sentito un allievo e non ho mai pensato di poter trovare un maestro dentro di me, ma la
possibilità di riflettere sul lavoro che sta venendo fatto mi aiuta a comprendere come si possa
imparare ed anche insegnare quotidianamente, anche nelle più piccole azioni. (Matteo Cavallini)
Il film che sta venendo girato ha portato un'aria nuova all'interno della scuola, e questo a sua volta
ha permesso che gli alunni si sentissero più felici nello stare in classe ed attendere, attraverso le ore
di lezione, le imminenti riprese. (Mafizur Rahman)
L'idea del maestro, posta come in questo progetto, fa pensare a creatività e fantasia, fa aprire la
mente a nuove strade e nuove idee, per questo capisco adesso che il maestro non è tanto un
professore o un docente, ma piuttosto un riferimento per la vita, che ci permette di comprendere
davvero ciò che abbiamo intorno. (Gioele Lodovichi)
È stata scelto l'istituto secondario di Monte San Savino, grazie al progetto musicale che ormai da
diverso tempo stiamo intraprendendo. Sono stati scelti cinque ragazzi della scuola come
protagonisti della pellicola, che racconta il susseguirsi di alcune vicende che ruotano intorno al
maestro di musica Daniele Agiman e ai suddetti ragazzi. (Leonardo Sabadini)
Tramite questa esperienza comprendo che il rapporto alunno-insegnate deve basarsi sul reciproco
rispetto, che non è sempre è facile trovare, poiché si appoggia ad impegni che entrambe le parti
contraggono. Così come il maestro deve saper bene insegnare, l'alunno deve cercare di
appassionarsi all'insegnamento. Non si riesce a far ciò senza sacrificio, ma il risultato si trova nella
sicurezza in se stesso che l'alunno acquisisce e nella cultura che apprende tramite il soggetto che
egli studia. (Marco Veltroni)
Che il progetto in questione si basi sulla musica è fondamentale, poiché la musica è un linguaggio
universale che va ad attecchire nei cinque protagonisti, coinvolti in storie variegate e profonde.
È molto stimolante lavorare con il regista Benhadj, che è un uomo assai cortese ed educato.
In qualità di attore vorrei poter soddisfare ciò che lui ha in mente rispetto al film. (Nicola Orlacchio)