Rassegna Stampa - Comitato Italiano Paralimpico

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Rassegna Stampa - Comitato Italiano Paralimpico
Rassegna Stampa
Sabato 06 agosto 2016
Rassegna Stampa realizzata da SIFA
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20129 Milano – Via Mameli, 11
Tel. 02/43990431 – Fax 02/45409587
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Rassegna del 06 agosto 2016
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Corriere Della Sera
47
Nove autori italiani e il lato oscuro dello spirito carioca
Severino Colombo
1
La Repubblica
58
Lo scandalo russia diventa una farsa il tas libera la ef imova "sbagliate le regole ciò"
Enrico Sisti
2
La Stampa
54
Si arresta in semifinale il cammino- delia rivelazione capocci
Barbara Masi
4
Businesspeople
65
Più veloce, più in alto, più forte
6
Corriere Del Veneto (tv) 10
Top runner e fantini vip, palio al clou oggi il tiro con l'arco e la staffetta
Andrea Zucco
7
Corriere Della Sera (bs) 9
Paralimpiadi, la leonessa inizia con un record: avrà una delegazione di ben sette atleti
L.ber.
8
Giornale Di Erba
55
«quelle medaglie e l'inno nazionale: momenti unici»
9
Giornale Di Erba
52
Paralimpiadi a rio il sogno di dolfin
11
Il Messaggero
31
I rifugiati alle paralimpiadi
15
La Citta'
22
A morrò torna il mundialito
16
La Gazzetta Di Brindisi
16
Magiche atmosfere ai piedi del castello di federico ii
La Nazione Firenze
18
Auguri agli olimpionici «portate in alto il nome di firenze»
20
La Provincia Di
Frosinone
La Repubblica Torino
21
Ieri cerimonia di consegna dei gradi agli allievi sergenti del 20esimo corso
21
1, 7
"a rio corro per la somalia ma il mio cuore è torinese"
Roma
24
Orgoglio posillipo, ecco i rossoverdi in brasile: ci sono gli allenatori cuomo e bonfiglio
25
Messaggero Veneto
Pordenone
Il Giorno Sud Milano
23
Maxischermo pronto per seguire ranghieri poi toccherà a giada
26
11
Piscina chiusa le ragioni del gestore: «manutenzione»
28
Il Foglio
4
Un business olimpico
29
Lorenzo Ruggiero
Carlotta Rocci
18
22
CIP WEB
Ufficio Stampa Federscherma 30
Federscherma.it
Web
Napolimagazine.com
Web
Giochi Paralimpici Rio2016 La Federscherma Ricorre All'international Paralympic
Committee Contro L'esclusione Di Andrea Alberto Pellegrini
Sport: Olimpiadi a Rio, il Circolo Nautico Posillipo c’è
Italpress.com
Web
Paralimpiadi, Ricorso Contro Esclusione Pellegrini
Liberoquotidiano.it
Web
Rio 2016: squadra rifugiati anche a giochi paralimpici
Altoadige.gelocal.it
Web
La Russia potrebbe essere esclusa anche dalle Paralimpiadi
Salernonotizie.it
Web
Terza tappa di Miss Granata a Baronissi vinta dalla 15enne Erika Lamberti
Nome
35
Redattoresociale.it
Web
Rio 2016, la beffa: Andrea Pellegrini prima convocato e poi escluso
Copyright Redattore Sociale
37
Torinosportiva.it
Web
Cilentonotizie.it
Web
Esclusiva - L'Assessore Finardi a Torinosportiva: "Dobbiamo aiutare le società sportive, Giorgio Capodaglio
soprattutto nella logistica" - Quotidiano sportivo della provincia di Torino
Pubblicato Il Stampa
Tappa Miss Granata a Baronissi, vince Erika Lamberti
Di Napoli Magazine
31
32
Di Francesco Specchia
33
34
39
43
I racconti noir editi da e/o
Nove autori italiani
e il lato oscuro
dello spirito carioca
di Severino Colombo
D
imenticate lo spirito olimpico, in queste storie gialle e nere l'importante
non è partecipare, ma uscirne vivi.
Mettete da parte il Brasile da cartolina
e da guida turistica, in questi racconti non si
fanno sconti a un Paese e ai suoi mali (corruzione, disuguaglianze sociali, violenza, bande
criminali). E l'antologia Giochi di ruolo al Maracanà (e/o, pagine 238, €16) dove scende in
campo la talentuosa squadra di giallisti e noiristi di Edizioni e/o, ciascuno con il proprio
personaggio seriale in cerca di malviventi, rapitori (molti), assassini e pure gloria sportiva.
L'idea, avverte Paolo Foschi nella prefazione,
è «di raccontare le Olimpiadi miscelando
spunti reali e finzione narrativa». E così fa ne
Lo scambio Massimo Carlotta (1956) ricordando in apertura i cinque giornalisti uccisi in
Brasile nell'ultimo anno per le loro indagini
scomode e affidando alle cure del suo investigatore borderline, Marco Buratti detto l'Alligatore, 0 protagonista del racconto, un giornalista brasiliano fuggiasco in Italia, ora ricattato. Il
tono di denuncia, accompagnato a un linguaggio crudo, si trova anche in Meninos de ma.
Bambini all'inferno di Piergiorgio Pulixi, trentaquattro anni, il più giovane del gruppo di
autori: una storia spietata, la sua, con giustizieri al servizio di poteri forti e della criminalità
organizzata ('ndrangheta).
Legami famigliari ericercadella verità sono
piani che si intersecano nei racconti realistici
di Carlo Mazza, Valetudo dal nome degli incontri di lotta clandestini in cui «vale tutto» e in
cui ha trovato la morte un atleta; e di Roberto
Riccardi, Una ragione migliore, costruito attorno al rapimento della sorella di un campione di
tiro a segno. Su un registro iperrealistico si
muove, invece, Paolo Foschi con il suo commissario di polizia, ex boxeur, Igor Attila chiamato, ne L'angelo azzurro, a indagare sulla
morte di una campionessa di tuffi. Si ride amaro con Patrizia Rinaldi, unica donna della squadra, che in Pur di vincere gioca con personaggi
estremi: Bianca, investigatrice quasi cieca, assoldata da Tecia, una campionessa paralimpica
con una sola gamba per tenere a distanza un
trainer molesto. Mentre Pulcinella, l'eroe mascherato di Massimo Torre che si muove nelle
viscere di Napoli denunciando i mali della città, nel suo racconto dal tono grottesco intercetta un carico pericoloso portato da un atleta in
valigia al ritorno dalle Olimpiadi brasiliane.
Atmosfere pulp e da fumetto perla missione di
Mila Zago, la «vendicatrice» di Matteo Strukul
che in Ragnatela mortale tiene a bada boss e
cavalca purosangue, anche se ha in corpo un
potente veleno. Infine, la sparizione di un pugile è il motore del racconto Ipnosi olimpica di
Luca Poldelmengo, con un commissario che
usa la tecnica poco o per nulla ortodossa dell'ipnosi per indagare, in un intrigo (farmaceutico) internazionale con finale da commedia.
Diversi per stile, tono e sviluppo della trama,
i nove racconti fanno luce, avverte il sottotitolo,
«sul lato oscuro» di un evento sportivo e del
Paese che lo ospita. Ma soprattutto le storie nel
loro insieme dipingono un Brasile che, come
commenta amaro un personaggio, «è solo
diventato un po' più ricco per qualche anno»,
ma non ha risolto i suoi problemi.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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Pag. 1
Lo scandalo Russia
diventa una farsa
il Tas libera la Efimova
"Sbagliate le regole Ciò"
Caos totale a Giochi iniziati: "Gli ex dopati possono andare"
La Wada: "Distrutto il nostro lavoro, futuro a rischio"
DAL NOSTRO INVIATO
ENRICO SISTI
RIO DE JANEIRO
S
corrono le lacrime sul caso Russia e in
casa Russia. E l'intrigo diventa sempre più aggrovigliato, mentre mancano poche ore, anzi da qualche parte e per
qualche sport le Olimpiadi sono già cominciate. Il Tas ha riammesso ai Giochi la nuotatriceYulia Efimova e i canottieri Karabelshikovae Podshivalov.
All'ultima curva dice sì perché gli atleti,
sconfessando in pieno la teoria del Ciò,
non possono pagare due volte una colpa e
la Efimova, come gli altri due, ha già scontato la sua pena fra ottobre 2013 e febbraio 2015 per essere stata trovata postiva a
un precursore del testosterone. E i pianti
sono tutti suoi, della quattro volte campionessa mondiale a rana, nonché bronzo a
Londra nel 2012: «Non ci posso credere»,
posta come didascalia della sua foto in lacrime, «andrò alle Olimpiadi, non potrei
essere più fiera di me stessa e risollevata».
Prima di lei lo aveva annunciato alla Tass
il suo agente Pastev. Ma la verità è che ancora non è detta l'ultima parola. Sembra
che per questa angosciante vicenda di enti che si scaricano addosso responsabilità,
di dirigenti che accusano o si lavano le mani, non esista una fine, l'ultima parola sia
un mito assurdo. Soltanto il fischio dell'arbitro potrà forse chiudere la giostra dei
dubbi. Ora dovrebbe iniziare l'ennesimo,
rapidissimo giro di valzer. Ma i tempi ovviamente stringono sempre di più. La patata bollente, dopo il ribaltamento che ha
imposto il Tas alla teoria del Ciò, torna nelle mani della federnuoto internazionale,
ossia la stessa Fina che squalificò l'atleta.
Il Tas ha anche chiesto che la fatidica ultima parola venga pronunciata "senza ritar-
di". Ricapitoliamo. Attualmente sarebbero 271 i russi ai Giochi (sugli originale
389): 118 sarebbero quelli fermati, di cui
67 della sola atletica leggera. Come appare evidente ci sono ombre ovunque, che
macchiano la scena rendono impossibile
scorgere una logica (nemmeno una verità). Se dovesse restare agli atti la teoria
del Tas sull'inaccettabilità del provvedimento Ciò secondo il quale non sarebbero
eleggibili per i Giochi tutti gli atleti russi
che hanno avuto precedenti di doping ( anche se già sanzoniati e pagati), tutti gli altri cancellati da Rio per la stessa motivazione dovrebbero essere riammessi. «È
una nostra vittoria - dichiara Zukhov, il
presidente del Comitato olimpico russo ma rimane l'ingiustizia che vede puniti
atleti come Isinbaeva e Shubenkov, che
non hanno mai avuto alcun legame con sostanze proibite, né sono mai stati coinvolti in accuse, i quali non potranno essere a
Rio mentre andranno in pista personaggi
come Justin Gatlin che hanno subito addirittura due condanne per doping». In effetti è imbarazzante l'ambiguità del Ciò. Sul
quale si scaglia, dal versante opposto, anche il responsabile del "report effettuato
per conto della Wada, il canadese McLaren: «Il Ciò, che non ha mai parlato con me
o con il mio staff, al contrario del Comitato
paralimpico, ha completamente sbagliato
l'interpretazione del mio lavoro, non ho
mai cercato di individuare casi di doping
individuale, come appare dalla posizione
del Ciò. Ha ribaltato le mie conclusioni e le
sue decisioni sono isteriche e politiche e
condizioneranno il futuro dell'anti-doping
stesso. E al Ciò si sono aggiunte le federazioni internazionali. Il mio lavoro è stato
quello di documentare un doping di stato.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 2
una manipolazione di test e un sistema di
alterazione dei risultati prima di Londra
2012». A sua volta il Ciò ha chiaramente
accusato la Wada di aver malgestisto la vi-
LA SQUADRA
RUSSA
OQp
IL CIO
271 RUSSI
IN GARA A RIO
Il Ciò ha dato il via
libera alla
partecipazione di 271
atleti russi, mai così
pochi dal 1912. Prima
della bufera doping gli
iscritti erano 389.
cenda, finendo travolta dalla crisi anziché
risolverla. La chiarezza non è (chiaramente ) di questo mondo.
66
MCLAREN
Non ho mai cercato casi di
doping individuale. Ho
documentato un doping di
stato, un sistema di
alterazione deirisultatiprima
diLondra2012
ALONDRA
82 MEDAGLIE
CON 24 ORI
Nell'ultima Olimpiade
la Russia ha vinto 82
medaglie, con 24 ori, 7
dei quali nell'atletica.
ASOCHI
133 PODI
DELLO SCANDALO
Il caso doping è
esploso durante i
Giochi invernali di
Sochi 2014, chiusi con
33 medaglie.
ZUKHOV
E una nostra vittoria,
marimanel'ingiustizia
dell'esclusione di atleti
come Isinbaeva e
Shubenkov mentre va
in pista gente come Gatlin
11
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 3
Tennis in carrozzina
Si arresta in semifinale il cammino
della rivelazione Capocci
Nel Trofeo della Mole
la neo campionessa
italiana battuta
dalla tedesca Kruger
BARBARA MASI
Il 14° Trofeo della Mole giunge all'atto finale senza la vera
protagonista della dieci giorni torinese del tennis in carrozzina, ovvero la neo campionessa italiana Giulia Capocci che, dopo la consacrazione nazionale al Monviso
Sporting Club, ha trovato anche quella mondiale nel Torneo ITF 20.000 $ che si chiude
oggi al Circolo della Stampa
Sporting. La nuova stella del
wheelchairs azzurro - ventiquattrenne aretina in carrozzina dopo un'operazione al menisco e da solo nove mesi dedita all'attività agonistica che
l'ha portata al n. 39 del ranking
ITF - è uscita dal torneo in semifinale al termine dell'ennesima lotta in tre set. Straordinario il percorso in tabellone
che l'ha vista esordire con il
successo sull'olandese n. 3 del
seeding Michaela Spaanstra,
poi sulla russa n.l juniores Viktoriia Lvova, entrambe più in
alto di lei nel ranking mondia-
le, entrambe battute al terzo
set e in rimonta fin dall'inizio.
Lo stop
Ieri invece, contro la tedesca
Katharina Kruger, è finita al
contrario: partita all'attacco,
ha vinto il primo set 7/5 e ha
ceduto i successivi per 6/3 6/4.
Ha morso fino all'ultimo, come
sempre, ma non è bastato. Ex
istruttrice e agonista di tennis
in piedi con una viscerale passione per la racchetta fin da
bambina (nelle vene al posto
del sangue ha le palline gialle,
dice la mamma), Giulia ha trovato nel tennis in carrozzina il
modo per praticare il suo
sport preferito a livelli altissimi: «Nel mio futuro ora ci sono
la scalata al ranking ITF, le Paralimpiadi di Tokyo 2020,
l'apertura di un'accademia di
tennis in piedi e in carrozzina
dedicata all'agonismo, sullo
stile del team di Riccardo Piatti e dell'Accademia di Giorgio
Galimberti».
In otto mesi, intanto, ha disputato quindici tornei e raccolto sei vittorie fra singoli e
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
doppi: «È nato quasi tutto per
caso, senza pianificazione. Dal
prossimo anno voglio fare seriamente, con un'attività ben
programmata».
In semifinale ieri ha perso
anche l'azzurra Marianna
Lauro, prossima alla partenza
per Rio 2016, battuta dalla favorita sudafricana Kgothatso
Montjane che oggi quindi affronta per il titolo la tedesca
Krueger nel rispetto del tabellone. Nel maschile, invece, la
sfida per il trofeo torinese è fra
l'olandese Maikel Sheffers (4/6
6/3 6/3 sullo spagnolo Daniel
Caverzaschi) e il giapponese
Takuya Miki (2/6 7/6 7/5 sul
britannico Marc Maccarroll),
già finalista lo scorso anno.
In campo, questa mattina,
anche i finalisti del Second
Draw, con il torinese Luca Paiardi (6/2 6/2 su Luciano Grande) opposto a Francesco Zola
(6/2 6/0 su Umberto Carmelo
Patermo). Incontri a partire
dalle ore 9.30, ingresso libero.
e
GY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Pag. 4
Numero 39 del mondo
La 24enne aretina Giulia
Capocci, la nuova stella del
wheelchairs azzurro, è uscita
dal torneo in semifinale al
termine di tre combattuti set
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 5
Libri
a cura di Eliana Corti
PIÙ /ELOQE,
PIÙ
, PIÙ
s
COMPETIZIONI, ADRENALINA, GIOCO DI SQUADRA E VOGLIA DI VINCERE MA ANCHE DELITTI (REALI 0 INVENTATI)
E RIVENDICAZIONI SOCIALI. OGNI DISCIPLINA HA LA SUA STORIA, IL SUO MOMENTO EPICO.
E NUOVI CE NE SARANNO ANCHE IN QUESTA EDIZIONE DELLE OLIMPIADI DI RIO DE JANEIRO
Eva Cantarella
Ettore Miraglio
L'IMPORTANTE
È VINCERE
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I j i n p r t a n b 1 è vmcvn*
AA.VV.
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GIOCHI DI RUOLO
AL MARACANÀ
Feltrinelli
«Immaginiamo un greco antico che entra
nella macchina del tempo e ne esce
in Brasile, a Rio, in questo agosto 2016.
Certamente, le Olimpiadi che vi si svolgono
quesf anno gli riserverebbero non poche
sorprese. [...] Come allora e oggi come non mai - le Olimpiadi offrono
un'occasione per comprendere che
la consapevolezza dell'appartenenza
a un sistema comune di valori è la sola
arma in grado di affrontare e combattere
forze disgregatrici che oggi giungono a
mettere in discussione la possibilità stessa
di una convivenza civile sul pianeta».
Edizioni e/o
C arlotto, Foschi, Mazza, Poldelmengo, Pulixi,
Riccardi, Rinaldi, Strukul e Torre: nove autori
per nove racconti in cui investigatori e
personaggi ben noti ai lettori delle edizioni
e/o sono coinvolti in storie criminali, omicidi
e altri delitti sullo sfondo dello mondo dello
sport, anche quello paralimpico.
Francesco Gallo
LE DEE DI OLIMPIA
Luca Pelosi
OLIMPICHE.
STORIE IMMORTALI
IN CINQUE CERCHI
UiiraSport
Sin dalla prima edizione dei Giochi di
Atene del 1896, i movimenti femministi
europei avevano denunciato l'assenza
di competizioni dedicate alle donne.
La prima Olimpiade fu, infatti, tutta al
maschile. Ma riuscì a far parlare di sé
la greca Starnata Revithi che, nonostante
il gran rifiuto del barone Pierre de
Coubertin, decise di percorrere
ugualmente lo stesso tragitto degli uomini
nella gara più impegnativa: la maratona.
[...] Dal momento in cui viene concessa
loro pari dignità, ecco che molto spesso
stabiliscono record superiori a quelli degli
uomini, dal nuoto alla maratona...
Edizioni dello sera
«Amicizia, amore, saggezza, giustizia,
coraggio. Sono tanti i messaggi positivi che
passano attraverso l'Olimpiade.
lo l'ho vinta, ma ho sempre sposato il
concetto che l'importante sia partecipare,
che non è in contraddizione con la volontà
di vittoria». Dalla prefazione di Gelindo
Bordin, oro nella maratona a Seul 1988
BLOCK NOTES
La scuola cattolica di Edoardo Albinati (edito
da Rizzoli) è il vincitore del 70esimo Premio
Strega, Il romanzo ricostruisce, mescolando
personaggi veri e altri inventati, il delitto del
Circeo, avvenuto a Roma negli anni 70. Albinati, infatti, era compagno di scuola degli autori
del massacro, Izzo, Ghira e Guido. Secondo
classificato è L'uomo de! futuroó\ Eraldo
Affinati (Mondadori).
I libri fisici sono tra i maggiori beni acquistati
via smartphone: il loro acquisto figura infatti
128
al terzo posto delle abitudini di consumo
registrate nell'indagine comScore Mobile su
Italia ed Europa. In particolare, l'acquisto
di libri risulta al terzo posto col 2 8 , 1 %
delle preferenze, superato da prodotti di
consumer electronics (31,6%)
e abbigliamento/accessori (36,9%).
Amazon lancia un nuovo modo per leggere
i contributi dei propri autori di riferimento. Si tratta
di Single Classics, un servizio (oltre 140 titoli) che
offre articoli, racconti e saggi di Norman Mailer,
John le Carré o Kurt Vonnegut, a un prezzo di
0,99 dollari (gratis per Kindle Unlimited).
WWW.BUSINESSPEOPLE.IT
ACOSTO 2016
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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Top runner e fantini vip, Palio al clou
Oggi il tiro con l'arco e la staffetta
Feltre, dalle 21 via alle competizioni. Protagonisti atleti di punta
Quattro gare per quattro
Quartieri: al via oggi la 38° edizione del Palio di Feltre. Come
ogni anno dal 1980, Duomo,
Castello, Santo Stefano e Port'Oria si contenderanno il titolo
di campioni schierando i loro
migliori atleti.
La giornata di oggi inizierà
alle 12 con l'apertura delle taverne. Dalle 15, il mercatino
medievale e gli spettacoli itineranti. Alle 18.30 in Sala degli
Stemmi, un concerto rinascimentale.
Il Palio entrerà nel vivo alle
21: i Quartieri entreranno in
Cittadella e invaderanno piazza
Maggiore per la cerimonia
d'apertura e 0 lancio della sfida.
A quel punto, si apriranno le
competizioni con le gare di tiro
con l'arco. I paglioni disposti
sul lato Nord della piazza assegneranno i primi punti nella
classifica generale prima della
sfida della staffetta.
Per questa seconda gara, i
Quartieri sono andati a caccia
di grandi nomi: il Duomo, per
esempio, schiererà a fianco di
due atleti interni il corridore JoFELTRE
ao Neves Bussotti, originario «Furie rosse», società pordedel Mozambico e finalista nei nonese detentrice del titolo di
1.500 metri agli ultimi Europei specialità. Port'Oria punterà su
e Ala Zoghlami, tunisino, cam- una squadra di interni, mentre
pione italiano Juniores nei Castello ha assoldato alcuni at3.000 siepi. Santo Stefano ha leti degli Yankees Castelfranco.
chiamato a Feltre il campione Duomo, infine, ha portato in
italiano nei 1.500 Yeman Crip- città gli atleti dello Scorze.
pa, mentre Port'Oria punterà
Nella gara equestre, ampia la
forte sul marocchino Marouan rappresentanza di cavalli e fanRazine, campione italiano sui tini del Palio di Siena. All'ulti5.000 nel 2014 e 2015. Castello si mo momento un clamoroso
affida ai giovani Enrico Ricco- cambio di casacca: il nuorese
bon e Davide Dalla Palma (atle- Giosuè Carboni, nelle ultime
edizioni fantino del Castello,
ta paralimpico a Londra 2012).
quest'anno
è passato al Duomo
Domani, domenica, l'atmosfera si scalderà fin dal mattino per sostituire Valter Pusceddu,
in vista delle ultime due gare. che si giocherebbe buone posAlle 10.30, la tradizionale mes- sibilità al Palio di Siena del 16
sa in Cattedrale con la benedi- agosto.
Andrea Farris e i cavalli Narzione dei cavalli, mentre alle
15.30 ci sarà uno spettacolo de- cisco e Qui Pro Quo completagli sbandieratori per le vie della no la squadra con la riserva
Quella Rosa. Il Castello risponcittà.
de con Federico Guglielmi e
Alle 17, riapriranno le ostili- Alessio Giannetti, mentre Portà. In Prà del Moro i Quartieri si t'Oria si affida all'esperienza dei
affronteranno prima nelle gare fantini Sebastiano Murtas e
di tiro alla fune e poi nella corsa Gianluca Mureddu. Santo Stefano, infine, schiererà Andrea
equestre.
Nel tiro alla fune, Santo Ste- Chessa e Adrian Topalli.
Andrea Zucco
fano schiererà tre atleti delle
© RIPRODUZIONE RISERVATA
l sii. sindaci anli-Re0one
«L'ospedale subito hub»
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COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 7
Le gare inizieranno
a settembre
Paralimpiadi, la Leonessa
inizia con un record:
avrà una delegazione
di ben sette atleti
Tra un mese (per la precisione dal 7 al 18 settembre) sarà
tempo anche di Paralimpiadi e anche in quell'occasione
Brescia sfonderà un altro record di partecipazioni. Saranno
sette — mai così numerosi prima d'ora — i rappresentanti
di città e provincia. Ecco i loro nomi e le rispettive specialità:
Ariola Trimi, Efrem Morelli, Andrea Massussi (nuoto),
Pamela Novaglio (tiro), Emanuele Bersini (ciclismo),
Veronica Yoko Plebani (canoa), Fabian Mazzei (tennis).
L. Ber.
iTi DiDDnni m r i M E D I C E D W A T A
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CERMENATE II massaggiatore ufficiale della Nazionale Italiana di Canottaggio racconta la sua esperienza
«
Quelle medaglie e l'inno nazionale: momenti unici»
CERMENATE (mnt) A poche ore
dall'inizio della XXXI edizione dei
Giochi Olimpici a Rio de Janeiro
abbiamo chiesto a Giovanni Marcato, massofisioterapista e massaggiatore ufficiale della Nazionale Italiana di Canottaggio, cosa
si prova a partecipare all'evento
sportivo per antonomasia: Marcato, infatti, accompagnando la
squadra ai Giochi Olimpici di Londra 2012 è stato il solo cermenatese ad aver partecipato alle
Olimpiadi.
Cosa si prova a partecipare
alle Olimpiadi, dopo averle
seguite per tanti anni da casa?
«Ci sono centinaia di atleti che
si preparano, per anni, per poter
partecipare e sperare di vincere
una medaglia. Anni di preparazione, fatiche e rinunce, pur di
dimostrare al mondo intero le
proprie qualità e doti. Io sognavo
di esserci: quando mi fu data la
possibilità, non mi tirai indietro.
Volevo partecipare e dimostrare a
me stesso cosa valevo. Volevo vedere da vicino che cosa poteva
essere un evento del genere. Ci
sono voluti quattro anni vicino a
una squadra olimpica per arrivarci. Quattro anni di gare e coppe
mondiali, di ritiri e trasferte, di
gioie e dolori, di pianti di gioia e di
rabbia. Poi, improvvisamente la
chiamata, la divisa, l'orgoglio di
esserci. Quando arrivi si apre un
mondo mai visto e un'organizzazione incredibile. Il villaggio
olimpico, i campioni visti solo sui
giornali e tv. Vivi con loro e mangi
con loro. Si attende il giorno
dell'apertura, nel mio caso con
tanto di Regina e 007... e poi le
gare. L'ansia e la tensione, la rivalità e la voglia di vincere».
Quali sono i momenti che ricorda con più emozione?
«Le Olimpiadi sono un vortice
di emozioni indescrivibile, si respira un'aria che ti inebria. L'attesa delle gare, dove i "miei" ragazzi si giocano una vita di allenamenti e di speranze. Quelle
medaglie tanto ambite e sognate,
quell'inno nazionale che parte
quando sono sul podio. Sono momenti unici. Un atleta raggiunge il
suo obiettivo, persone come me si
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
sentono gratificate. Mi sono sentito privilegiato, ma allo stesso
tempo un vincente. Realizzare un
sogno, essere entrato nella leggenda delle Olimpiadi ti rende
appagato di tanti sacrifici e rinunce. Perché anche chi lavora
dietro le quinte deve superare
tante difficoltà: ancora oggi mia
figlia mi ricorda la mancata partecipazione al suo saggio...».
A Rio non ci sarà: farà il tifo
comunque per gli Azzurri?
«A Rio non ci sarò. L'organizzazione è diversa, lo staff sanitario sarà del luogo. Ma sarò
tifoso dei nostri colori azzurri e dei
"miei" ragazzi. Ragazzi che hanno
sudato le famose sette camicie.
Credo che sarà un'Olimpiade colorata e piena di novità. Spero
tanto che il medagliere italiano sia
sopra le righe e di poter assistere a
belle sfide all'insegna dello spettacolo. In questi quattro anni, sono stato vicino alla squadra, anche
alla paralimpica. Le grandi sfide
superate, i ragazzi sul podio e i
momenti vissuti fino ad ora fanno
salire la tensione dell'attesa».
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COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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PARALIMPIADIA RIO:
IL SOGNO DI DOLFIN
Dalle corsie dell'ospedale a quelle della piscina. Il chirurgo ortopedico torinese,
canturino d'adozione, quest'anno ha macinato un successo dopo l'altro: è suo
il record italiano nei 100 rana, ed è stato scelto per rappresentare l'Italia a Rio
CANTÙ (bla) Marco Dolfin, 34 anni,
35 tra meno di un mese, è uno dei
nuotatori scelti per rappresentare l'Italia alle Paralimpiadi di Rio 2016.
Vive a Chieri in provincia di Torino,
dove lavora e risiede con la moglie
Samantha e i piccoli gemelli Mattia e
Lorenzo. Un sogno, quello di andare
alle Olimpiadi, che aveva messo in un
cassetto per dedicarsi al lavoro e alla
famiglia. L'imprevedibilità della vita,
una forza di volontà immensa, l'amore per il nuoto ed ecco che il sogno
diventa realtà.
Torinese di nascita ma «canturino
d'adozione», come lui stesso si definisce, nuota per il team della BLM
Briantea84: «Sono in contatto quotidiano con il tecnico Alessandro
Pezzani, lui mi manda le direttive e io
mi alleno in piscina qui a Torino, poi
una volta al mese mi sposto a Cantù
per perfezionarmi e allenarmi con
lui».
Una vita piena quella di Dolfin che
si divide tra la corsia della piscina e
quella dell'ospedale, lavora infatti come chirurgo ortopedico all'ospedale
San Giovanni Bosco di Torino. «Per
operare utilizzo una carrozzina verticalizzabile che per poter essere utilizzata in sala operatoria è stata modificata un bel po'. Spostandosi non
doveva scontrarsi con gli altri macchinari e in un posto dove vige pulizia
e sterilità, come è una sala operatoria,
doveva essere facile da pulire e sterilizzare. L'altro punto fondamentale
era che dovevo riuscire a manovrarla
senza toccarla con le mani, così abbiamo montato un joystick che comando con il gomito per guidarla. E'
un ottimo allenamento fisico! Gli interventi durano di solito un paio d'ore
e rimanere in quella posizione è una
buona preparazione fisica che sopperisce bene alla palestra per il nuoto».
Dolfin, nuotatore della Nazionale
italiana, marito, padre, chirurgo ortopedico, finora non l'avevamo ancora detto, è su una sedia a rotelle. La
prima cosa che si nota guardandolo,
l'ultima che si pensa parlandogli. Il
2011 è stato l'anno dove tutto è iniziato, tutto è finito e tutto è ricominciato di nuovo: «In luglio ho terminato la specializzazione in ortopedia, in agosto mi sono sposato con
Samanta, a settembre ho iniziato a
lavorare al San Giovanni Bosco di
Torino, 15 giorni dopo ho avuto l'incidente in moto». Una lesione spinale
che lo ha costretto su una sedia a
rotelle. A questo punto una persona
ha due alternative: reagire, non reagire. Dolfin ha scelto l'opzione uno e
con coraggio e determinazione non
ha rinunciato a nessuno
dei suoi sogni.
Lo sport ha sempre fatto parte della sua vita, soprattutto il nuoto: «Nuotavo da bambino in modo
ricreativo non a livello
agonistico, ho smesso a
18 anni e mi sono dedicato ad altri sport. Dopo l ' i n c i d e n t e n e l
2012-2013, sono tornato
in piscina per la riabilitazione e ho capito che
avevo le possibilità per
essere competitivo in vasca. Ho cominciato a cercare una società che potesse sostenermi a livello
tecnico e anche per le gare in trasferta che stavo
cominciando a fare».
Nel 2013 l'incontro, nel
corso di una competizione sportiva, con il tecnico
della Briantea84 Alessandro Pezzani e con il presidente Alfredo Marson: «Pezzani mi aveva in-
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 11
vitato alla cena di gala per i trent'anni
della Briantea84, dove avrei dovuto
conoscere il presidente Marson. Ero
un po' agitato, mi ero messo tutto in
ghingheri e mentre gli stavo dando la
mano per stringergliela mi ha dato
una pacca sulla spalla dicendomi:
"Bastardo anche tu con noi!" Ho subito capito che sarebbe stata una
bella avventura. E' davvero un vulcano, una persona fantastica che dà
tutto per la Briantea84 e per tutti suoi
atleti, grandi e piccoli che siano».
Consiglierebbe il nuoto a chi ha
una disabilità? «Il nuoto per chi è in
carrozzina è un bello sfogo, passare
La sua specialità, i 100
rana, hanno portato
Dolfin nell'Olimpo del
nuoto mondiale: è suo
il record italiano per la
classe SB5 con l'38"42,
terzo tempo in Europa
e quinta posizione nel
ranking mondiale
del tempo fuori dalla carrozzina fa
sempre bene, non nascondo che sia
molto faticoso, all'inizio facevo fatica
a finire una vasca. Lo sport ha sempre
fatto parte della mia vita e mi è venuto
naturale, certamente lo consiglio a
tutti. Esistono disabilità più o meno
gravi, bisogna capire cosa uno può
fare e ottimizzare al meglio le proprie
possibilità. Lo sport in generale fa
bene alle persone con disabilità perché le porta in un ambiente diverso
da quello della famiglia che è un
ambiente protetto dove tutto è più
semplice. Quello che c'è fuori dal
contesto famigliare è molto diverso e
lo sport aiuta ad affrontare tutto con
uno spirito diverso».
La sua specialità, i 100 rana, hanno
portato Dolfin nell'Olimpo del nuoto
mondiale: è suo il record italiano per
la classe SB5 con l'38"42, terzo tempo in Europa e quinta posizione nel
ranking mondiale. E' stato scelto per
rappresentare l'Italia a Rio 2016, 20 i
convocati, 10 donne e 10 uomini:
«Gareggerò nei 50 stile, 100 rana, 200
misti e 400 stile, tutte gare che si
terranno di fila dall'11 al 13 settembre. Mia moglie e la mia famiglia
saranno lì a tifare per me e già questo
è emozionante».
Guardando le Paralimpiadi di Londra, Dolfin ha visto tutte le opportunità che poteva cogliere per tornare
a fare sport. La sua prima scelta è
stata il nuoto? Non proprio: «Le
Olimpiadi sono il massimo a livello di
sport praticato e visto. Le ho sempre
seguite, aspetti 4 anni per vedere tutti
gli sport uno dietro l'altro. Ricordo le
levatacce all'alba con mio fratello per
seguire una specialità o un atleta.
Prima dell'incidente non avrei mai
pensato di poterci andare, avevo fatto
altre scelte mi stavo concentrando
sulla medicina e sulla famiglia, poi
per strade particolari mi si è presentata la possibilità. Dopo l'incidente avevo seguito le Paralimpiadi di
Londra per capire quale sport avrei
potuto fare, avevo cominciato con il
tennis da tavolo ma ero troppo scarso
e ho cambiato idea!». Meno male
verrebbe da dire, l'Italia non avrebbe
avuto in vasca un atleta del suo calibro.
Non pratica riti scaramantici particolari prima di ogni gara, il suo
problema è la puntualità: «L'obiettivo
prima di ogni gara è quello di arrivare
in camera di chiamata per tempo,
arrivo sempre all'ultimo momento,
mi prendono in giro spesso per questo! Devo riuscire ad arrivare puntuale!».
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Lea Borelli
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Marco Dolfin con Luca Pancalli (Presidente CIP), Alfredo Marson e in piedi
Roberto Valori (Presidente FINP)
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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I RIFUGIATI ALLE PARALIMPIADI
Anche le Paralimpiadi accoglieranno atleti
rifugiati: lo ha annunciato Pipe, il Comitato
paralimpico internazionale.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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A Morrò torna il Mundialito
Tutto pronto per la 2la edizione della competizione per amatori
TERAMO - Domenica, come
tradizione, presso la ospitale cittadina di Morrò d'Oro (Te) si
svolgerà la prestigiosa gara ciclistica internazionale denominata
"XXI ° Mundialito Ciclismo
Open " sotto l'egida della Fci
Abruzzo, riservata alla categorie
amatori master e paralimpici maschili e femminili delle Federazioni Ciclistiche ed Enti Consulta
nazionali ed internazionali. Una
edizione speciale dedicata alla
memoria delle vittime della immane ed indimenticabile tragedia
mineraria di Marcinelle de Bois
du Cazier (Belgio) dove perirono
1 262 giovani minatori di 12 diverse nazionalità, di cui 136 italiani dei quali 61 abruzzesi. La
società organizzatrice Asd GS
Spiga d'Oro di Morrò d'Oro presieduta dal benemerito sportivo
Ingegner Giuseppe Palladini
noto come " Il Cavaliere del Ciclismo Abruzzese" uno dei pochi
testimoni ancora viventi, presente al funesto disastro (08 agosto 1956), ha voluto con un gesto
di grande umanità solidale,ricordare per non dimenticare il sacrificio di tanti giovani innocenti
minatori morti per asfissia a 1000
metri di profondità. Un messaggio che è stato ampiamente recepito e condiviso
con vivo
sentimento
affettivo
e
solidale,dalla Presidenza della
Repubblica Italiana, dalle Istituzioni Pubbliche dello Stato, Regione Abruzzo, Coni, Fci,
Provincia di Teramo, Associazioni benemerite nazionali ( Alto
Patrocinio Associazione Nazionale Medaglie d'Oro al Valore
Militare : Presidente Gen. Div.
Arma dei Carabinieri Dr Umberto Rocca decorato con la Medaglia d'Oro al Valore Militare
per alti meriti militari conseguiti
a difesa delle Istituzioni democratiche dello Stato). Altro importante riconoscimento
la
concessione dell'Alto Patrocinio
della Regione Abruzzo e numerosi attestati di stima e vicinanza
affettiva a ricordo delle vittime di
Marcinelle e al dolore dei familiari. Il Presidente della Federciclismo Italia Renato Di Rocco
nel condividere pienamente la
nobile ed umana iniziativa, formulava al Presidente Giuseppe
Palladini e Staff i migliori auguri
di successo della manifestazione
ciclistica dedicata alla memoria
delle vittime per non dimenticare
il loro sacrificio. Il ciclismo italiano e mondiale, sport nobile, da
sempre sensibile ai valori umani
solidali, partecipa con grande affetto e stima al ricordo degli eroi
minatori periti e al dolore dei
propri familiari. Prima della partenza della manifestazione iridata
(ore 9,00) il Parroco di Morrò
d'Oro Don Giulio durante un minuto di raccoglimento alla memoria delle vittime di Marcinelle
e dei recenti attentati terroristici
e disastro ferroviario di Andria,
impartirà una speciale benedizione alla memoria dei caduti, seguita dalle note musicali del
silenzio e Inno Nazionale di Mameli. Al termine della funzione
religiosa, seguirà la partenza ufficiale del Mundialito. La Direzione Corsa affidata all'esperto e
storico Filippo Di Pietro della Fci
CR Abruzzo. Un grazie alla benemerita testata giornalistica
"Pedale Tricolore " diretta dalla
penna d'oro del ciclismo a 360°
- Dr. Vito Bernardi . Redazione
Centrale di Milano.
Il podio dell'edizione 2015 del Mundialito
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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Una fase della gara della scorsa edizione
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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Magiche atmosfere
ai piedi del Castello
di Federico II
LORENZO RUGGIERO
Cultura e turismo con gli
occhi rivolti alla gloriosa
storia di Oria. Si può sintetizzare così il cartellone
delle manifestazioni estive della
Città che fu di Federico II di Svevia: tanti eventi per un'estate da
godere.
Il Torneo dei Rioni, giunto alla
sua 50A edizione, si terrà il 14 di
agosto preceduto, il giorno prima, dal Corteo per le vie della
città.
È certamente il momento più
importante della stagione, ma
Oria è anche archeologia, spettacolo, colori, gastronomia, artigianato, musica e poesia.
A mettere a punto, con passione e competenza, il «cartellone estivo» è stata l'aw Francesca Mazzotta (assessore con
delega a Turismo, Spettacolo,
Centro Storico e Sport), la quale
ha dato vita ad un programma
che coinvolge tutti e che viene
incontro alle varie aspettative.
L'aw. Mazzotta ha lavorato con i
vari assessorati per realizzare
C
un calendario ricco di appuntamenti da luglio a settembre.
L'Estate Oritana ha avuto inizio con un convegno, grazie alla
volontà e disponibilità del sindaco, Cosimo Ferretti, e del vice
sindaco, Egidio Conte, in onore
del capitano dei bersaglieri Luigi Corrado, benemerito oritano
al tempo della Prima Guerra
Mondiale.
Tra le novità di quest'anno
spiccano la presentazione del palio su Piazza Lorch, l'apertura di
Parco Montalbano e del suo prestigioso chiostro, dove si susseguiranno vari eventi, fra cui rassegne teatrali, presentazione di
libri, un concerto di musica sinfonica, uno spettacolo in ricordo
di Lucio Battisti, uno spettacolo
di danza con un famoso ballerino
di origine oritana, un accampamento medievale, rappresentazioni ed esposizioni storico-medievali.
D. Parco Montalbano, situato a
ridosso della parete orientale del
Castello Normanno-Svevo, oltre
ad essere il luogo ideale per una
bella passeggiata panoramica è
anche il luogo di importanti ritrovamenti archeologici compresi fra l'età ellenistica (IV-HI
secolo a.C.) e l'età medievale
(X-XII secolo d.C).
Questa splendida terrazza panoramica sulla città, dopo un accurato restauro, nel mese di maggio di quest'anno, è stata inaugurata ed aperta al pubblico.
Nel programma dell'Estate
Oritana ci sono anche conferme
di manifestazioni che sono diventate dei simboli. Tra queste
vanno ricordate «Oria in country», «Oria Beer Festival», la festa della bandiera, il tiro alla fune, il torneo di burraco, la cena
medievale, la benedizione degli
atleti dei vari rioni, l'elezione
della capodama, il paratorneo, i
gemellaggi, l'anniversario degli
sbandieratori, le feste patronali
e religiose, il mercatino medievale, la gara ciclistica, i raduni di
auto, vespe e moto, le feste e le
sagre popolari e tanto altro ancora.
E poi ci sarà tanta buona musica con i «CoUage», la cantautrice islandese Joanna Kearney,
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
il gruppo di musica salentina «I
Sarchiatoria».
Ed ancora, ci sarà spazio dedicato ai giovani talenti pugliesi
con un concorso canoro abbinato
al Cantagiro; sfilate di moda, una
delle quali abbinata alla selezione della trasmissione di Canale 5
«Grande Fratello»; un Gran Gala
dello sport paraolimpico al quale
prenderanno parte famosi atleti
italiani.
Insomma, quella che l'Amministrazione comunale di Oria
propone è un'estate che mira a
potenziare la presenza turistica
in uno dei borghi più belli d'Italia.
«Le tante novità di questo eccezionale calendario di eventi ha dichiarato il sindaco Cosimo
Ferretti alla "Gazzetta" - fanno
di questa estate oritana 2016 una
grande Festa cittadina lunga tre
mesi, un programma fatto apposta per chi vuole apprezzare
l'arte, la musica, il teatro, l'intrattenimento e per riscoprire il
piacere di ritrovarsi assieme nella propria Città».
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• ESUIE WTM1016
i CORTEO STORICO DI FEDERICO
^TORUEO DEI
Rion
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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Auguri agli olimpionici
«Portate in alto
il nome di Firenze»
Il messaggio di Palazzo Vecchio
«PORTATE in alto il nome di
Firenze nel mondo». E'
l'augurio che è stato fatto
dall'assessore comunale allo
sport Andrea Vannucci agli
atleti fiorentini che
partecipano ai giochi Olimpici
di Rio de Janeiro in Brasile.
«Un grande in bocca al lupo
ai nostri atleti in gara alle
Olimpiadi e alle Paralimpiadi
nelle varie discipline» ha
detto l'assessore Andrea
Vannucci, che ha aggiunto:
«Tutta Firenze tiferà per voi e
per gli altri atleti italiani
impegnati nella
manifestazione».
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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Nella caserma 'Lolli Ghetti' di Cassino
Ieri cerimonia di consegna dei gradi
agli allievi sergenti del 20esimo corso
Q i è tenuta ieri mattina pres^ s o la caserma 'Lolli Ghetti', la cerimonia di consegna
dei gradi agli allievi sergenti
del ventesimo corso che hanno superato le 26 settimane
di addestramento presso l'Ottantesimo reggimento e 15
presso le scuole d'Arma e di
specialità dell'Esercito. Alla
cerimonia hanno presenziato
il generale di Corpo d'Armata
Giorgio Battisti, il Generale di
Brigata Gabriele Toscani De
Col, il questore Filippo Santarelli, il procuratore capo, Luciano D'Emmanuele, il vice
sindaco Carmelo Palombo e
tante autorità civili e militari
accolte dal colonnello Francesco D'Ercole, accompagnate
dai Labari delle Associazioni.
In prima fila il campione paraolimpico, il tenente colonnello Giuseppe Campoccio.
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Ang.Nic.
Pag. 21
"A Rio corro per la Somalia
ma il mio cuore è torinese"
CARLOTTA ROCCI
L
paralimpica somala conta un solo
atleta ed è torinese. Si chiama Farhan Hadafo, ha
19 anni e vive nel capoluogo piemontese da quando ne aveva 6. Il 7 settembre sarà il portabandiera della Somalia, Paese d'origine dove vivono ancora i genitori e i fratelli, anche se il suo sogno è correre con la maglia azzurra della nazionale italiana.
A DELEGAZIONE
IL SERVIZIO A PAGINA VII
Farhan: "Corro per la Somalia
ma il mio cuore è azzurro"
Paralimpiade Vive a Torino da quando
aveva sei anni, oggi ne ha 19 e sta partendo
per Rio dove gareggerà con la carrozzella
nei cento e duecento metri: "Non vedo l'ora"
CARLOTTA ROCCI
L
A DELEGAZIONE paralimpica
somala conta un solo atleta
ed è torinese. Si chiama Farhan Hadafo, ha 19 anni e vive
nel capoluogo piemontese da
quando ne aveva 6. Il 7 settembre sarà il portabandiera della
Somalia, Paese d'origine dove vivono ancora i genitori e i fratelli,
anche se il suo sogno è correre
con la maglia azzurra della nazionale italiana. «I tempi erano troppo stretti e non ho fatto in tempo
a fare domanda per ottenere la
cittadinanza. Sarebbe stato per
me un grande orgoglio poter gareggiare per l'Italia. In fondo vivo qui da tanto tempo e mi sento
italiano, anzi torinese».
Farhan vive a Mirafiori sud
con la zia. È arrivato in città la prima volta per essere sottoposto a
una delicata operazione alle
gambe. Dalla nascita infatti è affetto da un'artrogriposi multipla congenita che gli impedisce
di camminare. Eppure Farhan
corre e pure veloce. Con il tempo
di 18" 83 si è qualificato per i
100 metri alle Paralimpiadi di
Rio a bordo della sua carrozzella
sportiva, un bolide che gli hanno
costruito e regalato gli esperti
dell'officina ortopedica Maria
Adelaide di Torino. «Con questa
carrozzina mi sono allenato e
qualificato, ma ora il mio allenatore Manuele Lambiasi è partito
per Londra per acquistare quella
con cui andrò in Brasile. Da lunedì inizierò a provarla. Non vedo
l'ora». Per comprarla sono serviti circa 7mila euro e Farhan ci è
riuscito grazie alla solidarietà di
amici e associazioni torinesi che
hanno trovato i fondi: «Parto solo con il mio allenatore ma è un
po' come se con me venissero tutti i miei amici e chi mi sostiene
da sempre».
Per questo giovane atleta, che
ama la velocità molto più dei libri di scuola, le Olimpiadi sono
un argomento serissimo, così come l'atletica. «Io mi alleno, non
mi diverto», dice. La determinazione con cui si prepara a partire
è la stessa che in quattro anni
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
l'ha portato dal non aver mai
nemmeno provato una carrozzina sportiva a qualificarsi per i
Giochi
«La prima volta che ho provato a correre ero al Parco Ruffini
con la scuola. Usavo la mia carrozzina da passeggio perché non
ne avevo un'altra ma un tecnico
della nazionale mi ha visto e mi
ha proposto di andare a Oristano
"Mi sono allenato grazie
a un bolide costruito
dall'officina ortopedica
Maria Adelaide"
per provarne una. All'inizio non
è stato facile. Il mio ex allenatore
Pietro Comitini mi ha aiutato
molto, ora Manuele sta facendo
lo stesso». E nemmeno adesso è
facile: "Mi alleno tantissimo, due
volte al giorno per almeno due
ore e mezza ma vorrei tanto qualificarmi e farò di tutto per non
farmi eliminare al primo colpo».
Inverno o estate, Farhan si sveglia, prende il bus 71 e va al parco Ruffini dove lo aspetta la sua
due ruote chiusa in deposito.
Pag. 22
Oltre a essere l'unico atleta somalo al villaggio olimpico brasiliano, Farhan sarà probabilmente anche uno dei più giovani: «Saranno più esperti di me, sapranno come funziona ma non mi farò condizionare. Iovedo aia il mo-
mento in cui scenderò in pista,
mi immagino le corsie e tutto il
resto».
Parte a fine agosto, gareggerà
nei 100 e 200 metri. «Sono maniaco della velocità, mi emozio-
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
na». Farhan corre talmente, sulla pista e nella vita, che guarda
già oltre Rio, a Tokyo 2020: «In
Giappone spero di indossare la
maglia azzurra. È un altro obiettivo che mi voglio porre».
Pag. 23
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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IL DATO I responsabili di spada e kayak porteranno alto il nome del circolo
Orgoglio Posillipo, ecco i rossoverdi in Brasile:
ci sono gli allenatori Cuomo e Buonfiglio
RIO DE JANEIRO. Anche nella trentunesima edizione dei Giochi Olimpici dell'era moderna il
Circolo Nautico Posillipo c'è.
Una presenza significativa quella della delegazione rossoverde
che inorgoglisce l'ambiente ed è
espressione della natura polisportiva del sodalizio capitanato
dal presidente Bruno Caiazzo.
VALENTINO GALLO. Diversi i personaggi coinvolti, tra questi il più significativo è uno di
quelli che ha fatto la storia recente del Posillipo. Si tratta di
Valentino Gallo, che in realtà dalla prossima stagione non vestirà
più la calottina della squadra di
pallanuoto rossoverde (è passato alla Sport & Managment) di
cui è stato per anni il capitano.
Approdato appena diciottenne
dall'Ortigia, scuola Cufino, al
Circolo che gli ha consentito di
esprimere tutto il suo enonne talento, consacrandosi ai massimi
livelli. Vanta due partecipazioni
al torneo olimpiaco dove ha vinto una medaglia d'argento.
GLI ALLENATORI. La squadra dei tecnici annovera due figure di primissimo piano, Sandro Cuomo e Giuseppe Buonfiglio. Cuomo oggi è a Rio in veste di CT della squadra azzurra
di spada; da atleta in passato ha
preso parte a quattro olimpiadi,
vincendo una medaglia d'oro ed
una di bronzo. È socio benemerito del Circolo. Buonfiglio, a sua
volta, è responsabile tecnico canoa kayak, disciplina nella quale l'Italia è presente con il K2 e
K4 sui 1000 mt. Ha vinto vari titoli italiani e ha partecipato ai
mondiali fino a quando un infortunio lo ha bloccato. Responsabile tecnico della Federazione dal
2005 con le giovanili e dal 2013
con gli assoluti. Sarà a Rio da lunedì.
I SANITARI. Un altro posillipino doc, Michele Trapani, viaggerà anch'egli lunedì alla volta
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
di Rio con lo staff tecnico-sanitario della spedizione azzurra della canoa in qualità di fisioterapista. Trapani, oggi dirigente della
sezione canoa come consigliere
del Circolo, da atleta ha partecipato in passato alle universiadi e
ai campionati del mondo giovanili.
ALLE PARALIMPIADI. La
rappresentanza posillipina si
completerà alle Paralimpiadi in
programma dal 7 al 18 settembre
sempre a Rio de Janeiro con la
partecipazione di Neil MacLeod
in qualità di project manager del
paratriathlon. La sua convocazione da parte del Comitato Paralimpico giunge a coronamento
del particolare impegno che MacLeod, delegato alla sezione triathlon rossoverde, da anni profonde per il paratriathlon, di cui
è stato il primo promotore in Italia, e che consente oggi al Circolo di entrare nella storia della
Paralimpiadi.
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Maxischermo pronto
per seguire Ranghieri
Poi toccherà a Giada
Grande attesa oggi alle 15 al Centro Estate viva a Cordenons
Intanto a San Martino la Rossi pensa già alle Paralimpiadi
Giada Rossi
di Rosario Padovano
E' il grande giorno, debutta ai
Giochi olimpici il torneo di beach volley: spazio all'Italia e a
Alex Ranghieri, classe 1987, di
Cordenons, che scende in campo alle 15.
E' tutto pronto lì dove ha cominciato a giocare, al Centro
Estate Vìva, dove è stato allestito un maxischermo per assistere in diretta all'evento che va al
di là dell'aspetto agonistico.
Dalle corse forsennate sui sassi
delle grave di Cordenons in sella a una moto da cross; alla sabbia, certamente più fine, di Rio
de Janeiro. Passando per il vol-
ley indoor, dove ha vinto un
bronzo mondiale giovanile e
ha calcato i palcoscenici della
serieA2.
La parabola di Alex Ranghieri è un inno alla gioia di fare
sport. Lui che aveva dovuto rinunciare alla corsa per le Olimpiadi di Londra per un infortunio, si ritrova a Rio, per inseguire il sogno di una medaglia col
compagno di squadra Adrian
Carambula. Un altro che potrebbe scrivere un libro sulla
sua vita, un po' come lui. Cresciuto in Uruguay, Carambula
era un calciatore e nella categoria pulcini è stato compagno di
squadra di un certo Luis Suarez, proprio lui El Pistolero,
non solo autore del famoso
morso a Giorgio Chiellini proprio in Brasile ai Mondiali, ma
soprattutto un grande goleador. Carambula è famoso per
la skyball, un servizio particolare: colpisce la palla con l'esterno della mano facendola impennare e disorientando con
l'aiuto del vento gli avversari.
Ranghieri invece ha conquistato la copertina di Vanity Fair.
Si è ritrovato (suo malgrado?) nella lista dei 28 atieti più
sexy delle Olimpiadi di Rio. A
Londra, figurava in questa lista, ma al femminile, la sua ex
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
fidanzata, la rodigina Marta
Menegatti, anche lei in Brasile.
E dire che Alex non voleva
proprio saperne di praticare la
pallavolo sulla sabbia. «Io e la
mamma Mirta siamo riusciti a
convincerlo dopo parecchio
tempo - ha dichiarato la mèntore di Alex, la responsabile del
Cev, Anna Fenos - aveva provato la prima volta a 9 anni, ma
non era entusiasta. Poi, crescendo, si è convinto che questa sera la sua strada».
La madre Mirta e la sorella
Elisa sono partite per Rio alle 6
di ieri e assisteranno al debutto
di Alex. A Cordenons tutti sono
oggi pronti a scatenarsi di fronte al maxischermo, compresi
gli amici di sempre, cresciuti
con lui nel Futura. E intanto insegue il suo sogno olimpico anche Giada Rossi. La pongista
sarà impegnata alle Paralimpiadi, sempre a Rio, a settembre.
E oggi alle 11 alla Cantina Pitars di San Martino al Tagliamento, la campionessa di Poincicco illustrerà a tutti come sta
sognando
l'appuntamento
con la rassegna paralimpica,
dove mira a imitare Pamela
Pezzutto, di Brugnera, medagliata a Pechino. Le qualità ci
sono tutte.
«RIPRODUZIONE RISERVATA
Pag. 26
Alex Ranghieri, classe 1987, di Cordenons, oggi di scena alle Olimpiadi
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 27
BUCCINASCO
Piscina chiusa
le ragioni
del gestore:
«Manutenzione»
- BUCCINASCO -
DOPO le polemiche sulla
chiusura agostana della piscina comunale il gestore
spiega i motivi, dovuti alle
esigenze di realizzare piccoli interventi ordinari di manutenzione.
«La piscina comunale - precisa Mirco Scalabrino, responsabile della Buccinasco
Piscine - in questa prima
settimana di agosto è rimasta aperta per il nuoto libero. Ieri è stato l'ultimo giorno e riaprirà fra quattro settimane: abbiamo la necessità di tenere chiuso in questo periodo per poter effettuare la manutenzione, è
una fase dovuta».
«DOBBIAMO svuotare le
vasche - aggiunge - e sistemare le parti ammalorate oltre ad occuparci del trattamento delle acque. Si approfitta di questo periodo in
cui l'affluenza è scarsa. Non
abbiamo uno spazio all'aperto appetibile per chi vuole
prendere il sole e il numero
di chi accede solo per nuotare è molto basso».
Inoltre come già detto
dall'amministrazione comunale, tenerla aperta non sarebbe economicamente sostenibile.
«Riapriamo il 4 settembre è la conclusione - pronti per
i corsi della nuova stagione
e per fare il tifo per la nostra
Alessia Berrà, atleta della
nostra squadra di nuoto che
parteciperà alla Paraolimpiadi di Rio».
Mas.Sag.
Sud Milano
ValtiHnne a razzo vexsn il raHHnnnin 1
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
Pag. 28
Un business olimpico
A Rio la "dittatura" dei media si
sente più che mai. E la pubblicità
, sempre più nascosta ed elaborata 1
nche noi, come Aldo
A
Grasso, siamo rimasti
folgorati dal bel documentario trasmesso nei giorni
scorsi da History Channel
S U B e r n o 1936
(?À/G2O\&
^
> l'archeti^^
pò delle Olimpiadi moderne come grande evento mediatico. Se
allora i Giochi Olimpici servivano per celebrare lo splendore e la maestosità della
Germania nazista di fronte agli occhi del
mondo, oggi oltre all'alto valore sportivo
e agonistico, Rio 2016 rappresenta anche
la perfetta passerella per aziende e brand
che vogliono mostrare il loro profilo valoriale più alto, nobile e istituzionale.
Le comunicazione degli Officiai partners (undici aziende che hanno versato
circa un miliardo di euro ciascuno alle
casse del Comitato internazionale olimpico) non hanno come contenuto banali pubblicità di prodotto, bensì una serie di sofisticate narrazioni (ehm, pardon, storytelling) di atleti-persone che si impegnano,
soffrono, falliscono, si rialzano e, spesso,
alla fine riescono a vincere. Comunicazione emozionale, spesso commovente, che
piace tanto condividere sui social
network. Lunghi spot splendidamente realizzati dove "la persona è al centro", sulla falsa riga delle pompose e magniloquenti mission aziendali, e dove la marca
si rispecchia in tutti quei valori decoubertiani che i Giochi olimpici offrono su un
piatto d'argento.
Mai come questa volta sono gli atleti i
protagonisti principali delle campagne
pubblicitarie delle aziende sponsor e, cosa ancor più interessante, non sono superstar bensì sportivi minori, magari appartenenti a nazioni e discipline poco battute.
Visa è il principale sponsor della Refugee
Olympic Team, una squadra composta da
dieci persone nate in Siria, Repubblica
Democratica del Congo, Sudan del Sud e
Etiopia e che sono la rappresentazione di
come lo sport possa essere una concreta
via di fuga per chi è costretto a subire l'orrore della guerra (certo, le carte di credito sono la cosa più lontana da questo immaginario, ma guai a parlare di prodotto...).
Samsung ha addirittura realizzato un
mediometraggio documentaristico, diretto
dal premio Oscar Morgan Neville, in cui si
raccontano storie di atleti di paesi che
non hanno mai vinto medaglie olimpiche
e che hanno superato mille barriere per
raggiungere un traguardo: anche qui in
quasi quaranta minuti di filmato non vi è
traccia di un prodotto Samsung. Al contrario, Coca-Cola negli spot-ritratto degli
sportivi olimpici e paraolimpici (vincenti
questa volta, la campagna si intitola
#ThatsGold, con buona pace di De Coubertain) mostra i baldi giovani con una bella
bottiglia di Coke in mano.
L'altro terreno su cui stanno giocando
molti sponsor di Rio 2016 è quello della
Corporate social responsability, attraverso
una serie di attività e investimenti etici
nelle zone più povere di Rio de Janeiro:
Omega (gruppo Swatch), anche loro Officiai partner, nei mesi scorsi ha supportato l'associazione non profit VivaRio in dodici progetti sociali per le nuove generazioni. Insomma, tutti sponsor molto buoni,
solidali e assolutamente non intenzionati
a vendere prodotti, ma vogliosi di mostrare il loro lato "umano".
Un altro parallelismo con i Giochi Olimpici del 1936 lo troviamo nei severi divieti imposti dal Comitato olimpico nei confronti di atleti, aziende sponsor e soprattutto non-sponsor. A Londra 2012 ebbero
grande eco le campagne di ambush
marketing (marketing da imboscata) realizzate da brand che non erano Officiai
sponsor come Nike e Beat: in particolare
il marchio di Dr.Dre - in seguito acquisito da Apple - regalò a gran parte degli
atleti olimpici le costosissime cuffie, assicurando grande visibilità gratuita nel pregara. Per evitare questi incidenti e salvaguardare l'esclusività degli Officiai Partners, il Ciò ha inasprito la cosiddetta "Regola 40" della Carta olimpica che disciplina gli sponsor, vietando a tutte le aziende
non direttamente coinvolte nella manifestazione non solo a mostrare il proprio
marchio, ma anche a utilizzare sulle proprie pagine social parole e hashtag come
#01ympic o #Rio2016 o mostrare i cinque
cerchi olimpici. Si sono quindi create nelle settimane scorse spiacevoli incidenti di
aziende (spesso sponsor tecnici degli atleti fuori dalle Olimpiadi) che si sono viste
contestare e intimate a rimuovere tweet e
immagini dove si intravedeva mezzo cerchio olimpico. Insomma, anche senza una
Leni Riefenstahl, la mediatizzazione impera.
Michele Boroni
COMITATO ITALIANO PARALIMPICO
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venerdì 5 agosto 2016
www.federscherma.it
http://www.federscherma.it/top-news/27566-giochi-paralimpici-rio2016-la-federscherma-ricorre-all-international-paralympic-committeecontro-l-esclusione-di-andrea-alberto-pellegrini
GIOCHI PARALIMPICI RIO2016 - LA FEDERSCHERMA
RICORRE ALL'INTERNATIONAL PARALYMPIC
COMMITTEE CONTRO L'ESCLUSIONE DI ANDREA
ALBERTO PELLEGRINI
ROMA - La Federazione Italiana Scherma ha uf cialmente presentato ricorso all'IPC, il Comitato
Paralimpico Internazionale, avverso i criteri di quali cazione ai Giochi Paralimpici Rio2016 adottati
dall'IWASF, la Federazione Internazionale di scherma paralimpica.
Alla luce di tali criteri, che hanno privilegiato la presenza di quanti più Paesi nelle gare a squadre della
rassegna paralimpica, l'azzurro Andrea Alberto Pellegrini risulta escluso dalla competizione brasiliana.
La Federazione Italiana Scherma, in pieno accordo con il Comitato Italiano Paralimpico, chiede
all'organismo internazionale di rivedere le quali cazioni, adottando i criteri resi noto ad inizio della stagione
quali cante, resettando le scelte derivanti dalla modi ca degli stessi al termine delle prove valide per
l'acquisizione del pass paralimpico.
Si tratta della prima volta di un ricorso da parte di una Federazione Italiana all'International Paralympic
Committee.
"Entrare nel merito della vicenda è compito adesso dell'IPC - dice il Presidente federale, Giorgio Scarso -.
Ciò che all'intero movimento schermistico italiano sta a cuore è la vicenda di Andrea Alberto Pellegrini che,
dopo aver lottato a lungo ed in ne ottenuto una quali cazione paralimpica, viene privato del "sogno" di Rio,
per via di una modi ca ai criteri giunta solo al termine della stagione di quali cazione. Riteniamo doveroso
intraprendere questa via ed abbiamo trovato il pieno e sodale consenso da parte del Comitato Italiano
Paralimpico. Il nostro obiettivo è quello di portare Andrea Alberto Pellegrini a Rio2016, ma anche di essere
apripista di un atteggiamento nuovo da parte delle Federazioni Sportive Nazionali che devono chiedere che
tutte le gure internazionali dedicate allo sport paralimpico, si diano delle linee comuni che possano
permettere allo sport di giungere ad una reale integrazione. In questo modo - continua Scarso - abbiamo
ancora una volta dovuto constatare come certi organismi legati al paralimpico, debbano ancora a lunog
percorrere la strada verso l'integrazione e l'equiparazione a meccanismi, dinamiche ed attività svolte dalle
consorelle olimpiche".
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venerdì 5 agosto 2016
napolimagazine.com
http://napolimagazine.com/altri-sport/articolo/sport-olimpiadi-a-rio-il-circolo-nautico-posillipo-c-
Sport: Olimpiadi a Rio, il Circolo Nautico Posillipo c’è
Si aprono uf cialmente oggi a Rio de Janeiro i giochi olimpici. Anche a questa trentunesima edizione
dell’era moderna il Circolo Nautico Posillipo c’è. Una presenza signi cativa in termini di marcata
connotazione rossoverde della sua delegazione, espressione come sempre della natura polisportiva del
club del presidente Caiazzo. L’atleta partecipante è Valentino Gallo, mancino capitano della squadra di
pallanuoto rossoverde, approdato appena diciottenne dall’Ortigia, scuola Cu no, al Circolo che gli ha
consentito di esprimere tutto il suo enorme talento, consacrandosi ai massimi livelli. Vanta due
partecipazioni al torneo olimpiaco dove ha vinto una medaglia d'argento. La squadra dei tecnici annovera
due gure di primissimo piano, Sandro Cuomo e Giuseppe Buon glio. Cuomo oggi è a Rio in veste di CT
della squadra azzurra di spada; da atleta in passato ha preso parte a quattro olimpiadi, vincendo una
medaglia d'oro ed una di bronzo. È socio benemerito del Circolo. Buon glio, a sua volta, è responsabile
tecnico canoa kayak, disciplina nella quale l'Italia è presente con il K2 e K4 sui 1000 mt. Ha vinto vari titoli
italiani e ha partecipato ai mondiali no a quando un infortunio lo ha bloccato. Responsabile tecnico della
Federazione dal 2005 con le giovanili e dal 2013 con gli assoluti. Sarà a Rio il prossimo lunedì. Un altro
posillipino doc, Michele Trapani, viaggerà lunedì alla volta di Rio con lo staff tecnico-sanitario della
spedizione azzurra della canoa in qualità di sioterapista. Trapani, oggi dirigente della sezione canoa come
consigliere del Circolo, da atleta ha partecipato in passato alle universiadi e ai campionati del mondo
giovanili. La rappresentanza posillipina si completerà alle Paralimpiadi in programma dal 7 al 18 settembre
sempre a Rio de Janeiro con la partecipazione di Neil MacLeod in qualità di project manager del
paratriathlon. La sua convocazione da parte del Comitato Paralimpico giunge a coronamento del
particolare impegno che MacLeod, delegato alla sezione triathlon rossoverde, da anni profonde per il
paratriathlon, di cui è stato il primo promotore in Italia, e che consente oggi al Circolo di entrare nella storia
della Paralimpiadi.
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venerdì 5 agosto 2016
www.italpress.com
http://www.italpress.com/federscherma/paralimpiadi-ricorso-contro-esclusione-pellegrini
PARALIMPIADI, RICORSO CONTRO ESCLUSIONE
PELLEGRINI
La Federazione Italiana Scherma ha uf cialmente presentato ricorso all'Ipc, il Comitato Paralimpico
Internazionale, avverso i criteri di quali cazione ai Giochi Paralimpici Rio2016 adottati dall'Iwasf, la
Federazione Internazionale di scherma paralimpica. Alla luce di tali criteri, che hanno privilegiato la
presenza di quanti più Paesi nelle gare a squadre della rassegna paralimpica, l'azzurro Andrea Alberto
Pellegrini risulta escluso dalla competizione brasiliana. La Fis, in pieno accordo con il Cip, chiede
all'organismo internazionale di rivedere le quali cazioni, adottando i criteri resi noto ad inizio della stagione
quali cante e resettando le scelte derivanti dalla modi ca degli stessi al termine delle prove valide per
l'acquisizione del pass paralimpico. Si tratta della prima volta di un ricorso da parte di una Federazione
Italiana all'Ipc. “Entrare nel merito della vicenda è compito adesso dell'Ipc – fa sapere il presidente della
Federscherma, Giorgio Scarso - Ciò che all'intero movimento schermistico italiano sta a cuore è la vicenda
di Andrea Alberto Pellegrini che, dopo aver lottato a lungo ed in ne ottenuto una quali cazione paralimpica,
viene privato del 'sogno' di Rio, per via di una modi ca ai criteri giunta solo al termine della stagione di
quali cazione. Riteniamo doveroso intraprendere questa via ed abbiamo trovato il pieno e sodale
consenso da parte del Comitato Italiano Paralimpico". Il nostro obiettivo è quello di portare Andrea Alberto
Pellegrini a Rio2016, ma anche di essere apripista di un atteggiamento nuovo da parte delle Federazioni
Sportive Nazionali che devono chiedere che tutte le gure internazionali dedicate allo sport paralimpico si
diano delle linee comuni che possano permettere allo sport di giungere ad una reale integrazione. In questo
modo abbiamo ancora una volta dovuto constatare come certi organismi legati al paralimpico, debbano
ancora a lungo percorrere la strada verso l'integrazione e l'equiparazione a meccanismi, dinamiche ed
attività svolte dalle consorelle olimpiche".
(ITALPRESS).
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venerdì 5 agosto 2016
www.liberoquotidiano.it
http://www.liberoquotidiano.it/news/ultim-ora/11941097/rio-2016--squadra-rifugiati-anche-a-giochi-paralimpici-.html
Rio 2016: squadra rifugiati anche a giochi paralimpici
(AGI) - Rio de Janeiro, 5 ago. - Uno special team di rifugiati prendera' parte anche ai Giochi Paralimpici in
programma a settembre a Rio de Janeiro. A darne notizia e' lo stesso Comitato Paralimpico Internazionale
(IPC) che ha confermato la partecipazione di un piccolo gruppetto di atleti diversamente abili seguendo
cosi' l'esempio del Comitato Olimpico Internazionale che per i Giochi di Rio ha ammesso la nazionale dei
rifugiati. (AGI) Bz1/Oll
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venerdì 5 agosto 2016
altoadige.gelocal.it
http://altoadige.gelocal.it/italia-mondo/2016/08/02/news/la-russia-potrebbe-essere-escluse-anche-dalla-paralimpiadi-1.13907112?
fsp=2.2856&id=2.2850
La Russia potrebbe essere esclusa anche dalle
Paralimpiadi
Il presidente russo Vladimir Putin
ROMA. Il Comitato paralimpico internazionale (IPC) potrebbe escludere la Russia dai Giochi paralimpici
che andranno di scena dal 7 al 18 settembre a Rio de Janeiro. A comunicarlo
è il dipartimento comunicazione dell’IPC che si attende una decisone nel corso del ne settimana. La Wada,
nel presentare il report dove denunciava il doping di Stato in Russia, si era raccomandata l’esclusione degli
atleti russi non solo dalle Olimpiadi ma anche dalle Paralimpiadi.
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venerdì 5 agosto 2016
www.salernonotizie.it
http://www.salernonotizie.it/2016/08/05/terza-tappa-di-miss-granata-a-baronissi-vinta-dalla-15enne-erika-lamberti/
Terza tappa di Miss Granata a Baronissi vinta dalla
15enne Erika Lamberti
“Baronissi ha sempre risposto alla grande, siamo convinti che ci sarà il pienone e che vivremo una serata di
forti emozioni” ha detto il Sindaco Gianfranco Valiante durante la conferenza stampa di presentazione
dell’evento, “a conferma del fatto che Miss Granata è ben radicata anche in provincial”.
Parole profetiche le sue. L’An teatro Comunale di Baronissi, che ha ospitato la sera di martedì 2 agosto la
terza tappa del concorso di bellezza ideato e realizzato dal Patron Alfonso Pugliese, Presidente del Club
Highlander, era gremito in ogni ordine di posti da un pubblico entusiasta e divertito per i numerosi momenti
d’intrattenimento che si sono alternati con le s late delle Miss, in costume da bagno, in abbigliamento
casual ed elegante.
Merito ai due organizzatori, Antonio D’Auria, Presidente dell’Associazione Insieme di Baronissi, e Vincenzo
Memoli titolare della BWhite Agency, come ci ha tenuto a sottolineare il Vice Sindaco, Anna Petta, che ne ha
elogiato le capacità organizzative e l’impegno sociale dimostrato nei numerosi eventi proposti e realizzati,
in particolare in occasione della manifestazione sportiva Disability che ha visto protagonist I ragazzi
diversamente abili.
Dopo I saluti di rito e le presentazioni si è iniziato subito con l’esibizione dei ragazzi della scuola di arti
marziali Tempio Shaolin di Baronissi di Bruno Giordano, il cui glio Michele, reduce dai campionati europei
di Kung Fu che gli hanno regalato due medaglie d’oro, ha deliziato I presenti con un saggio delle sue abilità.
Forza esplosiva, reattività e disciplina alla base della sua performance e di quella dei suoi allievi.
Gli spettatori hanno poi assistito alla coinvolgente danza al ritmo Hip Hop di Salvatore Sica, acclamato da
numerose fans presenti sugli spalti, e delle sue allieve che si allenano presso la Palestra Istinto Latino di
Pontecagnano.
Dal rap si è passati al ritmo latino americano. Sono saliti sul palco Miriana e Maurizio che hanno ballato una
baciata da brividi. La coppia, che si allena presso la palestra Body’s Health Center di Fisciano, ha messo in
pista tutta la sua bravura, dimostrando di avere ottime chance nei prossimi campionati internazionali a
Salamanca.
Dalla baciata al tango argentino il passo è stato breve. Il Maestro Adriano Mauriello accompagnato dalla
Maestra/Ballerina Rosalia Del na, noti al grande pubblico per le partecipazioni alle trasmissioni televisive
Bailando, Uno mattina, La vita in diretta e Ballando sotto le stele, hanno dato vita ad un momento magico
che ha conquistato il pubblico tra scroscianti applausi.
Anche lo sport è spettacolo. Lo hanno dimostrato Diego e Alice Simeoli insieme a Manuela Natella della
Palestra Novella Fitness di Salerno, con un breve saggio di una nuova disciplina sportiva, Chiri Sport.
Altri momenti molto divertenti si sono avuti quando le Miss hanno s lato con addosso abiti forniti da
Outlet NA.RA di Baronissi, lanciando al pubblico centinaia di magliette, rigorosamente granata, acquistate
di bene
cenza dagli organizzatori della tappa e sponsorizzate dall’Associazione La Solidarietà
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che ha svolto, durante la manifestazione, servizio di protezione civile e assistenza sanitaria.
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La scaletta della serata, ricca di contenuti, è stata gestita come al solito con maestria daI due presentatori,
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Anche lo sport è spettacolo. Lo hanno dimostrato Diego e Alice Simeoli insieme a Manuela Natella della
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Palestra Novella Fitness di Salerno, con un breve saggio di una nuova disciplina sportiva, Chiri Sport.
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Altri momenti molto divertenti si sono avuti quando le Miss hanno s lato con addosso abiti forniti da
Outlet NA.RA di Baronissi, lanciando al pubblico centinaia di magliette, rigorosamente granata, acquistate
con nalità di bene cenza dagli organizzatori della tappa e sponsorizzate dall’Associazione La Solidarietà
che ha svolto, durante la manifestazione, servizio di protezione civile e assistenza sanitaria.
La scaletta della serata, ricca di contenuti, è stata gestita come al solito con maestria daI due presentatori,
Gianni Novella e Alessia Santoro, coppia af atata dal rodaggio della trasmissione televisiva Cuore Granata
in onda ogni giovedì sera su LiraTV.
In giuria erano presenti, tra gli altri, Carmine Mellone, Presidente del Comitato Paralimpico Campano,
Michela Forino, fondatrice e Presidente della A.S.D. Roberto Grimaldi di calcio femminile a 5, Marcello
Ruggiero, Management TVModa e responsabile d’Immagine di Made In Sud, Livio Maranzano ex calciatore
della Salernitana e Responsabile Tecnico della Scuola Calcio Aquilotti Irno, Nicola Campitiello, chirurgo
plastico, Fabio Lottino, titolare del Punto Ottica Lottino e l’immancabile Riccardo Santoro, Presidente del
Centro Coordinamento Salernitana Club.
Hanno completato la giuria i giornalisti delle testate La Città, SalernoMagazine, Cronache del Salernitano, Il
Bello dello Sport e Granatissimi.
Ospiti d’eccezione la bella e sinuosa Francesca Lamberti, Miss Granata 2015 e il noto attore salernitano
Kevin Capece, attualmente impegnato sul set del docu lm “Andrea Doria – are the passengers saved?”,
diretto dal regista salernitano Luca Guardabascio e prodotto dalla statunitense Pierette Domenica
Simpson.
Al termine della serata il verdetto dei giurati ha incoronato reginetta Erika Lamberti, 15enne di
Pontecagnano già vincitrice della prima tappa, che ha ricevuto la fascia di Miss Baronissi con 277 voti.
Al secondo posto, con 265 punti, Desirè Ceresoli, salernitana di 19 anni, seconda anche nella precedente
tappa, che ha ricevuto la fascia di Miss BWhite Agency.
Il terzo gradino del podio è toccato a Ludovica De Sio, 18enne salernitana, già vincitrice della seconda
tappa, che ha totalizzato 261 punti, ricevendo la fascia di Miss Petrone Latte.
A seguire: 4^ Marica Bello (Miss Lottino Ottica); 5^ Valentina Satriano (Miss Body’s Health Center); 6^
Valentina Citro (Miss Fiore In); 7^ Lucia Alfano (Miss Rago Parrucchieri); 8^ Valeria Pinto (Miss Il Corallo).
Al termine della serata il Patron Alfonso Pugliese, nel dare appuntamento per la nale di Miss Granata
2016 che si terrà nel Rione Zevi a Salerno il 5 settembre 2016, ha elogiato tutti i suoi più stretti
collaboratori (Betty Cosentino, Antonella Antonini, Gerardo Ronca, Vincenzo Pugliese e Pino Bevilacqua)
per l’impegno profuso.
Citazione d’obbligo per I Parrucchieri Rago di Baronissi che hanno curato le acconciature delle Miss, per le
titolari della Ludoteca Ludomagia che hanno seguito le Miss Baby, nonché per il fotografo uf ciale della
manifestazione, Giuseppe Quaranta, titolare dello studio Fotogra a Quaranta ubicato sul Lungomare
Colombo a Salerno.
Salerno Notizie
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venerdì 5 agosto 2016
www.redattoresociale.it
http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/513499/Rio-2016-la-beffa-Andrea-Pellegrini-prima-convocato-e-poi-escluso
Rio 2016, la beffa: Andrea Pellegrini prima convocato e
poi escluso
ROMA – Storia di un’ingiustizia paralimpica, che ha l’amaro sapore della beffa e lascia dentro una legittima
rabbia. E’ appesa ad un lo sottilissimo la partecipazione di Andrea Alberto Pellegrini ai Giochi
Paralimpici di Rio 2016: un lo di speranza che è l’ultimo a morire ma sul quale lo stesso protagonista di
questa vicenda sa di non poter credere troppo. Lui la quali cazione a Rio 2016 se l’aveva conquistata sul
campo, e nel maggio scorso era arrivata anche la comunicazione uf ciale da parte della Federazione
italiana di scherma: “Pellegrini quali cato a Rio 2016”. La sua sesta Paralimpiade, fra oretto e sciabola,
oltre al basket in carrozzina. Poi, inattesa, il 21 giugno arriva la doccia fredda: IWAS, la Federazione
internazionale della scherma paralimpica, comunica che l’IPC – il Comitato paralimpico
internazionale - ha cambiato la lista dei quali cati, modi cando – o meglio, interpretando in
modo differente rispetto a quanto fatto no a quel momento – i criteri di accesso. Degli otto
italiani ne restano in gara inizialmente solo cinque: poi a due dei tre esclusi viene comunque restituito il
posto (tramite wild card). Alla ne, con un pugno di mosche in mano rimane solamente Pellegrini.
La questione è molto complessa e chiama in causa le complicate regole di quali cazione ai Giochi. Di fatto,
Pellegrini è saltato perché si è scelto di assegnare i posti individuali non sulla base del solo
merito sportivo (nel ranking mondiale lui è all’11esimo posto nella sciabola) ma anche in considerazione
del numero di discipline praticate (Pellegrini ha dovuto abbandonare il oretto per un infortunio,
concentrandosi sulla sciabola), del grado di disabilità degli atleti e per no della loro nazionalità, in modo da
poter far disputare le gare a squadre. Ne è venuto fuori che a Rio saranno presenti il 14esimo (il greco Basil
Ntounis) e il 16esimo della classi ca mondiale, il cinese di Hong Kong, Chang, mentre l’11esimo e il
12esimo (il russo Evgeny Pochevalin) resteranno a casa.
E’ chiaro che la presenza del greco e del cinese consentono all’organizzazione di mettere in piedi un torneo
a squadre più interessante (senza di loro le due rappresentative non potrebbero disputare la gara), ed è
vero che nella scelta degli atleti occorre considerare anche il grado di disabilità perché il regolamento
prevede che almeno uno dei tre atleti del team debba essere di categoria B, avere quindi un grado di
disabilità elevato, ma è altrettanto vero che in questo modo sono stati penalizzati atleti che nella
classi ca individuale erano più meritevoli. E gli “slot”, cioè i posti disponibili, sono formalmente
assegnati all’atleta, non al suo paese o alla sua federazione.
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disabilità elevato, ma è altrettanto vero che in questo modo sono stati penalizzati atleti che nella
venerdì 5 agosto 2016
classi ca individuale erano più meritevoli. E gli “slot”, cioè i posti disponibili, sono formalmente
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assegnati all’atleta, non al suo paese o alla sua federazione.
http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/513499/Rio-2016-la-beffa-Andrea-Pellegrini-prima-convocato-e-poi-escluso
Un pasticcio, dunque, reso possibile dalla scarsa chiarezza – o se si preferisce dalla ambivalenza - dei
regolamenti scritti, che hanno consentito un cambio di rotta senza tenere conto del danno che si in iggeva
ad atleti ai quali era già stata comunicata uf cialmente l’avvenuta quali cazione.Fa“ molto male vedere
vani cato tutto il lavoro fatto nora: se avessi saputo che i criteri sarebbero stati questi avrei
preso altre decisioni e le cose sarebbero potute andare in modo diverso”, dice l'azzurro
riferendosi alla scelta di abbandonare il oretto per concentrarsi sulla sciabola. “Continuo ad allenarmi,
provo a rimanere concentrato e a restare ad alti livelli, ma psicologicamente è davvero dura”, dice
Pellegrini, in attesa di un verdetto de nitivo che molto dif cilmente gli restituirà il posto che gli è stato
sottratto.
La sua delusione è condivisa anche dai suoi concittadini, quelli che a Ladispoli, vicino Roma, conoscono
da anni il suo percorso di vita, da quel lontano 1991 in cui – lui faceva il militare – il suo zaino rimane
incastrato alla porta di un treno che ripartiva, trascinandolo per trenta metri e schiacciandogli una gamba.
Sanno delle cinque Paralimpiadi alle spalle, delle medaglie, della lunga carriera da giocatore di basket in
carrozzina nel Santa Lucia Roma, con cui ha vinto dieci scudetti. E conoscono anche le sue intenzioni per il
futuro, di dare vita cioè, in collaborazione con il comune, ad una Polisportiva dove le persone
con disabilità possano essere incoraggiate ad intraprendere un percorso di terapia e di
riabilitazione, oltre che di integrazione sociale. A nome dell’amministrazione comunale di Ladispoli parla
oggi il delegato allo sport, Fabio Ciampa, che non usa mezza misure: “Quella commessa ai danni di
Andrea Pellegrini è una ingiustizia che colpisce non solo la città di Ladispoli, ma tutto lo sport italiano: una
vera pugnalata alle spalle inferta al nostro concittadino che da oltre 25 anni conquista trofei internazionali,
contribuendo ad elevare l’immagine dello sport italiano nel mondo. Quello che è accaduto è
vergognoso: è ingiusto illudere e poi colpire un ragazzo che si allena da mesi per questo
appuntamento, probabilmente l’ultima Paralimpiade della sua carriera per motivi anagra ci”. “Ci auguriamo
– conclude - che i vertici dello sport facciano marcia indietro: sappiamo che la Federazione italiana
scherma ha presentato ricorso di urgenza, ci auguriamo che prevalga il buon senso ed Andrea Pellegrini sia
riammesso tra i concorrenti in gara a Rio de Janeiro. Intanto, invitiamo tutti a rmare la petizione online sul
sito change.org per chiedere di cancellare questa ingiustizia”.
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Lo spettacolo “Mille e una notte” è diretto da Massimiliano Perrotta, interpretato da Claudia Amendola,
Santo Santonocito e 10 migranti ospiti degli SPRAR di Raddusa e Castel di Iudica, le musiche sono di
Emanuele Senzacqua, la collaborazione artistica di Sara Nussberger.
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http://www.torinosportiva.it/index.php?id=1332&tx_ttnews[day]=05&tx_ttnews[month]=08&tx_ttnews[tt_news]=998732
Esclusiva - L'Assessore Finardi a Torinosportiva:
"Dobbiamo aiutare le società sportive, soprattutto nella
logistica"
Roberto Finardi ha appena chiuso il suo primo mese da
Assessore dello Sport di Torino e guarda al futuro: "Dico
si ai grandi eventi, purché abbiano un impatto positivo
sulla città; è importante che la politica collabori con le
federazioni sportive; Roma 2024? Non devo dare alcun
consiglio a Virginia Raggi»
Uno sportivo alla guida dell’Assessorato allo Sport del Comune di Torino. Roberto Finardi è passato
dall’essere un atleta professionista e successivamente un tecnico con diversi ruoli federali alla politica, ma
sempre con l'obiettivo di correre in aiuto dello sport. Ci ha accolto nel suo studio, concedendoci questa
lunga intervista, nella quale ha svelato obiettivi e idee, oltre che i problemi riscontrati nelle diverse realtà
sportive torinesi.
Buongiorno Assessore Finardi: lei ha la responsabilità non soltanto di avere un ruolo
nell’amministrazione di Torino, ma di farlo anche per una giunta del Movimento 5 Stelle, atteso
alla prova della grande città; sente il peso di tutto questo?
«Soltanto in parte. Sono stato un atleta professionista, poi un tecnico e ho partecipato a diverse
competizioni internazionali, Olimpiadi comprese. Sono quarant’anni che la gente si aspetta qualcosa da
me. Nello sport è normale avere delle pressioni, quindi sono abituato a viverle e gestirle. Certo in questo
caso le responsabilità sono maggiori perché ho un ruolo come amministratore e a differenza del mondo
sportivo, dove se gareggi bene probabilmente vinci, qui il risultato positivo potrebbe non dipendere
soltanto da me, ma anche da congiunture esterne particolari, come l’aver ereditato una situazione debitoria
di un certo tipo. Questa per esempio potrebbe non consentirmi di fare tutto ciò che ho in programma, ma
sono convinto che con il buonsenso si possa fare tutto. Nella mia vita ho sempre detto la verità e trovato in
questo modo la collaborazione dagli altri, perché se le persone le metti di fronte ai fatti reali, sono disposte
ad accettare anche delle situazioni diverse rispetto alle aspettative».
Cosa l’ha convinta ad accettare questo incarico e lasciare il mondo dello sport per la politica?
«In passato mi sono sempre lamentato perché ci sono molti politici con ruoli dirigenziali nello sport, che
non hanno alcuna competenza e conoscenza in questo ambito. Per questo motivo quando mi è stata data
opportunità
non potevo tirarmi indietro, era una questione di coerenza. Purtroppo in Italia quando
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un atleta conclude la sua carriera agonistica, o esce completamente dal mondo dello sport oppure diventa
tecnico a vita, perché non gli viene consentito CIP
di avere
altri ruoli in questo mondo. All’estero invece, faccio
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l’esempio della Francia dove ho lavorato per anni, un atleta, una volta conclusa la sua attività, diventa
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sono convinto che con il buonsenso si possa fare tutto. Nella mia vita ho sempre detto la verità e trovato in
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questo modo la collaborazione dagli altri, perché se le persone le metti di fronte ai fatti reali, sono disposte
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ad accettare anche delle situazioni diverse rispetto alle aspettative».
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Cosa l’ha convinta ad accettare questo incarico e lasciare il mondo dello sport per la politica?
«In passato mi sono sempre lamentato perché ci sono molti politici con ruoli dirigenziali nello sport, che
non hanno alcuna competenza e conoscenza in questo ambito. Per questo motivo quando mi è stata data
questa opportunità non potevo tirarmi indietro, era una questione di coerenza. Purtroppo in Italia quando
un atleta conclude la sua carriera agonistica, o esce completamente dal mondo dello sport oppure diventa
tecnico a vita, perché non gli viene consentito di avere altri ruoli in questo mondo. All’estero invece, faccio
l’esempio della Francia dove ho lavorato per anni, un atleta, una volta conclusa la sua attività, diventa
tecnico e il passo successivo è quello di avere un ruolo dirigenziale. Questo da noi non accade, perché la
classe dirigente italiana non pensa che uno sportivo sia in grado di amministrare il mondo dello sport
nonostante lo conosca bene. Molto spesso i dirigenti sportivi sono nati già con questo ruolo, senza una
precedente esperienza nello sport, una cosa che secondo me può essere un limite. Certo, dall'altra parte un
amministratore di “professione” avrà una formazione superiore alla mia e su alcune cose sarà più
preparato. Questo de cit però lo posso recuperare grazie all’aiuto dei miei collaboratori, perché ho vicino a
me dei professionisti molto capaci, disponibili e competenti».
Essere un ex atleta o tecnico, quindi, secondo lei è un vantaggio quando si ricopre una carica
del genere?
«Si, questo primo mese come assessore mi ha confermato quello che già pensavo: sono avvantaggiato
rispetto ad altri, perché se ho un problema riesco a risolverlo in poco tempo dal momento che, avendo
passato tanti anni all’interno delle federazioni, so chi contattare e come muovermi. Ho un vantaggio anche
riguardo i problemi di logistica, perché se parlo con i dirigenti di una società che non ha una sede ssa di
allenamento, non devono perdere tempo per spiegarmi per quali motivi questo è per loro un problema, già
li conosco vista la mia esperienza sul campo, mentre probabilmente chi non viene da questo mondo non
può riuscire a capire queste cose in breve tempo».
Quale situazione ha ereditato dall’amministrazione precedente?
«L’impiantistica dal punto di vista quantitativo è anche buona, meno se pensiamo a quello qualitativo.
Dobbiamo gestire bene ciò che abbiamo e puntare ad avere una logistica che garantisca a ogni realtà
sportiva lo spazio e le esigenze di cui ha bisogno. Non critico chi mi ha preceduto, ma sotto questo punto
di vista abbiamo però delle mancanze, perché in questa città servirebbe un impianto da duemila posti e
invece si va direttamente dalla palestra scolastica all’impianto da quattromila senza avere la via di mezzo.
Avere un palazzo in più permetterebbe anche alle nostre squadre di avere una maggior comodità per gli
allenamenti. Il sogno sarebbe ovviamente quello di avere una squadra in Serie A per ogni disciplina sportiva
e riuscire a sostenerla. Ciò non vuol dire che dobbiamo nanziare le società torinesi con molti soldi, ma
mettergli a disposizione la giusta logistica. Vi faccio un esempio: se una società è costretta a spostarsi tre
volte a settimana per gli allenamenti, alla ne dell’anno ha una spesa di almeno 50mila euro. Evitandole
questi spostamenti, in qualche modo è come se la nanziassimo. Dobbiamo aiutare lo sport perché questa
città ha tante eccellenze sportive. Pensate che, insieme a Venezia, siamo l’unica città ad avere una squadra
sia nella Serie A1 maschile di basket sia in quella femminile».
Secondo lei quali devono essere i punti di continuità e di rottura rispetto all’amministrazione
precedente?
«Nello sport ho sempre pensato che è sbagliato giudicare il lavoro degli altri tecnici e pensare che al posto
loro avrei portato un atleta a ottenere dei risultati migliori, perché la controprova non esiste e non si
conoscono nel dettaglio tutte le situazioni. Meglio stare zitti, quindi, piuttosto che dire cose inesatte.
Questo secondo me vale anche per la politica. Sicuramente ho trovato alcune situazioni positive e altre
meno. Torino è una città molto grande e ogni disciplina ha tante squadre e diverse esigenze. A ognuna devi
dare una risposta e occuparti di essa in un modo speci co. Certamente ci sono state delle scelte della
precedente amministrazione che non mi sono piaciute. Un esempio è la gestione di “Torino Capitale
Europea dello Sport”, perché sono stati spesi molti nanziamenti e la popolazione non si è nemmeno
accorta dell’esistenza di questo evento. Non c’è stato il coinvolgimento della città e si è persa una grande
occasione per rilanciare gli sport minori. Una grande manifestazione sportiva va preparata non soltanto
logisticamente, ma anche culturalmente, portandola nelle scuole per far conoscere meglio queste
discipline. Con “Torino Capitale Europea dello Sport” si è sbagliato, non c’è stato alcun momento clou,
sicuramente non lo era la riaccensione della accola, che è costata 350mila euro ed è tra le poche cose
che mi hanno fatto davvero innervosire, e alla ne è rimasto il nulla. Il Comune doveva chiedere aiuto alle
federazioni, che non sono state interpellate, e invece non si può prescindere da esse, perché possono
aiutare, dando delle linee guida dal punto di vista tecnico, oltre che dare consigli. Deve esserci
collaborazione tra federazioni e politica».
Oltre a Juventus e Torino di calcio, la città ha tante altre eccellenze sportive, come per
esempio la Torino ’81 di pallanuoto appena promossa: cosa pensate di fare per aiutare questi
club?
«Visto che l’ha nominata, prendo come esempio la Torino 81, che è un club fortemente radicato sul
territorio, ha una bella attività giovanile ed è molto seguita, come dimostra il fatto che alla Piscina
Monumentale c’è una presenza di pubblico con numeri superiori rispetto a grandi club come la Pro Recco,
che spende moltissimo per fare la squadra e vince tanti titoli. Come possiamo aiutarla? Per esempio
una piscina
dove i nuotatori si possano allenare nel migliore dei modi, senza costringerli a un
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lungo pellegrinaggio. A questo mi riferivo quando parlavo di questione logistica. Un altro discorso
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importante è quello di dare visibilità a queste società,
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territorio, ha una bella attività giovanile ed è molto seguita, come dimostra il fatto che alla Piscina
Monumentale c’è una presenza di pubblico con numeri superiori rispetto a grandi club come la Pro Recco,
che spende moltissimo per fare la squadra e vince tanti titoli. Come possiamo aiutarla? Per esempio
dandogli una piscina dove i nuotatori si possano allenare nel migliore dei modi, senza costringerli a un
lungo pellegrinaggio. A questo mi riferivo quando parlavo di questione logistica. Un altro discorso
importante è quello di dare visibilità a queste società, perché se sei visibile riesci ad avere più sponsor e di
conseguenza disponibilità economiche, oltre che un numero più alto di bambini pronti a iscriversi. Però,
tornando alla pallanuoto, la Torino ’81 lo scorso anno ha chiuso i corsi perché aveva una richiesta troppo
alta e pochi spazi a disposizione. È un peccato dover allontanare dei possibili praticanti e questo problema
va risolto, sedendosi a un tavolo non soltanto con le società, ma anche con le federazioni. Questo discorso
non vale soltanto per la pallanuoto, perché il problema degli impianti, come abbiamo detto in precedenza,
coinvolge anche gli altri sport. Un altro esempio? La squadra di basket femminile, che è costretta a giocare
le sue partite di A1 a Moncalieri. Questa per me è una cosa inaccettabile e farò di tutto per permettere a
questa società di tornare a giocare a Torino».
Avete in programma di costruire nuovi impianti?
«Ovviamente stiamo valutando questa possibilità, anche se la situazione economica non è semplice. Posso
affermare che con alcune federazioni ne stiamo già parlando, perché un’idea sarebbe quella di costruirli
con il contributo loro e del CONI, per trasformarle in centri federali, che dovrebbero però essere a
disposizione soprattutto dei cittadini. Ma non parlo solo dei palazzetti, perché per esempio abbiamo
soltanto una pista d’atletica a disposizione presso il Primo Nebiolo. Un impianto del genere non può essere
aperto solo dalle 12 alle 19 e restare chiuso il sabato e la domenica. Lì per esempio giocano i Giaguari di
football americano, un’altra società torinese che disputa la Serie A e alla quale mi piacerebbe donare,
insieme alle società di rugby, un impianto per la palla ovale».
Sport e disabilità: come pensate di aiutare i diversamente abili a praticare le discipline
sportive?
«Oggi, dopo tanti anni, il CIP (Comitato Italiano Paralimpico) gode della stessa dignità del CONI. Questo è
stato un passo importante, ma non bisogna fermarsi qui. Il lavoro da fare è ancora molto e sarà sempre
così no a quando ci saranno tante barriere architettoniche, che non permettono a queste persone di
praticare sport nel modo migliore. A ciò bisognerà porre rimedio tenendo in considerazione le esigenze
delle diverse realtà, che sono tante, di ottimo livello e vanno supportate. Anche in questo caso non
pensando alla via più semplice, quella del nanziamento diretto, ma dando a queste realtà delle strutture
adeguate».
Si dice che il Movimento 5 Stelle sia contrario ai grandi eventi; è vero?
«Sono un uomo di sport e ho vissuto di grandi eventi, ho partecipato ai Giochi Olimpici e posso soltanto
amare queste manifestazioni. Io sono contrario ai piccoli eventi mascherati da grandi, perché la grandezza
dell’evento non la fanno le alte spese economiche, ma l’organizzazione, quello che si fa prima e soprattutto
ciò che resta dopo sia come impianti sia culturalmente. La nostra amministrazione non è contraria ai
grandi eventi, perché una manifestazione com’è stata il Preolimpico di basket la farei ogni settimana, dal
momento che ha avuto un impatto importante sulla città. Gli amici dell’Auxilium Torino mi hanno rivelato
che la settimana dopo la conclusione del Preolimpico di basket hanno avuto un importante incremento
degli abbonamenti. Quello è stato grande evento perché c’è stata una media di 12-13 mila spettatori, ma
soprattutto perché ha coinvolto tutta la città, con canestri montati in tante piazze di Torino e i bambini che
si sono affrontati in s de tre contro tre. Il prossimo passo sarà, nel corso di questi eventi sportivi, quello di
vendere bene anche il prodotto culturale offerto dalla nostra città, perché sicuramente lo straniero che
arriva a Torino per vedere una partita di basket o di calcio, se messo nelle giuste condizioni, probabilmente
andrebbe anche nei nostri luoghi culturali. Io credo che lo sport sia molto vicino alla cultura e sarebbe
opportuno dare una connotazione più polivalente al grande evento».
Quindi cosa si sente di consigliare a Virginia Raggi in merito alle Olimpiadi del 2024? Cosa
farebbe al suo posto?
«A Roma ho vissuto dieci anni, tra gli anni ottanta e la prima metà degli anni novanta, quindi conosco molto
poco della sua realtà attuale. Come ho detto in precedenza, quando non si conosce bene una situazione è
meglio non parlare, perché si nisce per dire delle inesattezze. Certo, da lontano sembra che Roma abbia
altre esigenze. In questi casi penso si dovrebbe fare uno studio accurato per valutare i pro e i contro, ma
non sono in grado di dare consigli. Senza dubbio le Olimpiadi hanno avuto un grande impatto su Torino,
perché la città si è fatta un restyling, è diventata più bella e ha anche avuto una crescita culturale. Non tutti i
soldi sono stati però spesi nel modo migliore, perché per quanto riguarda gli impianti ce ne sono alcuni
rimasti inutilizzati, con essi ci siamo ritrovati anche dei debiti e questo non deve accadere. Uno potrebbe
dire che l’Olimpiade rappresenterebbe una grande opportunità per Roma, ma altri potrebbero ricordare che
nella capitale ci sono ancora diverse opere incompiute. Comunque conosco la mia amica Virginia Raggi, è
una donna molto intelligente e preparata, sono certo che prenderà la decisione migliore per Roma. Spero
comunque che a prescindere da tutto possa esserci un bel confronto tra le diverse realtà coinvolte, perché
credo che sia sempre importante conoscere le idee altrui».
uscita
Sindaca è arrivata proprio in occasione della conferenza stampa di
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presentazione degli assoluti di ginnastica artistica: signi ca che questa amministrazione tiene
molto allo sport?
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dire che l’Olimpiade rappresenterebbe una grande opportunità per Roma, ma altri potrebbero ricordare che
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nella capitale ci sono ancora diverse opere incompiute. Comunque conosco la mia amica Virginia Raggi, è
una donna molto intelligente e preparata, sono certo che prenderà la decisione migliore per Roma. Spero
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comunque che a prescindere da tutto possa esserci un bel confronto tra le diverse realtà coinvolte, perché
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credo che sia sempre importante conoscere le idee altrui».
La prima uscita della Sindaca è arrivata proprio in occasione della conferenza stampa di
presentazione degli assoluti di ginnastica artistica: signi ca che questa amministrazione tiene
molto allo sport?
«Si, puntiamo moltissimo sullo sport, compatibilmente con il bilancio che abbiamo. Senza fare polemiche,
dobbiamo ammettere che non abbiamo ereditato una situazione economica facile, la quale magari non è
nemmeno responsabilità della giunta precedente. È un problema che potrebbe limitarci in parte e dovremo
muoverci sempre con molta attenzione».
Qual è il suo obiettivo e cosa si augura per questi cinque anni?
«Vorrei che questo uf cio avesse una porta sempre aperta per chiunque fa sport, perché venga qui a farci
delle richieste, con l’augurio di potergli spesso dare delle risposte positive. Noi ci mettiamo a disposizione
dei cittadini e faremo tutto quello potremo per consentirgli di fare attività sportiva nel migliore dei modi e
di avere la percezione che qualcuno sta lavorando per loro con l’obiettivo di risolvere problematiche.
Questo è il tipo di rapporto che deve esserci tra l’amministrazione e il cittadino. Vogliamo trovare un
sistema che ci consenta di sostenere le realtà sportive cittadine, non lasciando indietro nessuno. Poi un
giudizio politico a ne mandato me lo darà la Sindaca e sul mio operato lo daranno le persone dello sport
di questa città».
Giorgio Capodaglio
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Tappa Miss Granata a Baronissi, vince Erika Lamberti
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05082016 miss granata ©
“Baronissi ha sempre risposto alla grande, siamo convinti che ci sarà il pienone e che vivremo una serata di
forti emozioni” ha detto il Sindaco Gianfranco Valiante durante la conferenza stampa di presentazione
dell’evento, “a conferma del fatto che Miss Granata è ben radicata anche in provincial”.
Parole profetiche le sue. L’An teatro Comunale di Baronissi, che ha ospitato la sera di martedì 2 agosto la
terza tappa del concorso di bellezza ideato e realizzato dal Patron Alfonso Pugliese, Presidente del Club
Highlander, era gremito in ogni ordine di posti da un pubblico entusiasta e divertito per i numerosi momenti
d’intrattenimento che si sono alternati con le s late delle Miss, in costume da bagno, in abbigliamento
casual ed elegante.
Merito ai due organizzatori, Antonio D’Auria, Presidente dell’Associazione Insieme di Baronissi, e Vincenzo
Memoli titolare della BWhite Agency, come ci ha tenuto a sottolineare il Vice Sindaco, Anna Petta, che ne ha
elogiato le capacità organizzative e l’impegno sociale dimostrato nei numerosi eventi proposti e realizzati,
in particolare in occasione della manifestazione sportiva Disability che ha visto protagonist I ragazzi
diversamente abili.
Dopo I saluti di rito e le presentazioni si è iniziato subito con l’esibizione dei ragazzi della scuola di arti
marziali Tempio Shaolin di Baronissi di Bruno Giordano, il cui glio Michele, reduce dai campionati europei
di Kung Fu che gli hanno regalato due medaglie d’oro, ha deliziato I presenti con un saggio delle sue abilità.
Forza esplosiva, reattività e disciplina alla base della sua performance e di quella dei suoi allievi.
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Dopo I saluti di rito e le presentazioni si è iniziato subito con l’esibizione dei ragazzi della scuola di arti
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marziali Tempio Shaolin di Baronissi di Bruno Giordano, il cui glio Michele, reduce dai campionati europei
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di Kung Fu che gli hanno regalato due medaglie d’oro, ha deliziato I presenti con un saggio delle sue abilità.
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Forza esplosiva, reattività e disciplina alla base della sua performance e di quella dei suoi allievi.
Gli spettatori hanno poi assistito alla coinvolgente danza al ritmo Hip Hop di Salvatore Sica, acclamato da
numerose fans presenti sugli spalti, e delle sue allieve che si allenano presso la Palestra Istinto Latino di
Pontecagnano.
Dal rap si è passati al ritmo latino americano. Sono saliti sul palco Miriana e Maurizio che hanno ballato una
baciata da brividi. La coppia, che si allena presso la palestra Body’s Health Center di Fisciano, ha messo in
pista tutta la sua bravura, dimostrando di avere ottime chance nei prossimi campionati internazionali a
Salamanca.
Dalla baciata al tango argentino il passo è stato breve. Il Maestro Adriano Mauriello accompagnato dalla
Maestra/Ballerina Rosalia Del na, noti al grande pubblico per le partecipazioni alle trasmissioni televisive
Bailando, Uno mattina, La vita in diretta e Ballando sotto le stele, hanno dato vita ad un momento magico
che ha conquistato il pubblico tra scroscianti applausi.
Anche lo sport è spettacolo. Lo hanno dimostrato Diego e Alice Simeoli insieme a Manuela Natella della
Palestra Novella Fitness di Salerno, con un breve saggio di una nuova disciplina sportiva, Chiri Sport.
Altri momenti molto divertenti si sono avuti quando le Miss hanno s lato con addosso abiti forniti da
Outlet NA.RA di Baronissi, lanciando al pubblico centinaia di magliette, rigorosamente granata, acquistate
con nalità di bene cenza dagli organizzatori della tappa e sponsorizzate dall’Associazione La Solidarietà
che ha svolto, durante la manifestazione, servizio di protezione civile e assistenza sanitaria.
La scaletta della serata, ricca di contenuti, è stata gestita come al solito con maestria daI due presentatori,
Gianni Novella e Alessia Santoro, coppia af atata dal rodaggio della trasmissione televisiva Cuore Granata
in onda ogni giovedì sera su LiraTV.
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In giuria erano presenti, tra gli altri, Carmine Mellone, Presidente del Comitato Paralimpico Campano,
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Michela Forino, fondatrice e Presidente della A.S.D.
Roberto Grimaldi di calcio femminile a 5, Marcello
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Outlet NA.RA di Baronissi, lanciando al pubblico centinaia di magliette, rigorosamente granata, acquistate
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con nalità di bene cenza dagli organizzatori della tappa e sponsorizzate dall’Associazione La Solidarietà
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che ha svolto, durante la manifestazione, servizio di protezione civile e assistenza sanitaria.
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La scaletta della serata, ricca di contenuti, è stata gestita come al solito con maestria daI due presentatori,
Gianni Novella e Alessia Santoro, coppia af atata dal rodaggio della trasmissione televisiva Cuore Granata
in onda ogni giovedì sera su LiraTV.
In giuria erano presenti, tra gli altri, Carmine Mellone, Presidente del Comitato Paralimpico Campano,
Michela Forino, fondatrice e Presidente della A.S.D. Roberto Grimaldi di calcio femminile a 5, Marcello
Ruggiero, Management TVModa e responsabile d’Immagine di Made In Sud, Livio Maranzano ex calciatore
della Salernitana e Responsabile Tecnico della Scuola Calcio Aquilotti Irno, Nicola Campitiello, chirurgo
plastico, Fabio Lottino, titolare del Punto Ottica Lottino e l’immancabile Riccardo Santoro, Presidente del
Centro Coordinamento Salernitana Club.
Hanno completato la giuria i giornalisti delle testate La Città, SalernoMagazine, Cronache del Salernitano, Il
Bello dello Sport e Granatissimi.
Ospiti d’eccezione la bella e sinuosa Francesca Lamberti, Miss Granata 2015 e il noto attore salernitano
Kevin Capece, attualmente impegnato sul set del docu lm “Andrea Doria – are the passengers saved?”,
diretto dal regista salernitano Luca Guardabascio e prodotto dalla statunitense Pierette Domenica
Simpson.
Al termine della serata il verdetto dei giurati ha incoronato reginetta Erika Lamberti, 15enne di
Pontecagnano già vincitrice della prima tappa, che ha ricevuto la fascia di Miss Baronissi con 277 voti.
Al secondo posto, con 265 punti, Desirè Ceresoli, salernitana di 19 anni, seconda anche nella precedente
tappa, che ha ricevuto la fascia di Miss BWhite Agency.
Il terzo gradino del podio è toccato a Ludovica De Sio, 18enne salernitana, già vincitrice della seconda
tappa, che ha totalizzato 261 punti, ricevendo la fascia di Miss Petrone Latte.
A seguire: 4^ Marica Bello (Miss Lottino Ottica); 5^ Valentina Satriano (Miss Body’s Health Center); 6^
Valentina Citro (Miss Fiore In); 7^ Lucia Alfano (Miss Rago Parrucchieri); 8^ Valeria Pinto (Miss Il Corallo).
Al termine della serata il Patron Alfonso Pugliese, nel dare appuntamento per la nale di Miss Granata
2016 che si terrà nel Rione Zevi a Salerno il 5 settembre 2016, ha elogiato tutti i suoi più stretti
collaboratori (Betty Cosentino, Antonella Antonini, Gerardo Ronca, Vincenzo Pugliese e Pino Bevilacqua)
per l’impegno profuso.
Citazione d’obbligo per I Parrucchieri Rago di Baronissi che hanno curato le acconciature delle Miss, per le
titolari della Ludoteca Ludomagia che hanno seguito le Miss Baby, nonché per il fotografo uf ciale della
manifestazione, Giuseppe Quaranta, titolare dello studio Fotogra a Quaranta ubicato sul Lungomare
Colombo a Salerno.
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