Tana Libera Tutti
Transcript
Tana Libera Tutti
Tana Libera Tutti Scattai in piedi e il freddo mi trapassò come uno spillo. Scende il silenzio dell’insulto su questo panno rosso. Le tue gambe, attorno alla mia vita. Ero sporco e affamato. Alla schegge nei polsi gridavo: “mi seguirete”. Le foglie stecchite di un autunno inesploso. Se entrassero ora. Per fortuna posso risparmiare sulle didascalie, ed essere disatteso comunque. Dio come ti piacerebbe. Sul mascara cifrato di un tavolo, nella carta spiegazzata di un regalo, avresti dovuto abbattermi. Invece devo scardinare una finestra e lasciarmi piovere addosso, mentre tetti e grondaie annebbiano riflessi. Grazie. C’era un poster nero, ed un profumo che serbai in bocca per giorni. Se stai piangendo hai sbagliato racconto. Una penna ed un coltello. C’era un gatto enorme ed una gara di sbruffoni. Prenditela, Gaia. Che cazzo devo farmene. Due cannoni, una muraglia, seicento artiglieri. Il giorno prima del rituale dei fiori (tornerà): come un cavallo, zampe all’aria; come un mulo, senza un lamento. Portami i confetti, brava. Due monete se ti sciogli prima del rintocco. Due cadaveri se ti illudi di umiliarmi. Dodici caffè ed un bagno di folla. Ballerina, invece: hai riso. Ho alzato le serrande, sconfitto (tornerà). Dovrò rivedere tutti i codici. Dovrai portarmi con te, creare del tempo apposta. Sono goffo e spavento i bambini. Terribile. Certo Trieste deve averti fatto a brandelli se sei corsa a comperare una bacchetta. Le favole, non ricordi? Io non ricordo. Ancora, ancora. Voglio le tue mani sul mio viso, come un girotondo, come un lume a benzina. Altri dettagli meno influenti sul prossimo delitto. Sotto al portico, una sigaretta, due ore trenta minuti venti sospetti. Non bussate, non esisto (se entrassero ora). Potevi andartene. Ehilà, sirenetta, cosa credi. Non sto lavorando a risparmio. Navicelle spaziali, orchidee, improbabili dibattiti politici. E’ solo questione di ingombro. (Se ti sei bloccata, Katya, alla tua sinistra. Esatto. So già tutto. Sarà impossibile rintracciarmi. Omnia vincit, ma con gli occhi aperti.) Non ho perso la verve dei giorni più rossi. 200.484 volte. Ci scommetto il destino. Ovvio che non vale. Sto barando, cazzo. Katya, smettila di bere. Avresti dovuto afferrare meglio il tempismo di certe mostre cinematografiche. Se entrassero ora, una marea di voti a sfavore. In quel momento vidi le sue braccia stringere e rassicurare tutti i suoi personaggi solitari e carichi d'amore, scaglie alla deriva lungo le vie del disastro. Erano già ottantaquattro giorni che Santiago falciava le schiume di quella signora turbolenta e scura : milioni di istanti, eppure la bottiglia d'acqua, e le cime, immobili. Quando il vecchio, curvo carena e logoro straccio, tornerà a fremere senza fame, vento, aiuto, le risate di un dio malvagio si abbatteranno sul suo cuore salato... il vecchio si farà azzannare dagli squali, maltrattare da un presente cinico, ma non ferire nell'orgoglio. Amava le testuggini verdi, detestava i crampi, selvaggio vecchio e coriaceo come nessuno. Avrei potuto spegnere lo stereo e scovare nuovi viottoli per l’assideramento. Saltare la corda, portarti in spiaggia, pretendere un bacio. Sirenetta: questo scempio illuminato mi ricorda Parigi. Come un moscone, fino allo sfinimento, ti rubavo (lacci sottili di grafie impalpabili; una barretta di cioccolata; diversi meriti). Primo paragrafo: lo stratega medio nella borsa. Francesca mi diede uno strappo; dimenticai il paragrafo vicino dell’altalena, assieme all’ultimo ombrello. Hai attraversato la strada e mi hai fissato. Gesto inconsulto. Minuscola. Asso di cuori. Il re di fiori potrebbe spedirmi sul fondo dell’oceano. Invece. Limpidezza chirurgica. Punto, carte, a capo. (dicono che rispondo male – non è vero affatto) Legione straniera. 72 ore sul fronte. Non ho ancora memorizzato l’orario della ritirata. Scandaloso. Potrei restare con una baionetta ed un circolo nel fango. Greco. In quel caso non ci sarebbero aule per il recupero. Solo fotografie sfocate ed un telefono che squilla a vuoto. Un sax, un’armonica. Sai che non digerisco i condensati di onestà. Trieste omicida. (Used to be together) Le mie superstizioni veloci, schiacciasassi, ballerina. (Mentira la noche, bambola scurida) Al pueblo, mi vida: ho il sipario sulle spalle (un ombrello, no). Le tavole sinottiche. Stai zitto, cabròn. Salta in spalla, lupetta, questa volta ti faccio spaventare davvero. (Un sibilo). Souvent, pour s’amuser, les femmes d’équipage… jack202