Verde urbano e riqualificazione delle banlieue Ecco la Grand Paris
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Verde urbano e riqualificazione delle banlieue Ecco la Grand Paris
NEWS ESTERO photo©shutterstock.com/maigi photo©shutterstock.com/Valery Potapova Verde urbano e riqualificazione delle banlieue Ecco la Grand Paris del 2030 Architetti e urbanisti da tutto il mondo hanno di recente presentato i loro progetti di riqualificazione dell’area metropolitana di Parigi a Sarkozy. Il governo francese infatti ha avviato una riflessione su come riorganizzare la capitale, il cui cuore (che conta 2 milioni di abitanti) fatica ad integrarsi con l’enorme periferia, o ‘banlieue’ (6 milioni di persone). Nelle proposte per ridisegnare Parigi e la sua regione tante idee innovative: un Central Park alle porte della capitale, una megalopoli estesa fino all’estuario della Senna, una regione con venti nuove città e un tessuto urbano ripensato per far posto a grattacieli e terrazze. I progetti presentati che puntano a delineare la Parigi dei prossimi venti o trent’anni, ovvero ‘Grand Paris’, spaziano dalla metropoli ‘dei poeti, dei flaneurs e del viaggio’ immaginata da Roland Castro che prevede a La Courneuve un grande parco metropolitano, all’avveniristico treno sopraelevato da costruire sopra il raccordo anulare di Christian de Portzamlparc. Idea analoga alla metropoli ‘policentrica’ di Richard Rogers, che unisca le zone limitrofe al centro con interventi urbanistici, ma soprattutto di viabilità, con treni che colleghino rapidamente la periferia al centro della città. Altri ancora, come gli italiani Bernardo Secchi e Paola Viganò, si immaginano una Parigi ‘porosa’, che dia spazio all’acqua e moltiplichi ‘gli scambi biologici’, mentre Yves Lion caldeggia la creazione di ‘venti città durevoli’, ciascuna con non più di 500mila abitanti. Antoine Grumbach, invece, propone di estendere la metropoli lungo la Senna, inglobando la città di Rouen e il canale del porto di Le Havre. L’obiettivo comune di questi interventi sarà l’eliminazione di quel ‘fossato’, rappresentato fisicamente dalla tangenziale (il boulevard périphérique, costruito sul tracciato delle vecchie fortificazioni militari), che separa fisicamente gli abitanti del centro di Parigi da quelli delle zone periferiche. RENDITE CATASTALI L’Agenzia delle Entrate: incremento record nell’ultimo anno Grazie agli aggiornamenti della banca dati catastale con la documentazione relativa a immobili non dichiarati o incoerenti con la situazione reale, da maggio 2008 ad oggi, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, si sarebbe registrato un incremento della rendita catastale pari a circa 50 milioni di euro. Ancora più interessante è il dato relativo alla quantità di questi aggiornamenti: dal 2005 sono oltre 24.000. L’Agenzia delle Entrate ha individuato mediante foto-identificazione circa 1,5 milioni di fabbricati che non risultano dichiarati in catasto e, nonostante la necessità di ulteriori accertamenti, già oggi è rilevante il surplus finanziario garantito da questa attività. Tra le città più avvantaggiate dagli aggiornamenti, un ruolo di primo piano tocca senz’altro a Milano. Infatti le parziali revisioni del classamento delle unità immobiliari per alcune microzone del capoluogo lombardo hanno comportato un incremento della rendita catastale pari a circa 44 milioni di euro. 95 ANNO I | n. 3 | MAGGIO - GIUGNO 2009 RISPARMIO ENERGETICO Dal recupero della lana un efficace isolante per l’edilizia Un’innovazione nel nome della tradizione, un’iniziativa per la valorizzazione, il recupero e il riutilizzo della lana in una prospettiva di sostenibilità ambientale e di risparmio energetico. E’ quanto prevede il progetto promosso dalla Provincia di Ascoli Piceno e dall’Associazione Provinciale Allevatori (Apa) di Ascoli in collaborazione con l’azienda Isolana di Prato. Si tratta di un’idea che permetterà non solo di individuare nuovi impieghi strategici per la preziosa fibra ma anche di utilizzarla per il coibentaggio, con la realizzazione di pannelli isolanti da istallare nei sottotetti o nelle pareti delle abitazioni. Grazie a questo interessante intervento si potrà evitare di mandare al macero le lane in eccesso, utilizzandole piuttosto per realizzare un materiale specifico e assai resistente. La procedura prevede infatti che, dopo la tosatura delle pecore e la successiva raccolta delle lane, queste vengano lavate in acqua tiepida e sottoposte a cardatura e agugliatura, per poi essere trasformate in pannelli di lana pronti per la posa in opera. Quelli prodotti con il vello delle pecore picene sono tessuti per l’edilizia, costituiti da lana pura al 100%, da sistemare nelle soffitte delle abitazioni e negli edifici che permetteranno di ottenere un considerevole risparmio economico ed energetico. I pannelli così costituiti, sono impermeabili all’acqua, capaci di termoregolazione, depurazione dell’aria e dotati anche di ottime capacità coibentanti, termoisolanti e fonoacustiche. Risultano quindi essere decisamente adattabili all’atto della posa in opera, ma anche assai resistenti al fuoco e scarsamente attaccabili da muffe, microrganismi e roditori. È auspicio delle istituzioni locali che la realizzazione di pannelli isolanti termoacustici in lana naturale per l’edilizia possa contribuire da un lato alla valorizzazione delle produzioni locale in una prospettiva di sostenibilità ambientale, dall’altro costituire un incentivo per la produttività del comparto. maggiori sfide della genomica di oggi) ed, insieme alle continue innovazioni nel sequenziamento del DNA, allargherà gli orizzonti della ricerca nel tentativo di usare le informazioni del genoma per la salute dell’uomo. Nello studio, i ricercatori hanno confrontato la topografia del genoma umano con quella di altre 36 specie di mammiferi, fra le quali il topo, il coniglio, l’elefante e lo scimpanzè. In questo modo hanno trovato che circa il 12 per cento del genoma umano non codificante sarebbe funzionalmente significativo, vale a dire una percentuale doppia rispetto a quella stimata ricorrendo a metodi che si limitano a confrontare le sequenze di DNA. La conclusione dei ricercatori è che in molti casi la struttura tridimensionale del DNA può essere un fattore predittivo molto più preciso della funzionalità di una sequenza di DNA. BIOLOGIA Un gruppo di ricercatori dei National Institutes of Health (NIH), del National Human Genome Research Institute (NHGRI) e dalla Boston University ha individuato una nuova ed interessante modalità per rilevare le regioni funzionali del DNA basata sull’osservazione della struttura in 3D del DNA, e non soltanto sulla sequenza di base. Questo nuovo metodo “topografico” prevede l’identificazione di tutte i ripiegamenti, le anse, le concavità del genoma umano per confrontarle con le caratteristiche strutturali degli elementi corrispondenti rilevabili in altre specie. Per i ricercatori, questo nuovo approccio topografico rappresenta un esaltante progresso che accelererà il processo di identificazione degli elementi funzionali del genoma (una delle 96 photo©shutterstock.com/Alex Mit Topografia e DNA Il codice genetico viene esplorato in 3D