La celiachia e le malattie infiammatorie croniche intestinali

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La celiachia e le malattie infiammatorie croniche intestinali
2007
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
EMILIA-ROMAGNA
Azienda Unità Sanitaria Locale di Rimini
La celiachia e le malattie
infiammatorie
croniche intestinali:
dall’infanzia all’adolescenza
Quaderni ASRI
AGGIORNAMENTO
OBBLIGATORIO
PER I MMG di RIMINI e RICCIONE
98
Sabato 9 Giugno
dalle ore 09.00 alle 13.00
Sala Conferenze “SGR”
Via Chiabrera, 34 - Rimini
relazioni del convegno - seconda sessione
Programma della giornata
Ore 08:30
Registrazione partecipanti
Ore 09:00
Presentazione e introduzione della giornata
Lorena Angelini, Riccardo Varliero
4
PRIMA PARTE 4
Moderatore: Massimo Montesi
4
SECONDA PARTE 4
Moderatori: Giorgio Ballardini, Luigi Solmi, Vico
Vecchi
Ore 10:00
“Il fascino della Celiachia”
Renzo Pini, Laura Viola
Ore 10:30
“Come e quando cercare la Celiachia nell'Adulto”
Marco Di Marco
DISCUSSIONE
Ore 09:10
“Presentazione della Chirurgia Senologica
dell'AUSL di Rimini”
Massimo Montesi
Ore 09:20
“Attività della Chirurgia Senologica”
Antonio Manzo
Ore 09:30
“Introduzione di nuove tecniche chirurgiche in
campo senologico”
Domenico Samorani
DISCUSSIONE
Ore 11:00
“La malattia infiammatoria cronica intestinale:
Diagnosi”
Francesco Santilli
“Terapia medica”
Alberto Grassi
“Terapia chirurgica”
Luigi Veneroni
“Aspetti normativi sulla malattia Celiaca
e sulle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali”
Loredana Ciacci
DISCUSSIONE
Compilazione Questionari di valutazione e
apprendimento
Ore 13:00
Conclusione lavori
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
MARCO DI MARCO
U.O. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Ospedale Infermi
Infermi, Rimini
Direttore: Dott. Luigi Solmi
Rimini, 09/06/2007
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
Per molto tempo considerata patologia d’interesse esclusivamente
pediatrico, in questi ultimi anni è diventata una malattia sempre più
importante nella popolazione adulta
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
+
Un’unica persona con due personalità…
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
DEFINIZIONE
Malattia celiaca: enteropatia cronica autoimmune scatenata dall’assunzione
dall assunzione di
glutine, componente proteica della farina di frumento, orzo, segale ed avena,
DIETA PRIVA DI GLUTINE
che, in soggetti geneticamente predisposti, è responsabile del danno a carico
della mucosa del piccolo intestino.
glutine
complessi glutinetransglutaminasi tissutale
soggetti geneticamente
s scettibili
suscettibili
quadro clinico polimorfo
(forme sfumate…….severe)
+
risposta immunitaria
abnorme
(IL-15, TNFalfa)
malassorbimento
atrofia villi
Infiammazione cronica
mucosa piccolo intestino
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
Epidemiologia
1. Prevalenza in popolazioni occidentali è di circa 1:100/1:150
2. Prevalenza in parenti di I grado di pazienti celiaci è di circa 1:10
3. Spesso diagnosi ritardata o patologia misdiagnosticata: > parte delle
diagnosi in età adulta intorno ai 40 anni
4. Possibile anche prime manifestazioni negli anziani
5. Entrambi i sessi interessati, ma più frequentemente il sesso femminile
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E QUANDO
CERCARLA
Caratterizzata da una clinica eterogenea:
• forma tipica: prevale in età pediatrica e caratterizzata da
diarrea e arresto della crescita
• forma atipica: si presenta tardivamente con sintomi
extraintestinali
• forma silente: caratterizzata da assenza di sintomi
eclatanti, con soli reperti bioptici e sierologici positivi
• forma potenziale o latente: esami sierologici positivi ma
biopsia intestinale negativa
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E QUANDO
CERCARLA
La celiachia dell’adulto è profondamente diversa da quella del bambino, nel
quale prevalgono le forme cliniche classiche caratterizzate da diarrea cronica
e sd da malassorbimento.
Nell’adulto prevalenza > delle forme sfumate di malattia con sintomatologia
varia ed insospettabile e frequente associazione a malattie autoimmuni.
Questa variabilità di presentazione clinica della celiachia nell’adulto, rende la
diagnosi difficile, talvolta insospettata, cosicchè la mancata diagnosi e le cure
inadeguate possona portare a complicanze anche gravi
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
MALASSORBIMENTO
Esordio clinico estremamente disomogeneo
Manifestazioni gastrointestinali da
Manifestazioni extraintestinali da carenza
persistenza intraluminale di sostanze non
tissutale di principi nutritizi
assorbite dall’intestino tenue
Nell’adulto, con una incidenza di circa 3/1, le forme extraintestinali
prevalgono su quelle intestinali
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
MANIFESTAZIONI EXTRAINTESTINALI (1)
• Ematologiche: anemia da deficit di ferro, folati o vit B 12
trombocitosi
alterazioni della coagulazione per deficit di vit K
(allungamento del PT, porpora, emorragie)
• Ginecologiche: menarca ritardato
menopausa precoce
infertilità
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
MANIFESTAZIONI EXTRAINTESTINALI (2)
• Alterazioni metaboliche ed elettrolitiche: ipocolesterolemia,
ipocalcemia
ipomagnesemia (crampi muscolari,
crisi tetaniche)
ipoalbuminemia (edemi)
• Muscolo-scheletriche: osteopenia, dolori ossei, fratture (malassorbimento di
calcio e vit. D), astenia (deplezione calorica, deficit di ferro e folati)
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
MANIFESTAZIONI EXTRAINTESTINALI (3)
• Cutanee: dermatite erpetiforme diffusa (deficit polivitaminico)
ipercheratosi follicolare ed iperpigmentazione cutanea (carenza vit. A)
• Neurologiche:
N
l i h neuropatia
ti periferica
if i ((carenza vit.
it B 12)
xeroftalmia e cecità notturna (carenza vit. A)
atassia
epilessia con calcificazioni endocraniche
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
MANIFESTAZIONI EXTRAINTESTINALI (4)
• Epatiche: alterata biochimica (talvolta aumento isolato di GOT e GPT)
• Reumatologiche: artriti
artralgie
• Endocrine: impotenza (malassorbimento proteico, ipopituitarismo secondario)
iperparatiroidismo secondario
ti idit autoimmune
tiroidite
t i
tipo
ti Hasimoto
H i t
• Altre: difetti di crescita (bassa statura)
fatica cronica
depressione
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
Diagnosi precoce fondamentale!!!!!
UNA DIAGNOSI RITARDATA AUMENTA IL RISCHIO DI CANCRO
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
DIETA PRIVA DI GLUTINE
+ ancora pochi i casi diagnosticati. La
In genere si utilizza l'iceberg per evidenziare come sono
punta rappresenta il numero esiguo dei soggetti diagnosticati celiaci. La parte sommersa
rappresenta tutti coloro che non sono ancora stati diagnosticati o che hanno forme di
celiachia silente, cioè mancano i sintomi tipici mentre la genetica e gli anticorpi risultano
positivi.
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
DIAGNOSI (1)
• Sierologia
necessari
• EGDS con biopsie
facoltativi
• Test genetici
Test di II livello da eseguirsi in caso di sierologia e biopsie negative:
+
negatività aplotipi DQ2/DQ8
positività aplotipi DQ2 o DQ8
bassissima probabilità di celiachia
predisp. alla malattia nei familiari
di I grado
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
DIAGNOSI (2)
Sintomi clinici
Che fare????
Test sierologici: prima, dosaggio Ig A antitransglutaminasi (TGA)
seguito da dosaggio di Ig A antiendomisio (EmA) come conferma nei
casi dubbi, entrambi Ab con alta sensibilità e specificità per malattia
celiaca
se Ab positivi
biopsie II porzione duodenale in corso di EGDS
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
DIAGNOSI (3)
Biopsie duodenali:
se falsi negativi con sierologia (5-10% dei
casi) ma alto sospetto per malattia celiaca
(storia familiare +, sintomi “classici”)
quando farle????
in pazienti che si sottopongono ad
EGDS per indagare anemia se Ab -
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
DIAGNOSI (4)
Indagini radiologiche del piccolo intestino
Comuni test per la valutazione del malassorbimento (test allo d-xilosio,
Schilling test)
NO!!!
Nessuna utilità per bassa sensibilità e nessuna specificità per malattia
celiaca
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
SIEROLOGIA (1)
In caso di Malattia Celiaca in presenza di deficit di Ig A, indicato
dosaggio Ig G TGA e Ig G EmA
Ab-TGA e Ab-EmA importanti non solo per la diagnosi ma anche per
monitoraggio compliance alla dieta di soggetti celiaci (possibile
p
sieroconversione))
rapida
Se la sierologia è significativa per celiachia, indicata dieta aglutinata
per almeno 3 mesi
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
SIEROLOGIA (2)
Ab negativi non preludono sierologia positiva e insorgenza celiachia
in futuro
Positività per Ab-TGA riscontrata anche in pazienti con epatopatia
cronica e disordini autoimmuni (artrite reumatoide e LES)
Il 5-10% circa dei pazienti celiaci sono negativi per Ab-TGA e AbEmA, nonostante normale livelli di Ig A
duodenali se clinica suggestiva
Eseguire biopsie
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
SIEROLOGIA (3)
Ab antigliadina (AGA): perché no nell’adulto?
Diffusi negli anni 80 per fare diagnosi di MC.
DIETA PRIVA DI GLUTINE
L'uso routinario degli AGA ha tuttavia messo in luce, col passare del tempo, i limiti
di questo esame. Oltre alla sensibilità non ottimale,, decisamente inferiore rispetto ai
test introdotti successivamente, è stata evidenziata una ancor più insoddisfacente
specificità dell'esame. "Falsi" positivi degli AGA, soprattutto di classe G, sono
piuttosto frequenti
p
q
in soggetti
gg
con diarrea protratta
p
post
postp -enteritica,, malattie
infiammatorie croniche intestinali, allergia o altre patologie. Attualmente l'impiego
degli AGA è soprattutto utile nell'iter diagnostico dei bambini di età inferiore ai 2
+
anni, dal momento che la risposta Ab verso la gliadina è la prima a comparire in
ordine di tempo dopo l’introduzione di glutine e laddove gli EmA e la TGA possono
risultare ancora non attendibili..
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
ALGORITMO DIAGNOSTICO PER SIEROLOGIA NELLA MALATTIA CELIACA
SOSPETTO CLINICO DI CELIACHIA
non iniziare dieta priva di glutine prima di indagare!!!
Dosaggio Ig A-TGA
Ab-TGA - : bassa probabilità di celiachia
Ab-TGA +
Ab TGA=0: dosaggio sierico di Ig A tot
per ricercare eventuale deficit di Ig A
Dosaggio automatico di Ig A EmA
EmA – con alti TGA: >
probabilità di celiachia
se persiste clinica sospetta
(storia fam +, sintomi)
EmA +: > prob di celiachia
EmA – con bassa positività
per TGA: < prob di celiachia
se persiste clinica sospetta
Se deficit Ig A: dosare Ig G
TGA/EmA.
Se Ab Ig G +
BIOPSIE DUODENALI
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
UNA DIAGNOSI RITARDATA AUMENTA IL RISCHIO DI NEOPLASIE!!!!!
Nell’adulto e nell’anziano le neoplasie esofagee, intestinali ed il linfoma del tenue
sono più frequenti nel celiaco che nella popolazione generale
mortalità >
+
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
RUOLO DELL’ENDOSCOPIA (1)
Rappresenta il “gold standard” diagnostico ed è fondamentale per una
precisa diagnosi, perché:
• consente di valutare sotto visione la mucosa duodenale
• consente l’esecuzione di biopsie duodenali per esame istologico
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
RUOLO DELL’ENDOSCOPIA (2)
mucosa con aspetto a “mosaico”, granuleggiante o fissurata
STIGMATE
segno dello “scalloping”
ENDOSCOPICHE
rarefazione o scomparsa delle pliche duodenali
DELLA
pattern vascolare sottomucoso visibile
CELIACHIA
erosioni multiple in seconda porzione duodenale
• sono meglio osservabili in DII
• non sono sempre presenti (forme moderate di enteropatia sensibile al glutine)
• la loro assenza non dovrebbe negare biopsie se clinicamente indicate
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
Biopsie orientate : - assicurano una corretta rappresentazione della mucosa
- minimizzano la possibilità di artefatti
quindi
Sierologia positiva
+
EGDS con biopsie positive
+
DIAGNOSI!!
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
Mucosa di aspetto normale del bulbo e II porzione duodenale
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
+
segno dello “scalloping”
esecuzione di biopsie orientate
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
+
mucosa infiammata ed edematosa
“scalloping” alla videocapsula
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
COMPLICANZE
• Non ben definito il limite tra patologie sistemiche associate a MC e sue complicanze
• Nessuna complicanza esclusiva per MC
• Non tutte le complicanze rispondono in maniera soddisfacente alla dieta
coliti microscopiche (linfocitica, collagenosica)
malattie epatiche (colangite sclerosante primitiva, CBP)
anomalie della funzione splenica
neoplasie apparato digerente (linfoma intestinale, adenoK tenue, K faringe,
K esofago)
+
osteoporosi (fratture patologiche)
onicodistrofia
alterazioni dentarie
ecc.ecc……………….
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
I pazienti con malattia celiaca hanno un’alta
un alta prevalenza di :
• intolleranza al lattosio (lattasi presente sull’apice dei normali villi)
• insufficienza pancreatica
• colite microscopica (linfocitica o collagenosica)
Inoltre recenti studi hanno indicato alta prevalenza anche di IBD
Inoltre,
+
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
Studio di popolazione eseguito in 20 centri italiani per un totale di 1968 pazienti
celiaci arruolati, seguiti nel periodo 1982-2005
stimare il rischio di sviluppare
neoplasie in questi pazienti e valutare se questo rischio è correlato con l’età dei
pazienti al momento della diagnosi
L’età media di diagnosi di celiachia nei pz con cancro era 47.6 aa, età significativamente più
alta rispetto ai 28.6 aa, età di diagnosi della celiachia nei pz senza cancro
+
I pazienti celiaci hanno un rischio aumentato di sviluppare
cancro in relazione
all’età nella quale viene diagnostcata la malattia celiaca
Silano e coll. BMC Gastroenterology 2007,7:8
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
MANAGEMENT CELIACHIA (1)
DIETA PRIVA DI GLUTINE
• pietra miliare del trattamento della celiachia; da fare per tutta la vita.
• necessaria istruzione continua dei pazienti e delle loro famiglie da parte del medico
• è imperativo non iniziare una dieta aglutinata prima della sierologia e delle
+
biopsie, per non rendere più difficoltosa la diagnosi
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
MANAGEMENT CELIACHIA (2)
ALIMENTI NON CONSENTITI
ALIMENTI CONSENTITI
• Cereali
• Riso
• Segale
DIETA PRIVA DI GLUTINE
• Orzo
• Mais
• Malto
• Grano saraceno
• Triticale
• Piselli
• Kamut
• Patata
• Semolino
S
li
• Arachidi
• Miglio
• Frutta
+
• Latte
• Pesce
• Uova
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
MANAGEMENT CELIACHIA (3)
DIETA PRIVA
GLUTINE
Un corretto
regimeDIdietetico
privo di glutine è essenziale per:
•
migliorare i sintomi e il benessere generale
•
ottenere una dieta nutrizionalmente bilanciata
•
normalizzare le lesioni della mucosa
•
ridurre il rischio di complicanze a lungo-termine
+
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
MANAGEMENT CELIACHIA (4)
PROBLEMI
Pz “non responder”: minoranza di pz adulti non rispondono alla dieta
per continua ingestione di glutine volontaria o involontaria o per intolleranza
alimentare, insufficienza pancreatica, enteropatia associata a linfoma a cellule
T e digiunite ulcerativa
Sprue refrattaria: pz celiaci in cui la mancanza di compliance ad una dieta
priva di glutine è stata esclusa e vengono di solito
sottoposti a terapie con
+
steroidi o immunosoppressori come azatioprina o ciclosporina o in caso di
loro fallimento a NPT.
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
FOLLOW-UP MALATTIA CELIACA (1)
INDICAZIONI
DIETA PRIVA DI GLUTINE
• verifica della compliance alla dieta
• sviluppo di patologia autoimmune associata nonostante dieta aglutinata
• alterazioni metaboliche (per es. dislipidemia)
• possibile sviluppo di complicanza neoplastiche (linfoma) e non
(malattia celiaca refrattaria, digiunoileite ulcerativa, sprue collagenosica)
+
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
FOLLOW-UP MALATTIA CELIACA (2)
Si consiglia di eseguire un primo controllo a 6 mesi dalla diagnosi e i successivi
DIETA PRIVA DI GLUTINE
ogni 1-2 anni mediante:
• visita medica con intervista dietetica c/o centro specialistico
• esami bioumorali (emocromo, ferritina)
• marker immunologici e di autoimmunità (Ig A TGA, TSH, anti-TPO, anti-TG)
+
Valutazione della funzione assorbente dell’intestino, della compliance alla dieta aglutinata e dello
sviluppo della più frequente complicanza autoimmune correlata (tiroidite autoimmune)
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
FOLLOW-UP MALATTIA CELIACA (3)
Esami bioumorali
utili in casi selezionati:
DIETA PRIVA DI GLUTINE
• metabolici (colesterolo, HDL, trigliceridi, glicemia, transaminasi)
• immunologici (autoanticorpi organo e non organo specifici)
+ aumento ponderale favorito dalla
Valutazione dello stato metabolico (in relazione al possibile
ripresa dell’assorbimento e dalla dieta aglutinata, bilanciata in senso iperlipidico) e del possibile
sviluppo di complicanze autoimmuni tanto più elevato quanto maggiore il numero di anni trascorsi
dal celiaco a dieta libera
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
FOLLOW-UP MALATTIA CELIACA (4)
Esami strumentali:
DIETA PRIVA DI GLUTINE
• EGDS con biopsie duodenali (per vedere la regressione delle lesioni con la dieta)
• DENSITOMETRIA OSSEA (se patologica alla dg da controllare ogni 12-18 mesi)
• ECOGRAFIA ADDOMINALE E TIROIDEA (se clinicamente indicate)
• Rx CLISMA TENUE, ENTEROSCOPIA, VIDEOCAPSULA, TC ADDOME
(utili per la definizione di complicanze neoplastiche e non)
• CONSULENZE SPECIALISTICHE (solo in caso di sospetto clinico
+
di patologia associata)
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
CONCLUSIONI (1)
CELIACHIA: COME CERCARLA ?
DIETA PRIVA DI GLUTINE
SIEROLOGIA: dosaggio di Ig A-TGA
(e Ig A-EmA come test di conferma nei casi dubbi)
EGDS
EGDS:
Ig G, se
Deficit di
Ig A tot.
di tt visualizzazione
diretta
i
li
i
mucosa d
duodeno-digiunale
d
di i
l e biopsie
bi
i
orientate in seconda porzione duodenale
+
CELIACHIA NELL’ADULTO: COME E
QUANDO CERCARLA
CONCLUSIONI (2)
CELIACHIA:
QUANDO
CERCARLA ?
DIETA PRIVA
DI GLUTINE
Se clinicamente manifesta o sospettata e in tutte le condizioni che
potrebbero sottintendere un malassorbimento come causa delle
manifestazioni cliniche
+
GRAZIE A TUTTI PER
L’ATTENZIONE!!!!!!!
+
MALATTIE INFIAMMATORIE
CRONICHE INTESTINALI : DIAGNOSI
Francesco Santilli
U.O. Gastroenterologia Ausl Rimini
Di
Direttore
Dott.
D
L
L. SSolmi
l i
Rimini 09 giugno 2007
DEFINIZIONE
Si intende un gruppo di condizioni cliniche caratterizzate dalla
tendenza alla attivazione immunitaria cronica o ricorrente del tratto
intestinale.
Rettocolite ulcerosa
Coliti
Co
t microscopiche
c oscop c e at
atipiche
pc e
M.di Crohn
Collagenosica
Linfocitica
EGDS
Ecografia
Rx clisma opaco
Videocapsula
TC addome
RM pelvica
l i
Rx tenue frazionato
Colonscopia
Rx addome
Rx clisma del tenue
Diagnosi differenziale
Sindrome intestino irritabile
Coliti microscopiche (collagenosica, linfocitica)
Infezioni batteriche (clostridium difficile, tbc intestinale,
shigella, etc)
Infezioni virali (citomegalovirus, herpes simplex)
Parassitosi (trichiuriasi, strongyloides stercoralis, etc)
Infezioni micotiche (actinomicosi, criptococcosi)
Infezioni protozoarie (amebiasi,
(amebiasi giardiasi)
Malattie vascolari (ischemia intestinale, ulcera solitaria del retto)
Malattie da farmaci (fans)
Malattia diverticolare
Appendicite acuta
Coliti postpost-attiniche
Non esiste il gold standard per la diagnosi
delle malattie infiammatorie croniche
intestinali.
„
„
„
„
„
„
Anamnesi
Quadro clinico
Esami ematochimici e delle feci
Esami endoscopici
Esame istologico
Imaging radiologico
ANAMNESI
„
„
„
„
„
„
Storia di viaggi
gg
Uso di antibiotici e/o Fans
Dieta
Storia familiare di malattie infiammatorie
intestinali
Intolleranze alimentari
Fumo
ESAME OBIETTIVO
Accurata valutazione addominale (masse,
dolorabilità)
d l bili à)
Ispezione regione anale
Esplorazione rettale
Ispezione del cavo orale
PA frequenza cardiaca,
cardiaca T corporea
PA,
Peso corporeo
BMI
Clinica RCU
Diarrea
Mucorrea
Rettorragia
Raramente dolori addominali
Clinica morbo di Crohn
g
Sintomi molto eterogenei
Frequentemente diarrea cronica o alvo alterno
Dolori addominali
Calo ponderale
Malessere generale
Sintomi sistemici
A
Anoressia
i
Febbre
Clinica morbo di Crohn
Dolore tipo colico, nausea, vomit
Malattia ileale stenosante
Localizzazione colica destra o estesa
Diarrea
Malattia periperi-anale (24 % dei pz)
Lesioni cutanee (ulcere supeficiali, ascessi)
Lesioni canale anale (ragadi, ulcere, stenosi)
Fistole peri-anali (scroto, labbra, natiche)
Epigastralgia,
pg
g , dispepsia
p p
Localizzazione gastrica
Disfagia, odinofagia, dolore toracico
Localizzazione esofagea
Complicanze
Stenosi (esito di flogosi di lunga durata)
Fistole (peri-anali, entero-enteriche, entero-cutanee, etc)
ESAMI DI LABORATORIO
Esame routinari
Emocromo con formula (anemia, leucocitosi, piastrinosi)
Indici di flogosi (ves, proteina C reattiva, fibrinogeno, alfa 1
glicoproteina acida)
Tests di funzionalità epatica
Elettroforesi proteica (ipoalbuminemia, incremento alfa 2
globuline)
Elettroliti serici
Indagare eventuali deficit (vit B 12, folati, vit A, vit D, ferro,
magnesio, etc)
Esame delle feci (coprocoltura, parassitologico, ricerca
tossina del Clostridium Difficile)
ESAMI DI LABORATORIO
p- ANCA
Spesso correlato
l
ad
d RCU
ASCA
Spesso correlato a Morbo di Crohn
E’ corretto associarli
Sensibilità 60 %
Specificità 85 %
ESAMI DI LABORATORIO
Calprotectina
((sensibilitàà 78
7 %;; specificità
p
à 83 %))
Lattoferrina
(sensibilità 80 %; specificità 85 %)
Proteine prodotte dai granulociti neutrofili molto stabili nel
tempo;
p ; si dosano nelle feci
IL-6
Tra le citochine rappresenta quella che meglio si correla
con l’attività della malattie infiammatorie croniche intestinali
ESAMI DI LABORATORIO
“Non vi sono evidenze cliniche concrete verso l’uso
routinario di tests genetici, né di markers serologici
(ASCA, p
p--ANCA). Viceversa i livelli serici della
proteina C reattiva correlano con un significativo
rischio di ripresa della malattia. Rappresenta
pertanto il test serologico raccomandato per il
follow--up di questi pazienti”
follow
E.E Stange et al, Gut 2006
Se clinica fortemente suggestiva per RCU o m. di
Crohn
Rettocolonscopia + ileoscopia + ecografia addominale
Se clinica dubbia e/o laboratorio non significativo
Ecografia addominale (con studio delle anse)
Ecografia
A favore
„
„
„
„
„
Alternativa valida per la diagnostica del Crohn ileale
Non invasivo
Non espone a radiazioni
Poco costoso
Sempre disponibile
Contro
Operatore dipendente
Scarsamente riproducibile
Aspetti ecografici
Ispessimento della parete intestinale
Perdita della stratificazione di parete
Aumento della vascolarizzazione (evidenziata con
pp )
color-doppler)
Significativo “enhancement” di parete dopo
somministrazione di m.d.c. di II generazione
Ecografia basale : ispessimento parietale e riduzione della
stratificazione parietale.
Complicanza: piccolo ascesso intorno ad ansa intestinale.
Eco Color Doppler : incremento del segnale colore in parete
ispessita con perdita della stratificazione.
Ecografia dopo mdc di II generazione (Sono VueVue-2,4 ml
e.v.) : enhancement parietale che indica attività della
malattia.
Stenosi ileale
Ecografia
“Uno studio comprendente 62 pz con m. di Crohn noto o
sospettato ha dimostrato che l’ecografia con mezzo di contrasto
dà le stesse informazioni delle indagini radiologiche nella
determinazione delle lesioni, delle complicanze luminali e
fornisce valide informazioni sul mesentere circostante”
Parente et al, Gut 2004
Ecografia
Buona correlazione con altre tecniche d
d’indagine
indagine
radiologiche ed endoscopiche
Valida correlazione con l’attività di malattia
Possiede limiti importanti per lo studio del retto e
del canale anale
Rappresenta la metodica di prima scelta per il
follow--up dei pz con modesta riacutizzazione
follow
clinica.
Non utilizzabile per la diagnosi precoce delle
neoplasie
Endoscopia
Fondamentale per il completamento della diagnosi
(estensione ed attività)
Possibilità di visualizzare direttamente la mucosa
Consente l’esecuzione delle biopsie
Bisogna effettuare se possibile sempre l’intubazione
ileale
Sorveglianza/screening in pz con RCU >10 anni
(ogni 3 anni; II decennio ogni 2 anni; III decennio
ogni anno!)
Valutazione della comparsa della DALM
Reperti endoscopici m. di Crohn
Lesioni
L
i i segmentali
li ((skip
ki llesions)
i )
Risparmio del retto
Edema della mucosa
Ulcere aftose
Aspetto ad “acciottolato”
Stenosi luminali
Reperti endoscopici RCU
Perdita del pattern vascolare
Lieve
Iperemia
della
I
i ed
d edema
d
d
ll mucosa
Aspetto granulare della mucosa
Fragilità della mucosa
Moderata
Erosioni
Scomparsa
p
delle austrature
Ulcerazioni mucose facilmente sanguinanti
Severa
Peudopolipi
Endoscopia
Nuove tecniche di ausilio diagnostico
g
Cromoendoscopia
Indaco carminio
Blu di metilene
Ghiandole normali captano il
colore mentre le aree displastiche
non captano!!!
Magnificazione
Diagnosi differenziale
RCU
Crohn
-
+
+
Raramente
Pseudopolipi
++
Raramente
Ul
Ulcere
serpiginose
i i
-
+
Interessamento
ileo
Fistole
-
Molto frequente
-
+
Stenosi
-
+
Lesioni
segmentarie
Interessamento del
retto
RCU
RCU LIEVE
RCU MODERATA
RCU PSEUDOPOLIPI
PSEUDOPOLIPO
Ileite di Crohn
Ileite lieve
Ileite medio-grave
Colite di Crohn
ULCERA DI CROHN GASTRICA
Crohn anastomotico
Crohn in remissione
Videocapsula
Possibile alternativa diagnostica che si potrebbe utilizzare
per lo studio di segmenti intestinali non altrimenti visualizza
(tenue).
Nel dubbio clinico di alterato transito è fondamentale
effettuare in precedenza un Rx tenue per documentare
eventuali stenosi che ne controindicano l’uso.
Non consente biopsie!!!
Quale è il ruolo della radiologia?
E’ fondamentale per valutare:
Estensione della flogosi in regioni intestinali non
valutabili endoscopicamente
Interessamento periviscerale
Interessamento di organi extra-intestinali
Studio di complicanze locali come ascessi e fistole
Rx addome standard
E’
E utilizzato in pazienti con attacco acuto severo di rettocolite
ulcerosa per valutare estensione e gravità della flogosi!!!
Dilatazione del colon (> 5.5 cm….elevato rischio perforativo)
Ispessimento della parete colica
Allargamento delle tasche australi
Distensione del tenue
Rx clisma opaco d.c.
E utilizzata sempre
p meno frequentemente
q
ed è indicata per
p il
follow-up dei pazienti affetti da RCU in fase quiescente o subacuta.
Assenza delle austrature
Scarsa distensibilità delle pareti
Aspetto granulare della mucosa (a “buccia
buccia
d’arancia)
Valutazione della estensione delle ulcere mucose
Abbassamento delle flessure (per accorciamento
fibrotico del colon
Rx clisma del tenue
Fondamentale per lo studio della estensione del morbo di Crohn
Segni precoci
Ulcere aftose
Pattern villoso della mucosa
Maggiore separazione fra le anse intestinali (per l’edema transmurale)
Segni tardivi
Aspetto ad “acciottolato” (ulcere trasversali e longitudinali
intervallate da aree di mucosa relativamente indenne da
flogosi)
Fistole
Stenosi
Rx clisma del tenue
Stenosi ileali multiple. Margine mesenterico rettilineizzato e
margine antimesenterico ridondante.
Rx clisma del tenue
Stenosi e fistola dell’ultima ansa ileale
Rx clisma del tenue
Aspetto ad “acciottolato” dell’ultima ansa
Stenosi ileale
Fistola digiuno-ileale
TC tenue
Rx clisma del tenue
Valida alternativa all
all’Rx
In molti centri rappresenta il “gold
“gold standard”
diagnostico
Meglio tollerato dai pazienti
Molto efficace per valutare l’interessamento
parietale
i t l (edema
( d
e li
linfoadenopatia
f d
ti mesenterica)
t i )
Efficace per valutare l’interessamento
l’interessamento extraluminale
(complicanze suppurative)
Clisma-TC
Assiale
Ileite di crohn
Clisma -Tc
Sagittale
Ileite di Crohn
CLISMA-TC
Ileite di Crohn
Risonanza Magnetica
Metodica non invasiva
Ottima alternativa alla TC per le complicanze
extraluminali
Più accurata della TC per le fistole
Possibile studio di patologie associate (colangite
sclerosante,
l
CBP
CBP, etc.))
Fondamentale in gravidanza per assenza delle
radiazioni ionizzanti!!
CONCLUSIONI
Non esiste un singolo gold standard per la diagnosi
delle malattie infiammatorie croniche intestinali
La diagnosi infatti risulta dall’insieme dei dati
endoscopici, istologici, radiologici e biochimici
Importante risulta l’esperienza del Centro di
riferimento
Approccio clinico al paziente
La Celiachia e le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali:
dall’Infanzia all’Adolescenza
Sabato 9 Giugno 2007
Sala Conferenze “SGR”
Le malattie infiammatorie croniche intestinali
Terapia medica
Alberto Grassi
M di i
Medicina
II
Ospedale Infermi
Terapia medica: obiettivi principali
‹
Indurre la remissione della fase acuta
- minimizzare ll’estensione
estensione della malattia
- evitare le complicanze mediche
- evitare il ricorso alla chirurgia
‹
Mantenere la remissione prevenendo le recidive
‹
Ridurre il rischio di cancro
‹
Ridurre la mortalità
‹
Migliorare la qualità di vita
Rapporto medico-paziente
• Patologia cronica/remittente ad eziologia ignota
• Pazienti giovani
• Profondo impatto sulla vita sociale
• Terapia prolungata con effetti collaterali
• Rischio recidive e/o complicanze
• Sindrome ansioso depressiva (diminuita
alterata percezione della propria malattia)
compliance,
• Internet: pro e contro
Crohn Disease Activity Index
CDAI
N° evacuazioni : somma/settimanale
x 2
____
Dolore addominale (0-3) : somma/settimanale
x 5
____
Stato benessere
x 7
____
(0-4) : somma/settimanale
N° manifestazioni extraintestinali
x 20 ____
Oppiacei, antidiarroici (0-1)
x 30 ____
Massa addominale (0,2,5)
x 10
Ematocrito
x 10 ____
Peso corporeo (differenza dal peso ideale)
x 1
Totale punteggio
remissione < 150
moderata 220-450
____
____
(0-600)
lieve 150-219
severa >450
Best WR. Gastroenterology 1976; 70: 439-444
Valutazione dell’attività della CU
Indice di Truelove & Witts
Clinical disease activity
V i bil
Variabile
Li
Lieve
S
Severa
Numero di scariche
< 4/die
> 6/die
Sangue nelle feci
Minimo
Continuo
Febbre
Assente
T > 37.5°C
< 90 bpm
> 90 bpm
>75%
<75%
< 30
> 30
Freq. cardiaca
Hb (rispetto val.normali)
VES
Truelove SC, Witts LJ. Br Med J 1955;2:1041-1048
Farmaci proposti per la terapia delle malattie
infiammatorie croniche intestinali
• 5-Aminosalicilati
Salazopirina
Mesalazina
Olanzapina
Balsalazide
• Corticosteroidi
Prednisone
Prednisolone
Idrocortisone
Beclometasone
Budesonide
• Immunosoppressori
Azatioprina
6-Mercaptopurina
Tioguanina
Metotrexate
Mycofenolato
• Inibitori calcineurina
Ciclosporina
Tacrolimus
• Ab monoclonali anti TNF
Infliximab
Adalimumab
Certolizumab
Etanercept
• Altri farmaci biologici
Natalizumab
Fontolizumab
β Interferone
• Antibiotici
Metronidazolo
Ciprofloxacina
Rifaximina
• Probiotici
VSL3
E.Coli Nissle
• Prebiotici
• Omega 3-Fish Oil
• Nutrizione enterale
• Nicotina transdermica
5-aminosalicilati (5-ASA)
Meccanismo d’azione:
- Inibizione sintesi di LT e PG
- “Scavanger” dei radicali liberi
- Inibizione apoptosi
Formulazioni a rilascio esclusivamente colico: 5-ASA è legato ad
altra molecola e viene liberato per azione di enzimi della flora
batterica presenti solo nel colon
Sulfasalazina (SASP): 5-ASA+sulfapiridina
Eff collaterali:
cefalea, nausea, diarrea,
pancreatite, sindrome nefrosica
(d
(dovuti
i alla
ll sulfapiridina)
lf i idi )
Balsalazide: 5-ASA legato insieme a vettore inerte
5-aminosalicilati (5-ASA)
Mesalazina: formulazioni a rilascio ileo- colico:
5-ASA è rivestito da molecole inerti e rilasciato in modo pH e
tempo dipendente
Pentasa/Pentacol/Claversal: rilasciato dal duodeno al colon in
maniera graduale
Asacol: rilasciato a pH 7 nell’ultima parte del tenue e nel colon
Eff collaterali: < rispetto a SASP (cefalea, nausea diarrea)
5-aminosalicilati (5-ASA)
Indicazioni
•Induzione e mantenimento della risposta in CU lieve-moderata
•< evidenze di efficacia nel Crohn, comunque utliizzato nelle
forme lievi ileo-coliche (salazopirina per le forme lievi coliche)
•Mesalazina efficace quanto la SASP, ma meglio tollerata
•In gravidanza: SASP associata a malformazioni congenite
mentre la sicurezza della mesalazina è ben documentata
•In presenza di artriti associate SASP sembra più efficace di
mesalazina
•Azione chemiopreventiva per il cancro del colon (azione proapoptotica?). Effetto reale o indiretto?
5-aminosalicilati (5-ASA)
Posologia:
SASP 4 g/die in quattro somministrazioni
mesalazina 2-4 g/die in due somministrazioni
p
nel 40-80% in 4-8 settimane
•Risposta
•Durata del trattamento: ≥ 2 anni
(indefinitamente x profilassi K colon?)
Uso topico
(supposte, gel, clismi, schiume)
Indicazioni: localizzazioni rettali o del colon sinistro
Posologia: (1-4 g/die)
Risposta: 70-80% in 4-6 settimane
Utilizzabili in associazione a terapia sistemica
5-aminosalicilati (5-ASA)
Cochrane
•CU:
5-ASA efficace (quasi) quanto SASP nell’induzione
e nel mantenimento della remissione
•Crohn:
5-ASA NON superiori al placebo per mantenere la
remissione
Corticosteroidi
Indicazioni:
Crohn e CU di gravità moderata-severa non responsivi a 5-ASA
nell’induzione della remissione ma NON nel mantenimento
(escludere presenza di ascessi!)
Prednisone (Deltacortene) o Metilprednisolone (Medrol) per os
Posologia:
40-60 mg/die (a scalare)
Se non risposta: steroidi ev
Metilprednisolone (Urbason) 40-60 mg/die
Idrocortisone (Flebocortid) 300-400 mg/die
Beclometasone per uso topico: efficace nelle localizzazioni coliche
distali (anche e soprattutto in associazione a 5-ASA per uso topico)
Corticosteroidi
Effetti collaterali
complessivamente presenti nel 50% dei casi
•Cosmetici (acne,
(acne facies lunaris,
lunaris edemi)
•Disturbi del sonno
•Diabete iatrogeno
•Dispepsia
Correlati all’uso prolungato (>12 settimane)
•Cataratta
•Osteoporosi
•Osteonecrosi testa del femore
•Miopatie
•Sucettibilità ad infezioni
•Insufficienza surrenalica alla sospensione
Corticosteroidi
Budesonide
•Cortisonico che viene rilasciato a livello dell’ileo terminale e nel
colon destro con bassa biodisponibilità sistemica perché viene
metabolizzato al 90% al primo passaggio epatico
•Indicato come farmaco di prima linea nel Crohn lieve-moderato
ileo-ciecale al dosaggio di 9 mg/die. Non indicato in CU.
•Comincia ad agire dopo 2 settimane, da prolungare per 8
settimane poi scalare a 6mg/die e poi a 3 mg/die.
settimane,
mg/die
•Effetti collaterali: simile a placebo!
•Efficace al dosaggio di 6 mg/die nel mantenimento della
remissione a breve termine ma non a lungo termine
Corticosteroidi
Cochrane
•Budesonide nell
nell’induzione
induzione della remissione nel
Crohn ileo
ciecale ha (quasi) la stessa efficacia degli steroidi convenzionali
(prednisone, metilprednisolone) ma minori effetti collaterali
• I corticosteroidi sistemici convenzionali (prednisone, metilprednisolone)
NON
sono
efficaci
nel
mantenimento
della
risposta a 24 mesi
•Budesonide NON è efficace nel mantenimento della risposta
(però ritarda la comparsa di recidiva)
Azatioprina (AZA)/6-mercaptopurina (6-MP)
Utilizzati nei casi steroido dipendenti/refrattari
Posologia:
AZA 2-3 mg/kg/die
6-MP 1,5-2 mg/kg/die
Strategie:
- 50 mg/die, ↑ di 25 mg ogni 1-2 settimane
- subito dosaggio pieno
NB: Latenza di azione tre mesi!
Eff collaterali:
nausea, vomito, (frequenti, ma lievi)
leucopenia (2-5%)
(2 5%)
pancreatite (1-4%)
epatotossicità (rara)
↑ rischio di linfoma(?)
NB: Cautela in associazione con 5-ASA o allopurinolo
Azatioprina (AZA)/6-mercaptopurina (6-MP)
Efficacia:
dimostrata nel Crohn
(indipendentemente dalla localizzazione)
meno evidente nella CU
Indicati per:
mantenimento della risposta
“risparmiare” i corticosteroidi
prevenire recidive post chirurgiche
forme fistolizzanti (?)
Monitoraggio:
emocromo
funzionalità epatica
Gravidanza:
ragionevolmente sì
Durata:
≥ 4 anni
Azatioprina (AZA)/6-mercaptopurina (6-MP)
Cochrane
Crohn
•efficace nel mantenere la remissione
•permette “risparmio” corticosteroidi
CU
•efficace nel mantenere la risposta se intolleranza a 5-ASA
o steroido-dipendenza
Metotrexate (MTX)
Immunosoppressore: inibitore diidrofolico reduttasi
(effetto citotossico, non spiega effetto antinfiammatorio)
NON utilizzato in corso di CU
Utilizzabile nel Crohn se intolleranza o non risposta ad AZA
Posologia:
25 mg/sett. IM per 4 mesi poi 15 mg/sett. IM.
Evidenza di efficacia solo IM: switch per os?
Durata:
≥1 anno (?)
Eff collaterali:
gastrointestinali (nausea,
(nausea vomito)
epatotossicità (fibrosi epatica)
leucopenia
sterilità nel maschio (reversibile)
teratogeno (tubo neurale: SNC)
controindicato durante allattamento
Utile supporto con Acido Folico
Ciclosporina
Inibitore della calcineurina: soppressione linfociti T
Indicazioni:
CU refrattarie a sterodi (↓ colectomia)
Crohn fistolizzante
(NB: efficace nell’induzione, non nel mantenimento)
Posologia:
Eff collaterali:
2-4 mg/kg/die ev per 8 giorni,
poi 5 mg/kg per os
introdurre AZA
riduzione progressiva steroidi
ipertensione
nefrotossicità
vertigini
parestesie
infezioni opportunistiche (P. carinii)
Anticorpi monoclonali anti TNF-α
= TNFα
TNFR2
Nucleus
transcription
NFκB
Tumour Necrosis Factor-α (TNF-α)
•
Identificato negli anni ’70 come un fattore sierico che
induce la necrosi di alcuni tumori murini
•
TNF-α è un mediatore proinfiammatorio con un ruolo
chiave in:
- infiammazione acuta e cronica
- risposta antitumorale
- infezioni
•
↑p od ione di TNF-α
↑produzione
TNF è associata
numerose condizioni patologiche
(tra cui il Crohn, AR)
Figura: TNFα
Infliximab
Anticorpo chimerico monoclonale diretto
contro il TNF-α; introdotto nella pratica
clinica in USA nel 1998
Indicazioni:
- Crohn con gravità moderato-severa e
inadeguata risposta a terapia convenzionale
- Crohn con fistole enterocutanee e rettovaginali
- CU con gravità moderato-severa e inadeguata
risposta
isposta a terapia
te apia convenzionale
con en ionale
Posologia:
5mg/kg ev a 0, 2, 6 settimane (induzione)
5mg/kg ev ogni 8 settimane (mantenimento)
(10mg/kg ev se recidiva con 5mg/kg)
Durata:
≥ 1 anno (?)
Pretrattamento
Tempo 0
2 sett.
4 settimane
di trattamento
18 sett.
Infliximab
Infezioni
Descritte infezioni batteriche e micotiche di tutti gli organi in
corso di utilizzo post marketing
Causa: Infliximab? Malattia “per
p
se”? Terapia
p associata?
Infliximab è controindicato in presenza di infezioni severe
(sepsi, ascessi) o opportunistiche (HZV, CMC, P. Carinii)
TBC
Nei pazienti in terapia con Infliximab il tasso di TBC è 4-5 volte
maggiore di quello atteso
Screening anamnestico per TBC latente +PPD+ Rx torace
Se TBC confermata: NO Ifliximab
Se PPD positivo ed Rx torace neg: terapia profilattica per TBC
dopo 1 mese cominciare Infliximab
Infliximab
Reazioni immediate: cefalea, nausea, eritema, prurito, tosse,
dispnea (severe: 1 su 1000)
Meccanismo ignoto: IgE? Anticorpi anti Infliximab? Altro?
Reazioni ritardate:
3-14 giorni dopo l’infusione
Mialgie, artralgie, febbre, rush cutaneo
Si risolvono spontaneamente o con breve terapia steroidea
Autoanticorpi
40% sviluppa anticorpi anti nucleo (ANA)
15% sviluppa anticorpi anti dsDNA
LES clinicamente manifesto è raro
Aumentato rischio di linfoma
Infliximab
Cochrane
Crohn
•efficace nell’indurre la remissione della malattia
•attenzione a rischio di TBC e linfoma!
CU
•efficace nell’indurre la remissione
•riduce
id
ricorso
i
alla
ll colectomia
l t
i
•attenzione a reazioni anafilattiche ed infezioni!
Antibiotici
Non indicati come alternativa ai farmaci tradizionali
Utilizzati insieme alla terapia standard
Indicazioni:
Crohn (localizzazione colica)
complicanze
li
settiche
tti h
pauchite (anche da soli)
Metronidazolo: 10-20 mg/kg/die (800-1000 mg/die)
Eff collaterali: nausea, anoressia, sapore metallico
neuropatie periferiche (parestesie)
Ciprofloxacina: 1g/die (500 mg x 2)
Eff collaterali: tendiniti,
tendiniti rottura tendine di Achille
Rifaximina: 1.8 g/die (600 mg x 3)
Anche in associazione fra loro
Durata: 2-6 mesi
Probiotici
Microrganismi vitali con azione fisiologico-terapeutica benefica
VSL 3 (4 Lactobacilli, 3 Bifidobatteri, 1 S. Salivarium)
Indicato nella pauchite: superiore a placebo nel prevenire
recidive dopo induzione di remissione con antibiotici
E. Coli Nissle 1917
Equivalente a mesalazina nel mantenere la remissione indotta
con terapia standard in CU
Ben tollerati ma perdita di efficacia alla sospensione
↑ ↑ costi
Nutrizione enterale elementare/polimerica
•Meno efficace dei corticosteroidi nel Crohn
•Non differenze significative fra dieta elementare (SNG) o
polimerica (per OS)
In età pediatrica, quando efficace, risulta superiore ai
cortisonici nel mantenere una crescita adeguata quindi:
prima scelta rispetto a cortisonici!!
COLITE ULCEROSA
CU lieve/moderata
CU grave/fulminante
Steroidi ev (+antibiotici)
5-ASA (+topici)
remissione
non risposta
remissione
mantenimento
5-ASA (probiotici)
mantenimento
AZA/6-MP
Infliximab (ciclosporina)
steroidi p
per os (+topici)
(
p )
remissione
mantenimento
5-ASA
non risposta
remissione
steroido dipendenza
non risposta
mantenimento
AZA/6-MP (infliximab?)
AZA/6-MP
chirurgia
CROHN
Ileo-ciecale
lieve
Ileo-ciecale
moderato
Ileo-ciecale severo/
esteso ileo-colico
steroidi ev+antibiotici+nutrizione
budesonide
5-ASA
budesonide
steroidi
remissione
remissione
remissione
mantenimento
AZA/6-MP
mantenimento
5-ASA /nulla?
non risposta
mantenimento
AZA/6-MP
Se non risposta:
trattare come forme severe
Infliximab
(MTX)
remissione
non risposta
mantenimento
AZA/6-MP, MTX (infliximab)
chirurgia
Grazie per
l’attenzione!
Azatioprina (AZA)/6-mercaptopurina (6-MP)
allopurinolo
X
5-ASA
X
epatotossicità
mielotossicità
Prebiotici
Polisaccaridi non digeribili che stimolano la crescita della
flora batterica commensale (lactulosio, psyllium, ecc)
Potenzialmente utili sia da soli o insieme a probiotici con ↓
dei costi
Omega 3 (fish oil)
Sicuri ed efficaci nel mantenimento della remissione nel
Crohn (59% remissione mantenuta a 12 mesi)
(Cochrane 2007)
Nicotina transdermica
Superiore a placebo ed equivalente a terapia standard
nell’induzione della remissione in CU (ma >eff collaterali)
(Cochrane 2004)
NB: fumo controindicato nel Crohn!!
Infliximab
Anticorpi anti Infliximab
Indotti dalla componente murina
dell’immunoglobulina chimerica
Human antimouse Ab
Presenti nel 60% dei casi (NEJM 2000)
Comportano: ↑rischio di reazioni gravi
al momento dell’infusione;
diminuita durata di risposta poiché
↓la concentrazione del farmaco attivo
Human/mouse
chimeric Ab
(Infliximab)
St t i per ridurre
Strategie
id
il fenomeno:
f
•Terapia “schedulata” anziché “a demand”
•Pretrattamento con boli di 200 mg di idrocortisone ev
•Associazione con immunomodulatori (6-MP, AZA, MTX)
Malattie infiammatorie
croniche intestinali: la terapia
chirurgica
G. Francioni
L. Veneroni
Chirurgia
h
Generale
G
l Rimini
Rimini 09/06/2007
Unità operativa di chirurgia
Servizio di chirurgia
Lavoro in Team
Disease Unit
Gestione
gastroenterologica
Quando il pz. arriva al
chirurgo
• Crohn (70(70-75%)
• Rettocolite ulcerosa (20(20-25%)
• Urgenza
g
• Elezione
Complicanze Crohn
• emorragia
• perforazione
• occlusione
• ascessi e fistole
• megacolon tossico
Complicanze RCU
• perforazione
• emorragia
• colite ulcerativa
fulminante
• megacolon tossico
I di
Indicazione
i
Gastroenterologica
About Surgery for Inflammatory Bowel Diseases
(Inflammatory bowel diseases -- IBD -- is a collective term for
Crohn's disease and ulcerative colitis.)
Ulcerative Colitis
When surgery is necessary in ulcerative colitis, total
proctocolectomy (removal of the colon and rectum) is the
operation of choice and provides a permanent cure. Partial
colectomy is rarely performed because of the high probability
that the disease will recur in the remaining colon.
・Ileoanal p
pouch anastomosis has replaced
p
the classic
permanent ileostomy as the procedure of choice to accompany
a proctocolectomy. This newer procedure eliminates the need
to wear an external ostomy appliance.
・
Crohn's Disease
・Surgery is not a cure for Crohn's disease, but is reserved for
certain complications and for times when symptoms do not respond
to medical treatment.
・The typical (classic) operation for Crohn's disease not involving the
rectum is resection (removal of a diseased segment of bowel) and
anastomosis (reconnection) without an ostomy.
ostomy Sections of the small
or large intestine may be removed. No operation can cure Crohn's
disease, as symptoms are likely to recur.
・Using "return of symptoms" as a definition of recurrence after
surgery, about 20 percent of patients show a recurrence after two
years, 30 percent after three years, and up to 80 percent by 20
years. Not all recurrences require rere-operation.
・Most surgeons now feel that using wide margins (removing healthy
bowel adjacent to a diseased bowel segment) does not reduce the
rate of recurrence in Crohn's disease, so only the involved segment
is removed.
Crohn's Disease
・Many studies show that recurrence rates are significantly lower
when ileostomy is performed than when resection and rereanastomosis are performed.
・Recurrence rates seem to be lower when the initial operation is to
relieve a blockage.
blockage In contrast
contrast, recurrence rates seem to be higher
in more "aggressive" disease, illness that involves ulcerations,
abscesses, or fistulas
・Postoperative disease recurrence is almost always located at or in
front of the site of anastomosis. In ileostomy, recurrences are
often (but not always) located at the end of the small bowel
adjacent to the ileostomy.
・Recent
R
t studies
t di suggestt th
thatt th
the rate
t of
f postoperative
t
ti recurrence
can be delayed or decreased by taking mesalamine,
immunosuppressive agents, or antibiotics.
Crohn
Tecniche Chirurgiche
Resezione/anastomosi
Crohn
Tecniche Chirurgiche
Stricturoplastica
Stricturoplastica
sec.
Heineke-Mikulitz
Stricturoplastica sec. Finney
Stricturoplastica sec. Jaboulay
Stricturoplastica
sec. Michelassi
Mi h l i
(latero--laterale isoperistaltica
(latero
- SSIS)
Terapia
chirurgica
PROCTOCOLECTOMIA CON J POUCH
IN 2 TEMPI
Colectomia totale
Proctectomia
Confezionamento pouch
Ileostomia
Ricanalizzazione
ileostomia
J
POUCH
Chirurgia colo-rettale
IBD
Colorectal cancer
Pelvic floor disease
Stoma care
Proctology
Chirurgo dedicato ?
Cultura
Disposizione al team work
Pratica professionale
Aggiornamento continuo
Accesso ai centri di riferimento
(nazionali/internazionali)
S
Scuola
l
1200 interventi AG /anno
400 chirurgia gastrointestinale
250 interventi in urgenza
300 interventi in laparoscopia
Conclusione
Take home message
Aspetti normativi sulla malattia celiaca e sulla
malattie infiammatorie croniche intestinali
Dr.ssa Loredana Ciacci
M.O. “Assistenza al bambino con patologia cronica”
“Referente aziendale malattie rare”
Dipartimenti Cure Primarie Azienda USL Rimini
Direttori Dr.ssa Lorena Angelini
Dr. Riccardo Varliero
Rimini 09/06/2007
L.C.09/06/07
1
Aspetti normativi malattia celiaca
Indagini
g recenti italiane ed europee,
p , stimano la ppresenza di un
celiaco ogni 100 - 150 persone
Questo dato in Italia si traduce nell'esistenza di 400.000 - 550.000 celiaci.
Di questi solo 55.000-60.000 risultano diagnosticati, a conferma che
almeno l’80% è nell’attesa di diagnosi
Complessivamente in tutta l’Emilia-Romagna i pz affetti erano oltre
5.600 alla fine del 2005, con un tendenza di aumento stimata nel 15%
all’anno
all
anno.
Dati provincia di Rimini 2006= 379
L.C.09/06/07
2
Aspetti normativi malattia celiaca
malattie rare
Soggetti affetti da malattie rare
D.Lgs. 29 aprile 1998, n. 124; D.M. 18 maggio 2001, n. 279
malattia rara :malattia con prevalenza
•
Europa <5 malati su 10.000
•
Giappone 4 malati su 10.000
•
USA
7,5 malati su 10.000
Hanno diritto a prestazioni di assistenza sanitaria finalizzate a
diagnosi
trattamento
monitoraggio
prevenzione degli ulteriori aggravamenti facendo riferimento alle prestazioni incluse nei LEA 2 e 3
esenzione ticket che va richiesta alla ASL di residenza presentando certificazione idonea rilasciata da
strutture riconosciute dalla regione come presidio di riferimento per quella malattia ,se non
presenti in Regione da strutture riconosciute da altre Regioni
L.C.09/06/07
3
Aspetti normativi malattia celiaca
malattie rare
Soggetti affetti da malattie rare
D.Lgs. 29 aprile 1998, n. 124; D.M. 18 maggio 2001, n. 279
Istituisce la Rete dei presìdi competenti per le malattie rare ed individua i centri di
riferimento interregionali
Tutte le Unità Operative regionali identificate quali Centri autorizzati sono
visualizzabili sul motore di ricerca per le malattie rare all’indirizzo internet
wwwsaluter.it/malattierare i regionali
www.iss.it/cnmr/rare/cont.php?id=397&lang=1&tipo=2 tutti i Centri Nazionali
El
Elenco
malattie
l tti rare esenti
ti d
dall ti
ticket:581
k t 581 malattie
l tti
Referente aziendale Rimini per le malattie rare
Dr.ssa Ciacci Loredana 0541/707360 fax 707362 e mail [email protected]
L.C.09/06/07
4
Aspetti normativi malattia celiaca
malattie rare
CERTIFICAZIONE DI DIAGNOSI DI MALATTIA RARAAI FINI DEL RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO ALL'ESENZIONE
Rilasciata dal Presidio di Rete di cui all'art. 2, comma 2, ed all'art. 5, commi 1, 2, 3 e 4 del DM n. 279 del 18.05.2001 :
"Regolamento di istituzione della Rete nazionale delle malattie rare e di esenzione dalla partecipazione al costo delle
relative
l i prestazioni
i i sanitarie,
i i aii sensii dell'art.
d ll'
5,
5 comma 1,
1 lettera
l
b) del
d l DLgs
DL 29 aprile
il 1998,
1998 n. 124",
124" individuata
i di id
con
delibera di Giunta della Regione Emilia-Romagna.
……………………………………………………………
(Intestazione dell'Ente)
Si certifica che
Cognome …………………………………………….. Nome ………………………………
Data di nascita ………………………………………… Luogo …………………………….
Indirizzo ………………………………………………………………………………………
N. tessera sanitaria ……………………………………………………………………………
È portatore della seguente patologia
(descrivere la patologia come riportata nell'elenco di cui all'Allegato 1) del DM n. 279/2001)
………………………………………………………………………………………………...
contraddistinta dal codice di esenzione
(riportare il codice di cui all'Allegato 1) del DM n. 279/2001)
………………………………………………………………………………………………..
Luogo ………………………………………………………………, Data ……………
Timbro e firma del Medico del Presidio
L.C.09/06/07
5
Aspetti normativi malattia celiaca
malattie rare
N° ESENZIONI RILASCIATE PER MALATTIE RARE E ATTIVE AL
31.12.2006 AI SENSI DEL D.M. 279/2001 AZIENDA RIMINI
RI0060 Sprue Celiaca
N°326
N
326 /11(>65 anni)
RI0020 Dermatite erpetiforme N°
6/
0 (>65 anni)
Centro Autorizzato U.O. Pediatria Rimini
Per richiedere l’esenzione è necessario presentare all’ AUSL di residenza,
certificato medico specialistico attestante la patologia cronica intestinale o
copia della cartella clinica rilasciata da una struttura ospedaliera pubblica (anche di paesi
pp
all'Unione europea)
p
op
privata riconosciuta,
appartenenti
Potrebbero essere richiesti il codice fiscale e il documento di identità.
L'AUSL rilascia un tesserino o un attestato che riporta il codice identificativo relativo alla patologia
e la durata illimitata
L.C.09/06/07
6
Aspetti normativi malattia celiaca
1.DECRETO MINISTERO DELLA SANITA’, 1.7.1982 ”Assistenza sanitaria
integrativa relativa ai prodotti dietetici”, che sancisce il diritto all’erogazione
gratuita dei prodotti dietoterapeutici in regime d’assistenza diretta.
2 DPR N° 1008,
2.DPR
1008 22.9.1985:
9 1985: che ha introdotto ll’esenzione
esenzione dal servizio militare di leva per i celiaci,
celiaci
esenzione resasi necessaria, nonostante l’idoneità del celiaco a svolgere il servizio militare, per
l’impossibilità di erogare pasti senza glutine da parte dell’esercito. “
3.D.L. N° 111, 27.1.1992: ”Norme per la produzione d’alimenti destinati ad un’alimentazione
particolare”, che introduce norme importanti per regolamentare e garantire la qualità dei
prodotti dietoterapeutici.
4.DECRETO MINISTERO DELLA SANITA’; 5.7.2001 “Assistenza sanitaria integrativa relativa ai
prodotti destinati ad un’alimentazione particolare”, che modifica il decreto 1° luglio 1982, con
l’introduzione dei tetti max di spesa.
5.COMUNITARIA 2004, che ha recepito la dir. CE 2003/89 sull’etichettatura.
6 Recepimento direttiva della farmacopea europea,
6.Recepimento
europea che ha reso idonei tutti i farmaci per i celiaci
8.LEGGE 4 LUGLIO 2005, N° 123: “norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia”,
elaborata con la collaborazione decisiva dell’AIC
Pubblicata nella Gazz. Uff. 7 luglio 2005, n. 156
L.C.09/06/07
7
Aspetti normativi malattia celiaca
LEGGE 4 LUGLIO 2005, N° 123
Definizione.
1. La malattia celiaca o celiachia è una intolleranza permanente al glutine ed è
riconosciuta come malattia sociale
Finalità.
1. Gli interventi di cui alla presente legge sono diretti, unitamente agli interventi
generali del Servizio sanitario nazionale, a favorire il normale inserimento nella
vita sociale dei soggetti affetti da celiachia
2. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano predispongono, nell'àmbito
dei rispettivi piani sanitari e nei limiti delle risorse indicati nel Fondo sanitario
nazionale progetti obiettivo,
nazionale,
obiettivo azioni programmatiche e altre idonee iniziative
dirette a fronteggiare la malattia celiaca.
L.C.09/06/07
8
Aspetti normativi malattia celiaca
LEGGE 4 LUGLIO 2005, N° 123
3. Gli interventi nazionali e regionali di cui ai commi 1 e 2 sono rivolti ai seguenti
obiettivi:
a) effettuare la diagnosi precoce della malattia celiaca e dermatite erpetiforme;
b) migliorare le modalità di cura dei cittadini celiaci;
c) effettuare la diagnosi precoce e la prevenzione delle complicanze della
malattia celiaca;
d) agevolare l'inserimento dei celiaci nelle attività scolastiche, sportive e
lavorative attraverso un accesso equo e sicuro ai servizi di ristorazione
collettiva;
e) migliorare l'educazione sanitaria della popolazione sulla malattia celiaca;
f) favorire l'educazione sanitaria del cittadino celiaco e della sua famiglia;
g) provvedere alla preparazione e all'aggiornamento professionali del
personale sanitario;
h) predisporre gli opportuni strumenti di ricerca.
L.C.09/06/07
9
Aspetti normativi malattia celiaca
LEGGE 4 LUGLIO 2005, N° 123
4. Erogazione dei prodotti senza glutine.
1. Al fine di garantire un'alimentazione equilibrata, ai soggetti affetti da celiachia è
riconosciuto il diritto all'erogazione gratuita di prodotti dietoterapeutici senza
glutine. Con decreto del Ministro della salute sono fissati i limiti massimi di spesa.
2. I limiti di spesa di cui al comma 1 sono aggiornati periodicamente dal Ministro della
salute, sentita la Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome
di Trento e di Bolzano, sulla base della rilevazione del prezzo dei prodotti garantiti
senza glutine sul libero mercato. Il Ministro definisce altresì le modalità
g
p
per l'erogazione
g
di tali p
prodotti.
organizzative
3. Nelle mense delle strutture scolastiche e ospedaliere e nelle mense delle strutture
pubbliche devono essere somministrati, previa richiesta degli interessati, anche
pasti senza glutine.
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Aspetti normativi malattia celiaca
LEGGE 4 LUGLIO 2005, N° 123
5. Diritto all'informazione.
1. Il foglietto illustrativo dei prodotti farmaceutici deve indicare con chiarezza se il prodotto può
essere assunto senza rischio dai soggetti affetti da celiachia.
2. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano provvedono all'inserimento di
appositi moduli informativi sulla celiachia nell'àmbito delle attività di formazione e
aggiornamento professionali rivolte a ristoratori e ad albergatori.
L.C.09/06/07
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Aspetti normativi malattia celiaca
LEGGE 4 LUGLIO 2005, N° 123
4, 1: garantire la massima accessibilità delle persone interessate ai servizi dedicati, compresi i prodotti alimentari.
.
Alimenti per persone con celiachia anche in supermercato a Bologna, Modena, Ferrara, Imola
–
Bologna, 30 marzo 2007 - Nei territori di quattro Aziende Usl - Bologna, Modena. Ferrara,
Imola - gli alimenti privi di glutine sono disponibili, dal 2 aprile fino alla fine dell’anno, non
più solo nelle farmacie ma anche in 59 punti vendita di tre catene della grande distribuzione:
Coop estense, Coop Adriatica e Conad (compresi i supermercati Leclerc e Nordiconad). E’
quanto prevede il progetto sperimentale della Regione Emilia
Emilia-Romagna
Romagna nato grazie agli
accordi siglati dalle Aziende Usl di Bologna, Modena, Imola e Ferrara con le tre catene di
supermercati.
–
Per ricevere gratuitamente i prodotti dietetici è stato introdotto un apposito tipo di buonospesa da utilizzare esclusivamente nelle quattro zone dove avviene la sperimentazione. I
buoni saranno inviati ai cittadini residenti nelle quattro Aziende Usl dove avviene la
sperimentazione, allegati a una lettera che descrive e spiega il progetto in avvio, insieme
all’elenco dei 59 punti vendita che aderiscono al progetto e alla lista degli alimenti dietetici
senza glutine (tra questi farina, pane, pasta, dolci) a carico del Servizio sanitario regionale.
I buoni spesa sono del valore di un quarto del tetto mensile (che varia da 45 a 140 euro, secondo quanto
d fi it d
definito
dalla
ll normativa
ti nazionale
i
l considerando
id
d età
tà e sesso).
)
In questo modo la sperimentazione intende offrire alla persona con celiachia la possibilità di
approvvigionarsi degli alimenti in momenti diversi nel corso del mese. Nei supermercati che
aderiscono alla sperimentazione, gli alimenti acquistabili con i buoni saranno disposti in appositi
spazi indicati da un cartellino a scaffale “Prodotto acquistabile anche con i buoni del Servizio
sanitario regionale”.I buoni restano, ovviamente, spendibili anche nelle farmacie convenzionate.
L.C.09/06/07
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Aspetti normativi malattia celiaca
LEGGE 4 LUGLIO 2005, N° 123
3 d: agevolare l'inserimento dei celiaci nelle attività scolastiche, sportive e lavorative attraverso un
accesso equo e sicuro ai servizi di ristorazione collettiva;
L’alimentazione fuori casa
Negli aa 70-80 era veramente impossibile;
nessun ristoratore, salvo casi rarissimi, per lo più parenti stretti di celiaci, conosceva la celiachia;
nei ristoranti era rischioso assumere anche alimenti naturalmente senza glutine per l’alto
rischio di contaminazione era quasi impossibile rispettare la dieta anche nelle mense scolastiche
o in caso di ricovero ospedaliero.
La situazione attuale è ancora precaria, nonostante il grande sforzo d’AIC, che ha creato un
network di ristoranti/pizzerie che ora conta più di 800 locali sensibilizzati ed informati sulla
cucina senza glutine mediante un corso teorico pratico, e monitorati almeno semestralmente da
tutor volontari che hanno il compito di verificare il rispetto delle norme insegnate
Dal 2004 AIC ha iniziato un’attività analoga rivolta alle gelaterie.., autogrill.
Gli esercenti che aderiscono al progetto firmano un Protocollo con cui si impegnano alla conoscenza
necessaria per
approvvigionamenti
corretta individuazione di un menù privo di glutine
evitare la contaminazione degli alimenti destinati al celiaco
Una lista completa dei ristoranti e delle gelaterie aderenti ai progetti AIC è consultabile sul sito
www.celiachia.it
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Aspetti normativi malattia celiaca
LEGGE 4 LUGLIO 2005, N° 123
3 d: agevolare l'inserimento dei celiaci nelle attività scolastiche, sportive e lavorative attraverso un
accesso equo e sicuro ai servizi di ristorazione collettiva;
Prov. di RN:
Bellaria
Prov. di RSM
H Club Angelini
Bellaria Igea Marina H Aurea
Dogana
R P Dell'Angelo
San Marino H La Rocca/
Bellaria Igea Marina Alb Villa Lucia
Rist. Il Beccafico
Bellaria-Igea Marina H Imperiale
Igea Marina
H Internazionale
Igea Marina
H Missouri
Miramare di Rimini Alb Sabrina
Riccione
H Laila
Rivabella di Rimini
H Brezza
Viserba di Rimini
H Aurora
Viserbella
H Cadiz
L.C.09/06/07
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Aspetti normativi malattia celiaca
LEGGE 4 LUGLIO 2005, N° 123
3 d: agevolare l'inserimento dei celiaci nelle attività scolastiche, sportive e lavorative
attraverso un accesso equo e sicuro ai servizi di ristorazione collettiva;
Gelaterie
Gelateria Sole Fornito di cono s. g.:
indirizzo: Via John Lennon, 5
città:
Viserba di Rimini (RN)
Tel./Fax: 0541.736254
Persona/e di riferimento:Andrea Ambrosani
Chiusura / Note:
chiuso il mart. (solo in inverno)
Pizza Points
Bellaria (RN) - Taverna Da Bruno
Rimini (RN) - Matiss
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Aspetti normativi malattia celiaca
LEGGE 4 LUGLIO 2005, N° 123
decreto legislativo 8 febbraio 2006 N°114
garantire la massima accessibilità delle persone interessate ai servizi dedicati, compresi i prodotti alimentari.
lettura dell’etichetta
Le nuove normative Decreto
D
t Legislativo
L i l ti 8 febbraio
f bb i 2006 n. 114 danno la
possibilità di trovare sull’etichetta molte informazioni utili riguardo ai prodotti. Va
ricordato che tale normativa riguarda gli ingredienti contenuti nel prodotto
indipendentemente dalla loro quantità (quindi anche inferiore ai valori consentiti e
quindi utilizzabili dal celiaco) e non prende in considerazione le contaminazioni
crociate (legate ad esempio alla presenza di farina di frumento sulle attrezzature).
A questo proposito, da un’indagine di Movimento Consumatori risulta che su 120
campioni di prodotti analizzati il 22,5% contiene allergeni non dichiarati in
etichetta
L.C.09/06/07
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Aspetti normativi malattia celiaca
LEGGE 4 LUGLIO 2005, N° 123
decreto legislativo 8 febbraio 2006 N°114
garantire la massima accessibilità delle persone interessate ai servizi dedicati, compresi i prodotti alimentari.
– progetto marchio spiga sbarrata
Il Marchio Spiga Sbarrata apposto sui prodotti autorizzati aiuta ad evidenziare al consumatore
celiaco l’idoneità del prodotto rispetto alle sue esigenze alimentari.
La Spiga Sbarrata è un simbolo registrato e di proprietà dell’ Associazione, che alla fine degli anni
’90 ha iniziato la Concessione Controllata all’utilizzo della Spiga Sbarrata.
Destinatari del simbolo sono tutti quei prodotti per i quali sia stata accertata l’idoneità al consumo
da parte dei celiaci: contenuto di glutine <ai 20 ppm ( AIC e Ministero della Salute)
Comunione: Attualmente la normativa ufficiale della Chiesa Cattolica stabilisce che i
celiaci possono ricevere la Comunione con ostie a basso contenuto di glutine,
diversamente sono materia invalida per la consacrazione. Si tratta di un'ostia a
base di amido di grano del tipo "Cerestar", dal parere espresso dal Comitato
Scientifico Nazionale dell' AIC possono essere consumate quotidianamente in
assoluta tranquillità, infatti, un'ostia contiene appena lo 0,0374 mg. di glutine
L.C.09/06/07
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Aspetti normativi malattia celiaca
Lo specialista pubblico compila il referto con la
diagnosi
La famiglia si reca a
• Rimini Via Circonvallazione Occidentale 57:
Dr.ssa Dappozzo //Dr.ssa Giovannini/ Dr. Masi
• Riccione Via Cortemaggiore 6 :
Dr Leardini / Dr. Tesei
I sanitari concedono l’autorizzazione attribuendo un
N° progressivo
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Aspetti normativi malattia celiaca
La famiglia
• si reca nella stessa sede all’ufficio
all ufficio alimenti speciali Rimini o Riccione
• riceve 12 buoni mensili con indicato il massimale di spesa mensile
• ritira presso qualsiasi farmacia autorizzata gli alimenti presenti nel catalogo
regionale
Per il rilascio della prima autorizzazione le famiglie devono recarsi alla sede della
U.O. Medicina del territorio di appartenenza Rimini o Riccione , poi ogni 12
mesi , per le successive autorizzazioni , sempre alle sedi precedenti e non a
quelle più vicine a luogo di residenza
L.C.09/06/07
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Aspetti normativi malattia celiaca
Erogazione prodotti
tetti massimi di spesa D.M.04/05/2006
tetto mensile in Euro Maschi Femmine
6 mesi-1 anno
45
45
fino a 3,5 anni
62
62
fino a 10 anni
94
94
età adulta
140
99
L.C.09/06/07
20
Aspetti normativi malattie infiammatorie intestinali
Dati aziendali al 31/12/2006
• E.T.009.556 colite ulcerosa 439
di cui >65 aa 62
• E.T 009.555 malattia di Crohn 181
di cuii >65 aa 21
L.C.09/06/07
21
Aspetti normativi malattie infiammatorie intestinali
D.M.329 del 28 maggio 99 – Regolamento recante norme di individuazione delle malattie croniche e
invalidanti.
•
individua le condizioni e le malattie croniche e invalidanti che danno diritto all’esenzione dal
pagamento dei ticket, per ciascuna delle quali viene associato uno specifico codice identificativo
secondo una classificazione internazionale.
•
Il codice assegnato alla Colite ulcerosa e alla malattia di Crohn è lo 009.
•
La durata è illimitata
•
Gli esami di laboratorio e strumentali riconosciuti esenti, in atto fin dal 7 febbraio 2000, sono
poi elencati
•
L'azienda unità sanitaria locale di residenza dell'assistito riconosce il diritto all'esenzione dalla
partecipazione
p
p
al costo,, ai sensi del presente
p
regolamento,
g
, sulla base della certificazione
attestante la specifica condizione o malattia, come definita all'articolo 2.
•
La certificazione deve essere rilasciata dai presìdi delle aziende unità sanitarie locali, dalle
aziende ospedaliere o dagli istituti ed enti di cui all'articolo 4, comma 12, del Dlgs 502/92, le
successive modifiche e integrazioni o da istituzioni sanitarie pubbliche di Paesi appartenenti
all'Unione europea.
L.C.09/06/07
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Aspetti normativi malattie infiammatorie intestinali
009.555 COLITE ULCEROSA / 009 .556 MALATTIA DI CROHN
gli esami di laboratorio esenti non sono per niente completi, soprattutto per avere un
quadro preciso della situazione del paziente
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
visita chirurgica e di controllo; proctologica + anoscopia e di controllo ; gastroenterologica e
di controllo
Emocromo: Hb, GR, GB, HCT, PLT, Ind. Deriv., F.L.
Alanina Aminotransferasi (ALT)(GPT) (stranamente non le GOT)
Ferro
Prelievo di Sangue Venoso
Gamma Glutamil Transpeptidasi (gamma GT)
Potassio
Proteine (Elettroforesi delle). Incluso dosaggio Proteine totali
Sodio
Proteina C Reattiva (PCR) (quantitativa)
Velocità di sedimentazione delle emazie (VES)
L.C.09/06/07
23
Aspetti normativi malattie infiammatorie intestinali
009.555 COLITE ULCEROSA / 009 .556 MALATTIA DI CROHN
• Clisma con doppio contrasto
• Clisma del tenue con doppio contrasto
• Ecografia
E
fi addome
dd
completo
l
• Esofagogastroduodenoscopia (EGD) Endoscopia dell'intestino tenue
• Colonscopia con endoscopio flessibile
• Biopsia endoscopica dell'intestino tenue
• Biopsia endoscopica dell'intestino crasso
• Biopsia endoscopica del retto
• Esame istocitopatologico apparato digerente: biopsia endoscopica (Sedi multiple)
Fermi restando i limiti di prescrivibilità di cui alla legge 25 gennaio 1990, n. 8, e successive
modificazioni,
difi i i ciascuna
i
ricetta
i
non puòò contestualmente
l
recare la
l prescrizione
i i
di
prestazioni erogabili in regime di esenzione dalla partecipazione ai sensi del presente
regolamento e di altre prestazioni non erogabili in regime di esenzione.
L.C.09/06/07
24
Aspetti normativi malattie infiammatorie intestinali
Piano Nazionale Vaccini 2005-2007 (PNV)
categorie di soggetti cui i servizi territoriali di prevenzione dovranno offrire
prioritariamente la vaccinazione antinfluenzale sono le seguenti
•
Bambini di età superiore ai 6 mesi affetti da:
g) malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
•
Adulti affetti da patologie croniche, quali:
f)) malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
L.C.09/06/07
25
Aspetti normativi malattie infiammatorie intestinali
GAZZETTA UFFICIALE S.G. N. 104 DEL 7/5/2007
All'allegato 2B “Prestazioni parzialmente escluse dai LEA in quanto erogabili solo secondo specifiche indicazioni
cliniche di seguito indicate” sono apportate le seguenti modifiche:
“a) densitometria ossea, ad intervalli di tempo non inferiori a diciotto mesi, limitatamente ai soggetti che
presentino i fattori di rischio indicati nell'allegato 2Bb;”;
L'indagine densitometrica e' indicata in presenza di uno dei seguenti fattori di rischio maggiori:
Per soggetti di ogni eta' di sesso femminile e maschile:
a) precedenti fratture da fragilita' (causate da trauma minimo) o riscontro radiologico di fratture vertebrali;
b) riscontro radiologico di osteoporosi;
c) terapie croniche (attuate o previste): cortico-steroidi sistemici (per piu' di tre mesi a posologie >/= 5 mg/die di
equivalente prednisonico);
levotiroxina (a dosi soppressive);
antiepilettici;
anticoagulanti (eparina);
immunosoppressori;
antiretrovirali;
sali di litio;
agonisti del GnRH;
chemioterapia in eta' pediatrica (1);
radioterapia in eta' pediatrica (2);
(1) La chemioterapia e' prevista quale criterio di accesso nell'eta' adulta solo se associata a tre o piu' criteri
minori.
(2) La Radioterapia e' prevista quale criterio di accesso nell'eta' adulta solo se associata a 3 o piu' criteri minori.
L.C.09/06/07
26
Aspetti normativi malattie infiammatorie intestinali
d) patologie a rischio di osteoporosi:
malattie endocrine con rilevante coinvolgimento osseo (amenorrea primaria non trattata, amenorrea secondaria
per oltre un anno, ipogonadismi, iperparatiroidismo, ipertiroidismo, sindrome di Cushing, acromegalia, deficit di
GH iperprolattinemia,
GH,
iperprolattinemia diabete mellito tipo 1);
rachitismi/osteomalacia;
sindromi da denutrizione, compresa l'anoressia nervosa e le sindromi correlate;
celiachia e sindromi da malassorbimento;
malattie infiammatorie intestinali croniche severe;
epatopatie croniche colestatiche;
fibrosi cistica;
insufficienza renale cronica, sindrome nefrosica, nefrotubulopatie croniche e ipercalciuria idiopatica;
emopatie con rilevante coinvolgimento osseo (mieloma, linfoma, leucemia, thalassemia, drepanocitosi,
mastocitosi);
artrite reumatoide (incluso Morbo di Still), spondilite anchilosante, artropatia psoriasica, connettiviti sistemiche;
patologie genetiche con alterazioni metaboliche e displasiche dell'apparato scheletrico;
trapianto d
d'organo;
organo;
allettamento e immobilizzazioni prolungate (> tre mesi);
paralisi cerebrale, distrofia muscolare, atrofia muscolare e spinale.
L.C.09/06/07
27
Aspetti normativi malattie infiammatorie intestinali
•
•
•
Invalidità civile
La colite ulcerosa e la malattia di Crohn sono patologie infiammatorie croniche per
le quali è previsto il riconoscimento non solo dell’invalidità civile, ma in casi
particolari anche all’assegno di invalidità civile o alla pensione ordinaria di
invalidità.
Essendo l’invalidità civile riconosciuta dall’A.S.L. di appartenenza, ad essa va
indirizzata la domanda che deve essere corredata da tutta la documentazione
clinica rilasciata da un presidio ospedaliero.
La commissione della A.S.L., al momento della convocazione, esprimerà una sua
p aver esaminato la documentazione clinica p
presentata,,
valutazione dopo
riconoscendo un grado di invalidità, in base alle tabella.
L.C.09/06/07
28
Aspetti normativi malattie infiammatorie intestinali
Il Rapporto sulle politiche della cronicità 2006
I malati cronici affetti da Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (come il Morbo di
Chron e la Colite ulcerosa) si trovano a dover spendere più di 70 euro al mese per
l'assunzione di farmaci essenziali in classe C , fondamentali per la cura e il controllo
della malattia (es. integratori minerali, complessi multivitamici, probiotici)
scarsa informazione del cittadino su quali siano le patologie che danno diritto
all'esenzione
scarsa informazione del cittadino su cosa comporti l'ottenimento del codice di
esenzione
scarsa informazione
i f
i
del
d l cittadino
itt di e su come sii faccia
f i ad
d ottenere
tt
l'esenzione
l'
i
L.C.09/06/07
29
Aspetti normativi sulla malattia celiaca e sulla
malattie infiammatorie croniche intestinali
Malattia cronica oggi
• prolungamento vita media
• miglioramento cure
inevitabile passaggio
• dai reparti pediatrici ai reparti dell’adulto
• dal PLS al MMG
necessario
•
collegamento funzionale tra tutti gli operatori coinvolti
•
passaggio delle informazioni
•
definire il confine tra la pediatria e la medicina dell’adulto
L.C.09/06/07
30
Aspetti normativi sulla malattia celiaca e sulla
malattie infiammatorie croniche intestinali
Ruolo dei Professionisti coinvolti
E’ necessario che ci sia qualcuno che assuma il ruolo di
facilitare e costruire la rete di professionisti
che devono garantire
multidisciplinarietà non molteplicità di interventi slegati
l’uno dall’altro
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Aspetti normativi sulla malattia celiaca e sulla
malattie infiammatorie croniche intestinali
Il bambino con p
patologia
g cronica diventa adulto
American Society for adolescent Medicine definisce “transition” passaggio
pianificato di adolescenti e giovani adulti da un sistema di cure centrato sul
bambino ad un sistema di cura rivolto all’adulto
• passaggio dalla dipendenza tipica dell’età pediatrica al raggiungimento
dell’indipendenza tipica dell’età adulta , cambiamento non solo clinico
ma socio-culturale
• processo non affidato al caso ma governato con applicazione di
protocolli discussi con gli operatori sanitari ,con i familiari e i pazienti
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Aspetti normativi sulla malattia celiaca e sulla
malattie infiammatorie croniche intestinali
Il bambino con p
patologia
g cronica diventa adulto
momento del passaggio la “ transizione” in alcuni centri non avviene automaticamente
al raggiungimento della maggiore età ma in maniera individualizzata . Il pz deve
aver completato la fase di crescita e di sviluppo puberale ,deve aver raggiunto una
certa indipendenza di giudizio rispetto ai genitori, la consapevolezza di sentirsi
adulto e desiderare di essere trattato come un adulto non deve essere sottoposto ad
altri cambiamenti (scuola ,lavoro)
Individuazione di servizio idoneo necessità di adeguamento culturale da parte degli
operatori sanitari necessità di approccio multidisciplinare integrato
Coordinazione del passaggio identificazione di momenti comuni tra i due servizi ,
individuazione di una figura di accompagnamento e/o di accoglienza ,
preparazione di una relazione di accompagnamento
Coinvolgimento del medico di base è la figura che può garantire la continuità
Verifica successiva
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Grazie dell’attenzione e
buona estate
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Aspetti normativi malattie infiammatorie intestinali
L'indennità di accompagnamento spetta anche:
Per richiedere il riconoscimento di invalidità e l'indennità è necessario presentare una domanda alla
Commissione Medica per gli Invalidi Civili della Asl di residenza allegando il certificato di
residenza o dichiarazione sostitutiva di certificazione, il Codice fiscale, il certificato del medico
curante, che deve riportare la nota "Persona che necessita di assistenza continua non essendo in
grado di compiere gli atti quotidiani della vita".
Il modello della domanda è disponibile presso gli Uffici Relazioni con il Pubblico, i Patronati, i sindacati
e le Associazioni di categoria.
Inoltre la recente sentenza n. 1268/05, la Corte di Cassazione ha ulteriormente disposto che "l'indennità
di accompagnamento, prevista quale misura assistenziale diretta anche a sostenere il nucleo
pur capaci
p di compiere
p
materialmente ggli atti elementari
familiare,, va riconosciuta a coloro che,, p
della vita quotidiana (mangiare, vestirsi, pulirsi), necessitano di accompagnatore perché sono
incapaci (in ragione di gravi disturbi della sfera intellettiva e cognitiva, addebitabili a forme
avanzate di stati patologici) di rendersi conto della portata dei singoli atti che vanno a compiere e
dei modi e dei tempi in cui gli stessi devono essere compiuti".
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Unità Operativa Risorse Intangibili
via Flaminia, 76 - 47900 Rimini
0541.304909
0541.304907
www.risorse-intangibili.it
[email protected]