Resi figli nel Battesimo e riconciliati siamo invitati alla cena del

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Resi figli nel Battesimo e riconciliati siamo invitati alla cena del
PARROCCHIA S. PAOLO – RHO
CATECHESI IC – ITINERARIO CON I BAMBINI
SECONDO ANNO
Resi figli nel Battesimo e riconciliati
siamo invitati alla cena del Figlio
che ci dona se stesso per vivere in comunione con lui
1. Introduzione e quadro sintetico
Il secondo anno del cammino è segnato dalla celebrazione di due sacramenti: la riconciliazione
e l’eucaristia. I due sacramenti fanno da schema e punto focale di tutto il percorso.
Obiettivo è quello di presentare l’eucaristia come fonte della vita cristiana, come nutrimento per
il discepolo che, sapendosi figlio, decide di seguire la volontà del Padre nella imitazione del Figlio.
Nella sequela scopre di essere figlio ribelle che però è oggetto dell’amore misericordioso del Padre
che sempre lo va a cercare, che attende il suo ritorno e che lo invita al banchetto di nozze
dell’Agnello.
Dal punto di vista dei contenuti si è scelto di concentrarsi su pochi elementi che però vengono
trattati in profondità: per la confessione si privilegia il fatto che la scoperta del peccato e il suo
riconoscimento sono dati a partire dal confronto con la persona di Gesù; per quanto riguarda
l’eucaristia si approfondisce il fatto che pane e vino della messa sono realmente il corpo e il sangue
di Gesù.
Nel suo sviluppo, il secondo anno prende le mosse dalla conclusione del primo: con il dono
dello Spirito diventiamo figli di Dio e siamo in grado di vivere da figli. A questa sintesi
riconduciamo la presentazione del sacramento del Battesimo che è la prima tappa dell’anno.
Scoprendo di essere chiamati a vivere da figli ci domandiamo cosa voglia dire e come si faccia a
vivere avendo Dio per Padre. Questo ci è indicato da Gesù, il primogenito. In questo confronto
scopriamo anche la nostra disobbedienza e il nostro peccato: cosa accade, come si comporta Dio
con i figli disobbedienti? Analizzando la parabola del Padre misericordioso si prepara la prima
confessione (per i bambini che devono ricevere il battesimo si prepara il rito di esorcismo, come
previsto dal cammino per il catecumenato dei ragazzi tra i 7-14 anni disposto dalla CEI).
Agganciandosi al finale della parabola ripercorriamo la predicazione di Gesù attorno al banchetto
del Regno e analizziamo il significato del suo stare a mensa con i peccatori: in questa sezione
facciamo emergere chi è invitato alla mensa e quali sono le condizioni per sedere a quella tavola.
In quaresima si vive la preparazione prossima alla messa di prima comunione soffermandosi sul
significato di pane e vino. Sempre in quaresima si aggiungono tre incontri sul rito della messa.
Nel periodo pasquale si celebra in piccoli gruppi la messa di prima comunione e, nel
catechismo, si approfondisce il senso del ricevere la comunione sacramentale: una vita che si ciba di
Gesù e vuole rimanere in comunione con lui in ogni momento della giornata.
Come tappe particolari, due ritiri segnano la preparazione immediata ai sacramenti e una
celebrazione di consegna del Vangelo segna l’inizio dell’anno.
2. Sviluppo dettagliato
2.1. PRIMO PERIODO - OTTOBRE
Questo tempo è dedicato anzitutto alla ripresa del cammino fatto nel primo anno e alla
ricomposizione del gruppo. A livello introduttivo all’anno utilizziamo l’immagine della festa: in
questo anno saremo invitati ad una festa, quella che Dio prepara per noi. Questa festa chiede di
essere preparata con cura, ma chi sarà invitato? Nel confronto con chi invitiamo noi apparirà
l’originalità di Dio che invita tutti. Il tema sviluppato è poi quello del Battesimo come il sacramento
che ci rende figli di Dio e ci abilita a vivere la nostra identità filiale.
Dato il poco tempo, ci si concentra sul significato dell’immersione e del rito nel suo complesso,
dando solo una veloce scorsa a tutto il resto del rituale.
Dal punto di vista del vissuto personale si evidenzia che il Battesimo chiede di essere vissuto e
questo è possibile imitando Gesù che è il Figlio perfetto, colui che in tutto ha fatto la volontà del
Padre. Questo contenuto lo si esprime durante una celebrazione in cui si consegna ai bambini il
Vangelo che ci presenta chi è Gesù, il nostro modello. A margine della celebrazione si aiuteranno i
ragazzi a capire come è fatto e come si legge il Vangelo (capitoli, versetti…).
Schede:
1. Gioco iniziale: animazione che introduce il tema della festa; spazio dato ai singoli gruppi
per incontrarsi e dialogare.
2. C’è una festa, tu chi inviti? E Dio? Scheda introduttiva al percorso dell’anno in cui emerge
che alla festa di prima comunione Dio invita tutti, non solo alcuni.
3. Presentazione del rito del Battesimo con particolare attenzione al significato
dell’immersione nell’acqua.
4. Presentazione di alcuni dei riti esplicativi del Battesimo: Gesù è colui che siamo chiamati
a imitare se vogliamo vivere da figli di Dio.
5. Celebrazione di consegna del Vangelo.
2.2. SECONDO PERIODO – AVVENTO E NATALE
Viviamo in questa parte la preparazione della prima confessione che sarà celebrata in una
domenica della prima metà di gennaio.
La preparazione avviene tramite una lettura attenta e approfondita della parabola del Padre
misericordioso. Nella lettura si presterà attenzione ai risvolti nel vissuto personale dei ragazzi oltre
che ai temi dottrinali del peccato e della confessione sacramentale.
Negli ultimi incontri e nel ritiro si presenta il rito della penitenza e si offre uno schema di esame
di coscienza a partire dalla persona di Gesù nella forma classica di ringraziamento, richiesta di
perdono e proposta di un impegno di conversione.
La preparazione immediata è vissuta attraverso un ritiro il sabato mattina che precede la
celebrazione delle confessioni.
In questo periodo si dà precedenza alla preparazione del sacramento piuttosto che al tempo
liturgico che viene sottolineato solo nella preghiera che inizia gli incontri di catechismo e nella
Novena insieme a tutti gli altri ragazzi della Iniziazione.
Schede:
1. Si legge tutta la parabola (Lc 15, 11-32) e ci si sofferma sui vv. 11-12: perché il figlio se
ne va di casa, perché sceglie di fare di testa sua e quale è lo scopo che vuole raggiungere
andando via di casa. Va via cercando la felicità che lì non riesce a trovare.
2. Lettura dei vv. 13-17: “ho peccato”. Spiegazione semplice del peccato come azione che
fallisce lo scopo: voleva essere felice, si ritrova solo e disperato. Il peccato lo si
riconosce confrontandosi con Gesù nel silenzio, rientrando in se stessi e ripensando a
quello che abbiamo vissuto.
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3. Lettura dei vv. 17-20: stare di fronte al mio peccato. Sensazione del figlio di non poter
più essere tale. Quello che ha fatto, secondo lui, ha cancellato la sua identità di figlio. Il
figlio immagina la reazione del Padre come rifiuto di lui come figlio, anche se non di
rifiuto totale: sarà riaccolto come schiavo.
4. Lettura dei vv. 21-24: il Padre ci perdona perché in noi vede sempre figli amati. Essere
perdonati è essere riaccolti come figli, perdonare è vedere chi siamo oltre ciò che
abbiamo fatto: Dio fa sempre così, vede in noi dei suoi figli e gioisce solo quando ci ha
con sé.
5. Lettura dei vv. 21-24. Questo incontro fa da sintesi del cammino fatto e riassume la
parabola presentando lo schema dell’esame di coscienza in preparazione alla confessione
personale vista come festa del perdono.
6. Lettura di Lc 5, 18-26. Guarendo il paralitico Gesù mostra le conseguenze del peccato e
del perdono nella vita di ogni persona.
2.3. TERZO PERIODO – TEMPO ORDINARIO PRIMA DELLA QUARESIMA
Riprendendo la conclusione della parabola, il banchetto, accostiamo il ministero di Gesù nelle
sua parti che riguardano lo stare a tavola come annuncio del Regno e le parabole sul banchetto del
Regno. In questo modo presentiamo i “requisiti” per partecipare all’eucaristia e i destinatari
dell’invito. Apparirà come tutti sono invitati e la presenza è possibile per chi accoglie l’invito come
dono e non come cosa dovuta. I temi svolti avranno più o meno spazio a seconda degli incontri
disponibili: anno per anno si sceglierà come adattare il percorso agli incontri disponibili.
Schede:
1. Un invito per te. Chi inviti alla festa, chi non vuoi? Alle feste noi invitiamo i nostri
amici, Dio chi inviterà alla sua festa?
2. Mc 2, 13-17: ecco chi invita il Padre. Gesù sta a mensa con i peccatori, con quelli che
nessuno vuole per far comprendere che Dio vuole anche loro, non solo i bravi.
3. Lc 14, 15-24: Dio invita tutti, ma il suo invito va accettato. Occorre scegliere di
andare, non è cosa automatica.
4. Gv 6, 1-13: una volta accolto l’invito ci sediamo a tavola, cosa si mangia, come si sta
a tavola? Si sta offrendo se stessi al Signore che ci dona il suo pane che è vero cibo.
5. Gv 2, 1-11: alla festa si beve il vino migliore che il Signore sa ricavare anche dal
nostro nulla.
6. Gv 6, 32-35.51-59: il cibo vero e la vera bevanda è Gesù. Questo è il cibo che dà vita
e sostiene il cammino dei figli.
2.4. QUARTO PERIODO – TEMPO DI QUARESIMA
Il cammino quaresimale, fungendo da preparazione prossima alla messa di prima comunione,
vuole portare i bambini a comprendere come mai il pane e il vino della messa sono realmente il
corpo e il sangue di Gesù. La proposta parte dal significato di pane e vino e sottolinea l’intenzione
di Gesù e le sue parole nell’Ultima cena che operano il cambio della sostanza di pane e vino.
In questo tempo si aggiungono tre incontri, iil venerdì pomeriggio, in cui si presenta il rito della
messa.
Schede:
1. Il desiderio di Gesù di vivere la cena con i suoi e di donarsi a noi.
2. Le parole di Gesù nell’ultima cena ci indicano nel pane e vino il suo corpo.
3. Nel pane e nel vino vediamo Gesù, la sua vita è stata pane spezzato e vino versato +
diapomontaggio.
4. Mangiare Gesù è per diventare come Lui.
5. Bere il suo sangue è accogliere e vivere nell’Alleanza.
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2.5. QUINTO PERIODO – TEMPO DI PASQUA
Nelle domeniche successive alla Pasqua si celebra la messa di prima comunione in piccoli
gruppi. Nell’incontro di catechesi precedente la domenica della prima comunione si celebra la
riconciliazione e si fanno semplici prove per la messa.
Gli incontri di catechesi di questo tempo, che è più o meno lungo in base alla data della Pasqua
e a come cadono i ponti legati alle festività (25/4-1 e 8/5), sviluppano il significato dell’essere in
comunione con Gesù. Allo stesso tema viene dedicato il ritiro che precede l’inizio dei turni di prima
comunione.
Il termine di riferimento è la vita dei primi cristiani così come è narrata nei “riassunti” del libro
degli Atti degli apostoli.
Schede:
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At 2, 42-48: ecco come i primi discepoli vivevano la comunione con Gesù.
Vivere la comunione con Gesù e vivere la condivisione.
Vivere la comunione con Gesù è vivere la preghiera.
Vivere la comunione con Gesù è vivere il suo amore e lo stile della gratitudine di chi
sa che ha ricevuto tutto da Dio e a Dio tutto è chiamato a restituire.
Il cammino si conclude con un momento di preghiera di ringraziamento e una cena con i genitori.
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