Febbraio 2013 - Diocesi di Verona
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Febbraio 2013 - Diocesi di Verona
Aggregazioni Laicali 3 FEBBRAIO 2013 13 [email protected] Organizzata dalla Consulta in vista della prossima scadenza elettorale Veglia di preghiera per le elezioni I l tema della prossima scadenza elettorale e della responsabilità che questo evento richiede a tutti e in particolare ai cristiani, è emerso con forza inevitabile nell’ultimo incontro di segreteria della Consulta, nonostante non fosse all’ordine del giorno. Professiamo la fede in un Dio che si è fatto carne, ed è quindi nel nostro dna sentire la passione per tutto ciò che tocca la vita dell’uomo, in ogni suo aspetto. Eppure il clima che da tempo si è diffuso nei confronti della politica è di sfiducia e di disorientamento, e lo spettacolo a cui i media ci hanno abituato di guerra di tutti contro tutti dà un’immagine sconfortante dell’impegno politico. Ci siamo chiesti: cosa ci chiede questo momento storico? Se Cristo è presente in ogni tempo e in ogni circostanza, cosa significa questo adesso? Qual è l’urgenza di oggi? Da una parte, siamo totalmente immersi in questa situazione di crisi economica, sociale e culturale, che colpisce le nostre famiglie e le imprese, soprattutto sul fronte del lavoro, e il cui risvolto più pesante è il pericolo di spegnere la speranza soprattutto nei giovani. Di fronte alle ricette che ci vengono presentate avvertiamo tutto il limite e il rischio che comportano. Avvertiamo con chiarezza che non può essere quello politico l’orizzonte totale nel quale riporre la certezza e la speranza per la vita e sentiamo grande il bisogno di affidare a Dio il compimento di ogni tentativo umano per il bene comune. Nello stesso tempo però, come aggregazioni laicali, siamo consapevoli di essere portatori di un patrimonio di esperienza vissuta di socialità buona che, nel panorama generale, non può essere data per scontata. I principi che la Chiesa mette a fondamento di tutta la dottrina sociale: la tutela della vita dal concepimento al suo termine naturale, la difesa della famiglia nella sua forma naturale di unione di un uomo e una donna come cellula fondamentale della società, la libertà di educazione come possibilità reale per le famiglie di poter trasmettere alle nuove generazioni i valori che fondano la vita, la sussidiarietà come forma di socialità che riconosce alla libera iniziativa dei corpi sociali la priorità nell’operare per il bene comune, la solidarietà come attenzione costante a chi è più debole e svantaggiato, questi capisaldi non sono per noi principi astratti da elencare come proclamazione di intenti, ma esperienza vera di vita vissuta. I movimenti, le associazioni, le parrocchie sono luoghi reali dove ogni giorno ci si aiuta a sostenere la libertà e la responsabilità delle persone nelle circostanze difficili della vita, dove si cerca di rispondere ai bisogni sempre più pressanti che emergono, dove l’impegno educativo non viene meno in mezzo a tante difficoltà, dove la vita è amata e curata anche nelle sue forme più precarie, e l’elenco potrebbe essere ancora lungo. Tutto questo costituisce una ricchezza inestimabile di cui rendere grazie a Dio, che ce ne fa dono attraverso l’educazione cristiana che ci è stata tramandata e che continuamente ci viene offerta nella Chiesa. La coscienza di questo bene di cui siamo portatori ridesta il desiderio di lavorare instancabilmente con tutti per il bene comune, affidando a Dio il compimento di ogni tentativo umano di bene. Il primo compito della politica poi, per essere concreta ed efficace, dovrebbe essere quello di riconoscere e valorizzare quanto di positivo già esiste. Consapevoli di una ricchezza che siamo chiamati a condividere, e desiderosi di accendere una luce in questo momento così incerto, abbiamo quindi deciso di promuovere una veglia di preghiera pubblica per sabato 16 febbraio, come aiuto per noi e per tutti a rimettere lo sguardo su ciò che vale veramente e non può venir meno a ogni cambiar di vento. Faremo conoscere nei prossimi giorni ogni ulteriore dettaglio. Daniela Franceschini FRATELLI E SORELLE LAICI CANOSSIANI Una spiritualità vissuta in forma laicale I Fratelli e Sorelle Laici Canossiani sono una delle vocazioni (raccolte attorno alla “Carta di Comunione” del 2006), suscitate dallo Spirito, che vivono la spiritualità canossiana nella forma laicale. Santa Maddalena di Canossa, mossa dallo Spirito Santo, spinta da una forte sensibilità per le vocazioni laicali, istituì nel 1823 le Terziarie Esterne che vivevano in famiglia, chiamate a vivere la dimensione laicale della spiritualità della fondatrice. Il piccolo germe dei Fratelli e Sorelle Laici Canossiani, una delle espressioni attuali della Famiglia Laicale Canossiana, nacque a Verona, città di Maddalena, dal grande ceppo del Laicato Canossiano, già nel 1978. Oggi sono presenti in Italia in numerose diocesi e in Polonia. Essi sono chiamati a vivere, nello stato laicale, l’amore tenero e paziente del Padre, rivelato in Cristo crocifisso, indicato da Santa Maddalena come “modello” e “sorgente”. La loro vocazione si esprime in modo particolare nella famiglia, nell’ambiente di lavoro e nella Chiesa locale, in comunione con tutta la famiglia Canossiana. In questi luoghi l’attenzione si rivolge soprattutto ai piccoli, agli ultimi, a chi è più in difficoltà. Centrale nella spiritualità è l’Eucaristia: “il Crocifisso vivente” dona la forza per vivere la vocazione laicale secondo il disegno prestabilito dal Padre. L’agire si fonda sul rapporto con il Signore: “…il contatto vivo con Cristo è l’aiuto decisivo per restare sulla retta via… La preghiera come mezzo per attingere sempre di nuovo forza da Cristo, diventa qui un’urgenza del tutto concreta” (Deus caritas est n. 36). I Fratelli e Sorelle Laici Canossiani sono un’associazione riconosciuta con un decreto di erezione del Vescovo di Verona, che ha anche approvato la Traccia di vita, lo Statuto e i documenti formativi. Dopo alcuni anni dall’inizio, è sorta l’esigenza di tradurre nella carità la spiritualità. Pertanto nella diocesi di Verona nel 1994 è sorta un’esperienza particolare: l’opera “Famiglia Canossiana Nuova Primavera-onlus”, condivisa concretamente con le Madri e i Padri Canossiani. Con due sedi (a Parona con “Casa Nuova Primavera” e nella zona di S. Stefano con “Casa S. Maddalena di Canossa”), si rivolge alle situa- zioni di forte disagio personale e familiare, attraverso due comunità di accoglienza per donne sole e donne sole con figli, un centro di ascolto, un laboratorio di lavoro per donne, un dispensario di viveri e vestiario, un servizio di doposcuola pomeridiano, corsi di formazione per l’accompagnamento al lavoro, incontri di formazione per volontari e famiglie. Quando Maddalena, nei primi anni del 1800, accolse e si mise ad istruire le ragazze del quartiere S. Zeno a Verona, delineò per tutti i suoi figli e figlie un “modo” per collaborare con il Signore nella costruzione del Suo Regno. A partire da questo, i Fratelli e Sorelle Laici Canossiani, portando avanti nelle loro comunità Un incontro di giovani del gruppo Nuovi Orizzonti Canossiani parrocchiali di appartenenza il cammino di fede personale, cercano di impegnarsi nelle loro parrocchie come catechisti, animatori della liturgia, ministri straordinari della Comunione, componenti dei consigli pastorali parrocchiali, animatori dei vari gruppi. Altri sono animatori dei chierichetti, appartengono a gruppi di solidarietà per disabili, sono insegnanti di religione cattolica, sono promotori di gruppi di accoglienza e di sensibilizzazione della realtà dell’immigrazione, curano le adozioni a distanza nelle diverse realtà, svolgono volontariato presso strutture carcerarie, si fanno promotori della sensibilizzazione della realtà dell’affido familiare di minori. Lorenza Bellorio La cooperativa sociale Santa Maddalena di Canossa L a cooperativa sociale Santa Maddalena di Canossa, che nasce come espressione dell’“Opera Famiglia Canossiana Nuova Primavera” e che ha sede nella casa di S. Stefano a Verona, inaugurata il 3 ottobre 2011, ha lo scopo principale di sostenere il percorso di vita di donne che per diversi motivi non riescono autonomamente a trovare una soluzione lavorativa. Penso che la nostra Santa Fondatrice dal cielo benedica questa iniziativa perché veramente risponde al suo anelito: “Vi raccomando i miei amati poveri”. In quel suo raccomandarsi vi è un progetto spirituale che sottende la passione di Maddalena per tutte quelle persone che sono in una condizione di disagio e che da sempre Lei ci chiede di custodire con intelligenza cristiana. Sento nel cuore la gioia e l’entusiasmo per un’opera che ripercorre il vissuto della fondatrice, con modi adeguati al tempo di oggi, ma con un progetto che risponde al pensiero fondazionale. Il nostro carisma ci porta ad operare con attenzione, rispetto e lungimiran- za, costruendo percorsi di sostegno alla persona che portino la stessa a trovare i mezzi per poter raggiungere una propria autonomia di vita. La profezia del nostro impegno apostolico si esprime proprio nel credere che ogni persona, se messa nella condizione di poterlo fare, è in grado di dimostrare le proprie capacità e di esprimere il meglio di sé stessa, anche quando questa si trovi a ripartire da una condizione di grave prostrazione. Questa riflessione parte dalla consapevolezza della dignità di ogni uomo e di ogni donna conferita dall’essere figlio e figlia di un Padre che ama ciascuno in maniera smisurata e che ha una predilezione per i figli che sono più in difficoltà. La cooperativa sociale Santa Maddalena di Canossa può diventare per tante persone un’occasione importante per trovare uno spazio professionale che permetta di iniziare o riprendere un cammino di vita dignitoso. In quanto spazio protetto, offre opportunità lavorative altrimenti non sperimentabili, occu- pandosi oggi di archiviazione e di sartoria con un cammino di formazione al lavoro, il rinforzo delle competenze personali e il lancio nel mondo occupazionale non protetto, quando la persona raggiunge un livello di autonomia globale sufficiente. Pensiamo che in questo percorso di crescita il Signore ci preceda e innumerevoli sono i motivi per crederlo: ci commuove sperimentare ogni giorno la comunione e la collaborazione concreta di tutta la Famiglia Canossiana e la presenza, in questo nuovo progetto, di innumerevoli persone che ci stanno affiancando per sostenere e accompagnare questo nuovo impegno. Tanti sono i professionisti e i volontari che, con semplicità e generosità, donano il loro tempo e il loro impegno quotidiano mettendosi a disposizione dell’opera. Questi segni concreti, tangibili, ci stanno infondendo entusiasmo e rinnovata speranza, alimentando giorno per giorno il progetto che il Signore sta delineando con contorni cha vanno rendendosi sempre più chiari. Michele Righetti