Impianto solare termico in edificio residenziale
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Impianto solare termico in edificio residenziale
TER_ott_ruggiero 29-09-2006 15:23 Pagina 74 solare N. Cardinale, F. Ruggiero, A. Perago, V. Matarrese Impianto solare termico in edificio residenziale Ottimizzazione tecnico-economica G li alloggi di residenza popolare hanno particolari problematiche dovute alle finalità assistenziali per i quali sono concepiti che comportano un contenimento dei loro costi di edificazione e conseguentemente un aumento dei costi energetici di gestione. Eppure, trascurando gli aspetti legati ai problemi tecnico-ambientali, questi alloggi sono destinati a famiglie a basso reddito per le quali, spesso, le spese energetiche rappresentano più del 10% del salario. In quest’ottica, ogni azione tesa alla razionalizzazione dei consumi energetici contribuisce al miglioramento delle condizioni economiche degli occupanti con innegabili vantaggi sociali. Il progetto dell’impianto solare termico procederà, attraverso un iniziale ottimizzazione economica sulla superficie captante col metodo del Costo Globale Attualizzato (CGA)1 che sarà seguita da un’ottimizzazione tecnica mediante il TRNSYS per raggiungere un’ottimizzazione economica globale attraverso la minimizzazione dell’altra importante variabile economica (e centro di costo) dell’impianto: l’accumulo. Il settore dell’edilizia residenziale pubblica in Italia è l’esempio più evidente di come la scarsa attenzione verso un’architettura mirata alla riduzione dei consumi energetici possa portare ad un risultato edilizio scadente sotto il profilo energetico e della vivibilità degli ambienti confinati. I diversi limiti imposti dalle leggi locali e nazionali proprie di questo settore, sia nelle basse intenzioni di spesa che nelle misure imposte a tali abitazioni, ne hanno ampiamente condizionato la qualità edilizia rendendo necessario un cambiamento drastico dei principi costruttivi soprattutto alla luce del recepimento della Analisi del caso Direttiva europea (Direttiva 2002/91/CE) nel no- La simulazione dinamica del sistema solare attivo è applicata ad un caso reale rappresentato da un edificio dell’Istituto Autonomo Case Popolari della Provincia di Bari sito in un quartiere periferico a Nord di Bari. La costruzione ha una base di 84 x 11,5 metri mentre il volume totale dell’edificio è di 11.666 m2 ed ospita 32 appartamenti, 16 dei quali destinati alla polizia penitenziaria mentre i rimanenti a famiglie con esigue risorse economiche. L’edificio ha uno schema modulare su quattro piani con quattro vani scala e con due alloggi per piano, pertanto ogni scala darà accesso ad otto residenze. Dal punto di vista costruttivo è realizzato con una struttura portante in cemento armato ed ha un’altezza per piano pari a 280 cm. I lati più stretti della costruzione sono dei muri ciechi mentre le pareti dotate di finestre sono sulle facciate principali. L’impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria, ubicato sulle altane dell’edificio, sarà costruito per moduli, pertanto ciascuno deve soddisfare le esigenze degli occupanti delle otto abitazioni servite. Si ipotizzerà che ogni nucleo familiare sia composto da quattro individui per un totale di 32 utenti. Normalmente la progettazione di tali impianti prevede che l’acqua deve essere fornita alla temperatura di 45 °C con un consumo di 50 litri giornalieri pro capite (comfort medio). Nella Tabella 1 sono riportati i valori dell’irraggiamento solare per la città di Bari. stro Paese col Decreto Legislativo 19 agosto 2005 n. 192. In questo lavoro sarà proposta l’ottimizzazione tecnico-economica di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria applicato ad un edificio di case popolari nel Comune di Bari, dimostrando che la produzione di acqua calda per usi sanitari attraverso i pannelli solari costituisce un sistema di semplice realizzazione che, se opportunamente progettato, associa alla riduzione dei consumi e alla tutela dell’ambiente una scelta economicamente vantaggiosa per gli utenti. 1 Il CGA è la somma dei: costo di promozione (fattibilità, progettazione ecc.); costo di costruzione (acquisto dell’area di intervento, impegno capitali, costruzione, spese tecniche ecc.); costo di gestione (esercizio e manutenzione) nel ciclo di vita ipotizzato, attualizzato al momento dell’entrata in TABELLA 1 - Valori dell’irraggiamento solare per la città di Bari (UNI 10349) Altezza = 5m Gen Feb Mar Apr Mag Longitudine = 16,83 Giu Lug Ago Set Ott Nov esercizio; costo finale, ov- Latitudine = 41,13 Dic Totale Media Tot. inv. Media inv. 10,1 14,5 20,6 25,3 28 28,6 25,2 19 13,2 8 5,7 6.243 17,1 per demolire o riqualificare il bene alla fine del suo ciclo di vita, anch’esso attua- Irradiazione solare media giornaliera media mensile globale sul piano orizzontale (MJ/m2) 6,6 vero la spesa da sostenere lizzato al momento dell’en- 1002 8,3 trata in esercizio attualizzati alla data odierna. 74 La Termotecnica • Ottobre 2006 TER_ott_ruggiero 29-09-2006 15:23 Pagina 75 solare Dimensionamento dell’impianto solare termico L’edificio IACP è composto da 4 moduli costruttivi, pertanto si propone di installare un impianto solare termico ad acqua per ogni modulo che soddisfi le esigenze degli occupanti. I componenti dell’impianto solare termico saranno ubicati all’interno dell’altana mentre i collettori ad acqua sul suo tetto. L’impianto avrà lo schema semplificato illustrato in Figura 1. I componenti principali saranno: - i collettori termici; - il serbatoio di accumulo; - lo scambiatore di calore; - il riscaldatore ausiliario; - le pompe di circolazione del circuito primario e secondario; - l’interruttore differenziale. I collettori solari ad acqua, adottati per la simulazione dell’impianto; sono della società svizzera “Energie Solaire” [1], che ha messo a punto un nuovo tipo di collettore che si basa su uno scambiatore di calore piano con una geometria a cuscino di acciaio inossidabile coperto da uno strato di una vernice selettiva e di lunga durata in nero di cromo. L’assorbitore è costituito da due fogli di acciaio inossidabile spessi 0,6 mm stampati e saldati. Essi concedono un drenaggio perfetto, il 98% della superficie esposta è a contatto col fluido, ed un flusso distribuito uniformemente. Vi è inoltre un eccellente trasferimento del calore ed una bassa inerzia termica. Dato che la superficie increspata è coperta di nero di cromo il valore del coefficiente di assorbimento è maggiore del 94% ed il coefficiente di emissione è inferiore al 7%. Le caratteristiche del pannello sono riportate nella Tabella 2. Ai fini della simulazione col TRNSYS, con i valori disponibili dalla documentazione tecnica fornita dal costruttore, non si può adottare uno dei soliti modelli matematici di collettori solari termici [2] dato che la struttura del collettore è completamente diversa da quella dei normali collettori piani, allora per ovviare a tale problema si adotteranno i valori che descrivono la curva di efficienza forniti dalla SPF, società svizzera che ha certificato i pannelli [3]. La curva di rendimento può essere rappresentata in diversi modi, in questo caso è stato adottato un approccio quadratico: η = a 0 + a1 ⋅ X + a 2 ⋅ X 2 con: X= ( Tf , m − Ta ) ; Gc ( ) a 0 = −FR ⋅ τα ; a 1 = −FR ⋅ U L ; a2 = − FR ⋅ U L . T Ottimizzazione dell’impianto solare termico in funzione della superficie captante Per effettuare l’ottimizzazione dell’impianto solare termico per la produzione dell’acqua calda sanitaria saranno avanzate delle ipotesi su alcune delle variabili economiche coinvolte nei calcoli. Innanzitutto è necessario calcolare il carico totale termico mensile ovvero l’energia necessaria a soddisfare il fabbisogno di acqua calda di 32 persone (N) FIGURA 1 - Schema impianto TABELLA 2 - Dati del collettore solare utilizzato per la simulazione cioè quelle che in media abitano le 8 abitazioni che ogni impianto dovrà servire. Quindi posto che il conSuperficie attiva 1,93 m2 sumo giornaliero di ciascun Pressione massima 6 bar utente (l) è pari a 50 litri, Portata nominale 40 l/h m2 che la temperatura dell’acqua che arriva all’impianto dalle tubazioni pubbliche (Tin) sia di 15 °C e che la stessa debba essere riscaldata fino a 45 °C (Tf) allora il carico totale mensile L sarà: ( ) L = l ⋅ N ⋅ c p ⋅ Tin − Tf ⋅ n dove n rappresenta il numero di giorni del mese. Applicando la relazione si ottiene un carico totale di 20.372 kWh/anno. Nella Tabella 3 si riportano i costi e i parametri necessari per ricavare l’andamento del CGA che è mostrato in Figura 2. La Figura 2 mostra una superficie captante ottimale di circa TABELLA 3 - Costi e parametri per la simulazione 39 m2 che corrispondono a 21 collettori Costo collettori (€/m2) fornito dalla ditta 265,00 qualora venissero Costo serbatoio accumulo e scambiatore esterno (€/kg) – Catalogo Elbi 2004 1,10 adottati il tipo con suCosto dello scambiatore di calore esterno (€/m2) 10,50 perficie unitaria pari Massa di accumulo (kg/m2)(2) a 2 m2. Ciò che è im_ = frazione del costo iniziale anticipata dal committente 1 portante è che tale suf = frazione del costo iniziale ottenuta come mutuo 0 perficie richiesta è M = frazione del costo iniziale pagata per manutenzione il 1° anno 0,02 perfettamente ospitata dalla falda rivolta a N = vita economica dell'impianto 20 Sud del tetto di ogni 0,031 ci = costo dell'energia d'integrazione (€/MJ) (gas metano) altana che misura 0,053 ce = costo dell'energia elettrica (€/MJ) 11,5 m x 4.2 m per Ec = consumo annuo d'energia elettrica parassitica per m2 di collettore (MJ/mq) (3) un totale di 48,3 m2. Avendo posto T f,m pari alla temperatura media nel collettore, Ta la temperatura ambientale e Gc la radiazione solare incidente (W/m2). I dati forniti dalla società di certificazione SPF indicano a0 uguale a 0,937, a1 uguale a 15,65 mentre a2 è nullo. La Termotecnica • Ottobre 2006 2 3 Ottimizzato con la simulazione dinamica al TRNSYS, varia per ogni impianto. Calcolato mediante la simulazione al TRNSYS, varia per ogni impianto. 75 TER_ott_ruggiero 29-09-2006 15:23 Pagina 76 solare all’unità, è lecito pensare che in realtà l’energia uscente dal sistema è superiore a quella richiesta dal carico infatti la frazione solare è calcolata come: SF = 1− FIGURA 2 - CGA al variare delle dimensioni dell’impianto Ottimizzazione tecnico-economica dell’impianto (CGA) La simulazione fin qui svolta sull’impianto ha portato ad un numero di 21 collettori e, quindi, con una superficie captante attiva di circa 39 m2. Questo comporta una portata nel circuito secondario (tra collettori e scambiatore di calore) pari a 1680 kg/h (consigliata dalla casa costruttrice), mentre quella nel primario è stata ottimizzata a 1.530 kg/h con un serbatoio di accumulo singolo di 8,79 m3 di acqua. Il riscaldatore ausiliario naturalmente è in grado di riscaldare la portata massima di acqua richiesta dal carico pertanto avrà una potenza di 4,44 kW (con un rendimento del 80% fissato dal TRNSYS) e un profilo di carico di 110 kg/h dalle 7 alle 21 e di 5 kg/h nel resto del giorno. Si fa notare come spostare il carico nelle ore con radiazione solare ridotta se non del tutto assente comporta un decremento del valore della frazione solare sopperita dall’impianto. Nel nostro caso la frazione solare dell’impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria è pari a 0,8207, un ottimo valore, mentre la restante parte del fabbisogno è soddisfatta con 13156,3 MJ/anno (3655 kWh/anno) richiesti al riscaldatore ausiliario esterno. La Figura 3 mostra la curva della frazione solare mensile sopperita dall’impianto nei suoi primi due anni di vita. Si può osservare come nei mesi estivi l’impianto solare fornisca tutta l’energia necessaria anche perché l’inclinazione di 30° della falda dell’altana comporta un picco di produzione proprio nella stagione estiva. Se la frazione solare dei mesi centrali dell’anno è pari 76 Q AUX Q AUX = 1− 8760 Q NEED ˙ ⋅ 4, 19 ⋅ 45 − 15 ⋅ dh ∫ m 0 ( ) Quindi si considera una temperatura massima di 45 °C che è quella richiesta dal carico, tuttavia non è detto che la temperatura superi tale soglia ed in tal caso la differenza di temperatura diviene proporzionale all’energia “superflua”. La simulazione delle temperature di esercizio dell’impianto durante l’anno, riportata in Figura 4, evidenzia come durante la stagione estiva la temperatura in uscita dal serbatoio di accumulo superi largamente i 45 FIGURA 3 - Curva della frazione solare mensile FIGURA 4 - In blu sono mostrate la temperatura dell’acqua uscente dalla caldaia ausiliaria, in verde quella uscente dal serbatoio di accumulo mentre in arancione è mostrata la temperatura ambientale che raggiunge il suo minimo a circa -7,4 °C La Termotecnica • Ottobre 2006 TER_ott_ruggiero 29-09-2006 15:23 Pagina 77 solare °C necessari per cui sarebbe opportuno effettuare un’analisi di sensibilità sull’inclinazione del pannello al fine di ottimizzare la produzione nei periodi non estivi. Il dato sulla temperatura minima (-7,4 °C per motivi di sicurezza) ha fornito un utile suggerimento per l’affinamento della miscela acqua-etilene glicole che fluisce nei collettori. Queste miscele posseggono un diverso punto di congelamento a seconda del contenuto di etilene glicole, Dato che la temperatura minima di esercizio è pari a circa -7,4 °C si potrà adottare una miscela al 25% cautelandosi in ogni modo da possibili approssimazioni della simulazione dato che tale miscela congela ad una temperatura inferiore ai -10 °C. Nella progettazione dell’impianto occorre in realtà assicurarsi che i termovettori adottino il valore del calore specifico della miscela più idoneo ciò è FIGURA 5 - Frazione solare dell’impianto da 21 collettori al variare dell’inclinazione TABELLA 4 - Bilancio energetico dell’impianto con 21 collettori ed un accumulo di 8,79 m3 kJ/anno Energia entrante: acqua a 15°C dalla rete pubblica guadagno utile dei collettori richiesta alla caldaia ausiliaria totale Energia in uscita: acqua calda uscente dall’impianto perdite dal serbatoio d'accumulo perdite dalla caldaia totale Accumulo al termine dell'anno simulato scostamento 36678100 95975600 13156300 145810000 128747000 14666700 2631270 146044970 217380 0,012% FIGURA 6 - Frazione solare mensile dell’impianto da 21 collettori al variare della loro inclinazione importante anche ai fini dello scambio termico col fluido del primario perché contribuisce in maniera determinante alla capacità termica del fluido; a tal proposito studi effettuati da M. Dayan [4] rivelano che se essi vengono considerati costanti al valore medio della temperatura di esercizio l’errore commesso è trascurabile pertanto si è ritenuto conveniente assumere un valore di esercizio di circa 25 °C al quale corrisponde dall’interpolazione un calore specifico di circa 3,85 kJ/kgK [5] per una miscela al 25% di etilene glicole. Per verificare che il sistema sia stato ben configurato non resta che fare un bilancio termico, come in Tabella 4. Variazione dell’inclinazione dei collettori solari FIGURA 7 - Andamento delle temperature con collettori inclinati di 0° La Termotecnica • Ottobre 2006 L’ubicazione dei collettori solari sulle altane del terrazzo impone una loro inclinazione di 30°. È comunque possibile simulare, così come precedentemente accennato, come varia la producibilità del pannello al variare dell’inclinazione al fine di individuarne la soluzione ottimale. La simulazione (Figura 5) mostra come la miglior inclinazione si verifichi tra i 40° ed i 50°, in quanto un’inclinazione di 30° privilegia la produzione nei mesi estivi raggiungendo temperature molto superiori ai 45 °C richiesti. Dalla Figura 6 si nota come alle inclinazioni più basse, la curva della frazione solare mensile abbia un massimo piuttosto pronunciato al 77 TER_ott_ruggiero 29-09-2006 15:23 Pagina 78 solare di accumulo di 8,79 m3. L’incremento di temperatura necessario affinché l’acqua in uscita dal serbatoio raggiunga i 45 °C viene fornito dalla caldaia ausiliaria pertanto ne deriva che l’energia da questa spesa è proporzionale all’area compresa tra le due curve, evidenziando come nel caso di 45° questa sia minima. Se si decidesse di variare l’inclinazione di installazione, nel caso specifico sarebbe necessario sottoporre il sistema ad un nuovo processo iterativo che partendo dal nuovo dato porti ad avere l’accumulo e le portate dei termovettori ottimizzate, raggiungendo risultati migliori. Variazione della massa di accumulo FIGURA 8 - Andamento delle temperature con collettori inclinati di 45° FIGURA 9 - Andamento delle temperature con collettori inclinati di 90° suo centro ovvero nei mesi estivi, mentre con l’aumentare dell’inclinazione si venga a perdere quel massimo in luogo di una depressione sempre più pronunciata. È evidente che l’ipotesi di inclinazione dei pannelli a 30° non è quindi necessariamente la migliore in tutte le applicazioni. In particolare essa è inadeguata per le finalità dell’impianto in costruzione perché questo è destinato a produrre acqua calda sanitaria per tutto l’anno quindi non deve avere un picco di produzione nel solo periodo estivo, occorre, invece, che abbia una produzione che sia quanto più possibile costante durante l’anno. Tali considerazioni si possono distinguere chiaramente dall’andamento della temperatura dell’acqua in uscita dal serbatoio di accumulo (curva verde) e dalla caldaia ausiliaria (curva blu) per tre inclinazioni di installazione: orizzontale (Figura 7), a 45° (Figura 8) e verticale (Figura 9), tutte ottenute con 21 collettori Solar Roof ed un serbatoio 78 Si vuole ora analizzare la sensibilità dell’impianto al variare della capacità di accumulo effettiva, cioè il volume reale occupato dall’acqua nel serbatoio. [6,7]. Le simulazioni effettuate variando il solo dato di accumulo hanno evidenziato un aumento delle perdite al diminuire del volume di accumulo. Anche l’andamento della curva della frazione solare mostra lo stesso risultato dovuto al fatto che un serbatoio favorisce il ricircolo dell’acqua. Infatti la curva in Figura 10, ha pendenza maggiore a sinistra del massimo ciò vuol dire che volumi maggiori del valore ottimo indurrebbero perdite minori di quanto invece farebbero volumi inferiori allo stesso. In ogni caso se il dimensionamento statico prevedeva dai 50 l ai 70 l a persona ovvero dagli 1,6 m3 ai 2,24 m3 di acqua con le simulazioni dinamiche si vede invece che l’impianto tecnicamente migliore prevede che la massa di accumulo sia di 274,7 l a persona e, quindi, 8,79 m3 per 32 persone. Si fa osservare che anche con grossi decrementi del volume di accumulo vi sono perdite di prestazioni meno accentuate di quanto si potesse immaginare, ovvero, se si passa da 8 m3 a 4 m3 dimezzando l’accumulo, la riduzione della frazione solare è trascurabile dell’ordine dei centesimi, pertanto il risultato migliore è quello che consente la minimizzazione del Costo Globale Attualizzato. L’ottimizzazione potrebbe essere fatta con la condizione di tenere costante la superficie captante e quindi i 21 collettori fin qui suggeriti, ma non può essere esclusa a priori la possibilità che, se v’è convenienza nel ridurre il volume di accumulo, essa possa essere tanto accentuata da La Termotecnica • Ottobre 2006 TER_ott_ruggiero 29-09-2006 15:23 Pagina 79 solare spostare il minimo del CGA ed indicare come migliore soluzione d’impianto un numero diverso di collettori. Pertanto le simulazioni del TRNSYS hanno consentito di costruire una curva del CGA per ogni livello percentuale di riduzione del serbatoio di accumulo (Figura 11). L’altro importante centro di costo dell’impianto è lo scambiatore di calore esterno, ma essendo il suo costo proporzionale alla superficie captante la sua ottimizzazione è implicita in quella del numero di collettori. La curva che indica la miglior soluzione corrisponde ad un volume di accumulo del 30% rispetto al suo valore ottimo. Un’ulteriore riduzione dell’accumulo, infatti, fornisce una curva più alta quindi comporta dei costi maggiori perché il risparmio economico sul serbatoio di accumulo non compensa le perdite di prestazioni dell’impianto. In conclusione la soluzione ottenuta tiene in conto sia l’ottimizzazione tecnica che economica globale dell’impianto e non solo minimizzando i costi della superficie captante come viene di solito effettuato. La configurazione d’impianto ottenuta ottimizzando solo rispetto alla superficie captante indicava un impianto da 21 collettori con un serbatoio di 8,79 m3 e una frazione solare di 0,8207. L’ottimizzazione del costo globale attualizzato indica una soluzione sempre con 21 collettori ma con un volume di accumulo di soli 2,637 m 3 ed una frazione solare di 0.7888. In tal modo è possibile ridurre il costo globale attualizzato da 21.620,52 euro a 18.788,00 euro con un risparmio del 13% sull’ipotesi iniziale. FIGURA 10 - Frazione solare dell’impianto da 21 collettori al variare del volume di accumulo Conclusione In questo lavoro si è proposto l’ottimizzazione di un tecni- FIGURA 11 - Variazione del CGA con il numero di collettori e con l’accumulo ca-economica di un impianto solare termico progettato per un intervento di edilizia popolare in Bari utilizzando un programma 6.702 kg nel caso di uso di gasolio. La tecnologia del solare termico di simulazione dinamica (TRNSYS). Partendo dall’ottimizzazione ecoper scopi sanitari è anche ormai matura e presenta costi recuperabili nomica sulla sola superficie captante col metodo del Costo Globale in pochi anni, come anche dimostra questo lavoro, per cui il suo uso Attualizzato si è estesa tale procedura ad un’altra variabile economipuò essere reso obbligatorio nei nuovi edifici, come del resto si è deca (e centro di costo) dell’impianto: l’accumulo. Il risultato indica che, ciso di procedere ultimamente nella città di Roma. ■ sebbene riducendo il volume di accumulo si perda di fatto in efficienza d’impianto, tuttavia questa operazione conviene sempre in termini economici. L’impianto progettato con 21 collettori è più conveniente Bibliografia se il serbatoio di accumulo è ridotto al 30% del valore tecnicamente ottimo (quello che offre le migliori prestazioni possibili) ciò perché il [1] Fonte www.EnergieSolaire.com. risparmio economico sulla spesa iniziale compensa la perdita nelle [2] S. A. Klein et al., TRNSYS 15: A Transient System Simulation Proprestazioni. L’analisi dell’impianto ha anche evidenziato come le sue gram, User’s manual, University of Wisconsin-Madison 2000. prestazioni sono fortemente legate alla modalità di installazione. Nel [3] Fonte www.solarenergy.ch. caso in esame le falde del tetto delle altane imponevano un’inclina[4] M. Dayan, High performance in low-flow solar domestic hot wazione di installazione di 30° con il quale si ottengono picchi di proter system, degree thesis of Master of Science Mechanical Engiduzione nei mesi estivi dell’anno, mentre le finalità dell’impianto eraneering at the University of Wisconsin-Madison 1997. no quelle di produrre acqua calda sanitaria per tutto l’anno, il ché [5] Fonte www.EngineeringToolBox.com. avrebbe consigliato un’inclinazione di 40°-50°. Questo conferma la [6] Fanney A.H., Klein S.A., Thermal Performance Comparisons for necessità di una progettazione integrata del sistema impianto-edifiSolar Hot Water Systems Subjected to Various Collector and cio, specie nel caso di nuovo edificio, mentre un semplice kit di instalHeat Exchanger Flow Rates, Solar Energy Laboratory, 1988. lazione non potrebbe sfruttare appieno sia le potenzialità dell’im[7] B. J. Newton, Modelling a solar storage tank, degree thesis of pianto sia la risorsa solare a disposizione. Master of Science Mechanical Engineering at the University of Infine è possibile affermare che l’utilizzo del solare termico nell’ottica Wisconsin-Madison 1995. del Protocollo di Kyoto, ai fini della riduzione del consumo dei combustibili fossili con relativa minore emissione del gas serra CO2, è siProf. Nicola Cardinale, Ing. Vito Matarrese, Dip. Ingegneria e Fisica dell’Ambiente, Facoltà di Ingegneria, Università della Basilicata; prof. Francuramente una tecnologia efficace. Nel nostro caso, in particolare nel caso di utilizzo per la fornitura di calore con solo metano, avremmo cesco Ruggiero, Facoltà di Architettura, Politecnico di Bari; ing. Alessandro una riduzione di emissioni di CO2 pari a 4.877 kg che salgono a Perago, Dipartimento Ingegneria dell’Innovazione, Università di Lecce. La Termotecnica • Ottobre 2006 79