Ancona - ORC World Championship
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Ancona Come Raggiungerci In auto Ancona si raggiunge con agio percorrendo l’Autostrada A14 per poi proseguire lungo la Statale 16 adriatica, crocevia tra il capoluogo e tutti i maggiori centri rivieraschi delle Marche In treno Oltre le Ferrovie dello Stato, i principali collegamenti su rotaie sono garantiti da una rete di ferrovie locali che fanno capo alla stazione di Ancona Centrale. Da qui si raggiungono Ancona Marittima nei pressi del porto; Ancona Torrette, nei pressi dell'Ospedale Regionale e dell'Università; la stazione di Palombina, attiva nel periodo estivo per consentire il collegamento con le spiagge, nonché la stazione di Ancona Varano, non distante dallo stadio Del Conero e dal Palarossini. Info: www.trenitalia.it In aereo Lo scalo più prossimo alla città è l’Aeroporto internazionale “Raffaello Sanzio” di Falconara Marittima posto a soli 18 km dal centro di Ancona. Info: www.ancona-airport.com. Arte e cultura L’imponente Duomo di San Ciriaco Arroccato sul Colle Guasco, l’imponente edificio romanico conserva chiari elementi d’influenza bizantina che, insieme alla sua meravigliosa cupola, interamente ricoperta di lastre metalliche, ne fanno l’opera architettonica più prestigiosa di Ancona. Gli interni, tra i più belli e singolari del periodo, custodiscono tesori di inestimabile valore artistico, come la sontuosa edicola in marmo, opera del Vanvitelli del 1739., dedicata alla Madonna. Le tracce di un passato molto lontano Davvero rilevanti le testimonianze di epoca romana che arricchiscono il copioso patrimonio storico della città; dal portentoso Anfiteatro Romano, risalente al periodo di Ottaviano Augusto, e oggi prestigioso palcoscenico di importanti eventi culturali ed artistici, al trionfale Arco di Traiano, scolpito in marmo greco da Apollodoro di Damasco nel 100-115 d.C.. I maestosi edifici storici della città Passeggiando tra i suggestivi rioni del centro storico, si resta travolti dalla magnificenza della Mole Vanvitelliana o Lazzaretto, bassa costruzione militare a pianta pentagonale, edificata su progetto di Luigi Vanvitelli tra il 1733 e il 1743, con stupendi inserti di pietra d'Istria e travertino. Splendida, poi, la bella facciata in tipico stile gotico adriatico che caratterizza la Loggia dei Mercanti, storico edificio della città risalente al 1442, realizzato dal grande Giovanni Pace detto Sodo. Percorsi d’arte sacra Cuore pulsante della città, nella celebre Piazza del Plebiscito si affaccia la Chiesa di San Domenico, della seconda metà del '700, custode al suo interno di una impressionante Crocifissione del Tiziano e dell’Annunciazione del Guercino. Mirabile esempio di architettura romanica, la Chiesa di Santa Maria della Piazza, invece, spicca per il singolare prospetto esterno e il fantastico portale in puro stile gotico, che ne fanno un unicum davvero originale. Tra storia, arte e musica Imperdibile una visita al Museo archeologico nazionale delle Marche, all’interno dello splendido Palazzo Ferretti, la più completa raccolta di testimonianze storiche della regione, e alla Pinacoteca Comunale Podesti, per ammirare i preziosi dipinti di Carlo Crivelli, Sebastiano del Piombo e Lorenzo Lotto, oltre a due incredibili opere di Orazio Gentileschi e del Guercino. Visibile in tutta la sua originaria eleganza neoclassica anche il meraviglioso Teatro delle Muse, che primeggia grazie alla sua raffinata facciata, opera dello scultore De Maria. Info: www.archeomarche.it/musarch.htm; [email protected]. Ancona e dintorni Fabriano, la città delle cartiere Nota sin dall’antichità come uno dei maggiori centri italiani nella produzione della carta, Fabriano ospita il famoso Museo della Carta e della Filigrana, un interessante percorso che evoca le principali tappe della storia della carta e dell’arte dei grandi "Mastri Chartai",ricostruita attraverso la particolare Gualchiera Medioevale Fabrianese all’interno dell’ex convento di S.Domenico, sede del museo. Info: www.museodellacarta.com Arcevia, terra di castelli e antichi manieri L’invidiabile posizione collinare del vasto territorio di Acervia, è sintomatico dell’abbondanza di fortezze e antichi manieri, che si ergono maestosi a domino della soleggiata valle del Misa. Dal quattrocentesco Castello di Piticchio, tra i più suggestivi e meglio conservati dell’arceviese, al Castello di Avacelli, della fine del ‘300, fino al caratteristico Castello di Palazzo, che accoglie tra le sue cinta murarie un intero paese. La Basilica di Loreto, tra fede religiosa e arte Cuore del culto mariano in Italia, Loreto, la “città santa”, si è sviluppata intorno alla integerrima Basilica, sede della Santa Casa, dove, tradizione vuole, la Vergine Maria nacque e ricevette l'annuncio della nascita di Gesù. Di estremo fascino la vistosa cupola, la terza in Italia dopo quella di San Pietro a Roma e di Santa Maria del Fiore a Firenze, realizzata da Giuliano di Sangallo, il campanile, alto m.75,60, opera del Vanvitelli, e l’elegante portale cinquecentesco, da alcuni attribuito al Bramante. Degni di nota gli interni, impreziositi da uno spettacolare rivestimento marmoreo, e il Museo Pinacoteca che, all’interno del Palazzo Apostolico, conserva il vero Tesoro della Santa Casa, con un corpus di dipinti che L. Lotto eseguì negli ultimi anni della sua vita. Natura e Sport Le spettacolari Grotte di Frasassi Meta preferita di escursionisti e appassionati speleologi, il grande Parco naturale della Gola della Rossa e di Frasassi, con il variegato patrimonio di biodiversità, offre lo spettacolo unico delle famosissime grotte di Frasassi, 30 Km di cunicoli e caverne su 8 differenti livelli geologici, scavati nei secoli dalle acque erosive del fiume Sentino, dando vita ad un mondo sotterraneo di impareggiabile bellezza. Info: www.parcogolarossa.it. Il fascino della natura incontaminata Tra le aree protette più incantevoli delle Marche, il Parco del Conero si apre a scenari naturali di eccezionale incanto, che attraverso 18 diversi itinerari naturalistici guidano il visitatore alla scoperta della sua rigogliosa vegetazione e delle numerosissime varietà faunistiche e floreali che caratterizzano il paesaggio del parco. Info: [email protected] L’assolata Riviera del Conero Spiagge sabbiose e isolate alternate a ripide pareti rocciose a strapiombo sul mare caratterizzano la straordinaria Riviera del Conero, che vanta mete turistiche di notevole richiamo turistico, come la lunga spiaggia di sassi e ghiaia di Portonovo, i bianchi scogli della celebre spiaggia del Passetto, apprezzata dagli amanti dei tuffi per la profondità delle sue acque, la splendida spiaggia delle due sorelle a Sirolo, la famosa “perla dell’Adriatico" o le frequentate e ben accessoriate spiagge di Numana. Outdoor L‘eterogeneo paesaggio della provincia anconetana ben si presta alla pratica di qualsivoglia sport all’aria aperta; entusiasmanti escursioni a piedi o a cavallo lungo gli abbondanti ed attrezzati percorsi segnalati del Monte Conero, uscite in mountain bike o rilassanti partite a golf...non c’è che l’imbarazzo della scelta! Sport d’acqua e tanto divertimento Quanti prediligono la vacanza balneare, possono trovare nell’assolata costa del Conero differenti occasioni di svago, dedicandosi ad entusiasmanti immersioni subacque, vela, windsurf, sci nautico, beach volley e, nella baia di Portonovo, anche surf da onda, grazie alle numerose e attrezzate strutture della Riviera. Piatti tipici Le specialità della cucina anconetana Chi arriva in provincia di Ancona non può fare a meno di assaporare le squisite specialità della ricca cucina tradizionale che, accanto a succulenti piatti a base di pesce, come il delicato Brodetto e il prelibato stoccafisso, propone anche gli appetitosi vincisgrassi, una specialità di lasagne nostrane, e prodotti di ottimi qualità, come l'olio extravergine d'oliva marchigiano e il miele millefiori prodotti nelle zone dell'alta collina e montane. Salumi e formaggi tradizionali Molto diffusa in tutta la provincia è la produzione di insaccati, tra i quali primeggiano il salame di Fabriano, dal gusto finemente pepato e il saporito Salame di Frattula. Tra i formaggi tipici della zona, il pecorino marchigiano, il formaggio ovino prediletto sul territorio, dal un gusto delicato o intenso a seconda della stagionatura. Vini locali Tra i vini D.O.C. spicca l’indimenticabile Verdicchio dei Castelli di Jesi, vino bianco delicatamente profumato perfetto con ogni piatto, mentre tra i rossi i più apprezzati vi sono il frizzante Lacrima di Morro d'Alba e il più corposo Rosso Conero. Prodotti tipici e Artigianato Artigianato tipico Terra ricca di arte e cultura, la provincia di Ancona vanta una lunga tradizione artigiana a tutt’oggi ben evidente nelle numerose botteghe orafe, soprattutto a Jesi, mentre Loreto si distingue per la lavorazione artigianale di pipe in legno. Diffuse in tutto il territorio anconetano sono inoltre la doratura e la decorazione di mobili, incentrate su tecniche ataviche di lavorazione. Il mite suono delle fisarmoniche di Castelfidardo Preziose e realizzate ancora artigianalmente, sono le fisarmoniche di Castelfidardo, richieste in tutto il mondo per il loro suono caldo e avvolgente, unico e inimitabile, a cui è dedicato il celebre Museo internazionale della Fisarmonica, una vasta raccolta di 350 esemplari tutti diversi tra loro, con un’interessantissima bottega artigiana dell’inizio del secolo scorso, che ospita opere di rinomati artisti di fama mondiale come Marc Chagall e Tonino Guerra. Info: mail: [email protected] Le raffinate filigrane di Fabriano Famosa a livello internazionale è anche la mitica lavorazione della carta di Fabriano che custodisce il segreto della sua secolare tradizione cartara nelle pittoresche botteghe del centro storico, in cui si possono acquistare raffinate filigrane, pezzi unici introvabili altrove. Eventi e Sagre Lo scenografico Presepe vivente di Genga Considerato il più grande al mondo per estensione, il suggestivo Presepe di Genga rivive ogni anno nella scenografica cornice della Gola di Frasassi, con la partecipazione straordinaria di oltre 300 figuranti, totalmente coinvolti dalla sacralita’ e impegnati a rievocare antiche arti e mestieri del territorio anconetano. Info: www.presepedigenga.it L’imperdibile appuntamento con il Palio di San Floriano a Jesi Nel secondo weekend di maggio Jesi ospita il celebre Palio di San Floriano, dalle antichissime origini risalenti al XIII secolo: un immenso corteo storico, spettacoli musicali e teatrali, degustazioni enogastronomiche e sfide medievali, animano la città fino all’attesa “scampanata”, gara tra il santo e il diavolo per suonare le campane della città, corsa oggi rievocata da una gara tra bambini in festa. Da non mancare! Di sagra in festa Frequenti sono inoltre le sagre e feste di paese che vivacizzano, durante l'anno, le località della provincia, come, nel mese di maggio, la sagra degli asparagi di Arcevia (località Avacelli) e la sagra della fragola di Chiaravalle, la sagra dell'uva di Cupramontana a ottobre, la sagra della porchetta di Polverigi a settembre e la sagra della salsiccia di San Marcello, il lunedì di Pasqua. Prodotti tipici Lenticchia di Castelluccio di Norcia Categoria Cereali e Legumi Denominazione IGP Caratteristiche Il prodotto si caratterizza per l'ottima resistenza ai parassiti e per la coltivazione esclusivamente biologica. Ha una forma molto piccola, un colore variegato che va dal verde screziato al marroncino chiaro, con presenza di semi tigrati e una buccia molto fine. Come si riconosce Il prodotto immesso in commercio in sacchetti di juta o in confezioni di cartone o plastica. Su ciascun contenitore devono essere indicati la dicitura Lenticchia di Castelluccio di Norcia seguita dalla menzione Indicazione Geografica Protetta, dal simbolo comunitario e dal logo che riproduce in due ovali concentrici un sole con i raggi e la scritta Parco Sereno. Formaggio di Fossa di Sogliano Categoria Formaggi Denominazione DOP Caratteristiche Il prodotto immesso in commercio nelle tipologie Pecorino, Vaccino e Misto. Ha forma irregolare, caratterizzate da arrotondamenti e depressioni; la superficie prevalentemente umida e grassa, in alcuni casi puessere ricoperta di grasso condensato e muffe facilmente asportabili con leggera raschiatura. La buccia assente o appena accennata. La pasta interna di consistenza semi dura, facilmente friabile, di colore bianco ambrato o leggermente paglierino. L'odore e' persistente, a volte intenso, ricco di aromi che ricordano il sottobosco con sentori di muffa e di tartufo. Il sapore varia a seconda della composizione del formaggio stagionato: il pecorino presenta un gusto aromatico e sapore fragrante, intenso e gradevole, leggermente piccante, in modo pi o meno accentuato; il vaccino fine e delicato, moderatamente salato e leggermente acidulo, con una punta di amaro; il misto presenta sapore gradevole ed equilibrato con sentori amarognoli. Come si riconosce Sulla forma reca la denominazione, il simbolo comunitario, la menzione DOP e il logo rappresentato da una forma stilizzata con all'interno della forma di formaggio la scritta Formaggio di fossa di Sogliano al Rubicone e Talamello. venduto in forme intere all'interno dei sacchi di stagionatura oppure porzionato, confezionato sottovuoto, in vaschette filmate o avvolto in carta alimentare. Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale Categoria Carni Denominazione IGP Caratteristiche La carne prodotta da bovini, maschi e femmine, di pura razza Chianina, Marchigiana, Romagnola di etcompresa tra i 12 e i 24 mesi. Come si riconosce La carne riconoscibile per la presenza del contrassegno a garanzia dell'origine e dell'identificazione del prodotto. Il logo riporta al centro un bovino stilizzato; alla base il tipo genetico e sui tre lati rimanenti la scritta Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale. Il prodotto, venduto al taglio o confezionato, reca la menzione Indicazione Geografica Protetta (IGP). Ciauscolo Categoria Salumi Denominazione IGP Caratteristiche La sua forma cilindrica, la consistenza morbida con tendenza alla spalmabilit la fetta si presenta omogenea, di colore rosso-roseo uniforme; ha un profumo delicato, aromatico, tipico, con un gusto sapido e delicato, mai acido. Come si riconosce E' riconoscibile per la presenza in etichetta dell'indicazione del nome, della menzione Indicazione Geografica Protetta e dal simbolo comunitario. Salamini italiani alla cacciatora Categoria Salumi Denominazione DOP Caratteristiche I Salamini Italiani alla Cacciatora DOP sono un prodotto di salumeria ottenuto con carne magra e grassa di suino, sale, pepe a pezzi e/o macinato, aglio. Hanno una forma cilindrica, sono compatti e di consistenza rigida, presentano una fetta compatta ed omogenea, di colore rosso rubino con granelli di grasso ben distribuiti. Il sapore dolce e delicato. Anche il profumo delicato e tipico. Come si riconosce Il prodotto immesso in commercio con il nome Salamini Italiani alla Cacciatora DOP riportato su una fascetta che avvolge ogni singolo prodotto, insieme al logo, che reca la scritta Cacciatore, e al simbolo comunitario. Ricette Olive all'ascolana Portata Antipasto Numero di persone 10 persone Difficoltà 4/5 Durata 240 min Preparazione Tagliare a tocchetti il vitello, il maiale e il petto di pollo, spellare la salsiccia e dividerla in due. Scaldare olio e burro in una casseruola e farvi rosolare dolcemente le carni. Insaporire con sale, pepe e noce moscata e, quando il tutto avrpreso colore, bagnare con il vino e con il brandy. Lasciar sfumare, mettere il coperchio e proseguire la cottura per circa mezzora, aggiungendo un mestolino dacqua alloccorrenza. A fine cottura, unire la mortadella e il prosciutto spezzettati e togliere il recipiente dal fuoco. Snocciolare le olive usando un coltellino molto sottile e affilato, ricavando da ciascuna una spirale. Per evitare di romperle, occorre far scorrere lentamente il coltello tenendolo sempre ben aderente al nocciolo. In alternativa si puadoperare lo snocciolatore meccanico. Quando le carni si saranno raffreddate, passarle al mixer lasciandole cadere nel fondo di cottura. Unire le uova e il parmigiano grattugiato e lavorare bene il composto con le mani fino ad averlo liscio e omogeneo. Riempire generosamente ogni oliva premendo bene e cercando di mantenere la forma originale. A mano a mano che sono pronte, passarle prima nella farina poi nelluovo sbattuto e infine nel pangrattato. Limpanatura deve risultare uniforme e ben aderente. Riempire per metuna padella per fritti con lolio e portatelo alla temperatura di 180. Friggere le olive per quattro-cinque minuti fino a che siano ben dorate. Scolarle, appoggiarle su un doppio foglio di carta assorbente da cucina, lasciarle leggermente intiepidire e servirle. Ingredienti Burro (30 Grammi) Farina (q.b.) Mortadella Bologna (25 Grammi) Noce Moscata (q.b.) Olio extravergine di Oliva Cartoceto (2 Cucchiaio) Oliva Ascolana del Piceno (100 Grammi) Pangrattato (q.b.) Parmigiano Reggiano (100 Grammi) Pepe (q.b.) Pollo (50 Grammi) Polpa di maiale (100 Grammi) Polpa di vitello (300 Grammi) Prosciutto di Carpegna (25 Grammi) Sale (q.b.) Uovo (4 Unità) Vino bianco (Bicchieri) Cre con fonduta al tartufo nero Portata Primo Numero di persone 4 persone Difficoltà 3/5 Durata 120 min Preparazione Setacciare la farina in una ciotola, unire il sale e, mescolando con una frustina, unire a filo il latte, facendo attenzione che non si formino grumi. Sbattere a parte l'uovo e unirlo al composto di farina e latte sempre mescolando bene, fino a ottenere una pastella liscia e fluida. Sigillare la ciotola con della pellicola trasparente e lasciar riposare per un paio dore. Al momento di preparare le cre, far sciogliere il burro a calore moderatissimo e unirlo alla pastella mescolando energicamente. Mettere sul fuoco una padellina da cres e ungerla leggermente strofinandola con un pezzo di burro infilzato in una forchetta, quindi versare circa due cucchiai di pastella muovendo contemporaneamente la padellina in modo da rivestirne il fondo con uno strato sottile. Lasciar cuocere a fuoco moderato per un paio di minuti scuotendo un po la padella, quindi girare la cre e finirla di cuocere. Quando pronta, farla scivolare su un piatto e procedere per la seconda, avendo cura di mescolare la pastella ogni volta per evitare che la farina si ammassi sul fondo della ciotola. Via via che sono pronte impilarle una sullaltra fino al momento di usarle. Non necessario ungere la padellina ogni volta dato che il burro contenuto nellimpasto sufficiente a non far attaccare la cre, ma nel caso fosse necessario si puripassare il pezzo di burro sulla padella. Far sciogliere a bagnomaria il latte, il burro, il pizzico di sale e il parmigiano mescolando delicatamente con un cucchiaio di legno, aggiungere i tuorli duovo e un pizzico di sale. Farcire ciascuna cre con la fonduta preparata, aggiungere qualche scaglia di tartufo, ripiegarla e adagiarla in una pirofila da forno precedentemente unta con un velo di burro. Procedere allo stesso modo con le restanti cre e versare sopra la fonduta avanzata. Completare con qualche fiocchetto di burro e mettere a gratinare in forno a 170 per circa venti minuti. Servire ben calde. Ingredienti Burro (35 Grammi) Farina (65 Grammi) Latte (325 Grammi) Tartufo (1 Unità) Uovo (3 Unità) Gnocchi della nonna Portata Primo Numero di persone 4 persone Difficoltà 2/5 Durata 60 min Preparazione Lavare le patate, metterle in una casseruola, coprirle dacqua fredda e farle lessare per circa mezzora, fino a che saranno tenere. Scolarle, pelarle e passarle al passapatate lasciandole cadere sulla spianatoia abbondantemente infarinata. Quando si saranno intiepidite unire parte della farina setacciata e impastare per qualche minuto continuando ad aggiungere farina finchlimpasto non attaccherpi alle mani. Quando pronto, liscio, elastico e abbastanza morbido, staccarne un pezzo e, rotolandolo sulla spianatoia leggermente infarinata, formare un lungo cilindretto dello spessore di un dito e tagliarlo a pezzetti di circa due centimetri. Infarinarli leggermente e rotolarli rapidamente sulla spianatoia in modo che prendano una forma tondeggiante. Passare ogni gnocco sul retro di una grattugia premendo leggermente con il pollice e lasciandoli cadere su un canovaccio infarinato facendo attenzione che non si tocchino. Quando saranno tutti pronti, coprire con un altro canovaccio infarinato e lasciarli riposare una mezzora. In una padella far scaldare lolio insieme alla cipolla tritata finemente. Quando inizia a prendere colore unire i pomodorini tagliati in quarti e privati dei semi e far cuocere per una decina di minuti. Aggiungere la zucchina tagliata a dadini, salare e pepare e proseguire la cottura per unaltra decina di minuti. Tuffare gli gnocchi in abbondante acqua salata in ebollizione, girare delicatamente e, a mano a mano che salgono a galla, tirarli su con un mestolo forato, trasferirli nella padella con il condimento preparato, completare con il prezzemolo tritato, le foglie di basilico spezzettate e cospargere con il parmigiano grattugiato. Ingredienti Farina (200 Grammi) Olio extravergine di Oliva Colline Salernitane (2 Cucchiaio) Parmigiano Reggiano (50 Grammi) Patata della Sila (1 Chilogrammi) Pomodorino del Piennolo del Vesuvio (18 Unità) Zucchine (1 Unità) Pasta con fave e prosciutto Portata Primo Numero di persone 4 persone Difficoltà 1/5 Durata 25 min Preparazione In una padella far scaldare lolio extravergine doliva e la cipolla tritata finemente. Quando avrpreso colore aggiungere il prosciutto tagliato a dadini, le fave e far cuocere per qualche minuto. Unire la salsa di pomodoro, aggiustare di sale, pepare e proseguire la cottura per altri dieci minuti. Lessare la pasta in abbondante acqua salata, scolarla al dente e versarla nella padella con il condimento, mescolare bene e servire. Ingredienti Fave (250 Grammi) Olio extravergine di Oliva Cartoceto (2 Cucchiaio) Pasta corta (350 Grammi) Pepe (q.b.) Pomodoro San Marzano dell'Agro Sarnese-Nocerino (400 Grammi) Prosciutto Veneto Berico-Euganeo (120 Grammi) Sale (q.b.) Risotto con zucca, capesante e tartufo nero Portata Primo Numero di persone 4 persone Difficoltà 2/5 Durata 45 min Preparazione Sbucciare la zucca e tagliarla a dadini, togliere la buccia anche agli scalogni e tritarli finemente. In un tegame far scaldare lolio extravergine doliva e far appassire gli scalogni per qualche minuto. Aggiungere la zucca, bagnare con il vino, farlo sfumare, salare, pepare, aggiungere un po di brodo di pesce e proseguire la cottura per un quarto dora. Unire il riso, farlo insaporire e poi unire l'altro brodo un po' alla volta fino a terminare la cottura. Staccare le capesante dalle loro conchiglie, lavarle bene sotto l'acqua corrente eliminando le membrane gialline. Togliere il filetto nero con un coltellino a punta, dividere i coralli dalle noci. Scottare queste ultime per un paio di minuti in una padella antiaderente appena unta d'olio. Scolarle, trafsferirle su un tagliere e affettarle sottilmente in senso obliquo con un coltello affilato. Una volta cotto il riso, mantecare con i coralli e l'olio mescolando energicamente. Far riposare un minuto coperto e impiattare. Adagiare su ogni porzione delle fettine di noci e terminare con lamelle di tartufo nero. Ingredienti Brodo di pesce (q.b.) Capesante (4 Unità) Olio extravergine d'oliva (6 Cucchiaio) Pepe (q.b.) Riso di Baraggia Biellese e Vercellese (350 Grammi) Sale (q.b.) Scalogno (1 Unità) Tartufo (q.b.) Zucca (400 Grammi) Vincisgrassi Portata Primo Numero di persone 6 persone Difficoltà 4/5 Durata 150 min Preparazione Tenere le animelle sotto un filo d'acqua corrente per qualche ora, quindi metterle in una casseruola, coprirle di acqua fredda, accendere la fiamma e, non appena si alza il bollore, ridurre il calore al minimo e scottarle per 5 minuti. Scolarle, passarle sotto l'acqua fredda, eliminare le parti grasse e cartilaginose, quindi ridurle a dadini. Mettere a bagno in acqua tiepida i funghi secchi. Lavare e asciugare le regaglie e tagliarle a dadini (tranne i fegatini). Sminuzzare anche la polpa di vitellone. Tritare finissima la pancetta e soffriggerla in una casseruola a fondo pesante con olio, burro, mezza cipolla intera e la carota tagliata a tocchetti. Far rosolare dolcemente e quando le verdure avranno preso colore, eliminarle e mettere nel recipiente carne, ventrigli, cuori e animelle. Rialzare la fiamma e mescolare il tutto, sfumare con il vino dopo una decina di minuti. A questo punto unire il concentrato diluito in un mestolo di acqua o brodo caldi. Salare, pepare e insaporire con maggiorana, un pizzico di cannella e una grattatina di noce moscata. Coprire e far cuocere dolcemente un paio d'ore, unendo qualche mestolo d'acqua o brodo qualora dovesse asciugarsi troppo, tenenedo presente che il rag alla fine dovrrisultare un po' lento. Dopo un'ora e mezza strizzare i funghi, tagliuzzarli e unirli al sugo, e dieci minuti prima di togliere dal fuoco, aggiungere i fegatini tagliati a dadini piccoli. A fine cottura assaggiare e regolare di sale. Per la besciamella far fondere il burro in una casseruola, unire la farina e rosolarla mescolando sempre. Fuori dal fuoco versare il latte caldo continuando a mescolare perchnon si formino grumi. Quindi rimettere su fiamma dolcissima e far addensare la besciamella per una decina di minuti senza mai smettere di mischiare. A fine cottura aggiustare di sale e pepe e unire un pizzico di cannella e una grattatina di noce moscata. Per la pasta setacciare le due farine sulla spianatoia, fare la fontana e porre al centro le uova, il Marsala, il burro molto morbido e un pizzico di sale. Impastare energicamente e a lungo, fare una palla e lasciarla riposare per mezz'ora avvolta nella pellicola trasparente. Quindi tirare una sfoglia sottile (1mm) e tagliarla a rettangoli larghi circa 10 cm e lunghi quanto la teglia. Lessare le sfoglie per 3-4 minuti in acqua salata in ebollizione con un cucchiaio d'olio, scolarle in un recipiente con acqua fredda leggermente salata. Sgocciolarle e adagiarle su dei canovacci puliti. Imburrrare una pirofila rettangolare e fare uno strato di pasta, condirla con un velo di besciamella, una spolverata di parmigiano e uno, due mestoli di rag, continuare fino a esaurimento terminando con besciamella e parmigiano. Sigillare con la pellicola e far riposare in frigo qualche ora (anche tutta la notte). A questo punto infornare a 200 per 30 minuti e far intiepidire i vincisgrassi per un quarto d'ora prima di servire. Ingredienti Animella (200 Grammi) Brodo (q.b.) Burro (90 Grammi) Cannella (q.b.) Carota (1 Unità) Cipolla (Unità) Concentrato di pomodoro (1 Cucchiaio) Farina (540 Grammi) Funghi (20 Grammi) Latte (500 Millilitri) Marsala (2 Cucchiaio) Noce Moscata (q.b.) Olio extravergine di Oliva Cartoceto (2 Cucchiaio) Pancetta (50 Grammi) Parmigiano Reggiano (q.b.) Pepe (q.b.) Polpa di vitello (300 Grammi) Regaglie (300 Grammi) Sale (q.b.) Uovo (4 Unità) Vino bianco (Bicchieri) Brodetto all'anconetana Portata Secondo Numero di persone 4 persone Difficoltà 3/5 Durata 120 min Preparazione Pulire, eviscerare e lavare tutti i pesci, tagliarli a pezzi e salarli leggermente. In un tegame far rosolare nellolio la cipolla affettata finemente e gli spicchi daglio sbucciati e schiacciati. Bagnare con laceto, lasciarlo evaporare quindi unire il prezzemolo tritato, la passata di pomodoro e il concentrato diluito in due dita di acqua calda. Salare leggermente, aggiungere il peperoncino, poi le seppie e i calamari, mettere il coperchio e lasciare cuocere dolcemente per circa venti minuti. Quindi versare il polpo, le canocchie e gli scampi, far cuocere altri cinque minuti poi unire il resto del pesce e proseguire la cottura per un quarto dora. Tostare le fette di pane, disporre nelle scodelle individuali, versare sopra il brodetto, irrorare con un filo dolio extravergine doliva e servire ben caldo. Ingredienti Aceto (Bicchieri) Concentrato di pomodoro (1 Cucchiaio) Olio extravergine di Oliva Colline Teatine (Bicchieri) Peperoncino (q.b.) Pesce (1.5 Chilogrammi) Pomodoro San Marzano dell'Agro Sarnese-Nocerino (250 Grammi) Coniglio in porchetta Portata Secondo Numero di persone 4 persone Difficoltà 2/5 Durata 120 min Preparazione Pulire il coniglio, eliminare la testa e le interiora tenendo da parte il fegato. Lavarlo, asciugarlo bene con della carta da cucina e strofinarlo con olio, sale e pepe. Lavare il finocchio selvatico conservando solo la parte verde, metterlo in una pentola insieme a uno spicchio daglio, coprirlo con acqua e farlo cuocere a fuoco moderato per circa mezzora. Scolarlo, scartare laglio e conservare il liquido di cottura, quindi strizzarlo bene e tagliarlo finemente. Tritare la pancetta, il rosmarino, laglio privato del germoglio interno e il prosciutto e farli soffriggere in un tegame di terracotta insieme con un cucchiaio dolio. Aggiungere il finocchio, il fegato del coniglio lavato e tagliuzzato finemente e lasciar insaporire per cinque minuti. Riempire con il composto ottenuto la cavitaddominale del coniglio e ricucire con dello spago da cucina. Adagiarlo in una teglia unta dolio e metterlo in forno a 200 per circa quaranta minuti. A questo punto bagnarlo con il vino e, una volta sfumato, versare un po del liquido di cottura del finocchio. Coprire le teglia e proseguire la cottura per altri cinquanta minuti, rigirando ogni tanto. Toglierlo dal forno, tirarlo su, tagliarlo a pezzi, affettare il ripieno e servirlo accompagnandolo con il suo intingolo. Ingredienti Aglio (2 Unità) Coniglio (1.2 Chilogrammi) Olio extravergine di Oliva Cartoceto (3 Cucchiaio) Pancetta (80 Grammi) Prosciutto crudo (80 Grammi) Vino bianco (2 Bicchieri) Filetti di rombo con funghi porcini Portata Secondo Numero di persone 4 persone Difficoltà 2/5 Durata 35 min Preparazione Pulire i funghi eliminando la parte terrosa del gambo. Raschiarli leggermente per togliere residui di terriccio e strofinarli con un panno umido. Tagliarli a fettine sottili. Scaldare la metdell'olio e del burro in una padella e far imbiondire gli spicchi d'aglio leggermente schiacciati. Eliminarli, quindi unire i funghi, aggiustare di sale e pepe e far proseguire la cottura a fiamma dolce senza coprire, mescolando di tanto in tanto. Scaldare il resto dell'olio e del burro in un'altra padella e rosolare i filetti di rombo, lavati e asciugati, voltandoli dopo due minuti e aggiustando di sale e pepe. Scaldare un piatto da portata, adagiare il rombo e completare con i funghi. Ingredienti Aglio (2 Unità) Burro (20 Grammi) Funghi (500 Grammi) Olio extravergine di Oliva Cartoceto (2 Cucchiaio) Pepe (q.b.) Rombo (600 Grammi) Sale (q.b.) Filetto alla Rossini Portata Secondo Numero di persone 4 persone Difficoltà 3/5 Durata 45 min Preparazione Togliere la crosta al pan carre tagliare le fette della stessa forma dei filetti. In una larga padella mettere un terzo del burro e far rosolare bene i filetti da entrambi i lati, salarli, peparli, poi toglierli dal fuoco e tenerli in caldo. Aggiungere nella padella unaltra parte di burro e saltare le fette di pan carre metterle da parte. Adagiare nello stesso recipiente il tartufo a lamelle per un paio di minuti e tenerlo da parte. Tagliare il blocco di foie gras in quattro fette della stessa forma della carne. Mettere su ciascuna fetta di pan carrun filetto, poi il foie gras e in cima le lamelle di tartufo. Nel fondo di cottura versare il Madera, farlo evaporare a fuoco vivace, aggiungere lultima parte di burro, mescolare bene con una frusta e nappare con questa salsa ciascuna porzione di filetto. Servire subito, ben caldo. Ingredienti Burro (80 Grammi) Foie gras (100 Grammi) Madera (Bicchieri) Filetto alla Rossini con asparagi Portata Secondo Numero di persone 4 persone Difficoltà 1/5 Durata 30 min Preparazione Mondare gli asparagi, spezzare la parte finale del gambo, lavarli e tagliarli a tocchetti mettendo da parte le punte. Sbollentare i gambi in acqua salata per 5 minuti, quindi aggiungere le punte, proseguire ancora un paio di minuti quindi scolarli e riporli in una terrina. Togliere la crosta al pan carre tagliare le fette della stessa forma dei filetti. In una larga padella mettere un terzo del burro e far rosolare bene i filetti da entrambi i lati, salarli, peparli, poi toglierli dal fuoco e tenerli in caldo. Aggiungere nella padella unaltra parte di burro, saltare le fette di pan carre metterle da parte. Adagiare nello stesso recipiente il tartufo a lamelle per un paio di minuti e tenerlo da parte. Tagliare il blocco di foie gras in quattro fette della stessa forma della carne. Mettere su ciascuna fetta di pan carrun filetto, poi il foie gras e in cima le lamelle di tartufo. Nel fondo di cottura far insaporire gli asparagi, versare il Madera, farlo evaporare a fuoco vivace, aggiungere lultima parte di burro, mescolare bene e condire con questa salsa ciascuna porzione di filetto. Servire subito, ben caldo. Ingredienti Asparagi (12 Unità) Burro (60 Grammi) Filetto di manzo (600 Grammi) Foie gras (300 Grammi) Madera (1 Unità) Pan carr(4 Unità) Pepe (q.b.) Sale (q.b.) Tartufo (q.b.) Orata all'anconetana Portata Secondo Numero di persone 4 persone Difficoltà 2/5 Durata 150 min Preparazione Pulire ed eviscerare le orate, sciacquarle velocemente sotto lacqua corrente e tamponarle con carta assorbente da cucina. In una terrina fare una marinata con lo scalogno e il timo tritati, la foglia di alloro ben lavata e spezzettata con le mani, il vino bianco, 3 cucchiai d'olio, un pizzico di noce moscata, sale e pepe. Mescolare bene per insaporire e immergere le orate. Far riposare in frigorifero, rigirandole spesso, per almeno 2 ore. Rassodare le uova in una casseruola partendo da acqua fredda 7 minuti dal bollore, farle raffreddare e sgusciarle, quindi dividerle a meted estrarre i tuorli. Aprire le acciughe, diliscarle e sciacquarle sotto l'acqua corrente per dissalarle. Ammorbidire la mollica del panino con laceto e spellare lo spicchio di aglio. Riunire il tutto nel mixer e frullare un minuto, regolare di sale e pepe e diluire con una quantitdi olio sufficiente a ottenere una salsa densa e omogenea (circa mezzo bicchiere). Trascorso il tempo di marinatura, scolare le orate e grigliarle su una piastra caldissima 6 minuti per lato, irrorandole con un cucchiaio della marinata. Trasferire il pesce su un piatto da portata e servire subito accompagnando, a parte, con una ciotola di salsa guarnita con qualche rametto di timo. Ingredienti Acciughe sotto sale del Mar Ligure (8 Unità) Aglio (1 Unità) Alloro (1 Unità) Noce Moscata (q.b.) Olio extravergine di Oliva Cartoceto (1 Bicchieri) Orata (1 Chilogrammi) Pepe (q.b.) Sale (q.b.) Scalogno (1 Unità) Timo (q.b.) Uovo (4 Unità) Vino bianco (Bicchieri) Triglie al rosmarino con fagioli bianchi Portata Secondo Numero di persone 4 persone Difficoltà 1/5 Durata 30 min Preparazione Far imbiondire la cipolla tritata in due cucchiai d'olio, quindi versarvi i fagioli bianchi, far insaporire e coprire a filo con acqua fredda. Appena spicca il bollore, eliminare la schiuma che si sarformata, abbassare la fiamma e cuocere coperti per 20 minuti circa. Scaldare 3 cucchiai di olio in una padella antiaderente, spennellare con il rametto di rosmarino quindi adagiarvi i filetti di triglia dalla parte della pelle per farli dorare leggermente. Salare e pepare, quindi spegnere e coprire un minuto. Aggiustare di sale e pepe i fagioli e completare con i filetti di triglia scottati e rosmarino a guarnizione. Ingredienti Cipolla (1 Unità) Fagiolo Cannellino di Atina (600 Grammi) Olio extravergine di Oliva Cartoceto (5 Cucchiaio) Pepe (q.b.) Rosmarino (q.b.) Sale (q.b.) Triglia (800 Grammi) Melanzane marinate Portata Contorno Numero di persone 4 persone Difficoltà 1/5 Durata 90 min Preparazione Mondare le melanzane, eliminare il picciolo, lavarle e asciugarle. Porle in un colapasta cosparse di sale grosso e coperte da un peso e lasciarle spurgare per 30 minuti. Quindi sciacquarle e asciugarle accuratamente, infarinarle e friggerle in abbondante olio d'arachidi ben caldo. Fare un trito di aglio, prezzemolo e peperoncino e mescolare in una terrina con l'aceto. Disporre le melanzane fritte in un vassoio e irrorarle con la marinata. Far insaporire per qualche ora (o mezza giornata), e servire. Ingredienti Aceto (1 Bicchieri) Aglio (1 Unità) Farina (q.b.) Melanzane (2 Unità) Olio di arachidi (q.b.) Peperoncino (1 Unità) Prezzemolo (q.b.) Sale (q.b.)