Polo SBN Biblioteca Universitaria di Pisa

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Polo SBN Biblioteca Universitaria di Pisa
Num. 7,
Pisa, Domenica 16 Febbraio 1913.
ANNO XXI.
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Il Ponte di Pisa
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GIORNALE POLITICO AMMINISTRATIVO DELLA CITTÀ E PROVINCIA
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ABBONAMENTI: per nn Pune lire 5: per un semestre lire 3. Per abbonarsi
basta mandare una cartolina vaglia all'Amministrazione del Ponte di Pisa.
Uffici di Redazione e Ami') in i st razione : Via Giosuè Carducci, n. 9, Pisa.
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La guerra fra i turchi e gli alleati ha preso nelle ultime ore
1' a.spetto di una grande tragedia. Ma al solito la Turchia fa sventolare, ma da lontano, la bandiera della pace.
A Roma è morta Rosa Sarto, sorella del Papa Pio X.
La Camera ha discusso la legge sulle farmacie.
In Libia riabbiamo la quiete, dopo la ribellione araba in Circ.
naica che pare del tutto sedala. Da Tripoli informano delle solenni
onoranze rese ad Henni al tenente De Bernardi assassinato il mese
scorso. Il Governatore generale Ragni ha compiuto il primo intero
viaggio ferroviario Tripoli - Azizia lungo Suani- Beni -Aden- AZi2ia.
I NOSTRI DEPUTATI
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L' on. Dello Sbarba ha domandato di interrogare il Ministro di Agricoltura per sapere se intende provvedere, senza ulteriore indugio all'invio al Consorzio Antifillosserico di Pisa della
quantità di legno americano (talee e barbatelle
americane) richieste in numero di 300 mila per
impianto di nuovi vigneti.
M■11.
Per i Vigneti della nostra Provincia
A commento ed a schiarimento della interrogazione dell' on. Dello Sbarba possiamo aggiungere quanto segue:
Il Consorzio Antifillosserico di Pisa chiese,
molto tempo fa, al Ministero di Agricoltura trecentomila piante americane (talee e barbatelle)
per la ricostituzione dei vigneti della nostra
Provincia largamente distrutti in questi anni
dalla fillossera.
Il Ministero accoglieva solo in parte la domanda e ne accordava cinquantarnila.
Il Presidente del Consorzio, marchese Serlupi,
rinnovò la domanda per le altre piante, assolutamente indispensabili: e nello stesso tempo si
rivolgeva ali' on. Queirolo perché patrocinasse
presso il Ministro l' accoglimento della domanda
del Consorzio antifillesserico.
L'on. Queirolo mandava immediatamente un
memoriale all'on. Nitti, Ministro di Agricoltura,
nel quale dimostrava la necessità e la urgenza,
per gli agricoltori pisani, di avere tutte le trecentomila talee e barbatelle, anche in considerazione della impossibilità nella quale ormai gli
Stessi proprietaríi si trovavano di provvedersene
altrove, in Francia ad esempio.
Nel suo memoriale l'on. Queirolo rivolgeva
al Ministro le più calde premure perchè la domanda del Consorzio pisano fosse accolta nella
sua integrità, come il bisogno dei vigneti piselli
richiedevo.
Di questi giorni l'ori. Queirolo rinnovava ali' on. Nitti nuove snllecitazioni per la concessione
del legno richiesto.
Facciamo augurii perché l'on. Ministro secondi le premure dei due Deputati della nostra
Provincia e le giuste domande dei nostri agricoltori.
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va.
Pubblichiamo il telegraingia col quale il Ministro Nitti ha risposto alle premure dell' on.
prof. Queirolo.
Deputato Queirolo, — Pisa,
Stante la limitata produzione dei vivai governativi e l'obbligo di concedere ai consorzi antifillosserici il legno per l'impianto di vigneti, piante
madri e sperimentali, rimase poco legna per distribuzione ai viticultori. Anche gli acquisti i n Franc i a
non furono pari ai bisogni : l Ministero dovette
perciò ridurre notevolmente le richieste fatte dai
consorzi per la distribuzione ai privati. Tuttavia
furono assegnate al Consorzio pisano complessivamente cinquantasettemila talee di mora innesto, ventiquattromila barbatelle selvatiche, trentamila talee
barbatelle : dalla Scuola superiore di agricoltura di
Pisa verranno inoltre distribuite ai viticuitori della
provincia centoquattromila talee di mora e quarantaseimila baibatelle selvatiche. Non ho potato fare
di più, ma terrò presente il tuo vivo interessamento
pel caso nii sia possibile, come spero, concedere altro
materiale. Saluti. Ministro NITTI.
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Si pubblica la Domenica
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l'alfrancazione del pedaggio dei ponti sull'Arno
J.
Gli Uffici della Camera han discusso la legge
per P affrancazione del pedaggio sui ponti sul1' Arno nella nostra Provincia.
Sono stati eletti Commissari insieme ad altri
anche i nostri due deputati on. Sighieri ed on.
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Dello Sbarba.
La Commissione redigerà la relazione da presentare alla Camera; e noi ci auguriamo che sia
approvata, perchè la Legge tanto invocata dalle
popolazioni interessate rappresenta un atto di
giustizia.
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-
LA NAVIGAZIONE DELLA TOSCANA
Come altra volta abbiamo accennato le pre-
mure per ottenere i maggiori vantaggi, dall'applicazione in Toscana della•Legge sulla navigazione fluviale sono incessanti.
Già con Reale Decreto furono classificate in
seconda le due linee Livorno - Pisa - Pontedera Firenze e Livorno - Pontedera. Ed ora fervono
le pratiche per stornare il pericolo che uguale
classificazione non ottengano altre linee sii acqua
tra queste importantissime quelle a monte della
Botte ; per le quali gran parte della Lucchesia e
tutta la parte della provincia pisana in destra
dell'Arno saranno sottratte all'isolamento che
oggi ne paralizza le molte latenti energie.
Mercoledì un' apposita Sotto - Commissione,
costituita per l' iniziativa dell' on. senatore Orsini Baroni, veramente benemerito, che tanto
interesse spiega anche per questo ragguardevolissimo servizio, tenne una proficua adunanza
in Pisa, ed unanime fu il pensiero dei rapprescusanti delle Provincie interessate nella grave
questione.
Questa della classificazione è la cosa più importante nel nomento attuale, parche se otterremo l'assegnazione di queste linee di acqua alla
seconda classe, ne vedremo eseguiti i lavori ;
diversamente temiamo che non arriveremo in
porto. Onde ragionevoli ed opportune sono le
insistenti pratiche che svolgono gli Enti interessati.
Riguardo però alla. esecuzione dei lavori per
le predette due linee di acqua Livorno -Pisa Pontedere. - Firenze e Livorno - Pontedera, a prescindere da altre questioni che or non è il caso
di toccare, dobbiamo tener presente che è impossibile far qualche cosa di concreto finché non
sia stato emassato il relativo regolamento per la
esecuzione della Legge. Basta scorrere gli articoli della Legge medesima per subtto capire che
senza il regolamento non è dato muoversi.
Or bene: come per la classificazione, così per
sollecitare la promulgazione di qnesto regolamento non si d tregua da chi è preposto a creare
la pronta attuazione delle opere che debbono dare
specialmente a Pisa la risurrezione economica.
Il regolamento in parola pur troppo costituisce
per ora un desiderio ; auguriamoci che le autorevoli premure che si fanno incessantemente ne
affrettino la pubblicazione.
.
PRIMAVERA DI LIBERTÀ
La guerra in Libia non ha segnato soltanto
una conquista coloniale, tua anche una conquista
morale: quella dell'affrancamento della coscienza
della Nazione da un lungo stadio di servitù. Certo
la impresa guerresca ci ha fatto tutti più degni:
abbiam sentito rifinire per le vene il coraggio,
nei nervi l' attività, nei cuori 1' entusiasmo. È
stata una risurrezione, una rigenerazione in perfetta regola. E la concordia in questa energia
salutare ora pare che dia luogo ad ogni altra
energia concorde di anime, anche a quelle che
fatalmente richiamano l'indirizzo della nostra poRie.a alle pure sorgenti liberali.
Da qualche giorno noi assistiamo allo spettacolo solenne che si svolge qua e là per l' Italia
per la rivendicazione di ogni principio di libertà,
per l'affermazione di ogni intento civile e democratico.
Il senatore Salmoiraghi lancia da Milano l'appello per la istituzione di una grande Società
costituzionale che colleghi le forze liberali democratiche in una ozione di difesa contro i comuni
avversarli perché l' ora solenne della vita italiana e l'imminenza della situazione determinata
dalla nuova legge elettorale, impongono la necessità di una unione di tutti gli elementi sinceramente democratici e liberali, la quale voglia
egualmente opporsi Ad ogni tendenza confessionale e ad ogni tendenza sovvertitrice p. E l'onorevole Salmoiraglai è lucido e previdente nell'apprezzare la inframmettenza nella nostra vita
pubblica del così detto partito cattolico che i non
ha mai avuto nè potrà mai avere una consistenza
politica in Italia se non sia clericale, se non si
proponga cioè le rivendicazioni politiche del
Papato e.
A Roma si prepara il Congresso delle Asso-
ciazioni democratiche costituzionali e con rinno-
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PUBBLICITÀ: per avvisi rèclame in prima pagina L. 3; in seconda L. 1,50;
in terza L. 1.00; in questa L. 0,50 per ogni linea o spazio di linea (Pag. ant.).
Per avvisi finanziari, industriali, commerciali; per iuserzioni; per necrologie; per
rèclaine in cronaca, diffide, comunicati, ecc. ecc. prezzi da contrattarsi.
vata fede e con ardente fervore si ricostituisce
il partito su basi più solide, più ampie e più
feconde.
Anche il Governo, per bocca del Ministro di
Grazia e Giustizia, riafferma la laicità dello Stato
contro l' invadenza clericale e compie la più fervide ed eloquente manifestazione di patriottismo
e di italianità.
La stampa liberale, una di propositi e di aspirazioni, si apparecchia alla nuova battaglia per
la civiltà ponendo nettamente in rilievo i termini della questione. Essa dice: l' Italia è cresciuta in potenza econdmica, intellettuale e morale; ne sono indici non dubbi il benessere diffuso
e la meravigliosa rivascita della nostra anima,
del nostro eroismo, della nostra fede. Or quando
il partito cattolico paria agli italiani di usurpazioni, di spoliazioni, di rivendicazioni temporali.
stiche con disperati appelli allo straniero, mostra
di non intendere l'ammaestramento che deriva
da questa semplice constatazione : che dal 18 1
ad oggi sono trascorsi ben nove lustri. Ciò che
vuol dire che l' Italia ha formato le sue ossa di
nazione libera, ha consolidato l'edificio della sua
unità conseguendo una vigoria politica innegabile, cementata dal consenso e dell' affetto del
suo popolo che la vuole libera, grande, indivisibile, eterna come Roma sua madre,.
un consentimento che tutti ha riunito, Governo, Popolo e Re, e che fa tutti ugualmente
responsabili nella cura vigile e gelosa delle prerogative dello Stato e nelle sacre necessità della
patria; perché è bene che senza equivoci e senza.
sottintesi sia avvertito il Vaticano che l' Italia
ora e sempre è intenta ed operosa nella sua alta
missione di luce, di progresso, di civiltà nel mondo.
. Salutiamo la nuova primavera di libertà che
sorge irradiata di tutti i bagliori più puri ed
auguriamo che non la turbino mai più le bufere
della nostra. discordia e del nostro scoramento.
-
"ISABEAll„ AL R. TEATRO VERDI
(Versi di Luigi ittica — Musica di Pietro Mascagni).
PRIMA PARTE.
La tenzone d' amore.
La scena si apre sul Castello sontuoso e magnifico del vecchio Re Raimondo.
Re Raimondo, che ha perduto i suoi due figli
maschi, è desolato della assenza dell'unica figlia
Isabeau, la casta e sempre velata regina, andata
cou le sue due fide ancelle, Ermyntrude ed Ermyngarde, in pio pellegrinaggio a un santo eremo
tra i monti.
il pellegrinaggio fu consigliato dal cancelliere
Cornelius. Al ritorno di Isabeau gli araldi ripeteranno il bando della lizza aperta Per una tenzone d'amore, per trovare nel vittorioso cavaliere,
un marito ad Isabeau e un successore al trono.
E quando Isabeau torna dai monti, Royer, araldo,
maestro di cavalleria, grida il bando :
« Oggi, dì quinto del fiorito maggio,
neli' anno del Signor mille e dugento,
nel nome del possente nostro re
apro la lizza a una Tenzon d' amore
« Per gli occhi al al core »è il motto: e indice l'armi!
Non con ferro ferir di lance, stocchi,
azze o pugnali, ma ferir € con gli occhi! »
Non sorte d' armi, ma l' umano ardore
d' soia pupilla che riveli : Amore!
Aarf: in soave premio il vincitor:
lsabeau casta la persona e il cor! >
Isabeau è accolta dal popolo con canti di gioia
e taimondo le annunzia :
c Già per terre e castella fei bandita
la bionda tua bellezza ».
I cavalieri che son accorsi a stormi, alla lizza
conese, si contenderanno il core della figlia di
Re che sarà la sposa e la madre di Re.
E alla lizza -- le dice il padre — tu apparirai
in veste aperta : non in chiusa tonaca ; senza
qusl manto che, qual monaca, tutta ti nasconde...
Isabeau si ribella al volere paterno. Interveirà al torneo, ma nel manto bianco, che è la
sul gloria, e che la fa sicura e forte quanto un
cesellare in ferrea armatura.
Giungono dalla campagna Giglietta e Folco,
noma e nipote. Messer Cornelius vorrebbe cacciali dalla Reggia, ma Isabeau vi si oppone.
E Giglietta, allora, le narra che, moribonda,
ha fatto molta via per rovi e spine, per venire
a laciarle i piedi e per donarle due colornbelle
biaiche.
E presenta ad Isabeau le colonabelle e tutto il .
su. avere: Folco, che
.... è nato boscaiuolo:
ma avvenne, un giorno,
eh' ei vedesse una nobil cavalcata
pe'l bosco intorno
cacciare!.... E fu finita!
Da quel dì la sua vita
mutò! Poi?... Pensa e pensa!
e agogna!..
e sogna I...
Oh, la vita agitata!
Io, un po' melensa
con Folco (è il nome suo)
mi son detta allotta :
Andiam da Reginotta
per dirle: Fallo tuo!
Folco è vergognoso del piccolo dono delle no-
lonibelle, e dice ad Isabeau che non è quello il
suo don:
.... Il dono mio chiamare
voglio dal cielo; e spazio vincerà:
e sotto il sole lo vedrai passare
al trionfai mio grido... e scender qua!.
Isabeau, sorpresa, domanda
Un tuo dono?,.. Dal cielo?....
E Folco :
Si, dal cielo!
e corre dove vede aperto: e s' affaccia al balconcino marrnoreo ; e con grido di falconiere, acuto
e vibrante, emette tre lunghi richiami, come provetto strozziere ; ed ai richiami aggiunge l'eccitamento della voce sua :
Tu ch' odi il mio grido,
scruta le vie del cielo con lampo d'ira nera,
e con fremiti d' ala gonfia la tua gorgiera
e abbandona il tuo nido!
Ed il falco scende, e Foleo lo presenta, piegandosi in ginocchio, ad Isabeau, che stende la
mano inguantata; il falco posandovisi, vi lascia cadere una piccola macchia : è una goccia di sangue
e
che rifulge e brilla
come rubin che in fronte ti scintilla!
Isabeau accetta le colombe e il falconiere.
*
Avviene la tenzone — Isabeau rifiuta tutti i
cavalieri —; che, sdegnati, gittano i guanti ai
piedi di Re Raimondo.
Uno dei cavalieri, allora si rivela per Ethel,
nipote di Raimondo, figlio cioè di un fratello,
che fu già concorrente al trono di Raimondo.
Ethel, per ammenda ai torti paterni, chiede di
raccogliere la sfida dei cavalieri.
Il Re sta per consentire; ma messer Cornelius
con perfido pensiero propone che il giudizio sia
rimesso ad un Consiglio, il quale anziché concludere il matrimonio fra Ethel ed Isabeau, eccita
le ire del Re contro il popolo.
— Non ha il popolo, forse, inneggiato al bell'atto di Ethel?
Così l'insidia di Cornelius, che è irritato con
Isabeau, perciò non gli permise di scacciare
Folco, riesce pienamente.
La Reginotta si pone fra il padre e il popolo
proclamandosi sola colpevole della fallita tenzone.
E allora Raimondo s'abbatte su lei, con una punizione terribile
Colpevole è il tuo orgoglio!
E di questa vanità punirti voglio!...
Allor che il sol sia giunto a mezza via,
sulla bianca chinea cavalcherai
traverso alla città....
« ignuda tutta, a ingiuria d' occhi e rai,
di popolo e di sole!.... »
Isabeau si fa in viso di fiamma, poi pallidissima si solleva lentamente fissando il padre e,
lentamente, raccogliendosi tutta nel suo manto,
risponde con vocef.4fe rma :
— Così sia!
•
Il popolo ha un urlo di sdegno dapprima, di
entusiasmo poi : e si prostra ginocchioni e bacia
dove lenta passa la fanciulla sempre chiusa nel
,
manto che le avvolge tutta la persona, come una
Vaporosa nuvola candidissirna.
SECONDA PARTE.
Il meriggio. - Per morire
Qua.ndo s'alza la tela il popolo è radunato e
decide di non guardare Isabea.0 quando cavalcherà nuda attraverso le vie della città. Le finestre rimarranno chiuse ; le piazze e le vie deserte di ogni gente, le campane suoneranno a
stormo ; le bandiere sventoleranno e tutti innalzeranno al cielo preci e canti trionfali':
Un vegliardo dal sommo della torre del palazzo decreta :
Che s'occhio urna n per frode o per ventura
guardasse fuori da finestra o porta,
feritoia, vedetta od apertura,
abbia per noi la sua pupilla morta.
Ed il popolo :
Si! Dia in quegli occhi ognun aspra fenda
finchè la luce dentro vi sia muta.
Le donne :
La Vergine cavalchi senza velo,
nuda ma casta, nuda e immacolata,
chiusa in un manto pio di sol e cielo
come se ancor nel manto suo ammantata!
Folco che ha accompagnata la nonna fino alla
più vicina barriera, rientrando in Corte e sentendo la voce del vegliardo dall'alto della torre
bandire il desiderio di un pupolo e le voci della
folla tumultuante di ebbrezza rispondere con urli
di gioia minacciosa, ha un tuffo al cuore. Non
sente ammirazione alcuna per questo falso eroismo e lo giudica vana ostentazione di affetto
popolare per la Reginotta ed interpreta la decisibne presa come un'atto di ferocia e di viltà.
E tutto compreso di questo suo ragionamento,
allo scalpito della chinea che gli annunzia il ritorno di Isabeau, sale sull'alto giardino pensile
e getta di lassù fiori e pronunzia parole inneggianti alla gloria ignuda di Reginotta, rendendosi così meritevole della pena di morte bandita
dal vegliardo.
Isabeau appena scorge Folco lancia un grido
di sdegno. Dalla città prorompono urla selvag.
gie; tutte le case si aprono e la plebe si rovescia
nelle vie bestemmiando ed imprecando. La folla
s'avventa su Fola°, che a stento è strappato ali' ira popolare dal cavaliere Faidit accorso insieme
al Contestabile ed al Gran Prevosto.
Appaiono il Re e la Corte ; arriva anche
Isabeau, stranamente trasformata : tutta bella
per sdegno onde avvampa, con i capelli disciolti
e sconvolti pel veloce cavalcare della chinea libera per la città deserta... Scorge Folco e grida:
— Folco
Questi con profonda dolcezza risponde
— . Per morire»!
TERZA PARTE
La sera. - Le nozze d' Isabeau.
La scena rappresenta la parte del castello di
Re Raimondo che mette in comunicazione le
prigioni e gli accasermamenti degli armigeri colla
piazzetta della città ove vengono eseguite le alte
opere di giustizia.
In alto è l'oratorio regale che fronteggia il
giardino pensile. La porta dei sotterranei che
conduce alle prigioni è in basso e si apre entro
ad una volta tetra sopra una scala tortuosa ed
oscura.
Isabeau ha l'anima in tumulto e ricordando
il suo primo incontro con Folco, canta :
Venne una vecchiarella a la mia Corte;
voce e tremola implorò
e del mio cor così schiuse le porte
m' affidò Folco e al bosco suo tornò.
Con occhi dove un' anima tremava
Folco ne' miei tremante s' affisò;
con occhi dove un' anima sognava
nella pietà de' miei Si rifugiò.
E gli occhi miei d' ignota umanità
vider la luce trionfale e forte;
io da un desio fui vinta di pietà...
E questa mia pietà gli dà la morte!
con tarda
Folata di Vento!
Commedia in tre atti in vernacolo pisano
di ARTURO BIRGA
GUIDO. Già.... un anonimo l' ha rivelato tutto con
una lettera che s'è preso pensiero di spedire per espresso,
calcolando che essa arrivasse nel momento 'n cui babbo
e mamma, con alcuni amici e conoscenti, stavano festeggiando con un pranzetto, la mia laurea..
ADELIA Ah! (continua a piangere più convulsamente).
GUIDO.
(accarezzandola dolcemente, le rialza la
testa e la guarda in viso). Senti, Adelia, parlami sinceramente: non saresti stata tu a mandare quella lettiera?
ADELIA. (scattando in piedi, con fierezza). lo ?!
E m'hai 'vesta stima, Guido?
Gutoo. No, no!...
Ti giuro sulla testina riccioluta der nostro
angiolino ch' un ne so nulla!.. Oh vorrei che Dio un
me lo facesse più destare se ho, anco lontanamente,
pensato a commette' questa viOnccheria t
ADELIA.
(l'abbraccia e la bacia di nuovo con trasporto). Oh lo sapevo, n'ero troppo certo!.. Del resto
è stato bene, sai?... Quello ch' un ho avuto 'l coraggio
di fare io l'ha fatto l'anonimo... Egli m'ha tolto da
una penosa situazione dalla quale non avrei mai troGUIDO.
E
Ah questo solo, questo è il triste ver
che nu tortura l' anima, il mio cor
tutto il mio sangue, tutti i miei pensier!...
Ed è colpa! E rimorso! #d è dolori
Arriva Giglietta ed implora Isabeau perchè
le salvi la vita del nipote. Isabeau promette,
giura sulla propria vita di salvarlo. Ordina al
cavaliere Ethel di andare nella prigione a vedere
Folco.
Folco però dorme ed il cavaliere ritorna. Isabeau rimane turbata : non può comprendere come
nella attesa della sua imminente e tragica morte,
Folco abbia potuto nella prigione addomentarsi.
Cade sull'anima inquieta della fanciulla l'incubo
di un mistero inpenetrabile. Il suo stupore aumenta e si sente ancora più addolorata, quasi
offesa.
Cade la sera e Folco è condotto alla presenza
di Isabeau.
Come dalle profodità misteriose delle anime e
dalle tenebre della incertezza umana sorgono la
verità e la luce, così su dai cuori per le labbra
prorompe il grido trionfale dell'amore.
Isabeau presa da un dolcissimo languore in
muta contemplazione di Folco che la guarda, si
trasfigura e grida :
I tuoi occhi!.... Gli aperti
Isabeau
O Falco mio!
Folco
Mio amore!
E gli occhi!
E tutta anche la vita!
Sale dalla sottostante piazzetta e si espande
pei larghi vani delle arcate la rossastra sanguinosa luce delle torcia: dalle finestre che, su colonnine binate, in alto, aperte corrono seguendo
l'ordiste delle arcate appare fuori la parte alta
della città tutta bianca nel plenilunio e, sopra,
il cielo intensamente sereno scintillante di stelle.
TESTE e TASTI
purifica.
Luce è memoria! Gli occhi
Rimembrano!
Arditi e vivi guardano
e, peggio ancora,
rinarrano!
E Folco :
Giusto è dunque l' Editto!
Sol morte oblia
che è tenebra.
Isabeau con un grido ad un brivido di terrore
incita Folco a fuggire, ma il giovane innamorato
vuoi morire
Lasciami
morir!.... Son io
che supplico!
Un'ultima preghiera....
Perdona gli occhi
colpevoli!....
Ma Isabeau assarta in un pensiero non lo
ascolta. Una subita gioia irradia il suo viso.
L'enigma che ha angosciata la sua anima si dissolve ed esclama
:
Isabeau e Folco :
V ottima!
occhi soltanto
colpevoli 1
La colpa è dei tuoi occhi
che invano pianto
e trascinandosi ginocchioni fin presso lei, con
voce di suprema preghiera implora :
Folco :
Io ti veggo Liabeau!...
Ho gli occhi spenti
Ma veggo il sogno d' or.... il sogno mio!
'
La Pentolaccia al Nettuno.
Splendida, vivace, briosa, la grande adunanza dì
Domenica scorsa al Grand Hotel Nettuno e ne va dato
intero il merito agli amici avv. Armando Galleani,
Vincenzo Della Bianca e Giovan Battista Maruzzi che
la promossero.
Vi intervennero: la nobil donna contessa Franceschi
Bicchierai, la contéssa Rosselmini - Ricciardi e signorina, la nobil donna Orsini-Baroni, la contessa Agostini
Della Seta colle figlie contessine Paola e Maddalena,
la nobil donna Appolloni colla figlia signorina Luisa,
la contessa Irene Giuli, la signora Resio, la signora
Traxler, la signora Pierini, le signorine Beatrice, Eleonora e Maria Borrini, la signora Bianchi-Monzoni, la
signora Ieri, la marchesa Pareto-Centurione e signorina,
la contessina Catanti - Boezi, la marchesina Imperiali,
la signora Maioli, le contessine Gloria, la signorina
Maria Teresa Rossoni, signora Pitigliani e signorina,
la signora Fontana, le signorine Maggi, la signora Bertozzi, la signora Maruzzi e signorine, la signora Fucini
e signorine, la signora Corcos e signorina, ed altre
moltissime.
Eppoi il colonnello Resici, tenente colonnello Pastori, maggiore Maioli, comm. Pierini, cav. dott. Traxler,
tenente Gloria, barone Carranza, conte Cordera di Montezemolo, avv. Franceschi, conte maggiore Curini Galletti, Min, avv. Delterra, marchese Pareto, dott. Rossoni ed una simpatica schiera di ufficiali, di studenti
e di giovani ed instancabili ballerini".
Il ballo durò dalle t() alle ore 25 e terminò dopo
un brillantissimo cotillon diretto con grazia e con valore dalla distinta signorina Maruzzi.
Table a the squisita ; amabilità insuperabile.
;
Ma gli occhi dello sposo
non danno offesa
tiè ingiuria....
E Folco :
.11 mio sogno!...
.11 mio sogno!....
Amore!....
Amore
La profezia di Dio!... La gran parola
dal mistero d' un sogno rivelata!
Io vivo in te trionfalmente, o amor.
E Isabeau :
Sogno di cose che s' avvera! — E in core
io t' entro! E stanca d esser sempre sola,
chiedo asil al tuo cor che in' ha sognata
lo vivo in te trionfalmente!... o amori
e la fanciulla sale la scalea che mette alle stanze
regali per gridare al Re, suo padre, la novella
di essersi finalmente piegata ai suoi comandi
scegliendosi uno sposo.
Messer Cornielus però veglia e mentre Isabeau è salita dal Re, egli, rafforzato anche dal
Vegliardo che agita l'Editto di morte, eccita il
popolo.
Folco è trascinato in piazza legato al rtgo.
Accorre Isabeau ma non più in tempo per
salvarlo. Il rogo divampa. Isabeau in uno slincio
di suprema disperazione, si slancia tra le fio me
e s'avvicina a Falco.
per sempre tua, così.. Così! .. Mi senti.
vato modo di uscire.... « Cosa fatta capo ha di:e 'I
proverbio... Oramai tutti, nel mi' paese, conoscmo il
nostro amore....
ADELIA. Gesù mio, Maria santissima!
Gumo. ..E molti hanno apprezzato i miei sintimenti e il mio modo d'agire verso la m/a famigía....
ADELIA. Ma dunque è successo quarcosa di grae?...
(abbracciandolo con dolcezza). Via, via, Guido, dimmelo,
dimmelo ... voglio saper tutto!
GUIDO. Mio padre, in seguito a quella lettera nonima, m'impose una cosa orribile.
ADELIA. Quale?...
GUIDO. Quella di troncare i miei rapporti con
ADELIA. (avviticchiandosi, con disperazione a ei).
E lo farai?... Lo farai Guido?... Oh, no, no, di mi
ch'un lo farai; dimmelo dimmelo o mi vedrai 'a are
un picchio 'n terra, morta a' tu' piedi !
GUIDO. Adelia, Adelia chi ti dà la forza di arlare così?...
ADEL1A. Si, si hai ragione : se dubitassi anch ora
t'offenderei!... Sei troppo bòno per commette' un vigliaccheria simile._ per arrivare al punto di sba onartni co' la tu' creaturina!.. Oh pensaci, pensaci, do
a quello ch' ho fatto per te... Pensa che per v ti
bene t' ho dato 'vello 'he avevo più sacrosanto: l'on !
Pensa che per er tu' affetto anch'io ho rinunzia a
quello de' mi' genitori, 've du' poveri vecchi che p a
La Pentolaccia in casa Wobbe.
I signori Wobbe radunarono nella loro casa ospitale una bella fiorita di signore, signorine e signori
per solennizzare la c Pentolaccia
L' ing. Girometti diresse le danze, piene di entrain;
si servì un buffet sontuoso e copioso ; e si svolse un
concerto piacevolissimo nel quale il dott. Poli (violino)
e la signorina Melania Wobbe (piano) dettero prova
della loro grande abilità.
Gli intervenuti : signore Ieri - Ciniselli, baronessa
Della Noce, Carozzi e signorina, Mungioli, contessa
Lami, Vachetta e signorina, Marcacci, contessa Cayla
e signorine, Miss Ball, Baldi e signorina, Manfredi e
aignorina, Nelli e signorina, Poletti e figlia, signorina
Nardi ; e poi i signori avv. Lami, prof. Maltese, il
dott. Poli, gli ingegneri Tenti, Girometti e Stefanoni,
gli studenti Magrassi, Rusca, Canicci, Niccolai, il
prof. D'Agata, il dott. Vachetta, i ragionieri Lucarelli
e Pizzari, i fratelli Mungioli e Larnbertini,
Chiellini, Boyer, Benvenuti, stino Ponziani, Vittorio Fontana, Adolfo Del Gigia,
Carlo Monti, Aristide Riparbelli, Carlo Riparbelli,
Carlo Favre, Pietro Monti, Michele Girandi, Palmiro
e Alfredo Giurlani, Pietro Conti, Andrea Beccarla,
Amerigo Braccini, Olinto Giandotti e Eliseo Fontana.
Fra le signorine : la sig.na Gina Poli, Vittoria
Mosca, Iole Giurlani, Luisa Ponziani, Assunta Magni,
Elena Simoni, Assirta ed Evangelina Favre, Giuseppina e Margherita Antonelli, Agostina e Vincenza Girardi ed altre ; e fra le signore : Simoni, Marchetti,
Ponziani e Beccaria.
Il lunedi di Casa
Magnifico per eleganza e per cordialità il ricevimento di Lunedì nella casa dei conti Alberto ed Irene
Giuli.
Ecco i nomi : nobil donna Arianna Orsini-Baroni,
Pierini, Baduel, Appolloni e signorina, Traxler, Morelli-Gualtierotti, Gagliardi e signorina, contessa Franceschi-Bicchierai, Resio, Carozzi, contessine Agostini
Della Seta e Cotanti-Boezi, Fontana, Della Bianca e
signorine, Maruzzi e signorine. Table a the sontuosa,
signorile.
Il ricevimento di casa Giuli.
La Nobil Donna Contessa Irene Giuli, lunedì t'7
corr. non terrà ricevimento per un sentimento di carità
e di squisita gentilezza in riguardo alla Conferenza I
volontari per l'Affrica a indetta per lo stesso giorno
(17 corr. nella sala dell' Miei Nettuno, ad ore i6
precise) a beneficio della redenzione degli schiavi.
Il prof. Briganti.
L' amico prof. Gabriele Briganti, colto, studioso, diligentissimo Bibliotecario a Lucca, è stato promosso
per merito. Gli mando tante congratulazioni.
Branca, commendatore.
Il Re d' Italia ha conferito la commenda della
Corona d' Italia al bravo, operoso, ed intraprendente
industriale milanese Bernardino Branca, titolare della
grandiosa ditta Fernet Branca.
Ral legramenti.
I versi: 11 Convegno.
Dunque, t' aspetto. Non devi tardare,
dolce amor mio soave e sorridente
ti aspetto, palpitante, fra la gente,
chè nessuno ci possa smascherare
Io fingerò, mia cara di guardare
da un' altra parte, come niente:
e tu m' imiterai, naturalmente,
fingendoti già stanca di aspettare.
Te ne anderai così, sola soletta,
nascondendo un ironico sorriso
sotto i ricami della tua veletta.
Ed io, così, mio ben, ti seguirò
senza sospetti, e tu dal bianco viso,
forse ancor mi dirai, torbida: — No!
h,
L' effemeride storica.
Muore ad Arezzo (1858) Antonio Guadagnoli (e vi
era nato il 15 dicembre 1798) poeta faceto e satirico,
che con i suoi scritti aiutò assai il movimento unitario
italiano.
I proverbi.
Poco cibo e nullo affanno, sanità nel corpo fanno.
— I medici e la guerra spopolano la terra.
Logogrifo.
Se mi leggi dal capo sino al prè.
Oppur dal piè mi leggi sino al capo,
Nome senza pietà ritrovi in me.
Spiegazione del Giuoco precedente:
BACCAt- LARI — BACCALARI
La Pentolaccia alle Cascine.
Domenica scorsa ebbe luogo nella Rea! Tenuta
alle Cascine Nuove un trattenimento di ballo con
I' intervento del maestro Telesforo Mutti e dei signori
Adolfo Burchi e Alfredo Carlini con i loro strumenti.
Fra i signori si notarono : il cav. dott. Dario Simoni, il dott. Gino Marchetti, Arturo Del Gigia, Fau-
Per finire.
Signori giurati, vi raccomando di
assolvere il giovane accusato, per non privarmi in avvenire della sua clientela!
Difensore.
di dammi a te, m'adoravano 'ome la madonna!.. Pensa
ADELIA.
GUIDO. (rasciugandole il pianto col fazzoletto,
dolcemente). Ma sì, ma sì, tesoro mio, tanto ci ho
bero benefico...
a tutto 'vesto, Guido : pensaci! . piange dirottamente).
pensato che proprio per l'amor tuo e per quello del
nostro piccino, anch'io ho rinunziato a quello dei
miei genitori...
ADELIA. (meravigliata). Cosa dici?!
Gumo. Dico che da cinque giorni sono uscito di
casa senza più tornarci... Rimetterci un piede significherebbe rinunziare a te ed alla mi' creatura!
ADELIA. (avviticchiandosi a lui). Ma te un lo
farai; Guido, vero?
GUIDO.s.) Non lo farò, non lo farò mai!.. Del
resto ho la certezza che spenta, in mio padre, la collera del momento finirà col perdonarci...
ADELIA. E se questo un lo facesse mai?
Grumo. Pazienza! Intanto io, finchè questo perdono
non verrà, starò sempre qui vicino a te ed al mio piccino... Tu seguiterai a lavorare, io cercherò, provviso-
riamente, di dare qualche lezione, qui in paese, poi
quando mi verrà assegnato 'l posto d'insegnante, se il
perdono sarà venuto ci sposeremo col consenso de'
miei e de' tuoi, se differente il caso, lo faremo egualmente... Però, ti ripeto, il perdono di mio padre non
dovrà tardare a venire.... Egli ha un temperamento
violento, irascibile, ma passato il momento di rabbia
e tornato nella calma, si sottomette facilmente...
—
La madonna santissima lo volesse!
Gusno. Oh conosco il suo temperamento di bur-
ADELIA.
(ride attraverso le lacrime). Si, Sì...
GUIDO. ...
Finite così tutte le nostre preoccupazioni,
ansie spariranno e la quiete e la feli-
tutte le nostre
cità scenderanno su noi a compensarci di tutto quello
che abbiamo sofferto in questi due lunghissimi anni di
dubbi e di lotte dolorose...
ADELIA. (continuando a piangere dalla commozione si abbandona completamente a lui ripetendo,
tra i singhiozzi) Povero Guido, povero Guido mio
quanto se' bòno!... (rimangono abbracciati per un po'
di tempo baciandosi appassionatamente).
:
SCENA III.'
NELLA.
–
DETTI E NELLA.
(di dentro, cantando):
.« E quando tu venivi a
casa mia
e La meglio seggiolina era la tua,
€ La meglio seggiolina era la tua,
Ora un vi vieni più l'ho data via.,. s
(Durante il suddetto stornello Guido e Adelia si
saranno sciolti dall' amplesso e, come allietati dalla
voce dell'allegra ragazza, si guarderanno reciproca-
mente sorridendo).
(Continua).
wer'" "'" -azzoas''ll5t
.
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eviene
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ne
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ratteri di obbligateria, e si spera per ciò nella sua
approvazi: n:•. Avvenuta l' approvazione occorrerà studiare l' affare con diligenze ed è da augurarsi che i
nietri comunisti rimarranno soddisfatti. Mi Decreto
&I 3 marzo 1595 allegate ad una istanze del 1780
disponeva she il navalestre di Calcinaia fosse tenuto
a passare gratis e senza verun compeuso tutti quelli
del Comune di Calsinaia: <i abolì nn sappiamo come
il decretto, si regie la tassa di cinque centesimi, si
fece ora l' abuso fino a 10.
Questo aumento ha apportato danni n tutti gli
abitauti di Calcinaia, specialmente agli esercenti, che
nelle Domeniche e altre feste vedevano concorrere al
loro paese gli abitanti della vicina Pontedera e di
altri limitrofi paesi ai quali era delizioso il soggiorno
nel ridente paese di Calcina:a.
La parte poi della popolazione posta alla sinistra
dell'Arno riesivsrebbe gran profitto dalla provvidenza
municipale, inquantochè per tutti che si devono recare al proprio paese, per affari (mateimoni, scuole,
pagamento di tasse, parrocchia, acquisto di generi di
prima necessità) quella enorme spesa che grava le famiglie per correspensione del tiansito può esiti-pararsi
ad una doppia tassa di famiglia. La risoluvione di
questa importante questione appagherà i desideri di
tutta la popola 'ione.
Laiatico (14) [Cerseevive]. - / eeg/ioneini ed
9am6acorti
e
Il Coniglio Comunale, riunitosi Lunedì scorso,
dopo alcuni spunti di polemica colla Siemens per
la illunsinazione elettrica e dopo le franche assicurazioni della Giunta che saranno cercati e studiati tutti i mezzi per un servizio più esteso e
con una spesa più lieve, si occupò del completamento della Suola Industriale e fece voti per
la sollecita esecuzione del nuovo acquedotto di
Filettole, dimostrandosi contrario ad una proposta (!) del consigliere Gatnbini che in attesa dell'acqua per tutti avanzò il progetto di un condotto provvisorio a San Piero a Grado, di un
altro condotto provvisorio a Marina e di quattro
l'optartene, come i quattro evangelisti, per la
città di Pisa.
L'on. prof. Queirolo, che era intervenuto els
l'adunanza fu acclamato e festeggiato dai colleghi del Consiglio. L'on. Sindaco senatore prof.
Buonamici gli rivolse parole di rallegramento e
di augurio alle quali rispose commosso il deputato di Pisa.
Il Consiglio si adnnerà ancora il giorno di
Lunedì I 7 per gli affari dell' ordine del giorno e
per il completamento della Giunta,
-
Alla Sapienza.
Insegnamento di lingue straniere. - Gli
esami di Marzo.
Gli esami di abilitazione all' insegnamento
delle lingue straniere avranno luogo nei giorni
14, 15 e 16 Aprile per le prove scritte: per quelle
orali e per la lezione pratica i giorni saranno
stabiliti dalle Commissioni esaminatrici.
ee Il Consiglio accademico ha deliberato che
gli esami della sessione di Marzo abbiano principio dopo le vacanze pasquali a decorrere dal
giorno 31 del prossimo venturo Marzo.
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Calcinala. (12) [Tesici. - Ancora i/ traghetto. Dissi che era corsa la voce del depennaineeto dal bilancio preventivo del Comune, delle L. 450 preventivate per l' impianto di un barchetto comunale; e la
voce pur troppo si é avverata e coloro a cui nuoceva
tale giusto provvedimento, si inorgoglirono e gioirono
pensando che l' affare così sarebbe stato addormentato.
Tutto al contrario: la Giunta con elaborata deliberazione ha sostenuto che la spesa preveduta a tale
oggetto neu è facoltativa ma bensì riveste tutti i ca-
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Tutti
Gli elettori monarchici del Mandamento di Piombino domanderanno che sia invalidata la elszione a
consigliere provinciale dell ing. Ferraccio Niccolini.
higeguere del Comune di Piombino, secondo il dispoeitivo di una sentenza della Cessazione di Roma del
28 Msegio 1912 che rileva : e per art. 25 della
Legge comunale e provinciale, sono esclusi dalla
,Aleggilnlitià a consiglieri provinciali tutti gli impiegati dei Comuni, senza clistinzione fra impiegati
tecnici e non tecnici.
i
cassiere.
. A n iN ET
Boo rO
goDOZaTrOgJoATRul.C50
c
L'Ing. Niccolini ineleggibile.
EMERENZIANO SALVESTRONI
Per la gita in Libia. - Il Comitato studentesco per la gita in Libia (hanno aderito alla
proposta dei nostri goliardi anche quelli delle
Università di Roma, Palermo, Messina, Genova,
Macerata, gli studenti dell'Istituto Superiore di
Milano e della Università Bocconi pure di Milano) è stato costituito dei signori: Giuseppe Calderai presidente, Celestino Verrucoli vice - presidente, Gianfranco Koristka segretario, Giuseppe
Leone vice - segretario e Lamberto Frescobaldi
ip i s a
D ott.SCIPIONE
SERRI
i
Ma:e: venture.
il teatro. - Domenica ebbero termine i veglioncini,
promossi a beneficio della Filarmonica e della Società
Nei 22.ostri. Comuni_
Educazione del popolo re Bieegna dire che solio tutti
A Cascina si va cercando inutilmente una soluriusciti divertentissimi e che vi han fatto furore le zione della tormentosa
crisi: dopo tutto quello che è
belle fanciulle del nostro paese, attraentissime nelle
accaduto, dopo le inutili prove di rimpasti, di concormorbide acconciature color rosa.
dati e di combinazioni, ora dignità e decoro pubblico
Domenica fu rotta la tradizionale Pentolaccia e impongono che si pensi
ad una ricostituzione ex-novo
furono distribuite cartoline ricordo illustrate, e dati dopo l'intervento di un Commissario che tutti annuoprendi, e diffuso largamente il brio più giocondo.
siano vicino e che tutti desiderano risoluto ed operoso
Meritano una viva parola di lode i musicanti ed per il riordinamento del bilancio e dell'azienda municiil C mitato alacre ed attivissimo.
pale. Noi sappiamo che Commissario sarà l'avv. Rebna.
Orcietico. (14) [Dente]. - nostri filodratnAl Comune di Palaia è stato inviato come commagici. Domenica 9 corr. nel nostro teatrino fu per missario prefettizio l' avv. Arturo Petessi, segretario
la terza volta rappresentata l' operetta in due atti capo del Comune di Pontedera.
c Pianella perduta nella Neve e.
L' elemento artistico tutto paesano ha davvero
superato ogni aspettativa.
La signora Concetta Stefanelli fa una Nannetta
Gioielliere e Orefice
insupsrabile tanto per la bellezza della voce, quanto
Pysi - Via Vittorio Emanuele Nani. 43
per la sua grazia indicibile. La gentil signorina Pia
Oggetti di novità; articoli per regali e
Sandroni, una vera attrice, tanto per il modo di canper nozze; Orologi delle migliori Fabbriche
tare. che per la interpretaziene, fu una e Ghita allegra
estere. (Oinègrt (Te. ecc.).
e esuberante di brio. \
e Nardino fu ben riso con tutto carattere dal- •••••••••••••••••••••••••••••484
•
sig. Giuseppe Mancini, dalla eimpatica e robusta voce. •
Lode specialissima poi al signor Ugo Stefanelli, che
Chirurgo primario dell' Oepedale di Livorno
nella parte difficile del Maestro :lel Villaggio seppe
dà Consultazioni in Pisa
definirsi ingegno versatile, seppe entusiasmare, seppe
( Via S. Maria, num. 24 piano terreno)•
renderei il beniamino del numerosissirno pubblico. La
parte di Tommaso con gusto affidata al sig. Guido
"l Martedì e Sabato a ore 17 ••
Stefanelli fu beuissimo sostenuta. Nè posso dimenticare
Recapito nella Farmacia Itossini
le Vecchie incartiate magistralmente dalle signore •
e
•••••••••0•••••••••••••••••••••
Annunziata Tani , Argentina Tsni, Dosolina N:ccolai
a trr iicee e Rsipi aar a tAr cbee r in
pe
nocti e
nè tanto meno i cori delle boscaiolo e dei boscaioli,
VEVA
eseguiti con perfetta intonazione e col inasminio brio. Mario (già Via l' Annunziata) num. 11,
PISA. S o no state le simpatiche boscaiole, le Isggiadre signoRiceve commissioni per qualunque lavoro; perrine Ida Tani, Giuseppina Matteoli, Ernestina Tamfeziona PaleSots per signora, per uomo etc. burini e la signora Fereande Niccolai; i bravi boscaioli Tiene ricco assortimento di generi di novità e di
i signori Fragometio Pecchioni. Temistoele Niccolai e eleganza. - Fa riparazioni anche nella stagione estiva.
Valentino Ghionzoli. Ha suggerito il simpatico signore
Alberto Gnalande
E come terminare senza un caldissimo elogio al
Lung'Arno Mediceo n. 10
dottore Sbragia Abramo, che con perfetta competenza
Telefono N. 96
e con seno totistico, ha concertato e diretto l'operetta?
ai
componenti
l'
orchestra
che
e come non fare elogi
da veri professori hanno contribuito alla riuscita?
Elettroterapia - noterapia - Aeroterapia
Il paese tutto si compiace col' egregio dottore che
Raggi Ren igen
rompere,
quando
vuole,
la
monotonia
di queste
sa
IALIIJM
attiene colline.
Reumatismo - Artriti - Gotta
Nevralgie - Nevrastenia - Paralisi
Lupus - Epiteliomi - Angiomi
RUBRICHETTA UNIVERSITARIA
:
CO,
I socialisti e le elezioni politiche.
In base alla intransigt nza :lel loro programma, già
deliberata ml loro selenne congresso, i socialisti si
preparano alla battaglia per tutti e cinque i collegi
della nostra Provincia. Avranno pochi voti, è vero, e
non se lo esscendon e ma compiranno una bella affermazione di principT.
Il Comitato della Federazisne socialista del Cellegio di Vicopisano, che pare in istato di debelezza
più di tutti gli altri Comitati. ha lanciato un appello
per la ricostituzione delle Sezioni ed ha avvertito che
se nel convegno collegi»le che dovrà aver lungo primi
che spiri il mese non sarà fatta la nomina del candidato socialista, que-to sarà indubbiamente nominato
dalla Direzione del partito nella sua riunione del
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8 al
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Maschi 11 - Femmine 14 - Nati morti 0.
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Comparini Ugo con Bersò Teresa, celibi - Lucatti
Orlando con Pippi Lina, celibi - Silvestri Gino con
Giusti Ida, celibi - Dini Angiolo con Dumetti Velia,
celibi.
MORTI.
Tazioli Augusto di anni 9 - Montani Giuseppe
coning. 64 - Gadducci Isola ved. Bini 65 - Lazzeri
Francesco Orazio coniug. 60 - Iacopi Adele nubile
61 - Sereni Orlaudo coniug. 27 - Mazzatiti Secondo
coniug. 61 - Scarame.11i Rubilante celibe 20 - Zas
!Asini Filotnene miei Morganti 53 - R:puli Virginia
negli ■.nginit 40 - Bolaffi Moisè coniug. 72 - Buoni
Adelaide ved. Benedetti 71 - Ciotti Angiolo celibe
65 - Croci Elena coniug. 41 - Masoni Natale coniug. 76 - Fava ED ira nei Pellegrini 54 Moroni
Tersilio coniug. 35 - Masini Elvira vedova Vinci 64
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Giovacehino coniug. 66 - Guet.ri Alessandro coniug.
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nella nostra città è stato così ricostituito: prof.
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sig.ra Maria Pozzolini, maestro Ugo Tagliagambe,
avv. Gino Cristiani, Avv. Orlando Vaselli, dott.
Dario Gallia', prof. Vincenzo Biagi, avv. Alberto Guarducci, Giulio Michelozzi, Michele Filippeschi, Ugo Menichini, comtn. avv. Ainerigo
Lecci, Arsace Tinagli consiglieri ed Eugenio Balestri. avv. Mario Supino sindaci.
ordine del giorno della Democratica Costituzionale.
La nossra Associazioue Democratica Costituzionale in una adunanza solenne, presieduta dal
Presidente prof. Tangorra, ha approvato alla unanimità il seguente ordine del giorno
L' Associazione Democratica Costituzionale Pisana, riunita in Assemblea Generale,
la sera.dell' 8 febbraio 1913 ritenendo che l' immi-
nenza della lotta polilira e l' avvento delle nuove
falangi elettorali rendano doveroso procedere all' organizzazione delle forze liberali della ?tosti. a
città; rilevando come nel paese vada ognor più
delineandosi una corrente la quale, mentre tende
a differenziare i vari partiti vuole altresì ricondurre
il partito monarchico verso quei principi di liberalismo, che per le sue tradizioni e per le condizioni della vita e del pensiero moderni, debbono
costituirne la caratteristica essenziale ; mentre
addita ai monarchici democratici della città il
dovere morale che hanno, sopratutto nel monzento
attuale, di prepararsi alle imminenti elezioni, stringendosi ognora più intorno all' Associazione che
rispecchia le loro idee e di darsi intensamente ad
opera di propaganda, fa voti che la prossima
lotta politica, per quanto riguarda il partito monarchico, sia imperniala sopra un programma,
che valga a far convergere sempre più le forze
costituzionali del collegio verso direttive essenzialmente democratiche e sinceramente liberali, in corrispondenza alle origini e allo spirito della monarchia italiana.
Alla Croce Rossa. — Domenica 23 corr.,
avranno luogo le elezioni del consiglio di amministrazione ; e sappiamo che da molti soci sarà
proposto alla presidenza il chiarissimo prof. Giuseppe Tusini, insegnante ordinario di Propedeutica chirurgica e colonnello della Croce Rossa.
Un lutto. — Alle ore 6 della notte del 5
febbraio improvvisamente moriva in Pisa Adalgisa Pellegrini ved. Bianchi di anni 60, madre
della signorina Giovannina e del sig. Riccardo
Bianchi ragioniere della Camera di Commercio
di Pisa.
La famiglia dell'amico Bianchi rivolge pubblici ringraziamenti a tutti coloro che si associarono al suo lutto e che vollero rendere l' ultimo
tributo di affetto alla cara estinta, accompagnandone la salma.
I lavori alla via dei quattro Comuni.
Il giorno 5 Marzo a ore 10 negli Uffici della
Provincia si procederà all'incanto per P appalto
dei lavori di rettificazione e sisteinezione della
.Via dei quattro Comuni • nel tratto compreso
fra la cantoniera Cappellini presso il Botro al Leccio ed il casotto di Bomba.
Fate bene attenzione!
Quando voi richiedete presso Parrucchieri, Profumieri, Farmacisti, Droghieri, e,T., un pezzo di Sapol
liertelli, avviene di sovente che il negoziante vi offra
un' altra qualità di sapone in sostituzione. Perchè?„.
perchè il
SAPOL BERTELLI
per l' alto costo delle finissime materie prime impie-
gate — che lo rendono un sapone da toeletta ottimo,
di lunghissima durata ed appunto perciò economico —
è un prodotto che, pur lasciando un equo margine di
utile al Rivenditore, non gli permettete di realizzare
un guadagno che altri saponi di più scadente qualità
e di prezzo inferiore gli consentono in più forte misura.
Ecco la ragione per la quale il negoziante, per realizzare un utile maggiore sulla vendita (ciò che, in
ultima analisi, si risolve in una evidente perdita
per chi compera) cerca di sostituire al richiestogli
SAPOL
un altro qualsiasi sapone. Nel vostro interesse, preten-
dete dunque dai Rivenditori il V ERO
SAPOL BERTELLI
il cui prezzo è di Lire UNA. — In vendita anche
presso la Società A. BERTELLI e C., Milano, via
Paolo Frisi, 26.
All' Università Popolare.— Il programma
delle lezioni, fino alla fine di Febbraio, rimane
stabilito come segue : Febbraio 17, lunedì: professo?. F. Flamini - Volfango Goethe ed il Faust;
id. 19, mercoledì: prof Tarugi - Chimica pratica. - III. L' industria delle sostanze grasse; id.
21, Venerdì: avv. A. Bellini- Pietri - I problemi
dei nostri massimi Monumenti; id. 24, lunedì :
pro,. P. Bocci - La casa Pisana nei secoli XIII
e XIV (con proiezioni); id. 26, mercoledì: prof. L.
Landi - Dei disturbi più comuni della digestione. II. Imbarazzo gastrico. - Catarro gastrico, acuto,
subacuto e cronico - loro sintomi - loro cause ;
id. venerdì: prof. A. Mancini - Dalle prose del
Carducci.-III.Per la libertà perpetua di S. Marino.
il Mattaccino.
La Elettrificazione della 'barata ia - Pontedera
Lo studio della elettrificazione è già a buon
punto in seno alla Deputazione; e ciò in seguito
alle trattative concordemente avviate fra la Deputazim e provinciale e la Società che tiene l'esercizio delle tram vie della provincia.
Non vi potranno essere ostacoli; ed alla prima
adunanza del Consiglio provinciale la iniziativa
sarà presentata per la sua soluzione.
L' elettrificazione produrrà vari ed importanti
benefizi: primo dei quali la necessità di ritoccare
una convenzione fatta nel 1881, quando il nuovo
mezzo di locomozione di fresco aveva fatto la sua
comparsa nel Regno. Oggi l' argomento è ben
conosciuto e quindi convenientemente disciplinabile nell' interesse del pubblico.
E siamo certi che la solerte Deputazione provinciale non mancherà di cogliere la circostanza
per stabilire un conveniente diritto da far valere in possibili future contingenze.
Sappiamo che i tipi delle automotrici e dei
rimorchi saranno tali da soddisfare, oltre che ai
bisogni dei viaggiatori, anche all'estetica. E precise disposizioni irnporrano l'obbligo alla Società
di mantenere il materiale mobile in buono stato
di conservazione.
Le vetture motrici dovranno essere di potenza
tale da potere trascinare occorrendo fino a cinque
rimorchi da 60 posti ciascuno.
Inoltre il numero dei treni sarà per convenzione aumentato in rapporto a quello ora di fatto
esistente, giacchè da sei — quante sono le attuali
coppie — saranno elevati ad un minimo di dieci,
e quattro di questi non potranno avere accodati
vagoni merci.
E mentre ora il tempo occorrente a percorrere la linea Pisa-Pontedera è di minuti 93, sarà
pure convenzionalmente ridotto a soli 55.
E chi non ha occhi per vedere questi benefici:, vuol dire che è un oppositore per sistema a
tutte le buone imprese che rappresentano da
vero I' utile ed il decoro di Pisa.
j-Zra Parrucche e i6tts3
Al Verdi. — Le prime rappresentazioni dell' lsabeau avranno luogo Sabato 15, Domenica 16
e Martedì 18 Febbraio.
AI Rossi. — Oggi lo Stenterello Sabatelli, acclamatissimo sempre dal pubblico, darà due rappresentazioni, una alle ore 16, con « Ginevra degli
Amieri • ed una alle ore 20,30 con i Domenico
Tiburzi ».
Al Circo Busch. — Oggi e domani si terranno le due ultime rappresentazioni.
LA MUSA VERNACOLA
ferma che così facendo, si ottengono ottimi
risultati per modo che alberi di 5 anni,
concimati in tal maniera, assunsero uno
sviluppo paragonabile a quello raggiunto
da piante di 12 anni.
La calciocianamide ai cereali vernini
quale concimazione azotata in copertura
deve essere somministrata entro i mesi di
gennaio e febbraio nei paesi meridionali,
cioè quando si usa fare la zappatura, ed
in una sola volta, alla volata.
Come pel nitrato di soda e per il solfato
ammonico, si raccomanda di spargere la
calciocianamide quando le foglie non sono
bagnate di pioggia o da rugiada. La dose
da usarsi è press'a poco quella del nitrato
sodico da 120 a 150 kg. per ettaro a norma
della fame d'azoto che il seminato manifesta. Se però si vede il bisogno di una
quantità maggiore di calciocianamide — da
2 a 2 'i, q.li per ettaro — converrà dividere la distribuzione in due volte una
prima per 2/3 in gennaio - febbraio ed il
rimanente in febbraio - marzo.
In terreni molto poveri conviene dare
la calciocianamide sempre per metà prima
della semina e per metà in copertura nella
primavera.
Per dare ali agricoltore la possibilità di
DINO VARANI.
I) Morto a Viareggio nel Gennaio scorso.
Cronaca Venatoria
Caro Croccolone,
Ho letto nell'ultimo numero l'articolo molto
interessante che l'egregio dott. G. Gioli ha formulato in risposta al vostro referendum: mi sembra però che nella critica, abbia dimenticato, di
rilevare fra gli articoli sibillini, l'art. 10, dove al
penultimo capoverso è detto : « L'uccellagione è
« altresì permessa con panie e panioni fissi : al« baratto, uccelliera, paniorii
Cosa hanno inteso di dire gli onorevoli coalmissarii con questo bisticcio ? Si può o non si
può andare con l'innocua ci vetta e panioni a pittirossare 7 Forse che sì, forse che no ? Via, via un
po' più di chiarezza e serietà da parte del legislatore. Non ti pare ?
Un cacciatore diipanie vaganti.
Cronachetta Agraria
La concimazione degli alberi fruttiferi
è operazione piuttosto trascurata dai nostri
agricoltori, che non sempre la praticano
con le precauzioni dovute. Generalmente,
si concimano gli alberi spargendo i concimi ad una certa distanza attorno al piede
in corrispondenza della proiezione della
chioma. Ora, un frutticoltore francese, il
signor Cadoret, ha dimostrato che questo
sistema non è molto razionale; perchè i
principi fertilizzanti in questo modo penetrano troppo lentamente nel terreno e corrono quindi il rischio di venir dilavati per
mezzo delle acque. In luogo di questo sistema, egli consiglia di fare nel terreno
attorniante l'albero dei fori per mezzo di
un' asta di ferro, e di riempire poi i fori
stessi coi concimi necessari. È a notarsi
però che, per non danneggiare le radici
con la loro causticità, i concimi stessi devono essere preventivamente mescolati
con terra. Per un albero di dimensioni
normali, bastano da 4 a 6 di questi fori a
una distanza di circa 30 cm dal tronco e
e ad una profondità variabile con l' età
della pianta.
L'ideatore di questo nuovo sistema af-
concimi.
Una nuova malattia delle viti s'è manifestata in alcuni vigneti del Piemonte e
nell' Oltre Po colpendo di preferenza le
Barbera e le Freisa.
Trattasi di una malattia chiamata arricciamento » e che presenta diversi punii
di contatto col « roncet « che tanto ha fatto
parlare di sè per le infezioni avutesi in
Sicilia.
Informata dalla Società dei Viticoltori
italiani la stazione di patologia vegetale
di Roma di questo malanno tanto impressionante, questa nella persona del suo direttore, comm. prof. Cuboni, si affrettò a
rispondere che il malanno sarà studiato
con ogni cura non appena le saranno inviati i tralci, i ceppi, le radici infetto e
che per tanto domandava, al Ministero di
agricoltura, i mezzi per poter fare uno
studio organico e razionale onde arrestare
il male nella sua dannosa marcia. X.
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guardavi scende' giù l' urtinzo raggio
nella marina pi-acida e serena.
E ne' tu' occhi 'r bianco paesaggio,
tutto argentato dalla luna piena,
fissava per la tela un novo saggio...
ma 'r core nascondeva la su' pena
Quer core che sentiva le dorcezze
della nostra marina déantata
e ne 'oloriva eterne le bellezze,
ora Un parpita più, 'vendo le sere
riscende 'r Sole nella 'onca dorata
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Ti?. Simonetta 1913
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