Bollettino NATALE 2016 - Unità Pastorale Zevio-Perzacco
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Bollettino NATALE 2016 - Unità Pastorale Zevio-Perzacco
Anno VIII - n. 19 Dicembre 2016 ATTENTO!!! È PERICOLOSO DIVENTARE BAMBINO!!! Istintivamente verrebbe da dire a Gesù: pensaci prima di diventare bambino. Questo non sembra un tempo particolarmente adatto per i bambini. Qui da noi non nascono neanche più! La situazione economica, la delusione, lo scoraggiamento, la mancanza cronica di politiche familiari… sconsigliano di metterli al mondo. Dalle parti del mondo dove Gesù è nato si fa strage di bambini, non ci si fa riguardo a bombardarli, addirittura si bombardano gli ospedali pediatrici. E poi il mondo, anche dalle nostre parti, sembra appassionato a ben altre cose piuttosto che al Natale. Che Gesù sia nato, a molti, sembra una cosa molto secondaria. Ma la risposta la sappiamo già. Il nostro è un Dio ostinato. Non si arrende a lasciarci soli. Pur di esserci vicino ha accettato, e accetta, tutti i rischi. Anche quest’anno quindi arriverà puntuale il Natale a ricordarci che il nostro Dio è presente, è vicino e niente riesce ad allontanarlo da noi. A tutti, in qualsiasi situazione ciascuno si trovi, facciamo l’augurio che possiate sentirlo vicino, amico, guida e sostegno per il futuro. Buon Natale I sacerdoti: d. Gaetano, d. Gianluca, d. Giuseppe, P. Gino ADOLESCENTI IN FORMAZIONE E’ sempre interessante dare un’occhiata ai percorsi che i nostri animatori propongono agli adolescenti, cercando di creare un’opportunità per crescere cercando di coniugare vita e Vangelo ai nostri giorni. ADO2002 I nuovi adolescenti hanno (ri)preso in mano i Dieci Comandamenti. E’ ormai un classico perché quelle che la Bibbia chiama “le dieci parole” sono una sorta di codice etico per la costruzione di società giuste, a misura dell’uomo. Quante diseguaglianze nel mondo! Quanta fame di cibo e di verità! Quante povertà morali e materiali derivano dal rifiuto di Dio e dal mettere al suo posto tanti idoli! Questo itinerario illumina e orienta chi cerca pace, giustizia, dignità e soprattutto libertà. Quest’ultima è la parola chiave del percorso, affascinante e complessa allo stesso tempo che sembra cozzare con la parola “comandamento”, che all’uomo d’oggi richiama qualcosa di negativo, la volontà di qualcuno che impone limiti, che mette ostacoli alla libertà. Ma i Dieci Comandamenti vengono da un Dio che ci ha creati per amore, da un Dio che ha stretto un’alleanza con l’umanità, un Dio che vuole solo il bene dell’uomo. Ci si chiede se qualcuno ha messo ali vere di libertà e l’attenzione si sposta sempre su Gesù che è riuscito a coniugare queste due dimensioni realizzando la sua libertà secondo la legge che viene dal cuore di Dio. ADO2001 I l desiderio di fare un percorso vario, che toccasse più argomenti interessanti per gli adolescenti, ha spinto gli animatori a trovare in un testo molto ben fatto, degli spunti che servissero a fare il cammino. Non possiamo rivelare il titolo del romanzo in questione - che verrà svelato ai ragazzi solo più avanti -, ma possiamo dire che è stato scritto da un insegnante di religione che sa come parlare agli adolescenti d’oggi entrando nel loro mondo comunicando valori umani, e quindi evangelici, in un modo davvero significativo. Si tratta di un romanzo che racconta cosa succede nel momento in cui nella vita di un adolescente piena di slanci ed emozioni, fanno irruzione la sofferenza e lo sgomento, e il mondo degli adulti sembra non aver nulla da dire. Ecco allora che la creatività degli animatori ha partorito un fresco e accattivante itinerario che tocca le corde del cuore e apre ad un ascolto più accogliente anche della parola di Gesù. ADO2000 I n questa fase di storia caratterizzata dall’incertezza educativa e dal livellamento, si possono individuare criteri umani ed evangelici per la crescita degli adolescenti? Aiutati da un percorso che si intitola:”Adolescenti: partire dal cuore” gli animatori hanno voluto offrire dei punti di riferimento riguardo al grande tema della vita e dell’amore. In un contesto in cui i valori sono spesso livellati, è importante indicare dei criteri umani ed evangelici per accompagnare la crescita dei ragazzi e la loro maturazione affettiva. Ecco un tratto del sussidio che rende bene l’idea del cammino: “La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo”. Questa immagine parla immediatamente perché ti fa capire chi sei guardando quello che fai. Ti fa scoprire cos’hai dentro considerando quanto traduci all’esterno. Ci chiediamo, allora, quali sono i sentimenti che ci “condizionano” maggiormente, nel bene e nel male. Sembra banale ma ne abbiamo trovati due che sono quelli di sempre: l’amore e l’egoismo. Il primo, nelle sue dimensioni di compassione e solidarietà; amicizia e umiltà, fa fiorire il bene e la pace. L’egoismo, è facile capirlo, è alla base di solitudine, invidia, cattiveria che portano all’isolamento interiore e alla violenza. Tutti e due li produciamo dentro e non esistono allo stato puro in una persona. Per questo Gesù ha riassunto tutto nel comandamento dell’amore e ha raccomandato di coltivarlo. Con amore!” 2 Mons. Mario Zenari è Cardinale Mario Zenari (Villafranca di Verona, 5 gennaio 1946) è un cardinale, arcivescovo e nunzio apostolico italiano. Ha celebrato con noi due volte la festa di S. Toscana. È il primo a entrare nella basilica di San Pietro, alle 11, e a parlare ringraziando Papa Francesco a nome di tutti i nuovi cardinali, pronti per la cerimonia di creazione dei porporati. È anche il primo a essere chiamato da Bergoglio che in formula latina ribadisce il suo incarico «nella martoriata Siria», dove è nunzio apostolico. Monsignor Mario Zenari è cardinale. Vibra, nella navata a sinistra, la platea. Sono venuti in Vaticano per vederlo un centinaio di cittadini di Rosegaferro, frazione villafranchese dove è nato 70 anni fa, e altrettanti amici ed ex parrocchiani di Verona. Ci sono i fedeli di Buttapietra e Cerea, sue prime parrocchie dove fu curato dal 1970 al 1976. E gli amici sacerdoti, della stessa classe di ordinazione del 1970. Non perdono una parola all’inizio della cerimonia che si apre proprio con la sua voce. Zenari ringrazia il pontefice che li ha chiamati «ad andare nelle periferie dell’esistenza e del mondo» e porta l’attenzione su «quei luoghi dove milioni di malcapitati muoiono, rimangono sotto le macerie, sono vittime di efferate violenze» e laddove «disumani conflitti ricadono sulle inermi popolazioni civili». La sua Siria ne è l’emblema, ma anche un luogo di speranza in cui ricostruire un mondo nuovo. E anche il vangelo del giorno, «amate i vostri nemici», dà un’indicazione così come l’ha data l’anno giubilare della misericordia, stamattina in chiusura con una cerimonia concelebrata dai nuovi cardinali e Papa Francesco. Quelle regioni del mondo», continua Zenari rivolgendosi a Bergoglio, «sono luoghi di esercitazioni di opere di misericordia a tutto campo. E in lei vediamo la sollecitudine, ma anche l’instancabile opera per la cessazione della violenza, per la riconciliazione, la solidarietà, l’unità delle nazioni. La chiesa continuerà con rinnovato slancio». Papa Francesco ha chiamato quindi i 13 cardinali elettori (ammessi al conclave) e i quattro ultraottantenni non elettori. Con una cerimonia sobria e breve, ha imposto loro lo zucchetto e la berretta cardinalizia, consegnando l’anello e la bolla e assegnando loro l’ordine presbiteriale o diaconale. Per Zenari rimane lo stesso: nunzio apostolico in Siria. Su di lui Bergoglio ha concentrato l’attenzione, nel suo annuncio all’Angelus del 9 ottobre, per portare al centro dell’opinione internazionale la Siria. In piedi dall’alba, in coda dalle 7.45 e per quasi tre ore abbracciati dal colonnato del Bernini, venuti in treno e in pullman da Rosegaferro, e da Villafranca, Soave, Custoza, Buttapietra e Cerea, Sona e dalla città, i veronesi non hanno perso una parola di Zenari. L’hanno poi atteso in piazza San Pietro dove il neo cardinale li ha raggiunti con la veste e lo zucchetto porpora. Se ne è andata così la stanchezza di una notte passata in treno o della levataccia per chi ha dormito a Roma. Erano tutti lì per lui. (da www.larena.it del 20/11/2016) Maria Vittoria Adami Biografia È ordinato sacerdote il 5 luglio 1970, per la diocesi di Verona, dal vescovo Giuseppe Carraro. Il 12 luglio 1999 papa Giovanni Paolo II lo nomina arcivescovo titolare di Zuglio e nunzio apostolico in Costa d’Avorio e in Niger. Il 24 luglio 1999 gli viene affidata anche la nunziatura in Burkina Faso. Riceve la consacrazione episcopale il 25 settembre 1999 dal cardinale Angelo Sodano, coconsacranti l’arcivescovo Marcello Zago e il vescovo Flavio Roberto Carraro. Il 10 maggio 2004 papa Giovanni Paolo II lo nomina nunzio apostolico in Sri Lanka. Il 30 dicembre 2008 papa Benedetto XVI lo trasferisce alla nunziatura in Siria. Papa Francesco il 9 ottobre 2016 annuncia la sua creazione a cardinale nel concistoro del 19 novembre e lo conferma nunzio in Siria, riferendosi a quella regione come “amata e martoriata”. 3 La Nuova Lettera Apostolica di Papa Francesco “Misericordia et misera” Concluso il Giubileo “è tempo di guardare avanti e di comprendere come continuare con fedeltà, gioia ed entusiasmo a sperimentare la ricchezza della misericordia divina”. E “le nostre comunità potranno rimanere vive e dinamiche nell’opera di nuova evangelizzazione nella misura in cui la ‘conversione pastorale’ che siamo chiamati a vivere sarà plasmata quotidianamente dalla forza rinnovatrice della misericordia”. È questa l’esortazione di Papa Francesco a tutto il popolo cristiano con la Lettera apostolica diffusa al termine dell’Anno della misericordia, con la quale inoltre stabilisce la Giornata mondiale dei poveri da celebrare la 33ma domenica del tempo ordinario e concede stabilmente a tutti i sacerdoti di assolvere il peccato di aborto. “Misericordia et misera” è il titolo del documento pontificio. Sono le due parole che sant’Agostino utilizza per raccontare l’incontro tra Gesù e l’adultera narrato dal Vangelo di Giovanni. Infatti non si poteva trovare “espressione più bella e coerente di questa per far comprendere il mistero dell’amore di Dio quando viene incontro al peccatore: ‘Rimasero soltanto loro due: la misera e la misericordia’”. Con un insegnamento che “viene a illuminare la conclusione del Giubileo Straordinario della Misericordia” e “indica il cammino che siamo chiamati a percorrere nel futuro”. Papa Francesco esorta a riscoprire la “gioia” suscitata dalla misericordia e dal perdono, specialmente oggi quando siamo immersi “in una cultura spesso dominata dalla tecnica” e “sembrano moltiplicarsi le forme di tristezza e solitudine in cui cadono le persone, e anche tanti giovani”. Di qui l’urgenza di avere “testimoni di speranza e di gioia vera, per scacciare le chimere che promettono una facile felicità con paradisi artificiali”. Il Pontefice invita tutti a “celebrare la misericordia”. e quindi l’omelia “per far vibrare il cuore dei credenti dinanzi alla grandezza della misericordia!”. “Raccomando molto – ribadisce il Papa - la preparazione dell’omelia e la cura della predicazione”. Insistendo sul fatto che “essa sarà tanto più fruttuosa, quanto più il sacerdote avrà sperimentato su di sé la bontà misericordiosa del Signore”. Importante è anche la lettura della Bibbia, che è “il grande racconto che narra le meraviglie della misericordia di Dio”. A riguardo il vescovo di Roma suggerisce che “ogni comunità, in una domenica dell’Anno liturgico, potesse rinnovare l’impegno per la diffusione, la conoscenza e l’approfondimento della Sacra Scrittura: una domenica dedicata interamente alla Parola di Dio, per comprendere l’inesauribile ricchezza che proviene da quel dialogo costante di Dio con il suo popolo”. E rinnova l’auspicio per una “diffusione più ampia della lectio divina”. Naturalmente “la celebrazione della misericordia avviene in modo del tutto particolare con il Sacramento della Riconciliazione”. A questo proposito il Pontefice ha espresso gratitudine per l’azione pastorale dei Missionari della Misericordia e ha stabilito che “questo ministero straordinario” non si concluda con la chiusura della Porta Santa ma che “permanga ancora, fino a nuova disposizione, come segno concreto che la grazia del Giubileo continua ad essere, nelle varie parti del mondo, viva ed efficace” con il coordinamento del del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. A tutti i sacerdoti Papa Francesco rinnova l’invito a prepararsi “con grande cura” al ministero della Confessione, ricordando che “non c’è legge né precetto che possa impedire a Dio di riabbracciare il figlio che torna da Lui riconoscendo di avere sbagliato, ma deciso a ricominciare da capo”. Infatti “fermarsi soltanto alla legge equivale a vanificare la fede e la misericordia divina” e “anche nei casi più complessi, dove si è tentati di far prevalere una giustizia che deriva solo dalle norme, si deve credere nella forza che scaturisce dalla grazia divina”. 4 Nella liturgia infatti e in tutta la vita sacramentale, specialmente nei sacramenti “di guarigione” della Riconciliazione e dell’Unzione dei malati “la misericordia ci viene donata in abbondanza”. Perché “nella preghiera della Chiesa il riferimento alla misericordia, lungi dall’essere solamente parenetico, è altamente performativo, vale a dire che mentre la invochiamo con fede, ci viene concessa; mentre la confessiamo viva e reale, realmente ci trasforma”. Importante è poi “l’ascolto della Parola di Dio” durante la messa E in particolare sottolinea come “in un momento particolare come il nostro, che tra tante crisi vede anche quella della famiglia, è importante che giunga una parola di forza consolatrice alle nostre famiglie”. In particolare, rimandando ai paragrafi 291-300 dell’Amoris Laetitia ricorda che “l’esperienza della misericordia ci rende capaci di guardare a tutte le difficoltà umane con l’atteggiamento dell’amore di Dio, che non si stanca di accogliere e di accompagnare”. E questo richiede, “soprattutto da parte del sacerdote, un discernimento spirituale attento, profondo e lungimirante perché chiunque, nessuno escluso, qualunque situazione viva, possa sentirsi concretamente accolto da Dio, partecipare attivamente alla vita della comunità ed essere inserito in quel Popolo di Dio che, instancabilmente, cammina Giubileo dei Volontari Domenica 13 novembre si è svolto il giubileo degli operatori pastorali della nostra unità pastorale presso il Santuario di Santa Maria della Bassanella. Dopo la celebrazione della Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Soave i numerosi partecipanti hanno varcato la soglia della porta Santa del santuario. È’ stato molto bello ritrovarsi intorno all’altare per sottolineare lo spirito comunitario con il quale ciascuno svolge la propria opera al servizio degli altri. Attraverso l’esperienza del giubileo è stato approfondito anche il modo con il quale si deve servire il prossimo. La Misericordia; il modo con cui il Padre ci ama e il modo con cui Lui ci chiede di amare e accogliere i fratelli. L’immagine della chiesa gremita da una moltitudine di persone che, a vario titolo, si mettono al servizio degli altri è stato motivo di ringraziamento al Padre per tutto il pane quotidiano che ogni giorno viene sfornato nelle nostre Parrocchie. NEWS DA BAFATÀ Papa Francesco mi stupisce ogni giorno... in silenzio (più o meno) sta facendo dei passi storici di unità e di dialogo che non erano pensabili fino a qualche anno fa. Unità tra cristiani... tutti la vogliono... a parole… …invece Francesco non la fa a parole, fa l’unità con i gesti. verso la pienezza del regno di Dio, regno di giustizia, di amore, di perdono e di misericordia”. Di qui l’invito di “dare spazio alla fantasia della misericordia per dare vita a tante nuove opere, frutto della grazia”, che si occupino delle popolazioni che ancora oggi “soffrono la fame e la sete”, o delle “masse di persone continuano a migrare da un Paese all’altro in cerca di cibo, lavoro, casa e pace”. Perché “la cultura dell’individualismo esasperato, soprattutto in occidente, porta a smarrire il senso di solidarietà e di responsabilità verso gli altri”. Il gesto che più mi ha entusiasmato è quello dell’accordo tra Caritas Internationalis e World Service (che una specie di Caritas dei Luterani). Uniti, insieme per fare la carità. Forse non siamo ancora arrivati a fare la comunione, a celebrare la messa insieme, ma facciamo la carità insieme. Accoglienza dei rifugiati, costruzione della pace, rispetto del creato... siamo uniti nella carità: è come se facessimo la comunione. Alla fine la comunione è carità, la carità più grande, quella di Gesù che ha dato la sua vita per noi. Grazie papa Francesco per questi gesti di unità. Grazie per il tuo coraggio di cercare l’unità e di farla senza parlare molto. L’amore di Cristo ci ha uniti. Bafatà, 01 novembre 2016 Pe. Lucio Prosegue la raccolta mensile di offerte per Bafatà, nel Teatrino di Zevio la prima domenica di ogni mese (N.B.: per il mese di gennaio 2017 la raccolta si terrà l’8 gennaio), aperta a tutti: “vecchi”, “nuovi” oppure occasionali. 5 Suor Rosemary Nyrumbe, una donna che ridà dignità alle bambine soldato Il 26 ottobre 2016 la nostra Unità Pastorale ha incontrato la suora dichiarata dal Time tra le 100 persone più influenti al mondo. Un incontro che ha dato la possibilità ai presenti di conoscere la semplicità e la gioia di una suora che ha vissuto fin da bambina in una realtà di guerra dove i più elementari diritti erano calpestati; i terribili racconti cui ha accennato nell’incontro, e che sono narrati nel libro “Cucire la Speranza”, riguardano migliaia di bambine costrette a diventare soldati a servizio di guerriglieri senza scrupoli che le costringevano a commettere atrocità disumane. A loro Suor Rosemarie ha dedicato e continua a dedicare la sua vita per recuperarle ad una vita più umana; “La chiave è l’Amore” ha scritto come dedica sul libro a quanti gliela richiedevano, segno di una Fede vissuta in pienezza. Una donna «contro» i signori della guerra. Una suora che ha accolto e riscattato oltre duemila ragazze schiave sessuali di sanguinari miliziani. Una religiosa che ha «conquistato» gli Stati Uniti per il suo impegno umanitario: nel 2007 l’emittente americana Cnn l’ha inserita tra i suoi «Eroi dell’anno», nel 2014 il settimanale Usa Time l’ha nominata tra le «100 persone più influenti al mondo». Cucire la speranza. Rosemary Nyirumbe, la donna che ridà dignità alle bambine soldato (in libreria dal 1 settembre, prefazione di Toni Capuozzo, Editrice missionaria italiana, pp. 240, euro 17.50) è il titolo del libro che racconta la vita e l’impegno di questa coraggiosa suora ugandese. Una vicenda che è un grande segno di speranza per l’Africa, spesso rappresentata solo come terra di violenze, mentre Rosemary Nyirumbe è la testimone di una società civile pronta a guidare il Continente africano su una strada di autonomia: sono oltre duemila le ragazze che Rosemary (tramite l’educazione e il lavoro) ha «liberato» dall’Lra, il Lord’s Resistence Army, la milizia del sanguinario Joseph Kony che per decenni ha insanguinato il Nord Uganda e il Sud Sudan. Proveniente da una famiglia cattolica, Rosemary già quindicenne decide di diventare religiosa per dedicarsi ai poveri. Il noto medico missionario Giuseppe Ambrosoli la vuole come prima assistente in sala parto come ostetrica nell’ospedale di Kalongo, nel distretto ugandese del West Nilo. In seguito Rosemary si laurea e prende un master in Etica dello sviluppo all’Università dei Martiri dell’Uganda. Nel 2001 ecco la svolta: suor Rosemary prende la guida della scuola di Santa Monica, a Gulu, epicentro delle violenze dell’Lra. Incontrando le ragazze che la frequentano, scoperchia il dramma di migliaia di bambine rapite, schiavizzate come oggetti sessuali dai miliziani, brutalizzate per farle diventare a loro volta 2 soldati efferati attraverso omicidi, atti di violenza inaudita come l’assassinio di genitori e fratelli. Rosemary inizia da lì un lungo e paziente lavoro di accoglienza, recupero, riscatto personale per queste ragazze: le va a cercare nella savana, mette annunci sulle radio locali, fa girare il passaparola: a Santa Monica c’è posto e accoglienza per quante vogliono ricominciare a vivere. A queste ragazze suor Rosemary insegna l’arte di cucire e di cucinare. La professionalità della scuola di Santa Monica diventa un caso in Uganda e non solo: oggi le borse prodotte a Santa Monica vengono vendute in tutto il mondo come pezzi unici di artigianato di lusso; suor Rosemary fonda la Sister United, azienda per l’esportazione di questi prodotti molto ricercati. Diversi vip di Hoolywood (come il Premio Oscar Forest Whitaker o Maria Bello di ER-Medici in prima linea) hanno appoggiato Rosemary Nyirumbe. Tutto questo non piace a chi vuole usare le giovani per i propri scopi truci: suor Rosemary viene più volte minacciata e la sua vita è in pericolo. Ma indomita continua la sua pacifica «battaglia» che la fa conoscere, anche grazie all’associazione Pros For Africa che l’avvocato americano Reggie Whitten fonda per aiutarla. Grazie a diversi premi ricevuti la notorietà di suor Rosemary si espande a livello internazionale: viene invitata in diversi Paesi (Canada, Stati Uniti, Svezia…) per portare la sua testimonianza, partecipa a diversi talk show negli Usa (come il The Colbert Report), incontra più volte l’ex presidente Usa Bill Clinton che GLI AUTORI Reggie Whitten è un avvocato americane appoggia l’impegno, la no, cofondatore di Pros for Africa, un’associazione figlia Chelsea le fa visita no profit che sostiene le attività di suor Rosemary. 3 in Uganda. Il racconto di Nancy Henderson, giornalista, ha scritto per diverse Cucire la speranza ci restitestate statunitensi tra cui The New York Times, The tuisce un’incredibile storia Christian Science Monitor, The Chicago Tribune. di fiducia, compassione e DICONO DI LEI «Suor Rosemary è indubbiamente la solidarietà di una religiopersona che ha fatto di più per aiutare le vittime delsa che opera e si impegna l’Lra» Chelsea Clinton «Quella di suor Rosemary è secondo uno slogan quanuna straordinaria avventura umana» Toni Capuozzo to mai efficace: «La fede «I traumi che suor Rosemary guarisce sono insondaè meglio praticarla che bili, ma la portata del suo amore è senza limiti» Fopredicarla». (da sito web rest Whitaker, Premio Oscar per L’ultimo re di Scozia www.emi.it). 6 Ultimo con noi 2016 in fiera il 31 dicembre “Ultimo con noi: una festa oltre ogni confine” è lo slogan per vivere la notte di Fine Anno in modo originale e soprattutto con i fratelli meno fortunati. Stare insieme, condividere, abbracciare l’altro in difficoltà durante un momento di gioia. Questo lo spirito che animerà la notte di San Silvestro 2016 promossa da Caritas Diocesana Veronese e Centro di Pastorale Giovanile, organizzato in Fiera al PalaExpo (Salone Margherita) in collaborazione con Operazione Mato Grosso, Comune di Verona, Amia, Agsm ed Ente Fiera. E come ogni anno alle 19.30 ci sarà la Santa Messa con S.E. Mons. Zenti, Vescovo di Verona. Un evento di respiro diocesano a cui quest’anno partecipano anche i ragazzi dell’Operazione Mato Grosso con il progetto Regalando Viveri, che si attiveranno con tutti i coetanei dai 16 ai 35 anni che vorranno esserci, al campo di lavoro previsto dal 26 al 31 dicembre per le strade della città: 200 giovani busseranno a tutte le porte di tutti i quartieri di Verona per chiedere in dono un alimento che andrà distribuito alle nostre famiglie povere, attraverso gli Empori della Solidarietà, alle popolazioni colpite dal terremoto in centro Italia e alle popolazioni povere del Sud America”. L’Operazione Mato Grosso grazie a 200 giovani di buona volontà, in questi giorni, sta distribuendo 60mila volantini porta a porta, presentando l’iniziativa “Regalando Viveri” . Il risultato della raccolta (la sfida è arrivare a 25.000 chili di alimenti) andrà a riempire un container che sarà posto davanti alla Fiera dove, un gruppo di studenti del Nani realizzerà un quadro di otto metri per otto con tema l’evento Ultimo con Noi/Regalando Viveri”. Nella giornata del 31 il container sarà portato in mostra in Piazza Bra dove simbolicamente sarà chiuso e preparato per la spedizione. Chi volesse aggregarsi per il campo lavoro e/o per la preparazione e l’animazione della festa di San Silvestro o solo per partecipare al cenone può chiamare per Ultimo con Noi 0456767556 (fino ad esaurimento posti). Regalando Viveri - 3282431603 o scrivere a [email protected] o collegarsi a www.giovaniverona.it. Prossimi appuntamenti GENNAIO Ven. 6 Dom. 15 21/22 28/29 FEBBRAIO Sab. 11 Dom. 19 25/26 MARZO Dom. 5 Dom. 12 Dom. 19 Dom. 26 APRILE Dom. 5 Dom. 23 MAGGIO 13/14 Da definirsi FESTA DELLA BEFANA e consegna riconoscimenti presepi all’aperto FAMIGLIE AL CENTRO (solo tesserati): Film per ragazzi mentre i bambini vivono le loro attività, la psicologa Anna Rossoni guida un cineforum per i genitori TESSERAMENTO (scontato) TESSERAMENTO (scontato) CENA REGIONALE (seguirà apposito depliant). Solo per tesserati. FAMIGLIE AL CENTRO (solo tesserati): giochi maschere, scacchi (Anna Rossoni guida cineforum per genitori) TESSERAMENTO (prezzo intero) TE’ QUARESIMALE FAMIGLIE AL CENTRO (solo tesserati): giochi e laboratori per i bambini TE’ QUARESIMALE Ci ghè ghè, camminiamo assieme TE’ QUARESIMALE Ci ghè ghè, camminiamo assieme TESSERAMENTO (prezzo intero) La famiglia a Castel Beseno (vicino a Rovereto) 7 Concerti Natalizi ZEVIO: 18 DICEMBRE IN CHIESA ORE 15.30 o Coro Scaligero di Cologna Veneta o Coro “La Filanda” di Salzano (Venezia) o Schola Cantorum di “T. Zardini” di Zevio PERZACCO: 26 DICEMBRE ORE 16.00 al CENTRO PASTORALE o Coro “Ad una voce” di Perzacco o Schola Cantorum Parrocchia di Perzacco o Schola Cantorum Parrocchia di Santa Maria di Zevio o Schola Cantorum Parrocchia di Isola Rizza VOLON: 5 GENNAIO IN CHIESA ORE 20.30 o Coro SS. Trinità di Volon o Coro “Verbum panis” di Zevio ASSISERVICE SAS ASSICURAZIONI di PINALI EROS & C. Zevio: P.zza Marconi, 36 Tel. 045 7850451 Legnago: Via Gramsci, 13 Tel. 0442 20430 Via Gianella, 1 Tel. 0442 21965 Belfiore: Via Marconi, 29 Tel. 045 7640302 E-mail: [email protected] - [email protected] Pec: [email protected] 8 Augura a tutta la Comunità Buone Feste