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La compartecipazione dei Comuni all’attività accertativa dell’Agenzia delle entrate Maurangelo Rana – Avvocato Tributarista – [email protected] Ostuni – 30/09/2016 La compartecipazione dei Comuni all’attività accertativa dell’Agenzia delle entrate di Maurangelo Rana La presente dispensa è stata utilizzata in occasione della giornata formativa che si è svolta a “Ostuni” il “30 settembre 2016”. La pubblicazione del presente Volume avviene per gentile concessione di: ANUTEL 2 La compartecipazione dei Comuni all’attività accertativa dell’Agenzia delle entrate Maurangelo Rana – Avvocato Tributarista Ostuni – 30/09/2016 3 INDICE 1. Premessa 2. Riferimenti normativi 3. Fonti informative 4. Accertamento e sue tipologie 4 1. Premessa La partecipazione dei Comuni nel contrasto all’evasione fiscale, inserita nel collegato alla finanziaria 2006 (d.l. n. 203/2005) ed attuata con Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 03/12/2007, rappresenta una valida opportunità per gli enti locali di perfezionare gli strumenti d’indagine fiscale già utilizzati nell’attività di controllo dei tributi locali al fine di estenderne l’ambito di applicazione, unitamente ad altri elementi, anche ai tributi erariali. Tale attività “ausiliaria” all’accertamento dei tributi non locali, già prevista (ma scarsamente adottata) nell’art. 44 del d.p.r. n. 600, consentirà ai Comuni di “partecipare” all’accertamento fiscale dell’Amministrazione Finanziaria nella misura del 30% delle somme riscosse a titolo definitivo relative a tributi erariali. Si rende necessaria, pertanto, da parte dei Comuni, l’elaborazione di una vera e propria attività di “intelligence” investigativa al fine di fornire supporto informativo e documentale (“segnalazioni qualificate”) all’Agenzia delle Entrate e, quindi, di operare un serio contrasto all’evasione fiscale. E’ indispensabile, pertanto, non trovarsi impreparati dinanzi a questa opportunità, caratterizzata – peraltro – dal perseguimento di una ulteriore concreta forma di finanziamento delle sempre più esigue casse locali. 2. Riferimenti normativi La partecipazione dei Comuni all’attività di accertamento, già prevista dagli artt. 44 e 45 del Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, è stata potenziata a seguito dell’emanazione del federalismo fiscale, con la possibilità di riconoscere incentivi economici ai Comuni, ai quali era comunque richiesta un’attività supplementare da svolgere attraverso l’istituzione dei Consigli Tributari, non sempre istituiti e soppressi definitivamente con il d.l. n. 201/2011. Il predetto potenziamento della partecipazione avviene con il decreto n. 203/2005 con cui si crea una nuova ed efficace coesione tra Amministrazione finanziaria e Comuni. Con tale decreto, infatti (d.l. 30 settembre 2005, n. 203, successivamente convertito e con modificato, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248), si è implementato il ruolo riconosciuto agli Enti Locali, quali soggetti partecipanti all’attività di accertamento dei tributi erariali (diretti e indiretti), garantendo loro una percentuale prima del 30% e poi del 33% delle maggiori somme riscosse a titolo definitivo. Quota poi elevata al 50% con l’emanazione del D. Lgs. 14 marzo 2011 n. 23, poi portata al 100%. Il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate n. 187461 del 3 dicembre 2007, emanato sulla base dei criteri concordati in sede di Conferenza Stato-Città ed autonomie locali, rappresenta l’atto amministrativo più importante per lo sviluppo della compartecipazione dei Comuni e ha delineato le modalità con cui realizzare la partecipazione di questi ultimi, definendo la tipologia delle segnalazioni, gli ambiti di intervento, i dati oggetto di comunicazione e le modalità di gestione e trasmissione dei dati esclusivamente in via telematica. Le modalità di partecipazione sono determinate tenendo conto della distinzione dei ruoli, delle competenze e dei poteri istituzionali rispettivamente riferiti ai Comuni ed all'Agenzia delle Entrate, nell’intento di assicurare il progressivo sviluppo di ogni utile sinergia per il contrasto all'evasione fiscale, secondo criteri di collaborazione amministrativa. 5 Il Provvedimento del 2007 ha inoltre stabilito che i Comuni, nell’ambito dell’ordinario contesto operativo di svolgimento delle proprie attività istituzionali, partecipano fornendo informazioni suscettibili di utilizzo ai fini dell’accertamento delle imposte. A tale scopo sono stati individuati cinque ambiti d’intervento, rilevanti per le attività istituzionali dei Comuni e per quelle di controllo fiscale dell’Agenzia delle Entrate: · Commercio e professioni; · Urbanistica e territorio; · Proprietà edilizie e patrimonio immobiliare; · Residenze fittizie all’estero; · Disponibilità di beni indicativi di capacità contributiva. Successivamente è intervenuto il Provvedimento 26/11/2008, n. 175466 con cui si sono definite le modalità tecniche di trasmissione delle segnalazioni dei Comuni attraverso il canale telematico SIATEL-PuntoFisco, ed in ultimo il Provvedimento 29/05/2012, n. 78785 con cui si: • individua l’ambito di collaborazione (“contrasto al lavoro sommerso”) tra Comuni e INPS e le modalità di trasmissione delle relative segnalazioni; • regolamenta la ripartizione delle segnalazioni qualificate dei Comuni tra l’Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, secondo la tipologia; • definisce le modalità di rendicontazione ai Comuni dello stato di lavorazione delle segnalazioni; • prevede la possibilità di costituire, anche attraverso l’ANCI, delle strutture di service per la gestione della collaborazione con l’Agenzia delle Entrate. 3. Fonti informative Al fine di potenziare l’attività di segnalazione qualificata, i Comuni possono utilizzare le seguenti: Fonti esterne - Portale per i Comuni - Sister - Siatel v.2 PuntoFisco - Telemaco - Aci/Pra - Cartografia catastale - Registro imprese (convenzione con infocamere) 6 Fonti interne - Ufficio Tributi: Ruoli Tarsu/Tia/Tari – Dati ICI/IMU – Dati Tosap/Cosap – Dati Imposta pubblicità – Diritti pubbliche affissioni - Ufficio commercio/Sportello Unico Attività Produttive - Polizia Locale - Ufficio edilizia privata/Patrimonio - Ufficio Urbanistica - Ufficio scuola - Servizi sociali, Ufficio patrimonio, Ufficio cultura - Ufficio notifiche - Tasse automobilistiche (solo dalle regioni che hanno internalizzato il servizio) - Sistema informativo del lavoro (dalle regioni che gestiscono il dato) 4. Accertamento e sue tipologie Tutte le segnalazioni qualificate inviate dai Comuni si pongono come atti interni di un più ampio procedimento amministrativo di applicazione delle imposte che si conclude con l’avviso di accertamento. La metodologia di accertamento varia in base al sistema con cui viene rideterminato l’imponibile dei soggetti destinatari (persone fisiche o giuridiche), nonché della circostanza riguardante il reddito complessivo di un soggetto o di una singola tipologia di esso. - ACCERTAMENTO ANALITICO In generale l’accertamento analitico si fonda sulle scritture contabili del contribuente e/o sulla dichiarazione dei redditi presentata, verificando l’esattezza dei valori dichiarati voce per voce. Per i redditi d’impresa, l’accertamento analitico è quello effettuato determinando o rettificando singole componenti attive o passive del reddito e presuppone che la contabilità, nel suo complesso, sia attendibile. - ACCERTAMENTO INDUTTIVO EXTRACONTABILE Si tratta di una tipologia di accertamento che si applica esclusivamente quando la contabilità del contribuente è inattendibile o omessa ed è riservato ai soli redditi d’impresa. Il reddito viene determinato nella sua complessità, non in base alle scritture contabili di una società, se inattendibile, ma al di fuori delle stesse, attraverso il metodo che viene comunemente denominato "extracontabile". - ACCERTAMENTO SINTETICO 7 Si tratta di un metodo di accertamento applicabile solo alle persone fisiche e riguarda solo le imposte sui redditi (quindi né l’Iva né l’Irap) ed è alternativo a quello analitico. Tale accertamento consente di quantificare un maggiore reddito, rispetto a quello dichiarato, sulla base del sostenimento di alcune spese o sull’utilizzo di particolari beni o anche servizi di pregio che inducono a ritenere che vi sia la presenza di una maggiore capacità contributiva. 8