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Sondaggio Top Management LA GESTIONE DEI COSTI SOSTIENE IL PROFITTO, LA CRESCITA E L'ESPANSIONE DELL'AZIENDA Barometro sulla Gestione dei Costi 2016 INDICE 02 Indice | Colophon 03 Prefazione EBS & Expense Reduction Analysts 04 Executive Summary 05 Barometro sulla gestione dei costi 06 Potenziale di risparmio e reinvestimenti 09 Tassi d’interesse bassi, materie prime a buon mercato e incertezze politiche 10Metodologia 11 Bibliografia | Indice delle figure COLOPHON E R Associates (Europe) Ltd Malling, Kent, ME19 4YU, U.K. www.expensereduction.com Autori: Elena Freisinger Thomas Löwer Christoph Schneider Layout: okapidesign.com Immagini: shutterstock Copyright: Expense Reduction Analysts GmbH 02 PREFAZIONE EBS Business School Expense Reduction Analysts Per sopravvivere economicamente in un contesto dinamico, è cruciale che le aziende siano in grado di reagire rapidamente ed efficacemente alle nuove condizioni del mercato. Per riuscirci, esse non devono solo identificare le opportunità, ma anche avere a disposizione le risorse finanziarie per agire. Una strategia complessiva di gestione dei costi consente di generare queste risorse e i risparmi così ottenuti possono essere reinvestiti nello sviluppo dell’azienda. La riduzione dei costi genera profitto: questo è uno dei risultati principali del sondaggio condotto su 281 aziende europee. Soprattutto le aziende di successo utilizzano questa fonte di entrate aggiuntive per migliorare la loro situazione, rendendola più sostenibile rispetto alla concorrenza. Il 25% più virtuoso delle aziende investe fino a un 46% in più nell’espansione della propria attività e fino a un 34% in più in ricerca e sviluppo e marketing e vendite rispetto al 25% meno virtuoso delle aziende intervistate. La presente edizione del “Barometro sulla Gestione dei Costi”, elaborata in collaborazione con Expense Reduction Analysts, si occupa principalmente di fattori esogeni, come la politica dei tassi d’interesse ai minimi storici perseguita dalla BCE, i prezzi bassi delle materie prime e le incertezze politiche dovute ad eventi quali il voto britannico per uscire dall’Unione Europea. 281 aziende di 10 paesi europei hanno partecipato al sondaggio, quindi i risultati offrono un quadro piuttosto accurato della situazione economica delle imprese europee. Il risultato principale è che né i tassi d’interesse bassi, né le incertezze politiche, né il calo dei prezzi di gas, acciaio ed energia incidono sulla pianificazione di medio-lungo periodo. La gestione dei costi pro-attiva è un tema ricorrente nelle decisioni di carattere finanziario: ciò è reso evidente dalla volatilità del successo. Quasi 3 su 4 decisori riferiscono che l’effetto della gestione dei costi si attenua nel giro di 3 anni. Le aziende devono pertanto creare delle strutture – avvalendosi magari di un supporto esterno – per riuscire a mantenere i vantaggi in termini di costi nel lungo periodo. Dal rapporto emerge inoltre che le aziende sono riuscite a ridurre i costi per un valore pari al 4,6% del loro fatturato annuo. Tuttavia, questi programmi di gestione dei costi sono efficaci solo in un’ottica di breve-medio termine. I risparmi vengono utilizzati soprattutto per ottimizzare strutture esistenti o per aumentare i profitti, e non per investire nel futuro. Le aziende si aspettano di risparmiare soprattutto nelle categorie gestione della mobilità, catena di distribuzione e telecomunicazioni/IT. Attendiamo di vedere se nei prossimi anni questi risparmi saranno individuati e raggiunti. Ci auguriamo che questo sondaggio vi fornisca utili spunti di riflessione. Prof. Dr. Ronald Gleich La strada per raggiungere quest’obiettivo è, tuttavia, ancora molto lunga, come dimostra la flessione significativa del Barometro sulla Gestione dei Costi. Anche se le aziende ritengono che la gestione dei costi sia un tema importante, molte devono mettersi al passo per integrarlo nella cultura aziendale e utilizzare gli strumenti giusti, sviluppando i KPI appropriati. Dallo studio emerge, tuttavia, che le aziende di Spagna e Portogallo rappresentano l’eccezione, avendo compiuto sforzi molto maggiori per operare in modo efficace sotto il profilo dei costi rispetto al resto dell’Europa. Lo studio, però, mostra anche che queste attività sono una questione di sopravvivenza per le aziende spagnole e portoghesi, che sono quelle che incontrano le difficoltà maggiori nell’accrescere il loro capitale. Il fatto che le aziende utilizzino gran parte dei risparmi per aumentare i profitti significa che i soldi non vengono reinvestiti – per lo meno non nell’immediato. La disponibilità – grazie alla BCE – di denaro a basso costo non incide sulla strategia d’investimento delle aziende intervistate. Solo le aziende italiane utilizzano i fondi per investire di più in attività di marketing e vendita. Mi auguro che in questo studio troviate elementi utili per il vostro lavoro quotidiano. Fred Marfleet 03 EXECUTIVE SUMMARY La riduzione dei costi genera profitto La maggior parte delle aziende utilizza i risparmi ottenuti per accrescere i margini di profitto. Il 25% più virtuoso delle aziende investe i risparmi ottenuti fino a un 46% in più nell’espansione della propria attività e fino al 34% in più in ricerca e sviluppo e marketing e vendite, e meno per aumentare i profitti. La riduzione dei costi ha effetti di breve e medio termine Nel 73% delle aziende, l’effetto delle attività di riduzione dei costi svanisce nel giro di 3 anni. Le aziende devono puntare di più sull’introduzione di una cultura aziendale più efficace sotto il profilo dei costi, identificando i KPI più utili e utilizzando strumenti su misura per assicurare il successo a lungo termine delle attività di gestione dei costi. In rapporto al fatturato annuo, attraverso i programmi di riduzione dei costi le aziende generano risorse finanziarie aggiuntive pari al 4,6% Circa un quarto delle aziende potrebbe risparmiare più del 6% attraverso i programmi di riduzione dei costi. Le aziende più virtuose si trovano nel Benelux e in Germania, Austria e Svizzera; quelle che invece generano la percentuale minore di riduzione dei costi provengono da Spagna, Portogallo – nonostante tutti gli sforzi compiuti nella gestione dei costi – e Italia. Flessione dell’indice del Barometro sulla Gestione dei Costi L’indice del barometro sulla gestione dei costi è sceso di 2,5 punti rispetto al 2014. Le aziende di Spagna e Portogallo sono ai primi posti in termini di gestione dei costi, quelle italiane fanno invece registrare le lacune maggiori. 04 Maggiori potenzialità di risparmio nella Gestione della Mobilità Le aziende ipotizzano che i maggiori risparmi risiedano nella gestione della mobilità (spese di viaggio e gestione della flotta). Anche nelle categorie dei costi di logistica e telecomunicazioni/IT s’individuano risparmi significativi. Le aziende non utilizzano i tassi d’interesse bassi per investire di più Sebbene i tassi d’interesse storicamente bassi procurino una maggiore disponibilità di denaro, le aziende non hanno modificato le loro strategie d’investimento, né aumentato la quota d’investimenti finanziati ricorrendo al credito. Solo pochissime aziende, per lo più italiane, riferiscono di aver beneficiato dei tassi d’interesse bassi per aumentare la dotazione di capitale. Le materie prime incidono poco sui risparmi ottenuti Anche se negli ultimi anni i prezzi delle materie prime, come l’acciaio, l’energia e la plastica, sono scesi, ciò non ha giocato un ruolo centrale per le aziende. Queste spese sono considerate in riferimento al benchmark di settore e non come voci di risparmio singole. Pragmatico distacco delle aziende dagli attuali sviluppi politici Nonostante gli sviluppi recenti, come il voto del Regno Unito per lasciare l’Unione Europea, la situazione dei profughi, il conflitto armato in Ucraina e l’embargo europeo nei confronti della Russia, le aziende non modificano i loro programmi. I cambiamenti sono visti sia come opportunità, sia come rischi. BAROMETRO SULLA GESTIONE DEI COSTI Flessione dell’Indice del Barometro sulla Gestione dei Costi 65,4 66,0 Figura. 01, Barometro Gestione dei Costi – Indice 63,0 65,4 L’indice del Barometro sulla Gestione dei Costi è sceso rispetto all’ultimo sondaggio, condotto nel 2014. Rispetto al 2014, l’indice ha ceduto 2,5 punti (Figura 1). Dal sondaggio emerge con chiarezza che le aziende comprendono e riconoscono l’importanza di una gestione proattiva dei costi; questo aspetto viene infatti integrato attivamente sia nella strategia, sia nell’organizzazione. Le aziende, però, non dispongono dei KPI, della cultura e degli strumenti necessari per la sua attuazione. Figura. 02, Barometro Gestione dei Costi – Singoli indicatori 69,1 65,5 62,9 61,0 60,8 62,9 55,2 2012 2014 2016 Strategia Orga Info Strumenti Cultura Barometro Le aziende spagnole e portoghesi pongono l’enfasi maggiore sulla gestione dei costi, quelle italiane compiono su questo fronte gli sforzi minori 70,3% 56,9% A livello nazionale, le aziende di Spagna e Portogallo si distinguono nettamente per gli sforzi più intensi nelle attività di gestione dei costi (indice: 70,3), mentre il livello più basso (56,9) si registra fra le imprese italiane. Ciò riflette verosimilmente gli sforzi delle aziende spagnole e portoghesi per aumentare la loro competitività a livello internazionale. 05 POTENZIALE DI RISPARMIO E REINVESTIMENTI Maggior potenziale di risparmio nella Gestione della Mobilità; ridimensionamento non visto come un’opportunità per ridurre i costi in modo sostenibile A detta di più un quinto delle aziende, la Gestione della Mobilità è un’area in cui si potrebbero raggiungere risparmi superiori al 10%. Ci si attendono risparmi anche nelle categorie telecomunicazioni/costi IT e nella logistica. Le aziende non vedono nei tagli al personale un’opzione per ridurre le spese in modo sostenibile. Figura 03, Potenziali stimati di risparmio per tipologia di costo Percentuale stimata del potenziale di risparmio Gestione della mobilità (es. flotta veicoli, spese di viaggio) Logistica. Telecomunicazioni / IT Facility Management Energia Marketing Componenti C Personale / Risorse umane Materie prime (es. acciaio, plastica …) Servizi bancari 0% 20% 0-5% © Expense Reduction Analysts 40% 6-10% 60% 11-15% 80% 16-20% 100% >20% In rapporto al fatturato annuo, le aziende generano risorse finanziarie aggiuntive pari al 4,6% In media, attraverso l’attuazione di programmi di gestione dei costi, le aziende hanno ottenuto risparmi pari al 4,6% del fatturato annuo (Figura 04). Figura 04, Risparmi in percentuale del fatturato, ottenuti mediante processi di riduzione dei costi Risparmi in percentuale del fatturato (range di risparmio %) 0-2% 40,6 3-5% 32,7 6-10% >10% 19,2 7,5 Risparmi in percentuale del fatturato per paese Benelux 6,6 Germania, Austria, Svizzera 5,9 Scandinavia Italia Peninsola iberica © Expense Reduction Analysts 06 4,5 4,3 4,0 Impiego dei risparmi a seconda del paese Va rilevato che, nonostante gli sforzi per ridurre i costi (indice BGC), le aziende spagnole e portoghesi hanno ottenuto i risparmi più modesti (4,0). Ciò potrebbe significare che le aziende spagnole e portoghesi hanno già conseguito gran parte dei risparmi possibili, per cui diventa più difficile individuare e conseguire altre forme di risparmio. Per contro, le aziende italiane potrebbero sicuramente risparmiare di più se si ponesse maggiore enfasi sulle attività di gestione dei costi. Un quarto delle aziende investe più del 6% del fatturato I risparmi ottenuti grazie alle attività di gestione dei costi sono essenzialmente in linea con gli investimenti compiuti dalle aziende europee. Se in media le aziende ottengono risparmi del 4,6% in rapporto al loro fatturato annuo, quasi un quarto destina agli investimenti il 6% o più dei ricavi – mentre la media europea è pari al 4,5%. Figura 05, Investimenti proporzionali al fatturato annuo Attività d‘investimento in percentuale del fatturato 0-2% 48,8 3-5% 24,9 6-10% 17,4 >10% 8,9 © Expense Reduction Analysts I risparmi ottenuti generano profitti aggiuntivi Le aziende che risparmiano grazie ai programmi di gestione dei costi utilizzano in media il 20% di tali risparmi per aumentare i propri margini di profitto. Questo margine finanziario aggiuntivo viene usato anche per aumentare le attività di vendita (12,5%), per nuovi macchinari ed attrezzature (11,8) e per assumere o formare dipendenti (11,5%). A titolo di confronto, il 25% più virtuoso delle aziende – sulla base di indicatori quali la crescita dei profitti annui e la soddisfazione del cliente – utilizza la riduzione dei costi per un 46% in più per espandere la propria attività e per il 34% in più in attività di ricerca e sviluppo e marketing e vendite rispetto al 25% meno virtuoso. Le aziende più virtuose utilizzano invece una quota inferiore dei loro risparmi per migliorare i conti. Figura 06, Investimenti finanziati dai risparmi 20,5% Aumento del profitto 12,5% Marketing / Vendite Macchinari & Attrezzature 11,8% Aumento di capitale 11,7% 11,5% Personale / Risorse umane Espansione del campo di attività 9,6% Ricerca e Sviluppo (R&S) 9,1% Conversione all’Industria 4.0 Fusioni & Acquisizioni Licenze & Brevetti © Expense Reduction Analysts 4,0% 3,9% 3,1% 07 Le aziende spagnole e portoghesi faticano ad accumulare capitale 43% 20% 14% L’importanza delle attività di gestione dei costi per le aziende spagnole e portoghesi emerge chiaramente se si considera che le aziende di entrambi i paesi incontrano difficoltà nell’accumulare capitale, inferiore del 43% alla media europea. Per contro, le aziende italiane si concentrano sull’aumento delle vendite, su cui investono il 14% in più dei risparmi ottenuti rispetto alla media delle aziende europee. Il basso livello di re-investimenti in R&S fra le aziende dell’area germanofona (Germania, Austria, Svizzera) è preoccupante, esse investono in questo settore il 20% in meno del resto d’Europa. L’effetto dei Programmi di Gestione dei Costi dura al massimo 3 anni Le attività di gestione dei costi hanno effetto nel breve e medio termine (Figura 07). 3 aziende su 4 riferiscono che l’effetto delle attività di gestione dei costi scompare entro al massimo 3 anni. In Europa, le aziende di Benelux, Portogallo e Spagna ottengono i benefici più duraturi dalle attività di gestione dei costi. Ciò che conta è utilizzare gli strumenti giusti per ancorare le attività di gestione dei costi nella cultura aziendale, senza perdere mai di vista il successo nel lungo termine. Figura 07, Sostenibilità dei risparmi 35,2 31,6 18,0 9,2 6,0 < 1 anno 08 1-2 anni 2-3 anni 3-4 anni > 4 anni TASSI D’INTERESSE BASSI, MATERIE PRIME A BUON MERCATO E INCERTEZZE POLITICHE La Brexit e altri fattori esterni hanno scarsa influenza Il voto del Regno Unito per lasciare l’Unione Europea e altri fattori esterni, come la situazione dei profughi in Europa, il conflitto armato in Ucraina e l’embargo europeo nei confronti della Russia, hanno un impatto minimo sulla pianificazione strategica delle aziende (Figura 08). La maggior parte delle aziende vede nell’attuale contesto in evoluzione sia opportunità, sia rischi. Gran parte delle aziende non crede che il cambiamento inciderà sulla pianificazione aziendale nel medio e lungo termine e solo una minoranza dovrà rivedere in modo significativo la pianificazione di medio e lungo termine a causa di questi fattori esterni. Figura 08, Impatto delle mutate circostanze sulla pianificazione aziendale Non vero | Vero In prospettiva, le mutate circostanze rappresentano per lo più un rischio per la nostra azienda. 51 20 44 In prospettiva, le mutate circostanze rappresentano per lo più un’opportunità per la nostra azienda. 18 La pianificazione aziendale di medio e lungo termine è stata rivista in modo significativo a causa delle mutate circostanze. 57 17 35 La pianificazione aziendale di medio e lungo termine è stata scarsamente influenzata dalle mutate circostanze. 42 © Expense Reduction Analysts I tassi d’interesse bassi non incidono sul comportamento delle aziende in materia d’investimenti La politica dei tassi d’interesse bassi della BCE incide poco sul comportamento delle aziende europee in materia d’investimenti. (Figura 09). Sebbene vi sia disponibilità di denaro a basso costo, le aziende non ricorrono più degli anni precedenti a investimenti basati sul credito. Come emerso da altri studi precedenti, solo il 12% del capitale necessario per gli investimenti deriva da prestiti, mentre il 22% viene generato da attività di gestione dei costi. Inoltre, le aziende non hanno rivisto i loro piani d’investimento, né dato priorità agli investimenti approfittando della disponibilità di denaro a basso costo. Il 71% delle aziende respinge l’ipotesi che l’accesso ai prestiti sia diventato più restrittivo con l’introduzione delle regole di Basilea III. Figura 09, Conseguenze degli interessi bassi Non vero | Vero La fase di tassi d’interesse bassi ha portato la nostra azienda a concentrarsi di più sul finanziamento del debito nell’ultimo anno. 64 17 In generale, nella nostra azienda è aumentata la quota del debito nel finanziamento complessivo. 64 18 Il “denaro a basso costo” derivante dai tassi d’interesse ai minimi ha portato all’anticipazione di investimenti nell’ultimo anno. L’incertezza sui mercati finanziari degli ultimi anni ci ha indotti ad investire di più con capitale proprio. A causa di requisiti normativi come Basilea III, per la nostra azienda è diventato più difficile ottenere crediti a basso costo. © Expense Reduction Analysts 70 65 71 10 15 10 09 Le aziende italiane sfruttano i tassi d’interesse bassi per ottenere più prestiti 30% 122% A differenza di ciò che avviene in altri paesi, i tassi d’interesse bassi sono particolarmente allettanti per le aziende italiane, che li utilizzano sempre più spesso per ottenere finanziamenti esterni e anticipare i loro investimenti in misura maggiore del 30% rispetto agli altri paesi. Allo stesso tempo, le restrizioni previste dalle norme di Basilea III creano alle aziende italiane maggiori difficoltà – 122% sopra la media europea - nell’ottenimento di prestiti favorevoli. I prezzi delle materie prime incidono poco sulla riduzione generale dei costi Proprio come i tassi d’interesse bassi, anche i prezzi favorevoli dei combustibili fossili incidono poco sulle strategie aziendali (Figura 10). Anche se il calo dei prezzi delle materie prime potrebbe generare risparmi – per quanto contenuti, – questi fondi aggiuntivi sono destinati di rado a progetti d’investimento, quanto piuttosto a iniziative volte a migliorare i profitti. La situazione attuale del mercato mondiale ha scarsa influenza sulle aziende circa un ripensamento del loro impegno a favore delle energie rinnovabili – solo l’8% dice di essere influenzato dalla situazione Figura 10, Conseguenze del calo dei prezzi delle risorse Non vero | Vero I nostri costi sono diminuiti molto a seguito del calo dei prezzi delle risorse. 56 Nella nostra azienda è diminuita la volontà di investire in energie rinnovabili. 19 62 I costi risparmiati grazie alle risorse più economiche hanno portato all’anticipazione di investimenti nell’ultimo anno. 71 A causa del calo degli utili delle compagnie minerarie e/o della contrazione dei mercati nei paesi del petrolio, abbiamo registrato un calo degli ordini. 70 8 5 14 © Expense Reduction Analysts METODOLOGIA Fra il 7 aprile e il 20 luglio 2016, 281 decisori di 10 paesi europei sono stati intervistati mediante un questionario standardizzato online. Fra le aziende partecipanti, il gruppo più numeroso è costituito dalle PMI, di cui il 75,8% ha fino a 500 dipendenti. L’87,9% dei partecipanti è costituito da dirigenti o responsabili di reparto. Figura. 11, Caratteristiche del campione Posizione (in %) Team Leader Assistente di direzione 1,1 Addetto (specializzato) del reparto Responsabile di reparto 2,9 2,9 5,1 Altro 32,6 55,3 10 Membro del CdA / CEO / Presidente BIBLIOGRAFIA Deloitte (2016): Thriving in uncertainty. Deloitte’s fourth biennial cost survey: Cost improvement practices and trends in the Fortune 1000. Deutsche Bundesbank (2012): Long-term developments in corporate financing in Germany – evidence based on the financial accounts. Monthly Report, January 2012, Frankfurt/Main. Deutsche Bank Research (2016): The ECB must change course, Frankfurt/Main. European Central Bank (2016): Statistical Data Warehouse. 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Himme, Alexander (2007): Erfolgsfaktoren des Kostenmanagements – Empfehlungen für Kostenmanagementprojekte, in: Projektmanagement aktuell, Nr. 4, S. 16-23. Himme, Alexander (2008): Erfolgsfaktoren des Kostenmanagements – Ergebnisse einer empirischen Untersuchung, Arbeitspapiere des Lehrstuhls für Innovation, Neue Medien und Marketing der Universität Kiel. Himme, Alexander (2009): Kostenmanagement – Bestandsaufnahme und kritische Beurteilung der empirischen Forschung, in: Zeitschrift für Betriebswirtschaft, 79. Jg., S. 1051-1098. Horngren, C. T., Datar, S. M., Rajan, M. V. (2015): Cost Accounting: A Managerial Emphasis. Pearson Education, Inc. Kajüter, Peter (2005): Kostenmanagement in der deutschen Unternehmenspraxis – Empirische Befunde einer branchenübergreifenden Feldstudie, in: Zeitschrift für betriebswirtschaftliche Forschung, 57. Jg., Heft 2, S. 79-100. INDICE DELLE FIGURE 01, Barometro Gestione dei Costi, p.5 02, B arometro Gestione dei Costi – Dimensioni individuali, p.5 03, Potenziali stimati di risparmio per tipologia di costo, p.6 04, R isparmi in rapporto al fatturato, ottenuti mediante processi di riduzione dei costi, p.6 05, Investimenti proporzionali al fatturato annuo, p.7 06, Investimenti mediante risparmi, p.7 07, Sostenibilità dei risparmi, p.8 08, Impatto delle mutate circostanze sulla pianificazione aziendale, p.9 09, Conseguenze degli interessi bassi, p.9 10, Conseguenze del calo dei prezzi delle risorse, p.10 11, Caratteristiche del campione, p.10 11 EXPENSE REDUCTION ANALYSTS: CHI SIAMO Fondata nel 1992, Expense Reduction Analysts è una società di consulenza specializzata nella gestione dei costi che mira a conseguire un miglioramento del rendimento aziendale per clienti di tutte le dimensioni, sia nel settore privato che in quello pubblico. Operativi in più di 25 paesi, i 700 consulenti di Expense Reduction Analysts hanno conoscenze settoriali approfondite riguardanti una vasta gamma di categorie di costi, quali la gestione dei rifiuti, le assicurazioni, i trasporti, i costi di marketing, le spese bancarie, la gestione della flotta, le telecomunicazioni e molte altre. Fra i clienti di Expense Reduction Analysts si contano, oltre a molti nomi noti, migliaia di aziende di medie dimensioni. Per saperne di più, visita www.expensereduction.com