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Sondaggio Top Management
LA GESTIONE DEI COSTI
SOSTIENE IL PROFITTO, LA
CRESCITA E L'ESPANSIONE
DELL'AZIENDA
Barometro sulla Gestione dei Costi 2016
INDICE
02
Indice | Colophon
03
Prefazione EBS & Expense Reduction Analysts
04
Executive Summary
05
Barometro sulla gestione dei costi
06
Potenziale di risparmio e reinvestimenti
09
Tassi d’interesse bassi, materie prime a buon mercato e incertezze politiche
10Metodologia
11
Bibliografia | Indice delle figure
COLOPHON
E R Associates (Europe) Ltd
Malling, Kent, ME19 4YU, U.K.
www.expensereduction.com
Autori:
Elena Freisinger
Thomas Löwer
Christoph Schneider
Layout:
okapidesign.com
Immagini:
shutterstock
Copyright:
Expense Reduction Analysts GmbH
02
PREFAZIONE
EBS Business School
Expense Reduction Analysts
Per sopravvivere economicamente in un contesto dinamico, è cruciale che le aziende siano in grado di reagire rapidamente ed efficacemente
alle nuove condizioni del mercato.
Per riuscirci, esse non devono solo
identificare le opportunità, ma anche avere a disposizione le risorse
finanziarie per agire. Una strategia complessiva di gestione dei
costi consente di generare queste risorse e i risparmi
così ottenuti possono essere reinvestiti nello sviluppo
dell’azienda.
La riduzione dei costi genera profitto: questo è uno dei
risultati principali del sondaggio condotto su 281 aziende
europee. Soprattutto le aziende di
successo utilizzano questa fonte di
entrate aggiuntive per migliorare la
loro situazione, rendendola più sostenibile rispetto alla concorrenza.
Il 25% più virtuoso delle aziende
investe fino a un 46% in più nell’espansione della propria attività e fino a un 34% in più in
ricerca e sviluppo e marketing e vendite rispetto al 25%
meno virtuoso delle aziende intervistate.
La presente edizione del “Barometro sulla Gestione dei
Costi”, elaborata in collaborazione con Expense Reduction
Analysts, si occupa principalmente di fattori esogeni,
come la politica dei tassi d’interesse ai minimi storici
perseguita dalla BCE, i prezzi bassi delle materie prime
e le incertezze politiche dovute ad eventi quali il voto
britannico per uscire dall’Unione Europea. 281 aziende
di 10 paesi europei hanno partecipato al sondaggio,
quindi i risultati offrono un quadro piuttosto accurato
della situazione economica delle imprese europee. Il risultato principale è che né i tassi d’interesse bassi, né le
incertezze politiche, né il calo dei prezzi di gas, acciaio
ed energia incidono sulla pianificazione di medio-lungo
periodo.
La gestione dei costi pro-attiva è un tema ricorrente nelle
decisioni di carattere finanziario: ciò è reso evidente dalla volatilità del successo. Quasi 3 su 4 decisori riferiscono
che l’effetto della gestione dei costi si attenua nel giro di 3
anni. Le aziende devono pertanto creare delle strutture –
avvalendosi magari di un supporto esterno – per riuscire a
mantenere i vantaggi in termini di costi nel lungo periodo.
Dal rapporto emerge inoltre che le aziende sono riuscite
a ridurre i costi per un valore pari al 4,6% del loro
fatturato annuo. Tuttavia, questi programmi di gestione
dei costi sono efficaci solo in un’ottica di breve-medio
termine. I risparmi vengono utilizzati soprattutto per ottimizzare strutture esistenti o per aumentare i profitti,
e non per investire nel futuro. Le aziende si aspettano
di risparmiare soprattutto nelle categorie gestione della
mobilità, catena di distribuzione e telecomunicazioni/IT.
Attendiamo di vedere se nei prossimi anni questi risparmi saranno individuati e raggiunti.
Ci auguriamo che questo sondaggio vi fornisca utili
spunti di riflessione.
Prof. Dr. Ronald Gleich
La strada per raggiungere quest’obiettivo è, tuttavia, ancora molto lunga, come dimostra la flessione significativa
del Barometro sulla Gestione dei Costi. Anche se le aziende
ritengono che la gestione dei costi sia un tema importante,
molte devono mettersi al passo per integrarlo nella cultura
aziendale e utilizzare gli strumenti giusti, sviluppando i KPI
appropriati.
Dallo studio emerge, tuttavia, che le aziende di Spagna e
Portogallo rappresentano l’eccezione, avendo compiuto
sforzi molto maggiori per operare in modo efficace sotto
il profilo dei costi rispetto al resto dell’Europa. Lo studio,
però, mostra anche che queste attività sono una questione di sopravvivenza per le aziende spagnole e portoghesi, che sono quelle che incontrano le difficoltà maggiori
nell’accrescere il loro capitale. Il fatto che le aziende utilizzino gran parte dei risparmi per aumentare i profitti significa che i soldi non vengono reinvestiti – per lo meno
non nell’immediato. La disponibilità – grazie alla BCE – di
denaro a basso costo non incide sulla strategia d’investimento delle aziende intervistate. Solo le aziende italiane
utilizzano i fondi per investire di più in attività di marketing
e vendita.
Mi auguro che in questo studio troviate elementi utili per il
vostro lavoro quotidiano.
Fred Marfleet
03
EXECUTIVE SUMMARY
La riduzione dei costi genera profitto
La maggior parte delle aziende utilizza i risparmi ottenuti per accrescere i margini di profitto. Il 25% più virtuoso
delle aziende investe i risparmi ottenuti fino
a un 46% in più nell’espansione della propria attività e fino al 34% in più in ricerca e
sviluppo e marketing e vendite, e meno per
aumentare i profitti.
La riduzione dei costi ha effetti di breve e medio termine
Nel 73% delle aziende, l’effetto delle attività di riduzione
dei costi svanisce nel giro di 3 anni. Le aziende devono puntare di più sull’introduzione
di una cultura aziendale più efficace sotto il
profilo dei costi, identificando i KPI più utili
e utilizzando strumenti su misura per assicurare il successo a lungo termine delle attività di gestione
dei costi.
In rapporto al fatturato annuo, attraverso i programmi di riduzione dei costi le aziende generano
risorse finanziarie aggiuntive pari al 4,6%
Circa un quarto delle aziende potrebbe risparmiare più del 6% attraverso i programmi di riduzione dei costi. Le aziende più virtuose si trovano nel Benelux e in Germania,
Austria e Svizzera; quelle che invece generano la percentuale minore di riduzione dei costi provengono da Spagna, Portogallo – nonostante tutti gli sforzi
compiuti nella gestione dei costi – e Italia.
Flessione dell’indice del Barometro sulla Gestione
dei Costi
L’indice del barometro sulla gestione dei costi è sceso di 2,5 punti rispetto al 2014. Le
aziende di Spagna e Portogallo sono ai primi
posti in termini di gestione dei costi, quelle
italiane fanno invece registrare le lacune
maggiori.
04
Maggiori potenzialità di risparmio nella Gestione
della Mobilità
Le aziende ipotizzano che i maggiori risparmi risiedano
nella gestione della mobilità (spese di viaggio e gestione della flotta). Anche nelle categorie dei costi di logistica e telecomunicazioni/IT s’individuano risparmi significativi.
Le aziende non utilizzano i tassi d’interesse bassi
per investire di più
Sebbene i tassi d’interesse storicamente bassi procurino una maggiore disponibilità di denaro, le aziende non
hanno modificato le loro strategie d’investimento, né aumentato la quota d’investimenti finanziati ricorrendo al credito. Solo
pochissime aziende, per lo più italiane, riferiscono di aver beneficiato dei tassi d’interesse bassi per
aumentare la dotazione di capitale.
Le materie prime incidono poco sui risparmi ottenuti
Anche se negli ultimi anni i prezzi delle materie prime,
come l’acciaio, l’energia e la plastica, sono
scesi, ciò non ha giocato un ruolo centrale
per le aziende. Queste spese sono considerate in riferimento al benchmark di settore e
non come voci di risparmio singole.
Pragmatico distacco delle aziende dagli attuali sviluppi politici
Nonostante gli sviluppi recenti, come il voto del Regno
Unito per lasciare l’Unione Europea, la situazione dei profughi, il conflitto armato in
Ucraina e l’embargo europeo nei confronti
della Russia, le aziende non modificano i
loro programmi. I cambiamenti sono visti sia come opportunità, sia come rischi.
BAROMETRO SULLA GESTIONE DEI COSTI
Flessione dell’Indice del Barometro sulla Gestione dei Costi
65,4
66,0
Figura. 01, Barometro Gestione
dei Costi – Indice
63,0
65,4
L’indice del Barometro sulla Gestione dei Costi è sceso rispetto all’ultimo sondaggio, condotto nel 2014. Rispetto al 2014, l’indice ha ceduto 2,5 punti (Figura 1). Dal sondaggio emerge con chiarezza che le aziende comprendono e
riconoscono l’importanza di una gestione proattiva dei costi; questo aspetto
viene infatti integrato attivamente sia nella strategia, sia nell’organizzazione. Le
aziende, però, non dispongono dei KPI, della cultura e degli strumenti necessari
per la sua attuazione.
Figura. 02, Barometro Gestione dei Costi – Singoli indicatori
69,1
65,5
62,9
61,0
60,8
62,9
55,2
2012
2014
2016
Strategia
Orga
Info
Strumenti
Cultura
Barometro
Le aziende spagnole e portoghesi pongono l’enfasi maggiore sulla gestione dei costi, quelle italiane compiono su questo fronte gli sforzi minori
70,3%
56,9%
A livello nazionale, le aziende di Spagna e Portogallo si distinguono nettamente
per gli sforzi più intensi nelle attività di gestione dei costi (indice: 70,3), mentre
il livello più basso (56,9) si registra fra le imprese italiane. Ciò riflette verosimilmente gli sforzi delle aziende spagnole e portoghesi per aumentare la loro competitività a livello internazionale.
05
POTENZIALE DI RISPARMIO E REINVESTIMENTI
Maggior potenziale di risparmio nella Gestione della Mobilità;
ridimensionamento non visto come un’opportunità per ridurre i
costi in modo sostenibile
A detta di più un quinto delle aziende, la Gestione della Mobilità è un’area in cui
si potrebbero raggiungere risparmi superiori al 10%. Ci si attendono risparmi
anche nelle categorie telecomunicazioni/costi IT e nella logistica. Le aziende
non vedono nei tagli al personale un’opzione per ridurre le spese in modo sostenibile.
Figura 03, Potenziali stimati di risparmio per tipologia di costo
Percentuale stimata del potenziale di risparmio
Gestione della mobilità (es. flotta veicoli, spese di viaggio)
Logistica.
Telecomunicazioni / IT
Facility Management
Energia
Marketing
Componenti C
Personale / Risorse umane
Materie prime (es. acciaio, plastica …)
Servizi bancari
0%
20%
0-5%
© Expense Reduction Analysts
40%
6-10%
60%
11-15%
80%
16-20%
100%
>20%
In rapporto al fatturato annuo, le aziende generano risorse finanziarie
aggiuntive pari al 4,6%
In media, attraverso l’attuazione di programmi di gestione dei costi, le aziende
hanno ottenuto risparmi pari al 4,6% del fatturato annuo (Figura 04).
Figura 04, Risparmi in percentuale del fatturato, ottenuti mediante processi di riduzione dei costi
Risparmi in percentuale del fatturato (range di risparmio %)
0-2%
40,6
3-5%
32,7
6-10%
>10%
19,2
7,5
Risparmi in percentuale del fatturato per paese
Benelux
6,6
Germania, Austria, Svizzera
5,9
Scandinavia
Italia
Peninsola iberica
© Expense Reduction Analysts
06
4,5
4,3
4,0
Impiego dei risparmi a seconda del paese
Va rilevato che, nonostante gli sforzi per ridurre i costi (indice BGC), le aziende
spagnole e portoghesi hanno ottenuto i risparmi più modesti (4,0). Ciò potrebbe
significare che le aziende spagnole e portoghesi hanno già conseguito gran parte
dei risparmi possibili, per cui diventa più difficile individuare e conseguire altre
forme di risparmio. Per contro, le aziende italiane potrebbero sicuramente risparmiare di più se si ponesse maggiore enfasi sulle attività di gestione dei costi.
Un quarto delle aziende investe più del 6% del fatturato
I risparmi ottenuti grazie alle attività di gestione dei costi sono essenzialmente in
linea con gli investimenti compiuti dalle aziende europee. Se in media le aziende
ottengono risparmi del 4,6% in rapporto al loro fatturato annuo, quasi un quarto
destina agli investimenti il 6% o più dei ricavi – mentre la media europea è pari
al 4,5%.
Figura 05, Investimenti proporzionali al fatturato annuo
Attività d‘investimento in percentuale del fatturato
0-2%
48,8
3-5%
24,9
6-10%
17,4
>10%
8,9
© Expense Reduction Analysts
I risparmi ottenuti generano profitti aggiuntivi
Le aziende che risparmiano grazie ai programmi di gestione dei costi utilizzano
in media il 20% di tali risparmi per aumentare i propri margini di profitto. Questo
margine finanziario aggiuntivo viene usato anche per aumentare le attività di vendita (12,5%), per nuovi macchinari ed attrezzature (11,8) e per assumere o formare
dipendenti (11,5%).
A titolo di confronto, il 25% più virtuoso delle aziende – sulla base di indicatori
quali la crescita dei profitti annui e la soddisfazione del cliente – utilizza la riduzione dei costi per un 46% in più per espandere la propria attività e per il 34% in più
in attività di ricerca e sviluppo e marketing e vendite rispetto al 25% meno virtuoso. Le aziende più virtuose utilizzano invece una quota inferiore dei loro risparmi
per migliorare i conti.
Figura 06, Investimenti finanziati dai risparmi
20,5%
Aumento del profitto
12,5%
Marketing / Vendite
Macchinari & Attrezzature
11,8%
Aumento di capitale
11,7%
11,5%
Personale / Risorse umane
Espansione del campo di attività
9,6%
Ricerca e Sviluppo (R&S)
9,1%
Conversione all’Industria 4.0
Fusioni & Acquisizioni
Licenze & Brevetti
© Expense Reduction Analysts
4,0%
3,9%
3,1%
07
Le aziende spagnole e portoghesi faticano ad accumulare capitale
43%
20%
14%
L’importanza delle attività di gestione dei costi per le aziende spagnole e portoghesi emerge chiaramente se si considera che le aziende di entrambi i paesi incontrano difficoltà nell’accumulare capitale, inferiore del 43% alla media europea.
Per contro, le aziende italiane si concentrano sull’aumento delle vendite, su cui
investono il 14% in più dei risparmi ottenuti rispetto alla media delle aziende europee. Il basso livello di re-investimenti in R&S fra le aziende dell’area germanofona
(Germania, Austria, Svizzera) è preoccupante, esse investono in questo settore il
20% in meno del resto d’Europa.
L’effetto dei Programmi di Gestione dei Costi dura al massimo 3 anni
Le attività di gestione dei costi hanno effetto nel breve e medio termine (Figura 07). 3 aziende su 4 riferiscono che l’effetto delle attività di gestione dei costi
scompare entro al massimo 3 anni. In Europa, le aziende di Benelux, Portogallo e
Spagna ottengono i benefici più duraturi dalle attività di gestione dei costi. Ciò che
conta è utilizzare gli strumenti giusti per ancorare le attività di gestione dei costi
nella cultura aziendale, senza perdere mai di vista il successo nel lungo termine.
Figura 07, Sostenibilità dei risparmi
35,2
31,6
18,0
9,2
6,0
< 1 anno
08
1-2 anni
2-3 anni
3-4 anni
> 4 anni
TASSI D’INTERESSE BASSI, MATERIE PRIME A BUON
MERCATO E INCERTEZZE POLITICHE
La Brexit e altri fattori esterni hanno scarsa influenza
Il voto del Regno Unito per lasciare l’Unione Europea e altri fattori esterni, come
la situazione dei profughi in Europa, il conflitto armato in Ucraina e l’embargo
europeo nei confronti della Russia, hanno un impatto minimo sulla pianificazione
strategica delle aziende (Figura 08). La maggior parte delle aziende vede nell’attuale contesto in evoluzione sia opportunità, sia rischi. Gran parte delle aziende
non crede che il cambiamento inciderà sulla pianificazione aziendale nel medio e
lungo termine e solo una minoranza dovrà rivedere in modo significativo la pianificazione di medio e lungo termine a causa di questi fattori esterni.
Figura 08, Impatto delle mutate circostanze sulla pianificazione aziendale
Non vero | Vero
In prospettiva, le mutate circostanze rappresentano per lo più un rischio per la nostra azienda.
51
20
44
In prospettiva, le mutate circostanze rappresentano per lo più un’opportunità per la nostra azienda.
18
La pianificazione aziendale di medio e lungo termine è stata rivista in modo significativo a causa delle mutate circostanze. 57
17
35
La pianificazione aziendale di medio e lungo termine è stata scarsamente influenzata dalle mutate circostanze.
42
© Expense Reduction Analysts
I tassi d’interesse bassi non incidono sul comportamento delle aziende in
materia d’investimenti
La politica dei tassi d’interesse bassi della BCE incide poco sul comportamento
delle aziende europee in materia d’investimenti. (Figura 09). Sebbene vi sia
disponibilità di denaro a basso costo, le aziende non ricorrono più degli anni
precedenti a investimenti basati sul credito. Come emerso da altri studi precedenti, solo il 12% del capitale necessario per gli investimenti deriva da prestiti,
mentre il 22% viene generato da attività di gestione dei costi. Inoltre, le aziende
non hanno rivisto i loro piani d’investimento, né dato priorità agli investimenti
approfittando della disponibilità di denaro a basso costo. Il 71% delle aziende
respinge l’ipotesi che l’accesso ai prestiti sia diventato più restrittivo con l’introduzione delle regole di Basilea III.
Figura 09, Conseguenze degli interessi bassi
Non vero | Vero
La fase di tassi d’interesse bassi ha portato la nostra azienda a concentrarsi di più sul finanziamento del debito
nell’ultimo anno.
64
17
In generale, nella nostra azienda è aumentata la quota del debito nel finanziamento complessivo.
64
18
Il “denaro a basso costo” derivante dai tassi d’interesse ai minimi ha portato all’anticipazione di investimenti
nell’ultimo anno.
L’incertezza sui mercati finanziari degli ultimi anni ci ha indotti ad investire di più con capitale proprio.
A causa di requisiti normativi come Basilea III, per la nostra azienda è diventato più difficile ottenere
crediti a basso costo.
© Expense Reduction Analysts
70
65
71
10
15
10
09
Le aziende italiane sfruttano i tassi d’interesse bassi per ottenere più
prestiti
30%
122%
A differenza di ciò che avviene in altri paesi, i tassi d’interesse bassi sono particolarmente allettanti per le aziende italiane, che li utilizzano sempre più spesso
per ottenere finanziamenti esterni e anticipare i loro investimenti in misura maggiore del 30% rispetto agli altri paesi. Allo stesso tempo, le restrizioni previste
dalle norme di Basilea III creano alle aziende italiane maggiori difficoltà – 122%
sopra la media europea - nell’ottenimento di prestiti favorevoli.
I prezzi delle materie prime incidono poco sulla riduzione generale dei
costi
Proprio come i tassi d’interesse bassi, anche i prezzi favorevoli dei combustibili
fossili incidono poco sulle strategie aziendali (Figura 10). Anche se il calo dei
prezzi delle materie prime potrebbe generare risparmi – per quanto contenuti, –
questi fondi aggiuntivi sono destinati di rado a progetti d’investimento, quanto
piuttosto a iniziative volte a migliorare i profitti. La situazione attuale del mercato mondiale ha scarsa influenza sulle aziende circa un ripensamento del loro
impegno a favore delle energie rinnovabili – solo l’8% dice di essere influenzato
dalla situazione
Figura 10, Conseguenze del calo dei prezzi delle risorse
Non vero | Vero
I nostri costi sono diminuiti molto a seguito del calo dei prezzi delle risorse.
56
Nella nostra azienda è diminuita la volontà di investire in energie rinnovabili.
19
62
I costi risparmiati grazie alle risorse più economiche hanno portato all’anticipazione di investimenti
nell’ultimo anno.
71
A causa del calo degli utili delle compagnie minerarie e/o della contrazione dei mercati nei paesi del petrolio,
abbiamo registrato un calo degli ordini.
70
8
5
14
© Expense Reduction Analysts
METODOLOGIA
Fra il 7 aprile e il 20 luglio 2016, 281 decisori di 10 paesi europei sono stati intervistati mediante un questionario standardizzato online. Fra le aziende partecipanti, il gruppo più numeroso è costituito dalle PMI, di cui il 75,8% ha fino a
500 dipendenti. L’87,9% dei partecipanti è costituito da dirigenti o responsabili
di reparto.
Figura. 11, Caratteristiche del campione
Posizione (in %)
Team Leader
Assistente di direzione
1,1
Addetto (specializzato)
del reparto
Responsabile
di reparto
2,9 2,9
5,1
Altro
32,6
55,3
10
Membro del CdA /
CEO / Presidente
BIBLIOGRAFIA
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fourth biennial cost survey: Cost improvement practices
and trends in the Fortune 1000.
Deutsche Bundesbank (2012): Long-term developments in corporate financing in Germany – evidence
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January 2012, Frankfurt/Main.
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change course, Frankfurt/Main.
European Central Bank (2016): Statistical Data Warehouse. Accessible via: https://www.ecb.europa.eu/
stats/html/index.en.html
Expense Reduction Analysts GmbH/EBS Business
School (2011): Nachhaltigkeit von Reduktionsprozessen im Gemeinkostenbereich – Studie zur Umsetzung
von Kostenreduktionsprogrammen und Nutzung der
eingesparten Potenziale, Köln/Oestrich-Winkel.
Expense Reduction Analysts GmbH/EBS Business
School (2012): Barometer Kostenmanagement 2012.
Studie zur Kosteneffizienz im Unternehmen und deren
Erfolgsfaktoren. Köln/Oestrich-Winkel.
Expense Reduction Analysts GmbH/EBS Business
School (2013): Barometer Cost Management 2013. Cost
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Expense Reduction Analysts GmbH/EBS Business
School (2014): Barometer Cost Management 2014.
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Kostenmanagement – Wertsteigerung durch systematische Kostensteuerung, 2. Auflage, Schäffer-Poeschel,
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Himme, Alexander (2007): Erfolgsfaktoren des Kostenmanagements – Empfehlungen für Kostenmanagementprojekte, in: Projektmanagement aktuell, Nr. 4,
S. 16-23.
Himme, Alexander (2008): Erfolgsfaktoren des Kostenmanagements – Ergebnisse einer empirischen Untersuchung, Arbeitspapiere des Lehrstuhls für Innovation,
Neue Medien und Marketing der Universität Kiel.
Himme, Alexander (2009): Kostenmanagement
– Bestandsaufnahme und kritische Beurteilung der
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Horngren, C. T., Datar, S. M., Rajan, M. V. (2015):
Cost Accounting: A Managerial Emphasis. Pearson
Education, Inc.
Kajüter, Peter (2005): Kostenmanagement in der
deutschen Unternehmenspraxis – Empirische Befunde
einer branchenübergreifenden Feldstudie, in: Zeitschrift
für betriebswirtschaftliche Forschung, 57. Jg., Heft 2,
S. 79-100.
INDICE DELLE FIGURE
01, Barometro Gestione dei Costi, p.5
02, B
arometro Gestione dei Costi – Dimensioni
individuali, p.5
03, Potenziali stimati di risparmio per tipologia di
costo, p.6
04, R
isparmi in rapporto al fatturato, ottenuti
mediante processi di riduzione dei costi, p.6
05, Investimenti proporzionali al fatturato annuo, p.7
06, Investimenti mediante risparmi, p.7
07, Sostenibilità dei risparmi, p.8
08, Impatto delle mutate circostanze sulla
pianificazione aziendale, p.9
09, Conseguenze degli interessi bassi, p.9
10, Conseguenze del calo dei prezzi delle risorse, p.10
11, Caratteristiche del campione, p.10
11
EXPENSE REDUCTION ANALYSTS: CHI SIAMO
Fondata nel 1992, Expense Reduction Analysts è una società di consulenza specializzata nella gestione dei costi che mira a conseguire un miglioramento del
rendimento aziendale per clienti di tutte le dimensioni, sia nel settore privato
che in quello pubblico. Operativi in più di 25 paesi, i 700 consulenti di Expense
Reduction Analysts hanno conoscenze settoriali approfondite riguardanti una
vasta gamma di categorie di costi, quali la gestione dei rifiuti, le assicurazioni, i
trasporti, i costi di marketing, le spese bancarie, la gestione della flotta, le telecomunicazioni e molte altre.
Fra i clienti di Expense Reduction Analysts si contano, oltre a molti nomi noti,
migliaia di aziende di medie dimensioni.
Per saperne di più, visita
www.expensereduction.com