La Flotta Usa torna nel Golfo, l`Iraq nella morsa di guerra

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La Flotta Usa torna nel Golfo, l`Iraq nella morsa di guerra
quotidiano comunista
^^^
manifesto
UN BRUTTO
SOGNO
SABATO
25 LUGLIO 1992
ANNO XXIIN. 177
SPEDIZIONE POSTALE GR. 1/70%
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1.200
L'ultimo abbraccio, in migliaia salutano Paolo Borsellino
ROSSANA ROSSANDA
D
UNQUE
OCCHETTO è
pronto, anzi sogna di far
parte di un governo che
vada da Segni a La Malfa a se
stesso, passando per Leoluca
Orlando e Francesco Rutelli,
presidente Claudio Martelli.
Neppure un governo di alternanza vagamente riformista,
ma il governo trasversalista
degli onesti. Non senza ammiccare alla proposta dei socialisti e pidiessini uniti, che
lasciano cadere Craxi (ma
vorrebbero far cadere anche
lui).
Neppur varrebbe la pena
di rilevarlo, se non fosse sotto
i nostri occhi l'andare in pezzi dei suoi gruppi dirigenti
periferici, lo zigzagare delle
alleanze nelle giunte, le bizzarrie del gruppo parlamentare e, più grave di tutto, il liquefarsi della sua base. Fa
paura che la dirigenza del
Pds non veda, prima o almeno assieme alla crisi altrui, la
propria, e cerchi di far fronte
con una trovata alla collera
popolare e al pericoloso frammentarsi della società. L'una
e l'altro chiedono modifiche
non indolori e risposte chiare:
ma il Pds non da, neanche
dall'ammonimento terribile
del 5 aprile in poi, né le une
né le altre.
E' infatti una favola che il
Pds sarebbe passato dall'«ideologismo» dell'opposizione
alla «concretezza» dei programmi con i quali «governare i processi sociali». E' dal
primo fallimento della svolta
che non produce più una prospettiva, e tanto meno articola proposte, sulle quali aggreTanta folla, tanti applausi, pochissimi pogare e condurre una opposilitici. Ieri Palermo ha salutato per l'ultima
zione. Nemmeno a livello
volta il giudice Paolo Borsellino. Una cerid'una seria socialdemocrazia.
monia struggente
Non a caso troviamo in
bocca a Cicchetto l'evocazioCARMINE FOTIA
ne di una «crisi del sistema
politico», come già in Cossiga
PALERMO «Questa è Palermo»,
ma anche in Scalfari, in Segni
dicono Giuseppe Ayala e Leoma anche in Mongini: perico- luca Orlando quando escono
loso ritornello dei populismi,
dalla chiesa di Santa Luisa di
ma anche dei gruppi dirigenti
Marillac e guardano la gente
che, nella tempesta che si abche sosta al di fuori e applaude.
batte su Psi, De, Pds, preferi- Si riferiscono alla manifestazioscono vedere la fine del «sine di affetto che si è ripetuta
stema» - che è poi quello delnei confronti di Borsellino, così
la Costituzione del 1948 - che
come era accaduto solo due
affrontare drasticamente il
mesi fa per Giovanni Falcone.
mutamento degli uomini e
Quella città vuole salutare il
suo giudice.
una riforma radicale del rapAi bordi della chiesa la folla
porto con gli aggregati sociali,
si accalca per tributare l'ultimo
per di più inquieti e in mutaabbraccio. Gli applausi sono
zione, che dovrebbero esprifragorosi. La salma di Borsellimere.
no si avvia a compiere l'ultimo
Non c'è da stupire che, nella crisi d'una espressione politica coerente dei ceti subalterni, passi giorno per giorno,
fra resistenze e spintoni, la linea del governo: ha alle sue
spalle il comando europeo e
si avvantaggia di essere sostenuta, di fatto, da una parte
dei partiti che dichiarano di
sostenerla nonché da una
parte di quelli che dichiarano
WASHINGTON Aria di guerra nel
di avversarla. Giuliano AmaGolfo. Ieri il presidente degli
to punta infatti sulla velocità,
Stati uniti George Bush ha desenza neanche concedere alciso di annullare il programma
l'emozione per Palermo ciò
che le si deve, per modificare
quel che resta della costituzione materiale del paese dagli armi '60 ad oggi, accomodandola agli imperativi dell'unità monetaria e della
competitivita della «azienda
Italia». Questo sì, è un piano
chiaro. E se per realizzarlo
occorrerà rompere la schiena
al sistema clientelare che si è
per il fine settimana e di rienaggregato sulla spartizione intrare precipitosamente nella
debita dello stato sociale e
capitale per incontrare i suoi
della industria di stato, tenterà di farlo: la De gli ha già sacrificato Andreotti e Cava, e
prima o poi il Psi sacrificherà
Craxi.
Quanto a spaccare la schiena a quel che resta della sinistra, bastano i vertici della
Cgil e del Pds. Il quale non si
è riformato negli uomini né
ROMA fl Vaticano insiste. Dopo l'anatema scaglianel metodo, non si è chiesto
to contro gli omosessuali, tocca ora a chi utilizza
perché dalla mediazione è
profilattici e siringhe monouso come forma di
passato a Milano alle tangenprevenzione dell'Aids. Per il presidente del ponti, inveisce contro le periferie,
tificio consiglio per la famiglia, cardinale Lopez
lottizza dove ancora può, non
Turrillo, preservativi e siringhe sterili sono infatti
ha nulla da dire sulla liquida«rimedi lesivi della dignità e della salute umana»
zione di ogni forma di econoperché «favoriscono l'abuso della sessualità e non
mia mista, balbetta sul fisco,
riducono il contagio». Tanto interventismo in
propone tagli di spesa non si
campo sessuale sarebbe giustificato dal fatto che
capisce dove, spera ancora di
«la chiesa non può tacere su questioni gravi come
cavarsela con la lotta a un inpermissivismo sessuale, infedeltà e droga».
definito parassitismo. Altro
che sogni. E' un suicidio.
LIDIA CAMPAGNANO A PAGINA 12
foto ap
L'applauso di Palermo
viaggio. Alla cerimonia partecipano pochissimi uomini politici. La famiglia del giudice aveva selezionato gli inviti per una
funzione religiosa che aveva
voluto mantenere privata. Il
presidente della repubblica
Oscar Luigi Scalfaro legge parole commosse. L'omelia laica di
Antonio Caponnetto ritorna su
quella frase detta subito dopo il
brutale attentato per rovesciarla: «Non tutto è finito». Occorre
rinsaldare l'impegno di uomini
come Falcone e Borsellino per
rilanciare la sfida alla mafia.
Ma occorre vincere anche le
troppe «connessioni» impunite
di cui il fenomeno mafioso può
godere.
La famiglia del giudice giunge nelle prime ore della mattinata. La moglie e i figli prendono posto nella basilica. Poco dopo arrivano i più fedeli collaboratori di Borsellino. In chiesa
tro giorni, di un metronotte innon c'è il giudice Giammanco,
caricato di osservare via moniche in questi giorni è sottoposto
tor, collegati a telecamere piazalla dura critica dei magistrati
zate nella zona, un grande uffidi Palermo decisi a chiederne
cio nella zona dell'attentato.
la rimozione. Ci vuole una
scossa ai vertici, non bastano le
Ignazio Sanna, questo il suo nome, si sarebbe più volte condimissioni del questore volute
dal ministro degli interni Nicotraddetto nelle sue deposizioni.
Ora è in stato di fermo. Anche
la Mancino.
gli inquilini del quartieri stanIn chiesa c'è invece il capo
della polizia Vincenzo Parisi. A
no dando informazioni utili aldifferenza di quanto era avvele indagini.
A Roma il senato da intanto
nuto martedì scorso durante i
funerali degli agenti di scorta di
via libera al decreto antimafia,
Borsellino, per lui c'è solo qualdopo l'iter che ne ha emendato
che fischio. La rabbia ieri era
le parti più discutibili. Si discupiù
contenuta,
te ora di come
Ex-Jugoslavia, rendere permaragionata.
Sul fronte delnente l'invio della portaerei
le indagini, iml'esercito.
portanti novità
Saratoga
verrebbero dalCASCIO
in Adriatico
COLOMBO
l'interrogatorio,
RUOTOLO
che va avanti
SERVIZIO
quasi ininterrotALLE PAGINE
A PAGINA IO
tamente da quat2e3
eia. Ma senza una discussione o
un voto al Consiglio di sicurezza. I tre paesi occidentali, consapevoli della pretestuosità dell'attacco, sostengono che l'Iraq,
bloccando gli ispettori dell'Onu
che volevano perquisire i locali
del ministero dell'agricoltura
di Baghdad, ha rotto il «cessate
il fuoco» e quindi ha ridato il
Hussein. O magari pianificare
via alle ostilità. Questi segnali
qualche altro «errore» come
di guerra hanno fatto passare in
secondo piano le dichiarazioni
quello del rifugio di Ameriyah.
concilianti fatte ieri sera dall'
Evidentemente i 250.000 morti
della guerra, i 150.000 dell'emambasciatore dell' Iraq ali'
bargo, circa 300 al giorno, non
Onu. Secondo il diplomatico di
sono considerati da Bush e da
Baghdad l'Iraq sarebbe pronto
ad accettare «una soluzione di
Clinton un prezzo sufficiente
per ipotecare in
compromesso» a
Barcellona,
anticipo la polpatto che non
violi la propria
trona della Casa
partono
sovranità naziobianca.
Nelle
nale. Ma è proprossime ore pole Olimpiadi
trebbe giungere
prio questo il
piìi affollate
all'Iraq un nuovo
punto.
ultimatum
da
ALLE PAGINE
Stati uniti, Gran
CHIARINI
DI SUO E 16
Bretagna e FranA PAGINA 8
La Flotta Usa torna nel Golfo,
l'Iraq nella morsa di guerra
Bush riunisce d'urgenza
i suoi consiglieri militari
Oggi da Camp David
l'ultimatum occidentale
al governo di Baghdad
Gay, preservativi
e siringhe:
l'anatema del papa
consiglieri e generali. L'annuncio è stato dato in serata dal
portavoce Fitzwater mentre la
rete televisiva americana Nbc
riportava che il presidente
avrebbe già dato disposizioni
per riuovi bombardamenti sull'Iraq.
Questa mattina Bush si incontrerà a Camp David con il
consiglio di guerra per discutere le prossime mosse militari, le
varie opzioni: attaccare di nuovo ponti e strade, le caserme
del paese, polverizzare il ministero dell'agricoltura, colpire le
centrali elettriche, cercare di
uccidere il presidente Saddam
Tangenti d'oro,
due arresti in Fiat
BRUNO PERINI
MILANO Eccola di nuovo. A 48
ore dalla liberazione dell'ex
amministratore delegato della
Cogefar, Enzo Papi, la Fiat è
nuovamente inciampata nelle
tangenti. Ieri notte sono stati arrestati due personaggi importanti del gruppo guidato da Cesare Romiti: l'amministratore
delegato della Fiat Ferroviaria,
Giancarlo Cozza e il presidente
di due concessionarie della Fiat
Iveco, Luigi Capretti. L'accusa
è corruzione continuata e aggravata in concorso. Sono finiti
sotto inchiesta 20 contratti riguardanti lavori e forniture alla
Metropolitana Milanese e all'Azienda Tranvaria Municipale. Questa volta il boccone era
prelibato e di conseguenza le
tangenti assai salate. Gli uomini Fiat sono accusati di aver pagato una quantità di mazzette
che oscilla tra i 5 e i 6 miliardi
per appalti del valore di 100
PALERMO
La lotta di Paolo,
la nostra lotta
ANTONIO CAPONNETTO
P
UBBLICHIAMO integralmenteil discorso che
il magistrato Antonio Caponnetto, ex capo
del pool antimafia e jraterno amico di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, ha pronunciato ieri a Palermo durante il funerale del giudice ucciso dalla mafia.
S
OLTANTO POCHE PAROLE. Le parole di un
vecchio ex-magistrato che negli ultimi due
mesi è venuto due volte a Palermo per dare
l'addio a due pupilli, figli, fratelli, amici, con cui
ho condiviso gioie e amarezze. Per un ricordo,
per una preghiera laica e fervente, per l'amico e
fratello Paolo, per la sua generosità, per la sua
umanità, per il coraggio con cui ha affrontato la
vita e con cui è andato incontro a una morte annunciata. Con il suo amore immenso portato alla
famiglia e agli amici - era un dono naturale che
Paolo aveva, questo di spargere attornp a sé amore. Un ricordo ancora per il suo appassionato e
incessante lavoro. Ognuno di noi, e non solo lo
stato, gli è debitore. Ad ognuno di noi, egli ha donato qualcosa di prezioso e raro. A me mancheranno terribilmente quelle sue telefonate che si
concludevano sempre con le stesse parole: «Ti
voglio bene, Antonio» e io rispondevo «Ti voglio
bene, Paolo».
C
I E' UN ALTRO PESO, però, che ancora mi
opprime. Ed è il rimorso per quell'attimo
di sconforto e di debolezza da cui sono
stato colto dopo avere posato l'ultimo bacio sul
viso ormai gelido, ma ancora sereno, di Paolo.
Nessuno di noi, e io meno di chiunque altro, può
dire che ormai tutto è finito. Pensavo, in quel
momento, di desistere dalla lotta contro la delinquenza mafìosa. Mi sembrava che con la morte
dell'amico-fratello tutto fosse finito. Ma in un
momento simile, in un momento come questo,
coltivare un pensiero del genere - e me ne sono
subito convinto - è fare torto alla memoria e agli
ideali di Paolo come pure a quelli di Giovanni e
di Francesca.
SEGUE IN ULTIMA
miliardi. I quattrini delle tangenti finivano nelle mani di
Sergio Radaelli, l'ex amministratore dell'Atm, oltre che ex
amministratore della Cariplo,
che li gestiva per conto del Psi,
della De e del Fri. L'amministratore delegato della Fiat Ferroviaria Giancarlo Cozza ha
ammesso di aver pagato tangenti per 2 miliardi e 700 milioni soltanto per la Metropolitana
Milanese, fl legale di Cozza,
professor Carlo Taormina è
passato subito al contrattacco
sostenendo che i veri «mascalzoni» sono Radaelli e Prada che
hanno ottenuto tangenti attraverso l'estersione e la concussione.
li SIGNIFICATIVO che i ragionamenti politici sulla lotta alla mafia, nelle ore che sono
seguite alla ennesima strage di Palermo,
siano venuti da magistrati come Di Lello e Ayala
più che dai «politici di professione». Nei piani alti
del Palazzo - e nei discorsi dei media - sono risuonate piuttosto le grida di guerra: è stata davvero un'escalation dell'impotenza. Ma anche
dell'arroganza, se si fa eccezione per gli accorati
appelli di Scalfaro.
SERVIZIO A PAGINA 5
SEGUE A PAGINA 2
MAFIA
Ma non parliamo
di guerra
GIOVANNI CESAREO
E