Milano - ARPA Lombardia
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14-Province02.qxd 5-04-2007 9:56 Pagina 203 I territori provinciali - Milano La provincia di Milano analizzata in queste pagine corrisponde al territorio derivato dalla sottrazione della provincia di MonzaBrianza dall’attuale provincia di Milano; mentre il confine settentrionale si pone immediatamente a Nord del capoluogo – separando i comuni che gravitano sulle S.S. Comasina e Valassina – gli altri confini rimangono invariati. La provincia di Milano è un potente motore economico e un polo di attrazione, ma le funzioni presenti nell’area sono notevolmente mutate negli anni. Il terziario ha progressivamente sostituito il manifatturiero e ciò ha determinato sia l’incremento della circolazione delle merci e delle persone sia l’aumento dell’urbanizzazione, contribuendo a legare sempre più il capoluogo al territorio circostante e connotando una forte area metropolitana che si estende ben oltre i confini amministrativi. La deindustrializzazione, il recupero delle aree dismesse ed il rapido ricambio tecnologico hanno contribuito all’alleggerimento delle pressioni sull’ambiente mentre l’aumento del traffico e dei consumi energetici hanno generato problematiche ancora attuali. Alcuni elementi di criticità, quale la depurazione degli scarichi della città di Milano, sono giunti a soluzione mentre altri, come l’inquinamento atmosferico, rimangono in primo piano a causa delle difficili caratteristiche meteoclimatiche dell’area. Milano Agricoltura Energia Industria Trasporti Rifiuti Aria Acqua 1.605 Superficie a destinazione agricola (%) ____________________________________________________________ 54 Superficie antropizzata (%)______________________________________________________________________ 32 Popolazione al 31.12.2005_________________________________________________________ 3.092.514 Densità della popolazione (ab/km ) _________________________________________________________ 1.927 Comuni con rete fognaria collettata a depuratore (%) ______________________________________________ 91 PIL pro capite (€, anno 2003) ___________________________________________________________ 26.597 Emissioni di GHG (kt, anno 2003) ________________________________________________________ 20.862 Densità di potenza degli impianti RTV+RB (W/km ) ______________________________________________ 738 Comuni con aree attrezzate (%) _________________________________________________________________ 88 Superficie di aree protette (%) ___________________________________________________________________ 48 Superficie a bosco (%) ___________________________________________________________________________ 6 Superficie provinciale (km2)________________________________________________________________ 2 2 203 14-Province02.qxd 5-04-2007 9:56 Pagina 204 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia 2006 Agricoltura Allevamenti zootecnici Con 874 km2 di superficie provinciale a specifica destinazione e circa 1.500 aziende agricole presenti, l’agricoltura nella provincia di Milano si dimostra un comparto produttivo significativo. In particolare nella parte sud-occidentale permane la vocazione agricola, incentivata e tutelata dagli strumenti di pianificazione territoriale. Il Parco Agricolo Sud Milano – di cui fanno parte 61 comuni dei 138 che compongono la provincia ridisegnata – si estende per 47.000 ha; nel contesto di un’area fra le più sviluppate del Paese, il Parco ha la funzione di coniugare la salvaguardia del territorio con la difesa della funzione economica, e con la ricerca di spazi aperti e fruibili. Nel territorio milanese la presenza di una fitta e storica rete di canali irrigui (in gran parte derivati dal sistema dei Navigli e dal Canale Villoresi) nonché la presenza di numerosi fontanili – oggi oggetto di riqualificazione – hanno sempre garantito la disponibilità di acqua: attualmente sono autorizzate derivazioni per circa 200 m3/s. Decisamente limitate sono le superfici boscate (98 km2), presenti in prevalenza nelle valli del Ticino e dell’Adda (tutelate dai rispettivi Parchi), nel Parco delle Groane e nel Parco Nord Milano; il recente Bosco della Besozza – esteso per 37 ha e riproducente la foresta planiziale padana – rappresenta uno dei nodi della rete ecologica provinciale. La gran parte delle attività agricole sono connesse con la zootecnia, presente in circa 850 aziende; l’allevamento prevalente è quello dei bovini da latte e, in misura minore, quello dei bovini da carne; una quota non trascurabile riguarda l’allevamento suinicolo. La zootecnia produce acque di scarico ricche in sostanza organica ed azoto e la fertilizzazione attuata attraverso lo spandimento sui terreni dei liquami è soggetta a pianificazione finalizzata al contenimento dei nitrati nelle acque; poiché il recente Piano di Tutela e Utilizzo delle Acque della Regione Lombardia richiede che in provincia di Milano la riduzione del carico di liquami sia applicata sulla metà circa della SAU, il settore zootecnico locale si trova a dover risolvere il problema della gestione dei propri liquami. Superficie destinata a bosco – 2004 Superficie agraria per forma di utilizzazione – 2004 204 14-Province02.qxd 5-04-2007 9:57 Pagina 205 I territori provinciali - Milano Energia Consumi petroliferi Il bilancio energetico indica che la produzione elettrica in ambito provinciale è pari a circa la metà della richiesta, ed è affidata principalmente a due grandi centrali termolelettriche (Cassano d’Adda e Turbigo) e ad alcune centrali idroelettriche. A livello locale si sta diffondendo la cogenerazione: ne sono esempio le centrali di quartiere (Tecnocity e Famagosta) e quelle di alcune strutture ospedaliere. La termovalorizzazione dei rifiuti contribuisce alla produzione di energia principalmente attraverso il nuovo impianto di Milano, che ha potenza totale erogabile di 182 MW (di cui oltre 110 termici): attualmente l’impianto fornisce il teleriscaldamento al quartiere Gallaratese e, in prospettiva, fornirà calore al Nuovo Polo Fieristico di Rho. Per quanto riguarda i combustibili, nei trasporti sono in calo i consumi di benzina e in aumento quelli di gasolio; sono invece diminuiti i consumi di gasolio da riscaldamento grazie alla sempre più estesa metanizzazione. Consumi elettrici Industria Imprese Il modello produttivo è basato sulle imprese di piccola e piccolissima dimensione, a cui si affianca un limitato numero di aziende medio-grandi. In questo quadro compaiono aziende a rischio di incidente rilevante (RIR), il cui numero – pari a 67 – è il più elevato fra quelli delle province lombarde; la tipologia prevalente è rappresentata da industrie chimiche, da raffinerie e produzioni di gas tecnici nonché da depositi di combustibili. Anche il numero di industrie soggette ad Autorizzazione Integrata Ambientale – e quindi potenzialmente generatrici di pressioni ambientali significative – è tra i più alti del territorio regionale (144). A fronte di ciò si registra però un alto numero di attività dotate di strumenti volontari di gestione ambientale: la provincia di Milano ridisegnata conta 27 siti registrati EMAS sui 97 siti regionali e il 40% delle 1.413 aziende regionali certificate UNI EN ISO 14001 (al 31 dicembre 2006). Densità delle imprese – 2005 205 14-Province02.qxd 5-04-2007 9:57 Pagina 206 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia 2006 Trasporti Parco veicolare La posizione di quest’area, centrale rispetto ai flussi europei N-S ed E-O, ha generato un sistema di trasporti costituito da imponenti reti ferroviarie, stradali ed autostradali e da un sistema aeroportuale di importanza europea. I trasporti rappresentano uno dei determinanti ambientali principali nella provincia: la domanda di mobilità delle persone è in continua crescita e il trasporto merci si avvale prevalentemente dei veicoli a motore, soprattutto in relazione alle nuove logiche di approvvigionamento just in time. Soprattutto nella zona ad est di Milano sono presenti attività di logistica, che impattano pesantemente sulla viabilità. Il tasso di motorizzazione della provincia di Milano ridisegnata è di 0,74 veicoli per abitante, superiore alla media nazionale per i capoluoghi di provincia. Sono attivi numerosi progetti di potenziamento sia delle linee ferroviarie (soprattutto le linee ad alta velocità, per cui Milano si trova al centro della trasversale TO-VE e sulla dorsale MI-BO) sia della rete stradale (BRE-BE-MI e MI-CO-VA). Tasso di motorizzazione Rifiuti La quantità di rifiuti urbani generati nel 2005 nella provincia di Milano ridisegnata è stata di circa 1.600.000 t, cui corrisponde una produzione pro capite di 511 kg/anno; la tendenza alla crescita della produzione sta rallentando. La provincia vanta una delle migliori percentuali regionali di raccolta differenziata (pari al 41% nel 2005) ed i rifiuti indifferenziati smaltiti in discarica sono in continuo decremento. Il sistema impiantistico è costituito da 24 impianti di trattamento rifiuti: 4 meccanici/biologici per indifferenziati, 4 termovalorizzatori per indifferenziati o pretrattati con recupero energetico, 2 impianti di compostaggio dell’organico/verde e 14 di compostaggio del solo verde. Mentre è significativa la presenza di impianti di recupero dei rifiuti speciali, ne risulta carente il sistema di smaltimento. Produzione di rifiuti urbani – 2005 206 14-Province02.qxd 4-05-2007 9:09 Pagina 207 I territori provinciali - Milano Aria Qualità dell’aria – 2005 L’elevata densità di popolazione e le conseguenti esigenze abitative e di mobilità, la presenza di una fitta rete stradale ad elevati volumi di traffico per il trasporto di persone e di merci, l’esistenza di diverse attività produttive di piccole e medie dimensioni oltre che di alcuni grandi impianti costituiscono le principali fonti di inquinanti atmosferici in provincia di Milano. Quasi l’80% degli abitanti della provincia risiede nella zona critica per la qualità dell’aria di Milano-Como-Sempione; particolarmente in quest’area il traffico veicolare è la prima fonte di particolato, seguito dagli impianti di riscaldamento. Le concentrazioni dei principali inquinanti sono misurate da 127 analizzatori collocati in 43 stazioni appartenenti alla Rete regionale e a 5 reti private associate ai maggiori impianti presenti sul territorio. Negli anni, le restrizioni sull’uso di combustibili ad elevato tenore di zolfo, l’introduzione delle marmitte catalitiche sui veicoli, la diffusione della metanizzazione e la disincentivazione all’uso di carbone e oli combustibili hanno portato ad un calo delle concentrazioni di SO2, CO, benzene e NOx. Per i primi tre, in particolare, da anni non si osservano superamenti dei limiti normativi. Più difficili da controllare si sono rivelati il PM10 e l’ozono, che si presentano stazionari negli ultimi anni. Le condizioni meteorologiche ed emissive più gravose per le concentrazioni di PM10 si verificano in inverno, durante il quale i superamenti si distribuiscono in maniera abbastanza uniforme su tutto il territorio provinciale. Per l’ozono, inquinante esclusivamente secondario, la situazione più critica si verifica invece in estate, quando l’intensa radiazione solare e le alte temperature innescano le reazioni chimiche che portano alla sua formazione. I livelli più elevati di ozono si osservano nelle zone rurali e poco trafficate (come nelle stazioni di rilevamento di Motta Visconti, Arconate e Lacchiarella), soprattutto se sottovento rispetto all’area metropolitana milanese dove vengono emessi in grandi quantità i precursori di questo inquinante. PM10: fonti di emissione – 2003 PM10: densità emissiva – 2003 207 14-Province02.qxd 5-04-2007 9:58 Pagina 208 Rapporto sullo Stato dell’Ambiente in Lombardia 2006 Acqua Derivazione delle acque pubbliche La provincia – caratterizzata da densità industriale e demografica che oltrepassa di 4 volte la media lombarda – esercita un carico antropico pesante sulle acque superficiali; circa 400.000 A.E. di origine industriale vengono trattati direttamente presso le aziende e confluiscono nei corsi d’acqua mentre circa 6.000.000 di A.E. – composti dall’ambito civile e da una quota di scarichi industriali pretrattati – pervengono alle pubbliche fognature. Con il recente completamento del sistema pubblico di impianti di depurazione della città di Milano il fabbisogno depurativo è quasi totalmente coperto: entro il 2007 si raggiungerà la potenzialità di depurazione di circa 5,6 milioni di A.E. La maggior parte degli impianti, soprattutto quelli di dimensioni maggiori, sono tecnologicamente molto avanzati e raggiungono efficienze di depurazione elevate; impianti che trattano oltre 3 milioni di A.E. sono in grado di produrre acque depurate che rispettano i limiti di qualità previsti per gli usi irrigui in agricoltura: la pratica del riutilizzo irriguo è già autorizzata in 4 impianti ed avviata in 3. Lo sviluppo del sistema di fognatura è meno avanzato; alcune zone, in particolare nelle aree meno urbanizzate, non sono completamente servite. La provincia è suddivisa in tre bacini idrografici: Ticino, Adda e Lambro. Nel bacino del Lambro si riversa la maggior parte delle acque di scarico civili ed industriali prodotte in provincia ed esse, in alcune stagioni, costituiscono una quota molto significativa della portata del fiume. La recente realizzazione di sistemi depurativi ha permesso il miglioramento della condizione ambientale sia del Lambro che dei corsi d’acqua minori. Il Ticino e l’Adda sono ambienti di buona qualità e sono tutelati dall’istituzione di Parchi Regionali. La tutela e la valorizzazione delle valenze storiche e paesaggistiche dei Navigli sono invece pianificati nel Master Plan Navigli, piano per la gestione degli usi plurimi delle risorse (quali l’utilizzo irriguo, la navigabilità, l’uso idroelettrico). Il reticolo idrografico minore è presente essenzialmente nella bassa pianura ed ha qualità variabile, influenzata da pressioni di livello locale. Depurazione: conformità dei controlli – 2005 Qualità delle acque correnti (E. coli) – 2005 208