piano strategico per il recupero, la protezione e la promozione dell

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piano strategico per il recupero, la protezione e la promozione dell
“STRATEGIC PLANS FOR RESTORATION, PROTECTION and
ECO TOURISM PROMOTION IN NATURA 2000 SITES WHICH
DEVASTATED BY NATURAL DISASTERS”
NAT-PRO-I1-3.2
AZIONE 5.3
PIANO STRATEGICO PER IL RECUPERO, LA
PROTEZIONE E LA PROMOZIONE
DELL'ECOTURISMO NELLA RISERVA
STATALE DI TORRE GUACETO
Piano strategico per il recupero, protezione e promozione dell'ecoturismo nella Riserva Statale di Torre Guaceto
PIANO STRATEGICO PER IL RECUPERO, LA
PROTEZIONE E LA PROMOZIONE
DELL'ECOTURISMO NELLA RISERVA
STATALE DI TORRE GUACETO
A cura di:
Dr. Roberta Aretano - Lab. di Ecologia del Paesaggio, DiSTeBA, Università del Salento
Dr. Irene Petrosillo - Lab. di Ecologia del Paesaggio, DiSTeBA, Università del Salento
Dr. Teodoro Semeraro - Lab. di Ecologia del Paesaggio, DiSTeBA, Università del Salento
Prof. Giovanni Zurlini - Lab. di Ecologia del Paesaggio, DiSTeBA, Università del Salento
Dott. Francesco De Franco - Consorzio di gestione di Torre Guaceto
Dott. Sandro Ciccolella - Consorzio di gestione di Torre Guaceto
Piano strategico per il recupero, protezione e promozione dell'ecoturismo nella Riserva Statale di Torre Guaceto
Indice
Premessa............................................................................................................................. 1
La riserva Naturale Statale di Torre Guaceto ....................................................................... 3
Misure e azioni di recupero e protezione ............................................................................. 5
Misure e azioni di promozione dell'ecoturismo .................................................................. 10
Riepilogo azioni ................................................................................................................. 14
Bibliografia ......................................................................................................................... 16
Piano strategico per il recupero, protezione e promozione dell'ecoturismo nella Riserva Statale di Torre Guaceto
Premessa
Le aree protette sono attualmente riconosciute, non solo come il principale strumento per
la conservazione della natura e del paesaggio (WRI/IUCN/UNEP, 1992; Andelman e Willig,
2003; Waldhardt, 2003), ma anche come autentiche riserve di beni e servizi ecosistemici
(Dudley, 2008), ovvero le condizioni ed i processi attraverso cui gli ecosistemi, e le specie
che vi vivono, sostengono e soddisfano la vita umana (Daily, 1997).
Tuttavia, i disturbi naturali come uragani, eruzioni vulcaniche, incendi, alluvioni e la
pressione esercitata alle attività antropiche come l’agricoltura, l’industria, le estrazioni
minerarie, l’urbanizzazione ed il turismo, sono responsabili di numerosi ed intensi effetti
sulle strutture e sulle funzioni degli ecosistemi, alterando le disponibilità dei beni ed il
livello dei servizi ecosistemici dai quali l’uomo dipende (Daily, 1997; Vitousek et al., 1997).
Pertanto continua il declino in estensione e integrità ecologica degli habitat naturali in
molte aree del globo (Butchart et al., 2010) e tali perdite sono registrate anche in molte
aree protette (Craigie et al., 2010). Per evitare o almeno mitigare gli impatti, gli sforzi di
conservazione e le strategie di pianificazione spesso includono interventi di recupero
ecologico degli ecosistemi terrestri, marini e delle acque interne danneggiati (Aronson et
al., 2007, Chazdon, 2008, Rey Benayas et al., 2008) che siano resilienti agli eventi di
disturbo (Noss e Cooperrider, 1994) al fine di sostenere la biodiversità e l'erogazione di
servizi ecosistemici nel tempo (ten Brink, 2011). I progetti di recupero ecologico sono vari
e possono comprendere, per esempio, il recupero di singole specie, il rafforzamento di
alcune funzioni degli ecosistemi, l'aumento della connettività, il miglioramento degli aspetti
ricreativi per i fruitori, il potenziamento di diversi servizi ecosistemici.
Tale documento ha l'obiettivo di individuare le azioni che favoriscano gli esiti evolutivi dei
processi ecologici del sistema, gli interventi di riduzione e rallentamento di fenomeni
involutivi e/o di degrado attribuibili a cause esterne e per la mitigazione, riduzione, fino
all’eliminazione, delle cause di pressione ambientale dovute ad azioni antropiche
nell’ambito territoriale della Riserva o dei territori attigui.
Inoltre, dal momento che la qualità e l’unicità paesaggistica, faunistica, ecc.,
rappresentano un importante elemento di attrazione per i turisti ed il patrimonio naturale e
culturale rappresentano un vantaggio competitivo per molte aree, è necessario definire
una vera e propria strategia di sviluppo ecoturistico, decisa in maniera partecipata da tutti i
soggetti a vario titolo coinvolti nel settore.
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Piano strategico per il recupero, protezione e promozione dell'ecoturismo nella Riserva Statale di Torre Guaceto
Di seguito, dopo una breve descrizione dell'area, sono riportate le misure e le relative
azioni specifiche per il recupero, la protezione e promozione dell'ecoturismo da attivare
nella Riserva dello Stato di Torre Guaceto.
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La riserva Naturale Statale di Torre Guaceto
La riserva Naturale Statale di Torre Guaceto (Figura 1), rappresenta un’area di estremo
interesse della costa brindisina, dal punto di vista naturalistico, scientifico e archeologico.
L'area marina protetta di Torre Guaceto è stata istituita nel 1991 e risulta suddivisa in tre
zone con diverso grado di protezione: zona A (protezione integrale), zona B (protezione
generale) e zona C (protezione parziale). La riserva naturale dello stato Torre Guaceto è
stata istituita con Decreto Ministeriale il 4 febbraio 2000 e racchiude una consistente
diversità di habitat e paesaggi in una superfice che si estende per 1.200 ha nei comuni di
Brindisi e Carovigno e con un fronte marino che si sviluppa per 8.000 mt. Nell’area ricade
il Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) Torre Guaceto Macchia San Giovanni (IT9140005)
ai sensi della Direttiva Habitat (92/43/CEE) la zona umida di Torre Guaceto è identificata
come Zona di Protezione Speciale (ZPS) (IT9140008) ai sensi della direttiva Uccelli
79/409/CEE.
L’area è attraversata e divisa dalla strada statale n°379 ma i sistemi che si sviluppano a
monte e a valle della strada statale sono profondamente diversi. A monte, infatti, permane
un sistema agricolo tipico della zona di Ostuni – Carovigno, posto in grande continuità con
la copertura vegetale esterna alla riserva, caratterizzato dalla presenza di oliveti secolari,
oliveti, seminativi ed ortaggi e perlopiù privo di ambiti naturali qualificati, se non per piccoli
appezzamenti marginali. Nell’area posta a valle della superstrada i terreni hanno una
connotazione più naturale. Tre sono gli ambienti naturali più importanti della Riserva: il
litorale, la macchia mediterranea e la zona umida.
Lungo tutta la linea di costa della Riserva, gli arenili di sabbia si alternano a brevi tratti di
scogliera mentre dietro la duna numerose specie di arbusti sempreverdi crescono a stretto
contatto l'uno con l'altro e si addensano a costituire le comunità di macchia mediterranea e
di gariga. Le specie sono adattate a contrastare il caldo e la siccità dell'estate: il lentisco,
l'alaterno, l'asparago pungente, il timo arbustivo, il rosmarino, il mirto. Dietro la duna, dove
la falda acquifera affiora, la cannuccia domina incontrastata. La zona umida, rappresenta
l’ecosistema che maggiormente caratterizza e rende unica Torre Guaceto perché è un
ambiente ad elevata produttività e ad alta biodiversità popolato da numerose specie
vegetali ed animali.
La successione spaziale spiaggia, duna, macchia mediterranea si conclude con aree
agricole (prevalentemente orticole) ed alcuni rimboschimenti di non grande qualità.
Il sito è stato abitato fin dalla preistoria dai messapi, poi dai romani e dagli aragonesi, che
innalzarono nel 1500 una torre di sorveglianza ancora ben conservata, costruita, come
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altre sulla costa a distanza di alcuni chilometri, a difesa dalle incursioni dei pirati saraceni.
Nell'estate del 2007 l'area è stata colpita da un incendio che ha interessato sia i terreni
agricoli a seminativo posti a monte della strada statale n°379, che gran parte dell’area
costiera caratterizzata dalla presenza di canneto, macchia mediterranea e rimboschimenti.
In particolare, il forte vento proveniente da sud, ha trasportato materiale vegetale
infiammato dall’altra parte della strada statale n°379, innescando un incendio nel
fragmiteto che si estende per circa 120 ha e nel campo incolto adiacente. Il fuoco si è
propagato nell’area del canneto lato mare e in poco tempo ha completamente interessato
quasi tutta l’area della riserva sul lato mare.
Le attività umane nell'area di Torre Guaceto sono fortemente legate al turismo e
all'agricoltura, quindi c'è bisogno di un'attenta pianificazione, di attività di prevenzione e di
lotta antincendio attiva al fine di proteggere la biodiversità, così come la sicurezza pubblica
e privata.
Figura 1: Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto.
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Misure e azioni di recupero e protezione
PROTEGGERE I SISTEMI DUNALI
Manutenzione delle staccionate in legno
Tale azione mira alla manutenzione delle staccionate in legno realizzate per impedire il transito sulle
dune dei bagnanti che frequentano le spiagge di Punta Penna Grossa. Tale staccionata è stata
posizionata ad un certa distanza dalla base della duna con elementi orizzontali costituiti da filo di ferro
rivestito di guaina in plastica verde per impedire la captazione non naturale dei sedimenti trasportati dal
vento.
Rimodellamento del sistema dunare
Nelle zone dove l’erosione del sistema dunare non è dovuta all’azione meteo-marina ma all’impatto
antropico si prevede il rimodellamento dunale con tecniche di ingegneria naturalistica già sperimentate
con successo in Riserva. Queste in sintesi consistono nel prelievo di semi delle piante presenti sul
cordone dunare, loro germinazione in laboratorio e crescita in serra aperta, modellamento dunare
mediante apporto di sabbia e ancoraggio di biostuoia, inserimento della vegetazione ottenuta in serra e
iniziale assistenza idrica.
ESPANDERE LE AREE ARBOREE ED ARBUSTIVE AUTOCTONE
Riconversione della pineta in lecceta
L’intervento prevede il progressivo diradamento della pineta artificiale e la sua sostituzione con il bosco
di Quercus ilex, mediante l’impianto di specie arbustive riprodotte a partire da ecotipi autoctoni, in modo
da aumentare la diversità floristica della futura lecceta, accelerando notevolmente i tempi di una
ricolonizzazione spontanea. Tale intervento, oltre al valore naturalistico, ha una funzione di
prevenzione incendio sostituendo specie resinose con specie meno pirofile, eliminando la problematica
legata al notevole deposito sul terreno dello strato di foglie morte di pino. Il processo di riconversione
prevede il diradamento della pineta nei punti di maggiore densità con eliminazione delle piante malate
o secche, con conseguente diminuzione della necromassa e la spalcatura dei rami più bassi che avrà
come effetto la riduzione del rischio di incendi di chioma; verrà inoltra svolta un’attività di eradicazione
delle piantine di pino sviluppatesi dopo i precedenti interventi di diradamento.
Naturalizzazione di aree agricole
Tale azione mira ad un processo di progressiva rinaturalizzazione con impianto di nuove essenze
riconducibili all’habitat “boscaglie di lecci” di aree agricole comprese tra la Strada Statale 379 e la
strada comunale di collegamento alla località Punta Penna Grossa ed inoltre in tre aree contigue al
phragmiteto attualmente occupate da colture seminative e in parte da un vigneto, per una estensione
complessiva di 10 ha. Il processo di naturalizzazione porterà ad un notevole ampliamento della lecceta
esistente che, in tal modo, raddoppierà la propria estensione. Al fine di realizzare un popolamento
forestale equilibrato per struttura e per composizione specifica, il rimboschimento con Quercus ilex sarà
associato a specie secondarie arborescenti o arbustive, quali Pistacia lentiscus, Myrtus comunis,
Ramnus alaternus ecc.. Come per il precedente intervento di conversione della pineta in lecceta, si
dovrà procedere impiantando specie arbustive riprodotte a partire da ecotipi autoctoni.
Riconversione del tamariceto in macchia aperta
Nell’area dell’ex campeggio, ubicata in prossimità del cordone dunare a sud-est di Punta Penna
Grossa, e in un’ampia area posta poco più a sud, in prossimità del limite meridionale di detto cordone,
sono presenti due rimboschimenti con specie igrofile, costituite in maggior misura da tamerici (Tamarix
africana). Complessivamente la zona interessata da tali rimboschimenti ha un’estensione pari a 12,5
ha. Tali aree presentano una situazione di elevata artificialità, con scarsissima biodiversità vegetale e
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scarsa naturalità anche in termini di substrato, nonché una vera e propria interruzione della continuità
fra la zona umida a sud-est e la zona a macchia a nord-ovest. Pertanto, l’intervento consisterà nel
realizzare una progressiva e graduale riconversione del tamariceto in macchia aperta, con presenza di
ampie aree di vegetazione erbacea substeppica. In luogo delle piante rimosse saranno piantumate
essenze riconducibili ad habitat macchiosi, in particolare Pistacia lentiscus e Phillyrea, che
rappresentano le specie più strutturanti di tale habitat. Anche per tale intervento si procederà ad
impiantare specie riprodotte a partire da ecotipi autoctoni.
Riconversione della lecceta da ceduo in fustaia
Attualmente l’habitat di interesse comunitario “boscaglie di lecci” è rappresentato da un ceduo
invecchiato suddiviso in due nuclei e strutturalmente impoverito, di complessivi 9,9 ha. Al fine di
ottenere un miglioramento strutturale della lecceta occorre, pertanto, realizzare un intervento di
graduale riconversione a fustaia, eliminando dai cedui appositamente individuati i polloni ricresciuti,
lasciandone solo 2 o 3 per ceppaia scelti fra i migliori. In tal modo si darà ai polloni rimasti più biospazio
e maggiori risorse nutrizionali, con un aumento della disseminazione. Inoltre, diminuendo la densità del
popolamento, si favorirà lo sviluppo dei nuovi individui nati da seme. L’intervento oltre al significato
ecologico avrà l’importante funzione di ridurre il rischio di incendi in quanto si avrà una notevole
riduzione della necromassa e una diminuzione della densità di impianto; la riduzione dei polloni ridurrà
il rischio di incendi di chioma.
Manutenzione periodica per limitare la presenza di specie esotiche
Eliminazione dei singoli esemplari mediante taglio del tronco e rimozione del ceppo e del relativo
apparato radicale. Tale operazione potrebbe essere condotta in qualsiasi periodo dell’anno,
preferibilmente in inverno, per non danneggiare l’attività vegetativa delle altre piante; verrà inoltra svolta
un’attività di eradicazione delle piantine di pino sviluppatesi dopo i precedenti interventi.
Quest’intervento, inoltre, determinerà la diminuzione della densità delle piante presenti, densità che
aumenta notevolmente il rischio di un eventuale incendio.
MIGLIORARE LA NATURALITA’ DEGLI AMBIENTI DULCACQUICOLI
Fitodepurazione e riutilizzo acque reflue
Il Canale Reale, con i suoi oltre 60 Km di lunghezza, è stato trasformato negli ultimi decenni in un
collettore delle acque reflue, sia pur depurate, dei comuni interessati dal suo corso con una portata
costante. Questa circostanza, col suo sbocco a mare proprio a ridosso della Riserva Naturale di Torre
Guaceto, ne fa uno dei maggiori pericoli potenziali per la Riserva laddove, un guasto negli impianti di
depurazione provocasse lo sversamento di acque reflue non depurate. Si aggiunga a ciò, il pericolo
sempre incombente e spesso riscontrato di sversamenti abusivi in particolare di acque di vegetazione.
L’Acquedotto Pugliese ha previsto inoltre la realizzazione di un collettore a mezzo del quale nel Canale
Reale saranno immesse le acque reflue del nuovo depuratore del comune di Carovigno. Ne consegue
la improrogabile necessità di creare un sistema di salvaguardia della Riserva in grado di essere attivato
rapidamente e facilmente al verificarsi di tali evenienze. A tale scopo si ipotizza, pertanto, la creazione
di un sistema di filtro con capacità fitodepurativa ubicato alla foce del canale; le acque raffinate
verrebbero utilizzate quindi in parte per diminuire la salinità riscontrata nelle acque della zona umida e
in parte a scopi irrigui, limitando il fenomeno dell’emungimento di acqua dalla falda .
Rinaturalizzazione delle sponde del canale reale
Il Canale Reale, presenta un carattere di elevata artificialità dovuta alla presenza di argini cementificati
che lo conducono fino alla sua foce. Tale situazione è del tutto incompatibile con la rilevanza
naturalistica dell’area e, peraltro, rappresenta un ostacolo alla circolazione ed al deflusso dell’acqua
dolce nella zona umida. L’intervento di ingegneria naturalistica, pertanto, prevede una
rinaturalizzazione degli argini, perlomeno per il tratto compreso tra la SS 379 e la foce del Canale, al
fine di ottenere la necessaria ricreazione dell’habitat naturale.
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Sfalcio del canneto e manutenzione dei chiari d'acqua
L'azione consiste nello sfalcio nelle aree a canneto in corrispondenza della strada interpoderale che
collega il promontorio della torre aragonese alla complanare lato mare della SS 379 verranno ampliati i
chiari d’acqua nella parte meridionale della zona umida attraverso l’eliminazione di uno strato di terreno
vegetale con profondità media di 30 cm e allontanamento dei rizomi e dal materiale vegetale; verranno
eliminati i nuclei di phragmiteto presenti al centro dei chiari con l’utilizzo di idonea imbarcazione.
L’aumento della zona priva di phragmiteto permetterà una rallentamento della velocità di propagazione
del fuoco che si sviluppa in un incendio che colpisce i canneti, permettendo inoltre alla fauna
dulciaquicola di trovare rifugio nei chiari d’acqua e sulle piccole isole che verranno a crearsi. Verrà
svolta un’azione pilota di gestione del phragmiteto, nelle aree dove si sono operati interventi di
ingegneria naturalistica per il ripristino dei chiari d’acqua, attraverso l’azione di brucatura da parte di
fauna domestica.
INCREMENTARE I CORRIDOI ECOLOGICI E GLI ELEMENTI DI NATURALITA’
NELLE AREE AGRICOLE
Riduzione dell’effetto barriera determinato dalla ss 379
La SS 379 interseca, in senso longitudinale, l’intero territorio della Riserva, rappresentando l’elemento
separatore tra l’area a vocazione agricola (sud) e l’area naturalistica di maggior pregio ambientale
(nord). Si tratta di una strada a scorrimento veloce che collega Brindisi a Bari, realizzata, per il tratto
interessato, quasi interamente su un viadotto, che raggiunge, in alcuni punti, un’altezza di circa m. 2,00
e, pertanto, consentirebbe un agevole passaggio alle specie animali. Tale azione mira a migliorare le
condizioni presenti nel tratto sottostante il viadotto, ricoprendone le buche e le depressioni presenti sul
fondo e introducendo elementi di naturalità che invoglino le specie all’attraversamento. Per quanto
concerne le complanari, sebbene poco trafficate, potrebbero rappresentare una barriera per le specie
più diffidenti e timorose. Sarà, pertanto, opportuno prevedere, su quest’ultime, la realizzazione di canali
di attraversamento posti sotto il piano stradale, costituiti da sezioni cilindriche interrate e naturalizzate,
con un raggio di almeno m. 1,00.
Dotare di siepi autoctone i terreni agricoli
Al fine di consentire un agevole spostamento della fauna in tutto il territorio della Riserva è necessario
realizzare una rete di percorsi di vegetazione naturale che forniscano un rifugio ed un passaggio agli
animali anche nelle aree con maggiore pressione antropica, quali, ad esempio, le aree a sfruttamento
agricolo. Risulta necessario incentivare nuovi impianti di siepi costituiti da specie autoctone e di piccole
strisce o isole di “colture a perdere”, all’interno delle aree coltivate a seminativo, che potranno
rappresentare, per molte specie animali, un efficace rifugio e una fonte di approvvigionamento di cibo
nei periodi in cui, a causa dell’aratura, lo stesso scarseggia.
PIANO DI DIFESA ANTINCENDIO
Oltre agli interventi descritti nella misura "espandere le aree arboree ed arbustive autoctone"
(Riconversione della pineta in lecceta; Riconversione della lecceta da ceduo in fustaia; Eliminazione di
specie esotiche), sono previsti i seguenti interventi.
Manutenzione ordinaria e straordinaria sentieristica
La sentieristica utilizzata anche come viabilità per gli interventi legati al piano AIB deve essere oggetto
di annuale sfalcio degli arbusti presenti ai margini; la manutenzione si estenderà al manto stradale
costituito da materiale incoerente calcareo che nel periodo invernale viene danneggiato dalle forti
piogge. Tale intervento preventivo è volto a incrementare l’efficienza della rete viaria prossima agli
habitat a elevato valore naturalistico presenti nella riserva, in modo tale da agevolare l’attività di
monitoraggio e il lavoro delle squadre di intervento durante l’attività di lotta attiva di spegnimento degli
incendi.
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Chiusura sentieristica Zona A RNS Torre Guaceto
Nella zona A della RNS Torre Guaceto caratterizzata dalla presenza di classi di vegetazione Boscaglie
di Lecci e Macchie Costiere di Ginepri, non è ipotizzabile la realizzazione di sentieri e sistemi idrici di
emergenza, a causa della elevata naturalità dell'area. Tuttavia, in queste aree, è presente una rete di
sentieri formatasi per il passaggio non autorizzato di fruitori della riserva che aumenta la possibilità di
innesco di incendi colposi o dolosi. In accordo con i proprietari è pertanto ipotizzabile la chiusura dei
sentieri con modalità che permettono il passaggio della fauna selvatica.
Attività di monitoraggio mediante osservazione su punti fissi e unità mobili
Vista la superficie boscata e la conformazione del terreno l’attività di sorveglianza antincendio è
efficacemente svolta da vedette dislocate in punti cospicui della Riserva, in particolar modo si rende
necessario attivare un servizio di sorveglianza antincendio nel periodo estivo con vedette dislocate
presso la Torre Aragonese che rappresenta il punto più alto del territorio circostante, dal quale è
possibile scorgere il fumo di un principio di incendio su tutta l’area a maggiore valenza naturalistica
della riserva naturale. L’attività di sorveglianza sarà effettuata per 12 ore al giorno, il personale sarà
provvisto di binocolo e telefono cellulare per comunicare con il personale adibito al pronto intervento.
L’attività di sorveglianza sarà integrata da una unità mobile, che concentrerà la sua attività nell'area di
Punta Penna Grossa dove nel periodo estivo è massima l'affluenza turistica, questa'area è
caratterizzata dalla presenza di habitat e da aree oggetto di interventi di rimboschimento, inoltre i venti
provenienti dai quadranti nord potrebbero trasportare le fiamme innescate in quest'area verso aree
boscate a bassa resilienza (lecceta, ginepri secolari sulla fascia costieraa). L’attività di controllo
attraverso unità mobili deve essere integrata da unità messe a disposizione dalla Regione Puglia, ciò si
rende necessario per coprire l’intero arco della giornata e i giorni festivi, attraverso il coordinamento
degli operatori del soggetto gestore e della Regione Puglia. Il servizio di monitoraggio avrà anche il
compito basilare di censire le aree percorse dal fuoco per l’aggiornamento dei dati storici. Il censimento
avverrà tramite rilievo GPS e inserimento in Sistema Informativo Territoriale.
Monitoraggio mediante sistema di telerilevamento
Il Ministero dell’Ambiente nell’ambito del PON Sicurezza realizzerà un sistema di telerilevamento
localizzato in prossimità della costa dell’AMP Torre Guaceto. Questo ente a maggior tutela dell’area
protetta e per rendere funzionale tale sistema anche nei confronti del rischio incendio ha chiesto e
ottenuto un potenziamento della rete di telecamere in corrispondenza di aree di transito nella riserva
naturale dello stato. Il sistema di telerilevamento presenta un costo di gestione e di manutenzione
ordinaria al termine del periodo di garanzia che in parte sarà fatto gravare sui costi del piano AIB.
Gestione centralina multiparametrica
Presso la sede operativa in località Serranova è localizzata una centralina multiparametrica che, con
apposita convenzione sottoscritta con la Regione Puglia, verrà affidata in uso all'ente gestore di Torre
Guaceto che potrà utilizzare i dati meteorologici nell’attività di prevenzione AIB.
Attività informativa
L’attività ha l’obiettivo di informare il cittadino nei confronti del rischio di incendio presente nelle diverse
zone della riserva. L’attività educativa si realizza nel periodo estivo, in cui è maggiore il rischio di
incendio, mediante un punto informativo (“Infopoint”) allestito presso la spiaggia denominata Punta
Penna Grossa dove maggiore è l’afflusso di turisti nel periodo sopradetto. La realizzazione di apposita
cartellonistica lungo il perimetro di riserva servirà ad informare sui rischi legati a determinati
comportamenti. Visto il pericolo di incendi dovuto alla bruciatura delle stoppie si svolgerà un’opera di
informazione presso gli operatori agricoli inerente l’inopportunità di questa pratica agronomica e la
possibilità di sistemi alternativi quali il trinciamento e interramento delle stoppie; verranno svolte attività
pratiche di tale metodologie nell’area dell’uliveto secolare.
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Attività di primo intervento di spegnimento
L’unità mobile sarà formata da personale addestrato al primo intervento nel caso di focolaio di incendio,
il personale sarà dotato di vestiario A.I.B. e l’automezzo di flabelli, utili per la loro azione battente che
porta al soffocamento e all’estinzione dei focolai. Il personale del soggetto gestore, informata la Sala
Operativa Unificata presso della protezione civile regionale, rimarrà a disposizione durante la fase di
spegnimento per attività di supporto; al termine dell’intervento il personale della riserva effettuerà un
sorveglianza di 24 ore continuative per la verifica dell’effettivo spegnimento di tutti i focolai.
CONSERVAZIONE DEGLI HABITAT MARINI E MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
Monitoraggio dello stato delle acque
L’intervento prevede, in accordo con l’ARPA Puglia, l’intensificazione della frequenza dei campionamenti
ai sensi del D.P.R. 470/82 e D.Lgs. 152/99 per la verifica dei parametri chimico fisici, batteriologici ed
ecologici del sistema di transizione di Torre Guaceto; la definizione di un protocollo di campionamento
acque e sedimenti, con specifica delle metodiche e della frequenza dei prelievi; l'addestramento di
personale per l'attuazione di protocollo di prelievo campioni; l'intensificazione della frequenza e dei punti di
prelievo da effettuare ad opera degli operatori del Soggetto Gestore; la comunicazione in maniera
tempestiva con dettaglio dei punti in cui sono stati registrati valori fuori norma secondo le tabelle allegate
alla normativa, da inoltrare al Soggetto Gestore; la comunicazione dei valori nei punti di prelievo secondo il
DPR 470/82 e il D.lgs 152/99, con trasmissione di report trimestrale in formato digitale.
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Misure e azioni di promozione dell'ecoturismo
CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE
STORICO-CULTURALE
DEL
PATRIMONIO
NATURALE
E
Linee guida di comportamento per le visite ai siti naturali e storico-culturali
Al fine di minimizzare gli impatti dei visitatori è necessario indicare delle linee guida di comportamento
per le visite ai siti sensibili della Riserva nel disciplinare di attuazione del regolamento di esecuzione ed
organizzazione dell’AMP di Torre Guaceto e nel Regolamento del Piano di Gestione della Riserva
naturale Statale di Torre Guaceto.
Tutelare e valorizzare i beni architettonici della tradizione (es. costruzioni rurali,
pajare, masserie, muri a secco, torri colombarie).
Nelle aree rurali della Riserva, verranno incentivate iniziative tese al recupero di fabbricati rurali da
destinare a forme di ospitalità rurale (B&B, agriturismo, ecc) connesse al turismo naturalistico ed enogastronomico, e alla promozione di forme di agricoltura compatibile con le esigenze paesaggistiche
attraverso il ripristino dei muretti a secco in pietra calcarea a delimitazione dei terreni agricoli e/o
sostegno di terrazze e scarpate. Si prevede il recupero di un immobile esistente quale l’ex scuola rurale
di proprietà ERSAP per la realizzazione di una “ecoforesteria” e di un’attività di esplorazione e scavo al
termine del quale le strutture emergenti (muri di recinzione di impianti di abitato, probabile muro di cinta
del villaggio protostorico ed altro) potranno essere fruibili per i visitatori.
Individuare e attrezzare sentieri che includano elementi del paesaggio naturale e
storico-culturale
È necessario avviare contatti con alcuni proprietari di aree ad alto valore naturalistico per stipulare
accordi che permettano la realizzazione di sentieri naturalistici. Sono proposti tre tipologie di sentieri,
per ciclotreking e ippovie con partenza dal centro visite di Serranova e sentieri pedonali all’interno
dell’area a maggiore valenza naturalistica. Quest’ultimi sono divisi in sentieri liberamente utilizzabili e
sentieri che attraversano la Zona A, utilizzabili solo se accompagnati da guide ufficiali del dell’Ente
gestore. I sentieri della Riserva sono attrezzati con pochi cartelli informativi realizzati in materiali
compatibili e costituiti da supporti e pannelli in plexigas trasparenti e cartelli direzionali per scelta
dell'Ente Gestore.
Garantire l’accessibilità e fruibilità a persone con esigenze
Per garantire la fruibilità a persone con ad esempio deficit motori o sensoriali, o ad anziani, bambini si
prevede la realizzazione di una spiaggia attrezzata per disabili motori e di un sentiero per ipovedenti.
Utilizzare specie autoctone per la ripopolazione e adozione di misure per prevenire
l'invasione di specie aliene.
Si prevede la realizzazione di progetti di riforestazione con specie della macchia mediterranea e
contestuale eliminazione delle specie alloctone (Vedere azione della misura "espandere le aree
arboree ed arbustive autoctone")
Monitorare il flusso dei turisti.
Si prevede di monitorare il flusso annuale di turisti e di monitorare quelli estivi grazie all'adozione di
parcheggi per i fruitori della Riserva.
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Piano strategico per il recupero, protezione e promozione dell'ecoturismo nella Riserva Statale di Torre Guaceto
Estendere l'Area protetta
Il Piano di gestione ha previsto l'aumento della superficie del SIC del 27% (già operativo con DGR
n.1465 del 01/08/2008) e della RNS del 3,6% (in attesa di adozione da parte del Ministero con
emissione di Decreto apposito).
PROMOZIONE E COMUNICAZIONE
Potenziare infrastrutture e servizi per la fruizione
L’Ente gestore ha individuato nella borgata Serranova, distante tre chilometri dal perimetro della
Riserva, l’area dove concentrare i servizi dedicati alla fruizione come l’aula didattica, il centro visite, il
giardino botanico. A completamento delle strutture si prevede la realizzazione di un’area faunistica a
servizio dei turisti nel periodo estivo, ovvero di voliere e un acqua-terrario dove inserire esemplari di
avifauna e rettili curati presso il centro recupero della fauna selvatica della Provincia di Brindisi, che
necessitano di un periodo di convalescenza prima di essere liberati nella Riserva.
Potenziare la comunicazione istituzionale della riserva
La promozione dovrà avvenire nei punti di maggiore afflusso di viaggiatori e turisti (aeroporto e porto di
Brindisi, stazioni ferroviarie delle città capoluogo della Puglia) e curare particolarmente i comuni di
spicco dal punto di vista turistico come Ostuni, Fasano, Lecce, Otranto, ecc. Si organizzerà un
calendario di eventi culturali che interesserà anche il periodo primaverile e autunnale per
destagionalizzare la presenza turistica nell’area.
Dematerializzare la promozione servendosi del web e di carta riciclata o ecologica.
L'Ente Gestore si è impegnato a promuovere le attività della Riserva creando un sito Internet
www.riservaditorreguaceto.it, lo spazio facebook con più di 10.000 iscritti e tutta la produzione
documentale e promozionale sull'ambiente naturale, cultura locale e patrimonio culturale, e inoltre sul
comportamento da assumere durante le visite è realizzata su carta ecologica
Organizzare eventi tematici che coinvolgano scuole, comunità locale e turisti.
Si prevede di continuare a realizzazione numerosi programmi con scuole ed estivi. Ad esempio il
progetto di promozione e informazione sulla Pesca sostenibile (P.A.M. il Pesce Amico del Mare) ha
coinvolto lo scorso anno circa 400 studenti di scuola primaria e secondaria di I grado di Brindisi e
Carovigno. Per meglio qualificare l’azione educativa del Centro di Esperienza di Torre Guaceto,
saranno individuate quelle istituzioni educative e scolastiche con le quali realizzare protocolli di intesa
al fine di meglio coordinare l’azione nel mondo scolastico. Potenziali interlocutori saranno il Centro
Servizi Amministrativi della Regione Puglia, l’Istituto Regionale Ricerca Educativa, le Facoltà di
Scienze della Formazione dell’Università di Lecce. Tali soggetti operando in rete saranno in grado di
costituire un corpus di progettazione in grado di accedere ai finanziamenti legati al mondo della
scuola (PON Asse Scuola, canali europei come SOCRATES, HELIANTHUS, ecc.).
Enfatizzare gli impegni dell'organizzazione del rispetto delle buone pratiche di
sostenibilità.
Il Consorzio di gestione di Torre Guaceto è registrato EMAS (Numero di registrazione IT-000412) dal
22/12/2005. Ai fini della registrazione il Consorzio di Gestione ha implementato un Sistema di Gestione
Ambientale (SGA), avente gli obiettivi di tutela e riqualificazione del patrimonio naturale, promozione e
organizzazione della fruizione dell’area protetta e incentivazione di comportamenti ecocompatibili. Si
prevede il mantenimento della Registrazione aggiornandola ogni 2 anni.
Promuovere marchi che diano riconoscibilità all’area protetta.
I prodotti ittici e agroalimentari locali ottenuti da agricoltura biologica e che soddisfino le finalità dell’area
protetta realizzati da aziende ricadenti nel perimetro della Riserva, trasformati e confezionati in loco
saranno commercializzati, a mezzo di specifiche convenzioni, con il Marchio del Riserva, un “marchio
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collettivo” che garantisca il luogo di origine del prodotto finito. Tale Marchio connoterà solo i prodotti
ottenuti dalle aziende ricadenti nell’area protetta, i quali saranno promossi in maniera univoca come
prodotti dall’Azienda di Torre Guaceto. Questo Marchio potrà affiancare eventuali altri marchi attestanti
sistemi di produzione biologica, DOP, IGP, DOP.
PARTECIPAZIONE E FORMAZIONE
Organizzare forum tematici periodici
Verranno organizzate con le comunità degli agricoltori e pescatori attività di formazione tese alla
diffusione di modelli di agricoltura e pesca sostenibile e multifunzionale e a stimolare la creazione di un
“sistema” di operatori teso a sviluppare azioni di marketing. Si intende accrescere competenze per la
creazione di prodotti e servizi di qualità in linea con lo sviluppo sostenibile delle aree protette,
attraverso forme di agricoltura e pesca compatibile. Saranno inoltre organizzate attività di formazione
ed informazione periodica del personale sulle pratiche ambientali, socioculturali, sanitarie e della
sicurezza.
Favorire scambi culturali con realtà analoghe
Si ospiteranno delegazioni da altre aree protette nazionali ed internazionali e saranno organizzati viaggi
d’istruzione per operatori economici locali presso aree protette con caratteristiche simili a quella di
Torre Guaceto al fine di dimostrare in maniera tangibile le ricadute socio-economiche derivanti
dall’istituzione di un’area protetta. Si vuole favorire il trasferimento delle competenze tra Parchi e
Riserve stimolando il confronto diretto tra imprenditori (agricoli, turistici, ecc.) di altre aree protette, per
prendere visione di modelli di sviluppo sostenibile (pratiche agronomiche eco-compatibili, effetti della
realizzazione di marchi di qualità, organizzazione dei servizi) e delle ricadute economiche, ecc.
Creare reti di partenariato con enti locali e non, centri di ricerca, università, scuole,
enti pubblici, associazioni di categoria
Si prevede di operare in rete con altre aree protette su progetti comuni ed attivare numerosi partenariati
con enti di ricerca, università, enti pubblici e privati su call specifiche di progetti nazionali ed
internazionali.
ECONOMIA LOCALE
Coinvolgere i produttori e gli operatori locali in campagne di sensibilizzazione,
informazione e promozione dei prodotti tipici locali
L’Ente gestore si adopererà per avviare la costituzione di un Consorzio per la promozione e
commercializzazione del paniere del Parco, ovvero i prodotti ittici e agroalimentari locali ottenuti da
agricoltura biologica e che soddisfano le finalità dell’area protetta realizzati da aziende ricadenti nel
perimetro della Riserva. Faranno parte del Consorzio, produttori, operatori commerciali, ristoratori, enti
di certificazione, enti pubblici. Il Consorzio potrà realizzare iniziative volte alla sensibilizzazione degli
operatori della filiera e dei consumatori promuovendo i prodotti con il Marchio della Riserva, attraverso
l’organizzazione di eventi e la partecipazione a fiere. Inoltre l'Ente gestore si impegna ad organizzare
con l'associazione Slowfood eventi per promuovere le più interessanti esperienze nel campo dell’ecogastronomia del territorio facendole incontrare con i consumatori ed i turisti.
Promuovere la vendita di prodotti e servizi locali
Prevedere nell'area ristoro sulla spiaggia attrezzata presso Punta Penna Grossa la vendita esclusiva di
prodotti a km 0 di qualità.
Potenziare la promozione turistica dell’area
I servizi e i prodotti dell’area della Riserva verranno promossi presso strutture di diverso tipo, da quelle
recettive (hotel, campeggi, ostelli, ecc.) a quelle della ristorazione, di trasporto, ecc. che ricadono nel
comprensorio dell’Alto Salento e nell’intera regione Puglia.
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MOBILITÀ
Prevedere delle aree parcheggio lontano dalle zone più sensibili e fornire un servizio
di collegamento con mezzi a basso impatto ambientale.
Si prevede la realizzazione di due aree di sosta in località Punta Penna Grossa ed Apani su terreni con
scarso valore naturalistico attualmente occupati da seminativi. Si prevede inoltre l’acquisto di un mezzo
ecologico ad alimentazione elettrica o a gas per il trasporto dei turisti dal parcheggio alla spiaggia.
Localizzando i parcheggi in corrispondenza di Punta Penna Grossa si decongestionerà il traffico lungo
la strada che porta verso il molo, quest’ultima verrebbe solo utilizzata dai proprietari di terreni a valle
del parcheggio, da disabili che fruiscono la spiaggia, dal mezzo di trasporto dell’Ente gestore e dai
mezzi adibiti alla gestione e controllo. Il divieto di accesso per tutti gli altri mezzi risolverà i problemi di
parcheggi abusivi determinando un rigoroso controllo dei flussi turistici tramite la contingentazione delle
automobili parcheggiate. La distanza dalla costa incentiverà l’utilizzo della biciclette che potranno
essere noleggiate presso l’infopoint.
Promuovere l’uso di veicoli a basso impatto ambientale (es. mezzi a trazione elettrica,
biciclette).
Si prevede di attivare presso Punta Penna Grossa un parcheggio scambio modale auto-bici. Inoltre si
prevede di acquistare un mezzo ecologico ad alimentazione elettrica o a gas per il trasporto dei turisti
dal parcheggio alla spiaggia.
USO SOSTENIBILE DELLE RISORSE
Incentivare la diversificazione delle fonti energetiche in particolare quelle rinnovabili.
Si prevede l'installazione i pannelli fotovoltaici presso il centro visite di Torre Guaceto per la produzione
di energia elettrica.
Adeguare gli impianti idrici per la raccolta e il riuso dell’acqua piovana e delle acque
grigie
Si prevede di innaffiare il giardino botanico con cisterne di raccolta dell'acqua piovana.
Promuovere la riduzione, il riuso, il riciclo, la raccolta differenziata
Si prevede di attrezzare l'area ristoro presso la spiaggia attrezzata di Punta Penna Grossa con i cestini
per la raccolta differenziata.
Incentivare l’adozione di metodi di produzione biologica
Promuovere forme di agricoltura compatibile con le esigenze ambientali e rispondenti ai nuovi
orientamenti di mercato rispetto ai prodotti alimentari realizzati con metodi ecocompatibili.
Rispettare criteri di compatibilità con l’ambiente circostante nel recupero e/o
progettazione di edifici.
Si dovranno utilizzare modalità esecutive conformi alle Linee Guida per l’Edilizia Sostenibile
realizzando strutture con caratteristiche costruttive che permettono di avere un alto standard di confort
abitativo e un elevato livello di rendimento energetico
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Riepilogo azioni
Misura
Proteggere i sistemi
dunali
Espandere le aree
arboree ed arbustive
autoctone
Azione
Risultato
Manutenzione periodica delle staccionate in legno
Attivato
Rimodellamento del sistema dunare
Attivato
Riconversione della pineta in lecceta
Attivato
Acquisizione e naturalizzazione di aree agricole
Concluso
Riconversione del tamariceto in macchia aperta
Attivato
Riconversione della lecceta da ceduo in fustaia
Non Attivato
Manutenzione periodica per limitare la presenza di
specie esotiche
Attivato
Migliorare la naturalita’
degli ambienti
dulcacquicoli
Fitodepurazione e riutilizzo acque reflue
Non attivato
Rinaturalizzazione delle sponde del canale reale
Non attivato
Sfalcio del canneto e manutenzione dei chiari d'acqua
Attivato
Incrementare i corridoi
ecologici e gli elementi
di naturalità nelle aree
agricole
Riduzione dell’effetto barriera determinato dalla ss 379
Concluso
Piano di difesa
antincendio
Conservazione degli
habitat marini e
mitigazione degli impatti
Conservazione e
Valorizzazione del
patrimonio naturale e
storico-culturale
Dotare di siepi autoctone i terreni agricoli
Non Attivato
Manutenzione ordinaria e straordinaria sentieristica
Attivato
Chiusura sentieristica Zona A RNS Torre Guaceto
Non attivato
Attività di monitoraggio mediante osservazione su punti
fissi e unità mobili
Attivato
Monitoraggio mediante sistema di telerilevamento
Non Attivato
Gestione centralina multiparametrica
Non Attivato
Attività informativa
Attivato
Attività di primo intervento di spegnimento
Attivato
Monitoraggio dello stato delle acque
Attivato
Linee guida di comportamento per le visite ai siti naturali
e storico-culturali
Attivato
Tutelare e valorizzare i beni architettonici della
tradizione (es. costruzioni rurali, pajare, masserie, muri a
secco, torri colombarie).
Attivato
Individuare e attrezzare sentieri che includano elementi
del paesaggio naturale e storico-culturale
Attivato
Garantire l’accessibilità e fruibilità a persone con
esigenze
Attivato
Utilizzare specie autoctone per la ripopolazione e
adozione di misure per prevenire l'invasione di specie
aliene.
Attivato
Monitorare il flusso dei turisti.
Estendere l'Area protetta
Attivato
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Promozione e
comunicazione
Partecipazione e
formazione
Economia locale
Mobilità
Uso sostenibile delle
risorse
Potenziare infrastrutture e servizi per la fruizione
Attivato
Potenziare la comunicazione istituzionale della riserva
Attivato
Dematerializzare la promozione servendosi del web e di
carta riciclata o ecologica.
Attivato
Organizzare eventi tematici che coinvolgano scuole,
comunità locale e turisti.
Attivato
Enfatizzare gli impegni dell'organizzazione del rispetto
delle buone pratiche di sostenibilità.
Attivato
Promuovere marchi che diano riconoscibilità all’area
protetta.
Attivato
Organizzare forum tematici periodici
Attivato
Favorire scambi culturali con realtà analoghe
Attivato
Creare reti di partenariato con enti locali e non, centri di
ricerca, università, scuole, enti pubblici, associazioni di
categoria
Attivato
Coinvolgere i produttori e gli operatori locali in
campagne di sensibilizzazione, informazione e
promozione dei prodotti tipici locali
Attivato
Promuovere la vendita di prodotti e servizi locali
Attivato
Potenziare la promozione turistica dell’area
Attivato
Prevedere delle aree parcheggio lontano dalle zone più
sensibili e fornire un servizio di collegamento con mezzi
a basso impatto ambientale.
Attivato
Promuovere l’uso di veicoli a basso impatto ambientale
(es. mezzi a trazione elettrica, biciclette).
Attivato
Incentivare la diversificazione delle fonti energetiche in
particolare quelle rinnovabili.
Attivato
Adeguare gli impianti idrici per la raccolta e il riuso
dell’acqua piovana e delle acque grigie
Attivato
Promuovere la riduzione, il riuso, il riciclo, la raccolta
differenziata
Attivato
Incentivare l’adozione di metodi di produzione biologica
Attivato
Rispettare criteri di compatibilità con l’ambiente
circostante nel recupero e/o progettazione di edifici.
Attivato
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