copertina 1 - Fidal Lombardia
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COMUNICATI – CURIOSITA’ – DOCUMENTI DEL SETTORE PROVE MULTIPLE LOMBARDO NELLE PAGINE SUCCESSIVE: IL BRIXIA DEI MULTIPLISTI LOMBARDI pag. 3 CAMPIONATI REGIONALI DI PROVE MULTIPLE CATEGORIA ALLIEVI/E pag. 4 CAMPIONATI ITALIANI DI PROVE MULTIPLE JUNIORES/PROMESSE Maschili/Femminili pag. 6 GRAN – PRIX DI PROVE MULTIPLE Classifica dopo la 3° prova e dopo Campionati Regionali Alli/e pag. 7 DOCUMENTI TECNICI: “L’ALLENATORE E LE SUE INCERTEZZE” relazione di Jean Yves COCHAND 2°parte pag. 10 2 IL BRIXIA DELLE MULTIPLE Bressanone 22-23 maggio 2010 Il dominio degli atleti del BADEN-WUERTEMBERG sia in campo femminile che maschile, ha messo in evidenza anche nei giovani il diverso modo di intendere le Prove Multiple nelle regioni dell’Europa. Una preparazione a 360°, poche lacune tecniche, alcune specialità forti (ostacoli e salti), ma soprattutto una grande omogeneità nei risultati han fatto si che MARIO Habedank vincesse la gara maschile con il nuovo primato della manifestazione e che la giovane EDDA Kuhlemann avvicinasse i 5000 punti con una media vicina ai 700 punti gara. I portacolori GRANDE ed della EVA Lombardia MAZZINI, ALESSANDRO alla loro prima esperienza in manifestazioni di questo livello, hanno saputo affrontare l’impegno con grande EVA MAZZINI determinazione. Alcune prestazioni al di sopra del loro precedente limite ne hanno coronato l’impegno, (grandissima prestazione sugli ostacoli per EVA e ottime prestazioni nei lanci per ALESSANDRO); il quarto posto ottenuto da ALESSANDRO ed il sesto da EVA nella classifica finale evidenziano la loro crescita tecnica, ma mettono in luce alcuni punti sui quali è indispensabile lavorare. I presupposti per passare dalla multi specialità alla prova multipla ci sono, ci vorrà sicuramente tempo per ottimizzare alcuni dei contenuti tecnici, in questo caso basta solo un pizzico di impegno in più, sarà necessario invece ancora qualche impegno importante per imparare a gestire la prova multipla sotto l’aspetto emotivo e nervoso. ALESSANDRO GRANDE 3 LECCO 5-6 GIUGNO CAMPIONATI REGIONALI PROVE MULTIPLE ALLIEVI/E 4 CONFERME E SORPRESE L’amico Maurizio Longoni (l’uomo dalle mille risorse dell’Atletica Lecco) sapeva che l’organizzazione dei Campionati Regionale di Prove Multiple sarebbe stato un successo. Lo sapeva perche, guardando i numeri del Suo settore giovanile, analizzando quanto ottenuto fino a quel momento e verificandolo con il proprio settore tecnico il lavoro svolto, una certezza l’avrebbe sicuramente avuta, anche se non fossero arrivati i risultati vi sarebbe stata una presenza notevole degli atleti della Società Lariana. Sono arrivati invece anche i risultati ed il successo a questo punto è stato completo. 18 atleti lombardi (6 femmine e 12 Maschi) ottengono il minimo di partecipazione ai Campionati Italiani di Prove Multiple previsti a Biella il prossimo 3-4 luglio e fanno da corona ai due titoli Regionali ottenuti da EVA MAZZINI e ALESSANDRO RIGAMONTI Per una analisi tecnica della manifestazione credo sia indispensabile considerare il Calendario agonistico: Questo Campionato è stato inserito in un contesto di manifestazioni giovanili che toglie il respiro, il calendario per gli atleti della categoria Allievi/e è più fitto di quello delle categorie Assolute, Meeting giovanili e impegni societari non lasciano a questi giovani la minima pausa di recupero. EVA MAZZINI A Lecco i numeri erano ridotti ma il contenuto tecnico della gara ha posizionato l’asticella su livelli abbastanza elevati. Nella prova multipla il risultato è ottenuto dopo l’ultima prova (la più massacrante) è questa che determina se la gara è andata a buon fine o meno, la valutazione è sempre in funzione del punteggio finale. Oltre ai due vincitori che hanno stabilito in questa gara il loro miglior punteggio 3982 punti per EVA MAZZINI (media gara 569 punti) 4917 punti per ALESSANDRO RIGAMONTI (media gara 615 punti) altri 16 atleti hanno migliorato il loro precedente punteggio, di rilievo il miglioramento ottenuto da ANDREA RAMAGLIA 2° classificato con 4834 p. e miglioratosi di ben 200 p. A tutti un arrivederci a Biella a prossimi Campionati Italiani. Alessandro RIGAMONTI 5 UNA PIACEVOLE SORPRESA Non ci voleva andare nessuno, sembrava, agli addetti ai lavori che ancora una volta le Prove Multiple dovessero subire una ulteriore punizione, relegate a cenerentola dell’atletica da tempo ed ora relegate nell’espressione del loro massimo potenziale agonistico in uno stadio inesistente. Abbiamo deciso comunque di partecipare, abbiamo organizzato la “trasferta” e siamo stati premiati. Non solo lo stadio si presentava in buono stato sia come manto nell’anello e nelle pedane ma, l’organizzazione e stata perfettamente all’altezza dell’evento, tanto da ricevere un plauso non solo dai tecnici e dirigenti presenti ma dagli stessi atleti per l’attenzione riservata loro dagli addetti alla manifestazione. Il Campionato Italiano di Prove Multiple riservato alle categorie Juniores e Promesse m/f non ha riservato sorprese in questa fascia di età vi è al massimo l’inserimento di qualche giovane atleta ma lo “zoccolo duro” è ormai stabilizzato. Mancava forse qualche atleta interessante ma questo non ha influito sulla qualità del risultato finale. Gli atleti Lombardi hanno saputo cogliere da questo appuntamento i risultati migliori: Titolo Italiano nella categoria Juniores per SARA BIANCHI BAZZI a pochi punti dal personale, sempre nella categoria Juniores uomini il terzo posto per ANDREA CASOLO con il personale a 6355p. Secondo posto nella categoria Promesse uomini alle spalle di un CALVI scatenato, MARCO RIBOLZI della Cento Torri ed al terzo gradino del podio SIMONE CAIROLI con un personalone, giù dal podio ma per questa ragione non meno bravo GIANLUCA SIMIONATO anche lui con il nuovo primato personale. Trasferta positiva quindi se si considerano ancora gli ottimi piazzamenti ottenuti dagli altri atleti lombardi. Settimo posto e minimo per gli Assoluti per MARCO TEDESCHI nel Decathlon, ottava e minimo per gli Assoluti anche per MARTINA CESCO. 6 CLASSIFICA GRAND PRIX DI PROVE MULTIPLE Dopo i Campionati Regionali Allievi/e 3° prova Grand Prix (Besana-Saronno-Lecco) CATEGORIA ALLIEVI RIGAMONTI ALESSANDRO RAMAGLIA ANDREA GHIRARDELLI NICOLA BAGNOLO UMBERTO SINIGAGLIA FEDERICO BARONE NATAN VALLI CORRADO COLOMBO GABRIELE MILANI MASSIMILIANO PALADINO BORIS ATL. LECCO COLOMBO COTRUZ. P. P. BUSTESE ATLETICA MONDO ATL. LECCO COLOMBO COTRUZ N. ATL. FANFULLA LODIGIANA ATL. CENTO TORRI PAVIA ATL. LECCO COLOMBO COTRUZ. ATL. LECCO COLOMBO COTRUZ. P. P. BUSTESE ATLETICA MONDO ATL. CAIRATESE ATL. CAIRATESE 2283 2146 2123 2087 2087 1628 1350 ----2449 2071 2149 2180 1612 ----2222 2158 1839 4917 4834 ---4348 4243 3078 4406 4360 4399 3347 CATEGORIA ALLIEVE MAZZINI EVA ATL. LECCO COLOMBO COTRUZ. 1750 ----- 3982 COMI FRANCESCA ATL. LECCO COLOMBO COTRUZ. 1644 ----- 3497 CANALI CHIARA ATL. LECCO COLOMBO COTRUZ. 1334 1280 3144 Sono rimasti/e in classifica tutti/e gli atleti/e che hanno partecipato ai Campionati Regionali ALLIEVI/E e che hanno effettuato almeno una prova del Gran Prix, precedente il Campionato Regionale 7 CLASSIFICA GRAND PRIX DI PROVE MULTIPLE Categoria Juniores Maschile e femminile dopo 3 prove: BESANA – CHIARI - SARONNO CERNUSCHI FRANCESCO M. GINN. FORTI E LIBERI MONZA CASOLO ANDREA N. ATL. FANFULLA LODIGIANA VERBI IVANO ATL CENTO TORRI PAVIA GARAVAGLIA ROBERTO ATL CENTO TORRI PAVIA 2288 + 5103 6117 + 2480 2184 + 4532 1935 + 4760 BIANCHI BAZZI SARA ATL. LECCO COLOMBO COTRUZ. 2839 + 4823 BOSSI GIULIA NUOVA ATL. VARESE 1927 + 3384 TESTOLIN ANNA N. ATL. FANFULLA LODIGIANA 1863 + 3440 Categoria Promesse/senior Femmine CESCO MARTINA ILPRA ATL. VIGEVANO PARCO AQ. 2209 + 3923 + ----PAGNONCELLI ELISA ATL. LECCO COLOMBO COTRUZ. ---- + 3684 + 965 8 Categoria Promesse Senior Maschi CAIROLI SIMONE RIBOLZI MARCO SIMIONATO G. LUCA COMBI STEFANO SANFRATELLO IVAN CUMIERATO MAURO CERIOLI LUCA ATL LECCO COLOMBO COTRUZ. ATL CENTO TORRI PAVIA N. ATL. FANFULLA LODIGIANA GINN. FORTI E LIBERI MONZA N. ATL. FANFULLA LODIGIANA GINN. FORTI E LIBERI MONZA N. ATL. FANFULLA LODIGIANA 2683+ 6237 + 2634 2541 + 6391 + 2754 2534+6270 + 2056 2444+6635 + ----2441+ 5789 + ----1982+ 5319 + 2136 1595+ 5041 + ----- Non sono stati inseriti nelle rispettive classifiche di Categoria tutti gli atleti/e che NON hanno partecipato al CAMPIONATO REGIONALE di Prove Multiple Regolamento Gran Prix (estratto) Classifica Individuale Finale del Grand Prix Per essere classificati nel Grand Prix di Prove Multiple è necessario conseguire un punteggio ottenuto sommando 2 prove del Grand Prix più il Campionato Regionale Individuale 9 L’ALLENATORE E LE SUE INCERTEZZE Jean-Yves COCHAND Responsabile Tecnico Nazionale PROVE MULTIPLE SECONDA PARTE Le Sedute a "Tema": I punti chiave, i “fondamentali", i “passaggi tecnici obbligati", “le fasi determinanti", … inducono certe forme di lavoro soprattutto con i principianti, ma rappresentano un continuo "richiamo" con l’andare nel tempo. Un lavoro "trasversale" deve fare comprendere le incidenze, le correlazioni di una prova sull'altra, le "somiglianze" tra due tipi di impulsi, ma anche i differenti tipi di organizzazione dei movimenti per proiettare il corpo o l'attrezzo nello spazio dove le nozioni di compattezza, di solidità, di dissociazione…sono sempre presenti. Una seduta su un lavoro di ostacoli può orientarsi progressivamente, o alternativamente, verso degli impulsi indirizzati al salto in lungo, al salto in alto… oppure agli ostacoli. Nelle sedute di allenamento particolari, è interessante lavorare sulla concatenazione di 2 o 3 prove nell'ordine della competizione, per abituare l'atleta ad adattarsi continuamente, modificare i suoi tipi di appoggio, i suoi angoli di contatto con il suolo, le sue forme di stacco. Nozione di "Blocco": Talvolta una “bastonata tecnica” è necessaria per fare passare un dettaglio, risolvere un blocco tecnico o psicologico grazie a 2, 3 o 4 sedute ravvicinate sullo stesso tema. La saturazione che questo tipo di lavoro può indurre può essere ristabilita proprio per dare voglia di cambiare registro e passare ad un altro blocco che non sarebbe stato accettato forse inizialmente. Questa nozione si applica anche nel settore delle capacità da sviluppare. Un blocco di forza precede un blocco di corsa… Nozione di adattamento permanente: Il decatleta non deve mai essere preso alla sprovvista, ma può essere anche interessante, nel bel mezzo di una seduta, decidere di cambiare il tema di questa. 10 Fermare volontariamente una serie di ripetizioni di corsa o di forza per fare una mini seduta di peso o di disco può, sbloccare talvolta certe situazioni. Le concatenazioni: Imparare a passare da una tappa all'altra, senza interferenze, capacità di gestione dello stress del successo o dell'insuccesso, col massimo di adattamento (cambiamenti di ritmi, di appoggi, …) È l’aspetto mentale specifico di questa prova, e grandi decatleti, non sono stati spesso del resto migliori nelle specialità effettuate fuori dal decathlon. A questo livello, occorre considerare l'eterno problema dei “punti deboli/punti forti". Rispetto a che cosa: all'atleta, alle tabelle, agli altri atleti? L'ideale è, fare in modo che non ci siano punti deboli. O per lo meno, che quelli che, se esistono, non diventino delle “voragini ". È anche molto interessante possedere 1 o 2 punti forti anche solo per partecipare ad altre manifestazioni (nazionali o internazionali) oltre alle Prove Multiple, ma anche perché è più facile accettare di lavorare in ciò che si ama, ed infine, sentire che attraverso queste discipline si riprendono dei punti, ed è, una sensazione di cui non ci si può privare. Bisogna inoltre ammettere anche che ad ogni livello è quasi normale avere 1 o 2 punti deboli, ma questo non deve portare a pensarci troppo o a negarli . Le "Evidenze": Migliorare nel decathlon/eptatlon è semplicemente, segnare più punti al termine della 2° giornata. (Si può abbattere il proprio record nella prova Multipla senza migliorare nessuno dei propri record). Il miglioramento per il lavoro svolto non è ripartito sempre in parti uguali su ciascuna delle prestazioni. Non ci sono che 10/12 minuti di sforzo in un decathlon, 7' su un eptathlon. Il recupero si sviluppa secondo gli atleti e l'importanza della competizione, ed è compreso tra i 7/10 giorni (i campionati di Francia dei giovani sono stati spesso di buon livello per i nostri giovani decatleti che avevano effettuato le loro P.M. una settimana prima). La gestione dei riscaldamenti, l’elevazione della temperatura, la preparazione muscolare e tendinea (la preparazione nervosa, la precisione, la concentrazione) e dei ri – riscaldamenti, devono essere controllati indirizzati verso un'economia dei gesti (tempo, continuità, progressività, alternanza, dal generale allo specifico), una conoscenza delle transizioni delle prove. 11 La conoscenza delle tabelle di punteggio è necessaria all'atleta e all'allenatore. Contare i propri punti tra le prove è una tappa, può essere indispensabile, ma che bisogna provare a superare perché, i comportamenti nei confronti di un "ritardo" o un "anticipo" rispetto al proprio record totale o sperato, possono disturbare la concentrazione. Se si comincia un déca, si va fino in fondo, salvo incidenti (apprendere la prova dalla sua pratica). Alimentazione ed idratazione aiutano ad un migliore recupero. Il risveglio, soprattutto per la 2° giornata, si effettua, in media quattro ore prima della prima prova, con in generale un risveglio muscolare prima della colazione. Gli orari differiscono secondo l'importanza delle prove…. ed il totale di ore passate allo stadio varia del semplice al doppio, bisogna essere pronti a queste evoluzioni. Gli spostamenti, il riposo, il pasto, i ri-riscaldamenti fanno parte del decathlon/eptathlon e non devono perturbare, diremmo anzi che bisogna imparare ad amarli! L'abbinamento Medico - tecnico deve vigilare con gli atleti affinché, tutti gli aspetti materiali non portino dispiacere all'ultimo minuto (bevanda, pasto, attrezzatura, spille, ecc.). Il numero di decathlon effettuati in una stagione dipende dal livello dell'atleta (prima s’inizia più bisogna farne, anche attraverso forme adattate come le prove in tempi ridotti). A livello molto elevato, questo numero non supera i 3/4 decathlon e 5 o 6 eptathlon all’anno in funzione dei calendari nazionali e regionali. Inoltre, più s’investe su un decathlon, più il suo recupero è difficile. Non mancano però esempi di atleti che avendo effettuato 2 o 3 prove in 15 giorni, ottengano comunque prestazioni interessanti. Pensiamo che per le giovani categorie, una prova ogni 15/20 giorni sarebbero una buona cosa, si può provare. Le progressioni nelle Prove Multiple sono in generale regolari… se l'allenamento è regolare. È una delle ragioni per cui gli "imbroglioni" non durano più tempo degli “specialisti". 12 Sembra che certe prove siano considerate come le prove "Chiave": asta, ostacoli e giavellotto per gli uomini - ostacoli, alto per le donne. Concediamo comunque un'importanza relativa a questa nozione che dovrebbe sparire in favore di un lavoro multiforme fin dalla più giovane età. Invece è indispensabile analizzare le nostre debolezze relative attuali, in certe prove come il disco maschile ed il 200 femminile per trarne, delle conclusioni ed eventualmente delle nuove metodologie di lavoro per l'avvenire. La ripartizione delle sedute: Spesso è meglio effettuare delle piccole sedute ripetute che lunghe sedute troppo distanziate. La quantità di lavoro "utile" non è la stessa da un atleta all'altro. In un gruppo, l'allenatore deve sapere fermare o al contrario insistere secondo le reazioni di questi atleti. Bisogna sapere trarre delle conclusioni sul termine di seduta prevista, approfittando di un passaggio particolarmente positivo su una tecnica, e talvolta su un particolare… Le specialità a rischio devono essere praticate con parsimonia, (le nostre ragazze non saltano molto in alto, ciò però non gli impedisce di fare parte delle specialiste), ed alcune volte una competizione di controllo è meglio di 2 o 3 sedute di allenamento per queste prove particolari. La corsa, sebbene programmata differentemente secondo i periodi, deve essere presente tutto l'anno, in tutte le sedute, potrebbe essere inserita in un riscaldamento costruito. Questa che vi presentiamo non è che una proposta; sono possibili sicuramente ben altre soluzioni tutte sicuramente assai valide e corrispondenti soprattutto alla realtà locale, alla struttura, all’atleta, o al gruppo di lavoro. Esempio di progressività delle sedute da 1 allenamento a 5 allenamenti per settimana. 13 PROGRESSIVITA’ DELL'ALLENAMENTO nelle P . M. Settore MASCHILE MERCOLEDI’ Obiettivi generali ° 1 settimana 2°settimana Ostacoli / Velocità Disco Asta Lungo Peso / Giavellotto Aerobico MARTEDI’ Tecnica Abitud. al lavoro 1° sett. Riscaldamento lungo 2° sett. Disco Asta Tecnica Ostacoli Velocità Ostacoli Alto Asta Giavellotto Disco fisico per il lavoro tecnico Veloc / Aerobico VENERDI’ Velocità Lungo Peso Alto Ostacoli Prep. fisica generale Asta Giavellotto Aerobico Peso / Alto Velocità lunga Ostacoli Disco Rafforzam. generale 2° settimana Forza Programmazi. allenamento Attività annesse MERCOLEDI’ 1° settimana Potenziamento GIOVEDI’ Tec. corse Lungo Peso LUNEDI’ Perfezionamento Tecnico Collegamenti tra specialità Attività annesse LUNEDI’ MARTEDI’ Velocita Lungo Peso Alto Forza sopra Forza sotto MERCOLEDI’ Attività annesse Asta Giavellotto Aerobico GIOVEDI Ostacoli Asta Disco Velocità lunga Preparaz. Fisica generale Forza sopra VENERDI’ Sab/Dom Giavellotto Aerobico o Preparazione fisica generale Prep. Fisica generale Salite 14 PROGRESSIVITA’ DELL'ALLENAMENTO nelle P . M. Settore FEMMINILE MERCOLEDI’ Obiettivi generali Avvio al lavoro tecnico ° 1 settimana 2°settimana Ostacoli / Velocità Giavellotto Alto Lungo Peso / Giavellotto Aerobico MARTEDI’ GIOVEDI’ Tecnica Tecnic.corsa Ostacoli ° Abitudine al lavoro 1 sett. Alto Giavellotto Riscaldamento lungo ° 2 sett. fisico per il lavoro tecnico Veloc / Aerobico Giavellotto/alto Ostacoli Aerobico VENERDI’ Ostacoli corti Alto Giavellotto. (andat. Analit.) Velocità Lungo/peso Prep. fisica generale Ostacoli (lunghi) Giavellotto Aerobico Peso / Alto Velocità lunga Ostacoli (rap.) Giavellotto Rafforzam. generale 2° settimana LUNEDI’ Forza Programmazi. allenamento Attività annesse MERCOLEDI’ 1° settimana Potenziamento Velocità Lungo Tecnica Ostacoli Aerobico Velocità Ostacoli Lungo LUNEDI’ Pefezionam Tecnico Collegamenti tra specialità Attività annesse Ostacoli c. Giavellotto Forza sopra MARTEDI’ MERCOLEDI’ Attività annesse Ostacoli (andature) Alto Giavellotto Aerobico GIOVEDI’ Velocità Alto Ostacoli l. Lungo (rincor) Peso Alto Balzi Preparaz. Velocità Policoncorr. Fisica generale Forza sotto Aerobico VENERDI’ Sab/Dom Lungo Giavellotto Tecnica H.S. Prep. Fisica generale Aerobico pesante Salite Il riscaldamento: Prima della seduta: il suo interesse non è più da discutere, anche se certi pretendono che, poiché il leone non si scalda prima di cacciare, ed il pianista non fa il giro del suo 15 strumento… nel mondo intero ci si scalda, certo con gesti differenti, ma le quantità sono dovunque presenti. Il modo di gestirlo nella sua regolarità, la sua progressività e la sua specificità, devono essere oggetto delle più grandi cure da parte nostra affinché i nostri giovani atleti imparino a concentrarsi ed investire su questo momento chiave della seduta che fa parte del lavoro. Durante la seduta: È utile precisare ai nostri atleti che quando hanno appena fatto una seduta tecnica di alto e che il seguito della seduta prevede una serie di corse di tipo “lattacido", è indispensabile rimettere il sistema cardio-vascolare in funzione, così come la concentrazione su un tipo di lavoro differente. Un nuovo riscaldamento deve essere accettato per la seduta stessa, ma anche per il suo recupero. Prima del Decathlon: Risveglio muscolare prima di partire verso lo stadio. Riscaldamento generale per il decathlon e riscaldamento particolare per il 100 m o i 100 ostacoli sembrano ammessi per tutti. Lo stesso e soprattutto, per coloro che fanno parte dei "dormiglioni", bisogna imparare ad amare questo obbligo che fa parte della "leggenda" del Decathlon. Durante il Déca/Epta: Siamo concordi che i "protocolli" di riscaldamenti particolari siano da mettere a punto prima di ogni prova. La riflessione diventata più importante sui riscaldamenti dentro alle sedute, è anche valida durante il Decathlon/Eptathlon, per passare dall'alto ai 400, dal peso ai 200 e dal giavellotto agli 800 o ai 1500! A nostro avviso, certi atleti non si preparano sufficientemente a questi cambiamenti di intensità di lavoro ed ipotecano, credendo così di economizzare sul lavoro, la qualità delle loro prestazioni così come il recupero dei loro sforzi. Il recupero - Dopo il 200 ed i 400 m, il tradizionale footing fa posto alle corse ad andatura più sostenuta (accelerazioni, diagonali, "15/15"…) e talvolta ad una corta seduta di forza (serie lunghe e dinamiche, strappi…) - Dopo la competizione, il recupero passa dal far niente per 3/4 giorni, alla ripresa dell'allenamento fin dall'indomani. Il footing/stiramenti sembra essere meno efficace 16 della seduta di forza (metà di una seduta di 10X10, circuito generale di serie lunghe…). Personalmente raccomando più sedute di 5X10, 2 o 3 giorni dopo una gara (una produzione di endorfine la quale giustifica la sensazione di star bene… e di rigenerazione), - All'interno delle sedute, i tempi di recupero devono potere essere ristabiliti. Dell'aerobico durante una seduta "lattacida", agli imitativi per esempio durante i recuperi più facili. LE CAPACITA’ FISICHE FORZA Lanci Partenze Salti Finali di corsa F. utile F. differenziata VELOCITA’ 100/200/ostacoli Rincorse V. gestuale F. dei piedi V. differenziata V. in stato di fatica COORDINAZIONE ADATTABILITA’ MOBILITA’ SCIOLTEZZA RIGIDITA’. AEROBICO 800/1500 L’allenamento Recupero Riscaldamento Fine della sett. Resistenza alla Forza RES. alla VELOCITA’ 200/400/..110 Hs Concorsi lunghi Stato di fatica Resist. alla Forza 17 Armonia ed Evoluzione dell'insieme Aerobico: "Le qualità fisiche di resistenza, raggruppano l'insieme dei parametri che favoriscono l'espressione della motricità per un tempo più lungo possibile.” Dove si ferma la resistenza e dove comincia la resistenza? Lo sviluppo di questa qualità fisica è necessario, perché permette: di progredire direttamente in certe discipline (1500 m, 400 m) di resistere e di recuperare ai differenti carichi di allenamento di resistere e di recuperare alle differenti competizioni servire da base alle altre qualità fisiche AEROBICO (+++) RECUPERO (+++) INCIDENTI (---) È la qualità di base che permette di allenarsi regolarmente e che va a dare anche un certo valore alla prova terminale. In questo campo, è necessario trovare l'economia della corsa e di lavorare intorno al VMA. Il fisico, la mente, il temperamento dei nostri atleti non è quello del mezzofondista, bisogna trovare quindi delle forme di lavoro specifiche (intermittente, circuiti tecnici, Aerobico tecnico…): - sedute di variazioni di andature: da 100 a 1000 m - sedute d riscaldamenti prolungati: esercizi di andature della corsa su delle distanze da 30 a 100 m concatenate a corti recuperi funzionali camminando, corrichiando, della durata anche di 10/15 minuti - sedute “corse - balzi - corse": 100 m ad una andatura degli 800, 100 m balzati, 100 m andatura dei 400 m Seduta "aerobico tecnica": concatenando tutto o parti di un décathlon o eptathlon a prove semplificate, 30 m in accelerazione, 5 ostacoli bassi con 2 appoggi tipo passo stacco per il salto in lungo, 10 lanci con palla medica contro un muro, 5 ostacoli in 3 appoggi tipo passo stacco per il salto in alto… recuperi corti tra i circuiti e frequenza cardiaca controllata tra le serie. Variare le concatenazioni, le velocità, i tempi di sforzo… successivamente i contenuti della seduta, la forma dell'atleta e l'impatto tecnico o fisico voluto. - Questo lavoro può e deve riguardare anche altri gruppi muscolari oltre a quelli che intervengono solamente per la corsa (vedere capitolo sulla Forza… resistenza o resistenza alla forza) - Questi tipi di lavoro non escludono il necessario lavoro sulle presunte andature di corse, in stato di freschezza per andare verso un progresso di questi ritmi di corsa ma anche in stato di stanchezza per avvicinarsi delle condizioni incontrate alla fine delle 2° giornate di gara 18 Infine non bisogna perdere di vista l'importanza del lavoro aerobico nei recuperi, di fine sedute, di fine ciclo, di fine decathlon o eptathlon. Ammettere che dopo 10/7 prove si debba effettuare ancora un footing, minimo, o (e) del 15”/15” o delle diagonali, non è evidente e bisogna insistere su questo aspetto preventivo fin dalla più giovane età! La Velocità: "Definizione della velocità: Velocità = Frequenza * Ampiezza = 1/(Tc + Ts) * Ampiezza = Ampiezza / Tc + Ts L'ampiezza dipende: dalla forza dei muscoli posteriori - dall'agilità dei muscoli flessori della coscia, dalle caviglie, dall’ articolazioni della bacino Il tempo di contatto al suolo dipende: - dalla forza dell'avampiede - dalla tecnica di corsa Il tempo di sospensione dipende: - soprattutto dalla tecnica di corsa, dalla forza dei muscoli posteriori" La velocità è una delle chiavi della prestazione atletica, in generale, e che interviene in modo particolare nella nostra prova, ma che può essere sviluppata anche grazie alle organizzazioni di sedute adattate alle Prove Multiple: - Seduta di velocità “differenziata": accelerazione su 50 m / 1 rincorsa di salto lungo / 1 partenza dai blocchi / 1 uscita di curva / 1 rincorsa per il salto con l’asta… recupero e numero di serie come per le sedute "classiche" - Seduta di velocità in “stato di stanchezza": posta alla fine del ciclo piuttosto che all’inizio… oppure alla fine di una seduta tecnica, o mista con un inizio di seduta “lattacida”, o ancora alternata con delle sequenze corte di balzi. Lo scopo è di resistere tecnicamente grazie ad una forza specifica ad un stato di stanchezza, come lo si può incontrare alla partenza dei 110 della 2° giornata o alla fine dei 200 m, alla 4° prova delle donne. - Sedute specifiche di velocità di rincorsa, con imitativo sistematico dello stacco alla fine di ogni corsa - Con palla medica o palla zavorrata, sedute di velocità di braccia (lanci continui contro un muro o una rete) Velocità di corsa, di reazione, di salto, di lancio, di braccia o di estremità, di rapidità degli appoggi, di rotazione, in stato di stanchezza, nelle concatenazioni… Il loro sviluppo o il loro inserimento devono essere presenti tutto l'anno e sotto tutte le forme, a quantità e qualità variabili ed evolutive. 19 La Velocità prolungata: quando la velocità "pura" non basta più. Esempio di classificazione delle differenti andature di corse Velocità: da 95 al 100%: da 2” a 7” / 150 m a 400 m / Recupero 24 ore Resistenza alla velocità: da 90 al 95%: da 7 a 15” / 300m a 400m / Recupero 36 ore Resistenza alla velocità: da 80 al 90%: 15” a 1'30” / 5000m Seduta lattacida: Recupero 72 ore Seduta specifica: ex: 8x300m. Recupero 48 ore Resistenza: < 80% / Recupero 12h" (TD) Questo settore anaerobio lattacido è inevitabile ma pericoloso. Inevitabile perché non si realizza meno di 50”nei 400 o 24” sui 200 senza dovere fabbricare o resistere ad un'acidosi. Pericoloso perché l'eccesso in questo campo porta ad un surplus di stanchezza "negativa" incompatibile per esempio con un lavoro tecnico. Bisogna dunque analizzare bene il tipo di atleta, le sue esigenze in questo campo ed i tipi di sedute necessarie ad un miglioramento ragionevole del suo livello. Una seduta per settimana sembra essere una dose da superare solamente con certe precauzioni ed in certi periodi della stagione. Attenzione alle sedute lunghe di certe tecniche che diventano lattacide nel totale del lavoro (serie di 11 ostacoli, balzi, seduta pesante di salti completi con l’asta…) Il lavoro in questo campo può assimilarsi ad un lavoro di resistenza tecnica alla stanchezza, e le combinazioni all’interno alle sedute e tra le sedute sono numerose: - alternare corse e balzi: 100 m corsa / 100 m corsa balzata / 100 corsa - concatenare una prova di velocità con un salto, poi una prova lattacida: alcune partenze su 30 o 50 m, seduta tecnica di salto in alto, alcuni 150 m "velocità/decontrazione/velocità", - alla vigilia di una seduta dura lattacida ", preparare l'organismo e la testa, con una seduta "pre-lattacida", - Mescolare nella stessa seduta, lattacido ed aerobico sembra abituare l'organismo a questo genere di cambiamenti di sforzi, portare tutto ciò ad essere assorbito all'inizio della seduta, migliorando per questa ragione la fine della seduta,: Una seduta di 4 x 200 m con recuperi di 12 minuti è molto migliore se i recuperi sono pianificati col 15”/15” o con delle diagonali ! - Le sedute "specifiche" (200+200 o 300+100 o 250+150… 150+80 o 3 X 70 m… secondo l'idea che si fa del 400 e del 200), devono essere preparate da altre sedute, a velocità inferiori, con tempo di recupero allungato, ed essere poste solamente all'avvicinarsi delle competizioni. Il posizionamento di queste ultime rispetto alla prova varia molto da un atleta ad un altro (da 5 / 10 giorni prima) - Una seduta di troppo, o male collocata, in questo campo può ipotecare un decathlon o un eptathlon. 20 Più si vuole lavorare in questo campo, più è necessario possedere un grosso serbatoio aerobico. La Forza: Quale tipo di forza e per che cosa? Tre tipi di forze sono necessari nella pratica del decathlon: Forza massimale: la più grande forza che il sistema neuromuscolare possa sviluppare in movimento Forza velocità: caratterizzata dalla velocità di spostamento del carico Questi due tipi caratterizzano con la forza l'esplosività dell'atleta Forza resistenza: sviluppata da un numero di ripetizioni elevate a carichi piuttosto deboli. Lavoro preparatorio agli altri due tipi di forza La prima essenzialmente sviluppata grazie a delle contrazioni concentriche La seconda corrisponderà ad un regime di contrazione di tipo pliometrico La terza corrisponderà ad una miscela delle due sviluppata in stato di fatica Relazione Forza - velocità Piuttosto che lanciarsi in dimostrazioni pseudo-scientifiche, alla moda ma non necessariamente efficaci, ritorneremo su delle constatazioni da campo, nei termini impiegati, nelle forme di lavoro da sviluppare e con esempi di associazioni proprie alle Prove Multiple, così come una proposta di introduzione del lavoro in questo campo, indispensabile se si vuole raggiungere un certo livello di pratica. Forza pura, potenza, forza/velocità, esplosività, resistenza e resistenza alla forza, forti tecnicamente, forti mentalmente non sono che delle manifestazioni della Forza 21 generale presente in ogni gesto atletico, dalla necessaria potenza del braccio per gettare un peso di 7 Kg alla forza specifica dell’ avampiede per produrre delle velocità, o resistere ad un schiacciamento nella discesa da un ostacolo oppure "mantenere" una tecnica di corsa all'arrivo dei 800 m. Manifestazioni della forza sul campo: i differenti regimi di contrazioni muscolare esistono tutti nella pratica atletica e dunque in quella delle Prove Multiple, ciò implica ovviamente che queste siano tutti presenti nelle forme di lavoro che mira allo sviluppo della forza. Semplificando: - per creare dell'energia (uscire dai blocchi, mettere in movimento il corpo o l'attrezzo nella prima fase di un lancio…) l’atleta necessita, principalmente di una forma di lavoro concentrico dei principali gruppi muscolari interessati. - Per vincere uno schiacciamento nella corsa o l’appoggio del piede in uno stacco, resistere alla discesa da un ostacolo, il regime" pliometrico" ha una funzionalità prioritaria. - Per mantenere una posizione, prima della partenza dai blocchi, prima della messa in azione, (resistere sul braccio inferiore nel salto con l’asta…) il muscolo o il gruppo responsabile funzionano prevalentemente in regime isometrico. - Il regime eccentrico non s’incontra in modo isolato. - Rari sono le situazioni "bipodaliche" (start). Occorre dunque non accontentarsi di tali situazioni nella ricerca dello sviluppo della forza degli arti inferiori. La stessa osservazione può essere fatta per ciò che riguarda il lavoro delle braccia e della cintura scapolare. Le forme di lavoro che ne consegue da queste osservazioni: - Tutti i regimi devono essere utilizzati (concentrico, poi pliometrico, poi isometrico ed eventualmente eccentrico) da utilizzare con precauzione e parsimonia - Le situazioni "monopodaliche" e con un solo braccio… vedere tutto ciò che fa riferimento alle catene muscolari "incrociate" sono da introdurre progressivamente per avvicinarsi al gesto atletico. - Squat, strappi, distensioni alla nuca con un solo braccio, tutto questo anche su una sola gamba, in divaricata, oppure salite su panche diverse… sono altrettanti esercizi con attrezzi che vengono a completare gli esercizi classici di forza. 22 COSTRUIRE LA FORZA Sorprendere la muscolatura ed il su ordine attraverso, miscele di “Bulgaro”…di balzi, visitare l’Eccentrico far “rendere” la Forza Salire i muri della Forza 1° piano dello sviluppo della Forza Base:"una catena muscolare è tanto efficace quanto il suo anello più debole" Preparare il terreno Sviluppo particolari. Guadagnare in forza "pura", in potenza, in esplosività. Continuo adeguamento tecnico. Sviluppo generale. Ricerca di armonia, di equilibrio in relazione con la/e tecniche Serie più corte, più pesanti, più "localizzate". Concatenazioni delle serie con gli esercizi tecnici. Gruppi muscolari e muscoli isolati. Forme di lavoro "Concentrico" + “Pliometrico" senza,e poi con spostamenti, balzi + "Statodinamico" in sedute differenti. Apprendimento Agonisti/antagonisti. Catene muscolari. dei gesti di Predominanza del muscolazione, (strappi slanci ) lavoro "concentrico", introduzione della in serie lunghe, movimenti pliometria senza spostamenti. globali, dinamismo, Sedute specifiche, laboratori, circuiti, Parti di sedute, percorsi particolari, Rafforzamento Compattezza, delle zone a equilibrio, rischio coordinanazione Utilizzazione del peso del corpo e della natura (salite, scale…) Percorsi generali di rafforzamento (circuiti ecc..) Esame morfostatico. Rieducazione Esercizi di propriocettività e di Equilibrio Riscaldamento ritorno alla calma Correzioni Respirazione Muscolatura di "sostegno" 23 Introduzione della preparazione nel campo della Forza: La progressività proposta nel quadro Costruire la Forza dovrebbe avvertire degli incidenti legati ad una pratica disordinata in questo campo e dovrebbe evitare una saturazione precoce di questo tipo di lavoro. La "Muscolazione" deve essere presente fin dai primi apprendimenti, ma sotto forme differenti e poi progressivamente specifiche. Ad ogni tappa, una difficoltà in più, per non introdurre dei miscugli, l'eccentrico… i balzi che e contrariamente a ciò che è talvolta raccomandato (nella nostra disciplina ne possediamo in modo sufficiente come impulsi e come ricevimenti, per non averne da aggiungerne). Di più, il balzo, male controllato tecnicamente e praticato nel periodo dell'adolescenza dove lo scheletro, le cartilagini… sono in costruzione possono diventare, la sorgente di problemi muscolari, ossei e tendinei a più o meno lungo termine. Mettere un giovane principiante sotto una sbarra del bilancere può essere meno traumatizzante che fargli praticare dei lavori sui balzi. “Preparare il terreno” ci sembra indispensabile alfine di ristabilizzare il lavoro realizzato ulteriormente in questo settore. Il quadro "Evolutivo" dà un ordine di idea di come si posa collocare un programma semplice di sviluppo della forza e della sua evoluzione nella stagione o nella carriera di un atleta di cui si avrà valutato certamente con la forza, il livello di partenza e fissato un livello ottimale di sviluppo. Va da sé dire che raccomandiamo con il lavoro di forza un adeguamento tecnico permanente ad ogni evoluzione del grado. In questa ottica le sedute miste “forza/tecnica” così come i movimenti introdotti nei recuperi, ci sembrano degli adattamenti indispensabili per ristabilire i miglioramenti ottenuti con il lavoro di forza. Agilità: Elasticità = sicurezza + redditività Bisogna bene distinguere agilità e rilassamento, questi due stati non sono necessariamente legati. L'agilità attiva e l'agilità passiva non sono, obbligatoriamente dipendenti l’una all’altra e un atleta può possedere molto bene una senza l'altra. Bisogna dunque bene analizzare il bisogno dell'atleta a questo livello: - un eccesso di lavoro che mira ad un guadagno presunto di agilità può nuocere alla tonicità. - un eccesso di esercizi di agilità attiva può portare il gruppo di muscoli sollecitati a reagire contraendosi. 24 Nei riscaldamenti, la logica vuole che si faccia passare la ricerca in questo settore, dal passivo all'attivo, dal rilassamento alla preparazione tonica. Nei recuperi, invece, le forme di esercizi proposti devono andare verso il guadagno di agilità, passiva, per lasciare il corpo in stato di rilassamento. Certe forme di stiramenti, "in catena" e "in torsioni", provate negli stage nazionali con le nostre Kinesio. sembrano secondo gli atleti, e gli allenatori, dare dei buoni risultati quando sono condotte molto bene. Coordinazione: Il decatleta deve gestire continuamente le opposizioni (opposizioni delle cinture scapolari e pelviche) anticipo degli appoggi e ritardo della parte “alta", fissaggio di un lato e rilassamento dell'altro, passare da un’organizzazione da corridore a quella di un saltatore, di un lanciatore poi…, saper andare veloce è sapere anche economizzare la corsa, alternare durante due giorni le fasi di rilassamento e quelle di eccitazione. Un'abilità elevata, un'adattabilità importante e permanente devono essere i fili conduttori dell'iniziazione all'allenamento alle Prove Multiple. Compattezza (rigidità del sistema): Per ristabilire la capacità, occorre una “catena” di trasmissione solida dove, la sola forza, degli addominali - dorsali non può bastare a metterla in funzione. Rigidità, solidità, investimento del bacino, allineamento è tutti quei termini che s’intendono appena si vuole chiarire la nozione di compattezza. Questo elemento del rendimento atletico deve essere oggetto di un'attenzione particolare permanente, non solo nelle sedute specifiche, sollevare 200 Kg nello squat ha poco interesse e forse nessun effetto se il bacino non ha tenuta, fare dei balzi senza verificare l'investimento di questo anello può diventare a lungo andare pericoloso… A questo livello, sembra che la concentrazione sia più importante del numero di ripetizioni, la vigilanza e “l'ascolto” delle sensazioni primarie rispetto alla quantità di lavoro. Una seduta tipo Non esiste una seduta tipo ma tanti tipi di sedute, che nei differenti periodi possono evolversi, adattandosi alla forma e alle situazioni del giorno, ma, interrogando una buona parte degli allenatori, si ritrova un'organizzazione di seduta comune: Riscaldamento: sequenze di 10 a 15 minuti, per un totale di 40'/50’ - footing ad andatura regolare, progressiva, o alternata nella quale inseriamo lavori di qualità per i piedi (evitare lo strascico), la respirazione… - Stiramenti attivi che mirano alla sollecitazione progressiva di tutte le catene musculari-tendinee verso le ampiezze di lavoro talvolta superiori a quelle che si proveranno in seguito, ma dove la ricerca non è necessariamente l'agilità. 25 - Andature di corse, di salto… di spostamento ("abc della corsa"), esercizi di coordinazione, di dissociazione, lavoro dei piede, di compattezza. - Accelerazioni su 30 - 60 m, ricerca delle sensazioni, di rilassamento, di forza dell’appoggio Osservazione: - queste due sequenze del riscaldamento possono prendere un indirizzo tipo andature di mini seduta aerobica, dove i recuperi tra gli esercizi siano più corti o (e) più attivi (ritorni in footing per esempio) - questo momento della seduta costituisce comunque anche una fase di preparazione mentale alla seduta o alla prova. Dal suo rigore, della sua progressività, senza tempi morti, e dal suo investimento dipende la redditività del successivo lavoro. Parte Tecnica: da 45' a 1 h - Inserire una, due, tre tecniche praticate nell'ordine, o non, del decathlon o dell’eptathlon, oppure: - Una seduta trasversale, multi lanci o di multi salti - Un concorso inserito come una competizione -(oppure……) Parte fisica: da 45' a 1 h - la parte tecnica può diventare fisica, una seduta completa di salto con l’asta o di 11 ostacoli come ricerca di uno sviluppo specifico, - seduta di corsa o di rafforzamento muscolare - seduta di equilibrio, di ricerca di agilità (che non sono più gli stessi esercizi di stiramento del riscaldamento) di compattezza. Programmazione nelle Prove Multiple: "Alcune linee di direzione” 2 parametri essenziali da prendere in considerazione: l'individuo nella sua globalità * la disciplina Tre idee forti: Si allena solamente ciò che si può recuperare Il recupero (+++) fa parte dell'allenamento Si favorisce il lavoro di qualità ad ogni stadio dell'allenamento Più l'atleta è in condizione fisica " più assimilerà facilmente la tecnica” Esempio di una stagione: Inverno + Estate. Ogni 1/2 stagione, potrebbe scomporsi così: 26 1) ciclo introduttivo alla stagione: Resistenza, Preparazione Fisica, Indirizzo, lavoro sulla motricità, Forza,: F Max + F resistenza, lavoro tecnico generale, lavoro di un deficit tecnico 2) ciclo velocità: Velocità: creare e gestire della velocità, (ex,: accelerazioni) Forza: F Max + F velocità, lavoro tecnico generale. 3) ciclo preparazione alla tecnica: - lavoro tecnica specifico, Velocità, Forza,: F Max + F velocità 4) ciclo preparazione alla competizione: - Resistenza, lavoro tecnico qualitativo, lavoro tecnico su fondo di stanchezza ", Competizioni di preparazione”, Forza: controllo 5) ciclo competizione: - Prove individuali, Triathlon in allenamento o in competizione “Aerobico” di recupero 6) ciclo rigenerazione: - Non di interruzione fisica ma mentale (es: sci) Come passare da una tappa ad un altra? (1) livello Regionale, es: qualifica agli interregionali di P. M.. (2) livello Nazionale, es: finalista ai Campionati Nazionali di P.M.. (3) livello Internazionale, es: partecipazione alle competizioni internazionali. a) Due esempi: Ragazza nato nel 1977. Livello (1): • Record personale nell’ heptathlon: 4100 punti. • Record individuali: 15.60 / 1.50m / 11.20m / 27” / 5.50m / 32m / 2'41”. Totale teorico di 4481 punti (+381 punti) Ragazzo nato nel 1979. Livello (2): • Record personale in decathlon: 7100punti. • Record individuali: 11.19 / 7m18 / 11m / 1.96 / 50.76 / 14”40 / 36m / 4.75m / 48m / 4'38. Totale teorico: 7350 punti (+250punti). b) Obiettivi Passare al livello (2) per la ragazza, al livello (3) per il ragazzo. c) Orientamenti dell'allenamento Caso n°1: La ragazza non è ancora una specialista di P.M.: grossi punti deboli, differenza notevole tra il suo totale record ed il suo totale teorico (- 381 punti): • Punti forti: le attività di salto e di lancio. • Punti deboli: le attività di corse. 27 3 possibilità di intervento: • Lavorare sui punti forti. • Lavorare sui punti deboli. • Lavorare sia i punti forti che i punti deboli. In questo caso concreto, la nostra atleta è più una multi specialista (lungo, peso, … ecc.) che si avvicina alle P.M. occasionalmente. Non è veramente inserita in una logica di Prove Multiple; il livello dell'approccio alla specialità, lo stato d'animo,… ecc. si privilegerà nella nostra atleta, il lavoro: • Dei punti forti: affinché possa confrontarsi ancora con gli specialisti delle prove individuali, e che custodisca così certi riferimenti che gli sono propri. • Dei punti deboli: affinché passi da una logica “multi specialista ", ad una logica di P.M. Mi sembra controproducente farla lavorare unicamente sui suoi punti deboli, perché non è ancora totalmente inserita nella disciplina. In funzione delle caratteristiche proprie dell'individuo, si orienterà precisamente la preparazione dell'atleta: • A livello fisico: es: lavorare più le qualità di resistenza Questa preparazione ottimizzerà la preparazione tecnico-tattica • A livello tecnico-tattico: es: lavorare per il superamento degli ostacoli attraverso esercizi specifici. • A livello mentale: es: sdrammatizzare gli 800m ed accettare i suoi punti deboli. Caso n°2: Il ragazzo è veramente un specialista di Prove Multiple: ha solamente 250 punti di scarto tra il suo totale teorico ed i suoi record personali: • Punti forti: le attività di salto e di corsa. • Punti deboli: le attività di lancio. 3 possibilità di intervento: • Lavorare i punti forti. • Lavorare i punti deboli. • Lavorare i punti forti ed i punti deboli. Questo atleta è inserito veramente nella disciplina: lo stato d'animo e l'approccio all'attività sono specifici. Domina la logica interna delle P.M. Ha compreso che l'obiettivo prioritario è di realizzare il più grosso totale possibile. A partire da ciò, si metterà più l'accento sui punti deboli; un miglioramento di questi ultimi, permetterà un guadagno veloce di punti. In funzione delle caratteristiche proprie dell'individuo, si orienterà precisamente, la preparazione dell'atleta: • A livello fisico: es: lavoro sullo sviluppo della forza Questa preparazione ottimizzerà la preparazione tecnico-tattica • A livello tecnico-tattico: es: lavoro specifico sui 3 lanci. • A livello mentale: es: sdrammatizzare i lanci ed accettare i suoi punti deboli. 28 Più l’esperienza nelle P.M. aumenta, più il livello in ogni disciplina è omogeneo. La presenza di punti deboli è resa dunque quasi impossibile, se ci si augura di raggiungere l'alto livello. Questo non impedirà al nostro specialista di P.M., di avere una o parecchie specialità forti, e così di confrontarsi con gli specialisti di “prove individuali" ogni tanto. Per andare contro corrente, direi che la programmazione è indispensabile ed è pericolosa! Indispensabile: perché bisogna sapere dove si vuole andare, conoscere il calendario della stagione, gli obiettivi dell'atleta e gli ingredienti, e… organizzare il tutto lungo la stagione, per arrivare logicamente a queste scadenze nelle migliori condizioni. Sappiamo tutti che bisogna giocare sul rapporto Qualità/Quantità di lavoro per essere sensati e portare un atleta in forma al momento giusto, sorvegliando i "pericoli" o al contrario i momenti di euforia per ridurre o aumentare ciò che era previsto. Indispensabile anche per quantificare il lavoro e migliorarlo da un anno all'altro. Ma pericolosa quando è rigida, scritta "attenendosi alle virgole "… non tenendo conto dello stato dell'atleta di giorno in giorno. Abbiamo fatto tutti le seguenti osservazioni: - pochi programmi sono realizzati come previsto - degli arresti (incidente, malattia, studio…) sono spesso una salvezza - lui/lei hanno fatto il loro record, e tuttavia questo non era previsto - oppure l'inverso, non è in buono stato (di forma) mentre dovrebbe essere in forma - pensavo che questa seduta fosse facile ma non ha sopportato l’intensità del lavoro - o l'inverso, " troppo facile allenatore", E dentro la testa? Penso sempre più che il cuore del nostro problema sia la programmazione, all'infuori degli errori di buonsenso che più nessuno dovrebbe commettere, essa è solamente una problema di preparazione mentale per utilizzare al giorno x la condizione fisica ed i progressi tecnici constatati. Allora, cicli, microcicli, tappe, periodi, 3 settimane lavorative, 1 di riposo relativo o senza riposo, o ancora 3 mesi di lavoro, 1 di riposo completo… come si può sentire da più parti, ciò non ha importanza. Ciò che ne ha in definitiva, è che la coppia allenatore/atleta, completata dal medico e dal paramedico, mettano a punto una strategia, ci credono, la pianifichino se necessario, ed analizzano i risultati durante e dopo la stagione tenendo conto di quanto avviene "all'esterno" (studi, famiglia, lavoro, cuore…) 29 UNA SETTIMANA TIPO PRIMA DI UN APPUNTAMENTO IMPORTANTE LAVORO TECNICO Ricerca della sicurezza LUNEDI Partenze Vel/ostac. Lavorare su un collegam. 1 salto 1 lancio LAVORO PSICOLOG. Sentirsi Dinamici sensazione positive Richiamo di forza con una seduta corta ed esplosiva, (strappi) LAVORO Chiaccherata sulle PSICOLOG. Fiducia sensazioni, gli obiettivi. Motivare e Sdrammatiz. L'organizz. "l'aspetto della settimana più importante Sentirsi di questa forti settimana" MARTEDI MERCOLEDI GIOVEDI VENERDI Ultima vera Ostacoli seduta 1 salto tecnica controllo 1 lancio Imitativi se riferimenti oppure ..controllo necessario analisi di una nulla analizzare disciplina 1 o 2 prove difficile Richiamo" di velocità prolungata Niente, opp. (2x150 riscaldamento "Rigeneraz" rapidi "prolungato" dopo rilass. Accelerazioni viaggio l'ultima sull’erba Richiamo, aer. Corta vera l'ultimo vera Piccolo seduta di seduta seduta di circuito di Forza, "lattacida", forza (prova questo tipo o (Stato o generale) specifica dinamico…) "specifica 800/1500m è alcuni balzi 200/400 stata posta a m, è posta 10/12 giorni O niente 8 a 10 giorni Allungamento prima della prova) Organizzaz. Viaggio Materiale Alimenti Sentirsi veloci Sentirsi Freschi “Giro allo stadio” Oppure rimanere concentrati sugli obiettivi Sentirsi Rilassati Preparare la”borsa” Sentirsi Pronti Traduzione di Anna Radaelli e Graziano Camellini 30