copertina 1 - Fidal Lombardia

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copertina 1 - Fidal Lombardia
COMUNICATI – CURIOSITA’ – DOCUMENTI
DEL SETTORE PROVE MULTIPLE LOMBARDO
NELLE PAGINE SUCCESSIVE:
IL BRIXIA DEI MULTIPLISTI LOMBARDI
pag. 3
CAMPIONATI REGIONALI DI PROVE MULTIPLE
CATEGORIA ALLIEVI/E
pag. 4
CAMPIONATI ITALIANI DI PROVE MULTIPLE
JUNIORES/PROMESSE Maschili/Femminili
pag. 6
GRAN – PRIX DI PROVE MULTIPLE Classifica dopo la 3°
prova e dopo Campionati Regionali Alli/e
pag. 7
DOCUMENTI TECNICI:
“L’ALLENATORE E LE SUE INCERTEZZE”
relazione di Jean Yves COCHAND
2°parte
pag. 10
2
IL BRIXIA DELLE MULTIPLE
Bressanone 22-23 maggio 2010
Il dominio degli atleti del BADEN-WUERTEMBERG
sia in campo femminile che maschile, ha messo in
evidenza anche nei giovani il diverso modo di
intendere le Prove Multiple nelle regioni dell’Europa.
Una preparazione a 360°, poche lacune tecniche,
alcune
specialità
forti
(ostacoli
e
salti),
ma
soprattutto una grande omogeneità nei risultati han
fatto si che MARIO Habedank vincesse la gara
maschile con il nuovo primato della manifestazione e
che la giovane EDDA Kuhlemann avvicinasse i 5000
punti con una media vicina ai 700 punti gara.
I
portacolori
GRANDE
ed
della
EVA
Lombardia
MAZZINI,
ALESSANDRO
alla
loro
prima
esperienza in manifestazioni di questo livello, hanno
saputo
affrontare
l’impegno
con
grande
EVA MAZZINI
determinazione. Alcune prestazioni al di sopra del
loro precedente limite ne hanno coronato l’impegno,
(grandissima prestazione sugli ostacoli per EVA e
ottime prestazioni nei lanci per ALESSANDRO); il
quarto posto ottenuto da ALESSANDRO ed il sesto
da EVA nella classifica finale evidenziano la loro
crescita tecnica, ma mettono in luce alcuni punti sui
quali è indispensabile lavorare. I presupposti per
passare dalla multi specialità alla prova multipla ci
sono, ci vorrà sicuramente tempo per ottimizzare
alcuni dei contenuti tecnici, in questo caso basta solo
un pizzico di impegno in più, sarà necessario invece
ancora qualche impegno importante per imparare a
gestire la prova multipla sotto l’aspetto emotivo e
nervoso.
ALESSANDRO GRANDE
3
LECCO 5-6
GIUGNO
CAMPIONATI
REGIONALI PROVE
MULTIPLE
ALLIEVI/E
4
CONFERME E SORPRESE
L’amico Maurizio Longoni (l’uomo dalle mille risorse dell’Atletica Lecco) sapeva che
l’organizzazione dei Campionati Regionale di Prove Multiple sarebbe stato un successo.
Lo sapeva perche, guardando i numeri del Suo settore giovanile, analizzando quanto
ottenuto fino a quel momento e verificandolo con il proprio settore tecnico il lavoro
svolto, una certezza l’avrebbe sicuramente avuta, anche se non fossero arrivati i
risultati vi sarebbe stata una presenza notevole degli atleti della Società Lariana.
Sono arrivati invece anche i risultati ed il successo a questo punto è stato completo.
18 atleti lombardi (6 femmine e 12 Maschi) ottengono il minimo di partecipazione ai
Campionati Italiani di Prove Multiple previsti a Biella il prossimo 3-4 luglio e fanno da
corona
ai
due
titoli
Regionali
ottenuti
da
EVA
MAZZINI e ALESSANDRO RIGAMONTI Per una
analisi
tecnica
della
manifestazione
credo
sia
indispensabile considerare il Calendario agonistico:
Questo Campionato è stato inserito in un contesto di
manifestazioni
giovanili
che
toglie
il
respiro,
il
calendario per gli atleti della categoria Allievi/e è più
fitto di quello delle categorie Assolute, Meeting
giovanili e impegni societari non lasciano a questi giovani
la minima pausa di recupero.
EVA MAZZINI
A Lecco i numeri erano ridotti ma il contenuto tecnico della gara ha posizionato
l’asticella su livelli abbastanza elevati. Nella prova multipla il risultato è ottenuto dopo
l’ultima prova (la più massacrante) è questa che determina se la gara è andata a buon
fine o meno, la valutazione è sempre in funzione del punteggio finale. Oltre ai due
vincitori che hanno stabilito in questa gara il loro
miglior punteggio 3982 punti per EVA MAZZINI
(media gara 569 punti) 4917 punti per ALESSANDRO
RIGAMONTI (media gara 615 punti) altri 16 atleti
hanno migliorato il loro precedente punteggio, di
rilievo
il
miglioramento
ottenuto
da
ANDREA
RAMAGLIA 2° classificato con 4834 p. e miglioratosi
di ben 200 p. A tutti un arrivederci a Biella a prossimi
Campionati Italiani.
Alessandro RIGAMONTI
5
UNA PIACEVOLE SORPRESA
Non ci voleva andare nessuno, sembrava, agli addetti ai lavori che ancora una volta le
Prove Multiple dovessero subire una ulteriore punizione, relegate a cenerentola
dell’atletica da tempo ed ora relegate nell’espressione del loro massimo potenziale
agonistico in uno stadio inesistente. Abbiamo deciso comunque di partecipare, abbiamo
organizzato la “trasferta” e siamo stati premiati.
Non solo lo stadio si presentava in buono stato sia come manto nell’anello e nelle
pedane ma, l’organizzazione e stata perfettamente all’altezza dell’evento, tanto da
ricevere un plauso non solo dai tecnici e dirigenti presenti ma dagli stessi atleti per
l’attenzione riservata loro dagli addetti alla manifestazione.
Il Campionato Italiano di Prove Multiple riservato alle categorie Juniores e Promesse
m/f non ha riservato sorprese in questa fascia di età vi è al massimo l’inserimento di
qualche giovane atleta ma lo “zoccolo duro” è ormai stabilizzato. Mancava forse
qualche atleta interessante ma questo non ha influito sulla qualità del risultato finale.
Gli atleti Lombardi hanno saputo cogliere da
questo appuntamento i risultati migliori:
Titolo Italiano nella categoria Juniores per
SARA BIANCHI BAZZI a pochi punti dal
personale, sempre nella categoria Juniores
uomini il terzo posto per ANDREA CASOLO
con il personale a 6355p. Secondo posto
nella categoria Promesse uomini alle spalle di
un CALVI scatenato, MARCO RIBOLZI
della Cento Torri ed al terzo gradino del podio SIMONE CAIROLI con un personalone,
giù dal podio ma per questa ragione non
meno bravo GIANLUCA SIMIONATO
anche
lui
con
il
nuovo
primato
personale. Trasferta positiva quindi se
si
considerano
ancora
gli
ottimi
piazzamenti ottenuti dagli altri atleti
lombardi. Settimo posto e minimo per
gli Assoluti per MARCO TEDESCHI nel
Decathlon, ottava e minimo per gli
Assoluti anche per MARTINA CESCO.
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CLASSIFICA GRAND PRIX DI PROVE MULTIPLE
Dopo i Campionati Regionali Allievi/e
3° prova Grand Prix (Besana-Saronno-Lecco)
CATEGORIA ALLIEVI
RIGAMONTI ALESSANDRO
RAMAGLIA ANDREA
GHIRARDELLI NICOLA
BAGNOLO UMBERTO
SINIGAGLIA FEDERICO
BARONE NATAN
VALLI CORRADO
COLOMBO GABRIELE
MILANI MASSIMILIANO
PALADINO BORIS
ATL. LECCO COLOMBO COTRUZ.
P. P. BUSTESE ATLETICA MONDO
ATL. LECCO COLOMBO COTRUZ
N. ATL. FANFULLA LODIGIANA
ATL. CENTO TORRI PAVIA
ATL. LECCO COLOMBO COTRUZ.
ATL. LECCO COLOMBO COTRUZ.
P. P. BUSTESE ATLETICA MONDO
ATL. CAIRATESE
ATL. CAIRATESE
2283
2146
2123
2087
2087
1628
1350
----2449
2071
2149
2180
1612
----2222
2158
1839
4917
4834
---4348
4243
3078
4406
4360
4399
3347
CATEGORIA ALLIEVE
MAZZINI EVA
ATL. LECCO COLOMBO COTRUZ. 1750 ----- 3982
COMI FRANCESCA ATL. LECCO COLOMBO COTRUZ. 1644 ----- 3497
CANALI CHIARA
ATL. LECCO COLOMBO COTRUZ. 1334 1280 3144
Sono rimasti/e in classifica tutti/e gli atleti/e che hanno partecipato ai
Campionati Regionali ALLIEVI/E e che hanno effettuato almeno una prova
del Gran Prix, precedente il Campionato Regionale
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CLASSIFICA GRAND PRIX DI PROVE MULTIPLE
Categoria Juniores Maschile e femminile dopo 3 prove:
BESANA – CHIARI - SARONNO
CERNUSCHI FRANCESCO M. GINN. FORTI E LIBERI MONZA
CASOLO ANDREA
N. ATL. FANFULLA LODIGIANA
VERBI IVANO
ATL CENTO TORRI PAVIA
GARAVAGLIA ROBERTO
ATL CENTO TORRI PAVIA
2288 + 5103
6117 + 2480
2184 + 4532
1935 + 4760
BIANCHI BAZZI SARA ATL. LECCO COLOMBO COTRUZ. 2839 + 4823
BOSSI GIULIA
NUOVA ATL. VARESE
1927 + 3384
TESTOLIN ANNA
N. ATL. FANFULLA LODIGIANA 1863 + 3440
Categoria Promesse/senior Femmine
CESCO MARTINA
ILPRA ATL. VIGEVANO PARCO AQ. 2209 + 3923 + ----PAGNONCELLI ELISA
ATL. LECCO COLOMBO COTRUZ.
---- + 3684 + 965
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Categoria Promesse Senior Maschi
CAIROLI SIMONE
RIBOLZI MARCO
SIMIONATO G. LUCA
COMBI STEFANO
SANFRATELLO IVAN
CUMIERATO MAURO
CERIOLI LUCA
ATL LECCO COLOMBO COTRUZ.
ATL CENTO TORRI PAVIA
N. ATL. FANFULLA LODIGIANA
GINN. FORTI E LIBERI MONZA
N. ATL. FANFULLA LODIGIANA
GINN. FORTI E LIBERI MONZA
N. ATL. FANFULLA LODIGIANA
2683+ 6237 + 2634
2541 + 6391 + 2754
2534+6270 + 2056
2444+6635 + ----2441+ 5789 + ----1982+ 5319 + 2136
1595+ 5041 + -----
Non sono stati inseriti nelle rispettive classifiche di Categoria tutti gli
atleti/e che NON hanno partecipato al CAMPIONATO REGIONALE di
Prove Multiple
Regolamento Gran Prix (estratto)
Classifica Individuale Finale del Grand Prix
Per essere classificati nel Grand Prix di Prove Multiple è necessario conseguire un
punteggio ottenuto sommando 2 prove del Grand Prix più il Campionato Regionale
Individuale
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L’ALLENATORE E LE SUE INCERTEZZE
Jean-Yves COCHAND
Responsabile Tecnico Nazionale PROVE MULTIPLE
SECONDA PARTE
Le Sedute a "Tema":
I punti chiave, i “fondamentali", i “passaggi tecnici obbligati", “le fasi
determinanti", … inducono certe forme di lavoro soprattutto con i principianti, ma
rappresentano un continuo "richiamo" con l’andare nel tempo.
Un lavoro "trasversale" deve fare comprendere le incidenze, le correlazioni di una
prova sull'altra, le "somiglianze" tra due tipi di impulsi, ma anche i differenti tipi di
organizzazione dei movimenti per proiettare il corpo o l'attrezzo nello spazio dove
le nozioni di compattezza, di solidità, di dissociazione…sono sempre presenti.
Una seduta su un lavoro di ostacoli può orientarsi progressivamente, o
alternativamente, verso degli impulsi indirizzati al salto in lungo, al salto in alto…
oppure agli ostacoli.
Nelle sedute di allenamento particolari, è interessante lavorare sulla
concatenazione di 2 o 3 prove nell'ordine della competizione, per abituare l'atleta
ad adattarsi continuamente, modificare i suoi tipi di appoggio, i suoi angoli di
contatto con il suolo, le sue forme di stacco.
Nozione di "Blocco":
Talvolta una “bastonata tecnica” è necessaria per fare passare un dettaglio,
risolvere un blocco tecnico o psicologico grazie a 2, 3 o 4 sedute ravvicinate sullo
stesso tema. La saturazione che questo tipo di lavoro può indurre può essere
ristabilita proprio per dare voglia di cambiare registro e passare ad un altro blocco
che non sarebbe stato accettato forse inizialmente.
Questa nozione si applica anche nel settore delle capacità da sviluppare. Un blocco
di forza precede un blocco di corsa…
Nozione di adattamento permanente:
Il decatleta non deve mai essere preso alla sprovvista, ma può essere anche
interessante, nel bel mezzo di una seduta, decidere di cambiare il tema di questa.
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Fermare volontariamente una serie di ripetizioni di corsa o di forza per fare una
mini seduta di peso o di disco può, sbloccare talvolta certe situazioni.
Le concatenazioni:
Imparare a passare da una tappa all'altra, senza interferenze, capacità di gestione
dello stress del successo o dell'insuccesso, col massimo di adattamento
(cambiamenti di ritmi, di appoggi, …)
È l’aspetto mentale specifico di questa prova, e grandi decatleti, non sono stati
spesso del resto migliori nelle specialità effettuate fuori dal decathlon.
A questo livello, occorre considerare l'eterno problema dei “punti deboli/punti
forti". Rispetto a che cosa: all'atleta, alle tabelle, agli altri atleti?
L'ideale è, fare in modo che non ci siano punti deboli. O per lo meno, che quelli che,
se esistono, non diventino delle “voragini ".
È anche molto interessante possedere 1 o 2 punti forti anche solo per partecipare
ad altre manifestazioni (nazionali o internazionali) oltre alle Prove Multiple, ma
anche perché è più facile accettare di lavorare in ciò che si ama, ed infine, sentire
che attraverso queste discipline si riprendono dei punti, ed è, una sensazione di cui
non ci si può privare.
Bisogna inoltre ammettere anche che ad ogni livello è quasi normale avere 1 o 2
punti deboli, ma questo non deve portare a pensarci troppo o a negarli .
Le "Evidenze":
Migliorare nel decathlon/eptatlon è semplicemente, segnare più punti al termine
della 2° giornata. (Si può abbattere il proprio record nella prova Multipla senza
migliorare nessuno dei propri record). Il miglioramento per il lavoro svolto non è
ripartito sempre in parti uguali su ciascuna delle prestazioni.
Non ci sono che 10/12 minuti di sforzo in un decathlon, 7' su un eptathlon.
Il recupero si sviluppa secondo gli atleti e l'importanza della competizione, ed è
compreso tra i 7/10 giorni (i campionati di Francia dei giovani sono stati spesso di
buon livello per i nostri giovani decatleti che avevano effettuato le loro P.M. una
settimana prima).
La gestione dei riscaldamenti, l’elevazione della temperatura, la preparazione
muscolare e tendinea (la preparazione nervosa, la precisione, la concentrazione) e
dei ri – riscaldamenti, devono essere controllati indirizzati verso un'economia dei
gesti (tempo, continuità, progressività, alternanza, dal generale allo specifico), una
conoscenza delle transizioni delle prove.
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La conoscenza delle tabelle di punteggio è necessaria all'atleta e all'allenatore.
Contare i propri punti tra le prove è una tappa, può essere indispensabile, ma che
bisogna provare a superare perché, i comportamenti nei confronti di un "ritardo" o
un "anticipo" rispetto al proprio record totale o sperato, possono disturbare la
concentrazione.
Se si comincia un déca, si va fino in fondo, salvo incidenti (apprendere la prova
dalla sua pratica).
Alimentazione ed idratazione aiutano ad un migliore recupero.
Il risveglio, soprattutto per la 2° giornata, si effettua, in media quattro ore prima
della prima prova, con in generale un risveglio muscolare prima della colazione.
Gli orari differiscono secondo l'importanza delle prove…. ed il totale di ore passate
allo stadio varia del semplice al doppio, bisogna essere pronti a queste evoluzioni.
Gli spostamenti, il riposo, il pasto, i ri-riscaldamenti fanno parte del
decathlon/eptathlon e non devono perturbare, diremmo anzi che bisogna imparare
ad amarli!
L'abbinamento Medico - tecnico deve vigilare con gli atleti affinché, tutti gli
aspetti materiali non portino dispiacere all'ultimo minuto (bevanda, pasto,
attrezzatura, spille, ecc.).
Il numero di decathlon effettuati in una stagione dipende dal livello dell'atleta
(prima s’inizia più bisogna farne, anche attraverso forme adattate come le prove in
tempi ridotti). A livello molto elevato, questo numero non supera i 3/4 decathlon e
5 o 6 eptathlon all’anno in funzione dei calendari nazionali e regionali.
Inoltre, più s’investe su un decathlon, più il suo recupero è difficile. Non mancano
però esempi di atleti che avendo effettuato 2 o 3 prove in 15 giorni, ottengano
comunque prestazioni interessanti.
Pensiamo che per le giovani categorie, una prova ogni 15/20 giorni sarebbero una
buona cosa, si può provare.
Le progressioni nelle Prove Multiple sono in generale regolari… se l'allenamento è
regolare. È una delle ragioni per cui gli "imbroglioni" non durano più tempo degli
“specialisti".
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Sembra che certe prove siano considerate come le prove "Chiave": asta, ostacoli e
giavellotto per gli uomini - ostacoli, alto per le donne.
Concediamo comunque un'importanza relativa a questa nozione che dovrebbe
sparire in favore di un lavoro multiforme fin dalla più giovane età.
Invece è indispensabile analizzare le nostre debolezze relative attuali, in certe
prove come il disco maschile ed il 200 femminile per trarne, delle conclusioni ed
eventualmente delle nuove metodologie di lavoro per l'avvenire.
La ripartizione delle sedute:
Spesso è meglio effettuare delle piccole sedute ripetute che lunghe sedute troppo
distanziate. La quantità di lavoro "utile" non è la stessa da un atleta all'altro. In un
gruppo, l'allenatore deve sapere fermare o al contrario insistere secondo le
reazioni di questi atleti.
Bisogna sapere trarre delle conclusioni sul termine di seduta prevista,
approfittando di un passaggio particolarmente positivo su una tecnica, e talvolta su
un particolare…
Le specialità a rischio devono essere praticate con parsimonia, (le nostre ragazze
non saltano molto in alto, ciò però non gli impedisce di fare parte delle specialiste),
ed alcune volte una competizione di controllo è meglio di 2 o 3 sedute di
allenamento per queste prove particolari.
La corsa, sebbene programmata differentemente secondo i periodi, deve essere
presente tutto l'anno, in tutte le sedute, potrebbe essere inserita in un
riscaldamento costruito.
Questa che vi presentiamo non è che una proposta; sono possibili sicuramente ben
altre soluzioni tutte sicuramente assai valide e corrispondenti soprattutto alla
realtà locale, alla struttura, all’atleta, o al gruppo di lavoro.
Esempio di progressività delle sedute da 1 allenamento a 5 allenamenti per
settimana.
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PROGRESSIVITA’
DELL'ALLENAMENTO nelle P . M.
Settore
MASCHILE
MERCOLEDI’
Obiettivi
generali
°
1 settimana
2°settimana
Ostacoli / Velocità
Disco
Asta
Lungo
Peso / Giavellotto
Aerobico
MARTEDI’
Tecnica
Abitud. al lavoro 1° sett.
Riscaldamento lungo
2° sett.
Disco
Asta
Tecnica Ostacoli
Velocità
Ostacoli
Alto
Asta
Giavellotto
Disco
fisico per il
lavoro tecnico
Veloc / Aerobico
VENERDI’
Velocità
Lungo
Peso
Alto
Ostacoli
Prep. fisica
generale
Asta
Giavellotto
Aerobico
Peso / Alto
Velocità
lunga
Ostacoli
Disco
Rafforzam.
generale
2° settimana
Forza
Programmazi.
allenamento
Attività
annesse
MERCOLEDI’
1° settimana
Potenziamento
GIOVEDI’
Tec. corse
Lungo
Peso
LUNEDI’
Perfezionamento
Tecnico
Collegamenti tra
specialità
Attività
annesse
LUNEDI’
MARTEDI’
Velocita
Lungo
Peso
Alto
Forza sopra
Forza sotto
MERCOLEDI’
Attività
annesse
Asta
Giavellotto
Aerobico
GIOVEDI
Ostacoli
Asta
Disco
Velocità lunga
Preparaz.
Fisica generale Forza sopra
VENERDI’
Sab/Dom
Giavellotto
Aerobico o
Preparazione
fisica
generale
Prep. Fisica
generale
Salite
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PROGRESSIVITA’
DELL'ALLENAMENTO nelle P . M.
Settore
FEMMINILE
MERCOLEDI’
Obiettivi
generali
Avvio al lavoro tecnico
°
1 settimana
2°settimana
Ostacoli / Velocità
Giavellotto
Alto
Lungo
Peso / Giavellotto
Aerobico
MARTEDI’
GIOVEDI’
Tecnica
Tecnic.corsa
Ostacoli
°
Abitudine al lavoro 1 sett.
Alto
Giavellotto
Riscaldamento lungo
°
2 sett.
fisico per il
lavoro tecnico
Veloc / Aerobico
Giavellotto/alto
Ostacoli
Aerobico
VENERDI’
Ostacoli corti
Alto
Giavellotto. (andat. Analit.)
Velocità
Lungo/peso
Prep. fisica
generale
Ostacoli (lunghi)
Giavellotto
Aerobico
Peso / Alto
Velocità
lunga
Ostacoli (rap.)
Giavellotto
Rafforzam.
generale
2° settimana
LUNEDI’
Forza
Programmazi.
allenamento
Attività
annesse
MERCOLEDI’
1° settimana
Potenziamento
Velocità
Lungo
Tecnica Ostacoli
Aerobico
Velocità
Ostacoli
Lungo
LUNEDI’
Pefezionam
Tecnico
Collegamenti tra
specialità
Attività
annesse
Ostacoli c.
Giavellotto
Forza sopra
MARTEDI’
MERCOLEDI’
Attività
annesse
Ostacoli (andature)
Alto
Giavellotto
Aerobico
GIOVEDI’
Velocità
Alto
Ostacoli l.
Lungo (rincor)
Peso
Alto
Balzi
Preparaz.
Velocità
Policoncorr. Fisica generale Forza sotto
Aerobico
VENERDI’
Sab/Dom
Lungo
Giavellotto
Tecnica H.S.
Prep. Fisica
generale
Aerobico
pesante
Salite
Il riscaldamento:
Prima della seduta: il suo interesse non è più da discutere, anche se certi pretendono
che, poiché il leone non si scalda prima di cacciare, ed il pianista non fa il giro del suo
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strumento… nel mondo intero ci si scalda, certo con gesti differenti, ma le quantità
sono dovunque presenti.
Il modo di gestirlo nella sua regolarità, la sua progressività e la sua specificità, devono
essere oggetto delle più grandi cure da parte nostra affinché i nostri giovani atleti
imparino a concentrarsi ed investire su questo momento chiave della seduta che fa
parte del lavoro.
Durante la seduta:
È utile precisare ai nostri atleti che quando hanno appena fatto una seduta tecnica di
alto e che il seguito della seduta prevede una serie di corse di tipo “lattacido", è
indispensabile rimettere il sistema cardio-vascolare in funzione, così come la
concentrazione su un tipo di lavoro differente.
Un nuovo riscaldamento deve essere accettato per la seduta stessa, ma anche per il
suo recupero.
Prima del Decathlon:
Risveglio muscolare prima di partire verso lo stadio. Riscaldamento generale per il
decathlon e riscaldamento particolare per il 100 m o i 100 ostacoli sembrano ammessi
per tutti.
Lo stesso e soprattutto, per coloro che fanno parte dei "dormiglioni", bisogna
imparare ad amare questo obbligo che fa parte della "leggenda" del Decathlon.
Durante il Déca/Epta:
Siamo concordi che i "protocolli" di riscaldamenti particolari siano da mettere a punto
prima di ogni prova.
La riflessione diventata più importante sui riscaldamenti dentro alle sedute, è anche
valida durante il Decathlon/Eptathlon, per passare dall'alto ai 400, dal peso ai 200 e
dal giavellotto agli 800 o ai 1500!
A nostro avviso, certi atleti non si preparano sufficientemente a questi cambiamenti
di intensità di lavoro ed ipotecano, credendo così di economizzare sul lavoro, la qualità
delle loro prestazioni così come il recupero dei loro sforzi.
Il recupero
- Dopo il 200 ed i 400 m, il tradizionale footing fa posto alle corse ad andatura più
sostenuta (accelerazioni, diagonali, "15/15"…) e talvolta ad una corta seduta di forza
(serie lunghe e dinamiche, strappi…)
- Dopo la competizione, il recupero passa dal far niente per 3/4 giorni, alla ripresa
dell'allenamento fin dall'indomani. Il footing/stiramenti sembra essere meno efficace
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della seduta di forza (metà di una seduta di 10X10, circuito generale di serie
lunghe…). Personalmente raccomando più sedute di 5X10, 2 o 3 giorni dopo una gara
(una produzione di endorfine la quale giustifica la sensazione di star bene… e di
rigenerazione),
- All'interno delle sedute, i tempi di recupero devono potere essere ristabiliti.
Dell'aerobico durante una seduta "lattacida", agli imitativi per esempio durante i
recuperi più facili.
LE CAPACITA’ FISICHE
FORZA
Lanci
Partenze
Salti
Finali di corsa
F. utile
F. differenziata
VELOCITA’
100/200/ostacoli
Rincorse
V. gestuale
F. dei piedi
V. differenziata
V. in stato di fatica
COORDINAZIONE
ADATTABILITA’
MOBILITA’
SCIOLTEZZA
RIGIDITA’.
AEROBICO
800/1500
L’allenamento
Recupero
Riscaldamento
Fine della sett.
Resistenza alla Forza
RES. alla VELOCITA’
200/400/..110 Hs
Concorsi lunghi
Stato di fatica
Resist. alla Forza
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Armonia ed Evoluzione dell'insieme
Aerobico:
"Le qualità fisiche di resistenza, raggruppano l'insieme dei parametri che favoriscono
l'espressione della motricità per un tempo più lungo possibile.”
Dove si ferma la resistenza e dove comincia la resistenza?
Lo sviluppo di questa qualità fisica è necessario, perché permette:
di progredire direttamente in certe discipline (1500 m, 400 m)
di resistere e di recuperare ai differenti carichi di allenamento
di resistere e di recuperare alle differenti competizioni
servire da base alle altre qualità fisiche
AEROBICO (+++) RECUPERO (+++) INCIDENTI (---)
È la qualità di base che permette di allenarsi regolarmente e che va a dare anche un
certo valore alla prova terminale.
In questo campo, è necessario trovare l'economia della corsa e di lavorare intorno al
VMA. Il fisico, la mente, il temperamento dei nostri atleti non è quello del mezzofondista, bisogna trovare quindi delle forme di lavoro specifiche (intermittente,
circuiti tecnici, Aerobico tecnico…):
- sedute di variazioni di andature: da 100 a 1000 m
- sedute d riscaldamenti prolungati: esercizi di andature della corsa su delle distanze
da 30 a 100 m concatenate a corti recuperi funzionali camminando, corrichiando, della
durata anche di 10/15 minuti
- sedute “corse - balzi - corse": 100 m ad una andatura degli 800, 100 m balzati, 100 m
andatura dei 400 m
Seduta "aerobico tecnica": concatenando tutto o parti di un décathlon o eptathlon a
prove semplificate, 30 m in accelerazione, 5 ostacoli bassi con 2 appoggi tipo passo
stacco per il salto in lungo, 10 lanci con palla medica contro un muro, 5 ostacoli in 3
appoggi tipo passo stacco per il salto in alto… recuperi corti tra i circuiti e frequenza
cardiaca controllata tra le serie. Variare le concatenazioni, le velocità, i tempi di
sforzo… successivamente i contenuti della seduta, la forma dell'atleta e l'impatto
tecnico o fisico voluto.
- Questo lavoro può e deve riguardare anche altri gruppi muscolari oltre a quelli che
intervengono solamente per la corsa (vedere capitolo sulla Forza… resistenza o
resistenza alla forza)
- Questi tipi di lavoro non escludono il necessario lavoro sulle presunte andature di
corse, in stato di freschezza per andare verso un progresso di questi ritmi di corsa
ma anche in stato di stanchezza per avvicinarsi delle condizioni incontrate alla fine
delle 2° giornate di gara
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Infine non bisogna perdere di vista l'importanza del lavoro aerobico nei recuperi, di
fine sedute, di fine ciclo, di fine decathlon o eptathlon. Ammettere che dopo 10/7
prove si debba effettuare ancora un footing, minimo, o (e) del 15”/15” o delle
diagonali, non è evidente e bisogna insistere su questo aspetto preventivo fin dalla più
giovane età!
La Velocità:
"Definizione della velocità: Velocità = Frequenza * Ampiezza
= 1/(Tc + Ts) * Ampiezza
= Ampiezza / Tc + Ts
L'ampiezza dipende: dalla forza dei muscoli posteriori - dall'agilità dei
muscoli flessori della coscia, dalle caviglie, dall’ articolazioni della bacino
Il tempo di contatto al suolo dipende: - dalla forza dell'avampiede - dalla
tecnica di corsa
Il tempo di sospensione dipende: - soprattutto dalla tecnica di corsa, dalla
forza dei muscoli posteriori"
La velocità è una delle chiavi della prestazione atletica, in generale, e che interviene in
modo particolare nella nostra prova, ma che può essere sviluppata anche grazie alle
organizzazioni di sedute adattate alle Prove Multiple:
- Seduta di velocità “differenziata":
accelerazione su 50 m / 1 rincorsa di salto lungo / 1 partenza dai blocchi / 1 uscita di
curva / 1 rincorsa per il salto con l’asta… recupero e numero di serie come per le
sedute "classiche"
- Seduta di velocità in “stato di stanchezza":
posta alla fine del ciclo piuttosto che all’inizio… oppure alla fine di una seduta tecnica,
o mista con un inizio di seduta “lattacida”, o ancora alternata con delle sequenze corte
di balzi. Lo scopo è di resistere tecnicamente grazie ad una forza specifica ad un
stato di stanchezza, come lo si può incontrare alla partenza dei 110 della 2° giornata o
alla fine dei 200 m, alla 4° prova delle donne.
- Sedute specifiche di velocità di rincorsa, con imitativo sistematico dello stacco alla
fine di ogni corsa
- Con palla medica o palla zavorrata, sedute di velocità di braccia (lanci continui contro
un muro o una rete)
Velocità di corsa, di reazione, di salto, di lancio, di braccia o di estremità, di rapidità
degli appoggi, di rotazione, in stato di stanchezza, nelle concatenazioni…
Il loro sviluppo o il loro inserimento devono essere presenti tutto l'anno e sotto tutte
le forme, a quantità e qualità variabili ed evolutive.
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La Velocità prolungata: quando la velocità "pura" non basta più.
Esempio di classificazione delle differenti andature di corse
Velocità: da 95 al 100%: da 2” a 7” / 150 m a 400 m / Recupero 24 ore
Resistenza alla velocità: da 90 al 95%: da 7 a 15” / 300m a 400m / Recupero 36 ore
Resistenza alla velocità: da 80 al 90%: 15” a 1'30” / 5000m
Seduta lattacida: Recupero 72 ore
Seduta specifica: ex: 8x300m. Recupero 48 ore
Resistenza: < 80% / Recupero 12h" (TD)
Questo settore anaerobio lattacido è inevitabile ma pericoloso.
Inevitabile perché non si realizza meno di 50”nei 400 o 24” sui 200 senza dovere
fabbricare o resistere ad un'acidosi.
Pericoloso perché l'eccesso in questo campo porta ad un surplus di stanchezza
"negativa" incompatibile per esempio con un lavoro tecnico.
Bisogna dunque analizzare bene il tipo di atleta, le sue esigenze in questo campo ed i
tipi di sedute necessarie ad un miglioramento ragionevole del suo livello.
Una seduta per settimana sembra essere una dose da superare solamente con certe
precauzioni ed in certi periodi della stagione.
Attenzione alle sedute lunghe di certe tecniche che diventano lattacide nel totale del
lavoro (serie di 11 ostacoli, balzi, seduta pesante di salti completi con l’asta…)
Il lavoro in questo campo può assimilarsi ad un lavoro di resistenza tecnica alla
stanchezza, e le combinazioni all’interno alle sedute e tra le sedute sono numerose:
- alternare corse e balzi: 100 m corsa / 100 m corsa balzata / 100 corsa
- concatenare una prova di velocità con un salto, poi una prova lattacida: alcune
partenze su 30 o 50 m, seduta tecnica di salto in alto, alcuni 150 m
"velocità/decontrazione/velocità",
- alla vigilia di una seduta dura lattacida ", preparare l'organismo e la testa, con una
seduta "pre-lattacida",
- Mescolare nella stessa seduta, lattacido ed aerobico sembra abituare l'organismo a
questo genere di cambiamenti di sforzi, portare tutto ciò ad essere assorbito
all'inizio della seduta, migliorando per questa ragione la fine della seduta,:
Una seduta di 4 x 200 m con recuperi di 12 minuti è molto migliore se i recuperi sono
pianificati col 15”/15” o con delle diagonali !
- Le sedute "specifiche" (200+200 o 300+100 o 250+150… 150+80 o 3 X 70 m…
secondo l'idea che si fa del 400 e del 200), devono essere preparate da altre sedute,
a velocità inferiori, con tempo di recupero allungato, ed essere poste solamente
all'avvicinarsi delle competizioni. Il posizionamento di queste ultime rispetto alla
prova varia molto da un atleta ad un altro (da 5 / 10 giorni prima)
- Una seduta di troppo, o male collocata, in questo campo può ipotecare un decathlon o
un eptathlon.
20
Più si vuole lavorare in questo campo, più è necessario possedere un grosso serbatoio
aerobico.
La Forza:
Quale tipo di forza e per che cosa?
Tre tipi di forze sono necessari nella pratica del decathlon:
Forza massimale: la più grande forza che il sistema neuromuscolare possa
sviluppare in movimento
Forza velocità: caratterizzata dalla velocità di spostamento del carico
Questi due tipi caratterizzano con la forza l'esplosività dell'atleta
Forza resistenza: sviluppata da un numero di ripetizioni elevate a carichi
piuttosto deboli. Lavoro preparatorio agli altri due tipi di forza
La prima essenzialmente sviluppata grazie a delle contrazioni concentriche
La seconda corrisponderà ad un regime di contrazione di tipo pliometrico
La terza corrisponderà ad una miscela delle due sviluppata in stato di fatica
Relazione Forza - velocità
Piuttosto che lanciarsi in dimostrazioni pseudo-scientifiche, alla moda ma non
necessariamente efficaci, ritorneremo su delle constatazioni da campo, nei termini
impiegati, nelle forme di lavoro da sviluppare e con esempi di associazioni proprie alle
Prove Multiple, così come una proposta di introduzione del lavoro in questo campo,
indispensabile se si vuole raggiungere un certo livello di pratica.
Forza pura, potenza, forza/velocità, esplosività, resistenza e resistenza alla forza,
forti tecnicamente, forti mentalmente non sono che delle manifestazioni della Forza
21
generale presente in ogni gesto atletico, dalla necessaria potenza del braccio per
gettare un peso di 7 Kg alla forza specifica dell’ avampiede per produrre delle
velocità, o resistere ad un schiacciamento nella discesa da un ostacolo oppure
"mantenere" una tecnica di corsa all'arrivo dei 800 m.
Manifestazioni della forza sul campo:
i differenti regimi di contrazioni muscolare esistono tutti nella pratica atletica e
dunque in quella delle Prove Multiple, ciò implica ovviamente che queste siano tutti
presenti nelle forme di lavoro che mira allo sviluppo della forza.
Semplificando:
- per creare dell'energia (uscire dai blocchi, mettere in movimento il corpo o
l'attrezzo nella prima fase di un lancio…) l’atleta necessita, principalmente di una
forma di lavoro concentrico dei principali gruppi muscolari interessati.
- Per vincere uno schiacciamento nella corsa o l’appoggio del piede in uno stacco,
resistere alla discesa da un ostacolo, il regime" pliometrico" ha una funzionalità
prioritaria.
- Per mantenere una posizione, prima della partenza dai blocchi, prima della messa in
azione, (resistere sul braccio inferiore nel salto con l’asta…) il muscolo o il gruppo
responsabile funzionano prevalentemente in regime isometrico.
- Il regime eccentrico non s’incontra in modo isolato.
- Rari sono le situazioni "bipodaliche" (start). Occorre dunque non accontentarsi di tali
situazioni nella ricerca dello sviluppo della forza degli arti inferiori. La stessa
osservazione può essere fatta per ciò che riguarda il lavoro delle braccia e della
cintura scapolare.
Le forme di lavoro che ne consegue da queste osservazioni:
- Tutti i regimi devono essere utilizzati (concentrico, poi pliometrico, poi isometrico
ed eventualmente eccentrico) da utilizzare con precauzione e parsimonia
- Le situazioni "monopodaliche" e con un solo braccio… vedere tutto ciò che fa
riferimento alle catene muscolari "incrociate" sono da introdurre progressivamente
per avvicinarsi al gesto atletico.
- Squat, strappi, distensioni alla nuca con un solo braccio, tutto questo anche su una
sola gamba, in divaricata, oppure salite su panche diverse… sono altrettanti esercizi
con attrezzi che vengono a completare gli esercizi classici di forza.
22
COSTRUIRE LA FORZA
Sorprendere la muscolatura ed il su ordine
attraverso, miscele di “Bulgaro”…di balzi,
visitare l’Eccentrico far “rendere” la Forza
Salire i
muri della
Forza
1° piano
dello
sviluppo
della Forza
Base:"una
catena
muscolare
è tanto
efficace
quanto il
suo anello
più debole"
Preparare il
terreno
Sviluppo
particolari.
Guadagnare in
forza "pura",
in potenza, in
esplosività.
Continuo
adeguamento
tecnico.
Sviluppo
generale.
Ricerca di
armonia, di
equilibrio in
relazione con
la/e tecniche
Serie più corte,
più pesanti, più
"localizzate".
Concatenazioni
delle serie con
gli esercizi
tecnici.
Gruppi muscolari e
muscoli isolati.
Forme di lavoro
"Concentrico" +
“Pliometrico"
senza,e poi con
spostamenti, balzi +
"Statodinamico" in
sedute differenti.
Apprendimento Agonisti/antagonisti.
Catene muscolari.
dei gesti di
Predominanza del
muscolazione,
(strappi slanci ) lavoro "concentrico",
introduzione della
in serie lunghe,
movimenti
pliometria senza
spostamenti.
globali,
dinamismo,
Sedute
specifiche,
laboratori,
circuiti,
Parti di
sedute,
percorsi
particolari,
Rafforzamento Compattezza,
delle zone a
equilibrio,
rischio
coordinanazione
Utilizzazione del
peso del corpo e
della natura (salite,
scale…)
Percorsi
generali di
rafforzamento
(circuiti ecc..)
Esame morfostatico.
Rieducazione
Esercizi di
propriocettività e di
Equilibrio
Riscaldamento
ritorno alla
calma
Correzioni
Respirazione
Muscolatura di
"sostegno"
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Introduzione della preparazione nel campo della Forza:
La progressività proposta nel quadro Costruire la Forza dovrebbe avvertire degli
incidenti legati ad una pratica disordinata in questo campo e dovrebbe evitare una
saturazione precoce di questo tipo di lavoro.
La "Muscolazione" deve essere presente fin dai primi apprendimenti, ma sotto forme
differenti e poi progressivamente specifiche.
Ad ogni tappa, una difficoltà in più, per non introdurre dei miscugli, l'eccentrico… i
balzi che e contrariamente a ciò che è talvolta raccomandato (nella nostra disciplina
ne possediamo in modo sufficiente come impulsi e come ricevimenti, per non averne da
aggiungerne). Di più, il balzo, male controllato tecnicamente e praticato nel periodo
dell'adolescenza dove lo scheletro, le cartilagini… sono in costruzione possono
diventare, la sorgente di problemi muscolari, ossei e tendinei a più o meno lungo
termine.
Mettere un giovane principiante sotto una sbarra del bilancere può essere meno
traumatizzante che fargli praticare dei lavori sui balzi.
“Preparare il terreno” ci sembra indispensabile alfine di ristabilizzare il lavoro
realizzato ulteriormente in questo settore.
Il quadro "Evolutivo" dà un ordine di idea di come si posa collocare un programma
semplice di sviluppo della forza e della sua evoluzione nella stagione o nella carriera di
un atleta di cui si avrà valutato certamente con la forza, il livello di partenza e fissato
un livello ottimale di sviluppo.
Va da sé dire che raccomandiamo con il lavoro di forza un adeguamento tecnico
permanente ad ogni evoluzione del grado. In questa ottica le sedute miste
“forza/tecnica” così come i movimenti introdotti nei recuperi, ci sembrano degli
adattamenti indispensabili per ristabilire i miglioramenti ottenuti con il lavoro di
forza.
Agilità:
Elasticità = sicurezza + redditività
Bisogna bene distinguere agilità e rilassamento, questi due stati non sono
necessariamente legati.
L'agilità attiva e l'agilità passiva non sono, obbligatoriamente dipendenti l’una all’altra
e un atleta può possedere molto bene una senza l'altra. Bisogna dunque bene
analizzare il bisogno dell'atleta a questo livello:
- un eccesso di lavoro che mira ad un guadagno presunto di agilità può nuocere alla
tonicità.
- un eccesso di esercizi di agilità attiva può portare il gruppo di muscoli sollecitati a
reagire contraendosi.
24
Nei riscaldamenti, la logica vuole che si faccia passare la ricerca in questo settore, dal
passivo all'attivo, dal rilassamento alla preparazione tonica.
Nei recuperi, invece, le forme di esercizi proposti devono andare verso il guadagno di
agilità, passiva, per lasciare il corpo in stato di rilassamento.
Certe forme di stiramenti, "in catena" e "in torsioni", provate negli stage nazionali con
le nostre Kinesio. sembrano secondo gli atleti, e gli allenatori, dare dei buoni risultati
quando sono condotte molto bene.
Coordinazione:
Il decatleta deve gestire continuamente le opposizioni (opposizioni delle cinture
scapolari e pelviche) anticipo degli appoggi e ritardo della parte “alta", fissaggio di un
lato e rilassamento dell'altro, passare da un’organizzazione da corridore a quella di un
saltatore, di un lanciatore poi…, saper andare veloce è sapere anche economizzare la
corsa, alternare durante due giorni le fasi di rilassamento e quelle di eccitazione.
Un'abilità elevata, un'adattabilità importante e permanente devono essere i fili
conduttori dell'iniziazione all'allenamento alle Prove Multiple.
Compattezza (rigidità del sistema):
Per ristabilire la capacità, occorre una “catena” di trasmissione solida dove, la sola
forza, degli addominali - dorsali non può bastare a metterla in funzione.
Rigidità, solidità, investimento del bacino, allineamento è tutti quei termini che
s’intendono appena si vuole chiarire la nozione di compattezza.
Questo elemento del rendimento atletico deve essere oggetto di un'attenzione
particolare permanente, non solo nelle sedute specifiche, sollevare 200 Kg nello squat
ha poco interesse e forse nessun effetto se il bacino non ha tenuta, fare dei balzi
senza verificare l'investimento di questo anello può diventare a lungo andare
pericoloso…
A questo livello, sembra che la concentrazione sia più importante del numero di
ripetizioni, la vigilanza e “l'ascolto” delle sensazioni primarie rispetto alla quantità di
lavoro.
Una seduta tipo
Non esiste una seduta tipo ma tanti tipi di sedute, che nei differenti periodi possono
evolversi, adattandosi alla forma e alle situazioni del giorno, ma, interrogando una
buona parte degli allenatori, si ritrova un'organizzazione di seduta comune:
Riscaldamento: sequenze di 10 a 15 minuti, per un totale di 40'/50’
- footing ad andatura regolare, progressiva, o alternata nella quale inseriamo lavori di
qualità per i piedi (evitare lo strascico), la respirazione…
- Stiramenti attivi che mirano alla sollecitazione progressiva di tutte le catene
musculari-tendinee verso le ampiezze di lavoro talvolta superiori a quelle che si
proveranno in seguito, ma dove la ricerca non è necessariamente l'agilità.
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- Andature di corse, di salto… di spostamento ("abc della corsa"), esercizi di
coordinazione, di dissociazione, lavoro dei piede, di compattezza.
- Accelerazioni su 30 - 60 m, ricerca delle sensazioni, di rilassamento, di forza
dell’appoggio
Osservazione:
- queste due sequenze del riscaldamento possono prendere un indirizzo tipo andature
di mini seduta aerobica, dove i recuperi tra gli esercizi siano più corti o (e) più attivi
(ritorni in footing per esempio)
- questo momento della seduta costituisce comunque anche una fase di preparazione
mentale alla seduta o alla prova. Dal suo rigore, della sua progressività, senza tempi
morti, e dal suo investimento dipende la redditività del successivo lavoro.
Parte Tecnica: da 45' a 1 h
- Inserire una, due, tre tecniche praticate nell'ordine, o non, del decathlon o
dell’eptathlon, oppure:
- Una seduta trasversale, multi lanci o di multi salti
- Un concorso inserito come una competizione
-(oppure……)
Parte fisica: da 45' a 1 h
- la parte tecnica può diventare fisica, una seduta completa di salto con l’asta o di 11
ostacoli come ricerca di uno sviluppo specifico,
- seduta di corsa o di rafforzamento muscolare
- seduta di equilibrio, di ricerca di agilità (che non sono più gli stessi esercizi di
stiramento del riscaldamento) di compattezza.
Programmazione nelle Prove Multiple:
"Alcune linee di direzione”
2 parametri essenziali da prendere in considerazione:
l'individuo nella sua globalità * la disciplina
Tre idee forti:
Si allena solamente ciò che si può recuperare
Il recupero (+++) fa parte dell'allenamento
Si favorisce il lavoro di qualità ad ogni stadio dell'allenamento
Più l'atleta è in condizione fisica " più assimilerà facilmente la tecnica”
Esempio di una stagione: Inverno + Estate. Ogni 1/2 stagione, potrebbe scomporsi
così:
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1) ciclo introduttivo alla stagione:
Resistenza, Preparazione Fisica, Indirizzo, lavoro sulla motricità, Forza,: F Max + F
resistenza, lavoro tecnico generale, lavoro di un deficit tecnico
2) ciclo velocità: Velocità: creare e gestire della velocità, (ex,: accelerazioni)
Forza: F Max + F velocità, lavoro tecnico generale.
3) ciclo preparazione alla tecnica: - lavoro tecnica specifico, Velocità, Forza,: F
Max + F velocità
4) ciclo preparazione alla competizione: - Resistenza, lavoro tecnico qualitativo,
lavoro tecnico su fondo di stanchezza ", Competizioni di preparazione”,
Forza: controllo
5) ciclo competizione: - Prove individuali, Triathlon in allenamento o in
competizione “Aerobico” di recupero
6) ciclo rigenerazione: - Non di interruzione fisica ma mentale (es: sci)
Come passare da una tappa ad un altra?
(1) livello Regionale, es: qualifica agli interregionali di P. M..
(2) livello Nazionale, es: finalista ai Campionati Nazionali di P.M..
(3) livello Internazionale, es: partecipazione alle competizioni internazionali.
a) Due esempi:
Ragazza nato nel 1977. Livello (1):
• Record personale nell’ heptathlon: 4100 punti.
• Record individuali: 15.60 / 1.50m / 11.20m / 27” / 5.50m / 32m / 2'41”.
Totale teorico di 4481 punti (+381 punti)
Ragazzo nato nel 1979. Livello (2):
• Record personale in decathlon: 7100punti.
• Record individuali: 11.19 / 7m18 / 11m / 1.96 / 50.76 / 14”40 / 36m / 4.75m /
48m / 4'38. Totale teorico: 7350 punti (+250punti).
b) Obiettivi
Passare al livello (2) per la ragazza, al livello (3) per il ragazzo.
c) Orientamenti dell'allenamento
Caso n°1:
La ragazza non è ancora una specialista di P.M.: grossi punti deboli, differenza
notevole tra il suo totale record ed il suo totale teorico (- 381 punti):
• Punti forti: le attività di salto e di lancio.
• Punti deboli: le attività di corse.
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3 possibilità di intervento:
• Lavorare sui punti forti.
• Lavorare sui punti deboli.
• Lavorare sia i punti forti che i punti deboli.
In questo caso concreto, la nostra atleta è più una multi specialista (lungo, peso, …
ecc.) che si avvicina alle P.M. occasionalmente.
Non è veramente inserita in una logica di Prove Multiple; il livello dell'approccio alla
specialità, lo stato d'animo,… ecc. si privilegerà nella nostra atleta, il lavoro:
• Dei punti forti: affinché possa confrontarsi ancora con gli specialisti delle
prove individuali, e che custodisca così certi riferimenti che gli sono propri.
• Dei punti deboli: affinché passi da una logica “multi specialista ", ad una logica
di P.M. Mi sembra controproducente farla lavorare unicamente sui suoi punti
deboli, perché non è ancora totalmente inserita nella disciplina.
In funzione delle caratteristiche proprie dell'individuo, si orienterà precisamente la
preparazione dell'atleta:
• A livello fisico: es: lavorare più le qualità di resistenza
Questa preparazione ottimizzerà la preparazione tecnico-tattica
• A livello tecnico-tattico: es: lavorare per il superamento degli ostacoli
attraverso esercizi specifici.
• A livello mentale: es: sdrammatizzare gli 800m ed accettare i suoi punti deboli.
Caso n°2:
Il ragazzo è veramente un specialista di Prove Multiple: ha solamente 250 punti di
scarto tra il suo totale teorico ed i suoi record personali:
• Punti forti: le attività di salto e di corsa.
• Punti deboli: le attività di lancio.
3 possibilità di intervento:
• Lavorare i punti forti.
• Lavorare i punti deboli.
• Lavorare i punti forti ed i punti deboli.
Questo atleta è inserito veramente nella disciplina: lo stato d'animo e l'approccio
all'attività sono specifici. Domina la logica interna delle P.M. Ha compreso che
l'obiettivo prioritario è di realizzare il più grosso totale possibile.
A partire da ciò, si metterà più l'accento sui punti deboli; un miglioramento di questi
ultimi, permetterà un guadagno veloce di punti.
In funzione delle caratteristiche proprie dell'individuo, si orienterà precisamente, la
preparazione dell'atleta:
• A livello fisico: es: lavoro sullo sviluppo della forza
Questa preparazione ottimizzerà la preparazione tecnico-tattica
• A livello tecnico-tattico: es: lavoro specifico sui 3 lanci.
• A livello mentale: es: sdrammatizzare i lanci ed accettare i suoi punti deboli.
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Più l’esperienza nelle P.M. aumenta, più il livello in ogni disciplina è omogeneo.
La presenza di punti deboli è resa dunque quasi impossibile, se ci si augura di
raggiungere l'alto livello. Questo non impedirà al nostro specialista di P.M., di avere
una o parecchie specialità forti, e così di confrontarsi con gli specialisti di “prove
individuali" ogni tanto.
Per andare contro corrente, direi che la programmazione è indispensabile ed è
pericolosa!
Indispensabile: perché bisogna sapere dove si vuole andare, conoscere il calendario
della stagione, gli obiettivi dell'atleta e gli ingredienti, e… organizzare il tutto lungo la
stagione, per arrivare logicamente a queste scadenze nelle migliori condizioni.
Sappiamo tutti che bisogna giocare sul rapporto Qualità/Quantità di lavoro per essere
sensati e portare un atleta in forma al momento giusto, sorvegliando i "pericoli" o al
contrario i momenti di euforia per ridurre o aumentare ciò che era previsto.
Indispensabile anche per quantificare il lavoro e migliorarlo da un anno all'altro.
Ma pericolosa quando è rigida, scritta "attenendosi alle virgole "… non tenendo conto
dello stato dell'atleta di giorno in giorno.
Abbiamo fatto tutti le seguenti osservazioni:
- pochi programmi sono realizzati come previsto
- degli arresti (incidente, malattia, studio…) sono spesso una salvezza
- lui/lei hanno fatto il loro record, e tuttavia questo non era previsto
- oppure l'inverso, non è in buono stato (di forma) mentre dovrebbe essere in forma
- pensavo che questa seduta fosse facile ma non ha sopportato l’intensità del lavoro
- o l'inverso, " troppo facile allenatore",
E dentro la testa? Penso sempre più che il cuore del nostro problema sia la
programmazione, all'infuori degli errori di buonsenso che più nessuno dovrebbe
commettere, essa è solamente una problema di preparazione mentale per utilizzare al
giorno x la condizione fisica ed i progressi tecnici constatati. Allora, cicli, microcicli,
tappe, periodi, 3 settimane lavorative, 1 di riposo relativo o senza riposo, o ancora 3
mesi di lavoro, 1 di riposo completo… come si può sentire da più parti, ciò non ha
importanza.
Ciò che ne ha in definitiva, è che la coppia allenatore/atleta, completata dal medico e
dal paramedico, mettano a punto una strategia, ci credono, la pianifichino se
necessario, ed analizzano i risultati durante e dopo la stagione tenendo conto di
quanto avviene "all'esterno" (studi, famiglia, lavoro, cuore…)
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UNA SETTIMANA TIPO PRIMA DI UN APPUNTAMENTO IMPORTANTE
LAVORO
TECNICO
Ricerca
della
sicurezza
LUNEDI
Partenze
Vel/ostac.
Lavorare su
un collegam.
1 salto
1 lancio
LAVORO
PSICOLOG.
Sentirsi
Dinamici
sensazione
positive
Richiamo di
forza con
una seduta
corta ed
esplosiva,
(strappi)
LAVORO
Chiaccherata
sulle
PSICOLOG.
Fiducia
sensazioni,
gli obiettivi.
Motivare e
Sdrammatiz. L'organizz.
"l'aspetto
della
settimana
più
importante
Sentirsi
di questa
forti
settimana"
MARTEDI MERCOLEDI
GIOVEDI
VENERDI
Ultima vera
Ostacoli
seduta
1 salto
tecnica
controllo
1 lancio
Imitativi
se
riferimenti
oppure
..controllo
necessario analisi di una
nulla
analizzare
disciplina
1 o 2 prove
difficile
Richiamo"
di velocità
prolungata
Niente, opp.
(2x150
riscaldamento "Rigeneraz"
rapidi
"prolungato"
dopo
rilass.
Accelerazioni
viaggio
l'ultima
sull’erba
Richiamo, aer.
Corta
vera
l'ultimo vera
Piccolo
seduta di
seduta
seduta di
circuito di
Forza,
"lattacida", forza (prova questo tipo o
(Stato
o
generale)
specifica
dinamico…)
"specifica
800/1500m è alcuni balzi
200/400
stata posta a
m, è posta
10/12 giorni
O niente
8 a 10
giorni
Allungamento
prima della
prova)
Organizzaz.
Viaggio
Materiale
Alimenti
Sentirsi
veloci
Sentirsi
Freschi
“Giro allo
stadio”
Oppure
rimanere
concentrati
sugli obiettivi
Sentirsi
Rilassati
Preparare
la”borsa”
Sentirsi
Pronti
Traduzione di Anna Radaelli e Graziano Camellini
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