Accordo di libero scambio AELS-Hong Kong in vigore dal 1 - Cc-Ti

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Accordo di libero scambio AELS-Hong Kong in vigore dal 1 - Cc-Ti
Commercio estero
di Monica Zurfluh, Responsabile Osec Ticino e Marco Passalia, Responsabile Servizio Export Cc-Ti
Accordo di libero scambio AELS-Hong Kong:
in vigore dal 1° ottobre 2012
Monica Zurfluh
Marco Passalia
L’Accordo di libero scambio (ALS) con Hong Kong è il
quarto concluso dalla Svizzera con un partner asiatico
dopo Singapore (siglato nel quadro dell’AELS, in vigore
dal 1.1.2003), la Corea del Sud (nel quadro dell’AELS,
in vigore dal 1.9.2006) e il Giappone (accordo bilaterale, in vigore dal 1.09.2009). Tra i contenuti dell’accordo segnaliamo in particolare il commercio di prodotti
industriali (compreso il pesce e altri prodotti del mare) e
di prodotti agricoli trasformati, lo scambio di servizi, gli
investimenti, la protezione dei diritti di proprietà intellettuale nonché una serie di disposizioni sul commercio
e l’ambiente. Nel contempo, gli Stati dell’AELS e Hong
Kong hanno stipulato un accordo sul commercio e sugli
standard del lavoro. Come per i precedenti accordi di
libero scambio dell’AELS, il commercio di prodotti agricoli di base è disciplinato in accordi bilaterali paralleli,
conclusi tra Hong Kong e ogni singolo Stato dell’AELS.
Per quanto riguarda i prodotti industriali – che più interessano ai nostri lettori – questo accordo impegna
Hong Kong a portare a zero i dazi doganali di tutte le
importazioni di origine dei Paesi dell’AELS. La riduzione
o l’abolizione dei dazi doganali rispecchia una tendenza
già consolidata a Hong Kong che tuttavia viene confermata in un ALS che ha il pregio di rendere le relazioni
commerciali più certe dal punto di vista giuridico. Anche
le regole d’origine sono relativamente semplici visto che
riprendono il modello europeo sebbene vi siano dei criteri
di attribuzione dell’origine meno restrittivi.
Hong Kong rappresenta il terzo partner commerciale della Svizzera nella regione, dopo la Cina e il Giappone:
nel 2011 le esportazioni svizzere verso il Paese si sono
attestate a quota 7,9 miliardi di franchi, contemplando
soprattutto orologi (51%), pietre e metalli preziosi nonché
gioielli (31%) e macchine (3.2%), mentre le importazioni sono ammontate a 1.8 miliardi di franchi, per lo più
formate da piete preziose e gioielli (66%), orologi (20%)
e macchine (4.7%). Inoltre, attualmente, sono 190 le
aziende svizzere presenti sull’isola, mentre gli investimenti diretti svizzeri a fine 2010 ammontavano a 4,9
miliardi di franchi.
Dopo 155 anni di amministrazione britannica, il 1° luglio
1997 Hong Kong è tornata sotto la sovranità cinese come
Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong della Repubblica Popolare Cinese (questo il suo nome completo),
applicando però il principio “un Paese, due sistemi” e
mantenendo quindi un proprio Governo e la relativa autonomia amministrativa, un sistema giudiziario forte e completamente indipendente, una moneta propria e pienamente convertibile, un sistema fiscale e doganale proprio,
ma soprattutto rimanendo un’economia di mercato basata
sul libero scambio di beni e di servizi e con un alto livello
di istruzione della sua forza lavoro. Non meno importante,
l’inglese è rimasto ancora oggi la lingua ufficiale.
La sua posizione strategica sia nei confronti della Cina,
essendo integrata in una delle regioni a più rapida crescita produttiva del Paese di Mezzo, il Pearl River Delta
(uno dei centri mondiali per la produzione e la fornitura di
prodotti di consumo, dall’elettronica all’abbigliamento),
sia nel cuore del Sud-Est asiatico hanno reso Hong Kong
un centro mondiale per il commercio e la logistica, le
transazioni finanziarie e i sistemi di comunicazione. Hong
Kong – il cui nome tra l’altro significa “porto profumato” –
vanta infatti una rete di infrastrutture tra le più efficienti
al mondo: dal suo porto mercantile (il terzo in termini di
traffico di container), al suo aeroporto (terzo aeroporto
più trafficato al mondo in termini di passeggeri, primo
per volume di cargo smistato e più volte premiato quale
migliore struttura aeroportuale al mondo), fino alla sua rete di trasporti pubblici estremamente efficiente. I settori
quali la sanità (inclusi medtech e biotech), l’educazione,
l’ambiente (includendo le energie rinnovabili e le costruzioni sostenibili), le tecnologie dell’informazione e della
comunicazione attirano l’interesse delle aziende locali ed
estere. Infine, Hong Kong è anche sede delle principali
manifestazioni fieristiche a livello internazionale.
Il rapporto Doing Business 2012 della Banca mondiale
classifica per il secondo anno consecutivo Hong Kong
al secondo posto tra i Paesi più idonei allo svolgimento
dell’attività imprenditoriale dopo Singapore e la Nuova
Zelanda (la Svizzera si posiziona al 26° posto, perdendo
4 posizioni rispetto al 2011).
Hong Kong riunisce pertanto tutte le caratteristiche per
invogliare le aziende svizzere a prenderlo in considerazione come prossimo mercato di riferimento e ad utilizzarlo
come piattaforma di lancio verso i mercati asiatici. Anticipando l’impulso che sarà dato agli scambi commerciali
tra il nostro Paese e Hong Kong grazie al nuovo accordo
di libero scambio, e quindi al bisogno crescente da parte
delle PMI elvetiche di avere un appoggio in loco per lo
sviluppo dei propri affari nella regione, Osec – l’ ente ufficiale svizzero di promozione del commercio estero – aprirà a breve uno Swiss Business Hub presso il Consolato
generale di Svizzera ad Hong Kong. Un’ulteriore antenna
a sostegno delle PMI esportatrici svizzere.
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