ibis praha karlin

Transcript

ibis praha karlin
Road to
Praga
21 – 26 Febbraio 2006
Gruppo compatto in direzione Repubblica Ceca
IV Gita dei fantallenatori
1
I TREDICI CECHI
PRAGA 21 – 26 FEBBRAIO 2006
IV GITA DEI FANTALLENATORI
Programma:
Partenza da Pescantina ore 17,00 di martedì 21 febbraio, partenza volo prevista da
Bergamo ore 20,00 con arrivo in Bratislava intorno alle 21,25. Noleggio auto e approdo
all’hotel Ibis Karlin di Praga entro le ore 1,00. Ogni singolo fantallenatore deciderà se
andare a dormire o seguire Giamma in birreria.
Mercoledì 22 febbraio: colazione ore 9,00 e partenza entro le 9,45. Si aggredisce la città dal
suo cuore per poi espandersi verso la periferia; Piazza Vecchia con l’orologio astronomico e
scalata fin sopra la torre, il Tyn con i suoi poveri interni, la barocca San Nicola, la torre
della polveriera e lo stupendo Ponte San Carlo con le sue statue, visita alla torre
all’estremità est del ponte.
Pomeriggio nella zona ebraica con visita alle sinagoghe e al leggendario cimitero ebraico.
Prima delle due serate di Non T’arrabbiare.
Giovedì 23 febbraio: Partenza prevista ore 8,30. Escursione a Dresda ad ammirare i
famosi musei e il bellissimo centro purtroppo interamente ricostruito dopo la seconda
guerra mondiale. Rientro in Praga in serata.
Venerdì 24 febbraio: colazione ore 8,30 partenza entro le 9,30. Attraversando il ponte San
Carlo si cammina fino al Hrad costeggiando le decine di negozi di cristalleria, visita
completa al complesso monumentale con la cattedrale di San Vito, il Palazzo Reale teatro
della “defenestrazione” e il vicolo d’oro. Visita alla zona intorno a Loreto. Pranzo nella
zona di Mala Strana, funivia e la piccola Torre Eiffel. Palazzo Ginger e Fred, torre
dell’acqua e Vyserhad. Per Bauli e Fosca partenza entro le 18,30 per raggiungere Ceo e
Gio in Bratislava. Serata in centro. Con l’avvento del Ceo tutti in birreria alle ore 1,00
circa
Sabato 25 febbraio: Partenza prevista ore 8,30. Escursione a ovest di Praga per ammirare
due bei castelli della Boemia. In alternativa visita a Kutna Hora. Pomeriggio in centro.
Seconda delle due serate di Non T’arrabbiare. Nottata con partita a poker tra Tex, Ceo,
Carro e Fade.
Domenica 26 febbraio: colazione ore 9,00. Visita facoltativa di uno dei seguenti musei:
Museo Nazionale, Sant’Agnese, San Giorgio o Sternberg. Ore 12 partenza per Bratislava
con possibile sosta a Kutna Hora, dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Rientro
in aeroporto in Bratislava previsto per le 16,30. Decollo ore 18,30 con arrivo a Bergamo
prima delle 20,00.
All’interno della guida le varie tesine dei fantallenatori sui luoghi da visitare.
2
Atene (19-23 febbraio 2003): Bauli, Fade, Ceo, Gio, Tex, Giamma, Fosca e Roma.
Madrid (25-29 febbraio 2004): Bauli, Fade, Ceo, Gio, Tex, Giamma, Fosca, Roma e Niño.
Edinburgo (2-6 marzo 2005): Bauli, Fade, Ceo, Tex, Giamma, Fosca, Roma, Briz, Lex,
Carro, Guido, Biondo, Picchu e Galway
Praga (21-26 Febbraio 2006): Bauli, Fade, Ceo, Tex, Giamma, Fosca, Roma, Guido, Picchu,
Galway, Raì, Carro e Gio.
3
Introduzione alla Repubblica Ceca
Superficie kmq 52.769
Popolazione tra i 6 e i 7 milioni di abitanti
Religione: la più diffusa è sicuramente quella cattolica ma circa la metà del paese si
dichiara atea.
Lingua: ufficiale il ceco, lingua del ceppo slavo. Sotto la dominazione asburgica la lingua
ufficiale era il tedesco con il ceco ridotto a semplice dialetto. Nell’ottocento ci furono molte
rivendicazioni linguistiche. Risulta la lingua slava più arcaica e complessa.
Boemia: tribù celtica (i Boi) che viveva nella zona ai tempi dei romani.
Cechia: tribù slava dei cecove del VI secolo.
Praga è una città dalla storia millenaria la cui architettura è sorprendente, i diversi stili si
sovrappongono senza contrasti.
Mozart disse di Praga: “Qui tutti cantano, fischiano e ballano la mia musica, anche per
strada”.
La grandezza della città nacque dall’ascesa al trono di Carlo IV re di Germania e di
Boemia, nonché imperatore del Sacro Romano Impero.
In città si riunirono i migliori intellettuali e artisti dell’epoca, nel 1348 nacque la prima
università dell’Europa centrale e furono avviate grandissime opere.
La situazione peggiorò con la morte del grande re e con la rivoluzione hussita.
La rinascita ebbe il suo apice nel XVI sec. con l’imperatore Rodolfo II.
Con l’abdicazione di Rodolfo II la corte passò a Vienna e fu l’inizio di scontri boemi
austriaci fino al 1620 con la battaglia della montagna bianca.
Fino al 1918 Praga rimane sotto il dominio austriaco. Il novecento è segnato dalle guerre
mondiali, dal comunismo, da Dubcell e i suoi fallimenti, dalla Primavera di Praga, dalla
caduta del regime, dalla repubblica di Havel e dalla divisione consensuale in Repubblica
Ceca e Repubblica Slovacca.
Ora Praga è la testimonianza dell’unione di varie culture come quella slava, tedesca ed
ebraica. Molti sono gli stili architettonici esistenti nella città e miracolosamente preservati
dalle vergognose distruzioni dei nazisti: gotico (Tyn), Rinascimentale (le case di Piazza
Vecchia), Barocco (San Nicola), Rococò, Neoclassico e liberty.
Ponte Carlo: eretto da Carlo IV per unire i quartieri al di la della Moldova e come via
strategica per arrivare al castello, lungo 500 metri e abbellito con 30 statue. Interamente
in arenaria fu costruito a somiglianza di Ponte Sant’Angelo in Roma;
Tyn: chiesa gotica con torri gemelle, al suo interno si trova la tomba del grande astronomo
Tycho Brahe.
4
Eccezionale zona monumentale è il ghetto ebraico, ancora conservati il municipio, le
sinagoghe e il cimitero. La sinagoga vecchia-nuova è la più antica d’Europa e l’unica al
mondo in stile gotico. Nel cimitero ci sono dodicimila tombe accatastate.
Visita obbligatoria a Mala Strana ed in particolare a San Nicola per l’esterno barocco e per
l’affresco, al suo interno, di circa 1.500 mq. Notevole anche la chiesa di nostra Signora
delle Catene.
Hus: (1349-1415) Riformatore religioso boemo. Nel 1402 inizia la sua attività di
predicatore unendo al fervore religioso l’esaltazione nazionale. Negli anni attirò un nutrito
pubblico.
Cominciò presto il dissidio con l’autorità cattolica per le sue accuse sulla corruzione del
clero. Il culmine si ebbe nel 1410 quando l’arcivescovo Zbynek reagì lanciando l’anatema a
Hus. Poco dopo arrivò anche la condanna di Papa Giovanni XXIII. Abbandonato anche dal
re Venceslao si ritirò nella Boemia meridionale. Nel 1413 fu invitato a Costanza a
discutere la sua tesi al concilio ma nonostante avesse ottenuto garanzie sulla sua
incolumità proprio dal Papa fu arrestato per eresia e arso vivo.
Nelle sue opere di accusa ha sempre usato oltre al latino anche il ceco per favorire la
diffusione delle sue idee in Boemia. Nel 1406 con il De ortographia bohemica fissò i canoni
fondamentali della lingua scritta ceca.
Defenestrazione: episodio che causò l’inizio della guerra dei 30 anni. Esponenti della
nobiltà protestante boema fecero precipitare dal castello di Hradcany in Praga due
consiglieri dell’ultra cattolico erede al trono imperiale Ferdinando d’asburgo (1618).
La Boemia era possedimento degli Asburgo dal 1526 ed il re di Boemia era uno dei sette
elettori dell’impero. La Riforma Hussita e le vicende del paese avevano portato una forte
coscienza nazionale che contrapponeva il popolo ceco ai tedeschi. Gli asburgo erano
cattolici e potevano imporre la loro religione perché esisteva il cuius regio eius religio .
Rodolfo II (1576-1612) concesse la libertà di culto con le Lettere di Maestà. Rappresentanti
asburgici anni dopo in un tentativo estremo furono addirittura defenestrati.
Scoppiò la guerra e con la battaglia della Montagna Bianca i cattolici prevalsero sui
protestanti , imposero la religione e cacciarono 150.000 cechi dall’impero. La guerra finì
poi nel 1648 con la pace di Westfalia.
5
COMPOSIZIONE STANZA PRAGA
BAULI-CARROGGU
ROMA-FOSCA
RAI’-FADE
PICCHU-GALVAO
GUIDO-TEX-JAMMA
GIO’
CEO
Ristoranti dove i fantallenatori si rimpinzeranno:
-
-
Klub Architektu, Betlemske namesti 169/5°; molto popolare fra gli studenti e i turisti si
dispone in ambienti con volte del xii secolo. Piatti cechi.
Na Porici, Na porici 20; Il locale è sia pub, enoteca e ristorante. Menù con piatti
tradizionali, pollame, pesce e quant’altro. Ristornate buono ed economico ma affollato.
Pivnice Skorepka, Skorepka 1; ristornate dagli alti soffitti e dalle pareti in legno serve
piatti tradizionali. Si consiglia il ginocchio di maiale intero come si usava negli antichi
banchetti. Ottime le cotolette con prosciutto e formaggio piccante annaffiate con birra
chiara o scura.
Restaurant Marie Teresie, Na prikoke 23; Atmosfera e stile del XIV secolo ceco. Il
menù di piatti cechi con birre locali.*
U Cerneho Orla (aquila nera) Malostranke namesti 14; Atmosfera tranquilla per
passare un’oretta di relax. Ben preparato e servito il cibo ceco. Eccellenti i dessert. Nel
cuore di Mala Strana.
U Schnellù, Tomasska 7; i primi piatti hanno prezzi ragionevoli e le birre eccezionali.
Vltava, rasinovo nabrezi; sulle rive della Moldava accogliente e grazioso, menù a base
di pesce, ottima la zuppa.
U Kocoura, nerudova 24. Birreria che offre anche ottimi primi e secondi. Ottimo il
gulasch da consigliare a pranzo. Occhio quando finite la birra, ve ne porteranno una
d’ufficio immediatamente.*
I Ristoranti consigliati da Gambero Rosso Ceo:
Mala Strana:
-
HUNGARIAN GROTTO,Tomasskà 12 - goulash e paprika, c'è il fantasma di un cornuto , prezzi
economici;
MONT STEAK, Josefskà 1- piu' di sessanta tipi di bistecche, prezzi medi;
U CERNHEO ORLA, Malostranskè Namesti 14 - cucina ceca , porzioni abbondanti , ottimi i
dessert, prezzi medi;
6
-
U BILE'KUZELKY, Misenskà 12 - cucina tradizionale ceca,da assaggiare la salsa svickovà, prezzi
medi , si entra da drazickèhonamesti';
U ZAVESENEHO'KAFE, caffè,Uvoz 6 - chiamato caffe' pensile (chiedereil perche').
Nové Mesto:
-
BUFFALO BILL'S, vODICKOVAN 9 - PREZZI MODICI , OTTIMO IL tex mex (COSTOLETTE
E ALI DI POLLO)
U FLEKU',Kremencova 11, BIRRERIA(produzione propria)
LA VENTOLA, Soukenickà 7 , PIZZERIA prezzi modici
ROCKY O'REILLY'S,Stepanskà 32 , pub ,prezzi modici
CAFFE'SLAVIA,Narodni' 1, Caffè, goulash e anatra arrosto, prezzi medi
KAVA KAVA KAVA ,Narodni' 37, Caffè ,- il miglior caffè di Praga
HIGHLAND RESTAURANT,Steakhouse, Gorazdova 22, grandi bistecche scozzesi, prezzi modici
Staré Mesto
-
COUNTRY LIFE, Melantrichova 15, consigliato su diverse guide , pizze , insalate e zuppe , prezzi
economici
KLUB ARCHITEKTU',Betlemské nam 5A, cucina praghese a prezzi contenuti con piatti sostanziosi
JAMES JOICE,Liliovà 10, pub irlandese,ottimo lo stufato , prezzi medi
PATRIOT X , V Celnici 3, porzioni abbondanti e prezzi medi
RED , HOT and BLUES, Jakubska'12,cucina creola e cajun.jazz o blues tutte le sere ,prezzi medi
RESTAURANT LA PROVENCE, Stupartskà 9, cucina francese a prezzi abbordabili, piatti di
campagna
TAVERNA TOSCANA,Malè Namesti 22 , PIZZERIA,la migliore di Praga
JACHYMKA,Jachymova 4,cucina ceca , birreria, gnocchetti e maialevoi,prezzi economici
JALAPENOS,Valentinska 8 , cucina texana, vasto assortimento di bistecche ,prezzi medi
PZENSKA', Namesti'Republiky 5,cucina tradizionale ceca,maiale, prosciutto di Praga,prezzi medi
U ROTTA , Malè Namesti', cucina tradizionale ceca specialità boeme ( frattaglie di pecira sottaceto)
prezzi medi
Quartiere Ebraico – Josefov
-
ARIANA , Ramovà 6 , cucina afgana , kebab e spezzatino di montone , prezzi medi
CHEZ MARCEL, Hastalskà 12 , cucina francese , omelette e coniglio , prezzi medi
FRANZ KAFKA CAFFE', Caffè, Siroka 12 , da gustare la Kàva , ottime birre , prezzi modici
ORANGE MOON, Ramovà 5 , cucina ceca SPEZIATA , consigliato su tutte le guide , prezzi medi
U SADLU', Klimentskà 2 , "porcellino dell'apocalisse" prezzi medi
7
LE AUTO DEI FANTALLENATORI:
Vito da 9 posti: Tex, Jamma, Guido, Fade, Roma, Raì, Fosca, Picchu e Galvao;
Skoda Octavia: Bauli, Carroggu, Ceo e Giò.
Il prezzo del noleggio dovrebbe dividersi in 65 euro a persona a cui dovremmo sommare il carburante
e la vignette per la Repubblica Ceca.
di Andrea “Roma” Bauli e Andrea “Raì” Raimondi
Il Ponte Carlo é un ponte in pietra in stile
gotico che collega la Cittá Vecchia a Malá
Strana. Durante i primi secoli d'esistenza
veniva infatti chiamato Ponte di Pietra
(Kamenný most). La sua costruzione fu
commissionata dal re di Boemia e Sacro
Romano Imperatore Carlo IV ed ebbe inizio nel
1357. Incaricato della costruzione del ponte fu
l'architetto Petr Parléř tra le cui opere si
annoverano anche la Cattedrale di San Vito ed
il Castello di Praga. Si dice che dei tuorli d'uovo furono aggiunti alla calcina per
rafforzare
la
struttura
del
ponte.
Il Ponte Carlo si colloca in cima alla lista dei posti da
vedere. È molto amato anche dagli artisti locali, musicisti e venditori di souvenir che
collocano le loro bancarelle su entrambe i lati del ponte tutto l'anno. Un buon
momento per visitare il ponte é il tramonto, momento in cui potrete godere di una
vista mozzafiato dell'intero Castello di Praga illuminato nel cielo della sera. Il ponte é
8
ora zona pedonale (sebbene in passato il traffico di auto e tram fosse consentito) ed é
quasi costantemente affollato di gente. Se lo volete aver solo per voi, andateci la notte
tardi o nelle prime ore del mattino
Il Ponte Carlo é uno dei molti monumenti che furono edificati durante il regno di Carlo
IV ma non fu il primo ponte a collegare le due sponde praghesi della Moldava. In un
epoca piú remota un'altro ponte si ergeva sul fiume - il Ponte di Giuditta, che fu il
primo ponte in pietra ad essere costruito sopra il fiume. Venne realizzato nel 1172 ma
venne spazzato via da una piena del fiume nel 1342.
Nel XVII secolo si inizió a collocare delle statue barocche su entrambe i lati del Ponte
Carlo . Ora molte di queste statue sono delle copie e quelle originali si possono vedere
al Lapidarium. La statua piú nota é probabilmente quella di San Giovanni
Nepomuceno, un martire ceco che fu giustiziato durante il regno di Venceslao IV
venendo gettato nella Moldava dal ponte. La lapide sulla statua é stato lucidata fino a
brillare dall'incalcolabile numero di persone che l'hanno toccata nel corso dei secoli. Si
suppone che toccare la statua porti fortuna e assicuri il proprio ritorno a Praga.
A differenza del suo predecessore, il Ponte Carlo, é sopravvissuto a molte alluvioni, la
piú recente delle quali nell'agosto del 2002 quando il paese dovette affrontare la
peggiore alluvione degli ultimi 500 anni. Forse I tuorli d'uovo non sono stati una cosí
brutta idea...
LE LEGGENDE DEL PONTE CARLO
Essendo il ponte più importante della città, e carico di storia, ha dato origine a
numerose leggende. Secondo una di queste le sue statue sarebbero dei "protettori di
pietra" (dal titolo dell'omonimo racconto di F. Langer), e proteggerebbero i neonati
dell'isola di Kampa, accompagnandoli per tutta la vita - questo in cambio delle cure
ricevute
per
la
loro
conservazione.
Sempre Langer ("Leggende praghesi") riferisce la leggenda della spada di San
Venceslao, che era infissa nelle mura del ponte a protezione della città. Se vi fosse
stata un'invasione San Venceslao l'avrebbe brandita, decapitando tutti i nemici con un
semplice grido. Ma dei bambini se ne impossessarono, e da allora è introvabile. Per
questo si dice che i bambini hanno in mano il futuro del paese.
Ci sono delle torri alle due estremitá del ponte. È possibile salire sia sulla
Staroměstská věž sul lato della Cittá Vecchia che la Malostranská věž sul lato di Malá
Strana. Dalla sommitá si potra godere di una vista del ponte dall'alto.
Nel XVII secolo si inizió a collocare delle statue barocche su entrambe i lati del Ponte
Carlo.
9
Orario di apertura:
tutti i giorni 10.00 - 18.00 (aprile - ottobre)
Karluv most (Ponte di Carlo)
Praha 1, Mala Strana - Staré Mesto
Malostranské mostecké veze (Le Torri del Ponte del
piccolo quartiere).
La torre minore è romanica, risale al XII secolo e si tratta dei resti del Ponte Judita.
La torre più alta fu fondata 200 anni dopo (1464) e la sua architettura in stile tardo
gotico si ricollega alla Torre del Ponte della Città Vecchia di Parlér.
Orario di apertura:
tutti i giorni 10.00 - 18.00 (aprile-ottobre)
chiuso (novembre - marzo)
10
Staromestska mostecka vez (Torre del Ponte della Città Vecchia)
Praha 1, Staré Mesto (Mesto (Città Vecchia)
La porta d'ingresso al Ponte Carlo sulla riva della Città Vecchia, la porta piu bella
dell'Europa gotica è l'opera della officina metallurgica della corte. Fu terminata prima
del 1380. È riccamente addobbata di statue - insegne delle terre della corona boema
nel periodo del regno di Carlo IV, raffigurazioni plastiche di San Vito, di Carlo IV e
Vaclav IV, di San Adalberto e San Sigismondo.
Orario di apertura:
tutti i giorni 10.00 - 19.00 (aprile - maggio, ottobre)
tutti i giorni 10.00 - 22.00 (giugno -settembre)
tutti i giorni 10.00 - 18.00 (marzo)
tutti i giorni 10.00 - 17.00 (novembre - febbraio)
DA STAROMESTSKE NAMESTI AL KARLUV MOST
La piazza della Città Vecchia rappresenta perfettamente il miscuglio tipico
dell'architettura delle case praghesi. Numerosi sono gli stili presenti, dal gotico al
11
barocco,
dal
rinascimentale
all'Art
Nouveau.
Sul lato est della piazza, possiamo osservare lo stile rococò del Palazzo Goltz Kinsky,
con a destra la casa "Alla Campana di Pietra", leggermente arretrata rispetto alla
facciata (famosi sono i concerti che vi si svolgono). Segue la Tynska Skola (la Scuola di
Tyn) con affianco Dum U bileho jednorozce (la casa "All'Unicorno Bianco"), che coprono
il Tempio di Tyn (Tynsky Chram), l'edificio religioso più importante di Praga dopo la
Cattedrale di San Vito. Numerose le opere d'arte all'interno (l'organo del XVII secolo,
il fonte battesimale del 1414), per la descrizione dettagliata delle quali Vi rimandiamo
alle
guide.
Una sola curiosità: il muro sud della chiesa (navata laterale destra) è forato,
all'altezza della terza cappella, da una finestra. La chiesa è infatti contigua a una casa
dove abitava una "bigotta", che si fece predisporre quest'apertura per assistere alle
funzioni religiose dall'interno della sua abitazione.
Voltandoci verso sinistra, verso il lato sud-est della piazza, osserviamo la casa Storch,
in stile neorinascimentale (XIX sec), che sfoggia la decorazione a graffiti raffigurante
San Venceslao a cavallo (la tecnica dei graffiti fu importata dall'Italia....); segue la
casa "all'Unicorno", con portale del 1520, poi la casa "Al tavolo di pietra" del XIV
secolo, quindi un edificio che ospita una birreria, con la facciata in stile neoclassico,
dunque la casa "Al cavallino bianco", che possiede un sotterraneo romanico del XII
secolo.
Il lato ovest presenta l'insieme degli edifici che va dalla Torre con l'orologio fino alla
celebre casa "Al minuto" e costituisce lo Staromestska Radnice. In questo complesso di
costruzioni, acquisite progressivamente a formare il Municipio della Città Vecchia,
spiccano la bellissima casa "Al minuto" - dove visse anche la famiglia Kafka - ornata
da splendidi graffiti rinascimentali, poi la casa Kriz, dalla bellissima finestra
rinascimentale aggiunta nel 1520 e dal cancello barocco del 1731 ornato dall'iscrizione
PRAGA CAPUT REGNI. La serie di stemmi che possiamo ammirare in alto è quella
dei consiglieri municipali attivi nella seconda metà del XV secolo, tranne lo stemma
centrale che è quello della città. Ciò che però maggiormente colpisce il visitatore è
senza dubbio l'orologio astronomico, realizzato nel 1410 da Mikulas di Kadan e
perfezionato nel XVI secolo. Legato alle teorie astronomiche del XV secolo (la terra si
trova al centro ed i pianeti le girano intorno), presenta il quadrante centrale che
mostra l'ora e i movimenti della luna e del sole, mentre quello inferiore funge da
calendario indicando i segni zodiacali. Sopra, dalle 8 alle 21 un meccanismo si anima
allo scoccare di ogni ora: sfilano in processione gli apostoli e Cristo, mentre si muovono
in coro quattro figure allegoriche che rappresentano l'Avarizia, la Morte, il
Paganesimo e la Vanità. Poi il corteo sparisce, lo scheletro della Morte gira la sua
clessidra ed il gallo, in alto, sbatte le ali e canta. Visitando la torre dell'orologio si ha la
possibilità di ammirare l'apparato che muove il corteo e, salendo i numerosi scalini
fino alla sua sommità, godere di una splendida vista della Piazza. Anche questo
orologio animato, comunemente ad altri simili presenti in Europa, porta con sé la
leggenda secondo la quale il costruttore di tanta perfezione sarebbe stato accecato per
impedire la costruzione di repliche presso altri regni. La vendetta del costruttore,
ormai cieco, si sarebbe consumata con il blocco del delicato congegno, tanto complicato
che nessuno sarebbe stato in grado di rimetterlo in funzione, se non dopo moltissimi
anni. Come detto, tale leggenda la troviamo anche a Vienna ed in genere in tutti i
luoghi che hanno simili meraviglie.
Staromestska radnice s orlojem (Municipio della Citta Vecchia con
l'Orologio)
12
Praha 1, Staromestské Fondato nel 1338 come sede dell'autogoverno della Citta
Vecchia. La parte gotica e piu antica del complesso proviene insieme alla torre, alla
cappella del balcone chiuso ed alle ricche decorazioni, dalla seconda meta del XIV sec.
Dall'orologio (costruito all'inizio del XV sec.) appaiono tutte le ore tra le 9.00 e le 21.00
12 apostoli. Nella parte inferiore si trova un calendario con i segni dello zodiaco, opera
del pittore Josef Manes (1865). L'ala est neogotica e stata rovinata l'8 maggio 1945 al
termine della II guerra mondiale e non è stata piu rinnovata.
Orario di apertura:
tutti i giorni Lu 11.00-18.00, Ma-Do 9.00-18.00 (aprile - ottobre)
tutti i giorni Lu 11.00-17.00, Ma-Do 9.00-17.00 (novembre - marzo)
Chram Matky Bozí pred Tynem (Cattedrale della Madre di Dio davanti
al Tyn)
La piu impressionante costruzione gotica sacrale di Praga, edificata dalla meta del
XIV sec. fino all'inizio del XVI sec. Alla fine del XVII sec. l'interno della chiesa fu
ricostruito nello stile barocco. La chiesa e interessante inoltre per le pale dell'altare di
Karel Skréta e per la tomba di Tycho De Brahe. Attualmente la chiesa e parzialmente
in restauro.
13
Chram sv. Mikulase (Chiesa di San Nicola)
Una delle costruzioni piu importanti del barocco di Praga con la cupola dominante e
con il campanile (architetti K. Dienzenhofer, K. I. Dienzenhofer, A. Lurago, 1704 1756). Anche la decorazione interna è l'apice del barocco (J. L. Kracker, K. Skréta). W.
A. Mozart ha suonato, durante il suo soggiorno a Praga, l'organo della chiesa. `E
possibile visitare anche il campanile della Chiesa di San Nicola che offre una veduta
panoramica a Mala Strana e dove si trova l'esposizione permanente „Musica dei cori
praghesi".
La visita del campanile con la guida è organizzata da Prazska informacni sluzba (Ufficio
informazioni di Praga).
Orario di apertura della chiesa:
Orario di apertura del campanile:
tutti i giorni 9.00 - 17.00
tutti i giorni 10.00 - 18.00 (aprile – ottobre)
Risalente al 1500 d.c., è una delle porte della città Le
facciate sono adornate con statue abbellite da
caratteristici particolari color oro che risaltano sullo
sfondo scuro della Torre. Assunse il nome di Porta
delle Polveri da quando venne utilizzata come
deposito di polvere da sparo molti anni dopo la sua
creazione. una delle torri più belle dell'Europa gotica,
che rappresenta la porta d'ingresso al Ponte Carlo
sulla riva della Citta Vecchia; Fu terminata prima del
1380 e presenta ricche decorazioni scultoree, come le
insegne delle terre della corona boema nel periodo del
regno di Carlo IV, raffigurazioni plastiche di San Vito,
di Carlo IV e Vaclav IV, di San Adalberto e San
Sigismondo. Divenne successivamente un deposito di
polvere da sparo, da cui il nome “ torre delle polveri”
che la distingue. Alla fine del XIX sec. fu ristrutturata
da J. Mocker. Le Torri del Ponte del Quartiere Piccolo sono composte da una torre
minore, romanica, che risale al XII sec., resto del Ponte Judita, e da una torre più alta
fondata nel 1464, la cui architettura in stile tardo gotico si ricollega alla Torre del
Ponte
della
Città
Vecchia.
14
Orario di apertura:
tutti i giorni 10.00 - 18.00 (aprile - ottobre)
chiuso (novembre – marzo)
Una cartina che riassume il centro storico di Praga in pochi centimetri, centro spesso
teatro di battaglie tra cechi e maiali tedeschi o bovini russi.
15
Praga 2006
Sinagoghe
di Guido Notari
Tutti
i
luoghi che
si trovano
nel
Quartiere
Ebraico
fanno
parte del
cosiddetto
Museo
Ebraico,
che
raccoglie
preziosi
cimeli
d'arte
ebraica
(30.000!).
L'unica
eccezione
è
la
Sinagoga
Staronova
(detta
anche
Sinagoga
VecchiaNuova,
nella foto
a sinistra),
che è la
più antica
d'Europa e
si
trova
fuori
dal
Quartiere
Ebraico,
16
immersa
nel verde
del parco
di
Malastrana
sulla
sponda
sinistra
della
Moldava.
La Sinagoga Spagnola
17
Il quartiere ebraico di Praga:
le sinagoghe ed il cimitero ebraico
di Guido Notari
- Il quartiere
Molte vecchie città europee e mediorientali hanno un quartiere ebraico, e tra queste
Cracovia, Budapest, Amsterdam, Roma e Gerusalemme.
Josevof è uno dei più antichi e famosi centri ebraici dell'Europa centrale. La presenza
degli Ebrei a Praga è documentata a partire dalla prima metà del X secolo e la prima
notizia espressamente riferita all'esistenza di una sinagoga sotto il castello di Praga
risale al 1124 . Ma già nell'anno 965 fu proprio un mercante arabo-ebreo, Ibrahim ibn
Ya’qub, a lasciare la prima testimonianza scritta dell'esistenza di Praga.
Nel 1357 l'imperatore Carlo IV fece agli Ebrei di Praga il grande onore di concedere
loro una propria bandiera: la bandiera, rossa, contiene una stella di David (Magen
David) gialla, e pare che questa fu la prima volta in cui tale simbolo venne impiegato
per identificare una comunità ebraica.
Molto più tardi, nel 1850, il nome dell'insediamento fu cambiato
nel tedesco Josefstadt (città di Joseph), per ricordare l'imperatore
Giuseppe II d'Austria che emancipò gli Ebrei (e gli altri sudditi
non cattolici) con l'Editto di Tolleranza, primo passo verso
l'affermazione di uno stato non confessionale.
Contemporaneamente il quartiere, fino ad allora città
indipendente, venne incorporato nella città di Praga. Questa
divenne sempre più il luogo ove le culture Ceca, Tedesca ed Ebrea
si toccavano e si fondevano.
La maggior parte del quartiere fu ricostruita tra fine ottocento ed il primo decennio del
novecento, lasciando intatte solo sei sinagoghe, il cimitero, il salone delle cerimonie ed
il vecchio municipio. Gran parte della comunità ebraica è ormai scomparsa, per le
vicissitudine storiche: restano i monumenti a ricordare il suo contributo alla storia di
questo paese.
18
- La sinagoga
Oltre al Vecchio cimitero ebraico, sono le sinagoghe i monumenti più significativi della
Città Ebraica di Praga. Questi edifici non sono solo monumenti importanti dal punto
di vista architettonico, ma documentando lo sviluppo storico e le singole epoche della
vita ebraica nella città. Nel passato le sinagoghe servivano sia per le funzioni religiose
sia come centro della vita pubblica della comunità ebraica locale: furono spesso centri
di apprendimento (perciò denominate anche scuole), vi si dibattevano questioni
religiose, vi si riunivano gli anziani.
Sinagoga deriva dal termine greco per "assemblea, luogo di riunione". Si ritiene che
l'istituzione della sinagoga risalga al periodo dell'esilio babilonese, dopo la distruzione
del primo Tempio. La sinagoga rappresentò un'innovazione rivoluzionaria nella vita
religiosa dell'antico oriente: è il primo edificio del culto in cui i fedeli possono assistere
al complesso dei riti, principio che verrà ripreso dalle chiese cristiane e dalle moschee
musulmane. La comparsa delle sinagoghe segna una profonda ristrutturazione della
religione ebraica, non più incentrata sul culto sacrificale, ma sullo studio,
l'insegnamento e la meditazione della Legge. Era proibito agli ebrei vivere in una città
dove non c’erano sinagoghe. Esse, inoltre, venivano usate dai viaggiatori come
alberghi, dove si poteva trovare sempre un posto per dormire su una panca o in un
angolo; in effetti, la sinagoga è un'istituzione essenzialmente laica, dove i sacerdoti
svolgono un ruolo secondario.
La pianta della maggior parte di queste costruzioni è quella di una basilica a tre
navate, orientata in modo che i fedeli, in conformità al principio contenuto nella Bibbia
(Dn 6,11), recitino le preghiere rivolti verso Gerusalemme. L'organizzazione dello
spazio interno delle sale di preghiera ha invece subito modificazioni nel corso dei
secoli. L'arca-armadio (tebah) contenente i rotoli delle Sacre Scritture (Torah) è
incastrata nella parete orientale, che guarda verso Gerusalemme, mentre il pulpito del
lettore (bimah), gli sta di fronte, al centro della sala o al capo opposto. Le donne sono
spesso relegate nelle gallerie.
- La Vecchia Nuova sinagoga
Staronová synagoga - Zidovská obec v Praze
Cervená2
Praha 1 - Staré Mesto/Josefov
Aperta 9-16.30 dal lunedì al giovedì, 9-14 il venerdì.
La più antica sinagoga della città (1275) e d'Europa, in
cui ancora si celebra regolarmente il culto religioso, oltre
ad essere il fulcro della ridotta comunità ebraica locale.
Dal momento che agli ebrei era vietata la pratica
dell'architettura, la Staronová venne probabilmente
realizzata da costruttori provenienti dal vicino convento
di Sant'Agnese. Di dimensioni contenute, la sinagoga ha
una struttura semplice, caratterizzata dallo stretto
frontone merlato in mattoni rossi della facciata.
All'interno si accede dal lato sud, attraverso un portale
gotico. La vite finemente intagliata sula pietra del
timpano porta 12 radici e 12 grappoli d'uva, simbolo
delle 12 tribù d'Israele.
19
L'interno
Il lungo vestibolo e lo spazio ad esso parallelo, dalla parte opposta della sala adibita al
culto, sono attraversati da strette aperture attraverso le quali le donne potevano
seguire le funzioni. L'interno è molto sviluppato in altezza, dal momento che il livello
del pavimento è molto più basso della strada. Le volte gotiche sono caratterizzate da
cinque costoni, per non formare il simbolo della croce, bandito dai luoghi di culto
ebraici. I pilastri ottagonali e la bima, la piattaforma rettangolare del pulpito,
dividono lo spazio in due navate gemelle, una struttura unica per gli edifici boemi
medievali. Sopra il perimetro in ferro battuto della bima, svetta il vessillo rosso della
comunità ebraica.
Il tabernacolo
Costruito sulla parete est nel XVI secolo, il tabernacolo (aron ha-kodesh) conserva i
rotoli di pergamena della Legge (la Torah) ed i libri dei Profeti (Haftarah). Durante lo
shabbat (Sabato), i due rotoli vengono portati secondo un cerimoniale alla bima, dove
sette membri della congragazione sono chiamati a turno a leggere.
Sopravvissuta
In una città che ha visto la ricostruzione di tanti edifici distrutti nel corso dei secoli da
incendi devastanti, la Staronová è scampata alla distruzione perché benedetta, dicono
i fedeli, dal più riverito dei suoi saggi, il rabbino Loew. L'ironia della sorte ha voluto
che beneficiasse della decisione di Hitler di risparmiarla, insieme alle altre sinagoghe
del Josefov, come testimonianza di quello che il dittatore definiva un 'museo esotico di
una razza estinta'. I nazisti trasportarono a Praga i tesori confiscati in tutte le
sinagoghe boeme. Oggi questi oggetti sono esposti a testimonianza di una comunità
sopravvissuta allo sterminio.
(Per entrare in un luogo di culto è necessario indossare un abbigliamento consono. Gli
uomini devono coprirsi il capo: all'ingresso sono disponibili kippah di carta usa e getta)
- La sinagoga piccola
U Starého hrbitova 1
Praha 1 - Staré Mesto/Josefov
Aperta 9-16.30 dalla Domenica al venerdì
Si trova alla destra dell'uscita del vecchio cimitero, la piccola sinagoga fatta erigere
nel 1573 da Mordechai Maisel e originariamente formata da tre edifici più piccoli.
Distrutta da un incendio nel 1689, venne sostituita cinque anni più tardi dalla
costruzione odierna, seconda per importanza solo alla Staronová. Il luogo di culto era
utilizzato per i funerali dell'adiacente cimitero, su cui c'è una bella vista dalle finestre
del primo piano. Gli interni barocchi, restaurati con cura, ospitano una mostra
permanente di manoscritti ed oggetti ebraici.
- La sinagoga alta
Vysoká synagoga
Accanto al vecchio Municipio di Josefov sorge la sinagoga alta, un sobrio edificio grigio
che nasconde al piano superiore una sala per il culto riccamente ornata. La
decorazione, restaurata dopo l'incendio del 1689, presenta un elegante interpretazione
in stile rinascimentale delle originarie volte a costoloni gotiche. La sinagoga non è
visitabile.
20
- La sinagoga Maisel
Maiselova synagoga
Maiselova 8 - 10
Praha 1 - Staré Mesto/Josefov
Aperta 9-16.30 dalla Domenica al venerdì
Ubicata a metà della via Maiselova, di solito è il primo della lista di siti compresi nel
biglietto del Museo ebraico, per chi proviene dalla piazza di Staré Mesto. Mordechai
Maisel, influente e ricco sindaco della comunità nel XVI secolo, costruì questa
sinagoga nel 1592, creando l'edificio più sontuoso che il ghetto avesse mai avuto. La
semplice struttura neogotica odierna è il risultato di successivi interventi di
ristrutturazione successivi al grande incendio. Nella sala di culto e nel matroneo al
piano superiore sono esposti magnifici oggetti rituali in oro ed argento, provenienti
dalle numerose comunità cecoslovacche sciolte nel corso degli anni. Si tratta di una
collezione raccolta non dagli ebrei ma dai nazisti, per un museo che fortunatamente
non vide mai la luce.
- La sinagoga spagnola
Spanelská synagoga
Dusní 12/Vezenská 1
Praha 1 - Staré Mesto
Aperta 9-16.30 dalla Domenica al venerdì
La sinagoga spagnola, il più recente e sontuoso luogo di culto ebraico della città, si
trova nella zona centrale di Josevof. Costruita nel 1868 in stile moresco, gli interni
sono ispirati al palazzo spagnolo dell'Alhambra. L'edificio sorge sul sito dell'Altschul
(vecchia sinagoga), fatta erigere nell'XI secolo dalla comunità ebraica bizantina
appena giunta a Praga. L'interno è un trionfo di motivi floreali e geometrici nelle
tonalità brillanti dell'oro, rosso, verde e blu. Nella sinagoga sono esposti documenti
della storia degli ebrei cechi dal XIX secolo ai giorni nostri. Nel matroneo una mostra
fotografica illustra l'aspetto del ghetto prima e dopo la sua demolizione avvenuta nel
primo decennio del Novecento.
- Il vecchio cimitero ebraico
Starý zidovský hrbitov
Siroká 3
Praha 1 - Staré Mesto/Josefov
Aperto dalle 9 alle 16.30, tutti i giorni Sabato escluso.
La suggestiva bellezza di questo luogo dà un
significato particolare al termine beit hayim (casa
della vita), che nella lingua ebraica designa il
cimitero. Ora che la comunità ebraica di Praga è
quasi estinta (dai 56.000 individui del 1939 agli
attuali 1.500) il camposanto è il custode di una
importante memoria storica.
Fondato nella prima metà del XV secolo e chiuso nel 1787, il cimitero annovera 12.000
sepolture in superficie, a cui vanno ad aggiungersi le decine di migliaia degli strati
sottostanti. Il cedimento del terreno, l'erosione e l'azione degli agenti atmosferici
hanno dato vita ad un paesaggio ondulato costellato da lapidi spesso inclinate e
21
traballanti.
Le sepolture sono facilmente databili in base alla forma. Sobrie lapidi in pietra
arenaria lasciano il posto a pietre tondeggianti o appuntite in marmo, riccamente
decorate. Nel XVII secolo gli ebrei più ricchi imitarono la moda cristiana della
monumentali cappelle funerarie barocche.
Tra le tombe più visitate ed imponenti, quella di Yehuda Loew ben Bezalel, insigne
studioso. La tomba monumentale fu arricchita di un leone, simbolo del suo nome, e di
un grappolo d'uva a rappresentarne la veneranda età di 96 anni. I visitatori depongon
ciotoli sulla tomba in segno di rispetto. Dall'altra parte della strada riposa il
finanziere, sindaco e benefattore Mordechai Maisel. Franz Kafka è invece sepolto nella
sezione ebraica del cimitero Olsanké a Zizkov. Hendel Bashevi è l'unica donna ad
avere una tomba monumentale tutta per lei, che nella decorazione tardorinascimentale e nelle dimensioni supera in bellezza quelle dei saggi rabbini che la
circondano.
- Biglietti
Il biglietto per il Museo Ebraico comprende il Vecchio cimitero, l'Obradní sín (il salone
delle Cerimonie) e quattro sinagoghe. La Vecchia-Nuova sinagoga si paga a parte. I
biglietti sono in vendita nelle sinagoghe stesse o nelle agenzie in via Maiselova.
Prevedono un tempo di permanenza di 20 minuti in ogni sito.
- Fonti
wikipedia.org
www.praha-mesto.cz
www.liceodavincitv.it
Spiral Guide De Agostini: Praga
22
Il quartiere ebraico di Praga.
23
Il Castello di Praga (Pražský hrad)
di Marco “Tex” Beri
Storia
Il Castello di Praga (Pražský hrad) é stato fondato intorno all'880 dal principe Bořivoj
della dinastia dei Přemyslidi. Il primo edificio in pietra ad essere eretto all'interno
dell'area del castello fu la Chiesa della Vergine Maria della quale si possono ora
vedere solo alcuni resti. Nel X secolo, venne fondata la Basilica di San Giorgio e nel
castello si instauró il primo convento ceco, il convento di San Giorgio che ora ospita
una galleria. San Vito Rotunda, anche lei risalente al X secolo, venne sostituita dalla
Basilica di San Vito nell'XI secolo e si trova dove ora sorge la Cattedrale di San Vito.
A partire dal X secolo, il Castello di Praga divenne prima la sede dei principi di
Boemia e piú tardi dei re. Fu inoltre sede vescovile.
Il Castello di Praga ha attraversato uno dei suoi
momenti di massimo splendore durante il regno
di Carlo IV (1346-1378) quando divenne sede del
Sacro Romano Impero. Il Palazzo Reale venne
riedificato, le fortificazioni rafforzate e fu dato
inizio alla costruzione della Cattedrale di San
Vito seguendo lo stile della cattedrali gotiche
francesi di quel tempo.
Il Castello di Praga da Malostranské
náměstí
L'espansione del castello continuó durante il regno di Venceslao IV, figlio di Carlo IV,
ma le guerre Hussite (1419-1437) e l'abbandono al quale il castello fu lasciato negli
anni che seguirono ne causarono il deterioramento.
Il Re Vladislavo Jagellone si trasferí al castello dopo il 1483 e l'intero complesso
riprese a crescere. Vennero costruite nuove fortificazioni e nuove torri di guardia (la
Torre delle Polveri, la Nuova Torre Bianca e la Torre di Dalibor). Il Palazzo Reale
venne ulteriormente rimodellato e fu aggiunta la grandiosa Sala Vladislao, una delle
prime dimostrazioni di stile rinascimentale nelle terre ceche.
Quando la dinastia degli Asburgo salí al trono di Boemia nel 1526, lo stile
rinascimentale aveva raggiunto il suo culmine in Europa. La sede del potere venne
spostata a Vienna ed il castello di Praga servi principalmente a fini ricreazionali. Nel
XVI secolo vennero costruiti il Giardino Reale al quale si aggiunsero altri luoghi di
divertimento come il Belvedere e la Sala della Palla Corda. La Cattedrale ed il Palazzo
Reale subirono delle modifiche e vennero costruiti nuovi edifici residenziali ad ovest
del Vecchio Palazzo Reale.
24
La ricostruzione del Castello toccó il suo culmine
durante il regno di Rodolfo II, Sacro Romano
Imperatore che divenne Re di Boemia nel 1575
riportando la sua corte a Praga. Il suo desiderio era
quello di trasformare il Castello in un elegante centro
del potere che avrebbe attratto a se artisti stranieri,
scienziati e diplomatici. L'ala nord del Palazzo e la
Sala Spagnola furono aggiunte allo scopo di ospitare
le vaste collezioni d'arte e scientifiche dell'imperatore.
Vicolo d'oro (Zlatá ulička)
La Defenestrazione di Praga del 1618 inizió un lungo periodo di guerre durante il
quale il Castello di Praga venne danneggiato e saccheggiato, fungendo raramente da
sede del potere.
L'ultima grande ricostruzione del Castello si ebbe nella seconda metá del XVIII secolo
quando il complesso assunse uno stile residenziale. Il centro del potere rimase
comunque a Vienna ed il Castello continuó a deteriorasi.
Nel 1848 l'imperatore Ferdinando V si trasferí al Castello di Praga. La Cappella della
Santa Croce nella Seconda Corte venne ricostruita mentre la Sala Spagnola e la
Galleria di Rodolfo vennero rimodellate.
Con la caduta dell'Impero Austro-Ungarico nel 1918 il Castello di Praga accolse il
primo presidente della Cecoslovacchia indipendente, Tomáš Garrigue Masaryk. Le
necessarie modifiche furono commissionate all'architetto sloveno Josip Plečnik. La
costruzione della Cattedrale di San Vito fu terminata nel 1929.
Dopo il 1989, molte aree del Castello, Giardino Reale, Sala della Palla Corda, giardini
meridionali e Stalle Imperiale incluse, furono rese accessibili al pubblico per la prima
volta nella storia. Oggi, il Castello di Praga é la sede del presidente ceco ed il piú
importante monumento culturale nazionale della Repubblica Ceca. Numerosi oggetti d
´arte dal valore inestimabile, documenti storici e i gioelli della corona di Boemia sono
qui custoditi.
25
Cattedrale di San Vito
La Cattedrale di San Vito è diventata un simbolo di Praga e della Repubblica Ceca
intera, sia a causa della sua storia tempestosa che come memoriale artistico.
È la terza chiesa eretta su questo luogo - la
prima era una rotonda costruita da San
Venceslao (929), quindi la basilica di Vratislav
e Spytihnev (1060), infine nel 1344 Carlo IV
iniziò la costruzione di una cattedrale gotica,
che fu completata solo nel 1929.
La Cattedrale dall’esterno
Circa trenta incoronazioni
di principi e re Boemi e
delle loro mogli hanno
avuto luogo nella
Cattedrale e per molti di
loro la cattedrale è
diventata anche il luogo di
riposo - circa quindici
monarchi sono seppelliti
qui.
La volta a crociera della catterale
26
L'entrata nella parte neo-gotica è libera, la
parte storica può essere visitata acquistando
un biglietto, che dà l'accesso al coro e alle
cappelle, alle tombe dei re e degli arcivescovi
Boemi e alla grande torre meridionale con la
meravigliosa vista su Praga.
La volta a crociera della catterale
27
Vicolo d’oro
Il Vicolo d'Oro (Zlata ulicka) rappresenta senza dubbio uno dei fulcri turistici di Praga:
questa stradina dalle minuscole casette colorate, è riuscita a circondarsi di un fitto
alone di mistero. Gran parte della arcana ambiguità della splendida città
mitteleuropea, emana proprio da qui.
Secondo la tradizione, in questa stradina e nella poco distante Torre Mihulka
lavorarono gli alchimisti di Rodolfo II, il bislacco e paranoico imperatore della
Controriforma: ben poco interessato agli affari di Stato, grandissimo amante di
astrologia, arte e alchimia, si circondò di grandi artisti (Arcimboldo) e famosi scienziati
(Keplero, Brahe). Ma fu agli alchimisti (in particolare agli inglesi Kelley e Dee) che
chiese di placare la sua enorme sete di superstizione. Fu soprattutto grazie a lui che
Praga, nel 1583 nuova corte imperiale ai danni di Vienna, potè godere dei benefici
effetti di una nuova età dell'oro, questa volta nel cuore dell'Impero Asburgico. Di certo
si sa che questa stradina dovette ospitare i 24 membri della guardia del castello di
Rodolfo: solo molto tempo dopo fu abitata da orafi (da cui il nome).
Nella casetta n. 22 si dice che
lavorò negli anni 1916 - 1917 il
grandissimo scrittore Franz
Kafka.
Lo scrittore in realtà non visse
qui, contrariamente a quanto si
crede, ma vi passò del tempo,
soprattutto scrivendo. Alla
fidanzata, Felice Bauer,
raccontava:
Il Vicolo d’oro di notte
Anche il premio Nobel per la
letteratura del 1984 Jaroslav Seifert
abitò in questo vicolo.
Una particolarità interessante:
Seifert nacque il 23 settembre 1901.
Lo stesso giorno di qualche anno
prima di chi ha compilato questa
tesina.
Il Vicolo d’oro d’inverno
28
29
Come arrivarci
Il Castello di Praga puó essere raggiunto a piedi o con il tram. Se preferite camminare,
potete scegliere tra diverse opzioni:
Nerudova - risalite la pittoresca (e piuttosto ripida)
Nerudova da Malostranské náměstí e giunti in cima voltate
decisamente a destra verso Ke Hradu. Vi ritroverete di
fronte all'entrata principale del Castello.
Scalinata del Castello (Zámecké schody) - salite la Nerudova
partendo da Malostranské náměstí e svoltate poi subito a
destra su Zámecká. Voltate quindi a sinistra per salire lungo
i romantici scalini che vi condurranno al Giardino del
terrapieno (Zahrada na Valech).
Vecchia Scalinata del Castello (Staré zámecké schody) - gli
scalini iniziano in prossimitá della stazione della
metropolitana di Malostranská e vi porterannó all'inizio di
Jiřská. Sarete premiati con una delle piú belle viste di
Praga.
Vecchia Scalinata del
Castello
Prendere il tram vi risparmierá l'arrampicata sulla collina o gli scalini, ed il viaggio é
molto suggestivo. Prendete li tram 22 o 23 (ad es. da Národní třída o dalla stazione
della metro di Malostranská) e scendete ad una di queste fermate:
Belveder - Se scendete qui, potete iniziare la visita con il Giardino Reale, il Belveder e
la Sala della Palla Corda, potrete poi attraversare il ponte del Fossato dei Cervi per
raggiungere la Seconda Corte.
Nota: Il Giardino Reale e il Fossato dei Cervi sono chiusi da Novembre alla fine di
Marzo.
Pražský Hrad - Scendete qui se volete iniziare dalla Seconda Corte.
Pohořelec - Scendere qui vi permetterá di camminare fino al Castello attraverso
Hradčany ed arrivare all'entrata principale. Probabilmente questo é il percorso piú
piacevole.
Un suggerimento é quello di prendere il tram fino su al Castello e poi tornare a piedi
una volta terminata la visita.
30
Orari di apertura
Alta stagione (Aprile - Ottobre): 9.00 - 17.00
Bassa stagione (Novembre - Marzo): 9.00 - 16.00
I Giardini Reali, i giardini meridionali, il Fossato dei Cervi e la torre di San Vito sono
chiusi durante l'inverno.
Ingresso
I biglietti possono essere acquistati alle casse o al centro informazioni del Castello di
Praga nella Terza Corte (aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 17.00/16.00 in inverno)
Ogni biglietto é valido per un giorno e non include l'ingresso alle esposizioni e alle
mostre permanenti (Pinacoteca del Castello di Praga, Convento di San Giorgio,
Palazzo Lobowitz, Museo dei giocattoli).
Nota: I prezzi dei biglietti sono aggiornati al dicembre 2003 e sono soggetti a variazioni.
L'ingresso ridotto si riferisce ai bambini di etá compresa tra i 6 e i 16 anni, studenti, membri
dell'esercito, portatori di handicap, anziani di nazionalitá ceca e al personale di gallerie e musei.
Percorso A: Cattedrale di San Vito, Vecchio Palazzo Reale, Basilica di San Giorgio, Torre delle
Polveri, Vicolo d'oro e Torre di Dalibor
Prezzo pieno: 220 Kč (200 Kč in bassa stagione)
Prezzo ridotto: 110 Kč (100 Kč in bassa stagione)
Famiglia (2 adulti e almeno 1 bambino): 300 Kč
Entrano gratis: Bambini sotto i 6 anni, cittadini cechi sopra i 70
Route B: Cattedrale di San Vito, Vecchio Palazzo Reale, Vicolo d'oro e Torre di Dalibor
Prezzo pieno: 180 Kč (160 Kč in bassa stagione)
Prezzo ridotto: 90 Kč (80 Kč in bassa stagione)
Famiglia (2 adulti e almeno 1 bambino): 270 Kč
Entrano gratis: Bambini sotto i 6 anni, cittadini cechi sopra i 70
Route C: Vicolo d'oro e Torre di Dalibor
40 Kč (In inverno la Vicolo d'oro si puó visitare senza dover pagare alcun biglietto)
Entrano gratis: Bambini sotto i 6 anni, cittadini cechi sopra i 70
I seguenti monumenti sono accessibili anche in sedia a rotelle:
Cattedrale di San Vito
Vecchio Palazzo Reale – Ingresso della Sala Vladislao
Basilica di San Giorgio
Sala della Palla Corda
Stalle Imperiali
Galleria Rodolfo e Sala Spagnola
Pinacoteca del Castello di Praga
Giardini del Castello di Praga
Sagrestia della Cattedrale di San Vito
31
PETRIN HILL
di Mauro “Galvao” Caroli
Petrin Hill è il più grande spazio verde nel centro di Praga e offre una vista fantastica
della città dalla Petrin Tower alla sua sommità, ma anche una possibilitò di fuga dal
trambusto dei turisti specialmente d’estate.
In precedenza sede di una cava che provvedeva al materiale per la costruzione dei
maggiori edifici di Praga, oggi la collina è ricoperta di alberi ed è dominata sulla sua
cima dalla Torre d’osservazione Petrin, una replica in dimensioni minori della Torre
Eiffel di Parigi, costruita nel 1891.
La torre dopo aver subito la dominazione di Adolf Hitler per finire demolita durante la
2° guerra mondiale, e poi la trascuratezza durante il regima Comunista (che aveva
anche costruito degli orrendi blocchi di appartamenti sulla collina a rovinarne la
bellezza), è stata rinnovata dopo la rivoluzione del 1989 e ora funge da simbolo
luminoso della Repubblica Ceca indipendente.
Altrettanto importanti da vedere sono le statue dei poeti Cechi, i Giardini di Rose e
“The Hunger Wall", lungo alcune miglia, commissionato da Charles IV e costruito da
contadini morti di fame in cambio di cibo.
Oltre ad essere un luogo bellissimo dove portare i bambini durante qualche ora di una
bella giornata, Petrin Hill ha sempre avuto una sottile connotazione pagana. In Aprile
c’è un inusuale e particolare spettacolare spettrale delle Streghe della notte, mentre in
un giorno di Maggio funge da luogo di ritrovo per incontri amorosi.
I ragazzini potrebbero divertirsi perdendosi e lanciandosi degli sguardi attraverso i
magici specchi del Mirror Maze,
32
mentre coloro che sono interessati a qualcosa di più serio possono visitare il vicino
Monastero Strahov, costruito nel lontano 1143. In patria conosciuto come Strahovsky
klaster le sue parti più importanti sono la libreria (unica di quell’epoca), la Basilica di
Nostra Signora (Mozart improvvisò all’organo nel 1787), la Picture Gallery (una delle
grandi collezioni veramente private nel Centro-Europa, presente dal 1836)
Le visite rispettano questi orari:
Library: 9 a.m. - 12 a.m.; 1 p.m. - 5 p.m.
Picture Gallery: 9 a.m. - 12 a.m.; 12.30 p.m. - 5 p.m. (Tuesday – Sunday)
33
PETRIN OBSERVATION TOWER
Un monumento alquanto contemporaneo dal quale si gode una veduta unica di Praga.
Costruito mantendo il medesimo stile e struttura della famosa Torre Eiffel, ma aventi
dimensioni molto piu` piccole. La torre è stituata sulla collina di Petrin, raggiungibile
da Mala Strana ed è stata costruita nel 1891 per il Jubileo. La torre in sé è alta 60 m,
il che non non sembra un’enorme altezza ma essendo costruita sopra la Petrin Hill si
raggiunge un’altezza considerevole, in tutto circa 380 m. Si può raggiungere salendo
299 gradini o tramite una funicolare il cui costo è quello di un singolo biglietto del
tram/metro; nelle giornate di cielo limpido si può vedere la cima più alta della Rep.
Ceca, Snezka che si trova a 150 km dalla torre.
Opening hours:
daily 10.00-19.00 (April, September)
daily 10.00-22.00 (May – August)
daily 10.00-18.00 (October)
Sat, Sun 10.00-17.00 (November-March)
Petrin Hill & Observation Tower
Petrin
Mala Strana, Prague 5
Czech Republic.
Tram stop: Ujezd (trams 9, 22), then take Funicular Railway up Petrin Hill.
34
Vyšehrad
di Antonio “Carroggu” Crisafulli
Vyšehrad, la roccia sul fiume, è parte integrante del profilo di Praga. La tradizione di
questo posto misterioso è legata a leggende raccolte da Alois Jirásek nel suo libro di
antiche leggende ceche.
La storia narra della principessa Libuše, che
previde la futura gloria di Praga dalla sua
residenza a Vyšehrad ed inviò una delegazione
presso Přemysl l'Aratore, il fondatore della casa
reale. Le leggende di Vyšehrad, che spiegano le
origini ed i primi anni dello stato dei Premislidi (se
si dice così), hanno reso questo posto uno dei luoghi
più memorabili della nazione Ceca. Vyšehrad
divenne
un
accampamento
fortificato
presumibilmente intorno al X secolo. La prima
prova dell'esistenza di Vyšehrad come fortezza sono le monete di Boleslav II che
furono coniate verso la metà del X secolo.
Il regno di Vratislav II (1061-1092) aprì un nuovo
capitolo nella storia di Vyšehrad. Questo principe
venne eletto re dei Cechi e dei Polacchi nel 1085 e
scelse Vyšehrad come propria residenza reale. Egli
ne rinforzò le fortificazioni e costruì un palazzo
fortificato che rispondesse alle proprie ambizioni.
Vratislav II pose le fondamenta della più antica
costruzione romanica di Praga: la Rotonda di San
Martino. Anche il suo successore, Soběslav I (11251140) ebbe cura delle decorazioni artistiche delle
chiese e del prestigio di Vyšehrad. Fu solamente
dopo l'incoronazione di Vladislav II nel 1140 che il
Castello di Praga cominciò a prendere importanza.
Vyšehrad riguadagnò una certa importanza sotto
Carlo IV. La processione per l'incoronazione del
nuovo re incominciava a Vyšehrad, come
espressione di rispetto verso l'antenato della
dinastia da cui Carlo IV discendeva da parte di
madre. Carlo IV convertì Vyšehrad in un forte di
pietra e costruì mura che lo collegavano alla nuova
città di Praga. Egli costruì anche un palazzo gotico
a Vyšehrad, una chiesa capitolare ed il nuovo
cancello di Špicka.
35
Durante la guerra degli Ussiti tutta la zona venne distrutta. Verso la metà del XVII
secolo Vyšehrad divenne un forte barocco con una guarnigione e rimase sotto
l'amministrazione dell'esercito fino al 1911 quando la sua giurisdizione venne
trasferita alla città. Da allora fu conservato quasi senza cambiamenti, con l'eccezione
dell'armeria che venne distrutta da un'esplosione.
La forma attuale di Vyšehrad fu in gran parte
determinata durante la seconda metà del XIX secolo. La
chiesa di San Pietro e Paolo, dominante l'altura di
Vyšehrad, fu ricostruita in stile neo-gotico da un disegno
di J. Mocker e F. Mikeš rispettando le disposizioni del
disegno gotico di Carlo IV. Fu a quell'epoca che nacque
l'idea di creare un cimitero nazionale a Vyšehrad al
posto dell'esistente cimitero rurale. Furono necessari
molti anni per costruire il Pantheon. L'attuale cimitero
di Vyšehrad è un'opera artistica unica, in armonia con
l'ambiente circostante. Allo stesso tempo, è una galleria
di sculture funerarie ed una prova dello sviluppo artistico Ceco dalla metà del XIX
secolo ad oggi. Qui riposano oltre 600 personalità della cultura e dell'educazione.
-
36
PRAGA
Malastrana
di Daniele “Fade” Munarin
Il
quartiere
di
Malastran
a.
Sulla
collinetta
verde che
si
trova
nel
quartiere è
possibile
fare delle
belle
passeggiat
e
rilassanti,
con vista
sulla città.
Architettura
tipica che si
incontra
passeggiand
o per le vie
del
quartiere. La
caratteristic
a di questo
posto
sono
le
insegne
sugli
ingressi
delle
case,
che indicano
i
mestieri
che
si
praticavano
in esse.
37
Le tipiche targhe
delle strade
Per
due
secoli
l’arte
italiana
ha
ornato
i
palazzi
di
Praga.
L’architettura, gli intagli in pietra, gli stucchi, le modanature, gli affreschi, i ferri
battuti, tutto era di gusto italiano. La sala terrena del palazzo Wallenstein, lo scalone
del palazzo Clam Gallas, la facciata del palazzo Czernin e la grande corte del palazzo
Lobkovitz
a
Roudnitz
sono
tutti
di
origine
italiana.
Soltanto più tardi, nel secolo XVIII, il barocco diventò rococò per sostenere lo stile
cosidetto “Louis XV”. Nel salone dei cavalieri di Malta a Praga e nella splendida serie
che si conserva nel palazzo arcivescovile al Hradcin, vi sono degli arazzi nelle loro
originali cornici, in uno stato di conservazione da fare invidia a Parigi. Ora nasce il
dubbio che molti degli artefici che lavorarono gli stucchi in stile Luigi XV del palazzo
arcivescovile fossero altrettanto francesi quanto lo era Caffieri.
Esiste ancora nel quartiere di Malastrana a Praga, in fondo ad uno stretto vicolo che
porta il nome di Strada degli Italiani, un Orfanotrofio Italiano, pia fondazione dei
primi anni del XVII secolo, creata per gli orfani degli artisti italiani, primo esempio di
simili istituzioni a Praga. Favorito alle sue origini dall’imperatore Rodolfo II, conserva
ancora il suo nome e continua la beneficenza quantunque non abbia più bambini
italiani da ricoverare. Non lontano, sul muro di una vecchia casa, si può leggere il
nome di Palliardi, uno dei tanti architetti italiani che hanno lavorato a Praga. Se i
palazzi di Praga ricordano facilmente l’Italia, i giardini ne subiscono meno
direttamente l’influenza. La moda cambiò completamente negli ultimi anni del XVIII
secolo, ai tempi di Jean Jacques Rousseau ed i giardini italiani trascurati ne
soffrirono. Ne furono mutate le linee e in molti casi trasformato il carattere. Vecchi
muri si sgretolano al gelo invernale. La vegetazione meridionale mal si accomoda ai
rigori nordici. Fu necessario ricorrere a delle sostituzioni e quantunque il cipresso
indigeno si erga da sè attraverso i crepacci dei muri, cresce stentatamente e non
raggiunge mai la grandezza delle varietà mediterranee. L’atmosfera carica di carbone
è poco propizia ad una delicata vegetazione dacchè Praga è diventata una città
industriale e non si sente più il canto dell’usignolo nei suoi giardini. Anche in Italia la
dignità del cipresso non si salvò dalle amputazioni quando i giardini all’inglese
vennero alla moda e il vandalismo del principio del XIX secolo volle la rude distruzione
di tutto ciò che era formale. Il desiderio di un ritorno alla natura offrì la scusa a tale
crudeltà. Le forme classiche di molte piante furono distrutte mentre cattiva torba e
viottoli serpentini rimpiazzavano gli ordinati viali adorni di vasi e orlati di fiori.
38
Ben poco sopravvive oggi del piano originale dei famosi giardini del Belvedere a Praga.
Al principio del XVI secolo l’imperatore Ferdinando chiamò un italiano, certo
Francesco, a tracciarli nella distesa che sta di fronte al castello dal quale un burrone
boscoso li separava.
Di questo disegno non rimane altro che un nobile viale di faggi e castagni, forse
ripiantato due secoli dopo, lungo l’asse centrale del giardino. Le altre tracce del
giardino e delle due famose grotte coi loro invisibili strumenti musicali ed effetti di
specchi sono sparite da un pezzo. Molto è stato distrutto durante la guerra dei
trent’anni, allorchè questa parte della capitale fu occupata dagli Svedesi. Più tardi alla
distruzione della guerra seguì la negligenza della pace giacchè per molti anni la corte
cessò di risiedere a Praga.
MUSEO NAZIONALE DI PRAGA
di Antonio “Carroggu” Crisafulli
È il più grande e il più antico museo ceco. Venne fondato nel 1818 e ha sede
nell’importante edificio neorinascimentale che domina piazza San Venceslao e che
risale
agli
anni
1885
1890.
Le collezioni hanno come temi principali la natura sia inanimata che vivente e inoltre
l'uomo e le sue attività nel mondo. Ci sono raccolte di mineralogia (che sono tra le più
complete a livello mondiale), la paleontologia, micologia (il herbarium micologico è uno
dei più vasti), la botanica, l'entomologia (che rappresenta più di 5 milione esemplari
conservati degli insetti), la zoologia, l'antropologia, archeologia, (le collezioni più
importanti riguardano il neolitico e l’inizio dell'età del bronzo Inoltre vi sono sale
dedicate alla storia romana e proseguendo ai successivi periodi storici della regione
Inoltre vi è un settore dedicato all’evoluzione e storia della moneta .
Infine raccolte di documenti riferiti alla storia del teatro ceco e alla storia della
musica, compreso una raccolta di strumenti musicali antichi.
Il museo quindi si presta ad una visita su diversi argomenti, inoltre il palazzo stesso
che lo ospita sito in Piazza Venceslao risulta essere di particolare interesse
architettonico soprattutto per la scalinata d’ingresso.
Si raccomanda una visita soprattutto in caso di temperature polari.
VOTO 6,5 ACCOGLIENTE..
39
Orario di apertura
maggio - settembre
10 - 18
tutti i giorni
ottobre - aprile
9 - 17
tutti i giorni
Velky Strahovsky Stadion
di Mauro “Galvao” Caroli
A Praga c'è il più grande stadio del mondo: si tratta dello "Spartakiádní stadion",
conosciuto come Velky Strahovsky Stadion ed è uno stadio da 250.000 posti, che però
non viene utilizato da nessuna società. Anche questo stadio si trova nel quartiere
Strahov come quello dello Slavia, e si colloca ad ovest rispetto al parco verde di Petrin.
40
Si tratta di uno stadio praticamente in disuso: in passato fu utilizzato per grandi
adunate pubbliche di stampo sovietico, per manifestazioni politiche e per grandi eventi
sportivi. Vi organizzano ancora gare di atletica di livello minore e partite dei
campionati giovanili di calcio.
Ci sono progetti di abbattimento, per realizzare nell'area un polo industriale
specializzato nelle nuove tecnologie.
Per evidenziarne le esagerate dimensioni, basta una piccola curiosità: all'interno dello
spazio delimitato dagli spalti possono trovar posto tre campi regolamentari.
Nel passato si svolsero all'interno di questo incredibile impianto anche gare
automobilistiche...
Stadion Evžena Rošického
STADIUM INFORMATION
41
Capacity: 19,000
Pitch dimensions: 105*68
Floodlights: 1,400 lux
Address: Diskarská 100, 169 00 Praha 6 - Strahov
CLUB INFORMATION
Club: SK Slavia Praha
Inauguration: 1892
Club colours: Red & White
Postal address: Zatopkova 2, Praha 6, 169 00(quartiere Strahov)
Toyota Arena
STADIUM INFORMATION
Name: Toyota Arena (Letna Stadion)
Inauguration: 1933
Capacity: 18,800 seats
Pitch dimensions: 105*68
Floodlights: 1,600 lux
Address: Milady Horákové 98, 170 82 Prague 7
CLUB INFORMATION
Club: AC Sparta Praha
Inauguration: 1893
Club colours: Blue, yellow & red
Postal address:Milady Horákové 98 170 82 Prague 7
42
Ecco due foto dove si vedono sia lo stadio della Slavia sia lo Strahovsky. Si possono
notare le enormi dimensioni di quest’ultimo rispetto ad uno stadio normale…
43
IL LAGER DI THERESIENSTADT
44
di Marco “Picchu” Caroli
Theresienstadt (Terezin), Cecoslovacchia, 18 aprile 1944. Sul palco del teatro locale va in scena il corpulento Kurt
Gerron con il suo spettacolo di cabaret «Karussell». La sala è gremita e la folla sembra divertirsi. Kurt è irresistibile
e ogni smorfia, ogni battuta viene salutata da un lungo scrosciare di applausi. Sembra una normale serata di
intrattenimento, se non fosse per alcuni dettagli: la scena si svolge in un ghetto chiuso da filo spinato controllato a
vista dalle Ss; il teatro è una stanzaccia muffosa e fredda e il pubblico è costituito da ebrei trattenuti coattivamente
in questo angolo di Boemia. La città fortificata di Theresienstadt venne scelta dai nazisti verso la fine del 1941
come
luogo
per
deportare
gli
ebrei
cechi.
Tra il 24 novembre ed il 4 dicembre 1941 i nazisti inviarono a Theresienstadt circa tremilatrecento ebrei cechi che
vennero organizzati in due Aufbaukommando ossia in due battaglioni di lavoro denominati AK1 e AK2. Questi
uomini ebbero il compito di trasformare una cittadina in grado di accogliere a malapena settemila persone in un
campo di concentramento in grado di riceverne ottantacinquemila. Inaugurato alla fine del 1941, questo campo di
concentramento a 50 chilometri da Praga nasce come «lager modello», sorta di ghetto felice dove vengono mandati
gli ebrei più famosi, intellettuali, uomini di cultura e di teatro, veterani di guerra pluridecorati; tutte persone la cui
eliminazione non sarebbe passata inosservata. In questo «Privilegiert-Kz», lager per vip, si incontrano quindi
musicisti, attori, pittori, cineasti, scrittori. E la sera si legge, si suona, si fa teatro. Le autorità tedesche tollerano,
poi addirittura incoraggiano questo fervore creativo e intellettuale, che gli internati vivono come unico palliativo
per esorcizzare il terrore. Viene persino creata un’apposita Freizeitgestaltung (Amministrazione per le attività del
tempo libero) che, gestita da altri prigionieri ebrei, deve coordinare e stimolare, se non addirittura imporre, le
attività culturali degli internati. Tanta tolleranza, tuttavia, non deve sorprendere. Per i nazisti infatti si tratta di
cogliere un’occasione unica: l’opportunità di tendere al mondo un rilucente specchio per le allodole che cercheranno
al
momento
opportuno
di
trasformare
in
un
formidabile
strumento
di
propaganda.
Nel 1941, gli architetti della soluzione finale hanno già cominciato a gettare le basi del loro criminale piano di
sterminio. I primi campi di concentramento sono attivi in Germania, Auschwitz entrerà in funzione l’anno
successivo, dopo la famigerata conferenza del Grosser Wannsee di Berlino. A Theresienstadt cominciano ad affluire
ebrei da gran parte dei territori occupati dall’esercito con la croce uncinata: Boemia, Moravia, Austria, Olanda,
Danimarca. Nell’ottobre 1943, la storia di questo lager speciale prende una piega inattesa. In seguito alle proteste
del governo danese, che chiede ai nazisti lumi sul destino degli ebrei catturati a Copenhagen, le autorità tedesche
decidono di permettere una visita al campo a rappresentanti della Croce rossa internazionale ma non prima della
primavera 1944. Nei mesi successivi viene quindi portata avanti a Theresienstadt una frenetica
Stadtverschönerungsaktion, un’azione di abbellimento volta a preparare il lager (che verrà da allora in poi
eufemisticamente definito jüdische Siedlungsgebiet, centro residenziale ebraico) alla visita della delegazione.
Vengono ridipinte le facciate delle case, pulite le strade, piantati fiori, costruita una sala musicale sulla piazza del
mercato, riempite di prodotti le vetrine dei negozi. E, come ultimo provvedimento, si decide di porre rimedio al
problematico
sovraffollamento:
7500
persone
sono
spedite
ad
Auschwitz.
L’ispezione ha infine luogo il 23 giugno 1944. Nelle tre ore che passano nel campo, i due delegati del governo danese
e il membro della Croce rossa internazionale (lo svizzero Maurice Rossell) vedono i prigionieri occupati in normali
attività lavorative. Assistono a una partita di calcio, a un concerto di musica sinfonica e alla rappresentazione di
un’operetta da parte di un gruppo di bambini. Non si accorgono minimamente del terrore che domina i reclusi, cui
era stato imposto di mostrarsi felici sotto minaccia di morte. Dal punto di vista della propaganda nazista, la visita è
un successo assoluto. Rossell scriverà un rapporto benevolo, in cui dirà di aver visto «una normale cittadina, con i
suoi abitanti e le sue attività». Soddisfatta, la Croce rossa deciderà di abbandonare la sua pretesa di visitare i
campi
più
orientali,
in
particolare
Auschwitz.
Tanto perfetta e riuscita è la messa in scena che le autorità tedesche pensano di poterla riproporre su vasta scala:
rispolverano così un vecchio progetto di documentario su Theresienstadt e decidono di realizzarlo. Opera di
propaganda sui generis, il film doveva mostrare al mondo intero la generosità e la benevolenza dei nazisti nei
confronti degli abitanti del jüdische Siedlungsgebiet. Non era quindi destinato al pubblico tedesco: abituato ad
opere in cui gli ebrei erano rappresentati in modo caricaturale con caratteri innati di malvagità (come Der ewige
Jude e Jud Süss), quest’ultimo non avrebbe potuto tollerare un documentario che mostrava la «bella vita» degli
ospiti di questo particolare campo di prigionia. E’ indubbio tuttavia che a Theresienstadt dominava la paura, come
è innegabile che le condizioni di vita erano terribili, segnate dalla fame, dalla malattie, dagli stenti e dalle
privazioni. I numeri parlano da soli: delle 141 mila persone che passano per il campo di prigionia tra il 1941 e il
1945, 33.430 sono morte lì per le drammatiche condizioni di vita e 88 mila vennero mandate nei campi di sterminio
di Auschwitz, Majdanek e Treblinka.
45
01 Sala riunioni cittadina
02 Casa per ragazzi (ex scuola)
03 Quartiere generale del comandante SS fino al 1942 poi ufficio postale e cas per i giovani
04 Casa delle giovani
05 Marktplatz. All'origine era recintata, fu aperta e dotata di un padiglione per la musica nel 1944 in occasione della campagna
di abbellimento per la visita della Croce Rossa e le riprese del documentario di propaganda.
06 Negozio di biancheria
07 Bar aperto nel 1942. Offriva surrogati di caffè e tè.
08 SS-Kommandantur e con celle nell'interrato.
09 Ex caserma del Genio. Casa per anziani e ospedale sussidiario.
10 Una delle sedi della polizia del ghetto.
11 Block F III. Casa per bambini e apprendisti.
12 Casa per bambini e giardino d'infanzia.
13 Ex circolo ufficiali. Comando della polizia del ghetto.
14 Complesso "Victoria". Mensa e alloggi del personale della SS-Kommandantur.
15 Block H IV, Caserma "Podmolky". Dormitorio per i prigionieri poi archivio dell'RSHA di Berlino.
46
16 Block H V, Caserma "Dresden". Drmitorio per donne, con una prigione nello scantinato.
17 Block G VI. Casa per infanti e bambini. Uno degli edifici conteneva anche una biblioteca ed un piccolo teatro.
18 Stadtpark. In occasione della campagna di abbellimento fu attrezzato a parco giochi.
19 Block EVI, Caserma "Hohenhohe". Ospedale centrale del ghetto.
20 Ex birreria adattata a centro di disinfestazione, docce e lavanderia.
21 Ex scuderie adattate a falegnameria.
22 Block B V, Caserma "Magdeburg". Sede del Consiglio degli Anziani e ufficio dello Judenrat.
23 Block B IV, Caserma "Hannover": Dormitorio per operai.
24 Block A IV. Fornaio e drogheria.
25 Block C III, Cserma "Hamburg". Dormitorio per donne e, dal 1943, per prigionieri olandesi. Era inoltre il punto di partenza
dei trasporti,
26 Bahnhoffstrasse. Ramo della ferrovia costruita dai prigionieri nel 1943.
27 Südstrasse. Camera ardente.
28 Crematorio e cimitero ebraico (deposito delle urne di cartone con le ceneri).
29 Block A III, Caserma "jäger". Centro di disinfestazione per prigionieri e vestiti.
30 Südberg (bastione sud). Area sportiva per adulti dal 1943.
31 Complesso C I, ex ginnasio "Sokol". Ospedale per infettivi e in occasione della campagna di abbellimento
32 Block E I, Caserma "Sudeten". Il dormitorio per uomini del primo trasporto arrivato a Theresienstadt.
33 Block H II. Qui, nel cosiddetto "Bauhof" vennero concntrati i laboratori artigianali.
34 Block J IV, Caserma "Aussig". Posto di registrazione dei prigionieri e deposito dei beni sequestrati agli stessi.
35 Block E VII, Caserma "Kavalir". Ospizio per anziani e ammalati.
36 Punto presunto dove le ceneri di migliaia di vittime furono disperse nel fiume. Era l'ottobre 1944 si iniziava la distruzione
delle prove dei crimini nazisti.
47
DRESDA
LA FIRENZE DELL’ELBA
di Luciano “Fosca” Foscarin
48
49
50
51
52
Benvenuti a Dresda, la Firenze dell’Elba
"Il più bel paese del mondo: un palmo di terra è invero la Sassonia, ma la meglio coltivata che
uno possa vedere" – Conte Francesco Algarotti, in Saggio di lettere sopra la Russia,1760.
Il paesaggio tra la Svizzera Sassone e Meissen caratterizzano l’ambiente naturale in cui si
adagia la città lungo il corso del fiume Elba. Dalle arti alla viticultura, nel corso dei secoli il
clima qui si é rivelato particolarmente favorevole. Oggi la città si presenta moderna, attiva e
allo stesso tempo ricca del fascino di quella che fu residenza di principi e di re.
Dresda è bella, e questa bellezza è tutta da scoprire. Lasciatevi conquistare dalla particolare
atmosfera notturna, quando il centro storico si illumina d’incanto, quando a bordo del battello
storico sfilano davanti a voi ville e castelli, chiesette barocche come pietre preziose incastonate
nel verde delle dolci colline che costeggiano il fiume. Avete solo l’imbarazzo della scelta tra le
oltre 30 collezioni d’arte di fama mondiale, alcune uniche al mondo per bellezza o rarità, dalle
pregiatissime porcellane ai fantastici preziosi al primo museo pubblico del mondo. Lasciatevi
sedurre dai vini di Sassonia, dalle ricche atmosfere dei parchi e castelli, dallo spirito di
innovazione
della
sua
economia,
dalla
cordialità
della
gente.
Vi invitiamo a conoscere Dresda, la Firenze dell’Elba e i suoi dintorni: con l’entusiasmo e la
passione di chi ama e conosce questa città e questa regione. Con le conoscenze di chi la vive
giorno per giorno, con le sue sfaccettature, i suoi tesori, la sua cultura e storia. Con queste
pagine vogliamo colmare una lacuna fino ad oggi esistente: offrire un’informazione in italiano,
permettervi quindi di visitare virtualmente Dresda e alcuni dei luoghi più belli e interessanti
della
Sassonia.
Potrete così programmare la vostra visita, il vostro tour personalizzato, che si tratti di un
viaggio individuale o con un gruppo, un viaggio d’affari, un incentive aziendale o un congresso.
Dresda e la Sassonia vi aspettano per regalarvi esperienze ed impressioni indimenticabili!
Oltre sette milioni di turisti vengono già ogni anno a visitarla. Quando potremo dare il
benvenuto
anche
a
voi?
Un cordiale benvenuto e arrivederci
53
Musei e Collezioni
Nel 1560 viene fondata nel Castello Residenziale di Dresda la "Kunstkammer", seconda solo a
quella di Vienna nel Sacro Romano Impero, ponendo le basi per la fama di Dresda come città
d'arte nel mondo. Il Principe Elettore Augusto (1553-1586), fratello minore di Moritz non solo
è il grande organizzatore del rinascimento, è anche uno dei più importanti collezionisti del suo
tempo.
Amplia la sua Sala delle Armi facendola diventare una delle migliori collezioni di armi
d'Europa, crea una biblioteca già allora tra le più famose del tempo - la parte più antica della
Biblioteca di Stato Sassone - allarga il Gabinetto delle Incisioni e acquista opere per la sua
Sala degli Argenti. Il principio della "Kunstkammer" prevede un collezionismo secondo il gusto
dei relativi proprietari - oggetti preziosi e curiosi dalle arti, della scienza e della tecnica,
catalogati
secondo
parametri
enciclopedici.
Molti oggetti d'arte che si possono in parte ammirare ancora oggi nella Collezione della Volta
Verde arrivano alla Corte Sassone come regali principeschi e diplomatici ad uno dei reggenti
più influenti del Sacro Romano Impero. Nel 1587 sono già 10.000 gli oggetti catalogati,
ulteriormente arrichiti dai figli e nipoti nel corso del XVII. secolo seguendo i criteri di qualità
comuni
alla
dinastia
Wettin.
Il periodo di crescita più importante delle Collezioni si ha senza dubbio nel periodo del barocco
augusteo con Augusto II. e successivamente Augusto III. La città si trasforma in una delle più
sfarzose residenze reali dell'Europa del 18mo secolo. È con Augusto II. il Forte che la
"Kunstkammer" si trasforma, una parte confluisce nel 1723 nel Museo della Volta Verde e
nella maggior parte dei Musei di Dresda: la Collezione della Porcellane, la Sala delle Armi, il
Salone Matematico-Fisico, il Gabinetto delle Incisioni, il Gabinetto di Numismatica, il Museo
di
Gemmologia
e
Mineralogia,
una
Collezione
di
Dipinti.
Con Augusto III. e l'acquisto dei 100 dipinti più belli del Duca di Modena nel 1743 viene
realizzata una collezione sensazionale e unica nel suo genere. Quando nel 1754 arriva a
Dresda la Madonna Sistina di Raffaello la Collezione dei Dipinti raggiunge definitavemente
fama mondiale. Nel 1855 questa collezione si trasferisce nella Galleria voluta da Re Giovanni
e dalla Commissione della Galleria, che ancor oggi è la sua sede. La definizione Galleria degli
Antichi Maestri nasce nel 1931 in seguito alla separazione dei dipinti e la creazione della
Galleria Neue Meister (Nuovi Maestri), una nuova Collezione tutta dedicata ai grandi Maestri
Tedeschi.
Scoprite nelle pagine seguenti i musei e le collezioni di Dresda
54
RESIDENZSCHLOSS
(castello residenziale)
Schloss, Georgenbau
01067 Dresden
Tel. +49 0351 49 14 622
Fax. +49 0351 49 14 616
Aperto dalle 10 alle 18, chiuso il lunedì e tra novembre e marzo
Il castello, un tempo residenza degli esponenti della famiglia Wettin, dal 1994 ospita una
mostra permanente dal titolo "il castello di Dresda. Ricostruzione come monumento e museo".
Questo edificio infatti è stata completamente rasa al suolo dai bombardamenti del 13 e 14
febbraio
1945,
e
la
sua
ricostruzione
dovrebbe
terminare
nel
2006.
In sette stanze il visitatore può avere una panoramica del passato del castello, centro di
cultura dal medioevo fino al XIX secolo, della sua distruzione completa e dei suoi lavori di
riedificazione e del suo futuro come importante sede di musei. Una volta terminato infatti le
sue sale andranno ad ospitare le meraviglie della Gemäldgallerie Alte Meister, della
Skulptursammlung, del Kunstgewerbemuseum, del Münzkabinett, della Rüstkammer e
soprattutto del Grünes Gewölbe, tutti musei strettamente legati alla vita di corte
Gemäldegalerie Neue Meister (galleria di pittura dei secoli XIXesimo e
Xxesimo)
Georg-Treu-Platz,
01067
Dresden
Nel 1960 la raccolta di ca. 2500 dipinti della Gemäldegalerie Neue Meister viene separata
dalla Gemäldegalerie Alte Meister e trasferita nell'Albertinum come museo autonomo.
La visita di queste sale permette di misurare la diversità della scuole tedesche, che hanno dato
vita ai gruppi più svariati, quali i Romantici (C.D. Friedrich, C.G. Carus, L. Richter), i
Biedermeier (C. Spitzweg), i Realisti Borghesi (A. Von Menzel), i cosiddetti "Tedeschi Romani"
(A. Böcklin) e i pittori dell'Art Nouveau (F. Von Uhde). Gli Impressionisti sono raffigurati dai
tre capofila M. Slevogt, M. Liebermann e L. Corinth. Il movimento "Die Brücke"
(espressionismo tedesco) ebbe le sue origini a Dresda nel primo Novecento con artisti come K.
Schmidt-Rottluf e M. Pechstein. La pittura "rivoluzionaria" tedesca durante i due conflitti
mondiali é degnamente rappresentata da due trittici: La guerra (1929-1932), di Otto Dix,
costituisce una aperta denuncia alla follia e alla crudeltà delle forze militari, mentre ne Il
reich millenario (1935-1938) Hans Grundig offre al visitatore la sua visione ironica e profetica
del nuovo regime nazionalsocialista. Le ultime sale sono riservate ai pittori dell'ex repubblica
democratica.Il ministro statale Bernhard von Lindenhau (1779-1854) ha fatto molto per
questo museo di arte moderna, mettendo a disposizione gran parte del suo denaro anche per
l'acquisto di nuove opere
55
Gemäldegalerie Alte Meister (Galleria di pittura dei maestri antichi)
Semperbau, Theaterplatz 1, 01067 Dresden
Tel. +49 0351 49 14 622
Fax. +49 0351 49 14 616
Apertura da martedì a domenica dalle 10 alle 18.
La galleria di pittura dei maestri antichi è stata fondata nella prima metá del XVIIIesimo
secolo da Augusto il Forte e da suo figlio Augusto III. In meno di 60 anni comprarono una serie
di meravigliosi dipinti provenienti da ogni parte d'Europa e li aggiunsero alla Kunstkammer
("camera d'arte") fondata nel 1560. È una collezione nata per puro piacere personale e
soprattutto una delle poche a non essere una serie di bottini di guerra. Accanto a dipinti del
Rinascimento e del Barocco italiano di artisti come Raffaello, Giorgione, Tiziano, Correggio e
Guercino, si trovano dipinti olandesi e fiamminghi del XVIIesimo secolo di Rubens, Van Dyck,
Rembrandt, Vermeer e tanti altri. Non mancano comunque anche dipinti francesi, spagnoli e
naturalmente tedeschi. La Galleria Semper fu costruita tra 1848 e il 1856 da Gottfried Semper
e costituisce ancora oggi la dimora ideale per una prestigiosa collezione. Nel 1992 si sono
conclusi i restauri durati oltre 40 anni e i circa 760 dipinti vengono ammirati ogni anno da
circa
400000
visitatori.
Per facilitare la visita: i dipinti italiani sono appesi su pareti a sfondo rosso, quelli olandesi e
fiamminghi su sfondo verde, mentre quelli spagnoli e francesi su sfondo azzurro.
- PIANOTERRA
Sala 1: arazzi eseguiti su modello di canovacci di Raffaello
Sale 2-4: le vedute della cittá di Dresda e Pirna del Canaletto che lavoró alla corte di Augusto il
Forte
Sala 5-6: opere di Thiele e C.W.E.Dietrich, pittori nativi di Dresda
- PRIMO PIANO
Sale 101-102: opere di Silvestre e Canaletto
Sale 104-106 e 108-111: dipinti olandesi e fiamminghi dei secoli XVI e XVII
Sala 107: pittura olandese (Jan van Eyck) e tedesca
Sala 113-121: pittura italiana del '500 di Veronese, Tintoretto, Giorgione, Tiziano, Correggio,
Mantegna, Pinturicchio, Botticelli (sala 116) e soprattutto la Madonna sistina di Raffaello (sala 117)
- SECONDO PIANO
Sala 201: pittura a pastello (tra cui l'incantevole Cioccolataia di Liotard)
Sala 202: pittura francese del '700
Sale 203-207: pittura italiana del '700 (Tiepoldo e Crespi)
Sale 208-210: pittura spagnola
Sale 211-216: pittura tedesca del '600, '700 e accenni all'inizio dell'800.
56
57
VISITA AI CASTELLI DI KARLSTEJN,
KRIVOKLAT E KUTNA HORA
di Gianmaria “Jamma” Salvagno
IL CASTELLO DI KARLSTEJN
Con più di 300.000 visitatori all’anno, il castello di Karlstejn è
senza dubbio uno dei monumenti più famosi ed apprezzati della
Repubblica Ceca. Situato a 28 km a sud ovest di Praga, il castello è
completamente immerso nel verde del Parco naturale del Carso boemo e
sovrasta l’omonimo paesino che alla spettacolare fortezza deve la sua
notorietà.
Da quando la cortina di ferro è scomparsa, l’esplosione turistica ha
rapidamente modificato l’equilibrio del placido e minuscolo paese: oggi
non vi è un angolo della località ove non siano esposti souvenirs o non si
offrano stanze in affitto!
Anche questo castello nasce per iniziativa di Carlo IV di
Lussemburgo, nel 1348. La sua idea era di edificare una fortezza
inespugnabile a due passi dalla capitale, per custodire i gioielli della
corona. Pare che oltre a questa motivazione «ufficiale», vi fosse l’intento
da parte di Carlo di testimoniare al mondo intero la sua profonda
devozione religiosa: la roccaforte avrebbe dovuto infatti fungere da
58
inviolabile scrigno in cui custodire la sua straordinaria collezione di
reliquie del martirio di Cristo. Più che un castello, un vero e proprio
status symbol dunque, testimonianza del suo enorme potere temporale
(imperatore del Sacro Romano Impero) e religioso (cattolico fervente e
strenuo difensore della fede).
Frutto di uno schema costruttivo assai ardito ed originale per quei
tempi, il castello ha paternità assai incerta. Alcune fonti ne attribuiscono
la creazione a Matthias d’Arras, altre a Peter Parler (in sostanza, i
genitori della Cattedrale di S. Vito a Praga).
I tre edifici principali sono il Palazzo imperiale, La Grande Torre
(Velka vez o Hlavni vez) e la Torre di Maria (Marianska vez). All’interno
del Palazzo imperiale, dove Carlo dimorava, poco o nulla è rimasto della
Sala Lussemburghese, vera e propria sala di rappresentanza all’interno
della quale si svolgevano importanti incontri, grandi banchetti e
cerimonie varie. Fino al XVI secolo in questa sala era possibile ammirare
magnifici
ed
ampollosi
dipinti
raffiguranti
l’albero
genealogico
dell’imperatore, opere che scomparvero a causa di grandi lavori di
ricostruzione
e
ristrutturazione
ormai
necessari
per
Karlstejn
(imponenti quelli voluti nel 1587 da Rodolfo II e realizzati dall’architetto
Ulrico Aostalli).
All’interno della Grande Torre, la prima ad essere edificata, è la
Cappella della Santa Croce (Kaple svateho krize), luogo che ospitò le
insegne imperiali ed i gioielli della corona, trasferiti nel 1619 nel
Castello di Praga. Durante il regno di Carlo IV, il tesoro veniva portato a
Praga solo una volta all’anno, nella giornata dei sacramenti, e lì esposto.
La stupefacente Cappella, dove solo l’imperatore, l’arcivescovo ed i
principi elettori potevano entrare, è opera del pittore di Corte di Carlo, il
Maestro Theoderik: la realizzazione di un simile capolavoro valse
all’artista l’esonero a vita dal pagamento dei tributi!
Lungo tutto il perimetro vi è una fascia di migliaia di quarzi,
ametiste e diaspri incastonate nelle pareti, che creano un effetto ottico
sbalorditivo. Al di sopra di questa fascia vi sono 128 tavole dipinte,
raffiguranti gli apostoli, i santi e gli angeli. Sempre all’interno della
Cappella, sulla parete dell’altare, vi è un’altra sensazionale opera
59
realizzata dall’Italiano Tommaso da Modena: un trittico composto da
una Madonna con Bambino, San Venceslao e San Dalmazio.
è un vero peccato che questa cappella sia chiusa al pubblico:
questa forma precauzionale priva di fatto il visitatore del luogo
probabilmente più spettacolare ed interessante dell’intera fortezza.
La Torre di Maria, posta fra il Palazzo imperiale e la Grande
Torre, è unita a quest’ultima da un ponte in legno costruito durante i
lavori di restauro del 1887-89. In questa Torre, secondo alcuni vera
residenza dell’imperatore e luogo in cui egli amava rifugiarsi isolandosi
dal resto del mondo, è la chiesa della Vergine Maria, dalle pareti
riccamente decorate. Suggestive sono le cosiddette «scene delle reliquie»:
realizzate dal pittore Mikulas Wurmser, raffigurano Carlo IV mentre
riceve le sacre reliquie di Cristo dal Delfino di Francia (il futuro Carlo V)
e dal marchese di Mantova, per poi riporle nella Croce del Reliquiario.
All’interno di questa torre, al secondo piano, è la cappella privata
dell’imperatore, ossia la Cappella di S. Caterina (sulla parete laterale
dell’altare vi è una immagine della santa). Davvero notevoli gli affreschi
raffiguranti la Madonna in Trono e la Crocifissione, nonché le scene
raffiguranti la Vergine Maria con Carlo e sua moglie Anna.
Una curiosità: pare che l’accesso alle donne all’interno del castello
fosse severamente vietato, tanto che la storia dell’irruzione della moglie
del sovrano divenne una popolarissima commedia del XIX secolo.
Notizie utili: Per raggiungere Karlstejn da Praga, ci sono treni
quasi ogni ora in partenza dalla stazione Smichovske nadrazi. Ci
vogliono 35 minuti per arrivare a destinazione. Dalla stazione del paese
si raggiunge il centro abitato con una passeggiata di 10 minuti. Da qui
all’entrata del castello, ci vogliono altri 20 minuti, a piedi, di salita.
60
- IL CASTELLO DI KRIVOKLAT
Il castello di Krivoklát può essere annoverato tra i più antichi ed
importanti castelli dei principi e re cechi. La storia della sua costruzione
comincia nel dodicesimo secolo.
Durante il regno di Premysl Otakar II un grande, monumentale
castello reale fu costruito per essere ricostruito più tardi dal re Václav IV
ed addirittura più tardi fu allargato generosamente da re Vladislav di
Jagellon.
Il castello di Krivoklát fu danneggiato seriamente molte volte dal fuoco e
dalle fiamme. A causa di questi fatti sfortunati venne comunque ricostruito
più volte e sempre in tempi brevi e senza apportare sostanziali modifiche
alla struttura originaria. Il castello divenne con il passare dei secoli una
prigione temuta e la sua importanza affondò rapidamente. Prima durante
il periodo Romantico del diciannovesimo secolo (sotto il dominio della
famiglia Fürstenberg che lo ha posseduto il castello fino a 1929) il castello
fu ricostruito e salvato.
61
Il castello è composto da molte parti caratteristiche, tra cui quelle
più importanti sono una bella cappella, la Sala reale di Chivalric nella
quale si può ammirare un'esposizione di dipinti e sculture Gotiche.
Degna di nota sono anche la biblioteca del castello che contiene su
52.000 manoscritti, un museo ed una galleria di dipinti dei Fürstenberg
molto ben fornita.
All’interno del castello si può, inoltre, trovare una famosa prigione
in cui si può ammirare la camera della tortura, nella quale sono ancora
oggi presenti gli strumenti utilizzati per torturare i prigionieri.
Spicca tra gli altri una torre monumentale in cui è ancora oggi
presente una collezione di trofei di caccia e dalla quale si può godere una
splendida veduta di tutta la regione circostante. Non meno importante è
la torre Huderka, che spesso è sede di mostre temporanee. Da non
disdegnare, infine, è una piacevole passeggiata lungo le mura del
castello.
Tutto ciò fa del museo di Krivoklat un monumento culturale
nazionale.
IL CASTELLO DI KUTNA HORA
Accettate l’invito a Kutná Hora, città pittoresca distante 70 km
circa da Praga, la cui storia è inseparabilmente legata all’estrazione
62
dell’argento. Dopo che nella seconda metà del XIII secolo sono stati
scoperti i ricchi giacimenti d’argento, la città originariamente mineraria
fu velocemente trasformata in città regia che per la sua ricchezza ha
rivaleggiato con Praga nel settore economico, politico e culturale. Vi si
vedono le impronte dell’ex gloria ad ogni passo, il centro storico della
città è un gioiello architettonico di significato europeo che nel dicembre
del 1995 è stato iscritto (unitamente alla Chiesa di S. Barbara e la
Chiesa dell’ Assunzione a Sedlec) nella lista del patrimonio culturale
mondiale dell’ UNESCO.
L’anno 1300, in cui il re Venceslao II emanò il codice montanaro
Ius regale montanorum e realizzò la riforma monetaria, significò una
svolta nella storia di Kutná Hora. Nel castello reale, originariamente
adibito a deposito di minerali d’argento, furono concentrate le zecche
attuali di tutto il regno. La zecca centrale fu denominata Corte Italiana
secondo gli esperti italiani che furono alle basi della riforma monetaria.
La base della zecca furono la fucina e la sala di coniatura dove furono
coniati i grossi di Praga.
Grazie al restauro radicale, effettuato sotto il regno di Venceslao
IV a cavallo tra il XIV ed il XV secolo, la Corte Italiana fu trasformata in
una dignitosa residenza reale. Fu costruito il palazzo a due piani con le
sale di rappresentanza, la torre e la cappella sotto cui fu ubicato il tesoro
reale. La porta ferrata e l’avvertimento „Noli me tangere“ (Non toccarmi)
scolpito nella battentatura alla fine del XV secolo, rammentano che vi
furono depositate le verghe d’argento e anche i grossi di Praga, base del
potere economico e politico del sovrano di Boemia. Benché i grossi
abbiano l’attributo „di Praga“, sono stati strettamente legati a Kutná
Hora che fornï la materia prima e la base produttiva. Presso la Corte
Italiana viene presentata tutt’ oggi la coniatura dei grossi.
La guida dell’epoca dice: „La Corte Italiana è la più notabile, il
Castello è il più antico e la Santa Vergine Barbara è il più celebre
edificio di Kutná Hora ed il monumento architettonico più pregevole
della Boemia…“ I lavori edilizi furono avviati nel 1388 con la bottega di
Petr Parléø, la costruzione della chiesa monumentale fu ultimata nel
1905, dopo oltre 500 anni. Si tratta di un’ opera unica dell’architettura
63
tardo gotica e matura, tra gli architetti della chiesa ci furono molti
artisti famosi in Boemia ed in altri paesi europei.
Nelle strette vicinanze della chiesa si trova un edificio poco vistoso
– l’ex Cappella del Corpus Domini: la sua storia è strettamente unita al
destino della Chiesa di S. Barbara. Evidentemente è stata sempre
considerata parte integrante dell’area della chiesa che nel 1995 è stata
proclamata monumento culturale nazionale. Già nella metà degli anni
Ottanta del XIV secolo fu iniziata la costruzione della Cappella
mortuaria a due piani con l’Ossario, la parte superiore della cappella non
fu evidentemente mai costruita. La parte inferiore è conservata intatta,
tutt’ oggi, si tratta di un esempio unico del gotico maturo chiamato stile
bello. Il restauro molto costoso è stato ultimato nel 2000.
Lo sviluppo culturale della città fu influenzato dall’arrivo dei
gesuiti che si iscrissero notevolmente nella storia di Kutná Hora con la
costruzione di alcuni edifici monumentali: autore del Colleggio Gesuita
fu l’architetto Domenico Orsi, la costruzione fu realizzata nel periodo tra
il 1667 ed il 1703. L’intenzione degli architetti gesuiti di tracciare a
Kutná Hora „la via reale“ dalla Chiesa di S. Barbara alla Corte Italiana,
simile a quella che a Praga conduce dal Klementinum al Castello di
Praga, portò alla realizzazione della galleria di statue sul ponte davanti
al Colleggio Gesuita.
L’unica nuova costruzione sacrale barocca a Kutná Hora è la
Chiesa di S. Giovanni Nepomuceno che è stata resa accessibile nel 2000
dopo il restauro di molti anni. Dirimpetto alla chiesa troveremo la
Fontana di Pietra , il più bel monumento dell’architettura tardo gotica
del 1495. Originariamente la stazione di distribuzione dell’acquedotto
cittadino è opera di Matyáš Rejsek.
Non è possibile non accorgersi della Casa di Pietra – adesso la più
famosa casa di Kutná Hora che risale al periodo prima di Giovanni Hus.
Degno di nota è in particolare il frontone con la Madonna col Bambino al
centro e con Adam ed Eva sotto l’Albero della conoscenza sui lati.
La vicina Colonna della Peste, uno dei gioielli del barocco di Kutná
Hora, opera del gesuita Baugut, rammenta l’epidemia della peste nel
1713 che uccise oltre 6000 persone.
64
Non possiamo immaginare il panorama di Kutná Hora senza la
torre slanciata della Chiesa di San Giacomo, la cui costruzione fu
iniziata già intorno al 1330. Sull’ulteriore sviluppo dei dintorni di Kutná
Hora influï sostanzialmente la fondazione del convento cistercense a
Sedlec nel 1142, il primo convento di detto ordine nella Boemia. A
cavallo tra il XIII ed il XIV secolo i cistercensi iniziarono a costruire la
Chiesa dell’Assunzione, la prima costruzione cattedrale nella Boemia. Il
restauro in grande stile dell’area del convento fu realizzato alla fine del
XVII secolo quando vi operò l’eminente architetto del barocco ceco
Giovanni Santini. Fu restaurata anche la Cappella di Ognissanti con l’
Ossario in cui sono depositati i resti di oltre 40 mila persone.
L’epoca dei re di Kutná Hora è ormai passata, la gloria delle
miniere d’ argento di Kutná Hora si è estinta, i grossi d’ argento coniati
presso la Corte Italiana non tintinnano più. Ma la storia traspira da
tutte le case, le chiese, i vicoli sinuosi…
I servizi di guida Prùvodcovská služba Kutná Hora s. r. o. offre ai
gruppi e ai singoli visitatori le passeggiate in Kutná Hora per far
scoprire e conoscere loro la storia della città che fu chiamata tesoro e
gioiello del paese.
Probabilmente riusciremo a visitare solo Kutna Hora dato che i primi
due castelli non è sicura l’apertura nel mese di febbraio.
65
Previsioni del tempo: Farà bello x tutta la gita
di Daniele “Fade” Munarin
Anche in Repubblica Ceca le previsioni del Fabbro tanto care in passato in Grecia,
Spagna e Scozia.
CZECH REPUBLIC - PRAHA nei prossimi 5 giorni 22-26/02
Temp. Temp. Condizione
Max
min.
Mercoledi 1°
-1°
parzialmente nuvoloso con
raffiche di vento e possibili
nevicate
Giovedi
3°
2°
Rovesci a carattere
temporalesco
Venerdi
4°
1°
prevalentemente nuvoloso
con probabili piogge
Sabato
3°
-2°
prevalentemente nuvoloso con
locali nevicate
2°
sereno, a tratti nuvoloso con
tendenza al miglioramento dal
pomeriggio
Domenica 7°
10-Day Business Travel Forecast for
Prague, Czech Republic
66
Forecast Conditions
Precip.
Chance
High/Low °F
Tonight
Feb 15
Rain /
Snow
N/A/35°
90%
Thu
Feb 16
Light Rain
37°/34°
90%
Fri
Feb 17
Rain /
Snow
Showers
38°/34°
60%
Sat
Feb 18
AM Rain /
Snow
Showers
38°/32°
30%
Sun
Feb 19
Rain /
Snow
Showers
41°/32°
40%
Mon
Feb 20
Rain /
Snow
Showers
39°/32°
30%
Tue
Feb 21
Rain /
Snow
Showers
38°/29°
30%
Wed
Feb 22
Rain /
Snow
Showers
35°/29°
40%
Thu
Feb 23
Snow
Shower
34°/27°
60%
Fri
Feb 24
Scattered
Snow
Showers
35°/27°
30%
High not valid after 2pm
37°F
38°F
38°F
41°F
39°F
38°F
35°F
34°F
35°F
Last Updated Feb 15, 10:22 PM Local Time
- Per i pochi ignoranti che non lo sapessero 30°F
corrispondono a –1°C
O° F =
10°F =
20°F =
30°F =
40°F =
-18°C
-12°C
-7°C
-1°C
+4°C
67
Sommario:
Programma di viaggio……………………………………………………………pag. 1
Introduzione alla Repubblica Ceca…………………………………………….pag. 3
Ristoranti…………………………………………………………………………..pag 5
Il ponte Carlo………………………………………………………………………pag. 7
La torre del ponte della città vecchia…………………………………………..pag. 9
Piazza della città vecchia………………………………………………………...pag. 10
Municipio della città vecchia…………………………………………………….pag. 11
Cattedrale del Tyn………………………………………………………………...pag. 12
Chiesa di San Nicola……………………………………………………………...pag. 12
Porta delle Polveri…………………………………………………………………pag. 13
Sinagoghe……………………………………………………………………………pag 15
Il quartiere ebraico di Praga……………………………………………………..pag. 18
Il Castello di Praga………………………………………………………………..pag 24
Cattedrale di San Vito……………………………………………………………pag 26
Vicolo d’oro………………………………………………………………………….pag 28
Petrin Hill…………………………………………………………………………..pag. 31
Vyserhad……………………………………………………………………………pag. 34
Malastrana…………………………………………………………………………pag. 36
Museo Nazionale…………………………………………………………………..pag. 39
Gli Stadi cechi……………………………………………………………………..pag. 40
Theresienstadt…………………………………………………………………….pag. 44
Dresda………………………………………………………………………………pag. 47
I castelli della Boemia……………………………………………………………pag. 57
Le previsioni del tempo…………………………………………………………..pag. 65
68
69