MONGOL RALLY 2015 • La Magica Follia di Un Sorriso

Transcript

MONGOL RALLY 2015 • La Magica Follia di Un Sorriso
LA MAGICA FOLLIA DI UN SORRISO
Oltre 13.000 Km su di una Fiat 127 del 1978 a fin di bene!
Di che si tratta? Di un rally senza classifica, premi e nemmeno un
percorso prefissato. Anche la partenza è variabile, mentre di
prefissato ci sono il punto di arrivo e l’obbligo di raccogliere fondi
per beneficienza. Sembra una follia, invece è "la più grande
avventura del mondo" perché affrontata senza l’ausilio di
navigatori satellitari, autostrade e con auto che siano il più
inadeguate possibile allo scopo, e comunque con più di 10 anni e
meno di 1.000 cc di cilindrata. A questo si aggiunge che
l’organizzazione (The Adventurist) non fornisce alcun tipo di
assistenza tecnica, organizzativa o medica durante il percorso.
Ogni equipaggio è lasciato al proprio spirito di iniziativa, alla
propria fantasia e ad una grande dose di auto ironia.
Quando? Estate 2015.
Partenza prevista dalla Valtrompia – dove di preciso è ancora da
decidere – il 19 luglio e arrivo dopo 30/35 giorni a Ulaan Baatar
in Mongolia, e da lì a Ulan-Ude, nella Siberia Meridionale.
Perché? Per la «magica follia di un sorriso», lo slogan del Resto
del Maury, nota associazione triumplina che ci supporta
nell’organizzazione, che qui si declina nello spirito di avventura e
nell’intenzione di sensibilizzare il grande pubblico e raccogliere
fondi in favore dell’ABE. L’Associazione Bambino Emopatico,
che dal 1981 collabora con il Reparto di Onco-Ematologia
Pediatrica degli Spedali Civili di Brescia.
Come? Con una mitica Fiat 127 del 1978, attraversando i
Balcani per poi attraversare il Bosforo
Una 127? Si! L’auto per tutti! Chi non ne ha avuta una?
Disegnata dal bergamasco Pio Manzù (1939-1969) - compasso
d’oro (il primo della storia di Flos, nel 1979) - che non riuscirà
mai a vederla realizzata, è l’automobile italiana che forse ha
avuto più successo in assoluto.
Innovativa rispetto al passato, l’auto dell’anno 1972 è stata
anche più longeva della storia, prodotta dalla Fiat dal 1971 al
1987, ha continuato a vivere in Sud America per tutti gli anni
buona parte degli anni ’90!
Se non è questo un simbolo del genio e del design italiano!
Chi? Siamo Alessio e Manuel. Amici, rugbisti e sognatori:
• Alessio Ettori, 32 anni, di Villa Carcina. Alpino, impegnato
nel sociale e imprenditore attivo nella piccola azienda di
famiglia, la Ettori F.lli di San Vigilio.
• Emanuele Zobbio, 33 anni, di Concesio, ora a Gussago. Già
giornalista e blogger, uomo marketing per Serafino Zani a
Lumezzane.
…in molti ci hanno chiesto di venire, il
terzo membro dell’equipaggio sarà
scelto tra questi…
Chi ci sostiene? Chi fa da se fa per tre,
dicono. Per questo ci siamo messi in
testa che noi fino in fondo ci arriveremo.
Il rugby ci ha insegnato però che è solo
lottando uniti che si arriva alla meta,
per questo abbiamo bisogno del sostegno di tutti.
Il primo a tenderci la mano è stato Maurizio Camossi, il Maury,
un cuore enorme imprigionato nel corpo di un bimbo fin troppo
birichino, che ci ricorda che con i cuore si può andare
dappertutto. Altri amici ci stanno supportando nelle attività di
comunicazione e nell’organizzazione di eventi.
Ci serve uno sponsor? Si, grazie!
Con le attività che stiamo organizzando contiamo di raccogliere i
fondi da devolvere per la beneficienza, ma per il viaggio sarà
necessario tutto l’aiuto esterno possibile…
Gli eventi saranno molteplici, nei prossimi mesi soprattutto a
livello locale se ne parlerà molto e siamo certi di poter dare un
ottimo ritorno d’immagine per quelle realtà imprenditoriali che
vorranno sostenerci in tutto questo.
Come? Con eventi dal vivo, presenza sui media e sui social, col
passaparola, col merchandising….
Studieremo assieme il modo migliore, coinvolgendo in prima
persona chi vorrà darci il suo supporto.
Un’ultima cosa, e la strada? E’ lunga, più di 25.000 km tra andata
e ritorno. Il percorso in se è ancora da decidere, se Ucraina e
Russia ci regaleranno un po’ di tranquillità, ci piacerebbe visitare
Nikolajevka (che ormai non c’è più) e spingersi verso quello che
era il fronte del Don. Per poi dirigersi verso il Caucaso,
attraversare la Georgia, l’Azerbaijan e quindi il Mar Caspio, fino al
Turkmenistan.
Il piano B prevede invece di attraversare i Balcani fino ad arrivare
sul Bosforo, attraversare la Turchia e poi l’Armenia. Benché sia
difficile non lasciarsi affascinare dalla via della seta, che passa
per l’Iran prima di
prendere l’ancor più mitica
e folle Pamir Highway fino
a Samarcanda e oltre….
A zonzo tra le ex
repubbliche sovietiche, in
attesa di perdersi nella
steppa mongola, dove le
strade semplicemente non
ci sono!
Vuoi seguirci? E’ facile!
Blog: https://mongolrally2015.wordpress.org
Facebook:
https://www.facebook.com/themagicalmadnessofasmile
Twitter: coming soon
ci servirà per non far preoccupare troppo le nostre mamme…
Vuoi saperne di più? Chiamaci!
Alessio: +39.338.2379957
Manuel: +39.333.1874873