II - Liceo classico "Jacopo Stellini"

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II - Liceo classico "Jacopo Stellini"
LICEO GINNASIO “JACOPO STELLINI”
Piazza I Maggio, 26 - 33100 Udine Tel. 0432 – 504577
Fax. 0432 – 511490
Codice fiscale 80023240304
e-mail: [email protected] - Indirizzo Internet: www.stelliniudine.it - PEC: [email protected]
MODELLO DI PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PER COMPETENZE
ISTITUTO Liceo Classico J.Stellini - UD
ANNO SCOLASTICO 2014/2015
INDIRIZZO Tradizionale
CLASSE 2 SEZIONE C
DISCIPLINA Fisica
DOCENTE Marco Russo
QUADRO ORARIO (n. ore settimanali nella classe): 2
1. FINALITA’
La Matematica e la Fisica concorrono al raggiungimento delle competenze relative alla soluzione
di problemi, all’individuazione di relazioni e all’interpretazione delle informazioni, esse richiamano
puntualmente una serie di obiettivi di apprendimento specifici che, da sempre, caratterizzano
l’insegnamento della discipline scientifiche. In linea di massima, tutte le richieste poste agli studenti si
traducono in situazioni problematiche la cui soluzione, inevitabilmente, presuppone la capacità di
interpretare e rielaborare informazioni di vario genere.
La Matematica e la Fisica, infine, svolgono un ruolo insostituibile nel conseguimento della competenza
“imparare ad imparare”, considerata tra quelle fondamentali secondo la “Raccomandazione del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006”. La metodologia comunemente adottata
nell’insegnamento delle discipline scientifiche, infatti, è tradizionalmente tesa a scardinare e
scoraggiare gli apprendimenti mnemonici, incapaci per la loro rigidità e staticità di evolvere in
autentiche e significative competenze. Inoltre, una pratica didattica ormai consolidata, costituita dallo
svolgimento guidato e collaborativo di problemi, dalla correzione del lavoro domestico o degli esercizi
assegnati in occasione delle periodiche verifiche formali, consente quotidianamente allo studente di
valutare l’efficacia del proprio metodo di studio e di correggere conseguentemente le strategie di
apprendimento adottate.
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2. ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA
PROFILO GENERALE DELLA CLASSE
Una parte degli studenti ha dimostrato più che buone capacità e interesse verso la disciplina.
La maggior parte degli studenti dimostra una conoscenza più che sufficiente o discreta.
Singoli studenti dimostrano conoscenze mediocri.
Gli studenti conseguono complessivamente un profitto discreto.
FONTI DI RILEVAZIONE DEI DATI:
□ tecniche di osservazione: esercizi alla lavagna, correzione lavoro svolto a casa, cooperative learning.
□ colloqui con gli alunni
□ colloqui con le famiglie durante il ricevimento settimanale.
LIVELLI DI PROFITTO
DISCIPLINA
D’INSEGNAMENTO
Matematica
LIVELLO BASSO
(voti inferiori alla
sufficienza)
_______________________
N. Alunni 2/18
(%) 11
1° Livello
(ottimo)
Alunni N. 2
2° Livello
(buono)
Alunni N. 5
3° Livello
(discreto)
Alunni N. 5
4° Livello
(sufficiente)
Alunni N. 4
LIVELLO MEDIO
(voti 6-7)
LIVELLO ALTO
( voti 8-9-10)
___________________
N. Alunni 9/18
(%) 50
_________________
N. Alunni 7/18
(%) 39
5° Livello
(mediocre)
Alunni N. 2
6° Livello
(insufficiente)
Alunni N. 0
7° Livello
(grav.insufficiente)
Alunni N. 0
2
3. QUADRO DEGLI OBIETTIVI DI COMPETENZA
 ASSE CULTURALE DEI LINGUAGGI
 ASSE CULTURALE SCIENTIFICO TECNOLOGICO
Competenze disciplinari del Triennio
Obiettivi generali di competenza della disciplina
definiti all’interno dei Dipartimenti disciplinari
-
-
 ASSE CULTURALE MATEMATICO
Dinamica la quantità di moto, conservazione della
quantità di moto, urti, lavoro ed energia, energia
potenziale, conservazione dell’energia, l’interazione
gravitazionale).
Termodinamica. Concetto di temperatura e calore.
“Equivalenza” calore-lavoro. Le leggi dei gas.
Modello cinetico dei gas. Il primo principio della
termodinamica e cenni del secondo.
ARTICOLAZIONE DELLE COMPETENZE IN ABILITA’ E CONOSCENZE
Lo studio della Fisica negli ultimi tre anni di corso si inserisce nel quadro educativo generale,
inteso a promuovere le capacità di analisi, collegamento e valutazione critica. Si rivela inoltre prezioso
per sviluppare le facoltà di astrazione e di unificazione. La Fisica deve fornire strumenti concettuali
utili ad interpretare la natura, deve accrescere l'interesse per la scienza e presentarla come parte
integrante della cultura in generale. Insieme alla Matematica, la Fisica rappresenta il linguaggio con cui
indagare e comprendere i diversi aspetti oggettivi della realtà. È pertanto ovvio che essa contribuisca
alla formazione culturale dei giovani, anche di quelli che non intendono seguire studi scientifici. Le
finalità educative della disciplina individuate come maggiormente rilevanti risultano le seguenti:
-
Sviluppare le capacità logiche e critiche.
Raggiungere un corretto equilibrio tra ragionamento induttivo e deduttivo.
Far comprendere come sia necessario rivedere le proprie ipotesi ed opinioni in relazione alla realtà
sperimentale.
Promuovere l’uso di un linguaggio sobrio e rispettoso delle terminologie specifiche.
Abituare gli alunni a fornire argomentazioni oggettive per le proprie tesi.
Educare i giovani al rispetto per la ricerca scientifica, riconoscendone il valore pratico, culturale ed
estetico.
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4. CONTENUTI DEL PROGRAMMA
° Cenni.
Ripasso:
Forza gravitazionale.
Prima legge della dinamica.
Seconda legge della dinamica.
Terza legge della dinamica.
Dinamica.
Forza di attrito statico e dinamico.
Il lavoro.
Energia cinetica.
Energia potenziale gravitazionale.
Conservazione dell’energia meccanica.
Fluidi.
Densità.
Pressione.
Legge di Stevino.
Principio dei vasi comunicanti.
Principio di Pascal.
Principio di Archimede.
Termologia.
La temperatura.
Grandezza fisica e unità di misura. La temperatura assoluta e la scala Kelvin.
Il calore come trasferimento di energia.
Dilatazione termica lineare, areica, volumica.
Esercizi sulla dilatazione termica.
Capacità termica. Calore specifico.
Il Calorimetro.
Cambiamenti di fase. Il calore latente.
Esercizi sull’equilibrio termico.
Gas ideali. Leggi di Boyle.
Trasformazioni dei gas.
Equazione di stato dei gas perfetti.
Energia interna.
Propagazione del calore per conduzione, convezione e irraggiamento.
Trasformazioni isobare, isocore, isoterme.
Rappresentazione di grafici PV.
Esercizi sulle trasformazioni dei gas perfetti.
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Moduli
Dinamica
Unità didattiche
Principi della dinamica.
Fluidi
Legge di Stevino.
Principio dei vasi
comunicanti.
Principio di Pascal.
Principio di Archimede
Termologia
Temperatura
Calore
I cambiamenti di fase.
Legge dei gas perfetti.
Trasformazioni nei gas.
COMPETENZE
Utilizzare i principi della dinamica in esercizi e
problemi.
Utilizzare le corrette leggi fisiche in diversi contesti
problematici.
Utilizzare le corrette leggi fisiche in diversi contesti
problematici.
Risolvere trasformazioni cicliche evidenziando dati e
incognite
5. MODULI INTERIDISCIPLINARI
6. ATTIVITA’ SVOLTE DAGLI STUDENTI
 Esercizi e problemi alla lavagna dopo le spiegazioni o come correzione dei compiti domestici.
 Esercizi individuali.
7. METODOLOGIE
[] Lezione frontale;
[] Metodo scientifico;
[]Lezione dialogata;
[]Ricerca individuale e/o di gruppo;
8. MEZZI DIDATTICI
a) Testi adottati: Cutnell-Johnson – Fisica vol. 1 e 2 – Zanichelli
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9. MODALITA' DI VERIFICA DEL LIVELLO DI APPRENDIMENTO
TIPOLOGIA DI PROVE DI
VERIFICA
Prove scritte
Prove orali
[]
[]
[]
[]
Test;
Questionari (Prove strutturate)
Risoluzione di problemi ed esercizi;
Interrogazioni;
SCANSIONE TEMPORALE
N. verifiche sommative previste per quadrimestre
Scritte: Almeno 1 verifica scritta.
Orali: Almeno 1 verifica orale. Un numero maggiore di verifiche
è previsto per gli alunni con rendimento insufficiente.
(controllo impegno, metodo di studio e di
lavoro).
Pratiche: non previste.
MODALITÀ DI RECUPERO
MODALITÀ DI APPROFONDIMENTO

Recupero curriculare.
Per le ore di recupero, in coerenza con il POF,
si adopereranno le seguenti strategie e
metodologie didattiche:
[] Riproposizione dei contenuti in forma
diversificata;
[] Attività guidate a crescente livello di
difficoltà;
[] Esercitazioni per migliorare il metodo
di studio e di lavoro;

Esercizi facoltativi.
[] Rielaborazione e problematizzazione dei contenuti
[] Impulso allo spirito critico e alla creatività
[] Esercitazioni per affinare il metodo di studio e di lavoro
Attività previste per la valorizzazione delle eccellenze

Esposizione di argomenti ancora non trattati
10. CRITERI DI VALUTAZIONE
[]Valutazione trasparente e condivisa, sia nei fini che nelle procedure;
[]Valutazione come sistematica verifica dell'efficacia della programmazione per eventuali aggiustamenti di impostazione;
[]Valutazione come confronto tra risultati ottenuti e risultati attesi, tenendo conto della situazione di partenza (valutazione
sommativa).
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11. COMPETENZE TRASVERSALI DI CITTADINANZA
A) COMPETENZE DI CARATTERE METODOLOGICO E STRUMENTALE
Quale specifico contributo può offrire la disciplina per lo sviluppo delle competenze chiave di
cittadinanza, al termine del biennio. La Matematica e la Fisica concorrono, insieme alle altre
discipline, alla promozione delle competenze chiave di cittadinanza ed in particolare alle seguenti:
comunicare, risolvere problemi, individuare collegamenti e relazioni, acquisire e interpretare
l’informazione, imparare ad imparare.
B) COMPETENZE DI RELAZIONE E INTERAZIONE
Lo studio della Fisica negli ultimi tre anni di corso si inserisce nel quadro educativo generale,
inteso a promuovere le capacità di analisi, collegamento e valutazione critica. Si rivela inoltre prezioso
per sviluppare le facoltà di astrazione e di unificazione. La Fisica deve fornire strumenti concettuali
utili ad interpretare la natura, deve accrescere l'interesse per la scienza e presentarla come parte
integrante della cultura in generale. Insieme alla Matematica, la Fisica rappresenta il linguaggio con
cui indagare e comprendere i diversi aspetti oggettivi della realtà. È pertanto ovvio che essa
contribuisca alla formazione culturale dei giovani, anche di quelli che non intendono seguire studi
scientifici. Le finalità educative della disciplina individuate come maggiormente rilevanti risultano le
seguenti:
C) COMPETENZE LEGATE ALLO SVILUPPO DELLA PERSONA, NELLA
COSTRUZIONE DEL SÉ
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Sviluppare le capacità logiche e critiche.
Raggiungere un corretto equilibrio tra ragionamento induttivo e deduttivo.
Far comprendere come sia necessario rivedere le proprie ipotesi ed opinioni in relazione alla realtà
sperimentale.
Promuovere l’uso di un linguaggio sobrio e rispettoso delle terminologie specifiche.
Abituare gli alunni a fornire argomentazioni oggettive per le proprie tesi.
Educare i giovani al rispetto per la ricerca scientifica, riconoscendone il valore pratico, culturale
ed estetico.
Udine, 05/11/2014
Il Docente
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