La Sicilia - Le diverse esistenze vissute ai confini

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La Sicilia - Le diverse esistenze vissute ai confini
VENERDÌ 26 AGOSTO 2011
LA SICILIA
PALERMO .35
CULTURA & SOCIETÀ
PALERMO CLASSICA. Il noto pianista in concerto alla «Gam» con il maestro Claudio Onofrio Gallina
Paul Badura Skoda stasera esalta Mozart
IL NOTO PIANISTA PAUL BADURA SKODA QUESTA SERA IN CONCERTO ALLA «GAM»
Questa sera alle 21, la Gam (piazza Sant’Anna) ospiterà il
concerto del pianista Paul Badura Skoda, con la direzione
del M° Claudio Onofrio Gallina, quinto appuntamento di
Palermo Classica, il Festival Internazionale che propone l’esecuzione integrale dei concerti per pianoforte e orchestra
di Mozart, con l’accompagnamento della Mediterranea
Chamber Orchestra. Il programma prevede "Eine Kleine
Nachtmusik", serenata per archi in Sol Magg. K.525; concerto per pianoforte e orchestra n. 22 in Mib Magg. K.482;
sinfonia n.39 in Mib Magg. K. 543. Con Paul Badura Skoda
al piano e Claudio Onofrio Gallina direttore. Dopo il successo della settimana scorsa, torna Paul Badura-Skoda a Palermo Classica. Skoda é considerato uno dei più grandi pianisti del nostro tempo. Ovunque gli viene riconosciuta quella vena spontanea, creativa, spesso improvvisata, che rende irripetibili i suoi concerti. “Eine Kleine Nachtmusik”, ce-
lebre e popolare serenata per archi in Sol Magg. K.525, costituisce uno dei vertici assoluti della musica da camera di
tutti i tempi. Essa “con la sua diretta, affascinante fantasia
inventiva, dimostra l’aristocratica disinvoltura e la maestria
che Mozart poteva ormai conferire alla musica d’intrattenimento”. Il ventiduesimo concerto per pianoforte è stato
composto da Mozart a Vienna nel 1785: l’utilizzo del colore e dei timbri che si alternano e si susseguono costituiscono l’assoluto punto di forza del concerto. Nella Sinfonia n.39
Schwangesang KV 543 si avvicendano un adagio introduttivo e un allegro, fino ai toni intimi e alle atmosfere tempestose dell’andante. Si chiude con un minuetto.
Claudio Onofrio Gallina è nato a Palermo nel 1965. Fin da
giovanissimo ha intrapreso la carriera concertistica, distinguendosi in diversi concorsi nazionali ed internazionali. Dopo il conseguimento del diploma di pianoforte con il
massimo dei voti, ha seguito corsi di perfezionamento con
il M° Bruno Canino e la Sig.ra Vera Gornostaeva, (docente
del Conservatorio P.I. ?ajkovskij di Mosca) e successivamente con il m° Norino Buogo per il Pianoforte ed il M° Alessandro Pradella per la composizione e la direzione d’orchestra.
Alterna la sua attività concertistica sia come pianista solista che come direttore d’orchestra, esibendosi in diverse città italiane ed europee, per conto di enti musicali come Fondazione Teatro Massimo di Palermo, Teatro Bellini
di Catania, Festival internazionale di Ostatkof, San Pietroburgo e Mosca (Russia), Opera di Cluj (Romania), orchestra
sinfonica di Aguascalientes (Mexico). È’ stato ospite in veste di direttore d’orchestra nelle due ultime stagioni del
prestigioso "TaoArt" festival internazionale di Taormina
(Italy). E’ stato assistente del maestro Marco Balderi, con cui
ha approfondito il repertorio lirico del bel canto Italiano.
Palermo primo set di «Dinastie»
Il regista Angelo Rossetti ieri in città ha girato la prima puntata all’interno del Teatro Massimo
debutto fece ingaggiare da un suo dipendente una claque per applaudire caloroeri all’interno del Teatro Massimo samente la Cavalieri.
una truppe di Rai 5, guidata dal regiFranca Florio venne a conoscenza del
sta Angelo Rossetti, ha girato la pri- piano del marito e a sua volta incaricò un
ma puntata di "Dinastie", sulle fami- amico di pagare una nutrita piccionaia
glie che hanno lasciato un segno nella per fischiare la rivale in amore. Quando
storia d’Italia. E non potevano mancare arrivò la cascata di dissensi la bella Cavai Florio. L’episodio andrà in onda il 19 lieri sospese di cantare e si rifugiò nel
settembre alle ore 21. La nuova produ- suo camerino. L’impresario Laganà, amzione mette in risalto il rapporto dei Flo- ministratore di Don Ignazio, la raggiunrio con il teatro di piazza Verdi, la mae- se, cercò di convincerla a riprendere il
stosità di questo monumento.
suo posto sul palcoscenico. Disse: "State
Nelle riprese di ieri si è accennato al- cantando benissimo. I palermitani fanno
l’inaugurazione del 16 maggio 1897 con come gli americani: applaudono con i fiil nuovo tempio della lirica stracolmo in schi".
ogni ordine di posti. Aristocratici e nuoMa quella non ne volle più sentire di
vi ricchi accompagnati
rientrare sulla scena.
da mogli in toilettes sfarpartì rifuMesso in risalto il L’indomani
zose. Le famiglie più angiandosi a Settignano,
tiche della città erano ar- rapporto dei Florio una villa regalatagli da
roccate in palchi privileFlorio. Nella Palermo
con il teatro di
giati. Brillavano gioielli
mondana il pettegolezsgargianti. I diamanti dal piazza Verdi. Nelle zo sulla serata diventò
taglio moderno emanal’argomento del giorno.
riprese si è
vano una luce accecante.
Franca, agli amici più inC’era un intreccio di bitimi, confidò: "Se mio
accennato
nocoli di madreperla e
mi fa qualche
all’inaugurazione marito
scambi di sorrisi. Gli octorto mentre si trova
chi di uomini erano tutti del 16 maggio 1897 fuori Palermo, pazienza;
puntati su Donna Franca,
non glielo posso impela "regina" di Palermo, con il nuovo tempio dire. Ma non tollero che
moglie del potente imla Cavalieri debba pordella lirica
prenditore palermitano
tarla nella nostra città
stracolmo in ogni per ricevere applausi atIgnazio Florio. Era bellissima, con pelle che dava
traverso una claque.
ordine di posti
sul rosa; indossava un
Questo è troppo".
abito di seta azzurro chiaro e stola di ziNel 1907 i parigini bocciarono le opebellino. Come gioielli Donna Franca in- re di Wagner come "Walkiria", "Sigfridossava vistosi pendenti in brillanti, in do", "Tristano e Isotta", "Parsifal". Ignazio
sintonia col collier. Il sorriso i questa "re- e Franca, invece, ci credettero e Palermo
gina" ricordava le vergini del Guidi.
tributo grandi applausi. Il legame tra
I Florio erano "re" senza corona. Il lo- Wagner e la città era forte.
ro salotto era aperto al poeta Gabriele
Nella storia del Teatro Massimo legaD’Annunzio, all’attrice Eleonora Duse.
ta ai Florio c’è la proiezioni di due film. Il
Il 14 marzo 1901 giunse a Palermo Li- 31 dicembre 1913 venne proiettato "Il
na Cavalieri per interpretare al Massimo ballo Excelsior", che creò aspre polemiil ruolo di Mimì nella Bohéme di Giaco- che tra i consiglieri comunali e i melomo Puccini. Ciociara, con occhi grandi e mani. I Florio furono aperti alle innovaneri, le guance rosee, il corpo slanciato, zioni e quel film ebbe un notevole sucera considerata tra le donne più belle del cesso e si replicò fino all’Epifania. Poi fu
mondo. Passò per una divoratrice di na- la volta di "Cabiria", il colossal del cinebabbi e teste coronate. Anche Ignazio ma muto con soggetto di Gabriele D’AnFlorio s’innamorò della cantante. I melo- nunzio e musiche di Ildebrando Pizzetti.
mani palermitani erano esigenti, sopratI Florio furono impresari del Teatro
tutto i loggionisti. Così Ignazio la sera del Massimo fino al 1926.
VINCENZO PRESTIGIACOMO
I
IL REGISTA ANGELO ROSSETTI IERI HA GIRATO A PALERMO LA PRIMA PUNTATA DI «DINASTIE»
IL KAISER GUGLIELMO CON FRANCA FLORIO A PALERMO NELL’APRILE DEL 1904
IL LIBRO
L’ambientalismo visto da vicino da Balistreri
Bagheria. Trent’anni e oltre di ambientalismo
alternativo è il tema di un volume curato dal
professore Umberto Balistreri, presidente
nazionale dei Gre (Gruppi Ricerca Ecologica.
"Per una storia dell’ambientalismo" è appunto il
titolo della pubblicazione, edita dall’Isspe (Istituto
Siciliano Studi Politici ed Economici), in cui sono
diligentemente messe insieme notizie,
testimonianze e documenti, moltissimi fotografici,
relativi ai Gre e alla loro attività, a cominciare da
quell’8 maggio 1978 in cui furono fondati.
Fra le tappe del cammino dei Gre nel tormentato e
degradato territorio nazionale sono segnalate le
battaglie sostenute per il disinquinamento di fiumi
e il risanamento dell’ambiente; le campagne
contro la vivisezione; le iniziative contro lo stato di
abbandono dei parchi; le raccolte di firme e le
proposte di legge contro l’inquinamento acustico,
l’invasione della plastica, le piogge acide; le
denunce della precaria situazione degli animali,
della mancata protezione delle specie protette.
Tutto questo e molto altro, fra cui le tantissime
manifestazioni, i raduni nazionali, i convegni, le
tavole rotonde, gli incontri, i progetti è
sapientemente documentato e illustrato
nell’opera di Umberto Balistreri.
Bravo l’autore nel dare lustro al ruolo di primaria
importanza svolto dall’associazione nel variegato
mondo dell’ambientalismo italiano. Notevoli
l’entusiasmo e la convinta determinazione a
proseguire sulla strada intrapresa, a migliorare, a
intensificare ulteriormente la lotta contro tutti i
mali che inquinano l’uomo e il pianeta.
Un riferimento non poteva mancare alle due
riserve naturali del Palermitano, Grotta della
Molara e Grotta dei Puntali, che recentemente
sono state affidate in gestione ai Gre.
Si tratta di due importantissime risorse naturali
che i Gre sono stati chiamati a conservare: una
conservazione che non è, come scrive Balistreri,
una "mummificazione della natura", bensì "un
laboratorio di progettualità ecologica" perché è
giusto che di un parco si faccia un uso umano e
dinamico.
Le diverse esistenze vissute ai confini
LA MOSTRA. Nella chiesa di San Mattia ai Crociferi collettiva di 14 artisti svizzeri e siciliani
Cosa hanno in comune un ticinese, un
cantone ed un siciliano? Apparentemente niente ma vi è alla base una storia comune di due paesi: quello svizzero e
quello Italiano e della nostra terra di Sicilia che può essere raccontata oltre che
dai libri anche tramite opere di conosciuti artisti svizzeri e siciliani che oggi insieme si trovano ad esporre i propri lavori a
Palermo, in via Torremuzza, nella Chiesa
di San Mattia ai Crociferi.
La Mostra dal titolo:"Wunsch/Ordnung Desiderio/Ordine" visitabile fino
all’11 settembre, è una collettiva di 14 artisti che racconta di entrambi i luoghi, di
esistenze vissute ai confini, dove ci si accorge del diverso che si fa diventare "proprio"; di luoghi rappresentati non come
terre antitetiche ma come una parte dei
medesimi e non la parte contraria. É una
collettiva curata da Francesco Pantaleone, da Cècile Kummel e Andrea Roca.
L’evento è stato realizzato su due tappe;
la prima tappa è stata Basilea, la seconda
è proprio Palermo. L’esposizione così
strutturata è nata dal desiderio di raccontare di queste due isole: la Sicilia circondata dal mare, la Svizzera circondata
dall’Europa. Cècile Kummel (una delle
curatrici della mostra) conoscitrice di
Palermo ha voluto soffermarsi sui punti
di contatto di queste realtà. Si pensi agli
scultori del ’500 siciliano, ai Gagini che
venivano appunto dai cantoni svizzeri; o
ai pasticceri del ’900, vedi i Caflish, che
avevano origini svizzere. I temi trattati
sono due: da un lato l’ordine, la precisione, quello che caratterizza appunto gli
svizzeri, non per caso si usa dire "come
un orologio svizzero", dall’altro, invece,
viene affrontato il tema del desiderio.
Ed ecco che il paradigma del disordine, il
tema di arrangiarsi, utilizzato spesso dai
siciliani, diviene qui una eccezione positiva legata al senso del desiderio.
A rappresentare in maniera bizzarra la
"sicilianità" ci sono le opere di Stefania
Galegati Shines che per rendere i pannelli della mostra stabili ha utilizzato delle
grandi angurie. Interessante ancora l’arte di Costa Vece che espone una tenda
costruita con delle bandiere di alcuni
stati politicamente caldi come la Cina,
l’Algeria, per soffermarsi su aspetti socia-
li e politici. Questa opera è stata esposta
anche al kult Museum di Zurigo . Questa
mostra - spiega Francesco Pantaleone - è
il frutto di due realtà culturali forti e la
presenza all’inaugurazione del direttore
di cultura svizzera di Roma Christoph
Riedweg ne è testimone. Per Palermo è
uno spazio dove vi si può avvicendare e
confrontare in questo momento di assoluto fermo culturale".
Ecco che l’occhio di un artista che legge la città, gli scorci di palazzi catturati
dalla macchina fotografica diventa non
soltanto una "curiosità" per lo spettatore ma un vero bagaglio culturale. Questo
ed altro raccontano le opere in mostra
senza distinzione di nazionalità.
ANNALISA MARTORANA
LA MOSTRA COLLETTIVA NELLA CHIESA DI SAN MATTIA AI CROCIFERI
GIUSEPPE FUMIA