Come sostituire l`AVS facoltativa che è stata

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Come sostituire l`AVS facoltativa che è stata
Anno 38 / N. 6 giugno 2007
Mensile degli Svizzeri in Italia con comunicazioni ufficiali delle Autorità svizzere e informazioni del Segretariato degli Svizzeri all’estero Internet: http://www.gazzettasvizzera.it
«In caso di mancato recapito inviare all’ufficio di
CMP Roserio - Milano per la restituzione al mittente
che si impegna a pagare il diritto fisso dovuto»
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Assicurazioni sociali
Presenze svizzere in Veneto
Assemblea a Varese
«Primo piano»
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Precisazione sull’agente
promotore finanziario
Bologna e Firenze
sul tema dell’acqua
La battaglia
per il Centro Svizzero
L’Operazione Sunrise
a Voghera
Un bell’incontro allietato dalla visita di magnifici paesaggi e di opere gigantesche in Sicilia
«Come sostituire l’AVS facoltativa che è stata soppressa?»
tema del Congresso del Collegamento svizzero a Trapani
L’Hotel Baia dei Mulini a Trapani ha ospitato il 69esimo Congresso del Collegamento Svizzero in Italia. I lavori del sabato pomeriggio sono stati seguiti da quasi duecento persone interessate all’argomento
principale del Congresso. Si trattava infatti
di proporre un esame delle possibilità di
sostituire l’AVS facoltativa che, come noto, dal 1. aprile 2001 ha subito diversi
cambiamenti. Un secondo argomento proposto al Congresso era una digressione
storico-naturalistica sulla Sicilia.
Ha aperto il Congresso il presidente Robert Engeler, salutando i presenti, accompagnato dalla presidente del Circolo
ospitante Ruth Von Gunten.
L’AVS facoltativa
Robert Engeler si è in particolare occupato di spiegare che cosa rimane dei contributi AVS versati finora, chi dovrebbe
assicurarsi ora e in che modo. Engeler ha
dapprima spiegato che cosa è cambiato
dal 1. aprile 2001. In particolare non è
più possibile iscriversi all’AVS facoltativa
(riservata come noto agli Svizzeri residenti
all’estero) nei paesi che fanno parte della
CE. Chi è già iscritto poteva in ogni caso
contribuire fino al 31 marzo 2007. Chi aveva compiuto 50 anni entro il 31.3.2001
può continuare a contribuire fino all’età del
pensionamento.
L’argomento ha ovviamente suscitato
parecchie domande volte a sapere l’ammontare minimo e massimo dell’AVS, dove
rimangono i premi versati, come si possono trasferire in Italia, a quali tasse sono
soggetti, quali deduzioni sono consentite
e a chi rivolgersi in Italia. Di questi argomenti, ai quali Engeler ha dato una risposta sintetica, si parla spesso e si parlerà
ancora nella rubrica “Assicurazioni sociali”
della Gazzetta Svizzera.
Le proposte Soliswiss
La signora Florangela Marasciulo ha presentato nei dettagli le proposte di Soliswiss
per sostituire l’AVS. La relatrice ha iniziato
con una panoramica dei regimi previdenziali in Svizzera e in Italia, citando poi le proposte di Soliswiss, con partenariato svizzero,
sia nel settore bancario, sia nel settore assicurativo, oppure con partenariato italiano
tramite un Fondo pensione aperto.
La relatrice ha poi presentato l’attività di
Soliswiss, che è diventata una società anonima, filiale del Fondo di solidarietà per gli
Svizzeri all’estero, che si occupa di inter-
lavorarono in Sicilia si incontrano spesso
opere dei Gagini da Bissone, provenienti
quindi nel Cinquecento da quello che sarà
il canton Ticino.
L’oratore si è soffermato anche sulla divisione, constatabile in parte ancora oggi,
della Sicilia orientale da quella occidentale, dominate dagli influssi l’una da Siracusa
e l’altra da Cartagine. Soltanto l’occupazione romana riuscì a riunificare le due Sicilie.
Le molte illustrazioni presentate dall’oratore hanno reso oltremodo interessante
questa esposizione.
Il presidente Robert Engeler, con la presidente del Circolo Svizzero di Palermo e
Sicilia Occidentale Ruth Von Gunten, aprono i lavori del Congresso. A sinistra la
seconda relatrice sul tema congressuale, Florangela Marasciulo di Soliswiss.
Un folto gruppo di partecipanti segue i lavori con molta attenzione.
mediazione sia assicurativa, sia bancaria.
Scopo della sua attività è quello di offrire
sicurezza, flessibilità, strategie dinamiche,
di ricercare vantaggi fiscali, successoriali
e in caso di fallimento. Il Consiglio federale
approva le decisioni dell’assemblea generale e delega due rappresentanti nel comitato
con diritto di veto all’interno dell’Ufficio.
Delle presentazioni di Robert Engeler e della
signara Marasciulo riferiremo ampiamente
nel numero di luglio di «Gazzetta Svizzera».
Il gruppo degli escursionisti è molto interessato alla visita del Tenpio di Segesta.
Storia della Sicilia in immagini
La seconda parte del Congresso è stata
dedicata a una brillante esposizione tenuta
dall’archeologo Pierfrancesco Vecchio,
che ha sostituito il fotografo G. Mineo, basandosi sulle sue fotografie per presentare
la storia antichissima della Sicilia, a partire
dai primi naviganti che ne raggiungessero
le coste, già tra il decimo e l’ottavo secolo
avanti Cristo. Sono state trovate grandi anfore trasportate da queste navi. Le prime
notizie scritte sulla Sicilia vanno attribuite
ad Omero che descrisse i viaggi di Ulisse.
È qui che l’eroe greco incontrò i Ciclopi per
cui descrive la Sicilia come un luogo inospitale, popolato da gente violenta e senza
leggi, che però diventa un luogo meraviglioso, dove tutto spunta senza arare, né
seminare, e tutto nasce grazie alla pioggia
che Zeus le regala. La Sicilia diventa quindi
anche un luogo da conquistare in modo abbastanza facile.
Da qui il succedersi di molte colonizzazioni,
a cominciare dai Greci che sostituiscono gli
Elemi e si accordano con i Fenici, ma poi si
combattono anche fra di loro, come testimonia la distruzione di Mozia da parte dei
Greci e di Siracusa. Durante tutte le epoche
storiche, si succedettero parecchie popolazioni, dai Cartaginesi ai Normanni, agli Arabi, agli Spagnoli, che la ritennero un importante granaio e quindi fonte di ricchezza.
Ma anche più tardi la Sicilia attirò sempre
grandi viaggiatori, che si meravigliarono di
questo accavallarsi di civiltà, di cui restano
moltissime testimonianze. Tra gli artisti che
Il banchetto
Come vuole la tradizione i partecipanti si
sono poi ritrovati la sera per l’aperitivo e il
banchetto nel ristorante dell’albergo. Ospiti d’onore della serata erano il prefetto e
il questore di Trapani, oltre all’ambasciatore di Svizzera a Roma Bruno Spinner. Il
prefetto di Trapani si è rivolto agli Svizzeri
ricordando i numerosi rapporti fra la Svizzera e la Sicilia, ricordando anche che il
colore rosso delle camicie dei Mille, con i
quali Garibaldi sbarcò a Marsala per avviare la liberazione dell’Italia dai Borboni, era
dovuto alla confezione fatta da una ditta di
famiglia svizzera di Napoli. Il prefetto ha
anche ricordato l’emigrazione svizzera, in
particolare dei pasticcieri, nonché la susseguente emigrazione dei Siciliani verso
la Svizzera, soprattutto dopo la seconda
guerra mondiale.
L’ambasciatore Bruno Spinner ha ringraziato gli organizzatori del Congresso e
anche tutti colo che contribuiscono a dar
maggior risalto alla Svizzera in Italia. Ha
citato alcuni cambiamenti della rete consolare, ricordando in particolare la conferenza consolare che quest’anno è stata
dedicata alla gestione delle crisi. Si è poi
diffuso brevemente sui rapporti fra Svizzera e Italia, ritenendoli buoni e in costante
progresso nei settori che concernono la
libera circolazione delle persone.
Al termine anche il presidente dell’Organizzazione degli Svizzeri all’estero Georg
Stucky si è rivolto ai presenti ricordando
loro l’importanza delle elezioni federali che
avranno luogo il prossimo autunno e per
Grande successo della vendita dei foulards previsti per il Congresso.
le quali è importante sottolineare anche la
presenza degli Svizzeri all’estero. Ha quindi invitato al Congresso degli Svizzeri all’estero di Ginevra che si terrà dal 17 al 19
agosto con il motto “Solidali e impegnati:
gli Svizzeri e l’azione umanitaria”.
Segesta e Erice
Come di solito l’incontro si è concluso la
domenica mattina con due interessanti
escursioni: dapprima al tempio greco di
Segesta e in seguito al villaggio fortificato
medievale di Erice. Il pranzo in comune ha
degnamente chiuso la manifestazione, al termine della quale sono stati espressi sentiti
ringraziamenti al Circolo svizzero di Palermo
e Sicilia occidentale, in particolare alla sua
presidente Ruth Von Gunten, per il grande
impegno profuso e per la perfetta riuscita
dell’incontro, invitando tutti a ritrovarsi l’anno
prossimo al congresso previsto a Milano.
i.b.
Ricordiamo che le foto del Congresso potranno essere scaricate, a partire dal mese
di giugno, dal sito www.societasvizzera.it
Calmy-Rey la vuole, ma i responsabili l’hanno annullata
È in pericolo la Festa
del 1º agosto al Rütli
Le speculazioni sulla Festa nazionale del
primo agosto al Rütli sono finite. La Commissione responsabile delle celebrazioni
sul praticello urano ha definitivamente
deciso che quest'anno non vi sarà alcuna cerimonia per il Natale della patria. La
presidente della Confederazione Micheline
Calmy-Rey intende comunque recarsi sul
posto. Secondo la Commissione ci sono
troppi ostacoli da sormontare. Anche Lucerna ha annunciato che non permetterà
l'accesso sul suo territorio ai battelli per
il trasporto dei visitatori al praticello. Le
condizioni poste dal Cantone e dalla Città
non sono infatti soddisfatte.
Brunnen, Fluelen e i cantoni di Svitto, Uri e
Nidvaldo avevano negato negli scorsi mesi
le proprie vie d'accesso pur auspicando il
regolare svolgimento della festa nazionale.
II portavoce della Commissione ha comunque detto che l’anno prossimo si spera di
organizzare di nuovo una cerimonia sul
Rütli. L’annullamento della manifestazione
non risolve però tutti i problemi. I neonazisti (che avevano promesso manifestazioni
contro le autorità federali) hanno infatti già
annunciato che intendono recarsi in loco
ad ogni costo. Nel frattempo, la Presidente del Nazionale Christine Egerszegi ha
deplorato che la Commissione si sia vista
costretta ad annullare la festa nazionale
sul praticello, essenzialmente per motivi
di sicurezza. La prima cittadina del Paese
aveva previsto di recarvisi e di prendere
la parola a fianco di Micheline Calmy-Rey,
presidente della Confederazione.
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N. 6 giugno 2007
Non è necessario continuare a versare contributi a una cassa malati svizzera
/AI
AVS zioni
cura
Assi ciali
so
bert
di Ro r
le
Enge
Ancora sui contributi sanitari non dovuti
dai pensionati svizzeri
Sehr geehrter Herr Engeler
An allererster Stelle möchte ich Ihnen
für diesen überaus wertvollen Beitrag
danken. Für mich beinhaltet er Freude
und Frust im selben Masse. Grund:
Ich bin IV-Bezüger, bezahle aber seit
mehreren Jahren fleissig die Beiträge
zugunsten der Mutua an eine Schweizer Krankenkasse. Dies auf damaliges
Geheiss der Polizia di Stato, welche mir
(und meiner Frau) nur aufgrund dieses
Nachweises die Aufenthaltsbewilligung
erneuerte. Ebenso fleissig trug ich die
Deckungsgarantie zur lokalen ASL, in
meinem Fall L.
Eines Tages im vergangenen Jahr sagte uns die Verantwortliche Signora C.,
dass sich etwas geändert hätte, sie
würde sich informieren.
Heute nun brachte ich Ihr die Kopie des
Artikels. Sie konnte die Aussagen nur
bestätigen und empfahl uns, sofort die
Zahlungen an die Schweizer Krankenkasse einzustellen. Wir hätten beide, also
auch meine Frau, die volle medizinische
Assistenz wie italienische Staatsbürger,
und zwar kostenlos. Darüber hinaus
wies sie darauf hin, dass die Schweize-
rische Krankenkasse wohl nie zur Kasse
gebeten worden war. Diese Vermutung
wird mir noch bestätigt durch die Tatsache, dass alle Bestätigungen der KK
noch in der persönlichen Aktenmappe
lagen (!!!). Wenn ich so über den Daumen mal nachrechne, komme ich auf
den runden Betrag von CHF 35’000!
Ich werde mich an die Krankenkasse
wenden und nachfragen, ob ihrerseits
Zahlungen an den Italienischen Staat
geleistet wurden. Meiner Meinung nach
sollte die Sache genau geprüft werden.
Möglicherweise sind noch sehr viele
weitere Personen betroffen. In diesem
Falle empfiehlt sich wohl ein organisierter Auftritt.
Wir erhalten in den nächsten Tagen die
Tessera Europea zugestellt. Genau so,
wie das in der Gazzetta beschrieben ist.
Halleluja!!
Nochmals ganz herzlichen Dank für die
wichtigen Infos und tanti cari saluti.
U.S.
Antwort
Lieber Leser
Es hat mich gefreut, dass die Gazzetta
PER RAGAZZI E RAGAZZE DAI 16 AI 25 ANNI
WORKSHOP 2007
SOLIDALI E IMPEGNATI: Una settimana di informazioni, visite
ed incontri presso università, sedi di organizzazioni umanitarie
come «Terre des hommes», «Medici senza frontiere»,
«Croce Rossa Internazionale»
abbinato al Congresso degli Svizzeri all’Estero sul tema «Solidali e
impegnati: g li Svizzeri nell’azione umanitaria»
Anche quest'anno, il Collegamento Svizzero in Italia offre a tre ragazzi la quota d'iscrizione al Workshop 2007 e al Congresso degli
Svizzeri all’Estero a Ginevra:
• una settimana ospite in una famiglia
• informazioni sul tema : “Solidali e impegnati: gli Svizzeri nell’azione umanitaria”
• visite di università e scuole superiori, incontri con studenti universitari, informazioni
e discussione sulle possibilità di una formazione professionale
• visite alle sedi di delle organizzazioni umanitarie come “Terre des hommes” – “Medici senza frontiere” – “Croce Rossa Internazionale”
• incontro con il Presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey
• Partecipazione al Congresso degli Svizzeri all’estero a Ginevra
Partecipate: è un’occasione unica per farsi un quadro completo delle possibilità di
formazione in Svizzera e per conoscere le organizzazioni umanitarie.
Assieme ad altri giovani svizzeri di altri paesi europei che partecipano per lo stesso
motivo vi farete un'idea per il vostro futuro.
Luogo:
Data:
Età:
Alloggio:
Organizzazione:
Ihnen einen Dienst erweisen konnte.
Den Dank allerdings muss ich an einen in der Provinz Como wohnhaften
Schweizer Pensionierten weiter leiten,
der sich sehr aktiv um die Belange
der Krankenkasse der Italienschweizer
kümmert, und an die Auslandschweizer-Organisation in Bern, welche diese
Frage dieses Mitbürgers beim Ministero
della Salute klären liess.
Ob Italien jemals die Rückerstattung
Ihrer Behandlungen verlangte oder nicht, würde ich meines Erachtens den
zuständigen italienischen Behörden
überlassen. Ich persönlich jedenfalls
komme kaum mehr nach, den Schweizer Bürgern in Italien die notwendigen
Informationen zu lassen. Aus andern
Fällen weiss ich, dass Italien sehr wohl
die entstandenen Kosten von der dafür
zuständigen Lamal in Solothurn zurück
verlangte.
Ich wünsche Ihnen weiterhin alles Gute
und grüsse Sie freundlich.
Robert Engeler
Ginevra
12 agosto – 19 agosto 2007
16 – 25 anni
Famiglie ospitanti e ostello della gioventù a Ginevra
ASO/OSE (Organizzazione degli Svizzeri all'Estero) Berna
ll Collegamento Svizzero in Italia e l’associazione Gaz zzera, in collaborazione con
l’Organizzazione degli Svizzeri all’Estero (OSE) offrono la quota d’iscrizione (CHF
620.00) per il Workshop e la partecipazione al Congresso degli Svizzeri all’estero di
Ginevra a tre giovani da 16 a 25 anni, cittadini svizzeri, residenti in Italia. I vincitori del
concorso saranno estratti a sorte tra i giovani che si iscriveranno entro il 22 Giugno
2007. Restano a carico dei vincitori le spese di viaggio fino a Ginevra.
I vincitori saranno avvisati entro il 25 giugno 2007. E’ escluso il ricorso.
Spedite entro il 22 Giugno 2007 la scheda s’adesione a:
Irène Beutler-Fauguel – S:S. 321 sud, 49 – 53040 CETONA (SI)
Tel./Fax 0578 238647 – 333 9788847
E-mail: [email protected]
Vorrei partecipare al Workshop 2007
✂
Risposta
Gentile lettore,
La ringrazio della Sua lettera.
I contributi AVS devono corrispondere al
reddito di lavoro oppure al patrimonio, non
possono quindi essere variati secondo
volontà; aumentano con l’incremento del
reddito rispettivamente con un sensibile
aumento del patrimonio.
L’AVS è un’assicurazione con una forte
componente sociale: un minimo relativamente alto rispetto ai contributi modesti,
e un massimo relativamente basso. Se
Lei avesse sempre pagato dei contributi
vicini al minimo, come lo fa attualmente,
l’aumento dei contributi per pochi anni
probabilmente non migliorerebbe la Sua
futura rendita.
Spero aver risposto alla Sua domanda e
Le porgo i miei migliori saluti.
Robert Engele
Auto svizzera
sequestrata
in dogana
Assemblea generale CCSI
ospite Stephane Lissner
Le dogane italiane hanno ripreso a sequestrare autovetture con targe svizzere, ma guidate da cittadini italiani o con
doppia nazionalità. Attenzione quindi a
chi guida quando si passa la frontiera
italiana. Lo testimonia anche lettera inviata al Corriere del Ticino.
Antonio Laghi Trasporti scrive un articolo sulla disavventura avuta pochi giorni fa a Ponte
Chiasso. Il giorno 26, aprile è capitata una
storia simile a un amico di mio figlio, cittadino svizzero, domiciliato in Italia. L'amico
è stato pregato da parte di mio figlio, che
per ragioni di lavoro si trovava a Londra, di
portare la sua autovettura (immatricolata in
Svizzera) dal suo posteggio all’aeroporto di
Orio al Serio a un garage a Agno per la riparazione di una parte meccanica. Mio figlio ha
debitamente autorizzato l’amico con una dichiarazione firmata di usare la macchina per
portarla in Svizzera. Alla dogana italiana di
Chiasso Strada la macchina è stata fermata
ed i documenti controllati. Immediatamente,
senza dare tempo alla persona alla guida di
spiegare i fatti, questi veniva fatto scendere
e portato nei locali doganali perla stesura
di un verbale di sequestro della macchina! Il
giovane veniva trattato come un delinquente, impedendogli quasi di avvisarmi telefonicamente dell'accaduto. Ho preso contatto
con l'ufficio legale del TCS il quale mi ha confermato che un tale procedimento da parte
della Dogana - che per il dissequestro della
macchina chiedeva il pagamento del suo valore - sarebbe assurdo. Comunque, il verbale
di sequestro era ormai scritto, la macchina
ferma in Dogana, e solo dopo alcuni giorni e
dopo l'avvenuto pagamento di Euro 1’500,
e una multa di Euro 300, l’autovettura è stata rilasciata. Io mi chiedo a cosa servono
tutti i trattati di libero passaggio, di accordi
bilaterali ecc. se possono succedere tali
trattamenti alle dogane.
Helga Linde, Morbio Inferiore
È dedicato al mondo della cultura l’incontro pubblico che conclude i lavori
assembleari.
NUOVO INDIRIZZO
Telefono:………………………………….......... Fax o e-mail:………..……………….............………….........….
e-mail per inviare gli articoli a
«GAZZETTA SVIZZERA»
Informazioni su tutto il programma per i giovani Svizzeri all'estero:
Segretariato degli Svizzeri all’estero – Servizio giovani – Alpenstrasse 26
CH–3000 Berna 16 – Tel.+ 41 31 351 61 00 – Fax + 41 31 351 61 50
www.aso.ch (rubrica giovani) – E-mail: [email protected]
Egregio Signor Engeler,
Siccome a partire del 2001 riceverò una
rendita AVS, per la quale pago tuttora un
contributo annuo di Fr. 848.70, sarei lieto
di sapere da Lei se è possibile contribuire
in Qualcosa che forse mi sfugge, per ottenere una maggiore rendita al momento
menzionato. Siccome sono nato nel 1946
posso continuare a contribuire fino al momento della pensione, e La ringrazio della
Sua risposta.
J.C.
Il 4 luglio 2007 a Milano
Indirizzo:…………………………………........…............. CAP: ……………. Città: …………................…………
Firma: …………………………………………………………………………………………….........................................
Mi conviene aumentare
i contributi AVS?
Attenti al passaggio della frontiera
Nome:……………….......…..…… Cognome:……….............….….…………… Nato/a il ……………………
Comune di attinenza in Svizzera:………………………………...................................................................
Solo in proporzione al reddito o al patrimonio
Raccomandiamo ai corrispondenti di inviare i testi
e anche le fotografie, nella
misura massima possibile,
attraverso questo nuovo
metodo di trasmissione.
L’indirizzo è:
[email protected]
Si svolgerà il 4 di Luglio, presso Spazio
Eventi, il principale appuntamento della
vita associativa, che presenta quest’anno
alcune novità organizzative: i lavori “tecnici” saranno concentrati nella mattinata
mentre l’incontro “a porte aperte” con
l’Ospite d’Onore, si svolgerà durante il
“Pranzo di Gala”.
L’Ospite che CCSI avrà il piacere e l’onore di accogliere è Stéphane Lissner, dall’aprile 2005 Sovrintendente e Direttore
artistico del Teatro alla Scala, interprete
e artefice di un processo di profondo rinnovamento, responsabile di una gestione
che ha già ottenuto importanti risultati tan-
to sul piano dell’immagine, tanto sul piano
economico.
La presenza del maestro Lissner, che nel
suo intervento illustrerà la strategia di rilancio messa in atto, gli ambiziosi obiettivi
del prossimo triennio e le attività sviluppate
dall’Accademia, testimonia lo stretto e consolidato rapporto di collaborazione che da
anni lega la Camera al tempio milanese.
Ringraziamo il Consolato generale di Svizzera a Milano e l’ISR – Centro Culturale
Svizzero di Milano che si sono resi promotori di questo importante evento, allargando la partecipazione alla propria rete di
contatti e personalità.
Per maggiori dettagli riguardanti l’evento,
contattare la Segreteria della Camera di
Commercio Svizzera in Italia al numero 02
763 20 31.
Mensile degli svizzeri in Italia, Fondata nel 1968
Parzialmente su Internet, www.gazzettasvizzera.it
www.revuesuisse.ch
–
wwvv.collegamentosvizzero.it e
Editore Associazione Gazzetta Svizzera, CH-6963 Cureggia
Redazione Dott. Ignazio Bonoli, CP 146, CH-6932 Breganzona, Tel. +41 91 966 44 14,
Fax +41 91 950 98 45, E-mail: [email protected]
Pubblicità CCSI, Camera di Commercio Svizzera in Italia
Via Palestro 2, 20121 Milano, Tel. 02 76 32 03 31 - Fax 02 78 10 84
Testi e foto inviare per e-mail a: [email protected]
Composizione e impaginazione TBS, La Buona Stampa sa, Via Fola, 6963 Pregassona,
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Gazzetta svizzera viene pubblicata 11 volte all’anno. Tiratura media mensile 28.200 copie.
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N. 6 giugno 2007
Attenzione agli abusi del titolo e a quelle banche che non indagano sugli intermediari
Sul tema dell’«Agente promotore finanziario» in Italia
una precisazione di un professionista iscritto all’Albo
Lettera ricevuta
Oggetto: Agenti Promotori Finanziari
Mi chiamo Massimo Barblan, sono cittadino doppio nazionale e vivo in Italia dalla
nascita.
Da oltre 20 anni sono assiduo lettore
della Gazzetta Svizzera di cui, fra l'altro,
appresso le rubriche legali dell'Avv. Guidi,
che è sempre molto professionale, dotato
di senso pratico, e molto attento nel valutare le situazioni e soppesare le parole.
Figuratevi allora il mio stupore nel leggere
il suo articolo sull'ultimo numero della Gazzetta in cui l'avvocato Guidi dice di "stare
attenti ai promotori finanziari".
Nel parlare della disavventura di una Signora incappata in personaggi che si sono
rivelati "inaffidabili" (e non dico di più perchè dalla descrizione non si capisce bene
che figure siano) ed in un'azienda (non è
una banca, che cos'è ?) ancora meno seria, nella prima metà della quarta colonna
afferma
“– Diffidare sempre dei c.d. 'promotori finanziari'. Trattasi di una genia di persone
che essendo in contatto con qualche società finanziari o banca svizzere [..........]
con manovre abili riescono a convincere
coloro che posseggono denaro in Italia
[........] a fare investimenti del tipo più disparato in Svizzera –”.
Mi stupisce, prima ancora che dispiacermi, l'estrema leggerezza (chiamiamola così) e la ignoranza (nel senso di ignorare)
che l'avvocato Guidi, sempre così attento
e preciso, dimostra in questo caso.
Sono un promotore finanziario regolarmente iscritto all'Albo dei Promotori Finanziari
dal 1995, lavoro per una banca, e come la
strgrande maggioranza dei miei colleghi di
lavoro onestamente, non sono in contatto
con società finanziarie, adopero professionalità e non "abili manovre" per seguire
i miei affezionati clienti e nel contatto coi
nuovi, lavoro con i numerosi prodotti e
servizi che la banca mi mette a disposizione, sottoscrivo i contratti in Italia da dove,
senza muoversi, è possibile effettuare legalmente investimento in tutto il mondo,
senza bisogno di andare all'estero. E non
ritengo di essere un'eccezione.
Per chiarire meglio cos'è un promotore
finanziario vorrei specificare alcuni punti:
1) In Italia, dal 1992 esiste un Albo dei
Promotori dei Servizi Finanziari, e per
esercitare la "sollecitazione del pubblico risparmio" ovvero fare il Promotore
Finanziario è obbligatorio esservi iscritti. A tal fine è necessario essere in
possesso di determinati titoli di studio,
determinati requisiti, e sostenere esami appositi.
L'esercizio della professionale senza
l'iscrizione all'albo è pesantemente
sanzionata sia civilmente (multe fino a
decine di migliaia di euro) sia penalmente.
2) L'Albo dei Promotori Finanziari è sotto
il controllo della CONSOB (quindi un'organizzazione di Stato), e sul sito internet www.consob.it > Albi > Promotori,
è possibile, per Regione, consultare
l'elenco dei promotori (è di pubblico
dominio).
3) Non mi risulta esista la figura dell' "Agente promotore finanziario", ma quella dei
Promotori Finanziari è una figura professionale al pari di quella dei dottori commercialisti, dei medici, dei notai, degli
avvocati, dei farmacisti, ecc.
Vorrei inoltre aggiungere che la percentuale di reati del tipo descritto nell'articolo
da parte di promotori finanziari regolari è
veramente molto bassa, e comunque in
assoluto ed in percentuale i reati ascritti
alla mia categoria sono ben più bassi di
quelli commessi da dipendenti delle istituzioni classiche.
Vi ricordo inoltre che le recenti disavventure finanziarie tipo Argentina, Parmalat,
Cirio e simili, i risparmiatori le hanno avute
con le normali banche, e solo in una ristrettissima minoranza di casi era coinvolta la
genia dei promotori finanziari.
Dire di diffidare dei "Promotori Finanziari"
per quello che è successo alla signora
equivale a dire di diffidare dei ginecologi
perchè una sedicente "mammana" ha praticato un aborto clandestino, o dei dentisti
perchè ci sono tanti abusivi che esercitano, o degli avvocati perchè si è avuto a
Approvato dall’assemblea del 19 maggio 2007 a Trapani
Associazione Gazzetta Svizzera
Bilancio al 31 dicembre 2006 (in CHF)
Stato patrimoniale
Attivo
CHF
Cassa
Banca e posta
Titoli
Clienti
Confederazione
Credito imposta
21.55
206'750.84
20'438.50
2'106.17
60.15
Passivo
CHF
Creditori
27'482.76
Collegamento
93.00
DFAE
21'875.44
Fondo oneri futuri
25'000.00
Utile e perdite riportate
53'623.87
Patrimonio Associazione 50'000.00
Utile
51'302.14
229'377.21
229'377.21
Conto economico
Contributo lettori
Rimborso spese Confederazione
Pubblicità
Utile cambio, int. Attivi, varie
Introiti netti
Stampa Gazzetta
Spedizione Gazzetta
Redazione, foto, ag.stampa, bollettini
Agenzia pubblicità
Totale costi di produzione
Margine lordo
Amministrazione, professionali
Altre spese
IVA non ricuperabile
Utile di esercizio
262'922.00
102'485.50
22'182.52
433.52
388'023.54
73'219.80
196'682.83
40'776.85
4'102.43
314'781.91
73'241.63
10'800.00
10'810.35
329.14
51'302.14
Contributi lettori
2006
2005 diff.
N umero contribuenti
Contributi in ’000 CHF
5'890
170
4592 +28%
118 +44%
Il Presidente
Robert Engeler
I revisori
Alberto Hachen, Claudio Fossati
che fare con uno poco onesto, e via di
questo passo.
Ringrazio quindi la Gazzetta per aver messo in guardia i lettori da possibili avventurieri e comprendo che una professione
recente ed ancora non ben conosciuta
possa far incorrere in terminologie errate
anche se in buona fede.
Ma sono sicuro che un giornale serio come la Gazzetta Svizzera saprà rimediare
alla svista pubblicando nel prossimo numero o questa lettera od un'appropriata
correzione all'articolo dell'Avv. Guidi.
Con stima.
Massimo Barblan.
Piazza di Madonna degli Aldobrandini 8
50123 Firenze
Tel.055-215573 – 335-5469550
[email protected]
Risposta
Caro Signor Barblan,
la Gazzetta Svizzera pubblica integralmente e molto volentieri la sua cortese ed interessante lettera 12.4.2007.
I nostri numerosi ed affezionati Lettori,- fra
i quali annoveriamo anche lei che è cittadino svizzero che vive ed opera in Firenze
svolgendo per l'appunto attività di "Promotore di Servizi Finanziari" – la leggeranno
certamente con molto interesse e ne trarranno, insieme a noi, tutti gli ammaestramenti del caso.
Per quanto mi riguarda personalmente ritengo doveroso dirle quanto segue:
1) Io, in generale, nutro il massimo rispetto per tutti coloro che, iscritti ad un apposito Albo (dopo aver fatto evidentemente
laboriosi studi), svolgono una professione
autorizzata dalla legge e controllata (giustamente) dalla Consob. Non è dunque a
questa degnissima "categoria di persone"
che nella mia Rubrica Legale del Marzo di
quest'anno ho rivolto i miei "strali". Si fa
per dire. Se, quindi, nello sforzo di aiutare
una lettrice a capire gli errori commessi e
con il desiderio di evitare che altri commettano gli stessi errori, ho usato espressioni
che hanno potuto far pensare che io abbia
voluto prendermela con le migliaia di Promotori di Servizi Finanziari che lavorano e
Commento
Dopo le ristrettezze degli anni scorsi, che ci
avevano anche costretti a richiedere un prestito temporaneo al Collegamento Svizzero,
il nono esercizio chiude con un utile forte.
Il deciso aumento dei contributi dei lettori
(+ Euro 93’000 = + 44%) ha superato di
molto gli aumenti delle spese di spedizione
della Gazzetta.
I motivi sono due: l’aumento del contributo
proposto da Euro 20 a Euro 24, nonchè
l'introduzione dei bollettini prestampati che
ha facilitato il pagamento da parte dei lettori
e quindi portato il numero dei contribuenti a
quasi 6’000.
Le altre voci principali del bilancio variano di poco rispetto a quelle dell’anno
precedente. I costi della stampa sono
leggermente diminuiti, mentre quelli della
spedizione sono sensibilmente aumentati.
Il totale dei costi di produzione risulta così
aumentato di circa 14’500 franchi.
Gli introiti per la pubblicità pur aumentando
leggermente, sono rimasti a livelli piuttosto bassi rispetto al totale delle entrate.
Determinante quindi per il buon risultato
dell’esercizio è stato l’aumento dei contributi versati dai lettori e soprattutto dai
sostenitori che hanno versato una cifra
superiore a quella indicata nel bollettino
prestampato.
Questo avanzo di esercizio ci procura i
mezzi liquidi necessari per affrontare il
futuro con maggiore serenità. Il comitato
ringrazia di cuore i contribueti tutti, sia il
grande numero che ci fa pervenire il contributo proposto, sia quelli che si tolgono
10 Euro dalla magra pensione, sia i 606
contribuenti sostenitori che ci hanno fatto
pervenire somme tra 50 e 500 Euro.
Ci incoraggiate a continuare il nostro lavoro di volontariato e mandarvi ogni mese
una lettura che cerchiamo di rendere più
utile possibile.
Associazione Gazzetta Svizzera
Robert Engeler, Presidente
prosperano in Italia, mi "cospargo il capo
di cenere", e, come è mio costume, mi
scuso senza meno.
2) Non nutro, invece, alcun rispetto nè
pietà nei confronti di coloro – tanti, purtroppo – che si spacciano per "Promotori
Finanziari" o "Agenti" di questa o quella
Banca. Il tutto senza esibire alcuna credenziale e prospettando invece la possibilità
di percepire rapidamente guadagni assai
consistenti. Tali persone, captano sfacciatamente la benevolenza delle persone ingenue dando loro suggerimenti che, prima
o poi, si riveleranno del tutto sbagliati e,
a volte, perfino disastrosi. La lettera della
Signora C.P.T. docet, anche se la lettrice,
come ho chiaramente detto, ci ha messo
del suo.
3) Ancora minor rispetto nutro nei confronti di quelle banche (non certo tutte, ma
alcune) che non solo non indagano per
capire se hanno di fronte un vero "Promotore di Servizi Finanziari" munito dei titoli di
legge, ma consentono al primo venuto di
fungere da intermediario fra esse banche
e il cliente. Tutto ciò pur di raggranellare,
a tutti i costi, il maggior numero di quattrini possibile. La mia vita professionale è
lunga e mi è capitato parecchie volte di
vedere biglietti da visita alquanto equivoci.
Biglietti da visita nei quali, dopo il nome
di una banca, appare il nome di un soidisant Promotore Finanziario. E' ben vero
che molto spesso sono i soi-disant che
allestiscono siffatti biglietti da visita, magari all'insaputa della banca stessa, ma, in
quanti casi ho constatato una colpevolissima condiscendenza della banca!. Basta
che il denaro arrivi!
4) Questa non infrequente "collusione" ha
messo spesso in difficoltà il cliente malcapitato il quale, nella maggioranza dei casi,
non è neppure in grado di difendersi per
due motivi: da un lato per la difficoltà di
fornire la prova delle malefatte; dall'altro
per la impossibilità di mettere nero su
bianco su argomenti e operazioni sui quali
si vorrebbe invece mantenere, per motivi
evidenti, il più ... scrupoloso silenzio.
5) Venendo al cuore del problema (ma non
del problema che i miei assidui e scafati
rica
Rub
le
lega .
vv
dell’A idi
Gu
Ugo
lettori hanno certamente capito nella sua
vera essenza) io ritengo più che mai utile
che ogni persona che possiede denaro
da gestire non si fidi di discorsi salottieri
e superficiali raccolti magari nel corso di
una serata conviviale, ma si rivolga ad un
operatore munito dei necessari requisiti
(ad esempio ad un "Promotore di Servizi
Finanziari" come lei). Sono certo che lei
saprà esporre agli interessati la realtà del
mercato e, quindi, le operazioni più prudenti, quelle mediamente prudenti e quelle
assolutamente a rischio. Tutto ciò avvertendo che oggi i tempi sono cambiati e
che fare denaro con del denaro non è più
la cuccagna di un dì.
Spero così di avere ancora una volta dimostrato che io e la Gazzetta Svizzera rispondiamo di ciò che affermiamo e che, comunque, il nostro scopo non è mai quello
di nuocere a qualcuno ma quello di evitare
che qualcuno rimanga preso da trappole
mortali alla fine delle quali si troverà senza
più il becco di un quattrino.
Avvocato UGO GUIDI
P.S.: La normativa italiana che riguarda la
materia di cui sopra è la seguente:
– Decreto Legislativo 24.2.1998 n. 58:
Testo Unico in materia di intermediazione finanziaria ai sensi degli Artt. 8 e 21
della Legge 6.2.1996 n. 52
– Decreto del Ministero del Tesoro, del
Bilancio e della Programmazione Economica 11.11.1998 n. 472: Regolamento
recante norme per l'individuazione dei
requisiti di onorabilità e di professionalità per l'iscrizione all'Albo Unico Nazionale dei Promotori Finanziari. I requisiti
di onorabilità e di professionalità sono
molto complessi. Vanno presi in considerazione e ne deve essere controllata
la sussistenza.
– Deliberazione CONSOB dell'8.4.1997:
Regolamento concernente l'Albo e l'attività dei Promotori Finanziari
– Deliberazione CONSOB del 1.7.1998 n.
11522/98: Regolamento di attuazione
del Decreto Legislativo 24.2.98 n. 58.
Il Libro V concerne l'Albo e l'attività dei
Promotori Finanziari.
Il mattino, prima del Congresso del Collegamento
Assemblea dei delegati
e di Gazzetta Svizzera
I lavori del Congresso, aperto a tutti gli
Svizzeri d’Italia, sono stati preceduti dall’Assemblea dei presidenti dei circoli e dei
delegati delle varie associazioni. Nell’introduzione il presidente del Collegamento
Robert Engeler ha ricordato la battaglia
condotta affinché la Confederazione non
vendesse il Centro Svizzero di Milano. Un
successo dovuto al fatto di essere tutti
compatti nel credere in una causa giusta.
Ha ricordato che la difesa degli Svizzeri
all’estero è una delle attività principali dell’Organizzazione degli Svizzeri all’estero.
Gianfranco Definti ha presentato i bilanci
2006, che sono stati approvati previa
lettura del rapporto dei revisori, e i conti preventivi 2007. Engeler ha ricordato
che il Collegamento offre una settimana
di soggiorno in Svizzera a tre giovani
svizzeri in Italia fra i 16 e i 25 anni, che
sono interessati a visitare centri di studi,
aziende, istituzioni e partecipano alla fine
al Congresso degli Svizzeri all’estero. La
vicepresidente del Collegamento, Irene
Beutler Fauguel, si occupa di questo invito che viene pubblicato più oltre in questo
numero della Gazzetta.
Infine è stato ricordato che il prossimo congresso avrà luogo il 17-18 maggio 2008 a
Milano, con il tema “Tutti i servizi dell’OSE
a disposizione”, mentre quello del 2009 si
svolgerà il 16-17 maggio a Senigallia.
Di seguito ha avuto luogo l’assemblea
di Gazzetta Svizzera che ha approvato il
bilancio 2006 (vedi a fianco). Il vicepresidente Cristian Bechstein ha spiegato
l’andamento dei contributi e l’incremento
registrato nel 2006, che ha avuto riflessi
positivi sui conti. Il buon risultato ottenuto dall’esercizio permette di aumentare il
Fondo oneri futuri a Fr. 50'000.-. Il preventivo 2007 presenta conti praticamente in
pareggio e tiene conto di un eventuale aumento dei costi di stampa se si dovessero
aumentare il numero di articoli ripresi dalla
Schweizer Revue.
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Margherita Sennhauser
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Tel: +39 (02) 655 57 23
Fax: +39 (02) 655 46 54
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4
N. 6 giugno 2007
Iniziativa promossa dal Circolo Svizzero di Bologna e con l’adesione del Circolo Svizzero di Firenze
In un saggio di G. Cattaneo
Vicende storiche legate al tema dell’acqua
a Bologna e visita alla cisterna di Valverde
Presenze svizzere
nel Veneto tra
Otto e Novecento
In principio era l’Aposa: proprio dal vitale
nutrimento del piccolo torrente ha infatti
tratto la vita la pianura, o meglio il piano
inclinato in cui sarebbe sorta Bologna.
Lo apprendiamo riuniti nella sala della casa dell’Angelo durante la conferenza introduttiva alla visita alla Cisterna di Valverde
nell’ultima domenica di Aprile smagliante
di sole.
Siamo parecchi: circa ottanta fra socie e
simpatizzanti dei Circoli di Bologna e Firenze: i fiorentini sono arrivati in una quindicina capeggiati dal Presidente Luciano
Defilla con un pulmann appositamente
noleggiato.
Alla iniziativa ha concesso il Patrocinio il
Presidente del Quartiere S. Stefano che
ha dato la disponibilità della sala riservata. E’ presente anche il Console Onorario
Francesco Andina.
Gli oratori sono l’Ing. Pier Luigi Bottino del
Comune di Bologna, la Dott.ssa Daniela
Sinigalliesi e l’Arch. Leonardo Marinelli del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali; i
tre si alternano e integrano sapientemente i rispettivi discorsi e, anche con l’aiuto
di diapositive, illustrano le problematiche
dell’approvvigionamento dell’acqua per
uso potabile e per uso irriguo industriale
dai primi secoli attraverso gli etruschi, i
romani, il periodo medioevale e l’epoca
moderna fino all’ottocento: ascoltiamo la
storia di una città di acque, di canali, di
uno straordinario acquedotto romano, di
opifici floridi con una produzione invidiabile di sete pregiate come l’organzino che
incornicia il volto bello e austero della madre di Guido Reni nel quadro che ci viene
rapidamente riproposto.
Bologna incredibilmente tende al mare, ha
un porto vivace ed è vincitrice dei veneziani in una battaglia navale!!
Comunque i due argomenti che vengono
privilegiati dagli oratori sono il “Cunicolo
romano” e la “Cisterna di Valverde”.
L'anno scorso, in occasione del 25. Anniversario della fondazione del Circolo
Svizzero del Veneto, è stata pubblicata,
una breve storia sull'emigrazione svizzera
nel Veneto. Il saggio, scritto da G. Cattaneo,
percorreilrinsaldarsidellacomunitàsvizzeraa
Venezia (e nel Veneto), tra l'Ottocento e il Novecento, dopo la Rivoluzione
francese. I diversi capitoli, suscitano
certamente interesse per il continuo
avvicendarsi di tanti compatrioti: l'affermarsi dei grigionesi (Alfonso e Konradin
von Pianta, Jachem Gasparis, Sebastian
Padrun, Sebastian Candrian) nei caffè e
negli alberghi cittadini (Brittania, Hotel città di Monaco, Grand Hotel, Bauer
Grünwald ecc.); la fondazione della Società Elvetica di Beneficenza (1869),
istituzione benefica di solidarietà, promossa, assieme al suo fondatore (Victor
Sébastien Cérésole), da svizzeri romandi (Octave de Coppet, Sulpice Lambert,
Théodor de Rittmeyer ecc.), svizzeri tedeschi (Eduard Rothpletz, Ferdinand
llmhof, Johann J. Schlthess, Alberto Falkner ecc.), da ticinesi (Gaudenzio Guidini,
Gabriele Sormani, Francesco Somazzi
ecc.); l'arrivo di intraprendenti industriali
(Stucky, Von Ernst, Wagner, Des Arts, Kindli, Hurzeler); lo svilupparsi in
Laguna del commercio e dei trasporti (Fischer & Rechstemer, Cesar Le Coultre,
Giacomo Nadig); l'impegno e la collaborazione con ditte venete per lo sviluppo
della regione (Société d'Entreprises
Electriques de Genève, Sociétè pour la
fabrication de la pâte de bois di Basilea,
De Pretto-Escher Wyss, Aluisse); il forte
apporto manageriale portato da privati
o da personale di ditte svizzere (Teofilo
Bachmann, Emil Pauly, Emil A. Rohr,
Georg Winteler, Fridolin Herzog, Meinrad
Bertschy, Fleury Caratsch e molti altri).
Rapidamente vengono pure tracciate le
vicende e le difficoltà della Comunità
durante le due Guerre mondiali, il forte
cambio subito dopo il 1945, le condizioni di vita rese più difficili e complicate
all'arrivo della grossa industrializzazione.
Le numerose schede, inserite nel saggio, presentano alcuni aspetti finora
sconosciuti o poco esplorati della presenza
della Svizzera in questa parte d'Italia.
(Per informazioni rivolgersi alla signora Verena Sertorio, Tel. 0423 22 913).
All’interno della cisterna.
Il Cunicolo Romano
Costruito intorno al 27 a.C., è essenzialmente costituito da un tunnel scavato nella
roccia lungo circa 18 Km. e con una pendenza media dello 0,1 per cento; congiunge la cinta urbana a sud di Bologna con il
torrente Setta.
La galleria, pedonabile, alta 1,8 – 2 mt.
e larga 0,8 – 1 mt., raggiunge in località
Osservanza la massima profondità di 200
mt. e rappresenta una fra le più significative opere di acquedottistica romana.
Interessante opera accessoria è la scala
romana che dal parco di Villa Ghigi raggiunge il sottostante cunicolo tramite 327
scalini scavati nella viva roccia.
Per rispettare il principio della massima
salubrità dell’acqua i Romani scelsero di
addurre l’acqua dal lontano torrente Setta
piuttosto che dal contiguo fiume Reno.
La Cisterna di Valverde
Intorno alla metà del Cinquecento, non
essendo le cisterne e i pozzi esistenti
più sufficienti per il rifornimento idrico di
Bologna, il Cardinale vice – legato Pier
Donato Cesi incarica Tommaso Laureti,
architetto, pittore e scultore palermitano,
di alimentare, con le acque della sorgente
detta di Valverde sulle colline prospicienti
Porta San Mamolo, una fontana in Piazza
Maggiore.
il Laureti imposta la cisterna sulla figura
geometrica dell’ottagono, che già l’architettura delle terme e dei ninfei dell’età
imperiale romana legava al tema delle
acque.
Anche nella cupola con apertura centrale
per consentire l’illuminazione e l’aerazione
dell’interno, il Laureti riprende un modulo
architettonico della romanità che introdotto nella Domus Aurea neroniana diventa
successivamente con il Pantheon un modello da imitare.
La captazione dell’acqua è assicurata da
una serie di cunicoli scavati nel fianco del
colle; la raccolta e la decantazione avvenivano a mezzo di vasche poste in successione, nelle quali l’acqua veniva convogliata per eliminare le impurità sabbiose che
conteneva.
Terminata la conferenza ci trasferiamo
passeggiando in via Bagni di Mario e, divisi
in tre gruppi, ci inoltriamo sotto la collina
e finalmente conosciamo la Cisterna di
Valverde, splendida opere che unisce bellezza e perfezione tecnica ; in cinquecento
anni non ha avuto un cedimento.
Con un’altra breve passeggiata raggiungiamo il ristorante “Panoramica”: la sala
riservata è elegante ed accogliente, abbellita e rallegrata dalle nostre bandiere con
la passione di sempre della Consigliera
Laura Andina. Il menù è davvero ottimo e
il clima è dei più lieti. Al levar delle mense
applausi e regali ai tre relatori e un ringraziamento sentito al Presidente Tomaso
Andina e al Segretario Gino Sermenghi per
l’impegno che hanno profuso nell’organizzazione.
Ma lasciarsi è difficile dopo una giornata
così bella e nasce un fuori programma:
una salita a S. Michele in Bosco e alla terrazza panoramica dell’Istituto Rizzoli: la vista sottostante entusiasma e si ammirano
ancora una volta le linee e i colori della
città, splendida protagonista della nostra
giornata; qualcuno azzarda bonariamente
una citazione “…..il fosco vermiglio mattone” e inopinatamente tutto si chiude nel
nome di Carducci.
Paola Baccolini
Conferenze, cinema e teatro
Incontri culturali
frequenti a Roma
In attesa di entrare a visitare la Cisterna di Valverde.
I «fiorentini» ad ammirare il panorama di Bologna.
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In maggio, conferenza all’ISR del cardinale Jean-Louis Tauran, archivista vaticano,
sul tema “The Holy See and International
Order”: in connessione con il seminario
(in collaborazione con l’università di Zurigo) “Voci dell’umanità” , cioè l’attività della
Santa Sede, IKRK, Segretariato ONU e Dalai Lama, nell’ottica dei diritti umani: a cura
del prof. Daniel Thùrer (Università Zurigo) e
altri. Con la partecipazione di 20 studenti
zurighesi studiosi del tema. Sempre all’ISR
(D. Lucchini e Ch. Riedweg) in collaborazione
con la Segreteria di Stato per Educazione e
Ricerca (Charles Kleiber), e Gottfried Schatz (Università di Basilea), un altro convegno
internazionale: “Il processo creativo: Arte e
Scienza a confronto”, con numerosi illustri
partecipanti (la Nobel Christiane Nùsslein
Volhard, Mario Botta, numerosi altri): per
far vivere il processo di creazione artistica
e scientifica attraverso le testimonianze di
noti artisti e studiosi. Un insolito confronto di
varie esperienze per evidenziare analogie e
differenze, creando col pubblico e i borsisti
dell’ISR un’effimera intelligenza collettiva...
Ursula Biemann ha presentato al cinema
Farnese tre video-saggi sui confini: “Geografia dei corpi migranti”, indagine sull’impatto
della globalizzazione sulla vita della donne
messicane di Ciudad Juaret, città nel deserto tra Messico e Stati Uniti. E ancora all’ISR
il documentario “Feltrinelli” di Alessandro
Rossetto (in collaborazione con l’Accademia di Francia): negli anni Sessanta, la figura leggendaria dell’editore e rivoluzionario,
fino alla sua morte violenta. Per concludere
con leggerezza, l‘Università Roma 3 in collaborazione con Pro Helvetia, Romaeuropa e
l’ISR ha presentato al teatro Palladium quattro spettacoli che testimoniano la vivacità
della scena elvetica: “Non esiste ma danza,
la Svizzera”(Anna Huber e Fritz Hauser) .
Fabio De Agostini
5
N. 6 giugno 2007
Il Circolo Svizzero di Napoli
La signora Stefania Matera Bernasconi confermata alla presidenza
L’Assemblea Generale Ordinaria 2007 Visita al Complesso
del Circolo Svizzero di Varese
di San Lorenzo Maggiore
L'Assemblea Generale Ordinaria 2007
si è svolta lo scorso l aprile al Ristorante
"Tana d'Orso" a Nustunate, presieduta
dalla Presidente, Signora Stefania Matera
Bernasconi, che potè salutare la presenza di
ventiquattro Soci ordinari.
L'ordine del giorno prevedeva:
1. Nomina del/la Segretario/a verbalizzante
2. Nomina di due scrutatori
3. Approvazione del verbale dell'Assemblea
Generale Ordinaria del 6.4.05
4. Relazione presidenziale e programma per
i prossimi mesi
5. Rendiconto economico 2005 e relazione
dei Revisori dei conti
5. Preventivo economico 2007
7. Quote sociali 2007
8. Nomina del Consiglio Direttivo 20007-08
9. Varie ed eventuali
Segretaria verbalizzante fu nominata la
Signora Uriam Gorla e scrutatori i signori
Bruno Vigoni e Carlo Schirrmeister, che
poterono esser grati ai presenti, in quanto
tutte le votazioni ed elezioni risultarono essere all'unanimità!
Approvato il verbale precedente, la Presidente, salutando i presenti, rilevò come il Circolo
abbisogni di nuove idee e leve, ma soprattutto dei giovani, incitando a portare proposte,
alcune de le quali furono presentate sedutastante. Sottolineò inoltre l'importanza dei Circoli in seno al Collegamento degli Svizzeri in
Italia. Quest'ultimo infatti si occupa di portare
problemi e richieste a Berna.
Un tasto meno rallegrante è stato quello
dei Soci in arretrato col pagamento delle
quote sociali, nonchò quello delle defezioni,
che hanno ridotto il numero deillembri. La Presidente sottolineò infine il fatto che al pranzo,
dopo l'Assemblea, sarebbe stato Ospite il
Console Generale di Mil no Signor Vogelsanger e Signora, che in mattinata erano presenti
alla consegna del Premio Chiara al Professor
Dante Isella, a lungo docente di letteratura
italiana a l'Università di Zurigo, come pure il
Presidente della
Evangelica" per anzi ni
svizzeri a Malnate, con alcuni Consiglieri.
Circolo Svizzero del Veneto
Apertura della stagione
de «I Solisti Veneti»
Un buon gruppo di soci del nostro Circolo, come è ormai tradizione da molti
anni, ha partecipato il 4 aprile 2007
a Padova, all'apertura della stagione
concertistica de I solisti Veneti. La dolce atmosfera primaverile ha propiziato, in prima serata, una lunga sosta
dei partecipanti nei saloni del Caffe Pedrocchi dove la nostra attenta e diligente
Presidente, Signora Maria Rossetto ci
attendeva con un nutrito e saporoso
rinfresco. Il Concerto medesimo, eseguito
nell'austera e pittoresca Chiesa di Santa Maria
dei Servi, suscitò vivo entusiamo nel suo
assortito programma, improntato sul
periodo pasquale. D'altra parte, è conosciuta l'abilità del Maestro Claudio
Scimone nel scegliere con la dovuta
perizia, pezzi musicali che, nel giusto
ambiente, trasferiscono all'anima del
pubblico un momento di serenità e
meditazione. Così, con grande attenzio-
Il programma annuale 2007, pure approvato
all'unanimità, prevede:
– 19-20 maggio Congresso del Collegamento Svizzero in Italia a Trapani
– 23 giugno sabato Gita a Bosco-Gurin
– 1° agosto mercoledì Cena a Poiana con
vista dei fuochi di Lugano
– 2 dicembre domenica Pranzo di Natale,
o brunch, all’Art Hotel, viale Aguggiari a
Varese.
A causa della riduzione dei Soci, anche le
entrate diminuirono, per cui saranno da
prendere in considerazione diversi modi di
risparmio, anche se, per il momento, non
si nelle cifre rosse.
Alle nomine, il nuovo Consiglio Direttivo risulta essere il seguente:
– Signora Stefania Matera Bernasconi, Presidente
– Signor Marco Cavadini, Vicepresidente
– Signora Miriam Gorla, Segretaria
– Signora Mirella Ganna, Cassiera
– Signor Carlo Schirrmeister, Consigliere
Quali Revisori furono eletti:
– Signor Bruno Vigoni, rieletto
– Signor Louis Bettinaglio, nuovo
Alle eventuali si sottolineo la necessità di apparire più sovente nella Gazzetta Svizzera.
Alla fine dell'Assemblea seguì l'aperitivo, offerto dal Circolo, quindi il pranzo in onore del
Console Generale di Milano e del Presidente
e Consiglieri della "Residenza" di Malnate.
C.S.
ne abbiamo gustato il Conccrto in do
minore per oboe ed archi di Alessandro
Marcello e la Corale dalla Cantata Herz
und Mund, Tat und Leben di Bach. La parte
virtuosa dei Solisti poi, si svolse in maniera
toccante: le Variazioni dibravura sulla quarta
corda per violino scritta da Niccolò Paganini
sul tema dal Mosè di Rossini, conosciuto
come la preghiera del passaggio del Mar
Rosso e l'Ave Maria di Mascagni. Completarono il denso programma, lo struggente
Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi,
con ottimi solisti, il soprano Katia Pellegrino
e il mezzosoprano Laura Brioli. Un sentito
grazie, per questa bella serata, lo dobbiamo
rivolgere, oltre che alla nostra cara Presidente, Signora Manna Rossetto, anche alla
segretaria dei Solisti, la Signora Galanda,
che gentilmente, ogni volta si preoccupa
di riservare per il nostro Circolo un numero
sufficiente i biglietti d'entrata.
G. C.
Il Circolo Svizzero di Napoli ha effettuato una
interessante visita alla chiesa di S. Loreno
Maggiore, sabato 24 marzo 2007. Questo
complesso monumentale che comprende
la basilica, il museo dell'opera e gli scavi
archeologici sotterranei, fa parte delle numerose chiese barocche, rinascimentali
e gotiche che si incontrano lungo l'antico
decumano centrale, che prese in seguito il
nome di via dei Tribunali. La chiesa poggia
su imponenti strutture che, soprattutto nella
zona del "macellum" latino, ci fanno vedere
la stratificazione delle antiche costruzioni:
quelle greche, quelle romane e quelle dell'al-
to medioevo. Sono ancora molto evidenti le
antiche botteghe costruite su grandi blocchi
di tufo risalenti al IV sec. a. C.. La Chiesa di S.
Lorenzo venne eretta verso il VI sec. e subì
interventi radicali da parte di Carlo I e Carlo
II D'Angio, con successivi rimaneggiamenti
barocchi.
In essa lavorarono importanti artisti quali il
Sanfelice, il Fanzago, Tino da Camaino e
Mattia Preti. Alla chiesa è annesso il recente
Museo dell' Opera che conserva importanti
opere d'arte che finalmente hanno trovato
una bella collocazione.
Gabriella Moesch Lezza
Conferenza su Dürrenmatt e visita a «Fili Preziosi»
Attività del Circolo Svizzero di Firenze
La serie di conferenze del Circolo Svizzero dedicate a cittadini elvetici che si sono
distinti nei più diversi campi della scienza, dell’arte e del sapere in genere è proseguita
con una serata dedicata allo scrittore Friedrich Dürrenmatt (Konolfingen, Berna 1921
– Neuchâtel 1990), drammaturgo, commediografo e innovativo autore di numerosi
romanzi polizieschi, caratteristici per la rvoluzionaria intercambiabilità fra le figure di
giudice, vittima e colpevole. A parlare di questa complessa e moderna figura di scrittore, la socia Anna Lisa Gelli. Sabato 12 maggio alle ore 16, il Circolo Svizzero di Firenze
ha visitato la mostra “Fili Preziosi” all’oratorio di Santa Caterina a Ponte a Ema, dove è
presentata “La manifattura della paglia nel Novecento”. I visitatori hanno potuto ammirare opere spesso etichettate con l'appellativo di ‘arte minore’, rivivendo i cambiamenti
nel gusto della moda maschile e femminile dai primi del Novecento fino agli anni '70,
attraverso manufatti che mostrano il mutare dello stile e il susseguirsi delle fogge di
cappelli, borse, scarpe in paglia, rafia, treccia, tutti provenienti dal territorio di Signa.
David Tarallo
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N. 6 giugno 2007
Il presidente del Collegamento svizzero in Italia ringrazia tutti coloro che si sono impegnati
Le principali tappe della battaglia
per salvare il Centro Svizzero di Milano
Cari Presidenti e responsabili delle istituzioni svizzere a Milano,
Riassumo in breve gli avvenimenti delle ultime settimane, soprattutto per informare
della situazione le persone che si trovavano meno nell’occhio del ciclone. Non
è, non vuole e non può essere un elenco
completo di quanto è successo, perché
tante persone erano coinvolte, e tanti particolari non sono venuti a mia conoscenza.
Se ho omesso un punto importante, sarei
grato di farmelo sapere per completare
questa informazione:
Inverno 2006/2007: Girano voci di un
progetto di vendita della torre del Centro
Svizzero, mentre la “casa bassa” non sembra messa in discussione. Alcuni esponenti della colonia milanese sono preoccupati
perché la torre, anche se tocca le istituzioni svizzere solo per il Centro Culturale,
è il simbolo della Svizzera a Milano. Una
mia richiesta all’Ufficio Federale delle Costruzioni e della logistica UFCL conferma
l’esistenza di questo progetto “che non
ha però nessuna priorità”. Un mio primo
tentativo di riunire le istituzioni milanesi
per conoscere le opinioni dei Presidenti e
delle loro istituzioni ed eventualmente preparare un programma di difesa mediatico
e politico fallisce per il tiepido interesse.
Marzo 2007: Le voci si ripetono. Propongo prima verbalmente, poi per iscritto
una riunione, dopo vari tentativi si riesce a
stabilire la data di lunedì 2 aprile.
Venerdì 30 marzo 2007: Informo il
Comitato dell’Organizzazione degli Svizzeri all’Estero di questo progetto e ricevo
l’appoggio concreto dell’OSE - oltre che
dei due consiglieri nazionali membri del
comitato e membri della commissione per
gli affari esteri, che già si impegnano ad
informare i loro colleghi.
Lunedì 2.4.07: Nella sala lettura della
Società Svizzera di Milano si riuniscono i
responsabili delle 10 istituzioni svizzere a
Milano oltre al Presidente della Commissione d’Amministrazione del Centro Svizzero e del Presidente del Collegamento
. Questa riunione sarà uno dei principali
fattori di successo di quanto succederà in
seguito. Tutti i presenti, senza eccezione
né riserve, ritengono il progetto di vendita della torre un gravissimo errore per
l’immagine della Svizzera, ma anche per
la colonia svizzera a Milano, e decidono di
opporsi fermamente. Unicamente il dott.
Luca Minoli spiega che non potrà, dato il
suo ruolo di Presidente della Commissione d’Amministrazione del Centro Svizzero
, impegnarsi in questa difesa. Visti i tempi
presunti ancora lunghi del progetto, si decide che i responsabili di Società Svizzera, Camera di Commercio e Collegamento
preparino entro il 20 aprile un progetto di
informazione dei media e delle commissioni parlamentari interessate sull’importanza
del Centro Svizzero nel suo insieme per il
nostro paese, e lo sottopongano agli altri
per approvazione.
Giovedì santo 5.4.07 ore 16.04: Scoppia la bomba. Luca Minoli, con sarcasmo
acido, assieme agli auguri di Buona Pasqua, informa la Società Svizzera di Milano
della decisione dell’UFCL di vendere tutto
il Centro, sia la casa bassa in Via Palestro 2, sia la torre in Via Politecnico 3, e
della richiesta di organizzare una serie di
riunioni, la prima con la Società Svizzera,
per definire un protocollo dei lavori. Le
decisioni prese, quasi per caso tre giorni
prima, devono ora essere messe in atto
immediatamente e con consultazione solo
con i più diretti interessati.
Sabato 7.4.07: a seguito di contatti, il
corrispondente del Tages-Anzeiger di Lugano René Lenzin pubblica un articolo a
pagina 3 “Schweiz verkauft ihr Wahrzeichen in Mailand”, che riporta la reazione
molto negativa della colonia milanese e
del Console Generale David Vogelsanger.
Il Corriere del Ticinopubblica, sempre su
iniziativa partita dalla colonia milanese, “In
vendita il Centro Svizzero di Milano – una
vendita inspiegabile”, con foto. Questi due
articoli fanno nascere un forte interesse
dei media che porterà, dopo Pasqua, ad
una settimana di pressione mediatica molto forte – e che rovineranno le vacanze di
Pasqua ed il budget telefonico di diversi
esponenti milanesi.
Alcuni primi contatti politici.
Martedì 10.4.07: articoli esaurienti
e molto critici su “la Regione Ticino” e
“Giornale del Popolo” che pubblicano
anche una presa di posizione autorevole
dell’arch. Franco Poretti, già direttore del
Circondario 2 delle Costruzioni Federali,
che aveva seguito per molti anni le sorti
del Centro Svizzero. Articolo molto tiepido
sulla “Neue Zürcher Zeitung”. Alcuni contatti casuali con politici.
“Echo der Zeit”, il principale giornale radio della Svizzera tedesca della sera, dedica il primo
argomento a questo progetto e ad un’interview col Presidente del Collegamento.
Notizia sul Telegiornale del TSI.
Mercoledì, 11.4.07: Nuovo articolo sul
Tages-Anzeiger, pa. 1 e 3 “Das Schwei-
zer Zentrum in Mailand wird zum Politikum
– Kritik am Verkauf des grössten Bundesbaus”. Riferisce sulla crescente opposizione politica al progetto. La radio della
Svizzera francese diffonde un commento
molto critico verso il progetto.
Giovedì, 12.4.07: Le istituzioni svizzere
a Milano firmano e spediscono una lettera
aperta al Consiglio Federale, preparata
dal Collegamento e concordata con le
due istituzioni più direttamente toccate.
Un redattore della “NZZ am Sonntag” dichiara dapprima di voler pubblicare questa
lettera in esclusiva domenica, ma si ritira
il giorno dopo.
Venerdì, 13.4.07: La “Sonntagszeitung”
si dichiara interessata a pubblicare un articolo e riceve la lettera al Consiglio Federale in esclusiva. Veniamo informati che
il Consigliere Federale Hans-Rudolf Merz
ha convocato il sig. Gustave Marchand,
direttore dell’UFCL per lunedì ore 14 per
discutere sul caso Centro Svizzero.
Sabato, 14.4.07: Il “Corriere del Ticino” pubblica un articolo con riferimento a
quanto scritto al Consiglio Federale, senza
conoscere il testo in dettaglio.
Domenica15.4.07: La “Sonntagszeitung” pubblica “Filz und Schlamperei
treiben Centro in den Ruin”, nel quale il
sig. Marchand muove gravi accuse verso
la Commissione d’Amminmistrazione del
Centro. La decisione della vendita del Centro viene giustificata con gravi manchevolezze del Comitato d’Amministrazhione.
La lettera aperta al Consiglio Federale viene spedita per E-mail ai Presidenti e Vice
Presidenti delle Commissioni Parlamentari
degli Affari Esteri, delle Finanze e delle Costruzioni Federali, nonché alla Presidente
di Presenza Svizzera ed ai due consiglieri
nazionali membri del comitato dell’OSE.
Lunedì 16.04.07: Il dott. Giovanni Mari,
Presidente della Commissione d’Amministrazione del Centro Svizzero dal 1998
al 31.12.2006 e quindi destinatario delle
accuse del sig. Marchand, risponde punto per punto alle accuse mosse. Questa
risposta viene distribuita alle stesse persone destinatarie della lettera aperta al
Consiglio Federale nonché ad alcuni organi di stampa.
Alcuni presidenti di queste commissioni
rispondono in modo positivo alla nostra
iniziativa; il Consigliere Nazionale Luzi
Stamm, Presidente della Commissione
Affari Esteri del Nazionale ci informa che il
tema è stato messo sull’agenda della riunione del 3-4 maggio 2007.
Il “Tages-Anzeiger” scrive: “Centro Svizzero: Offener Konflikt: Le accuse della
“Sonntagszeitung” vengono rimandate
al mittente sig. Marchand perché, nella
Commissione d’Amministrazione del Centro, il suo ufficio detiene la maggioranza
dei voti.”
Nelle informazioni di DRS 1 delle ore 17, in
seguito all’incontro tra Merz e Marchand,
il portavoce dell’UFCL comunica che la
vendita del Centro Svizzero a Milano non
è l’unica alternativa, ma che esistono gravi
manchevolezze nell’amministrazione che
andranno corrette.
Martedì 17.04.07: Il Governo Ticinese
esprime la sua preoccupazione per il progetto di vendita in una lettera al Consiglio
Federale. La Regione Ticino: “Milano-Berna in rotta di collisione”. Articolo quasi
sfottente della Neue Zürcher Zeitung.
Mercoledì 18.04.07: Corriere del Ticino
“Giù le mani dal Centro Svizzero”. Nel tardo
pomeriggio, il portavoce del governo federale Sigg comunica che per il Consigliere
Federale Hans-Rudolf Merz la vendita del
Centro Svizzero non è nell’interesse della
Svizzera, ma che i problemi di gestione
devono essere risolti.
Giovedì 19.04.07: Giovanni Mari chiede
alla Sonntagszeitung una “Gegendarstellung” (replica) alle accuse mosse nell’articolo del 15.4.07, nella quale risponde
punto per punto alle accuse mosse dal sig.
Marchand e dal giornalista. Non è ancora
stata pubblicata.
“Le Nouvelliste” (giornale del Vallese di
lingua francese) pubblica un’intervista col
Consigliere Federale Merz, in visita la sera
precedente ad Ardon, e cita: Le Centre
suisse de Milan est au coeur d’une polémique. C’est votre département qui est
concerné. Faut-il vendre? Non. La vente
ne correspond pas à nos intérêts. Nous
avons des maisons de ce genre dans plusieurs pays. Elles jouent un rôle utile. Il faut
simplement améliorer la gestion du centre
milanais car les problèmes soulevés sont
réels.
«Falò», trasmissione molto seguita della
Televisione della Svizzera Italiana, presenta una rassegna degli avvenimenti, con
diverse riprese degli ultimi giorni e con
la partecipazione attiva di Giovanni Mari
e Gianni Definti.
Altri giornali in Ticino e nella Svizzera interna riportano la notizia.
Nei giorni successivi la Rete 1 della radio
della svizzera italiana trasmette un riassunto incentrato più sul Centro Culturale
con interventi di Mari, Definti, Domenico
Lucchini del Centro Culturale e Engeler.
Abbiamo vinto la battaglia; i capri
espiatori sono stati trovati e altre facce salvate. I più esperti tra di noi pensano che sia solo stata una ulteriore
battaglia di una guerra che sembra
infinita.
A questo punto desidero fare una considerazione
Quando si è uniti e in piena collaborazione,
come in questa battaglia, si possono vincere molte cause, soprattutto se il motivo
è condivisibile da tanti. Lo spirito unitario
della nostra riunione del 2 aprile è continuato senza screzio durante queste due
settimane, ed è stato l’aspetto più bello di
queste due settimane intensissime. Siamo
stati fortunati nell’incontrare l’interesse dei
media e la simpatia dei politici.
I miei ringraziamenti, scusandomi con
le persone che pure hanno contribuito,
ma il cui aiuto non è a mia piena conoscenza, vanno a:
– Gianni Definti, Vice Presidente della Società Svizzera, che ha attivato tutte le
sue relazioni con il mondo dei media e
della politica ticinese
– Giovanni Mari, che ha difeso la causa
e l’operato della Commissione di Amministrazione ovunque, al posto di Luca
Minoli che aveva le mani legate, e che
ha contrastato con cifre molte affermazioni dell’UFCL, soprattutto quella che il
Centro sia in perdita.
– Il Console Generale David Vogelsanger,
al quale il suo incarico non ha permesso
di prendere parte attiva alla nostra battaglia, ma che ha pienamente sostenuto
le nostre tesi ogni qualvolta era stato
interpellato, ben oltre il suo semplice
dovere
– I parlamentari e partiti politici molto
aperti ai nostri argomenti
– I giornalisti, in primo luogo Bettina Mutter e René Lenzin del Tages-Anzeiger ed
i giornalisti ticinesi
– L’arch. Franco Poretti per il Suo articolo
molto ponderato pubblicato dai giornali
ticinesi
– l’OSE per l’aiuto logistico con la fornitura
di indirizzi, notizie e sostegno
– e Voi Presidenti e responsabili tutti delle
istituzioni svizzere a Milano per lo spirito
di corpo ed il Vostro sostegno.
Robert Engeler
Il dialogo transalpino italo-svizzero a livello di grafica
Mendrisio-Varese, Lugano-Chiasso e Cadenazzo-Laveno (Italia)
Zürich HB – Milano Centrale
Incontri grafici 1945-1970
I futuri collegamenti
delle ferrovie italo-svizzere
Dal 18 maggio al 28 giugno 2007, presso
l’ISR – Centro Culturale Svizzero di Milano è
in corso la mostra Zürich HB - Milano Centrale - Incontri grafici 1945-1970.
L’esposizione mette in luce gli anni tra il
1945 e il 1970, quando Milano era epicentro di un nuovo capitolo nella storia delle arti
grafiche.
Numerosi grafici e fotografi venuti dalla Svizzera, e in particolare da Zurigo, vi hanno
contribuito in modo determinante.
Dotati di una solida formazione, che allora
l’Italia non poteva offrire, sono stati i benvenuti nella Milano in ascesa economica, dove
hanno trovato un ambiente non dogmatico e
stimolante. Il grafico svizzero Max Huber è
stato uno dei pionieri.
Lo hanno poi seguito a Milano Carlo Vivarelli,
Walter Ballmer, Lora Lamm, Felix Humm e
molti altri. Insieme a colleghi italiani animati
da orientamenti simili, schiusero nuove prospettive, lavorando negli studi di grafici lungimiranti - primo fra tutti Antonio Boggeri.
Per la ricostruzione e lo sviluppo economico
le ditte più progressiste, quali ad esempio
Olivetti, Pirelli e La Rinascente, puntarono su
concetti integrali per la visualizzazione della
loro nuova cultura aziendale.
In questi processi fu significativa l’interazione
tra grafici italiani e svizzeri: calcolo razionale
Italia e Svizzera collaborano per potenziare i raccordi della NFTA (Nuova trasversale
alpina) alla rete ferroviaria italiana. Il potenziamento delle linee del Sempione e di
Luino procede secondo programma.
Entrambi i Paesi hanno sottolineato di
voler realizzare in tempi brevi la ferrovia
transfrontaliera Mendrisio-Varese.
Il Comitato direttivo italo-svizzero incaricato di assicurare l’attuazione della Convenzione concernente la garanzia della capacità delle principali linee che collegano
la NFTA alla rete italiana ad alta capacità,
si è riunito a Berna sotto la direzione del
Direttore dell’Ufficio federale dei trasporti
(UFT) Max Friedli per fare il punto della situazione.
In vista dell’apertura della galleria di base
del Loetschberg, prevista a fine 2007,
nell'ambito della cosiddetta «Piattaforma
Sempione» le ferrovie svizzere e italiane
stanno provvedendo a dei potenziamenti.
Sull’asse del San Gottardo sono in corso
lavori sulla linea di Luino (Piattaforma Luino). Su entrambi gli assi i lavori procedono
secondo programma.
Si stanno inoltre esaminando le possibilità per far proseguire la NFTA a sud delle
Alpi. La Svizzera intende commissionare
degli studi volti ad accertare la fattibilità e
e rigore formale si mescolarono con forza
immaginativa, poesia e curiosità sperimentale. Se alcune personalità del mondo del
design, ma anche aziende e atelier grafici di
quell’epoca sono già stati oggetto di iniziative monografiche, la mostra mette in luce
il dialogo transalpino italo-svizzero a livello
di grafica.
Un centinaio di lavori selezionati dalla raccolta di poster e disegni del Museum für
Gestaltung di Zurigo, integrata con alcuni
esemplari concessi in prestito, documentano la varietà contenutistica e formale.
I designer in mostra: Walter Ballmer, Erberto Carboni, Enrico Ciuti,
Silvio
Coppola,
Mario Cresci, Michael Engelmann,
Georg
Erhardt,
Gerhard Forster,
Salvatore
Gregorietti, Franco
Grignani, Max Huber, Felix Humm,
Giancarlo Iliprandi,
Anna Monika Jost,
Lora Lamm, René
Martinelli, Bruno
Monguzzi, Remo Muratore, Marcello Zizzoli,
Bob Noorda, Giovanni Pintori, Albe Steiner,
Armando Testa, Pino Tovaglia, Luigi Veronesi, Carlo Vivarelli, Heinz Waibl.
Un’esposizione del Museum für Gestaltung
Zürich Catalogo: «Poster Collection» 14,
Muse um für Gestaltung e Lars Müller Publishers.
Per informazioni e immagini:
ISR - Centro Culturale Svizzero di Milano,
tel. +39 02 76 01 61 18, [email protected]
le opportunità in merito a quattro varianti
per il corridoio Lugano-Chiasso (AlpTransit
sud). I mandati saranno assegnati prossimamente.
L’Italia sta analizzando a sua volta tre opzioni per il corridoio Cadenazzo-Luino-Laveno (Gronda Ovest).
Un no deciso è invece venuto dalle Ferrovie Federali Svizzere alla «Stazione Ticino», che sarebbe dovuto sorgere sul piano
di Magadino. Le FFS stanno invece potenziando le stazioni di Bellinzona e Lugano,
dunque nell’ambito del completamento di
Alptransit.
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N. 6 giugno 2007
Il testo di Borghi e Petraglio commentato dal professor Vignolo e da Padre Callisto
Storia del minuscolo paese e dei suoi 14 abitanti
Alla Società Svizzera di Milano
il libro «La fede attraverso l’amore»
«Il luogo che non c’è.
I segreti di Erbonne»
Se ricevete l'invito alla presentazione di un
libro di quasi 500 pagine con un titolo che
riguarda temi religiosi, esattamente la Fede attraverso l'amore, con un sottotitolo
che parla di Introduzione alla lettura del
Nuovo Testamento, nascerà in voi l'idea
che si tratta di un mattone di relativa importanza per la vostra fede, oppure di uno
studio specialistico difficilmente abbordabile per coloro che nella Bibbia sono dei
principianti. Non devono aver pensato
così quella sessantina di persone che si
sono date convegno presso la Sala Meili
del Centro Svizzero di Milano giovedì 3
maggio per la presentazione del libro che
porta questo titolo, a cura di Ernesto Borghi e Renzo Petraglio. La serata è stata
animata da Padre Callisto Caldelari che si
è complimentato con la Società Svizzera
di Milano per le sue molteplici iniziative
culturali, e ha denunciato tutta la sua dolorosa impressione per le notizie sparse in
merito a una presunta volontà di vendita
dello stesso Centro milanese. Ha poi dato la parola al professor Vignolo docente
di Teologia dogmatica e Bibbia nella Facoltà teologica dell'Italia settentrionale. Il
quale ha parlato del volume di Borghi e
Petraglio, presentandolo come un lavoro
scritto per un ceto medio alto, ma che alla serietà dell'indagine scientifica unisce
un linguaggio abbastanza facile. Ha fatto
notare alcune cose estremamente interes-
«Primo piano»
santi come la prima parte, nella quale il
pastore protestante Eric Noffke parla dei
contesti storici culturali, nel quale prosperò il cristianesimo delle origini. Inoltre si è
complimentato per la scelta di valorizzare
il Vangelo di Marco, come la fonte stessa
del genere letterario evangelico. Ha poi
presentato, leggendo, qualche spunto
particolarmente importante del libro. La
parole è passata al coordinatore Ernesto
Borghi che rispondendo a una provocazione del professor Vignolo in merito al costo
del volume (38 Euro) ha fatto comprendere come un simile lavoro, che raccoglie
apporti dovuti a diversi esperti biblici ha
comportato una spesa rilevante, ma nello
stesso tempo ha anche detto che la sete
di sapere giustifica la compera di un simile
volume. Alla fine Padre Callisto ha notato
come oggi è forte il bisogno di accostarsi
a Gesù Cristo. Il fenomeno a cui noi stiamo
assistendo, di una migliore conoscenza di
questo personaggio che per i credenti è la
presenza di Dio sulla terra, in quanto si è
proclamato il suo Unigenito Figlio, e per i
non credenti è un "Grande della storia", sta
dando dei frutti che possono essere diversamente interpretati. Vi sono persone che,
sfruttando la vicenda del Nazareno scrivono dando stura a prodotti romanzeschi di
fantasia, di dubbio gusto e senza nessuna scientificità. Ci sono degli studi come
quello presentato che offrono invece delle
chiavi di lettura per comprendere, sia il
Gesù storico, nato oltre duemila anni fa in
Palestina, sia il Gesù della fede, che dalla
personalità storica si è sviluppato a poco
a poco dopo la risurrezione nell'adesione
libera al suo messaggio e alla sua persona
divina da parte delle primitive comunità cristiane. Il pubblico presente, molto attento,
è poi intervenuto con qualche domanda,
ma il fatto che il libro era a disposizione
solo da quel momento, e quindi non era
conosciuto, non ha permesso allo stesso
pubblico di porre delle domande sui suoi
contenuti, che rimangono comunque di
grande importanza per coloro che vogliono avere il serio approccio, non soltanto
ai vangeli, ma anche agli Atti degli apostoli
presentati dallo stesso Borghi, alle Lettere
di San Paolo con un apporto, oltre che da
Borghi, da Bruno Maggioni e Renzo Petraglio, alla Lettera agli Ebrei commentata
sempre da Borghi e da Gregoire Rouilller,
le Lettere cattoliche di Borghi ed una bella
e facile introduzione all'Apocalisse di Renzo Petraglio. Per terminare il moderatore
ha ricordato che nello stesso Centro il 7
di giugno sarà presentato il suo libro "Ti
presento Gesù Cristo", per dubbiosi e non
credenti. Ed il presidente della Società
Svizzera, che ha fatto gli onori di casa, ha
invitato tutti a ritrovarsi per approfondire
la conoscenza di Gesù di Nazaret.
Segr.
A cura di Annamaria Lorefice
S’intitola «Il luogo che non c’è» il libro del
giornalista Luca Marchiò su Erbonne presentato ieri mattina al Punto Einaudi di Como.
Si tratta di un suggestivo borgo rurale nel
comune di San Fedele Intelvi (Como) incastonato nella valle percorsa dal Breggia, a
poca distanza dal confine con la Svizzera.
Erbonne oggi conta 52 edifici e 14 abitanti
residenti per lo più svizzeri e vanta un rapporto strettissimo di solidarietà con la vicina
Scudellate, frazione del Comune ticinese di
Muggio, alla quale è unita anche dal nuovo
ponte. «Erbonne - ha sottolineato Marchiò - è
uno dei pochissimi paesi al mondo dove non
è mai stato aperto un negozio e i residenti
all'anagrafe oggi sono solo a 14. Eppure
questo luogo è stato capace di condensare
in pochi chilometri quadrati e qualche decina
di abitazioni una storia unica al mondo per
evoluzione e per ricchezza di accadimenti».
Questo fazzoletto di terra in realtà appartiene
alla storia del pianeta più che alla provincia
italiana. Secondo i recenti studi effettuati dal
professor Andrea Tintori, Erbonne con la sua
valle è il luogo che vanta la più antica frequentazione dell'uomo in tutta la fascia prealpina
europea. Pare che l'uomo di Neanderthal vi
passeggiasse tranquillamente oltre 60’000
anni fa e dai reperti rinvenuti nella Caverna
Generosa sembra che vi abbia abitato fino
al 20’000-15’000 avanti Cristo.
A Scudellate inoltre è stato rinvenuta un'importante reliquia della croce di Gesù Cristo
della quale si ha notizia in un documento del
1730 redatto in latino. I microframmenti
sarebbero stati consegnati al cittadino milanese Carlo Francesco Mauro che li avrebbe
ricevuti dal vescovo Enrico Laso de La Vega. Ma sono i confini «ballerini» tra Italia e
Svizzera fino al 1752 che più fanno sentire il
peso della storia ad Erbonne e a Scudellate,
e creano una separazione che è alla base
delle rivendicazioni negli ultimi due secoli dei
diritti alla sanità, all'istruzione e alla mobilità
poi ottenuti dal borgo italiano. Oggi Erbonne
è un perfetto esempio di integrazione dove
italiani e svizzeri vivono in completa armonia
e la comunità rinsalda i vincoli di solidarietà
che da sempre animano i suoi abitanti. Ma
per saperne di più non rimane che leggere «Il luogo che non c'è» di Luca Marchiò.
II libro promosso dall'associazione Famiglia
comasca è stato realizzato con i contributi di
Regione Lombardia, Regione Valle di Muggio
Vai Mara e Salorino (RVIVI), Provincia di Como, Comunità Montana Lario Intelvese e Comune di San Fedele Intelvi. Parte dei proventi
della vendita sarà devoluta al finanziamento
di una scuola in Senegal. In Ticino il volume
può essere ordinato alla RVM telefonando
allo 091 682 20 16 o scrivendo [email protected]
Maggiori informazioni sull'autore e sul libro
sono reperibili sul sito Internet www.erbonne.com
Dal (Corriere del Ticino)
e-mail: [email protected]
Nel libro di Paola Giovetti «I grandi iniziati del nostro tempo» spicca la figura del grande psichiatra svizzero Karl Jung
Successo per Paola Giovetti a Lugano sull’«apertura spirituale»
La giornalista e saggista Paola Giovetti a Lugano (foto di Drago.s).
Lugano – Sarà perché l’umanità vive un
presente logorante, inquinato e consumista, fatto sta che manifestazioni come “TISANA”, all’insegna di stili di vita innovativi
e naturali, sono ogni anno più affollate. In
dodici edizioni, la fiera del benessere luganese ha visto moltiplicarsi stand e convegni sulla salute psicofisica: dalla bioedilizia
all’ecoturismo, dalla medicina meditativa ai
percorsi di consapevolezza sulla propria vita, in questa e nell’altra dimensione.
Tra i numerosi conferenzieri c’era Paola
Giovetti, giornalista di fama internazionale, studiosa di fenomeni extrasensoriali.
Era attesa in una sala gremita per la sua
relazione su “Testimonianze di premorte”.
Ma prima l’abbiamo intervistata, dato che
era giunta cortesemente in largo anticipo
col treno da Modena, dove risiede: «Gli
svizzeri, che grazie al mio lavoro conosco
bene perché ormai sono di casa qui in Ticino, sono molto puntuali – dice - non avrei
potuto ritardare, sia per la Gazzetta sia per
la conferenza».
Perché cresce l’interesse della gente
per il mondo immateriale?
«Perché l’essere umano non è confrontato
solo con il tangibile. Si vive la vita di tutti i
giorni, ma i giorni non sono infiniti. Chi non
si è mai posto domande come: “esiste un
dopo”, “come è fatto questo dopo”?»
È una buona cosa andare a “ficcanasare” in cose incomprensibili e che
si prestano a mille interpretazioni?
«Sì. Sebbene l’individuo possa non arrivare a risposte certe, perlomeno ottiene
un ampliamento della propria visuale sul
mondo. La vita quotidiana si affronta con
maggior consapevolezza e distacco. Per
fortuna oggi si è liberi di parlare di “altra
dimensione”, senza essere presi per pazzi
o visionari come accadeva un tempo. In
Italia sono stata la prima a svolgere specifiche inchieste, come già avveniva negli
altri paesi».
Che tipo di inchieste?
«In tutto il mondo gli studiosi raccoglievano
testimonianze di persone, sopravvissute a
uno stato di premorte. Tutte, ieri come
oggi, riferiscono tutte delle esperienze
simili».
Perciò sono attendibili?
«Molto, d’altra parte questa dimensione è
rivelata in ogni religione. Attraverso le testimonianze dirette di persone normali come
noi, si tocca con mano ciò che altrimenti
rimarrebbe solo nei testi sacri. Svolte le
mie inchieste su questo e su altri temi
dell’intangibile, diedi vita alla prima rubrica
sul Corriere della Domenica e al primo programma in Rai sul paranormale, provocando polemiche e critiche… ma per fortuna
furono in molti gli entusiasti che vedevano
trattati in pubblico questi argomenti».
Non crede che in questo vasto campo ci
siano dei rischi per chi è credulone?
«Sì, esattamente come in altri ambiti.
Vanno evitate con cura richieste di soldi
o proposte d’aiuto da parte di sconosciuti
che si avvicinano quando siamo in difficoltà. Per approfondire questo settore basta
coltivare buone letture e l’introspezione
personale».
Lei è mai stata ingannata?
«Grazie agli strumenti acquisiti col mio
“lavoro-studio” so valutare le situazioni. Ho
comunque avuto le mie disillusioni, magari
se i risultati di un’indagine erano inferiori
alle attese».
E riguardo a persone?
«È successo che abbia ritenuto che qualcuno fosse teso alla spiritualità, all’amore
universale e invece non lo era. Ma ho conosciuto anche persone particolari che hanno
accresciuto la mia interiorità».
Come il sensitivo Roll?
«Gustavo Roll era speciale; come lo era
Roberto Setti di Firenze, umile, dotato di
un’eccezionale umanità. Ma ce ne sono anche altri capaci di introdurci con serenità e
intelligenza a dimensioni soprasensibili».
Nel suo ultimo libro “I grandi iniziati
del nostro tempo”, ha inserito lo psicanalista svizzero Jung, perché?
«Carl Gustav Jung era aperto alla spiritualità. Ciò che non era Freud, suo collega
molto critico e chiuso su questo fronte;
sebbene negli ultimi mesi di vita, malato,
cambiò opinione, tanto che gli si attribuisce la frase “se tornassi indietro, invece
che alla psicanalisi mi dedicherei alla parapsicologia”».
Invece Jung?
«Ha precorso i tempi. Attraverso il suo la-
Paola Giovetti
Nata a Firenze, risiede a Modena. Laureata in lettere, si è specializzata
sulle tematiche di confine. Autrice di moltissimi volumi sullo studio di
fenomeni paranormali tradotti in diverse lingue. Scrive per la Rizzoli e
per “Luce e Ombra”, la più antica rivista italiana di parapsicologia. E’
vicepresidente della Fondazione Biblioteca Bozzano-De Boni la maggior
biblioteca specializzata d’Italia. Organizza gli annuali congressi internazionali “L’uomo e il mistero” e “Movimento della speranza” (Associazione
d’aiuto per chi ha perso una persona cara, specie genitori). Negli anni
’80, è stata la prima giornalista a dedicare su questi temi una rubrica
scritta e una televisiva in Rai con Alessandro Cecchi Paone. Collabora con
diverse testate giornalistiche ed è spesso ospite in Rai e della televisione
svizzera italiana.
voro con i pazienti, aveva recepito e accettava significati e modalità che superavano
la dottrina psicanalitica, e con risultati di
guarigione sorprendenti».
Per questo lo definisce un “illuminato”?
«E’ uno di quegli individui che focalizzano
aspetti che altri non vedono, scoprono
collegamenti incomprensibili ai più, ci mostrano una dimensione diversa e profonda
della vita».
Andava controcorrente?
«Certo. E come coloro che compiono un
vero cammino interiore, ha agito sempre e
solo per il “risveglio” e la crescita spirituale
collettiva».
Oggi alcuni sacerdoti indagano l’altra
dimensione.
«Ci sono sacerdoti che si occupano e pubblicano libri sui fenomeni extrasensoriali.
Non per incuriosire, ma per stimolarci a
un sano distacco dall’eccessivo materialismo e a divenire più profondi. Sanno che
la gente ne trarrà benefici»
Lei ha detto che gli scettici sono infelici.
«Tutti quelli che negano ostinatamente
e ottusamente l’intangibile, per me sono
infelici perché si negano appagamenti,
consolazioni, aiuti interiori che servono ad
affrontare la vita. A comprendere qual è il
vero compito che ognuno di noi ha in questo mondo».
Annamaria Lorefice
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8
N. 6 giugno 2007
Al Museo storico Giuseppe Beccari ricordato il contributo determinante offerto dalla Svizzera tramite il maggiore Max Waibel
L’«Operation Sunrise» che pose un termine alla seconda guerra
mondiale rievocata in un Convegno internazionale a Voghera
Una straordinaria e segretissima trattativa,
dai risvolti umani altamente drammatici, felicemente conclusasi con la fine anticipata
della Seconda Guerra mondiale in Italia al 2
maggio 1945.
Il Museo Storico "Giuseppe Beccari", di Voghera, grazie all’intervento della Signora
Giuseppina Bellinzona-Beccari, vedova del
Ten. col. Giuseppe Beccari, promotore e dinamico curatore del Museo successivamente
a lui intitolato, ha accolto domenica scorsa
un convegno internazionale imperniato sulla
"Operation Sunrise", esattamente nella ricorrenza di quella significativa data.
Relatori Alfredo Ardizzi e Paolo Germann del
Collegio Promotore “Sunrise’05” (Canton Ticino), con la collaborazione del col SMG Pier
Augusto Albrici.
Come nelle precedenti rievocazioni, i dettagli
della “Operazione SUNRISE”, straordinaria
impresa di pace pressoché sconosciuta,
hanno destato vasto interesse ben oltre la
cittadinanza di Voghera e dell'Oltrepò pavese. Se il ponte fra il 25 aprile ed il 1° maggio
può avere allo ntanato alcuni Vogheresi, ha
per contro favorito la partecipazione di diversi
interessati arrivati da Ferrara, dalla Liguria e
da Milano.
Circa una cinquantina di persone sono convenute al Museo della Fanteria per rivivere una
parte della recente storia che ha segnato
momenti estremamente gravi e pieni di tensione.
All’incontro ha dato puntualmente il benvenuto
l'Assessore ai beni museali del Comune, Dr.
Luigi Fronti, in rappresentanza del Sindaco
Aurelio Torriani, sottolineando l'importanza
della tematica in esame. Alfredo Ardizzi, esaurite le presentazioni di rito, ha dato la parola
al Console Generale di Svizzera a Milano, Dr.
David Vogelsanger; l’illustre ospite ha messo
in evidenza i valori e i risultati concreti della
"Operation Sunrise" coordinata e diretta dal
Maggiore SMG Max Waibel.
Paolo Germann ha poi illustrato la cronologia
PU BLICIS
A 62 anni di distanza nel tempo, Voghera
ricorda la data storica, soprattutto per il Norditalia, del 29 aprile 1945, quando a Caserta
si firmò la resa delle ancora potenti forze tedesche operanti nel Norditalia. Questa operazione favorì una sensibile abbreviazione della
Seconda Guerra mondiale. La Capitolazione
definitiva ed incondizionata firmata a Reims
(7 maggio ‘45) ratificata poi a Berlino il giorno
seguente, 8 maggio, fu possibile in funzione
della sagace mediazione svizzera, coperta
sotto il nome di "Operation Sunrise", intrapresa da Max Waibel, alto ufficiale del Servizio Informazioni dell’Esercito svizzero, non senza
suo gravoso conflitto di coscienza.
Ihr direkter Kontakt zur Schweiz
degli avvenimenti, desunta dal libro di Max
Waibel.
Vivo interesse ha destato il documentario
"Operation Sunrise, la segreta alleanza”,
realizzato, con la collaborazione del Collegio
Promotore "Sunrise'05", dal regista tedesco
Bernhard Pfletschinger per diverse catene
televisive europee, trasmesso anche dalla
Televisione della Svizzera italiana.
Ha concluso la ricca esposizione il col SMG
Pier Augusto Albrici con diverse argute considerazioni storico-militari su aspetti, rischi e
colpi di scena alternatisi nella difficilissima
trattativa segreta, soprattutto nell’ottica della
inalienabile neutralità, fondamentale principio
che, segnatamente in quel travagliato periodo, ha messo in risalto la tradizione umanitaria elvetica.
Come già ad Ascona’02 (Ticino), Milano ’03,
Zurigo ’04, Losone-Locarno ’05, Basilea ’05,
Torino ’05, anche Voghera ’07 ha mostrato
grande interesse.
Ancora una volta la conoscenza di una pagina
di storia sino ad oggi sconosciuta o, peggio,
volutamente o no tralasciata, ha suscitato
domande e considerazioni da parte degli
attenti convenuti. Puntuali e documentate le
spiegazioni fornite dai relatori, maturate sulla
scorta di recenti confronti con i molti documenti sino ad oggi liberati dal segreto. Molti
altri rimangono
comunque ancora inesplorati, in attesa di
essere messi a disposizione dei ricercatori
e degli storici.
Il Collegio Promotore con il suo progetto "Sunrise '05", iniziatore di queste rievocazioni, alla
luce dei lusinghieri consensi ottenuti e degli
sviluppi che si prospettano, si ripropone di
espandere la propria attività divulgativa, anche in altri centri interessati. Alcune significative attenzioni sono giunte da Genova, da
Roma e da Berlino.
Chi desiderasse tenersi aggiornato, o collaborare con documenti, non ha che da annunciarsi tramite www.sunrise1945.ch Arrivederci!
Alfredo Ardizzi,
Collegio Promotore «Sunrise ’05»
Un invito a tenerne conto
Anche gli svizzeri
all’estero puntano
alle Camere
L’Organizzazione degli Svizzeri all’Estero ha invitato i partiti politici ad
includere nelle loro liste elettorali anche gli svizzeri che vivono fuori dai
confini nazionali.
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Le elezioni federali di ottobre potrebbero
offrire agli svizzeri all’estero l’occasione
di guadagnare il loro primo seggio delle
Camere federali.
La loro organizzazione moltiplica gli sforzi
per raggiungere questo obiettivo, giudicato di vitale importanza visto che Berna
sembra intenzionata a smantellare la presenza all’estero.
L’OSE ha invitato tutti i partiti politici ad
includere nelle liste elettori anche gli svizzeri all’estero.
Finora gli emigrati che si sono presentati
non sono mai stati eletti.
Dopo la chiusura dello Swiss Center di
Londra nel 1995, Berna sembra intenzionata a sbarazzarsi del Centro culturale
svizzero di Milano.
Presenza Svizzera sarà smantellata, alcuni consolati chiusi e il budget di Pro
Helvetia sarà diminuito, nota l’Organizzazione degli svizzeri all’estero (OSE) in un
comunicato.
L’OSE si è impegnata a mantenere forti i
legami fra la Confederazione e i 650’000
espatriati.
“La relazione però non può funzionare a
senso unico”. Se si spingono gli svizzeri
all’estero a votare (circa 111’000 esercitano questo diritto) e a partecipare alla vita
politica del paese d’origine, bisogna che
anche la Svizzera sia dinamica all’estero,
che dia agli emigrati un sentimento di orgoglio di appartenere a un paese che promuove gli scambi culturali e il dinamismo
economico, afferma l’organizzazione.