10V. in Au. cap 3 A
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10V. in Au. cap 3 A
Victoria Capitolo 3 A MELBOURNE Dopo un lungo viaggio aereo con la Lufthansa, da Bologna (ore 8 del mattino del 15.11.08), via Munich, Singapore dove abbiamo dovuto sostare 10 ore, dopo un tour cittadino sotto un diluvio monsonico con il pullman gratuito per turisti e sosta all'Orchids Garden di cui riporto la fotografia (foto 1) perché dà un'ideasia della vegetazione lussureggiante sia della pioggia torrenziale, il mattino del 17 novembre siamo finalmente arrivati a Melbourne. Fotografia 1 Orchids Garden di Singapore sotto la pioggia. Prato verde e alberi equatoriali lussureggianti La meta era la casa di Armanda ( l'amica d'infanzia di Caterina) e di suo marito Ken che ci avrebbero ospitati i primi giorni. Siamo così arrivati nel quartiere di Carlton, quartiere situato a nord e a ridosso del centro commerciale ed economico della città. Prima di dare qualche indispensabile notizia del quartiere mi preme riferire la prima impressione che ho avuto. Mi sono trovato a percorrere in taxi vie dove si affacciava una serie ininterrotta di case ad un piano, salvo qualche rara eccezione a due piani, più o meno di stile simile, attaccate le une alle altre, strette e lunghe, di colori diversi e intonaci non sempre perfetti, precedute da un microscopico giardinetto talora incolto. Insomma una immagine iniziale che non mi è piaciuta affatto (Foto 2,3,4,5,6,7) Fotografie 2,3 Fotografie 4,5 Fotografie 6,7 Tutte le foto sono esemplificative delle case a "schiera" del quartiere residenziale di Carlton, con i lunghi viali ai lati dei quali sono collocate le casette. Infine il cartello con il nome della via in cui stavano Armanda e Ken. Si può notare l'abitudine ad intestare le vie a personaggi inglesi di cui si specificano i ruoli e, se c'è, il lignaggio. Per capirne le caratteristiche architettoniche bisogna pensare che i primi insediamenti di questo quartiere si sono verificati verso la fine del 1870, in una città che vede arrivare i primi coloni solo nel 1834. Lo stato del Victoria, ma in sostanza Melbourne, solo nel 1851 ha avuto l'autonomia dal New South Wales. Non esistevano e non sono esistiti per anni strade asfaltate, fogne e approvvigionamento idrico centrale. Questo spiega perché dietro la schiera delle casette corre un viottolo che serviva per l'accesso alle stalle dei calessi e dei cavalli e per lo smaltimento diretto dei rifiuti. Infatti, nelle case, il cui interno è costituito da un lungo e stretto corridoio sul quale si affacciano le stanze, il bagno è l'ultima stanza, la più vicina al viottolo posteriore e quindi,allora, allo smaltimento dei rifiuti. Il quartiere è stato abitato all'inizio in prevalenza da ebrei e poi e tutt'ora soprattutto da italiani. La casa di Armanda e Ken era situata al n° 625. Il numero così alto della via dà un'idea della sua lunghezza e del numero di abitazioni presenti ai due lati. E' un tipico esempio urbanistico di città australiana nella quale gli insediamenti abitativi si sono realizzati disponendo di ampi spazi. Infatti, a ridosso di Carlton, subito a sud-est, verso il centro,vi è un grande parco che comprende l'imponente costruzione edificata per l'International Exibition del 1880-81, l'equivalente delle attuali Esposizioni Mondiali. A quella di Melbourne fece seguito l'Esposizione Mondiale di Parigi per la quale sorse la Tour Eiffel. L'arteria "pulsante" di Carlton, cioè la via principale che parte dal centro e si prolunga fino al successivo quartiere di Brunswick, è Lygon Street, dove sono collocati ristoranti, caffè, negozi di ogni tipo (foto 8.9,10). Fotografia 8 Fotografia 9 Fotografie 9,10 Alcune Ferrari in Lygon Street Per non meno di 2 km Lygon Street mette in mostra un'altra delle caratteristiche delle città australiane: i negozi, i ristoranti, i caffè sono di italiani, in netta prevalenza, di cinesi, di australiani. Insomma una popolazione multietnica che convive pacificamente e.... dal tipo di macchine che si vedono.... anche agiatamente.(Foto 8,9,10) Superato il primo negativo impatto, tipico di una certa iniziale difficoltà di adattamento, la simpatia dei nostri ospiti e la loro gentilissima ospitalità in una dependance in un cortiletto interno, mi hanno aiutato a cambiare opinione. Tant'è vero che, quando siamo tornati a Melbourne alla fine di dicembre, abbiamo affittato un appartamento in Drummond Street che è una laterale di Lygon Street, ma più vicino al centro.(foto 11,12,13,14) La possibilità di affittare un appartamento, piccolo, composto da una stanza da letto, la cucina con lo spazio per mangiare ed un servizio, è uno degli aspetti positivi delle abitudini australiane. Probabilmente dipende dalla necessità di poter soggiornare anche per periodi non brevissimi in città in quanto le distanze tra una città o altri insediamenti è notevole. Quando nella seconda quindicina di novembre ci siamo interessati per poter disporre dell'appartamento al nostro rientro dal WA abbiamo avuto qualche difficoltà perché nella seconda metà di gennaio a Melbourne si gioca il Torneo Internazionale di tennis il cosiddetto "Australian Open", uno dei 4 Slam con una partecipazione altissima e quindi con grande richiesta di questo tipo di alloggi. Fotografie 11,12 La palazzina di Drummond Street dove era situato l'appartamento, con il particolare della finestra del piano terra a sn Fotografie 13,14 Drummond Street, dall'altra parte della strada Vorrei far notare che il prato tra le due strade della via è secco e Caterina mi dice che è un fenomeno recente dovuto alla carenza d'acqua e alla maggior scarsità di pioggia degli ultimi anni, in uno stato che veniva denominato "Garden State" proprio per il suo verde. Ormai mi ero abituato all'ambiente ma nulla mi farà mai cambiare idea sulla insensatezza dei prezzi delle case di questo quartiere che in base a quanto ho potuto constatare nelle agenzie immobiliari sono molto ambite e molto costose. Siamo rimasti a Melbourne dalla fine di dicembre 2008 alla fine di gennaio 2009 e quindi siamo riusciti a visitare la città ed i suoi dintorni. Con l'esperienza della visita al Museo Carnavalet, il museo della città di Parigi, nel quale si ripercorre in realtà tutta la storia di Francia, ci siamo recati subito al Museo della città di Melbourne, e la delusione è stata grande perché abbiamo trovato ben poche informazioni per ricostruire la sua pur breve storia. Alcuni racconti e disegni, la visita alle stanze rimaste nella residenza dei primi Governatori e nulla più. D'altra parte, ancor oggi è aperta la discussione a chi si debba attribuire il primo vero insediamento a Melbourne, inizialmente chiamata Port Phillip, se a John Batman oppure a Pascoe Fawkner, arrivati dalla Tasmania nel 1835 (foto 15). Fotografia 15 Tavola della storia della città nel Melbourne Museum In verità, il primo insediamento nel SO del Victoria fu della famiglia Hunty nel 1834 ed il nome di Mebourne venne dato in onore dell'omonimo Lord, primo ministro inglese nel 1834. Negli anni successivi la crescita della città fu lenta, difficile e contrastata dalle lotte tra Batman che aveva comprato dagli aborigeni 250.000 acri di terra, gli aborigini ed il Governatorato del NSW che non glieli riconosceva. Tra i primi colonizzatori, "settles", giungono direttamente a Port Phillip europei, soprattutto scozzesi mentre altri provengono dalla Terra di Van Diemen (1853 Tasmania) che in quel periodo attraversava una grave crisi economica Questi ultimi si portarono dietro un certo Fotografia 16 Tavola esplicativa della storia della città nel Melbourne Museum numero di detenuti, "convicts", che lavoravano per loro. Nel 1841 vi erano 20.000 abitanti che diventarono 75.000 nel 1850. Nel 1851 (foto 16) lo stato del Victoria ottiene l'autonomia dal NSW. Ma la svolta si verifica nel 1850 perché viene trovato l'oro a Ballarat e Bendigo, località ad un centinaio di chilometri a NO di Melbourne. Finisce l'era dei convicts e Melbourne subisce una invasione che distrugge la piccola economia commerciale della città e si riempie di ogni sorta di persone, di tutte le classi sociali, con iniziali conseguenze disastrose anche per il tessuto urbano. Sono anni di sommovimenti sociali che nel 1854 a Ballarat sfociano nella Eureka Stockade Uprising, la rivoluzione dei lavoratori delle miniere sfruttati dagli amministratori. I tumulti si accentuano e portano a 22 morti. Ma i ribelli di Eureka hanno la loro rivincita perché una Commissione Reale condanna gli amministratori. Il capo della Reform League è un ingegnere irlandese, Peter Lalor, che sventola la bandiera di Eureka: una grande stella e le stelle della Sudden Cross (la Croce del Sud) su fondo blu che diventerà la bandiera nazionale australiana (foto 17,18). Fotografie 17,18 La bandiera australiana su fondo blu in cui compare il simbolo della bandiera inglese (non si dimentichi che faceva parte del British Empire ed anche ora fa sempre parte del Commowelth) e vi sono la stella dell'Australia e le 5 stelle disposte come quelle della Sudden Cross. Durante i decenni precedenti e successivi da Perth, da Melbourne e da Sidney partono le spedizioni per la scoperta del continente. Sono tutte tutte indirizzate da sud verso nord o da ovest verso est. Scoprono il decorso del più grande fiume dell'Australia, il Murray River (1830). L'esploratore di Perth, Stuart, da Adelaide per primo riesce ad attraversare tutto il deserto e giunge all'estremità nord, Darwin nel 1861-62. A Melbourne queste gesta vengono ricordate con un monumento ai due esploratori del Victoria, Robert Burke e William Willis che nel 1861 giunsero fino al Golfo di Carpentaria e sulla via del ritorno, nel grande deserto centrale, a Coopers Creek nel giugno 1861, morirono di fame (foto 19,20,21,22,23) Fotografia 19 Il monumento agli esploratori Burke e Willis all'angolo tra Collins e Swanston Street Fotografie 20,21 Piastre poste alla base del monumento a Burke e Willis Fotografie 22,23 Lo studio della mappa e le prime sofferenze Fotografia 24 La morte di Willis a Coopers Creek Negli anni successivi al 1880 lo sviluppo di Melbourne avviene in un clima di maggior pace e benessere. Sulle colonne del principale e più vecchio ponte sul fiume che attraversa la città, lo Yarra Bridge, compare lo stemma di Melbourne con alcune parole latine "vires acquirit eundo" che interpretano bene lo spirito dei suoi abitanti (foto 25,26) . Un popolo in movimento ed evoluzione, che si vuole sottrarre alle sue origini poco edificanti, che ha incorporato, pur con non poche limitazioni (si pensi che già nel 1855 viene promulgata una legge che prevede una tassa di 10 pound per ogni cinese che entra nel paese: speriamo che non lo vengano a sapere i Leghisti italiani),emigranti di tutti i paesi ma che non ha certo abbassato la guardia. Quando ho chiesto il visto per rimanervi 4 mesi l'ambasciata australiana mi ha fatto compilare un modulo di 4 fogli nel quale si richiedeva anche il conto in banca. Fotografia 25 Una delle colonne dello Yarra Bridge (a dx la mia bicicletta) Fotografia 26 Il simbolo della città di Melbourne con la scritta in latino " le forze si acquisiscono andando " L'espansione della città non ha sosta: attualmente vi abitano 3.700.000 persone. Nel centro commerciale, economico-finanziario si erge il simbolo e dell'evoluzione e dell'apporto multietnico di questa città, l'Eureka Tower (foto 27, 28), grattacielo alto 300 m, costruito su progetto dell'architetto Fender Katsalidis, dalla Impresa Grocon, grande impresa fondata dall'italiano Luigi Grollo nel 1950 che si è espansa in tutta l'Oceania e nel Medio Oriente anche su iniziativa del figlio Bruno e del nipote Daniel che è l'attuale presidente. Guardando la fotografia aerea del palazzo si può vedere una città che si espande in un'area vastissima grazie agli infiniti spazi disponibili. Negli ultimi anni il centro è stato arricchito da nuovi edifici moderni con spazi "associativi" (si dice così, oggi?) e spazi per mostre ed esposizioni. (foto 29,30,31,32) Fotografia 27 L'Eureka Tower e la veduta fino alla estrema periferia della città che si espande all'infinito Fotografia 28 L'Eureka Tower con gli altri edifici vicini visti dal Memorial Garden Fotografia 29 Fotografia 30 L'Eureka Tower dalla spianata del Memorial L'Eureka Tower ed i grattaceli a sn dello Yarra. In basso il grande schermo in Federetion Square Fotografia 31 Caterina a Federation Square. Sullo sfondo la cupola verde della Federation Station ed i palazzi ai lati dello Yarra. .Sulla sn il grande schermo dove vengono proiettate le manifestazioni di interesse pubblico (ad es. gli Australian Open di tennis) Fotografia 32 I nuovi palazzi di Federetion Square Fotografia 33 L'Atrium di uno dei grandi edifici adibiti ad esposizioni in Federation Square Ma nella città rimangono anche esempi di edifici costruiti alla fine dell'800 ed altri con tipiche caratteristiche liberty (foto 34, 35, 36) Fotografia 34 Un esempio di architettura di fine '800 Fotografie 35,36 Altri esempi di architettura liberty