Fibre innovative per il made in Italy

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Fibre innovative per il made in Italy
Fibre innovative per il made in Italy
Premessa
L’industria italiana delle fibre artificiali e sintetiche ha particolarmente sofferto negli ultimi
anni di una forte congiuntura negativa ma, soprattutto, di importanti ostacoli di natura
strutturale che stanno seriamente minando la competitività del settore.
Nonostante una discreta ripresa dell’attività produttiva registrata nel 2006, il settore deve
sempre più urgentemente trovare nuovi assetti industriali e soluzioni alle condizioni
esogene che ne ostacolano lo sviluppo. Il momento è sicuramente favorevole a livello
mondiale e per le imprese italiane può rappresentare l’occasione per accelerare quel
processo di riposizionamento dei business sui settori più trainanti.
A tal fine, risulta indispensabile che l’impresa si trovi nelle condizioni favorevoli per
investire in ricerca e innovazione, unica via di uscita per contrastare la concorrenza extraeuropea che non è ancora in grado di competere con la qualità e le prestazioni garantite
dalle produzioni occidentali di più alto livello.
Assofibre Cirfs Italia promuove la nascita di un Progetto di ricerca settoriale
fortemente innovativo, in grado di tradursi in innovazioni di tipo radicale, risultato
dell’incrocio di tecnologie, adatte ad applicazioni che, partendo dal quelle più
tradizionali legate al tessile, sfoci nei comparti di utilizzo emergenti, come le
applicazioni industriali, medicali, geotessili, ecc.
Il Progetto si presta a soddisfare due importanti requisiti legati rispettivamente all’Offerta e
alla Domanda del settore.
1. L’industria delle fibre italiana ha mantenuto una capacità tecnologica di alto livello e
detiene tuttora un patrimonio aziendale fatto di manager, cultura e conoscenza tecnica
senza uguali nel mercato in grado di sostenerla nella difficile fase di transizione verso
nuovi assetti industriali. Nel settore delle fibre man-made in Italia si può
raggiungere l’obiettivo che in altri campi è problematico: le aziende hanno la
dimensione aziendale, gli uomini e le conoscenze per sviluppare partnership
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tecnologiche, per creare un solido ponte tra la ricerca di base, la ricerca
applicata e lo sviluppo industriale.
2. Le imprese italiane di fibre devono rivestire ancora un ruolo importante nella filiera
italiana del tessile/abbigliamento: l’innovazione nella filiera tessile non può che venire
dal mondo delle fibre e le aziende ne sentono la responsabilità. In altre parole, la
presenza di un’industria nazionale di fibre in grado di fornire prodotti innovativi,
performanti e competitivi rappresenta
la condizione indispensabile per
mantenere un’importante base produttiva in Italia dell’industria a valle.
Concrete occasioni di rilancio della ricerca possono provenire dalle possibilità offerte dai
“Progetti di Innovazione Industriale” previsti da “Industria 2015” e in particolare dai temi
connessi alle “Nuove tecnologie per il made in Italy”, ambito in cui l’industria di fibre
si propone a pieno titolo con un progetto settoriale sul quale convergono specifici
progetti aziendali.
Requisiti del Progetto
Il Progetto di Ricerca delineato presenta alcune forti connotazioni, prima fra tutte l’elevato
contenuto innovativo, puntando a risultati di portata radicale che forniscano alle imprese
un plus determinante per fronteggiare la concorrenza.
La valenza settoriale del Progetto è data dall’aggregazione su un unico tema di ricerca di
più imprese di fibre.
Sul fronte tecnologico, invece, la validità della proposta è confermata dalla totale
aderenza delle caratteristiche del Progetto a quelle che sono le linee guida della
Piattaforme Tessile Europea, così da rientrare nel 7° Programma Quadro per la Ricerca
e Innovazione dell’Unione Europea.
La concezione della Piattaforma Tessile Europea prevede infatti:
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lo spostamento dalle “commodities “ alle “specialities“
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lo sviluppo di nuove applicazioni tessili
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il passaggio dalla produzione di massa alla personalizzazione verso le richieste dei
consumatori.
Il Progetto ha carattere industriale ma presenta concrete e imprescindibili opportunità di
collaborazione e partnership con Istituti del CNR, Università o altri Enti (ad es.
Fondazione Cariplo, Regione Lombardia/Piemonte,).
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Il Progetto prevede poi l’incrocio di tecnologie diverse: chimica, fisica, biologia,
informatica, nanotecnologie.
Risulta imprescindibile il coinvolgimento dei settori a monte o a valle delle fibre
(chimico, tessile per abbigliamento, tessili per applicazioni tecniche e usi industriali), a
sottolineare il forte collegamento con il made in Italy.
Il Progetto di Ricerca è fortemente orientato a nuovi settori di mercato (per meglio
differenziarsi dai mercati tradizionali) nel campo dei:
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cosiddetti tessili tecnici (escludendo quindi le fibre ad alte prestazioni) che
abbracciano un vastissimo settore in grande sviluppo (medicale, igienico-sanitario,
miglioramento della vita della popolazione anziana, ecc)
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non tessuti per il settore disposable, igienico, medicale, trasporti, strade e
infrastrutture
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usi industriali: costruzioni civili e industriali, trasporti, protezione ambientale e del
territorio, ecc.
I temi di Ricerca
Il Progetto di Ricerca, che si è voluto intitolare “Fibre innovative per il made in Italy “, può
essere declinato in specifici progetti aziendali.
Da una prima verifica con le aziende si propongono le seguenti aree di ricerca relative a
nuove fibre speciali e ai nuovi compositi fibrosi. I temi, che possono sinergicamente
sovrapporsi, sono riconducibili a progetti di ricerca che le aziende di fibre sarebbero
interessate a perseguire.
1. Fibre plurifunzionali ottenute con l’utilizzo delle nanotecnologie (mediante
nanoparticelle e nanotubi di carbonio).
2. Fibre termoregolatrici e/o contenenti sostanze a graduale rilascio ottenute
mediante additivazione di microsfere in fase di estrusione.
3. Nuovi additivi da utilizzare in fase di estrusione per modificare la reologia dei
polimeri.
4. Fibre innovative ottenute da blend polimerici (vergini o di riciclo) che sfruttando le
sinergie tra i polimeri permettano una migliore processabilità in fase di filatura, un
nuovo mix di proprietà e una riduzione dei costi della materia prima.
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5. Materie prime rinnovabili e polimeri rispettosi dell’ambiente (environmental
friendly)
5.1. Cellulosa da biomasse in alternativa all’attuale cellulosa da legname, così da
reimpiegare enormi quantitativi di scarti dell’agricoltura attualmente in gran parte
inutilizzati.
5.2. Monomeri da processi biologici in sostituzione degli attuali provenienti
dall’industria petrolchimica.
5.3. Polimeri biodegradabili in grado di ridurre sostanzialmente l’impatto ambientale
(particolarmente incisivo per i prodotti disposable) e di sostituirsi agli attuali
polimeri di sintesi che necessitano lo smaltimento in discarica o per incenerimento.
In un
contesto allargato, le tematiche di ricerca tracciate fanno parte delle priorità
strategiche di ricerca della Piattaforme Tessile dell’Unione Europea e del 7° Programma
Quadro:
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Nuove fibre speciali e nuovi compositi fibrosi per dei prodotti tessili innovativi
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Funzionalizzazione di materiali tessili e relativi processi produttivi
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Materiali con basi biologiche, biotecnologiche e processi tessili compatibili con
l’ambiente
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Nuovi prodotti tessili con prestazioni migliorate per gli esseri umani (tessili per
applicazioni medicali e, più in generale, tessili per il benessere e la salute)
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Nuovi prodotti tessili per applicazioni tecniche innovative
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Tessili e abbigliamento intelligenti (smart)
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Passaggio dalla produzione di massa alla personalizzazione verso le richieste dei
consumatori finali
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Gestione integrata della qualità e del ciclo di vita.
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Conclusioni
I produttori di fibre artificiali e sintetiche italiani sono sempre stati - e continuano ad essere
- all’avanguardia a livello europeo, e spesso mondiale, nel campo dell’innovazione di nuovi
processi produttivi, di nuovi prodotti e di nuove applicazioni.
Le imprese dispongono tuttora di un notevole patrimonio di risorse umane e di strutture
(laboratori, impianti pilota, ecc.) che permettono loro di continuare ancora oggi ad
esportare tecnologia e know-how.
Inoltre, non meno importante, la partnership con l’industria tessile e paratessile italiana a
valle è sempre stata fruttuosa e di grande successo. Questo grazie alla struttura delle
medie e piccole aziende e alla loro flessibilità, ottima qualità e innata propensione
all’innovazione finalizzata alla conquista di nuovi mercati, com’è tipico per molte aziende
del made in Italy.
E’ compito dell’industria delle fibre introdurre contenuti innovativi e dare nuovi
stimoli per un rilancio dell’industria tessile italiana. L’obiettivo è ambizioso ma è
l’unica strada per impedire alla filiera italiana del tessile/abbigliamento una lenta ma
inesorabile deindustrializzazione.
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