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Comune di Scarperia
LA LAMA GIAPPONESE TŌKEN
KOKAJI YOSHINDO YOSHIHARA SENSEI
MUKANSA
Tesoro vivente per la prefettura e la città di Tokio
Palazzo dei Vicari
Scarperia 18 - 20 ottobre 2013
Le origini
La lavorazione del ferro, sia per fusione che per forgiatura, era conosciuta in Cina settentrionale
fina dal VI sec. a.C. I giapponesi, nel 362 d.C., invasero la Corea del Sud restandovi poi per 200
anni. Fu dalla vicina Cina, dunque, che conobbero l’uso delle armi in ferro, e in particolare della
spada diritta e a un sol taglio, mentre fino a quel momento essi avevano usato unicamente la
pietra e il bronzo (culture Jōmom e Yayoi, dall’XI sec. a. C. al III sec. d. C.). Sul finire del IV sec.,
dopo un periodo di massiccia importazione delle spade dalla Cina – oggi reperibili nelle sepolture preistoriche e protostoriche - il Giappone diede avvio alla produzione in patria delle spade
in ferro, mettendo a punto proprie tecniche di fabbricazione, ma soprattutto sviluppando forme
e tipologie assolutamente originali.
La spada e il Samurai
no 15 volte). Piegatura e martellatura consentono di eliminare tutte le impurità e i grani più
grossi di carbonio, e di conferire alla lama le nuove percentuali di carbonio desiderate. Cinque
piegature producono 32 strati a basso tenore di carbonio: questo acciaio non può essere indurito
per immersione in acqua e viene perciò utilizzato per il nucleo interno della spada. Dieci piegature producono 1024 strati, dando origine all’acciaio più duro, adatto ai piatti e al dorso della
lama. Quindici piegature producono 32.000 strati: in una barra spessa circa 2,5 centimetri, ogni
strato viene così ad avere spessore molecolare.
La superficie dell’acciaio, jihada, a seconda della lavorazione, può essere chiamata: itame (venatura di legno con nodi oblunghi), mokume (venatura con nodi tondi), masame (venatura dritta),
nashiji (polpa di pera), ayasugi (venatura molto ondulata), muji (senza apparente venatura). La
formazione del blocco stratificato, da cui parte la creazione della spada vera e propria, si chiama
tsukurikomi, “strutturazione”.
Uno dei primi, ammirati accenni alle spade giapponesi lo leggiamo in Francesco Carletti (15731636), mercante fiorentino, che le chiama “catane”, riportando che i Giapponesi ne facevano gran
conto. Perché la spada giapponese non era solo un’arma, ma anche un oggetto d’arte.
Nel X sec. i Samurai si affacciano alla storia come corpo organizzato di guerrieri, Bushi, e nel XII
sec. sono già un’aristocrazia che terrà il potere fino alla Restaurazione Meiji.
Il simbolo dei Samurai era la spada, addirittura due spade, una lunga e una corta, ch’egli solo
poteva portare.
Per un Samurai la spada era uno status symbol, ma anche un oggetto venerato per la sua bellezza
e le sue mitiche origini.
Programma
Venerdì 18 ottobre 2013
ore 15,30 Allestimento della forgia e della postazione di politura
Sabato 19 ottobre 2013
ore 10,00 Dimostrazione della politura con Leon Kapp e Massimo Rossi.
ore 15,30
Saluti delle autorità del Comune di Scarperia e presentazione dell’evento con il Presidente della
I.N.T.K. dott. Andrea Saratti.
A seguire il Maestro Yoshindo Yoshihara inizierà la preparazione delle lame per la tempra
(Yaki-ire), che avverrà dopo il tramonto del sole.
Domenica 20 ottobre 2013
ore 10.00 Conferenza “All’ombra della spada giapponese”.
Saluti delle Autorità, del Sindaco di Scarperia e del Presidente della I.N.T.K. Dott. Andrea Saratti.
Interverranno: Yoshindo Yoshihara Sensei, Leon e Hiroko Kapp, Francesco De Feo e Massimo Rossi.
ore 15,30 proseguimento della dimostrazione della politura.
Kitae – Forgiatura
La spada giapponese viene forgiata per stratificazione di ferro acciaioso con tenore di carbonio
diversificato. Lo spadaio inizia il processo di forgiatura partendo da un nucleo di ferro, tamahagane, con elevata percentuale di carbonio (più dell’1%), risultato della fusione di minerale ferroso nelle fornaci di tipo tatara. Queste fornaci, di origine continentale, risalgono almeno al VI
sec. In Giappone si è cominciato a ripristinarle, nella
loro forma originaria, a partire dal 1977.
Il minerale introdotto nel tatara è prevalentemente
sabbia ferrosa, satetsu. La temperatura raggiunta nella fornace si aggira intorno ai 1200-1500° C, ottenuta
bruciando carbone di quercia e di pino. Alla fine del
processo di fusione, che dura alcuni giorni, il forno viene distrutto e sul fondo si raccoglie un blocco di ferro
e di acciaio, chiamato kera, con tenore di carbonio fino
all’1,5%: è questo il tamahagane. Altre parti con minori percentuali di carbonio verranno utilizzate durante
la forgiatura della spada per graduare il contenuto in
carbonio degli strati diversificati che compongono la
lama.
I requisiti più importanti di una spada giapponese
sono la resistenza a rottura e a flessione. Per raggiungere questo risultato, si porta a 1000° C una barra di
acciaio dolce shingane, a basso contenuto di carbonio
(0,2 - 0,3%), avvolta in un guscio di acciaio duro, kawagane, a elevato contenuto di carbonio (0,6 - 0,7%).
Il processo descritto, utilizzato per la forgiatura delle
spade più comuni, si chiama kobuse sanmai kitae. Si
conoscono almeno 50 tipi di forgiatura per stratificazione (che si possono tuttavia ridurre a una decina di
schemi fondamentali). Il panetto di acciaio, con cui
saranno costituite le principali superfici esterne della
spada, viene piegato e martellato ripetutamente (alme-
Dopo il titolo di Mukansa, dal 2004 è Tōkyō To Mukey Bunkazai cioè Importante Tesoro Culturale Vivente della Città e Prefettura di Tokyo: raro riconoscimento, il primo elargito dalla capitale, mentre da 16 anni il Mukei Bunkazai non veniva concesso a un artista.
Yoshindo Yoshihara
Kuniie, il nonno di Yoshindo, affermava che la sua era la decima generazione a lavorare il ferro.
Dal Medio Evo nella famiglia Yoshihara si forgiava l’acciaio a partire dal tamahagane per la produzione di utensileria. Residenza fu, per molto tempo, la Prefettura di Ibaraki vicino a Tōkyō.
Nel 1933 Kurihara Hikosaburō, fondò a Tōkyō la Nippontō Denshūjō per far risorgere l’arte
della spada giapponese che aveva subito un drastico tracollo da quando venne abolita la classe
dei Samurai nell’Era Meiji (1868-1912): a questa scuola Kuniie fu il primo a iscriversi, lasciando
a un fratello l’onere di continuare la fabbricazione di utensili. Alla Nippontō Denshūjō il miglior
spadaio di allora, Kasama Ikkansai Shigetsugu, fu l’insegnante di Kuniie. Il fratello di Kuniie,
Kuninobu, e il figlio Masahiro lavorarono come spadai alla Denshūjō. Masahiro vi operò fino
alla fine della guerra nel 1945.
Quando, dopo alcuni anni, nacque la nuova organizzazione Nippontō Gakuin nella Prefettura di
Kanagawa, Kuniie ne divenne Direttore. Nei primi anni dell’Era Showa (1926-1989) si era deciso
di dotare gli ufficiali delle Forze Armate di una sciabola di ordinanza esemplata sulla tradizionale
katana: Kuniie, ormai di affermata fama, venne posto a capo delle forge militari ove provvedeva a
certificare le capacità degli spadai, a fornire il tamahagane e a sovrintendere a tutta la produzione. Dal 1945 venne proibita la fabbricazione di spade e Masahiro dovette riprendere il mestiere
di famiglia producendo utensileria di acciaio fino al 1970.
Nel 1953 Kurihara Hikosaburō ottenne l’autorizzazione governativa a far forgiare 300 lame di
spada da donare ai Capi di Stato in occasione delle celebrazioni per la fine della II G.M. e per la
fondazione delle Nazioni Unite. Kurihara dovette percorrere tutto il Giappone per trovare, e convincere, dei forgiatori a riprendere l’antica arte. Yoshihara Kuniie in quell’anno riprese l’attività:
Yoshindo, figlio decenne di Masahiro, lo assisteva a bottega azionando il mantice. Fu quindi dal
nonno Kuniie che Yoshindo e il fratello Shōji appresero l’arte della forgiatura di tōken.
Nel 1983 Yoshindo e Shōji conseguirono il titolo di Mukansa, riconoscimento che pone le
loro opere al di sopra di ogni giudizio. I due fratelli hanno in California, presso la Artistic
Blacksmithing Society, fin dal 1980 una base per la diffusione nel mondo dell’arte della spada.
Evento organizzato da:
Comune di Scarperia
Pro Loco di Scarperia
Centro per la Ricerca e la Documentazione
sui Ferri Taglienti di Scarperia
I.N.T.K. - Itaria Nihon Tōken Kyōkai
Associazione Italiana per la Spada Giapponese
www.intk-token.it
Alberto Roatti, Presidente Onorario
Andrea Saratti, Presidente
Stefano Verrina, Vicepresidente
Massimo Rossi, Segretario
Corrado D’Agostini, Consigliere
Simone Di Franco, Consigliere
La I.N.T.K. (Associazione Italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo
di diffondere lo studio delle Tōken e salvaguardare il
millenario patrimonio artistico-culturale collaborando
con i maggiori Musei d’arte orientale ed il collezionismo
privato.
Testi di:
Alberto Roatti, Stefano Verrina, I.N.T.K.
Foto di:
Giorgio Movilli, Yoshindo Yoshihara,
Antiquariato Giuseppe Piva (Milano)
Si ringraziano:
KOKAJI YOSHINDO YOSHIHARA SENSEI,
LEON ed HIROKO KAPP
I.N.T.K. e il sig. Massimo Rossi
I Kanji sulla foto del Maestro di leggono
Kokaji Yoshindo (Yoshindo il fabbro)
I.N.T.K.