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Se si usa il pellet, questo deve essere di buona qualità e prodotto da legno non trattato. Quanto minore è il contenuto di ceneri nel pellet tanto minore è l’impatto ambientale delle emissioni prodotte dalla loro combustione. CITTA’ DI SAMARATE ASSESSORATO ALLE POLITICHE AMBIENTALI Consigli pratici per una corretta combustione Ecco quindi come ottenere una combustione il più “ambientalmente sostenibile”: Nella fase di accensione lasciare il controllo dell’aria completamente aperto Per accendere la fiamma utilizzare la giusta quantità di legna finemente spaccata e molto secca. Una volta avviata la combustione, la legna deve bruciare con fiamma vivace finché non è ridotta a carbonella. Non caricare mai una quantità eccessiva di legna. Mantenere sempre la fiamma vivace e calda. Nella buona combustione il fumo deve essere quasi invisibile: se si nota del fumo denso all’uscita del camino, di colore da giallo a grigio scuro, la combustione non è corretta e occorre procedere a verifiche. Dalla combustione della legna non si devono generare odori e la cenere che proviene da una buona combustione è grigio chiaro o bianca. Un impianto efficiente comporta un basso consumo di combustibile, poca fuliggine nei camini e minor spesa. È necessario mantenere gli sportelli dell’apparecchio chiusi quando non si carica o ricarica il combustibile. Occorre poi rimuovere la cenere dall’apparecchio tramite un contenitore metallico dotato di coperchio. Il contenitore della cenere va lasciato all’esterno dell’abitazione e sopra una lastra di mattoni o di cemento (mai sopra una copertura di legno o vicino alla legna). Normativa regionale sulla combustione della legna Bella la fiamma del focolare ma … Luci ed ombre della legna da ardere Con un laboratorio mobile in Via Trieste 1, tra l’ agosto 2011 e il febbraio 2012, l’ARPA ha misurato l’ inquinamento atmosferico di Samarate. La campagna ha messo in evidenza il superamento dei limiti di ozono per 2 giorni nel periodo estivo mentre il PM10 (polveri sottili) è stato superato per 26 giorni nel periodo invernale. Nello stesso periodo ARPA ha anche monitorato la qualità dell’aria per la quantificazione delle polveri aero-disperse e degli idrocarburi, possibili traccianti del traffico aereo, nell’area circostante l’aeroporto di Malpensa1 senza rilevare impatti significativi. La maggior presenza di PM10 nei paesi della nostra zona rispetto ad altri territori quali ad esempio Gallarate andrebbe invece riferita, sempre secondo il rapporto di Arpa, alle differenti modalità di riscaldamento delle nostre abitazioni. Certo la situazione particolare della pianura padana, con lunghi periodi di assenza di vento e di ricambio di aria, non è di aiuto, ma un ruolo importante è anche giocato da come riscaldiamo, da cosa bruciamo e dall’attenzione che poniamo alla manutenzione delle nostre stufe e/o camini. A pag. 18 del rapporto di ARPA2 viene in particolare specificato che “il settore combustione non industriale da legna costituisce un’emissione nel territorio di Samarate di oltre 27 tonnellate/anno di PM10 mentre il trasporto su strada rappresenta soltanto una ben più piccola percentuale.” Vale la pena ricordare che nel nostro territorio, in base al provvedimento di Regione Lombardia del 2008 (DGR 11 luglio 2008 n.VIII/7635) possono essere utilizzati solamente camini o stufe definiti ad alto Le rilevanti emissioni da apparecchi a legna, in particolare da quelli più obsoleti, hanno portato la Regione Lombardia (con DGR 11 luglio 2008 n. VIII/7635) a introdurre divieti e limitazioni all’uso della legna per il riscaldamento domestico, nel periodo dal 15 ottobre al 15 aprile. In particolare qualora nell’abitazione o nell’edificio vi siano altri impianti termici alimentati con combustibili ammessi, è vietato utilizzare i seguenti apparecchi per il riscaldamento domestico: - camini aperti; - camini chiusi, stufe e qualunque altro tipo di apparecchio domestico alimentato a biomassa legnosa acquistati prima del 1990 e se acquistati dopo tale anno, se non garantiscano un rendimento energetico maggiore o uguale al 63% con basse emissioni di monossido di carbonio (CO). ______________________________________________________________________ 1 rendimento e basse emissioni. 2 ARPA Lombardia “Progetto Malpensa” http://ita.arpalombardia.it/ITA/qaria/pdf/Relazione%20Finale%20Progetto%20MXP.pdf La legna è una risorsa preziosa; il suo ciclo di produzione è determinante per la riduzione di CO2; contribuisce invece in maniera negativa sull’ambiente se la sua combustione non é gestita in modo oculato. Un camino aperto tradizionale produce PM10 sino a 30 in più rispetto ad una stufa a pellet, che a sua volta produce una quantità di PM10 sino a 150 volte in più rispetto ad una caldaia a gas. ARPA Lombardia “Campagna di Misura Inquinamento Atmosferico Comune di Samarate” http://www.comune.samarate.va.it/site/home/aree-tematiche/ambiente-e-ecologia/monitoraggiambiente/articolo14014291.html Pensiamoci e buona lettura! L’assessore all’Ecologia Marco Bonacina Legna e qualità dell’aria La legna è una preziosa risorsa, è il primo combustibile usato dall’uomo. Per l’ambiente determina un aspetto positivo, grazie al quale si riducono le emissioni di CO2 in atmosfera e si contrastano i cambiamenti climatici, ed uno negativo dovuto al fatto che le combustioni di legna soprattutto se mal condotte nei piccoli impianti domestici emettono in atmosfera particolato e composti altamente tossici ed hanno rendimenti molto bassi ed antieconomici. Durante l’inverno, quando le concentrazioni di PM10 sono più alte, circa il 1525% del particolato presente nell’aria delle zone di pianura deriva da combustione della legna. fabbisogno energetico. E’ importate verificare all’atto dell’acquisto le caratteristiche tecniche riportate sulla targhetta energetica. • Caminetto aperto: ha una bassa efficienza energetica (intorno al 15%) • Caminetto chiuso: ha un’efficienza energetica che spesso è pari al 55%. e può raggiungere a regime anche efficienze dell’ 84%, riducendo moltissimo anche le emissioni inquinanti. • Stufe a legna: una stufa tradizionale può avere un rendimento del 45%, mentre gli apparecchi più moderni raggiungono l’84%. • Stufe a pellet: l’efficienza media è intorno al 70% mentre gli apparecchi migliori possono raggiungere oggi anche rendimenti superiori al 90%, producendo quantità di polveri e di altri inquinanti molto basse. • Caldaie: sono apparecchi di potenza più elevata, che si utilizzano per scaldare l’acqua che verrà poi utilizzata dall’impianto di riscaldamento. Possono funzionare sia a ciocchi di legna che a pellet o a legno cippato: in questi ultimi due casi l’alimentazione può essere automatica e si possono raggiungere maggiori livelli di efficienza. Consigli pratici per una corretta installazione e una corretta gestione Un apparecchio per la combustione della legna dimensionato e posizionato correttamente riduce il consumo di legna e delle emissioni inquinanti. È importante tenere pulita la canna fumaria affidandosi a uno spazzacamino abilitato. Anche la manutenzione e il controllo dei componenti meccanici ed elettronici dell’apparecchio devono essere eseguiti regolarmente e sempre da un tecnico qualificato. Tutto ciò riduce le emissioni inquinanti, fa risparmiare combustibile e previene l’incendiarsi della canna fumaria sporca. Il contributo della combustione della legna alle emissioni Come mai l’impatto della combustione della legna è così rilevante? A parità di energia elettrica e termica prodotta, un impianto alimentato a gas naturale produce una quantità di PM10 nettamente inferiore a quello prodotto da un impianto alimentato con biomasse legnose. Se si considera solo quanto viene emesso in atmosfera già sotto forma di PM10 (il così detto “PM10 primario”) si può valutare che il riscaldamento domestico è responsabile di circa la metà delle emissioni totali di PM10 e PM2,5 (primari) in Lombardia su base annua e la combustione della legna è a sua volta responsabile di più del 90% di tali emissioni. Il contributo è ovviamente concentrato nei mesi invernali ed è anche più elevato nelle zone in cui il consumo della legna è maggiormente diffuso. Consigli pratici sulla legna ed il pellet da utilizzare Come ridurre le emissioni derivanti dalla combustione della legna Le emissioni di inquinanti di piccoli impianti domestici a legna dipendono: - dal tipo di apparecchio - dalla modalità di gestione - dalla tipologia di legna e dalle sue condizioni - dalla qualità e completezza della combustione Nell’impianto domestico non bisogna assolutamente utilizzare legna trattata, legname di scarto proveniente dalla demolizione e dalla ristrutturazione degli edifici, quello costituito da imballaggi (bancali) o mobili di legno, la formica o il compensato, perché la combustione di questi materiali può liberare sostanze altamente tossiche. Non bisogna poi bruciare carta plastificata, sostanze artificiali di qualsiasi tipo, confezioni o contenitori (tetrapak) perché anche questi materiali producono gas nocivi e polveri e, allo stesso tempo, danneggiano l’apparecchio. Meglio quindi: Stufe e caminetti non sono tutti uguali. Gli apparecchi più moderni (stufe a legna innovative, stufe a pellet) sono più convenienti per l’ambiente e per le nostre tasche perché producono meno inquinanti; la loro convenienza è ambientale ed anche economica in quanto consumano meno legna per soddisfare il Consigli pratici per la scelta dell’apparecchio Bruciare legna secca stagionata. Se la legna è umida, parte del calore generato non riscalda la casa ma viene perso per far evaporare l’acqua contenuta. Utilizzare legna pulita: sabbia e fango la rendono meno conveniente. Utilizzare legna che proviene dal proprio ambito territoriale per evitare consumo di carburante e quindi l’inquinamento che deriva dal trasporto. Accatastare la legna acquistata in un luogo esterno, ma protetto