Camera di Commercio di Piacenza
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Camera di Commercio di Piacenza
VIVERE, GUSTARE E INVESTIRE A PIACENZA LIVING, SAVOURING AND INVESTING IN PIACENZA ANNO 2010 - Vª Edizione www.pc.camcom.it PREMESSA PREAMBLE PERCHÉ VIVERE A PIACENZA WHY LIVING IN PIACENZA COLLOCAZIONE TERRITORIALE TERRITORIAL LOCATION Piacenza si trova sulla destra del Po e costituisce il punto terminale dell’antica via AEmilia a 58 km da Parma. E’ un crocevia naturale di importanti vie di comunicazione, sia stradali sia ferroviarie. La vicinanza a centri importanti e di rilievo europeo, come Milano, Bologna, Genova, consente spostamenti veloci e comodi. In particolare Milano è raggiungibile, con l’autostrada, in 30 minuti. I treni sono frequenti su tutte le linee. Piacenza - Parma Piacenza - Airport Verdi PR Piacenza - Milano Piacenza - Airport Linate MI Piacenza - Airport Malpensa MI Piacenza - Bergamo Piacenza - Airport Orio al Serio BG Piacenza - Brescia Piacenza - Airport Montichiari BS Piacenza - Bologna Piacenza - Airport Marconi BO Piacenza - Genova Piacenza - Airport C.Colombo GE Piacenza - Torino Piacenza - Airport Caselle TO Piacenza - Firenze Piacenza - Airport A.Vespucci FI Piacenza - Verona Piacenza - Airport Catullo VR Piacenza - Venezia Piacenza - Airport Marco Polo VE Piacenza lies on the right bank of river Po and it is one of the terminal points of the ancient Via Aemilia, 58 km away from Parma. It is a natural crossroads of communication routes, both road and railway. The proximity to cities of European renown, like Milan, Bologna, Genoa, allows fast and comfortable moves. In particular, Milan can be reached in 30 minutes by highway. Trains travel frequently on all routes. 58 km 62 km 59 km 65 km 100 km 105 km 110 km 80 km 110 km 150 km 160 km 130 km 140 km 180 km 205 km 240 km 245 km 145 km 125 km 255 km 255 km BERGAMO Orio al Serio MILANO BRESCIA Linate Marco Polo Malpensa VENEZIA VERONA Montichiari TORINO Caselle PIACENZA GENOVA Cristoforo Colombo V.Catullo PARMA G.Verdi BOLOGNA G.Marconi A.Vespucci FIRENZE 3 PERCHÉ VIVERE A PIACENZA WHY LIVING IN PIACENZA IDENTIKIT GENERALE GENERAL OUTLINE Fondata nel 218 A.C. da 6.000 veterani romani con il nome beneagurale di “Placentia”, fu un importante avamposto militare situato prima della Gallia Cisalpina. Successivamente occupata da Goti, Bizantini, Longobardi e Franchi, attorno al 1100 si eresse a libero Comune. Passò in seguito a diverse Signorie tra cui i Visconti e gli Sforza (originarie di Milano), fu per 200 anni circa Ducato farnesiano. Giunse quindi a Maria Luigia d’Austria e ai Borbone e fece parte del Ducato di Parma e Piacenza fino al 1859. Founded in 218 B.C. by 6,000 Roman veterans, by the well-omened name of “Placentia” (‘pleasant town’), it was a very important military outpost located before Cisalpine Gaul. Successively occupied by Goths, Byzantines, Longobards and Franks, around the year 1100 it declared itself free Commune. It was then ruled by various lordships among whom the Viscontis and Sforzas (from Milan), and was a Farnesian dukedom for approximately 200 years. Then it was ruled by Maria Luigia of Austria and by the Bourbons and it became part of the Parma and Piacenza dukedom until 1859. Piacenza e Provincia Piacenza and its District • POPOLAZIONE • POPULATION Il territorio ha un’estensione di 2.589,445 kmq., comprende 48 comuni per una popolazione di 281.616 abitanti (100.286 risiedono nel capoluogo). The territory is 2,589.445 sqkm wide and consists of 48 municipalities, with a total population of 281,616 inhabitants (100,286 live in the chief town). • DENSITÀ ABITATIVA • DENSITY OF POPULATION La densità abitativa è di 120,98 abitanti per kmq. Ultimamente la città ha perso abitanti a favore della provincia: i paesi della cintura, a pochi minuti da Piacenza, offrono una vasta gamma di servizi e, in più, la frescura delle vallate. Dappertutto sono sorte piscine e aziende agrituristiche. Numerosi anche i centri ippici. Così da terra di seconde case e ville per la villeggiatura, Rivergaro, Castell’Arquato, Pontedellolio e tante altre località sono diventate anche zona prescelta per abitarvi tutto l’anno. The population density is of 120.98 inhabitants per sqkm. Lately, many inhabitants left the city for the countryside: the outskirts, a few minutes from Piacenza, offer a great variety of services in addition to the cool of the valleys. Pools and farm holidays have sprung up almost everywhere. There are also many riding grounds. Thus, Rivergaro, Castell’Arquato, Pontedellolio and several other small towns from land of holiday homes and country-houses, became places of permanent residence. 4 CULTURA E DIVERTIMENTO CULTURE AND ENTERTAINMENT Spettacoli, mostre, manifestazioni. Piacenza e la sua provincia offrono lungo tutto l’arco dell’anno un ricco cartellone di iniziative culturali e di svago. Da aprile a settembre è un fiorire di feste in cui prevalgono gli aspetti folcloristici e gastronomici e in cui ogni paese rispolvera le proprie tradizioni e i propri piatti. I numerosi castelli arroccati sulle colline piacentine non sono solo una testimonianza di storia, a volte di battaglie ed episodi finiti spesso sui libri, ma anche il suggestivo sfondo a concerti, convegni, dibattiti. La maggior parte sono inoltre aperti per visite guidate. Un pittoresco ed istruttivo tuffo nel passato. La mole di Castell’Arquato, che domina la Valdarda, è stata la scenografia tanto ideale quanto reale per film in costume. Numerose sono le manifestazioni che si svolgono durante tutto l’anno, tra cui un corteo medioevale che percorre, tra ali di spettatori, le antiche vie del borgo. A Grazzano Visconti (www.grazzano.it) si svolge invece un seguitissimo ed agguerrito palio con cavalli, combattimenti e giochi di destrezza e forza. Il castello di Gropparello si trasforma d’incanto, grazie ad un’accuratissima ricostruzione, in un magico mondo delle fiabe con cavalieri, fate e streghe. Un affascinante paradiso per i bambini. La rocca di Rivalta, affacciata sul Trebbia, tuttora abitata dagli Zanardi Landi, spalanca i suoi immensi saloni a balli e visitatori. Margaret d’Inghilterra ne era innamorata, tanto da trascorrervi ogni estate una tranquilla vacanza con gite nei dintorni. I castelli, sparsi in ogni vallata, costituiscono altrettanti invitanti percorsi culturali: per ulteriori informazioni su di essi visitate il sito www.castellidelducato.it. Un itinerario attrez- Shows, exhibitions, events. Piacenza and its province offer a programme full of both cultural initiatives and amusements all year long. From April to September many festivals emphasize the folklore and the gastronomy. Every village presents its own traditions and dishes. The various castles on the hills of Piacenza are not just a historical witness, sometimes of battles and events often mentioned in books, but also an evocative background for concerts, meetings, debates. Most of them are also open to guided tours. A picturesque and instructive leap into the past. The massive structure of Castell’Arquato, which dominates Valdarda, was both ideal and real background for period movies. Several events are held during the year, among which a medieval parade, which goes through the old streets of the town between wings of people. Grazzano Visconti (www.grazzano.it) offers very famous and hard-fought horse races, battles and ability and force games. Thanks to a very accurate reconstruction, the castle of Gropparello magically turns into a fairy world of knights, fairies and witches. A fascinating paradise for children. The fortress of Rivalta, overlooking the river Trebbia, is still inhabited by Zanardi Landis and opens its large halls to dances and visitors. Margaret of England loved it so much, that she used to spend every summer a peaceful holiday here visiting the surroundings. The castles, scattered all over the valleys, represent attractive cultural itineraries: for further information about the tourist routes, visit 5 PERCHÉ VIVERE A PIACENZA WHY LIVING IN PIACENZA the website www.castellidel ducato.it. An organized and evocative itinerary is the so called Via Francigena, the ancient road of the pilgrims, which crosses the district, through churches, monasteries and oratories. There are also many street markets selling typical products, which are open on Sundays all the year round. The most famous and crowded ones are the antique markets; in particular the market of Cortemaggiore, which has gained a nationally recognized honourable position. Here you can find valuable furniture and small objects sold or swapped by estimators and collectors. Natural attractions are rivers Trebbia and Nure. Their waters, flowing through cool valleys, give unique refreshment and relaxation in Summer. But there are also lots of public pools in almost every town. For sport-loving people there are many walking paths, horse centres, golf courses, canoe rides down the torrents. Piacenza, the chief town, offers an intense theatrical season with both opera and music, ballet and drama. The Youth Orchestra “Luigi Cherubini” was formally founded in July 2004, with permanent seat in Piacenza and the art direction of Maestro Riccardo Muti. In Autumn, the churches and basilicas of the town and the country are the frame for the International Organ Music Week. It is just an example of the many events following one another. Also Fiorenzuola and Castel San Giovanni offer attractive theatrical seasons with first rate plays and companies. Last, but not least, is sport, practised at high levels (soccer, volleyball, rugby). zato e suggestivo è inoltre quello della Via Francigena, l’antica strada dei pellegrini che attraversa la provincia toccando chiese, monasteri e oratori. E poi tanti mercatini con prodotti tipici, che si inseguono tutte le domeniche, anche d’inverno. Particolarmente noti e affollati quelli d’antiquariato, con in testa Cortemaggiore, che si è ritagliata una posizione d’onore in ambito nazionale. Vi si possono trovare mobili pregiati e piccoli oggetti messi in vendita, o barattati, da appassionati e collezionisti. Un’attrattiva naturale è rappresentata dal Trebbia e dal Nure. Con le loro acque, che scorrono in fresche vallate, nei mesi estivi sono un ineguagliabile punto di refrigerio e riposo. Ma sono moltissime, praticamente in ogni paese, anche le piscine pubbliche. Per chi ama fare sport vi sono innumerevoli camminate, centri ippici, campi da golf, escursioni in canoa nei torrenti. Piacenza, il capoluogo, mette sul piatto un’intensa stagione teatrale, sia operistica che musicale, di danza e di prosa. Nel luglio 2004 è stata ufficialmente fondata l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”, con sede stabile a Piacenza e sotto la direzione artistica di Riccardo Muti. In autunno chiese e basiliche di città e provincia fanno da cornice alla Settimana organistica internazionale. È solo un assaggio dei tanti appuntamenti che si susseguono. Anche Fiorenzuola e Castel San Giovanni mettono in cartellone stagioni teatrali di richiamo con rappresentazioni e compagnie di primo piano. C’è poi, non ultimo, lo sport, praticato ad alti livelli (calcio, pallavolo, rugby). 6 COLLEGAMENTI E TRASPORTI LINKS AND TRANSPORT Il territorio piacentino è in un contesto di snodi stradali, autostradali e ferroviari nevralgici del nord Italia. Tre aeroporti (Milano Linate, Parma e Brescia) sono a poche decine di chilometri, altri sei (Milano Malpensa, Bergamo, Verona, Bologna, Genova e Torino) sono raggiungibili in poco più di un’ora. The territory of Piacenza is a crucial crossroads of roads, highways and railways for Northern Italy. Three airports (Milan Linate, Parma and Brescia) are just a few dozen kilometres away, and other six airports (Milan Malpensa, Bergamo, Verona, Bologna, Genoa and Turin) can be reached in a hour or thereabouts. Aeroporti: Milano Linate (65 km), Parma (62 km), Brescia (110 km), Milano Malpensa (100 km), Bergamo (110 km), Verona (125 km), Bologna (160 km), Genova (140 km), Torino (205 km), Firenze (245 km), Venezia (255 km). Tutto questo, unito da un sistema logistico e di trasporti all’avanguardia, fa di Piacenza un vero e proprio crocevia per l’Europa. Airports: Milan Linate (65 km), Parma (62 km), Brescia (110 km), Milan Malpensa (100 km), Bergamo (110km), Verona (125 km), Bologna (160 km), Genoa (140 km), Turin (205 km), Florence (245 km), Venice (255 km). All this, added to a state-of-the-art logistics and transportation system, makes Piacenza a real crossroads to Europe. Distanze: 59 Km da Milano, 58 km da Parma, 546 Km da Roma, 240 Km da Firenze. Distances: 59 km from Milan, 58 km from Parma, 546 km from Rome, 240 km from Florence. Autostrade: A1 uscita Piacenza Nord, Piacenza Sud; A21 uscita Piacenza Ovest, Piacenza Est Motorways: A1 tollgate of North Piacenza, South Piacenza; A21 tollgate of West Piacenza, East Piacenza. Collegamenti ferroviari: principali stazioni FS: Piacenza, Fiorenzuola, Castel San Giovanni. www.trenitalia.it, www.ferroviedellostato.it, www.trenitaliaplus.com Railway links: main FS stations: Piacenza, Fiorenzuola, Castel San Giovanni. www.trenitalia.it, www.ferroviedellostato.it, www.trenitaliaplus.com 7 FARE IMPRESA A PIACENZA ENTREPRENEURSHIP IN PIACENZA L’ECONOMIA PROVINCIALE THE DISTRICT ECONOMY Il capoluogo e la prima cintura di comuni accolgono la parte più consistente della struttura economica locale, un tessuto composto da circa 32.000 imprese quasi interamente di piccole o medie dimensioni. Agro-alimentare di qualità, meccanica avanzata e industria dei materiali da costruzione sono “fiori all’occhiello” di Piacenza. Le imprese agricole hanno una superficie media più ampia della media regionale e ciò nonostante vi siano molte realtà di piccolissima estensione collocate sulle pendici collinari e montuose. Questo per dire che l’agricoltura di pianura è un’agricoltura di primissimo livello, che si avvale di supporti tecnologici avanzati ed anche di una rete di conoscenze estremamente qualificata. Il settore si è avvantaggiato dell’apporto scientifico e metodologico della facoltà di Agraria operativa dal 1951 sul territorio piacentino. Anche in altri ambiti produttivi Piacenza ha raggiunto e raggiunge elevati livelli di qualità: in diversi rami della meccanica si sono sviluppate competenze specialistiche ed il personale possiede una qualificazione spinta. La formazione può essere ulteriormente perfezionata direttamente a Piacenza da quan- SECTORS OF PIACENZA ECONOMY 8 The chief town and the first belt of municipalities house most of the local business structure, a fabric consisting of 32.000 companies, almost all small and medium concerns. Quality agribusiness, stateof-the-art mechanics and building material industry are the pride of Piacenza. Farms boast an average surface which is, broader than the regional average in spite of the very small farms scattered over the hill and mountain slopes. This means that the agriculture of the plain is a first-rate agriculture making use of state-of-the-art technologies and a highly qualified knowledge network too. This sector takes advantage of the scientific and methodological contribution of the Faculty of Agriculture, opened in 1951 in Piacenza. Piacenza has achieved high quality standards in other production fields too: different branches of mechanics have developed specialist competences and the staff is highly qualified. It is possible to better the training still further directly in Piacenza, as the Milan Polythecnic has opened the Faculty of Mechanical Engineering with a specialization in Transport Engineering. Within the world of FARE IMPRESA A PIACENZA ENTREPRENEURSHIP IN PIACENZA mechanics, a significant place is occupied by companies manufacturing tools, as well as mechanical devices and machineries. The industrial robotics has an important research and production centre in the Piacenza territory. Because of its geographic location, Piacenza has been progressively given a growing importance in the logistic sector. Today, Piacenza has a role of ‘hinge’ between the metropolitan system of Milan and the Po Central Valley and the molecular industrialization system of Emilia. In the last years, the goods logistics has experienced a growing achievement within the Piacenza area, and it’s even becoming a more and more important component of the local production system, bound to get even stronger in future. Piacenza has already a supply centre multimodal linked up (road + railway) that will be integrated with the new logistic areas by the axis from Castel San Giovanni to Cremona (and namely, Castel San Giovanni-Borgonovo, Fiorenzuola and Monticelli-Castelvetro). Near the logistic centre some areas are available for the managerial offices. Offices and buildings for production pur- do il Politecnico di Milano ha avviato la facoltà di Ingegneria meccanica che può specializzare anche in Ingegneria dei Trasporti. All’interno della meccanica un peso rilevante è sostenuto dalle imprese che fabbricano utensili così come da quelle che producono apparecchi meccanici e macchine vere e proprie. La robotica industriale ha nel territorio piacentino un polo importante di ricerca e costruzione. La posizione geografica di Piacenza ha fatto sì che le venisse progressivamente attribuita una importanza crescente nel settore logistico. Oggi Piacenza svolge una funzione di cerniera tra il sistema metropolitano milanese e centro-padano e quello ad industrializzazione molecolare dell’Emilia. La logistica delle merci ha avuto negli ultimi anni 9 FARE IMPRESA A PIACENZA ENTREPRENEURSHIP IN PIACENZA nell’area piacentina un’affermazione crescente, tanto da costituire una componente sempre più rilevante nel sistema produttivo locale, destinata in prospettiva a rafforzarsi. Nella città di Piacenza è già funzionante un polo logistico raccordato a livello multimodale (strada + ferrovia) che andrà ad integrarsi con le nuove aree per gli insediamenti logistici lungo l’asta da Castel San Giovanni a Cremona (e segnatamente Castel San Giovanni-Borgonovo, Fiorenzuola e MonticelliCastelvetro). In prossimità del polo logistico sono inoltre disponibili spazi per uffici direzionali. Uffici e immobili ad uso produttivo potranno essere dotati delle tecnologie più moderne di trasferimento dei dati (banda larga, cablaggio in fibre ottiche). A rafforzare la vocazione logistica anche l’Istituto trasporti e logistica, una struttura di rilievo sovraprovinciale pronta per operare sia nel campo della ricerca che in quello della formazione. poses can be provided with the latest data transfer technologies (wideband, optical fibres wiring). To strengthen this logistic trend, the Institute for Transports and Logistics has been opened; it’s a supraprovincial structure, ready to work in both research and training field. 10 Piacenza e l’innovazione: i super laboratori, l’Istituto Trasporti e Logistica Piacenza and innovation: the super laboratories, the Institute for Transports and Logistics. Grazie al finanziamento della Regione Emilia Romagna, della Fondazione di Piacenza e Vigevano e di altri soggetti pubblici e privati, sono nati tre super-laboratori di ricerca: meccanica avanzata, energie rinnovabili, progetto sulla tecnologia informatica e telematica. Il risultato raggiunto è forte della collaborazione fra le imprese, le amministrazioni locali che sostengono le strategie del settore e soprattutto le due università locali (Università Cattolica del Sacro Cuore e Politecnico di Milano) che si sono messe a disposizione per consolidare il patrimonio tecnologico e produttivo. Laboratorio sulla meccanica avanzata - MUSP Il laboratorio per le macchine utensili e i sistemi di produzione (MUSP), promosso dal Politecnico di Milano, si pone fra gli obiettivi quello di far diventare Piacenza la capitale della meccanica avanzata, con tecnici che possano far valere competenze e l’opportunità di creare nuova occupazione. Nel laboratorio è operativo personale di ricerca: 10 unità tra assegnisti e dottorandi. Il responsabile del progetto è Michele Monno, docente del Politecnico. www.musp.it Laboratorio per le energie rinnovabili - LEAP LEAP è il “Laboratorio per le fonti di energia rinnovabili” con sede nell’ex centrale Elettrica Emilia. Responsabile del progetto è Stefano Consonni che fa capo al Politecnico di Milano. Il laboratorio si interessa di: generazione di energia termica; generazione di elettricità da fonti rinnovabili come biomassa o rifiuti; impianti nucleari avanzati; impianti a ridotta emissione di anidride carbonica. Per ora nel laboratorio sono impiegati 5 operatori. www.leap.polimi.it CITIMAP (Centro per l’Innovazione nell’Impiego del Telerilevamento nell’Industria Meccanica per l’Agricoltura di Precisione) Il Centro è costituito presso l’Azienda Sperimentale “Vittorio Tadini”, a Gariga di Podenzano. Il Centro nasce dalla collaborazione tra Istituzioni di ricerca e sperimentazione, imprese del settore della meccanica Thanks to the funds from Regione Emilia Romagna, Fondazione di Piacenza e Vigevano, and from other public and private associations, three super-laboratories for research have been established: advanced mechanics, renewable sources of energy, project on IT. This goal was reached thanks to the collaboration among firms, local administrations that support the sector strategies and, above all, the two local universities (Catholic University of the Sacred Heart and Polytechnic of Milan), which are actively contributing to widen the technological and productive base. Laboratory on advanced mechanics - (MUSP) The laboratory for machine tools and systems of production (MUSP), promoted by Polytechnic of Milan, has the goal of making Piacenza the capital of advanced mechanics, with technicians that can use their skills and the opportunity of creating new jobs. The Laboratory employs 10 staff involved in research: temporary research associates and graduate students. The responsible for the project is Michele Monno, professor of Polytechnic. www.musp.it Laboratory for renewable sources of energy - LEAP LEAP is the “Laboratory for renewable sources of energy” whose offices are located in the building that once was the electric power plant “Emilia”. Responsible for the project is Stefano Consonni, from the Polytechnic of Milan. The laboratory’s activity focuses on: production of thermal energy; production of electricity from renewable sources such as biomass and waste; advanced nuclear plants; low carbon dioxide emission plants. At present, the laboratory employs five staff. www.leap.polimi.it CITIMAP (Center for the Innovation in the Utilization of the Tele-Detection in the Mechanical Industry for Precision Farming) The Center is established near the Experimental Company “Vittorio Tadini”, in Gariga di Podenzano. The Center was born thanks to the 11 FARE IMPRESA A PIACENZA ENTREPRENEURSHIP IN PIACENZA agricola e software house, con l’obiettivo di promuovere il trasferimento delle tecnologie relative al telerilevamento come base informativa per la tecnologia VRT (Variable Rate Technology) nell’agricoltura di precisione. Questa tecnologia consente infatti di concimare, irrigare e diserbare in maniera mirata e variabile all’interno dei singoli appezzamenti. Partner scientifico di riferimento è il Centro di Ricerca Analisi Spaziale e Telerilevamento (CRAST) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Tra le prime attività del Centro va segnalata l’acquisizione di diverse immagini da satelliti come PROBA-CHRIS dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, che fa dell’azienda agraria sperimentale Vittorio Tadini uno fra i pochissimi siti italiani di acquisizione di questo sensore satellitare dalle caratteristiche fortemente innovative le cui immagini sono riservate a progetti scientifici approvati dall’ESA. L’attività del Centro ha portato anche alla messa a punto di algoritmi in grado di produrre mappe di fabbisogno colturale; la validità di tali processi è stata testata presso l’Azienda Sperimentale Vittorio Tadini dove sono stati approntati appositi appezzamenti. Nel corso del 2006 sono stati testati in campo i primi prototipi di macchine funzionanti in tecnologia VRT. Il Centro ha avviato diverse iniziative di diffusione dei risultati ottenuti e del lavoro svolto organizzando convegni, giornate dimostrative, corsi di formazione per tecnici del settore industriale e partecipando alle principali manifestazioni nazionali riguardanti l’agricoltura di precisione e la meccanica agraria. Numerose aziende hanno manifestato interesse nei confronti dell’attività svolta dal Centro ed il desiderio di partecipare attivamente al lavoro di ricerca e sperimentazione. ITL - Fondazione Istituto sui Trasporti e la Logistica ITL, Fondazione Istituto sui Trasporti e la Logistica, è nata il 17 dicembre 2003 tramite la sottoscrizione dell’atto costitutivo tra i soci fondatori originari ovvero la Regione Emilia Romagna, le Province di Bologna, Ravenna e Piacenza, l’Università di Bologna e l’Università Cattolica di Piacenza. ITL è una fondazione a partecipazione pubblico – privata che persegue finalità di sviluppo e promozione del collaboration between institutions of research and experimentation, enterprises of the field of the agricultural mechanics and software houses, with the objective of promoting the transfer of the technologies related to the teledetection as an informative basis for VRT (Variable Rate Technology) in the precision farming. This technology allows, in fact, of fertilizing, watering and weed-killing in a specific way and adapting it inside of the single plots of ground. The scientific partner is the Center of Research Space Analysis and Tele-detecting (CRAST) of the Catholic University of the Sacred Heart. Among the first activites of the Center notheworthy is the acquisition of several images from satellites such as PROBA-CHRIS of the ESA, the European Space Agency, making the experimental company “Vittorio Tadini” one of the few sites of acquisition for this highly innovative sensor in Italy, whose images are reserved for scientific projects approved by ESA. The Center’s activities have led to the formulation of algorithms able to create maps of crop growing needs, the validity of such processes has been tested at the Experimental Company “Vittorio Tadini” where plots of land have been earmarked for the purpose. The first prototypes of VRT machines were tested in the field in 2006. The Center has launched a number of initiatives aimed at making the results and its work known through conferences, open days, training courses for industrial sector technicians and by taking part in the most important Italian precision farming and agricultural mechanics exhibitions. Several companies have expressed interest for the Center’s activities and the desire to become actively involved in the research and experimentation work. ITL - Foundation Institute for Transports and Logistics ITL, Foundation Institute for Transports and Logistics, was born the 17th December 2003, after the signature of the foundation charter by the founding members, Regione Emilia Romagna, provinces of Bologna, Ravenna and Piacenza, the University of Bologna, the Catholic University of the Sacred Heart of Piacenza. ITL is a foundation 12 sistema logistico e dei trasporti in ambito regionale attraverso attività di ricerca, consulenza e formazione. Il modello di riferimento che ha ispirato la costituzione di ITL consiste nella costruzione di canali di collegamento (networking) tra gli attori del mondo dei trasporti e della logistica: soggetti titolari della programmazione e implementazione delle politiche (Regione Emilia Romagna ed enti locali), enti attivi nella formazione del capitale umano (gli atenei) e imprese/funzioni di trasporto e di logistica. Le tematiche su cui si focalizza l’attenzione di ITL sono: logistica urbana e regionale delle merci; alta formazione delle professionalità operati nella logistica e nel trasporto; intermodalità e infrastrutture logistiche e di trasporto locali nel contesto regionale, nazionale ed europeo; innovazione tecnologica e organizzativa per la razionalizzazione della supply chain (ivi compreso lo sviluppo delle tecnologie telematiche); sicurezza e impatti ambientali del trasporto, in particolare merci; marketing territoriale per la promozione dei servizi logistici regionali e locali. Le sedi di ITL sono localizzate a Bologna, Piacenza e Ravenna. La sede di Piacenza si insedia all’interno di un sistema di operatori logistici e di formazione universitaria in grado di apportare competenze significative sulle tematiche strategiche di ITL non solo a livello locale o regionale, ma anche nazionale e comunitario. In particolare la sede piacentina di ITL si candida al coordinamento di progetti di ricerca di base e applicata e formazione di alto profilo per manager e quadri. Per ulteriori informazioni si può accedere all’indirizzo Web: owned by both public and private holders, whose aim is the development and promotion of the logistic and transport system in a regional context through research activities, consulting and training. The plan that has inspired the constitution of ITL consists in the development of a network between the transports and logistics protagonists: policy makers and those who implement it (Regione Emilia Romagna and local public administrations), bodies active in the field of education (universities) and firms/functions of transports and logistics. ITL focuses on: urban and regional goods logistics; high training of professionals working in logistics and transports; logistics and transports intermodality and infrastructure, in regional, national and European context; technological and organizational innovation for the rationalization of the supply chain (including the development of IT); safety and environmental impact of transport, especially goods transport; territorial marketing for the promotion of regional and local logistics services. ITL has seats in Bologna, Piacenza, Ravenna. The seat of Piacenza is contained in a system of logistics agents and universities capable of providing significant skills to the strategic themes of ITL, not just at local or regional level, but also at a national and European level. Indeed, the seat of Piacenza is a candidate for the role of coordination of basic and advanced research projects and high-profile training for managers and staff. For further information: www.regione.emilia-romagna.it/trasporti/Logistica-merci/Istituto-trasporti-logistica/ 13 IL POLO UNIVERSITARIO PIACENTINO UNIVERSITY IN PIACENZA Università Cattolica Catholic University L’Università Cattolica è uno dei fiori all’occhiello di Piacenza. Prestigiosa, scelta da studenti di tutto il mondo, nel corso degli anni si è ampliata ed arricchita di strutture. Ma un aspetto non è mai cambiato: lo stretto legame con la città. Voluta da padre Agostino Gemelli, fu realizzata in soli dieci anni. Era il gennaio 1953 quando nell’edificio ancor oggi cuore dell’ateneo, costruito su un’area donata dal “Comitato per la ricostruzione” all’Ente per l’istruzione superiore agraria (Episa), cominciarono i corsi di laurea della Facoltà di Agraria. Tre anni dopo venne aggiunto il collegio S. Isidoro, destinato ad ospitare gli studenti che venivano da fuori, molti dei quali da altri Paesi. L’inaugurazione ufficiale dell’Università avvenne il 5 maggio 1957 alla presenza del presidente del Consiglio Segni e del presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinal Siri. Padre Gemelli tenne il discorso, la Facoltà di Agraria aveva già laureato 29 dottori. Da allora l’espansione, lenta ma costante, non si è più fermata, grazie anche alla sinergia tra Enti pubblici, mondo imprenditoriale e Istituti di credito locali, che ha portato all’apertura nel 1990 della Facoltà di Economia. Attorno alle due Facoltà, quella storica di Agraria e quella di Economia, sono progressivamente nati centri di ricerca, laboratori specialistici e didattici e, soprattutto, altre due Facoltà: Giurisprudenza e Scienze della formazione. Oggi gli iscritti sono oltre 3.000. Una piccola città con caratteristiche di internazionalità perfettamente organizzata ed autosufficiente, dotata non solo di attrezzature per lo studio, ma anche per il tempo libero e di ritrovo. Al primo posto sono stati messi, fin dagli esordi, il livello dell’insegnamento e la qualità delle strutture. I numeri sono più eloquenti di qualsiasi parola. Il rapporto studenti/docenti è di 1 a 11, la percentuale dei laureati è pari al 75% degli iscritti, il campus ha un’estensione di 37.000 metri quadrati, in biblioteca vi è un posto ogni 8 studenti. L’Università si avvale di laboratori tecnologici accreditati dal Sinal (Sistema nazionale per l’accreditamento laboratori), promuove stage e scambi con Università di altri Paesi ed è in grado di offrire ottimi sbocchi lavorativi. The “Università Cattolica” is the pride of Piacenza: a distinguished university, it is chosen by students from all over the world. It has evolved and enlarged during the years, but something hasn’t changed: its bond with the city. The university was realized in just ten year, by initiative of Father Agostino Gemelli. The first courses started in January 1953; they were held in what is still today the main building, which was erected on a piece of land given by the committee for reconstruction to the EPISA (agency for the higher education in agriculture). The Collegio S.Isidoro, where students from other cities and countries were hosted, was added three years later. The official inauguration took place on 5th may 1957. Attending the ceremony, among the others, were the Italian Prime Minister Segni and the president of CEI (Italian Council of Bishops), Cardinal Sini. Father Gemelli gave the commencement address: the university had already graduated its first 29 students. Since then, the university has kept growing, slowly but constantly, also thank to the synergy between the local administrations, the local businesses and banks; this collaboration was successful in establishing the course for the degree in Economics in 1990. Along the years, research centres, specialized and didactical laboratories have developed around the two traditional faculties (Agriculture and Economics), which were joined by new ones: Law and Training Sciences. Today there are about 3000 enrolled students. A small, but international community, well organized and self sufficient, that features teaching as well as recreational structures and amenities. Teaching excellence and quality of the facilities have always been a priority, as figures can prove: teachers/student ratio is 1:11, the percentage of students who graduate is 75%, the campus has an extension of 37000 square metres, the library has one seat every eight students. The university can take advantage of high technology laboratories, formally recognized by SINAL (whose function is to officially attest the quality of laboratories in universities); furthermore it promotes internships and students exchanges with foreign universities, thus ensuring excellent career opportunities. 14 Politecnico L’arrivo a Piacenza del Politecnico di Milano porta la data del settembre 1997, quando, a conclusione di un percorso che aveva visto impegnate, a partire dai primi anni Novanta, le maggiori istituzioni e associazioni locali (Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune di Piacenza, Associazione industriali, Camera di Commercio, Provincia), venne attivato il diploma universitario triennale in Ingegneria meccanica, con sede presso il polo universitario della Cattolica. Nel settembre 2000 tutte le attività sono state trasferite nell’edificio della ex “Caserma della Neve”, in via Scalabrini 76, un antico monastero attentamente restaurato e destinato dall’Amministrazione comunale alla formazione universitaria. La sede piacentina dell’ateneo di Milano costituisce un importante nodo della “struttura a rete” del Politecnico, secondo un progetto-pilota che, avviato una ventina di anni fa, prevede la creazione di un insediamento decentrato e di une rete di servizi on line che strutturano la rete nel sistema Politecnico. Varia è l’offerta formativa proposta dal Politecnico. Nella sede di Piacenza sono attivati corsi di laurea afferenti alla Facoltà di Ingegneria Industriale (Ingegneria Meccanica I° e II° livello orientamento “Macchine e sistemi di Produzione” e orientamento “Trasporti e Logistica”) e alla Facoltà di Architettura di Architettura e Società (Architettura Ambientale I° livello e Architettura orientamento “Architettura sostenibile di grandi opere” II° livello, primo anno solo in lingua Inglese, secondo anno in sezioni separate Inglese o Italiano). The launch of the seat of Piacenza of “Politecnico di Milano” technical university dates back to September 1997, ending a decade-long joint effort by the major local institutions and associations (Fondazione di Piacenza and Vigevano, Municipality of Piacenza, Chamber of Commerce, Industrial Associations, Province). The courses for the undergraduate degree in mechanical engineering started that year and they were initially held at the “Sacro Cuore” Catholic University buildings; in September 2000 they were moved to the building formerly known as “Caserma della Neve”(via Scalabrini, 76), once a monastery, which had been renewed in order to be destined by the Municipality for the courses. The seat of Piacenza of the “Politecnico di Milano” is an important element of the Politecnico network, developed according to the guidelines of a master plan. The project, started twenty tears ago, envisages the creation of a decentralized seat and of an online network. The Politecnico offers a variety of courses. In the seat of Piacenza, courses belonging to the Faculty of Industrial Engineering (Mechanical Engineering, undergraduate and graduate level, paths of “Machinery and systems of Production” and “Transports and Logistics”) and to the Faculty of Architecture and Society (Environmental Architecture undergraduate level and Architecture, path “Sustainable architecture of great works”, graduate level, first year only in English, second year in separate Italian or English classes) are operational. 15 CENNI STORICI HISTORICAL OUTLINE Piacenza-Parma 58 km Piacenza-Milano 59 km PIACENZA Posta sulla riva destra del Po, all’incrocio di importanti vie di comunicazione, Piacenza vanta un’antica storia, propria di una regione di confine in cui arrivarono forse i Galli e gli Etruschi, certamente i Romani che, nel 218 a.C., fondarono la colonia Placentia, destinata a divenire, in epoca imperiale e repubblicana, un attivo porto fluviale, al quale faceva capo anche la via AEmilia, la strada che arrivava a Rimini per congiungersi con la via Flaminia. Se il periodo dell’alto medioevo fu un’epoca buia e di decadenza, intorno al Mille la città fu protagonista di una vera e propria rinascita, civile, demografica ed economica, favorita dall’affermarsi di un nuovo ceto mercantile che trasformò Piacenza in una delle più importanti città d’Italia, peraltro scelta da Urbano II per bandire nel 1095 la prima Crociata per la liberazione della Terra Santa. Nel Due e Trecento Piacenza conobbe una straordinaria edificazione urbanistica con la costruzione del Duomo, di Palazzo Gotico e di numerose chiese, conventi e ricoveri per i pellegrini che percorrevano la via Francigena alla volta di Roma. Non mancarono cruenti lotte intestine tra i più importanti clan gentilizi per il controllo della città, che, nel corso del Quattrocento, fu anche dominio dei Visconti e degli Sforza. Nel FIUME PO 1545, con la costituzione del ducato di Lying on the right bank of river Po, at the crossroads of important communication routes, Piacenza boasts an ancient history, typical of a border region that was maybe reached by Gauls PIAZZA CAVALLI and Etruscans, and certainly by Romans who, in 218 b.C., founded the colony of Placentia that, during the Imperial and Republican Age, became an active river port, from where Via Aemilia started to reach Rimini, where it met Via Flaminia. Even if the High Middle Ages were a dark, decadent era, around the year 1000, the town witnessed a real civil, demographic and economic revival, fostered by a newly established merchants’ class that made Piacenza one of the most important towns in Italy, chosen by Urban II to proclaim the first Crusade for the liberation of the Holy Land in 1095. During the 13th and 14th centuries, Piacenza witnessed an extraordinary town development thanks to the building of the Cathedral, the Gothic Palace and numberless churches, monasteries and shelters for pilgrims, who used to go along the Via Francigena on their way to Rome. There were also internal bloody fights among noble clans in order to gain control over the city, ruled by the Viscontis and Sforzas over the 15th century. In 1545, once the dukedom of Piacenza and Parma was created, the Farnese family began to rule and, from Pierluigi to Antonio, they kept the control over the city until 1731, when the Bourbons got control over the town. In the decades that followed, Piacenza experienced the Austrian, French and Na- DUOMO 16 poleonic dominations and the Piacenza e Parma, iniziò il gorule of Maria Luigia of Austria verno dei Farnese che, da Pierup to 1847. In 1848 it was the luigi ad Antonio, manterranno first town in Italy – whence il controllo della città fino al the name of “first-born” – who 1731, quando passò ai Borjoined the Kingdom of Sardinia bone. Piacenza, conobbe, nei by plebiscite; in 1859 Austrian decenni successivi, anche il PALAZZO GOTICO troops left the city for good. dominio austriaco, francese e Over the decades to come, Piacenza still had a very napoleonico e il governo di Maria Luigia d’Austria important military position. The first Labour Market fino al 1847. Nel 1848 fu la prima in Italia – da was created in Piacenza in 1891 and in 1892 Federqui il titolo di “primogenita” – ad unirsi con un consorzi (Italian Federation of Farmers’ Unions) was plebiscito al Regno di Sardegna, mentre nel 1859 established and kept its head office here until 1927. le truppe austriache lasciarono definitivamente la città padana che avrà, anche nei decenni successivi, “Capital” of the button industry for a long time, after un’importante funzione militare. A Piacenza fu fon- World War Two the town witnessed a great development in the field of mechanics. In the last few years data la prima Borsa del lavoro nel 1891 e nel 1892 Piacenza has always achieved top positions in the si costituì la Federconsorzi che qui ebbe la sua sede special rating made by the financial newspaper “Sole fino al 1927. A lungo “capitale” dell’industria del bottone, la città fu protagonista nel secondo dopo- 24 Ore” about the living quality in Italian towns. guerra di un forte sviluppo nel settore della mecca- Piacenza offers many things worth seeing: churches, austere palaces hiding beautiful gardens from view nica. Negli ultimi anni Piacenza ha sempre ottenuto posizioni di vertice nella speciale classifica del quo- behind their plain façade, towers and squares of extidiano economico “Sole 24 Ore” dedicata alla qua- traordinary cultural, social and architectural importance. The old town center reveals its ancient origins lità della vita nelle città italiane. and its medieval expansion. The two bronze equesA Piacenza da vedere c’è moltissimo: le chiese, gli trian statues of Alessandro and Ranuccio Farnese, austeri palazzi, dietro alla cui facciata sobria si made by Francesco Mochi in the 17th century, keep aprono splendidi giardini, le torri e una serie di watch over Piazza Cavalli, the town square borpiazze di straordinario valore culturale, sociale ed dered by the Governor’s Palace, the Gothic Palace, architettonico. È il centro storico a mostrare i segni della sua antica origine e della sua espansione me- a wonderful example of civil architecture dating back dioevale. Le due bronzee statue equestri raffigu- to the 13th century, and the church of San Francesco, (Saint Francis’ Church) built from 1278 to ranti Alessandro e Ranuccio Farnese, realizzate nel Seicento da Francesco Mochi, fanno da guardia a 1363 according to the Gothic-Lombard style which Piazza Cavalli, la piazza civica, sulla quale si af- preserves many sculptures, paintings and traces of frescos dating from the 15th and facciano il Palazzo del Governatore, 16th centuries. From Piazza Cavalli Palazzo Gotico, splendido esempio through via XX Settembre, the old di architettura civile del XIII secolo “straight street”, you get to Piazza e la chiesa di San Francesco, coDuomo, the religious square comstruita tra il 1278 e il 1363 in stile PALAZZO DEL GOVERNATORE 17 C’È DA VEDERE WORTH SEEING gotico lombardo, che conserva, al suo interno, sculture, dipinti e resti di affreschi databili tra il XV e il XVI secolo. Da Piazza Cavalli, attraverso via XX settembre, l’antica “strada dritta”, si raggiunge Piazza S.MARIA DI CAMPAGNA Duomo, la piazza religiosa voluta a metà del Cinquecento da papa Paolo III Farnese, adornata da portici, dal Palazzo della Curia e dal Duomo, costruito tra il 1122 e il 1233, uno dei più importanti esempi di gusto artistico romanico. Il cantiere del Duomo vide all’opera celebri artisti italiani come il Morazzone, il Guercino, Camillo Procaccini e Ludovico Carracci. Il compatto equilibrio architettonico del centro storico è impreziosito da altri importanti templi religiosi di antica fondazione: la basilica paleocristiana di Sant’Antonino, edificata tra il 350 e il 375 dal primo vescovo di Piacenza; la basilica di San Savino, del 903, che conserva S.FRANCESCO due preziosi mosaici policromi del XII secolo e la chiesa di San Giovanni, fondata nel 1220 dai domenicani. Le linee essenziali del Rinascimento trovano una straordinaria espressione nelle tre opere architettoniche di Alessio Tramello, le basiliche di Santa Maria di Campagna, San Sepolcro e di San Sisto. Quest’ultima fu edificata a cavallo del Cinquecento ed adornata con opere di Campi, Pittoni e Procaccini. Per questa chiesa lavorò anche il Raffaello che dipinse la celebre Madonna Sistina, ora al museo di Dresda, venduta nel 1754 dai monaci del monastero ad Augusto III di Sassonia. Santa Maria di Campagna fu costruita tra il 1522 e il 1528 per conservare degnamente ed offrire al culto la statua lignea missioned by Pope Paolo III Farnese by the mid Sixteenth century and bordered by arcades, by the Diocesan Curia’s Palace and by the Cathedral, built between 1122 and 1233, one of the most important examples of Romanesque artistic style. The building of the Cathedral engaged some famous Italian artists such as Morazzone, Guercino, Camillo Procaccini and Ludovico Carracci. The compact architectural balance of the old town centre is enriched by other important ancient religious temples: the early Christian basilica of Sant’Antonino, built by the first bishop of Piacenza between 350 and 375; the basilica of San Savino, built in 903, which preserves two precious polychromatic mosaics dating back to the 12th century and the church of San Giovanni, built by the Dominicans in 1220. The Renaissance essential lines reveal themselves in the three architectural works of Alessio Tramello: the basilicas of Santa Maria di Campagna, San Sepolcro and San Sisto. The last one was built at the beginning of the 16th century and enriched with Campi, Pittoni and Procaccini’s works. For this church, Raphael painted the famous Madonna Sistina, sold by the monks of the monastery to Augustus III of Saxony in 1754 and presently kept in a Museum in Dresden. The basilica of Santa Maria di Campagna was built between 1522 and 1528 in order to properly preserve and to allow the veneration of the wooden statue of a miraculous “Madonna della campagnola”. Inside the church, the Pordenone’s wonderful frescos are worth admiring. The stylish residences of Piacenza are also worth seeing: from the fifteenth-century Palazzo Landi, presently the Courthouse, to the sev- 18 di una miracolosa “Madonna della campagnola”. Da ammirare, all’interno, lo splendido ciclo di affreschi del Pordenone. Ma S.MARIA DI CAMPAGNA tutta da scoprire è anche la Piacenza delle dimore signorili, dal quattrocentesco Palazzo Landi, ora sede del Tribunale, al seicentesco Palazzo Scotti da Sarmato. È proprio dietro alle facciate degli austeri palazzi che si cela una delle molte sorprese della città: magnifici atrii, importanti scaloni d’onore, stanze S.ANTONINO affrescate e sale di rappresentanza. L’arte e la storia sono poi protagoniste nei tre poli museali della città: i musei civici, la galleria d’arte moderna RicciOddi e i musei del Collegio Alberoni. enteenth-century Palazzo Scotti from Sarmato. The façades of the austere buildings hide one of the many treasures of this town from view: magnificent halls, remarkable grand staircases, frescoed rooms and staterooms. Art and history are also leading actors in the three museum centres of the town: the civic museums, the Ricci-Oddi Modern Art Gallery and the Collegio Alberoni museums. Archeology, sculpture, weapons, Farnese splendor, carriages, medieval frescos, Italian Risorgimento pieces, Pinacoteca, glass and ceramics. Visitors can see all of this inside Palazzo Farnese. Initially built of Marguerite of Austria and Ottavio Farnese’s will in 1559 according to a Vignola’s design, it houses the Civic Museums of Piacenza. The Archeological Museum, among many finds dating from the Stone and Metal Ages, preserves a bronze liver for divination dating back to the period between the end of the 2nd century and the beginning of the 1st century b.C. It is the famous Etrurian liver, a bronze model of a sheep liver, found in 1877 in Ciavernasco, Settima (Gossolengo). It is on exhibit in the south west tower, and it is believed to be a unique evidence of the Etrurian religious doctrine: it is an hepatoscopic instrument (in other words, it is the interpretation of gods’ will through the observation of a sacrificial animal liver). Founded in 1885, the archeological section of the civic museums is ongoing some extension works in Palazzo Farnese’s base- Archeologia, sculture, armi, Fasti Farnesiani, carrozze, affreschi medievali, testimonianze del Risorgimento, Pinacoteca, vetri e ceramiche. Tutto questo è alla portata del visitatore all’interno di Palazzo Farnese. Palazzo Farnese, iniziato per volere di Margherita d’Austria ed Ottavio Farnese nel 1559 su progetto del Vignola, accoglie al suo interno i Musei Civici piacentini. Nel Museo Archeologico, tra i diversi reperti dell’età della pietra e dei metalli, è possibile ammirare un Fegato bronzeo divinatorio databile tra la fine del II ed inizio del I secolo a.C., si tratta del famoso fegato etrusco, modello in bronzo di un fegato ovino, rinvenuto nel 1877 a Ciavernasco di Settima (Gossolengo). Esposto nel torrione sud occidentale, della mole pignolesca, è ritenuto un documento unico della dottrina PALAZZO FARNESE 19 C’È DA VEDERE WORTH SEEING ment. In the first part of the visit, the methods of historical dating and the contributes given to archeology by natu r a l s c i e n c e s FEGATO ETRUSCO are explained. A plastic model of the territory helps the understanding of the population distribution during prehistory and proto-history. Then, ancient cultures are presented, from 100000 years ago to IV millennium B.C. with findings from the late, middle and early Paleolithic. The second part – “From fire, metal”- includes documents of cultures, of economic, social and spiritual organization of the population residing in the territory during the Copper and Bronze Age (3400-900 b.C.). A small space is devoted to the ancient Bronze Age, with two beautiful daggers, found near the river Po. Risorgimento Museum contains nineteenth century weapons and uniforms, all belonging to two periods, 1848-49 and 1859-61. They are about 600 pieces (half of which are on display), like uniforms, weapons, papers, posters, newspapers, period journals, portraits, documents that mark a detailed profile of the Risorgimento movements in Piacenza and the ideals which animated them. Records start with the Napoleonic era and continue ith Maria Luigia of Austria’s reign over the duchy of Parma and Piacenza, the 1831 and 1848 revolutions, with the annexation to Piedmont, which won Piacenza the religiosa etrusca: la sua funzione è infatti legata all’epatoscopia (interpretazione del volere divino mediante l’osservazione del fegato di un animale sacrificato). Fondata nel 1885, la sezione archeologica dei musei civici piacentini è tuttora in fase di ampliamento nei sotterranei di Palazzo Farnese. Nella prima parte dell’itinerario vengono illustrati i metodi di datazione e il contributo dato alla ricerca archeologica dalle scienze naturali; un plastico del territorio aiuta a comprendere la distribuzione del popolamento durante la preistoria e la protostoria. Di seguito sono documentate le culture più antiche, a partire da circa centomila anni fa fino al IV millennio a.C. , con reperti del Paleolitico inferiore, medio e superiore. La seconda parte - “Dal fuoco il metallo” – mostra documenti delle culture, dell’organizzazione economico-sociale e del mondo spirituale dei gruppi umani insediati durante le età del Rame e del Bronzo (3400-900 a.C.).Un piccolo spazio è dedicato al Bronzo antico con due splendidi pugnali scoperti vicino al fiume Po. Il Museo del Risorgimento raccoglie armi, uniformi e divise ottocentesche, tutti riconducibili a due periodi fondamentali, il 1848-49 e il 1859-61. Si tratta di circa 600 pezzi (poco più della metà in esposizione), accanto a divise e armi, anche testi, manifesti, giornali, pubblicistica d’epoca, ritratti, documenti che tracciano un profilo dettagliato dei movimenti risorgimentali piacentini, degli ideali che li animarono. La documentazione inizia con l’età napoleonica e prosegue con la sovranità di Maria Luigia d’Austria sul ducato di Parma e Piacenza, i rivolgimenti del 1831 e del ’48, con la fusione al Piemonte, che valse a Piacenza la definizione di città “Primogenita”, con il ritorno dei Bor- 20 title of “Primogenita”, or firstborn, with the Borbone’s return, until the murder of the duke and to the final plebiscite for the annexation to the Kingdom of Sardinia. The first noteworthy piece is considered to be the “General decree of Junot” of 12th February 1806; the top official was sent in Piacenza by Napoleone to quell the rebellion of all the young people who were called by the French government to enlist in the army. The episode is amongst the bloodiest of the local history: several insurgent were shot dead. The Picture Gallery contains works of painters who lived between the 15th and 19th centuries; among them the famous tondo attributed to Botticelli, Madonna adoring the Child with San Giovannino (1483-87). Situated in section 19, once exclusively used for the ceremony staff, the distemper painting comes from the Landi di Bardi castle (once belonging to the Kingdom of Italy, the castle was given to the Municipality of Piacenza, which in turn handed over to the kingdom St. Agosino’s Church and monastery). It portrays the kneeling Virgin Mary worshipping her Son, who lies on Mary’s cape, which in turn is lying on a bed of roses. To the left, in the foreground, it is possible to recognize St. Giovannino, also in the act of worshipping the Child. Two rose bushes act as wings and lead the spectator towards a foreshortening of landscape, characterized by a brook, flowing along the meadow where the three characters are sitting. The remaining part of boni, fino all’assassinio del duca e al plebiscito definitivo per l’annessione al Regno Sardo. Viene indicato come primo esemplare di notevole interesse il Decreto del generale Junot del 12 febbraio 1806: l’alto ufficiale fu inviato in questa città da Napoleone per sedare la ribellione dei giovani chiamati ad arruolarsi dal governo francese. L’episodio, tra i più drammatici della storia locale, portò alla fucilazione di molti insorti. La Pinacoteca conserva opere di pittori attivi tra il XV e il XIX secolo, tra cui il celebre tondo attribuito a Botticelli, raffigurante la Madonna adorante il bambino con San Giovannino (1483-87). Collocato nella sala 19, un tempo riservata al personale di cerimonia, il dipinto, splendida opera a tempera su tavola, proviene dal castello Landi di Bardi (passato il castello al Demanio del Regno d’Italia, fu donato al Comune di Piacenza il quale in cambio cedeva gratuitamente allo Stato la chiesa e il monastero di Sant’Agostino). Rappresenta la Madonna inginocchiata e in adorazione del figlio, adagiato su un lembo del mantello della madre a sua volta poggiato su un cuscino di rose recise. Alla sinistra in primo piano è raffigurato San Giovannino anch’egli intento a venerare il Bambino. Due cespugli di rose fungono da quinte ed introducono ad uno scorcio di paesaggio caratterizzato da un torrente che scorre vicino al prato dove si trovano le tre sacre figure. La restante parte della rac- MADONNA ADORANTE IL BAMBINO CON SAN GIOVANNINO 21 C’È DA VEDERE WORTH SEEING the collection includes paintings from XVI to XIX century. A substantial lot belongs to the group of 122 Farnese paintings given by Naples in 1928; a few others come from local churches and private collections. In the section dedicated to Farnesian glories, it is possible to admire paintings portraying Paul III, Alessandro and Elisabetta Farnese. It is an extensive series of paintings, whose subjects are the most important events of the Farnese history and aiming at celebrating this noble family, one of the most important families of the Italian Renaissance. Authors of these paintings are artists such as Giovanni Evangelista Draghi, Sebastiano Ricci, Ilario Spolverini. Not to be missed, the sections of middle Age and Renaissance and the sections of glassworks and ceramics. Weapons produced during the period between the 16th and 17th centuries are displayed in the weapons room, while the vaults of the Palace house the Museum of Coaches. Inaugurated on 1998, it isn’t just one of the most prestigious of Italy for its size (the pieces show the evolution of transportation from 1700 to the introduction of the engine-powered means of transportation), but also for the quality of the coaches, all renewed by the skilled artisan Ettore Aspetti, with small and necessary interventions. Started from a substantial donation (30 pieces) by Count Silvestro Brondelli di Brondello, who gave to the Municipality of Piacenza, in 1948 the collection inherited by his uncle, Count Dionigi Barattieri di San Pietro. The collection includes 50 pieces, on display in the renewed basements of Palazzo Farnese, distributed in nine rooms with proper temperature and hu- colta d’arte abbraccia un periodo che va dal XVI al XIX secolo. Buona parte delle opere appartengono al gruppo di centoventidue quadri farnesiani consegnati da Napoli nel 1928, altre ancora provengono da chiese del territorio e da collezioni private. Nella sezione dei Fasti farnesiani si possono ammirare in particolare dipinti dedicati a Paolo III, Alessandro ed Elisabetta Farnese. Si tratta di una ricca serie di quadri aventi per soggetto gli avvenimenti più importanti della storia dei Farnese e destinati ad esaltare la fama di questa casata, tra le più grandi famiglie del Rinascimento italiano. Le tele sono opera di pittori del calibro di Giovanni Evangelista Draghi, Sebastiano Ricci, Ilario Spolverini. Da non perdere la visita alle sezioni medioevale e rinascimentale e a quella dei vetri e delle ceramiche. Nella sala delle armi sono esposte armi prodotte nel periodo compreso tra il Cinquecento e il Seicento, mentre nei sotterranei del Palazzo è allestito il Museo delle Carrozze. Inaugurato nel 1998, si colloca fra i più prestigiosi d’Italia non solo per la varietà e ricchezza dei pezzi presenti, modelli che ci illustrano come si viaggiava a partire dal 1700 sino all’avvento del trasporto a motore, ma soprattutto per la loro integrità in quanto le carrozze esposte hanno subito nel restauro, affidato alle competenti mani dell’artigiano piacentino Ettore Aspetti, interventi molto piccoli e solamente strettamente necessari. Nata da una consistente donazione (trenta esemplari) del conte Silvestro Brondelli di Brondello che nel 1948 cedette al Comune di Piacenza la collezione ricevuta in eredità dallo zio, conte Dionigi Barattieri di San Pietro, la raccolta comprende una cinquantina di esemplari, esposti nei restaurati sotterranei di Palazzo Farnese, e distribuiti in nove sale climatizzate con annesso un cavedio; nell’ingresso, ad accogliere il visitatore un pregevole carrozzino 22 cui è attaccato un imponente cavallo a misura naturale, e in legno massiccio, degli inizi del 1900. Alcune carrozze portano la firma di prestigiose officine italiane: Cesare Sala, Francesco Belloni, Enrico Orsaniga di Milano; Locati-Torretta e BoccardiAlessio di Torino; Ferretti di Roma; ma anche di altrettanto note case straniere come Forder Bros, Holland & Holland e Thomas Baptiste- Paris. Si va dalle sfarzose Berline di gala e dalle eleganti Berline da viaggio allo Stage-Mail coach da diecidodici posti per il trasporto pubblico. Si possono ammirare eleganti Landau, un lussuoso Calèche Barouche, un Vis-à Vis ideale per piacevoli passeggiate, un “veloce” Stanhope-Gig, signorili e pratici Calessi, e persino un Dog-Cart, costruito appositamente per il trasporto dei cani da caccia. All’ampio repertorio, si aggiungono un carro funebre, tre esemplari di Sacre, un carro- pompieri, un carro-scale, una serie di carrozzini per bambini, attaccabili ad una capra o ad un cane, carrozzelle per neonati ed un Carretto siciliano. midity, equipped with a small courtyard; a precious small carriage with a natural size hardwood horse (early 20th century)attached to it welcomes the visitor. Some carriages are by very important Italian workshops: Cesare Sala, Francesco Belloni, Enrico Orsaniga of Milan, Locati-Torreta and Boccardi-Alessio of Turin, Ferreti of Rome, but also by important foreign workshops, such as Forder Bros, Holland & Holland, Thomas Baptiste of Paris. The pieces on display range from the luxurious Berlinas for travel to the 10- 12 seat Stage Coach Mail, used for public transportation. On display there are also elegant Landaus, a magnificent Calèche-Barouche, a Vis-à-Vis, ideal for comfortable rides, a fast Stanhope-Gig, posh and practical gigs and even a Dog-Cart, built expressly to transport hunting dogs. A hearse, three specimens of Sacre, a fire-fighters carriage, a stair-carriage, a few carriages for babies that can be hitched to sheep or dogs, carriages for newborns and a Sicilian cart are also part of the collection. Conceived by Cardinal Giulio Alberoni for the education of the clergy, Collegio Alberoni was built starting from 1732 and opened in 1751. The building includes the College, a magnificent library, an excellent Picture Gallery, a natural science museum, a physics room (with electrostatic machines, a Volta’s cell dating back to about the same time as the Lombard inventor’s one -1880- and a rudimental machine for observation on electromagnetism), a weather and earthquake observatory established in 1802 and the Astronomic Observatory dating back to 1870. The library boasts a collection of more than one hundred thousand volumes, some of great value, like the Liber Chronicarum by H. Scedel, printed in Nurimberg in 1493 and illus- Voluto dal cardinale Giulio Alberoni per l’istruzione del clero, il COLLEGIO ALBERONI Collegio Alberoni venne edificato a partire dal 1732 ed aperto nel 1751. La struttura comprende il Collegio, un’imponente biblioteca, una pinacoteca di valore inestimabile, un museo di scienze naturali, un Gabinetto di Fisica (con macchine elettrostatiche, la Pila di Volta coeva all’invenzione dello scienziato lombardo, 1800, e un rudimentale apparecchio per osservazioni sull’elettromagnetismo), un osservatorio sismico-meteorologico creato nel 1802 e una Specola astronomica del 1870. La biblioteca dell’Alberoni offre una raccolta di oltre centomila volumi, diversi dei quali di rara preziosità, come il Liber chronicarum di H.Schedel, 23 C’È DA VEDERE WORTH SEEING trated with precious xilogstampato a Norimberga nel raphies, some of which are 1493, e illustrato con preby the young artist A. Durer, giate xilografie, alcune the Milan edition of 1488 of opera del giovane A. Durer, e the pamphlet by St. Thomas l’edizione milanese del 1488 of Aquino (with the illumidegli opuscoli di San Tomnated initial letters). The colmaso d’Aquino (con i capolection includes a thousand lettera miniati). Sono preprinted books from the XVI senti anche un migliaio di century, like the multilancinquecentine, fra cui i voguage bible by Platin of Anlumi della Bibbia poliglotta versa, several incunabula, the del Plantin di Anversa, molti oldest one being the Historia Incunaboli, il più antico dei Romana by Eutropio of 1471. quali è la Historia romana di ECCE HOMO The impressive library collecEutropio del 1471. L’impotion includes also atlases, scientific, historical, bibnente panorama librario presenta anche collezioni di atlanti, opere di interesse scientifico, artistico, liographical and artistic writings, as well as about seventy Italian journals and ninety-six foreign ones. storico e bibliografico. Ad esse si aggiungono le riviste: una settantina quelle italiane e 96 estere. The Painting gallery contains several notable works of art, like Ecce homo, by Antonello da Messina. The All’interno della Pinacoteca sono conservate opere d’arte di assoluto rilievo, come l’Ecce Homo di An- superb painting, portraying Christ that becomes incarnate, is one of the Sicilian artist’s masterpieces, tonello da Messina. La superba tavola del Cristo che si è fatto uomo, costituisce uno dei massimi ca- a milestone of his artistic evolution, as can be nopolavori del celebre pittore siciliano, una pietra mi- ticed by comparing the styles of other painting of liare della sua evoluzione pittorica, come eloquen- his: the Ecce Homo in Palazzo Spinola in Genova, the Christ Blessing of the National Gallery of London and temente dimostra il raffronto stilistico con altre sue opere: l’Ecce Homo di Palazzo Spinola a Ge- the Christ of the Column, at the Louvre. Remarkable are also the two paintings by the Flemish artist Jan nova, il Cristo Benedicente della National Gallery di Londra e il Cristo alla Colonna al Louvre. Rilevanti, Provost (1462 – 1529), portraying a Mary with the Child and a vase with flowers in a niche. Near Francnegli stessi spazi espositivi, anche le due tavole del fiammingo Jan Provost (1462-1529), raffigu- esco da Messina, there are other important painters ranti una Madonna col Bam- from the ‘600: Guido Reni (1575 – 1642), and his bino e un bicchiere di fiori Crying St. Peter, Luca Giordano (1632 – 1705), Giovanni Battista Gaulli, also known as Baciccio (1639 entro una nicchia. Accanto a Francesco da Messina, sono – 1709) and his beautiful portrait of pope Clemente qui presenti alcuni fra i più IX, Angelo Caroselli (1585 – 1652), with the Allerilevanti pittori del Seicento: gory of youth and old age, believed by the Cardinal to be a work by Caravaggio. There also some examGuido Reni (1575-1642) con ples of historical paintings, - Gian Paolo Panini, Doil San Pietro che piange, Luca 24 menico Maria Viani (1668 – 1711) and Sebastiano Giordano (1632-1705), Giovanni Battista Gaulli Conca (1676 – 1764)- genre-paintings, still life, (1639-1709), detto il Baciccio, rappresentato dal bel ritratto di papa Clemente IX, e Angelo Caro- landscapes, seascapes – with quality pieces of artists like Michelangelo Cerquozzi (1602 – 1660), Gaspard selli (1585-1652), con l’Allegoria della giovinezza Dughet (1615 – 1675), Eberhart Keilhau (1624 – e della vecchiaia che il cardinale pensava fosse di mano del Caravaggio. Si possono inoltre ammirare 1687), Antonio Gianlisi (1677 – 1727) and David de Conink (1643 – 1701). The Alberoni artistic colsplendidi esempi di “pittura di storia” - Gian Paolo Panini, Domenico Maria Viani (1668-1711) e Seba- lection is also enriched by eighteen tapestries of the stiano Conca (1676-1764) – di “pittura di genere” Flemish Renaissance tradition. There are eighteen pieces, belonging to three series: the series of Ae- nature morte, paesaggi e marine - con opere di grande qualità di specialisti come Michelangelo Cer- neas and Dido (eight pieces, weaved by Michiel Wauquozzi (1602-1660), Gaspard Dughet (1615-1675), ters from Anversa on cardboards by Giovan Francesco Romanelli); the Alexander the Great series (eight Eberhart Keilhau (1624-1687), Antonio Gianlisi pieces, by an anonymous Flemish artist who worked (1677-1727) e David de Coninck (1643-1701). La in Bruxelles in the second half of the ‘600, on cardcollezione artistica alberoniana è impreziosita da diciotto arazzi appartenenti alla tradizione rinasci- boards by Jacob Jordaens); the Priamo series, the most ancient and most precious, made up of two tapmentale fiamminga. La raccolta consta di diciotto estries (on display at Palazzo Farnese), weaved in splendidi esemplari, suddivisi in tre serie: la serie di Enea e Didone (8 pezzi, tessuti da Michiel Wauters Bruxelles in the first twenty years of ‘500, portraying di Anversa su cartoni di Giovan Francesco Roma- the wedding of Priam and Hecuba: the Royal Cortege nelli); la serie di Alessandro Magno (otto pezzi, tes- and the Reception with the bridal banquet. The museum of natural sciences was born thank to a donasuti da un arazziere fiammingo ignoto, che operò a tion by a Franciscan friar of St. Maria di Campagna, Bruxelles nella seconda metà del ‘600, basandosi su brother Zaccaria (1722 – 1814), including also a scicartoni di Jacob Jordaens); la serie di Priamo, la più entific library. The collection has grown over the cenantica e preziosa, costituita da 2 arazzi (esposti a Palazzo Farnese) tessuti a Bruxelles nel primo ven- turies, mainly thanks to the addition of the collection belonging to the noble Alberto Bracciforti (1838 tennio del Cinquecento, che raffigurano le nozze di Priamo ed Ecuba: il Corteo regale e il Ricevimento – 1906); seashells, ground shells and river shells, sevcon banchetto di nozze. Il Museo di scienze natu- eral minerals and a remarkable number of fossils. rali deriva da una donazione di un frate dei Minori Francescani di Santa Maria di Campagna, fra’ Zaccaria (1722-1814), comprendente anche una biblioteca scientifica. Il materiale è stato via via arricchito nei secoli soprattutto con l’accorpamento delle collezioni del nobile piacentino Alberto Bracciforti (1838-1906): conchiglie marine, terrestri e d’acqua dolce, diversi minerali e una notevole quantità di fossili. 25 C’È DA VEDERE WORTH SEEING Inaugurata nel 1931, la Galleria Ricci Oddi fu progettata da Giulio Ulisse Arata per ospitare la collezione donata dal nobile piacentino Giuseppe Ricci Oddi al Comune di Piacenza. Con opere, tra gli altri, di Hayez, Fattori, Lega, Signorini, FEDERICO ZANDOMENEGHI Abbati, Cremona, Ranzoni, Conconi, Segantini, Previati, Boldini, de Nittis e Zandomeneghi, la Pinacoteca piacentina, tra le più dotate d’Italia per quanto riguarda l’arte dell’ultimo Ottocento e dei primi del Novecento, sta vivendo un momento particolarmente florido: uscita da una recente opera di sistemazione e ampliamento, pulsa di “arte vissuta” all’interno e al di là delle splendide sale espositive, attraverso frequentate conferenze, incontri con artisti, studiosi e nomi della critica d’arte contemporanea. Promotrice di pubblicazioni e di mostre itineranti, questa Galleria è in continua evoluzione muovendosi nella rete internazionale di acquisizioni, donazioni e prestiti che danno continuità alle opere raccolte personalmente dal collezionista Giuseppe Ricci Oddi, circa 450 . La recente sistemazione ha voluto restare fedele all’impostazione data dal suo donatore e dall’architetto Giulio Ulisse Arata. L’ordinamento delle opere segue il criterio del raggruppamento regionale, sala per sala. Fanno eccezione le sei sale monografiche dedicate a Fontanesi (2), a Mancini (1), ai pastelli di Opened in 1931, the Ricci Oddi Art Gallery was designed by Giulio Ulisse Arata in order to house the collection given by the nobleman Giuseppe Ricci Oddi to the township of Piacenza. The Picture Gallery, containing works of Hayez, Fattori, Lega, Signorini, Abbati, Cremona, Ranzoni, Conconi, Segantini, Previati, Boldini, de Nittis and Zandomeneghi, is among the most prestigious in Italy for XIX and early XX century art. It is now living a particularly prosperous moment: it recently underwent a renewal and improvement and is vibrating with “living art”, inside and over its wonderful rooms, through conferences, meeting with artists, experts and art critics. This art gallery promotes editorial publications and traveling exhibitions and it is evolving, through the international network of acquisitions, donations, borrowings that give a sense of connection to the works already collected by Giuseppe Ricci Oddi, about 450. The recent refurbishment has kept faithfully the original style wanted by the donor and architect Giulio Ulisse Arata. The rooms are organized following the geographical origin of the painters, except for the six RICCI ODDI 26 Casciaro (1), agli artisti stranieri (1) e al Novecento italiano (1). Il percorso museale. Dopo il vestibolo, con disegni e stampe, e il salone d’onore dedicato alla scultura, si accede alla prima sala riservata ai pittori emiliani, seguita da quelle dedicate ai pittori toscani e ai pittori piemontesi e liguri. La quarta sala è dedicata a Mancini, la quinta ospita disegni e stampe, la sesta e la settima sono dedicate ai pittori lombardi. Dopo due spazi con disegni e stampe, e le ultime due sale che concludono il lungo corridoio, il percorso museale ripiega su se stesso in direzione del salone d’onore, quindi si entra nelle due sale dedicate a Fontanesi, seguite GIACOMO GROSSO da quella riservata agli artisti italiani del ‘900 e da un’altra con disegni e stampe. La rotonda ottagonale ospita opere di scultura, mentre il piccolo andito posto tra la rotonda e l’antisaletta ellittica pare ospitasse i pastelli di Casciaro. Infine due sale sono dedicate ai pittori meridionali, seguite da quella riservata agli artisti stranieri e da quella dei pittori veneti. La struttura che ospita la Galleria Ricci Oddi costituisce un esempio ragguardevole, e ritenuto “pressoché unico in Italia”, di architettura museale in cui il nitore geometrico delle varie sale, di sapore metafisico, convive con la complessità strutturale e con le innovative scelte funzionali, come quella dell’illuminazione naturale zenitale, fortemente caldeggiata dallo stesso fondatore. Numerose sono le mostre e le iniziative organizzate annualmente dalla Galleria. Visitare la Galleria significa attraversare cento anni, dal 1830 al 1930, di storia dell’arte italiana, non senza significativi esempi stranieri e non senza importanti acquisizioni per i decenni successivi, fino ai giorni 27 monographic rooms dedicated to Fontanesi (2), Mancini (1), to Casciaro’s pastels (1), to foreign artists (1) and to the Italian XX century (1). The tour of the Museum. After the foyer, with paintings and printings, and the main hall, the visitor enters the first room, dedicated to the Emilian painters. The following rooms are dedicated to the Tuscan, Piedmontese, Ligurian painters. The fourth room contains works of Mancini; the fifth one contains paintings and printings, while the sixth and the seventh are dedicated to Lombard artists. After two rooms with pictures and printings and the last two rooms leading to the corridor, the tour goes back to the main hall. Then there are the two rooms dedicated to Fontanesi, followed by the one containing works of XX-century Italian artists and by another one with paintings and printings. In the octagonal circular hall are displayed sculptures, while the small passage between the circular hall and the elliptical antechamber might have contained works of Casciaro. Last, two rooms contain works of southern Italy painters, followed by the foreign artists’ and Veneto artists’ ones. The building of the Ricci Oddi Art Gallery is one of the most important, and rarest, examples of museum architecture, where the geometrical brightness of the rooms, of metaphysical taste, lives together with the structural complexity and with the innovative functional choices, like the natural zenithal lighting, strongly wanted by the designer himself. The Gallery organizes many exhibitions and activities every year. Visiting the gallery means going through one hundred years of Italian art history, from 1830 to 1930, not to mention the remarkable foreign exam- C’È DA VEDERE WORTH SEEING nostri. Si passa così dalle opere degli artisti romantici a importanti esempi della pittura e della scultura di gusto realista e poi verista del secondo Ottocento (si pensi ai macchiaioli o agli scapigliati) e si arriva, attraverso i passaggi del simbolismo di fine secolo e delle avanguardie del primo Novecento all’arte degli anni Venti e Trenta, con alcuni capolavori di Carrà, Casorati, De UMBERTO BOCCIONI Pisis ed altri. Sicuramente capaci di conquistare gli amanti della ritrattistica e paesaggistica romantica qui possiamo incontrare vari esempi di realismo, dall’arte serena e agreste del naturalismo di Stefano Bruzzi, “cronista” della vita e del lavoro nei campi, all’austera ritrattistica di Giovanni Boldini e alle luminose e neomanieristiche scene familiari narrate da Amedeo Bocchi, così l’esaltazione cromatica di un figlio del Futurismo, Umberto Boccioni, figliol prodigo del Vero. Altri nomi ancora: Giovanni Fattori, De Carolis, Michele Cascella, Tranquillo Cremona, Pellizza da Volpedo, il macchiaolo Silvestro Lega. Tra le sculture notevole l’opera di Medardo Rosso, con l’Ecce Puer, celebre volto di bambina che fuoriesce dalla materia in un movimento alla Rodin, fugace, evanescente, istantanea. Nei diversi esempi di pittura sacra incontriamo, tra gli altri, Sartorio e Graziosi. Consigliabile, infine, affacciarsi alla “Finestra sul mare” del celebre artista piacentino Bruno Tassinari (nei cataloghi e ambienti artistici “milanesizzato”): qui la realtà trascende i termini convenzionali della luce e dei volumi, il visitatore viene inondato da una cascata di sensazioni oggettive prodotte da gioiose e sensibilissime stesure cromatiche. GIULIO ARISTIDE SARTORIO 28 ples and the important acquisitions up to present day. From Romantic artists’ works to important examples of sculpture and painting of realist and veristic school dating back to the second half of the 19th century (think of Macchiaioli or the members of Scapigliatura), from Symbolism dating from the end of the century and the Avant-garde works dating back to early 20th century to the art of the 20s and 30s, with masterpieces of Carrà, Casorati, De Pisis and others. Surely appealing for the lovers of Romantic portraits and landscapes, the visitor can find examples of Realism, from the quiet and pastoral art of Bruzzi’s naturalism, “reporter” of life and work in the country, to the rigorous portraits by Giovanni Boldini and the bright and neo-Manneristic family scenes by Amedeo Bocchi, or the chromatic exaltation of a Futurism’s child, Umberto Boccioni, prodigal son of Verism. Other names: Giovanni Fattori, de’Carolis, Michele Cascella, Tranquillo Cremona, Pelizza da Volpedo, the macchiaiolo painter Silvestro Lega. Among the sculptures, remarkable is Medardo Rosso’s work, Ecce puer, the illustrious face of a child, coming out of the matter in a Rodin-like motion: transient, evanescent, instantaneous. The different kinds of religious art we find painters like Sartorio and Graziosi. Noteworthy is also “Finestra sul Mare” (window on the sea), by Bruno Cassinari, a famous artist from Piacenza (even though, in catalogues and in the artistic environment is often reported as being from Milan): here reality goes beyond the conventional boundaries of light and volume and the visitor is hit by a stream of subjective sensations produced by happy and insightful chromatic tracings. There are many opportunities for leisure. The town theatre, run by the Gioco Vita Theatre and Arturo Toscanini Foundation, offers seasons of ballet, plays, opera (as Piacenza has an ancient tradition in operas) and good quality concerts (we can also boast many “premières”), with programmes that look on future without forgetting the great tradition, Verdi in particular. There are various theatrical companies and cultural associations that offer their own production performances which are staged in other theatres of the town such as the Teatro dei Filodrammatici and Teatro San Matteo. The attention to fitness has led to the opening of many gyms and health centres, while the love of the cinema is satisfied by the seventeen cinemas available in the town. Among the several clubs and circles, the well-known rowing clubs “Vittorino da Feltre” and “Nino Bixio” have their offices in a renovated and improved centre by the Po embankment, one of the most typical and popular areas of the town, perfect for walks and bicycle rides. Numerose sono le occasioni per il tempo libero. Il teatro comunale, gestito da Teatro Gioco Vita e Fondazione Arturo Toscanini, propone stagioni di balletto, prosa, lirica (ove Piacenza può vantare una grande tradizione) e concertistica di buona qualità (di- TEATRO MUNICIPALE verse sono state anche “le prime”), con cartelloni che guardano all’innovazione, ma senza dimenticare la grande tradizione, verdiana in primo luogo. Diverse sono le compagnie teatrali e le associazioni culturali che propongono spettacoli di loro produzione, rappresentati anche in altri luoghi teatrali della città, come il palcoscenico del Teatro dei Filodrammatici e del San Matteo. L’attenzione per la forma fisica ha fatto aprire numerose palestre e centri di benessere, mentre la passione cinematografica trova “ristoro” nelle diciassette sale della città. Diversi sono anche i circoli e le società, tra cui le storiche società canottieri “Vittorino da Feltre” e “Nino Bixio”, che hanno la loro sede in un rinnovato e valorizzato Lungopo, una delle aree più caratteristiche e frequentate della città, ideale per passeggiate a piedi e in bicicletta. 29 TEMPO LIBERO LEISURE Il Teatro Municipale The “Teatro Municipale”- Town theatre Da due secoli, commemorati con sfarzo nel 2004, il Teatro Municipale è da sempre al centro della vita culturale di Piacenza, città che nel mondo intero porta la fama di appassionata intenditrice del belcanto. Ritenuto a buon ragione uno dei templi italiani della lirica, citato (e temuto per la “severità” del suo pubblico”), il Municipale pulsa con crescente vigore nel cuore della città: incastonato nell’antica piazza Sant’Antonino, su cui s’affaccia l’omonima e antichissima basilica, il teatro è stato protagonista di tante magiche serate con dame ingioiellate e signori in frack. E poi degli anni della contestazione, con i giovani in eskimo a far da cornice vociante al bel mondo che entrava nel foyer. I suoi muri e i suoi palchi, oggetto nel corso del tempo di ripetute e onerose ristrutturazioni, contengono una parte importante della nostra vita. Da studiare e da proteggere. Le immagini delle persone in coda sotto la neve per conquistare un posto in loggione, fanno ormai parte della storia. Come la tensione di cantanti pur famosi ma impauriti dalla severità, pronta a sfociare in fischi, del pubblico. Il Municipale (specialmente il suo loggione) è stato sempre (ed è tuttora) frequentato da rigorosi intenditori che raramente hanno “steccato” nel giudicare una voce o un’intera orchestra (senza risparmiare il maestro); tant’è che i fischi o gli applausi del Municipale di Piacenza circolano nell’ambiente lirico e musicale come “giudizio di garanzia di qualità”. “Piacenza è la piazza più dura da cantarci in Italia – fa dire Hemingway a uno dei due tenori di “Addio alle armi”, mentre dialogano in un caffè di Milano, nei pressi della Scala – Credetemi, un posto infame per cantare”. Al pari del belcanto e della Since two centuries, magnificently celebrated in 2004, the Teatro Municipale has always been the core of the cultural life of Piacenza, a city regarded in the whole world as an enthusiastic connoisseur of belcanto. Appropriately considered as one of the Italian temples for opera, celebrated (and feared for the severity of its audience), the Municipale is vibrant in the heart of the city: it is located in the ancient St. Antonino square, overlooked by the homonymous and old basilica. The theatre has been the protagonist of many magical nights, with ladies adorned with jewels and gentlemen in tails. Then the years of protests came, with the youngsters in their parkas, surrounding loudly those who entered the theatre. Its walls and stages, the object of several and expensive renovations, contain an important part of our life. The pictures of the people queuing under the falling snow to get a place in the gallery are part of history, as well as the anxiety of famous singers who were frightened by the severity of the audience, and by the hissing. Expert connoisseurs have always attended the town theatre (especially the gallery), and they rarely were wrong in judging a voice or a whole orchestra (and even the maestro); the boos or clap of hands of the audience at the Municipale are considered in the opera world as a sure guarantee of quality. “Piacenza is the hardest stage for singing in Italy” one of the two tenors of “For whom the bell tolls” (by Hemingway) says, while sitting in a café near the Scala theatre in Milan “Believe me, a wicked place for singing”. Theatre, like belcanto and symphonic music, has always had numerous followers in Piacenza (the oldest 30 musica sinfonica, anche il teatro di prosa ha sempre avuto largo seguito a Piacenza (il più antico gruppo teatrale amatoriale italiano, la Società Filodrammatica Piacentina, nasce proprio qui, nel 1825). Nei duecento anni trascorsi hanno calcato il palcoscenico del Municipale grandi Compagnie. Negli ultimi decenni la città ha vantato un cartellone sempre nutrito con proposte e anteprime nazionali, vantando nei suoi archivi il passaggio di nomi quali Emma Grammatica, Titina De Filippo, Nino Taranto. Duecento anni, dunque. Appena conclusi e forieri di grandi aspettative (fra i nomi più altisonanti brilla il maestro Muti), per questo che rimane collocato in cima ai primari “teatri di tradizione” della provincia italiana. Ideato e progettato da Lotario Tomba su incarico di nobili piacentini, il “Nuovo” (poi chiamato Teatro Comunicativo, poi Comunale e Municipale) rimpiazzò il teatro ducale della Cittadella distrutto da un incendio il 24 dicembre 1798. In perfetto stile neoclassico, questo gemello in formato ridotto, ma non per questo meno sontuoso, del Teatro Alla Scala di Milano, opera del Piermarini, fu inaugurato il 10 settembre 1804, dopo un solo anno di lavori. Per l’occasione venne eseguito il dramma Zamori ossia l’Eroe delle Indie, appositamente composto dal maestro bavarese Johann Simon Mayr. Presenti le autorità francesi di occupazione, la festa coinvolse tutta la città in una giornata indimenticabile, animata da fiere di bestiame, fuochi artificiali, un macchinone in cartapesta allestito in Piazza Cavalli, feste da ballo e corse di cavalli. Capace di circa 1500 posti, distribuiti in cinque ordini (fra platea, due ordini di palchi, due di galleria e uno di loggione), questo maestoso complesso architettonico, è testimonianza tangibile di una svolta rivoluzionaria nella storia musicale: il passaggio da un ancien a un nouveau régime, con la riforma dell’opera in musica attuata da Chritstoph Willibald non-pro theatrical group, the “Società Filodrammatica Piacenza, was born here, in 1852). Important companies have been on the stage of the 200 year – old Municipale: in the past years, the playbill of the theatre has always been rich of shows and national previews, boasting, among the others, shows of artists like Emma Grammatica, Titina De Filippo, Nino Taranto. It’s 200 years, just ended, but bearing great expectations ( among the most magniloquent names, maestro Riccardo Muti) for this theatre, again on top of the list of the primary “theatres of tradition” of the Italian province. Commissioned by Piacenza aristocracy and planned by Lotario Tomba, the theatre was called successively Nuovo, Teatro Comunicativo, Comunale, Municipale (New, Communicative, Municipal and Town theatre). It came to replace the Cittadella Ducal theatre, destroyed in a fire the 24th December 1798. The neoclassical Teatro Municipale, which is a miniature, but equally sumptuous version of the Piermarini’s Teatro alla Scala of Milan, was inaugurated the 10th September 1804, after just one year of works. The Bavarian composer Johan Simon Mayr composed, for the occasion, the opera “Zamori, the Hero of the Indies”, which was played at the opening night. The French authorities were among the audience. The celebrations involved the whole city for an unforgettable day, animated by cattle fairs, fireworks, a paperpulp machine set up in Piazza Cavalli, balls, horse races. The seated capacity is of 1500, distributed on five orders (stalls, two orders of boxes, two orders of balcony and one of gallery). This stately building is the visible proof of a turning point in musical history: the passage from an ancient to a nouveau regime, with the reformation of opera, by Chritstoph Willibald Gluck, and the success of opera over the pure ‘700 hedonism. Back to the architectural relationship with 31 TEMPO LIBERO LEISURE Gluck, e il trionfo del melodramma sul mero edonismo settecentesco. Tornando alla “parentela architettonica” con la maestosa Scala di Milano, mentre il Piermarini disegnò per i meneghini una platea a forma di ferro di cavallo, Tomba progettò a Piacenza una pianta a tre quarti di ellisse, ritenendo tale impianto più rispondente alle leggi dell’ottica e dell’acustica, la sua opera fu in seguito perfezionata fra il 1826 e il 1830 dallo scenografo della Scala Alessandro Sanquirico. I palchi furono dipinti d’azzurro e decorati con stelline dorate. Sempre nel 1830 fu costruita la facciata, ma il suo aspetto attuale è frutto della rielaborazione che Sanquirico fa dell’idea iniziale del Tomba, ridimensionando l’influsso neoclassico. L’antiportico, presente anche alla Scala, è qui un elemento di carattere funzionale: le carrozze vi si fermavano sotto, come dimostrano anche i resti delle trottatoie. La parte inferiore a bugnato di intonaco, è sovrastata da un colonnato ionico e da una bella balconata in pietra. the majestic Scala of Milan, architect Piermarini designed the stalls for the Milan theatre in a U-shape, while Tomba designed for the Municipale a three - quarter ellipse plan, reckoning it to be more suitable for optical and acoustic purposes; its work was improved between 1826 and 1830 by the Scala theatre scenographer Alessandro Sanquirico. The stages were painted in blue and decorated with golden stars. The facade as well was built in 1830, but the current look is a rielaboration by Sanquirico of the original idea by Tomba, which brought to a reduction of the neo-classical influence. The pre-arcade, like the Scala’s, is a functional element: the carriages would stop there, as the residual carriage-ways show. The lower ashler part is surmonted by an ionic colonnade and by a beautiful stone balcony. THE AMATEUR DRAMATIC SOCIETY THEATRE Piacenza’s other theatre is the Amateur Dramatic Society Theatre (Teatro dei Filodrammatici) in Via Santa Franca. Originally built in the 16th century, and used for various purposes until it became a theatre in the early 1900s, it re-opened on 25th October 2000 after restoration work which returned the stalls and the boxes back to their ancient spendour. The Art Nouveau façade was designed by Gazzola. The Amateur Dramatic Society Theatre, after its inauguration in 1908, was active until the 1980s, when restructuring work brought about a long period of closure. The theatre holds nearly 300 spectators. IL TEATRO DEI FILODRAMMATICI L’altro teatro di Piacenza è il Teatro dei Filodrammatici. Riaperto il 25 ottobre 2000 dopo i lavori di restauro che hanno riportato platea e palchi all’antico splendore, l’edificio di via Santa Franca fu costruito nel Cinquecento ed ebbe destinazioni diverse finché nei primi anni del Novecento fu adibito a teatro. La facciata, in stile Liberty, è opera dell’ingegner Gazzola. Il Teatro dei Filodrammatici, inaugurato nel 1908, rimase attivo fino agli anni Ottanta, quando si rese necessaria una lunga e forzata chiusura per lavori. Ha una capienza di quasi trecento spettatori. THE CHERUBINI ORCHESTRA Muti’s young players have taken not only newspaper pages, but also theatres, by storm. The Cherubini orchestra, which was founded and developed ORCHESTRA CHERUBINI I giovani di Muti hanno conquistato, oltre alle pa- 32 gine dei giornali, anche le scene. L’Orchestra Cherubini, nata e cresciuta anche grazie al famoso musicista, che tuttora la dirige, si è esibita con successo in numerosi teatri e sotto le feste natalizie sarà al Municipale. Sostenuta dalla Regione Emilia Romagna, dall’inedito asse PiacenzaRavenna, dalle Fondazioni Toscanini e Ravenna Manifestazioni, la Cherubini ha un organico di 78 diplomati (l’età media è di 24 anni) provenienti da tutte le regioni d’Italia. Gli strumentisti selezionati rappresentano il risultato di rigorose audizioni e selezioni effettuate da una speciale commissione. L’iniziativa è partita da Muti, che ha voluto trasmettere alle nuove leve le conoscenze acquisite nel corso della sua carriera “soprattutto dai professori delle grandi orchestre con cui – ha detto - ho avuto la fortuna di lavorare. “Vorrei restituire al mio Paese – ha sottolineato il direttore d’orchestra - ciò che da esso ho ricevuto, costruire un’orchestra di giovani talenti italiani che, dopo il conservatorio, in tre anni di attività possano apprendere il significato dello stare in orchestra, del dare il proprio contributo ad una compagine sinfonica od operistica, il che non è meno importante di una grande carriera solistica”. C’è un particolare estremamente significativo sulle motivazioni che hanno animato Muti. Si tratta di una lettera inviatagli da uno spettatore che partecipò al concerto che il Maestro tenne a Sarajevo, nel 1997, dopo i gravi fatti di guerra. Una lettera carica di riconoscenza e stima per chi, attraverso la musica, seppe portare un messaggio di pace e di felicità. “Fare musica – questo il messaggio di Muti alla prima esibizione dei suoi giovani - è un modo di vivere insieme. Perciò ho preferito presentare questi giovani musicisti con una prova aperta, e non con il solito concerto ingessato. Non sentirete un’orchestra ma un gruppo di giovani che dovranno con la loro gioia cominciare un cammino. Questi ragazzi by Muti, who still directs it, and has given successful performances in numerous theatres. The Cherubini Orchestra is sponsored by the Regione Emilia Romagna, by the new Piacenza-Ravenna axis, by the Fondazione Toscanini and the Fondazione Ravenna Manifestazioni. It has 78 graduate musician members (with an average age of 24 years) from all over Italy. The instrumentalists were admitted after rigorous auditions and selection procedures carried out by a special commission. Muti’s idea was to pass on to the new generation the knowledge that he had acquired during his career “above all from the great orchestra players with whom – he said – I have had the privilege to work. “I would like to give back to my country that which I have received from it – emphasized the orchestra director – I want to build an orchestra of young Italian gifted musicians who, after graduating from the conservatoire, in three years will learn the meaning of being in an orchestra, of making their own contribution to a symphonic or opera ensemble, which is just as importatnt as a great solo career”. One extremely meaningful event motivates Muti in particular. It was a letter sent to him by a member of the audience at a concert that he conducted in Sarajevo, in 1997, after the terrible war. A letter filled with appreciation and esteem for the person who managed to use music to bring a message of peace and joy. “Making music is a way of living together” Riccardo Muti commented at the first performance of his young musicians “That’s why I wanted to present these guys with a somehow open show, and not the usual stiff concert. You won’t hear an orchestra, but a group of young people who, with their joy, have to start a journey. These kids are not the result of months of rehearsing but rather my human “guinea pigs”, that are going to show their skills over time. They are all Italian, except for a few foreigner, but living in Italy, not for some 33 TEMPO LIBERO LEISURE non sono il risultato di mesi di prova, ma ‘cavie’ del sottoscritto, che mostreranno le loro qualità nel tempo. Sono tutti italiani, salvo qualcuno straniero ma residente in Italia, non per stupido nazionalismo, ma perché c’è una nostra cultura che va salvaguardata. È importante mantenere viva la consapevolezza della nostra identità culturale. L’Italia ha una storia musicale che non è seconda a nessun paese. Ma voci tempestose si levano per il futuro: se i teatri subiranno ulteriori tagli, saremmo costretti a chiudere tutto. Voi ragazzi vi troverete a combattere, come abbiamo fatto noi, perché se è vero che i musicisti in una società sono il lievito, per fare il pane qualcuno deve portare la farina”. stupid nationalism, but because we have a culture to safeguard. It’s important to keep the conscience of our cultural identity alive. Italy has a musical history which is second to no country. But stormy voices rise: if the theatres will suffer from further cuts, we will be forced to shut down. You guys will have to struggle as we did, because if it is true that in a society musicians are the yeast, to bake the bread there is the need for somebody to bring the flour.” 34 Il Po The Po river Almost a divinity for the ancient Latin people, who would call it Padre (father), the river Po crosses the whole province of Piacenza, from Castel San Giovanni to Monticelli d’Ongina, dividing it from the region Lombardy. Coming from Milan, a 45-minute drive along the national route Tidonese, you cross the Po in Castel San Giovanni, also the starting point for the “Wine and Food routes” of the Colli Piacentini (Piacenza hills) Here the “Grand River” slips weavingly in Emilia-Romagna, bordering rows of black and white poplars and weeping willows, which rise up, rarer and rarer, from glades, pleasant beaches and shores; the wild and rich brushwood is overlooked by elegant herons, graceful herring-gulls, solitary egrets. The surroundings have this sense of Nordic softness, with all those old farmsteads and bell towers, already celebrated by Guareschi in the stories of Don Camillo and Peppone. It’s the same countryside which inspired movies by important directors such as Bertolucci and Soldati, and also pieces of arts, such as the expressionistic paintings of Ligabue. The river runs slow and magnificent along Piacenza, chosen a few years ago as the key city for a huge interregional advertising plan for tourism in the area, a project led by the Council of the 13 provinces of the river Po. A series of initiatives linked to the themes of “soft tourism” and environmentally-friendly tourism are being prepared: cycle tracks are getting longer (the first part of Europe’s longest cycle track, “Via Po”, is already working in the east part of the city), the offer for excursions by boat is becoming more assorted, the wine-and-food, cultural and naturalistic routes are spreading. In its 652- km long run from Monviso to the sea, the Divino per i Latini, che lo chiamavano “Padre”, il Po lambisce maestoso la provincia di Piacenza, da Castelsangiovanni a Monticelli d’Ongina, affiancandola nella parte che guarda alla dirimpettaia, e più industriale, Lombardia. Provenendo da Milano, a soli tre quarti d’ora di automobile, attraverso la strada statale Tidonese, si incontra il Po all’altezza di Castelsangiovanni, dove si diparte anche la Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini. Qui il Grande Fiume s’infila a slalom in Emilia, facendo da placido specchio alle boschine di pioppi bianchi e neri, ai salici che sempre più rari spuntano da radure, amene spiaggette, e golene, selvaggio e ricco sottobosco, sotto il battito d’ali di eleganti aironi, gabbiani reali, solitarie garzette, nell’ovattata atmosfera nordica di vecchie cascine e campanili di quella Bassa che Guareschi ha raccontato al mondo con le gesta di Peppone e don Camillo. E’ la stessa campagna che ha permeato di magìe, celebri pellicole cinematografiche firmate Soldati, Bertolucci, e opere d’arte di quel genere Fantastico che ha dato unicità alla pittura padana fino agli espressionistici acuti di Ligabue. Qui il Po scorre lento e maestoso in un destino incrociato con quello della città, da qualche anno eletta “capofila” di un vasto piano interregionale di promozione turistica del Grande Fiume sotto l’egida della Consulta delle 13 Province del Po. E’ in cantiere una serie di iniziative da esporre nella vetrina internazionale del “turismo dolce” ed ecosostenibile: crescono le ciclovie (a est della città, è già percorribile il primo tratto della “Via Po”, la pista ciclabile, più lunga d’Europa, dalle sorgenti all’Adriatico...), diventano sempre più variegate le uscite guidate in motonave, 35 TEMPO LIBERO LEISURE longest and most magnificent river in Italy seems here to slow down, forming wide bights, where important key – events of the Italian and European history took place (in this countryside, Federico Barbarossa led the famous Diet of Roncaglia, in 1154-1158); not only history, but also deeply rooted folk culture, among fortresses and castles, imposing power plants (the hydroelectric power plant of Isola Serafini, operating since 1962 and the now closed plant Emilia are open to visitors) and even a windmill ( in S. Nazzaro), celebrated by a book of Bacchelli, “Il mulino del Po”. Furthermore, along the banks, there are plenty of old taverns, “trattorie”, and restaurants to provide refreshments to the travelers. The Po is lived by the people from its banks (the city can pride itself on two very important rowing associations, “Vittorino da Feltre” and “Nino Bixio”, that brought up several rowing champions). But above all, the Po is here in the life, in the talks of the people. In these waters lived a myth: the “Moby Dick” of Po, the sturgeon, which is still living in the memories of the local fishermen. Years ago, expeditions of fishing boats would leave from Roncarolo (near Caorso) to catch this strong and cunning fish (which is believed to have reached the Po by swimming backward from the Volga river), when the Grand River was like a sea for the inhabitants of Piacenza. Today the sturgeon has a not so loved heir: it’s the sheat-fish, whose weight can reach 100 kg (in this area there is even an ad hoc event, “Viviamo il Po”, which is more than si moltiplicano gli itinerari enogastronomici, culturali, naturalistici. Nella sua corsa di 652 chilometri dal Monviso al mare, qui il fiume più lungo e imponente d’Italia sembra rallentare in larghe anse, per svelare testimonianze e tracce di leggende, eventi che hanno fatto la Storia d’Italia e d’Europa (in queste campagne, il Barbarossa tenne la famosa Dieta di Roncaglia, negli anni 1154-1158), di folklore, cultura popolare di marcata identità, tra rocche e castelli, imponenti centrali elettriche (la centrale idroelettrica di Isola Serafini, attiva dal 1962, e l’ex-centrale Emilia sono aperte alle visite guidate), è stato mantenuto anche quel mulino a vento (località San Nazzaro) immortalato da Bacchelli nelle splendide pagine de “Il mulino del Po”. Al viaggiatore non mancano occasioni per ristorarsi con specialità locali offerte da antiche osterie, trattorie e ristoranti affacciati sull’argine. Il Po è vissuto tantissimo dalle sue sponde (la città vanta due importanti società canottieri, la “Vittorino da Feltre” e la “Nino Bixio” che hanno sfornato campioni di canottaggio). Ma soprattutto il Po qui è nella vita, nei discorsi della gente. In queste acque viveva un mito: il “Moby Dick” del Po, lo storione, che tuttora frequenta gli amarcord dei pescatori del posto: da Roncarolo (presso Caorso) anni fa, quando il Grande Fiume era “il mare” dei piacentini, partivano spedizioni di pescherecci per la cattura di questo pesce enorme, furbo e forte che, si racconta, sia arrivato risalendo le acque, fin dal Volga. Oggi ha un successore poco amato ma che fa parlare molto di sé. E’ il pesce siluro, il cui peso può raggiungere anche il quintale: in zona hanno varato una manifestazione ad hoc, “Viviamo il Po”, che oltre a proporsi come festa popolare, offre ai pescasportivi l’opportunità di dimostrare quanto sono bravi riproponendo il Master di pesca al siluro. 36 a festival: it actually allows the fishermen to prove their ability in the sheat-fish fishing). To the East of the city, in the bight between Caorso and Monticelli (whose ancient fortress hosts three important museums: the civic museum, the ethnographical museum of Po with the aquarium and the museum of peasant traditions) lies the “Oasi di Pinedo”, one of the most interesting naturalistic spots of all Po river basin. The presence of the nuclear power plant in Caorso prevented the areas controlled by Enel from being reached by human settlements. The preservation of damp areas where fishing and hunting are both forbidden created the ideal spot for nest-building by several species of birds, like birds of prey and herons, including the uncommon red heron. There’s a new boat, Calpurnia, that rides from Piacenza to San Nazzaro through these two naturalistic areas. These banks have always been historically significant: in year 990, near Calendasco, for the abbot Sigerico, who was later going to be archbishop of Canterbury, and also in the spring of 1796 for Napoleon, who was getting ready to confront the Austrian army in the Po Valley. Today the river is making every effort in order to be known and appreciated in all of its facets: once a year in Piacenza, simultaneously with the other provinces that stretch along the river from Cuneo to Rovigo, his banks and waters get ready to celebrate the national day “Un Po per tutti” (A Po for everybody), showing opportunities Sempre a est della città, presso l’ansa tra Caorso e Monticelli (l’antica Rocca ospita tre importanti istituzioni museali: il museo civico, il museo etnografico del Po con acquario e il museo della civiltà contadina), è da visitare uno dei luoghi naturalistici più interessanti di tutto il medio territorio padano: l’Oasi De Pinedo. La presenza della centrale nucleare di Caorso, inattiva da anni, ha fatto sì che zone limitrofe vincolate dall’Enel siano rimaste immuni da interventi d’antropizzazione. La conservazione di zone umide dove è vietata sia la caccia che la pesca ha consentito negli anni la nidificazione e la sosta durante le migrazioni di numerose specie di uccelli, tra cui i principali rapaci ed aironi, compreso il raro Airone Rosso. C’è una nuova imbarcazione, la Calpurnia, che effettua due tragitti lungo l’itinerario Piacenza-San Nazzaro, attraversando proprio queste splendide aree naturalistiche. Guado piacentino eccelso, nei pressi di Calendasco (a ovest della città) nell’anno 990 per l’abate Sigerico, futuro arcivescovo di Canterbury, e per Napoleone nella primavera del 1796, che si apprestava ad affrontare l’esercito austriaco nella vallata del Po, oggi il fiume fa di tutto per farsi conoscere e apprezzare in tutte le sfaccettature: una volta all’anno, nel Piacentino, in simultanea con le restanti province rivierasche, da Cuneo a Rovigo, le sue sponde e le sue acque accolgono la Giornata nazionale “Un Po per tutti” mettendo in mostra “occasioni” e “risorse” da sfruttare: a questa frequentatissima kermesse di sport, cultura, spettacoli, gite sul fiume, degustazioni e visite guidate che si tiene ogni anno la prima domenica di giugno, si aggiungono altri eventi come 37 TEMPO LIBERO LEISURE and resources for all the visitors to take advantage of. la promozione di guide turistiche (“La dispensa del Po” che guidano ad assaporare lo straordinario patri- This festival of sport, culture, shows, boat trips and sightseeing, that takes place every year on the first monio dei prodotti tipici), l’inserimento delle piste ciclabili in un sistema di percorribilità di scala euro- Sunday of June, is joined by other projects, such as the promotion of tourist guides (“La dispensa del Po”, pea, il potenziamento di strutture a sostegno della advising the tourist in the exploration of the wide navigazione fluviale. range of typical products), the creation of cycle tracks Dal fiume, nel territorio di Mortizza, è visibile la at a European level, the expansion of infrastructures famosa “sassaia dei tedeschi”, un’opera di rinforzo for the river navigation. della riva, in pietre e sassi, costruita dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Sempre in ter- From the river, in Mortizza, it is possible to see the ritorio di Mortizza si trova una località contornata famous “Stone barriers of the Germans”, a bank reinda un grande bosco dove, si racconta, morirono e forcement, in stones and rocks, built by the Germans furono sepolti pellegrini ed appestati. Antiche car- in the second world war. In Mortizza, there is also a te documentano l’esistenza di un bosco vastissimo spot, surrounded by a huge wood, which is believed dalla fitta vegetazione, da cui deriverebbe il nome to be the burial ground for a number of pilgrims and di “Bosco dei Santi”. Merita una citazione il grosso plague-stricken persons. Ancient documents show the borgo di Noceto, che sorgeva sulla sponda lombarda, existence of a huge, thick wood; from there the name sommerso dalle acque del Po dopo una violentissima “Wood of the Saints”. Noteworthy is the village of Nopiena. Narra la leggenda che nel silenzio delle notti ceto, which used to lie on the Lombard bank, before a di luna si sentisse ancora suonare la campana sul- destructive flooding swept it away. According to the lela torre della chiesa. Fu proprio questa leggenda ad gend, at night, when the moon was the only light, the ispirare Giovanni Guareschi che scrisse uno degli epi- church bells would still play from the bell tower. This sodi più poetici nei suoi famosi libri su Don Camillo e legend inspired Giovanni Guareschi, who wrote one of Peppone. Caselle Landi fu teatro the most poetic episodes of his Don di sanguinose battaglie come Camillo and Peppone books. Caselle testimonia la “Cappelletta dei Landi was the battlefield for some morti della Porchera”, dal nome bloody battles, as the “Cappelletta della strada usata per condurre i dei morti della Porchera” (Chapel of porci al pascolo nei terreni lunthe Porchera deads, from the name go il Po. La cappella in muratuof the road employed for taking the ra sorge sui resti di un cimitero pigs - porci - to graze along the river) dove furono sepolti i soldati proves. The masonry chapel lies right spagnoli ed ungheresi uccisi nel on top of the ruins of a cemetery for conflitto del 1745, devastato in Spanish and Hungarians soldiers who seguito da un’alluvione. Ogni were killed in the 1745 battle. The anno è meta di una solenne graveyard was later destroyed by a processione con pellegrinaggi flooding. Every year it is visited by a di barcaioli e pescatori provereligious procession of fishermen and nienti dalle località rivierasche. boatmen from all around the area. 38 La Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini Road of Wines and Taste in the Hills of Piacenza, a successful route Creata nel febbraio del 2000, la Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini si presenta come un riuscito connubio tra storia, tradizioni, territorio e tipicità. Nata con lo scopo di promuovere la cultura e l’enogastronomia del territorio, la Strada dei Vini e Sapori dei Colli Piacentini si è affermata in questi anni come un prodotto turistico di successo, che basa le sue proposte sull’accoglienza garantita dagli oltre 100 soci, suddivisi tra aziende vitivinicole, agriturismi, castelli, alberghi, ristoranti e salumifici, caseifici, agenzie di viaggi, società di servizi, i 21 comuni attraversati dall’itinerario insieme a Provincia e Camera di Commercio di Piacenza. Presidente della Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini è Fabio Bernizzoni. La strada attraversa le quattro vallate principali del territorio piacentino, corrispondenti alla zona di produzione e denominazione di origine controllata dei vini - Val Trebbia, Val d’Arda, Val Nure e Val Tidone, per una lunghezza totale del percorso di oltre 250 chilometri. A distanza di nove anni dalla sua nascita si può affermare che l’offerta complessiva della Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini si è posizionata come uno dei principali elementi di attrazione turistica verso il territorio piacentino. La conferma deriva da due fattori: dall’analisi dei dati statistici sul turismo a Piacenza, che vede il territorio interessato dalla Strada protagonista di una crescita costante di arrivi e presenze; dagli investimenti che le aziende associate hanno fatto 39 Created in February 2000, the Road of Wines and Taste in the Hills of Piacenza is a successful marriage of history, traditions, territory and typicalness. Conceived in order to promote the culture and the food-and-wine connoisseurship of the territory, the Road of Wines and Taste in the Hills of Piacenza has been successfully known in the last years as a tourist attraction relying on over 100 welcoming members among wine growers and producers, holiday farms, castles, hotels, restaurants, sausage and salami factories, cheese factories, travel agencies, utilities and 21 villages lying by the side of the route, together with the Provincial Council and the Chamber of Commerce of Piacenza. Fabio Bernizzoni is the president of the Road of Wines and Taste in the Hills of Piacenza. The road goes through the main valleys of the Piacenza district, corresponding to the area of winemaking and Registered Designation of Origin – Val Trebbia, Val d’Arda, Val Nure and Val Tidone – for a total length of over 250 km. Nine years after the establishment of this association, we can say that the whole package of offers of the Road of Wines and Taste in the Hills of Piacenza represents one of the main tourist attractions for the Piacenza district. Two factors are confirming it: the statistical data analysis about tourism in Piacenza higlights the steady growth in arrivals and departures within the area crossed by the Road; previous and present investments made by members in order to adapt their structure to welcome the guests. By way of an example, every winery has its own guid- TEMPO LIBERO LEISURE ed tour and a wine tasting room. The association calendar offers over 40 events for wineries, typical agricultural and food factories, holiday farms, restaurants, associations and municipalities. In the last months, the Road of Wines and Taste in the Hills of Piacenza has been preparing new promo-marketing instruments: a new catalogue, a new Internet website and a newsletter about all events and activities of the association; beginning from 2007, the newsletter is sent to about 1200 addressees, such as private people, clubs, associations, travel agencies, tour operators, institutions, municipalities, IAT and APT, journalists. If you wish to receive the newsletter free of charge, you only have to log into the association website - www.stradadeicollipiacentini.it - and to register yourself by filling in the blank. This is a quick and modern website allowing a fast surfing in order to know the best offers of the Road of Wines and Taste in the Hills of Piacenza; in few months it has been visited by over 130.000 people. e stanno facendo per adeguare le proprie strutture all’accoglienza degli ospiti. Ogni cantina, solo per fare un esempio, si è dotata di un percorso guidato e di una sala dedicata alla degustazione. Nel calendario dell’associazione sono presenti oltre 40 appuntamenti che interessano cantine, aziende dell’agroalimentare tipico, agriturismi, ristoranti, associazioni e comuni. Negli ultimi mesi la Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini si è dotata di nuovi strumenti di promocommercializzazione: un nuovo catalogo, un nuovo sito internet e una newsletter con tutti gli appuntamenti e le iniziative che coinvolgono l’associazione e che, a partire dall’inizio del 2007, viene inviata a circa 1200 destinatari, tra cui privati, circoli, associazioni, agenzie di viaggio, operatori turistici, istituzioni, comuni, IAT e APT, giornalisti. Per ricevere gratuitamente la newsletter basta connettersi al sito internet dell’associazione, www. stradadeicollipiacentini.it, ed iscriversi nello spazio apposito. Un sito agile, moderno, al passo con i tempi, che consente nel giro di pochi istanti di navigazione conoscere, con un semplice click, il meglio delle proposte della Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini e che, a pochi mesi dalla sua creazione, ha già fatto registrare oltre 130 mila visite. All products of the rich agriculture of Piacenza are an integral part of its gastronomy. Piacenza, like its sister towns of the Po Valley, has always had a pig-breeding tradition. The PDO sausages of Piacenza - Coppa, Salami and Pancetta - are an excellent evidence of that age-long tradition. The countryside also offers first-rate dairy produce, such as the PDO Grana Padano whose production is shared with Lombardy, Piedmont and Veneto, and PDO Provolone Valpadana for which Piacenza is the only production district south of the Po. The art of cheese-making has been belonging to this territory since Middle Tutti i prodotti della ricca agricoltura piacentina sono parte integrante della sua gastronomia. Piacenza, come le sue sorelle padane, appartiene da sempre all’ambito della cultura del maiale. I salumi piacentini Dop, Coppa, Salame e Pancetta, testi- 40 Ages, when people started to make cheese in order to preserve the milk excess. Grana Padano is an essential part of the gastronomy of Piacenza, irreplaceable in the filling of ‘anolini’, ‘tortelli’ and ‘tasto’, quite necessary with ‘pisarei e fasö’ or rice pudding, frittatas and polenta with cheese. In 1987 Piacenza was named International Town of Grapevine and Wine and its wines have been appreciated since the Roman period. About twenty wines of the Hills of Piacenza have a Registered Designation of Origin; the flag of the oenology of Piacenza is Gutturnio, a grape blend of Barbera and Bonarda (Croatina) that’s named after a Roman-aged silver goblet found on the banks of the Po at the end of the nineteenth century. moniano egregiamente la secolare tradizione. Nella provincia sono presenti anche prodotti caseari di qualità tra cui il Grana Padano Dop, la cui produzione, condivisa con Lombardia, Piemonte e Veneto e il Provolone Valpadana Dop, di cui la provincia di Piacenza è l’unico territorio di produzione a sud del Po. L’arte dei casari è presente in questi territori dal Medioevo, quando si incominciò a produrre formaggio per poter conservare la sovrabbondanza di latte. Il Grana Padano è un elemento essenziale della gastronomia piacentina, insostituibile nei ripieni degli anolini, dei tortelli e del tasto, immancabile sui pisarei e fasö o sulla bomba di riso, nelle frittate e sulla polenta condita. Insignita nel 1987 del titolo di Città Internazionale della Vite e del Vino, Piacenza ha goduto dell’apprezzamento dei suoi vini sin dall’epoca romana. Sono una ventina i vini Doc Colli Piacentini, la bandiera dell’enologia piacentina è il Gutturnio, un uvaggio di Barbera e Bonarda (Croatina), che prende il nome da una coppa d’argento di età romana rinvenuta sulle rive del Po alla fine dell’Ottocento. Associazione Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini (Road of Wines and Taste in the Hills of Piacenza Association) Via Campo Sportivo Vecchio, 8 - 29122 Piacenza. Phone +39 0523 462990. [email protected] www.stradadeicollipiacentini.it Associazione Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini Via Campo Sportivo Vecchio, 8 - 29122 Piacenza Tel. +39 0523 462990 E-mail: [email protected] www.stradadeicollipiacentini.it 41 TEMPO LIBERO LEISURE La Strada del Po e dei Sapori della Bassa Piacentina The Road of the Po and the Tastes of the Lowlands of Piacenza Ha preso corpo all’inizio del 2007 la quattordicesima strada dei sapori dell’Emilia-Romagna: la Strada del Po e dei sapori della Bassa Piacentina che nasce a ridosso nebbiosa bassa padana, del Grande Fiume, dei suoi affluenti, dei canali e dei pioppi e attraversa i comuni rivieraschi. Il viaggiatore che percorre questo itinerario con l’intento di fare uno shopping goloso, rimane attratto dal forte senso di identità che si respira lungo tutto il percorso. Non solo castelli o suggestivi scorci, non solo filari di pioppi lungo gli argini e nemmeno un veloce assaggio di una pietanza insolita, ma un lento ed equilibrato immergersi in un insieme di tutto questo: il migliore salume e il buon formaggio di una località degustati dopo aver visitato il castello e il centro storico, o aver percorso gli argini in bicicletta e magari essersi fatti raccontare una leggenda locale dal gestore di un ristorante. Questo vuole esprimere la Strada del Po e dei sapori della Bassa Piacentina: la storia, il territorio, le tradizioni, i sapori genuini. La nuova sensibilità con la quale il moderno turista-viaggiatore si accosta a realtà tradizionalmente diverse da quelle conosciute, può trovare un percorso d’elezione lungo l’itinerario enogastronomico della bassa piacentina. L’itinerario della Strada del Po e dei Sapori della Bassa Piacentina misura nel suo complesso circa 100 chilometri, si sviluppa tra una cornice di borgate caratterizzate da un impianto urbanistico lineare e geometrico e riunisce 51 tra soci pubblici (la Provincia di Piacenza, la Camera di Commercio di Piacenza insieme ai comuni di Castelvetro Piacentino, The fourteenth “road of tastes” of Emilia-Romagna was created at the beginning of 2007: the Road of the Po and the Tastes of the Lowlands of Piacenza goes by the side of the foggy lowlands of the Po Valley, of the Great River Po and its tributaries, of the canals and the poplars and it crosses many coast villages. Those who travel this route with the intention of doing a “tasty shopping” are attracted by the strong sense of identity being in the air. Not only castles or picturesque views, not only rows of poplars on the banks or a quick tasting of an unusual dish, but a slow and balanced mix of all that: the best sausage and a good local cheese tasted after visiting the castle and the old village or after riding over the banks and maybe listening to a local legend told by a restaurant manager. This is the goal of the Road of the Po and the Tastes of the Lowlands of Piacenza: the expression of the history, the territory, the traditions and the natural tastes. The new sensitivity of the today’s aware tourists toward traditionally different worlds allows to experience this food-and-wine route in the lowlands of Piacenza. The Road of the Po and the Tastes of the Lowlands of Piacenza is about 100 km long and it goes through a background of small villages having a linear and geometrical urban structure; it gathers 51 members together, among public bodies (the Provincial Council of Piacenza, the Chamber of Commerce of Piacenza and the municipal towns of Castelvetro Piacentino, Monticelli d’Ongina, Caorso, Villanova sull’Arda, San Pietro in Cerro, Besenzone, Cortemaggiore) and private people (farms, restaurants, holiday farms, sausage and salami factories, cheese factories, museums, castles, speciality shops, 42 Monticelli d’Ongina, Caorso, Villanova sull’Arda, San Pietro in Cerro, Besenzone, Cortemaggiore) e privati (aziende agricole, ristoranti, agriturismi, salumifici, caseifici, musei, castelli, botteghe del tipico, associazioni di categoria). Partendo da Caorso, dove si possono ammirare la Rocca del 1200 ora trasformata in palazzo nel 1600 e la Collegiata, l’itinerario prosegue, costeggiando il Po, verso Monticelli d’Ongina, caratteristico borgo fluviale con le vie principali disseminate di portici. Nel paese si possono visitare la Rocca dei Pallavicino del 1400, il Museo etnografico del Po, l’acquario del Po e il Museo della civiltà contadina, la Collegiata di San Lorenzo del 1480. A Monticelli d’Ongina, nella prima domenica di Maggio, si svolge il Mercato dei Prodotti Tipici del Po. Castelvetro offre al visitatore il neogotico palazzo municipale e la settecentesca parrocchiale. Proseguendo si giunge a Villanova sull’Arda, attraversando un paesaggio rurale connotato dalle grandi cascine a corte. Nella frazione di Sant’Agata si visita la Villa di Giuseppe Verdi, mentre in direzione di San Pietro in Cerro si può ammirare, a Maggio, la fioritura dei ciliegi, frutto tipico del comune. Giunti a San Pietro in Cerro si visita il ben conservato Castello del XV secolo e l’annesso Museo di Arte Moderna. Besenzone è un comune ricco di ville gentilizie costruite tra il XV e il XIX secolo. Da qui la strada raggiunge Cortemaggiore, città ideale dall’impianto urbanistico sorto nel Quattrocento all’insegna dell’utopia. Da vede- category associations). Starting from Caorso, where you can admire the 13th-century Fortress that was turned into a palace in the 17th century and the Collegiate Church, the road runs along the Po and reaches Monticelli d’Ongina, a typical river village with the main streets bordered with arcades. In the village, the 15th-century Pallavicino’s Fortress, the Ethnographic Museum of the Po, the Po Aquarium and the Museum of the Peasant Society and the St. Lawrence’s Collegiate Church dating back to 1480 are worth seeing. The first Sunday of May, Monticelli d’Ongina hosts the Market of the Typical Products of the Po. Castelvetro offers its neo-Gothic Town Hall and the 18th-century parish church. Then the road crosses Villanova sull’Arda, through a country landscape scattered with large farmhouses with courtyards. At Sant’Agata you can admire Giuseppe Verdi’s Villa, while going on to San Pietro in Cerro, in May, you can enjoy the cherry blossoming, the typical local fruit tree. San Pietro in Cerro offers to visitors its well-preserved 15th-century castle and the Modern Art Museum. Besenzone is full of aristocratic country residences built between 15th and 19th centuries. Then the road crosses Cortemaggiore, an ideal town having a 15thcentury town planning structure dictated by utopia. St. Mary of Grace’s Collegiate Church, the Monastery and the Franciscan cloister, St. Joseph’s baroque Oratory are also worth seeing. For over 500 years this small town has been hosting the most important rural fair in the district of Piacenza. Finally, the road goes back to Caorso. Between a vi- 43 TEMPO LIBERO LEISURE re anche la Collegiata di Santa Maria delle Grazie, il Convento e il chiostro dei Francescani, l’Oratorio barocco di San Giuseppe. Nel paese si tiene da oltre 500 anni la più importante fiera agricola del territorio piacentino. La strada infine si ricongiunge con Caorso. Tra una visita e l’altra, alcune imperdibili digressioni gastronomiche, con un paniere di prodotti e piatti tipici d’eccellenza: dal Grana Padano Dop al Provolone Valpadana Dop, dai tre salumi Dop piacentini (Coppa, Salame e Pancetta) all’aglio bianco di Monticelli di Ongina (in attesa della IGP). Senza dimenticare la frutta antica, le ciliegie di Villanova sull’Arda, il pomodoro, i dolci (spongata e sbrisolona), il fiocchetto, il culatello piacentino e il salame gentile, il grass pist e gli anolini, per finire con i liquori (marsala all’uovo, bargnolino, nocino). sit and another, some gastronomic digressions that cannot be missed, with a basket of firstrate local products and dishes: from PDO Grana Padano to PDO Provolone Valpadana, from three PDO sausages of Piacenza (Coppa, Salami and Pancetta) to the white garlic of Monticelli d’Ongina (on the waiting list for PDO). Not to mention the past fruit, cherries from Villanova sull’Arda, tomatoes, desserts (spongata and sbrisolona cake), fiocchetto, culatello of Piacenza and salami, grass pist and anolini, and eventually liqueurs (egg Marsala wine, balckthorn and walnut liqueurs). Per avere informazioni: Strada del Po e dei Sapori della Bassa Piacentina Via Campo Sportivo Vecchio, 8 - 29122 Piacenza Tel. +39 0523 716968 - Fax. +39 0523 462990 E-mail: [email protected] www.stradadelpo.it 44 For information: Strada del Po e dei Sapori della Bassa Piacentina (Road of the Po and the Tastes of the Lowlands of Piacenza) Via Campo Sportivo Vecchio, 8 - 29122 Piacenza Tel. +39 0523 716968 - Fax +39 0523 462990 E-mail: [email protected] www.stradadelpo.it Club di prodotto dell’Appennino Piacentino Piacenza Apennines Product Club Conceived by Tourism and MarIdeato dall’Assessorato al keting Councillorship of the turismo e marketing dell’AmPiacenza’s Provincial Goverministrazione Provinciale di nment, in accordance with the Piacenza, in accordo con le mountain Communities (Ardatre Comunità montane (ArNure, Trebbia, Tidone) and da-Nure, Trebbia, Tidone) e with the cooperation of Soprip la collaborazione di Soprip (Local Development Agency of (l’Agenzia di Sviluppo LocaParma and Piacenza, that colle delle province di Parma e FERRIERE lects economical and institutioPiacenza, che raccoglie forze nal forces of both districts), the “Piacenza Apennines economiche ed istituzionali dei due territori), il Product Club” has about thirty members who are all Club di prodotto dell’Appennino piacentino conta tourist operators of the Arda, Tidone, Nure and Trebuna trentina di soci, tutti operatori turistici delle bia Valleys. vallate d’Arda, Tidone, Nure, Trebbia. L’obiettivo è il rilancio del turismo in area montana, The objective is the re-launching of tourism in mountain area, promoting fast-growing characteristipromuovendone peculiarità quali la natura ancora cs such as the intact nature, the cultural evidences intatta, le testimonianze culturali e la possibilità and the possibility to practice sport in the open air. di sport all’aria aperta che registrano un’utenza in forte crescita. Offrirsi al turismo nazionale e inter- To offer new products and instruments to national and international tourism. nazionale con prodotti e strumenti nuovi. “The Province of Piacenza believes this is the right mo“La Provincia di Piacenza ha ritenuto fosse il moment to do something different to face the crisis that mento di fare qualcosa di diverso per affrontare la has damaged the traditional tourism of the Apennines crisi che in questi ultimi anni ha colpito il turismo over the last few years. Some operators already actradizionale dell’Appennino. Già alcuni operatori si ted individually to leave this dead end, aiming at a sono mossi autonomamente per uscire dall’empaswinning product represented by the environment on se, puntando su un prodotto sicuramente vincente the whole. A unique mix of uncontaminated greenness, rappresentato dall’ambiente nel suo complesso. Un streams, occasions of sport in the open air and cultumix unico di verde incontaminato, di torrenti, di occasioni di sport all’aria aperta e di proposte cul- ral proposals capable to conquer immediately the most demanding tourists as well. Up turali capace di conquistare to now everyone acted separaimmediatamente anche il tutely, but favouring a form of rista più esigente. Il Club di aggregation we will consolidaprodotto intende coordinarne te all the proposals and actie valorizzarne le iniziative vities. The Product Club means per migliorarne potenzialiexactly to coordinate and imtà, prestazioni e capacità di prove the initiatives in order to sbarco sul mercato” è stato better potential, performance detto alla presentazione. MARSAGLIA 45 TEMPO LIBERO LEISURE Il portale “Uppennino”(www. and capacity of success on the uppenninopiacentino.com) market” it has been said to the raccoglie i siti già esistenti presentation. e iniziative di web marketing The “Uppennino” portal (www. dei soci. uppenninopiacentino.com) colDalla brochure: lects existing websites and web “Uppennino Piacentino per vimarketing iniziatives of the vere lo sport, Uppennino Piamembers. MORFASSO centino per vivere la cultura. From the brochure: Un’allegra ciaspolata tra amici, una sciata nottur- “Uppennino Piacentino to live sport, Uppennino Piana, una cavalcata o un’avventura in MTB dentro centino to live culture. panorami che fan sentire di più la vita, una discesa Snowshoeing with friends, skiing at night, a horse ride in canoa lungo i salti di un torrente indomito, per or an MTB adventure surrounded by landscapes that riconoscersi complici di una natura prorompente… make you really feel life, canoeing down the drops of Ma non scoraggiatevi se non siete temerari con- a gushing stream, thus becoming the accomplices of a vinti: da noi bastano le scarpe da golf o quelle da fabulous natural environment … passeggiata, per sentirsi unici naturalmente. But don’t worry if you aren’t too adventurous: a pair Poi bisogna appagare anche la voglia di relax, di of golf shoes or walking boots will be enough to make far festa con la gente: le sagre paesane, la musi- you feel naturally unique. ca folk che si riversa e si dispiega lungo i pendii, And don’t forget your need to relax, celebrate with l’opera lirica in un ammaliante borgo medievale, il people: village fairs, folk music played all along slopes, teatro latino tra le vestigia di opera in a fascinating medieval una fiorente città romana, gli borough, Latin drama with a incontri con gli autori ad una rich Roman town as background, rassegna cinematografica. meetings with authors at a film Oppure con i bambini, a sorfestival. Or spending time with ridere per le stramberie degli children, smiling at the funny artisti di strada: una fantasia shows of street artists: colours da tutto il mondo!” and creativity from all over the VAL TIDONE world!” 46 I Castelli del Ducato di Parma e Piacenza: gioielli d’arte nel cuore dell’Emilia The Castles of Parma and Piacenza Dukedom: art jewels in the heart of Emilia An hour’s drive from Milan and half an hour’s flight from Rome, ancient jewels are waiting for visitors. Twenty manor houses currently gathered in the Castles of Parma and Piacenza Dukedom Association: a timeless patrimony of art, culture and entertainments in the heart of Emilia-Romagna. They dot the region like gems on a precious cloth; for more than 500 years they have been silent and watchful sentinels over the landscape and they can tell so many stories. Strongholds, bastions and fortresses welcome visitors and reveal a far world of love stories and wars, passions that still hover about walls, passages and sumptuous halls. Travelling from ROCCA DI OLGISIO south to north in the district of Piacenza, over the road climbing up the hills, between the streams Stirone and Arda, the first manor house is Vigoleno with its perfectly preserved old village welcoming visitors with a leap of the heart. Then the 14th-century village of Castell’Arquato and its Visconti Fortress silhouetted against the hills with its string of merlons and medieval towers. Further on, on a spur of green serpentine, you reach the Castle of Gropparello: its old walls keep a surprise, an “emotional park”, the first one in Italy, where children can live the stories of the past in period costumes. A double drawbridge, a square tower and a large inner courtyard Ad un’ora d’auto da Milano e a mezz’ora d’aereo da Roma, sorgono antichi gioielli tutti da scoprire. Sono i 20 manieri raccolti oggi nell’Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza: un patrimonio d’arte, cultura e piaceri senza tempo custoditi nel cuore dell’Emilia Romagna. Essi punteggiano il territorio come gemme su un prezioso tessuto, da oltre 500 anni si stagliano come sentinelle, mute e vigili, a dominare il paesaggio. E hanno tante pagine di storia da raccontare. Rocche, baluardi e fortezze si aprono ai visitatori per dischiudere un mondo lontano, fatto d’amori e di guerre, CASTELLO DI REZZANELLO grandi passioni che ancora aleggiano tra le mura, i camminamenti e i fastosi saloni. Da Sud verso Nord il primo maniero che si incontra nella provincia di Piacenza, lungo la strada che sale le colline, tra i torrenti Stirone ed Arda, è Vigoleno con la sua antica contrada perfettamente conservata, che accoglie i visitatori con un tuffo al cuore. A ciò risponde il trecentesco borgo di Castell’Arquato, con la Rocca Viscontea che si staglia sui colli attorno con la sua teoria di merli e torri medioevali. Più avanti, isolato su uno sperone di serpentino verde, ecco il Castello di Gropparello: tra le sue antiche mura, custodisce una sorpresa, un “parco emotivo”, il primo in Italia, dove i bambini possono rivivere le fiabe di un tempo in costume d’epoca. Doppio ponte levatoio, torre quadrata 47 TEMPO LIBERO LEISURE e vasta corte interna, sono invece le caratteristi- are the featuche del castello di Paderna, che fa coincidere l’arte res of the cadelle fortificazioni con la cultura agricola, sino ad stle of Paderna essere diventata azienda di bioagricoltura. Spo- where the art standosi in Val Nure ecco il parco del Castello di of fortification Grazzano Visconti, realizzato all’inizio del ‘900 su matches the CASTELLO DI AGAZZANO progetto del Duca Giuseppe Visconti di Modrone, country cultuche accoglie elementi del giardino all’italiana, dei re by turning parchi alla francese e all’inglese, rispondendo alle into an orgaesigenze di decoro in voga tra XIX e XX secolo. nic farming Parterres, ponticelli, fontane e statue decorano un house. Moving paesaggio romantico, arricchito da un divertente to the Nure labirinto. Sulla Val Trebbia esercita il suo domi- Valley you can nio il Castello di Rivalta, dove sono ospiti abituali reach the park i reali inglesi. Nella magione trova posto il Club of the Castle of Grazzano Visconti, created at the bedel Fornello, un Rotary della cucina al femminile; ginning of the 20th century according to a plan of the all’interno delle mura sorge poi un parco bellissi- Duke Giuseppe Visconti di Modrone; the park has Itamo, riccamente adornato. La Rocca e il Castello di lian, French and English gardens, following the decoAgazzano, di chiare influenze rinascimentali, pre- ration requirements that were popular between 19th sentano invece una corte con loggiato. Risalendo and 20th centuries. Parterre, small bridges, fountains la Val Tidone è possibile ammirare le sei cinta di and statues decorate a romantic view, adorned with mura che avvolgono la Rocca d’Olgisio, mirabil- an amusing labyrinth. The Trebbia Valley is dominated mente restaurata dai suoi proprietari. Il piacentino by the Castle of Rivalta that regularly welcomes the saluta gli ospiti col castello di San Pietro in Cerro, British Royal Family. The manor house hosts also the risalente alla fine del ‘400, degno di nota per gli “Club del Fornello” (Cooking Club), a women’s cooking elementi rinascimentali della dimora gentilizia di Rotary; the walls encircle a wonderful park, richly adorun ambasciatore papale e che custodisce al suo ned. The Fortress and the Castle of Agazzano have cleinterno il MIM: collezione di numerose opere di ar Renaissance echoes with their courtyard with open maestri contemporanei. gallery. Going up through the Tidone Valley you can La provincia di Parma ci accoglie con il Castello di admire the six circles of walls around Rocca d’Olgisio, Compiano uno dei più spettacolari del territorio, wonderfully restored by the owners. The last castle beroccaforte dei Landi fino al 1682, è incorniciato da fore leaving the district of Piacenza is the castle of San uno dei borghi più belli d’Italia. Pietro in Cerro, dating from the end Non distante sorge la Fortezza di of the 15th century; this aristocratic Bardi. Qui si apprezza il fascino residence of a papal ambassador ofdei camminamenti di ronda, delfers many Renaissance features and la piazza d’armi e del Museo dehosts the mim, a collection of sevegli strumenti di tortura. ral present-day artists’ works. Le mura della Rocca di Sala The district of Parma welcomes you CASTELLO DI AGAZZANO 48 with the Castle of Compiano, one of Baganza dominano invece le the most impressive castles of the ultime alture dell’Appennino. region, stronghold of the Landis up All’interno un notevole lascito to 1682 and surrounded by one of di affreschi e decorazioni fa di the most beautiful villages of Italy. questo antico maniero una meta The Fortress of Bardi is not far. You imperdibile. can enjoy the charm of the paraA 18 km da Parma sorge il maspet walks, the parade ground and siccio castello di Felino, vecchio the Museum of the instruments of di oltre mille anni di storia, con torture. la “Corte d’Onore”, il fossato e The walls of the Fortress of Sala Bai quattro torrioni angolari; ma CASTELLO DI GRAZZANO V. ganza overlook the last hills of the come non citare i sotterranei, nei quali è ospitato il museo dedicato al celeberri- Apennines. This ancient manor house with its legacy of frescoes and decorations cannot be missed. mo insaccato della zona: il Salame di Felino. La fiera ed imponente fortificazione turrita del Ca- 18 km from Parma, the massive castle of Felino, over stello di Torrechiara, risalente al ‘400, accompa- one thousand years old, with its “Court of Honour”, the moat and the four corner towers, not to mention gna nell’ultima visita tra i manieri di collina; senza dimenticarci, però, di passare per la Camera d’oro, the vaults where a museum is dedicated to the worldfamous local sausage: the “Salame di Felino”. dove fu ambientata la romantica storia d’amore tra The impressive and noble many-towered fortification Pier Maria Rossi e Bianca Pellegrini. Opere degne di nota anche nel Castello di Monte- of the Castle of Torrechiara dating back to the 15th century is the last visit of the hill manor houses; but chiarugolo firmate dal Baglione, dove non possono you cannot miss the Golden Chamber, setting of the ropassare inosservati anche il ponte levatoio e le mantic love story between Pier Maria Rossi and Bianca mura merlate, che narrano le leggende di antiche Pellegrini. contese medioevali. La Reggia di Colorno, in pianura, a 12 km dalla The Castle of Montechiarugolo offers some Baglione’s “petite capitale”, si staglia grandiosa a testimo- noteworthy works, not to mention the drawbridge and the embattled walls telling the old nianza dell’antica gloria dei Farlegends of medieval battles. nese, dei Borbone e dei napoleOn the plain, the Palace of Colorno onici: una “magnifica” Versailles is 12 km from the “petite capitain miniatura. Una storia d’amore le” and stands majestically out, as sta invece all’origine del Castelevidence of the past glory of Farlo di Roccabianca, realizzato a neses, Borbones and Napoleon’s: a metà del ‘400 a spese del nowonderful small Versailles. And a bile Pier Maria Rossi per la sua love story is behind the Castle of bella Bianca Pellegrini. Si tratta Roccabianca, built by the middle of di una struttura imponente con the 15th century by the aristocrat originali soffitti dipinti. Il lavoPier Maria Rossi for his sweetheart ro degli artisti del passato rende CASTELLO DI GRAZZANO V. 49 TEMPO LIBERO LEISURE unica anche la Rocca dei Rossi di Bianca Pellegrini. It’s an impressive San Secondo, dove alcuni dipinstructure with original painted ceiti realizzati su una superficie di lings. The mark of the past artists tremila metri quadrati riportano characterizes also the Fortress of the due grandiosi cicli sulle gesta Rossis di San Secondo where some Rossiane e sulle favole di Esopo. paintings on a three thousandNel centro di Fontanellato, sorge square-metre surface represent two l’inconfondibile Rocca Sanvitale splendid cycles of the Rossis’ deeds con tanto di fossato ancora coland Aesop’s tales. In the centre of mo di acqua. In essa spiccano i Fontanellato you can admire the preziosi affreschi del Parmigianiunique Fortress Sanvitale with its no (datati 1524) ed una curiosimoat full of water. There you cantà: la Camera Ottica, una sorta not miss the Parmigianino’s precious di osservatorio segreto puntato frescoes (dating back to 1524) and sulla piazza del paese. La Rocca CASTELLO DI GROPPARELLO a curiosity: the Optical Room, a kind di Soragna è ancora oggi residenof secret observation post over the za nobiliare: il Principe Diofebo Meli Lupi, infatti, village square. The Fortress of Soragna is still an aristovive tutt’ora in quella che fu la dimora dei suoi cratic residence: prince Diofebo Meli Lupi is still living avi sin dal 1385. All’interno gli arredi ed i mobili, in the residence where his forefathers has lived since come all’esterno le linee architettoniche, ricordano 1385. Furniture inside the manor house and architecche ci troviamo di fronte ad un raro esempio del tural lines on the outside point out this rare example primo barocco. of early Baroque. Le antiche vestigia dei Castelli del Ducato di Parma The past magnificence of the Castles of Parma and Piae Piacenza oggi sono più a portata di mano. Anzi cenza Dukedom are now to hand, or rather, to card. di tessera. Con la speciale card, infatti, portoni e With the special card, main doors and drawbridges will ponti levatoi si apriranno al visiopen to visitors easily and – not martatore con estrema facilità, senginal – at a reasonable price. The za trascurare la convenienza. La card grants you a 1 euro discount on card dà diritto allo sconto di 1 the entrance ticket for all castles, as euro sul biglietto di ingresso di well as a 10% reduction in the price tutti i castelli, nonché alla riduof the overnight stay or the restauzione del 10% sul pernottamento rant bill in some structures in the o sul conto del ristorante in alneighbourhood of the manor houcune strutture situate nelle vicises; moreover, the tourist board of nanze dei manieri; inoltre tutti i ROCCA DI OLGISIO the Fidenza Village Outlet will given possessori della Card del Ducato the Dukedom Card owners the adpotranno recarsi al Fidenza Villavantageous One Day Card granting a ge e ritirare presso l’ufficio turi10% discount for the whole day, in stico la vantaggiosa One day card, the Village Outlet shops supporting 50 che per l’intera giornata darà loro diritto di usufruire di uno sconto del 10% nei negozi del villaggio aderenti all’iniziativa. La Card del Ducato è in vendita, a 2 euro, nelle biglietterie dei castelli e presso gli sportelli della Banca di Piacenza ed è valida un anno a partire dalla data di emissio- CASTELLO DI GROPPARELLO ne. Ogni anno, poi, storia e gastronomia sono serviti assieme in rocche e manieri. Nei castelli dell’ Associazione del Ducato di Parma e Piacenza si tengono infatti le “Ricordanze di Sapori”, originale rassegna enogastronomica di alto livello, itinerante, in occasione della quale i commensali hanno la possibilità di banchettare a corte in compagnia di eleganti dame, nobili cavalieri, musici e giullari e che nelle passate edizioni ha riscosso un significativo successo di pubblico, attirando nelle due province moltissime presenze. the initiative. The Dukedom Card can be bought – for 2 euro – at the ticket office of the castles and the counters of Banca di Piacenza; it’s valid for one year starting from the date of issue. Every year, history and gastronomy meet on the tables of fortresses and manor houses. The Castles of Parma and Piacenza Dukedom Association are the setting for the “Ricordanze di Sapori” (Remembrances of Tastes), an original high-level foodand-wine travelling convention that offers the guests the possibility of banqueting at court together with elegant ladies, noble knights, musicians and jesters; the former editions met with significant success and they attracted many visitors in both districts. For information apply to: Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza Club di Prodotto (Castles of Parma and Piacenza Dukedom Association - Product Club) Phone 0521.829055/823221 www.castellidelducato.it [email protected] Per informazioni: Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza - Club di Prodotto Tel. 0521.829055/823221 www.castellidelducato.it e-mail [email protected] 51 I PRODOTTI TIPICI TYPICAL PRODUCTS I prodotti tipici Typical products Nell’Italia del vivere e mangiare bene, Piacenza riveste un ruolo di primo piano. Sedersi a tavola in una delle tante trattorie della città o disseminate, spesso intatte nei decenni, tra monti e colline è un vero piacere per il palato. Numerosi i piatti tipici. Ma il vanto sono i prodotti certificati, cioè quelli che si possono fregiare del marchio d’origine. Tre sono sul versante salumi, due tra i formaggi, venti su quello dei vini. In a country like Italy, well known for the quality of life and food, Piacenza is a top-rating city. Sitting around a table in one of the numerous trattoria, frequent both in the city and among hills and mountains, it’s a real pleasure. There are several typical products. But the real pride are the certified products, that is the products that can boast the certification mark. They are three for the salami, two for the cheeses and twenty for the wines. VINI I vigneti del Piacentino hanno una storia antichissima. Fossili, pergamene e oggetti ci riportano fino al 200 a.c., quando il vignaiolo etrusco Saserna offriva agli ospiti il Kilkevetra, vino prodotto nei boschi dell’Appennino. Un vero nettare, a cui si faticava a resistere. Vi era anzi chi vi indulgeva. Come il senatore romano Pisone, padre della moglie di Cesare, che fu accusato da Cicerone di bere troppi calici di vino di Placentia. Note storiche che hanno avuto un’ulteriore conferma nel 1878, quando venne ritrovato nel letto del Po, a Croce Santo Spirito, il Gutturnium, il famoso boccale d’argento di epoca romana da cui ha preso il più celebre vino rosso della zona. I filari si distendono su dolci colline baciate dal sole. Valtidone, Valtrebbia, Valnure, Valdarda: tutte hanno una spiccata vocazione alla coltivazione di vigneti. Ne sgorgano vini ora vivaci ora importanti, accomunati da un’elevata WINES Vineyards in the Piacenza area have a very long history. Fossils, parchments and objects bring us back when the Etruscan vine-dresser Saserna provided his guests with Kilvetra, a wine produced in the woods of the Apennines. A real nectar, hard to resist. And numerous were those who indulged, like the roman senator Pisone, Cesar’s father in law, who was accused by Cicero of drinking to many glasses of Placentia wine. These historical rumours have been confirmed by the discovery of the Gutturnium, the famous 52 roman silver jug, in 1878, in the Po bed. From there the name of the most celebrated red wine of the region. The rows of vines spread across the sunny hills in Valtidone, Valtrebbia, Valnure, Valdarda: all of them are devoted to the cultivation of vines. From those grapes, several kinds of wine are produced, all characterised by very high quality, and known also outside Italy. And in autumn celebrations linked to vintage take place, with tasting of typical products and floats. The happiness grows with the wine in the glasses, the atmosphere is warm and friendly. The consortium for the protection of wines D.O.C. (controlled denomination of origin) Colli Piacentini is functioning since 1986, established thanks to the effort of the Chamber of Commerce of Piacenza by initiative of nineteen producers. The consortium is moving in two different directions: on one side, according to the authorization of the Ministry of Agriculture (now Ministry for Agriculture Food and Forestry Policy) of February 1992, it safeguards, controls and looks after the production; but it also undertakes promoting activities supported by specific actions, aimed at advertising the certified DOC wines Barbera, Bonarda, Cabernet Sauvignon, Gutturnio (and its various types), Novello, Pinot Nero, Ortrugo, Chardonnay, Monterosso V.A., Malvasia, Sauvignon, Pinot Grigio, Trebbianino V.T., Vin Santo, Vigoleno Vin Santo, Valnure, Pinot Spumante. qualità che li ha resi famosi anche fuori dai confini nazionali. E d’autunno si intrecciano le feste dedicate alla vendemmia, con carri, degustazioni e prodotti tipici. L’allegria passa di bicchiere in bicchiere, in una calorosa atmosfera di amicizia. Dal 1986 è operativo il Consorzio di tutela dei Vini D.O.C. Colli piacentini, costituitosi sotto l’egida della Camera di Commercio di Piacenza per iniziativa di 19 produttori. Il Consorzio si muove in due direzioni: da una parte, su autorizzazione del febbraio 1992 del Ministero dell’Agricoltura (oggi Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali), tutela, controlla e vigila sulla produzione, e dall’altra parte valorizza e svolge attività promozionali con azioni mirate per far conoscere e divulgare i vini D.O.C. Barbera, Bonarda, Cabernet Sauvignon, Gutturnio (nelle varie tipologie), Novello, Pinot Nero, Ortrugo, Chardonnay, Monterosso V. A., Malvasia, Sauvignon, Pinot Grigio, Trebbianino V. T., Vin Santo, Vin Santo di Vigoleno, Valnure, Pinot Spumante. 53 I PRODOTTI TIPICI TYPICAL PRODUCTS Dalla terza edizione della “Guida ai Ristoranti Certificati Cucina Tradizionale Piacentina” (Autori: V. Bernardelli, L. Franchi) riportiamo la descrizione dei prodotti tipici locali (vini, salumi, formaggi). - From the third edition of the” Guide to Certified Restaurants Traditional Cuisine of Piacenza” (Authors: V Bernardelli, L Franchi) we quote the description of the typical local products (wines, salami, cheeses). I VINI DOC COLLI PIACENTINI I BIANCHI Colli Piacentini Chardonnay La zona di produzione delle uve Chardonnay Doc è quella delle quattro valli piacentine. Il vino è ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno; è di colore giallo paglierino con sfumature verdognole; il suo profumo è gradevole, fine, fruttato; al gusto è secco o abboccato, armonico, fresco, tranquillo o vivace. Sono previste le tipologie frizzante e spumante. E’ adatto agli antipasti, ai piatti freddi oppure alle carni bianche e al pesce. Colli Piacentini Malvasia Le uve sono quelle di Malvasia di Candia aromatica, la zona è quella collinare e montana a sud del 45° parallelo, comprendente le quattro valli della provincia di Piacenza. Il vino ottenuto da queste uve è giallo paglierino con un aroma caratteristico, anche intenso; il suo sapore può variare dal secco all’abboccato all’amabile al dolce; è aromatico, fresco, tranquillo o vivace. E’ un vino che va bevuto giovane. Quando è secco si abbina agli antipasti, alle minestre, alle carni bianche delicate ed al pesce. Se amabile si accompagna ai formaggi dolci, mentre il tipo dolce si abbina ai dessert. Esiste anche in versione Passito ed è giallo dorato, con un profumo intenso, aromatico, caratteristico; al gusto è dolce, morbido, armonico, intenso, aromatico, tranquillo. E’ ottimo con la classica pasticceria secca; i piacentini lo accompagnano con la torta sbrisolona. Colli Piacentini Monterosso Val d’Arda Le uve si producono nei territori collinari dei comuni di Vernasca, Alseno, Lugagnano, Castell’Arquato, Gropparello, Carpaneto nelle valli dello Stirone, Arda, Chiavenna e Chero. L’uvaggio si ottiene da uve di Malvasia di Candia aromatica e Moscato Bianco (20%, 50%), Trebbiano Romagnolo e Ortrugo (20%, 50%), ma sono ammessi anche Ber- THE COLLI PIACENTINI DOC WINES WHITE WINES Colli Piacentini Chardonnay The production area comprises the four Piacenza valleys. The wine is made from the grapes of the same name: straw-yellow in colour with greenish hues; pleasant, fine and fruity nose; dry or medium sweet, harmonious, fresh, still or slightly sparkling. Sparkling and spumante-type versions can also be produced. It goes well with antipasti and cold dishes or with poultry and fish. Colli Piacentini Malvasia The wine is made from Malvasia Candiae grapes from the hill and mountain area south of the 45th parallel which comprises the four valleys of the Piacenza province. The wine obtained from these grapes is straw-coloured with a characteristic fragrance, intense at times; the flavour can vary from dry to medium sweet to sweet; it is aromatic, fresh, still or slightly sparkling. This wine is at its best when it is young. Dry Malvasia should be served with antipasti, soups, white meat and fish. Medium sweet Malvasia is suitable for mild cheese, and sweet Malvasia for desserts. There is also a Passito variety which is golden yellow in colour with an intense, sweetish aromatic fragrance; the bouquet is sweet, mellow, harmonious, intense, aromatic, still. It is excellent with confectionery. Locals like to accompany it with torta sbrisolona. Colli Piacentini Monterosso Val D’Arda The grapes are grown in the hillside fields of the districts of Vernasca, Alseno, Lugagnano, Castell’Arquato, Gropparello, Carpaneto in the valleys of the Stirone, Arda, Chiaven- 54 verdino e/o Sauvignon e altri (30%). Il vino ha un colore giallo paglierino, dal profumo delicato, caratteristico. Al gusto risulta secco o abboccato oppure amabile; fine e sottile di corpo, tranquillo o vivace. Il disciplinare prevede le tipologie frizzante e spumante. Quando è amabile sta bene con frutta e dolci a fine pasto; quando è secco si serve con pesce, antipasti e minestre asciutte. Colli Piacentini Ortrugo L’Ortrugo Doc può essere prodotto solo nella zona collinare, esclusivamente nel territorio delle vallate della Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda. Il vino è ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno, ha un colore giallo paglierino chiaro con sfumature verdognole. Il suo profumo è delicato, caratteristico; il suo sapore è secco o abboccato, con un retrogusto amarognolo; può essere tranquillo o vivace, ma sono previste anche le tipologie frizzante e spumante. L’Ortrugo è ideale in abbinamento con antipasti di salumi, carni bianche, pesce, minestre in brodo, formaggi non molto saporiti. Colli Piacentini Pinot Grigio La zona di produzione delle uve Pinot Grigio Doc è solo collinare. Uve da cui si ottiene un vino bianco con riflessi paglierini e ramati. Ha un profumo caratteristico e può essere secco o abboccato, fresco fine, molto gradevole, tranquillo o vivace. Si produce anche nelle tipologie frizzante o spumante. Si accompagna egregiamente con gli antipasti, e con i primi piatti delicati. Colli Piacentini Sauvignon La zona di produzione delle uve Sauvignon Doc è l’area delle quattro vallate piacentine. Il vino ottenuto è giallo paglierino, anche intenso; ha un profumo delicato e caratteristico; al gusto risulta na and Chero rivers. The mixed grapes come from Malvasia Candiae and Moscato Bianco (20%, 50%), Trebbiano Romagnolo and Ortrugo (20%, 50%), although Beverdino and or Sauvignon and other grapes are also accepted. The wine is straw-coloured, with a delicate, characteristic bouquet. The flavour is dry or medium sweet; with a fine and delicate body, still or slightly sparkling. The product specification includes the sparkling and spumante-type varieties. The slightly sweet version goes well with fruit and desserts, and the dry version is to be served with fish, antipasti and pasta dishes. Colli Piacentini Ortrugo The DOC Ortrugo can only be produced on the hills, exclusively in the area that comprises the valleys of Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure and Val d’Arda. The wine is made from the grape varieties of the same name; it is straw-yellow in colour with greenish hues. The nose is delicate and distinctive, the flavour is dry or medium sweet, with a bitterish aftertaste. It is either still or slightly sparkling, but the sparkling and spumante-type varieties can also be produced. The Ortrugo is ideal with antipasti, cold cuts, white meat, fish, soups and mild cheese. Colli Piacentini Pinot Grigio The production area is circumscribed to the hill areas. The wine is made from grapes that produce a white wine with straw-yellow and auburn hues. The flavour is distinctive and it can be dry or medium sweet, delicately fresh, very pleasant, still or slightly sparkling. The sparkling and spumante-type varieties are also produced. It goes very well with antipasti and refined dishes. Colli Piacentini Sauvignon The DOC Sauvignon grape production area comprises 55 I PRODOTTI TIPICI TYPICAL PRODUCTS secco o abboccato, armonico, fine, tranquillo o vivace. E’ prevista la tipologia frizzante. E’ un vino che va bevuto giovane, quando si possono cogliere al meglio i suoi profumi. Accompagna egregiamente gli antipasti, i piatti freddi, le carni bianche e il pesce. Colli Piacentini Trebbianino Val Trebbia La zona di produzione delle uve comprende la porzione collinare della Val Trebbia e della Val Luretta con parte dei territori dei comuni di Bobbio, Coli, Travo, Rivergaro, Gazzola e Agazzano. Viene prodotto da uve dei vitigni Ortrugo, Malvasia di Candia aromatica e Moscato Bianco, Trebbiano Romagnolo e Sauvignon e altri. E’ un vino dal colore giallo paglierino o giallo dorato chiaro; il suo profumo è vinoso e gradevole. Al gusto risulta secco o abboccato, delicato, sottile, tranquillo o vivace. Può essere frizzante oppure spumante. Il suo migliore abbinamento è con gli antipasti leggeri, i primi asciutti e il pesce d’acqua dolce. Colli Piacentini Valnure La zona di produzione delle uve comprende la porzione collinare della Val Nure e della Val Riglio; include parte dei comuni di San Giorgio Piacentino, Vigolzone e Ponte dell’Olio. E’ un vino ottenuto dalle uve Malvasia di Candia aromatica, Ortrugo e Trebbiano Romagnolo e altri. E’ di colore giallo paglierino chiaro; ha un profumo caratteristico, gradevole, aromatico e al gusto è secco o abboccato o amabile, gradevole, tranquillo o vivace. Anche il Valnure può essere frizzante e spumante. E’ consigliato in abbinamento con antipasti, minestre in brodo, pesce, carni bianche e formaggi dolci. Colli Piacentini Vin Santo La zona di produzione delle uve per il Vin Santo Doc è l’area del- the four Piacenza Valleys. The wine is straw-yellow in colour, quite intense at times; the nose is characteristic and delicate; the taste is dry or medium sweet, fine, still or slightly sparkling. The sparkling variety can also be produced. It must be drunk young in order to appreciate its bouquet to the fullest. A wine especially suitable for antipasti, cold meals, white meat and fish. Colli Piacentini Trebbianino Val Trebbia The production area includes the hills of Val Trebbia and Val Luretta, including parts of the districts of Bobbio, Coli, Travo, Rivergaro, Gazzola and Agazzano. The wine is made from Ortrugo, Malvasia Candiae and Moscato Bianco, Trebbiano Romagnolo, Sauvignon and other grape varieties. The colour is either straw-yellow or pale golden yellow; the nose is winy and pleasant. The taste is dry or medium sweet, delicate, light, still or slightly sparkling. The sparkling or spumante-types versions can also be produced. It is ideal with light antipasti, pasta, and fresh water fish. Colli Piacentini Valnure The production area includes the hills of Val Nure and Val Riglio; it comprises parts of the territories of San Giorgio Piacentino, Vigolzone and Ponte dell’Olio. The wine is made from Malvaisa Candiae, Ortrugo, Trebbiano Romagnolo and other grape varieties. It is pale straw-yellow in colour; with a fresh, distinctive, pleasant fragrance and a dry or medium sweet pleasant taste, still or slightly sparkling. The Valnure wine also comes in the sparkling or spumante-type versions. It is recommended with antipasti, soups, fish, white meat and mild cheese. Colli Piacentini Vin Santo The Vin Santo grape growing area is 56 le quattro vallate piacentine. E’ un vino ottenuto dalle uve appassite delle varietà Malvasia di Candia aromatica, Sauvignon, Marsanne, Trebbiano Romagnolo, Ortrugo, da sole o in uvaggio. Ha un colore giallo paglierino, dorato, un profumo intenso, aromatico, caratteristico, etereo; il suo sapore è secco o dolce, morbido, armonico, intenso, armonico, tranquillo. Ha una gradazione alcolica minima di 16,00% vol. Deve invecchiare per almeno 48 mesi, di cui 36 in recipienti di legno. Sia secco che dolce si accosta perfettamente alla frutta ed ai dolci a fine pasto e alla piccola pasticceria. Colli Piacentini Vin Santo di Vigoleno La zona di produzione delle uve comprende il territorio collinare, fra l’Ongina e lo Stirone, del comune di Vernasca; una zona particolarmente vocata per antica tradizione. La vinificazione, maturazione e imbottigliamento nelle classiche bottiglie «renane» deve avvenire solo nel comune di Vernasca. E’ un vino ottenuto da uve appassite su piante e graticci delle varietà Marsanne, Beverdino, Sauvignon, Trebbiano Romagnolo, Ortrugo. Presenta un colore dorato o ambrato più o meno intenso; il suo profumo è intenso, aromatico, caratteristico; al gusto è dolce, armonico, pieno, corposo, vellutato. Invecchia per 60 mesi di cui 48 in botti di legno con VIGOLENO un massimo di 500 litri di capacità. E’ il vino ideale a fine pasto con dolci e torte a pasta secca; è anche un ottimo vino da accostare al cioccolato. Colli Piacentini Pinot Spumante La zona di produzione delle uve è quella del Pinot Nero Doc. Questo vino è ottenuto dalle uve del vitigno Pinot Nero per almeno l’85% e da uve Char- the territory of the four Piacenza valleys. It is a wine made from the withered grapes of the Malvasia Candiae, Sauvignon, Marsanne, Trebbiano Romagnolo and Ortrugo varieties, either alone or mixed. The colour is straw-yellow, golden, with an intense, aromatic, distinctive, ethereal bouquet; the flavour is dry or sweet, mellow, harmonious, persistent, still. The wine has a minimum of 16.00% alcohol. It is aged for no less than 48 months, of which 36 in wood barrels. Both the dry and sweet types are excellent with fruit, desserts and confectionery. Colli Piacentini Vin Santo di Vigoleno The grape growing area includes the hillside fields of the district of Vernasca, between the Ongina and Stirona rivers, particularly vocated for its ancient tradition. Vinification, ageing and bottling in the typical “renana” bottles must take place only within the boundaries of the Vernasca district. It is a wine made from grapes withered on plants and racks of the Marsanne, Beverdino, Sauvignon, Trebbiano Romagnolo and Ortrugo varieties. The colour is golden or auburn, quite deep at times; it has a persistent, aromatic, characteristic taste; the flavour is sweet, harmonious, fullbodied, velvety. It is aged for 60 months, of which 48 in wooden barrels with a maximum capacity of 500 litres. It is ideal at the end of a meal with desserts and it is excellent with chocolate. Colli Piacentini Pinot Spumante The area of production is the same as DOC Pinot Noir. The wine is made from at least 85% Pinot Noir grapes and from up to 15% Chardonnay grapes. The froth is fine and persisting; the colour is straw- 57 I PRODOTTI TIPICI TYPICAL PRODUCTS yellow, quite deep at times, or pinkish. The fragrance is characteristic, delicate, fine, and the gamut of flavours ranges from extra brut to brut, fruity, fresh. It is ideal as an aperitif. RED WINES Colli Piacentini Barbera The production area of the DOC Barbera grapes includes the valleys of Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure and Val d’Arda. The wine made from these grapes is ruby red; the fragrance is distinctive with a winy nose; the flavour is dry or medium sweet, slightly tannic. It can be still or slightly sparkling. It is perfect with pasta dishes, sauces, boiled meat and poultry. Colli Piacentini Bonarda The production area of the DOC Bonarda grape variety, the local name for Croatina, comprises the four valleys of Piacenza. The wine made from these grapes is ruby red, quite intense at times; characteristic and pleasant nose. The flavour is dry or medium sweet or sweet, slightly tannic, fresh. It can be still or slightly sparkling. A sparkling version can also be produced. It goes well with soups; the sweet variety is ideal with strawberries and pastries. Colli Piacentini Cabernet Sauvignon The production area of the DOC Cabernet Sauvignon grapes includes the valleys of Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure and Val d’Arda. The wine is made from the grape variety of the same name: it is ruby red in colour, garnet red at times. It has a characteristic nose, pleasant, slightly grassy. The flavour is dry and medium sweet, slightly tannic, still. It is suited for ageing; it keeps at its best for 3 or 4 years on average. It goes well with meat, including grilled meat. donnay fino ad un massimo di 15%. La sua spuma è fine e persistente; il suo colore è giallo paglierino più o meno intenso o rosato. All’olfatto è caratteristico, delicato, fine e ha un sapore da extrabrut a brut, sapido, fresco. E l’ideale per gli aperitivi. I ROSSI Colli Piacentini Barbera La zona di produzione delle uve Barbera Doc comprende la Val Tidone, la Val Trebbia, la Val Nure e la Val d’Arda. Il vino ottenuto da queste uve è rosso rubino; presenta un profumo vinoso e caratteristico; al gusto è secco o abboccato, sapido, leggermente tannico. Può essere tranquillo o vivace. Si accompagna alla perfezione a paste asciutte, primi e sughi, bolliti e carni bianche. Colli Piacentini Bonarda La zona di produzione delle uve Bonarda Doc, nome locale della Croatina, comprende le quattro vallate piacentine. Il vino ottenuto da questo vitigno ha un colore rosso rubino, a volte intenso; il suo profumo è caratteristico, gradevole. Ha un sapore secco o abboccato o amabile o dolce, leggermente tannico, fresco. Può essere tranquillo o vivace. E’ prevista la tipologia «frizzante». Si accompagna alle minestre; esiste anche in una versione più dolce, particolarmente indicato con le fragole e la pasticceria. Colli Piacentini Cabernet Sauvignon La zona di produzione delle uve Cabernet Sauvignon Doc è quella che comprende le vallate della Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda. Il vino è ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno; è rosso rubino, talvolta granata. Presenta un odore caratteristico, gradevole, leggermente erbaceo. Al gusto è secco e abboccato, lievemente tannico, 58 tranquillo. E’ un vino particolarmente indicato per l’invecchiamento, conserva le sue migliori qualità mediamente per 3 o 4 anni. E’ adatto ai secondi di carne, anche alla brace. Colli Piacentini Gutturnio e Gutturnio Classico Il Gutturnio, l’uvaggio dei Piacentini. E’ un vino che si ottiene dalle uve Barbera (55%-70%) e Bonarda (30%- 45%); il suo colore è rosso rubino brillante di varia intensità. Presenta un profumo vinoso e caratteristico. Al gusto è secco o abboccato, fresco, giovane, tranquillo o vivace. La tipologia «frizzante» è prevista esclusivamente per il Gutturnio. Si accompagna, di norma, ai primi piatti tradizionali e alle carni bianche. Ma i piacentini veraci, quando si concedono una merenda, lo uniscono ai salumi tipici locali. Colli Piacentini Gutturnio Superiore e Classico Superiore Le zone di produzione sono quelle del Gutturnio e del Gutturnio Classico. Il vino è ottenuto dalle uve dei vitigni Barbera e Bonarda nella produzione tradizionale. Il suo colore è rosso rubino intenso; all’olfatto risulta leggermente vinoso. Il suo sapore è secco, tranquillo, fine, di corpo. La tipologia «Classico Superiore» deve essere immesso al consumo dopo il I° settembre dell’anno successivo alla vendemmia. E’ ottimo con i formaggi e con i piatti a base di carni rosse e di maiale. Colli Piacentini Gutturnio Riserva e Classico Riserva Le zone di produzione sono quelle del Gutturnio e del Gutturnio Classico. Il vino è ottenuto dalle uve dei vitigni Barbera e Bonarda nella produzione tradizionale. Il suo colore è rosso rubino intenso su fondo granata. Presenta un profumo gra- Colli Piacentini Gutturnio and Gutturnio Classico Piacenza’s very own grape selection. It is a wine made from grapes of the Barbera (55%-70%) and Bonarda (30%-45%) varieties; the colour is bright ruby red of varying intensity. It has a winy nose. The flavour is dry or medium sweet, fresh, young, still or slightly sparkling. Only Gutturnio is also produced as a sparkling wine. It is usually served with traditional local dishes and poultry. But the locals, when they feel like a snack, accompany it with cold cuts. Colli Piacentini Guttunio Superiore and Classico Superiore The production areas are the same as Gutturnio and Gutturnio Classico. The wine is made from the Barbera and Bonarda grape varieties in traditional proportion. Deep ruby in colour, garnet at rim, with a slightly winy nose. It has a dry, still, refined, wellbalanced flavour. The “Classico Superiore” can be marketed after the 1st of September of the year of vintage. It is excellent with cheese and with red meat and pork dishes. Colli Piacentini Guttunio Riserva and Classico Riserva The production areas are the same as Gutturnio and Gutturnio Classico. The wine is made from the Barbera and Bonarda grape varieties in traditional proportion. Deep ruby in colour, garnet at rim, with a pleasant and dry flavour, balanced, harmonious, full-bodied. The wine has a minimum of 12.50% alcohol. It is aged for no less than 2 years, during which time it is kept for 3 months in wooden barrels as of 1st of October of the year of vintage. Produced only from the best vinta- 59 I PRODOTTI TIPICI TYPICAL PRODUCTS ges, it maintains its best features for over 3-4 years. It must be let to breath for a short while, and then it can be served to accompany game and meat dishes. Colli Piacentini Novello The area of production of the DOC Vino Novello grapes comprises the hills of the four Piacenza Valleys. The wine is made from Pinot Noir grapes, and/or from the grapes of the Barbera and/or Bonarda and other varieties. It is ruby red in colour with a characteristic, winy and fruity nose. The flavour is dry or medium sweet, acidulous, fragrant and fruity, still and occasionally slightly sparkling. It is a wine to drink young, just after bottling. It goes well with seasonal dishes and it is a full-meal wine. It is traditionally drunk with roasted chestnuts. Colli Piacentini Pinot Nero The area of production of the DOC Pinot Noir grapes includes Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure and Val d’Arda. The wine is made from the grape variety of the same name, and it has a more or less intense red or pinkish colour; characteristic scent and dry, sapid, pleasant taste, still and occasionally slightly sparkling. The sparkling and spumante-type varieties can also be produced. Excellent with fine antipasti and cheese. devole e un sapore secco, tranquillo, armonico, di corpo. La sua gradazione alcolica minima è di 12,50% vol. Invecchiato almeno 2 anni, di cui 3 mesi in recipienti di legno a partire dal I° ottobre dell’anno di raccolta delle uve. Prodotto solo in annate di particolare pregio, conserva le migliori qualità per oltre 3-4 anni. Va leggermente ossigenato, poi lo si sposa con selvaggina e secondi a base di carne. Colli Piacentini Novello La zona di produzione delle uve per il vino Novello Doc è quella collinare delle quattro vallate piacentine. Il vino è ottenuto dalle uve di Pinot Nero, e/o Barbera e/o Bonarda e altri. Ha un colore rosso rubino e un profumo caratteristico, vinoso e fruttato. E’ di sapore secco, oppure abboccato, acidulo fragrante e fruttato, tranquillo, talvolta vivace. E’ un vino da bersi giovane, appena imbottigliato. Si abbina con piatti di stagione, e può accompagnare tutto il pasto; tradizionalmente si beve accompagnandolo alle caldarroste. Colli Piacentini Pinot Nero La zona di produzione delle uve Pinot Nero Doc è quella della Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda. Il vino ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno è di un rosso più o meno intenso o rosato. Ha un profumo caratteristico e un sapore secco e abboccato, sapido, gradevole, tranquillo, talvolta vivace. Sono previste le tipologie frizzante e spumante. Ottimo con gli antipasti raffinati e con i formaggi. 60 I SALUMI Il clima umido senza bruschi sbalzi di temperatura, i grandi boschi solcati da torrenti: tutto questo ha creato, nel Piacentino, un ambiente ideale per l’allevamento in genere e quello dei suini in particolare. L’aria, altro ingrediente fondamentale, è inoltre perfetta per una buona stagionatura. Tracce della presenza di maiali risalgono ad un millennio prima dell’era cristiana. Un ciondolo-amuleto bronzeo di epoca romana, raffigurante un piccolo maiale, è custodito nel Museo Civico di Piacenza. Nei primi decenni del ‘700 i salumi piacentini fecero breccia in Francia e Spagna per merito dell’abile diplomatico cardinale Giulio Alberoni. I salumi piacentini, sua terra natale, infatti, contribuirono a fargli guadagnare le simpatie di personaggi influenti. E forse diedero un contributo, almeno ci piace crederlo, a realizzare importanti disegni di politica internazionale, come quando nel 1711 il cardinale riuscì a persuadere il generale francese Duca di Vendôme a mettersi al servizio di Filippo V re di Spagna, risollevando così le sorti militari del regno iberico. SALAMI A humid climate without strong temperature variations, the rivers that cut through big woods: these elements have created, in the area around Piacenza, the proper environment for farming and breeding, especially pigs. The air, another important element, is perfect to guarantee a good maturing for the cured pork meat. The pig-breeding has left traces that date back to 1000 b.C. A bronze charm of roman time, representing a small pig, is on display at the Civic Museum in Piacenza. In the first decades of ‘700 the salami from Piacenza broke through in France and Spain, thank to the talented diplomat cardinal Giulio Alberoni. The salami got him the admiration of influent characters. And it is funny to imagine how they might have been behind the realization of international political strategies, like in 1711, when the cardinal persuaded the French general Duke of Vendôme to offer his help to the king of Spain, Phillip V, to improve the military situation of Spain. The consortium Salumi Tipici Piacentini (Local Producers’ Association for Typical Piacenza Cured Pork Meats) was set up in 1971, for the advertisement and safeguard of coppa, salame, pancetta, D.O.P (protected denomination of origin). The twenty firms that entered the consortium, 100% of 61 I PRODOTTI TIPICI TYPICAL PRODUCTS salami-producing firms of the province, have to follow rigorous prescriptions. Coppa Piacentina DOP Coppa Piacentina is a type of cured pork meat. At the beginning of the manufacturing process, it weighs at least 2.5 kg. Its meat comes from the neck muscles of the upper part of pigs. Firm but not elastic, it has a cylindrical shape, slightly narrower at both ends. When cut, the slice is uniform, of a red colour with rosy white spots. It has a sweet, delicate taste. The manufacturing process starts with dry salting that consists in rubbing salt and natural flavours on dry meat. After this first step, it is kept in a refrigerator for at least seven days, then it is “massaged” manually and wrapped in a pig parietal midriff; after that, it is tied together with a piece of string. The coppa is then ready for maturing. This must be carried out exclusively within the province of Piacenza, at an altitude of no more than 900 m. above sea-level, indoors, at a temperature between 10 and 14°C, with a humidity of 70-80%, for a minimum of 6 months. Salame Piacentino DOP Salame Piacentino is manufactured with lean pork meat to which a maximum of 15% of pork fat is added. Its weight ranges between a kilo and 400 g. Bright red, with perfectly white fat particles, it has a sweet Per la valorizzazione e la difesa di coppa, salame e pancetta piacentini D.O.P., si è costituito nel 1971 il Consorzio Salumi Tipici Piacentini. Gli aderenti al Consorzio, oltre venti aziende rappresentanti il 100% delle imprese provinciali operanti nel settore, per produrre i tre rinomati D.O.P., seguono le ferree condizioni stabilite dai Disciplinari di Produzione. La Coppa Piacentina Il peso minimo ad inizio lavorazione deve essere di almeno 2,5 chilogrammi. Ricavata dai muscoli cervicali della regione superiore dei suini, di forma cilindrica, leggermente più sottile alle estremità, di consistenza compatta, non elastica. Al taglio la fetta è omogenea, di colore rosso inframmezzato di bianco rosato. Ha un gusto dolce e delicato. La salagione a secco consiste nel mettere a contatto con la carne miscele di sali ed aromi naturali. Una volta salata, la coppa viene messa in frigorifero per almeno sette giorni, quindi sottoposta alla massaggiatura manuale e rivestita con diaframma parietale di suino; a questo punto avviene la legatura con spago. Si arriva così alla stagionatura che deve essere effettuata esclusivamente nei territori della provincia di Piacenza ad altitudine non superiore a 900 m. s.l.m., in locali a temperatura tra i 10 ed i 14°C, con umidità del 70/80%, per un periodo minimo di sei mesi. Il Salame Piacentino Prodotto con carne magra suina alla quale viene aggiunta una percentuale massima del 15% di grasso, deve avere un peso non superiore ad un chilo e non inferiore ai 400 grammi. Rosso vivo con lenticelle di grasso dal colore perfettamente bianco, il salame ha un sapore dolce e delicato. Il primo passo della 62 lavorazione consiste nel ridurre in pezzettini le carni magre e le parti grasse, per poi macinarle in un tritacarne. La pasta viene condita a secco con una specifica miscela di sali, aromi naturali e spezie. Si passa quindi all’insaccamento con budello di suino; poi si lega il salame con spago a maglia fitta. La stagionatura avviene tra i 15 e 19°C e con un’umidità del 70-90% e per un periodo non inferiore ai 45 giorni. La Pancetta Piacentina Dai 5 agli 8 chilogrammi, di colore rosso inframmezzato dal bianco delle parti grasse, la pancetta ha un profumo dolce, leggermente speziato. Dopo la sezionatura, il pezzo viene squadrato e rifilato; si procede poi alla salagione a secco, effettuata a mano. Le pancette vengono accatastate in celle frigorifere e conservate alla temperatura di 3-5° C. con umidità del 70/80%, per quindici giorni circa. Con la raschiatura si asportano eventuali residui di lavorazione e l’eccesso di sali e spezie. La successiva fase è quella dell’arrotolatura, con eventuale aggiunta di carne magra, proveniente dalle stesse zone di origine. Quindi le pancette vengono legate e poste a riposare per alcune ore alla temperatura di 0-5°C.; seguono l’asciugatura, non oltre i sette giorni a 1720°C., con umidità del 75/85%, e una stagionatura di almeno tre mesi. and delicate taste. The first stage of the manufacturing process consists in cutting the lean and the fat in small pieces that then go into a mincer. The mixture thus obtained is dry-seasoned with a special mix of salt, spices and natural flavours. It is kneaded and put into a pig bowel. The salame is then tied together with a piece of string in a tight mesh. The maturing takes place indoors, at a temperature between 15 and 19°C, with a relative humidity of 70-90%, for a minimum of 45 days. Pancetta Piacentina DOP Pancetta Piacentina weights between 5 and 8 kilos. When cut, the slice is of a bright red colour, mixed with the white of the fat. The meat has a pleasant, sweet smell, slightly spiced, and a characteristic savoury taste. The piece of meat is selected, squared and trimmed. It is then dry salted by hand. The salted pancetta is then stored in a cold-storage room at a temperature of 3-5°C, with a relative humidity of 70-80%, for a period of about 15 days. After that, the pancetta is scraped to remove the excess of salt and spices and possible left-overs from the manufacturing process. It is then rolled up, and lean meat, coming from the same place of origin, may be added. The pancetta is then tied together and stored for a few hours at a temperature ranging between 0 and 5°C. After that, it is dried for no more than 7 days, at a temperature of 17-20°C, with a relative humidity of 75-85%; it is then matured for a minimum of 3 months. 63 I PRODOTTI TIPICI TYPICAL PRODUCTS PREMIO COPPA D’ORO THE COPPA D’ORO PRIZE Il Premio Coppa d’oro è una manifestazione che la Camera di commercio ha inaugurato nel 2007 per portare un contributo reale alla promozione dei prodotti eccellenti dell’industria alimentare piacentina. A Piacenza esiste una tradizione salumiera riconosciuta; la Coppa Piacentina, il Salame Piacentino e la Pancetta si fregiano dal 1997 della denominazione di origine protetta. The Coppa d’oro award is an event organized by the Chamber of Commerce since 2007, with the aim of bringing a real contribution to the promotion of the excellence products of the food industry of Piacenza. In Piacenza there exists a well recognized tradition for cold cuts: the Coppa Piacentina, the Salame Piacentino and the Pancetta, which, since 1997, can boast the certification of Protected Designation of Origin. La Coppa, in particolare, viene considerata la regina di questo paniere alimentare. E’ un salume di origine celtiche sviluppato in epoca romana ed evolutosi poi nel medioevo che, se inserito correttamente nell’alimentazione, consente molti vantaggi: è una fonte di proteine ad elevata qualità biologica, vitamine del gruppo B ed oligoelementi ad elevata disponibilità, inoltre la stagionatura, fase essenziale del processo di produzione, determina la predigestione di proteine e grassi il che, oltre a facilitare la digestione, esalta i sapori. The Coppa, in particular, is considered the queen of these products. This kind of cold cut, having Celtic origins, later developed during the Roman period and evolved in the Middle Ages, can present many benefits if inserted correctly in the nutrition plan. It is, indeed, a source of proteins of high biological quality, B-vitamins group and highavailability oligoelements; in addition, the seasoning, an essential phase in the production process, determines the pre-digestion of proteins and fats, which, besides making digestion easier, allows for the exaltation of flavours. PREMIATI 2009 EDIZIONE 2008 Il premio Coppa d’Oro assume anno per anno una rilevanza ed una riconoscibilità sempre maggiori. Il logo distintivo della manifestazione è rappresentato dalla scultura “I genuini sapori”, creazione della piacenti- The Coppa d’oro prize has been gaining prominence year after year. The distinctive logo of the event is represented by the sculpture “I genuini sapori” (“The genuine 64 na Graziella Bertante. Una riproduzione della statua, che è stabilmente visibile presso la Camera di commercio di Piacenza, viene donata ogni anno a personaggi della scienza, della cultura, della politica, dello sport che possono diventare testimonial del prodotto e del territorio piacentino. tastes”), by the Piacenza artist Graziella Bertante. A reproduction of the statue, which is permanently on display at the Chamber of Commerce of Piacenza, is given every year to personalities in the fields of science, culture, politics, sport that can become testimonials of the product and the territory of Piacenza. EDIZIONE 2009 L’Albo d’oro dei premiati The Gold Book of the Award winners Prima edizione - 2007 - Salone di Palazzo Gotico Riccardo Muti, direttore dell’Orchestra giovanile Cherubini Giorgio Calabrese, docente universitario Paolo De Castro, già Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali First Edition - 2007 - Palazzo Gotico hall Riccardo Muti, director of the Cherubini Youth Orchestra Giorgio Calabrese, university professor Paolo De Castro, former Minister of Agricultural, Food and Forestry Policies Seconda edizione - 2008 - Sala degli Arazzi, Collegio Alberoni Carlo Cannella, docente universitario e presidente dell’Istituto nazionale Ricerche alimentari Filippo Chiappini Dattilo, chef del ristorante Antica Osteria del teatro Renzo Buvoli, fondatore del Consorzio Salumi, alla memoria Second Edition - 2008 - Tapestry Room, Collegio Alberoni Carlo Cannella, university professor and president of the Istituto Nazionale Ricerche Alimentari Filippo Chiappini Dattilo, chef of the restaurant Antica Osteria del Teatro Renzo Buvoli, founder of the Consorzio Salumi, to the memory Terza edizione - 2009 - Salone di Palazzo Gotico Gian Franco Piva, docente universitario e preside della Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Davide Paolini, giornalista e gastronauta Filippo Inzaghi, calciatore Pietro Fumi, enogastronomo già Presidente dell’Accademia della cucina piacentina, alla memoria Third Edition - 2009 - Palazzo Gotico hall Gian Franco Piva, university professor and Dean of the Faculty of Agriculture of the Università Cattolica del Sacro Cuore Davide Paolini, journalist and “gastronaut” Filippo Inzaghi, soccer player Pietro Fumi, wine and food expert, former President of the Accademia della Cucina Piacentina, to the memory 65 I PRODOTTI TIPICI TYPICAL PRODUCTS CHEESES I FORMAGGI Cured meats and wines are joined Insieme a salumi e vini, compaioon the dining tables of Piacenza no sulla tavola piacentina anche by two DOP (Protected Designadue formaggi DOP, che chiudono tion of Origin) cheeses, thus crein bellezza la cerchia dei prodotti ating a gourmet’s triangle of “prod’eccellenza. Sono il Grana Padadotti d’eccellenza”. They are Grana no e il Provolone Valpadana. Con i Padano and Provolone Valpadana. suoi prati stabili e pascoli che ragThe province of Piacenza, with its giungono anche l’altezza di mille permanent meadows and pastures metri, la provincia di Piacenza è reaching heights of up to one thoula culla ideale per vari tipi di forsand metres above sea level, is the maggio, che affondano le radici ideal cradle for several types of nei secoli. cheese, whose roots are dug deeply La Summa Lacticinorum di Pantainto centuries past. Pantaleone da Confidenza’s trealeone da Confidenza, pubblicata per la prima volta a Torino nel 1477, dedica un capitolo intero al Piacen- tise on milk products, “La Summa Lacticinorum”, first published in Turin in 1477, dedicates a whole chapter tino, che, a detta dell’autore, era secondo solo alle to cheese-production in Piacenza, which, according produzioni britanniche in termini di salubrità, ma to the author, was second only to British production certo non aveva eguali in termini di gusto. Al Grana, storico formaggio di pianura, si contrap- in terms of wholesomeness, but was most definitely pongono le ribiole, nome generico che indica i for- without equal as far as flavour was concerned. Grana, the historical lowland cheese, contrasts with maggini di montagna, fatti in genere con latte di pecora e di capra, che possono essere consumate “ribiole”, a generic name for mountain cheeses, usually made with ewe’s and goat’s milk, either eaten fresche o lasciate invecchiare fino a quando non vi young or left to mature until full of hoppers (saltarelnascono i saltarei (saltarelli), che sono dei vermicelli li), the larvae of the cheese skipper, piophila casei. larve della piophila casei. Grana Padano Chiamato così per la pasta granulosa, risale agli inizi del secondo Millennio quando i monaci Cistercensi dell’Abbazia di Chiaravalle cominciarono a produrlo per utilizzare gli eccessi di latte. L’ottima capacità di conservazione a diverse temperature e l’inconfondibile sapore Grana Padano Deriving its name from its granular texture, Grana Padano owes its origins to the beginning of the second millennium when the Cistercian monks of the Abbey of Chiaravalle started producing it to use up excess milk. Its excellent keeping qualities at different temperatures and its 66 ne favorirono la diffusione e, ben presto, divenne un pilastro dell’economia agricola. Il Grana Padano è un formaggio semigrasso a pasta dura, cotta ed a lenta maturazione, prodotto con coagulo ad acidità di fermentazione, da latte di vacca la cui alimentazione base è costituita da foraggi verdi o conservati, proveniente da due mungiture giornaliere, riposato e parzialmente decretato per affioramento. Si produce tutto l’anno e viene sottoposto ad una stagionatura da uno a due anni. La produzione piacentina copre il 12% circa della produzione totale con una media annua di 500.000 forme. Di grande qualità, si avvale di un sistema di certificazione dell’intera filiera. Se la forma è ancora intera è bene verificare che la sigla riportata sia il Pc di Piacenza. unmistakeable taste meant that is spread quickly and very soon it became a pillar of the agricultural economy. Grana Padano is a hard, medium fat cheese, cooked and ripened slowly, produced with a natural acidic starter culture, using milk from cows fed on green or dried forage and milked twice daily. The milk is left to rest and partially skimmed. The cheese is produced all year round and is left to ripen for one to two years. Piacenza produces about 12% of the total production with a yearly average of 500,000 wheels. The cheese is of high quality and the whole manufacturing process is quality-controlled. If the wheel is still whole, check that it is marked with PC for Piacenza. Provolone Valpadana La provincia di Piacenza è la sola dell’Emilia Romagna in cui si può produrre questo tipo di formaggio. Risulta che abbia origini medievali, diffondendosi in seguito ad altre località italiane. Il Provolone Valpadana è un formaggio a pasta semidura, stagionato, ottenuto da latte vaccino intero ad acidità naturale di fermentazione, a crosta liscia salvo le insenature dovute al passaggio delle corde. La tecnologia di produzione è unica e, anche oggi che avviene industrialmente, ha mantenuto i connotati di un tempo, che consistono essenzialmente nella duplice lavorazione: la caseificazione vera e propria e la filatura, cioè un trattamento su una cagliata già fatta che determina la struttura del formaggio. La stagionatura varia da trenta giorni ad un anno. Provolone Valpadana Piacenza is the only province in Emilia Romagna in which this type of cheese can be produced. It appears to have originated in the Middle Ages, after which it spread to other areas of Italy. Provolone Valpadana is a medium hard, mature cheese, made from whole cow’s milk and a natural starter culture, smoothrinded except for the indentations made by the rope. There is only one way of producing it, and even today when it is made in industrial quantities, the manufacturing process still maintains its ancient characteristics, which consist basically of a double processing stage: the curdling stage and the curd-pulling/spinning stage, that is when the prepared curd is pulled in such a way as to determine the structure of the finished cheese. Ripening varies from thirty days to a year. 67 I PRODOTTI TIPICI TYPICAL PRODUCTS PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI TRADIZIONALI In campo alimentare le sigle si moltiplicano. Non è una moda, bensì un modo con cui organismi ufficiali “targano” alcuni prodotti riconoscendo loro determinate caratteristiche qualitative legate alla zona di produzione. Tra gli ultimi nati vi sono i prodotti agro-alimentari tradizionali italiani che seguono, nella scala dei marchi, DOP e DOC ma di cui sono a volte l’anticamera per la promozione. In partenza l’elenco comprendeva un solo prodotto piacentino: l’aglio bianco. Poi, grazie ad un lavoro di ricerca condotto inizialmente dalla Provincia e dal Consorzio salumi tipici ed in seguito da alcuni Comuni, la rosa è stata allargata. Regione e Ministero hanno accolto gran parte delle richieste presentate ed ora Piacenza può vantare un primato nazionale come numero. Con apposito Decreto il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali aggiorna ogni anno l’elenco. Le categorie ammesse sono: bevande analcoliche, distillati e liquori, carni fresche e loro preparazioni, condimenti, formaggi, frutta, paste fresche e prodotti di salumeria, panetteria, biscotteria, pasticceria e confetteria. Tra le carni spiccano il “cappello del prete”, la picula d’caval, lo stracotto alla piacentina, la coppa arrosto, il tasto, i ciccioli, il culatello, il lardo, il sa- TRADITIONAL AGRICULTURAL PRODUCTS & FOODSTUFFS The number of acronyms used in the food sector is multiplying. It is not a passing trend, but rather a way for the relevant Authorities to “brand” some products, granting them recognition for some specific characteristics linked to their production area. Amongst the latest born are Italian agricultural and food products which, although they follow DOP and DOC in the ranking, sometimes contribute to their promotion. At the outset the list included only one product from Piacenza: white garlic. Then, thanks to research work initially led by the Province and by the Consorzio Salumi Tipici, and subsequently fostered by some Comuni, the list grew longer. Both the Regione and the Ministry accepted the majority of applications and now Piacenza boasts the highest number of such products in Italy. The Ministry for Agricultural and Forestry Policy updates the list every year by decree. The following categories are admitted: non-alcoholic beverages, spirits and liquors, fresh meats and their preparation, condiments, cheese, fruit, fresh pasta and salami and cold meat, bakery, biscuitry, pastry and confectionery. Outstanding amongst the meats are “cappello del prete”, picula d’caval, Piacenza-style stew, roast coppa, tasto, ciccioli, culatel- 68 lame gentile, i salamini alla cacciatora, il salame da cuocere, il suino pesante (prodotto che condividiamo con tutte le altre province emiliane); tra i formaggi: la ribiola o furmai nis; tra le paste e prodotti da forno: i turtei cu la cua, gli amvei, i pisarei e fasò, la bomba di riso, le ciambelline o buslanein, il pane schiacciato o bataro, i tortelli di carnevale o turtlitt, la spongata piacentina, tra i vegetali: le antiche varietà di ciliegie piacentine, le antiche varietà di mele, le antiche varietà di pere, le antiche varietà di uva da tavola, le antiche varietà di castagne, di fichi e di nocciole, il doppio concentrato di pomodoro, il miele del crinale appenninico (con le altre province), il miele di erba medica (con le altre province), il miele vergine integrale (con le altre province). L’elenco nazionale dei prodotti a g ro a l i me nt a r i tradizionali è curato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e consiste in una lista aperta, ad inserimenti e cancellazioni, che viene periodicamente aggiornata. Le Regioni e le province autonome possono presentare richieste di revisione entro lo, lardo, salame gentile, salamini alla cacciatora, (products common to all the other provinces of the Emilia region); amongst the cheeses: robiola or furmai nis; amongst the pasta and bakery products: turtei cu la cua, amvei, pisarei e fasò, bomba di riso, ciambelline or buslanein, pane schiacciato or bataro, tortelli di carnevale o turtlitt, spongata piacentina; amongst the fruit and vegetables: ancient varieties of cherries, ancient varieties of pears, ancient varieties of table grapes, ancient varieties of chestnuts, figs and hazelnuts, double concentrate tomato puree, honey from the Apennine ridge (shared by other provinces), alfalfa honey (shared by other provinces), virgin whole honey (shared by other provinces). The Italian list of traditional agricultural products and foodstuffs is drawn by the Ministry for Agricultural Food and Forestry Policy and consists of an open list providing for names addition and striking off, which is periodically updated. The autonomous Regions and provinces can apply for review no later than 12th April every year. Who- 69 I PRODOTTI TIPICI TYPICAL PRODUCTS il termine del 12 aprile di ogni anno. Chiunque volesse includere uno o più prodotti nella lista deve inviare la domanda alla Regione, completa della documentazione prevista dalla delibera della Giunta Regionale n° 1800 del 24 ottobre 2000, entro il 31 ottobre di ogni anno, di modo che la Regione stessa possa effettuare l’istruttoria per verificare l’adeguatezza dei prodotti agroalimentari proposti alla normativa nazionale di riferimento (art. 8 decreto legislativo 173/98 art. 8 e decreto Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali 350/99). ever wants to have one or more products included in the list must send an application to the Regione enclosing the relevant documentation as provided for by the Regional Council resolution no.1800 dated 24 October 2000, no later than 31st October every year so that the Regione can start the procedure to verify compliance of the proposed agricultural and food products with the national regulation (art. 8 law decree 173/98 art. 8 and decree of the Ministry for Agricultural Food and Forestry Policy 350/99). There is one ingredient of Piacenza’s traditional products that is never mentioned in the recipe, although it is perhaps the most important of all: the love and the passion with which they are prepared, recipes passed down from generation to generation, still kept alive, although with difficulty. You won’t find below the English version of the list, simply because the names, often written in local dialect, cannot be translated. Translated, they would loose their taste. That is why we invite foreigners to pronounce them in the original version without worry: local people will understand them, even if the pronunciation is not perfect. C’è un ingrediente dei prodotti tradizionali piacentini che non compare nelle ricette ma che è forse il più importante: è l’amore e la passione con cui vengono fatti, tramandatisi di generazione in generazione ed ancora tenuti vivi, sebbene a fatica. Non troverete, di seguito, la versione in inglese dell’elenco, per il semplice fatto che i nomi, spesso in dialetto piacentino, non sono traducibili. E, se lo facessimo, perderebbero il loro sapore. Invitiamo quindi gli stranieri a pronunciarli nella versione originale: non si preoccupino, i piacentini capiranno anche se l’accento lascerà a desiderare. 70 ELENCO DEI PRODOTTI TRADIZIONALI DELLA PROVINCIA DI PIACENZA (estratto da Elenco prodotti agroalimentari tradizionali dell’Emilia-Romagna) Se il prodotto è segnalato come tradizionale della sola provincia di Piacenza è lasciato privo di sigla; se il prodotto è segnalato come appartenente a più province, le abbiamo inserite tra parentesi. Categoria: bevande alcoliche, distillati e liquori Marsala all’uovo Categoria: carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione Cappello del prete, cappel dal pret Ciccioli (o cicciolata), grassei (o suprasé), ciccioli sbricioloni, grassei sbrislon Coppa arrosto, Cupa arost Culatello, culatel Lardo, gras Pollo di razza Fidentina (Pc e Pr) Piccola di cavallo, picula ‘d caval Salame gentile, salam gentil Salsicciotto alla Piacentina, salame da cuocere, salam da cotta Stracotto alla Piacentina, ‘l stua Suino pesante (tutte le province dell’Emilia-Romagna) Tasto, tast Categoria: formaggi Ribiola della Bettola, ill ribiol Robiola, ribiola, furmai nis Categoria: paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria Anolini, anvein, amvei, anvei Bomba di riso, bomba ‘d ris Canestrelli, canestrèli Castagnaccio, pattona 71 Ciambella, boslan Ciambelline, buslanein Croccante, cruccant Focaccia con i ciccioli, chisola Frittelle di farina di castagne, frittel ad farina ad castagne Frittelle di riso, fritell ad ris Frittelle o sgonfietti, fritell o sgiunfaitt Gnocchetti con fagioli, pisarei e fasò Gnocchetti di pangrattato, pisarei Latte brulé, latt brulé Latte in piedi, latt in pé Mosto cotto, must cot Pane di zucca, pan ad zücca Pane dolce con i fichi, pan dülz cun i figh Pane schiacciato, batarö Sbricciolona, sbrisulina Spongata di Piacenza, spungada, spungheda Stracchino gelato, stracchein in gelato Torta dei preti, turta ad prett Torta di granoturco, turta ad mëlga Torta di mele, turta ad pum Torta di pere, turta ad per Torta di prugne, turta ad brügna Tortelli di carnevale, frittelle ripiene, turtlitt Tortelli di ricotta alla Piacentina, tortelli, turtei cu la cua, turtei Tortelli di San Giuseppe, turtei ad San Giusepp I PRODOTTI TIPICI TYPICAL PRODUCTS Categoria: prodotti di origine animale Miele del crinale dell’ Appennino emiliano–romagnolo Miele di erba medica della pianura emiliano-romagnola Miele vergine integrale Categoria: piatti composti Agnello alla Piacentina, agnel ala piasinteina Anguilla in umido, anguilla in ümid Cavoli ripieni, cavul ripein Cotenna e ceci, cudga e sisar Dolce e brusco, dulz e brühsc Faraona alla creta, faraona al creda Frittata di funghi prugnoli, fritta ad spinarò Funghi fritti, fonz fritt Gnocchi, gnocc (Pc e Mo) Insalata rustica, rustisana Lasche del Po in carpione, stricc’ in carpiòn Lepre alla Piacentina, levra ala piasinteina Lumache alla Bobbiese, lümaga al bobbiese Maccheroni bobbiesi, maccheron bubbies Merluzzo in umido, marlüss in ümid Mezze maniche da frate ripiene, mes mànag da frà ripein Ovuli ripieni, ovuli ripein Pancetta e piselli, panzëtta e riviott Polenta condita, puleinta consa Polenta di farina di castagne, puleinta ad farina ad castagne Polenta e patate, puleinta e pomdaterra Riso e verza con costine, ris e verza cun custeina Risotto con i codini di maiale, risott cun i cuein ad gogn Salsa di prezzemolo, sälsa ad savur Tagliatelle con ricotta e noci, taiadei cun ricotta e nus Torta di patate, turta d’patat Torta di riso alla Bobbiese, turta ad ris ala bobbiese Tortelli di farina di castagne, tortei ad farina ad castagne Tortelli di zucca, tortei ad zücc, Cappellacci di zucca, turtlòn ad sùca Trippa di manzo alla Piacentina, trippa ad maz ala piasinteina Verzolini, varzulein Zucchini ripieni, zucchein ripein Zuppa di ceci, süppa ad sisar Zuppa di pesci, süppa ad pëss Categoria: prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati Antica varietà di fichi piacentini della cultivar: verdolino, della goccia Antica varietà di mandorla piacentina della cultivar: mandorla piacentina Antica varietà di nocciola piacentina della cultivar: tonda piacentina, nisola domestiga Antica varietà di olivo piacentino della cultivar: Lugagnano, Mazzoni Antica varietà di patata piacentina della cultivar: quarantina, quanti-na Antiche varietà di castagne piacentine: domestica di Gusano; Vezzolacca Antica varietà di ciliegia piacentina: flamenco, pavesi, mora, o mora piacentina, mori, marasca di Villanova, prima, primissima, Smirne, mora di Diolo, Albanotti Antiche varietà di mela piacentina: verdone, calera o carraia o della carrara, fior d’acacia, pum salam o mela salame, rugginosa, brusca o pum brusc, carla o pum cherla, rosa o pum rosa Antica varietà di pera piacentina: della coda torta, lauro, limone, ammazza cavallo, bianchetta, butirro (o burro), san giovanni, gnocco autunnale, sporcaccione (per sburdacion), senza grana, signore (per sciur), turco, spadone Antica varietà di uva da tavola piacentina: verdea, besgano bianco, besgano rosso, bianchetta di Diolo, bianchetta di Bacedasco Doppio concentrato di pomodoro Saba dell’Emilia-Romagna, sapa (tutte le province dell’Emilia-Romagna) Tartufo bianco (tuber magnatum), trifula bianca Tartufo nero estivo (tuber aestivum), trifula negra 72 LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA LA PROVINCIA DI PIACENZA PIACENZA COUNTY 73 LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA Fiorenzuola-Parma 46 km Fiorenzuola-Milano 88 km VAL D’ARDA Al confine con la provincia di Parma e di Cremona, il comprensorio della Val d’Arda, che comprende anche i corsi dei torrenti Stirone, Ongina e Chiavenna, offre un paesaggio estremamente variegato; la zona rivierasca, la pianura che scavalca la via Emilia e sale in dolci pendii, le strade che attraversano i colli, i crinali, le piccole frazioni impregnate di lavoro contadino e quei calanchi che, nel corso dei secoli, hanno restituito numerosi resti di balene fossili, reperti che testimoniano come, millenni fa, in questa zona ci fosse il mare. Da Caorso a Morfasso, i castelli di epoca medioevale e rinascimentale, punteggiano un paesaggio ove spiccano anche i campanili delle chiese che accompagnano il percorso dell’antica “via Francigena”, attraverso la quale i pellegrini raggiungevano l’Appennino sulla via per Roma. Le tradizioni sono pure conservate, e valorizzate nei numerosi ristoranti della zona, in una cultura alimentare che la le sue punte di eccellenza nei salumi (coppa piacentina in testa) e nel vino (che dire del rinomato “vin santo” di Vigoleno?), senza dimenticare l’aglio di Monticelli e le ciliegie di Villanova. Numerosi sono gli eventi di rilievo che l’agenda della valle propone annualmente: si possono citare a solo titolo di esempio le serate di Castell’Arquato che rinnovano i fasti dei cortei medioevali, le corse nel velodromo di Fiorenzuola che ospita gare nazionali ed europee di ciclismo su pista. Nutrito è poi il calendario degli appuntamenti della Bordering on the provinces of Parma and Cremona, the territory of Val d’ Arda includes the torrents Stirone, Ongina and Chiavenna and offers an extremely varied landscape: the river area, the plain that goes over via Emilia and climbs in mild hills, the roads that cross the hills, the crests, the small hamlets and their farm workers and the gullies where several rests of fossil whales have been found over the centuries, finds that witness the presence of the sea dating back to prehistoric periods. From Caorso to Morfasso, the medieval and Renaissance castles dot a landscape characterized also by the bell-towers of the churches along the ancient “via Francigena”, on the pilgrims’ way to the Apennines and Rome. The food traditions are preserved and appreciated in the several local restaurants; the food culture gets its peaks in salami (first of all, coppa of Piacenza) and wine (e.g. the renowned “vinsanto” of Vigoleno), not to mention the garlic of Monticelli and the cherries of Villanova. Every year, the valley notebook offers many significant events: the nights at Castell’Arquato that recall the glories of the medieval parades; the races in the velodrome of Fiorenzuola with national and European track racing, to cite just a few examples. The town of Fiorenzuola offers a rich season of plays, while local places offer entertainment and music nights for young people (famous national and inter- 74 stagione di prosa proposta dalla cittadina di Fiorenzuola, mentre locali della zona offrono serate di musica e divertimento per i giova- CASTELLO DI VIGOLENO ni. Molte sono le possibilità di escursione in questa zona che comprende ben tre parchi. Posto nei comuni di Morfasso e Lugagnano, il parco provinciale del Monte Moria, che occupa una superficie di oltre mille ettari, costituisce una forte attrattiva per realizzare un itinerario naturalistico, sia a piedi che in bici, con diverse possibilità di percorso. I secolari castagni dalle particolarissime forme dominano la parte boschiva, ove non mancano ginestre, ginepri, noccioli, caprifogli e pini silvestri. Suggestiva è la zona della “Croce dei segni” con i suoi faggi. Nel periodo di Ferragosto (15 e 16 agosto), il Parco ospita la sagra di San Rocco, che rappresenta uno degli appuntamenti annuali più importanti dell’alta Val d’Arda. È stata riorganizzata e promossa di recente la riserva geologica del Piacenziano, posta per gran parte nel territorio di Lugagnano: qui si possono ammirare i numerosi calanchi ove affiorano argille sabbiose ricche di resti fossili. Il Parco fluviale dello Stirone, al confine tra Parma e Piacenza, è particolarmente indicato per chi ama il turismo sportivo, dall’equitazione al ciclismo all’escursionismo. Da vedere i “canyons” con pareti molto alte, la straordinaria fauna (specialmente gli uccelli escavatori) e la rigogliosa flora fluviale, caratterizzata dalla prevalenza di pioppi, aceri e salici. In questa zona corrono anche parte degli itinerari dell’Ippovia della Valli Nure ed Arda, un circuito di oltre centotrenta chilometri che si collega all’Ippovia della valli Taro e Ceno. Un ideale grand tour per i paesi della Val d’Arda può parLUGAGNANO 75 national artists stop at Fillmore of Cortemaggiore). Many excursions are possible in the three local parks. The provincial park of Monte Moria, stretching along Morfasso and Lugagnano municipal districts, occupies a surface of over a thousand hectares. It is very appealing for both those who like walking and those who like biking, as there are several possible excursion paths. The ageold chestnuts, funnily shaped, are very common, but there are also junipers, genistas, hazels, Scotch pines, woodbines. Very fascinating is the area of the “signs cross”, with its beeches. Every year, on the 15th and 16th of august, the park is host for St. Rocco’s festival, one of the most important happenings in Valdarda. The geologic reserve of the Piacenziano, mostly comprised within Lugagnano’s district, has been recently reorganized: its several gullies of sandy clays are very rich in fossil remains. Finally a part of the river Park of Stirone, on the boundary between Parma and Piacenza, is particularly indicated for lovers of sports, from horse-riding to biking and trekking. Remarkable are its canyons and their very high walls, the amazing fauna (especially the fossorial birds) and the rich vegetation, featuring white poplars, willows and maples among others. This area is also crossed by trails of the “Ippovia delle Valli Nure and Arda”, a 130-km long route, connecting to the “Ippovia delle Valli Taro and Ceno”. An ideal grand tour of the Val d’Arda villages can start from the lowlands, those fertile lands of the Po that inspired Giuseppe Verdi’s agricultural and musical soul (at Sant’Agata di Villanova it is possible to visit the museum-villa built by the famous composer who lived and worked there for many years). LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA tire dalla Bassa, dalle fertili terre del Po che ispirarono l’anima agricola e musicale di Giuseppe Verdi (a Sant’Agata di Villanova è visitabile la villa-museo fatta edificare dal celebre compositore che qui visse e lavorò per molti anni). In queste terre, nel XII secolo, VILLA DI GIUSEPPE VERDI arrivò con i suoi monaci l’abate francese San Bernardo che a Chiaravalle di Alseno fondò una splendida abbazia detta della Colomba perché, secondo una leggenda, fu una colomba ad indicare con pagliuzze la zona nella quale doveva sorgere il monastero, edificato secondo i canoni dell’architettura cistercense. Nella chiesa annessa, risalente al XII-XIII secolo, vi è una cappella della Crocifissione con affreschi del XIV secolo di scuola lombarda. Uno dei gioielli di questa abbazia, nella quale si riflette tutta la spiritualità medioevale, è il chiostro trecentesco, con le sue ventiquattro partizioni a quadrifora, le novantasei arcatelle ogivali, le centotrenta colonnine binate in marmo rosa di Verona e una complessa simbologia tutta da leggere. Una sosta a parte meritano i prodotti della celebre liquoreria monastica. Nel maniero di Monticelli, risalente alla fine del XIII secolo, è oggi ospitato il Museo Etnografico del Po, che raccoglie vari strumenti di lavoro ed altri oggetti della vita domestica legati alla tradizione rivierasca. Da vedere, all’in- In the 12th century, the French Abbot Saint Bernard and his White Monks reached these lands and they founded an admirable Abbey at Chiaravalle di Alseno; this abbey is called “della Colomba” (of the Dove) because the legend tells that a dove marked with bits of straw the place where the monastery had to be built and it was indeed built according to the Cistercian architecture. The adjoining church dating from the 12th - 13th centuries contains a Crucifixion Chapel with frescos of Lombard school dating from the 14th century. One of the highlights of this abbey, reflecting the medieval spirituality, is the XIV century cloister, with its twenty-four four-light divisions, ninety-six ogive-shaped arches, one hundred and thirty Verona pink marble twin columns and a complex set of symbols behind. A stop is also recommended in the famous liquor shop of the monastery. The Monticelli castle, dating from the end of 13th century, houses the Ethnographic Museum of the Po CHIARAVALLE at present. It collects several instruments of work and other objects, linked to the river tradition. On display it is also possible to admire a collection of pieces from the roman period, in particular amphorae. The remarkable late fifteenth-century Castle of San Pietro in Cerro houses an original Museum in Motion (MIM) that, just like American museums of contemporary art, contains hundreds of works 76 VAL D’ARDA terno, anche un’area dedicata all’esposizione di materiali di epoca romana, in particolare anfore. Nel castello di San Pie- CASTELLO DI MONTICELLI tro in Cerro, preziosa testimonianza tardo-quattrocentesca, vi è un originale Museum in Motion (MIM) che, come i musei americani di arte contemporanea, ospita centinaia di opere d’arte mostrate al pubblico a rotazione. Il castello di Caorso, di impianto medioevale, presenta una interessante torre in mattoni con merlature a coda di rondine e una torretta a pianta ottagonale. Al fortilizio si legano le vicende della nobile famiglia longobarda dei Mandelli e del borgo stesso, ove si può anche visitare la chiesa dedicata a Santa Maria Assunta, che al suo interno conserva un prezioso organo ottocentesco e resti di affreschi di scuola lombarda. La vicina Cortemaggiore dispensa il fascino delle terre del Magnifico. A partire dal XV secolo, Cortemaggiore divenne CAORSO capitale dello Stato Pallavicino, un potente centro di potere urbanisticamente realizzato secondo uno schema rinascimentale. Grandi mecenati, i Pallavicino chiamarono a corte artisti celebri come Antonio da Pordenone, che tra il 1529 e il 1530 affrescò la cappella ottagonale della Chiesa dell’Annunziata. Nella collegiata di Santa Maria delle Grazie è invece conservato un prezioso polittico tardo-quattrocentesco, opera di Filippo Mazzola, padre del Parmigianino. Anche Fiorenzuola, capoluogo naturale ed amministrativo della Val d’Arda, è ricca di monumenti storici. La collegiata di San Fiorenzo fu realizzata a partire CORTEMAGGIORE displayed by turns. The medieval structure of the castle of Caorso shows an interesting brick tower with swallow tailed battlements and an octagonal turret. The castle is S.PIETRO IN CERRO associated with the history of the Longobard Mandelli family and with the history of the village itself. There the visitor finds a church, consecrated to St. Maria Assunta, containing a precious XIX century organ and some Lombard school frescoes. The neighbouring Cortemaggiore has the charm of the Magnificent’s lands. From the 15th century onwards, Cortemaggiore became the capital of the Pallavicino State, an extraordinary centre of power, planned according to a Renaissance scheme. Great Maecenas, the Pallavicino family called to their court famous artists such as Antonio da Pordenone who, between 1529 and 1530, frescoed the octagonal chapel of the Church of Our Lady of the Annunciation. The collegiate church of Santa Maria delle Grazie contains a valuable late fifteenth-century polyptych, realized by Parmigianino’s father, Filippo Mazzola. Fiorenzuola, natural and administrative main town of Val d’Arda, is rich in historical monuments: the collegiate church of San Fiorenzo whose building began at the end of the fifteenth century and that belongs to the Romanesque and Gothic styles (following S.MARIA DELLE GRAZIE 77 LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA the example of the church of St. Francesco in Piacenza) which preserves valuable works of art, such as the high altar in polychrome marbles realized from a design of the painter Gian Paolo Panini; the Sacrament Chapel, built around the half of the XVII CASTELL’ARQUATO century, containing a big altar piece framed in a XVI century border, portraying St. Fiorenzo’s miracle, by the Roman painter Marco Benfial ; the convent of San Giovanni; the Renaissance Grossi Palace, with ogiveshaped single lancet windows, decorated with terracotta embellishments; and the eighteenth-century Bertamini Lucca Palace that contains Francesco Natali and Bartolomeo Rusca’s frescoes. It is also possible to admire the wonderful Verdi Theatre, newly restored. Fiorenzuola was for a long time a crucial passage of the Francigena route: the pilgrims, once gotten here, could either go to Fidenza, or follow the route towards Valdarda, instead, then continue through Pelizzone passage to Bardi and Borgotaro, arriving then in Pontremoli and at Brattello passage. Leaving Fiorenzuola and heading for the high valley, a detailed CORTEO STORICO visit to the village of Castell’Arquato is recommended: its ideal position allows a wide panoramic dalla fine del Quattrocento con forme desunte dagli stili romanico e gotico ed esemplata su modello della chiesa di San Francesco di Piacenza; conserva al suo interno pregevoli opere d’arte, come l’altare maggiore in marmi policromi eseguito su disegno del pittore Gian Paolo Panini, la cappella del Sacramento edificata alla metà del Seicento con una grande pala d’altare adornata da una elegante cornice cinquecentesca, con il miracolo di San Fiorenzo, opera del pittore romano Marco Benefial. Da vedere pure il complesso conventuale di San Giovanni, Palazzo Grossi, di epoca rinascimentale, con monofore a ogiva ornate da fregi in cotto, e il settecentesco Palazzo Bertamini Lucca che conserva al suo interno affreschi di Francesco Natali e Bartolomeo Rusca. Si può ammirare anche lo splendido Teatro Verdi, recentemente restaurato. Fiorenzuola rappresentò a lungo il nodo del sistema viario della Francigena: una volta arrivati nella cittadina il pellegrino poteva proseguire verso Fidenza, oppure risalire per la val d’Arda e quindi proseguire, attraverso il passo del Pelizzone, arrivando a Bardi e Borgotaro, quindi a Pontremoli e al passo del Brattello. Percorrendo la strada verso l’alta valle, s’impone una visita minuziosa al borgo di 78 VAL D’ARDA Castell’Arquato, situato in una posizione ideale per godere di una vista panoramica su buona parte della valle. Oltrepassato un portale seicentesco a volta, antiche GOLF CLUB CASTELL’ARQUATO case ben conservate e vicoli stretti accompagnano il visitatore alla parte alta del borgo, che possiede uno dei centri storici più affascinanti d’Italia, nel quale sono stati ospitati i set di diversi film di ambientazione storica. Qui la piazza è dominata dalla Rocca Viscontea, dal Palazzo del Podestà costruito nel 1293 e dalla Collegiata di Santa Maria Assunta, capolavoro di architettura romanica. E poco distante si possono ammirare il Torrione Farnesiano, mastio quadrangolare risalente alla fine del XVI secolo, e il Palazzo Ducale con una suggestiva fontana. È consigliabile visitare il Museo di Luigi Illica, il celebre librettista di Puccini e Mascagni, che qui ebbe i natali, il Museo della Collegiata, ove sono esposti ferri battuti, tessuti, reliquari, oreficerie, una preziosa quadreria, tra cui tre tele di Gaspare Traversi, e stoffe preziose, come due ricami bizantini. Nell’Ospitale Santo Spirito è invece allestito il Museo Geologico che conserva i resti dei cetacei venuti alla luce sui calanchi delle valli dell’Arda, del Chiavenna e del Chero. In una frazione di Castell’Arquato per gli amanti del golf vi sono magnifici campi a 18 buche. A Vigolo Marchese è possibile ammirare la Rocca di Pusterla, la chiesa romanica di San Giovanni e un antico battistero a pianta circolare con tre absidi sporgenti e una cupola sorretta da sei pilastri cilindrici. Ancora pochi chilometri e, passato Luga- view of the valley. After a seventeenth - century archway, old but well-preserved houses and narrow lanes take the visitor to the upper village, with one of most fascinating old town centres in Italy where many period films have been set. This square is dominated by the Visconti Citadel, the Palace of Podestà built in 1293 and by the Collegiate Church of Our Lady of the Assumption, masterpiece of the Romanesque architecture. Nearby, the quadrangular Farnesian Keep dating from the end of 16th century, and the Ducal Palace with its charming fountain. We recommend to visit the Museum dedicated to Luigi Illica, the famous librettist of Puccini and Mascagni who was born here; the Museum of the Collegiate Church that contains wrought VIGOLO MARCHESE irons, textiles, reliquaries, jewellery, a precious picture gallery including three paintings of Gaspare Traversi, and precious fabrics, among which two Byzantine embroideries. The Santo Spirito Hospital houses the Geologic Museum where the fossils of the cetaceans found in the gullies of the Arda, Chiavenna and Chero valleys are displayed. A hamlet of Castell’Arquato offers marvellous 18-hole golf courses for golf fans. The jewels of Vigolo Marchese are instead the Fortress of Pusterla, the Romanesque Saint John’s Church and an old circular baptistery having three protruding apses and a cupola supported by six cylindric pillars. 79 LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA gnano con suoi calanchi, ecco Vernasca con la Pieve romanica di San Colombano, del secolo XII, vicino alla quale vi è l’antica canonica che ospita il Centro Visita Provinciale della via Francigena. Poco distante Vigoleno, con il suo splendido borgo CASTELLO DI VIGOLENO a forma ellissoidale, costruito alla fine del ‘300 e terminato nei secoli successivi. Negli anni trenta il borgo si trovò ad ospitare illustri personaggi: nel salotto della principessa Maria Ruspoli conversarono Max Ernst, Jean Cocteau, Gabriele d’Annunzio ed altri ancora. Essenziale il giro del camminamento della ronda, dal quale si può ammirare il panorama della valle, del mastio quadrangolare con merli ghibellini originali, del maniero, che ha al suo interno un teatrino di gusto settecentesco, delle viuzze selciate sopra cui si affacciano splendide case in pietra. La chiesa romanica conserva al suo interno affreschi risalenti al XIV-XV secolo e capitelli con figure zoomorfe. In particolare nell’affresco absidale è possibile ammirare un prezioso San Giorgio che uccide il drago, realizzato da un artista locale del Quattrocento. San Giorgio si ritrova anche nella lunetta del portale d’ingresso, opera di scuola antelamica risalente con ogni probabilità al Duecento. Il territorio di Vernasca, sulla direttrice della Francigena, è punteggiato da VERNASCA numerosi “segni di fede”, in particolare oratori campestri che hanno portato alla messa a punto di una suggestiva “via degli oratori” che ha come sue tappe principali Mignano, ove è possibile Lugagnano and its gullies are a few kilometers away, and then Vernasca with the XII-century Romanesque Parish Church of San Colombano, near the ancient rectory, today seat of the Provincial Centre of the Francigena Route. Nearby, Vigoleno shows its splendid ellipsoidal village, built starting from the end of the 14th century and finished in the next centuries. In the 1930s the village was visited by several celebrities. Princess Maria Ruspoli invited personalities such as Max Ernst, Jean Cocteau and Gabriele D’Annunzio among the others. It is necessary to walk along the rounds that allows the view of the valley, the quadrangular keep with its original swallow tailed merlons, the castle containing a small eighteenth-century theatre, the paved lanes with their splendid stone houses. The Romanesque church preserves frescoes dating from the 14th-15th centuries and capitals with zoomorphic figures. Interestingly, the fresco in the apse (by a local artist of the XV century) depicts St. Giorgio killing the dragon. St. Giorgio is also portrayed in the main door lunette, built by followers of anthelamic school around the 1200. The area around Vernasca, crossed by the Francigena route, is full if “signs of faith”, in particular oratories, all connected through an “oratory route”. The 80 VAL D’ARDA main points of this route are Mignano, and its St. Geminano’s oratory, containing a semicircular XII-century apse, frescoed with a portrait of St. Giacomo, the XIX-century oratory consecrated to Madonna di Piano, the church of Madonna di Mercede of S. Genesio (XIII century), Terenza’s oratory consecrated to St. Lucia, Vernasca’s church and Vigoleno’s renaissance oratory, consecrated to Madonna delle Grazie. The surroundings of Morfasso are full of small stone villages, woods and the meadow lands of the provincial Park of Mount Moria, and mounts Santa Franca, Menegosa and Pelizzone. To get to know Valdarda from an unusual perspective, one can reconstruct its history and culture through archeology. Human presence in the Valley dates back to Paleolithic, as proven by the findings of handmade objects in Monte Lama, and there are also findings from the Neolithic (particularly in Fiorenzuola), middle and ancient Bronze Age (the famous terramare of Rovere di Caorso, Colombare di Bersano, Montata dell’Orto, Castelnuovo Fogliani). Recently the “Center for the research and advanced development of the Apennines” has been opened in Morfasso, hosted by the local middle school. It contains several objects like stone and lead weights, floor bricks, marble tables and kitchen pottery. ammirare l’oratorio di San Geminiano, al cui interno vi è un’abside semicircolare del XII secolo con un affresco raffigurante San Giacomo, l’oratorio ottocentesco della Madonna di Pione, la pieve della Madonna della Mercede di San Genesio (secolo XIII), l’oratorio di Terenza dedicato a Santa Lucia, oltre alla pieve di Vernasca e all’oratorio rinascimentale della Madonna delle Grazie di Vigoleno. Verso Morfasso ci si muove tra piccoli borghi di pietra, i boschi e le aree prative del Parco provinciale del monte Moria, dei monti Santa Franca, Menegosa e Pelizzone. Uno modo inusuale per conoscere la val d’Arda e la sua storia è MORFASSO quello di ricostruire storicamente e culturalmente le sue antiche vicende, attraverso un percorso che ne valorizzi l’aspetto archeologico. Infatti il comprensorio fu abitato fin dal Paleolitico come dimostra il rinvenimento di manufatti a Monte Lama, e vi sono poi significative testimonianze di siti neolitici (in particolare a Fiorenzuola), e della media e tarda età del Bronzo (le più note terramare di Rovere di Caorso, Colombare di Bersano, Montata dell’Orto e Castelnuovo Fogliani). Di recente allestimento è, presso i locali della scuola media di Morfasso, il Centro di ricerca e sviluppo avanzato per l’appennino ove, tra l’altro, sono conservati, pesi in piombo e in pietra, mattoncini per pavimentazioni, lastre di marmo e ceramiche fini da mensa. 81 LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA Carpaneto-Parma 36 km Carpaneto-Milano 74 km VAL CHERO Archeologia, passeggiate tra castelli e calanchi, gastronomia sono le tre chiavi di lettura per chi si appresta a visitare la val Chero. Situata tra la val d’Arda e la val Nure, ha tra i suoi capitoli di storia più importanti quelli legati all’attività dei pozzi petroliferi (ben trecentocinquanta) che la fecero divenire, nella prima metà del Novecento, la “piccola Dallas” piacentina. Da Carpaneto si parte lungo una scorrevole strada provinciale che arriva al Monte Santa Franca, incontrando calanchi, cascate, piccolo paesi e centri conosciuti come Rustigazzo e Veleia romana. Da queste parti passa la rinomata strada dei vini e dei sapori. La scoperta della pregevolissima gastronomia del territorio tocca i vigneti di Travazzano e Magnano, che forniscono ottimi vini Doc, ma anche i boschi dell’alta valle, ricchi di saporite castagne. E proprio a Carpaneto, capoluogo naturale della valle, si celebra ogni anno una festa dedicata alla regina dei salumi piacentini, la coppa. In questo paese che, fin dal XVII secolo fu un importante centro agricolo, merita di essere visitato l’antico castello, di impianto feudale, teatro di numerosi scontri e anche, nel XVI secolo, “base” delle scorrerie di Pier Maria Scotti detto il “Buso”. Del fortilizio, oggi sede del comune, rimane parte dell’edificio quattrocentesco e un porticato con co- Archaeology, walks between castles and gullies, gastronomy: the three key words for those who are planning to visit Val Chero. Lying between Val d’Arda and Val Nure, in the first half of the 20th century it was called the “small Dallas” of Piacenza because of the activity of its three hundred and fifty oil wells. From Carpaneto, the handy provincial road heading for Mount Santa Franca meets gullies, falls, small villages and known centres such as Rustigazzo and the Roman Veleia. The famous wine and flavours road passes through these lands. The excellent local gastronomy includes the vineyards of Travazzano and Magnano giving exquisite Doc wines, but also the woods of the upper valley, full of tasty chestnuts. Carpaneto, the natural main town of the valley, celebrates every year the queen of the Piacenza sausages, the “coppa”. This town offers to the visitors the old feudal castle, battleground for numerous fights and during the XVI century, it was Pier Maria Scotti’s (nicknamed the Buso) headquarters for his raids. What remains today of the castle, now seat of the town hall, is part of the XVI-century building, with a porch with granite columns and sandstone capitals. The church is consecrated to St. Fermo and St. Rustico, and contains frescoes from the late XVI century, attributed 82 lonne di granito e capitelli in arenaria. La chiesa to the school of Bibbiena, and other paintings from è intitolata ai santi Fermo e Rustico ed ha affre- the XV century (The Virgin Mary and St. Anna) and schi della fine del Seicento ascrivibili alla scuola XVI century (Virgin Mary with the Child, St. Rocco dei Bibbiena ed altri quattrocenteschi (Madonna e and St. Sebastiano). There is also a copy of CaravSant’Anna) e cinquecenteschi (Madonna col bam- aggio’s painting “Madonna della Scodella”. Carpanebino, San Rocco e San Sebastiano), oltre ad una to’s parish church has very old origin. It dates back to copia della Madonna della Scoabout the year 1000, as proven by della di Correggio. La Pieve di some Longobard papers from PiaCarpaneto ha davvero un’origine cenza’s cathedral and by the existmolto antica, attorno al Mille, ence of a XIV Marian fresco. come testimoniano alcune pergaA few kilometers away from Carmene longobarde della cattedrale paneto, in the Val Vezzeno, Gropdi Piacenza e l’esistenza di un afparello shows perhaps the most fresco mariano del XIV secolo. beautiful castle of Piacenza. The A qualche chilometro di distanza CASTELLO DI GROPPARELLO castle origins date from 789 when da Carpaneto, in val Vezzeno, si Charlemagne gave this small fortrova Gropparello che al visitatress to Giuliano, bishop of Piatore offre lo spettacolo di uno cenza. The building has an irregdei più bei manieri del Piacenular plan and was built on a rocky tino. Le origini del castello poshill, surrounded by walls going sono essere fatte risalire al 789, down to the stream Vezzeno. It quando il fortilizio fu assegnato is perfectly preserved and apprecida Carlo Magno al vescovo Giuated. In the last years, the owners liano di Piacenza. L’edificio, dalla have set an entertainment propianta irregolare, costruito su una gramme that turned the castle and collina rocciosa, è circondato da its “fairy tales park” into a perfect fun mura che scendono fino al torrente place for families. It’s a fascinating Vezzeno. Ottimamente conservato e park where the kids, lead by skilled valorizzato, negli ultimi anni i proguides, discover the medieval history, prietari hanno messo a punto un secrets, magic. Worth mentioning, inprogramma di animazione che ha side the castle, the arms hall and a few trasformato il castello e il suo “parco modern paintings (XVII and XVIII cendelle fiabe” in un luogo ideale per il tury), while, outside, there’s a stone divertimento delle famiglie. Si tratta structure, believed to be by some a di un parco emotivo dove i bambini, Celtic altar. grazie all’aiuto di esperte guide, venGropparello offers, besides the Graggono accompagnati alla scoperta del nana tower, built around the half of mondo medioevale, dei suoi segreti 1500 probably according to a project by e delle sue magie. Di particolare in- PONTE LEVATOIO Jacopo Barozzi (nicknamed Vignola), 83 LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA teresse, all’interno del maniero, la sala d’armi e alcune tele di epoca moderna (secoli XVII e XVIII), mentre all’esterno CASTELLO DI MAGNANO vi è, tra l’altro, un manufatto in pietra che alcuni considerano un altare celtico. A Gropparello si può ammirare, oltre alla torre Gragnana costruita nella metà del Cinquecento probabilmente su progetto di Jacopo Barozzi detto il Vignola, anche la “chiesa vecchia” dell’antica Pieve di Cagnano costruita, in località Gelati, nel X-XI secolo. Tale Pieve, che in epoca medioevale estese il suo potere sulle vallate del Chero, del Vezzeno e del Riglio, ebbe molta importanza, tant’è che a lungo fu anche residenza del vescovo di Piacenza. Lungo la strada che collega Carpaneto a Veleia romana si incontrano paesi che racchiudono sorprese: Travazzano, il cui castello risalente all’XI secolo, accolse in epoca medioevale molti nobili fuggiti dalla città; ma ospitò anche l’imperatore Lotario II reduce, nel 1136, dalle fatiche della stesura della Dieta di Roncaglia; Magnano, la patria delle ciliegie, con un castello che costituisce uno dei più significativi esempi di fortificazione: dalla pianta trapezoidale, costruito in pietra, fu a lungo di proprietà degli Scotti; Torre Confalonieri a cui si lega la vicenda di San Corrado. Rezzano, Badagnano, Tabiano e Montezago, con la sua bella chiesa del primo Novecento, sono piccoli paesi collocati in una zona ricca di conchiglie fossili e un tempo segnata dalla presenza di VELEIA ROMANA also the “old church” of the ancient Parish Church of Cagnano that was built at Gelati in the 10th-11th cen- CASTELLO DI TRAVAZZANO turies. In the middle Ages, the power of this parish church spread over the valleys of Chero, Vezzeno and Riglio; it was so important that the bishop of Piacenza lived there for a long time. By the side of the road linking Carpaneto with Roman Veleia, many small villages reveal their treasures: Travazzano, whose castle welcomed many noblemen on the run from the town, in the Middle Ages, but it was also shelter for the emperor Lothario II, after the effort of drafting the Roncaglia Diet; the land of cherries, Magnano, whose trapezoidal-plan castle, once owned by the Scottis, represents one of the most important examples of defensive works; Torre Confalonieri, associated to St. Corrado’s history; Rezzano, Badagnano, Tabiano and Montezago are small villages located in an area rich in fossil shells and formerly characterized by the presence of several mills. Rustigazzo, a few kilom- 84 VAL CHERO numerosi mulini. Rustigazzo, a pochi chilometri dal parco provinciale del Monte Moria, è il borgo più popolato della media val Chero, con molti negozi e diverse iniziative di intrattenimento, organizzate soprattutto d’estate. Di assoluto interesse è la visita a Veleia Romana, uno dei centri archeologici più importanti dell’Italia settentrionale. Abitata dai Li- VELEIA ROMANA guri Veleiates fu, dal I al V secolo d.C., importante municipio romano e capoluogo di una vasta area montana che si estendeva dalla zona parmense del fiume Taro fino alla val Trebbia. I Romani la conquistarono in maniera del tutto pacifica e nel 42 d.C. ottenne la cittadinanza romana. Veleia fu un importante punto di interscambio commerciale, ma anche un affollato centro turistico-termale, in grado di richiamare i “vip” della Roma imperiale. Nel periodo compreso tra la fine del III e eters from the provincial park of Mount Moria, is the most po-pulous village of the middle Val Chero, with many shops and lots of entertainment activities, mainly organized in summertime. Top important is the visit to Roman Veleia, one of the most famous archaeological centres in Northern Italy. Inhabited by Ligurian Veleiates, Veleja was an important Roman municipality from the 1st to the 5th century AD and chief town of a wide mountain area that extended from the Parmesan area of the river Taro as far as the Val Trebbia. Romans conquered it peacefully and it got the Roman ‘nationality’ in 42 AD. Veleia was an important trade exchange centre, but also a crowded 85 LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA l’inizio del IV secolo ebbe inizio la decadenza della cittadina. A partire dalla metà del Settecento, iniziarono gli scavi per volere del duca di Parma, Filippo Borbone, dal momento che nel 1747 era stata ritrovata casualmente la Tabula alimentare traianea, una iscrizione bronzea risalente alla prima metà del II secolo d.C. Il primo ciclo di scavi, prolungatosi fino al 1765, portò alla luce importanti reperti: cippi, iscrizioni, vasellame, le statue bronzee della Vittoria Alata e dell’Ercole Bibace, le dodici statue del ciclo Giulio-Claudio della basilica e l’impianto termale. Nei secoli successivi, a più riprese, furono effettuate altre importanti indagini e furono avviati lavori di ripristino, come, negli anni Cinquanta del XX secolo, la ricostruzione delle colonne del foro e dell’anfiteatro che da qualche anno ospita, in estate, rappresentazioni teatrali. Nell’antiquarium il visitatore può ammirare, tra l’altro, i corredi delle tombe della necropoli ligure che fu scoperta da Giovanni Mariotti nel 1876 poco distante dall’abitato romano, una copia in gesso di un ampio frammento della tavola bronzea con la Lex de Galia Cisalpina, una statua in pietra (Giove Ligure) opera di artisti locali del I secolo a.C. Un’escursione al monte Santa Franca può concludere la visita alla val Chero. holiday and watering place attracting the “VIPs” of the Imperial Rome. In the period between the end of the 3rd century and the beginning of the 4th century the town began to decline. The Trajan Food Tablet, a bronze inscription dating from the first half of the 2nd century AD, was found by chance in 1747; as a consequence, Filippo Bourbon, duke of Parma, ordered the excavations starting from the middle of the 18th century. The first cycle of excavations went on till 1765 and unearthed many important finds: boundary stones, inscriptions, earthenware, the bronze statues named Winged Victory and Drinking Hercules, the twelve statues of the Claudius-Julius cycle of the basilica and the watering system. Further important excavations were made in successive stages over the centuries, as well as restoration works such as the reconstruction of the columns in the Forum and the amphitheatre in the 50s of the 20th century. The amphitheatre has been hosting, for a few summers now, theatre shows. In the Aquarium it is possible to visit the funerary sets of the Ligurian necropolis, discovered, not far from the Roman settlement, by Giovanni Mariotti, in 1867, but also a plaster copy of a fragment of the bronze table “Lex de Galia Cisalpina” and a stone statue (Ligurian Jove) by a local artist of the I century b. C. A tour to Mount Santa Franca can end off the visit of Val Chero. 86 Grazzano Visconti-Parma 75 km Grazzano Visconti-Milano 81 km VAL NURE Oasi verdi ed ambienti umani autentici per una valle ricca di emergenze ambientali di notevole impatto paesaggistico e nuclei abitati che conservano belle architetture rurali: mentre lo sguardo si libera sul verde dei monti, il Nure reclama l’attenzione di chi percorre questa valle, una delle più integre dal punto di vista naturalistico ed una di quelle che meglio conserva le tracce di un passato che affonda le radici nella preistoria, come documentano i reperti archeologici che ci rimandano ad un popolamento del Mesolitico antico. In questa area passavano la via dell’olio e quella del sale da e per Genova, incrociando i “percorsi della fede” della Francigena e i sentieri delle antiche miniere di ferro e di rame. Non a caso la val Nure fu a lungo contesa da diverse nobili famiglie, Nicelli e Anguissola in testa, che lottarono strenuamente per il dominio di questo importante nodo di traffici commerciali tra la pianura padana e il mar ligure. Alle rarità naturalistiche che, con particolari varietà di flora e fauna endemiche (il pino mugo ad esempio), si intrecciano testimonianze di presenze umane molto remote. I prati d’alta quota di Farini e Ferriere, i lunghi crinali, le mulattiere e le casetorri ci dicono come la presenza dell’uomo sia ancora evidente in ogni rialzo del ter- Green oasis a n d genuine human communities for a valley rich of striking environmental spots and settlements keeping a traditional rural structure: as the eyes wander freely over the green hills, the stream Nure attracts the attention of those who pass through this valley which is one of most intact valleys from the naturalistic point of view. Besides it has preserved very well the traces of a past dating back to prehistory, as witnessed by the finds from Mesolithic settlements. The Oil and Salt Routes from and to Genoa went through this land and crossed the “roads of faith” of the Via Francigena and the paths of the old iron and copper mines. It is not by chance that the Val Nure was disputed for a long time by many noble families, Nicellis and Anguissolas in particular, who fought strenuously for the dominion over this important trading crossroads between the Po Valley and the Ligurian Sea. Besides the naturalistic rarities with special varieties of endemic flora and fauna (the mugho pine for instance), there are evidences of remote human presences. The high meadows of 87 LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA reno. Un passato che viene rievocato in diverse manifestazioni e nei cortei storici di Grazzano Visconti, una delle mete turistiche per eccellenza. I percorsi per camminare e per fare escursioni, quelli non mancano. Sono una ragnatela di molte decine di chilometri che permetCASTELLO DI PADERNA tono di scoprire come il rapporto tra la valle e l’acqua abbia determinato un habitat perfetto per l’avifauna acquatica. Non solo, ma la presenza nei dintorni del lago Nero del raro pino mugo costituisce la evidente testimonianza di come le glaciazioni abbiano favorito la migrazione di specie alpine anche sugli Appennini. I circoli glaciali, testimonianze della glaciazione del periodo wurmiano, le morene e le faggete fanno di questa zona una meta ideale non solo per il trekking, ma anche per le arrampicate su roccia (noto è il Groppo delle Ali). Nella bassa val Nure, solcata dalla via Emilia, si trova Pontenure con il Parco Raggio che, nella bella stagione, si trasforma in un cinema all’aperto. Nella vicina Paderna è possibile ammirare un maniero originario dell’XI secolo con una torre di ingresso chiamata torre dell’acqua. Il castello di San Giorgio, di proprietà del comune, è adibito a centro culturale ove vengono organizzate diverse manifestazioni. Edificato prima del Mille, il maniero, ben conservato, ha ancora torri adornate da merli e Farini and Ferriere, the long crests, the mule tracks and the tower-houses tell us that the human presence is still manifest in every land rise. A past that is celebrated with many shows and with the historical parades of Grazzano Visconti, one of the destinations preferred by tourists. There are many paths and riding tracks. A web of scores of kilometres that reveal how the relationship between valley and water created a perfect habitat for waterbirdlife. Moreover, the presence of the rare mugho pine near the lake Nero evidences how glaciations fostered the migration of Alpine species to the Appennines. The glacial circles – evidences of the Wurmian glaciation – the moraines and the beechwoods make this area a perfect place for trekking and for rock-climbing (e.g. the renown Groppo delle Ali). Via Emilia runs through the lowlands of the Val Nure and through Pontenure with its Raggio Park that becomes an outdoor cinema in springs and summers. In the nearby Paderna it is possible to admire an original XI century castle, with its entrance tower called “water tower”. The townowned castle of San Giorgio is used as a cultural centre for CASTELLO DI VIGOLZONE 88 VAL NURE the organization of different shows. Built before the year 1000,the well preserved castle’s towers are still decorated with merlons; wooden balconies overlook the big courtyard. Remarkable is also the XVII century church, built on the remains of an old religious structure, whose Romanic bell tower can still be seen. The church’s highlights are the organ and a lovely Baroque cabinet. Nearby rises the XVII century fortress, with a XIX-century English-style garden, where different types of flowers are grown. The medieval fortress of Podenzano has a rectangular shape with walls of stones. A tour of this valley should include the small fortress of Altoè that was built with stones and bricks accomodated some important historical characters and the fortress of Gariga that preserves valuable coffered ceilings upstairs. The building of the castle of Vigolzone began in 1330; this castle shows a main tower with swallow-tailed battlements, a big square tower, and, in the inside, a big hall and the arms hall, whose wooden ceiling is decorated with coats of arm. Furthermore there is the castle of Folignano, with em- GRAZZANO VISCONTI un ampio cortile su cui si affacciano i balconi in legno. Da non perdere anche la visita alla chiesa eretta alla fine del Seicento, al posto di un edificio religioso preesistente, del quale è ancora conservata la torre campanaria di stile romanico. La chiesa ha come gioielli l’organo e un pregevole armadio barocco. Poco distante sorge la rocca di impianto seicentesco, con un parco ottocentesco di gusto inglese, al cui interno sono coltivate numerose specie di fiori. Il fortilizio di Podenzano, di impianto medioevale, ha una pianta rettangolare con strutture murarie in sasso. Da ricordare, in questa zona, anche i fortilizi di Altoè, costruito in pietra e mattoni, che ospitò pure importanti personaggi storici, e quello di Gariga, al cui piano superiore si trovano sale con preziosi soffitti a cassettoni. Il maniero di Vigolzone, edificato a partire dal 1330, presenta una torre maggiore con merlature a coda di rondine, un alto torrione quadrato, e, all’interno, un grande salone e una sala d’armi con un soffitto di legno con pannelli decorati da motivi araldici. Ed ancora il castello di Folignano, con il suo fossato e torri angolari rotonde, e quello di Torrano edificato nel XIII secolo, con una torre quadrata ornata da mura merlate. Una sosta prolungata si impone a Grazzano Visconti, un borgo “creato” all’inizio del Novecento dal conte Giuseppe Visconti di Modrone che, partendo da ruderi, recuperò e costruì un vero e proprio centro medioevale, adornato con merlature ghi- GRAZZANO VISCONTI 89 LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA bankments and circular corner towers and also the XIII-century castle of Torrano, with a square tower, surrounded by wall decorated with battlemented tower. The visitor should pay a long visit to Grazzano Visconti, lying in the town territory of Vigolzone; this small village was “created” at the beginning of the 20th century by Count Giuseppe Visconti di Modrone who restored some ruins and built a real medieval village with swallow-tailed battlements, Gothic façades and an Italian garden with paths paved with cobblestones and allegoric statues. It is, undoubtedly, one of the most important examples of neo-gothic revival. Old trees and fountains revive the past, also thanks to the local handicrafts produced in workshops quite similar to those of former times. The many historical commemorations with ladies and knights re-create the atmosphere of the farewell party for Caterina Anguissola, future bride of the French king’s brother Luigi I d’Orléans, in 1389. Like all self-respecting castles, Grazzano has its own ghost: the chubby Eloisa’s restless ghost who died with jealousy because of the repeated infidelity of her husband, a vigorous captain. The fortress was decorated with Ghibelline battlements and rectangular pointed arched, double or triple lancet windows. The inside was pompously frescoed, with neo-gothic furniture, richly decorated. Along the main entrance axis there is the outstanding village. Significant is the gothic church, with the cabin-shaped façade, the ornamented wooden door and the interior, richly decorated in red, white, blue and golden. Over the centuries, Ponte dell’Olio has been an important strategic point for the passing of both pilgrims heading for Rome and Ligu- CORTEO STORICO belline, facciate gotiche e un giardino all’italiana con viali lastricati di ciottoli e impreziosito di statue allegoriche. Si tratta indubbiamente di uno dei più importanti esempi di revival neogotico. Alberi secolari e fontane contribuiscono a far rivivere il passato, assieme ai prodotti di piccolo artigianato che escono da botteghe non molto dissimili da quelle di una volta. Numerose sono le rievocazioni storiche popolate di dame e cavalieri. L’atmosfera è proprio simile a quella che, nella primavera del 1389, accompagnò la festa di addio a Caterina Anguissola, futura sposa di Luigi I d’Orléans, fratello del re di Francia. E, come tutti i castelli che si rispettino, anche quello di Grazzano ha il suo fantasma: è quello della paffuta Eloisa che, morta di gelosia per i continui tradimenti del marito, ha mantenuto un carattere piuttosto inquieto. La fortezza fu coronata con merlature ghibelline e finestre rettangolari a sesto acuto, a bifore, o trifore, mentre gli interni furono affrescati con gusto ridondante, con arredi neogotici e mobili minuziosamente intarsiati. Sull’asse dell’accesso principale del castello si trova il borgo dal particolare impatto scenografico. Da visitare la chiesetta gotica, con facciata a capanna, il portale ligneo arredato e una ricca decorazione interna segnata dai colori rosso e bianco, azzurro ed oro. Ponte dell’Olio fu, per secoli, un importante punto strate- CRISTOFORO COLOMBO BETTOLA 90 VAL NURE rian merchants who exchanged olive oil for wheat on the markets of Piacenza and Lombardy. Outstanding is the XV-century oratory of St. Rocco and the XVIIIcentury church consecrated to St. Giacomo, patron of the pilgrims. In the inside, well kept, is an altar piece attributed to Giuseppe Peroni and a Baroque wooden Madonna. Not to be missed is also a threetower furnace, symbol of a century-long brick-production activity. Very interesting is the nearby castle of Riva, built in the second half of the 13th century (and refurbished in neo-medieval style by prince Ruspoli) with stream stones and organized according to the pattern of an isosceles triangle with different towers on the vertexes. The chief town of the valley is Bettola: crossed by the river, Bettola offers visitors the Sanctuary of the “Madonna della Quercia” (Our Lady of the Oak), built to celebrate a miraculous apparition in 1496, and the seventeenth-century church of San Bernardino. The finding of ruins of a brick kiln on the slopes of Mount Zucchero, on VETTA CROCILIA the left side of the valley, is the evidence that the district of Bettola was colonized since the Roman period. A beautiful square houses the statue of Cristoforo Colombo as the tradition tells that the family of the famous navigator came from Bettola. The Farnesian Tower was the residence of the envoys of pope Paul III Farnese; it is a typical specimen of the several “tower-houses” gico sia per il passaggio di mercanti liguri che portavano, sui mercati piacentini e lombardi, l’olio di oliva in cambio del grano, sia per il passaggio di pellegrini diretti a Roma. Da visitare l’oratorio quattrocentesco di San Rocco e la chiesa settecentesca dedicata a San Giacomo, patrono dei pellegrini, con all’interno una pala attribuita a Giuseppe Peroni e una Madonna in legno di età barocca, oltre ad una fornace a tre torri che ricorda la secolare attività di produzione di laterizi. Poco distante vi è il castello di Riva, costruito nella seconda metà del XIII secolo (e restaurato in stile neomedioevale dal principe Ruspoli) con sassi di torrente ed articolato secondo gli schemi di un triangolo isoscele, ai cui vertici sono collocate torri di diversa fattura. Si arriva poi a Bettola, capoluogo della valle, tagliata in due dal fiume che separa il borgo di San Bernardino da quello di San Giovanni. Che il territorio bettolese fosse colonizzato sin LAGO MOO dall’epoca romana è provato dal ritrovamento dei resti di una fornace per la- LAGO MOO terizi alle pendici del monte Zucchero, sul versante sinistro della valle. Arrivati a questo paese non bisogna perdere la visita al Santuario della Madonna della Quercia, eretto in ricordo di una miracolosa apparizione del 1496, e alla seicentesca chiesa di San Bernardino. LAGO BINO Bettola ha una bella piazza con la statua di Cristoforo Colombo, perché la tradizione vuole che il celebre navigatore fosse di origine bettolese. La Torre Farnese, sede degli inviati pontifici di papa Paolo III Farnese, costituisce un caratteristico esempio di “case-torri” che hanno, in 91 LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA that can be found in this area, in particular in the high valley. Nearby lies Bramaiano, whose castle is decorated with fine XVI-century galleries. At Calenzano, in the district of Bettola, you can admire the stream Perino falls. Because of the ground unevennes, this stream forms 12 waterfalls up to 17 m in height in only 2 km; you can easily reach them thanks to a path network through the whole woodland. The towns of Farini and Ferriere, known sin-ce the Roman age for their iron and copper caves, lie further on. The area is dominated by Mount Maggiorasca and Mounts Bue, Nero and Ragola that represent a physical barrier between the Piacenza district and Liguria. From these heights, covered by a network of paths, it is possible to enjoy an unrivalled landscape. Many small lakes of glacial origin are worth seeing: lake Moo, located in a natural amphitheatre; lake Nero, with its oval shape surrounded by serpentine rocks; oval-shaped lake Bino, covered by a special vegetation in summers. The small villages such as Selva, Retorto, Gambaro, Pertuso, Centenaro, Rompeggio, Groppallo, Mareto, Cogno San Savino, Cogno San Bassano, Pradovera and Montereggio are also worth seeing: here, besides the wonderful view, it is possible to enjoy the gastronomic specialities in the many inns and restaurants. Small remote villages, where the history of the rural houses reveals the strong tie with the land, through the materials and the features. questa valle, una particolare diffusione, soprattutto nella parte alta. Poco distante vi è Bramaiano con un castello adornato di raffinati loggiati del XVI secolo. Nel comune di Bettola si trova Calenzano, in cui si possono ammi- FERRIERE rare le cascate del torrente Perino. Il Perino, formato dall’irregolarità del territorio, nel breve tratto di 2 chilometri forma ben 12 cascate che toccano altezze fino a 17 metri; nonostante tutto è facile il loro accesso tramite una rete di sentieri che si articolano in tutto il territorio boschivo. Salendo ancora si incontrano i comuni di Farini e Ferriere, quest’ultimo noto per essere stato, in passato, sede di miniere di rame e di ferro, utilizzate già in epoca romana. La zona è dominata dal Monte Maggiorasca e dai monti Bue, Nero e Ragola che costituiscono una barriera fisica tra il Piacentino e il Ligure. Risalendo questi rilievi, attraverso una fitta rete di sentieri, è possibile spaziare su di un panorama davvero unico. Qui è possibile ammirare diversi laghetti di origine glaciale, tra cui il lago Moo, ubicato in un anfiteatro naturale, il lago Nero, di forma ovale, circondato da massi di serpentino e il lago Bino, sempre di forma ovale, che durante la stagione calda si ricopre di una particolare vegetazione. Da visitare anche i piccoli centri di questa zona, come Selva, Retorto, Gambaro, Pertuso, Centenaro, Rompeggio, Groppallo, Mareto, Cogno San Savino, Cogno San Bassano, Pradovera e Montereggio, ove, oltre a godere di una splendida vista, è possibile apprezzare le specialità gastronomiche della zona nelle tante osterie e nei ristoranti. Sono tutti piccoli paesi che si guardano a distanza, paesi ove la MONTE BUE storia delle case rurali tradisce, nei materiali e nelle fattezze, il forte legame con la sua terra. ALTA VAL NURE 92 Rivergaro-Parma 75 km Rivergaro-Milano 81 km VAL TREBBIA Two different scenes according to the season: an endless tourists coming and going in springs and summers that makes this area the first tourist destination of the Piacenza district, and the silence of the valley when the summer is over. A stillness allowing to discover uncommon corners, such as small villages, gorges, chapels, votive shrines, hidden spots, castles full of history. And then harsh slopes, river canyons, wide chestnut and oak woods, little falls and an imposing nature. This valley was described as the most beautiful in the world by Ernest Hemingway and it is the perfect destination for nature-lovers going in search of the ophiolitic rocks of Pietra Parcellara and Pietra Perduca, and the flora and fauna specificities such as special kinds of wild orchids. People interested in culture can see monuments telling the century-old events of Bobbio, the small town founded by San Colombano and remarkable archaeological sites near Travo. This is the perfect frame for all sports. The Val Trebbia can indeed be considered as an outdoor gym: from hiking to horse trekking, from mountain bike rides to the holes of a golf course, not to mention the canoeists coming from the whole Europe. Val Trebbia is magic right from the valley bottom, from the villages of Calendasco, Rottofreno, Gragnano and Gossolengo where a famous battle of the Due scenari diversi, a seconda della stagione: in primavera e in estate un incessante via vai di turisti, che fanno di questa zona l’area turistica per eccellenza della provincia piacentina, e il silenzio della valle quando l’estate è lontana. Ma è una quiete che consente di scoprire sempre qualcosa di insolito. Siano piccoli borghi, anfratti, cappelle, edicole votive, angoli nascosti, manieri ricchi di storia. Ed ancora le aspre pendici, i canyon fluviali, gli estesi boschi di castagni e querce, le piccole cascate e una natura che s’impone maestosa. In questa valle, cantata da Ernest Hemingway come la più bella del mondo, trova la sua dimensione ideale l’appassionato di natura che va alla scoperta degli imponenti massi ofiolitici della Pietra Parcellara e della Pietra Perduca, ma anche delle specif ic i t à fa u nistiche e floreali, come particolari tipi di orchidee selvatiche. Gli amanti della cultura possono visitare, nei dintorni di Travo, siti archeologici di notevole interesse e a Bobbio monumenti che raccontano le vicende secolari della cittadina fondata da San Colombano. Ogni passione sportiva trova qui la sua cornice ideale, tant’è che la val Trebbia può, a ragione, essere considerata come una palestra a cielo aperto: dall’escursionismo al trekking a cavallo, dai percorsi in mountain bike alle emozioni delle buche 93 LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA del campo di golf, senza dimenticare che sul second Punic war fiume pagaiano canoisti provenienti da ogni between Romans parte d’Europa. La magia della val Trebbia si and Carthaginscopre già nella zona a fondovalle, da Calenians was fought dasco, Rottofreno, Gragnano e Gossolengo, on the shingle of ove, sul greto del Trebbia, fu combattuta nel the river Trebbia 218 a.C. una celebre battaglia tra Romani e in 218 b.C. The Cartaginesi nel corso della seconda guerra river Trebbia punica. Saliamo lungo il corso del Trebbia tells many stoche racconta storie di pescatori, di barche CASTELLO DI STATTO ries of fishermen strette per entrare in with their tight boats ogni ansa e di lunghi to enter every bend pali di legno per sospenand their long wooden dere sull’acqua le grandi posts to suspend large reti. È un percorso senets over the water. gnato dalla familiare Many castles, with their presenza dei castelli che, towers, embattled walls con torri, mura merlate e and loopholes dot the feritoie, segnano l’orizhorizon as you are folzonte. Edificati lungo lowing the course of the la strada che dal fondoriver. These castles were valle portava a Bobbio, built along the road questi manieri avevano from the valley bottom CASTELLO DI MONTECHIARO soprattutto una funto Bobbio and they had zione commerciale e militare. Di particolare inte- mainly a trade and military function. Worth menresse sono i castelli di Ancarano, Travo, Rivergaro, tioning are the castles of Ancarano, Travo, RivStatto, realizzato per la gran parte con sassi di ergaro, Statto - mainly built with river stones fiume, e Montechiaro, con torri adornate di merli and Montechiaro with its swallow tailed embattled ghibellini e un vasto parco. Sulla sponda sinistra towers and a large garden. The beautiful tower of del Trebbia, in comune di Gazzola, svetta la splen- the castle of Rivalta stands on the left bank of the dida torre del castello di Rivalta, residenza seco- river Trebbia, within the municipality of Gazzola; it lare di una delle più importanti fais the age-long residence of one of miglie gentilizie piacentine, i Landi, the most important aristocratic famoggi appartenente al ramo dei conti ilies of Piacenza, Landis who presZanardi Landi di Veano. Edificato nel ently belong to the branch of counts XV secolo per scopi difensivi, a parZanardi Landi di Veano. The castle tire dal Settecento fu trasformato ad was built in the 15th century for deuso residenziale. Perfettamente confense and it was then used as a resiservato, il complesso è costituito, dence starting from the 18th century. 94 VAL TREBBIA oltre che dal maniero, dalla chiesa e da un borgo ove si possono trovare pure negozi di artigianato. Rivalta, che offre nella foresteria spazi per congressi e meeting, è stata oggetto recentemente di un complesso intervento di recupero grazie al quale sono state create nuove opportunità residenziali e di ricettività turistica. Nella parte CASTELLO DI RIVALTA medioevale del complesso - ove, secondo la leggenda ancora aleggiano i fantasmi di una donna e di un cuoco è possibile ammirare una massiccia torre alta quasi quaranta metri, un arco ogivale che immette al borgo e una torretta semicircolare. Quando il castello fu trasformato in residenza, venne costruita un’altra ala attorno ad un cortile rinascimentale adorno di portici e loggiati. All’interno del fortilizio il percorso museale propone, tra l’altro, tappe nella sala delle armi, ove sono raccolte bandiere e vessilli della guerra di Lepanto (1571), amuleti e una preziosa collezione di spade del XVIII-XIX secolo; una stanza che conserva un biliardo settecentesco, la sala da ballo con armature di varie epoche oltre ad una splendida cucina “dei rami” arredata con ogni tipo di tegame e padelle. A poca distanza da Rivalta è possibile rilassarsi nel verde del Croara Country Club di Croara Nuova, ove si può giocare a tennis e a golf in uno splendido campo con un percorso di 18 buche. E, accanto, un grande ed at- CASTELLO DI RIVALTA 95 Perfectly preserved, the complex consists of the castle, the church and a village with handicraft shops. The guest quarters offer rooms for conferences and meetings; recently, an elaborate restoration work has created new residential opportunities and tourist accommodations. The legend tells that the ghosts of a woman and a cook still hover about the medieval side of the castle; here it is possible to see a massive tower around forty meters high, an ogive opening onto the village and a semicircular turret. When the castle became a residence, another wing was built around a Renaissance courtyard full of arcades and open galleries. Inside the small fortress, the museum tour offers, among other things, the weapons room preserving flags and standards of the Lepanto battle (1571), amulets and a precious collection of swords of the 18th - 19th centuries; a room with a eighteenth-century billiard table; a ballroom with armors from different periods; and a splendid “copper” kitchen, full of every type of pans and pots. Not far from Rivalta it is possible to relax in the open spaces of Croara Country Club of Croara Nuova, where you can play tennis and golf in a wonderful 18-hole course. Next to it, there is a large horse centre with many facilities. After few kilometers, Rivergaro – certainly one of the most important residential-tourist center in the province – welcomes visitors with its salon-square, the LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA walk on the riverside and the many entertainment and cultural activities that, every year, make this village a small “Côte d’Azur”. Not to be missed, the Anguissola Scotti’s eighteenth-century villa, the church of Sant’Agata of neoclassic school that contains some paintings of the Flemish Robert De Longe, the oratory of San Rocco built in 1500 and the Sanctuary of Our Lady of the Castle. Travo lies in an area rich in vineyards and villages and dominated by the black serpentine of the Pietra Parcellara that can be reached by climbing a flight of steps carved in rock. Important finds come from the territory of Travo that is a compulsory stop for all archaeologists and researchers who can visit the interesting Museum housed in the Viscontis’ Citadel. On display there are pre and proto-historical materials, as well as from the Roman period: bronze objects, amphorae, pottery, coins, points and scrapers, lapidary inscriptions, terracotta tubules and two rings containing representations of the legendary She-Wolf nursing the Twins and a winged victory. Not to be missed is also the parish consecrated to St. Antonino, bearing signs of the primitive Romanic building and some frescoes, dating back to the ‘500. The highway no.45 leads to Bobbio, whose position stresses its supremacy over the valley. In 614, the Irish monk Colombano built here an abbey that, in next few centuries, became a mighty monastery and a famous European cultural centre thanks to the trezzatissimo centro ippico. Pochi chilometri ed ecco che si entra a Rivergaro, sicuramente uno dei centri turistici residenziali più importanti della pro- CROARA COUNTRY CLUB vincia, con la sua piazza-salotto, con la sua passeggiata lungo il fiume e con le tante iniziative culturali e di intrattenimento che, ogni anno, la trasformano in una piccola “Costa Azzurra”. Da non perdere la visita alla settecentesca villa degli Anguissola Scotti, alla chiesa di Sant’Agata, di gusto neoclassico che conserva al suo interno dipinti dell’artista fiammingo Roberto da Longe, all’oratorio di san Rocco costruito nel ‘500 e al Santuario della Madonna del Castello. Si arriva poi a Travo, collocato in una zona punteggiata da vigneti e villaggi, sui quali svetta la Pietra Parcellara, PIETRA PARCELLARA in serpentino nero raggiungibile attraverso una serie di scalini scavati nella roccia. Travo, nel cui territorio sono stati rinvenuti importanti reperti, è tappa obbligata per tutti gli studiosi e gli appassionati di archeologia che possono visitare un interessante Museo allestito nella Rocca Viscontea con materiali pre e protostorici e di epoca romana: vi sono manufatti in bronzo, anfore, vasellame in ceramica, monete, punte e raschiatoi, iscrizioni lapidarie, tubuli in cotto e due anelli con gemme nelle quali sono raffigurate la lupa che allatta i gemelli e una vittoria alata. Da visitare anche la pieve dedicata a Sant’Antonino con tracce del primitivo edificio romanico ed alcuni affreschi cinquecenteschi. Si sale lungo la statale 96 VAL TREBBIA activity of the “Scriptorium”, where the monks copied the manuscripts. Many buildings are worth seeing: the preRomanesque Cathedral was built in XI century and then renovated (the façade dates from the middle of XV century). The visitor can admire the Neo-gothic/ Byzantine decoration by the Lombard artist Aristide Sacchi, Among the many works of art, remarkable are the XVII-century painting portraying St. John, a painting by Carlo Francesco Nuvolone from the year 1625, depicting the “Guardian Angel”, some XVIII – century, frescoes of Milanese school. There is also a magnificent “Annunciation” and, on the altar, a XVI – century crucifix. The Basilica of San Colombano was built at the beginning of the 16th century on the ground of a primitive structure built by the abbot Agilolfo according to the Gothic-Renaissance style. The visitor can admire a huge fresco decoration, realized in the first half of the XVI century by the artist Bernardino Lanzani a christening font from the XI century and several works of art, such as “St. Lucia and St. Agata” from the XVI century, the “Pentecost“ and the “Ascension” by de’ Leoni from 1570, a XVII century altar-piece depicting Bobbio in the background and, in the choir, a wooden choir (1488) by Domenico da Piacenza. Two stair-flights 45 ed eccoci a Bobbio, che sembra essere stata messa lì apposta per ribadire la supremazia sulla valle, da quando, nel 614, il monaco irlandese Colombano vi costruì un’abbazia destinata a divenire, nei se- S.COLOMBANO coli successivi, una potente realtà monasteriale e un famoso centro culturale europeo grazie all’attività dello Scriptorium, nel quale i frati copiavano i codici. Da vedere c’è moltissimo. Il duomo preromanico venne edificato nell’XI secolo e successivamente ristrutturato (l’attuale facciata risale alla metà del Quattrocento) e al visitatore offre la vista di una decorazione neogotica-bizantina opera dell’artista lombardo Aristide Sacchi. Tra le opere d’arte da ammirare ricordiamo una tela seicentesca raffigurante San Giovanni, un quadro di Carlo Francesco Nuvolone del 1625 raffigurante l’Angelo custode, oltre ad affreschi settecenteschi di scuola milanese. Vi è poi una magnifica Annunciazione e, sull’altare un crocifisso cinquecentesco. La basilica di San Colombano fu costruita, sulla base di una primitiva struttura edificata dall’abate Agilulfo, a cavallo del Cinquecento in stile gotico-rinascimentale: il visitatore vi può ammirare una ampia decorazione affrescata realizzata nella prima metà del Cinquecento la pittore Bernardino Lanzani, una vasca battesimale del XI secolo e diverse 97 LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA CHIESA DI SAN LORENZO lead to the crypt where, in 1910, a wonderful floor mosaic dating from the first half of the 12th century was found. In the crypt there is also a wrought iron railing dating before the year 1000 that contains St. Colombano’s sarcophagus. Considerable is also the abbey with its beautiful fourteenth-century inner cloister and a museum that contains valuable pieces. Worth mentioning are some lapidary inscriptions, a limestone sarcophagus, a II-century altar, four Roman amphorae, some terracotta tubules from the Roman period and some particularly valuable pieces such as an alabaster vase, believed to be among those used at the Cana wedding, made in Asia between the late Hellenism and the Augustan Age, and an ivory ciborium portraying Orpheus taming some wild beasts. Furthermore, not to be missed, the fourteenthcentury convent of San Francesco, the seventeenthcentury sanctuary of the “Madonna dell’Aiuto” (Our Lady Help of Christians) and the Malaspinas’ Castle, built by Corrado Malaspina in the first year of XIV century. Well preserved are its keep and the inside walls, with a circular bastion. History and legend mix when telling about the most evocative structure of Bobbio: the “Ponte Gobbo” (the Humpbacked Bridge). Consisting of eleven different arches, it is also called ‘Devil’s bridge’ as the legend tells that it was built by the devil in only one night, in exchange for the soul of the creature who had crossed it first (but San Colombano made a dog cross it first). In the past few years a sound series of initiatives, meetings, exhibi- BOBBIO opere d’arte come la S. Lucia e S. Agata del XVI secolo, la Pentecoste e l’Ascensione del de’ Leoni datata 1570, una pala seicentesca raffigurante Bobbio sullo sfondo e, nel coro, un coro ligneo intarsiato realizzato da Domenico da Piacenza nel 1488. Due rampe di scale portano alla cripta dove nel 1910 fu scoperto uno splendido mosaico pavimentale della prima metà del XII secolo. Nella cripta si trova anche una cancellata in ferro battuto databile anteriormente all’anno Mille, con al centro il sarcofago di San Colombano. L’abbazia presenta un magnifico chiostro interno trecentesco e un museo che conserva pregevoli pezzi. Da ricordare anche alcune iscrizioni lapidarie funerarie, un sarcofago in pietra calcarea, un’ara del II secolo d.C., quattro anfore romane, alcuni tubuli in cotto di tradizione romana e reperti particolarmente pregevoli come un’idria di alabastro, inserite dalla tradizione tra quelle delle nozze di Cana, prodotta in Oriente tra il tardo ellenismo e l’età augustea, e una pisside d’avorio raffigurante Orfeo che ammansisce le belve. Ed ancora il convento trecentesco di San Francesco, il santuario seicentesco della Madonna dell’Aiuto e la Rocca dei Malaspina PONTE GOBBO 98 VAL TREBBIA tions and theatre courses has contributed to advertise the tourist vocation of this town, that has always given hospitality to many foreign visitors, seduced by the valley’s beauty and by the religious and worship places. Not far from Bobbio, at San Martino, the Spa is about to be reopened: its salt-sulphur waters are particularly suitable in case of respiratory and skin diseases. The thermal centre is being renovated: this will soon allow the old SPA to be available again to visitors. The road climbing on and churches, small villages and simple architectures remind the visitor something old, tidy and hospitable. Brugnello, benefiting from a fascinating position in the valley, lies near the ravine over the river Trebbia whose waters form attracting meanders at San Salvatore. The Penice Pass offers facilities for winter sports. We recommend to visit Coli, Cortebrugnatella, Ottone, Zerba, Cerignale where it is possible to walk along the old road linking Cerignale with Confiente through thick woods that overlook the river meanders. The visitor shouldn’t miss Ponte Organasco, which used to be a fundamental crossing where the Trebbia road would intersect the Brallo trail. In Ottone, worth seeing are the scarp-wall stone castle, the XVII century parish of St. Marziano, decorated with baroque stucco, and just outside the town, St. Bartolomeo’s parish and the Prince’s mill, a two-overlapping wheel plant. A che, costruita da Corrado Malaspina a partire dai primi anni del XIV secolo, conserva il mastio e la cerchia muraria interna, con un bastione circolare. Storia e leggenda si intrecciano BRUGNELLO nelle vicende dell’elemento più suggestivo di Bobbio, il ponte Gobbo, costituito da undici archi tra loro diseguali, chiamato Ponte del Diavolo perché si vuole che fosse stato costruito dal diavolo in una sola notte, in cambio dell’anima di chi per primo l’avesse percorso (ma poi Colombano fece in modo che FIUME TREBBIA passasse un cane). Una nutrita serie di iniziative, convegni, mostre e laboratori teatrali ha propagato negli ultimi anni la vocazione di questa cittadina che ospita molti turisti stranieri, attratti dalla bellezze della valle e dalle architetture fatte di culto e fede. Poco distante, in località San Martino, ecco le storiche terme con acque salso-sulfuree particolarmente indicate per la cura di malattie respiratorie e alla pelle. La strada continua a salire e chiese, piccoli paesi ed architetture semplici ci rimandano, in ogni angolo, a qualcosa di antico, ordinato ed ospitale. Eccoci a Brugnello, che si avvantaggia di una posizione suggestiva sulla valle, inerpicato sul burrone che precipita sopra le acque del Trebbia, che a San Salvatore disegna suggestivi meandri. Si arriva quindi al passo del Penice, una località attrezzata anche per gli sport invernali. Si consigliano le escursioni nei territori di Coli, 99 LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA Cortebrugnatella, Ottone, Zerba, Cerignale, ove, tra l’altro, è possibile percorrere l’antica via che univa Cerignale a Confiente, attraverso fitti boschi che si facciano sui suggestivi meandri del fiume e Ponte Organasco che costituì, per secoli, un fondamentale nodo di percorso, ove la strada del Trebbia si intersecava con il percorso del Brallo. Ad Ottone si possono vedere il castello con muratura a scarpa in sasso, la parrocchiale seicentesca di San Marziano adorna di stucchi barocchi e poco fuori dal paese, la pieve di San Bartolomeo e il mulino del Principe, un opificio a due ruote verticali sovrapposte. Una tappa consigliata è quella che porta alla scoperta della val Boreca, confluente del Trebbia, con la sua fitta vegetazione boschiva e con alcuni punti capaci di regalare emozioni intense, di dove si gode inquadrature su caratteristici paesi costruiti con la pietra, come Tartago. L’alta val Trebbia e la val Boreca appaiono come una microregione a se stante dal punto di vista storico, paesaggistico e culturale. Numerosi sono i sentieri naturalistici che possono richiamare un forte turismo verde. L’alta val Trebbia, lo ricordiamo, è sicuramente il luogo ideale per praticare gli sport fluviali, dal torrentismo alle arrampicate, dal canyonig al kajak. Oltre al turismo verde che fa leva su un ecosistema particolare, e sportivo, la val Trebbia ha anche ovviamente molti punti di forza nel turismo culturale. Di recente è stata ricordata, valorizzata e promossa la “via degli abati” (Bobbio-Boccolo dei Tassi-Bardi-BorgotaroPontremoli), un percorso di collegamento seguito, nel periodo dal 600 al Mille, dagli abati di Bobbio per raggiungere Roma, ma anche da commercianti e, non ultimi, da viaggiatori irlandesi che, nel loro pellegrinaggio verso Roma, facevano tappa anche a Bobbio per visitare la tomba di San Colombano. suggested leg of journey includes the discovery of Val Boreca (Boreca is a river flowing into Trebbia), with its thick woods and some rather evocative spots, with landscapes and views of traditional villages built in stone, like Tartago. The upper Valtrebbia and Val Boreca make up a “micro region”, differentiating themselves from the rest of the area because of their history, landscapes and culture. There are several possible excursion paths, a real attractive for eco-tourism. Don’t forget that the upper Val Trebbia is the perfect place for river sports, from exploring the streams to climbing, from canyoning to kayaking. BeMONTE PENICE sides eco-tourism, which founds itself on a particular ecosystem, and sport tourism, Valtrebbia has strength in cultural tourism. The “route of the abbots” (Bobbio-Bocciolo dei Tassi-Bardi-Borgotaro-Pontremoli) has been recently remembered, promoted and praised. This route was followed during the period 600-1000 A.D. by Bobbio abbots to get to Rome, but also by traders and Irish pilgrims, who, while traveling to Rome, would stop in Bobbio to visit St. Colombano’s tomb. 100 Agazzano-Parma 85 km Agazzano-Milano 96 km VAL LURETTA Un quadro dove la campagna e i declivi sono ingentiliti dagli spazi verdi e dai geometrici tagli dei prati e delle vigne: in questa dolce valle, compresa fra la Val Trebbia e la Val Tidone, sono le pietre e i sassi di fiume a rappresentare le più importanti tessere del grande mosaico storico. Con splendide case rurali di pietra e con un diffuso sistema di castelli, la Val Luretta costituisce sicuramente un osservatorio privilegiato per comprendere l’evoluzione dell’architettura castrense e rurale del Piacentino. Fin dai tempi più antichi, la Val Luretta è stata infatti una importante terra di passaggio ed ancora oggi un considerevole numero di castelli e rocche caratterizza in maniera evidente e marcata il suo paesaggio. Il centro più importante della valle è Agazzano, le cui origini risalgono ai tempi dell’occupazione romana. Qui s’impone una visita accurata al castello, uno dei più bei manieri della provincia piacentina, a lungo “corte” privilegiata della famiglia Scotti. Edificato per scopi difensivi alla metà del XIII secolo, fu trasform a t o nel Cinquecento in una e l e g a nt e dimora signorile. È di questa epoca il cortile con loggiato a colonne con capitelli scudati. Tra le cose più notevoli dell’interno una sala con camino decorato con stemma e, nel salone d’in- A painting where the countryside and the hills are made sweeter by the green spots and by the geometric shapes of meadows and vineyards: in this sweet valley between Val Trebbia and Val Tidone, the rocks and river stones are the most important tesseras of the great historical mosaic. With its splendid rural stone-houses and a widespread castle system, the Val Luretta is surely a privileged observatory to understand the development of the castrensian and rural architecture of Piacenza. Val Luretta has always been an important passageway and still today it features a number of castles and fortresses. The main town is Agazzano, whose origins go back to the Roman rule. A detailed visit to the castle is recommended; it is one of the most beautiful castles in the province of Piacenza, for a long time a privileged court for the Scotti family. Built for defense in the mid 13th century, it became a luxury dwelling in the 16th century. The courtyard with a columned open gallery and capitals bearing shields dates back to this period. Inside, really noteworthy is a hall with the fireplace decorated with a coat of arms and in the large entrance hall, wonderful arboreal frescos. The parish 101 LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA gresso, splendidi affreschi arborei. La chiesa parrocchiale è dedicata a Santa Maria Assunta ed ha al suo interno opere da vedere come la Vergine col Bambino e Sant’Antonio da Padova, oltre ad un organo moderno che è stato costruito riutilizzando parte del materiale di un organo Cavalli e di un Bossi. Nei dintorni di Agazzano si ergono altri due suggestivi castelli: quello della Boffa- CASTELLO DELLA BASTARDINA lora, ubicato tra i torrenti Luretta e Tidone, e quello church is consecrated to St. Maria Assunta, and condella Bastardina. Il primo, edificato su un’altura tains several interesting pieces, such as “the Virgin che domina la valle, è un complesso realizMary with the Child” and “St. Antonio da Pazato in sasso, a pianta rettangolare con dova”, besides a modern organ, built with torri angolari quadrate. Di particolare scrap pieces from two old organs, a “Cavalli” interesse sono il mastio, le tre torri and a “Bossi”. e il cortile con loggiato. All’inTwo other beautiful castles stand not far terno sono conservati pregevoli from Agazzano: the castle of the Bofsoffitti in legno a cassettoni. falora, positioned between the streams Il castello della Bastardina, edi- f i Luretta and Tidone, and the castle of the cato nel XVII secolo e circondato di un Bastardina. The first one was built with ampio giardino, è articolato secondo uno stones on a hill dominating the valley; this schema rettangolare, con torri angolari quacomplex has a rectangular shape with corner drate. Lo stemma dei Trissino da Lodi è effigiato square towers. The keep, the three towers and tra gli incastri del ponte levatoio. Il castello dithe courtyard with an open gallery are really worth spone anche di un prestigioso campo da golf a seeing. Valuable wooden coffered ceilings are also nove buche. preserved. Built in the 17th century and surrounded In questa valle si è accolti da piccoli borghi ove si by a large garden, the castle of the Bastardina folintrecciano le emozioni di una plurisecolare vicenda lows a rectangular plan with corner square towers. GOLF CLUB LA BASTARDINA CASTELLO DELLA BOFFALORA 102 VAL LURETTA storica: ecco allora Buriona di Cantone ove, all’interno di un complesso di case di campagna si eleva una torre testimonianza di un maniero appartenuto agli Scotti da CASTELLO DI REZZANELLO Mezzano, ma anche Grintorto con i resti di un fortilizio, testimone di cruente battaglie, e la chiesa di San Michele Arcangelo, dietro alla quale sono conservate due colonne con basamento ornato dallo stemma degli Scotti. E poi ecco ancora Tavernago, ove è ubicata una villa ottocen- CASTELLO DI AGAZZANO tesca, con il piccolo oratorio della Madonna del Portone, e Sarturano, anch’esso con i resti di un castello appartenuto alle famiglie Fulgosi ed Arcelli, così come dell’antico castello di Montebolzone, distrutto dalle truppe di Federico II nel 1243, resta un imponente torrione quadrato. A Gazzola è possibile vedere il castello di origine trecentesca e la chiesa parrocchiale neoromanica di San Lorenzo a pianta ottagonale, costruita nel 1917 dall’architetto piacentino Camillo Guidotti, che conserva all’interno un’Assunta di Roberto de Longe. Questo paese ha anche una curiosità: qui vi è infatti un pozzo che, sulla base di un’antica tradizione, viene chiamato “barometrico” perché, grazie al suono di una forte corrente, è in grado di “preannunciare” la pioggia. Nella chiesa di Castelletto, dei Santi Cosma e Damiano, vi è un dipinto del Seicento rappresentante i santi patroni. Nel territorio comunale di Gazzola sono ubicati ben quattro castelli, tutti di pregevole fattura. Il primo incontro è con il maniero di Rezzanello, un’imponente costruzione del XIV secolo, a pianta trapezoidale con torri circolari, ubicato in una splendida The Trissino da Lodi family coat of arms is sculptured on the joints of the drawbridge. The castle has also a beautiful nine-hole golf course. In this valley the visitor is welcomed by small villages, places characterized by a moving multi-secular history; so, for instance, here it is Buriona di Cantone, where among country houses, stands an ancient tower, once belonging to a castle owned by the noble family Scotti di Mezzano, or, instead, Grintorto, with the ruins of a fortress, scene of some bloody battles and St. Michele the Archangel’s church, behind whom two columns still rise, decorated with the Scotti’s coat of arms. Or again, Tavernago, where there is a XIX-century villa, with a small oratory consecrated to Madonna del Portone (Our Lady of the gate) or Sarturano, also with the ruins of a castle once owned by the families Fulgosi and Arcelli, like the ancient castle of Montebolzone, destroyed by Federico II’s troops in 1243 and whose ruins consist of an imposing square tower. In Gazzola there is a XIV century castle and the neo-Romanic parish church of St. Lorenzo, with an octagonal plan, built in 1917 by the architect Camillo Guidotti, from Piacenza, which still preserves on the inside a statute of Our Lady of the Assumption, by Roberto de Longe. This village features a curious detail: there is a well, which, according to an old tradition, is “barometric”, because, thanks to the noise of a strong stream, is capable of forecasting rain. In the church of Castelletto, consecrated to St. Cosima and St. Damiano, there is a XVII century painting portraying the two patron saints. The town territory of Gazzola counts four castles, all 103 LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA posizione panoramica e circondato da un magnifico parco. Appartenuto al Monastero di San Savino, passò in mano a diverse proprietà che lo hanno sempre ben conservato. Nei primi anni del Novecento, il castello subì un intervento radicale su progetto dell’architetto Camillo Guidotti. Poco distante si può ammirare una chiesa neogotica costruita nella seconda metà del XIX secolo, commissionata dal conte Ferdinando Scotti. La particolarità del castello di Lisignano è quella di avere un suggestivo ponte levatoio dotato di bolzoni in legno e catene che rievocano antiche atmosfere, mentre le acque del Luretta riempiono l’ampio fossato. All’interno vi è una bella loggia. Nel sotterraneo è costruita una prigione e la tradizione vuole che esista anche una galleria sotterranea per il collegamento con il castello di Agazzano. Eretto alla fine del Trecento dalla famiglia Arcelli passò di mano a diversi proprietari che la trasformarono nel corso dei secoli in residenza: del Settecento sono le sale, lo scalone il duplice portico. Il castello di Momeliano, di cui esistono attestazioni prima del Mille, presenta diversi particolari interessanti. A pianta quadrata, con torri angolari sporgenti, ha un remarkably built. The first one is the castle of Rezzanello, an imposing building dating from the 14th century with trapezoidal shape and round towers; it is located in wonderful panoramic place and surrounded by a splendid garden. Once owned by St. Savino’s monastery, it was transformed several times, managing to remain well preserved. In the first year of 1900 the castle was refurbished according to a project by the architect Camillo Guidotti. Nearby, there is a Neo-Gothic church built in the second half of the 19th century by order of count Ferdinando Scotti. The peculiarity of the castle of Lisignano is its evocative drawbridge with wooden bolts and chains that recall old atmospheres as the waters of the stream Luretta are flowing in the moat. A beautiful open gallery is preserved in the castle. The vaults house a jail and, according to custom, an underground passage links this building with the castle of Agazzano. Built at the end of XIV century by the Arcelli family, it changed several owners, who turned it into their residence. The big rooms, the staircase, the double porch all date back to the XVIII century. Momeliano’s castle, whose existence was certified by documents from the year 1000, CASTELLO DI LISIGNANO 104 VAL LURETTA bel cammino di ronda. La Torre di Momeliano, costruzione del Quattrocento, fu con ogni probabilità un avamposto del castello e in alcune lunette delle volte troviamo raffigurati stemmi di famiglie nobili piacentine. È interessante ricordare che in questa zona si trova la cava da cui vennero tratte le pietre per costruite il castello farnesiano di Piacenza. Il fortilizio di Monticello, edificato nel XIV secolo, a pianta quadrangolare, fu anche teatro di una violenta battaglia tra truppe nazifasciste e bande partigiane nel corso della seconda guerra mondiale. Vicino a questo castello, chiamato anticamente “di Cainfango”, sorge una chiesa dedicata ai Santi Maria Maddalena e Santo Stefano. Nel territorio di Piozzano, che fu feudo dei conti di Lomello e dei Paveri, si conservano numerose testimonianze del periodo medioevale, a partire dal “Castel vecchio” del Comune, un glorioso castello che visse pagine di battaglie ed eroiche difese come quando, nel 1636, fu distrutto dalle truppe spagnole. A San Gabriele si può fare tappa per ammirare l’antica chiesa di San Giovanni Battista che conserva un’abside romanica. Così a Vidiano Soprano vi è un antico tempio religioso dedicato a San Cristoforo, edificato agli inizi del XIII secolo secondo il gusto romanico di scuola emiliana e lombarda. A Monteventano sono rimasti pochi ruderi (una torre circolare, i resti del ponte levatoio e l’oratorio) a testimoniare l’esistenza di un complesso maniero edificato attorno al Mille e distrutto nel 1164 in seguito alle incursioni dell’esercito di Federico Barbarossa. Le stesse truppe distrussero il castello di Montecanino, del quale rimangono oggi pochi resti. La Val Luretta presenta anche interessanti testimonianze dell’architettura rurale, come Bosonasco e Damessano, un borgo di case antiche con ciottoli e lastre di pietra. has some interesting features. With a square plan and projecting corner towers, has a beautiful rounds walk. Momeliano’s tower, built in the XV century, most likely was one of the castle’s outpost and in some lunettes of the vaults it is still possible to recognize the coat of arms of several Piacenza noble families. An interesting fact is that in this area lies the mine whose rocks were used to build the Farnese Castle in Piacenza. Built in the 14th century, the small fortress of Monticello has a quadrangular shape; it was also the scene of a bloody battle between Nazi-Fascist troops and resistance fighters during the Second World War. Nearby this castle, once known as Cainfango’s castle, there is a church consecrated to St. Maria Maddalena and St. Stefano. The town territory of Piozzano, once a Lomello and Paveri’s county, preserves many evidences of the medieval period, such as for instance the Town “Old Castle”, a glorious castle that witnessed many battles and heroic defenses, like in 1636 when it was destroyed by the Spanish troops. At San Gabriele, the old church of San Giovanni Battista with its Romanesque apse is worth admiring. An old church dedicated to San Cristoforo was built at Vidiano Soprano at the beginning of the 13th century according to the Romanesque style of the Emilian and Lombard schools. At Monteventano there are only few ruins (a circular tower, the ruins of the drawbridge and the oratory) that witness the existence of a castle built around the year 1000 and destroyed by the army of Frederick the Redbeard in 1164. The same troops destroyed the castle of Montecanino leaving only few ruins. The Val Luretta offers also interesting examples of rural architecture, such as Bosnasco and Damessano, a village with old houses built with rocks and slabs of stone. 105 LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA Castelsangiovanni-Parma 87 km Castelsangiovanni-Milano 69 km VAL TIDONE Situata al confine con la provincia di Pavia, la più occidentale delle vallate piacentine è storicamente segnata dalla presenza di vigneti, la cui coltivazione ha profondamente inciso sulla configurazione del paesaggio e sui ritmi della campagna. Dolci colline che si susseguono una dietro l’altra e tra queste colline scopri piccoli borghi, chiesette e castelli. Il trionfo della coltura cara a Bacco non fa certo passare in secondo piano le bellezze paesaggistiche ed architettoniche di una valle caratterizzata da un diffuso e peculiare sistema di castelli. C’è la maestosa Rocca d’Olgisio, che sta lì a dominare la valle, scrigno di leggende e testimone del succedersi di battaglie e conquiste. C’è il maniero di Borgonovo di impianto medioevale e quello di Seminò, ove passava le sue vacanze la regina Margherita d’Austria, mentre a Pianello è possibile ammirare un complesso dotato di mura costruite quasi interamente con sassi e ciottoli di torrente. Un territorio favorito dalla natura, la Val Tidone, cui si aggiungono gli sforzi secolari dell’uomo: distese di vigneti dai quali vengono alcuni dei più famosi vini piacentini e nazionali. Se il biglietto da visita della valle ha come simbolica effigie la vite, non va certo dimenticato che accanto al re della tavola, il vino Doc, si raduna una corte di tutto rispetto, un insieme Bordering on the province of Pavia, the westernmost valley of Piacenza is historically marked by the vineyards that have deeply affected the configuration of the landscape and the rhythms of the countryside. Sweet hills follow one another, hiding villages, churches, castles. The success of the viticulture doesn’t outshine the landscape and architectural beauties of a valley characterized by a widespread and distinctive castle layout. The majestic Rocca d’Olgisio dominates the valley, cradle of legends and witness of many battles and conquests. The medieval castle of Borgonovo and the castle of Seminò where queen Marguerite of Austria used to spend her holidays. Pianello offers tourists a complex whose walls were almost entirely built with stones and river cobbles. A territory benefited by nature, this valley has further been improved by human intervention: rows of vineyards whose grapes are used to produce some of the most famous wines of Piacenza. Even though the visiting card of this valley shows a grapevine, you shouldn’t forget that the king of the dinner, the Doc wine, is sitting next to a respectable court of marked and genuine tastes, 106 VAL TIDONE di sapori schietti e decisi che parte dai celebri salumi ed arriva alle dolci ciambelle. La valle offre escursioni tra i sentieri delimitati dai vigneti, percorsi che permettono pure di ammirare altri due elementi caratteristici di questa parte della provincia: gli antichi mulini e le suggestive grotte scoperte nei pressi della Rocca d’Olgisio. Castelsangiovanni e Borgonovo propongono interessanti cartelloni di prosa e musica, mentre da qualche anno la Val Tidone si trasforma in una “valle di musica”, con concorsi nazionali ed internazionali e con il Val Tidone Festival (sezione classica ed etnica), una rassegna concertistica itinerante tra i castelli, le ville, le piazze e gli angoli più suggestivi. L’agenda della valle propone numerose sagre paesane e manifestazioni, tra cui quella della “gallina grigia”. In Val Tidone è possibile delineare un suggestivo itinerario devozionale che parte da Sarmato - ove, secondo la tradizione, nel 1323 si sarebbe fermato San Rocco di Montpellier colpito dalla peste nel suo pellegrinaggio verso Roma ed arriva allo splendido santuario di Santa Maria del Monte di Nibbiano, già esistente nel XII secolo, con all’interno un’icona in legno raffigurante l’Adorazione dei Magi. In questa valle, percorsa dalla via Romea, le testimonianze di fede sono innumerevoli e trovano segno anche in preziose opere d’arte, come i polittici quattrocenteschi delle Collegiate di Borgonovo e Castel San Giovanni. A Sarmato è possibile ammirare un castello disposto ad U, con corpi di fabbrica in mat- starting from the famous salami to the sweet ring-shaped cakes. The valley offers tours along different paths bordered with vineyards; these routes allow to admire two other features of this territory: the old mills and the interesting caves found near Rocca d’Olgisio. Castel San Giovanni and Borgonovo offer interesting drama and music programmes, while every year the Val Tidone becomes a “music valley” with national and international contests and with the Val Tidone Festival (classical and ethnical section), a traveling concert show among castles, villas, squares and the most evocative corners. The valley also offers many village fairs and shows, such as the festival of the “grey hen”. It is possible to define an interesting devotional route of the Val Tidone, from Sarmato – where, according to tradition, San Rocco from Montpellier stopped, struck with the plague on his way to Rome in 1323 – to the wonderful sanctuary of Santa Maria del Monte at Nibbiano that already existed in the 12th century and preserves a wooden altarpiece representing the Worship of the three Kings. The Pilgrim Route to Rome (Via Romea) runs through this valley, which is rich in evidences of faith that can also be found in many works of art, such as the fifteenth-century polyptyches of the Collegiate Churches in Borgonovo and Castel San Giovanni. Sarmato shows its U-shaped castle with brick buildings dominated by a square keep and Parish Church of Our Lady of the Assump- 107 LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA toni dominati da un mastio quadrato e la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, che conserva al suo interno un quadro settecentesco raffigurante Sant’An- CASTELLO DI SARMATO tonio. Porta della Val Tidone, Castel San Giovanni, edificata lungo la via Postumia, vanta una storia millenaria e monumenti importanti come la Collegiata romanica di San Giovanni Battista (XII secolo) con una ricca decorazione di epoca barocca che conserva, al suo interno, uno splendido CASTELSANGIOVANNI fonte battesimale in marmo della metà del XVI secolo, un’icona lignea, della metà del ‘400, intagliata dallo scultore piacentino Antonio Burlengo e dipinta da Bartolomeo da Groppallo, un crocifisso tardo-quattrocentesco, opera dei fratelli Del Maino, un gruppo di sei statue lignee componenti la Crocifissione (XVI secolo), la pala dell’altare maggiore con la Predica di San Giovanni Battista. La chiesa conserva anche una prezioso reliquiario della metà del Trecento, con lo stemma dei Fontana. Da non perdere la visita all’antica chiesa di San Rocco, con tracce di decorazione pre-rinascimentale e alla chiesetta di Santa Maria in Torricella, costruita nella seconda metà del Cinquecento come oratorio dei Cappuccini laici dediti all’assistenza dei condannati a morte. La visita prosegue con una tappa al teatro comunale Giuseppe Verdi, inaugurato nel 1823, alla settecentesca Villa Braghieri Albesani (secolo XVIII) che, dopo un attento e lungo restauro, si appresta a divenire un importante centro culturale. Un lungo viale alberato porta alla villa Caramello dei marchesi Paveri-Fontana e poco distante vi è un oratorio ottocentesco della Madonna del Mistadello. A Borgonovo una tappa obbligata è rappresentata dalla Collegiata di Santa Maria dell’As- tion that contains an eighteenth-century portrait of Sant’Antonio. Gateway to the Val Tidone, Castel San Giovanni lies on the Via Postumia and boasts a thousand years old history and important monuments such as the Romanesque Collegiate Church of San Giovanni Battista (12th century), with a rich baroque decoration, that preserves a wonderful marble baptismal font dating from the mid 16th century, a wooden altarpiece carved by Antonio Burlengo from Piacenza and painted by Bartolomeo from Groppallo dating from the mid 15th century, a late 15th century crucifix, by the Del Maino brothers, a group of six wooden statues composing the Crucifixion (XVI century), the altar piece with St. Giovanni Battista preaching. The church also preserves a 14th century shrine, with the coat of arms of the Fontana family. Not to be missed, the old Church of San Rocco with traces of pre-Renaissance decorations; the little church of Santa Maria in Torricella, built in the second half of the 16th century as an oratory for lay Capuchins; the town theatre Giuseppe Verdi, inaugurated in 1823; and the eighteenth-century Braghieri Albesani Villa that, after a long and careful restoration, is about to become an important cultural centre. A long boulevard leads to Villa Caramello, owned by the noble family PaveriFontana, and not far away, to a XIX century oratory, consecrated to Madonna del Mistadello. The masterpiece of Borgonovo is the Lombard-Gothic Collegiate Church of Our Lady of the Assumption, from the XV century, that preserves a valuable polyptych realized in 1474 by artists De Lupis from Lodi who are also believed to be the sculptors of a bas-relief representing the Annunciation and a Ciborium with 108 VAL TIDONE sunta, in stile gotico-lombardo del Quattrocento. L’interno, a tre navate, conserva resti di affreschi devozionali del XV secolo. Da ammirare un pregevole polittico realizzato nel 1474 dagli artisti lodigiani De Lupis, ai quali sono anche attribuiti un bassorilievo raffigurante l’Annunciazione e un Ciborio scolpito con varie figure. BORGONOVO Il castello, a pianta rettangolare, many figures. In the interior, è circondato da un terrapieno ed ha una divided in three aisles, there corte interna con uno scalone di gusto are remains of XV century napoletano. Il vicino maniero di Casteldevotional frescoes. The recnuovo, teatro, nel 1215, di una furiosa tangular castle, with an inbattaglia tra armate piacentine e truppe side courtyard and a Neapolpavesi, a testimonianza del ruolo strateitan-style staircase, is surgico della zona, è di origine trecentesca, CASTELLO DI CASTELNUOVO rounded by an embankment. con torri cilindriche e merlature ghibelline. Da visitare anche la chiesa di Sant’Ilario di Breno, The nearby XIV-century castle of Castelnuovo, with its Ghibelline towers, was the scene of a violent battle con la sua abside romanica del XX secolo. Sospesi tra between the army of Piacenza and the troops of presente e passato, in cui cultura, arte e tradizioni si Pavia in 1215, as a confirmation of its strategic posifondono in un’arcana novità, troviamo molti piccoli tion. Noteworthy are also St. Ilario di Breno’s church, paesi che meritano una visita: Bruso, che accoglie i with its XX-century Romanic apse. Lots of villages are passanti con il palazzo Ricci-Oddi circondato da un bel parco e con la chiesa dei Santi Giacomo e Filippo, suspended between past and present, their culture, che conserva una piccola abside romanica, Bilegno, arts, tradition mix in an unusual way. Remarkable, in this sense, is Bruso, where the visitors are welcomed con la sua chiesa seicentesca. Un’ampia vista della by the Ricci Oddi mansion, surrounded by a nice park, valle si gode da Corano, ove vi è anche un castello edificato alla metà del Quattrocento dai Radini Tede- and by St. Giacomo and Filippo’s church, with a small schi e una chiesa intitolata a Sant’Antonino, all’in- Romanic apse. Bilegno is interesting as well, with an terno della quale sono conservati un tempietto sei- XVII-century church. A breathtaking view of the valley can be enjoyed in Corano. Here there are also a XV— centesco in legno e, dello stesso periodo, un dipinto century castle, built by the Radini Tedeschi family di Antonio Domenico Triva. Poi il visitatore inizia a farsi ammaliare da un paesaggio di dolci colline sa- and a church consecrated to St. Antonino, with an XVII-century wooden temple and a painting by Anpientemente lavorate, segnate qua e là da resti storici testimoni di antichi insediamenti e vicende del pas- tonio Domenico Triva. The visitor is certainly fascinated by the landscape, with its hills covered in vinesato. Il Comune di Ziano rappresenta il cuore dell’area consacrata alla coltura della vite, assieme a Pianello, yards but also bearing signs of the past. The township 109 LE VALLI PIACENTINE THE VALLEYS OF PIACENZA dove ci si può fermare nella bella piazza of Ziano is the heart of ad ammirare la Rocca fatta realizzare the wine growing area dai Dal Verme, con una puntata a Roctogether with Pianello capulzana, ove si sono i resti di un’anwhere you can stop in tica pieve. Da visitare anche il museo ar- ROCCA D’OLGISIO the beautiful square and cheologico di Piaadmire the Fortress built nello, con la colby Del Verme family; at lezione dei numeRoccapulzana, the ruins rosi reperti archeof an old Parish Church ologici rinvenuti are worth seeing. nelle campagne The archaeological mucircostanti, alleseum of Pianello, hosted stita in alcuni loin the Rocca Municipale, cali della Rocca boasts a collection of Municipale. Nelle many findings coming tre sale si posfrom the surrounding sono vedere minerural areas. On disrali e fossili, asce play, in the three rooms, di pietra, punte di there are minerals and freccia, frammenti di lame in selce ed altri manu- fossils, stone axes, arrows’ tips, fragments of stone fatti ascrivibili all’età dei metalli; la più documen- blades and other handmade objects from the Metal tata è comunque la presenza romana, con il cospicuo Age; most pieces, though, are from the Roman pemateriale rinvenuto nella zona. Di particolare inte- riod, as a high number of those objects were found resse sono gli oggetti domestici, dal vasellame in ce- around the area. Particularly interesting are houseramica (di produzione locale, ma anche di ceramiche hold objects, from pottery (locally produced, but also fini quali la vernice nera e la terra sigillata) alle fusa- fine ceramics like black paints and sealed terracotta) iole, ai pesi per la tessitura alle anfore da trasporto. to whorls, weights for weaving and amphorae. FurL’esposizione è completata con monete, corredi fune- thermore, there are also coins, funerary sets, and an rari e vari reperti lapidei, tra cui un sarcofago tardo- ancient Verona-red sarcophagus. The valley is domantico in rosso veronese. La valle è sovrastata dalla inated by the Rocca d’Olgisio that can be reached Rocca d’Olgisio, raggiungibile dalla porta nord attra- from the Northern Gate through a narrow lane in the verso una strada stretta immersa nei boschi. Il ma- woods. The castle consists of different buildings and niero, realizzato con vari corpi di fabbricato nei primi was built in the first decades of the year 1000; propdecenni del Mille, a lungo proprietà dei monaci di San erty of the monks of San Savino for a long time, its Savino, presenta, con i suoi tre cerchi di mura, una three circles of walls reprecomplessità architettonica davvero particolare, con sent an unusual architecun apparato decorativo a cui concorrono molteplici ar- tural complexity with a decocate, capitelli e rilievi. In mezzo al cortile si trova un rative background consisting pozzo, della profondità di circa cinque metri, a metà of many arches, capitals and MONTALBO DI ZIANO 110 VAL TIDONE del quale, secondo la tradizione, parte una galleria che conduce al di fuori delle mura. Il visitatore non deve dimenticare di raggiungere Nibbiano, che, con la sua suggestiva piazzetta e con case in pietra, conserva ancora CAMINATA l’aspetto di borgo medioevale. Da non perdere la visita nella chiesa di San Pietro ove è possibile ammirare un dipinto del Seicento. E poi ancora ecco Sala Mandelli, dominata da un fortilizio eretto tra i secoli XI e XII, Strà, dove nel 1961 è stato costruito un Santuario della Beata Vergine Madre delle Genti, Trevozzo, ove è possibile visitare una chiesa barocca del primo Settecento, decorata con stucchi e con una pala d’altare del pittore Bartolomeo Rusca. A Pecorara s’impone la visita alla chiesa di San Giorgio al cui interno è conservata una Madonna lignea settecentesca attribuita all’artista fiammingo Jan Geernaert, mentre a Caminata, uno dei comuni più piccoli della regione, vi è un antico borgo fortificato, con camminamenti sotterranei, testimonianza di un passato militare di notevole importanza, in quanto a lungo dogana tra lo Stato sabaudo e il ducato di Parma e Piacenza. Posto in vicinanza del laghetto artificiale di Trebecco, ha una bella chiesa neoclassica, che conserva all’interno una statua lignea raffigurante la Madonna del Carmine e attribuita a Jan Geernart. I rilievi del Lazzarello, di Montesumino e del Monte Aldone si prestano ad escursioni, che hanno come tappa consigliata il “giardino alpino” ubicato in un esteso lariceto della Pietra dei Corvi, in territorio pavese, al confine con la provincia di Pavia. reliefs. A well about five metres deep lies in the middle of the courtyard; according to tradition, a tunnel starts from this well and ends out of the walls. Not to be missed, Nibbiano, with its evocative small square and the stone houses, still preserving its medieval look. Noteworthy is the church of St. Pietro, with a XVII-century painting; Sala Mandelli, dominated by a small fortress built between the 11th and the 12th centuries; Strà with the Sanctuary of the Blessed Virgin Mother of Folks built in 1961; Trevozzo with its Baroque church dating from the early 18th century decorated with stuccoes and with an altar-piece by the painter Bartolomeo Rusca; Pecorara with its church of San Giorgio that preserves an eighteenthcentury wooden Madonna attributed to the Flemish artist Jan Geernaert; the defensive works of Caminata, one of the smallest municipal districts in the region, with underground galleries witnessing an important military past. In fact it was, for a long time, a custom barrier between the Savoia state and the Parma and Piacenza duchy. Lying near the artificial lake of Trebecco, it also has a beautiful neo-Classical church, preserving a wooden statue of Madonna del Carmine, presumably by Jan Geernaert. The hills of Lazzarello, Montesumino and Mount Aldone are good destination for the excursionists who stop at the “Alpine garden” that is located in a wide larch grove of the Pietra dei Corvi, in the territory of Pavia on the boundary with the province of Piacenza. PECORARA 111 IL QUARTIERE FIERISTICO DI PIACENZA PIACENZA’S FAIRGROUND Il quartiere fieristico di Piacenza, inaugurato nel 2000, si presenta al mercato nazionale e internazionale con una gamma di servizi decisamente innovativi, a cominciare dalla collocazione logistica, a 500 metri dall’uscita delle due principali arterie autostradali italiane (A1 MI-BO - A21 TO-BS), che consente a Piacenza di mantenere il ruolo storico di crocevia strategico dei transiti economici e commerciali tra i due assi nord-sud ed est-ovest del territorio italiano. La fotografia del potenziale bacino d’utenza di Piacenza Expo vede, in un raggio di 100 km, otto milioni di persone con reddito pro-capite e propensione al consumo tra i più alti d’Italia, a cui si aggiungono le circa 92.000 aziende piccole e medie insediate nello stesso territorio che rappresentano un riferimento strategico certo, poiché costituiscono il core business di Piacenza Expo. Piacenza Expo è un centro realizzato con criteri ispirati alla più moderna architettura, con particolare attenzione al comfort, alla luminosità degli interni e all’agibilità di strutture e servizi; può mettere a disposizione 22.000 mq di area espositiva, tra i padiglioni coperti e l’area esterna circostante. Il padiglione centrale, dotato delle più moderne tecnologie, ha una superficie di 10.000 mq e van- The fairground of Piacenza, inaugurated in 2000, presents itself into the national and international market with a series of highly innovative services, starting from the logistics positioning, just 500 metres away from two of the main Italian highways (A1 Mi-Bo – A21 To-Bs). This allows Piacenza to still be considered a strategic crossroads for the economic and commercial routes between the two axis North-South and East-West of the Italian territory. The potential catchment area of Piacenza Expo includes, in a 100km range, eight million people, having a per-capita income and a propensity to consume that are among the highest in Italy; furthermore, there are about 92,000 small and medium firms that represent a sure strategic key point, as they are the core business of Piacenza Expo. Piacenza Expo is a centre realized according to the most modern architecture criteria, with particular attention to comfort and luminosity of the interior and to the fitness of structures and services; the exposition area (indoor pavilions and outdoor area) is of 22000 square metres. The central pavilion, endowed with advanced technologies, has a surface of 10000 square metres and its major pride is the monoplanarity, which al- PIACENZA EXPO SPA S.S. 10 - Fraz. Le Mose - Piacenza - tel. +39-0523-602711 ta nella monoplanarità, che consente ampia flessibilità e modularità di utilizzo, il suo principale punto di forza. Al padiglione principale si affianca dal 2006 un nuovo padiglione di 3.000 mq. In pratica Piacenza Expo può ospitare convention, meeting e dimostrazioni offrendo l’organizzazione chiavi in mano in un’unica location. L’area scoperta esterna che si può adibire all’organizzazione di eventi fieristici e non solo è di 8.000 mq. Un auditorium da 334 posti, una sala convegni da 100 posti, la possibilità di ricavare diverse aule per incontri e meeting consentono a Piacenza Expo di offrire soluzioni adeguate ad ogni esigenza convegnistica e congressuale. Oggi il sistema dei congressi e degli eventi aggregativi influenza in maniera significativa l’economia, la politica e la gestione del territorio ospitante, diventando anche un qualificato segmento del turismo e Piacenza rappresenta una nuova e originale proposta in questo settore. lows flexibility and modularity in the utilisation. Adjoining the main pavilion since 2006 is a new 3,000 square meter hall. In fact Piacenza Expo can host conventions, meetings and demonstrations, providing an all-inclusive organization in just one location. The outdoor area that can be used not just as a fairground has a surface of 8,000 square metres. A 334-seat auditorium, a 100-seat convention room and the possibility of obtaining several rooms for meetings give Piacenza Expo the possibility of offering solutions that fit every request for conventions and congresses. Today the congress and event system influences in a significant way the economy, politics and management of the hosting territory, becoming a qualified segment of tourism and Piacenza is becoming a new and original proposal in this sector. Il termine “turismo” nel corso degli anni ha The meaning of “tourism” has deeply mutato profondamente il suo significato. Da changed in the last years. Formerly synosinonimo di grandi partenze per destinazioni nym of leaving for remote destinations, it lontane si è via via trasformato nel desiderio has gradually changed into the pleasure di conoscere e amare anche luoghi della tradi- of discovering and enjoying less famous zione turistica meno altisonante, ma non per tourist resorts rich in sights, emotions questo avari di bellezze, emozioni e sorprese. and surprises. Piacenza Turismi si propone di valorizzare la vocazione turistica ancora inespressa di una terra estremamente ricca di arte e cultura e dalla straordinaria tradizione enogastronomica. Un turismo fortemente legato al territorio, che lo scopra e lo faccia scoprire nella sua storia e nei suoi monumenti, nelle sue atmosfere e sapori. Nella sua intatta poesia. Piacenza Turismi means to promote the still unexploited natural bent to tourism of a land extremely rich in art and culture and with an extraordinary food-and-wine tradition. A tourism strictly related to the territory, so as to discover it through its history and monuments, its atmospheres and tastes. Through its pure poetry. PIACENZA TURISMI Società d’Area per la promozione turistica e commerciale della provincia di Piacenza Company for touristic and trading promotion of the Piacenza area Via San Siro, 27 - Piacenza - Tel. 0523 / 305254 - Fax 0523 / 309298 www.piacenzaturismi.net - e-mail: [email protected] INDIRIZZI UTILI USEFUL ADDRESSES ISTRUZIONE - EDUCATION ISTITUTI D’ISTRUZIONE SECONDARIA DI II GRADO HIGH SCHOOLS – 2nd LEVEL SENIOR SECONDARY SCHOOLS State Gymnasium “M. Gioia” - Traditional secondary school for classic studies - Autonomy for classic studies - Autonomy for linguistic studies - Autonomy for scientific studies V.le Risorgimento, 1 - Piacenza Tel. 0523/306209 - Fax 0523/332233 www.liceogioia.it - [email protected] Secondary School for Sciences “L. Respighi” - Traditional secondary school for sciences - Computer science - International - Biochemical P.le Genova, 1 - Piacenza Tel. 0523/325835 - Fax 0523/334562 www.liceorespighi.it - [email protected] Teachers’ Training College “G.M. Colombini” - Secondary school for social science - Secondary school for educational psychology - Secondary school for sciences and technology V.le Beverora, 51 - Piacenza Tel. 0523/328281 - Fax 0523/315871 [email protected] Secondary School for Sciences “A. Volta” di Castel San Giovanni - Traditional secondary school for sciences - Computer science - Secondary school for linguistic studies Brocca Via N. Sauro, 23 - Castel San Giovanni Tel. 0523/843616 - Fax 0523/843647 www.poloscolasticosuperiorevaltidone.it [email protected] Secondary School for Sciences “E. Fermi” - traditional - physics/biology Via Boiardi - Fiorenzuola d’Arda Tel. 0523/942018 - Fax 0523/981404 www.istitutomattei.eu [email protected] Art School “B. Cassinari” - traditional - experimental Via Scalabrini, 71 - Piacenza Tel. 0523/332640 - Fax 0523/331785 www.artisticopiacenza.it [email protected] TECHNICAL AND VOCATIONAL COMMERCIAL SCHOOLS I.I.S. “G.D. Romagnosi” - accountants - programmers accountants - company accountants and foreign correspondents Via Cavour, 45 - Piacenza Tel. 0523/338431 - Fax 0523/385161 www.romagnosi.it - [email protected] Business and Technical evening School “G.D. Romagnosi” SIRIO scheme via Cavour, 45 - Piacenza Tel. 0523/338431 - Fax 0523/385161 www.romagnosi.it - [email protected] I.P.C.T. Vocational School for Business and Tourism “A. Casali” title: - tour operator - company management operator certificate: - tourist services expert - company managment expert Via C. Piatti, 3 - Piacenza Tel. 0523/754538 - Fax 0523/452012 www.romagnosi.it - [email protected] Business and Technical School “A. Volta”- Borgonovo via G. Galilei, 1 - Borgonovo Tel. e Fax 0523/863635 www.poloscolasticosuperiorevaltidone.it [email protected] IPCT Vocational School for Business and Tourism “A. Casali” Castel San Giovanni title: - lounge bar operator - advertising graphic designer certificate: - business - tourism Via Garibaldi, 7/b - Castel San Giovanni Tel. e Fax 0523/842934 www.poloscolasticosuperiorevaltidone.it [email protected] ITC Business and Technical School “E. Mattei” Via Boiardi - Fiorenzuola d’Arda Tel. 0523/942018 - Fax 0523/981404 www.istitutomattei.eu - [email protected] 115 INDIRIZZI UTILI USEFUL ADDRESSES TECHNICAL AND VOCATIONAL SCHOOLS FOR AGRICULTURE School “G. Raineri - G. Marcora” - ITAS State Technical School for Agriculture - IPAS Vocational School for Agriculture: agriculture - IPAS Vocational School for Agriculture: hotel-management Strada Agazzana, 35 - Piacenza tel. 0523/458929 - Fax 0523/458938 www.campusagroalimentarepiacenza.it [email protected] IPAS Vocational School for Agriculture Castel San Giovanni Via N. Sauro, 1 - Castel San Giovanni Tel e Fax 0523/884310 IPAS Vocational School for Agriculture Cortemaggiore Via Vittorio Veneto, 35 - Cortemaggiore Tel. e Fax 0523/832107 TECHNICAL AND VOCATIONAL SCHOOLS FOR INDUSTRIAL STUDIES ITIS State Technical and Industrial School “G. Marconi” - Electronics and telecoms - Electrotechnics and automation - Mechanics - Computer science - Industrial chemistry Via IV Novembre, 122 - Piacenza Tel. 0523/714811 - Fax 0523/754536 www.isii.it - [email protected] I.P.S.I.A. Vocational School for Industry and Handicraft ”L. Da Vinci” title: - mechanic operator - electric and electronic operator title: - electric operator - mechanic operator - thermal operator certificate: - technician of electric industries (new regulations) - technician of electronic ISTRUZIONE - EDUCATION industries (new regulations) - technician of mechanical industries (new regulations) via IV Novembre, 122 - Piacenza Tel. 0523/714811 - Fax 0523/754536 www.isii.it - [email protected] ITIS State Technical and Industrial School “A. Volta” Borgonovo via Galileo Galilei,1 - Borgonovo Tel. e Fax 0523/863635 www.poloscolasticosuperiorevaltidone.it [email protected] I.P.S.I.A. Vocational School for Industry and Handicraft ”L. Da Vinci” Fiorenzuola - mechanics - electrotechnics Via Boiardi - Fiorenzuola d’Arda Tel. 0523/942018 - Fax 0523/981404 www.istitutomattei.eu [email protected] I.T.I.S. State Technical and Industrial School “E.Mattei” Fiorenzuola d’Arda - mechanic via Boiardi - Fiorenzuola d’Arda Tel. 0523/942018 - Fax 0523/981404 www.istitutomattei.eu [email protected] TECHNICAL SCHOOLS FOR BUILDING SURVEYORS Technical School for Building Surveyors “A. Tramello” School Centre via Mattei, 22 - Piacenza Tel. 0523/314032 - Fax 0523/306237 www.tramello.net - [email protected] Technical School for Building Surveyors “A. Tramello” Bobbio via Mazzini, 6 - Bobbio Tel. e Fax 932442 www.tramello.net - [email protected] MUSIC SCHOOLS Conservatoire “G. Nicolini” via Santa Franca, 35 - Piacenza Tel. 0523/384345 - Fax 0523/388836 www.conservatorio.piacenza.it 116 INDIRIZZI UTILI USEFUL ADDRESSES STATE-RECOGNIZED PRIVATE SCHOOLS School “G. Marconi” - secondary school for sciences - business and technical school for accountants Via Cortesi, 20 - Piacenza Tel. e Fax 0523/755080 - 755085 [email protected] [email protected] School “S. Vincenzo” - secondary school for classic studies - secondary school for sciences - secondary school for linguistic studies Via Scalabrini, 67 - Piacenza Tel. e Fax 0523/321972 www.liceoparitariosanvincenzo.scuolaer.it [email protected] School “S. Benedetto” Secondary school for sciences: - technological communication - sports communication Corso V.Emanuele, 158 - Piacenza Tel. 0523/325686 - Fax 0523/334348 [email protected] [email protected] UNIVERSITA’ - UNIVERSITIES CATHOLIC UNIVERSITY “SACRO CUORE” Seat of Piacenza Via Emilia Parmense, 84 - Piacenza tel. 0523/599141 - fax 0523/599390 www.unicatt.it [email protected] THREE-YEAR DEGREES: • FACULTY OF AGRICULTURE Sciences and land technologies Sciences and food technologies Land and environmental sciences Viticulture and oenology ISTRUZIONE - EDUCATION • FACULTY OF ECONOMICS Business economics Economics and trade • FACULTY OF LAW Law sciences • FACULTY OF TRAINING SCIENCES Educational sciences Sciences of formative processes SPECIALIZED DEGREES: • FACULTY OF AGRICULTURE Defence of cultivations for an ecocompatible production Food safety and quality Animal productions • FACULTY OF LAW Law • FACULTY OF TRAINING SCIENCES Educational planning and socioeducational interventions POLYTECHNIC OF MILAN Seat of Piacenza Via Scalabrini, 76 - Piacenza Tel. 0523/356800 - Fax 0523/356837 www.piacenza.polimi.it DEGREES: Environmental Architecture Mechanical Engineering Transport Engineering SPECIALIZED DEGREES: Mechanical Engineering: Machinery and Production Systems Mechanical Engineering: Transports 117 INDIRIZZI UTILI USEFUL ADDRESSES OSPEDALE Guglielmo da Saliceto Booking of examinations and visit C.U.P. tel. 800.651.941 Toll-free number Emilia-Romagna 800.033.033 Public Relations Office tel. 0523 303123 lun-ven: 8.30-13.30 sabato: 8.30-13.00 mart-giov: 14.30-17.30 Information Desk Ospedale “Vecchio” Via Taverna, 49 tel. 0523 302303 aperta tutti i giorni dalle ore 6.00 alle ore 22.00 PRESIDI SANITARI - PUBLIC HEALTH SERVICES Information Desk “Polichirurgico” Via Cantone del Cristo, 40 tel. 0523 303017 24 ore su 24 OSPEDALE Castel San Giovanni V.le 2 Giugno tel. 0523 880452 OSPEDALE Borgonovo V.T. Via Seminò, 20 Tel. 0523 846219 OSPEDALE Fiorenzuola d’Arda Via Roma, 6 tel. 0523 9890 118 OSPEDALE Cortemaggiore via Libertà, 1 Tel. 0523 832811 OSPEDALE Villanova via Alighieri, 23 Tel. 0523 833811 OSPEDALE Bobbio Via Garibaldi, 3 Tel. 0523 962111 INDIRIZZI UTILI USEFUL ADDRESSES UFFICI DI INFORMAZIONE TURISTICA - TOURIST INFO OFFICE IAT Piacenza p.zza Cavalli, 7 - 29121 Piacenza tel. 0523/329324 - fax 0523/306727 E-mail [email protected] IAT Bobbio p.zza S.Francesco, 1 - 29022 Bobbio (PC) tel. 0523/962815 - fax 0523/936666 E-mail [email protected] IAT Borgonovo V.T. p.zza Garibaldi, 18 29011 Borgonovo V.T. (PC) tel. e fax 0523/861210 E-mail [email protected] IAT Castell’Arquato Loggetta dei Notari, piazza del Municipio 29014 Castell’Arquato (PC) tel e fax. 0523/803215 E-mail [email protected] UIT Rivergaro Via Trebbia, 25 29029 Rivergaro (PC) tel. e fax 0523/956234 E-mail [email protected] IAT Grazzano Visconti viale del Castello, 2 loc. Grazzano Visconti 29020 Vigolzone (PC) tel. e fax 0523/870997 E-mail [email protected] 119 INDIRIZZI UTILI USEFUL ADDRESSES TRASPORTI - LINKS AND TRANSPORT Ferrovie dello Stato S.p.A. Informazioni viaggiatori (orario 7-21 con operatore e risponditore automatico) (orario 00-24 con risponditore automatico) tutti i giorni - Telefono: 8488/88088 Centralino Stazione Ferroviaria di Piacenza Telefono 0523/321263 – 399111 www.trenitalia.it State Railways S.A. Information for travellers (daily programme 7 -21 with automatic operators and reply) (daily programme 00 – 24 with automatic reply) Each day - phone: 8488/88088 Railway Station Central of Piacenza Telephone: 0523/321263 – 399111 www. trenitalia.it Aeroporto Malpensa (Milano) Tel. 02/74852200 Aeroporto Linate (Milano) Tel. 02/74852200 Aeroporto “G. Marconi” di Bologna Tel. 051/6479615 Aeroporto “G.Verdi” di Parma Tel. 0521/951501 Aeroporto di Torino Tel. 011/5676361/2 Aeroporto “Orio Al Serio” di Bergamo Tel. 035/326111 - 035/326323 Aeroporto “C. Colombo” di Genova Tel. 010/60151 Airport Malpensa (Milano) Tel. 02/74852200 Airport Linate (Milano) Tel. 02/74852200 Autostrada A21 Torino Alessandria Piacenza Casello Piacenza Ovest Tel. 0523/484374 Autostrade Centro Padane A21 (Piacenza Cremona Brescia) Tel. 800996099 Autostrada A1 Piacenza sud Casello Piacenza Sud Tel. 0523/505464 Airport “G.Marconi” (Bologna) Tel. 051/6479615 Airport “G.Verdi” (Parma) Tel. 0521/951501 Airport Caselle (Turin) Tel. 011/5676361/2 Airport “ Orio al Serio” (Bergamo) Tel. 035/326111 - 035/326323 Airport “ C.Colombo” (Genoa) Tel. 010/60151 Motorway A21 Torino Alessandria Piacenza Tollgate: West Piacenza Tel. 0523/484374 Motorways Centro Padane A21 (Piacenza Cremona Brescia) Tel. 800996099 Motorway A1 Tollgate: South Piacenza Tel. 0523/505464 120 DA LEGGERE... TO READ... Per chi desiderasse ampliare le informazioni ricevute si segnalano alcuni volumi aventi ad oggetto Piacenza, il territorio, l’arte, la cultura, la cucina e le tradizioni “Impariamo” … il territorio Itinerari turistici e didattici della provincia di Piacenza Provincia di Piacenza Piacenza: Casa editrice Vicolo del Pavone, 1998 Orizzonti Viaggio all’Appennino piacentino Stefano Fugazza, Paolo Guglielmetti Piacenza: Tipleco, 2000 Altre cose piacentine d’arte e di storia Arisi Ferdinando Piacenza: Tip.Le.Co, 1997 Piacenza nella storia dalle origini al XX secolo A cura di Stefano Pronti Piacenza: Tip.Le.Co, 1990 Storia di Piacenza Piacenza: Cassa di risparmio di Piacenza; Tip.Le.Co, 19802003 (n. 8 vol.) Piacenza il territorio e la cucina contemporanea Ettore e Stefano Ferri, Georges Cogni, Stefano Quagliaroli Piacenza: Tep, 2002 Guida di Piacenza (italiano/english) Itinerari, musei, fiere, alberghi, ristoranti, locali notturni Piacenza: Edizioni Tip.Le.Co, 2002 400 ricette della cucina piacentina a cura di Carmen Artocchini Piacenza Stp. 1977 Girovagando … Piacenza e le sue valli tra storia, profumi, sapori e natura Piacenza: Percorsi & Itinerari, 2004-2005 (n. 2 vol) Guida ai ristoranti certificati Cucina tradizionale piacentina Luigi Franchi Piacenza: Tip. Le.Co, 2008 Passeggiate archeologiche piacentine da Piacenza a Veleia Piacenza: Provincia di Piacenza; Diabasis,2004 La Ristorazione piacentina Pietro Fumi e Sisto Salotti Piacenza: LIR, 2006 Guida di Piacenza Pisaroni Micaela Piacenza: Tip.Le.Co., 2004 Atlante alimentare Piacentino Valentina Bernardelli, Luigi Franchi Piacenza: Tip.Le.Co, 2007 Castelli del Ducato di Parma e Piacenza Sei itinerari tra storia, fantasmi ed enogastronomia Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza Argelato (BO): Minerva edizioni, 2005 Chiaravalle della Colomba Pergamene Medievali Archivio di Stato di Parma Fondo Diplomatico Piacenza: Tip.Le.Co, 2009 Sentieri piacentini I e II Le valli piacentine e quelle confinanti, guida dettagliata ai percorsi più belli Giorgio Carlevero Piacenza: Editoriale Libertà, 2005 Piacenza e la sua provincia, guida turistica Leonardo Cafferini Piacenza: Odranoel Design di Cafferini Leonardo, 2005 Viaggio in Piacenza Fugazza Stefano, Signaroldi Daniele Piacenza: Tip.Le.Co, 2004 La piazza “grande” di Piacenza o dè Cavalli Giorgio Eremo Piacenza: Editoriale Libertà, 2005 Il centro storico di Piacenza Palazzi, case, monumenti civili e religiosi Giorgio Fiori Piacenza: Tep, 2005 (n. 3 vol.) Le chiese di Piacenza Ersilio Fausto Fiorentini Piacenza: Tep, 1985 L’età Farnesiana 1545-1732 Storia economica e sociale di Piacenza e del suo territorio Piacenza: Tip.Le.Co, 2007 Le Cascate in Valperino in ogni stagione Parco naturale dell’Appennino Piacentino Gian Franco Scognamiglio, Emilio Marina Piacenza: LIR, 2009 I tortelli di Petrarca L’affascinante origine del più amato primo piatto piacentino Roberto Mori Piacenza: Tip.Le.Co, 2008 Bona fide et sine fraude La collezione di strumenti metrici della Camera di commercio di Piacenza Piacenza: Camera di Commercio di Piacenza, 2008 L’elenco non intende essere esaustivo; eventuali segnalazioni potranno essere inserite nelle prossime edizioni. 121 Il presente volume è stampato grazie al contributo di Credits pag. 39-44 Archivio fotografico Valdà Consulting pag. 47-51 Archivio fotografico Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza Stampa: Eredi Gutenberg scrl Finito di stampare: dicembre 2009