Camera di Commercio di Piacenza

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Camera di Commercio di Piacenza
VIVERE, GUSTARE E
INVESTIRE A PIACENZA
LIVING, SAVOURING AND
INVESTING IN PIACENZA
ANNO 2010 - Vª Edizione
www.pc.camcom.it
PREMESSA PREAMBLE
PERCHÉ VIVERE A PIACENZA
WHY LIVING IN PIACENZA
COLLOCAZIONE
TERRITORIALE
TERRITORIAL
LOCATION
Piacenza si trova sulla destra del Po
e costituisce il punto terminale dell’antica via AEmilia a 58 km da Parma. E’ un
crocevia naturale di importanti vie
di comunicazione, sia stradali sia
ferroviarie. La vicinanza a centri
importanti e di rilievo europeo,
come Milano, Bologna, Genova,
consente spostamenti veloci e comodi. In particolare Milano è raggiungibile, con l’autostrada, in 30 minuti. I treni sono frequenti su tutte
le linee.
Piacenza - Parma
Piacenza - Airport Verdi PR
Piacenza - Milano
Piacenza - Airport Linate MI
Piacenza - Airport Malpensa MI
Piacenza - Bergamo
Piacenza - Airport Orio al Serio BG
Piacenza - Brescia
Piacenza - Airport Montichiari BS
Piacenza - Bologna
Piacenza - Airport Marconi BO
Piacenza - Genova
Piacenza - Airport C.Colombo GE
Piacenza - Torino
Piacenza - Airport Caselle TO
Piacenza - Firenze
Piacenza - Airport A.Vespucci FI
Piacenza - Verona
Piacenza - Airport Catullo VR
Piacenza - Venezia
Piacenza - Airport Marco Polo VE
Piacenza lies on the right bank of
river Po and it is one of the terminal
points of the ancient Via Aemilia,
58 km away from Parma. It
is a natural crossroads
of communication routes,
both road and railway. The
proximity to cities of European
renown, like Milan, Bologna,
Genoa, allows fast and comfortable
moves. In particular, Milan can be reached in 30
minutes by highway. Trains travel frequently on all
routes.
58 km
62 km
59 km
65 km
100 km
105 km
110 km
80 km
110 km
150 km
160 km
130 km
140 km
180 km
205 km
240 km
245 km
145 km
125 km
255 km
255 km
BERGAMO
Orio al Serio
MILANO
BRESCIA
Linate
Marco Polo
Malpensa
VENEZIA
VERONA
Montichiari
TORINO
Caselle
PIACENZA
GENOVA
Cristoforo
Colombo
V.Catullo
PARMA
G.Verdi
BOLOGNA
G.Marconi
A.Vespucci
FIRENZE
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PERCHÉ VIVERE A PIACENZA
WHY LIVING IN PIACENZA
IDENTIKIT GENERALE
GENERAL OUTLINE
Fondata nel 218 A.C. da 6.000 veterani romani con il
nome beneagurale di “Placentia”, fu un importante
avamposto militare situato prima della Gallia Cisalpina. Successivamente occupata da Goti, Bizantini,
Longobardi e Franchi, attorno al 1100 si eresse a libero Comune. Passò in seguito a diverse Signorie tra
cui i Visconti e gli Sforza (originarie di Milano), fu
per 200 anni circa Ducato farnesiano. Giunse quindi
a Maria Luigia d’Austria e ai Borbone e fece parte del
Ducato di Parma e Piacenza fino al 1859.
Founded in 218 B.C. by 6,000 Roman veterans, by the
well-omened name of “Placentia” (‘pleasant town’), it
was a very important military outpost located before
Cisalpine Gaul. Successively occupied by Goths, Byzantines, Longobards and Franks, around the year 1100
it declared itself free Commune. It was then ruled by
various lordships among whom the Viscontis and Sforzas (from Milan), and was a Farnesian dukedom for
approximately 200 years. Then it was ruled by Maria
Luigia of Austria and by the Bourbons and it became
part of the Parma and Piacenza dukedom until 1859.
Piacenza e Provincia
Piacenza and its District
• POPOLAZIONE
• POPULATION
Il territorio ha un’estensione di 2.589,445 kmq.,
comprende 48 comuni per una popolazione di
281.616 abitanti (100.286 risiedono nel capoluogo).
The territory is 2,589.445 sqkm wide and consists of
48 municipalities, with a total population of 281,616
inhabitants (100,286 live in the chief town).
• DENSITÀ ABITATIVA
• DENSITY OF POPULATION
La densità abitativa è di 120,98 abitanti per kmq.
Ultimamente la città ha perso abitanti a favore della provincia: i paesi della cintura, a pochi minuti
da Piacenza, offrono una vasta gamma di servizi e,
in più, la frescura delle vallate. Dappertutto sono
sorte piscine e aziende agrituristiche. Numerosi anche i centri ippici. Così da terra di seconde case e
ville per la villeggiatura, Rivergaro, Castell’Arquato,
Pontedellolio e tante altre località sono diventate
anche zona prescelta per abitarvi tutto l’anno.
The population density is of 120.98 inhabitants per
sqkm. Lately, many inhabitants left the city for the
countryside: the outskirts, a few minutes from Piacenza, offer a great variety of services in addition
to the cool of the valleys. Pools and farm holidays
have sprung up almost everywhere. There are also
many riding grounds. Thus, Rivergaro, Castell’Arquato,
Pontedellolio and several other small towns from land
of holiday homes and country-houses, became places
of permanent residence.
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CULTURA E
DIVERTIMENTO
CULTURE AND
ENTERTAINMENT
Spettacoli, mostre, manifestazioni. Piacenza e la
sua provincia offrono lungo tutto l’arco dell’anno
un ricco cartellone di iniziative culturali e di svago.
Da aprile a settembre è un fiorire di feste in cui
prevalgono gli aspetti folcloristici e gastronomici e in cui
ogni paese rispolvera le proprie tradizioni e i propri piatti.
I numerosi castelli arroccati
sulle colline piacentine non
sono solo una testimonianza di
storia, a volte di battaglie ed
episodi finiti spesso sui libri,
ma anche il suggestivo sfondo
a concerti, convegni, dibattiti. La maggior parte sono inoltre aperti per visite
guidate. Un pittoresco ed istruttivo tuffo
nel passato. La mole di Castell’Arquato,
che domina la Valdarda, è stata la scenografia tanto ideale quanto reale per film
in costume. Numerose sono le manifestazioni che si svolgono durante tutto
l’anno, tra cui un corteo medioevale che percorre,
tra ali di spettatori, le antiche vie del borgo. A Grazzano Visconti (www.grazzano.it) si svolge invece un
seguitissimo ed agguerrito palio con cavalli, combattimenti e giochi di destrezza e forza. Il castello
di Gropparello si trasforma d’incanto, grazie ad
un’accuratissima ricostruzione, in un magico mondo
delle fiabe con cavalieri, fate e streghe. Un affascinante paradiso per i bambini. La rocca di Rivalta,
affacciata sul Trebbia, tuttora abitata dagli Zanardi
Landi, spalanca i suoi immensi saloni a balli e visitatori. Margaret d’Inghilterra ne era innamorata, tanto
da trascorrervi ogni estate una tranquilla vacanza
con gite nei dintorni. I castelli, sparsi in ogni vallata, costituiscono altrettanti invitanti percorsi culturali: per ulteriori informazioni su di essi visitate
il sito www.castellidelducato.it. Un itinerario attrez-
Shows, exhibitions, events. Piacenza and its province
offer a programme full of both cultural initiatives and
amusements all year long. From April to September
many festivals emphasize the folklore and the gastronomy. Every village presents
its own traditions and dishes.
The various castles on the hills
of Piacenza are not just a
historical witness, sometimes
of battles and events often
mentioned in books, but also
an evocative background for
concerts, meetings, debates.
Most of them are
also open to guided
tours. A picturesque
and instructive leap
into the past. The
massive structure
of Castell’Arquato,
which dominates
Valdarda, was both
ideal and real background for period movies. Several
events are held during the year, among which a medieval parade, which goes through the old streets of
the town between wings of people. Grazzano Visconti (www.grazzano.it) offers very famous and
hard-fought horse races, battles and ability and force
games. Thanks to a very accurate reconstruction, the
castle of Gropparello magically turns into a fairy
world of knights, fairies and witches. A fascinating
paradise for children. The fortress of Rivalta, overlooking the river Trebbia, is still inhabited by Zanardi
Landis and opens its large halls to dances and visitors.
Margaret of England loved it so much, that she used
to spend every summer a peaceful holiday here visiting the surroundings. The castles, scattered all over
the valleys, represent attractive cultural itineraries:
for further information about the tourist routes, visit
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PERCHÉ VIVERE A PIACENZA
WHY LIVING IN PIACENZA
the website www.castellidel
ducato.it. An organized and
evocative itinerary is the so
called Via Francigena, the
ancient road of the pilgrims,
which crosses the district,
through churches, monasteries and oratories. There
are also many street markets selling typical products,
which are open on Sundays
all the year round. The most
famous and crowded ones are the antique markets; in
particular the market of Cortemaggiore, which has
gained a nationally recognized honourable position.
Here you can find valuable furniture and small objects
sold or swapped by estimators and collectors. Natural
attractions are rivers Trebbia and Nure. Their waters,
flowing through cool valleys, give unique refreshment
and relaxation in Summer. But there are also lots of
public pools in almost every town. For sport-loving
people there are many walking paths, horse centres,
golf courses, canoe rides down the torrents. Piacenza,
the chief town, offers an intense theatrical season
with both opera and music, ballet and drama. The
Youth Orchestra “Luigi Cherubini” was formally founded in July 2004, with permanent seat in Piacenza and
the art direction of Maestro Riccardo Muti.
In Autumn, the churches and basilicas of the town
and the country are the frame for the International
Organ Music Week. It is just an example of the many
events following one another. Also Fiorenzuola and
Castel San Giovanni offer attractive theatrical seasons with first rate plays and companies.
Last, but not least, is sport, practised at high levels
(soccer, volleyball, rugby).
zato e suggestivo è inoltre
quello della Via Francigena,
l’antica strada dei pellegrini
che attraversa la provincia
toccando chiese, monasteri e
oratori. E poi tanti mercatini
con prodotti tipici, che si inseguono tutte le domeniche,
anche d’inverno. Particolarmente noti e affollati quelli
d’antiquariato, con in testa
Cortemaggiore, che si è ritagliata una posizione d’onore in ambito nazionale.
Vi si possono trovare mobili pregiati e piccoli oggetti messi in vendita, o barattati, da appassionati
e collezionisti. Un’attrattiva naturale è rappresentata dal Trebbia e dal Nure. Con le loro acque, che
scorrono in fresche vallate, nei mesi estivi sono un
ineguagliabile punto di refrigerio e riposo. Ma sono
moltissime, praticamente in ogni paese, anche le piscine pubbliche. Per chi ama fare sport vi sono innumerevoli camminate, centri ippici, campi da golf,
escursioni in canoa nei torrenti. Piacenza, il capoluogo, mette sul piatto un’intensa stagione teatrale, sia operistica che musicale, di danza e di prosa.
Nel luglio 2004 è stata ufficialmente fondata l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”, con sede stabile a Piacenza e sotto la direzione artistica di Riccardo Muti. In autunno chiese e basiliche di città
e provincia fanno da cornice alla Settimana organistica internazionale. È solo un assaggio dei tanti appuntamenti che si susseguono. Anche Fiorenzuola e
Castel San Giovanni mettono in cartellone stagioni
teatrali di richiamo con rappresentazioni e compagnie di primo piano.
C’è poi, non ultimo, lo sport, praticato ad alti livelli
(calcio, pallavolo, rugby).
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COLLEGAMENTI E
TRASPORTI
LINKS
AND TRANSPORT
Il territorio piacentino è in un contesto di snodi
stradali, autostradali e ferroviari nevralgici del nord
Italia. Tre aeroporti (Milano Linate, Parma e Brescia)
sono a poche decine di chilometri, altri sei (Milano
Malpensa, Bergamo, Verona, Bologna, Genova e Torino) sono raggiungibili in poco più di un’ora.
The territory of Piacenza is a crucial crossroads of
roads, highways and railways for Northern Italy. Three
airports (Milan Linate, Parma and Brescia) are just
a few dozen kilometres away, and other six airports
(Milan Malpensa, Bergamo, Verona, Bologna, Genoa
and Turin) can be reached in a hour or thereabouts.
Aeroporti: Milano Linate (65 km), Parma (62 km),
Brescia (110 km), Milano Malpensa (100 km), Bergamo (110 km), Verona (125 km), Bologna (160 km),
Genova (140 km), Torino (205 km), Firenze (245
km), Venezia (255 km). Tutto questo, unito da un
sistema logistico e di trasporti all’avanguardia, fa di
Piacenza un vero e proprio crocevia per l’Europa.
Airports: Milan Linate (65 km), Parma (62 km),
Brescia (110 km), Milan Malpensa (100 km), Bergamo (110km), Verona (125 km), Bologna (160 km),
Genoa (140 km), Turin (205 km), Florence (245 km),
Venice (255 km). All this, added to a state-of-the-art
logistics and transportation system, makes Piacenza
a real crossroads to Europe.
Distanze: 59 Km da Milano, 58 km da Parma,
546 Km da Roma, 240 Km da Firenze.
Distances: 59 km from Milan, 58 km from Parma, 546
km from Rome, 240 km from Florence.
Autostrade: A1 uscita Piacenza Nord,
Piacenza Sud; A21 uscita Piacenza Ovest,
Piacenza Est
Motorways: A1 tollgate of North Piacenza, South Piacenza; A21 tollgate of West Piacenza, East Piacenza.
Collegamenti ferroviari: principali stazioni FS:
Piacenza, Fiorenzuola, Castel San Giovanni.
www.trenitalia.it, www.ferroviedellostato.it,
www.trenitaliaplus.com
Railway links: main FS stations:
Piacenza, Fiorenzuola, Castel San Giovanni.
www.trenitalia.it, www.ferroviedellostato.it,
www.trenitaliaplus.com
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FARE IMPRESA A PIACENZA
ENTREPRENEURSHIP IN PIACENZA
L’ECONOMIA PROVINCIALE
THE DISTRICT ECONOMY
Il capoluogo e la prima cintura
di comuni accolgono la parte più
consistente della struttura economica locale, un tessuto composto da circa 32.000 imprese
quasi interamente di piccole o
medie dimensioni.
Agro-alimentare di qualità,
meccanica avanzata e industria dei materiali da costruzione sono “fiori all’occhiello” di
Piacenza. Le imprese agricole
hanno una superficie media più
ampia della media regionale e
ciò nonostante vi siano molte
realtà di piccolissima estensione
collocate sulle pendici collinari
e montuose. Questo per dire che
l’agricoltura di pianura è un’agricoltura di primissimo livello, che
si avvale di supporti tecnologici
avanzati ed anche di una rete di
conoscenze estremamente qualificata. Il settore si è avvantaggiato dell’apporto scientifico e
metodologico della facoltà di
Agraria operativa dal 1951 sul
territorio piacentino.
Anche in altri ambiti produttivi
Piacenza ha raggiunto e raggiunge elevati livelli di qualità:
in diversi rami della meccanica
si sono sviluppate competenze specialistiche ed il personale possiede una qualificazione
spinta. La formazione può essere ulteriormente perfezionata direttamente a Piacenza da quan-
SECTORS OF PIACENZA ECONOMY
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The chief town and the first belt
of municipalities house most of
the local business structure,
a fabric consisting of 32.000
companies, almost all small and
medium concerns.
Quality agribusiness, stateof-the-art mechanics and
building material industry are
the pride of Piacenza. Farms
boast an average surface which
is, broader than the regional average in spite of the very small
farms scattered over the hill and
mountain slopes. This means
that the agriculture of the plain
is a first-rate agriculture making
use of state-of-the-art technologies and a highly qualified
knowledge network too. This
sector takes advantage of the
scientific and methodological
contribution of the Faculty of
Agriculture, opened in 1951 in
Piacenza.
Piacenza has achieved high
quality standards in other production fields too: different
branches of mechanics have developed specialist competences
and the staff is highly qualified. It is possible to better the
training still further directly in
Piacenza, as the Milan Polythecnic has opened the Faculty
of Mechanical Engineering with
a specialization in Transport Engineering. Within the world of
FARE IMPRESA A PIACENZA
ENTREPRENEURSHIP IN PIACENZA
mechanics, a significant place is
occupied by companies manufacturing tools, as
well as mechanical
devices and machineries. The industrial robotics
has an important
research and production centre in
the Piacenza territory.
Because of its geographic location,
Piacenza has been
progressively given a growing importance in the logistic sector. Today, Piacenza has a role of ‘hinge’
between the metropolitan system of Milan and
the Po Central Valley and the molecular industrialization system of Emilia. In the
last years, the goods logistics has
experienced a growing achievement
within the Piacenza area, and it’s
even becoming a more and more
important component of the local
production system, bound to get
even stronger in future. Piacenza
has already a supply centre multimodal linked up (road + railway)
that will be integrated with the
new logistic areas by the axis from
Castel San Giovanni to Cremona
(and namely, Castel San Giovanni-Borgonovo, Fiorenzuola and Monticelli-Castelvetro). Near the logistic
centre some areas are available for the managerial offices. Offices and buildings for production pur-
do il Politecnico di Milano ha avviato la facoltà di
Ingegneria meccanica che può specializzare anche
in Ingegneria dei Trasporti. All’interno della meccanica un peso rilevante è sostenuto dalle imprese
che fabbricano utensili così
come da quelle che producono apparecchi meccanici e
macchine vere e proprie. La
robotica industriale ha nel
territorio piacentino un polo
importante di ricerca e costruzione. La posizione geografica
di Piacenza ha fatto sì che
le venisse progressivamente attribuita una importanza
crescente nel settore logistico. Oggi Piacenza svolge
una funzione di cerniera tra il sistema metropolitano milanese e centro-padano e quello ad
industrializzazione molecolare dell’Emilia. La
logistica delle merci ha avuto negli ultimi anni
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FARE IMPRESA A PIACENZA
ENTREPRENEURSHIP IN PIACENZA
nell’area piacentina un’affermazione crescente, tanto da costituire una componente
sempre più rilevante nel sistema produttivo
locale, destinata in prospettiva a rafforzarsi.
Nella città di Piacenza è già funzionante
un polo logistico raccordato a livello multimodale (strada + ferrovia) che andrà ad
integrarsi con le nuove aree per gli insediamenti logistici lungo l’asta da Castel San
Giovanni a Cremona (e segnatamente Castel
San Giovanni-Borgonovo,
Fiorenzuola e MonticelliCastelvetro). In prossimità del polo logistico
sono inoltre disponibili
spazi per uffici direzionali. Uffici e immobili ad
uso produttivo potranno
essere dotati delle tecnologie più moderne di
trasferimento dei dati
(banda larga, cablaggio in
fibre ottiche). A rafforzare
la vocazione logistica anche l’Istituto trasporti e
logistica, una struttura di rilievo sovraprovinciale
pronta per operare sia nel campo della ricerca
che in quello della formazione.
poses can be provided with the latest data transfer
technologies (wideband, optical fibres wiring). To
strengthen this logistic trend, the Institute for
Transports and Logistics has been opened; it’s a
supraprovincial structure, ready to work in both research and training field.
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Piacenza e l’innovazione: i super laboratori,
l’Istituto Trasporti e Logistica
Piacenza and innovation: the super laboratories,
the Institute for Transports and Logistics.
Grazie al finanziamento della Regione Emilia Romagna,
della Fondazione di Piacenza e Vigevano e di altri soggetti
pubblici e privati, sono nati tre super-laboratori di ricerca: meccanica avanzata, energie rinnovabili, progetto
sulla tecnologia informatica e telematica. Il risultato raggiunto è forte della collaborazione fra le imprese, le amministrazioni locali che sostengono le strategie del settore
e soprattutto le due università locali (Università Cattolica
del Sacro Cuore e Politecnico di Milano) che si sono messe
a disposizione per consolidare il patrimonio tecnologico e
produttivo.
Laboratorio sulla meccanica avanzata - MUSP
Il laboratorio per le macchine utensili e i sistemi di produzione (MUSP), promosso dal Politecnico di Milano, si
pone fra gli obiettivi quello di far diventare Piacenza
la capitale della meccanica avanzata, con tecnici che
possano far valere competenze e l’opportunità di creare
nuova occupazione. Nel laboratorio è operativo personale di ricerca: 10 unità tra assegnisti e dottorandi. Il
responsabile del progetto è Michele Monno, docente del
Politecnico.
www.musp.it
Laboratorio per le energie rinnovabili - LEAP
LEAP è il “Laboratorio per le fonti di energia rinnovabili”
con sede nell’ex centrale Elettrica Emilia. Responsabile del
progetto è Stefano Consonni che fa capo al Politecnico di
Milano. Il laboratorio si interessa di: generazione di energia
termica; generazione di elettricità da fonti rinnovabili come
biomassa o rifiuti; impianti nucleari avanzati; impianti a
ridotta emissione di anidride carbonica. Per ora nel laboratorio sono impiegati 5 operatori.
www.leap.polimi.it
CITIMAP (Centro per l’Innovazione nell’Impiego del Telerilevamento nell’Industria Meccanica per l’Agricoltura
di Precisione)
Il Centro è costituito presso l’Azienda Sperimentale “Vittorio Tadini”,
a Gariga di Podenzano. Il Centro
nasce dalla collaborazione tra Istituzioni di ricerca e sperimentazione,
imprese del settore della meccanica
Thanks to the funds from Regione
Emilia Romagna, Fondazione di Piacenza e Vigevano, and from other
public and private associations,
three super-laboratories for research have been established: advanced mechanics, renewable sources of energy, project on IT. This goal was
reached thanks to the collaboration among firms, local
administrations that support the sector strategies and,
above all, the two local universities (Catholic University
of the Sacred Heart and Polytechnic of Milan), which are
actively contributing to widen the technological and productive base.
Laboratory on advanced mechanics - (MUSP)
The laboratory for machine tools and systems of production (MUSP), promoted by Polytechnic of Milan, has the
goal of making Piacenza the capital of advanced mechanics, with technicians that can use their skills and
the opportunity of creating new jobs. The Laboratory employs 10 staff involved in research: temporary research
associates and graduate students. The responsible for
the project is Michele Monno, professor of Polytechnic.
www.musp.it
Laboratory for renewable sources of energy - LEAP
LEAP is the “Laboratory for renewable sources of energy” whose offices are located in the building that once
was the electric power plant “Emilia”. Responsible for the
project is Stefano Consonni, from the Polytechnic of Milan.
The laboratory’s activity focuses on: production of thermal
energy; production of electricity from renewable sources
such as biomass and waste; advanced nuclear plants; low
carbon dioxide emission plants. At present, the laboratory
employs five staff. www.leap.polimi.it
CITIMAP (Center for the Innovation in the Utilization
of the Tele-Detection in the Mechanical Industry for Precision
Farming)
The Center is established near the
Experimental Company “Vittorio
Tadini”, in Gariga di Podenzano.
The Center was born thanks to the
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FARE IMPRESA A PIACENZA
ENTREPRENEURSHIP IN PIACENZA
agricola e software house, con l’obiettivo di promuovere
il trasferimento delle tecnologie relative al telerilevamento come base informativa per la tecnologia VRT (Variable
Rate Technology) nell’agricoltura di precisione. Questa
tecnologia consente infatti di concimare, irrigare e diserbare in maniera mirata e variabile all’interno dei singoli
appezzamenti. Partner scientifico di riferimento è il Centro di Ricerca Analisi Spaziale e Telerilevamento (CRAST)
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Tra le prime attività del Centro va segnalata l’acquisizione di diverse immagini da satelliti come PROBA-CHRIS dell’ESA, l’Agenzia
Spaziale Europea, che fa dell’azienda agraria sperimentale
Vittorio Tadini uno fra i pochissimi siti italiani di acquisizione di questo sensore satellitare dalle caratteristiche
fortemente innovative le cui immagini sono riservate a
progetti scientifici approvati dall’ESA. L’attività del Centro
ha portato anche alla messa a punto di algoritmi in grado
di produrre mappe di fabbisogno colturale; la validità di
tali processi è stata testata presso l’Azienda Sperimentale
Vittorio Tadini dove sono stati approntati appositi appezzamenti. Nel corso del 2006 sono stati testati in campo i
primi prototipi di macchine funzionanti in tecnologia VRT.
Il Centro ha avviato diverse iniziative di diffusione dei risultati ottenuti e del lavoro svolto organizzando convegni,
giornate dimostrative, corsi di formazione per tecnici del
settore industriale e partecipando alle principali manifestazioni nazionali riguardanti l’agricoltura di precisione e
la meccanica agraria. Numerose aziende hanno manifestato interesse nei confronti dell’attività svolta dal Centro ed
il desiderio di partecipare attivamente al lavoro di ricerca
e sperimentazione.
ITL - Fondazione Istituto sui Trasporti e la Logistica
ITL, Fondazione Istituto sui Trasporti e la Logistica, è
nata il 17 dicembre 2003 tramite la sottoscrizione dell’atto costitutivo tra i soci fondatori
originari ovvero la Regione Emilia
Romagna, le Province di Bologna,
Ravenna e Piacenza, l’Università
di Bologna e l’Università Cattolica di Piacenza. ITL è una fondazione a partecipazione pubblico
– privata che persegue finalità
di sviluppo e promozione del
collaboration between institutions of research and experimentation, enterprises of the field of the agricultural
mechanics and software houses, with the objective of promoting the transfer of the technologies related to the teledetection as an informative basis for VRT (Variable Rate
Technology) in the precision farming.
This technology allows, in fact, of fertilizing, watering
and weed-killing in a specific way and adapting it inside
of the single plots of ground. The scientific partner is
the Center of Research Space Analysis and Tele-detecting
(CRAST) of the Catholic University of the Sacred Heart.
Among the first activites of the Center notheworthy is
the acquisition of several images from satellites such
as PROBA-CHRIS of the ESA, the European Space Agency,
making the experimental company “Vittorio Tadini” one
of the few sites of acquisition for this highly innovative
sensor in Italy, whose images are reserved for scientific
projects approved by ESA. The Center’s activities have led
to the formulation of algorithms able to create maps of
crop growing needs, the validity of such processes has
been tested at the Experimental Company “Vittorio Tadini” where plots of land have been earmarked for the
purpose. The first prototypes of VRT machines were tested
in the field in 2006. The Center has launched a number
of initiatives aimed at making the results and its work
known through conferences, open days, training courses
for industrial sector technicians and by taking part in the
most important Italian precision farming and agricultural
mechanics exhibitions. Several companies have expressed
interest for the Center’s activities and the desire to become actively involved in the research and experimentation work.
ITL - Foundation Institute for Transports and Logistics
ITL, Foundation Institute for Transports and Logistics,
was born the 17th December
2003, after the signature of the
foundation charter by the founding members, Regione Emilia
Romagna, provinces of Bologna,
Ravenna and Piacenza, the University of Bologna, the Catholic
University of the Sacred Heart
of Piacenza. ITL is a foundation
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sistema logistico e dei trasporti in ambito regionale attraverso attività di ricerca, consulenza e formazione. Il
modello di riferimento che ha ispirato la costituzione di
ITL consiste nella costruzione di canali di collegamento (networking) tra gli attori del mondo dei trasporti e
della logistica: soggetti titolari della programmazione e
implementazione delle politiche (Regione Emilia Romagna
ed enti locali), enti attivi nella formazione del capitale
umano (gli atenei) e imprese/funzioni di trasporto e di
logistica. Le tematiche su cui si focalizza l’attenzione di
ITL sono: logistica urbana e regionale delle merci; alta
formazione delle professionalità operati nella logistica e
nel trasporto; intermodalità e infrastrutture logistiche e
di trasporto locali nel contesto regionale, nazionale ed
europeo; innovazione tecnologica e organizzativa per la
razionalizzazione della supply chain (ivi compreso lo sviluppo delle tecnologie telematiche); sicurezza e impatti
ambientali del trasporto, in particolare merci; marketing
territoriale per la promozione dei servizi logistici regionali
e locali. Le sedi di ITL sono localizzate a Bologna, Piacenza e Ravenna. La sede di Piacenza si insedia all’interno di
un sistema di operatori logistici e di formazione universitaria in grado di apportare competenze significative sulle
tematiche strategiche di ITL non solo a livello locale o regionale, ma anche nazionale e comunitario. In particolare
la sede piacentina di ITL si candida al coordinamento di
progetti di ricerca di base e applicata e formazione di alto
profilo per manager e quadri. Per ulteriori informazioni si
può accedere all’indirizzo Web:
owned by
both public
and private holders, whose aim is the development and
promotion of the logistic and transport system in a regional context through research activities, consulting and
training. The plan that has inspired the constitution of
ITL consists in the development of a network between the
transports and logistics protagonists: policy makers and
those who implement it (Regione Emilia Romagna and
local public administrations), bodies active in the field
of education (universities) and firms/functions of transports and logistics. ITL focuses on: urban and regional
goods logistics; high training of professionals working in
logistics and transports; logistics and transports intermodality and infrastructure, in regional, national and European context; technological and organizational innovation for the rationalization of the supply chain (including
the development of IT); safety and environmental impact
of transport, especially goods transport; territorial marketing for the promotion of regional and local logistics
services. ITL has seats in Bologna, Piacenza, Ravenna.
The seat of Piacenza is contained in a system of logistics
agents and universities capable of providing significant
skills to the strategic themes of ITL, not just at local or
regional level, but also at a national and European level.
Indeed, the seat of Piacenza is a candidate for the role of
coordination of basic and advanced research projects and
high-profile training for managers and staff. For further
information:
www.regione.emilia-romagna.it/trasporti/Logistica-merci/Istituto-trasporti-logistica/
13
IL POLO UNIVERSITARIO PIACENTINO
UNIVERSITY IN PIACENZA
Università Cattolica
Catholic University
L’Università Cattolica è uno dei fiori all’occhiello
di Piacenza. Prestigiosa, scelta da studenti di
tutto il mondo, nel corso degli anni si è ampliata ed arricchita di strutture. Ma un aspetto
non è mai cambiato: lo stretto legame con la
città. Voluta da padre Agostino Gemelli, fu realizzata in soli dieci anni. Era il gennaio 1953
quando nell’edificio ancor oggi cuore dell’ateneo, costruito
su un’area donata dal “Comitato per la ricostruzione” all’Ente per l’istruzione superiore agraria (Episa), cominciarono i
corsi di laurea della Facoltà di Agraria. Tre anni dopo venne
aggiunto il collegio S. Isidoro, destinato ad ospitare gli studenti che venivano da fuori, molti dei quali da altri Paesi.
L’inaugurazione ufficiale dell’Università avvenne il 5 maggio
1957 alla presenza del presidente del Consiglio Segni e del
presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinal Siri.
Padre Gemelli tenne il discorso, la Facoltà di Agraria aveva già
laureato 29 dottori. Da allora l’espansione, lenta ma costante,
non si è più fermata, grazie anche alla sinergia tra Enti pubblici, mondo imprenditoriale e Istituti di credito locali, che
ha portato all’apertura nel 1990 della Facoltà di Economia.
Attorno alle due Facoltà, quella storica di Agraria e quella di
Economia, sono progressivamente nati centri di ricerca, laboratori specialistici e didattici e, soprattutto, altre due Facoltà:
Giurisprudenza e Scienze della formazione. Oggi gli iscritti
sono oltre 3.000. Una piccola città con caratteristiche di internazionalità perfettamente organizzata ed autosufficiente,
dotata non solo di attrezzature per lo studio, ma anche per
il tempo libero e di ritrovo. Al primo posto sono stati messi,
fin dagli esordi, il livello dell’insegnamento e la qualità delle
strutture. I numeri sono più eloquenti di qualsiasi parola. Il
rapporto studenti/docenti è di 1 a 11, la percentuale dei laureati è pari al 75% degli iscritti, il campus ha un’estensione
di 37.000 metri quadrati, in biblioteca vi è un posto ogni 8
studenti. L’Università si avvale di laboratori tecnologici accreditati dal Sinal (Sistema nazionale per l’accreditamento laboratori), promuove stage e scambi con Università di altri
Paesi ed è in grado di offrire ottimi sbocchi lavorativi.
The “Università Cattolica” is the pride of Piacenza:
a distinguished university, it is chosen by students
from all over the world. It has evolved and enlarged
during the years, but something hasn’t changed:
its bond with the city. The university was realized
in just ten year, by initiative of Father Agostino
Gemelli. The first courses started in January 1953;
they were held in what is still today the main building, which
was erected on a piece of land given by the committee for reconstruction to the EPISA (agency for the higher education in
agriculture). The Collegio S.Isidoro, where students from other
cities and countries were hosted, was added three years later. The
official inauguration took place on 5th may 1957. Attending the
ceremony, among the others, were the Italian Prime Minister Segni and the president of CEI (Italian Council of Bishops), Cardinal
Sini. Father Gemelli gave the commencement address: the university had already graduated its first 29 students. Since then, the
university has kept growing, slowly but constantly, also thank to
the synergy between the local administrations, the local businesses and banks; this collaboration was successful in establishing
the course for the degree in Economics in 1990. Along the years, research centres, specialized and didactical laboratories have
developed around the two traditional faculties (Agriculture and
Economics), which were joined by new ones: Law and Training
Sciences. Today there are about 3000 enrolled students. A small,
but international community, well organized and self sufficient,
that features teaching as well as recreational structures and amenities. Teaching excellence and quality of the facilities have always been a priority, as figures can prove: teachers/student ratio
is 1:11, the percentage of students who graduate is 75%, the
campus has an extension of 37000 square metres, the library has
one seat every eight students. The university can take advantage of high technology laboratories, formally recognized by SINAL
(whose function is to officially attest the quality of laboratories in
universities); furthermore it promotes internships
and students exchanges with foreign universities, thus ensuring excellent career
opportunities.
14
Politecnico
L’arrivo a Piacenza del Politecnico di Milano porta la data
del settembre 1997, quando, a conclusione di un percorso
che aveva visto impegnate, a partire dai primi anni Novanta, le maggiori istituzioni e associazioni locali (Fondazione
di Piacenza e Vigevano, Comune di Piacenza, Associazione
industriali, Camera di Commercio, Provincia), venne attivato il diploma universitario triennale in Ingegneria meccanica, con sede presso il polo universitario della Cattolica.
Nel settembre 2000 tutte le attività sono state trasferite
nell’edificio della ex “Caserma della Neve”, in via Scalabrini
76, un antico monastero attentamente restaurato e destinato dall’Amministrazione comunale alla formazione universitaria. La sede piacentina dell’ateneo di Milano costituisce
un importante nodo della “struttura a rete” del Politecnico,
secondo un progetto-pilota che, avviato una ventina di anni
fa, prevede la creazione di un insediamento decentrato e di
une rete di servizi on line che strutturano la rete nel sistema
Politecnico. Varia è l’offerta formativa proposta dal Politecnico. Nella sede di Piacenza sono attivati corsi di laurea
afferenti alla Facoltà di Ingegneria Industriale (Ingegneria
Meccanica I° e II° livello orientamento “Macchine e sistemi di Produzione” e orientamento “Trasporti e Logistica”)
e alla Facoltà
di Architettura
di Architettura
e Società (Architettura Ambientale I° livello e Architettura
orientamento
“Architettura
sostenibile di
grandi opere”
II° livello, primo anno solo in
lingua Inglese, secondo anno in sezioni separate Inglese o
Italiano).
The launch of the
seat of Piacenza of
“Politecnico di Milano” technical university dates back
to September 1997,
ending a decade-long joint effort by the major local institutions and associations (Fondazione di Piacenza and
Vigevano, Municipality of Piacenza, Chamber of Commerce,
Industrial Associations, Province). The courses for the undergraduate degree in mechanical engineering started that
year and they were initially held at the “Sacro Cuore” Catholic University buildings; in September 2000 they were
moved to the building formerly known as “Caserma della
Neve”(via Scalabrini, 76), once a monastery, which had
been renewed in order to be destined by the Municipality
for the courses. The seat of Piacenza of the “Politecnico
di Milano” is an important element of the Politecnico network, developed according to the guidelines of a master
plan. The project, started twenty tears ago, envisages the
creation of a decentralized seat and of an online network.
The Politecnico offers a variety of courses. In the seat of
Piacenza, courses belonging to the Faculty of Industrial
Engineering (Mechanical Engineering, undergraduate
and graduate level, paths of “Machinery and systems
of Production” and “Transports and Logistics”) and to
the Faculty of Architecture and Society (Environmental
Architecture undergraduate level and
Architecture, path “Sustainable
architecture of great works”, graduate level, first
year only in English, second year in separate
Italian or English classes) are operational.
15
CENNI STORICI
HISTORICAL OUTLINE
Piacenza-Parma 58 km
Piacenza-Milano 59 km
PIACENZA
Posta sulla riva destra del Po, all’incrocio di importanti vie di comunicazione, Piacenza vanta un’antica storia, propria di una regione di confine in cui
arrivarono forse i Galli e gli Etruschi, certamente i
Romani che, nel 218 a.C., fondarono la colonia Placentia, destinata a divenire, in epoca imperiale e repubblicana, un attivo porto fluviale, al quale faceva
capo anche la via AEmilia, la strada che arrivava a
Rimini per congiungersi con la via Flaminia. Se il
periodo dell’alto medioevo fu un’epoca buia e di decadenza, intorno al Mille la città fu protagonista di
una vera e propria rinascita, civile, demografica ed
economica, favorita dall’affermarsi di un nuovo ceto
mercantile che trasformò Piacenza in una delle più
importanti città d’Italia, peraltro scelta da Urbano
II per bandire nel 1095 la prima Crociata per la liberazione della Terra Santa. Nel Due e
Trecento Piacenza conobbe una straordinaria edificazione urbanistica con la
costruzione del Duomo, di Palazzo Gotico e di numerose chiese, conventi
e ricoveri per i pellegrini che percorrevano la via Francigena alla volta di
Roma. Non mancarono cruenti lotte intestine tra i più importanti clan gentilizi per il controllo della città, che, nel
corso del Quattrocento, fu anche dominio dei Visconti e degli Sforza. Nel FIUME PO
1545, con la costituzione del ducato di
Lying on the right
bank of river Po, at
the crossroads of important communication routes, Piacenza boasts an ancient history, typical of a border region that was maybe
reached by Gauls PIAZZA CAVALLI
and Etruscans, and certainly by Romans who, in 218
b.C., founded the colony of Placentia that, during
the Imperial and Republican Age, became an active
river port, from where Via Aemilia started to reach
Rimini, where it met Via Flaminia. Even if the High
Middle Ages were a dark, decadent era, around the
year 1000, the town witnessed a real
civil, demographic and economic revival,
fostered by a newly established merchants’ class that made Piacenza one
of the most important towns in Italy,
chosen by Urban II to proclaim the
first Crusade for the liberation of the
Holy Land in 1095. During the 13th and
14th centuries, Piacenza witnessed an
extraordinary town development thanks
to the building of the Cathedral, the
Gothic Palace and numberless churches,
monasteries and shelters for pilgrims,
who used to go along the Via Francigena on their
way to Rome. There were also internal bloody fights
among noble clans in order to gain control over the
city, ruled by the Viscontis and Sforzas over the 15th
century. In 1545, once the dukedom of Piacenza and
Parma was created, the Farnese family began to rule
and, from Pierluigi to Antonio, they kept the control over the city until 1731, when the Bourbons got
control over the town. In the decades that followed,
Piacenza experienced the Austrian, French and Na-
DUOMO
16
poleonic dominations and the
Piacenza e Parma, iniziò il gorule of Maria Luigia of Austria
verno dei Farnese che, da Pierup to 1847. In 1848 it was the
luigi ad Antonio, manterranno
first town in Italy – whence
il controllo della città fino al
the name of “first-born” – who
1731, quando passò ai Borjoined the Kingdom of Sardinia
bone. Piacenza, conobbe, nei
by plebiscite; in 1859 Austrian
decenni successivi, anche il
PALAZZO GOTICO
troops left the city for good.
dominio austriaco, francese e
Over the decades to come, Piacenza still had a very
napoleonico e il governo di Maria Luigia d’Austria
important military position. The first Labour Market
fino al 1847. Nel 1848 fu la prima in Italia – da
was created in Piacenza in 1891 and in 1892 Federqui il titolo di “primogenita” – ad unirsi con un
consorzi (Italian Federation of Farmers’ Unions) was
plebiscito al Regno di Sardegna, mentre nel 1859
established and kept its head office here until 1927.
le truppe austriache lasciarono definitivamente la
città padana che avrà, anche nei decenni successivi, “Capital” of the button industry for a long time, after
un’importante funzione militare. A Piacenza fu fon- World War Two the town witnessed a great development in the field of mechanics. In the last few years
data la prima Borsa del lavoro nel 1891 e nel 1892
Piacenza has always achieved top positions in the
si costituì la Federconsorzi che qui ebbe la sua sede
special rating made by the financial newspaper “Sole
fino al 1927. A lungo “capitale” dell’industria del
bottone, la città fu protagonista nel secondo dopo- 24 Ore” about the living quality in Italian towns.
guerra di un forte sviluppo nel settore della mecca- Piacenza offers many things worth seeing: churches,
austere palaces hiding beautiful gardens from view
nica. Negli ultimi anni Piacenza ha sempre ottenuto
posizioni di vertice nella speciale classifica del quo- behind their plain façade, towers and squares of extidiano economico “Sole 24 Ore” dedicata alla qua- traordinary cultural, social and architectural importance. The old town center reveals its ancient origins
lità della vita nelle città italiane.
and its medieval expansion. The two bronze equesA Piacenza da vedere c’è moltissimo: le chiese, gli
trian statues of Alessandro and Ranuccio Farnese,
austeri palazzi, dietro alla cui facciata sobria si
made by Francesco Mochi in the 17th century, keep
aprono splendidi giardini, le torri e una serie di
watch over Piazza Cavalli, the town square borpiazze di straordinario valore culturale, sociale ed
dered by the Governor’s Palace, the Gothic Palace,
architettonico. È il centro storico a mostrare i segni
della sua antica origine e della sua espansione me- a wonderful example of civil architecture dating back
dioevale. Le due bronzee statue equestri raffigu- to the 13th century, and the church of San Francesco, (Saint Francis’ Church) built from 1278 to
ranti Alessandro e Ranuccio Farnese, realizzate nel
Seicento da Francesco Mochi, fanno da guardia a 1363 according to the Gothic-Lombard style which
Piazza Cavalli, la piazza civica, sulla quale si af- preserves many sculptures, paintings and traces of
frescos dating from the 15th and
facciano il Palazzo del Governatore,
16th centuries. From Piazza Cavalli
Palazzo Gotico, splendido esempio
through via XX Settembre, the old
di architettura civile del XIII secolo
“straight street”, you get to Piazza
e la chiesa di San Francesco, coDuomo, the religious square comstruita tra il 1278 e il 1363 in stile
PALAZZO DEL GOVERNATORE
17
C’È DA VEDERE
WORTH SEEING
gotico lombardo, che
conserva, al suo interno,
sculture, dipinti e resti
di affreschi databili tra
il XV e il XVI secolo. Da
Piazza Cavalli, attraverso via XX settembre,
l’antica “strada dritta”,
si raggiunge Piazza
S.MARIA DI CAMPAGNA
Duomo, la piazza religiosa voluta a metà del Cinquecento da papa Paolo
III Farnese, adornata da portici, dal Palazzo della
Curia e dal Duomo, costruito tra il 1122 e il 1233,
uno dei più importanti esempi di gusto artistico romanico. Il cantiere del Duomo vide all’opera celebri
artisti italiani come il Morazzone, il Guercino, Camillo Procaccini e Ludovico Carracci. Il compatto
equilibrio architettonico del centro
storico è impreziosito da altri importanti templi religiosi di antica
fondazione: la basilica paleocristiana di Sant’Antonino, edificata tra il 350 e il 375 dal primo
vescovo di Piacenza; la basilica di
San Savino, del 903, che conserva S.FRANCESCO
due preziosi mosaici policromi del XII secolo e la
chiesa di San Giovanni, fondata nel 1220 dai domenicani. Le linee essenziali del Rinascimento trovano
una straordinaria espressione nelle tre opere architettoniche di Alessio Tramello, le basiliche di Santa
Maria di Campagna, San Sepolcro e di San Sisto.
Quest’ultima fu edificata a cavallo del Cinquecento
ed adornata con opere di Campi, Pittoni e Procaccini. Per questa chiesa lavorò anche il Raffaello che
dipinse la celebre Madonna Sistina, ora al museo di
Dresda, venduta nel 1754 dai monaci del monastero
ad Augusto III di Sassonia. Santa Maria di Campagna fu costruita tra il 1522 e il 1528 per conservare degnamente ed offrire al culto la statua lignea
missioned by Pope Paolo III Farnese by the mid Sixteenth century and bordered by arcades, by the Diocesan Curia’s Palace and by the Cathedral, built between 1122 and 1233, one of the most important
examples of Romanesque artistic style. The building
of the Cathedral engaged some famous Italian artists such as Morazzone, Guercino, Camillo Procaccini
and Ludovico Carracci. The compact architectural balance of the old town centre is enriched by other important ancient religious temples: the early Christian basilica of Sant’Antonino, built
by the first bishop of Piacenza
between 350 and 375; the basilica of San Savino, built in
903, which preserves two precious polychromatic mosaics
dating back to the 12th century and the church of San
Giovanni, built by the Dominicans in 1220. The Renaissance essential lines reveal themselves in the
three architectural works of Alessio
Tramello: the basilicas of Santa
Maria di Campagna, San Sepolcro
and San Sisto. The last one was built at the beginning of the 16th century and enriched with Campi,
Pittoni and Procaccini’s works. For this church, Raphael painted the famous Madonna Sistina, sold by the
monks of the monastery to Augustus III of Saxony
in 1754 and presently kept in a Museum in Dresden.
The basilica of Santa Maria di Campagna was built
between 1522 and 1528 in order to properly preserve
and to allow the veneration of the wooden statue of
a miraculous “Madonna della campagnola”. Inside
the church, the Pordenone’s wonderful frescos are
worth admiring. The stylish residences of Piacenza
are also worth seeing: from the fifteenth-century
Palazzo Landi, presently the Courthouse, to the sev-
18
di una miracolosa “Madonna
della campagnola”. Da ammirare,
all’interno, lo splendido ciclo
di affreschi del Pordenone. Ma S.MARIA DI CAMPAGNA
tutta da scoprire è anche la Piacenza delle dimore signorili, dal
quattrocentesco Palazzo Landi,
ora sede del Tribunale, al seicentesco Palazzo Scotti da Sarmato. È proprio dietro alle facciate degli austeri palazzi che
si cela una delle molte sorprese
della città: magnifici atrii, importanti scaloni d’onore, stanze S.ANTONINO
affrescate e sale di rappresentanza. L’arte e la storia
sono poi protagoniste nei tre poli museali della
città: i musei civici, la galleria d’arte moderna RicciOddi e i musei del Collegio Alberoni.
enteenth-century Palazzo Scotti
from Sarmato. The façades of
the austere buildings hide one of
the many treasures of this town
from view: magnificent halls, remarkable grand staircases, frescoed rooms and staterooms. Art
and history are also leading actors in the three museum centres of the town: the civic museums, the Ricci-Oddi Modern
Art Gallery and the Collegio Alberoni museums.
Archeology, sculpture, weapons, Farnese splendor,
carriages, medieval frescos, Italian Risorgimento
pieces, Pinacoteca, glass and ceramics. Visitors can
see all of this inside Palazzo Farnese. Initially built
of Marguerite of Austria and Ottavio Farnese’s will
in 1559 according to a Vignola’s design, it houses
the Civic Museums of Piacenza. The Archeological
Museum, among many finds dating from the Stone
and Metal Ages, preserves a bronze liver for divination dating back to the period between the end of
the 2nd century and the beginning of the 1st century
b.C. It is the famous Etrurian liver, a bronze model
of a sheep liver, found in 1877 in Ciavernasco, Settima (Gossolengo). It is on exhibit in the south west
tower, and it is believed to be a unique evidence of
the Etrurian religious doctrine: it is an hepatoscopic
instrument (in other words,
it is the interpretation of
gods’ will through the observation of a sacrificial animal liver). Founded in 1885,
the archeological section of
the civic museums is ongoing some extension works
in Palazzo Farnese’s base-
Archeologia, sculture, armi, Fasti Farnesiani, carrozze, affreschi medievali, testimonianze del Risorgimento, Pinacoteca, vetri e ceramiche. Tutto
questo è alla portata del visitatore all’interno di
Palazzo Farnese. Palazzo Farnese, iniziato per volere di Margherita d’Austria ed Ottavio Farnese nel
1559 su progetto del Vignola, accoglie al suo interno i Musei Civici piacentini. Nel Museo Archeologico, tra i diversi reperti dell’età della pietra e dei
metalli, è possibile ammirare un Fegato bronzeo divinatorio databile tra la fine del II ed inizio del I secolo a.C., si tratta del famoso
fegato etrusco, modello in
bronzo di un fegato ovino,
rinvenuto nel 1877 a Ciavernasco di Settima (Gossolengo). Esposto nel torrione
sud occidentale, della mole
pignolesca, è ritenuto un documento unico della dottrina
PALAZZO FARNESE
19
C’È DA VEDERE
WORTH SEEING
ment. In the first
part of the visit,
the methods of
historical dating
and the contributes given to archeology by natu r a l s c i e n c e s FEGATO ETRUSCO
are explained. A
plastic model of the territory helps the understanding
of the population distribution during prehistory and
proto-history. Then, ancient cultures are presented,
from 100000 years ago to IV millennium B.C. with
findings from the late, middle and early Paleolithic.
The second part – “From fire, metal”- includes documents of cultures, of economic, social and spiritual
organization of the population residing in the territory during the Copper and Bronze Age (3400-900
b.C.). A small space is devoted to the ancient Bronze
Age, with two beautiful daggers, found near the river
Po. Risorgimento Museum contains nineteenth century weapons and uniforms, all belonging to two
periods, 1848-49 and 1859-61. They are about 600
pieces (half of which are
on display), like uniforms,
weapons, papers, posters,
newspapers, period journals,
portraits, documents that
mark a detailed profile of the
Risorgimento movements in
Piacenza and the ideals
which animated them.
Records start with the
Napoleonic era and continue ith Maria Luigia
of Austria’s reign over
the duchy of Parma and
Piacenza, the 1831 and 1848 revolutions, with the
annexation to Piedmont, which won Piacenza the
religiosa etrusca: la sua funzione è infatti legata all’epatoscopia (interpretazione del volere divino mediante l’osservazione del fegato di un animale sacrificato). Fondata nel 1885, la sezione archeologica dei musei civici piacentini è tuttora in fase
di ampliamento nei sotterranei di Palazzo Farnese.
Nella prima parte dell’itinerario vengono illustrati
i metodi di datazione e il contributo dato alla ricerca archeologica dalle scienze naturali; un plastico del territorio aiuta a comprendere la distribuzione del popolamento durante la preistoria e la
protostoria. Di seguito sono documentate le culture
più antiche, a partire da circa centomila anni fa fino
al IV millennio a.C. , con reperti del Paleolitico inferiore, medio e superiore. La seconda parte - “Dal
fuoco il metallo” – mostra documenti delle culture,
dell’organizzazione economico-sociale e del mondo
spirituale dei gruppi umani insediati durante le età
del Rame e del Bronzo (3400-900 a.C.).Un piccolo
spazio è dedicato al Bronzo antico con due splendidi pugnali scoperti vicino al fiume Po.
Il Museo del Risorgimento raccoglie armi, uniformi
e divise ottocentesche, tutti riconducibili a due periodi fondamentali, il 1848-49
e il 1859-61. Si tratta di circa
600 pezzi (poco più della
metà in esposizione), accanto
a divise e armi, anche testi,
manifesti, giornali, pubblicistica d’epoca, ritratti, documenti che tracciano un profilo
dettagliato dei movimenti risorgimentali piacentini, degli
ideali che li animarono. La documentazione inizia
con l’età napoleonica e prosegue con la sovranità
di Maria Luigia d’Austria sul ducato di Parma e Piacenza, i rivolgimenti del 1831 e del ’48, con la fusione al Piemonte, che valse a Piacenza la definizione di città “Primogenita”, con il ritorno dei Bor-
20
title of “Primogenita”, or firstborn, with
the Borbone’s return, until the murder of
the duke and to the final plebiscite for the annexation to the Kingdom of Sardinia. The first
noteworthy piece is considered to be the “General decree of Junot” of 12th February 1806; the
top official was sent in Piacenza by Napoleone
to quell the rebellion of all the young people
who were called by the French government to
enlist in the army. The episode is amongst the
bloodiest of the local history: several insurgent
were shot dead. The Picture Gallery contains works
of painters who lived between the 15th and 19th
centuries; among them the famous tondo attributed
to Botticelli, Madonna adoring the Child with
San Giovannino (1483-87). Situated in section 19,
once exclusively used for the ceremony staff, the distemper painting comes from the Landi di Bardi castle
(once belonging to the Kingdom of Italy, the castle
was given to the Municipality of Piacenza, which in
turn handed over to the kingdom St. Agosino’s Church and monastery). It portrays the kneeling Virgin Mary worshipping her Son, who lies on
Mary’s cape, which in turn is
lying on a bed of roses. To
the left, in the foreground,
it is possible to recognize
St. Giovannino, also
in the act of worshipping the Child. Two rose
bushes act as wings
and lead the spectator towards a foreshortening of landscape,
characterized by a brook,
flowing along the meadow
where the three characters are
sitting. The remaining part of
boni, fino all’assassinio del duca e al plebiscito definitivo per l’annessione al Regno
Sardo. Viene indicato come primo esemplare di
notevole interesse il Decreto del generale Junot
del 12 febbraio 1806: l’alto ufficiale fu inviato
in questa città da Napoleone per sedare la ribellione dei giovani chiamati ad arruolarsi dal
governo francese. L’episodio, tra i più drammatici della storia locale, portò alla fucilazione di molti insorti.
La Pinacoteca conserva opere di pittori
attivi tra il XV e il XIX secolo, tra cui il celebre
tondo attribuito a Botticelli, raffigurante la Madonna adorante il bambino con San Giovannino
(1483-87). Collocato nella sala 19, un tempo riservata al personale di cerimonia, il dipinto, splendida opera a tempera su tavola, proviene dal castello Landi di Bardi (passato il castello al Demanio
del Regno d’Italia, fu donato al Comune di Piacenza il quale in cambio cedeva gratuitamente allo
Stato la chiesa e il monastero di Sant’Agostino). Rappresenta la Madonna inginocchiata e in adorazione del figlio, adagiato su un lembo del
mantello della madre a sua
volta poggiato su un cuscino di rose recise. Alla
sinistra in primo piano è
raffigurato San Giovannino anch’egli intento
a venerare il Bambino. Due cespugli di
rose fungono da quinte
ed introducono ad uno
scorcio di paesaggio caratterizzato da un torrente
che scorre vicino al prato
dove si trovano le tre sacre figure. La restante parte della rac-
MADONNA ADORANTE IL BAMBINO CON SAN GIOVANNINO
21
C’È DA VEDERE
WORTH SEEING
the collection includes paintings from XVI to XIX century. A
substantial lot belongs to the
group of 122 Farnese paintings given by Naples in 1928;
a few others come from local
churches and private collections. In the section dedicated
to Farnesian glories, it is possible to admire paintings portraying Paul III, Alessandro and Elisabetta Farnese.
It is an extensive series of paintings, whose subjects
are the most important events of the Farnese history
and aiming at celebrating this noble family, one of
the most important families of the Italian Renaissance. Authors of these paintings are artists such as
Giovanni Evangelista Draghi, Sebastiano Ricci, Ilario
Spolverini. Not to be missed, the sections of middle
Age and Renaissance and the sections of glassworks
and ceramics. Weapons produced during the period
between the 16th and 17th centuries are displayed
in the weapons room, while the vaults of the Palace
house the Museum of Coaches.
Inaugurated on 1998, it isn’t just one of the most
prestigious of Italy for its size (the pieces show the
evolution of transportation from 1700 to the introduction of the engine-powered means of transportation), but also for the quality of the coaches, all
renewed by the skilled artisan Ettore Aspetti, with
small and necessary interventions. Started from a
substantial donation (30 pieces) by Count Silvestro
Brondelli di Brondello, who gave to the Municipality
of Piacenza, in 1948 the collection inherited by his
uncle, Count Dionigi Barattieri di San Pietro.
The collection includes 50 pieces, on
display in the renewed basements of Palazzo Farnese, distributed in nine rooms with
proper temperature and hu-
colta d’arte abbraccia un periodo che va dal XVI al
XIX secolo. Buona parte delle opere appartengono
al gruppo di centoventidue quadri farnesiani consegnati da Napoli nel 1928, altre ancora provengono
da chiese del territorio e da collezioni private. Nella
sezione dei Fasti farnesiani si possono ammirare in
particolare dipinti dedicati a Paolo III, Alessandro
ed Elisabetta Farnese. Si tratta di una ricca serie di
quadri aventi per soggetto gli avvenimenti più importanti della storia dei Farnese e destinati ad esaltare la fama di questa casata, tra le più grandi famiglie del Rinascimento italiano. Le tele sono opera
di pittori del calibro di Giovanni Evangelista Draghi,
Sebastiano Ricci, Ilario Spolverini. Da non perdere
la visita alle sezioni medioevale e rinascimentale e
a quella dei vetri e delle ceramiche. Nella sala delle
armi sono esposte armi prodotte nel periodo compreso tra il Cinquecento e il Seicento, mentre nei
sotterranei del Palazzo è allestito il Museo delle
Carrozze. Inaugurato nel 1998, si colloca fra i più
prestigiosi d’Italia non solo per la varietà e ricchezza dei pezzi presenti, modelli che ci illustrano
come si viaggiava a partire dal 1700 sino all’avvento del trasporto a motore, ma soprattutto per la
loro integrità in quanto le carrozze esposte hanno
subito nel restauro, affidato alle competenti mani
dell’artigiano piacentino Ettore Aspetti, interventi
molto piccoli e solamente strettamente necessari.
Nata da una consistente donazione (trenta esemplari) del conte Silvestro Brondelli di Brondello che
nel 1948 cedette al Comune di Piacenza la collezione ricevuta in eredità dallo zio, conte Dionigi
Barattieri di San Pietro, la raccolta comprende una
cinquantina di esemplari, esposti nei restaurati sotterranei di Palazzo Farnese,
e distribuiti in nove sale climatizzate
con annesso un cavedio; nell’ingresso, ad accogliere il visitatore un pregevole carrozzino
22
cui è attaccato un imponente cavallo a misura naturale, e in legno massiccio, degli inizi del 1900.
Alcune carrozze portano la firma di prestigiose officine italiane: Cesare Sala, Francesco Belloni, Enrico Orsaniga di Milano; Locati-Torretta e BoccardiAlessio di Torino; Ferretti di Roma; ma anche di altrettanto note case straniere come Forder Bros, Holland & Holland e Thomas Baptiste- Paris.
Si va dalle sfarzose Berline di gala e dalle eleganti
Berline da viaggio allo Stage-Mail coach da diecidodici posti per il trasporto pubblico. Si possono
ammirare eleganti Landau, un lussuoso Calèche Barouche, un Vis-à Vis ideale per piacevoli passeggiate,
un “veloce” Stanhope-Gig, signorili e pratici Calessi,
e persino un Dog-Cart, costruito appositamente
per il trasporto dei cani da caccia. All’ampio repertorio, si aggiungono un carro funebre, tre esemplari
di Sacre, un carro- pompieri, un
carro-scale, una serie di carrozzini per bambini, attaccabili ad
una capra o ad un cane, carrozzelle per neonati ed un Carretto
siciliano.
midity, equipped with a small courtyard; a precious
small carriage with a natural size hardwood horse
(early 20th century)attached to it welcomes the visitor. Some carriages are by very important Italian
workshops: Cesare Sala, Francesco Belloni, Enrico Orsaniga of Milan, Locati-Torreta and Boccardi-Alessio
of Turin, Ferreti of Rome, but also by important foreign workshops, such as Forder Bros, Holland & Holland, Thomas Baptiste of Paris. The pieces on display
range from the luxurious Berlinas for travel to the
10- 12 seat Stage Coach Mail, used for public transportation. On display there are also elegant Landaus,
a magnificent Calèche-Barouche, a Vis-à-Vis, ideal
for comfortable rides, a fast Stanhope-Gig, posh and
practical gigs and even a Dog-Cart, built expressly to
transport hunting dogs. A hearse, three specimens
of Sacre, a fire-fighters carriage, a stair-carriage, a
few carriages for babies that can
be hitched to sheep or dogs, carriages for newborns and a Sicilian
cart are also part of the collection.
Conceived by Cardinal Giulio Alberoni for the education of the
clergy, Collegio Alberoni was
built starting from 1732 and
opened in 1751. The building
includes the College, a magnificent library, an excellent Picture Gallery, a natural science museum,
a physics room (with electrostatic machines, a
Volta’s cell dating back to about the same time
as the Lombard inventor’s one -1880- and a rudimental machine for observation on electromagnetism), a weather and earthquake observatory established in 1802 and the Astronomic Observatory
dating back to 1870. The library boasts a collection of more than one hundred thousand volumes,
some of great value, like the Liber Chronicarum by
H. Scedel, printed in Nurimberg in 1493 and illus-
Voluto dal cardinale Giulio Alberoni per l’istruzione del clero, il
COLLEGIO ALBERONI
Collegio Alberoni venne edificato a partire dal 1732 ed aperto nel 1751. La struttura comprende il Collegio, un’imponente biblioteca,
una pinacoteca di valore inestimabile, un museo di
scienze naturali, un Gabinetto di Fisica (con macchine elettrostatiche, la Pila di Volta coeva all’invenzione dello scienziato lombardo, 1800, e un rudimentale apparecchio per osservazioni sull’elettromagnetismo), un osservatorio sismico-meteorologico creato nel 1802 e una Specola astronomica del
1870. La biblioteca dell’Alberoni offre una raccolta
di oltre centomila volumi, diversi dei quali di rara
preziosità, come il Liber chronicarum di H.Schedel,
23
C’È DA VEDERE
WORTH SEEING
trated with precious xilogstampato a Norimberga nel
raphies, some of which are
1493, e illustrato con preby the young artist A. Durer,
giate xilografie, alcune
the Milan edition of 1488 of
opera del giovane A. Durer, e
the pamphlet by St. Thomas
l’edizione milanese del 1488
of Aquino (with the illumidegli opuscoli di San Tomnated initial letters). The colmaso d’Aquino (con i capolection includes a thousand
lettera miniati). Sono preprinted books from the XVI
senti anche un migliaio di
century, like the multilancinquecentine, fra cui i voguage bible by Platin of Anlumi della Bibbia poliglotta
versa, several incunabula, the
del Plantin di Anversa, molti
oldest one being the Historia
Incunaboli, il più antico dei
Romana by Eutropio of 1471.
quali è la Historia romana di ECCE HOMO
The impressive library collecEutropio del 1471. L’impotion includes also atlases, scientific, historical, bibnente panorama librario presenta anche collezioni
di atlanti, opere di interesse scientifico, artistico, liographical and artistic writings, as well as about
seventy Italian journals and ninety-six foreign ones.
storico e bibliografico. Ad esse si aggiungono le
riviste: una settantina quelle italiane e 96 estere. The Painting gallery contains several notable works of
art, like Ecce homo, by Antonello da Messina. The
All’interno della Pinacoteca sono conservate opere
d’arte di assoluto rilievo, come l’Ecce Homo di An- superb painting, portraying Christ that becomes incarnate, is one of the Sicilian artist’s masterpieces,
tonello da Messina. La superba tavola del Cristo
che si è fatto uomo, costituisce uno dei massimi ca- a milestone of his artistic evolution, as can be nopolavori del celebre pittore siciliano, una pietra mi- ticed by comparing the styles of other painting of
liare della sua evoluzione pittorica, come eloquen- his: the Ecce Homo in Palazzo Spinola in Genova, the
Christ Blessing of the National Gallery of London and
temente dimostra il raffronto stilistico con altre
sue opere: l’Ecce Homo di Palazzo Spinola a Ge- the Christ of the Column, at the Louvre. Remarkable
are also the two paintings by the Flemish artist Jan
nova, il Cristo Benedicente della National Gallery di
Londra e il Cristo alla Colonna al Louvre. Rilevanti, Provost (1462 – 1529), portraying a Mary with the
Child and a vase with flowers in a niche. Near Francnegli stessi spazi espositivi, anche le due tavole
del fiammingo Jan Provost (1462-1529), raffigu- esco da Messina, there are other important painters
ranti una Madonna col Bam- from the ‘600: Guido Reni (1575 – 1642), and his
bino e un bicchiere di fiori Crying St. Peter, Luca Giordano (1632 – 1705), Giovanni Battista Gaulli, also known as Baciccio (1639
entro una nicchia. Accanto a
Francesco da Messina, sono – 1709) and his beautiful portrait of pope Clemente
qui presenti alcuni fra i più IX, Angelo Caroselli (1585 – 1652), with the Allerilevanti pittori del Seicento: gory of youth and old age, believed by the Cardinal
to be a work by Caravaggio. There also some examGuido Reni (1575-1642) con
ples of historical paintings, - Gian Paolo Panini, Doil San Pietro che piange, Luca
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menico Maria Viani (1668 – 1711) and Sebastiano
Giordano (1632-1705), Giovanni Battista Gaulli
Conca (1676 – 1764)- genre-paintings, still life,
(1639-1709), detto il Baciccio, rappresentato dal
bel ritratto di papa Clemente IX, e Angelo Caro- landscapes, seascapes – with quality pieces of artists
like Michelangelo Cerquozzi (1602 – 1660), Gaspard
selli (1585-1652), con l’Allegoria della giovinezza
Dughet (1615 – 1675), Eberhart Keilhau (1624 –
e della vecchiaia che il cardinale pensava fosse di
mano del Caravaggio. Si possono inoltre ammirare 1687), Antonio Gianlisi (1677 – 1727) and David
de Conink (1643 – 1701). The Alberoni artistic colsplendidi esempi di “pittura di storia” - Gian Paolo
Panini, Domenico Maria Viani (1668-1711) e Seba- lection is also enriched by eighteen tapestries of the
stiano Conca (1676-1764) – di “pittura di genere” Flemish Renaissance tradition. There are eighteen
pieces, belonging to three series: the series of Ae- nature morte, paesaggi e marine - con opere di
grande qualità di specialisti come Michelangelo Cer- neas and Dido (eight pieces, weaved by Michiel Wauquozzi (1602-1660), Gaspard Dughet (1615-1675), ters from Anversa on cardboards by Giovan Francesco
Romanelli); the Alexander the Great series (eight
Eberhart Keilhau (1624-1687), Antonio Gianlisi
pieces, by an anonymous Flemish artist who worked
(1677-1727) e David de Coninck (1643-1701). La
in Bruxelles in the second half of the ‘600, on cardcollezione artistica alberoniana è impreziosita da
diciotto arazzi appartenenti alla tradizione rinasci- boards by Jacob Jordaens); the Priamo series, the
most ancient and most precious, made up of two tapmentale fiamminga. La raccolta consta di diciotto
estries (on display at Palazzo Farnese), weaved in
splendidi esemplari, suddivisi in tre serie: la serie di
Enea e Didone (8 pezzi, tessuti da Michiel Wauters Bruxelles in the first twenty years of ‘500, portraying
di Anversa su cartoni di Giovan Francesco Roma- the wedding of Priam and Hecuba: the Royal Cortege
nelli); la serie di Alessandro Magno (otto pezzi, tes- and the Reception with the bridal banquet. The museum of natural sciences was born thank to a donasuti da un arazziere fiammingo ignoto, che operò a
tion by a Franciscan friar of St. Maria di Campagna,
Bruxelles nella seconda metà del ‘600, basandosi su
brother Zaccaria (1722 – 1814), including also a scicartoni di Jacob Jordaens); la serie di Priamo, la più
entific library. The collection has grown over the cenantica e preziosa, costituita da 2 arazzi (esposti a
Palazzo Farnese) tessuti a Bruxelles nel primo ven- turies, mainly thanks to the addition of the collection belonging to the noble Alberto Bracciforti (1838
tennio del Cinquecento, che raffigurano le nozze di
Priamo ed Ecuba: il Corteo regale e il Ricevimento – 1906); seashells, ground shells and river shells, sevcon banchetto di nozze. Il Museo di scienze natu- eral minerals and a remarkable number of fossils.
rali deriva da una donazione di un frate dei
Minori Francescani di Santa Maria di Campagna, fra’ Zaccaria (1722-1814), comprendente anche una biblioteca scientifica. Il
materiale è stato via via arricchito nei secoli soprattutto con l’accorpamento delle
collezioni del nobile piacentino Alberto
Bracciforti (1838-1906): conchiglie marine,
terrestri e d’acqua dolce, diversi minerali e
una notevole quantità di fossili.
25
C’È DA VEDERE
WORTH SEEING
Inaugurata nel
1931, la Galleria
Ricci Oddi fu progettata da Giulio
Ulisse Arata per
ospitare la collezione donata dal
nobile piacentino
Giuseppe Ricci
Oddi al Comune
di Piacenza. Con
opere, tra gli altri,
di Hayez, Fattori,
Lega, Signorini, FEDERICO ZANDOMENEGHI
Abbati, Cremona,
Ranzoni, Conconi, Segantini, Previati, Boldini,
de Nittis e Zandomeneghi, la Pinacoteca piacentina, tra le più dotate d’Italia per quanto riguarda
l’arte dell’ultimo Ottocento e dei primi del Novecento, sta vivendo un momento particolarmente florido: uscita da una recente opera di sistemazione e
ampliamento, pulsa di “arte vissuta” all’interno e al
di là delle splendide sale espositive, attraverso frequentate conferenze, incontri con artisti, studiosi
e nomi della critica d’arte contemporanea. Promotrice di pubblicazioni e di mostre itineranti, questa
Galleria è in continua evoluzione muovendosi nella
rete internazionale di acquisizioni, donazioni e prestiti che danno continuità alle opere raccolte personalmente dal collezionista Giuseppe Ricci Oddi,
circa 450 . La recente sistemazione ha voluto restare fedele all’impostazione data dal suo donatore e dall’architetto Giulio Ulisse
Arata. L’ordinamento delle opere
segue il criterio del raggruppamento regionale, sala per sala.
Fanno eccezione le sei sale monografiche dedicate a Fontanesi
(2), a Mancini (1), ai pastelli di
Opened in 1931,
the Ricci Oddi
Art Gallery was
designed by Giulio
Ulisse Arata in
order to house the
collection given
by the nobleman
Giuseppe Ricci
Oddi to the township of Piacenza.
The Picture Gallery,
containing works
of Hayez, Fattori,
Lega, Signorini,
Abbati, Cremona, Ranzoni, Conconi, Segantini,
Previati, Boldini, de Nittis and Zandomeneghi, is
among the most prestigious in Italy for XIX and early
XX century art. It is now living a particularly prosperous moment: it recently underwent a renewal and
improvement and is vibrating with “living art”, inside and over its wonderful rooms, through conferences, meeting with artists, experts and art critics.
This art gallery promotes editorial publications and
traveling exhibitions and it is evolving, through the
international network of acquisitions, donations, borrowings that give a sense of connection to the works
already collected by Giuseppe Ricci Oddi, about 450.
The recent refurbishment has kept faithfully the original style wanted by the donor and architect Giulio
Ulisse Arata. The rooms are organized following the
geographical origin of the painters, except for the six
RICCI ODDI
26
Casciaro (1), agli artisti stranieri (1) e
al Novecento italiano (1).
Il percorso museale. Dopo il vestibolo, con disegni e stampe, e il salone d’onore dedicato alla scultura, si
accede alla prima sala riservata ai pittori emiliani, seguita da quelle dedicate ai pittori toscani e ai pittori piemontesi e liguri. La quarta sala è dedicata a Mancini, la quinta ospita disegni e stampe, la sesta e la settima sono dedicate ai pittori lombardi.
Dopo due spazi con disegni e stampe,
e le ultime due sale che concludono
il lungo corridoio, il percorso museale
ripiega su se stesso in direzione del
salone d’onore, quindi si entra nelle
due sale dedicate a Fontanesi, seguite GIACOMO GROSSO
da quella riservata agli artisti italiani
del ‘900 e da un’altra con disegni e stampe. La rotonda ottagonale ospita opere di scultura, mentre
il piccolo andito posto tra la rotonda e l’antisaletta
ellittica pare ospitasse i pastelli di Casciaro. Infine
due sale sono dedicate ai pittori meridionali, seguite da quella riservata agli artisti stranieri e da
quella dei pittori veneti. La struttura che ospita la
Galleria Ricci Oddi costituisce un esempio ragguardevole, e ritenuto “pressoché unico in Italia”, di architettura museale in cui il nitore geometrico delle
varie sale, di sapore metafisico, convive con la complessità strutturale e con le innovative scelte funzionali, come quella dell’illuminazione naturale zenitale, fortemente caldeggiata dallo stesso fondatore. Numerose sono le mostre e le iniziative organizzate annualmente dalla Galleria. Visitare la Galleria significa attraversare cento anni, dal 1830 al
1930, di storia dell’arte italiana, non senza significativi esempi stranieri e non senza importanti acquisizioni per i decenni successivi, fino ai giorni
27
monographic rooms dedicated to Fontanesi (2), Mancini (1), to Casciaro’s
pastels (1), to foreign artists (1) and
to the Italian XX century (1).
The tour of the Museum. After the
foyer, with paintings and printings,
and the main hall, the visitor enters
the first room, dedicated to the Emilian
painters. The following rooms are dedicated to the Tuscan, Piedmontese, Ligurian painters. The fourth room contains works of Mancini; the fifth one
contains paintings and printings, while
the sixth and the seventh are dedicated to Lombard artists. After two
rooms with pictures and printings and
the last two rooms leading to the corridor, the tour goes back to the main
hall. Then there are the two rooms
dedicated to Fontanesi, followed by the one containing works of XX-century Italian artists and by another one with paintings and printings. In the octagonal circular hall are displayed sculptures, while the
small passage between the circular hall and the elliptical antechamber might have contained works of
Casciaro. Last, two rooms contain works of southern
Italy painters, followed by the foreign artists’ and
Veneto artists’ ones. The building of the Ricci Oddi
Art Gallery is one of the most important, and rarest,
examples of museum architecture, where the geometrical brightness of the rooms, of metaphysical
taste, lives together with the structural complexity
and with the innovative functional choices, like the
natural zenithal lighting, strongly wanted by the designer himself.
The Gallery organizes many exhibitions and activities
every year. Visiting the gallery means going through
one hundred years of Italian art history, from 1830 to
1930, not to mention the remarkable foreign exam-
C’È DA VEDERE
WORTH SEEING
nostri. Si passa così dalle opere
degli artisti romantici a importanti
esempi della pittura e della scultura
di gusto realista e poi verista del
secondo Ottocento (si pensi ai macchiaioli o agli scapigliati) e si arriva, attraverso i passaggi del simbolismo di fine secolo e delle avanguardie del primo Novecento all’arte
degli anni Venti e Trenta, con alcuni
capolavori di Carrà, Casorati, De
UMBERTO BOCCIONI
Pisis ed altri. Sicuramente capaci di
conquistare gli amanti della ritrattistica e paesaggistica romantica qui possiamo incontrare vari esempi
di realismo, dall’arte serena e agreste del naturalismo di Stefano Bruzzi, “cronista” della vita e del
lavoro nei campi, all’austera ritrattistica di Giovanni
Boldini e alle luminose e neomanieristiche scene familiari narrate da Amedeo Bocchi, così l’esaltazione
cromatica di un figlio del Futurismo, Umberto Boccioni, figliol prodigo del Vero. Altri nomi ancora:
Giovanni Fattori, De Carolis, Michele Cascella, Tranquillo Cremona, Pellizza da Volpedo, il macchiaolo
Silvestro Lega. Tra le sculture notevole l’opera di
Medardo Rosso, con l’Ecce Puer, celebre volto di
bambina che fuoriesce dalla materia in un movimento alla Rodin, fugace, evanescente, istantanea.
Nei diversi esempi di pittura sacra incontriamo, tra
gli altri, Sartorio e Graziosi. Consigliabile, infine, affacciarsi alla “Finestra sul mare” del celebre artista
piacentino Bruno Tassinari (nei cataloghi e ambienti
artistici “milanesizzato”): qui la realtà trascende i
termini convenzionali della luce e dei volumi, il visitatore viene inondato da una cascata
di sensazioni oggettive prodotte da gioiose e sensibilissime
stesure cromatiche.
GIULIO ARISTIDE SARTORIO
28
ples and the important acquisitions
up to present day. From Romantic
artists’ works to important examples
of sculpture and painting of realist
and veristic school dating back to
the second half of the 19th century
(think of Macchiaioli or the members of Scapigliatura), from Symbolism dating from the end of the
century and the Avant-garde works
dating back to early 20th century
to the art of the 20s and 30s, with
masterpieces of Carrà, Casorati, De Pisis and others.
Surely appealing for the lovers of Romantic portraits
and landscapes, the visitor can find examples of Realism, from the quiet and pastoral art of Bruzzi’s naturalism, “reporter” of life and work in the country,
to the rigorous portraits by Giovanni Boldini and the
bright and neo-Manneristic family scenes by Amedeo
Bocchi, or the chromatic exaltation of a Futurism’s
child, Umberto Boccioni, prodigal son of Verism.
Other names: Giovanni Fattori, de’Carolis, Michele
Cascella, Tranquillo Cremona, Pelizza da Volpedo,
the macchiaiolo painter Silvestro Lega. Among the
sculptures, remarkable is Medardo Rosso’s work, Ecce
puer, the illustrious face of a child, coming out of the
matter in a Rodin-like motion: transient, evanescent,
instantaneous. The different kinds of religious art we
find painters like Sartorio and Graziosi. Noteworthy
is also “Finestra sul Mare” (window on the sea), by
Bruno Cassinari, a famous artist from Piacenza (even
though, in catalogues and in the artistic environment
is often reported as being from Milan): here reality
goes beyond the conventional boundaries of light
and volume and the visitor
is hit by a stream of subjective sensations produced by
happy and insightful chromatic tracings.
There are many opportunities for
leisure.
The town theatre, run by the
Gioco Vita Theatre and Arturo
Toscanini Foundation, offers seasons of ballet, plays, opera (as
Piacenza has an ancient tradition
in operas) and good quality concerts (we can also boast many “premières”), with
programmes that look
on future without forgetting the great tradition, Verdi in particular.
There are various theatrical companies and cultural associations that
offer their own production performances which
are staged in other theatres of the town such
as the Teatro dei Filodrammatici and Teatro
San Matteo.
The attention to fitness
has led to the opening of
many gyms and health
centres, while the love
of the cinema is satisfied by the seventeen
cinemas available in the
town. Among the several
clubs and circles, the
well-known rowing clubs
“Vittorino da Feltre” and
“Nino Bixio” have their
offices in a renovated and improved centre by the
Po embankment, one of the most typical and popular areas of the town, perfect for walks and bicycle
rides.
Numerose sono le occasioni per
il tempo libero. Il teatro comunale, gestito da Teatro Gioco
Vita e Fondazione Arturo Toscanini, propone stagioni di balletto,
prosa, lirica (ove Piacenza può
vantare una grande tradizione) e
concertistica di buona qualità (di- TEATRO MUNICIPALE
verse sono state anche “le prime”), con cartelloni
che guardano all’innovazione, ma senza dimenticare la grande tradizione,
verdiana in primo luogo.
Diverse sono le compagnie teatrali e le associazioni culturali che propongono spettacoli di loro
produzione, rappresentati
anche in altri luoghi teatrali della città, come il
palcoscenico del Teatro
dei Filodrammatici e del
San Matteo.
L’attenzione per la forma
fisica ha fatto aprire numerose palestre e centri
di benessere, mentre la
passione cinematografica
trova “ristoro” nelle diciassette sale della città.
Diversi sono anche i circoli e le società, tra cui
le storiche società canottieri “Vittorino da Feltre”
e “Nino Bixio”, che hanno
la loro sede in un rinnovato e valorizzato Lungopo,
una delle aree più caratteristiche e frequentate
della città, ideale per passeggiate a piedi e in bicicletta.
29
TEMPO LIBERO
LEISURE
Il Teatro Municipale
The “Teatro Municipale”- Town theatre
Da due secoli, commemorati con
sfarzo nel 2004, il Teatro
Municipale è da sempre
al centro della vita
culturale di Piacenza, città che
nel mondo intero
porta la fama di
appassionata
intenditrice del
belcanto. Ritenuto a buon
ragione uno dei
templi italiani
della lirica, citato (e temuto per
la “severità” del suo
pubblico”), il Municipale pulsa con crescente vigore nel cuore della
città: incastonato nell’antica
piazza Sant’Antonino, su cui s’affaccia
l’omonima e antichissima basilica, il teatro è stato
protagonista di tante magiche serate con dame ingioiellate e signori in frack. E poi degli anni della
contestazione, con i giovani in eskimo a far da cornice vociante al bel mondo che entrava nel foyer. I suoi
muri e i suoi palchi, oggetto nel corso del tempo di
ripetute e onerose ristrutturazioni, contengono una
parte importante della nostra vita. Da studiare e da
proteggere. Le immagini delle persone in coda sotto
la neve per conquistare un posto in loggione, fanno
ormai parte della storia. Come la tensione di cantanti
pur famosi ma impauriti dalla severità, pronta a sfociare in fischi, del pubblico. Il Municipale (specialmente il suo loggione) è stato sempre (ed è tuttora)
frequentato da rigorosi intenditori che raramente
hanno “steccato” nel giudicare una voce o un’intera
orchestra (senza risparmiare il maestro); tant’è che i
fischi o gli applausi del Municipale di Piacenza circolano nell’ambiente lirico e musicale come “giudizio di
garanzia di qualità”. “Piacenza è la piazza più dura da
cantarci in Italia – fa dire Hemingway a uno dei due
tenori di “Addio alle armi”, mentre dialogano in un
caffè di Milano, nei pressi della Scala – Credetemi, un
posto infame per cantare”. Al pari del belcanto e della
Since two centuries, magnificently celebrated in 2004, the
Teatro Municipale has
always been the core
of the cultural life
of Piacenza, a city
regarded in the
whole world as
an enthusiastic connoisseur of belcanto.
Appropriately
considered as
one of the Italian temples for
opera, celebrated
(and feared for the
severity of its audience),
the Municipale is vibrant in
the heart of the city: it is located in the ancient St. Antonino square,
overlooked by the homonymous and old basilica. The
theatre has been the protagonist of many magical
nights, with ladies adorned with jewels and gentlemen in tails. Then the years of protests came, with
the youngsters in their parkas, surrounding loudly
those who entered the theatre. Its walls and stages,
the object of several and expensive renovations, contain an important part of our life. The pictures of
the people queuing under the falling snow to get a
place in the gallery are part of history, as well as the
anxiety of famous singers who were frightened by the
severity of the audience, and by the hissing. Expert
connoisseurs have always attended the town theatre
(especially the gallery), and they rarely were wrong
in judging a voice or a whole orchestra (and even
the maestro); the boos or clap of hands of the audience at the Municipale are considered in the opera
world as a sure guarantee of quality. “Piacenza is
the hardest stage for singing in Italy” one of the two
tenors of “For whom the bell tolls” (by Hemingway)
says, while sitting in a café near the Scala theatre
in Milan “Believe me, a wicked place for singing”.
Theatre, like belcanto and symphonic music, has always had numerous followers in Piacenza (the oldest
30
musica sinfonica, anche il teatro di prosa ha sempre
avuto largo seguito a Piacenza (il più antico gruppo
teatrale amatoriale italiano, la Società Filodrammatica Piacentina, nasce proprio qui, nel 1825). Nei duecento anni trascorsi hanno calcato il palcoscenico del
Municipale grandi Compagnie. Negli ultimi decenni
la città ha vantato un cartellone sempre nutrito con
proposte e anteprime nazionali, vantando nei suoi
archivi il passaggio di nomi
quali Emma Grammatica, Titina De Filippo, Nino Taranto. Duecento anni, dunque.
Appena conclusi e forieri
di grandi aspettative (fra i
nomi più altisonanti brilla
il maestro Muti), per questo che rimane collocato in
cima ai primari “teatri di
tradizione” della provincia
italiana. Ideato e progettato da Lotario Tomba su incarico
di nobili piacentini, il “Nuovo” (poi
chiamato Teatro Comunicativo, poi
Comunale e Municipale) rimpiazzò il
teatro ducale della Cittadella distrutto da un incendio il 24 dicembre 1798.
In perfetto stile neoclassico, questo
gemello in formato ridotto, ma non
per questo meno sontuoso, del Teatro
Alla Scala di Milano, opera del Piermarini, fu inaugurato il 10 settembre
1804, dopo un solo anno di lavori. Per l’occasione
venne eseguito il dramma Zamori ossia l’Eroe delle
Indie, appositamente composto dal maestro bavarese
Johann Simon Mayr. Presenti le autorità francesi di
occupazione, la festa coinvolse tutta la città in una
giornata indimenticabile, animata da fiere di bestiame, fuochi artificiali, un macchinone in cartapesta
allestito in Piazza Cavalli, feste da ballo e corse di cavalli. Capace di circa 1500 posti, distribuiti in cinque
ordini (fra platea, due ordini di palchi, due di galleria
e uno di loggione), questo maestoso complesso architettonico, è testimonianza tangibile di una svolta rivoluzionaria nella storia musicale: il passaggio
da un ancien a un nouveau régime, con la riforma
dell’opera in musica attuata da Chritstoph Willibald
non-pro theatrical group, the “Società Filodrammatica Piacenza, was born here, in 1852). Important
companies have been on the stage of the 200 year
– old Municipale: in the past years, the playbill of the
theatre has always been rich of shows and national
previews, boasting, among the others, shows of artists like Emma Grammatica, Titina De Filippo, Nino
Taranto. It’s 200 years, just ended, but bearing great
expectations ( among the
most magniloquent names,
maestro Riccardo Muti) for
this theatre, again on top
of the list of the primary
“theatres of tradition” of
the Italian province. Commissioned by Piacenza aristocracy and planned by
Lotario Tomba, the theatre was called successively
Nuovo, Teatro Comunicativo, Comunale, Municipale (New,
Communicative, Municipal and Town
theatre). It came to replace the Cittadella Ducal theatre, destroyed in a
fire the 24th December 1798.
The neoclassical Teatro Municipale,
which is a miniature, but equally
sumptuous version of the Piermarini’s
Teatro alla Scala of Milan, was inaugurated the 10th September 1804,
after just one year of works. The Bavarian composer Johan Simon Mayr composed, for
the occasion, the opera “Zamori, the Hero of the
Indies”, which was played at the opening night. The
French authorities were among the audience. The celebrations involved the whole city for an unforgettable day, animated by cattle fairs, fireworks, a paperpulp machine set up in Piazza Cavalli, balls, horse
races. The seated capacity is of 1500, distributed on
five orders (stalls, two orders of boxes, two orders of
balcony and one of gallery). This stately building is
the visible proof of a turning point in musical history:
the passage from an ancient to a nouveau regime,
with the reformation of opera, by Chritstoph Willibald
Gluck, and the success of opera over the pure ‘700
hedonism. Back to the architectural relationship with
31
TEMPO LIBERO
LEISURE
Gluck, e il trionfo del melodramma sul mero edonismo
settecentesco. Tornando alla
“parentela architettonica” con
la maestosa Scala di Milano,
mentre il Piermarini disegnò
per i meneghini una platea
a forma di ferro di cavallo,
Tomba progettò a Piacenza
una pianta a tre quarti di ellisse, ritenendo tale impianto più rispondente alle leggi dell’ottica e dell’acustica,
la sua opera fu in seguito perfezionata fra
il 1826 e il 1830 dallo scenografo della
Scala Alessandro Sanquirico. I palchi furono dipinti d’azzurro e decorati con stelline dorate. Sempre nel 1830 fu costruita
la facciata, ma il suo aspetto attuale è
frutto della rielaborazione che Sanquirico
fa dell’idea iniziale del Tomba, ridimensionando l’influsso neoclassico. L’antiportico,
presente anche alla Scala, è qui un elemento di carattere funzionale: le carrozze
vi si fermavano sotto, come dimostrano
anche i resti delle trottatoie. La parte inferiore a bugnato di intonaco, è sovrastata da un colonnato ionico e da una bella balconata in pietra.
the majestic Scala of Milan,
architect Piermarini designed the stalls for the Milan
theatre in a U-shape, while
Tomba designed for the Municipale a three - quarter
ellipse plan, reckoning it to
be more suitable for optical
and acoustic purposes; its
work was improved between
1826 and 1830 by the Scala theatre scenographer Alessandro Sanquirico.
The stages were painted in blue and decorated with golden stars. The facade as
well was built in 1830, but the current
look is a rielaboration by Sanquirico of
the original idea by Tomba, which brought to a reduction of the neo-classical influence. The pre-arcade, like the Scala’s,
is a functional element: the carriages
would stop there, as the residual carriage-ways show. The lower ashler part is
surmonted by an ionic colonnade and by
a beautiful stone balcony.
THE AMATEUR DRAMATIC SOCIETY THEATRE
Piacenza’s other theatre is the Amateur Dramatic Society Theatre (Teatro dei Filodrammatici) in Via Santa Franca. Originally built in the 16th century, and
used for various purposes until it became a theatre in
the early 1900s, it re-opened on 25th October 2000
after restoration work which returned the stalls and
the boxes back to their ancient spendour. The Art
Nouveau façade was designed by Gazzola. The Amateur Dramatic Society Theatre, after its inauguration
in 1908, was active until the 1980s, when restructuring work brought about a long period of closure. The
theatre holds nearly 300 spectators.
IL TEATRO DEI FILODRAMMATICI
L’altro teatro di Piacenza è il Teatro dei Filodrammatici. Riaperto il 25 ottobre 2000 dopo i lavori di restauro che hanno riportato platea e palchi all’antico
splendore, l’edificio di via Santa Franca fu costruito
nel Cinquecento ed ebbe destinazioni diverse finché
nei primi anni del Novecento fu adibito a teatro.
La facciata, in stile Liberty, è opera dell’ingegner
Gazzola. Il Teatro dei Filodrammatici, inaugurato nel
1908, rimase attivo fino agli anni Ottanta, quando si
rese necessaria una lunga e forzata chiusura per lavori. Ha una capienza di quasi trecento spettatori.
THE CHERUBINI ORCHESTRA
Muti’s young players have taken not only newspaper pages, but also theatres, by storm. The Cherubini orchestra, which was founded and developed
ORCHESTRA CHERUBINI
I giovani di Muti hanno conquistato, oltre alle pa-
32
gine dei giornali, anche le
scene. L’Orchestra Cherubini, nata e cresciuta anche
grazie al famoso musicista,
che tuttora la dirige, si è
esibita con successo in numerosi teatri e sotto le feste
natalizie sarà al Municipale.
Sostenuta dalla Regione Emilia
Romagna, dall’inedito asse PiacenzaRavenna, dalle Fondazioni Toscanini e Ravenna Manifestazioni, la Cherubini ha un organico di
78 diplomati (l’età media è di 24 anni) provenienti
da tutte le regioni d’Italia. Gli strumentisti selezionati rappresentano il risultato di rigorose audizioni
e selezioni effettuate da una speciale commissione. L’iniziativa è partita da Muti, che ha voluto trasmettere alle nuove leve le conoscenze acquisite nel
corso della sua carriera “soprattutto dai professori
delle grandi orchestre con cui – ha detto - ho avuto
la fortuna di lavorare. “Vorrei restituire al mio Paese – ha sottolineato il direttore d’orchestra - ciò
che da esso ho ricevuto, costruire un’orchestra di
giovani talenti italiani che, dopo il conservatorio, in
tre anni di attività possano apprendere il significato
dello stare in orchestra, del dare il proprio contributo ad una compagine sinfonica od operistica, il
che non è meno importante di una grande carriera
solistica”.
C’è un particolare estremamente significativo sulle
motivazioni che hanno animato Muti. Si tratta di
una lettera inviatagli da uno spettatore che partecipò al concerto che il Maestro tenne a Sarajevo,
nel 1997, dopo i gravi fatti di guerra. Una lettera
carica di riconoscenza e stima per chi, attraverso
la musica, seppe portare un messaggio di pace e
di felicità.
“Fare musica – questo il messaggio di Muti alla prima esibizione dei suoi giovani - è un modo di vivere insieme. Perciò ho preferito presentare questi giovani musicisti con una
prova aperta, e non con il solito concerto ingessato. Non
sentirete un’orchestra ma un gruppo di giovani che dovranno con la loro gioia cominciare un cammino. Questi ragazzi
by Muti, who still directs
it, and has given successful performances in
numerous theatres. The
Cherubini Orchestra is
sponsored by the Regione
Emilia Romagna, by the new
Piacenza-Ravenna axis, by the
Fondazione Toscanini and the
Fondazione Ravenna Manifestazioni. It has 78 graduate musician members
(with an average age of 24 years) from all over
Italy. The instrumentalists were admitted after rigorous auditions and selection procedures carried
out by a special commission. Muti’s idea was to
pass on to the new generation the knowledge that
he had acquired during his career “above all from
the great orchestra players with whom – he said – I
have had the privilege to work. “I would like to
give back to my country that which I have received from it – emphasized the orchestra director – I
want to build an orchestra of young Italian gifted
musicians who, after graduating from the conservatoire, in three years will learn the meaning of being
in an orchestra, of making their own contribution
to a symphonic or opera ensemble, which is just as
importatnt as a great solo career”.
One extremely meaningful event motivates Muti in
particular. It was a letter sent to him by a member
of the audience at a concert that he conducted in
Sarajevo, in 1997, after the terrible war. A letter filled with appreciation and esteem for the person who
managed to use music to bring a message of peace
and joy.
“Making music is a way of living together” Riccardo Muti
commented at the first performance of his young musicians
“That’s why I wanted to present these guys with a somehow
open show, and not the usual stiff concert. You won’t hear
an orchestra, but a group of young people who, with their joy,
have to start a journey. These kids are not the result of months of rehearsing but rather my human “guinea pigs”, that
are going to show their skills over time. They are all Italian,
except for a few foreigner, but living in Italy, not for some
33
TEMPO LIBERO
LEISURE
non sono il risultato di mesi
di prova, ma ‘cavie’ del sottoscritto, che mostreranno
le loro qualità nel tempo.
Sono tutti italiani, salvo
qualcuno straniero ma residente in Italia, non per
stupido nazionalismo, ma
perché c’è una nostra cultura che va salvaguardata. È importante mantenere viva la consapevolezza della nostra identità culturale. L’Italia ha una
storia musicale che non è seconda a nessun paese. Ma voci
tempestose si levano per il futuro: se i teatri subiranno ulteriori tagli, saremmo costretti a chiudere tutto. Voi ragazzi vi
troverete a combattere, come abbiamo fatto noi, perché se è
vero che i musicisti in una società sono il lievito, per fare il
pane qualcuno deve portare la farina”.
stupid nationalism, but because we have a culture to safeguard. It’s important to keep
the conscience of our cultural
identity alive. Italy has a musical history which is second to
no country. But stormy voices
rise: if the theatres will suffer
from further cuts, we will be
forced to shut down. You guys will have to struggle as we
did, because if it is true that in a society musicians are the
yeast, to bake the bread there is the need for somebody to
bring the flour.”
34
Il Po
The Po river
Almost a divinity for the ancient
Latin people, who
would call it Padre
(father), the river
Po crosses the whole province of Piacenza, from Castel San Giovanni to
Monticelli d’Ongina, dividing it from the region Lombardy. Coming from Milan, a 45-minute drive along
the national route Tidonese, you cross the Po in Castel
San Giovanni, also the starting point for the “Wine
and Food routes” of the Colli Piacentini (Piacenza
hills)
Here the “Grand River” slips weavingly in Emilia-Romagna, bordering rows of black and white poplars
and weeping willows, which rise up, rarer and rarer,
from glades, pleasant beaches and shores; the wild
and rich brushwood is overlooked by elegant herons,
graceful herring-gulls, solitary egrets. The surroundings have this sense of Nordic softness, with all those
old farmsteads and bell towers, already celebrated by
Guareschi in the stories of Don Camillo and Peppone. It’s the same countryside which inspired movies
by important directors such as Bertolucci and Soldati,
and also pieces of arts, such as the expressionistic
paintings of Ligabue.
The river runs slow and magnificent along Piacenza,
chosen a few years ago as the key city for a huge
interregional advertising plan for tourism in the area,
a project led by the Council of the 13 provinces of the
river Po. A series of initiatives linked to the themes
of “soft tourism” and environmentally-friendly tourism are being prepared: cycle tracks are getting longer
(the first part of Europe’s longest cycle track, “Via Po”,
is already working in the east part of the city), the offer for excursions by boat is becoming more assorted,
the wine-and-food, cultural and naturalistic routes
are spreading.
In its 652- km long run from Monviso to the sea, the
Divino per i Latini, che lo chiamavano “Padre”, il
Po lambisce maestoso la provincia di Piacenza, da
Castelsangiovanni a Monticelli d’Ongina, affiancandola nella parte che guarda alla dirimpettaia, e più
industriale, Lombardia. Provenendo da Milano, a soli
tre quarti d’ora di automobile, attraverso la strada
statale Tidonese, si incontra il Po all’altezza di Castelsangiovanni, dove si diparte anche la Strada dei
Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini.
Qui il Grande Fiume s’infila a slalom in Emilia, facendo da placido specchio alle boschine di pioppi
bianchi e neri, ai salici che sempre più rari spuntano
da radure, amene spiaggette, e golene, selvaggio e
ricco sottobosco, sotto il battito d’ali di eleganti aironi, gabbiani reali, solitarie garzette, nell’ovattata
atmosfera nordica di vecchie cascine e campanili di
quella Bassa che Guareschi ha raccontato al mondo con le gesta di Peppone e don Camillo. E’ la
stessa campagna che ha
permeato di magìe, celebri pellicole cinematografiche firmate Soldati,
Bertolucci, e opere d’arte
di quel genere Fantastico
che ha dato unicità alla
pittura padana fino agli
espressionistici acuti di
Ligabue.
Qui il Po scorre lento e maestoso in un destino incrociato con quello della città, da qualche anno eletta
“capofila” di un vasto piano interregionale di promozione turistica del Grande Fiume sotto l’egida della
Consulta delle 13 Province del Po. E’ in cantiere una
serie di iniziative da esporre nella vetrina internazionale del “turismo dolce” ed ecosostenibile: crescono
le ciclovie (a est della città, è già percorribile il primo tratto della “Via Po”, la pista ciclabile, più lunga
d’Europa, dalle sorgenti all’Adriatico...), diventano
sempre più variegate le uscite guidate in motonave,
35
TEMPO LIBERO
LEISURE
longest and most
magnificent river
in Italy seems here
to slow down, forming wide bights,
where important
key – events of
the Italian and
European history
took place (in this
countryside, Federico Barbarossa led the famous Diet of Roncaglia, in
1154-1158); not only history, but also deeply rooted
folk culture, among fortresses and castles, imposing
power plants (the hydroelectric power plant of Isola Serafini, operating since 1962 and the now closed
plant Emilia are open to visitors) and even a windmill
( in S. Nazzaro), celebrated by a book of Bacchelli, “Il
mulino del Po”. Furthermore, along the banks, there
are plenty of old taverns, “trattorie”, and restaurants
to provide refreshments to the travelers.
The Po is lived by the people from its banks (the city
can pride itself on two very important rowing associations, “Vittorino da Feltre” and “Nino Bixio”, that
brought up several rowing champions). But above all,
the Po is here in the life, in the talks of the people.
In these waters lived a myth: the “Moby Dick” of Po,
the sturgeon, which is still living in the memories of
the local fishermen. Years ago, expeditions of fishing
boats would leave from Roncarolo (near Caorso) to
catch this strong and cunning fish (which is believed
to have reached the Po by swimming backward from
the Volga river), when the Grand River was like a sea
for the inhabitants of Piacenza. Today the sturgeon has a not so loved heir: it’s the sheat-fish, whose
weight can reach 100 kg (in this
area there is even an ad hoc event,
“Viviamo il Po”, which is more than
si moltiplicano gli itinerari enogastronomici, culturali, naturalistici.
Nella sua corsa di 652 chilometri dal Monviso al mare,
qui il fiume più lungo e imponente d’Italia sembra
rallentare in larghe anse, per svelare testimonianze e
tracce di leggende, eventi che hanno fatto la Storia
d’Italia e d’Europa (in queste campagne, il Barbarossa tenne la famosa Dieta di Roncaglia, negli anni
1154-1158), di folklore, cultura popolare di marcata identità, tra rocche e castelli, imponenti centrali
elettriche (la centrale idroelettrica di Isola Serafini,
attiva dal 1962, e l’ex-centrale Emilia sono aperte
alle visite guidate), è stato mantenuto anche quel
mulino a vento (località San Nazzaro) immortalato
da Bacchelli nelle splendide pagine de “Il mulino del
Po”. Al viaggiatore non mancano occasioni per ristorarsi con specialità locali offerte da antiche osterie,
trattorie e ristoranti affacciati sull’argine.
Il Po è vissuto tantissimo dalle sue sponde (la città
vanta due importanti società canottieri, la “Vittorino da Feltre” e la “Nino Bixio” che hanno sfornato
campioni di canottaggio). Ma soprattutto il Po qui è
nella vita, nei discorsi della gente. In queste acque
viveva un mito: il “Moby Dick” del Po, lo storione,
che tuttora frequenta gli amarcord dei pescatori del
posto: da Roncarolo (presso Caorso) anni fa, quando
il Grande Fiume era “il mare” dei piacentini, partivano spedizioni di pescherecci per la cattura di
questo pesce enorme, furbo e forte che, si racconta,
sia arrivato risalendo le acque, fin dal Volga. Oggi ha
un successore poco amato ma che fa parlare molto
di sé. E’ il pesce siluro, il cui peso può raggiungere
anche il quintale: in zona hanno varato una manifestazione ad hoc, “Viviamo il Po”,
che oltre a proporsi come festa
popolare, offre ai pescasportivi
l’opportunità di dimostrare quanto sono bravi riproponendo il Master di pesca al siluro.
36
a festival: it actually allows the
fishermen to prove their ability
in the sheat-fish fishing).
To the East of the city, in the
bight between Caorso and
Monticelli (whose ancient fortress hosts three important
museums: the civic museum,
the ethnographical museum
of Po with the aquarium and
the museum of peasant traditions) lies the “Oasi di Pinedo”,
one of the most
interesting naturalistic spots of
all Po river basin. The presence
of the nuclear
power plant in
Caorso prevented
the areas controlled by Enel from being reached by
human settlements. The preservation of damp areas
where fishing and hunting are both forbidden created the ideal spot for nest-building by several species
of birds, like birds of prey and herons, including the
uncommon red heron. There’s a new boat, Calpurnia,
that rides from Piacenza to San Nazzaro through these two naturalistic areas. These banks have always
been historically significant: in year 990, near Calendasco, for the abbot Sigerico, who was later going to
be archbishop of Canterbury, and also in the spring of
1796 for Napoleon, who was getting ready to confront
the Austrian army in the Po Valley. Today the river
is making every effort in order to be known and appreciated in all of its facets: once a year in Piacenza,
simultaneously with the other provinces that stretch
along the river from Cuneo to Rovigo, his banks and
waters get ready to celebrate the national day “Un Po
per tutti” (A Po for everybody), showing opportunities
Sempre a est della città, presso l’ansa tra Caorso e Monticelli (l’antica Rocca ospita tre
importanti istituzioni museali:
il museo civico, il museo etnografico del Po con acquario e il
museo della civiltà contadina),
è da visitare uno dei luoghi
naturalistici più interessanti
di tutto il medio territorio padano: l’Oasi De Pinedo. La presenza della centrale nucleare
di Caorso, inattiva da anni, ha
fatto sì che zone limitrofe vincolate dall’Enel siano rimaste
immuni da interventi d’antropizzazione. La conservazione di zone umide dove è
vietata sia la caccia che la pesca ha consentito negli
anni la nidificazione e la sosta durante le migrazioni di numerose specie di uccelli, tra cui i principali
rapaci ed aironi, compreso il raro Airone Rosso. C’è
una nuova imbarcazione, la Calpurnia, che effettua
due tragitti lungo l’itinerario Piacenza-San Nazzaro,
attraversando proprio queste splendide aree naturalistiche. Guado piacentino eccelso, nei pressi di Calendasco (a ovest della città) nell’anno 990 per l’abate
Sigerico, futuro arcivescovo di Canterbury, e per Napoleone nella primavera del 1796, che si apprestava
ad affrontare l’esercito austriaco nella vallata del Po,
oggi il fiume fa di tutto per farsi conoscere e apprezzare in tutte le sfaccettature: una volta all’anno, nel
Piacentino, in simultanea con le restanti province
rivierasche, da Cuneo a Rovigo, le sue sponde e le
sue acque accolgono la Giornata nazionale “Un Po
per tutti” mettendo in mostra “occasioni” e “risorse”
da sfruttare: a questa frequentatissima kermesse di
sport, cultura, spettacoli, gite sul fiume, degustazioni e visite guidate che si tiene ogni anno la prima
domenica di giugno, si aggiungono altri eventi come
37
TEMPO LIBERO
LEISURE
and resources for all the visitors to take advantage of.
la promozione di guide turistiche (“La dispensa del
Po” che guidano ad assaporare lo straordinario patri- This festival of sport, culture, shows, boat trips and
sightseeing, that takes place every year on the first
monio dei prodotti tipici), l’inserimento delle piste
ciclabili in un sistema di percorribilità di scala euro- Sunday of June, is joined by other projects, such as
the promotion of tourist guides (“La dispensa del Po”,
pea, il potenziamento di strutture a sostegno della
advising the tourist in the exploration of the wide
navigazione fluviale.
range of typical products), the creation of cycle tracks
Dal fiume, nel territorio di Mortizza, è visibile la
at a European level, the expansion of infrastructures
famosa “sassaia dei tedeschi”, un’opera di rinforzo
for the river navigation.
della riva, in pietre e sassi, costruita dai tedeschi
durante la seconda guerra mondiale. Sempre in ter- From the river, in Mortizza, it is possible to see the
ritorio di Mortizza si trova una località contornata
famous “Stone barriers of the Germans”, a bank reinda un grande bosco dove, si racconta, morirono e
forcement, in stones and rocks, built by the Germans
furono sepolti pellegrini ed appestati. Antiche car- in the second world war. In Mortizza, there is also a
te documentano l’esistenza di un bosco vastissimo
spot, surrounded by a huge wood, which is believed
dalla fitta vegetazione, da cui deriverebbe il nome
to be the burial ground for a number of pilgrims and
di “Bosco dei Santi”. Merita una citazione il grosso
plague-stricken persons. Ancient documents show the
borgo di Noceto, che sorgeva sulla sponda lombarda, existence of a huge, thick wood; from there the name
sommerso dalle acque del Po dopo una violentissima “Wood of the Saints”. Noteworthy is the village of Nopiena. Narra la leggenda che nel silenzio delle notti
ceto, which used to lie on the Lombard bank, before a
di luna si sentisse ancora suonare la campana sul- destructive flooding swept it away. According to the lela torre della chiesa. Fu proprio questa leggenda ad
gend, at night, when the moon was the only light, the
ispirare Giovanni Guareschi che scrisse uno degli epi- church bells would still play from the bell tower. This
sodi più poetici nei suoi famosi libri su Don Camillo e
legend inspired Giovanni Guareschi, who wrote one of
Peppone. Caselle Landi fu teatro
the most poetic episodes of his Don
di sanguinose battaglie come
Camillo and Peppone books. Caselle
testimonia la “Cappelletta dei
Landi was the battlefield for some
morti della Porchera”, dal nome
bloody battles, as the “Cappelletta
della strada usata per condurre i
dei morti della Porchera” (Chapel of
porci al pascolo nei terreni lunthe Porchera deads, from the name
go il Po. La cappella in muratuof the road employed for taking the
ra sorge sui resti di un cimitero
pigs - porci - to graze along the river)
dove furono sepolti i soldati
proves. The masonry chapel lies right
spagnoli ed ungheresi uccisi nel
on top of the ruins of a cemetery for
conflitto del 1745, devastato in
Spanish and Hungarians soldiers who
seguito da un’alluvione. Ogni
were killed in the 1745 battle. The
anno è meta di una solenne
graveyard was later destroyed by a
processione con pellegrinaggi
flooding. Every year it is visited by a
di barcaioli e pescatori provereligious procession of fishermen and
nienti dalle località rivierasche.
boatmen from all around the area.
38
La Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini
Road of Wines and Taste in the Hills of Piacenza,
a successful route
Creata nel febbraio del 2000,
la Strada dei Vini e dei Sapori
dei Colli Piacentini si presenta come un riuscito connubio
tra storia, tradizioni, territorio e tipicità. Nata con lo
scopo di promuovere la cultura e l’enogastronomia del
territorio, la Strada dei Vini e
Sapori dei Colli Piacentini si è
affermata in questi anni come
un prodotto turistico di successo, che basa le sue proposte sull’accoglienza garantita
dagli oltre 100 soci, suddivisi
tra aziende vitivinicole, agriturismi, castelli, alberghi, ristoranti e salumifici, caseifici,
agenzie di viaggi, società di servizi, i 21 comuni
attraversati dall’itinerario insieme a Provincia e
Camera di Commercio di Piacenza. Presidente della
Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini è
Fabio Bernizzoni.
La strada attraversa le quattro vallate principali
del territorio piacentino, corrispondenti alla zona
di produzione e denominazione di origine controllata dei vini - Val Trebbia, Val d’Arda, Val Nure e
Val Tidone, per una lunghezza totale del percorso
di oltre 250 chilometri.
A distanza di nove anni dalla sua nascita si può
affermare che l’offerta complessiva della Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini si è
posizionata come uno dei principali elementi di
attrazione turistica verso il territorio piacentino.
La conferma deriva da due fattori: dall’analisi dei
dati statistici sul turismo a Piacenza, che vede il
territorio interessato dalla Strada protagonista di
una crescita costante di arrivi e presenze; dagli
investimenti che le aziende associate hanno fatto
39
Created in February 2000, the
Road of Wines and Taste in the
Hills of Piacenza is a successful
marriage of history, traditions,
territory and typicalness. Conceived in order to promote the
culture and the food-and-wine
connoisseurship of the territory,
the Road of Wines and Taste in
the Hills of Piacenza has been
successfully known in the last
years as a tourist attraction
relying on over 100 welcoming
members among wine growers
and producers, holiday farms,
castles, hotels, restaurants,
sausage and salami factories,
cheese factories, travel agencies,
utilities and 21 villages lying by the side of the route,
together with the Provincial Council and the Chamber of Commerce of Piacenza. Fabio Bernizzoni is the
president of the Road of Wines and Taste in the Hills
of Piacenza.
The road goes through the main valleys of the Piacenza district, corresponding to the area of winemaking and Registered Designation of Origin – Val Trebbia, Val d’Arda, Val Nure and Val Tidone – for a total
length of over 250 km.
Nine years after the establishment of this association, we can say that the whole package of offers of
the Road of Wines and Taste in the Hills of Piacenza
represents one of the main tourist attractions for the
Piacenza district. Two factors are confirming it: the
statistical data analysis about tourism in Piacenza
higlights the steady growth in arrivals and departures within the area crossed by the Road; previous
and present investments made by members in order
to adapt their structure to welcome the guests. By
way of an example, every winery has its own guid-
TEMPO LIBERO
LEISURE
ed tour and a wine tasting
room.
The association calendar offers over 40 events for wineries, typical agricultural
and food factories, holiday
farms, restaurants, associations and municipalities.
In the last months, the Road
of Wines and Taste in the
Hills of Piacenza has been
preparing new promo-marketing instruments: a new catalogue, a new Internet
website and a newsletter about all events and activities of the association; beginning from 2007, the
newsletter is sent to about 1200 addressees, such as
private people, clubs, associations, travel agencies,
tour operators, institutions, municipalities, IAT and
APT, journalists. If you wish to receive the newsletter
free of charge, you only have to log into the association website - www.stradadeicollipiacentini.it - and
to register yourself by filling in the blank. This is a
quick and modern website allowing a fast surfing in
order to know the best offers of the Road of Wines
and Taste in the Hills of Piacenza; in few months it
has been visited by over 130.000 people.
e stanno facendo per adeguare le proprie strutture
all’accoglienza degli ospiti.
Ogni cantina, solo per fare
un esempio, si è dotata di
un percorso guidato e di
una sala dedicata alla degustazione.
Nel calendario dell’associazione sono presenti oltre
40 appuntamenti che interessano cantine, aziende
dell’agroalimentare tipico, agriturismi, ristoranti,
associazioni e comuni.
Negli ultimi mesi la Strada dei Vini e dei Sapori dei
Colli Piacentini si è dotata di nuovi strumenti di
promocommercializzazione: un nuovo catalogo, un
nuovo sito internet e una newsletter con tutti gli
appuntamenti e le iniziative che coinvolgono l’associazione e che, a partire dall’inizio del 2007, viene inviata a circa 1200 destinatari, tra cui privati,
circoli, associazioni, agenzie di viaggio, operatori
turistici, istituzioni, comuni, IAT e APT, giornalisti. Per ricevere gratuitamente la newsletter basta
connettersi al sito internet dell’associazione, www.
stradadeicollipiacentini.it, ed iscriversi nello spazio apposito. Un sito agile, moderno, al passo con
i tempi, che consente nel giro di pochi istanti di
navigazione conoscere, con un semplice click, il
meglio delle proposte della Strada dei Vini e dei
Sapori dei Colli Piacentini e che, a pochi mesi dalla sua creazione, ha già fatto registrare oltre 130
mila visite.
All products of the rich agriculture of Piacenza are
an integral part of its gastronomy. Piacenza, like
its sister towns of the Po Valley, has always had a
pig-breeding tradition. The PDO sausages of Piacenza - Coppa, Salami and Pancetta - are an excellent
evidence of that age-long tradition. The countryside
also offers first-rate dairy produce, such as the PDO
Grana Padano whose production is shared with Lombardy, Piedmont and Veneto, and PDO Provolone
Valpadana for which Piacenza is the only production
district south of the Po. The art of cheese-making
has been belonging to this territory since Middle
Tutti i prodotti della ricca agricoltura piacentina
sono parte integrante della sua gastronomia. Piacenza, come le sue sorelle padane, appartiene da
sempre all’ambito della cultura del maiale. I salumi
piacentini Dop, Coppa, Salame e Pancetta, testi-
40
Ages, when people started to make cheese in order
to preserve the milk excess. Grana Padano is an essential part of the gastronomy of Piacenza, irreplaceable in the filling of ‘anolini’, ‘tortelli’ and ‘tasto’,
quite necessary with ‘pisarei e
fasö’ or rice pudding, frittatas
and polenta with cheese.
In 1987 Piacenza was named
International Town of Grapevine and Wine and its wines
have been appreciated since the
Roman period. About twenty
wines of the Hills of Piacenza
have a Registered Designation of
Origin; the flag of the oenology
of Piacenza is Gutturnio, a grape
blend of Barbera and Bonarda
(Croatina) that’s named after a
Roman-aged silver goblet found
on the banks of the Po at the
end of the nineteenth century.
moniano egregiamente la secolare tradizione.
Nella provincia sono presenti anche prodotti caseari di qualità tra cui il Grana Padano Dop, la cui
produzione, condivisa con Lombardia, Piemonte e
Veneto e il Provolone Valpadana Dop, di cui la provincia di
Piacenza è l’unico territorio
di produzione a sud del Po.
L’arte dei casari è presente
in questi territori dal Medioevo, quando si incominciò a
produrre formaggio per poter
conservare la sovrabbondanza di latte. Il Grana Padano è
un elemento essenziale della
gastronomia piacentina, insostituibile nei ripieni degli
anolini, dei tortelli e del tasto, immancabile sui pisarei
e fasö o sulla bomba di riso,
nelle frittate e sulla polenta
condita.
Insignita nel 1987 del titolo
di Città Internazionale della Vite e del Vino, Piacenza ha goduto dell’apprezzamento dei suoi vini
sin dall’epoca romana. Sono una ventina i vini Doc
Colli Piacentini, la bandiera dell’enologia piacentina è il Gutturnio, un uvaggio di Barbera e Bonarda
(Croatina), che prende il nome da una coppa d’argento di età romana rinvenuta sulle rive del Po alla
fine dell’Ottocento.
Associazione Strada dei Vini e dei Sapori dei
Colli Piacentini
(Road of Wines and Taste in the Hills of Piacenza
Association)
Via Campo Sportivo Vecchio, 8 - 29122 Piacenza.
Phone +39 0523 462990.
[email protected]
www.stradadeicollipiacentini.it
Associazione Strada dei Vini e dei Sapori dei
Colli Piacentini
Via Campo Sportivo Vecchio, 8 - 29122 Piacenza
Tel. +39 0523 462990
E-mail: [email protected]
www.stradadeicollipiacentini.it
41
TEMPO LIBERO
LEISURE
La Strada del Po e dei Sapori della Bassa Piacentina
The Road of the Po and the Tastes of the Lowlands
of Piacenza
Ha preso corpo all’inizio del 2007 la quattordicesima strada dei sapori dell’Emilia-Romagna: la Strada del Po e dei sapori della Bassa Piacentina che
nasce a ridosso nebbiosa bassa padana, del Grande
Fiume, dei suoi affluenti, dei canali e dei pioppi e
attraversa i comuni rivieraschi. Il viaggiatore che
percorre questo itinerario con l’intento di fare uno
shopping goloso, rimane attratto dal forte senso
di identità che si respira lungo tutto il percorso.
Non solo castelli o suggestivi scorci, non solo filari
di pioppi lungo gli argini e nemmeno un veloce
assaggio di una pietanza insolita, ma un lento ed
equilibrato immergersi in un insieme di tutto questo: il migliore salume e il buon formaggio di una
località degustati dopo aver visitato il castello e
il centro storico, o aver percorso gli argini in bicicletta e magari essersi fatti raccontare una leggenda locale dal gestore di un ristorante.
Questo vuole esprimere la Strada del Po e dei sapori della Bassa Piacentina: la storia, il territorio,
le tradizioni, i sapori genuini. La nuova sensibilità con la quale il moderno turista-viaggiatore si
accosta a realtà tradizionalmente diverse da quelle conosciute, può trovare un percorso d’elezione
lungo l’itinerario enogastronomico della bassa piacentina.
L’itinerario della Strada del Po e dei Sapori della
Bassa Piacentina misura nel suo complesso circa
100 chilometri, si sviluppa tra una cornice di
borgate caratterizzate
da un impianto urbanistico lineare e geometrico e riunisce 51 tra soci
pubblici (la Provincia di
Piacenza, la Camera di
Commercio di Piacenza
insieme ai comuni di
Castelvetro Piacentino,
The fourteenth “road of tastes” of Emilia-Romagna was
created at the beginning of 2007: the Road of the Po
and the Tastes of the Lowlands of Piacenza goes by
the side of the foggy lowlands of the Po Valley, of the
Great River Po and its tributaries, of the canals and the
poplars and it crosses many coast villages. Those who
travel this route with the intention of doing a “tasty
shopping” are attracted by the strong sense of identity
being in the air.
Not only castles or picturesque views, not only rows of
poplars on the banks or a quick tasting of an unusual
dish, but a slow and balanced mix of all that: the best
sausage and a good local cheese tasted after visiting
the castle and the old village or after riding over the
banks and maybe listening to a local legend told by a
restaurant manager.
This is the goal of the Road of the Po and the Tastes of
the Lowlands of Piacenza: the expression of the history,
the territory, the traditions and the natural tastes. The
new sensitivity of the today’s aware tourists toward
traditionally different worlds allows to experience this
food-and-wine route in the lowlands of Piacenza.
The Road of the Po and the Tastes of the Lowlands of
Piacenza is about 100 km long and it goes through a
background of small villages having a linear and geometrical urban structure; it gathers 51 members together, among public bodies (the Provincial Council of
Piacenza, the Chamber of Commerce of Piacenza and
the municipal towns of Castelvetro Piacentino, Monticelli d’Ongina, Caorso,
Villanova sull’Arda, San
Pietro in Cerro, Besenzone,
Cortemaggiore) and private people (farms, restaurants, holiday farms, sausage and salami factories,
cheese factories, museums,
castles, speciality shops,
42
Monticelli d’Ongina, Caorso,
Villanova sull’Arda, San Pietro
in Cerro, Besenzone, Cortemaggiore) e privati (aziende
agricole, ristoranti, agriturismi, salumifici, caseifici, musei, castelli, botteghe del tipico, associazioni di categoria).
Partendo da Caorso, dove si
possono ammirare la Rocca del
1200 ora trasformata in palazzo nel 1600 e la Collegiata,
l’itinerario prosegue, costeggiando il Po, verso Monticelli
d’Ongina, caratteristico borgo
fluviale con le vie principali
disseminate di portici.
Nel paese si possono visitare
la Rocca dei Pallavicino del
1400, il Museo etnografico del
Po, l’acquario del Po e il Museo
della civiltà contadina, la Collegiata di San Lorenzo del 1480. A Monticelli d’Ongina, nella prima
domenica di Maggio, si svolge il Mercato dei Prodotti Tipici del Po. Castelvetro offre al visitatore il
neogotico palazzo municipale e la settecentesca
parrocchiale. Proseguendo si giunge a Villanova
sull’Arda, attraversando un paesaggio rurale connotato dalle grandi cascine a corte. Nella frazione
di Sant’Agata si visita la Villa di Giuseppe Verdi,
mentre in direzione di San Pietro in Cerro si può
ammirare, a Maggio, la fioritura dei ciliegi, frutto
tipico del comune. Giunti a San Pietro in Cerro si
visita il ben conservato Castello del XV secolo e
l’annesso Museo di Arte Moderna. Besenzone è un
comune ricco di ville gentilizie costruite tra il XV e
il XIX secolo. Da qui la strada raggiunge Cortemaggiore, città ideale dall’impianto urbanistico sorto
nel Quattrocento all’insegna dell’utopia. Da vede-
category associations). Starting
from Caorso, where you can admire the 13th-century Fortress that
was turned into a palace in the
17th century and the Collegiate
Church, the road runs along the Po
and reaches Monticelli d’Ongina, a
typical river village with the main
streets bordered with arcades.
In the village, the 15th-century
Pallavicino’s Fortress, the Ethnographic Museum of the Po, the Po
Aquarium and the Museum of the
Peasant Society and the St. Lawrence’s Collegiate Church dating
back to 1480 are worth seeing.
The first Sunday of May, Monticelli
d’Ongina hosts the Market of the
Typical Products of the Po.
Castelvetro offers its neo-Gothic
Town Hall and the 18th-century
parish church. Then the road crosses Villanova sull’Arda,
through a country landscape scattered with large farmhouses with courtyards. At Sant’Agata you can admire Giuseppe Verdi’s Villa, while going on to San Pietro
in Cerro, in May, you can enjoy the cherry blossoming,
the typical local fruit tree. San Pietro in Cerro offers to
visitors its well-preserved 15th-century castle and the
Modern Art Museum.
Besenzone is full of aristocratic country residences built between 15th and 19th centuries. Then the road
crosses Cortemaggiore, an ideal town having a 15thcentury town planning structure dictated by utopia. St.
Mary of Grace’s Collegiate Church, the Monastery and
the Franciscan cloister, St. Joseph’s baroque Oratory
are also worth seeing. For over 500 years this small
town has been hosting the most important rural fair in
the district of Piacenza.
Finally, the road goes back to Caorso. Between a vi-
43
TEMPO LIBERO
LEISURE
re anche la Collegiata
di Santa Maria delle
Grazie, il Convento e
il chiostro dei Francescani, l’Oratorio barocco di San Giuseppe. Nel paese si tiene
da oltre 500 anni la
più importante fiera
agricola del territorio
piacentino. La strada
infine si ricongiunge
con Caorso. Tra una
visita e l’altra, alcune
imperdibili digressioni gastronomiche, con
un paniere di prodotti e piatti tipici d’eccellenza:
dal Grana Padano Dop al Provolone Valpadana Dop,
dai tre salumi Dop piacentini (Coppa, Salame e
Pancetta) all’aglio bianco di Monticelli di Ongina
(in attesa della IGP). Senza dimenticare la frutta
antica, le ciliegie di Villanova sull’Arda, il pomodoro, i dolci (spongata e sbrisolona), il fiocchetto,
il culatello piacentino e il salame gentile, il grass
pist e gli anolini, per finire con i liquori (marsala
all’uovo, bargnolino, nocino).
sit and another, some
gastronomic digressions
that cannot be missed,
with a basket of firstrate local products and
dishes: from PDO Grana
Padano to PDO Provolone Valpadana, from
three PDO sausages of
Piacenza (Coppa, Salami and Pancetta) to the
white garlic of Monticelli d’Ongina (on the waiting list for PDO).
Not to mention the past
fruit, cherries from Villanova sull’Arda, tomatoes, desserts (spongata and
sbrisolona cake), fiocchetto, culatello of Piacenza and
salami, grass pist and anolini, and eventually liqueurs
(egg Marsala wine, balckthorn and walnut liqueurs).
Per avere informazioni:
Strada del Po e dei Sapori della Bassa Piacentina
Via Campo Sportivo Vecchio, 8 - 29122 Piacenza
Tel. +39 0523 716968 - Fax. +39 0523 462990
E-mail: [email protected]
www.stradadelpo.it
44
For information:
Strada del Po e dei Sapori della Bassa Piacentina
(Road of the Po and the Tastes of the Lowlands of
Piacenza)
Via Campo Sportivo Vecchio, 8 - 29122 Piacenza
Tel. +39 0523 716968 - Fax +39 0523 462990
E-mail: [email protected]
www.stradadelpo.it
Club di prodotto dell’Appennino Piacentino
Piacenza Apennines Product Club
Conceived by Tourism and MarIdeato dall’Assessorato al
keting Councillorship of the
turismo e marketing dell’AmPiacenza’s Provincial Goverministrazione Provinciale di
nment, in accordance with the
Piacenza, in accordo con le
mountain Communities (Ardatre Comunità montane (ArNure,
Trebbia, Tidone) and
da-Nure, Trebbia, Tidone) e
with the cooperation of Soprip
la collaborazione di Soprip
(Local Development Agency of
(l’Agenzia di Sviluppo LocaParma and Piacenza, that colle delle province di Parma e FERRIERE
lects economical and institutioPiacenza, che raccoglie forze
nal forces of both districts), the “Piacenza Apennines
economiche ed istituzionali dei due territori), il
Product Club” has about thirty members who are all
Club di prodotto dell’Appennino piacentino conta
tourist operators of the Arda, Tidone, Nure and Trebuna trentina di soci, tutti operatori turistici delle
bia
Valleys.
vallate d’Arda, Tidone, Nure, Trebbia.
L’obiettivo è il rilancio del turismo in area montana, The objective is the re-launching of tourism in
mountain area, promoting fast-growing characteristipromuovendone peculiarità quali la natura ancora
cs
such as the intact nature, the cultural evidences
intatta, le testimonianze culturali e la possibilità
and
the possibility to practice sport in the open air.
di sport all’aria aperta che registrano un’utenza in
forte crescita. Offrirsi al turismo nazionale e inter- To offer new products and instruments to national and
international tourism.
nazionale con prodotti e strumenti nuovi.
“The
Province of Piacenza believes this is the right mo“La Provincia di Piacenza ha ritenuto fosse il moment
to do something different to face the crisis that
mento di fare qualcosa di diverso per affrontare la
has damaged the traditional tourism of the Apennines
crisi che in questi ultimi anni ha colpito il turismo
over the last few years. Some operators already actradizionale dell’Appennino. Già alcuni operatori si
ted
individually to leave this dead end, aiming at a
sono mossi autonomamente per uscire dall’empaswinning
product represented by the environment on
se, puntando su un prodotto sicuramente vincente
the whole. A unique mix of uncontaminated greenness,
rappresentato dall’ambiente nel suo complesso. Un
streams, occasions of sport in the open air and cultumix unico di verde incontaminato, di torrenti, di
occasioni di sport all’aria aperta e di proposte cul- ral proposals capable to conquer immediately the most
demanding tourists as well. Up
turali capace di conquistare
to now everyone acted separaimmediatamente anche il tutely, but favouring a form of
rista più esigente. Il Club di
aggregation
we will consolidaprodotto intende coordinarne
te
all
the
proposals
and actie valorizzarne le iniziative
vities. The Product Club means
per migliorarne potenzialiexactly to coordinate and imtà, prestazioni e capacità di
prove the initiatives in order to
sbarco sul mercato” è stato
better
potential, performance
detto alla presentazione.
MARSAGLIA
45
TEMPO LIBERO
LEISURE
Il portale “Uppennino”(www.
and capacity of success on the
uppenninopiacentino.com)
market” it has been said to the
raccoglie i siti già esistenti
presentation.
e iniziative di web marketing
The “Uppennino” portal (www.
dei soci.
uppenninopiacentino.com) colDalla brochure:
lects existing websites and web
“Uppennino Piacentino per vimarketing iniziatives of the
vere lo sport, Uppennino Piamembers.
MORFASSO
centino per vivere la cultura.
From the brochure:
Un’allegra ciaspolata tra amici, una sciata nottur- “Uppennino Piacentino to live sport, Uppennino Piana, una cavalcata o un’avventura in MTB dentro
centino to live culture.
panorami che fan sentire di più la vita, una discesa Snowshoeing with friends, skiing at night, a horse ride
in canoa lungo i salti di un torrente indomito, per or an MTB adventure surrounded by landscapes that
riconoscersi complici di una natura prorompente… make you really feel life, canoeing down the drops of
Ma non scoraggiatevi se non siete temerari con- a gushing stream, thus becoming the accomplices of a
vinti: da noi bastano le scarpe da golf o quelle da
fabulous natural environment …
passeggiata, per sentirsi unici naturalmente.
But don’t worry if you aren’t too adventurous: a pair
Poi bisogna appagare anche la voglia di relax, di
of golf shoes or walking boots will be enough to make
far festa con la gente: le sagre paesane, la musi- you feel naturally unique.
ca folk che si riversa e si dispiega lungo i pendii, And don’t forget your need to relax, celebrate with
l’opera lirica in un ammaliante borgo medievale, il
people: village fairs, folk music played all along slopes,
teatro latino tra le vestigia di
opera in a fascinating medieval
una fiorente città romana, gli
borough, Latin drama with a
incontri con gli autori ad una
rich Roman town as background,
rassegna
cinematografica.
meetings with authors at a film
Oppure con i bambini, a sorfestival. Or spending time with
ridere per le stramberie degli
children, smiling at the funny
artisti di strada: una fantasia
shows of street artists: colours
da tutto il mondo!”
and creativity from all over the
VAL TIDONE
world!”
46
I Castelli del Ducato di Parma e Piacenza:
gioielli d’arte nel cuore dell’Emilia
The Castles of Parma and Piacenza Dukedom:
art jewels in the heart of Emilia
An hour’s drive from Milan and
half an hour’s flight from Rome,
ancient jewels are waiting for
visitors. Twenty manor houses
currently gathered in the Castles of Parma and Piacenza Dukedom Association: a timeless
patrimony of art, culture and
entertainments in the heart of
Emilia-Romagna. They dot the
region like gems on a precious
cloth; for more than 500 years they have been silent and
watchful sentinels over the
landscape and they can tell so
many stories. Strongholds, bastions and fortresses welcome
visitors and reveal a far world of
love stories and
wars, passions
that still hover
about walls, passages and sumptuous halls.
Travelling
from
ROCCA DI OLGISIO
south to north in
the district of Piacenza, over the road climbing up the
hills, between the streams Stirone and Arda, the first
manor house is Vigoleno with its perfectly preserved
old village welcoming visitors with a leap of the heart.
Then the 14th-century village of Castell’Arquato and its
Visconti Fortress silhouetted against the hills with its
string of merlons and medieval towers. Further on, on a
spur of green serpentine, you reach the Castle of Gropparello: its old walls keep a surprise, an “emotional
park”, the first one in Italy, where children can live
the stories of the past in period costumes. A double
drawbridge, a square tower and a large inner courtyard
Ad un’ora d’auto da Milano e
a mezz’ora d’aereo da Roma,
sorgono antichi gioielli tutti
da scoprire. Sono i 20 manieri raccolti oggi nell’Associazione Castelli del Ducato di
Parma e Piacenza: un patrimonio d’arte, cultura e piaceri senza tempo custoditi nel
cuore dell’Emilia Romagna.
Essi punteggiano il territorio
come gemme su un prezioso
tessuto, da oltre 500 anni
si stagliano come sentinelle,
mute e vigili, a dominare il
paesaggio. E hanno tante pagine di storia da raccontare.
Rocche, baluardi e fortezze
si aprono ai visitatori per
dischiudere un mondo lontano, fatto d’amori e di guerre, CASTELLO DI REZZANELLO
grandi passioni che ancora
aleggiano tra le mura, i camminamenti e i fastosi
saloni.
Da Sud verso Nord il primo maniero che si incontra
nella provincia di Piacenza, lungo la strada che
sale le colline, tra i torrenti Stirone ed Arda, è
Vigoleno con la sua antica contrada perfettamente
conservata, che accoglie i visitatori con un tuffo
al cuore. A ciò risponde il trecentesco borgo di Castell’Arquato, con la Rocca Viscontea che si staglia
sui colli attorno con la sua teoria di merli e torri
medioevali. Più avanti, isolato su uno sperone di
serpentino verde, ecco il Castello di Gropparello:
tra le sue antiche mura, custodisce una sorpresa,
un “parco emotivo”, il primo in Italia, dove i bambini possono rivivere le fiabe di un tempo in costume d’epoca. Doppio ponte levatoio, torre quadrata
47
TEMPO LIBERO
LEISURE
e vasta corte interna, sono invece le caratteristi- are the featuche del castello di Paderna, che fa coincidere l’arte
res of the cadelle fortificazioni con la cultura agricola, sino ad
stle of Paderna
essere diventata azienda di bioagricoltura. Spo- where the art
standosi in Val Nure ecco il parco del Castello di
of fortification
Grazzano Visconti, realizzato all’inizio del ‘900 su
matches the CASTELLO DI AGAZZANO
progetto del Duca Giuseppe Visconti di Modrone, country cultuche accoglie elementi del giardino all’italiana, dei
re by turning
parchi alla francese e all’inglese, rispondendo alle
into an orgaesigenze di decoro in voga tra XIX e XX secolo. nic farming
Parterres, ponticelli, fontane e statue decorano un
house. Moving
paesaggio romantico, arricchito da un divertente
to the Nure
labirinto. Sulla Val Trebbia esercita il suo domi- Valley you can
nio il Castello di Rivalta, dove sono ospiti abituali
reach the park
i reali inglesi. Nella magione trova posto il Club
of the Castle of Grazzano Visconti, created at the bedel Fornello, un Rotary della cucina al femminile; ginning of the 20th century according to a plan of the
all’interno delle mura sorge poi un parco bellissi- Duke Giuseppe Visconti di Modrone; the park has Itamo, riccamente adornato. La Rocca e il Castello di
lian, French and English gardens, following the decoAgazzano, di chiare influenze rinascimentali, pre- ration requirements that were popular between 19th
sentano invece una corte con loggiato. Risalendo
and 20th centuries. Parterre, small bridges, fountains
la Val Tidone è possibile ammirare le sei cinta di
and statues decorate a romantic view, adorned with
mura che avvolgono la Rocca d’Olgisio, mirabil- an amusing labyrinth. The Trebbia Valley is dominated
mente restaurata dai suoi proprietari. Il piacentino
by the Castle of Rivalta that regularly welcomes the
saluta gli ospiti col castello di San Pietro in Cerro, British Royal Family. The manor house hosts also the
risalente alla fine del ‘400, degno di nota per gli “Club del Fornello” (Cooking Club), a women’s cooking
elementi rinascimentali della dimora gentilizia di
Rotary; the walls encircle a wonderful park, richly adorun ambasciatore papale e che custodisce al suo
ned. The Fortress and the Castle of Agazzano have cleinterno il MIM: collezione di numerose opere di
ar Renaissance echoes with their courtyard with open
maestri contemporanei.
gallery. Going up through the Tidone Valley you can
La provincia di Parma ci accoglie con il Castello di
admire the six circles of walls around Rocca d’Olgisio,
Compiano uno dei più spettacolari del territorio, wonderfully restored by the owners. The last castle beroccaforte dei Landi fino al 1682, è incorniciato da
fore leaving the district of Piacenza is the castle of San
uno dei borghi più belli d’Italia.
Pietro in Cerro, dating from the end
Non distante sorge la Fortezza di
of the 15th century; this aristocratic
Bardi. Qui si apprezza il fascino
residence of a papal ambassador ofdei camminamenti di ronda, delfers many Renaissance features and
la piazza d’armi e del Museo dehosts the mim, a collection of sevegli strumenti di tortura.
ral present-day artists’ works.
Le mura della Rocca di Sala
The district of Parma welcomes you
CASTELLO DI AGAZZANO
48
with the Castle of Compiano, one of
Baganza dominano invece le
the most impressive castles of the
ultime alture dell’Appennino.
region, stronghold of the Landis up
All’interno un notevole lascito
to
1682 and surrounded by one of
di affreschi e decorazioni fa di
the most beautiful villages of Italy.
questo antico maniero una meta
The Fortress of Bardi is not far. You
imperdibile.
can enjoy the charm of the paraA 18 km da Parma sorge il maspet walks, the parade ground and
siccio castello di Felino, vecchio
the Museum of the instruments of
di oltre mille anni di storia, con
torture.
la “Corte d’Onore”, il fossato e
The
walls of the Fortress of Sala Bai quattro torrioni angolari; ma
CASTELLO DI GRAZZANO V.
ganza
overlook the last hills of the
come non citare i sotterranei,
nei quali è ospitato il museo dedicato al celeberri- Apennines. This ancient manor house with its legacy of
frescoes and decorations cannot be missed.
mo insaccato della zona: il Salame di Felino.
La fiera ed imponente fortificazione turrita del Ca- 18 km from Parma, the massive castle of Felino, over
stello di Torrechiara, risalente al ‘400, accompa- one thousand years old, with its “Court of Honour”,
the moat and the four corner towers, not to mention
gna nell’ultima visita tra i manieri di collina; senza
dimenticarci, però, di passare per la Camera d’oro, the vaults where a museum is dedicated to the worldfamous local sausage: the “Salame di Felino”.
dove fu ambientata la romantica storia d’amore tra
The
impressive and noble many-towered fortification
Pier Maria Rossi e Bianca Pellegrini.
Opere degne di nota anche nel Castello di Monte- of the Castle of Torrechiara dating back to the 15th
century is the last visit of the hill manor houses; but
chiarugolo firmate dal Baglione, dove non possono
you cannot miss the Golden Chamber, setting of the ropassare inosservati anche il ponte levatoio e le
mantic love story between Pier Maria Rossi and Bianca
mura merlate, che narrano le leggende di antiche
Pellegrini.
contese medioevali.
La Reggia di Colorno, in pianura, a 12 km dalla The Castle of Montechiarugolo offers some Baglione’s
“petite capitale”, si staglia grandiosa a testimo- noteworthy works, not to mention the drawbridge and
the embattled walls telling the old
nianza dell’antica gloria dei Farlegends of medieval battles.
nese, dei Borbone e dei napoleOn the plain, the Palace of Colorno
onici: una “magnifica” Versailles
is 12 km from the “petite capitain miniatura. Una storia d’amore
le” and stands majestically out, as
sta invece all’origine del Castelevidence of the past glory of Farlo di Roccabianca, realizzato a
neses, Borbones and Napoleon’s: a
metà del ‘400 a spese del nowonderful small Versailles. And a
bile Pier Maria Rossi per la sua
love story is behind the Castle of
bella Bianca Pellegrini. Si tratta
Roccabianca, built by the middle of
di una struttura imponente con
the 15th century by the aristocrat
originali soffitti dipinti. Il lavoPier Maria Rossi for his sweetheart
ro degli artisti del passato rende
CASTELLO DI GRAZZANO V.
49
TEMPO LIBERO
LEISURE
unica anche la Rocca dei Rossi di
Bianca Pellegrini. It’s an impressive
San Secondo, dove alcuni dipinstructure with original painted ceiti realizzati su una superficie di
lings. The mark of the past artists
tremila metri quadrati riportano
characterizes also the Fortress of the
due grandiosi cicli sulle gesta
Rossis di San Secondo where some
Rossiane e sulle favole di Esopo.
paintings on a three thousandNel centro di Fontanellato, sorge
square-metre surface represent two
l’inconfondibile Rocca Sanvitale
splendid cycles of the Rossis’ deeds
con tanto di fossato ancora coland Aesop’s tales. In the centre of
mo di acqua. In essa spiccano i
Fontanellato you can admire the
preziosi affreschi del Parmigianiunique Fortress Sanvitale with its
no (datati 1524) ed una curiosimoat full of water. There you cantà: la Camera Ottica, una sorta
not miss the Parmigianino’s precious
di osservatorio segreto puntato
frescoes (dating back to 1524) and
sulla piazza del paese. La Rocca CASTELLO DI GROPPARELLO
a curiosity: the Optical Room, a kind
di Soragna è ancora oggi residenof secret observation post over the
za nobiliare: il Principe Diofebo Meli Lupi, infatti, village square. The Fortress of Soragna is still an aristovive tutt’ora in quella che fu la dimora dei suoi
cratic residence: prince Diofebo Meli Lupi is still living
avi sin dal 1385. All’interno gli arredi ed i mobili, in the residence where his forefathers has lived since
come all’esterno le linee architettoniche, ricordano 1385. Furniture inside the manor house and architecche ci troviamo di fronte ad un raro esempio del
tural lines on the outside point out this rare example
primo barocco.
of early Baroque.
Le antiche vestigia dei Castelli del Ducato di Parma The past magnificence of the Castles of Parma and Piae Piacenza oggi sono più a portata di mano. Anzi
cenza Dukedom are now to hand, or rather, to card.
di tessera. Con la speciale card, infatti, portoni e
With the special card, main doors and drawbridges will
ponti levatoi si apriranno al visiopen to visitors easily and – not martatore con estrema facilità, senginal – at a reasonable price. The
za trascurare la convenienza. La
card grants you a 1 euro discount on
card dà diritto allo sconto di 1
the entrance ticket for all castles, as
euro sul biglietto di ingresso di
well as a 10% reduction in the price
tutti i castelli, nonché alla riduof the overnight stay or the restauzione del 10% sul pernottamento
rant bill in some structures in the
o sul conto del ristorante in alneighbourhood of the manor houcune strutture situate nelle vicises; moreover, the tourist board of
nanze dei manieri; inoltre tutti i ROCCA DI OLGISIO
the Fidenza Village Outlet will given
possessori della Card del Ducato
the Dukedom Card owners the adpotranno recarsi al Fidenza Villavantageous One Day Card granting a
ge e ritirare presso l’ufficio turi10% discount for the whole day, in
stico la vantaggiosa One day card,
the Village Outlet shops supporting
50
che per l’intera giornata darà loro diritto
di usufruire di uno
sconto del 10% nei
negozi del villaggio
aderenti all’iniziativa.
La Card del Ducato è
in vendita, a 2 euro,
nelle biglietterie dei
castelli e presso gli
sportelli della Banca
di Piacenza ed è valida un anno a partire
dalla data di emissio- CASTELLO DI GROPPARELLO
ne.
Ogni anno, poi, storia e gastronomia sono serviti
assieme in rocche e manieri. Nei castelli dell’ Associazione del Ducato di Parma e Piacenza si tengono
infatti le “Ricordanze di Sapori”, originale rassegna enogastronomica di alto livello, itinerante, in
occasione della quale i commensali hanno la possibilità di banchettare a corte in compagnia di eleganti dame, nobili cavalieri, musici e giullari e che
nelle passate edizioni ha riscosso un significativo
successo di pubblico, attirando nelle due province
moltissime presenze.
the initiative. The Dukedom Card can be bought
– for 2 euro – at the ticket office of the castles and the counters of
Banca di Piacenza; it’s
valid for one year starting from the date of
issue.
Every year, history and
gastronomy meet on
the tables of fortresses
and manor houses. The
Castles of Parma and
Piacenza Dukedom Association are the setting for the “Ricordanze di Sapori”
(Remembrances of Tastes), an original high-level foodand-wine travelling convention that offers the guests
the possibility of banqueting at court together with
elegant ladies, noble knights, musicians and jesters;
the former editions met with significant success and
they attracted many visitors in both districts.
For information apply to:
Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza Club di Prodotto
(Castles of Parma and Piacenza Dukedom Association - Product Club)
Phone 0521.829055/823221
www.castellidelducato.it
[email protected]
Per informazioni:
Associazione Castelli del Ducato di Parma
e Piacenza - Club di Prodotto
Tel. 0521.829055/823221
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I PRODOTTI TIPICI
TYPICAL PRODUCTS
I prodotti tipici
Typical products
Nell’Italia del vivere e mangiare bene, Piacenza riveste
un ruolo di primo piano. Sedersi a tavola in una delle
tante trattorie della città o
disseminate, spesso intatte
nei decenni, tra monti e colline è un vero piacere per il
palato. Numerosi i piatti tipici. Ma il vanto sono i prodotti
certificati, cioè quelli che si
possono fregiare del marchio
d’origine. Tre sono sul versante salumi, due tra i formaggi,
venti su quello dei vini.
In a country like Italy, well
known for the quality of life and
food, Piacenza is a top-rating
city. Sitting around a table in
one of the numerous trattoria,
frequent both in the city and
among hills and mountains, it’s
a real pleasure. There are several typical
products. But the real pride are the certified products, that is the products that
can boast the certification mark. They are
three for the salami, two for the cheeses
and twenty for the wines.
VINI
I vigneti del Piacentino hanno
una storia antichissima. Fossili, pergamene e oggetti ci riportano fino al 200 a.c.,
quando il vignaiolo etrusco Saserna offriva
agli ospiti il Kilkevetra, vino prodotto nei
boschi dell’Appennino. Un vero nettare, a
cui si faticava a resistere. Vi era anzi chi vi
indulgeva. Come il senatore romano Pisone,
padre della moglie di Cesare, che fu accusato da
Cicerone di bere troppi calici di vino di Placentia.
Note storiche che hanno avuto un’ulteriore conferma nel 1878, quando venne ritrovato nel letto del
Po, a Croce Santo Spirito, il Gutturnium, il famoso
boccale d’argento di epoca romana da
cui ha preso il più celebre vino rosso della zona. I filari si distendono su
dolci colline baciate dal sole. Valtidone, Valtrebbia, Valnure, Valdarda:
tutte hanno una spiccata vocazione alla coltivazione di vigneti. Ne
sgorgano vini ora vivaci ora importanti, accomunati da un’elevata
WINES
Vineyards in the Piacenza area have a very long history. Fossils, parchments and objects bring us back
when the Etruscan vine-dresser Saserna provided his
guests with Kilvetra, a wine produced in the
woods of the Apennines. A real nectar, hard to resist. And numerous
were those who indulged, like the
roman senator Pisone, Cesar’s father in law, who was accused by
Cicero of drinking to many glasses of
Placentia wine. These historical rumours have been confirmed by the discovery of the Gutturnium, the famous
52
roman silver jug, in 1878, in the Po bed. From there
the name of the most celebrated red wine of the region. The rows of vines spread across the sunny hills
in Valtidone, Valtrebbia, Valnure, Valdarda: all of
them are devoted to the cultivation of vines. From
those grapes, several kinds of wine are produced, all
characterised by very high quality, and known also
outside Italy. And in autumn celebrations linked to
vintage take place, with tasting of typical products
and floats. The happiness grows with the wine in
the glasses, the atmosphere is warm and friendly.
The consortium for the protection of wines D.O.C.
(controlled denomination of origin) Colli Piacentini is functioning since 1986, established thanks
to the effort of the Chamber of Commerce of Piacenza by initiative of nineteen producers. The
consortium is moving in two different directions: on one side, according to
the authorization of the Ministry
of Agriculture (now Ministry for
Agriculture Food and Forestry
Policy) of February 1992, it
safeguards, controls and looks
after the production; but it also
undertakes promoting activities supported by specific actions,
aimed at advertising the certified
DOC wines Barbera, Bonarda, Cabernet
Sauvignon, Gutturnio (and its various
types), Novello, Pinot Nero, Ortrugo,
Chardonnay, Monterosso V.A., Malvasia,
Sauvignon, Pinot Grigio, Trebbianino
V.T., Vin Santo, Vigoleno Vin Santo, Valnure, Pinot Spumante.
qualità che li ha resi famosi anche fuori dai
confini nazionali. E d’autunno si intrecciano
le feste dedicate alla vendemmia, con carri,
degustazioni e prodotti tipici. L’allegria passa di bicchiere in bicchiere, in una calorosa
atmosfera di amicizia. Dal 1986 è operativo
il Consorzio di tutela dei Vini D.O.C. Colli piacentini, costituitosi sotto l’egida della Camera di Commercio di Piacenza per iniziativa
di 19 produttori. Il Consorzio si muove in
due direzioni: da una parte, su autorizzazione del febbraio 1992 del Ministero
dell’Agricoltura (oggi Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali), tutela, controlla e vigila sulla produzione,
e dall’altra parte valorizza e svolge attività promozionali con azioni mirate per
far conoscere e divulgare i vini D.O.C.
Barbera, Bonarda, Cabernet Sauvignon,
Gutturnio (nelle varie tipologie), Novello, Pinot Nero,
Ortrugo,
Chardonnay,
Monterosso V. A., Malvasia, Sauvignon, Pinot
Grigio, Trebbianino
V. T., Vin Santo, Vin
Santo di Vigoleno,
Valnure, Pinot Spumante.
53
I PRODOTTI TIPICI
TYPICAL PRODUCTS
Dalla terza edizione della “Guida ai Ristoranti Certificati Cucina Tradizionale Piacentina” (Autori: V. Bernardelli, L. Franchi)
riportiamo la descrizione dei prodotti tipici locali (vini, salumi, formaggi). - From the third edition of the” Guide to Certified
Restaurants Traditional Cuisine of Piacenza” (Authors: V Bernardelli, L Franchi) we quote the description of the typical local
products (wines, salami, cheeses).
I VINI DOC COLLI PIACENTINI
I BIANCHI
Colli Piacentini Chardonnay
La zona di produzione delle uve Chardonnay Doc
è quella delle quattro valli piacentine. Il vino è
ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno; è di colore giallo paglierino con sfumature verdognole; il
suo profumo è gradevole, fine, fruttato; al gusto
è secco o abboccato, armonico, fresco, tranquillo o vivace. Sono previste le tipologie frizzante e
spumante. E’ adatto agli antipasti, ai piatti freddi
oppure alle carni bianche e al pesce.
Colli Piacentini Malvasia
Le uve sono quelle di Malvasia di Candia aromatica, la zona è quella collinare e montana a sud del
45° parallelo, comprendente le quattro valli della
provincia di Piacenza. Il vino ottenuto da queste
uve è giallo paglierino con un aroma caratteristico,
anche intenso; il suo sapore può variare dal secco
all’abboccato all’amabile al dolce; è aromatico, fresco, tranquillo o vivace. E’ un vino che va bevuto
giovane. Quando è secco si abbina agli antipasti,
alle minestre, alle carni bianche delicate ed al pesce. Se amabile si accompagna ai formaggi dolci,
mentre il tipo dolce si abbina ai dessert.
Esiste anche in versione Passito ed è giallo dorato,
con un profumo intenso, aromatico, caratteristico;
al gusto è dolce, morbido, armonico, intenso, aromatico, tranquillo. E’ ottimo con la classica pasticceria secca; i piacentini lo accompagnano con la
torta sbrisolona.
Colli Piacentini Monterosso Val d’Arda
Le uve si producono nei territori collinari dei comuni di Vernasca, Alseno, Lugagnano, Castell’Arquato, Gropparello, Carpaneto nelle valli dello Stirone, Arda, Chiavenna e Chero. L’uvaggio si ottiene
da uve di Malvasia di Candia aromatica e Moscato
Bianco (20%, 50%), Trebbiano Romagnolo e Ortrugo (20%, 50%), ma sono ammessi anche Ber-
THE COLLI PIACENTINI DOC WINES
WHITE WINES
Colli Piacentini Chardonnay
The production area comprises the four Piacenza
valleys. The wine is made from the grapes of the
same name: straw-yellow in colour with greenish
hues; pleasant, fine and fruity nose; dry or medium
sweet, harmonious, fresh, still or slightly sparkling.
Sparkling and spumante-type versions can also
be produced. It goes well with antipasti and cold
dishes or with poultry and fish.
Colli Piacentini Malvasia
The wine is made from Malvasia Candiae grapes
from the hill and mountain area south of the 45th
parallel which comprises the four valleys of the Piacenza province. The wine obtained from these grapes is straw-coloured with a characteristic fragrance,
intense at times; the flavour can vary from dry to
medium sweet to sweet; it is aromatic, fresh, still or
slightly sparkling. This wine is at its best when it is
young. Dry Malvasia should be served with antipasti,
soups, white meat and fish. Medium sweet Malvasia
is suitable for mild cheese, and sweet Malvasia for
desserts. There is also a Passito variety which is
golden yellow in colour with an intense, sweetish
aromatic fragrance; the bouquet is sweet, mellow,
harmonious, intense, aromatic, still. It is excellent
with confectionery. Locals like to accompany it with
torta sbrisolona.
Colli Piacentini
Monterosso Val D’Arda
The grapes are grown
in the hillside fields
of the districts of Vernasca, Alseno, Lugagnano, Castell’Arquato,
Gropparello, Carpaneto
in the valleys of the
Stirone, Arda, Chiaven-
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verdino e/o Sauvignon e altri (30%). Il vino ha
un colore giallo paglierino, dal profumo delicato,
caratteristico. Al gusto risulta secco o abboccato
oppure amabile; fine e sottile di corpo, tranquillo
o vivace. Il disciplinare prevede le tipologie frizzante e spumante. Quando è amabile sta bene con
frutta e dolci a fine pasto; quando è secco si serve
con pesce, antipasti e minestre asciutte.
Colli Piacentini Ortrugo
L’Ortrugo Doc può essere prodotto solo nella zona collinare, esclusivamente nel territorio delle vallate della Val
Tidone, Val Trebbia, Val Nure
e Val d’Arda. Il vino è ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno, ha un colore giallo paglierino chiaro con sfumature
verdognole. Il suo profumo è delicato, caratteristico; il suo sapore è secco o abboccato, con un
retrogusto amarognolo; può essere tranquillo o vivace, ma sono previste anche le tipologie frizzante
e spumante. L’Ortrugo è ideale in abbinamento con
antipasti di salumi, carni bianche, pesce, minestre
in brodo, formaggi non molto saporiti.
Colli Piacentini Pinot Grigio
La zona di produzione delle uve Pinot Grigio Doc è
solo collinare. Uve da cui si ottiene un vino bianco
con riflessi paglierini e ramati. Ha un profumo caratteristico e può essere secco o abboccato, fresco
fine, molto gradevole, tranquillo o vivace. Si produce anche nelle tipologie frizzante o spumante. Si
accompagna egregiamente con gli antipasti, e con
i primi piatti delicati.
Colli Piacentini Sauvignon
La zona di produzione delle uve Sauvignon Doc è
l’area delle quattro vallate piacentine. Il vino ottenuto è giallo paglierino, anche intenso; ha un
profumo delicato e caratteristico; al gusto risulta
na and Chero rivers. The mixed grapes come from
Malvasia Candiae and Moscato Bianco (20%, 50%),
Trebbiano Romagnolo and Ortrugo (20%, 50%), although Beverdino and or Sauvignon and other grapes are also accepted. The wine is straw-coloured,
with a delicate, characteristic bouquet. The flavour
is dry or medium sweet; with a fine and delicate
body, still or slightly sparkling. The product specification includes the sparkling
and spumante-type varieties.
The slightly sweet version goes
well with fruit and desserts,
and the dry version is to be
served with fish, antipasti and
pasta dishes.
Colli Piacentini Ortrugo
The DOC Ortrugo can only be
produced on the hills, exclusively in the area that comprises the valleys of Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure and Val d’Arda. The wine
is made from the grape varieties of the same name;
it is straw-yellow in colour with greenish hues. The
nose is delicate and distinctive, the flavour is dry
or medium sweet, with a bitterish aftertaste. It is
either still or slightly sparkling, but the sparkling and
spumante-type varieties can also be produced. The
Ortrugo is ideal with antipasti, cold cuts, white meat,
fish, soups and mild cheese.
Colli Piacentini Pinot Grigio
The production area is circumscribed to the hill
areas. The wine is made from grapes that produce a
white wine with straw-yellow and auburn hues. The
flavour is distinctive and it can be dry or medium
sweet, delicately fresh, very pleasant, still or slightly sparkling. The sparkling and spumante-type
varieties are also produced. It goes very well with
antipasti and refined dishes.
Colli Piacentini Sauvignon
The DOC Sauvignon grape production area comprises
55
I PRODOTTI TIPICI
TYPICAL PRODUCTS
secco o abboccato, armonico, fine, tranquillo o vivace. E’ prevista la tipologia frizzante. E’ un vino
che va bevuto giovane, quando si possono cogliere
al meglio i suoi profumi. Accompagna egregiamente gli antipasti, i piatti freddi, le carni bianche e
il pesce.
Colli Piacentini Trebbianino Val Trebbia
La zona di produzione delle uve comprende la porzione collinare della Val Trebbia e della Val Luretta
con parte dei territori dei comuni di Bobbio, Coli,
Travo, Rivergaro, Gazzola e Agazzano. Viene prodotto da uve dei vitigni Ortrugo, Malvasia di Candia
aromatica e Moscato Bianco, Trebbiano Romagnolo
e Sauvignon e altri. E’ un vino dal colore giallo
paglierino o giallo dorato chiaro; il suo profumo
è vinoso e gradevole. Al gusto risulta secco o abboccato, delicato, sottile, tranquillo o vivace. Può
essere frizzante oppure spumante. Il suo migliore
abbinamento è con gli antipasti leggeri, i primi
asciutti e il pesce d’acqua dolce.
Colli Piacentini Valnure
La zona di produzione delle uve comprende la porzione collinare della Val Nure e della Val Riglio;
include parte dei comuni di San Giorgio Piacentino,
Vigolzone e Ponte dell’Olio. E’ un vino ottenuto
dalle uve Malvasia di Candia aromatica,
Ortrugo e Trebbiano Romagnolo e altri.
E’ di colore giallo paglierino chiaro; ha un profumo caratteristico, gradevole, aromatico e al
gusto è secco o abboccato o amabile,
gradevole, tranquillo o vivace. Anche il Valnure può essere frizzante e
spumante. E’ consigliato in abbinamento con antipasti, minestre
in brodo, pesce, carni bianche e
formaggi dolci.
Colli Piacentini Vin Santo
La zona di produzione delle uve
per il Vin Santo Doc è l’area del-
the four Piacenza Valleys. The wine is straw-yellow
in colour, quite intense at times; the nose is characteristic and delicate; the taste is dry or medium
sweet, fine, still or slightly sparkling. The sparkling
variety can also be produced. It must be drunk
young in order to appreciate its bouquet to the fullest. A wine especially suitable for antipasti, cold
meals, white meat and fish.
Colli Piacentini Trebbianino Val Trebbia
The production area includes the hills of Val Trebbia
and Val Luretta, including parts of the districts of
Bobbio, Coli, Travo, Rivergaro, Gazzola and Agazzano. The wine is made from Ortrugo, Malvasia
Candiae and Moscato Bianco, Trebbiano Romagnolo,
Sauvignon and other grape varieties. The colour is
either straw-yellow or pale golden yellow; the nose
is winy and pleasant. The taste is dry or medium
sweet, delicate, light, still or slightly sparkling. The
sparkling or spumante-types versions can also be
produced. It is ideal with light antipasti, pasta, and
fresh water fish.
Colli Piacentini Valnure
The production area includes the hills of Val Nure
and Val Riglio; it comprises parts of the territories of San Giorgio Piacentino, Vigolzone and Ponte
dell’Olio. The wine is made from Malvaisa
Candiae, Ortrugo, Trebbiano Romagnolo and other grape varieties. It is pale
straw-yellow in colour; with a fresh,
distinctive, pleasant fragrance
and a dry or medium sweet
pleasant taste, still or slightly
sparkling. The Valnure wine also
comes in the sparkling or spumante-type versions. It is recommended with antipasti, soups, fish,
white meat and mild cheese.
Colli Piacentini Vin Santo
The Vin Santo grape growing area is
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le quattro vallate piacentine. E’ un vino ottenuto
dalle uve appassite delle varietà Malvasia di Candia
aromatica, Sauvignon, Marsanne, Trebbiano Romagnolo, Ortrugo, da sole o in uvaggio. Ha un colore
giallo paglierino, dorato, un profumo intenso, aromatico, caratteristico, etereo; il suo sapore è secco o dolce, morbido, armonico, intenso, armonico,
tranquillo. Ha una gradazione alcolica minima di
16,00% vol. Deve invecchiare per almeno 48 mesi,
di cui 36 in recipienti di legno. Sia secco che dolce
si accosta perfettamente alla frutta ed ai dolci a
fine pasto e alla piccola pasticceria.
Colli Piacentini Vin Santo di Vigoleno
La zona di produzione delle uve comprende il
territorio collinare, fra l’Ongina e lo Stirone, del
comune di Vernasca; una zona particolarmente vocata per antica tradizione. La vinificazione, maturazione
e imbottigliamento nelle classiche
bottiglie «renane» deve avvenire
solo nel comune di Vernasca. E’ un
vino ottenuto da uve appassite su
piante e graticci delle varietà Marsanne, Beverdino, Sauvignon, Trebbiano Romagnolo, Ortrugo. Presenta un colore dorato o ambrato più
o meno intenso; il suo profumo è
intenso, aromatico, caratteristico;
al gusto è dolce, armonico, pieno,
corposo, vellutato. Invecchia per 60
mesi di cui 48 in botti di legno con VIGOLENO
un massimo di 500 litri di capacità.
E’ il vino ideale a fine pasto con dolci e torte a
pasta secca; è anche un ottimo vino da accostare
al cioccolato.
Colli Piacentini Pinot Spumante
La zona di produzione delle uve è quella del Pinot
Nero Doc. Questo vino è ottenuto dalle uve del
vitigno Pinot Nero per almeno l’85% e da uve Char-
the territory of the four Piacenza valleys. It is a
wine made from the withered grapes of the Malvasia
Candiae, Sauvignon, Marsanne, Trebbiano Romagnolo and Ortrugo varieties, either alone or mixed. The
colour is straw-yellow, golden, with an intense, aromatic, distinctive, ethereal bouquet; the flavour is
dry or sweet, mellow, harmonious, persistent, still.
The wine has a minimum of 16.00% alcohol. It is
aged for no less than 48 months, of which 36 in
wood barrels. Both the dry and sweet types are
excellent with fruit, desserts and confectionery.
Colli Piacentini Vin Santo di Vigoleno
The grape growing area includes the hillside fields
of the district of Vernasca, between the Ongina and
Stirona rivers, particularly vocated for its ancient
tradition.
Vinification, ageing and bottling in
the typical “renana” bottles must
take place only within the boundaries of the Vernasca district. It is a
wine made from grapes withered on
plants and racks of the Marsanne,
Beverdino, Sauvignon, Trebbiano Romagnolo and Ortrugo varieties.
The colour is golden or auburn, quite deep at times; it has a persistent,
aromatic, characteristic taste; the
flavour is sweet, harmonious, fullbodied, velvety.
It is aged for 60 months, of which 48
in wooden barrels with a maximum
capacity of 500 litres. It is ideal at
the end of a meal with desserts and it is excellent
with chocolate.
Colli Piacentini Pinot Spumante
The area of production is the same as DOC Pinot
Noir. The wine is made from at least 85% Pinot Noir
grapes and from up to 15% Chardonnay grapes.
The froth is fine and persisting; the colour is straw-
57
I PRODOTTI TIPICI
TYPICAL PRODUCTS
yellow, quite deep at times, or pinkish.
The fragrance is characteristic, delicate, fine, and
the gamut of flavours ranges from extra brut to brut,
fruity, fresh. It is ideal as an aperitif.
RED WINES
Colli Piacentini Barbera
The production area of the DOC Barbera grapes includes the valleys of Val Tidone, Val
Trebbia, Val Nure and Val d’Arda. The
wine made from these grapes is ruby
red; the fragrance is distinctive with
a winy nose; the flavour is dry or
medium sweet, slightly tannic.
It can be still or slightly sparkling. It
is perfect with pasta dishes, sauces,
boiled meat and poultry.
Colli Piacentini Bonarda
The production area of the DOC Bonarda grape variety, the local name for
Croatina, comprises the four valleys of
Piacenza. The wine made from these grapes
is ruby red, quite intense at times; characteristic and pleasant nose.
The flavour is dry or medium sweet or sweet, slightly
tannic, fresh. It can be still or slightly sparkling. A
sparkling version can also be produced. It goes well
with soups; the sweet variety is ideal with strawberries and pastries.
Colli Piacentini Cabernet Sauvignon
The production area of the DOC Cabernet Sauvignon
grapes includes the valleys of Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure and Val d’Arda.
The wine is made from the grape variety of the same
name: it is ruby red in colour, garnet red at times.
It has a characteristic nose, pleasant, slightly grassy. The flavour is dry and medium sweet, slightly
tannic, still. It is suited for ageing; it keeps at its
best for 3 or 4 years on average. It goes well with
meat, including grilled meat.
donnay fino ad un massimo di 15%. La sua spuma è
fine e persistente; il suo colore è giallo paglierino
più o meno intenso o rosato. All’olfatto è caratteristico, delicato, fine e ha un sapore da extrabrut a
brut, sapido, fresco. E l’ideale per gli aperitivi.
I ROSSI
Colli Piacentini Barbera
La zona di produzione delle uve Barbera Doc
comprende la Val Tidone, la Val Trebbia, la
Val Nure e la Val d’Arda. Il vino
ottenuto da queste uve è rosso
rubino; presenta un profumo vinoso e caratteristico; al gusto
è secco o abboccato, sapido,
leggermente tannico. Può
essere tranquillo o vivace. Si
accompagna alla perfezione a
paste asciutte, primi e sughi,
bolliti e carni bianche.
Colli Piacentini Bonarda
La zona di produzione delle uve Bonarda Doc,
nome locale della Croatina, comprende le quattro
vallate piacentine. Il vino ottenuto da questo vitigno ha un colore rosso rubino, a volte intenso;
il suo profumo è caratteristico, gradevole. Ha un
sapore secco o abboccato o amabile o dolce, leggermente tannico, fresco. Può essere tranquillo o
vivace. E’ prevista la tipologia «frizzante». Si accompagna alle minestre; esiste anche in una versione più dolce, particolarmente indicato con le
fragole e la pasticceria.
Colli Piacentini Cabernet Sauvignon
La zona di produzione delle uve Cabernet Sauvignon Doc è quella che comprende le vallate della
Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure e Val d’Arda. Il
vino è ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno; è
rosso rubino, talvolta granata. Presenta un odore caratteristico, gradevole, leggermente erbaceo.
Al gusto è secco e abboccato, lievemente tannico,
58
tranquillo. E’ un vino particolarmente indicato per
l’invecchiamento, conserva le sue migliori qualità
mediamente per 3 o 4 anni. E’ adatto ai secondi di
carne, anche alla brace.
Colli Piacentini Gutturnio e Gutturnio Classico
Il Gutturnio, l’uvaggio dei Piacentini. E’ un vino
che si ottiene dalle uve Barbera (55%-70%) e Bonarda (30%- 45%); il suo colore è rosso rubino
brillante di varia intensità. Presenta un profumo
vinoso e caratteristico. Al gusto è secco o abboccato, fresco, giovane, tranquillo o vivace. La tipologia «frizzante» è prevista esclusivamente per
il Gutturnio. Si accompagna, di norma, ai primi
piatti tradizionali e alle carni bianche. Ma i piacentini veraci, quando si concedono una merenda, lo
uniscono ai salumi tipici locali.
Colli Piacentini Gutturnio Superiore
e Classico Superiore
Le zone di produzione sono quelle del Gutturnio
e del Gutturnio Classico. Il vino è ottenuto dalle
uve dei vitigni Barbera e Bonarda nella produzione
tradizionale. Il suo colore è rosso rubino intenso;
all’olfatto risulta leggermente vinoso. Il suo sapore è secco, tranquillo, fine, di corpo. La tipologia
«Classico Superiore» deve essere immesso al consumo dopo il I° settembre dell’anno successivo alla
vendemmia. E’ ottimo con i formaggi e con i piatti
a base di carni rosse e di maiale.
Colli Piacentini Gutturnio
Riserva e Classico Riserva
Le zone di produzione sono
quelle del Gutturnio e del
Gutturnio Classico. Il vino è
ottenuto dalle uve dei vitigni Barbera e Bonarda nella
produzione tradizionale. Il
suo colore è rosso rubino
intenso su fondo granata.
Presenta un profumo gra-
Colli Piacentini Gutturnio and Gutturnio Classico
Piacenza’s very own grape selection. It is a wine
made from grapes of the Barbera (55%-70%) and
Bonarda (30%-45%) varieties; the colour is bright
ruby red of varying intensity. It has a winy nose.
The flavour is dry or medium sweet, fresh, young,
still or slightly sparkling.
Only Gutturnio is also produced as a sparkling wine.
It is usually served with traditional local dishes and
poultry. But the locals, when they feel like a snack,
accompany it with cold cuts.
Colli Piacentini Guttunio Superiore
and Classico Superiore
The production areas are the same as Gutturnio
and Gutturnio Classico. The wine is made from the
Barbera and Bonarda grape varieties in traditional
proportion. Deep ruby in colour, garnet at rim, with
a slightly winy nose. It has a dry, still, refined, wellbalanced flavour. The “Classico Superiore” can be
marketed after the 1st of September of the year
of vintage. It is excellent with cheese and with red
meat and pork dishes.
Colli Piacentini Guttunio
Riserva and Classico Riserva
The production areas are the same as Gutturnio
and Gutturnio Classico. The wine is made from the
Barbera and Bonarda grape varieties in traditional
proportion. Deep ruby in colour, garnet at rim, with
a pleasant and dry flavour,
balanced,
harmonious,
full-bodied. The wine has
a minimum of 12.50%
alcohol. It is aged for no
less than 2 years, during
which time it is kept for 3
months in wooden barrels
as of 1st of October of the
year of vintage. Produced
only from the best vinta-
59
I PRODOTTI TIPICI
TYPICAL PRODUCTS
ges, it maintains its best features
for over 3-4 years. It must be let
to breath for a short while, and
then it can be served to accompany game and meat dishes.
Colli Piacentini Novello
The area of production of the DOC
Vino Novello grapes comprises the
hills of the four Piacenza Valleys.
The wine is made from Pinot Noir
grapes, and/or from the grapes of
the Barbera and/or Bonarda and
other varieties. It is ruby red in
colour with a characteristic, winy
and fruity nose. The flavour is dry
or medium sweet, acidulous, fragrant and fruity, still and occasionally slightly sparkling. It is a wine to drink young,
just after bottling. It goes well with seasonal dishes
and it is a full-meal wine. It is traditionally drunk
with roasted chestnuts.
Colli Piacentini Pinot Nero
The area of production of the DOC Pinot Noir grapes
includes Val Tidone, Val Trebbia, Val Nure and Val
d’Arda. The wine is made from the grape variety of
the same name, and it has a more or less intense
red or pinkish colour; characteristic scent and dry,
sapid, pleasant taste, still and occasionally slightly
sparkling. The sparkling and spumante-type varieties can also be produced. Excellent with fine antipasti and cheese.
devole e un sapore secco, tranquillo, armonico, di corpo. La
sua gradazione alcolica minima
è di 12,50% vol. Invecchiato
almeno 2 anni, di cui 3 mesi in
recipienti di legno a partire dal
I° ottobre dell’anno di raccolta
delle uve. Prodotto solo in annate di particolare pregio, conserva
le migliori qualità per oltre 3-4
anni. Va leggermente ossigenato,
poi lo si sposa con selvaggina e
secondi a base di carne.
Colli Piacentini Novello
La zona di produzione delle uve
per il vino Novello Doc
è quella collinare delle
quattro vallate piacentine. Il vino è ottenuto dalle uve di Pinot Nero, e/o Barbera
e/o Bonarda e altri. Ha un colore rosso
rubino e un profumo caratteristico, vinoso e fruttato. E’ di sapore secco, oppure
abboccato, acidulo fragrante e fruttato,
tranquillo, talvolta vivace. E’ un vino
da bersi giovane, appena imbottigliato.
Si abbina con piatti di stagione, e può
accompagnare tutto il pasto; tradizionalmente si beve accompagnandolo alle
caldarroste.
Colli Piacentini Pinot Nero
La zona di produzione delle uve Pinot
Nero Doc è quella della Val Tidone, Val
Trebbia, Val Nure e Val d’Arda. Il vino ottenuto dalle uve dell’omonimo vitigno è
di un rosso più o meno intenso o rosato.
Ha un profumo caratteristico e un sapore secco e abboccato, sapido, gradevole,
tranquillo, talvolta vivace. Sono previste
le tipologie frizzante e spumante. Ottimo
con gli antipasti raffinati e con i formaggi.
60
I SALUMI
Il clima umido senza bruschi sbalzi di
temperatura, i grandi boschi solcati
da torrenti: tutto questo ha creato, nel
Piacentino, un ambiente ideale per l’allevamento in genere e quello dei suini in particolare. L’aria, altro ingrediente fondamentale, è
inoltre perfetta per una buona stagionatura. Tracce
della presenza di maiali risalgono ad un millennio
prima dell’era cristiana. Un ciondolo-amuleto bronzeo di epoca romana, raffigurante un piccolo maiale,
è custodito nel Museo Civico di Piacenza. Nei primi
decenni del ‘700 i salumi piacentini fecero breccia
in Francia e Spagna per merito dell’abile diplomatico cardinale Giulio Alberoni.
I salumi piacentini, sua terra natale,
infatti, contribuirono a fargli guadagnare le simpatie di personaggi
influenti. E forse diedero un contributo, almeno ci piace crederlo, a
realizzare importanti disegni di
politica internazionale, come
quando nel 1711 il cardinale
riuscì a persuadere il generale
francese Duca di Vendôme a
mettersi al servizio di Filippo V
re di Spagna, risollevando così
le sorti militari del
regno iberico.
SALAMI
A humid climate without strong temperature variations, the rivers that cut
through big woods: these elements have
created, in the area around Piacenza, the
proper environment for farming and breeding,
especially pigs. The air, another important element,
is perfect to guarantee a good maturing for the cured
pork meat. The pig-breeding has left traces that date
back to 1000 b.C. A bronze charm of roman time,
representing a small pig, is on display at the Civic
Museum in Piacenza. In the first decades of ‘700 the
salami from Piacenza broke through in France and
Spain, thank to the talented diplomat cardinal Giulio
Alberoni. The salami got him the admiration of influent characters. And it is funny to imagine how they
might have been behind the realization of international political strategies, like in 1711, when the cardinal persuaded the French general Duke of Vendôme
to offer his help to the king of Spain, Phillip V, to
improve the military situation of Spain. The consortium Salumi Tipici Piacentini (Local Producers’ Association for Typical Piacenza Cured Pork Meats)
was set up in 1971, for the advertisement
and safeguard of coppa, salame, pancetta, D.O.P (protected denomination of origin). The twenty
firms that entered the
consortium, 100% of
61
I PRODOTTI TIPICI
TYPICAL PRODUCTS
salami-producing firms
of the province, have to
follow rigorous prescriptions.
Coppa Piacentina
DOP Coppa Piacentina is
a type of cured pork meat.
At the beginning of the
manufacturing process,
it weighs at least 2.5 kg.
Its meat comes from the neck muscles of the upper
part of pigs. Firm but not elastic, it has a cylindrical
shape, slightly narrower at both ends. When cut, the
slice is uniform, of a red colour with rosy white spots.
It has a sweet, delicate taste. The manufacturing
process starts with dry salting that consists in rubbing salt and natural flavours on dry meat. After this
first step, it is kept in a refrigerator for at least seven
days, then it is “massaged” manually and wrapped in
a pig parietal midriff; after that, it is tied together
with a piece of string. The coppa is then ready for maturing. This must be carried out exclusively within the
province of Piacenza, at an altitude of no more than
900 m. above sea-level, indoors, at a temperature
between 10 and 14°C, with a humidity of 70-80%, for
a minimum of 6 months.
Salame Piacentino
DOP Salame Piacentino is manufactured with lean
pork meat to which a maximum of 15%
of pork fat is added. Its weight
ranges between a kilo and
400 g. Bright red, with
perfectly white fat
particles, it has
a sweet
Per la valorizzazione e la
difesa di coppa, salame
e pancetta piacentini
D.O.P., si è costituito nel
1971 il Consorzio Salumi
Tipici Piacentini. Gli aderenti al Consorzio, oltre
venti aziende rappresentanti il 100% delle
imprese provinciali operanti nel settore, per produrre i tre rinomati D.O.P.,
seguono le ferree condizioni stabilite dai Disciplinari
di Produzione.
La Coppa Piacentina
Il peso minimo ad inizio lavorazione deve essere di
almeno 2,5 chilogrammi. Ricavata dai muscoli cervicali della regione superiore dei suini, di forma cilindrica, leggermente più sottile alle estremità, di consistenza compatta, non elastica. Al taglio la fetta è
omogenea, di colore rosso inframmezzato di bianco
rosato. Ha un gusto dolce e delicato. La salagione a
secco consiste nel mettere a contatto con la carne
miscele di sali ed aromi naturali. Una volta salata,
la coppa viene messa in frigorifero per almeno sette
giorni, quindi sottoposta alla massaggiatura manuale
e rivestita con diaframma parietale di suino; a questo
punto avviene la legatura con spago. Si arriva così
alla stagionatura che deve essere effettuata esclusivamente nei territori della provincia di Piacenza ad
altitudine non superiore a 900 m. s.l.m., in locali
a temperatura tra i 10 ed i 14°C, con umidità del
70/80%, per un periodo minimo di sei mesi.
Il Salame Piacentino
Prodotto con carne magra suina alla quale viene aggiunta una percentuale massima del 15% di grasso,
deve avere un peso non superiore ad un chilo e non
inferiore ai 400 grammi. Rosso vivo con lenticelle
di grasso dal colore perfettamente bianco, il salame
ha un sapore dolce e delicato. Il primo passo della
62
lavorazione consiste nel ridurre in pezzettini le carni
magre e le parti grasse, per poi macinarle in un tritacarne. La pasta viene condita a secco con una specifica miscela di sali, aromi naturali e spezie. Si passa
quindi all’insaccamento con budello di suino; poi si
lega il salame con spago a maglia fitta. La stagionatura avviene tra i 15 e 19°C e con un’umidità del
70-90% e per un periodo non inferiore ai 45 giorni.
La Pancetta Piacentina
Dai 5 agli 8 chilogrammi, di colore rosso
inframmezzato dal bianco delle parti
grasse, la pancetta ha un profumo dolce, leggermente speziato. Dopo la sezionatura,
il pezzo viene squadrato
e rifilato; si procede poi
alla salagione a secco,
effettuata a mano.
Le pancette vengono accatastate in celle frigorifere e conservate alla
temperatura di 3-5° C.
con umidità del 70/80%,
per quindici giorni circa. Con la raschiatura si
asportano eventuali residui di
lavorazione e l’eccesso di sali e spezie.
La successiva fase è quella dell’arrotolatura, con
eventuale aggiunta di carne magra, proveniente
dalle stesse zone di origine.
Quindi le pancette vengono legate e poste a riposare per alcune ore alla temperatura di 0-5°C.; seguono l’asciugatura, non oltre i sette giorni a 1720°C., con umidità del 75/85%, e una stagionatura
di almeno tre mesi.
and delicate taste. The first stage of the manufacturing process consists in cutting the lean and the fat in
small pieces that then go into a mincer. The mixture
thus obtained is dry-seasoned with a special mix of
salt, spices and natural flavours. It is kneaded and
put into a pig bowel. The salame is then tied together with a piece of string in a tight mesh. The maturing takes place indoors, at a temperature between 15
and 19°C, with a relative humidity of 70-90%, for
a minimum of 45 days.
Pancetta Piacentina
DOP Pancetta Piacentina weights between
5 and 8 kilos. When cut, the slice is of
a bright red colour, mixed with
the white of the fat. The meat
has a pleasant, sweet smell,
slightly spiced, and a characteristic savoury taste. The
piece of meat is selected,
squared and trimmed. It is
then dry salted by hand. The
salted pancetta is then stored
in a cold-storage room at a temperature of
3-5°C, with a relative humidity of 70-80%,
for a period of about 15 days. After that,
the pancetta is scraped to remove the excess
of salt and spices and possible left-overs from the
manufacturing process. It is then rolled up, and lean
meat, coming from the same place of origin, may be
added. The pancetta is then tied together and stored
for a few hours at a temperature ranging between 0
and 5°C. After that, it is dried for no more than 7
days, at a temperature of 17-20°C, with a relative
humidity of 75-85%; it is then matured for a minimum of 3 months.
63
I PRODOTTI TIPICI
TYPICAL PRODUCTS
PREMIO COPPA D’ORO
THE COPPA D’ORO PRIZE
Il Premio Coppa d’oro è una manifestazione che la
Camera di commercio ha inaugurato nel 2007 per
portare un contributo reale alla promozione dei prodotti eccellenti dell’industria alimentare piacentina.
A Piacenza esiste una tradizione salumiera riconosciuta; la Coppa Piacentina, il Salame Piacentino e
la Pancetta si fregiano dal
1997 della denominazione
di origine protetta.
The Coppa d’oro award is an event organized by the
Chamber of Commerce since 2007, with the aim of
bringing a real contribution to the promotion of the
excellence products of the food industry of Piacenza.
In Piacenza there exists a well recognized tradition for
cold cuts: the Coppa Piacentina, the Salame Piacentino
and the Pancetta, which,
since 1997, can boast the
certification of Protected
Designation of Origin.
La Coppa, in particolare,
viene considerata la regina
di questo paniere alimentare. E’ un salume di origine
celtiche sviluppato in epoca
romana ed evolutosi poi nel
medioevo che, se inserito
correttamente nell’alimentazione, consente molti
vantaggi: è una fonte di
proteine ad elevata qualità biologica, vitamine del
gruppo B ed oligoelementi ad elevata disponibilità,
inoltre la stagionatura, fase
essenziale del processo di
produzione, determina la
predigestione di proteine e
grassi il che, oltre a facilitare la digestione, esalta i
sapori.
The Coppa, in particular, is
considered the queen of
these products. This kind
of cold cut, having Celtic
origins, later developed during the Roman period and
evolved in the Middle Ages,
can present many benefits
if inserted correctly in the
nutrition plan. It is, indeed, a source of proteins
of high biological quality,
B-vitamins group and highavailability oligoelements;
in addition, the seasoning,
an essential phase in the
production process, determines the pre-digestion of
proteins and fats, which,
besides making digestion easier, allows for the exaltation of flavours.
PREMIATI 2009
EDIZIONE 2008
Il premio Coppa d’Oro assume anno per anno una rilevanza ed una riconoscibilità sempre maggiori. Il logo
distintivo della manifestazione è rappresentato dalla
scultura “I genuini sapori”, creazione della piacenti-
The Coppa d’oro prize has been gaining prominence year
after year. The distinctive logo of the event is represented by the sculpture “I genuini sapori” (“The genuine
64
na Graziella Bertante.
Una riproduzione della statua, che è stabilmente visibile presso la Camera di
commercio di Piacenza, viene donata ogni anno a personaggi della scienza, della
cultura, della politica, dello
sport che possono diventare testimonial del prodotto
e del territorio piacentino.
tastes”), by the Piacenza
artist Graziella Bertante.
A reproduction of the statue,
which is permanently on
display at the Chamber of
Commerce of Piacenza, is
given every year to personalities in the fields of science, culture, politics, sport
that can become testimonials of the product and the
territory of Piacenza.
EDIZIONE 2009
L’Albo d’oro dei premiati
The Gold Book of the Award winners
Prima edizione - 2007 - Salone di Palazzo Gotico
Riccardo Muti, direttore dell’Orchestra giovanile
Cherubini
Giorgio Calabrese, docente universitario
Paolo De Castro, già Ministro delle politiche agricole,
alimentari e forestali
First Edition - 2007 - Palazzo Gotico hall
Riccardo Muti, director of the Cherubini Youth Orchestra
Giorgio Calabrese, university professor
Paolo De Castro, former Minister of Agricultural, Food
and Forestry Policies
Seconda edizione - 2008 - Sala degli Arazzi, Collegio
Alberoni
Carlo Cannella, docente universitario e presidente
dell’Istituto nazionale Ricerche alimentari
Filippo Chiappini Dattilo, chef del ristorante Antica
Osteria del teatro
Renzo Buvoli, fondatore del Consorzio Salumi, alla
memoria
Second Edition - 2008 - Tapestry Room, Collegio Alberoni
Carlo Cannella, university professor and president of
the Istituto Nazionale Ricerche Alimentari
Filippo Chiappini Dattilo, chef of the restaurant Antica Osteria del Teatro
Renzo Buvoli, founder of the Consorzio Salumi, to
the memory
Terza edizione - 2009 - Salone di Palazzo Gotico
Gian Franco Piva, docente universitario e preside
della Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica del
Sacro Cuore
Davide Paolini, giornalista e gastronauta
Filippo Inzaghi, calciatore
Pietro Fumi, enogastronomo già Presidente dell’Accademia della cucina piacentina, alla memoria
Third Edition - 2009 - Palazzo Gotico hall
Gian Franco Piva, university professor and Dean of
the Faculty of Agriculture of the Università Cattolica
del Sacro Cuore
Davide Paolini, journalist and “gastronaut”
Filippo Inzaghi, soccer player
Pietro Fumi, wine and food expert, former President of
the Accademia della Cucina Piacentina, to the memory
65
I PRODOTTI TIPICI
TYPICAL PRODUCTS
CHEESES
I FORMAGGI
Cured meats and wines are joined
Insieme a salumi e vini, compaioon the dining tables of Piacenza
no sulla tavola piacentina anche
by two DOP (Protected Designadue formaggi DOP, che chiudono
tion of Origin) cheeses, thus crein bellezza la cerchia dei prodotti
ating a gourmet’s triangle of “prod’eccellenza. Sono il Grana Padadotti d’eccellenza”. They are Grana
no e il Provolone Valpadana. Con i
Padano and Provolone Valpadana.
suoi prati stabili e pascoli che ragThe province of Piacenza, with its
giungono anche l’altezza di mille
permanent meadows and pastures
metri, la provincia di Piacenza è
reaching heights of up to one thoula culla ideale per vari tipi di forsand metres above sea level, is the
maggio, che affondano le radici
ideal cradle for several types of
nei secoli.
cheese, whose roots are dug deeply
La Summa Lacticinorum di Pantainto centuries past. Pantaleone da Confidenza’s trealeone da Confidenza, pubblicata per la prima volta a
Torino nel 1477, dedica un capitolo intero al Piacen- tise on milk products, “La Summa Lacticinorum”, first
published in Turin in 1477, dedicates a whole chapter
tino, che, a detta dell’autore, era secondo solo alle
to cheese-production in Piacenza, which, according
produzioni britanniche in termini di salubrità, ma
to the author, was second only to British production
certo non aveva eguali in termini di gusto.
Al Grana, storico formaggio di pianura, si contrap- in terms of wholesomeness, but was most definitely
pongono le ribiole, nome generico che indica i for- without equal as far as flavour was concerned.
Grana, the historical lowland cheese, contrasts with
maggini di montagna, fatti in genere con latte di
pecora e di capra, che possono essere consumate “ribiole”, a generic name for mountain cheeses, usually made with ewe’s and goat’s milk, either eaten
fresche o lasciate invecchiare fino a quando non vi
young or left to mature until full of hoppers (saltarelnascono i saltarei (saltarelli), che sono dei vermicelli
li), the larvae of the cheese skipper, piophila casei.
larve della piophila casei.
Grana Padano
Chiamato così per la pasta granulosa, risale agli
inizi del secondo Millennio quando i monaci
Cistercensi dell’Abbazia
di Chiaravalle cominciarono a produrlo per
utilizzare gli eccessi di
latte. L’ottima capacità di conservazione a
diverse temperature e
l’inconfondibile sapore
Grana Padano
Deriving its name from its
granular texture, Grana
Padano owes its origins
to the beginning of the
second millennium when
the Cistercian monks of
the Abbey of Chiaravalle
started producing it to
use up excess milk.
Its excellent keeping
qualities at different
temperatures and its
66
ne favorirono la diffusione e, ben presto, divenne
un pilastro dell’economia agricola. Il Grana Padano
è un formaggio semigrasso a pasta dura, cotta ed a
lenta maturazione, prodotto con coagulo ad acidità
di fermentazione, da latte di vacca la cui alimentazione base è costituita da foraggi verdi o conservati,
proveniente da due mungiture giornaliere, riposato e
parzialmente decretato per affioramento. Si produce
tutto l’anno e viene sottoposto ad una stagionatura
da uno a due anni. La produzione piacentina copre
il 12% circa della produzione totale con una media
annua di 500.000 forme. Di grande qualità, si avvale
di un sistema di certificazione dell’intera filiera. Se
la forma è ancora intera è bene verificare che la sigla
riportata sia il Pc di Piacenza.
unmistakeable taste meant that is spread quickly
and very soon it became a pillar of the agricultural
economy.
Grana Padano is a hard, medium fat cheese, cooked
and ripened slowly, produced with a natural acidic
starter culture, using milk from cows fed on green or
dried forage and milked twice daily. The milk is left to
rest and partially skimmed.
The cheese is produced all year round and is left to
ripen for one to two years. Piacenza produces about
12% of the total production with a yearly average of
500,000 wheels. The cheese is of high quality and
the whole manufacturing process is quality-controlled. If the wheel is still whole, check that it is marked
with PC for Piacenza.
Provolone Valpadana
La provincia di Piacenza è la sola dell’Emilia
Romagna in cui si può
produrre questo tipo di
formaggio. Risulta che
abbia origini medievali,
diffondendosi in seguito
ad altre località italiane.
Il Provolone Valpadana
è un formaggio a pasta
semidura, stagionato,
ottenuto da latte vaccino intero ad acidità naturale di fermentazione,
a crosta liscia salvo le
insenature dovute al passaggio delle corde. La tecnologia di produzione è unica e, anche oggi che avviene industrialmente, ha mantenuto i connotati di un
tempo, che consistono essenzialmente nella duplice
lavorazione: la caseificazione vera e propria e la filatura, cioè un trattamento su una cagliata già fatta
che determina la struttura del formaggio. La stagionatura varia da trenta giorni ad un anno.
Provolone Valpadana
Piacenza is the only province in Emilia Romagna
in which this type of
cheese can be produced.
It appears to have originated in the Middle Ages,
after which it spread to
other areas of Italy. Provolone Valpadana is a
medium hard, mature
cheese, made from whole
cow’s milk and a natural
starter culture, smoothrinded except for the indentations made by the
rope. There is only one way of producing it, and even
today when it is made in industrial quantities, the manufacturing process still maintains its ancient characteristics, which consist basically of a double processing
stage: the curdling stage and the curd-pulling/spinning
stage, that is when the prepared curd is pulled in such a
way as to determine the structure of the finished cheese.
Ripening varies from thirty days to a year.
67
I PRODOTTI TIPICI
TYPICAL PRODUCTS
PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI TRADIZIONALI
In campo alimentare le sigle si moltiplicano. Non è
una moda, bensì un modo con cui organismi ufficiali
“targano” alcuni prodotti riconoscendo loro determinate caratteristiche qualitative legate alla zona di
produzione.
Tra gli ultimi nati vi sono i prodotti agro-alimentari
tradizionali italiani che seguono, nella scala dei marchi, DOP e DOC ma di cui sono a volte l’anticamera per
la promozione. In partenza l’elenco comprendeva un
solo prodotto piacentino: l’aglio bianco. Poi, grazie
ad un lavoro di ricerca condotto inizialmente dalla
Provincia e dal Consorzio salumi tipici ed in seguito
da alcuni Comuni, la rosa
è stata allargata. Regione
e Ministero hanno accolto
gran parte delle richieste
presentate ed ora Piacenza
può vantare un primato nazionale come numero.
Con apposito Decreto il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali aggiorna
ogni anno l’elenco. Le categorie ammesse sono: bevande analcoliche, distillati e liquori, carni fresche
e loro preparazioni, condimenti, formaggi, frutta,
paste fresche e prodotti
di salumeria, panetteria,
biscotteria, pasticceria e
confetteria.
Tra le carni spiccano il
“cappello del prete”, la picula d’caval, lo stracotto
alla piacentina, la coppa
arrosto, il tasto, i ciccioli,
il culatello, il lardo, il sa-
TRADITIONAL AGRICULTURAL PRODUCTS
& FOODSTUFFS
The number of acronyms used in the food sector is
multiplying. It is not a passing trend, but rather a
way for the relevant Authorities to “brand” some
products, granting them recognition for some specific characteristics linked to their production area.
Amongst the latest born are Italian agricultural and
food products which, although they follow DOP and
DOC in the ranking, sometimes contribute to their
promotion. At the outset the list included only one
product from Piacenza: white garlic. Then, thanks
to research work initially led by the Province and
by the Consorzio Salumi Tipici, and subsequently fostered by some Comuni, the
list grew longer. Both the
Regione and the Ministry
accepted the majority of applications and now Piacenza
boasts the highest number
of such products in Italy.
The Ministry for Agricultural
and Forestry Policy updates
the list every year by decree.
The following categories are
admitted: non-alcoholic beverages, spirits and liquors,
fresh meats and their preparation, condiments, cheese,
fruit, fresh pasta and salami
and cold meat, bakery, biscuitry, pastry and confectionery.
Outstanding amongst the
meats are “cappello del
prete”, picula d’caval, Piacenza-style stew, roast coppa, tasto, ciccioli, culatel-
68
lame gentile, i salamini alla cacciatora, il salame da
cuocere, il suino pesante (prodotto che condividiamo
con tutte le altre province emiliane); tra i formaggi:
la ribiola o furmai nis; tra le paste e prodotti da
forno: i turtei cu la cua, gli amvei, i pisarei e fasò,
la bomba di riso, le ciambelline o
buslanein, il pane schiacciato o bataro, i tortelli di carnevale o turtlitt, la spongata piacentina, tra i
vegetali: le antiche varietà di ciliegie piacentine, le antiche varietà di
mele, le antiche varietà di pere, le
antiche varietà di uva da tavola, le
antiche varietà di castagne, di fichi
e di nocciole, il doppio concentrato di pomodoro, il miele del crinale
appenninico (con le altre province),
il miele di erba medica (con le altre
province), il miele vergine integrale (con le altre province).
L’elenco
nazionale dei prodotti
a g ro a l i me nt a r i
tradizionali è curato dal Ministero delle Politiche
Agricole Alimentari e Forestali e
consiste in una
lista aperta, ad
inserimenti e cancellazioni,
che
viene periodicamente aggiornata.
Le Regioni e le
province autonome possono presentare richieste
di revisione entro
lo, lardo, salame gentile, salamini alla cacciatora,
(products common to all the other provinces of the
Emilia region); amongst the cheeses: robiola or furmai nis; amongst the pasta and bakery products:
turtei cu la cua, amvei, pisarei e fasò, bomba di
riso, ciambelline or buslanein,
pane schiacciato or bataro, tortelli
di carnevale o turtlitt, spongata
piacentina; amongst the fruit and
vegetables: ancient varieties of
cherries, ancient varieties of pears,
ancient varieties of table grapes,
ancient varieties of chestnuts, figs
and hazelnuts, double concentrate tomato puree, honey from the
Apennine ridge (shared by other
provinces), alfalfa honey (shared
by other provinces), virgin whole
honey (shared by other provinces).
The Italian list of traditional agricultural products
and
foodstuffs
is drawn by the
Ministry for Agricultural Food and
Forestry
Policy
and consists of
an open list providing for names
addition and striking off, which is
periodically updated.
The autonomous
Regions and provinces can apply
for review no later
than 12th April
every year. Who-
69
I PRODOTTI TIPICI
TYPICAL PRODUCTS
il termine del 12 aprile di
ogni anno. Chiunque volesse
includere uno o più prodotti nella lista deve inviare la
domanda alla Regione, completa della documentazione
prevista dalla delibera della
Giunta Regionale n° 1800
del 24 ottobre 2000, entro il
31 ottobre di ogni anno, di
modo che la Regione stessa
possa effettuare l’istruttoria
per verificare l’adeguatezza
dei prodotti agroalimentari
proposti alla normativa nazionale di riferimento (art. 8
decreto legislativo 173/98
art. 8 e decreto Ministero
Politiche Agricole Alimentari
e Forestali 350/99).
ever wants to have one or
more products included in
the list must send an application to the Regione enclosing the relevant documentation as provided for by the
Regional Council resolution
no.1800 dated 24 October
2000, no later than 31st October every year so that the
Regione can start the procedure to verify compliance
of the proposed agricultural
and food products with the
national regulation (art. 8
law decree 173/98 art. 8
and decree of the Ministry for
Agricultural Food and Forestry Policy 350/99).
There is one ingredient of Piacenza’s traditional products
that is never mentioned in
the recipe, although it is
perhaps the most important
of all: the love and the passion with which they are
prepared, recipes passed down from generation to
generation, still kept alive, although with difficulty.
You won’t find below the English version of the list,
simply because the names, often written in local dialect, cannot be translated. Translated, they would
loose their taste. That is why we invite foreigners
to pronounce them in the original version without
worry: local people will understand them, even if
the pronunciation is not perfect.
C’è un ingrediente dei prodotti tradizionali piacentini
che non compare nelle ricette ma che è forse il più
importante: è l’amore e la passione con cui vengono
fatti, tramandatisi di generazione in generazione ed
ancora tenuti vivi, sebbene a fatica.
Non troverete, di seguito, la versione in inglese dell’elenco, per il semplice fatto che i nomi, spesso in
dialetto piacentino, non sono traducibili. E, se lo facessimo, perderebbero il loro sapore. Invitiamo quindi gli stranieri a pronunciarli nella versione originale:
non si preoccupino, i piacentini capiranno anche se
l’accento lascerà a desiderare.
70
ELENCO DEI PRODOTTI TRADIZIONALI DELLA
PROVINCIA DI PIACENZA (estratto da Elenco prodotti agroalimentari tradizionali dell’Emilia-Romagna)
Se il prodotto è segnalato come tradizionale della sola
provincia di Piacenza è lasciato privo di sigla; se il prodotto è segnalato come appartenente a più province,
le abbiamo inserite tra parentesi.
Categoria: bevande alcoliche, distillati e liquori
Marsala all’uovo
Categoria: carni (e frattaglie) fresche
e loro preparazione
Cappello del prete, cappel dal pret
Ciccioli (o cicciolata), grassei (o suprasé),
ciccioli sbricioloni, grassei sbrislon
Coppa arrosto, Cupa arost
Culatello, culatel
Lardo, gras
Pollo di razza Fidentina (Pc e Pr)
Piccola di cavallo, picula ‘d caval
Salame gentile, salam gentil
Salsicciotto alla Piacentina,
salame da cuocere, salam da cotta
Stracotto alla Piacentina, ‘l stua
Suino pesante (tutte le province dell’Emilia-Romagna)
Tasto, tast
Categoria: formaggi
Ribiola della Bettola, ill ribiol
Robiola, ribiola, furmai nis
Categoria: paste fresche e prodotti
della panetteria, della biscotteria,
della pasticceria e della confetteria
Anolini, anvein, amvei, anvei
Bomba di riso, bomba ‘d ris
Canestrelli, canestrèli
Castagnaccio, pattona
71
Ciambella, boslan
Ciambelline, buslanein
Croccante, cruccant
Focaccia con i ciccioli, chisola
Frittelle di farina di castagne, frittel ad farina
ad castagne
Frittelle di riso, fritell ad ris
Frittelle o sgonfietti, fritell o sgiunfaitt
Gnocchetti con fagioli, pisarei e fasò
Gnocchetti di pangrattato, pisarei
Latte brulé, latt brulé
Latte in piedi, latt in pé
Mosto cotto, must cot
Pane di zucca, pan ad zücca
Pane dolce con i fichi, pan dülz cun i figh
Pane schiacciato, batarö
Sbricciolona, sbrisulina
Spongata di Piacenza, spungada, spungheda
Stracchino gelato, stracchein in gelato
Torta dei preti, turta ad prett
Torta di granoturco, turta ad mëlga
Torta di mele, turta ad pum
Torta di pere, turta ad per
Torta di prugne, turta ad brügna
Tortelli di carnevale, frittelle ripiene, turtlitt
Tortelli di ricotta alla Piacentina,
tortelli, turtei cu la cua, turtei
Tortelli di San Giuseppe, turtei ad San Giusepp
I PRODOTTI TIPICI
TYPICAL PRODUCTS
Categoria: prodotti di origine animale
Miele del crinale dell’ Appennino emiliano–romagnolo
Miele di erba medica della pianura
emiliano-romagnola
Miele vergine integrale
Categoria: piatti composti
Agnello alla Piacentina, agnel ala piasinteina
Anguilla in umido, anguilla in ümid
Cavoli ripieni, cavul ripein
Cotenna e ceci, cudga e sisar
Dolce e brusco, dulz e brühsc
Faraona alla creta, faraona al creda
Frittata di funghi prugnoli, fritta ad spinarò
Funghi fritti, fonz fritt
Gnocchi, gnocc (Pc e Mo)
Insalata rustica, rustisana
Lasche del Po in carpione, stricc’ in carpiòn
Lepre alla Piacentina, levra ala piasinteina
Lumache alla Bobbiese, lümaga al bobbiese
Maccheroni bobbiesi, maccheron bubbies
Merluzzo in umido, marlüss in ümid
Mezze maniche da frate ripiene, mes mànag
da frà ripein
Ovuli ripieni, ovuli ripein
Pancetta e piselli, panzëtta e riviott
Polenta condita, puleinta consa
Polenta di farina di castagne, puleinta ad farina
ad castagne
Polenta e patate, puleinta e pomdaterra
Riso e verza con costine, ris e verza cun custeina
Risotto con i codini di maiale, risott cun i cuein ad gogn
Salsa di prezzemolo, sälsa ad savur
Tagliatelle con ricotta e noci, taiadei cun
ricotta e nus
Torta di patate, turta d’patat
Torta di riso alla Bobbiese, turta ad ris ala bobbiese
Tortelli di farina di castagne, tortei ad farina ad castagne
Tortelli di zucca, tortei ad zücc,
Cappellacci di zucca, turtlòn ad sùca
Trippa di manzo alla Piacentina, trippa
ad maz ala piasinteina
Verzolini, varzulein
Zucchini ripieni, zucchein ripein
Zuppa di ceci, süppa ad sisar
Zuppa di pesci, süppa ad pëss
Categoria: prodotti vegetali
allo stato naturale o trasformati
Antica varietà di fichi piacentini della cultivar:
verdolino, della goccia
Antica varietà di mandorla piacentina della cultivar:
mandorla piacentina
Antica varietà di nocciola piacentina della cultivar:
tonda piacentina, nisola domestiga
Antica varietà di olivo piacentino della cultivar:
Lugagnano, Mazzoni
Antica varietà di patata piacentina della cultivar:
quarantina, quanti-na
Antiche varietà di castagne piacentine:
domestica di Gusano; Vezzolacca
Antica varietà di ciliegia piacentina: flamenco, pavesi,
mora, o mora piacentina, mori, marasca di Villanova,
prima, primissima, Smirne, mora di Diolo, Albanotti
Antiche varietà di mela piacentina: verdone, calera
o carraia o della carrara, fior d’acacia, pum salam o
mela salame, rugginosa, brusca o pum brusc, carla o
pum cherla, rosa o pum rosa
Antica varietà di pera piacentina: della coda torta,
lauro, limone, ammazza cavallo, bianchetta, butirro (o burro), san giovanni, gnocco autunnale, sporcaccione (per sburdacion), senza grana, signore (per
sciur), turco, spadone
Antica varietà di uva da tavola piacentina: verdea,
besgano bianco, besgano rosso, bianchetta di Diolo,
bianchetta di Bacedasco
Doppio concentrato di pomodoro
Saba dell’Emilia-Romagna, sapa (tutte le province
dell’Emilia-Romagna)
Tartufo bianco (tuber magnatum), trifula bianca
Tartufo nero estivo (tuber aestivum), trifula negra
72
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
LA PROVINCIA
DI PIACENZA
PIACENZA COUNTY
73
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
Fiorenzuola-Parma 46 km
Fiorenzuola-Milano 88 km
VAL D’ARDA
Al confine con la provincia di Parma e di Cremona,
il comprensorio della Val d’Arda, che comprende anche i corsi dei torrenti Stirone, Ongina e Chiavenna,
offre un paesaggio estremamente variegato; la zona
rivierasca, la pianura che scavalca la via Emilia e
sale in dolci pendii, le strade che attraversano i
colli, i crinali, le piccole frazioni impregnate di lavoro contadino e quei calanchi che, nel corso dei
secoli, hanno restituito numerosi resti di balene
fossili, reperti che testimoniano come, millenni fa,
in questa zona ci fosse il mare. Da Caorso a Morfasso, i castelli di epoca medioevale e rinascimentale, punteggiano un paesaggio ove spiccano anche i campanili delle chiese che
accompagnano il percorso dell’antica
“via Francigena”, attraverso la quale
i pellegrini raggiungevano l’Appennino sulla via per Roma. Le tradizioni sono pure conservate, e
valorizzate nei numerosi ristoranti della zona, in una cultura alimentare che la le
sue punte di eccellenza
nei salumi (coppa
piacentina in testa)
e nel vino (che dire
del rinomato “vin
santo” di Vigoleno?), senza dimenticare l’aglio
di Monticelli e le
ciliegie di Villanova. Numerosi sono gli eventi di rilievo
che l’agenda della valle propone annualmente: si
possono citare a solo titolo di esempio le serate di
Castell’Arquato che rinnovano i fasti dei cortei medioevali, le corse nel velodromo di Fiorenzuola che
ospita gare nazionali ed europee di ciclismo su pista.
Nutrito è poi il calendario degli appuntamenti della
Bordering on the
provinces of Parma
and Cremona, the
territory of Val d’
Arda includes the torrents Stirone, Ongina
and Chiavenna and offers an extremely varied
landscape: the river area,
the plain that goes over
via Emilia and climbs in
mild hills, the roads that
cross the hills, the crests,
the small hamlets and their
farm workers and the gullies where several rests of fossil whales have been found over
the centuries, finds that witness
the presence of the sea dating back
to prehistoric periods.
From Caorso to Morfasso, the medieval and
Renaissance castles dot a landscape characterized also by the bell-towers of the churches
along the ancient “via Francigena”, on the pilgrims’ way to the Apennines and Rome.
The food traditions are preserved and appreciated
in the several local restaurants; the food culture gets
its peaks in salami (first of all, coppa of Piacenza)
and wine (e.g. the renowned “vinsanto” of Vigoleno),
not to mention the garlic of Monticelli and the cherries of Villanova.
Every year, the valley notebook offers many significant events: the nights at Castell’Arquato that recall
the glories of the medieval parades; the races in the
velodrome of Fiorenzuola with national and European
track racing, to cite just a few examples.
The town of Fiorenzuola offers a rich season of plays,
while local places offer entertainment and music
nights for young people (famous national and inter-
74
stagione di prosa proposta dalla
cittadina di Fiorenzuola, mentre
locali della zona offrono serate di
musica e divertimento per i giova- CASTELLO DI VIGOLENO
ni. Molte sono le possibilità di escursione in questa
zona che comprende ben tre parchi. Posto nei comuni di Morfasso e Lugagnano, il parco provinciale
del Monte Moria, che occupa una superficie di oltre
mille ettari, costituisce una forte attrattiva per realizzare un itinerario naturalistico, sia a piedi che in
bici, con diverse possibilità di percorso. I secolari
castagni dalle particolarissime forme dominano la
parte boschiva, ove non mancano ginestre, ginepri, noccioli, caprifogli e pini silvestri. Suggestiva
è la zona della “Croce dei segni” con i suoi faggi.
Nel periodo di Ferragosto (15 e 16 agosto), il Parco
ospita la sagra di San Rocco, che rappresenta uno
degli appuntamenti annuali più importanti dell’alta Val d’Arda. È stata riorganizzata e promossa di
recente la riserva geologica del Piacenziano, posta
per gran parte nel territorio di Lugagnano: qui si
possono ammirare i numerosi calanchi ove affiorano
argille sabbiose ricche di resti fossili. Il Parco fluviale dello Stirone, al confine tra Parma e Piacenza,
è particolarmente indicato per chi ama il turismo
sportivo, dall’equitazione al ciclismo all’escursionismo. Da vedere i “canyons” con pareti molto alte, la
straordinaria fauna (specialmente gli uccelli escavatori) e la rigogliosa flora fluviale, caratterizzata
dalla prevalenza di pioppi, aceri e salici. In questa
zona corrono anche parte
degli itinerari dell’Ippovia
della Valli Nure ed Arda,
un circuito di oltre centotrenta chilometri che si
collega all’Ippovia della
valli Taro e Ceno. Un ideale grand tour per i paesi
della Val d’Arda può parLUGAGNANO
75
national artists stop at Fillmore
of Cortemaggiore).
Many excursions are possible in
the three local parks. The provincial park of Monte Moria, stretching along Morfasso
and Lugagnano municipal districts, occupies a surface
of over a thousand hectares. It is very appealing for
both those who like walking and those who like biking,
as there are several possible excursion paths. The ageold chestnuts, funnily shaped, are very common, but
there are also junipers, genistas, hazels, Scotch pines,
woodbines. Very fascinating is the area of the “signs
cross”, with its beeches. Every year, on the 15th and
16th of august, the park is host for St. Rocco’s festival,
one of the most important happenings in Valdarda.
The geologic reserve of the Piacenziano, mostly comprised within Lugagnano’s district, has been recently
reorganized: its several gullies of sandy clays are very
rich in fossil remains. Finally a part of the river Park
of Stirone, on the boundary between Parma and Piacenza, is particularly indicated for lovers of sports,
from horse-riding to biking and trekking. Remarkable
are its canyons and their very high walls, the amazing fauna (especially the fossorial birds) and the rich
vegetation, featuring white poplars, willows and maples among others. This area is also crossed by trails
of the “Ippovia delle Valli Nure and Arda”, a 130-km
long route, connecting to the “Ippovia delle Valli Taro
and Ceno”. An ideal grand tour of the Val d’Arda villages can start from the lowlands, those fertile lands
of the Po that inspired
Giuseppe Verdi’s agricultural and musical soul (at
Sant’Agata di Villanova
it is possible to visit the
museum-villa built by the
famous composer who
lived and worked there for
many years).
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
tire dalla Bassa, dalle fertili
terre del Po che ispirarono
l’anima agricola e musicale di
Giuseppe Verdi (a Sant’Agata
di Villanova è visitabile la
villa-museo fatta edificare dal
celebre compositore che qui
visse e lavorò per molti anni).
In queste terre, nel XII secolo, VILLA DI GIUSEPPE VERDI
arrivò con i suoi monaci l’abate francese San Bernardo che a Chiaravalle di Alseno fondò una splendida abbazia detta della Colomba
perché, secondo una leggenda, fu una colomba ad
indicare con pagliuzze la zona nella quale doveva
sorgere il monastero, edificato secondo i canoni
dell’architettura cistercense. Nella chiesa annessa,
risalente al XII-XIII secolo, vi è una cappella della
Crocifissione con affreschi
del XIV secolo di scuola
lombarda. Uno dei gioielli di questa abbazia, nella
quale si riflette tutta la
spiritualità medioevale, è il
chiostro trecentesco, con le
sue ventiquattro partizioni
a quadrifora, le novantasei
arcatelle ogivali, le centotrenta colonnine binate in
marmo rosa di Verona e una
complessa simbologia tutta
da leggere. Una sosta a parte meritano i prodotti della
celebre liquoreria monastica. Nel maniero di Monticelli, risalente alla fine del
XIII secolo, è oggi ospitato
il Museo Etnografico del Po, che raccoglie vari strumenti di lavoro ed altri oggetti della vita domestica
legati alla tradizione rivierasca. Da vedere, all’in-
In the 12th century, the
French Abbot Saint Bernard
and his White Monks reached
these lands and they founded
an admirable Abbey at Chiaravalle di Alseno; this abbey
is called “della Colomba” (of
the Dove) because the legend
tells that a dove marked with
bits of straw the place where
the monastery had to be built and it was indeed built
according to the Cistercian architecture. The adjoining
church dating from the 12th - 13th centuries contains
a Crucifixion Chapel with frescos of Lombard school
dating from the 14th century. One of the highlights of
this abbey, reflecting the medieval spirituality, is the
XIV century cloister, with its twenty-four four-light
divisions, ninety-six ogive-shaped
arches, one hundred and thirty
Verona pink marble twin columns
and a complex set of symbols behind. A stop is also recommended
in the famous liquor shop of the
monastery. The Monticelli castle, dating from the end of 13th
century, houses the Ethnographic Museum of the Po
CHIARAVALLE
at present. It collects several instruments of work and
other objects, linked to the
river tradition. On display it
is also possible to admire
a collection of pieces from
the roman period, in particular amphorae. The remarkable late fifteenth-century
Castle of San Pietro in Cerro houses an original Museum in Motion (MIM) that, just like American museums of contemporary art, contains hundreds of works
76
VAL D’ARDA
terno, anche un’area dedicata
all’esposizione di materiali di
epoca romana, in particolare
anfore. Nel castello di San Pie- CASTELLO DI MONTICELLI
tro in Cerro, preziosa testimonianza tardo-quattrocentesca, vi è un originale Museum in Motion (MIM)
che, come i musei americani di arte contemporanea,
ospita centinaia di opere d’arte mostrate al pubblico a rotazione. Il castello di Caorso, di
impianto medioevale, presenta una interessante torre in mattoni con merlature
a coda di rondine e una torretta a pianta
ottagonale. Al fortilizio si legano le vicende della nobile famiglia longobarda
dei Mandelli e del borgo stesso, ove si
può anche visitare la chiesa dedicata a
Santa Maria Assunta, che al suo interno
conserva un prezioso organo ottocentesco e resti di affreschi di scuola lombarda. La vicina Cortemaggiore dispensa il
fascino delle terre del Magnifico. A partire dal XV secolo, Cortemaggiore divenne CAORSO
capitale dello Stato Pallavicino, un potente centro di potere urbanisticamente realizzato
secondo uno schema rinascimentale. Grandi mecenati, i Pallavicino chiamarono a corte artisti celebri come Antonio da Pordenone, che tra il 1529 e
il 1530 affrescò la cappella ottagonale della Chiesa
dell’Annunziata. Nella collegiata di Santa Maria delle
Grazie è invece conservato un prezioso polittico tardo-quattrocentesco, opera di Filippo Mazzola, padre
del Parmigianino. Anche Fiorenzuola, capoluogo
naturale ed amministrativo della
Val d’Arda, è ricca
di monumenti storici. La collegiata
di San Fiorenzo fu
realizzata a partire
CORTEMAGGIORE
displayed by turns. The medieval
structure of the castle of Caorso shows
an interesting brick
tower with swallow
tailed battlements
and an octagonal
turret. The castle is
S.PIETRO IN CERRO
associated with the
history of the Longobard Mandelli
family and with the history of the
village itself. There the visitor finds
a church, consecrated to St. Maria
Assunta, containing a precious XIX
century organ and some Lombard
school frescoes.
The neighbouring Cortemaggiore
has the charm of the Magnificent’s
lands. From the 15th century onwards, Cortemaggiore became the
capital of the Pallavicino State,
an extraordinary centre of power,
planned according to a Renaissance scheme. Great Maecenas, the Pallavicino family
called to their court famous artists such as Antonio
da Pordenone who, between 1529 and 1530, frescoed
the octagonal chapel of the Church of Our Lady of the
Annunciation. The collegiate church of Santa Maria
delle Grazie contains a valuable late fifteenth-century
polyptych, realized by Parmigianino’s father, Filippo
Mazzola. Fiorenzuola, natural and administrative
main town of Val d’Arda, is rich in historical monuments: the collegiate
church of San Fiorenzo
whose building began at
the end of the fifteenth
century and that belongs
to the Romanesque and
Gothic styles (following
S.MARIA DELLE GRAZIE
77
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
the example of the church
of St. Francesco in Piacenza) which preserves valuable
works of art, such as the high
altar in polychrome marbles
realized from a design of the
painter Gian Paolo Panini;
the Sacrament Chapel, built
around the half of the XVII CASTELL’ARQUATO
century, containing a big altar piece framed in a XVI
century border, portraying St. Fiorenzo’s miracle, by
the Roman painter Marco Benfial ; the convent of San
Giovanni; the Renaissance Grossi Palace, with ogiveshaped single lancet windows, decorated with terracotta embellishments; and the eighteenth-century
Bertamini Lucca Palace that contains Francesco Natali
and Bartolomeo Rusca’s frescoes. It is also possible to
admire the wonderful Verdi Theatre, newly
restored. Fiorenzuola was for a long time
a crucial passage of the Francigena route:
the pilgrims, once gotten here, could either
go to Fidenza, or follow the route towards
Valdarda, instead, then continue through
Pelizzone passage to Bardi and Borgotaro,
arriving then in Pontremoli and at Brattello passage. Leaving Fiorenzuola and
heading for the high valley, a detailed
CORTEO STORICO
visit to the village of Castell’Arquato
is recommended: its ideal position allows
a wide panoramic
dalla fine del Quattrocento con forme desunte dagli stili romanico e gotico ed esemplata su modello
della chiesa di San Francesco di Piacenza; conserva
al suo interno pregevoli opere d’arte, come l’altare
maggiore in marmi policromi eseguito su disegno
del pittore Gian Paolo Panini, la cappella del Sacramento edificata alla metà del Seicento con una
grande pala d’altare adornata da una elegante cornice cinquecentesca, con il miracolo di San Fiorenzo,
opera del pittore romano Marco Benefial. Da vedere
pure il complesso conventuale di San Giovanni, Palazzo Grossi, di epoca rinascimentale, con monofore
a ogiva ornate da fregi in cotto, e il settecentesco Palazzo Bertamini Lucca che conserva al suo
interno affreschi di Francesco Natali e Bartolomeo
Rusca. Si può ammirare anche lo splendido Teatro
Verdi, recentemente restaurato. Fiorenzuola rappresentò a lungo il nodo del sistema viario
della Francigena: una volta arrivati nella
cittadina il pellegrino poteva proseguire
verso Fidenza, oppure risalire per la val
d’Arda e quindi proseguire, attraverso il
passo del Pelizzone, arrivando a Bardi e
Borgotaro, quindi a Pontremoli e al passo
del Brattello.
Percorrendo la strada verso l’alta valle,
s’impone una visita minuziosa al borgo di
78
VAL D’ARDA
Castell’Arquato, situato
in una posizione ideale
per godere di una vista
panoramica su buona
parte della valle. Oltrepassato un portale seicentesco a volta, antiche GOLF CLUB CASTELL’ARQUATO
case ben conservate e vicoli stretti accompagnano
il visitatore alla parte alta del borgo, che possiede
uno dei centri storici più affascinanti d’Italia, nel
quale sono stati ospitati i set di diversi film di ambientazione storica. Qui la piazza è dominata dalla
Rocca Viscontea, dal Palazzo del Podestà costruito
nel 1293 e dalla Collegiata di Santa Maria Assunta,
capolavoro di architettura romanica. E poco distante si possono
ammirare il Torrione Farnesiano,
mastio quadrangolare risalente
alla fine del XVI secolo, e il Palazzo Ducale con una suggestiva
fontana. È consigliabile visitare
il Museo di Luigi Illica, il celebre
librettista di Puccini e Mascagni,
che qui ebbe i natali, il Museo
della Collegiata, ove sono esposti ferri battuti, tessuti, reliquari,
oreficerie, una preziosa quadreria, tra cui tre tele di Gaspare Traversi, e stoffe
preziose, come due ricami bizantini. Nell’Ospitale
Santo Spirito è invece allestito il Museo Geologico che conserva i resti dei cetacei venuti alla luce
sui calanchi delle valli dell’Arda, del Chiavenna e
del Chero. In una frazione di Castell’Arquato per gli
amanti del golf vi sono magnifici campi a 18 buche.
A Vigolo Marchese è possibile ammirare la Rocca
di Pusterla, la chiesa romanica di San Giovanni e
un antico battistero a pianta circolare con tre absidi sporgenti e una cupola sorretta da sei pilastri
cilindrici. Ancora pochi chilometri e, passato Luga-
view of the valley. After
a seventeenth - century
archway, old but well-preserved houses and narrow
lanes take the visitor to
the upper village, with
one of most fascinating
old town centres in Italy where many period films
have been set. This square is dominated by the Visconti Citadel, the Palace of Podestà built in 1293 and
by the Collegiate Church of Our Lady of the Assumption, masterpiece of the Romanesque architecture.
Nearby, the quadrangular Farnesian Keep dating from
the end of 16th century, and the Ducal Palace with its
charming fountain. We recommend
to visit the Museum dedicated to
Luigi Illica, the famous librettist of Puccini and Mascagni who
was born here; the Museum of
the Collegiate Church that contains wrought
VIGOLO MARCHESE
irons, textiles,
reliquaries, jewellery, a precious
picture
gallery including three paintings of Gaspare
Traversi,
and
precious fabrics, among which two Byzantine embroideries. The Santo Spirito Hospital houses the Geologic
Museum where the fossils of the cetaceans found in
the gullies of the Arda, Chiavenna and Chero valleys
are displayed. A hamlet of Castell’Arquato offers marvellous 18-hole golf courses for golf fans. The jewels
of Vigolo Marchese are instead the Fortress of Pusterla, the Romanesque Saint John’s Church and an old
circular baptistery having three protruding apses and
a cupola supported by six cylindric pillars.
79
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
gnano con suoi calanchi,
ecco Vernasca con la Pieve
romanica di San Colombano, del secolo XII, vicino
alla quale vi è l’antica canonica che ospita il Centro
Visita Provinciale della via
Francigena.
Poco distante Vigoleno,
con il suo splendido borgo CASTELLO DI VIGOLENO
a forma ellissoidale, costruito alla fine del ‘300 e
terminato nei secoli successivi. Negli anni trenta il
borgo si trovò ad ospitare
illustri personaggi: nel salotto della principessa Maria Ruspoli conversarono
Max Ernst, Jean Cocteau, Gabriele d’Annunzio ed
altri ancora. Essenziale il giro del camminamento
della ronda, dal quale si può ammirare il panorama
della valle, del mastio quadrangolare con merli ghibellini originali, del maniero, che ha al suo interno
un teatrino di gusto settecentesco, delle viuzze selciate sopra cui si affacciano splendide case in pietra.
La chiesa romanica conserva al suo interno affreschi
risalenti al XIV-XV secolo e capitelli con figure zoomorfe. In particolare nell’affresco absidale è possibile ammirare un prezioso San Giorgio che uccide
il drago, realizzato da un artista locale del Quattrocento. San Giorgio si ritrova anche
nella lunetta del portale d’ingresso,
opera di scuola antelamica risalente
con ogni probabilità al Duecento. Il
territorio di Vernasca, sulla direttrice della Francigena, è punteggiato da VERNASCA
numerosi “segni di fede”, in particolare oratori campestri che hanno portato alla messa
a punto di una suggestiva “via degli oratori” che ha
come sue tappe principali Mignano, ove è possibile
Lugagnano and its
gullies are a few
kilometers
away,
and then Vernasca
with the XII-century
Romanesque
Parish Church of San
Colombano, near the
ancient rectory, today seat of the Provincial Centre
of the Francigena Route.
Nearby, Vigoleno shows its
splendid ellipsoidal village,
built starting
from the end of the 14th century and finished in the
next centuries. In the 1930s the village was visited
by several celebrities. Princess Maria Ruspoli invited
personalities such as Max Ernst, Jean Cocteau and
Gabriele D’Annunzio among the others. It is necessary to walk along the rounds that allows the view
of the valley, the quadrangular keep with its original
swallow tailed merlons, the castle containing a small
eighteenth-century theatre, the paved lanes with their
splendid stone houses. The Romanesque church preserves frescoes dating from the 14th-15th centuries
and capitals with zoomorphic figures.
Interestingly, the fresco in the apse
(by a local artist of the XV century)
depicts St. Giorgio killing the dragon.
St. Giorgio is also portrayed in the
main door lunette, built by followers
of anthelamic school around the 1200.
The area around Vernasca, crossed by the Francigena
route, is full if “signs of faith”, in particular oratories, all connected through an “oratory route”. The
80
VAL D’ARDA
main points of this route are
Mignano, and its St. Geminano’s
oratory, containing a semicircular XII-century apse, frescoed
with a portrait of St. Giacomo,
the XIX-century oratory consecrated to Madonna di Piano, the
church of Madonna di Mercede
of S. Genesio (XIII century),
Terenza’s oratory consecrated
to St. Lucia, Vernasca’s church
and Vigoleno’s renaissance oratory, consecrated to Madonna
delle Grazie. The surroundings of
Morfasso are full of small stone
villages, woods and the meadow
lands of the provincial Park of
Mount Moria, and mounts Santa
Franca, Menegosa and Pelizzone.
To get to know Valdarda from an
unusual perspective, one can reconstruct its history and culture
through archeology.
Human presence in the Valley
dates back to Paleolithic, as
proven by the findings of handmade objects in Monte Lama,
and there are also findings
from the Neolithic (particularly in Fiorenzuola), middle and ancient Bronze Age (the famous terramare
of Rovere di Caorso, Colombare di Bersano, Montata
dell’Orto, Castelnuovo Fogliani). Recently the “Center
for the research and advanced development of the Apennines” has been opened in Morfasso, hosted by the
local middle school. It contains several objects like
stone and lead weights, floor bricks, marble tables
and kitchen pottery.
ammirare l’oratorio di San Geminiano, al cui interno vi è un’abside semicircolare del XII secolo
con un affresco raffigurante San
Giacomo, l’oratorio ottocentesco
della Madonna di Pione, la pieve
della Madonna della Mercede di
San Genesio (secolo XIII), l’oratorio di Terenza dedicato a Santa
Lucia, oltre alla pieve di Vernasca
e all’oratorio rinascimentale della
Madonna delle Grazie di Vigoleno.
Verso Morfasso ci si muove tra
piccoli borghi di pietra, i boschi
e le aree prative del Parco provinciale del monte Moria, dei monti
Santa Franca, Menegosa e Pelizzone. Uno modo inusuale per conoscere la val d’Arda e la sua storia è MORFASSO
quello di ricostruire storicamente
e culturalmente le sue antiche
vicende, attraverso un percorso
che ne valorizzi l’aspetto archeologico. Infatti il comprensorio fu
abitato fin dal Paleolitico come
dimostra il rinvenimento di manufatti a Monte Lama, e vi sono
poi significative testimonianze di
siti neolitici (in particolare a Fiorenzuola), e della
media e tarda età del Bronzo (le più note terramare
di Rovere di Caorso, Colombare di Bersano, Montata
dell’Orto e Castelnuovo Fogliani). Di recente allestimento è, presso i locali della scuola media di Morfasso, il Centro di ricerca e sviluppo avanzato per
l’appennino ove, tra l’altro, sono conservati, pesi in
piombo e in pietra, mattoncini per pavimentazioni,
lastre di marmo e ceramiche fini da mensa.
81
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
Carpaneto-Parma 36 km
Carpaneto-Milano 74 km
VAL CHERO
Archeologia, passeggiate tra castelli e calanchi,
gastronomia sono le tre chiavi di lettura per chi
si appresta a visitare la val Chero. Situata tra la
val d’Arda e la val Nure, ha tra i suoi capitoli di
storia più importanti quelli legati all’attività dei
pozzi petroliferi (ben trecentocinquanta) che la fecero divenire, nella prima metà del Novecento, la
“piccola Dallas” piacentina. Da Carpaneto si parte
lungo una scorrevole strada provinciale che arriva al Monte Santa Franca, incontrando calanchi, cascate, piccolo paesi e centri conosciuti come Rustigazzo e Veleia romana. Da
queste parti passa la rinomata strada dei
vini e dei sapori. La scoperta della pregevolissima gastronomia del territorio
tocca i vigneti di Travazzano e Magnano,
che forniscono ottimi vini Doc, ma anche
i boschi dell’alta valle, ricchi di saporite castagne. E proprio a Carpaneto, capoluogo naturale della
valle, si celebra ogni anno
una festa dedicata alla regina dei salumi piacentini, la coppa. In questo
paese che, fin dal XVII
secolo fu un importante
centro agricolo, merita di essere visitato l’antico castello,
di impianto feudale, teatro di
numerosi scontri
e anche, nel XVI
secolo, “base”
delle scorrerie
di Pier Maria Scotti
detto il “Buso”. Del
fortilizio, oggi sede del comune, rimane parte
dell’edificio quattrocentesco e un porticato con co-
Archaeology, walks
between castles
and gullies, gastronomy: the
three key words
for those who are
planning to visit
Val Chero. Lying between Val d’Arda and
Val Nure, in the first
half of the 20th century it was called the
“small Dallas” of Piacenza
because of the activity
of its three hundred and
fifty oil wells. From Carpaneto, the handy provincial road heading for Mount
Santa Franca meets gullies, falls,
small villages and known centres
such as Rustigazzo and the Roman
Veleia. The famous wine and flavours
road passes through these lands. The
excellent local gastronomy includes the
vineyards of Travazzano and Magnano giving
exquisite Doc wines, but also the woods of
the upper valley, full of tasty chestnuts. Carpaneto, the natural main town of the valley,
celebrates every year the queen of the Piacenza sausages, the “coppa”. This town offers to the visitors the old feudal castle, battleground for numerous fights and during the
XVI century, it was Pier Maria Scotti’s (nicknamed
the Buso) headquarters for his raids. What remains
today of the castle, now seat of the town hall, is
part of the XVI-century building, with a porch with
granite columns and sandstone capitals. The church
is consecrated to St. Fermo and St. Rustico, and contains frescoes from the late XVI century, attributed
82
lonne di granito e capitelli in arenaria. La chiesa
to the school of Bibbiena, and other paintings from
è intitolata ai santi Fermo e Rustico ed ha affre- the XV century (The Virgin Mary and St. Anna) and
schi della fine del Seicento ascrivibili alla scuola
XVI century (Virgin Mary with the Child, St. Rocco
dei Bibbiena ed altri quattrocenteschi (Madonna e
and St. Sebastiano). There is also a copy of CaravSant’Anna) e cinquecenteschi (Madonna col bam- aggio’s painting “Madonna della Scodella”. Carpanebino, San Rocco e San Sebastiano), oltre ad una
to’s parish church has very old origin. It dates back to
copia della Madonna della Scoabout the year 1000, as proven by
della di Correggio. La Pieve di
some Longobard papers from PiaCarpaneto ha davvero un’origine
cenza’s cathedral and by the existmolto antica, attorno al Mille,
ence of a XIV Marian fresco.
come testimoniano alcune pergaA few kilometers away from Carmene longobarde della cattedrale
paneto, in the Val Vezzeno, Gropdi Piacenza e l’esistenza di un afparello shows perhaps the most
fresco mariano del XIV secolo.
beautiful castle of Piacenza. The
A qualche chilometro di distanza CASTELLO DI GROPPARELLO
castle origins date from 789 when
da Carpaneto, in val Vezzeno, si
Charlemagne gave this small fortrova Gropparello che al visitatress to Giuliano, bishop of Piatore offre lo spettacolo di uno
cenza. The building has an irregdei più bei manieri del Piacenular plan and was built on a rocky
tino. Le origini del castello poshill, surrounded by walls going
sono essere fatte risalire al 789,
down to the stream Vezzeno. It
quando il fortilizio fu assegnato
is perfectly preserved and apprecida Carlo Magno al vescovo Giuated. In the last years, the owners
liano di Piacenza. L’edificio, dalla
have set an entertainment propianta irregolare, costruito su una
gramme that turned the castle and
collina rocciosa, è circondato da
its “fairy tales park” into a perfect fun
mura che scendono fino al torrente
place for families. It’s a fascinating
Vezzeno. Ottimamente conservato e
park where the kids, lead by skilled
valorizzato, negli ultimi anni i proguides, discover the medieval history,
prietari hanno messo a punto un
secrets, magic. Worth mentioning, inprogramma di animazione che ha
side the castle, the arms hall and a few
trasformato il castello e il suo “parco
modern paintings (XVII and XVIII cendelle fiabe” in un luogo ideale per il
tury), while, outside, there’s a stone
divertimento delle famiglie. Si tratta
structure, believed to be by some a
di un parco emotivo dove i bambini,
Celtic altar.
grazie all’aiuto di esperte guide, venGropparello offers, besides the Graggono accompagnati alla scoperta del
nana tower, built around the half of
mondo medioevale, dei suoi segreti
1500 probably according to a project by
e delle sue magie. Di particolare in- PONTE LEVATOIO
Jacopo Barozzi (nicknamed Vignola),
83
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
teresse, all’interno del maniero, la
sala d’armi e alcune tele di epoca
moderna (secoli
XVII e XVIII),
mentre all’esterno
CASTELLO DI MAGNANO
vi è, tra l’altro, un
manufatto in pietra che alcuni considerano un altare celtico. A Gropparello si può ammirare, oltre
alla torre Gragnana costruita nella metà del Cinquecento probabilmente su progetto di Jacopo Barozzi
detto il Vignola, anche la “chiesa vecchia” dell’antica Pieve di Cagnano costruita, in località Gelati,
nel X-XI secolo. Tale Pieve, che in epoca medioevale estese il suo potere sulle vallate del Chero, del
Vezzeno e del Riglio, ebbe molta importanza, tant’è
che a lungo fu anche residenza del vescovo di Piacenza. Lungo la strada che collega Carpaneto a Veleia romana si incontrano paesi che racchiudono
sorprese: Travazzano, il cui castello risalente all’XI
secolo, accolse in epoca medioevale
molti nobili fuggiti dalla città; ma
ospitò anche l’imperatore Lotario II
reduce, nel 1136, dalle fatiche della
stesura della Dieta di Roncaglia;
Magnano, la patria delle ciliegie,
con un castello che costituisce uno
dei più significativi esempi di fortificazione: dalla pianta trapezoidale, costruito in pietra, fu a lungo
di proprietà degli Scotti; Torre Confalonieri a cui si lega la vicenda di
San Corrado. Rezzano, Badagnano,
Tabiano e Montezago, con la sua
bella chiesa del primo Novecento,
sono piccoli paesi collocati in una
zona ricca di conchiglie fossili e un
tempo segnata dalla presenza di VELEIA ROMANA
also the “old church” of
the ancient Parish Church of
Cagnano that was built at
Gelati in the 10th-11th cen-
CASTELLO DI TRAVAZZANO
turies. In the middle Ages, the power of this parish
church spread over the valleys of Chero, Vezzeno and
Riglio; it was so important that the bishop of Piacenza lived there for a long time. By the side of the
road linking Carpaneto with Roman Veleia, many
small villages reveal their treasures: Travazzano,
whose castle welcomed many noblemen on the run from the town,
in the Middle Ages, but it was
also shelter for the emperor Lothario II, after the effort of drafting
the Roncaglia Diet; the land of
cherries, Magnano, whose trapezoidal-plan castle, once owned
by the Scottis, represents one
of the most important examples
of defensive works; Torre Confalonieri, associated to St. Corrado’s history; Rezzano, Badagnano,
Tabiano and Montezago are small
villages located in an area rich in
fossil shells and formerly characterized by the presence of several
mills. Rustigazzo, a few kilom-
84
VAL CHERO
numerosi mulini. Rustigazzo, a pochi chilometri dal parco provinciale del Monte
Moria, è il borgo più
popolato della media
val Chero, con molti
negozi e diverse iniziative di intrattenimento, organizzate
soprattutto d’estate.
Di assoluto interesse è la visita a Veleia Romana, uno
dei centri archeologici più importanti
dell’Italia settentrionale. Abitata dai Li- VELEIA ROMANA
guri Veleiates fu, dal
I al V secolo d.C., importante municipio
romano e capoluogo
di una vasta area
montana che si estendeva dalla zona parmense del fiume Taro
fino alla val Trebbia.
I Romani la conquistarono in maniera
del tutto pacifica e
nel 42 d.C. ottenne la
cittadinanza romana.
Veleia fu un importante punto di interscambio commerciale,
ma anche un affollato
centro turistico-termale, in grado di richiamare i “vip” della Roma imperiale. Nel periodo compreso tra la fine del III e
eters from the provincial
park of Mount Moria, is
the most po-pulous village of the middle Val
Chero, with many shops
and lots of entertainment activities, mainly
organized in summertime.
Top important is the
visit to Roman Veleia,
one of the most famous
archaeological centres in Northern Italy. Inhabited
by Ligurian Veleiates, Veleja was an important Roman
municipality from the 1st to the 5th century AD and
chief town of a wide mountain area that extended
from the Parmesan area of the river Taro as far as the
Val Trebbia. Romans conquered it peacefully and it
got the Roman ‘nationality’ in 42 AD. Veleia was an
important trade exchange centre, but also a crowded
85
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
l’inizio del IV secolo ebbe inizio
la decadenza della
cittadina. A partire dalla metà del
Settecento, iniziarono gli scavi per
volere del duca di
Parma, Filippo Borbone, dal momento
che nel 1747 era
stata ritrovata casualmente la Tabula alimentare
traianea, una iscrizione bronzea risalente alla prima metà del II secolo d.C. Il primo
ciclo di scavi, prolungatosi fino al 1765, portò alla
luce importanti reperti: cippi, iscrizioni, vasellame,
le statue bronzee della Vittoria Alata e dell’Ercole
Bibace, le dodici statue del ciclo Giulio-Claudio
della basilica e l’impianto termale.
Nei secoli successivi, a più riprese, furono effettuate altre importanti indagini e furono avviati lavori di ripristino, come, negli anni Cinquanta del
XX secolo, la ricostruzione delle colonne del foro
e dell’anfiteatro che da qualche anno ospita, in
estate, rappresentazioni teatrali. Nell’antiquarium
il visitatore può ammirare, tra l’altro, i corredi delle
tombe della necropoli ligure che fu scoperta da
Giovanni Mariotti nel 1876 poco distante dall’abitato romano, una copia in gesso di un ampio frammento della tavola bronzea con
la Lex de Galia Cisalpina, una
statua in pietra (Giove Ligure)
opera di artisti locali del I secolo a.C. Un’escursione al monte
Santa Franca può concludere la
visita alla val Chero.
holiday and watering place attracting the “VIPs”
of the Imperial
Rome. In the period between the
end of the 3rd
century and the
beginning of the
4th century the
town began to decline. The Trajan
Food Tablet, a
bronze inscription
dating from the
first half of the
2nd century AD, was found by chance in 1747; as a
consequence, Filippo Bourbon, duke of Parma, ordered
the excavations starting from the middle of the 18th
century. The first cycle of excavations went on till 1765
and unearthed many important finds: boundary stones,
inscriptions, earthenware, the bronze statues named
Winged Victory and Drinking Hercules, the twelve statues
of the Claudius-Julius cycle of the basilica and the watering system. Further important excavations were
made in successive stages over the centuries, as well as
restoration works such as the reconstruction of the columns in the Forum and the amphitheatre in the 50s of
the 20th century. The amphitheatre has been hosting,
for a few summers now, theatre shows. In the Aquarium
it is possible to visit the funerary sets of the Ligurian
necropolis, discovered, not far from the Roman settlement, by Giovanni Mariotti, in 1867,
but also a plaster copy of a fragment
of the bronze table “Lex de Galia Cisalpina” and a stone statue (Ligurian
Jove) by a local artist of the I century
b. C. A tour to Mount Santa Franca
can end off the visit of Val Chero.
86
Grazzano Visconti-Parma 75 km
Grazzano Visconti-Milano 81 km
VAL NURE
Oasi verdi ed ambienti umani autentici per una
valle ricca di emergenze ambientali di notevole impatto paesaggistico e nuclei abitati che conservano
belle architetture rurali: mentre lo sguardo si libera
sul verde dei monti, il Nure reclama l’attenzione di
chi percorre questa valle, una delle più integre dal
punto di vista naturalistico ed una di quelle che meglio conserva le tracce di un passato che affonda
le radici nella preistoria, come documentano i reperti archeologici che ci rimandano ad un popolamento del Mesolitico antico. In questa area
passavano la via dell’olio e quella del sale da
e per Genova, incrociando i “percorsi della
fede” della Francigena e i sentieri delle
antiche miniere di ferro e di rame. Non
a caso la val Nure fu a lungo contesa da
diverse nobili famiglie, Nicelli e Anguissola in testa, che lottarono strenuamente per il dominio di questo
importante nodo di traffici commerciali tra la pianura padana e il mar
ligure. Alle rarità naturalistiche
che, con particolari varietà di
flora e fauna endemiche (il pino
mugo ad esempio), si intrecciano testimonianze di
presenze umane molto
remote. I prati d’alta
quota di Farini e
Ferriere, i lunghi
crinali, le mulattiere e le casetorri ci dicono come la
presenza
dell’uomo sia
ancora evidente in ogni rialzo del ter-
Green
oasis
a n d
genuine
human
communities
for a valley rich
of striking environmental
spots and settlements keeping a
traditional rural structure: as the eyes wander
freely over the green hills,
the stream Nure attracts
the attention of those who
pass through this valley
which is one of most intact
valleys from the naturalistic
point of view. Besides it has
preserved very well the traces
of a past dating back to prehistory, as witnessed by the finds
from Mesolithic settlements. The
Oil and Salt Routes from and to Genoa
went through this land and crossed the
“roads of faith” of the Via Francigena and
the paths of the old iron and copper mines.
It is not by chance that the Val Nure was
disputed for a long time by many noble families, Nicellis and Anguissolas in particular, who
fought strenuously for the dominion over this important trading crossroads between the Po Valley
and the Ligurian Sea. Besides the naturalistic rarities with special varieties of endemic flora and fauna
(the mugho pine for instance), there are evidences
of remote human presences. The high meadows of
87
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
reno. Un passato che viene
rievocato in diverse manifestazioni e nei cortei storici di Grazzano Visconti, una
delle mete turistiche per eccellenza. I percorsi per camminare e per fare escursioni,
quelli non mancano. Sono
una ragnatela di molte decine
di chilometri che permetCASTELLO DI PADERNA
tono di scoprire come
il rapporto tra la valle
e l’acqua abbia determinato un habitat perfetto per l’avifauna acquatica. Non solo, ma
la presenza nei dintorni del lago Nero del
raro pino mugo costituisce la evidente testimonianza di come le glaciazioni abbiano favorito
la migrazione di specie alpine anche sugli Appennini. I circoli glaciali, testimonianze della glaciazione del periodo wurmiano, le morene e le faggete
fanno di questa zona una meta ideale non solo per
il trekking, ma anche per le arrampicate su roccia
(noto è il Groppo delle Ali).
Nella bassa val Nure, solcata dalla via Emilia, si trova
Pontenure con il Parco Raggio che, nella bella stagione, si trasforma in un cinema all’aperto. Nella vicina Paderna è possibile ammirare un maniero originario dell’XI secolo con una torre di ingresso chiamata torre dell’acqua. Il castello di San Giorgio, di
proprietà del comune, è adibito
a centro culturale ove vengono
organizzate diverse manifestazioni. Edificato prima del Mille,
il maniero, ben conservato, ha
ancora torri adornate da merli e
Farini and Ferriere, the long
crests, the mule
tracks and the
tower-houses
tell us that the
human presence
is still manifest
in every land rise.
A past that is
celebrated with
many shows and
with the historical parades of
Grazzano
Visconti, one of the
destinations preferred by tourists. There are
many paths and
riding tracks. A web of scores of kilometres that reveal how the relationship between valley and water
created a perfect habitat for waterbirdlife. Moreover,
the presence of the rare mugho pine near the lake
Nero evidences how glaciations fostered the migration of Alpine species to the Appennines. The glacial
circles – evidences of the Wurmian glaciation – the
moraines and the beechwoods make this area a perfect place for trekking and for rock-climbing (e.g. the
renown Groppo delle Ali).
Via Emilia runs through the lowlands of the Val Nure
and through Pontenure with its Raggio Park that becomes an outdoor cinema in springs and summers. In
the nearby Paderna it is possible
to admire an original XI century
castle, with its entrance tower
called “water tower”. The townowned castle of San Giorgio is
used as a cultural centre for
CASTELLO DI VIGOLZONE
88
VAL NURE
the
organization
of different shows.
Built before the
year 1000,the well
preserved castle’s
towers are still decorated with merlons; wooden balconies overlook the big
courtyard. Remarkable is also the XVII century church, built on the remains of an old religious structure, whose Romanic
bell tower can still be seen. The church’s highlights
are the organ and a lovely Baroque cabinet. Nearby
rises the XVII century fortress, with a XIX-century
English-style garden, where different types of flowers
are grown. The medieval fortress of Podenzano has
a rectangular shape with walls of stones. A tour of
this valley should include the small fortress of Altoè
that was built with stones and bricks accomodated
some important historical characters and the fortress of Gariga that preserves valuable coffered ceilings upstairs. The building of the castle of Vigolzone
began in 1330; this castle shows a main tower with
swallow-tailed battlements, a big square tower, and,
in the inside, a big hall and the arms hall, whose
wooden ceiling is decorated with coats of arm. Furthermore there is the castle of Folignano, with em-
GRAZZANO VISCONTI
un ampio cortile su cui si affacciano i balconi in
legno. Da non perdere anche la visita alla chiesa
eretta alla fine del Seicento, al posto di un edificio
religioso preesistente, del quale è ancora conservata
la torre campanaria di stile romanico. La chiesa ha
come gioielli l’organo e un pregevole armadio barocco. Poco distante sorge la rocca di impianto seicentesco, con un parco ottocentesco di gusto inglese, al cui interno sono coltivate numerose specie
di fiori. Il fortilizio di Podenzano, di impianto medioevale, ha una pianta rettangolare con strutture
murarie in sasso. Da ricordare, in questa zona, anche
i fortilizi di Altoè, costruito in pietra e mattoni, che
ospitò pure importanti personaggi storici, e quello
di Gariga, al cui piano superiore si trovano sale con
preziosi soffitti a cassettoni. Il maniero di Vigolzone, edificato a partire dal 1330, presenta una
torre maggiore con merlature a coda di rondine, un
alto torrione quadrato, e, all’interno, un grande salone e una sala d’armi con un soffitto di legno con
pannelli decorati da motivi araldici. Ed ancora il castello di Folignano, con il suo fossato e torri angolari rotonde, e quello di Torrano edificato nel XIII
secolo, con una torre quadrata ornata da mura merlate. Una sosta prolungata si impone a Grazzano Visconti, un borgo “creato” all’inizio del Novecento
dal conte Giuseppe Visconti di Modrone che, partendo da ruderi, recuperò e costruì un vero e proprio centro medioevale, adornato con merlature ghi-
GRAZZANO VISCONTI
89
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
bankments and circular corner towers
and also the XIII-century castle of Torrano, with a square tower, surrounded
by wall decorated with battlemented
tower. The visitor should pay a long
visit to Grazzano Visconti, lying in
the town territory of Vigolzone; this
small village was “created” at the beginning of the 20th century by Count
Giuseppe Visconti di Modrone who restored some ruins and built a real
medieval village with swallow-tailed
battlements, Gothic façades and an
Italian garden with paths paved with cobblestones
and allegoric statues. It is, undoubtedly, one of the
most important examples of neo-gothic revival. Old
trees and fountains revive the past, also thanks to
the local handicrafts produced in workshops quite
similar to those of former times. The many historical
commemorations with ladies and knights re-create
the atmosphere of the farewell party for Caterina Anguissola, future bride of the French king’s brother
Luigi I d’Orléans, in 1389. Like all self-respecting castles, Grazzano has its own ghost: the chubby Eloisa’s restless ghost who died with jealousy because
of the repeated infidelity of her husband, a vigorous
captain. The fortress was decorated with Ghibelline
battlements and rectangular pointed arched, double
or triple lancet windows. The inside was
pompously frescoed, with neo-gothic furniture, richly decorated. Along the main
entrance axis there is the outstanding village. Significant is the gothic church, with
the cabin-shaped façade, the ornamented
wooden door and the interior, richly decorated in red, white, blue and golden. Over
the centuries, Ponte dell’Olio has been an
important strategic point for the passing of
both pilgrims heading for Rome and Ligu-
CORTEO STORICO
belline, facciate gotiche e un giardino
all’italiana con viali lastricati di ciottoli
e impreziosito di statue allegoriche. Si
tratta indubbiamente di uno dei più importanti esempi di revival neogotico. Alberi secolari
e fontane contribuiscono a far rivivere il passato, assieme ai prodotti di piccolo artigianato che escono
da botteghe non molto dissimili da quelle di una
volta. Numerose sono le rievocazioni storiche popolate di dame e cavalieri. L’atmosfera è proprio simile a quella che, nella primavera del 1389, accompagnò la festa di addio a Caterina Anguissola, futura
sposa di Luigi I d’Orléans, fratello del re di Francia. E,
come tutti i castelli che si rispettino, anche quello
di Grazzano ha il suo fantasma: è quello della paffuta Eloisa che, morta di gelosia per i continui tradimenti del marito, ha mantenuto un carattere piuttosto inquieto. La fortezza fu coronata con merlature ghibelline e finestre rettangolari a sesto acuto,
a bifore, o trifore, mentre gli interni furono affrescati con gusto ridondante, con
arredi neogotici e mobili minuziosamente
intarsiati. Sull’asse dell’accesso principale
del castello si trova il borgo dal particolare impatto scenografico. Da visitare la
chiesetta gotica, con facciata a capanna,
il portale ligneo arredato e una ricca decorazione interna segnata dai colori rosso
e bianco, azzurro ed oro. Ponte dell’Olio
fu, per secoli, un importante punto strate-
CRISTOFORO COLOMBO
BETTOLA
90
VAL NURE
rian merchants who exchanged olive oil for wheat on
the markets of Piacenza and Lombardy. Outstanding
is the XV-century oratory of St. Rocco and the XVIIIcentury church consecrated to St. Giacomo, patron
of the pilgrims. In the inside, well kept, is an altar
piece attributed to Giuseppe Peroni and a Baroque
wooden Madonna. Not to be missed is also a threetower furnace, symbol of a century-long brick-production activity. Very interesting is the nearby castle
of Riva, built in the second half of the 13th century
(and refurbished in neo-medieval style by prince
Ruspoli) with stream
stones and organized according to the pattern of
an isosceles triangle with
different towers on the
vertexes. The chief town
of the valley
is Bettola: crossed by the
river, Bettola offers visitors the Sanctuary of
the “Madonna della
Quercia” (Our Lady of
the Oak), built to celebrate a miraculous apparition in 1496, and
the seventeenth-century
church of San Bernardino.
The finding of ruins of a
brick kiln on the slopes
of Mount Zucchero, on
VETTA CROCILIA
the left side of the valley,
is the evidence that the district of Bettola was colonized since the Roman period. A beautiful square
houses the statue of Cristoforo Colombo as the tradition tells that the family of the famous navigator
came from Bettola. The Farnesian Tower was the residence of the envoys of pope Paul III Farnese; it
is a typical specimen of the several “tower-houses”
gico sia per il passaggio di mercanti liguri che portavano, sui mercati piacentini e lombardi, l’olio di
oliva in cambio del grano, sia per il passaggio di
pellegrini diretti a Roma. Da visitare l’oratorio quattrocentesco di San Rocco e la chiesa settecentesca
dedicata a San Giacomo, patrono dei pellegrini, con
all’interno una pala attribuita a Giuseppe Peroni e
una Madonna in legno di età barocca, oltre ad una
fornace a tre torri che ricorda la secolare attività di
produzione di laterizi. Poco distante vi è il castello
di Riva, costruito nella seconda metà del XIII secolo
(e restaurato in stile neomedioevale
dal principe Ruspoli) con sassi di torrente ed articolato secondo gli schemi
di un triangolo isoscele, ai cui vertici
sono collocate torri di diversa fattura.
Si arriva poi a Bettola, capoluogo
della valle, tagliata in due dal fiume
che separa il borgo di San Bernardino
da quello di San Giovanni. Che il territorio bettolese fosse colonizzato sin
LAGO MOO
dall’epoca romana è provato dal ritrovamento dei resti di una fornace per la- LAGO MOO
terizi alle pendici del monte
Zucchero, sul versante sinistro della valle. Arrivati a
questo paese non bisogna
perdere la visita al Santuario della Madonna della
Quercia, eretto in ricordo di
una miracolosa apparizione
del 1496, e alla seicentesca
chiesa di San Bernardino. LAGO BINO
Bettola ha una bella piazza
con la statua di Cristoforo Colombo, perché la tradizione vuole che il celebre navigatore fosse di origine bettolese. La Torre Farnese, sede degli inviati
pontifici di papa Paolo III Farnese, costituisce un
caratteristico esempio di “case-torri” che hanno, in
91
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
that can be found in this
area, in particular in the
high valley. Nearby lies
Bramaiano, whose castle
is decorated with fine
XVI-century galleries. At
Calenzano, in the district
of Bettola, you can admire the stream Perino falls.
Because of the ground unevennes, this stream forms
12 waterfalls up to 17 m in height in only 2 km;
you can easily reach them thanks to a path network
through the whole woodland.
The towns of Farini and Ferriere, known sin-ce the
Roman age for their iron and copper caves, lie further on. The area is dominated by Mount Maggiorasca and Mounts Bue, Nero and Ragola that represent a physical barrier between the Piacenza district
and Liguria. From these heights, covered by a network of paths, it is possible to enjoy an unrivalled
landscape. Many small lakes of glacial origin are
worth seeing: lake Moo, located in a natural amphitheatre; lake Nero, with its oval shape surrounded
by serpentine rocks; oval-shaped lake Bino, covered
by a special vegetation in summers. The small villages such as Selva, Retorto, Gambaro, Pertuso,
Centenaro, Rompeggio, Groppallo, Mareto, Cogno
San Savino, Cogno San Bassano, Pradovera and
Montereggio are also worth seeing: here, besides the
wonderful view, it is possible to enjoy the gastronomic specialities in the many inns and restaurants.
Small remote villages, where the history of the rural
houses reveals the strong tie
with the land, through the materials and the features.
questa valle, una particolare diffusione, soprattutto nella parte
alta. Poco distante vi è Bramaiano con un castello adornato di
raffinati loggiati del XVI secolo.
Nel comune di Bettola si trova Calenzano, in cui si possono ammi- FERRIERE
rare le cascate del torrente Perino. Il Perino, formato dall’irregolarità del territorio, nel breve tratto
di 2 chilometri forma ben 12 cascate che toccano
altezze fino a 17 metri; nonostante tutto è facile il
loro accesso tramite una rete di sentieri che si articolano in tutto il territorio boschivo. Salendo ancora
si incontrano i comuni di Farini e Ferriere, quest’ultimo noto per essere stato, in passato, sede di miniere di rame e di ferro, utilizzate già in epoca romana. La zona è dominata dal Monte Maggiorasca e
dai monti Bue, Nero e Ragola che costituiscono una
barriera fisica tra il Piacentino e il Ligure. Risalendo
questi rilievi, attraverso una fitta rete di sentieri, è
possibile spaziare su di un panorama davvero unico.
Qui è possibile ammirare diversi laghetti di origine
glaciale, tra cui il lago Moo, ubicato in un anfiteatro
naturale, il lago Nero, di forma ovale, circondato da
massi di serpentino e il lago Bino, sempre di forma
ovale, che durante la stagione calda si ricopre di una
particolare vegetazione. Da visitare anche i piccoli
centri di questa zona, come Selva, Retorto, Gambaro,
Pertuso, Centenaro, Rompeggio, Groppallo, Mareto,
Cogno San Savino, Cogno San Bassano, Pradovera
e Montereggio, ove, oltre a godere di una splendida vista, è possibile apprezzare le specialità gastronomiche della zona nelle tante
osterie e nei ristoranti. Sono
tutti piccoli paesi che si guardano a distanza, paesi ove la
MONTE BUE
storia delle case rurali tradisce,
nei materiali e nelle fattezze,
il forte legame con la sua terra. ALTA VAL NURE
92
Rivergaro-Parma 75 km
Rivergaro-Milano 81 km
VAL TREBBIA
Two different scenes
according to the
season: an endless
tourists coming and
going in springs and
summers that makes
this area the first
tourist destination
of the Piacenza district, and the silence of the valley
when the summer is
over. A stillness allowing to discover uncommon corners, such
as small villages, gorges,
chapels, votive shrines,
hidden spots, castles full of
history. And then harsh slopes,
river canyons, wide chestnut
and oak woods, little falls and an
imposing nature. This valley was described as the most beautiful in the world by
Ernest Hemingway and it is the perfect destination for nature-lovers going in search of the ophiolitic rocks of Pietra Parcellara and Pietra Perduca,
and the flora and fauna specificities such as special kinds of wild orchids. People interested in culture can see monuments telling the century-old
events of Bobbio, the small town founded by San
Colombano and remarkable archaeological sites near
Travo. This is the perfect frame for all sports. The
Val Trebbia can indeed be considered as an outdoor
gym: from hiking to horse trekking, from mountain
bike rides to the holes of a golf course, not to mention the canoeists coming from the whole Europe.
Val Trebbia is magic right from the valley bottom,
from the villages of Calendasco, Rottofreno, Gragnano and Gossolengo where a famous battle of the
Due scenari diversi, a seconda della stagione: in
primavera e in estate un incessante via vai di turisti,
che fanno di questa zona l’area turistica per eccellenza della provincia piacentina, e il silenzio della
valle quando l’estate è lontana. Ma è una quiete
che consente di scoprire sempre qualcosa di insolito. Siano piccoli borghi, anfratti, cappelle, edicole
votive, angoli nascosti, manieri ricchi di storia. Ed
ancora le aspre pendici, i canyon fluviali, gli estesi
boschi di castagni e querce, le piccole cascate e
una natura che s’impone maestosa. In questa
valle, cantata da Ernest Hemingway come la più bella del mondo,
trova la sua dimensione ideale
l’appassionato di natura che va
alla scoperta degli imponenti massi ofiolitici
della Pietra Parcellara
e della Pietra Perduca, ma anche
delle specif ic i t à fa u nistiche e floreali,
come
particolari tipi di
orchidee
selvatiche.
Gli
amanti della cultura possono visitare, nei dintorni
di Travo, siti archeologici di notevole interesse e a
Bobbio monumenti che raccontano
le
vicende secolari della cittadina fondata da San Colombano. Ogni passione sportiva trova qui la sua
cornice ideale, tant’è che la val Trebbia può, a ragione, essere considerata come una palestra a cielo
aperto: dall’escursionismo al trekking a cavallo, dai
percorsi in mountain bike alle emozioni delle buche
93
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
del campo di golf, senza dimenticare che sul
second Punic war
fiume pagaiano canoisti provenienti da ogni
between Romans
parte d’Europa. La magia della val Trebbia si
and Carthaginscopre già nella zona a fondovalle, da Calenians was fought
dasco, Rottofreno, Gragnano e Gossolengo,
on the shingle of
ove, sul greto del Trebbia, fu combattuta nel
the river Trebbia
218 a.C. una celebre battaglia tra Romani e
in 218 b.C. The
Cartaginesi nel corso della seconda guerra
river Trebbia
punica. Saliamo lungo il corso del Trebbia
tells many stoche racconta storie di pescatori, di barche CASTELLO DI STATTO
ries of fishermen
strette per entrare in
with their tight boats
ogni ansa e di lunghi
to enter every bend
pali di legno per sospenand their long wooden
dere sull’acqua le grandi
posts to suspend large
reti. È un percorso senets over the water.
gnato dalla familiare
Many castles, with their
presenza dei castelli che,
towers, embattled walls
con torri, mura merlate e
and loopholes dot the
feritoie, segnano l’orizhorizon as you are folzonte. Edificati lungo
lowing the course of the
la strada che dal fondoriver. These castles were
valle portava a Bobbio,
built along the road
questi manieri avevano
from the valley bottom
CASTELLO
DI
MONTECHIARO
soprattutto una funto Bobbio and they had
zione commerciale e militare. Di particolare inte- mainly a trade and military function. Worth menresse sono i castelli di Ancarano, Travo, Rivergaro, tioning are the castles of Ancarano, Travo, RivStatto, realizzato per la gran parte con sassi di
ergaro, Statto - mainly built with river stones fiume, e Montechiaro, con torri adornate di merli
and Montechiaro with its swallow tailed embattled
ghibellini e un vasto parco. Sulla sponda sinistra
towers and a large garden. The beautiful tower of
del Trebbia, in comune di Gazzola, svetta la splen- the castle of Rivalta stands on the left bank of the
dida torre del castello di Rivalta, residenza seco- river Trebbia, within the municipality of Gazzola; it
lare di una delle più importanti fais the age-long residence of one of
miglie gentilizie piacentine, i Landi,
the most important aristocratic famoggi appartenente al ramo dei conti
ilies of Piacenza, Landis who presZanardi Landi di Veano. Edificato nel
ently belong to the branch of counts
XV secolo per scopi difensivi, a parZanardi Landi di Veano. The castle
tire dal Settecento fu trasformato ad
was built in the 15th century for deuso residenziale. Perfettamente confense and it was then used as a resiservato, il complesso è costituito,
dence starting from the 18th century.
94
VAL TREBBIA
oltre che dal maniero, dalla chiesa
e da un borgo ove si possono trovare pure negozi di artigianato. Rivalta, che offre nella foresteria
spazi per congressi e meeting, è
stata oggetto recentemente di un
complesso intervento di recupero
grazie al quale sono state create
nuove opportunità residenziali e
di ricettività turistica. Nella parte CASTELLO DI RIVALTA
medioevale del complesso - ove, secondo la
leggenda ancora aleggiano i fantasmi di una
donna e di un cuoco è possibile ammirare
una massiccia torre alta
quasi quaranta metri,
un arco ogivale che immette al borgo e una torretta
semicircolare. Quando il castello fu trasformato in
residenza, venne costruita un’altra ala attorno ad
un cortile rinascimentale adorno di portici e loggiati. All’interno del fortilizio il percorso museale
propone, tra l’altro, tappe nella sala delle armi, ove
sono raccolte bandiere e vessilli della guerra di Lepanto (1571), amuleti e una preziosa collezione di
spade del XVIII-XIX secolo; una stanza che conserva un biliardo settecentesco, la sala da ballo
con armature di varie epoche oltre ad una splendida cucina “dei rami” arredata con ogni tipo di tegame e padelle. A poca distanza da Rivalta è possibile rilassarsi nel verde del Croara Country Club di
Croara Nuova, ove si può giocare a tennis e a golf
in uno splendido campo con un percorso
di 18 buche.
E, accanto, un grande ed at-
CASTELLO DI RIVALTA
95
Perfectly preserved, the complex
consists of the castle, the church
and a village with handicraft shops.
The guest quarters offer rooms for
conferences and meetings; recently,
an elaborate restoration work has
created new residential opportunities and tourist accommodations.
The legend tells that the ghosts
of a woman and a cook still hover
about the medieval side of
the castle; here it is possible to see a massive tower
around forty meters high,
an ogive opening onto the
village and a semicircular
turret. When the castle became a residence, another
wing was built around a Renaissance courtyard full
of arcades and open galleries. Inside the small fortress, the museum tour offers, among other things,
the weapons room preserving flags and standards of
the Lepanto battle (1571), amulets and a precious
collection of swords of the 18th - 19th centuries;
a room with a eighteenth-century billiard table; a
ballroom with armors from different periods; and
a splendid “copper” kitchen, full of every type of
pans and pots. Not far from Rivalta it is possible to
relax in the open spaces of Croara Country Club of
Croara Nuova, where you can play tennis and golf
in a wonderful 18-hole course. Next to it, there is
a large horse centre with many facilities. After few
kilometers, Rivergaro – certainly one of the most
important residential-tourist center in the province
– welcomes visitors with its salon-square, the
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
walk on the riverside and the
many entertainment and cultural activities that, every year,
make this village a small “Côte
d’Azur”.
Not to be missed, the Anguissola Scotti’s eighteenth-century
villa, the church of Sant’Agata
of neoclassic school that contains some paintings of the
Flemish Robert De Longe, the oratory of San Rocco built in 1500
and the Sanctuary of Our Lady of
the Castle. Travo lies in an area
rich in vineyards and villages
and dominated by the black serpentine of the Pietra Parcellara
that can be reached by climbing
a flight of steps carved in rock.
Important finds come from the
territory of Travo that is a compulsory stop for all archaeologists and researchers who can
visit the interesting Museum
housed in the Viscontis’ Citadel.
On display there are pre and proto-historical materials, as well as from the Roman period: bronze objects, amphorae, pottery, coins, points and scrapers,
lapidary inscriptions, terracotta tubules and two
rings containing representations of the legendary
She-Wolf nursing the Twins and a winged victory.
Not to be missed is also the parish consecrated to
St. Antonino, bearing signs of the primitive Romanic
building and some frescoes, dating back to the ‘500.
The highway no.45 leads to Bobbio, whose position
stresses its supremacy over the valley. In 614, the
Irish monk Colombano built here an abbey that, in
next few centuries, became a mighty monastery and
a famous European cultural centre thanks to the
trezzatissimo centro ippico.
Pochi chilometri ed ecco che si
entra a Rivergaro, sicuramente
uno dei centri turistici residenziali più importanti della pro- CROARA COUNTRY CLUB
vincia, con la sua piazza-salotto,
con la sua passeggiata lungo il
fiume e con le tante iniziative
culturali e di intrattenimento
che, ogni anno, la trasformano
in una piccola “Costa Azzurra”.
Da non perdere la visita alla
settecentesca villa degli Anguissola Scotti, alla chiesa di
Sant’Agata, di gusto neoclassico
che conserva al suo interno dipinti dell’artista fiammingo Roberto da Longe, all’oratorio di
san Rocco costruito nel ‘500 e
al Santuario della Madonna del
Castello. Si arriva poi a Travo,
collocato in una zona punteggiata da vigneti e villaggi, sui
quali svetta la Pietra Parcellara,
PIETRA PARCELLARA
in serpentino nero raggiungibile
attraverso una serie di scalini scavati nella roccia.
Travo, nel cui territorio sono stati rinvenuti importanti reperti, è tappa obbligata per tutti gli studiosi
e gli appassionati di archeologia che possono visitare un interessante Museo allestito nella Rocca Viscontea con materiali pre e protostorici e di epoca
romana: vi sono manufatti in bronzo, anfore, vasellame in ceramica, monete, punte e raschiatoi,
iscrizioni lapidarie, tubuli in cotto e due anelli con
gemme nelle quali sono raffigurate la lupa che allatta i gemelli e una vittoria alata.
Da visitare anche la pieve dedicata a Sant’Antonino
con tracce del primitivo edificio romanico ed alcuni
affreschi cinquecenteschi. Si sale lungo la statale
96
VAL TREBBIA
activity of the “Scriptorium”, where the monks
copied the manuscripts.
Many buildings are
worth seeing: the preRomanesque Cathedral
was built in XI century
and
then renovated
(the façade dates
from the middle of
XV century). The
visitor can admire
the Neo-gothic/
Byzantine decoration by the Lombard artist Aristide Sacchi, Among the many works of art, remarkable are the XVII-century painting portraying
St. John, a painting by Carlo Francesco Nuvolone
from the year 1625, depicting the “Guardian Angel”,
some XVIII – century, frescoes of Milanese school.
There is also a magnificent “Annunciation”
and, on the altar, a XVI – century crucifix.
The Basilica of San Colombano was built
at the beginning of the 16th century
on the ground of a primitive structure
built by the abbot Agilolfo according
to the Gothic-Renaissance style. The
visitor can admire a huge fresco decoration, realized in the first half of the
XVI century by the artist Bernardino
Lanzani a christening font from the
XI century and several works of art,
such as “St. Lucia and St. Agata” from
the XVI century, the “Pentecost“ and
the “Ascension” by de’ Leoni from 1570, a
XVII century altar-piece depicting Bobbio in
the background and, in the choir, a wooden choir
(1488) by Domenico da Piacenza. Two stair-flights
45 ed eccoci a Bobbio, che
sembra essere stata messa
lì apposta per ribadire la
supremazia sulla valle, da
quando, nel 614, il monaco irlandese Colombano
vi costruì un’abbazia destinata a divenire, nei se- S.COLOMBANO
coli successivi,
una potente realtà
monasteriale e un famoso centro culturale europeo
grazie all’attività
dello Scriptorium,
nel quale i frati copiavano i codici. Da vedere c’è
moltissimo. Il duomo preromanico venne edificato
nell’XI secolo e successivamente ristrutturato (l’attuale facciata risale alla metà del Quattrocento) e al
visitatore offre la vista di una decorazione neogotica-bizantina opera dell’artista lombardo
Aristide Sacchi. Tra le opere d’arte da ammirare ricordiamo una tela seicentesca
raffigurante San Giovanni, un quadro
di Carlo Francesco Nuvolone del 1625
raffigurante l’Angelo custode, oltre ad
affreschi settecenteschi di scuola milanese. Vi è poi una magnifica Annunciazione e, sull’altare un crocifisso
cinquecentesco. La basilica di San
Colombano fu costruita, sulla base
di una primitiva struttura edificata
dall’abate Agilulfo, a cavallo del Cinquecento in stile gotico-rinascimentale:
il visitatore vi può ammirare una ampia
decorazione affrescata realizzata nella prima
metà del Cinquecento la pittore Bernardino Lanzani, una vasca battesimale del XI secolo e diverse
97
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
CHIESA DI SAN LORENZO
lead to the crypt where, in 1910, a wonderful floor
mosaic dating from the first half of the 12th century was found. In the crypt there is also a wrought
iron railing dating before the year 1000 that contains St. Colombano’s sarcophagus. Considerable is
also the abbey with its beautiful fourteenth-century
inner cloister and a museum that contains valuable
pieces. Worth mentioning are some lapidary inscriptions, a limestone sarcophagus, a II-century altar,
four Roman amphorae, some terracotta tubules
from the Roman period and some
particularly valuable pieces such
as an alabaster vase, believed
to be among those used at the
Cana wedding, made in Asia between the late Hellenism and the
Augustan Age, and an ivory ciborium portraying Orpheus taming
some wild beasts. Furthermore,
not to be missed, the fourteenthcentury convent of San Francesco, the seventeenthcentury sanctuary of the “Madonna dell’Aiuto” (Our
Lady Help of Christians) and the Malaspinas’ Castle,
built by Corrado Malaspina in the first year of XIV
century. Well preserved are its keep and the inside
walls, with a circular bastion. History and legend
mix when telling about the most evocative structure
of Bobbio: the “Ponte Gobbo” (the Humpbacked
Bridge). Consisting of eleven different arches, it is
also called ‘Devil’s bridge’ as the legend tells that
it was built by the devil
in only one night, in exchange for the soul of the
creature who had crossed
it first (but San Colombano made a dog cross
it first). In the past few
years a sound series of initiatives, meetings, exhibi-
BOBBIO
opere d’arte come la S. Lucia e S. Agata del XVI secolo, la Pentecoste e l’Ascensione del de’ Leoni datata 1570, una pala seicentesca raffigurante Bobbio
sullo sfondo e, nel coro, un coro ligneo intarsiato
realizzato da Domenico da Piacenza nel 1488. Due
rampe di scale portano alla cripta dove nel 1910 fu
scoperto uno splendido mosaico pavimentale della
prima metà del XII secolo. Nella cripta si trova
anche una cancellata in ferro battuto databile anteriormente all’anno Mille, con al centro il sarcofago di San Colombano. L’abbazia presenta un magnifico chiostro interno trecentesco e un museo che
conserva pregevoli pezzi. Da ricordare anche alcune
iscrizioni lapidarie funerarie, un sarcofago in pietra
calcarea, un’ara del II secolo d.C., quattro anfore
romane, alcuni tubuli in cotto di tradizione romana
e reperti particolarmente pregevoli come un’idria di
alabastro, inserite dalla tradizione tra quelle delle
nozze di Cana, prodotta in Oriente tra il tardo ellenismo e l’età augustea, e
una pisside d’avorio raffigurante Orfeo che ammansisce le belve. Ed ancora il convento trecentesco di San Francesco,
il santuario seicentesco
della Madonna dell’Aiuto
e la Rocca dei Malaspina
PONTE GOBBO
98
VAL TREBBIA
tions and theatre courses has contributed to advertise the tourist vocation of this town, that has always
given hospitality to many foreign visitors, seduced by the valley’s beauty
and by the religious and worship places. Not far from Bobbio,
at San Martino, the Spa is about
to be reopened: its salt-sulphur
waters are particularly suitable
in case of respiratory and skin
diseases. The thermal centre is
being renovated: this will soon
allow the old SPA to be available again to visitors.
The road climbing on and churches, small villages
and simple architectures remind the visitor something old, tidy and hospitable. Brugnello, benefiting from a fascinating position in the valley, lies
near the ravine over the river Trebbia whose waters form attracting meanders at San Salvatore. The
Penice Pass offers facilities for winter sports. We
recommend to visit Coli, Cortebrugnatella, Ottone, Zerba, Cerignale where it is possible to walk
along the old road linking Cerignale with Confiente
through thick woods that overlook the river meanders. The visitor shouldn’t miss Ponte Organasco, which used to be a fundamental crossing where the
Trebbia road would intersect the
Brallo trail. In Ottone, worth
seeing are the scarp-wall stone
castle, the XVII century parish
of St. Marziano, decorated with
baroque stucco, and just outside the town, St. Bartolomeo’s
parish and the Prince’s mill, a
two-overlapping wheel plant. A
che, costruita da Corrado Malaspina a
partire dai primi anni del XIV secolo,
conserva il mastio e la cerchia muraria interna, con un bastione circolare. Storia e leggenda si intrecciano BRUGNELLO
nelle vicende dell’elemento più
suggestivo di Bobbio, il ponte
Gobbo, costituito da undici archi
tra loro diseguali, chiamato
Ponte del Diavolo perché si
vuole che fosse stato costruito
dal diavolo in una sola notte,
in cambio dell’anima di chi per
primo l’avesse percorso (ma poi
Colombano fece in modo che FIUME TREBBIA
passasse un cane). Una nutrita serie di iniziative,
convegni, mostre e laboratori teatrali ha propagato
negli ultimi anni la vocazione di questa cittadina
che ospita molti turisti stranieri, attratti dalla bellezze della valle e dalle architetture fatte di culto e
fede. Poco distante, in località San Martino, ecco le
storiche terme con acque salso-sulfuree particolarmente indicate per la cura di malattie respiratorie
e alla pelle.
La strada continua a salire e chiese, piccoli paesi ed
architetture semplici ci rimandano, in ogni angolo, a qualcosa di antico, ordinato ed ospitale. Eccoci a Brugnello, che si
avvantaggia di una posizione
suggestiva sulla valle, inerpicato sul burrone che precipita
sopra le acque del Trebbia, che
a San Salvatore disegna suggestivi meandri. Si arriva quindi
al passo del Penice, una località attrezzata anche per gli
sport invernali. Si consigliano
le escursioni nei territori di Coli,
99
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
Cortebrugnatella,
Ottone, Zerba, Cerignale, ove, tra l’altro,
è possibile percorrere
l’antica via che univa
Cerignale a Confiente,
attraverso fitti boschi
che si facciano sui suggestivi meandri del fiume e
Ponte Organasco che costituì, per secoli, un fondamentale nodo di percorso, ove la strada del Trebbia
si intersecava con il percorso del Brallo. Ad Ottone
si possono vedere il castello con muratura a scarpa
in sasso, la parrocchiale seicentesca di San Marziano
adorna di stucchi barocchi e poco fuori dal paese, la
pieve di San Bartolomeo e il mulino del Principe, un
opificio a due ruote verticali sovrapposte. Una tappa
consigliata è quella che porta alla scoperta della val
Boreca, confluente del Trebbia, con la sua fitta vegetazione boschiva e con alcuni punti capaci di regalare
emozioni intense, di dove si gode inquadrature su caratteristici paesi costruiti con la pietra, come Tartago.
L’alta val Trebbia e la val Boreca appaiono come una
microregione a se stante dal punto di vista storico,
paesaggistico e culturale. Numerosi sono i sentieri
naturalistici che possono richiamare un forte turismo
verde. L’alta val Trebbia, lo ricordiamo, è sicuramente
il luogo ideale per praticare gli sport fluviali, dal torrentismo alle arrampicate, dal canyonig al kajak. Oltre
al turismo verde che fa leva su un ecosistema particolare, e sportivo, la val Trebbia ha anche ovviamente
molti punti di forza nel turismo culturale. Di recente
è stata ricordata, valorizzata e promossa la “via degli
abati” (Bobbio-Boccolo dei Tassi-Bardi-BorgotaroPontremoli), un percorso di collegamento seguito,
nel periodo dal 600 al Mille, dagli abati di Bobbio per
raggiungere Roma, ma anche da commercianti e, non
ultimi, da viaggiatori irlandesi che, nel loro pellegrinaggio verso Roma, facevano tappa anche a Bobbio
per visitare la tomba di San Colombano.
suggested leg of journey includes the discovery of
Val Boreca (Boreca is a river flowing into Trebbia),
with its thick woods and some rather evocative
spots, with landscapes and views of traditional villages built in stone, like Tartago. The upper Valtrebbia and Val Boreca make up a “micro region”,
differentiating themselves from the rest of the area
because of their history, landscapes and culture.
There are several possible excursion paths, a real attractive for eco-tourism.
Don’t forget that
the upper Val
Trebbia is the
perfect
place
for river sports,
from exploring
the streams to
climbing,
from
canyoning
to
kayaking.
BeMONTE PENICE
sides eco-tourism,
which founds itself on a particular ecosystem, and
sport tourism, Valtrebbia has strength in cultural
tourism. The “route of the abbots” (Bobbio-Bocciolo dei Tassi-Bardi-Borgotaro-Pontremoli) has
been recently remembered, promoted and praised.
This route was followed during the period 600-1000
A.D. by Bobbio abbots to get to Rome, but also by
traders and Irish pilgrims, who, while traveling to
Rome, would stop in Bobbio to visit St. Colombano’s tomb.
100
Agazzano-Parma 85 km
Agazzano-Milano 96 km
VAL LURETTA
Un quadro dove la campagna e i declivi sono ingentiliti dagli spazi verdi e dai geometrici tagli dei
prati e delle vigne: in questa dolce valle, compresa
fra la Val Trebbia e la Val Tidone, sono le pietre e i
sassi di fiume a rappresentare le più importanti
tessere del grande mosaico storico. Con splendide case rurali di pietra e con un diffuso sistema di castelli, la Val Luretta costituisce sicuramente un osservatorio privilegiato per comprendere l’evoluzione dell’architettura castrense
e rurale del Piacentino. Fin dai tempi più antichi, la Val Luretta è stata infatti una importante terra di passaggio ed ancora oggi un
considerevole numero di castelli e rocche caratterizza in maniera evidente e marcata il suo
paesaggio.
Il centro più importante della valle
è Agazzano, le cui origini risalgono ai tempi dell’occupazione romana. Qui s’impone una visita accurata al castello, uno
dei più bei manieri
della provincia piacentina, a lungo
“corte” privilegiata della famiglia
Scotti.
Edificato
per
scopi difensivi alla metà del
XIII secolo, fu
trasform a t o
nel Cinquecento in una
e l e g a nt e
dimora signorile.
È di questa epoca
il cortile con loggiato a colonne con capitelli scudati. Tra le cose più notevoli dell’interno una sala
con camino decorato con stemma e, nel salone d’in-
A painting where the
countryside and the
hills are made sweeter
by the green spots
and by the geometric
shapes of meadows
and vineyards: in this
sweet valley between
Val Trebbia and Val
Tidone, the rocks
and river stones are
the most important tesseras of
the great historical mosaic. With
its splendid rural
stone-houses and
a widespread castle
system, the Val Luretta
is surely a privileged observatory to understand the
development of the castrensian and rural architecture of
Piacenza. Val Luretta has always
been an important passageway
and still today it features a number
of castles and fortresses.
The main town is Agazzano, whose origins go back to the Roman rule. A detailed
visit to the castle is recommended; it is one
of the most beautiful castles in the province
of Piacenza, for a long time a privileged court
for the Scotti family. Built for defense in the mid
13th century, it became a luxury dwelling in the 16th
century. The courtyard with a columned open gallery
and capitals bearing shields dates back to this period. Inside, really noteworthy is a hall with the fireplace decorated with a coat of arms and in the large
entrance hall, wonderful arboreal frescos. The parish
101
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
gresso, splendidi affreschi arborei.
La chiesa parrocchiale è dedicata a
Santa Maria Assunta ed ha al suo interno opere da vedere come la Vergine col Bambino e Sant’Antonio da
Padova, oltre ad un organo moderno
che è stato costruito riutilizzando
parte del materiale di un organo Cavalli e di un Bossi. Nei dintorni di
Agazzano si ergono altri due suggestivi castelli: quello della Boffa- CASTELLO DELLA BASTARDINA
lora, ubicato tra i torrenti Luretta e Tidone, e quello
church is consecrated to St. Maria Assunta, and condella Bastardina. Il primo, edificato su un’altura
tains several interesting pieces, such as “the Virgin
che domina la valle, è un complesso realizMary with the Child” and “St. Antonio da Pazato in sasso, a pianta rettangolare con
dova”, besides a modern organ, built with
torri angolari quadrate. Di particolare
scrap pieces from two old organs, a “Cavalli”
interesse sono il mastio, le tre torri
and a “Bossi”.
e il cortile con loggiato. All’inTwo other beautiful castles stand not far
terno sono conservati pregevoli
from Agazzano: the castle of the Bofsoffitti in legno a cassettoni.
falora, positioned between the streams
Il castello della Bastardina, edi- f i Luretta and Tidone, and the castle of the
cato nel XVII secolo e circondato di un
Bastardina. The first one was built with
ampio giardino, è articolato secondo uno
stones on a hill dominating the valley; this
schema rettangolare, con torri angolari quacomplex has a rectangular shape with corner
drate. Lo stemma dei Trissino da Lodi è effigiato
square towers. The keep, the three towers and
tra gli incastri del ponte levatoio. Il castello dithe courtyard with an open gallery are really worth
spone anche di un prestigioso campo da golf a
seeing. Valuable wooden coffered ceilings are also
nove buche.
preserved. Built in the 17th century and surrounded
In questa valle si è accolti da piccoli borghi ove si
by a large garden, the castle of the Bastardina folintrecciano le emozioni di una plurisecolare vicenda
lows a rectangular plan with corner square towers.
GOLF CLUB LA BASTARDINA
CASTELLO DELLA BOFFALORA
102
VAL LURETTA
storica: ecco allora Buriona
di Cantone ove, all’interno di
un complesso di case di campagna si eleva una torre testimonianza di un maniero
appartenuto agli Scotti da
CASTELLO DI REZZANELLO
Mezzano, ma anche Grintorto
con i resti di un fortilizio, testimone di cruente battaglie,
e la chiesa di San Michele
Arcangelo, dietro alla quale
sono conservate due colonne
con basamento ornato dallo
stemma degli Scotti. E poi
ecco ancora Tavernago, ove
è ubicata una villa ottocen- CASTELLO DI AGAZZANO
tesca, con il piccolo oratorio
della Madonna del Portone, e Sarturano, anch’esso
con i resti di un castello appartenuto alle famiglie
Fulgosi ed Arcelli, così come dell’antico castello di
Montebolzone, distrutto dalle truppe di Federico II
nel 1243, resta un imponente torrione quadrato.
A Gazzola è possibile vedere il castello di origine
trecentesca e la chiesa parrocchiale neoromanica
di San Lorenzo a pianta ottagonale, costruita nel
1917 dall’architetto piacentino Camillo Guidotti,
che conserva all’interno un’Assunta di Roberto de
Longe. Questo paese ha anche una curiosità: qui vi
è infatti un pozzo che, sulla base di un’antica tradizione, viene chiamato “barometrico” perché, grazie
al suono di una forte corrente, è in grado di “preannunciare” la pioggia. Nella chiesa di Castelletto, dei
Santi Cosma e Damiano, vi è un dipinto del Seicento
rappresentante i santi patroni.
Nel territorio comunale di Gazzola sono ubicati ben
quattro castelli, tutti di pregevole fattura. Il primo
incontro è con il maniero di Rezzanello, un’imponente costruzione del XIV secolo, a pianta trapezoidale con torri circolari, ubicato in una splendida
The Trissino da Lodi family
coat of arms is sculptured on
the joints of the drawbridge.
The castle has also a beautiful
nine-hole golf course.
In this valley the visitor is
welcomed by small villages,
places characterized by a
moving multi-secular history;
so, for instance, here it is Buriona di Cantone, where among
country houses, stands an ancient tower, once belonging to
a castle owned by the noble
family Scotti di Mezzano, or,
instead, Grintorto, with the
ruins of a fortress, scene of
some bloody battles and St. Michele the Archangel’s
church, behind whom two columns still rise, decorated
with the Scotti’s coat of arms. Or again, Tavernago,
where there is a XIX-century villa, with a small oratory consecrated to Madonna del Portone (Our Lady of
the gate) or Sarturano, also with the ruins of a castle
once owned by the families Fulgosi and Arcelli, like
the ancient castle of Montebolzone, destroyed by Federico II’s troops in 1243 and whose ruins consist of
an imposing square tower. In Gazzola there is a XIV
century castle and the neo-Romanic parish church of
St. Lorenzo, with an octagonal plan, built in 1917 by
the architect Camillo Guidotti, from Piacenza, which
still preserves on the inside a statute of Our Lady
of the Assumption, by Roberto de Longe. This village
features a curious detail: there is a well, which, according to an old tradition, is “barometric”, because,
thanks to the noise of a strong stream, is capable of
forecasting rain. In the church of Castelletto, consecrated to St. Cosima and St. Damiano, there is a XVII
century painting portraying the two patron saints.
The town territory of Gazzola counts four castles, all
103
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
posizione panoramica e circondato
da un magnifico parco. Appartenuto al Monastero di San Savino,
passò in mano a diverse proprietà
che lo hanno sempre ben conservato. Nei primi anni del Novecento,
il castello subì un intervento radicale su progetto dell’architetto
Camillo Guidotti. Poco distante si
può ammirare una chiesa neogotica costruita nella seconda metà
del XIX secolo, commissionata dal
conte Ferdinando Scotti.
La particolarità del castello di Lisignano è quella di avere un suggestivo ponte levatoio dotato di
bolzoni in legno e catene che rievocano antiche
atmosfere, mentre le acque del Luretta riempiono
l’ampio fossato. All’interno vi è una bella loggia. Nel
sotterraneo è costruita una prigione e la tradizione
vuole che esista anche una galleria sotterranea per
il collegamento con il castello di Agazzano. Eretto
alla fine del Trecento dalla famiglia Arcelli passò di
mano a diversi proprietari che la trasformarono nel
corso dei secoli in residenza: del Settecento sono
le sale, lo scalone il duplice portico. Il castello di
Momeliano, di cui esistono attestazioni prima del
Mille, presenta diversi particolari interessanti. A
pianta quadrata, con torri angolari sporgenti, ha un
remarkably built. The first one is the castle of Rezzanello, an imposing building dating from the 14th century with trapezoidal shape and round towers; it is
located in wonderful panoramic place and surrounded
by a splendid garden. Once owned by St. Savino’s
monastery, it was transformed several times, managing to remain well preserved. In the first year of
1900 the castle was refurbished according to a project
by the architect Camillo Guidotti. Nearby, there is a
Neo-Gothic church built in the second half of the 19th
century by order of count Ferdinando Scotti. The peculiarity of the castle of Lisignano is its evocative drawbridge with wooden bolts and chains that recall old
atmospheres as the waters of the stream Luretta are
flowing in the moat. A beautiful open gallery is preserved in the castle. The vaults house a jail and, according to custom, an underground passage links this
building with the castle of Agazzano. Built at the end
of XIV century by the Arcelli family, it changed several
owners, who turned it into their residence. The big
rooms, the staircase, the double porch all date back
to the XVIII century. Momeliano’s castle, whose existence was certified by documents from the year 1000,
CASTELLO DI LISIGNANO
104
VAL LURETTA
bel cammino di ronda. La Torre di Momeliano, costruzione del Quattrocento, fu con ogni probabilità un
avamposto del castello e in alcune lunette delle volte
troviamo raffigurati stemmi di famiglie nobili piacentine. È interessante ricordare che in questa zona si
trova la cava da cui vennero tratte le pietre per costruite il castello farnesiano di Piacenza. Il fortilizio
di Monticello, edificato nel XIV secolo, a pianta quadrangolare, fu anche teatro di una violenta battaglia
tra truppe nazifasciste e bande partigiane nel corso
della seconda guerra mondiale. Vicino a questo castello, chiamato anticamente “di Cainfango”, sorge
una chiesa dedicata ai Santi Maria Maddalena e Santo
Stefano. Nel territorio di Piozzano, che fu feudo dei
conti di Lomello e dei Paveri, si conservano numerose testimonianze del periodo medioevale, a partire dal “Castel vecchio” del Comune, un glorioso castello che visse pagine di battaglie ed eroiche difese
come quando, nel 1636, fu distrutto dalle truppe spagnole. A San Gabriele si può fare tappa per ammirare
l’antica chiesa di San Giovanni Battista che conserva
un’abside romanica. Così a Vidiano Soprano vi è un
antico tempio religioso dedicato a San Cristoforo, edificato agli inizi del XIII secolo secondo il gusto romanico di scuola emiliana e lombarda. A Monteventano sono rimasti pochi ruderi (una torre circolare, i
resti del ponte levatoio e l’oratorio) a testimoniare
l’esistenza di un complesso maniero edificato attorno
al Mille e distrutto nel 1164 in seguito alle incursioni dell’esercito di Federico Barbarossa. Le stesse
truppe distrussero il castello di Montecanino, del quale rimangono oggi
pochi resti. La Val Luretta presenta anche interessanti testimonianze
dell’architettura rurale, come Bosonasco
e Damessano, un borgo di
case antiche con ciottoli e
lastre di pietra.
has some interesting features. With a square plan
and projecting corner towers, has a beautiful rounds
walk. Momeliano’s tower, built in the XV century, most
likely was one of the castle’s outpost and in some lunettes of the vaults it is still possible to recognize
the coat of arms of several Piacenza noble families.
An interesting fact is that in this area lies the mine
whose rocks were used to build the Farnese Castle in
Piacenza. Built in the 14th century, the small fortress of Monticello has a quadrangular shape; it was
also the scene of a bloody battle between Nazi-Fascist troops and resistance fighters during the Second
World War. Nearby this castle, once known as Cainfango’s castle, there is a church consecrated to St.
Maria Maddalena and St. Stefano. The town territory
of Piozzano, once a Lomello and Paveri’s county, preserves many evidences of the medieval period, such as
for instance the Town “Old Castle”, a glorious castle
that witnessed many battles and heroic defenses, like
in 1636 when it was destroyed by the Spanish troops.
At San Gabriele, the old church of San Giovanni
Battista with its Romanesque apse is worth admiring.
An old church dedicated to San Cristoforo was built
at Vidiano Soprano at the beginning of the 13th
century according to the Romanesque style of the
Emilian and Lombard schools. At Monteventano
there are only few ruins (a circular tower, the ruins
of the drawbridge and the oratory) that witness the
existence of a castle built around the year 1000 and
destroyed by the army of Frederick the Redbeard in
1164. The same troops destroyed the castle
of Montecanino leaving only few ruins.
The Val Luretta offers also interesting examples of rural architecture, such as Bosnasco and
Damessano, a village with old
houses built with rocks and
slabs of stone.
105
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
Castelsangiovanni-Parma 87 km
Castelsangiovanni-Milano 69 km
VAL TIDONE
Situata al confine con la provincia di Pavia, la
più occidentale delle vallate piacentine è storicamente segnata dalla presenza di vigneti,
la cui coltivazione ha profondamente inciso sulla configurazione del paesaggio
e sui ritmi della campagna. Dolci colline che si susseguono una dietro l’altra
e tra queste colline scopri piccoli borghi,
chiesette e castelli. Il trionfo della coltura cara a Bacco non fa certo passare
in secondo piano le bellezze paesaggistiche ed architettoniche di una
valle caratterizzata da un diffuso
e peculiare sistema di castelli.
C’è la maestosa Rocca d’Olgisio,
che sta lì a dominare la valle,
scrigno di leggende e testimone del succedersi di battaglie e conquiste. C’è il
maniero di Borgonovo di
impianto medioevale e quello
di Seminò, ove
passava le sue
vacanze la regina Margherita d’Austria,
mentre a
Pianello è
possibile ammirare un complesso dotato di mura costruite quasi
interamente con sassi e ciottoli di torrente.
Un territorio favorito dalla natura, la Val Tidone, cui
si aggiungono gli sforzi secolari dell’uomo: distese di
vigneti dai quali vengono alcuni dei più famosi vini
piacentini e nazionali. Se il biglietto da visita della
valle ha come simbolica effigie la vite, non va certo
dimenticato che accanto al re della tavola, il vino
Doc, si raduna una corte di tutto rispetto, un insieme
Bordering
on
the
province
of Pavia, the
westernmost
valley of Piacenza
is historically marked
by the vineyards that
have deeply affected the configuration of the landscape and
the rhythms of the countryside.
Sweet hills follow one another,
hiding villages, churches, castles. The
success of the viticulture doesn’t outshine the landscape and architectural
beauties of a valley characterized by a
widespread and distinctive castle layout. The
majestic Rocca d’Olgisio dominates the valley,
cradle of legends and witness of many battles and
conquests. The medieval castle of Borgonovo and
the castle of Seminò where queen Marguerite of Austria used to spend her holidays. Pianello offers tourists a complex whose walls were almost entirely built
with stones and river cobbles. A territory benefited
by nature, this valley has further been improved by
human intervention: rows of vineyards whose grapes
are used to produce some of the most famous wines
of Piacenza. Even though the visiting card of this
valley shows a grapevine, you shouldn’t forget that
the king of the dinner, the Doc wine, is sitting next
to a respectable court of marked and genuine tastes,
106
VAL TIDONE
di sapori schietti e decisi che parte dai celebri salumi ed arriva
alle dolci ciambelle.
La valle offre escursioni tra i sentieri delimitati dai vigneti, percorsi che permettono
pure di ammirare altri
due elementi caratteristici di questa parte della provincia: gli antichi mulini e le
suggestive grotte scoperte nei
pressi della Rocca d’Olgisio.
Castelsangiovanni e Borgonovo propongono interessanti
cartelloni di prosa e musica,
mentre da qualche anno la
Val Tidone si trasforma in una
“valle di musica”, con concorsi
nazionali ed internazionali e con il Val Tidone Festival (sezione classica ed etnica), una rassegna concertistica itinerante tra i castelli, le ville, le piazze
e gli angoli più suggestivi. L’agenda della valle propone numerose sagre paesane e manifestazioni, tra
cui quella della “gallina grigia”. In Val Tidone è possibile delineare un suggestivo itinerario devozionale
che parte da Sarmato - ove, secondo la tradizione, nel
1323 si sarebbe fermato San Rocco di Montpellier colpito dalla peste nel suo pellegrinaggio verso Roma ed arriva allo splendido santuario di Santa Maria del
Monte di Nibbiano, già esistente nel XII secolo, con
all’interno un’icona in legno raffigurante l’Adorazione
dei Magi. In questa valle, percorsa dalla via Romea,
le testimonianze di fede sono innumerevoli e trovano
segno anche in preziose opere d’arte, come i polittici
quattrocenteschi delle Collegiate di Borgonovo e Castel San Giovanni. A Sarmato è possibile ammirare un
castello disposto ad U, con corpi di fabbrica in mat-
starting from the famous salami to the
sweet ring-shaped
cakes. The valley offers tours along different paths bordered
with vineyards; these
routes allow to admire two other features of this territory:
the old mills and the interesting caves found near Rocca
d’Olgisio. Castel San Giovanni
and Borgonovo offer interesting drama and music programmes, while every year the
Val Tidone becomes a “music
valley” with national and international contests and with
the Val Tidone Festival (classical and ethnical section), a traveling concert show
among castles, villas, squares and the most evocative
corners. The valley also offers many village fairs and
shows, such as the festival of the “grey hen”. It is
possible to define an interesting devotional route of
the Val Tidone, from Sarmato – where, according to
tradition, San Rocco from Montpellier stopped, struck
with the plague on his way to Rome in 1323 – to
the wonderful sanctuary of Santa Maria del Monte
at Nibbiano that already existed in the 12th century and preserves a wooden altarpiece representing
the Worship of the three Kings. The Pilgrim Route to
Rome (Via Romea) runs through this valley, which
is rich in evidences of faith that can also be found
in many works of art, such as the fifteenth-century
polyptyches of the Collegiate Churches in Borgonovo
and Castel San Giovanni. Sarmato shows its U-shaped
castle with brick buildings dominated by a square
keep and Parish Church of Our Lady of the Assump-
107
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
toni dominati da un mastio
quadrato e la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, che conserva al suo
interno un quadro settecentesco raffigurante Sant’An- CASTELLO DI SARMATO
tonio.
Porta della Val Tidone, Castel San
Giovanni, edificata lungo la via Postumia, vanta una storia millenaria e
monumenti importanti come la Collegiata romanica di San Giovanni Battista (XII secolo) con una ricca decorazione di epoca barocca che conserva, al suo interno, uno splendido CASTELSANGIOVANNI
fonte battesimale in marmo della metà del XVI secolo, un’icona lignea, della metà del ‘400, intagliata
dallo scultore piacentino Antonio Burlengo e dipinta
da Bartolomeo da Groppallo, un crocifisso tardo-quattrocentesco, opera dei fratelli Del Maino, un gruppo
di sei statue lignee componenti la Crocifissione (XVI
secolo), la pala dell’altare maggiore con la Predica di
San Giovanni Battista. La chiesa conserva anche una
prezioso reliquiario della metà del Trecento, con lo
stemma dei Fontana. Da non perdere la visita all’antica chiesa di San Rocco, con tracce di decorazione
pre-rinascimentale e alla chiesetta di Santa Maria in
Torricella, costruita nella seconda metà del Cinquecento come oratorio dei Cappuccini laici dediti all’assistenza dei condannati a morte. La visita prosegue
con una tappa al teatro comunale Giuseppe Verdi,
inaugurato nel 1823, alla settecentesca Villa Braghieri Albesani (secolo XVIII) che, dopo un attento e
lungo restauro, si appresta a divenire un importante
centro culturale. Un lungo viale alberato porta alla
villa Caramello dei marchesi Paveri-Fontana e poco
distante vi è un oratorio ottocentesco della Madonna
del Mistadello. A Borgonovo una tappa obbligata è
rappresentata dalla Collegiata di Santa Maria dell’As-
tion that contains an eighteenth-century portrait of
Sant’Antonio. Gateway to
the Val Tidone, Castel San
Giovanni lies on the Via Postumia and boasts a thousand years old history and important monuments such as the Romanesque Collegiate Church of San Giovanni Battista (12th century), with
a rich baroque decoration, that preserves a wonderful marble baptismal
font dating from the mid 16th century, a wooden altarpiece carved by
Antonio Burlengo from Piacenza and
painted by Bartolomeo from Groppallo dating from
the mid 15th century, a late 15th century crucifix,
by the Del Maino brothers, a group of six wooden
statues composing the Crucifixion (XVI century), the
altar piece with St. Giovanni Battista preaching. The
church also preserves a 14th century shrine, with the
coat of arms of the Fontana family. Not to be missed,
the old Church of San Rocco with traces of pre-Renaissance decorations; the little church of Santa Maria
in Torricella, built in the second half of the 16th century as an oratory for lay Capuchins; the town theatre
Giuseppe Verdi, inaugurated in 1823; and the eighteenth-century Braghieri Albesani Villa that, after a
long and careful restoration, is about to become an
important cultural centre. A long boulevard leads to
Villa Caramello, owned by the noble family PaveriFontana, and not far away, to a XIX century oratory,
consecrated to Madonna del Mistadello.
The masterpiece of Borgonovo is the Lombard-Gothic
Collegiate Church of Our Lady of the Assumption, from
the XV century, that preserves a valuable polyptych
realized in 1474 by artists De Lupis from Lodi who
are also believed to be the sculptors of a bas-relief
representing the Annunciation and a Ciborium with
108
VAL TIDONE
sunta, in stile gotico-lombardo
del Quattrocento. L’interno, a tre
navate, conserva resti di affreschi
devozionali del XV secolo. Da ammirare un pregevole polittico realizzato nel 1474 dagli artisti lodigiani De Lupis, ai quali sono
anche attribuiti un bassorilievo
raffigurante l’Annunciazione e un
Ciborio scolpito con varie figure.
BORGONOVO
Il castello, a pianta rettangolare,
many figures. In the interior,
è circondato da un terrapieno ed ha una
divided in three aisles, there
corte interna con uno scalone di gusto
are remains of XV century
napoletano. Il vicino maniero di Casteldevotional frescoes. The recnuovo, teatro, nel 1215, di una furiosa
tangular castle, with an inbattaglia tra armate piacentine e truppe
side courtyard and a Neapolpavesi, a testimonianza del ruolo strateitan-style staircase, is surgico della zona, è di origine trecentesca, CASTELLO DI CASTELNUOVO
rounded by an embankment.
con torri cilindriche e merlature ghibelline.
Da visitare anche la chiesa di Sant’Ilario di Breno, The nearby XIV-century castle of Castelnuovo, with its
Ghibelline towers, was the scene of a violent battle
con la sua abside romanica del XX secolo. Sospesi tra
between the army of Piacenza and the troops of
presente e passato, in cui cultura, arte e tradizioni si
Pavia in 1215, as a confirmation of its strategic posifondono in un’arcana novità, troviamo molti piccoli
tion. Noteworthy are also St. Ilario di Breno’s church,
paesi che meritano una visita: Bruso, che accoglie i
with its XX-century Romanic apse. Lots of villages are
passanti con il palazzo Ricci-Oddi circondato da un
bel parco e con la chiesa dei Santi Giacomo e Filippo, suspended between past and present, their culture,
che conserva una piccola abside romanica, Bilegno, arts, tradition mix in an unusual way. Remarkable, in
this sense, is Bruso, where the visitors are welcomed
con la sua chiesa seicentesca. Un’ampia vista della
by the Ricci Oddi mansion, surrounded by a nice park,
valle si gode da Corano, ove vi è anche un castello
edificato alla metà del Quattrocento dai Radini Tede- and by St. Giacomo and Filippo’s church, with a small
schi e una chiesa intitolata a Sant’Antonino, all’in- Romanic apse. Bilegno is interesting as well, with an
terno della quale sono conservati un tempietto sei- XVII-century church. A breathtaking view of the valley
can be enjoyed in Corano. Here there are also a XV—
centesco in legno e, dello stesso periodo, un dipinto
century castle, built by the Radini Tedeschi family
di Antonio Domenico Triva. Poi il visitatore inizia a
farsi ammaliare da un paesaggio di dolci colline sa- and a church consecrated to St. Antonino, with an
XVII-century wooden temple and a painting by Anpientemente lavorate, segnate qua e là da resti storici
testimoni di antichi insediamenti e vicende del pas- tonio Domenico Triva. The visitor is certainly fascinated by the landscape, with its hills covered in vinesato. Il Comune di Ziano rappresenta il cuore dell’area
consacrata alla coltura della vite, assieme a Pianello, yards but also bearing signs of the past. The township
109
LE VALLI PIACENTINE
THE VALLEYS OF PIACENZA
dove ci si può fermare nella bella piazza
of Ziano is the heart of
ad ammirare la Rocca fatta realizzare
the wine growing area
dai Dal Verme, con una puntata a Roctogether with Pianello
capulzana, ove si sono i resti di un’anwhere you can stop in
tica pieve. Da visitare anche il museo ar- ROCCA D’OLGISIO
the beautiful square and
cheologico di Piaadmire the Fortress built
nello, con la colby Del Verme family; at
lezione dei numeRoccapulzana, the ruins
rosi reperti archeof an old Parish Church
ologici rinvenuti
are worth seeing.
nelle campagne
The archaeological mucircostanti, alleseum of Pianello, hosted
stita in alcuni loin the Rocca Municipale,
cali della Rocca
boasts a collection of
Municipale. Nelle
many findings coming
tre sale si posfrom the surrounding
sono vedere minerural areas. On disrali e fossili, asce
play, in the three rooms,
di pietra, punte di
there are minerals and
freccia, frammenti di lame in selce ed altri manu- fossils, stone axes, arrows’ tips, fragments of stone
fatti ascrivibili all’età dei metalli; la più documen- blades and other handmade objects from the Metal
tata è comunque la presenza romana, con il cospicuo Age; most pieces, though, are from the Roman pemateriale rinvenuto nella zona. Di particolare inte- riod, as a high number of those objects were found
resse sono gli oggetti domestici, dal vasellame in ce- around the area. Particularly interesting are houseramica (di produzione locale, ma anche di ceramiche
hold objects, from pottery (locally produced, but also
fini quali la vernice nera e la terra sigillata) alle fusa- fine ceramics like black paints and sealed terracotta)
iole, ai pesi per la tessitura alle anfore da trasporto. to whorls, weights for weaving and amphorae. FurL’esposizione è completata con monete, corredi fune- thermore, there are also coins, funerary sets, and an
rari e vari reperti lapidei, tra cui un sarcofago tardo- ancient Verona-red sarcophagus. The valley is domantico in rosso veronese. La valle è sovrastata dalla
inated by the Rocca d’Olgisio that can be reached
Rocca d’Olgisio, raggiungibile dalla porta nord attra- from the Northern Gate through a narrow lane in the
verso una strada stretta immersa nei boschi. Il ma- woods. The castle consists of different buildings and
niero, realizzato con vari corpi di fabbricato nei primi
was built in the first decades of the year 1000; propdecenni del Mille, a lungo proprietà dei monaci di San
erty of the monks of San Savino for a long time, its
Savino, presenta, con i suoi tre cerchi di mura, una
three circles of walls reprecomplessità architettonica davvero particolare, con
sent an unusual architecun apparato decorativo a cui concorrono molteplici ar- tural complexity with a decocate, capitelli e rilievi. In mezzo al cortile si trova un
rative background consisting
pozzo, della profondità di circa cinque metri, a metà
of many arches, capitals and
MONTALBO DI ZIANO
110
VAL TIDONE
del quale, secondo la
tradizione, parte una
galleria che conduce al
di fuori delle mura. Il
visitatore non deve dimenticare di raggiungere Nibbiano, che,
con la sua suggestiva
piazzetta e con case in
pietra, conserva ancora
CAMINATA
l’aspetto di borgo medioevale. Da non perdere la visita nella chiesa di San
Pietro ove è possibile ammirare un dipinto del Seicento. E poi ancora ecco Sala Mandelli, dominata da
un fortilizio eretto tra i secoli XI e XII, Strà, dove nel
1961 è stato costruito un Santuario della Beata Vergine Madre delle Genti, Trevozzo, ove è possibile visitare una chiesa barocca del primo Settecento, decorata con stucchi e con una pala d’altare del pittore Bartolomeo Rusca. A Pecorara s’impone la visita alla chiesa di San Giorgio al cui interno è conservata una Madonna lignea settecentesca attribuita
all’artista fiammingo Jan Geernaert, mentre a Caminata, uno dei comuni più piccoli della regione, vi è
un antico borgo fortificato, con camminamenti sotterranei, testimonianza di un passato militare di notevole importanza, in quanto a lungo dogana tra lo
Stato sabaudo e il ducato di Parma e Piacenza. Posto
in vicinanza del laghetto artificiale di Trebecco, ha
una bella chiesa neoclassica, che conserva all’interno
una statua lignea raffigurante la Madonna del Carmine e attribuita a Jan Geernart. I rilievi del Lazzarello, di Montesumino e del Monte
Aldone si prestano ad escursioni,
che hanno come tappa consigliata
il “giardino alpino” ubicato in un
esteso lariceto della Pietra dei
Corvi, in territorio pavese, al confine con la provincia di Pavia.
reliefs. A well about
five metres deep
lies in the middle of
the courtyard; according to tradition,
a tunnel starts from
this well and ends
out of the walls.
Not to be missed,
Nibbiano, with
its evocative small
square and the stone houses, still preserving its medieval look. Noteworthy is the church of St. Pietro, with
a XVII-century painting; Sala Mandelli, dominated
by a small fortress built between the 11th and the
12th centuries; Strà with the Sanctuary of the Blessed
Virgin Mother of Folks built in 1961; Trevozzo with
its Baroque church dating from the early 18th century decorated with stuccoes and with an altar-piece
by the painter Bartolomeo Rusca; Pecorara with its
church of San Giorgio that preserves an eighteenthcentury wooden Madonna attributed to the Flemish
artist Jan Geernaert; the defensive works of Caminata,
one of the smallest municipal districts in the region,
with underground galleries witnessing an important
military past. In fact it was, for a long time, a custom
barrier between the Savoia state and the Parma and
Piacenza duchy. Lying near the artificial lake of
Trebecco, it also has a beautiful neo-Classical church,
preserving a wooden statue of Madonna del Carmine,
presumably by Jan Geernaert. The hills of Lazzarello,
Montesumino and Mount Aldone are good destination for the excursionists who stop
at the “Alpine garden” that is located in a wide larch grove of the
Pietra dei Corvi, in the territory of
Pavia on the boundary with the
province of Piacenza.
PECORARA
111
IL QUARTIERE FIERISTICO DI PIACENZA
PIACENZA’S FAIRGROUND
Il quartiere fieristico di Piacenza, inaugurato nel
2000, si presenta al mercato nazionale e internazionale con una gamma di servizi decisamente innovativi, a cominciare dalla collocazione logistica, a 500
metri dall’uscita delle due principali arterie autostradali italiane (A1 MI-BO - A21 TO-BS), che consente
a Piacenza di mantenere il ruolo storico di crocevia
strategico dei transiti economici e commerciali tra i
due assi nord-sud ed est-ovest del territorio italiano.
La fotografia del potenziale bacino d’utenza di Piacenza Expo vede, in un raggio di 100 km, otto milioni di persone con reddito pro-capite e propensione al consumo tra i più alti d’Italia, a cui si aggiungono le circa 92.000 aziende piccole e medie insediate nello stesso territorio che rappresentano un riferimento
strategico certo, poiché costituiscono
il core business di Piacenza Expo. Piacenza Expo è un centro realizzato con
criteri ispirati alla più moderna architettura, con particolare attenzione al
comfort, alla luminosità degli interni e
all’agibilità di strutture e servizi; può
mettere a disposizione 22.000 mq di area espositiva, tra i padiglioni coperti e l’area esterna circostante.
Il padiglione centrale, dotato delle più moderne
tecnologie, ha una superficie di 10.000 mq e van-
The fairground of Piacenza, inaugurated in 2000,
presents itself into the national and international market with a series of highly innovative services,
starting from the logistics positioning, just 500 metres away from two of the main Italian highways (A1
Mi-Bo – A21 To-Bs). This allows Piacenza to still be
considered a strategic crossroads for the economic and
commercial routes between the two axis North-South
and East-West of the Italian territory. The potential
catchment area of Piacenza Expo includes, in a 100km range, eight million people, having a per-capita income and a propensity to consume that are among the
highest in Italy; furthermore, there are about 92,000
small and medium firms that represent a sure strategic key point, as they
are the core business of Piacenza Expo.
Piacenza Expo is a centre realized according to the most modern architecture criteria, with particular attention to comfort and luminosity of the interior and to the fitness
of structures and services; the exposition area (indoor pavilions and
outdoor area) is of 22000 square metres.
The central pavilion, endowed with advanced technologies, has a surface of 10000 square metres
and its major pride is the monoplanarity, which al-
PIACENZA EXPO SPA
S.S. 10 - Fraz. Le Mose - Piacenza - tel. +39-0523-602711
ta nella monoplanarità, che consente ampia flessibilità e modularità di utilizzo, il
suo principale punto di forza. Al padiglione principale si
affianca dal 2006 un nuovo padiglione di 3.000 mq.
In pratica Piacenza Expo può ospitare convention,
meeting e dimostrazioni offrendo l’organizzazione
chiavi in mano in un’unica location. L’area scoperta esterna che si può adibire all’organizzazione di
eventi fieristici e non solo è di 8.000 mq. Un auditorium da 334 posti, una sala convegni da 100 posti, la possibilità di ricavare diverse aule per incontri e meeting consentono a Piacenza Expo di offrire soluzioni adeguate ad ogni esigenza convegnistica e congressuale. Oggi il sistema dei congressi
e degli eventi aggregativi influenza in maniera significativa l’economia, la politica e la gestione del
territorio ospitante, diventando anche un qualificato segmento del turismo e Piacenza rappresenta una nuova e originale proposta in questo settore.
lows flexibility and modularity in the utilisation.
Adjoining the main pavilion since 2006 is a new
3,000 square meter hall. In fact Piacenza Expo can
host conventions, meetings and demonstrations, providing an all-inclusive organization in just one location. The outdoor area that can be used not just as
a fairground has a surface of 8,000 square metres.
A 334-seat auditorium, a 100-seat convention room and
the possibility of obtaining several rooms for meetings
give Piacenza Expo the possibility of offering solutions
that fit every request for conventions and congresses.
Today the congress and event system influences in a significant way the economy, politics and
management of the hosting territory, becoming a
qualified segment of tourism and Piacenza is becoming a new and original proposal in this sector.
Il termine “turismo” nel corso degli anni ha The meaning of “tourism” has deeply
mutato profondamente il suo significato. Da changed in the last years. Formerly synosinonimo di grandi partenze per destinazioni nym of leaving for remote destinations, it
lontane si è via via trasformato nel desiderio has gradually changed into the pleasure
di conoscere e amare anche luoghi della tradi- of discovering and enjoying less famous
zione turistica meno altisonante, ma non per tourist resorts rich in sights, emotions
questo avari di bellezze, emozioni e sorprese. and surprises.
Piacenza Turismi si propone di
valorizzare la vocazione turistica ancora inespressa di una terra
estremamente ricca di arte e
cultura e dalla straordinaria
tradizione enogastronomica.
Un turismo fortemente legato
al territorio, che lo scopra
e lo faccia scoprire nella sua
storia e nei suoi monumenti,
nelle sue atmosfere e sapori. Nella sua intatta poesia.
Piacenza Turismi means to
promote the still unexploited
natural bent to tourism of a
land extremely rich in art and
culture and with an extraordinary food-and-wine tradition.
A tourism strictly related to
the territory, so as to discover it through its history and monuments, its
atmospheres and tastes.
Through its pure poetry.
PIACENZA TURISMI
Società d’Area per la promozione turistica e commerciale della provincia di Piacenza
Company for touristic and trading promotion of the Piacenza area
Via San Siro, 27 - Piacenza - Tel. 0523 / 305254 - Fax 0523 / 309298
www.piacenzaturismi.net - e-mail: [email protected]
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ISTRUZIONE - EDUCATION
ISTITUTI D’ISTRUZIONE SECONDARIA DI II GRADO
HIGH SCHOOLS – 2nd LEVEL
SENIOR SECONDARY SCHOOLS
State Gymnasium “M. Gioia”
- Traditional secondary school for classic studies
- Autonomy for classic studies
- Autonomy for linguistic studies
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V.le Risorgimento, 1 - Piacenza
Tel. 0523/306209 - Fax 0523/332233
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Secondary School for Sciences “L. Respighi”
- Traditional secondary school for sciences
- Computer science
- International
- Biochemical
P.le Genova, 1 - Piacenza
Tel. 0523/325835 - Fax 0523/334562
www.liceorespighi.it - [email protected]
Teachers’ Training College “G.M. Colombini”
- Secondary school for social science
- Secondary school for educational psychology
- Secondary school for sciences and technology
V.le Beverora, 51 - Piacenza
Tel. 0523/328281 - Fax 0523/315871
[email protected]
Secondary School for Sciences “A. Volta” di
Castel San Giovanni
- Traditional secondary school for sciences
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Via N. Sauro, 23 - Castel San Giovanni
Tel. 0523/843616 - Fax 0523/843647
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[email protected]
Secondary School for Sciences “E. Fermi”
- traditional
- physics/biology
Via Boiardi - Fiorenzuola d’Arda
Tel. 0523/942018 - Fax 0523/981404
www.istitutomattei.eu
[email protected]
Art School “B. Cassinari”
- traditional - experimental
Via Scalabrini, 71 - Piacenza
Tel. 0523/332640 - Fax 0523/331785
www.artisticopiacenza.it
[email protected]
TECHNICAL AND VOCATIONAL COMMERCIAL
SCHOOLS
I.I.S. “G.D. Romagnosi”
- accountants
- programmers accountants
- company accountants and foreign correspondents
Via Cavour, 45 - Piacenza
Tel. 0523/338431 - Fax 0523/385161
www.romagnosi.it - [email protected]
Business and Technical evening School
“G.D. Romagnosi” SIRIO scheme
via Cavour, 45 - Piacenza
Tel. 0523/338431 - Fax 0523/385161
www.romagnosi.it - [email protected]
I.P.C.T. Vocational School for Business and
Tourism “A. Casali”
title:
- tour operator
- company management operator
certificate:
- tourist services expert
- company managment expert
Via C. Piatti, 3 - Piacenza
Tel. 0523/754538 - Fax 0523/452012
www.romagnosi.it - [email protected]
Business and Technical School
“A. Volta”- Borgonovo
via G. Galilei, 1 - Borgonovo
Tel. e Fax 0523/863635
www.poloscolasticosuperiorevaltidone.it
[email protected]
IPCT Vocational School for Business and Tourism
“A. Casali” Castel San Giovanni
title:
- lounge bar operator
- advertising graphic designer
certificate:
- business
- tourism
Via Garibaldi, 7/b - Castel San Giovanni
Tel. e Fax 0523/842934
www.poloscolasticosuperiorevaltidone.it
[email protected]
ITC Business and Technical School “E. Mattei”
Via Boiardi - Fiorenzuola d’Arda
Tel. 0523/942018 - Fax 0523/981404
www.istitutomattei.eu - [email protected]
115
INDIRIZZI UTILI
USEFUL ADDRESSES
TECHNICAL AND VOCATIONAL SCHOOLS FOR
AGRICULTURE
School “G. Raineri - G. Marcora”
- ITAS State Technical School for Agriculture
- IPAS Vocational School for Agriculture:
agriculture
- IPAS Vocational School for Agriculture:
hotel-management
Strada Agazzana, 35 - Piacenza
tel. 0523/458929 - Fax 0523/458938
www.campusagroalimentarepiacenza.it
[email protected]
IPAS Vocational School for Agriculture
Castel San Giovanni
Via N. Sauro, 1 - Castel San Giovanni
Tel e Fax 0523/884310
IPAS Vocational School for Agriculture
Cortemaggiore
Via Vittorio Veneto, 35 - Cortemaggiore
Tel. e Fax 0523/832107
TECHNICAL AND VOCATIONAL SCHOOLS FOR
INDUSTRIAL STUDIES
ITIS State Technical and Industrial School
“G. Marconi”
- Electronics and telecoms
- Electrotechnics and automation
- Mechanics
- Computer science
- Industrial chemistry
Via IV Novembre, 122 - Piacenza
Tel. 0523/714811 - Fax 0523/754536
www.isii.it - [email protected]
I.P.S.I.A. Vocational School for Industry and
Handicraft ”L. Da Vinci”
title:
- mechanic operator
- electric and electronic operator
title:
- electric operator
- mechanic operator
- thermal operator
certificate:
- technician of electric industries
(new regulations)
- technician of electronic
ISTRUZIONE - EDUCATION
industries (new regulations)
- technician of mechanical
industries (new regulations)
via IV Novembre, 122 - Piacenza
Tel. 0523/714811 - Fax 0523/754536
www.isii.it - [email protected]
ITIS State Technical and Industrial School
“A. Volta” Borgonovo
via Galileo Galilei,1 - Borgonovo
Tel. e Fax 0523/863635
www.poloscolasticosuperiorevaltidone.it
[email protected]
I.P.S.I.A. Vocational School for Industry and
Handicraft ”L. Da Vinci” Fiorenzuola
- mechanics
- electrotechnics
Via Boiardi - Fiorenzuola d’Arda
Tel. 0523/942018 - Fax 0523/981404
www.istitutomattei.eu
[email protected]
I.T.I.S. State Technical and Industrial School
“E.Mattei” Fiorenzuola d’Arda - mechanic
via Boiardi - Fiorenzuola d’Arda
Tel. 0523/942018 - Fax 0523/981404
www.istitutomattei.eu
[email protected]
TECHNICAL SCHOOLS FOR BUILDING SURVEYORS
Technical School for Building Surveyors
“A. Tramello”
School Centre
via Mattei, 22 - Piacenza
Tel. 0523/314032 - Fax 0523/306237
www.tramello.net - [email protected]
Technical School for Building Surveyors
“A. Tramello” Bobbio
via Mazzini, 6 - Bobbio
Tel. e Fax 932442
www.tramello.net - [email protected]
MUSIC SCHOOLS
Conservatoire “G. Nicolini”
via Santa Franca, 35 - Piacenza
Tel. 0523/384345 - Fax 0523/388836
www.conservatorio.piacenza.it
116
INDIRIZZI UTILI
USEFUL ADDRESSES
STATE-RECOGNIZED PRIVATE SCHOOLS
School “G. Marconi”
- secondary school for sciences
- business and technical school for accountants
Via Cortesi, 20 - Piacenza
Tel. e Fax 0523/755080 - 755085
[email protected]
[email protected]
School “S. Vincenzo”
- secondary school for classic studies
- secondary school for sciences
- secondary school for linguistic studies
Via Scalabrini, 67 - Piacenza
Tel. e Fax 0523/321972
www.liceoparitariosanvincenzo.scuolaer.it
[email protected]
School “S. Benedetto”
Secondary school for sciences:
- technological communication
- sports communication
Corso V.Emanuele, 158 - Piacenza
Tel. 0523/325686 - Fax 0523/334348
[email protected]
[email protected]
UNIVERSITA’ - UNIVERSITIES
CATHOLIC UNIVERSITY “SACRO CUORE”
Seat of Piacenza
Via Emilia Parmense, 84 - Piacenza
tel. 0523/599141 - fax 0523/599390
www.unicatt.it
[email protected]
THREE-YEAR DEGREES:
• FACULTY OF AGRICULTURE
Sciences and land technologies
Sciences and food technologies
Land and environmental sciences
Viticulture and oenology
ISTRUZIONE - EDUCATION
• FACULTY OF ECONOMICS
Business economics
Economics and trade
• FACULTY OF LAW
Law sciences
• FACULTY OF TRAINING SCIENCES
Educational sciences
Sciences of formative processes
SPECIALIZED DEGREES:
• FACULTY OF AGRICULTURE
Defence of cultivations for an ecocompatible
production
Food safety and quality
Animal productions
• FACULTY OF LAW
Law
• FACULTY OF TRAINING SCIENCES
Educational planning and socioeducational
interventions
POLYTECHNIC OF MILAN
Seat of Piacenza
Via Scalabrini, 76 - Piacenza
Tel. 0523/356800 - Fax 0523/356837
www.piacenza.polimi.it
DEGREES:
Environmental Architecture
Mechanical Engineering
Transport Engineering
SPECIALIZED DEGREES:
Mechanical Engineering:
Machinery and Production Systems
Mechanical Engineering:
Transports
117
INDIRIZZI UTILI
USEFUL ADDRESSES
OSPEDALE
Guglielmo da Saliceto
Booking of examinations
and visit C.U.P.
tel. 800.651.941
Toll-free number Emilia-Romagna
800.033.033
Public Relations Office
tel. 0523 303123
lun-ven: 8.30-13.30
sabato: 8.30-13.00
mart-giov: 14.30-17.30
Information Desk
Ospedale “Vecchio”
Via Taverna, 49
tel. 0523 302303
aperta tutti i giorni dalle
ore 6.00 alle ore 22.00
PRESIDI SANITARI - PUBLIC HEALTH SERVICES
Information Desk
“Polichirurgico”
Via Cantone del Cristo, 40
tel. 0523 303017
24 ore su 24
OSPEDALE
Castel San Giovanni
V.le 2 Giugno
tel. 0523 880452
OSPEDALE
Borgonovo V.T.
Via Seminò, 20
Tel. 0523 846219
OSPEDALE
Fiorenzuola d’Arda
Via Roma, 6
tel. 0523 9890
118
OSPEDALE
Cortemaggiore
via Libertà, 1
Tel. 0523 832811
OSPEDALE
Villanova
via Alighieri, 23
Tel. 0523 833811
OSPEDALE
Bobbio
Via Garibaldi, 3
Tel. 0523 962111
INDIRIZZI UTILI
USEFUL ADDRESSES
UFFICI DI INFORMAZIONE TURISTICA - TOURIST INFO OFFICE
IAT Piacenza
p.zza Cavalli, 7 - 29121 Piacenza
tel. 0523/329324 - fax 0523/306727
E-mail [email protected]
IAT Bobbio
p.zza S.Francesco, 1 - 29022 Bobbio (PC)
tel. 0523/962815 - fax 0523/936666
E-mail [email protected]
IAT Borgonovo V.T.
p.zza Garibaldi, 18
29011 Borgonovo V.T. (PC)
tel. e fax 0523/861210
E-mail [email protected]
IAT Castell’Arquato
Loggetta dei Notari, piazza del Municipio
29014 Castell’Arquato (PC)
tel e fax. 0523/803215
E-mail [email protected]
UIT Rivergaro
Via Trebbia, 25
29029 Rivergaro (PC)
tel. e fax 0523/956234
E-mail [email protected]
IAT Grazzano Visconti
viale del Castello, 2
loc. Grazzano Visconti
29020 Vigolzone (PC)
tel. e fax 0523/870997
E-mail [email protected]
119
INDIRIZZI UTILI
USEFUL ADDRESSES
TRASPORTI - LINKS AND TRANSPORT
Ferrovie dello Stato S.p.A.
Informazioni viaggiatori (orario 7-21 con
operatore e risponditore automatico)
(orario 00-24 con risponditore automatico)
tutti i giorni - Telefono: 8488/88088
Centralino Stazione Ferroviaria di Piacenza
Telefono 0523/321263 – 399111
www.trenitalia.it
State Railways S.A.
Information for travellers (daily programme 7 -21
with automatic operators and reply)
(daily programme 00 – 24 with automatic reply)
Each day - phone: 8488/88088
Railway Station Central of Piacenza
Telephone: 0523/321263 – 399111
www. trenitalia.it
Aeroporto Malpensa (Milano)
Tel. 02/74852200
Aeroporto Linate (Milano)
Tel. 02/74852200
Aeroporto “G. Marconi” di Bologna
Tel. 051/6479615
Aeroporto “G.Verdi” di Parma
Tel. 0521/951501
Aeroporto di Torino
Tel. 011/5676361/2
Aeroporto “Orio Al Serio” di Bergamo
Tel. 035/326111 - 035/326323
Aeroporto “C. Colombo” di Genova
Tel. 010/60151
Airport Malpensa (Milano)
Tel. 02/74852200
Airport Linate (Milano)
Tel. 02/74852200
Autostrada A21 Torino Alessandria Piacenza
Casello Piacenza Ovest
Tel. 0523/484374
Autostrade Centro Padane
A21 (Piacenza Cremona Brescia)
Tel. 800996099
Autostrada A1 Piacenza sud
Casello Piacenza Sud
Tel. 0523/505464
Airport “G.Marconi” (Bologna)
Tel. 051/6479615
Airport “G.Verdi” (Parma)
Tel. 0521/951501
Airport Caselle (Turin)
Tel. 011/5676361/2
Airport “ Orio al Serio” (Bergamo)
Tel. 035/326111 - 035/326323
Airport “ C.Colombo” (Genoa)
Tel. 010/60151
Motorway A21 Torino Alessandria Piacenza
Tollgate: West Piacenza
Tel. 0523/484374
Motorways Centro Padane
A21 (Piacenza Cremona Brescia)
Tel. 800996099
Motorway A1
Tollgate: South Piacenza
Tel. 0523/505464
120
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Per chi desiderasse ampliare le informazioni ricevute
si segnalano alcuni volumi aventi ad oggetto
Piacenza, il territorio, l’arte, la cultura, la cucina e le
tradizioni
“Impariamo” … il territorio
Itinerari turistici e didattici della provincia di Piacenza
Provincia di Piacenza
Piacenza: Casa editrice Vicolo del Pavone, 1998
Orizzonti
Viaggio all’Appennino piacentino
Stefano Fugazza, Paolo Guglielmetti
Piacenza: Tipleco, 2000
Altre cose piacentine d’arte e di storia
Arisi Ferdinando
Piacenza: Tip.Le.Co, 1997
Piacenza nella storia dalle origini al XX secolo
A cura di Stefano Pronti
Piacenza: Tip.Le.Co, 1990
Storia di Piacenza
Piacenza: Cassa di risparmio di Piacenza; Tip.Le.Co, 19802003 (n. 8 vol.)
Piacenza il territorio e la cucina contemporanea
Ettore e Stefano Ferri, Georges Cogni, Stefano Quagliaroli
Piacenza: Tep, 2002
Guida di Piacenza (italiano/english)
Itinerari, musei, fiere, alberghi, ristoranti, locali notturni
Piacenza: Edizioni Tip.Le.Co, 2002
400 ricette della cucina piacentina
a cura di Carmen Artocchini
Piacenza Stp. 1977
Girovagando …
Piacenza e le sue valli tra storia, profumi,
sapori e natura
Piacenza: Percorsi & Itinerari, 2004-2005 (n. 2 vol)
Guida ai ristoranti certificati
Cucina tradizionale piacentina
Luigi Franchi
Piacenza: Tip. Le.Co, 2008
Passeggiate archeologiche piacentine
da Piacenza a Veleia
Piacenza: Provincia di Piacenza; Diabasis,2004
La Ristorazione piacentina
Pietro Fumi e Sisto Salotti
Piacenza: LIR, 2006
Guida di Piacenza
Pisaroni Micaela
Piacenza: Tip.Le.Co., 2004
Atlante alimentare Piacentino
Valentina Bernardelli, Luigi Franchi
Piacenza: Tip.Le.Co, 2007
Castelli del Ducato di Parma e Piacenza
Sei itinerari tra storia, fantasmi ed enogastronomia
Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza
Argelato (BO): Minerva edizioni, 2005
Chiaravalle della Colomba Pergamene Medievali
Archivio di Stato di Parma Fondo Diplomatico
Piacenza: Tip.Le.Co, 2009
Sentieri piacentini I e II
Le valli piacentine e quelle confinanti, guida dettagliata
ai percorsi più belli
Giorgio Carlevero
Piacenza: Editoriale Libertà, 2005
Piacenza e la sua provincia, guida turistica
Leonardo Cafferini
Piacenza: Odranoel Design di Cafferini Leonardo, 2005
Viaggio in Piacenza
Fugazza Stefano, Signaroldi Daniele
Piacenza: Tip.Le.Co, 2004
La piazza “grande” di Piacenza o dè Cavalli
Giorgio Eremo
Piacenza: Editoriale Libertà, 2005
Il centro storico di Piacenza
Palazzi, case, monumenti civili e religiosi
Giorgio Fiori
Piacenza: Tep, 2005 (n. 3 vol.)
Le chiese di Piacenza
Ersilio Fausto Fiorentini
Piacenza: Tep, 1985
L’età Farnesiana 1545-1732
Storia economica e sociale di Piacenza e del suo territorio
Piacenza: Tip.Le.Co, 2007
Le Cascate in Valperino in ogni stagione
Parco naturale dell’Appennino Piacentino
Gian Franco Scognamiglio, Emilio Marina
Piacenza: LIR, 2009
I tortelli di Petrarca
L’affascinante origine del più amato primo piatto
piacentino
Roberto Mori
Piacenza: Tip.Le.Co, 2008
Bona fide et sine fraude
La collezione di strumenti metrici della Camera di
commercio di Piacenza
Piacenza: Camera di Commercio di Piacenza, 2008
L’elenco non intende essere esaustivo; eventuali segnalazioni potranno
essere inserite nelle prossime edizioni.
121
Il presente volume è stampato grazie al contributo di
Credits
pag. 39-44
Archivio fotografico Valdà Consulting
pag. 47-51
Archivio fotografico Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza
Stampa: Eredi Gutenberg scrl
Finito di stampare: dicembre 2009