In bici a Santiago de Compostela
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In bici a Santiago de Compostela
In bici a Santiago de Compostela Scritto da redattore Lunedì 12 Ottobre 2015 22:40 “I chilometri percorsi in dieci giorni complessivamente sono stati 1060”. Niente male per un ragazzo come Simone Roviera (al centro nella foto) , che con due amici, Nicolò e Livio, tutti classe ’93, ha attraversato i Pirenei per arrivare in Galizia, a Santiago de Compostela, percorrendo uno dei “cammini” più antichi dell’Europa Cristiana. I tre hanno scelto la prima quindicina di agosto per compiere “il Cammino” in sella alle loro mountain-bike. Il viaggio è iniziato in treno da Torino a Ventimiglia per fare una prima sgambata in bici fino a Nizza e poi di nuovo sulla strada ferrata verso Pau, dove sono partiti per la loro lunga pedalata. Prima tappa il 1° agosto da Pau a Saint Jean Pied de Port dove ha avuto inizio il vero Cammino di Santiago in mountain bike. Da lì verso il mitico colle di Roncisvalle e poi a Pamplona: “Abbiamo visitato la città – dice Simone – e ci siamo recati in Cattedrale. C’era in corso una funzione, un rosario che è culminato con una processione con labari anche nel chiostro, qualcosa di mai visto prima ”. Finiti i Pirenei subito a Burgos e poi via attraverso Leon fino alla meta, raggiunta il 14 agosto. Cosa ti è piaciuto di più? “Beh, nel bene e nel male, le ‘mesetas’. Sono una sorta di deserto, che da Burgos finisce 200 chilometri dopo a Leon, dove non c’era assolutamente niente, si andava avanti ed il paesaggio era tutto uguale, terra bruciata. Ogni tanto qualche paese semi deserto: sembrava di essere in un altro mondo, lontanissimo dal nostro modo di vivere. Tra l’altro è stata la tappa più dura per il caldo ed il vento contrario. La Cattedrale di Burgos è qualcosa di imperdibile, imponente e maestosa, in pratica occupa tutto un quartiere. Una bella tappa è stata quella della scalata al Monte Ocebreiro, l’unica vera salita da fare, poco oltre i 1300 metri di quota ”. Avete incontrato tanta gente sul “Cammino”? 1/2 In bici a Santiago de Compostela Scritto da redattore Lunedì 12 Ottobre 2015 22:40 “Sì, sia a piedi che in bici. In tanti viaggiavano da soli, in una sorta di pellegrinaggio personale ed eremitico. Abbiamo conosciuto tantissima gente. La strada praticamente corre quasi sempre in parallelo al sentiero da fare a piedi ed è ben segnalata. Al proposito ci hanno raccontato un aneddoto che riguarda proprio la zona dell’Ocebreiro: anni fa un uomo che vive lì, stufo di dover dare quotidiane indicazioni ai pellegrini, decise di disseminare il percorso prima e dopo il monte con delle frecce gialle che, a dire il vero, sono molto utili ”. E Santiago de Compostela com’è? “Quando si arriva ci si sente veramente soddisfatti. Si percepisce una gioia epidermica che coinvolge tutti i pellegrini. La Messa in cattedrale con il Botafumeiro, il grande turibolo che viene poi fatto volteggiare tra le arcate, è proprio bella. Per il resto Santiago è una città turistica, molto organizzata per far sentire a proprio agio chi ci arriva . Il nostro viaggio è finito sulle sponde dell’Oceano Atlantico, “alla fine del mondo, a Finisterre, in un posto particolare, tra le nebbie che avvolgevano il porto con i pescatori”. Consiglieresti ad altri questa esperienza? “Certamente, però condividendo con gli altri il percorso e la convivialità negli ostelli, il bello è proprio parlare e conoscere chi fa il Cammino. Ormai sono passati più di due mesi dal nostro rientro e posso dire che ci siamo divertiti un sacco e che quello che mi è rimasto dentro è proprio il viaggio. A chi ha intenzione di partire posso dire che, nonostante la bella estate, il percorso è su un altopiano e quindi non abbiamo patito il caldo. All’inizio partivamo molto presto, mentre nelle ultime tappe si partiva verso le 9. Diciamo che non abbiamo praticamente mai avuto problemi di ospitalità ed accoglienza e non abbiamo mai legato le biciclette: veramente un viaggio tranquillo che si può fare anche con le biciclette da corsa. Siamo tornati in aereo e anche qui nessun problema. A Santiago, dicevo, sono molto organizzati ed è un attimo trovare chi ti imballa a puntino la bici per il trasporto come bagaglio sportivo sull’aeroplano ”. 2/2