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TRIBUNALE DI FORLI'
Concordato preventivo: CANTIERE DEL PARDO HOLDINGS srl
Procedura: 12/2013
Giudice:
PAZZI ALBERTO
C.T.U. :
ALESSANDRO LUCCHI
***
La Cantiere Del Pardo è attualmente proprietaria dei fabbricati in via
Gramadora n.10/A, mentre ha un contratto di leasing sugli immobili siti
in via Gramadora 8/A e 10, di proprietà della società Leasint SPA con
sede a Milano. I fabbricati siti in via Gramadora, pur appartenendo a due
proprietà distinte, sono tra loro comunicanti e non risultano esserci
divisori neppure sulla parte esterna, lasciando pensare ad una unica
entità.
C OMUNE
DI
F ORLÌ ,
VI A
G RAM ADORA
Proprietà: Cantiere del Pardo Holdings S.r.l.
Nuovo Catasto Edilizio Urbano
• Fg.188, part.573, sub.1, Cat.D/7, Rendita Catastale €10.172,00;
Proprietà: Leasint S.p.a.
Nuovo Catasto Edilizio Urbano
• Fg.188, part.572,sub.1 Cat.D/7, Rendita Catastale €18.812,00;
• Fg.188, part.572,sub.2 B.C.N.C.;
• Fg.188, part.572,sub.3 Cat.D/7, Rendita Catastale €15,49;
1
B ENI
SITI NEL
C OMUNE
DI
F ORLÌ –
VIA GRAMADORA
Comune di Forlì, Foglio 188
I MMOBILE
CENSITO AL
F OGLIO 188
PART .573
• La porzione immobiliare in oggetto fa parte di un complesso
industriale costruito in virtù di Concessione Edilizia n.571,
rilasciata
dal
Comune
di
Forlì
in
data
6
settembre
1983,
PG.22390/84 e successiva Variante n.571/1 in data 20 novembre
1984, PG.33910/84;
• Il complesso è stato dichiarato Usabile in data 19 settembre 1990,
n.428, PG.18563/90 dal Comune di Forlì;
• Ampliamento
con
Concessione
Edilizia
n.783
rilasciata
dal
Comune in data 22 ottobre 1988, PG.29459/88 e successive
Varianti n.738/1, 738/2, 738/3;
• L’Usabilità è stata dichiarata con provvedimento dello stesso
comune in data 24 ottobre 1991, n.612, PG.27285/91;
• In data 15 aprile 1998 è stata presentata una ComunicazioneRelazione opere ai sensi della Lg.135/97, PG.17812/1998, per
opere di Restauro e Risanamento conservativo;
• In data 10.07.1998 è stata presentata la “Dichiarazione di Fine
Lavori” e il Certificato di Collaudo finale;
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• In data 6 agosto 1998 e in data 26 aprile 1999 sono state presentate
le Comunicazioni - Relazione opere ai sensi della Lg.135/97 e
varianti, PG.35611/1998 e PG.17333/1999;
• D.I.A. per Restauro e Risanamento Conservativo, su parte della
part.572, del 29.10.1998 PG.47042/98, con Dichiarazione di Fine
Lavori del 14.11.2003;
• In data 28 gennaio 1999 sono state presentate la Comunicazione
per
Relazione
opere
ai
sensi
della
Lg.135/97
e
varianti,
PG.4559/1999, per Realizzazione muro di cinta-cancellata;
• In data 13 maggio 2002 è stata presentata una ComunicazioneRelazione opere ai sensi della Lg.135/97, PG.22662/2002 collegato
alle precedenti PG.35611/98 e PG.17333/99, per opere di Restauro
e Risanamento conservativo;
• La Scheda Tecnica descrittiva è stata presentata in data 29 maggio
2003;
• In
data
30
giugno
Ristrutturazione
2005
è
Edilizia,
stata
presentata
PG.32788/2005
una
DIA
per
collegata
a
PG.10638/2004;
• La Scheda Tecnica descrittiva e la domanda di rilascio Certificato
di Conformità edilizia ed agibilità è stata presentata in data 24
gennaio 2006, PG.4168;
• In
data
16
giugno
2006
è
stata
presentata
una
DIA
per
Ristrutturazione Edilizia, PG.32187/2006;
• La Scheda Tecnica descrittiva e la domanda di rilascio Certificato
di Conformità edilizia ed agibilità è stata presentata in data 21
dicembre 2006, PG.71364/2006;
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Immobile in via Gramadora
Il complesso immobiliare è un opificio industriale sito a Forlì, in
località Villa Selva, in via Gramadora 8/A, 10 e 10/A, definito
dall’unione di due fabbricati destinati a laboratori e comprensivi di
servizi inerenti le attività del “Cantiere del Pardo Holding” che, fino a
poco tempo fa, vi si svolgevano all’interno.
Le due costruzioni, di proprietà diverse, sono separate tra loro da un
muro divisorio in comune che, per mezzo di due aperture, permette la
comunicazione tra i due edifici.
Nel complesso, l’area su cui sorge il compendio industriale è di
mq.9.657, di cui mq.5.711,09 occupati dai fabbricati.
Nell’edificio
proprietà
“CDP”,
immobile
censito
al
Foglio
188
part.573, come già descritto in perizia, sono presenti delle difformità
rispetto a quanto licenziato; tali differenze sono riscontrabili in:
1) I vani al piano terreno, posti a sinistra del portale di ingresso
principale, definiti catastalmente come
“archivio” e “uffici”
presentano un diverso utilizzo, rispettivamente ad “ufficio” e
“mensa”.
2) A destra dello stesso ingresso, il vano “deposito” è stato diviso in
due parti tramite la realizzazione di un tramezzo che origina due
vani: il primo aperto sul laboratorio e di larghezza ca.mt.3,13, ed il
secondo è invece utilizzato a deposito con larghezza di ca.mt.5,80.
3) Proseguendo sullo stesso lato, nella planimetria sono indicati due
vani distinti di ca.mq.11,50 l’uno e destinati ad “archivio”,
collocati in prossimità della scala; tali locali non sono presenti in
loco.
4) Entrambi i soppalchi, a destra e a sinistra del portone di ingresso
sopra menzionato, sono utilizzati a “deposito” ed ognuno ha una
parte di solaio non utilizzabile. Dal sopralluogo è emerso che tale
limitazione di superficie non è completamente rispettata e le aree
sono completamente utilizzate.
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5) In fondo al laboratorio il portale con l’uscita di sicurezza ha
l’apertura limitata a causa della messa in opera di canali di
esalazione/aspirazione. L’infisso esistente non appare apribile.
6) Esternamente, un box in pvc è collocato in adiacenza all’edificio.
Sanabilità degli abusi:
La numerazione della sanabilità degli abusi coincide con quella del loro
elenco sopra riportata.
1) I vani dovranno essere ripristinati ad “archivio” e “uffici”;
2) L’abuso appare sanabile con CIL/SCIA tardiva;
3) L’abuso appare sanabile con CIL/SCIA tardiva;
4) Considerando
che
la
superficie
fondiaria
complessiva
è
di
mq.9.070, e che la Superficie Utile Lorda di Progetto è di
mq.6.040,57, e quella permessa dagli strumenti urbanistici è di
mq.6.040,62, non si ritiene sanabile tale abuso e, quindi, dovrà
essere ripristinato lo stato di progetto. Ovvero dovrà essere
liberata ed eventualmente delimitata la parte di “solaio non
utilizzabile” come indicato nei disegni di progetto concessionato.
5) Si ritiene necessario lo smontaggio delle tubazioni presenti ed il
ripristino dell’infisso;
6) Il box in pvc collocato in adiacenza all’edificio non è sanabile e,
quindi, deve essere rimosso.
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In sintesi:
Le parti sanabili dovranno essere oggetto di CIL/SCIA tardiva –
Alla sanatoria dovrà seguire l’accatastamento del bene.
Costi:
SCIA tardiva oblazione € 2.000,00
Diritti di Segreteria € 250,00
Redazione e Presentazione della Pratica Edilizia € 2.500,00 + IVA
Accatastamento € 600,00 + IVA
Totale…………………………………………………………… € 5.350,00
Nota: Gli impianti presenti, quali: riscaldamento di tipo industriale,
impianto elettrico, impianto di illuminazione, impianto antincendio,
impianto di aria compressa, sistema di aspirazione delle polveri, e altri
specifici impianti di lavorazione, andranno verificati ed eventualmente
adeguati alle normative.
Nota: Si fa presente che, si è appena conclusa la prima delle cinque fasi
che porteranno alla predisposizione, entro l’anno, di un Regolamento
Urbanistico Edilizio Unico per i 15 Comuni dell’Unione e, quindi, al
mutare degli strumenti urbanistici sarà necessaria una ulteriore verifica
degli indici e degli oneri relativi alla sanatoria del bene.
***
Nella fiducia di aver svolto scrupolosamente l’incarico affidatogli, il
sottoscritto si dichiara a disposizione per ogni eventuale chiarimento
ritenuto necessario.
Forlì, 29.04.2016
arch.Alessandro Lucchi
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TRIBUNALE DI FORLI'
Concordato preventivo: CANTIERE DEL PARDO HOLDINGS srl
Procedura: 12/2013
Giudice:
PAZZI ALBERTO
C.T.U. :
ALESSANDRO LUCCHI
INTEGRAZIONE
A integrazione della precedente analisi degli abusi rilevati nella
proprietà Cantiere del Pardo Holdings S.r.l., sita in Comune di Forlì, via
Gramadora, si evidenzia anche la presenza di una tettoia in ondulina con
struttura in ferro, collocata esternamente in prossimità del “deposito
infiammabili”.
Tale tettoia non è sanabile e, quindi, andrà rimossa.
Gli abusi rilevati ed indicati per tale immobile dovranno essere quindi in
parte sanati ed in parte rimossi.
Gli abusi verificati con sopralluogo e rilievo a vista dello stato di fatto
dei luoghi, vengono di seguito indicati:
1) I vani al piano terreno, posti a sinistra del portale di ingresso
principale, definiti catastalmente come
“archivio” e “uffici”
presentano un diverso utilizzo, rispettivamente ad “ufficio” e
“mensa”;
2) A destra dello stesso ingresso, il vano “deposito” è stato diviso in
due parti tramite la realizzazione di un tramezzo che origina due
vani: il primo aperto sul laboratorio e di larghezza ca.mt.3,13, ed il
secondo è invece utilizzato a deposito con larghezza di ca.mt.5,80;
3) Proseguendo sullo stesso lato, nella planimetria sono indicati due
vani distinti di ca.mq.11,50 l’uno e destinati ad “archivio”,
collocati in prossimità della scala; tali locali non sono presenti in
1
loco;
4) Entrambi i soppalchi, a destra e a sinistra del portone di ingresso
sopra menzionato, sono utilizzati a “deposito” ed ognuno ha una
parte di solaio non utilizzabile. Dal sopralluogo è emerso che tale
limitazione di superficie non è completamente rispettata e le aree
sono completamente utilizzate;
5) In fondo al laboratorio il portale con l’uscita di sicurezza ha
l’apertura limitata a causa della messa in opera di canali di
esalazione/aspirazione. L’infisso esistente non appare apribile;
6) Esternamente, un box in pvc è collocato in adiacenza all’edificio;
7) Tettoia esterna in ondulina e struttura in ferro;
Quanto rilevato, rappresenta la situazione degli abusi relativi alla
proprietà CDP, salvo ulteriori difformità che possono emergere durante
la redazione dei rilievi per la sanatoria, e che potranno essere accorpate
o meno alla pratica relativa agli abusi rilevati.
Nella fiducia di aver svolto scrupolosamente l’incarico affidatogli, il
sottoscritto si dichiara a disposizione per ogni eventuale chiarimento
ritenuto necessario.
Forlì, 05.05.2016
arch.Alessandro Lucchi
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