Le implicazioni sulla sicurezza stradale del fumare durante la
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Le implicazioni sulla sicurezza stradale del fumare durante la
SITAB, Società Italiana di Tabaccologia, via G. Scalia 39, 00136 Roma. Tel.: 06.39722649, TiscaliFax: 178.2215662. CF: 96403700584 Email: [email protected] - Web: www.tabaccologia.org Le implicazioni sulla sicurezza stradale del fumare durante la guida Giacomo Mangiaracina *, Letizia Palumbo ** * Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, 2° Facoltà di Medicina, Università La Sapienza di Roma. ** Psicologa Area Ricerca e Formazione “GEA Progetto Salute - Onlus”. Riassunto Il presente lavoro si pone l’obiettivo di analizzare i rischi legati al consumo di tabacco e le determinanti di rischio infortunistico stradale nel fumo alla guida. Abbiamo analizzato e misurato i tempi di distrazione di un campione di 10 soggetti fumatori, di cui 4 maschi e 6 femmine. I risultati sono stati comparati con i dati dell’uso del telefonino alla guida. I soggetti sono stati videoregistrati, con camera digitale, mentre effettuavano le abituali operazioni necessarie per fumare una sigaretta durante la guida e con il veicolo in movimento. Si è potuto osservare che la pericolosità del fumare al volante è quantificabile in maniera rilevante: la distrazione media riscontrata nel fumare alla guida è di circa 12 secondi. Sebbene tale distrazione non sia continuativa, il percorso totale effettuato senza guardare la strada, ad una velocità di 50 Km/h, è di 160 metri. I dati sull’uso del telefonino dimostrano che la distrazione maggiore nel suo utilizzo è dovuta alla composizione del numero: 10,6 secondi, pari a 150 metri percorsi ad una velocità di 50 Km/h. Oltre alle condizioni che creano un elevato grado di distrazione alla guida da parte dei soggetti fumatori, si aggiunge una dimostrata carenza di ossigeno, presenza di monossido di carbonio e di una elevata concentrazione di particolato sottile, nell’aria respirata all’interno del veicolo. Si considera, altresì, il danno ambientale determinato dal lancio dei mozziconi dal veicolo in movimento, causa prevalente di incendi ai margini della strada. I risultati emersi dallo studio sul comportamento dei fumatori durante la guida, suggeriscono una opportuna e tempestiva modifica del Codice della Strada che renda sanzionabile tale comportamento al pari dell’uso del telefonino, unitamente ad una campagna di sensibilizzazione degli stessi fumatori. Abstract The study was focused on the risk assessment of distraction of smoking habits while driving vehicles. We have compared the results with the data about driving distraction using mobile phone without voice devices. We videorecorded 10 smokers, 4 male and 6 female, smoking while driving a car. The average of measured driving distraction of smokers is about 12 seconds. It means to cover a distance of 160 metres with a speed of 50 Km/h. Comparing to the use of mobile phone, the data of driving distraction show a duration of 10,6 seconds, that means to cover a distance of 150 metres at the speed of 50 Km/h. This result suggest that cigarette smoking produces a remarkable risk for road safety, more than the mobile phone use. In addiction to the conditions that produce a considerable driving distraction of smokers, we underline a demonstrated shortage of oxygen, the presence of carbon monoxide and high concentration of fine particulate in the air breathed inside the vehicle. We also consider another aspect related to smoking habits while driving vehicles: the environmental damage. In fact throwing cigarette outside, while the vehicle is moving, is the prevalent reason of setting fire to the edge of the road. This study proposes to make changes in the laws and regulation on road safety in order to fine smokers behaviour during vehicle driving. Furthermore it seems necessary to promote public information about those risks among people. Parole chiave: Tabagismo, controllo sul tabacco, sicurezza stradale, distrazione alla guida. Key words : Cigarette smoking, tobacco control, road safety, driver distraction. 1 Introduzione La ricerca, in ambito di prevenzione nell’infortunistica stradale, mira ad individuare le aree di rischio attraverso la pianificazione di precisi interventi di contenimento degli eventi accidentali. [14-17-27-28] I fattori che possono concorrere al verificarsi di incidenti stradali sono: 1. 2. 3. l’ambiente stradale inteso sia come infrastrutture sia come traffico; i veicoli. gli utenti delle strade. 1. L’ambiente stradale può presentare difetti che inducono ad errori nella percezione o amplificano gli effetti di distrazioni alla guida, come nel caso di intersezioni viarie (gli incidenti si verificano con maggiore frequenza in condizioni di conflitto segnaletico o strutturale-ambientale) o di margini di protezione spesso inadeguati alla fuoriuscita di veicoli dalla carreggiata o all'impatto con ostacoli (alberi, segnaletica e supporti per l’illuminazione) [13]. 2. La variabile “veicolo” incide sulla sicurezza per possibili difetti o avarie. La ricerca in questi ambiti mira a migliorare sia gli aspetti costruttivi sul piano tecnologico, sia quegli elementi di sicurezza dinamica, dall’apparato frenante, alla deformabilità progressiva dell’abitacolo in fase di impatto violento, alla protezione degli occupanti del veicolo mediante supporti gonfiabili ad espansione immediata (Airbag). 3. Il comportamento umano alla guida, riveste il ruolo più importante nel rischio di infortuni su strada, di solito per inosservanza delle norme del codice della strada. La ricerca pone la giusta attenzione alla guida con limitate o ridotte capacità psicofisiche, all’abuso di sostanze psicotrope, in particolare l’alcol, che alterano sia lo stato di coscienza che i riflessi [4-19-31]. Un’area di attenzione e di studio relativa al comportamento umano, riguarda la distrazione durante la guida e riconosce cause interne ed esterne all’autoveicolo [37]. Le fonti di distrazione sono diverse, come accendere e sintonizzare la radio, parlare al telefono, mangiare durante la marcia, esaminare cartine stradali [32]. Tra le abitudini correnti e diffuse tra i conduttori di autoveicoli, vi è anche quella di fumare durante la guida. Si tratta di un comportamento ritenuto “normale”, ovvero di larga prevalenza nella popolazione. Il consumo di tabacco induce forte dipendenza [29-36-39]. Studi del National Institute on Drug Abuse (NIDA), massima autorità internazionale nel campo delle dipendenze, evidenziano che la capacità di indurre dipendenza da parte della Nicotina, è superiore a quella degli oppiacei [40-42]. Lo stato di dipendenza dei fumatori conduce ad azioni reiterate ed obbligate che a livello sociale si esprimono in atteggiamenti e comportamenti strutturati nello schema di personalità dell’individuo, al punto da potersi definire tabagici [30]. Peculiarità dei fumatori è il comportamento “di maggioranza”, ovvero la pretesa di un presunto “diritto a fumare” al punto da avere ottenuto privilegi sociali incondizionati come la possibilità di fumare ovunque, e di avere a disposizione aree appositamente dedicate nei mezzi di trasporto (treni, navi, aerei). Va considerato che per vari decenni il consumo di tabacco è stato considerato un’abitudine di larga prevalenza e pertanto generalmente tollerata e socialmente accettata, alterando la percezione concreta e reale del problema in termini qualitativi e quantitativi [34-35]. Negli ultimi anni, gli studi sulla pericolosità del fumo “passivo” [26], hanno fatto si che lo IARC (International Agency on Researches on Cancer), agenzia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, avesse classificato il Tabacco tra le 88 sostanze riconosciute sicuramente cancerogene. Da qui si è snodato un percorso di consapevolezza sociale che ha portato vari governi a sviluppare campagne pubbliche ed a legiferare per la tutela dei non fumatori [6-23-25]. Il primo coordinamento internazionale si è realizzato con la Framework Convention on Tobacco Control, convenzione quadro internazionale entrata in vigore dal 2004 ed in via di ratifica da parte del governo italiano, con cui si concordano linee comuni di intervento specie nel campo della pubblicità dei prodotti del tabacco. Le azioni normative, lungi dal rappresentare la misura di eccellenza nel campo della prevenzione, ha comunque una validità indiscussa. Lo dimostra l’entrata in vigore, il 10 gennaio 2005, della Legge 3/2003 sulla Pubblica Amministrazione, il cui articolo 51 vieta di fumare nei luoghi di svago e di lavoro, e comunque nei luoghi chiusi in cui vi siano più persone (pubblico o utenti). Tale norma ha determinato una riduzione del 5-6% del consumo di tabacco in Italia, ed anche in minima parte degli stessi fumatori. Parimente sono stati gradualmente soppressi, per larga parte, gli spazi per fumatori in treni ed aerei, mentre permane il divieto di fumare sui mezzi pubblici di trasporto (Bus, Metropolitane, Taxi) in base alla Legge 584 dell’11 novembre 1975, che decretava allo stesso tempo il divieto di fumare nei cinema, nei teatri, nelle scuole e negli ospedali, determinando la prima svolta nei comportamenti sociali della popolazione. Tuttavia, nonostante il divieto di fumare sia stato imposto ai conduttori di mezzi di trasporto pubblici, non si è mai tenuto conto del fatto che fumare durante la guida potesse causare danni al conducente, alle persone trasportate, incrementando contemporaneamente il rischio di incidenti della strada [9]. Unica eccezione è rappresentata dai consigli delle autorità di Polizia della Strada, che hanno periodicamente suggerito di non fumare alla guida come suggerimento prudenziale (informazioni direttamente raccolte per intervista degli organi dirigenziali). 2 I dati ACI - ISTAT Il numero degli incidenti nel 2005 (225.078) si è rivelato ridotto dell’1,8% rispetto al 2004 [43-44]; i morti (5.426) sono diminuiti del 4,7%, i feriti (313.727) del 2,7%. Sono diminuiti soprattutto gli incidenti mortali: 4.918 nel 2005 rispetto ai 5.082 dell’anno precedente, con 266 vite risparmiate. Resta però lontano l’obiettivo fissato dall’Unione Europea che prevede la riduzione del 50% dei morti entro il 2010 [10]: per raggiungere questo risultato l’Italia non dovrebbe superare i 3.100 morti per incidenti stradali annui, e ciò equivale ad una riduzione ogni anno di circa il 9%. [11, 15, 45] Nonostante il miglioramento, il bilancio resta dunque pesante: 617 incidenti nel "giorno medio", con 15 morti e 860 feriti; luglio il mese in cui si muore di più (19 morti al giorno); domenica il giorno nero con 1.014 decessi, pari al 19% del totale. Tra le 17 e le 19 l’orario più a rischio, anche se la notte (dalle 22 alle 6 del mattino) è il periodo con il più alto tasso di mortalità (doppio rispetto al giorno). Sulle strade urbane il maggior numero di incidenti (76,6%), con il 44,5% di morti. Al contrario, sulle autostrade il 6,3% degli incidenti con il 10,7% dei morti. Il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata le principali cause (oltre il 50%). I giovani sono ancora i più colpiti: tra i 25 e i 29 anni si registrano 637 morti e 41.230 feriti, se consideriamo, poi, la classe d’età 16/29, allora, si contano 1.636 morti (il 30% del totale) e 109.361 feriti (pari al 35% del totale). Parimente, anche il costo sociale connesso con gli incidenti si è ridotto del 5%, passando dai 35.464 milioni di euro del 2003 ai 33.706 milioni di euro del 2004, cifra che rimane comunque considerevole essendo pari al 2.5% del PIL. Un prima analisi ISTAT - ACI sugli effetti della patente a punti, ha mostrato un riduzione dell’8% degli incidenti, del 18% dei decessi, e del 10% dei feriti nel primo anno di applicazione (luglio 2003-giugno 2004). I dati del secondo semestre del 2004 (il terzo di applicazione della patente a punti) si stabilizzano invece sui livelli del secondo semestre 2003 (primo di applicazione) [1-12-16]. Inoltre sono più di 560 milioni di euro i “costi umani” relativi alle spese sanitarie, al danno biologico e morale, ed alla mancata produzione, risparmiati nel 2004. Sempre elevato risulta il numero di giovani coinvolti in incidenti stradali. I giovani di età inferiore ai 30 anni risultano 20 volte più a rischio di mortalità rispetto alla media della popolazione. Grazie al casco, i motorini sono invece diventati più “sicuri”. Il rischio di mortalità (0,81), è difatti inferiore alla media di tutti i veicoli (1,00) ed è più che dimezzato rispetto a moto (2.05) e biciclette (2,07). Sarebbero 3.050 (8 al giorno) gli incidenti causati dall’abuso di alcol, 876 dovuti a malore o colpo di sonno, e 4.835 a comportamento scorretto da parte dei pedoni. Per quanto riguarda invece difetti o avarie dei veicoli, si segnalano 235 casi di veicoli con rottura o insufficienza dei freni, 216 casi di scoppio o eccessiva usura dei pneumatici. Coinvolti soprattutto i conducenti (66,7% dei decessi e 69,3% dei feriti), seguono i passeggeri trasportati (20,7% dei morti, 24,9% dei feriti) e i pedoni (12,6% dei morti e 5,8% dei feriti. La Lombardia, con 46.798 incidenti, 832 morti, 63.218 feriti), il Lazio (27.377; 543; 38190) e l’Emilia Romagna (23.531; 596; 32.414) sono le regioni più “colpite”. Valle d’Aosta (407), Molise (470) e Basilicata (741) quelle che hanno fatto registrare il minor numero di incidenti, precedute dal Trentino (3.200 incidenti, 117 morti, 4.238 feriti) [16]. Obiettivi Le cause principali degli incidenti stradali riconoscono al primo posto la guida distratta [7-11]. A seguire, l’eccesso di velocità, ed il mancato rispetto delle distanze di sicurezza. Lo studio in questione concerne appunto questo aspetto in relazione ai comportamenti umani ed in particolare quello del fumare durante la guida. In Italia, come in altri Paesi, è appropriatamente vietato condurre autoveicoli e al tempo stesso fare una telefonata e parlare tenendo staccata una mano dal volante per il tempo necessario. L’unica possibilità per poterlo fare senza incorrere in sanzioni, è quello di utilizzare degli strumenti di comunicazione in viva voce [11]. La ratio del divieto del Codice della Strada si giustifica in quanto che le aspettative di rischio per distrazione sono logicamente incrementate, come appunto è il caso del parlare al telefono con l’autoveicolo in movimento. Proprio per analogia di comportamento abbiamo posto attenzione all’abitudine corrente dei tabagisti, diffusa alla quasi totalità dei fumatori (circa il 25% della popolazione italiana), di fumare durante la guida del veicolo. Per tale motivo, lo studio ha inteso confrontare le situazioni “telefonare” e “fumare”, valutandone opportunamente i termini di correlazione in riferimento al rischio di infortunistica stradale. Studi recenti evidenziano che fumare comporterebbe un rischio di distrazione superiore a quella causata da animali liberi in auto, dalla consultazione di guide e cartine, dalla sistemazione di oggetti nell’abitacolo [45]. 3 Confrontando un campione di fumatori con uno di non fumatori è stato dimostrato che fumare alla guida incrementerebbe il rischio di incidenti indipendentemente dal fattore età, genere, scolarizzazione, consumo di alcool ed esperienza alla guida. La causa viene con molta probabilità addotta a: a) distrazione causata dall’attività del fumare, come togliere le mani dal volante per accendere la sigaretta, fumarla e gettarne il mozzicone; b) differenze di comportamento tra fumatori e non fumatori e tra gli stessi fumatori; c) riduzione della ossigenazione del veicolo ed intossicazione da monossido di carbonio (CO). Gli studi condotti evidenzierebbero che su 100 incidenti stradali, almeno 1 sarebbe legato alla distrazione dovuta al fumare durante la guida [8]. Tradotto in cifre corrisponderebbe, riferito ai dati dell’infortunistica stradale in Italia, approssimativamente a 2.200 incidenti e a 60 decessi per anno correlati all’abitudine di fumare durante la guida. Oltre alle condizioni che creano certamente un elevato grado di distrazione da parte dei soggetti fumatori, va rilevato un altro dato critico riguardante la dimostrata carenza di ossigeno nell’aria respirata all’interno del veicolo, per la riduzione di ossigeno, elevata concentrazione di monossido di carbonio (CO) e di particolato sottile (PM-10, -5, -2.5, -1) [15-20], con conseguente danno documentato alle facoltà cerebrali, e pericolosità in termini di vigilanza e di riflessi durante le guida [21-22]. Non va trascurato il fatto che un aspetto rilevante del pericolo di fumare durante la guida, consiste anche nel danno ambientale, determinato dal lancio dei mozziconi dal veicolo in movimento nella strada, causa per larga parte di incendi ai margini delle strade. Materiali e Metodi Analisi e Misurazione dei Tempi di Distrazione L’esperimento proposto in questo studio è finalizzato: - alla misurazione dei tempi di distrazione (secondi) del fumatore alla guida mentre esegue le operazioni necessarie per fumare una sigaretta; - al calcolo del percorso (metri) effettuato con distrazione durante le suddette operazioni. A tal fine sono state realizzate 10 videoregistrazioni, previo consenso informato scritto dell’interessato, utilizzando una telecamera digitale JVC mod. GR-D23E. Il comportamento in guida dei soggetti, prima, durante e dopo aver fumato una sigaretta, è stato videoregistrato posizionando e fissando la telecamera alla destra del guidatore, in modo da ottenere una inquadratura che consenta di visualizzare in modo accurato il volto dei soggetti, gli arti superiori e il volante con una buona porzione del parabrezza. A posteriori, è stato codificato lo sguardo dei fumatori alla guida dell’automobile. I soggetti sono stati invitati a percorrere un breve tragitto in città in situazioni variabili di traffico, in 2 giorni festivi ed 8 feriali (Tab.1). In tal modo è stato possibile analizzare aspetti peculiari del comportamento distrattivo alla guida. Definizione operativa: La DISTRAZIONE alla GUIDA è stata codificata frame-by-frame1, sommando i frame/sec. durante i quali il soggetto ruota la testa e/o distoglie lo sguardo dalla strada mentre esegue ciascuna delle operazioni effettuate per fumare una sigaretta con il veicolo in movimento. Procedura sperimentale 2: Le operazioni del fumatore alla guida sono 5: 1 2 Un frame è 1/25 secondi. N.B. Nella prima operazione rientrano 3 comportamenti diversi. Tale scelta deriva dai seguenti motivi: L’inquadratura è troppo limitata per poter riprendere il soggetto mentre esegue i suddetti comportamenti. Pertanto risulta impossibile poter codificare la distrazione alla guida durante ciascuno dei 3 comportamenti. Diversamente, raggruppandoli in una sola operazione, la distrazione viene codifica partendo dal frame in cui il soggetto lascia il volante con una mano per cercare il pacchetto di sigarette, fino al frame in cui egli porta la sigaretta alla bocca. Evitando di standardizzare rigidamente tali comportamenti, si tiene conto della reale variabilità soggettiva con cui essi vengono messi in atto. 4 1. 2. 3. 4. 5. Cercare/Prendere il pacchetto di sigarette, Prelevare la sigaretta, Cercare/Prendere l’accendino; Accendere la sigaretta; Riporre l’accendino; Fumare; Spegnere la sigaretta. Realizzazione dei filmati: I filmati sono stati realizzati con il software “Pinnacle Studio” versione 9.0. I file sono in formato MPEG e presentano le seguenti caratteristiche tecniche: Video: Compatibile DVD 720 x 576, 6000 kbit/sec. Audio: Stereo 48 kHz 224 kbit/sec. Ciascuno di essi presenta un titolo in sovrimpressione, della durata di 10 secondi, che riporta la velocità media di andatura e la durata di distrazione nelle 5 Operazioni. Codifica dei dati: I dati sono stati codificati con l’ausilio del software “Pinnacle Studio” versione 9.0. I secondi di distrazione sono stati computati rapportando i frame in centesimi di secondo. Esempio 1 secondo = 25 frame 1 secondo e 12 frame = 1,5 sec. (12 : 25 = 0,48) Calcolo dei metri percorsi in 1 secondo in base alla velocità media di andatura Esempio Se a 60 Km/h si percorrono 1000 metri in 60 secondi, allora i metri percorsi in 1 secondo sono 16,7 (1000/60). Il campione preso in esame presenta una velocità media di andatura che oscilla tra 55 Km/h (MIN.) e 75 Km/h (MAX.) Km/h 55 60 65 70 75 metri 1000 1000 1000 1000 1000 secondi 65,5 60 55,4 51,4 48 Km/h 55 60 65 70 75 metri/sec. 15,3 16,7 18,1 19,5 20,8 Conoscendo i metri percorsi in 1 secondo si moltiplicano per i secondi di distrazione. In tal modo si ottengono i metri percorsi con distrazione. Caratteristiche del campione: 10 soggetti fumatori, di cui 4 maschi e 6 femmine. La velocità di andatura media è di 67 Km/h. Nella pagina seguente viene riportata la tabella generale con le caratteristiche del campione. 5 TAB. 1: 10 SOGGETTI FUMATORI = 4 Maschi; 6 Femmine. Velocità media di andatura = 67 Km/h. 5 operazioni del Fumatore alla guida: 1) Cercare/Prendere il pacchetto di sigarette, Prelevare la sigaretta, Cercare/Prendere l'accendino 2) Accendere la sigaretta 3) Riporre l'accendino 4) Fumare 5) Spegnere la sigaretta ID DA QUANTO SIGARETTE SESSO ETA' TEMPO FUMA GIORNALIERE (ANNI) (MEDIA) DATA LUOGO RIPRESA RIPRESA VELOCITA' MEDIA ANDATURA RIPRESA (Km/h) ORARIO INIZIO TOTALE TOTALE TOTALE PERCORSO TOTALE DURATA DURATA DURANTE PERCORSO VIDEO OPERAZIONI LE OPERAZIONI (secondi) (metri) (secondi) (metri) 1 M 39 20 20 22/10/2006 Monterotondo (RM) 16.00 75 315 6552,0 312 6489,6 2 F 27 10 20 31/10/2006 Roma 16.00 55 301 46053,0 282 4314,6 3 M 25 8 15 31/102006 Roma 17.00 75 200 4160,0 191 3972,8 4 F 28 12 20 01/11/2006 Roma 15.30 60 336 5611,2 329 5494,3 5 F 25 7 15 02/11/2006 Roma 12.30 65 252 4561,2 240 4344,0 6 F 25 10 10 06/11/2006 Roma 15.30 65 281 5086,1 276 4995,6 7 F 25 10 20 06/11/2006 Roma 15.45 70 242 4719 221 4309,5 8 F 24 7 15 06/11/2006 Roma 16.00 75 268 5574,4 259 5387,2 9 M 60 25 15 09/11/2006 Roma 10.00 60 331 5527,7 325 5427,5 10 M 28 9 10 10/11/2006 Roma 16.30 65 280 5068 271 4905,1 2806 92912,6 2706 49640,2 280,6 9291,3 270,6 4964,0 Totali Medie 67 6 Risultati I 10 soggetti hanno impiegato in media 270,6 secondi (4,5 minuti circa) per effettuare le 5 operazioni necessarie per fumare una sigaretta durante la guida. La media dei secondi di distrazione trascorsi durante tutte le 5 operazioni è 11,5. Si precisa che il campione in esame non distoglie lo sguardo per 11,5 secondi in maniera continuativa. I secondi di distrazione sono intervallati da attimi in cui i soggetti guardano la strada ma, in totale, si distraggono per 11,5 secondi. Durante le 5 operazioni si percorrono in media 4964 metri (Velocità media di andatura = 67 Km/h). 215,9 sono i metri percorsi manifestando un comportamento distratto (il 4% del percorso totale). L’operazione che ha distratto più frequentemente il campione è la 4a: Fumare la sigaretta. I fumatori hanno manifestato una distrazione pari a 4,5 secondi (il 39% della distrazione totale), effettuando in tutto 84,5 metri senza guardare la strada. Questo è dovuto principalmente al numero di occorrenze di distrazione (i soggetti si sono distratti mediamente per 4,7 volte). Nella 1a operazione: Cercare/Prendere il pacchetto di sigarette, Prelevare la sigaretta, Cercare/Prendere l’accendino, la durata della distrazione raggiunge il picco più alto (ad es. il terzo soggetto ha impiegato ben 3 secondi per cercare l’accendino), pur con una frequenza di distrazione inferiore rispetto a quella riscontrata nella 4a operazione: 27 occorrenze nella la 1a operazione vs 47 occorrenze nella 4a. Vedi Tabella 2 con la presentazione analitica dei dati. Vedi Figure 1,2,3. 7 TAB. 2: 10 SOGGETTI FUMATORI = 4 Maschi; 6 Femmine. Velocità media di andatura = 67 Km/h. 5 operazioni del Fumatore alla guida: SIGARETTE GIORNALIERE VELOCITA' MEDIA ANDATURA (Km/h) 1 M 39 20 (Fuma da 20 anni) 75 2 F 27 20 (Fuma da 10 anni) 55 3 M 25 15 (Fuma da 8 anni) 75 4 5 F F 28 25 20 (Fuma da 12 anni) 15 (Fuma da 7 anni) 60 65 OCCORRENZE DISTRAZIONE ETA' ID SESSO 1) Cercare/Prendere il pacchetto di sigarette, Prelevare la sigaretta, Cercare/Prendere l'accendino 2) Accendere la sigaretta 3) Riporre l'accendino 4) Fumare 5) Spegnere la sigaretta Tempo (secondi) di distrazione calcolato frame by frame in ciascuna delle 5 operazioni con l'automobile in movimento. Percorso (metri) effettuato con distrazione in ciascuna delle 5 operazioni. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 1 2 3 4 5 6 TEMPO DI DISTRAZIONE in ciascuna delle 5 operazioni (secondi) PERCORSO CON DISTRAZIONE in ciascuna delle 5 operazioni (metri) TOT. TOT. TEMPO PERCORSO 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 2,3 0,8 0,6 1,4 1,0 1,0 1,7 1,3 1,1 1,2 1,4 1,8 1,4 1,2 1,0 0,9 0,0 1,1 47,8 16,6 12,5 29,1 20,8 20,8 35,4 27,0 22,9 25,0 29,1 37,4 29,1 25,0 20,8 13,8 0,0 22,9 1,0 1,0 1,2 1,0 1,0 1,1 3,0 1,0 1,0 1,3 1,0 1,2 1,0 1,2 1,3 1,0 1,0 1,3 1,6 1,0 1,2 2,0 1,0 0,0 0,0 1,0 0,8 1,0 2,0 1,0 1,0 1,0 0,9 1,1 1,0 1,0 1,3 2,0 15,3 20,8 25,0 20,8 20,8 22,9 62,4 16,7 16,7 21,7 16,7 21,7 18,1 21,7 19,9 20,8 20,8 21,7 29,0 15,3 25,0 33,4 18,1 8 0,0 0,0 16,7 13,4 16,7 33,4 18,1 18,1 18,1 16,3 19,9 18,1 18,1 23,5 36,2 con di distraz. distrazione (secondi) (metri) 20,3 422,3 4,2 64,3 11,5 239,2 12,4 207,1 16,3 295,0 6 7 F F SIGARETTE GIORNALIERE (Km/h) 25 25 10 (Fuma da 10 anni) 20 (Fuma da 10 anni) 65 70 8 F 24 15 (Fuma da 7 anni) 75 9 M 60 15 (Fuma da 25 anni) 60 10 M 28 10 (Fuma da 9 anni) 65 Totali Medie 67 km/h OCCORRENZE DISTRAZIONE ETA' SESSO ID VELOCITA' MEDIA ANDATURA 1 2 3 4 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 1 2 3 4 5 6 7 8 TEMPO DI DISTRAZIONE in ciascuna delle 5 operazioni (secondi) TOT. TOT. TEMPO PERCORSO PERCORSO CON DISTRAZIONE in ciascuna delle 5 operazioni (metri) 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 1,0 1,2 0,0 1,3 1,2 1,1 1,1 0,7 0,6 0,6 0,5 0,6 0,7 0,7 0,8 0,6 0,6 0,5 0,5 1,2 0,6 0,7 0,7 0,5 1,0 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 1,1 18,1 21,7 0,0 23,5 21,7 19,9 19,9 13,7 11,7 11,7 9,8 11,7 13,7 14,6 16,5 12,5 12,5 10,4 10,4 20,0 10,0 11,7 12,7 9,1 18,1 18,1 19,9 21,7 23,5 25,3 19,9 1,0 1,0 1,0 1,2 1,2 1,0 0,7 0,5 0,7 1,2 0,8 0,5 0,7 1,2 1,0 0,5 0,5 1,3 1,0 1,0 1,0 1,2 0,0 1,4 1,2 1,0 0,0 19,5 19,5 19,5 23,4 23,4 19,5 14,6 10,4 14,6 25,0 16,6 10,4 11,7 20,0 16,7 9,1 9,1 21,7 16,7 16,7 18,1 21,7 0,0 con di distraz. distrazione (secondi) (metri) 8,0 144,8 11,5 224,3 9,2 193,3 9,8 162,0 11,4 206,3 27,3 25,0 16,7 0,0 28,5 19,7 9,7 44,6 12,1 541,9 368,6 180,0 845,1 223,0 114,6 2158,5 2,9 2,0 1,0 4,5 1,2 54,2 36,9 18,0 84,5 22,3 11,5 215,9 Legenda Valore Minimo Valore Massimo 9 Durata media di distrazione (sec.) in ciascuna delle 5 operazioni 4,5 5,0 2,9 4,0 sec. 2,0 3,0 1,2 1,0 2,0 1,0 0,0 1 2 3 4 5 Operazioni 11,5 4% Durata media di distrazione (sec.) nelle 5 operazioni 270,6 Durata media (sec.) delle 5 operazioni 10 Percorso medio (metri) effettuato con distrazione in ciascuna delle 5 operazioni 22,3 5 operazione 84,5 4 operazione 18,0 3 operazione 36,9 2 operazione 54,2 1 operazione 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 metri 4% 215,9 Percorso medio (metri) effettuato con distrazione durante le 5 operazioni 4964,0 Percorso medio (metri) effettuato durante le 5 operazioni 11 Discussione Telefonare guidando è uno dei comportamenti più diffusi, eppure molti studi dimostrano che l’uso del telefonino in auto è estremamente pericoloso. Alm & Nilsson (1994), utilizzando il simulatore di guida del VTI (Swedish Road and Transport Research Institute), hanno mostrato come l’uso di un cellulare durante la guida comportava effetti negativi sui tempi semplici di reazione e portava ad una riduzione della velocità del veicolo. Redelmaier e Tibshirani (1997), invece, hanno reclutato, nella città di Toronto, 699 soggetti, possessori di telefono cellulare, che erano stati coinvolti in un incidente stradale. Analizzando i tabulati delle compagnie telefoniche, le dichiarazioni dei soggetti, i verbali della polizia e i listati delle chiamate di soccorso è stato possibile collegare l’ora dell’incidente con quella della telefonata. Dall’indagine è emerso che il rischio relativo di collisione in un arco di tempo compreso entro 10 minuti dopo che la telefonata aveva avuto inizio andava da 3.0 a 6.5. [38] McEvoy S.P. et al. (2005) hanno condotto uno studio su 456 autisti di età superiore a 17 anni che possedessero un telefono cellulare e coinvolti in incidenti stradali che richiedessero cure ospedaliere. La ricerca ha cercato di definire, attraverso le interviste effettuate agli incidentati e i tabulati forniti dalle compagnie telefoniche, l'eventuale uso del cellulare al tempo stimato dell'impatto e l'uso nello stesso momento della giornata durante la settimana precedente l'incidente. I risultati dimostrano che chi utilizza il cellulare mentre guida, con o senza auricolari, è soggetto a incidenti quattro volte di più rispetto a chi non ne fa uso. Il Codice della Strada (30 Aprile 1992) prevede espressamente il divieto di far uso del telefonino mentre si guida. Secondo l’art. 173 “E’ vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore […] E’ consentito l’uso di apparecchi a viva voce che non richiedono l’uso delle mani”. A questo proposito la rivista “Altroconsumo” [2-3], organo di stampa dell’Associazione Indipendente di Consumatori ha pubblicato i risultati di un test effettuato su alcuni conducenti mentre usavano un normale GSM alla guida in situazioni reali. Le prove eseguite durante questo test prevedevano una serie di mansioni per il conducente: ricevere o fare una telefonata, abbassare il volume della radio componendo il numero o ricevendo la chiamata, chiudere la comunicazione. Per comporre un numero di telefono con un normale GSM il tempo di distrazione medio rilevato corrisponde a 10,6 secondi, pari alla percorrenza “al buio” di 150 metri, viaggiando a 50 Km/h (velocità consentita in città), e a 356 metri a 120 Km/h (in autostrada). Si ribadisce che il conducente non distoglie lo sguardo per 10,6 secondi di fila, ma il tempo di distrazione è intervallato e composto da vari tempi in cui si alterna l’osservazione la strada con la distrazione. Il tempo totale di distrazione è di 10,6 secondi. Le operazioni necessarie al campione del presente studio per fumare una sigaretta comportano una distrazione di un tempo maggiore, 11,5 secondi, che rapportati alla velocità di 50 Km/h fanno 159,9 metri e a 120 Km/h diventano 383 metri. Di seguito viene riportata la Tabella 3. con i risultati relativi all’uso del telefonino alla guida, messi a confronto con quelli riscontrati nel presente studio: TAB. 3 DISTRAZIONE DEL CONDUCENTE (DURATA IN SECONDI E DISTANZA PERCORSA) USO DEL TELEFONINO ALLA GUIDA Rispondere a una chiamata Abbassare il volume della radio per ricevere una chiamata FUMARE ALLA GUIDA Tempi medi di distrazione 2,1 sec. Metri percorsi a 50 Km/h 29 Metri percorsi a 120 Km/h 70 Tempi medi di distrazione 1,5 sec. Metri percorsi a 50 Km/h 21 Metri percorsi a 120 Km/h 50 Prendere la sigaretta e l'accendino Accendere la sigaretta Tempi medi di distrazione 2,9 sec. Metri percorsi a 50 Km/h 40,3 Metri percorsi a 120 Km/h 96,6 Tempi medi di distrazione 2,0 sec. Metri percorsi a 50 Km/h 27,8 Metri percorsi a 120 Km/h 66,6 Le prove effettuate durante il test del telefonino lo dimostrano chiaramente: anche se rispondere a una chiamata è meno pericoloso che comporre un numero di telefono, usare il telefonino guidando, senza l’ausilio di apparecchi a viva voce, comporta molti rischi sia per chi lo fa che per gli altri automobilisti. Nel caso di operazioni effettuate telefonando con l’uso del viva voce o degli auricolari i risultati presentati su “Altroconsumo” riportano una distrazione pari a 9,1 sec. per comporre un numero di telefono, che rapportati alla velocità di 50Km/h fanno 127 metri percorsi senza guardare la strada e a 120 Km/h sono 305 metri. Sulla base di quanto esposto e dai dati emersi dal confronto dei due comportamenti quali il telefonare e il fumare alla guida, appare evidente che fumare al volante, oltre ad essere altamente nocivo per la salute, è estremamente pericoloso e, nei casi suesposti, sensibilmente più rischioso che telefonare. 12 Conclusioni I dati del campione in esame dimostrano che fumare durante la guida rappresenta un pericolo rilevante e che il rischio per la sicurezza stradale supera quello riscontrato nei test effettuati sull’uso del telefonino. Date le condizioni “sperimentali” effettuate sotto vigilanza, appare ovvio che i soggetti fumatori, ripresi con telecamera, erano consapevoli di essere videoregistrati, perciò la consapevolezza di essere “sorvegliati” li induceva verosimilmente ad una maggiore attenzione durante la marcia. Nonostante ciò, la durata di distrazione media durante le operazioni necessarie per fumare una sigaretta è quantificabile in misura rilevante. Basti pensare che 11,5 secondi di distrazione in guida, sebbene non continuativa, rappresentano, a 50 Km/h, ben 160 metri percorsi “al buio”, senza guardare la strada, a cui bisogna aggiungere il tempo di reazione e la distanza di frenata in caso di emergenza improvvisa. Tuttavia, è ragionevole ritenere che in condizioni di normalità, e senza lo stato di “osservazione”, le condizioni di vigilanza dei soggetti sull’atto del fumare siano ridotte, pertanto a nostro avviso, in condizioni di normalità questi tempi di distrazioni siano maggiori, con conseguente maggiore pericolo per la sicurezza stradale. Fumare al volante è solo uno dei comportamenti che inducono disattenzione e distrazione. Capita spesso che durante la guida il conducente si dedichi ad una serie di azioni “complementari” come regolare il volume della radio, guardare fuori dal finestrino, ricevere una telefonata, anche con il dispositivo “viva-voce” inserito, osservare oggetti all’interno dell’autoveicolo. Tutte queste operazioni, compiute mentre si fuma una sigaretta, contribuiscono ad incrementare fortemente il rischio distrattivo, costituendo un valore incrementale moltiplicativo e non sommatorio. Si ricorda, altresì, che l’art. 187, comma 1 del suddetto codice sancisce che è vietato guidare in condizioni di alterazione fisica e psichica correlata con l'uso di sostanze stupefacenti o psicotrope. Ciò che non si valuta opportunamente è la combinazione di fattori diversi, singolarmente in apparenza non tali da ritenersi pericolosi in modo serio, come bere modiche quantità di alcol. Nei soggetti fumatori, anche piccole dosi di alcol interagiscono con la riduzione di ossigeno nel sangue e con la presenza di CO, riducendo i riflessi del conducente. A ciò si aggiungono altri aspetti non considerati nel presente studio, ma riconosciuti oggettivamente da addetti e preposti alla sicurezza stradale. Si tratta di quegli eventi in un certo senso accidentali, ma assolutamente prevedibili in un fumatore alla guida: 1. 2. 3. 4. 5. il fumo negli occhi; la cenere che cade addosso o nell’abitacolo; bruciature accidentali; un colpo di vento, a finestrino aperto, che può portare fumo e cenere negli occhi; il fumare con auto chiusa e climatizzatore con ricircolo dell’aria che fa da moltiplicatore all’inquinamento. Anche la carenza di ossigeno nell’aria respirata all’interno del veicolo rappresenta un pericolo per il rallentamento e l’intorpidimento dei riflessi del conducente [41]. Il concetto di sicurezza stradale va esteso anche a livello ambientale [5]. Uno degli aspetti collaterali del pericolo di fumare al volante è il “danno ambientale”, determinato dal lancio dei mozziconi dal veicolo in movimento, causa di un gran numero di incendi ai margini delle strade nella stagione calda. Nel campione esaminato, è stato rilevato che 7 soggetti su 10, dopo avere consumato la loro sigaretta, hanno gettato via il mozzicone acceso dal finestrino, dimostrando che nella maggior parte dei fumatori questo comportamento è divenuto “normale”, ossia prevalente. Si è anche potuto anche dedurre ipoteticamente che un lancio del mozzicone dal finestrino possa anche inavvertitamente colpire un motociclista in procinto di sorpassare o comunque essere di nocumento a qualche passante. Pertanto, è possibile concludere che fumare alla guida risulti dannoso per l’ambiente e la sicurezza anche degli altri. Altro dato di sicuro interesse emerso dal presente studio è l’avere rilevato che 3 soggetti su 10 hanno lasciato il volante con entrambe le mani per accendere la sigaretta mentre il veicolo è in movimento a una media di oltre 70 Km/ora (vedi Foto n. 1, 2, 3). A tale proposito si ricorda che l’art. 173 del codice della strada recita: “E’ vietato al conducente di fare uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore […]. E’ consentito l’uso di apparecchi a viva voce che non richiedono l’uso delle mani”. Si capisce che il gesto apparentemente innocuo di fumare una sigaretta al volante, crei importanti occasioni di rischio che si ripetono più volte. Va considerato anche il fatto che i fumatori compiono questo gesto alla guida numerose volte, in misura maggiore che telefonare, creando quindi una sommatoria di grande pericolo concreto per la sicurezza stradale, sia per il conducente che per terze persone. Da quanto emerge dal presente studio si ritiene indispensabile e opportuna la modifica del Codice della Strada, che renda quantomeno sanzionabile tale comportamento al pari dell’uso del telefonino, nonché una campagna di pubblica informazione e di sensibilizzazione degli automobilisti in merito [5-18-33]. 13 Foto 1 Foto 2 Foto 3 14 Bibliografia e Sitografia 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. ACI, Studi e ricerche, 27.11.2006. Altroconsumo Guida a rischio con autoradio e telefonino, n°102 – Febbraio 1998. Altroconsumo Il pericolo vien parlando, n°123 – Gennaio 2000. Amici S, Barilaro A, Beccaria F et al. Alcol, droghe, guida. Riflessioni in corso. Kit multimediale. ASL “Città di Milano”, ASL 1 Torino: 1999. Amici S, Beccaria F. Comunicazione e prevenzione: linee guida per messaggi di promozione della salute rivolti all’universo giovanile. Dal Fare al Dire, 2003; 3. Associated Press. 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