guesch patti etienne

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Questo è un riassunto in linguaggio accessibile a tutti del Codice Legale (la licenza integrale).
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INDICE DELL’OPERA
Introduzione
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Avvenimenti importanti
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Politica e Società
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Televisione, Cinema e Cartoni Animati
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Moda
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Musica
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INTRODUZIONE
Questo piccolo saggio in Common Creations si prefigge di dare una chiave di lettura a
quelli che furono gli anni più stravaganti, innovativi e disimpegnati del Novecento.
Da qui sono partite varie dinamiche che sono state sperimentate dapprima negli anni
Novanta e sono diventate “normalità” nel III Millennio.
Basti pensare all’uso del telefonino o ancora dei lettori CD per l’elettronica, od ancora il
“business” attaccato su tutti i bisogni dell’uomo.
Un caso eclatante è stato il gioco del calcio: chi si ricorda dei campionati italiani a sedici
squadre, del Verona campione d’Italia, della Coppa dei Campioni ad eliminazione diretta
con 32 squadre; le partite pomeridiane alla radio e subito dopo la RAI che trasmette in
esclusiva le sintesi delle partite e i goals, i montepremi del sistema “Totocalcio”, unico
caso di scommesse consentite, che sono multi-miliardari. Le estrazioni del lotto
avvenivano solo di sabato pomeriggio.
Dagli Eighties in poi tutto cambia in funzione del “dio denaro”. Partendo dal calcio ad
esempio si inizia col Milan “stratosferico” con ingaggi altissimi e successivamente con la
Pay-tv, le partite sono trasmesse anche di domenica sera, rivoluzionando gli orari e le
abitudini.
La Coppa dei Campioni diventa “Champions League” con un torneo interminabile
suddiviso in più giorni infrasettimanali.
Le estrazioni del lotto triplicano le loro “uscite” nell’arco della settimana.
Dopo questa divagazione per spiegare come quegli anni sono dal punto di vista degli usi e
dei costumi molto utili, in questa introduzione si spiega come sarebbe articolata l’opera di
ricerca effettuata.
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Si parte dagli eventi storici importanti catalogati per anno, si passa poi allo specifico
indirizzo partendo dalla politica, alla mutazione del modo di fare televisione, alla moda, per
concludere a quello che fu il settore col cambiamento più importante e cioè la musica,
catalogata anch’essa per anni.
Naturalmente quest’opera deve essere uno spunto per approfondire gli argomenti trattati
in appositi saggi e/o ricerche in Internet, ed ha quindi come scopo quello di dare
un’infarinatura degli eventi.
DARIO PAPARELLA
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1 – AVVENIMENTI IMPORTANTI
Gli anni ’80 non iniziarono nei migliori dei modi.
Infatti, si acuì il distacco tra Stati Uniti ed Unione Sovietica in seguito anche all’invasione di
quest’ultima nell’Afghanistan.
Inoltre negli States era l’anno dell’elezione del Presidente. Quello che fece pendere l’ago
della bilancia a favore dell’ex-attore repubblicano Ronald Reagan fu la crisi internazionale
dovuta al sequestro di alcuni ostaggi a Teheran dove morirono poi otto soldati intenti a
liberarli.
Inoltre, proprio per la guerra in Afghanistan, gli Stati Uniti insieme ad altre nazioni tra cui
anche l’Italia (che partecipò con atleti non appartenenti a corpi militari dietro la bandiera
dei cinque cerchi), boicottarono le Olimpiadi di Mosca.
Un altro Paese in cui stava per scoppiare un forte nazionalismo era la Jugoslavia dove il
collante che teneva unito insieme le varie fazioni etnico- sociali era arrivato agli ultimi
giorni di vita. Nel 1980 morì infatti il maresciallo Tito, iniziando a far scricchiolare
quell’ideologia socialista unico punto cardine dell’unione.
John Lennon fu vittima di un omicidio.
In Italia le BR uccisero Vittorio Bachelet, vice- presidente del C.S.M., ma l’episodio che
fece gridare alla Strage di Stato fu la caduta del DC9 Itavia che esplose in volo ad Ustica e
la strage della stazione FS di Bologna (020880) che provocò la morte di 85 persone:
entrambe le stragi tuttora sarebbero senza colpevoli o quantomeno con colpevoli dubbi.
Il 1981 ci fu il rilascio degli ostaggi americani detenuti in Iran.
Ma fu anche l’anno degli attentati impossibili: Reagan il 30 marzo e Papa Giovanni Paolo II
il 13 maggio, il quale fu colpito da alcuni spari causati da Ali Agca. Entrambi si salvarono.
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Stessa sorte non capitò al presidente egiziano Sadat ucciso da un soldato del suo stesso
esercito.
Intanto in Africa una malattia stava decimando la popolazione: fu la comparsa di quel virus
che poi fu chiamato AIDS.
L’Italia fu colpita da due eventi importanti: lo scandalo della Loggia P2 che aveva creato
una sorta di “governo-ombra” e la tragedia di Alfredino Rampi, caduto in un pozzo
artesiano e poi morto. Il suo “calvario” fu seguito in diretta tv creando un nuovo modo di
fare giornalismo mediatico.
Il 1982 l’evento dell’anno fu la guerra tra l’Argentina e Gran Bretagna per le isole Falklands
dove ci furono scontri per dieci settimane. Ne uscì vincitrice la Gran Bretagna che mise in
crisi il regime dittatoriale di Videla.
La Philips annunciò l’uscita di un supporto metallico che veniva letto da una puntina laser
che poi divenne la base della multimedialità: il compact disc.
Il primo campionato mondiale di calcio degli anni’80, divenuto ormai evento mediatico per
eccellenza, fu vinto a sorpresa dall’Italia che superò la Germania per 3 ad 1.
Mistero intanto a Londra: venne trovato impiccato Roberto Calvi, ex presidente del Banco
Ambrosiano, sotto il Ponte dei Frati, mistero tuttora irrisolto.
L’ ’83 fu un periodo abbastanza tranquillo ma non privo di novità. Vennero arrestati per
associazione mafiosa Tommaso Buscetta, il punto cardine dell’abbattimento omertoso
della cupola mafiosa, ed il popolare presentatore televisivo Enzo Tortora.
Intanto nel Regno Unito venne rieletta Margareth Thatcher che diede al suo Paese un
conservatorismo fatto di concorrenza neomonetaristica del mercato.
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Con “Holiday” si affacciò un enfant- prodige che avrebbe poi cavalcato la musica per due
decadi: Madonna. Michael Jackson dominò il mercato discografico con “Thriller” che
sarebbe diventato l’album più venduto di tutti i tempi.
Nel 1984 gli eventi principali furono il cambio del vertice del Cremino con Chernenko che
sostituisce Andropov, le Olimpiadi a Los Angeles che videro il boicottaggio delle Nazioni
del Patto di Varsavia, Unione Sovietica in testa.
In Italia si assistette alla morte del personaggio emblematico del Partito Comunista, Enrico
Berlunguer. La religione cattolica cessò di essere religione di stato e grazie al concordato
tra Stato e Chiesa, si passò alla libertà di culto.
Ma a Natale ci fu la strage del rapido Milano- Napoli, dove una bomba uccise sedici
persone.
Il 1985 fu dal punto di vista politico un anno importantissimo.
Dopo Chernenko fu nominato segretario del PCUS il giovane Michael Gorbacev. Divenne
famoso per il tentativo di portare il blocco sovietico in un processo di liberalizzazione,
trasparenza e rinnovamento.
Il 13 luglio ebbe luogo, con due concerti tenuti in contemporanea a Wembley e a
Philadelphia, il “Live Aid” destinato a diventare la più importante manifestazione musicale
del decennio.
Intanto negli Stati Uniti il presidente Reagan fu implicato nello scandalo “IRANCONTRAS”: uno scambio illegale di armi all’Iran per liberare ostaggi americani in Libano e
che queste armi si trovarono poi in mano ai guerriglieri del Nicaragua. Per tutti pagò un
colonnello dei marines.
In Colombia un vulcano provocò la morte di 25.000 persone mentre in Bangladesh un
ciclone uccise più di 10.000 persone.
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Modigliani ottenne il premio Nobel per l’Economia.
A fine anno Gorbacev e Reagan ebbero un primo contatto a Ginevra.
Kasparov vinse Karpov in un appassionante duello per il campionato mondiale di scacchi.
In Italia Cossiga divenne Presidente della Repubblica, fu dirottata la nave crociera “Achille
Lauro” con più di 400 passeggeri a bordo dopo due giorni di dramma e un passeggero
ucciso, Leon Klinghofler.
Il 27 dicembre a Roma un gruppo di terroristi del gruppo “Abu Nidal” compirono una strage
negli uffici box dell’imbarco della compagnia israeliana “El Al” e dell’americana TWA dove
rimasero uccisi i quattro terroristi e 13 persone.
Nel 1986 riapparve la cometa di Halley. Il 26 aprile esplose il reattore nucleare di
Chernobyl, in Ucraina. È il peggior disastro nucleare della storia. Che provocò
conseguenze irreparabile al territorio, a persone e ad animali nel raggio di decine di
chilometri.
Intanto Rita Levi Montalcini ricevette il Nobel per la Medicina per la scoperta dei geni
responsabili del processo di accrescimento.
Aerei americani bombardarono la Libia ritenendo Gheddafi responsabile del terrorismo
internazionale e quest’ultimo per ritorsione mandò due missili contro l’isola di Lampedusa.
Il governo Craxi autorizzò anche i networks privati a trasmettere telegiornali, segnando la
fine del monopolio statale dell’informazione.
I mondiali di calcio in Messico furono vinti dall’Argentina di Maradona, reo di aver segnato
un gol all’Inghilterra con la “mano de Dios”.
Il 1987 fu l’anno di Gorbacev: in un discorso al Parlamento sovietico, chiese la necessità di
un cambiamento radicale dell’economia dello stato socialista ormai al capolinea.
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Ad ottobre, l’indice Dow Jones perde 508 punti, più del 20% del suo valore, trascinando al
disastro altri mercati e ponendo fine alla bolla speculativa.
Venne riconosciuta la validità del DNA nei processi giuridici.
In Italia ci fu il referendum sulla chiusura delle centrali nucleari e la frana in Valtellina che
portò 53 vittime e gravissimi danni alle case.
Nel 1988 ci furono due gravissime catastrofi naturali che sconvolsero il pianeta:
un’inondazione lasciò più di 20 milioni di senzatetto in Bangladesh e un terremoto
violentissimo provocò 100 mila morti in Armenia.
Il volo della PanAm da Londra a New York esplose dopo il decollo nei cieli di Lockerbie:
morti tutti i 244 passeggeri insieme ai dirottatori libici.
George Bush sr. venne eletto presidente degli Stati Uniti e intanto si iniziava a parlare del
“buco nell’ozono”.
Furono anche gli anni delle Olimpiadi di Seoul dove tornarono a partecipare tutti i Paesi
(eccezion fatta per la Corea del Nord e Cuba) e si assistette alla vittoria schiacciante del
c.d. “Dream Team” nel basket ovvero gli U.S.A. di Michael Jordan e “Magic” Johnson e al
“doping” di Ben Johnson.
Dopo 18 anni una tennista rivince nello stesso anno tutte le quattro prove dello Slam: Steffi
Graf.
Nel 1989 due furono gli eventi di portata mondiale che avrebbero fatto ricordare
quest’anno anche per quelli a venire: Piazza Tien Am Men e il Muro di Berlino.
A Pechino i carri armati reprimono nel sangue una rivolta mentre in Germania i cittadini
delle due parti divise dopo la II Guerra Mondiale potettero riabbracciarsi e rincontrarsi.
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Le truppe russe abbandonarono l’Afghanistan, avviando poi quel processo di
smantellamento “imperiale” che porterà prima alla caduta del blocco socialista e poi alla
disgregazione dell’Unione Sovietica. Fu l’inizio di una nuova era e di un nuovo ordine
mondiale.
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2– POLITICA E SOCIETA’
Gli anni Ottanta furono politicamente un ritorno al conservatorismo. Si tennero presente
nuove teorie economiche tipo quella del monetarismo della scuola di Chicago di
Friendman.
Il tutto si mosse lungo l’asse U.S.A. - Regno Unito dove “regnavano” Ronald Reagan e
Margareth Thatcher. In Europa centrale si formò l’asse social-democratico di Spagna e
Francia con François Mitterand e in Italia ci fu il liberal- socialismo di Craxi che portò ad
uno smantellamento sociale molto forte (pensando ad esempio all’abolizione della scala
mobile).
Gli Eighties verrebbero ricordati altresì per il “canto del cigno” del blocco sovietico e cioè
quello dell’area del socialismo reale. Il sistema di pianificazione iniziò a vacillare quando
nel 1986 esplose il reattore di Chernobyl e si capì che l’Unione Sovietica non era in grado
di gestire il problema chiedendo capitali monetari alla comunità internazionale.
Bisogna poi aggiungere anche il fatto che un anno prima divenne presidente dell’ U.R.S.S.
Mikhail Gorbacev che decise di mettere a “conoscenza” tutti i soprusi degli anni neri con
due parole- chiavi: “glastnost” e “perestrojka”: il blocco sovietico iniziò a dissolversi ed ad
evolversi verso il sistema capitalistico.
Nalla parte asiatica continuava il totalitarismo islamico di Khomeini, iniziarono a farsi vivi
gli integralisti talebani ma chi la faceva da padrone era Gheddafi che riuscì a mettere in
“scacco” anche Reagan.
In America Latina il regime di Videla iniziò a scricchiolare con la guerra delle
Falklands/Malvinas.
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Infatti l’Argentina, dopo aver occupato le isole, fu sconfitta dalle truppe di Sua Maestà e
questo causò all’interno del Paese sudamericano una forte contestazione che fece poi
cadere il regime.
Anche il Portogallo ebbe la sua rivoluzione, quella dei “garofani”.
Ma l’aspetto più importante furono gli ultimi cinque anni della decade dove si vide lo
“scricchiolare” dell’ Est Europeo. La Polonia fu la prima che prese una posizione più
“indipendente” dal blocco sovietico favorito anche dall’elezione alla soglia pontificia di
Karol Woytila.
Fu riconosciuto il sindacato indipendente “Solidarnosc” del futuro presidente della
repubblica polacca Lech Walesa.
Il 1989 fu l’anno della svolta. La caduta del Muro di Berlino significò riunificazione della
Germania.
Ci fu l’effetto- domino che portò alla divisione della Cecoslovacchia, poi l’uccisione di
Ceausescu in Romania e nei primi anni dei Nineties alla dissoluzione dell’ex-Jugoslavia
con guerre annesse e alla disintegrazione di quello che fu l’ Unione Sovietica.
L’unico regime che mantenne fede ai propri ideali era la Cina che reprimette nel sangue la
rivolta dei giovani in piazza Tien Am Men.
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3– TELEVISIONE, CINEMA E CARTONI ANIMATI
In questi anni si assistette alla fine del monopolio statale della RAI in Italia e con l’avvento
delle televisioni commerciali si ebbe poi la c.d. “trash television”.
Col telecomando era possibile fare “zapping” per tutti i canali televisivi che nel frattempo si
erano moltiplicati.
Le novità televisive furono essenzialmente queste:
•
“Drive In”, contenitore di disimpegno vero cult di quegli anni che finalmente rendeva
pubblica le “voglie” dell’Italia godereccia con soubrette famose e prese da “ogni
angolo”, battute spinte e con “doppi sensi”;
•
“Quelli della notte”, più il seguito “Indietro tutta”, che diede importanza alla fascia
della seconda serata con battute e tormentoni del sempre lucido e propositivo
Renzo Arbore;
•
“Colpo Grosso”, altro programma cult di seconda serata dove le ragazze “Cin- cin”
si spogliavano dando vita ai sogni di molti italiani che rimanevano svegli fino a
mezzanotte per vedere i seni nudi delle soubrettes;
•
“Deejay Television”, programma musicale per ragazzi che andava in onda nel primo
pomeriggio e che fece scoprire la musica in formato video e soprattutto molti deejay
che successivamente sarebbero diventati famosi;
•
“Discoring”, programma del sabato pomeriggio presentato da tre ragazze dove
veniva presentata la classifica degli “hits” dal 20° al 1° posto;
•
“Superclassifica Show”, con il co-presentatore con la faccia da “mirror-ball” e la
famosa rubrica del “lancio del disco” dove Maurizio Seymandi una volta effettuata
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l’intervista col cantante di turno, buttava letteralmente all’aria con un movimento tipo
“fresbee” il disco dell’autore stesso.
Per quanto riguarda il cinema, sicuramente il cult-film degli Eighties fu “Flashdance” storia
di un’aspirante ballerina, interpretata da Jennifer Beals, che con sudore e duri allenamenti
riuscì poi a “sfondare”.
Da menzionare anche se forse ricordato per una sola scena, quello dello strip-tease, fu “9
settimane e 1/2” con una acerba Kim Basinger. Altri films: “Top Gun”, “Rain Man”.
In Italia continuò il disimpegno con i films di Massimo Troisi e quelli di Carlo Verdone. Tra
questi: “Ricomincio da tre” e “Un sacco bello”.
Croce e delizia degli anni’ 80 furono i cartoni animati molti dei quali iniziavano a provenire
dall’Estremo Oriente”.
Iniziavano a far le loro comparse, seppur censurati proprio per adattarli al pubblico dei
bambini, i vari robots giapponesi.
“Ufo Robot”, “Mazinga”, “Jeeg”, “Daitarn III” erano solo degli esempi di questa aondata di
“miti” per i più piccoli.
Non mancavano anche le storie per le piccine come “Candy Candy”, “Lady Oscar”, “Jenny
la tennista”, “Mimi e le ragazze della pallavolo”.
A dare importanza a questi cartoons fu anche la celebre casa di figurine, la “Panini”, che
per ogni cartone animato propose un album da collezione.
I classici comunque rimanevano sempre in voga: “Lupin”, “Popeye”, ”Beep e Will il Coyote”
“Bugs Bunny” e tutta la serie della casa “Disney” che in modo periodico metteva in
commercio qualche lungo metraggio.
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4– MODA
In questo capitolo si vorrebbe mettere in evidenza non solo quello che fu la moda in senso
stretto, ma si tratterebbe anche di ciò che potrebbe essere il panorama delle auto piuttosto
dei giochi e/o della pubblicità.
Parlando di abbigliamento, gli Eighties furono gli anni dell’eccesso, dei colori sgargianti,
dei capelli cotonati e delle giacche firmate. Tutto ciò proprio perché quegli anni furono
molto ottimistici, molto spendaccioni prima di risvegliarsi negli anni successivi con una
constatazione che si era vissuto al di sopra delle proprie possibilità.
Furono anni “colorati”: gli indumenti erano blu elettrici, fucsia, gialli fosforescenti.
Inoltre qualsiasi cosa doveva essere “eccessiva” dal pantalone al collant.
I pantaloni da vita bassa e larghi in fondo diventavano a vita alta e a sigaretta e venivano
indossati come una seconda pelle.
I capelli assumevano per la donna un aspetto “cotonato” con permanente mentre per gli
uomini erano principalmente corti con gel.
Le borse erano rettangolari, mentre le gonne e qualsiasi altro indumento, aveva dei
quadroni scozzesi.
Come non menzionare in questo scenario, il tipico status- symbol degli anni’80: “il
Paninaro”.
Fu chiamato così perché era legato ad un fenomeno di aggregazione giovanile di Milano il
cui posto era un locale chiamato “il Panino”.
Il look era abbastanza costoso: si andava sai capi della Monclear ai calzettoni della
Burlington, dai jeans di Giorgio Armani alle scarpe della Timberland.
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Negli anni’80 comunque uno strumento divenne importante per lo sviluppo e la vendita dei
prodotti: “il marketing”. Basta pensare come alcuni prodotti furono venduti facendo leva
sulla conoscenza ottimale del target a cui voleva essere destinato.
Molti furono i prodotti che ebbero un successo basato su di uno studio accurato.
Ad esempio, i prodotti del “Mulino Bianco” che proponevano al suo interno dei simpatici
gadgets, il “Nesquik” i cui regali dovevano essere cercati all’interno del prodotto.
Oltre a quelli alimentari. Sono da menzionare anche il famoso cubo di Rubik, oppure il
“Subbuteo” gioco di calcio-balilla.
Gli anni’ 80 furono importanti anche per l’affermarsi degli “home computers”, quelli cioè
che diedero la possibilità di diffondere in seguito i PC nelle mura domestiche. Come non
dimenticare il Commodore VIC20 prima e il Commodore 64 successivamente che
vendettero insieme qualcosa come 15 milioni di pezzi.
La diffusione di questi computers stava nel fatto che erano semplici di uscire e poi i
videogames e i softwares erano caricati su delle comuni musicassette.
Sicuramente i videogames più importanti furono “Superwonderboy”, questo ragazzino che
doveva sconfiggere dei mostri passando per vari livelli in “multi-loading”; oppure il famoso
“Bubble- Bobble” dei draghetti che con bolle di sapone cercano di sconfiggere i propri
antagonisti.
Da non dimenticare anche “Microprose Soccer” primo esempio di calcio con la sua
versione aerea, “Defender Of The Crown” gioco di strategia e non meno importante “PacMan” divenuto importante grazie alla sua versione da bar.
Immancabile tra le mode del tempo quella di possedere un auto.
Si può dire che all’epoca il design delle macchine, tranne per quelle sportive, lasciava un
po’ a desiderare.
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Ad esclusione della famosa Ferrari Testarossa prima e F40 poi, della Lamborghini
Countach, la Maserati Biturbo, la Audi Quattro, le case produttrici si dedicavano più la
confort che alla gradevolezza esterna del progetto.
Tra le più richieste senza dubbio ci sono le auto di casa Fiat: la Uno e la Panda che in due
hanno venduto più di 10 milioni di esemplari. Un’altra macchina della Fiat che vendette
tantissimo fu la Tipo che fu la prima ad avere tecnologia di bordo molto avanzata (ad
esempio il display della velocità era totalmente elettronico).
L’Alfa Romeo fece uscire in sequenza tre auto: la 33, la 75 e la 164 molto richieste in un
target medio- alto.
Da non dimenticare le vendutissime Lancia Y10, Opel Corsa, Citroen Visa (famosa anche
per la pubblicità che la supportava).
I flop del decennio furono certamente la Fiat Duna e la Arna nata dal consorzio tra Alfa
Romeo e Nissan Automobili la quale per poco non fece fallire la casa italiana.
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5. MUSICA
Il criterio metodologico che viene usato per dare comprensione a questo capitolo è quello
cronologico, partendo quindi dal 1980.
Quell’anno un gruppo perlopiù sconosciuto, e poi meteora, mise a segno il grande colpo
con una canzone molto “easy” che prefigurava ciò che sarebbe poi successo di lì a poco: i
Buggles con “Video Kill The Radio Star” accompagnato da un video andante molto sullo
psichedelico.
Un album che ebbe molto successo anche nell’avvenire fu “The Wall” dei Pink Floyd.
Tra gli altri albums vi sono “Zenyatta Modern” dei Police, “Emotional Rescue” dei Rolling
Stones, il canto del cigno del mitico punk dei Clash del compianto Joe Strummer con
“London Calling”la prima opera di un gruppo irlandese, “Boy” degli U2.
In Italia invece si era lontano anni luce da quello che erano gli echi internazionali,
continuavano le canzoni sdolcinate. In testa alle classifiche ci furono Gianni Togni con
“Luna” e Alan Sorrenti con “Figli delle Stelle” mentre tra gli album il più gettonato fu Lucio
Dalla con “Dalla”.
Il 1981 fu l’anno in cui si fecero conoscere gli O.M.D. con la song “Enola Gay”, che si
rifaceva all’aereo che sganciò la bomba su Hiroshima, e anche di una ragazza di sei anni
che aveva una voce da adulta e cantava in modo splendido “On My Own”: Nikka Costa.
“Making Movies” dei Dire Straits fu invece l’album più venduto mentre un gruppo- meteora
fu tra i best- seller in U.S.A.: Reo Speedwagon con l’album “Hi Infedelity” con l’hit- single
“Keep on loving you”.
Tra gli altri poi spiccavano “Phisical” di Olivia Newton John ed i Kool And The Gang con
“Celebration”.
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In Italia i campioni d’incassi furono Claudio Baglioni con “Strada Facendo”, i Pooh con
“Buona Fortuna”.
Altri successi sono “Hop Hop Somarello” di Bernabei (!), “Gioca Jouer” di Renato
Cecchetto e “Rock n’ Roll Robot” di Alberto Camerini.
Nel 1982 si affacciò uno sconosciuto austriaco con una song che fece il giro del mondo
grazie ad un film: Richard Sanderson con “Reality” e il film era “Il tempo delle Mele”.
Successivamente un altro successo fu quello di Phoebe Cates con “Paradise”
dell’omonimo film. Altre songs importatni furono quella di Falco con “Amadeus” e Gazebo
con “I like Chopin”.
Steve Wonder insieme a Paul McCartney cantarono “Ebony and Ivory”, il greco Vangelis
con “Chariots Of Fire” del fim “Momenti di Gloria”.
Le meteore di quell’anno furono tre tedeschi dal nome Trio con una canzone dal titolo “Da
Da Da”.
Tra gli album un successo lo ebbero la colonna sonora de “Il tempo delle Mele”, Alan
Parsone Project con “Eye in the Sky”, i Dire Straits con “Love over gold” ma il campione
dell’anno è Franco Battiato con “La voce del padrone”.
Nel 1983 un personaggio speciale fu al centro della storia musicale di quell’anno e anche
in quello successivo diventando un’icona del pop e una star sempre più indiscussa anche
se con numerose “trovate” pubblicitarie. Stiamo parlando di Michael Jackson che con il
suo album “Thriller” vendette più di copie diventando il 33 giri più venduto nella storia della
musica.
A questo poi si aggiunsero anche gli album di Franco Battiato “L’Arca di Noè” e il miglior
album dei Police e cioè “Syncronicity” e la colonna sonora di “Flashdance”.
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Tra i singoli sicuramente furono degli “hits” i seguenti pezzi: “Billie Jean” di Michael
Jackson, “What a Feeling” di Irene Cara, “Every Breath You Take” dei Police.
Oltre a questi da ricordare anche i Culture Club con successi come “Victims” e “Do you
really want to hurt me”, gli Eurythmics con “Sweet Dreams”. Intanto si affacciarono anche
al primo posto delle classifiche gli U2 con “Sunday bloody Sunday” e i primi Duran Duran
con “Hungry like the Wolf”.
Successi- meteore per i Righeira con “No tengo dineros”, Dario Baldan Bembo con
“L’amico è” e Corrado Mantoni con “Carletto”.
Il 1984 fu l’anno della consacrazione dei Duran Duran che vendettero milioni di copie con
l’uscita di “Wild Boys”.
Nel frattempo altri 33 giri che vendevano furono per la maggior parte autori e gruppi italiani
quali Francesco De Gregori con “La Donna Cannone”, Gianna Nannini con
“Fotoromanza”, ancora Antonello Venditti, i Pooh, Lucio Dalla, Fabio Concato e Pino
Daniele.
Tra i singoli da menzionare “Self Control” di un Raf ancora “anglosassone”, Paul
Youngcon “Love of the common people”, Steve Wonder con “I just called to say i love you”
e un gruppo che ebbe un discreto successo con il loro album riuscirono a piazzare tre
estratti al primo posto della classifica dei singoli: gli Alphaville con “Big In Japan”, “Sounds
like a Melody” e “Forever Young”.
Altri hit- singles furono quelli di Prince con “When doves cry” e “Purple Rain”, il “Boss”
Bruce Springsteen con “Born In The U.S.A.”, Cindy Lauper con “Girls just toh ave fun” e
“Time After Time”, “Tina Turner con “What’s love got to do with it”, Ray Parker jr. con
“Ghostbusters”, i Van Halen con “Jump”.
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A Natale da menzionare il successo di una canzone interpretata da molte rockstar riunite
in un gruppo chiamato “Band Aid” il cui promoter fu Bob Geldof e la track si chiamava “Do
They Know It’s Christmas” che diede poi il via a quel grande concerto che fu il “Live Aid”
simbolo poi degli Eighties.
Meteore di quell’anno che furono un ceto Sandy Marton con la mitica “People from Ibiza”
ed un italianissimo Mike Francis con “Survivor”.
Nel 1985 ci fu un successo inaspettato, dopo molti anni, di cantanti usciti dal Festival di
San Remo. Questi erano Eros Ramazzotti con “Una storia Importante” e Luis Miguel con
“Ragazzi di Oggi”.
Dilagò intanto la “Duranmania”. Infatti i Duran Duran piazzarono tre hits: “Save A Prayer”,
“A View To Kill” e “Wild Boys”.
Ma la canzone che più importante che portò molti artisti statunitensi ad unire le loro forze e
dar vita al progetto “USA For Africa” col brano “We Are The World”. Oltre ai Duran Duran,
nel 1985 esplose un’artista eclettica con i brani “Crazy For You”, “Like A Virgin” e “Into
The Groove”: il suo nome d’arte era Madonna, un “mostro sacro” che accompagnerà
anche la musica e le tendenze degli anni futuri.
L’evento dell’anno, e sicuramente anche della decade, fu il Live Aid organizzato da Bob
Geldof a cui parteciparono tutte le stars degli Eighties e che si esibirono in simultanea
dallo Stadio Wembley di Londra e da Los Angeles.
Si iniziarono a far sentire i Tears For Fears e George Michael come solista.
Le meteore che trovarono un momento di gloria furono Limahl con “Neverending Story”
tratto dalla colonna sonora del film “Una Storia Infinita”, il compianto Baltimora con
“Tarzan Boy” e Den Harrow con “Mad Desire”.
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Nel 1986 una sola artista riuscì a monopolizzare il mercato musicale: Veronica Ciccone, in
arte Madonna. Il suo album “True Blue” dominò la stagione grazie ai vari singoli estratti
come “Papa don’t Preach”, “Open Your Heart”, “La Isla Bonita”e “Live To Tell”.
Madonna fu anche la precursore di quel modo di essere protagonista nei media a 360
gradi sfruttando tutti i media a disposizione per propagandare il proprio prodotto. La
musica iniziava ad essere qualcosa di moda, di “pret-a-porter”di disimpegnato, solo per
farsi vedere.
Altri “presenti” in quell’anno furono i Duran Duran con “Notorius”, gli Spandau Ballet con
“Through The Barricades”. Si affacciò un’artista che poi ebbe un successo importante e
divenne un’icona del soul per molto tempo: Whitney Houston. L’ album omonimo venne
trainato dai singoli “I Wanna Dance With Somebody” e “The greatest Love Of All”.
In ordine sparso vi furono poi apparizioni dei Bon Jovi “Slippery When Wet”, Berlin “Take
My Breath Away” (Colonna Sonora del film “Top Gun”), i R.U.N. DMC appoggiati con gli
Aerosmith per “Walk This Way”, Survivor “Burning Heart” dalla colonna sonora di Rocky
IV.
Per quanto riguarda le meteore sicuramente la “perla” fu Tracy Spencer che con “Run To
Me” vinse molti premi per poi sparire nell’anonimato; la playmate Samantha Fox che tentò
invano una carriera musicale dove l’unico avvistamento fu “Touch Me”. Da menzionare
anche i Dr. And The Medics con “Spirit In The Sky”, le Bananarama con “Venus” e i
Cameo con “Word Up”.
Nel 1987 Madonna continuò la sua ascesa con il singolo “Who’s That Girl” ma furono gli
scandinavi Europe a porsi alla ribalta internazionale con “The Final Contdown” e “Carrie”.
Anche l’ Italia ebbe il suo momento di gloria a livello globale con Zucchero che diede alle
stampe l’album “Blues”. George Michael iniziò la sua carriera da solista con “Faith”.
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La novità più importante fu il successo di un gruppo che poi divenne icona negli anni a
seguire: gli U2. Il gruppo guidato da Bono Vox fece uscire l’album “The Joshua Tree” con
la bellissima “With Or Without You”.
Altre uscite discografiche furono quelle di Micheal Jackson con “Bad”, lavoro importante
ma non come il predecessore “Thriller”, le Bangles con “Walk Like An Egyptian”. Anche la
colonna sonora del film “La Bamba” ebbe un buon successo.
Meteore dell’anno furono la italiana Sabrina Salerno risposta “nostrana” a Samantha Fox
che con “Boys”scala tutte le classifiche europee, Rick Astley con “Never Gonna Give You
Up”, i M.A.R.R.S. con “Pump Up The Volume” e gli Off con “Electrica Salsa”.
Nel 1988 un giovane deejay di MTV, italiano di nascita, mise a segno un colpo
sensazionale con dei pezzi rap disimpegnati: il suo nome d’arte era Jovanotti. Il suo album
“E’ Qui La Festa?” con i singoli “Gimmie Five”, “Gimmie Five 2” e “Go Jovanotti Go”.
Dietro questo successo ci fu la mente di uno dei talent- scout più abili del panorama
discografico italiano: Claudio Cecchetto.
Ebbero anche una grande affermazione i Guns N’ Roses con l’album “Appetite For
Destruction” seguito poi da “Gn’R Lies”che diede nuovo linfa all’ hard- rock grezzo. Gli hitsingles furono “Sweet Child O’ Mine” e “Patience”.
L’ ’88 fu l’anno dei singoli. Si menzionerebbero infatti il duo Peter Gabriel- Kate Bush con
“Don’t Give Up”, gli INXS con “Need You Tonight”, Black con “Wonderfull life”.
Ebbero gloria per un momento la Steve Rogers Band con “Alzati La Gonna”, Gerry Scotti
con “Smile”, Ziggy Marley con “Tomorrow People”, Guesch Patti con “Etienne”, Papa
Winnie con “Gimmie Hope Johanna”e Vanessa Paradis, 16enne lolita, con “Joe Le Taxi”.
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Anche il 1989 fu un anno in cui i singoli la fecero da padrone. Da menzionare i successi in
ordine sparso dei Kaoma con “Lambada”, i Roxette che piazzarono due singoli “The Look”
e “Listen To Your Heart”e Phil Collins con “Another Day In Paradise”.
In questo periodo nacque musicalmente un gruppo che sarebbe divenuto negli anni
successivi un’icona che piazzarono ai vertici delle classifiche il loro primo singolo “Stand”: i
R.E.M.
Le meteore furono Paula Abdul con la canzone “Forever your girl” e i Fine Young
Cannibals con “She Drives Me Crazy”.
Termina così il viaggio negli “Eighties” musicali dove vi furono progressi dal punto di vista
commerciale grazie ai video ma anche al modo di procedere del marketing musicale.
D’altro canto questi anni possono rappresentare anche un periodo negativo che portò ad
un “usa e getta” della musica e ad un periodo di riflusso dove le canzoni vendevano non
per i testi, ma per l’orecchiabilità dell’arrangiamento.
Tecnicamente avemmo un nuovo tipo di fare musica grazie anche ad un uso massicci di
sintetizzatori,
campionamenti
elettronici
che
avrebbero
portato
di
“esprimersi
musicalmente” ancora più gente di quello che fece il movimento punk.
Ma un’altra rivoluzione era dietro l’angolo. Infatti con l’arrivo della nuova decade, il mondo
divenne di nuovo politicizzato e si ebbe poi quella nuova ondata musicale che veniva dalla
fredda Seattle: il “Grunge”.
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