Versione PDF - Digital Magics

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Versione PDF - Digital Magics
20
CORRIERECONOMIA
LUNEDÌ 20 MAGGIO 2013
MEDIA & TECH
Persone, reti
e consumi
Business digitali
Provati per voi
Software
C’è un guerriero
nel Pc: ripesca
i documenti persi
L’
inconveniente accade a
tutti almeno una volta
nella vita: il documento (testuale o multimediale che sia) non
si apre e, anche se è ancora nella memoria del computer, sembra perso per sempre, irrimediabilmente. In realtà, il file corrotto può essere spesso recuperato e DiskWarrior, un sof-
tware per riparare file e cartelle, ci riesce quasi sempre.
DiskWarrior non è
un programma tradizionale di riparazione dei dischi fissi,
ma utilizza una tecnologia molto innovativa via
software. In altre parole riesce
a costruire una nuova directory, sostitutiva, utilizzando
i dati ripristinati da quella originale: documenti e cartelle corrotte vengono recuperati. Abbiamo provato la versione del
programma per Mac e i risultati sono stati positivi. Ovviamen-
te i miracoli non sono (sempre) possibili e quando si verificano danni irreversibili al disco fisso, documenti e rubriche
rischiano d’essere
perduti per sempre.
Pro: veloce e sicuro
Contro: non ripara i danni dell’hardware
M. GA.
MARCA: Alsoft
PRODOTTO: DiskWarrior
PREZZO: 130 euro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Videogame
L’asso di Sony
è un apprendista
stregone
S
oul Sacrifice vuole essere
l’asso nella manica di Sony
per rilanciare le vendite della console portatile Playstation Vita, di
cui sfrutta tutte le potenzialità
tecnologiche e grafiche. Affidato
alla supervisione del giapponese
Keiji Inafune, autore di titoli come Megaman e Resident Evil, è
un videogame che unisce gli ele-
menti del gioco di ruolo, come la
personalizzazione dei protagonisti, alla velocità dei giochi d’azione. L’ambientazione è crepuscolare e fantastica, con caverne sotterranee, costruzioni gotiche, mitologia. Il protagonista è un apprendista stregone destinato a rivivere le
avventure
del suo maestro attraverso le pagine di un
polveroso
tomo parlante detto
Librom.
Missione dopo missione, il giocatore si troverà protagonista di
una trama complessa che, per
quanto improbabile, è ben studiata e coinvolgente. Impegnativo
(oltre 30 ore di gioco) e appassionante in solitario, Soul Sacrifice
offre il meglio se è giocato in Rete, in compagnia di altri tre giocatori.
Pro: originale e coinvolgente
Contro: missioni ripetitive
M.T.
MARCA: Sony Computer
Entertainment
PRODOTTO: Soul Sacrifice
PREZZO: 40,49 euro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Trasparenza Disponibili 5.800 cataloghi di dati da enti come Istat e Cnr. Il concorso App4Mi per inventare applicazioni
Archivi di Stato Meno segreti, più affari
Si chiama Open Data, è il libero accesso alle informazioni degli enti pubblici
Semplifica la vita ai cittadini. E può portare a un business da 4 miliardi
DI CHIARA SOTTOCORONA
Le gare e i premi
Q
ui Lombardia è l’applicazione mobile da tenere
sempre in tasca per chi
si muove sul territorio
della Regione. Segnala 9 mila
punti d’interesse, tra agriturismi,
fiere, mercati, biblioteche, musei,
anche stazioni di servizio, tutti geolocalizzati e corredati da schede
informative. Un’app utile, realizzata da una pubblica amministrazione: i dati che utilizza infatti sono distribuiti dalla Regione Lombardia in formato aperto tramite
il portale «dati.lombardia.it».
È uno dei nuovi portali basati
sugli «Open Data», gli archivi
aperti, i dati pubblici da condividere: simile a quelli delle città di
Milano, Roma, Trento, Torino e
Venezia, che da pochi mesi offrono in formato aperto le proprie
informazioni sul territorio, la popolazione, le attività.
Un enorme patrimonio di dati,
finora rimasto nascosto negli archivi delle amministrazioni pubbliche, sta emergendo per essere
non solo consultato dai cittadini,
ma anche riutilizzato per costruire nuovi servizi e nuovi business.
La svolta di aprile
Dal 20 aprile è entrato in vigore il decreto sulla «Trasparenza», che liberalizza definitivamente l’uso dei dati pubblici
(esclusi quelli che comportano
problemi per la privacy o sono
sottomessi al segreto di Stato o
militare). L’Agenzia per l’Italia
Digitale ha anche costituito un
gruppo di lavoro per fissare le linee guida e armonizzare gli standard tecnici per il riutilizzo degli
Open Data.
«La questione ha risvolti tecnici e organizzativi piuttosto complessi, ma è importante perché
può essere un volano e un abilitatore per lo sviluppo di servizi evoluti al cittadino e alle imprese»,
dice Alfonso Fuggetta, professore ordinario al Politecnico di Milano e amministratore delegato
del Cefriel, il centro di eccellenza
per l’innovazione dell’ateneo.
Le raccomandazioni dell’Unione Europea sul rilascio dei dati
pubblici, all’inizio si ispiravano al
diritto del cittadino di accedere
ai dati, per una questione di trasparenza. Ma l’obiettivo si è poi
spostato sulle opportunità di riutilizzo dei dati pubblici per generare nuove attività e lavoro. Il
modello sono gli Stati Uniti, dove
la strategia sugli Open Data ha dimostrato di alimentare nuova imprenditoria e innovazione.
Il fenomeno dei dati pubblici
resi «aperti» da noi è appena all’inizio, ma sembra fare passi da
gigante: da marzo 2012 ad aprile
2013 sono stati resi disponibili oltre 5 mila e 700 cataloghi da parte di 68 pubbliche amministrazioni.
A livello nazionale, per esempio, sono ora accessibili parte degli archivi della Camera e del Senato, del Cnr e dell’Istat. A livello
locale già sette Regioni e decine
di Comuni stanno rilasciando
progressivamente database d’informazioni geoterritoriali, socia-
L’analisi
DI EDOARDO SEGANTINI
I
Il 7 maggio è stato lanciato anche il concorso App4Mi, nato dalla collaborazione tra il Comune
di Milano, Rcs Mediagroup e l’incubatore di start-up Digital Magics: studenti, sviluppatori e microimprese in gara per inventare
nei prossimi tre mesi nuove applicazioni basate sugli Open Data
del portale data.milano.it. In palio, ci sono 20 mila euro per i vincitori delle competizione.
Nel Lazio, in seguito al bando
lanciato lo scorso ottobre dalla
Regione per lo sviluppo degli
Open Data, la Filas (Finanziaria
laziale di sviluppo) ha approvato
45 progetti di applicazioni e servizi di egovernement proposti da
enti pubblici locali, da finanziare
con sei milioni di euro.
«La Commissione europea ha
stimato che si possono generare
circa 40 miliardi di euro all’anno
consentendo a privati e imprese
di accedere ai dati delle amministrazioni pubbliche — dice Enrico Gasperini, fondatore e presidente di Digital Magics —. Gli
Open Data sono un’immensa risorsa e rappresentano un potenziale che in Italia dobbiamo imparare a sfruttare. Non essendo ancora aperti i dati da parte di tutti
gli enti pubblici, è difficile valutare il mercato, ma da stime dell’Unione Europea si auspica per
l’Italia un valore di circa 4 miliardi di euro all’anno».
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L’Ue e il fascino obsoleto
del protezionismo
l fascino obsoleto del protezionismo. A quanto pare l’imposizione di dazi contro la Cina progettata dal commissario
europeo al Commercio Karel De
Gucht — di cui abbiamo parlato
la settimana scorsa in un articolo
su Huawei — non è rimasta una
semplice intimidazione ma rischia di accrescere la tensione
tra Bruxelles e Pechino.
I toni della polemica tornano a
salire e la Cina minaccia ritorsioni dopo la decisione della Commissione europea di avviare una
procedura antidumping sulle
li, ambientali (dal verde pubblico, ai trasporti, alle scuole). E grazie agli Open Data sono state realizzate già 151 applicazioni di servizio al cittadino. Come «Il Comune in tasca», guida ai servizi
pubblici e al patrimonio di Trento. O «GuidaMi», un’app che offre 13 percorsi tematici per scoprire Milano.
sovvenzioni che le aziende tecnologiche di telecomunicazioni cinesi riceverebbero dal governo.
Finora siamo alle schermaglie
e alla guerra delle dichiarazioni.
«Speriamo che l’Unione Europea
non prenda misure che risulterebbero nocive per entrambe le
parti», dichiara il portavoce del
ministero del Commercio Shen
Danyang. E se Bruxelles dichiara
che le esportazioni di apparati di
telecomunicazioni della Cina verso l’Europa valgono un miliardo
di euro l’anno, lui replica che la
quota europea di mercato telefo-
nico cinese è molto più alta.
Paradossalmente, a dargli ragione intervengono, per prime e
più in fretta, le stesse aziende europee che da anni sono ben radicate in Cina. È il caso della svedese Ericsson, numero uno mondiale del settore, che si dichiara in
aperto disaccordo con le iniziative comunitarie: «Ericsson si
schiera da sempre a sostegno del
libero commercio e non crediamo in questo tipo di misure unilaterali — dichiara Ulf Pehrsson,
responsabile delle Relazioni istituzionali e industriali —. La no-
Dazi su «tlc»
e pannelli solari
cinesi? Sarebbe
un vecchio errore
stra politica è da sempre a favore
degli scambi aperti e del sistema
globale, che generano benefici
per le società e i singoli utenti».
All’attenzione di Bruxelles ci
sono, al momento, due dossier: il
principale riguarda, appunto, gli
apparati di tlc e mette al centro
del mirino Huawei e Zte; l’altro
concerne i pannelli solari cinesi,
che l’Unione Europea vorrebbe
sottoporre a dazi in una misura
che potrebbe arrivare al 68 per
cento.
Huawei e Zte stanno investendo da tempo in alcuni Paesi euro-
pei, Italia compresa, così come
Ericsson e Alcatel-Lucent sono
fortemente impegnate in Cina.
Ora l’iniziativa antidumping di
De Gucht, se fatta propria dalla
Commissione, potrebbe compromettere seriamente gli scambi
commerciali bilaterali, spingendo Pechino ad adottare rappresaglie. E non sarebbe la prima volta che questo accade.
È la strada giusta quella intrapresa da Bruxelles? Al momento
ci sono serie ragioni per dubitarne. E non solo perché le stesse
aziende europee, teoricamente
beneficiarie, sono le prime a criticarla. Ma perché una politica industriale decente non può basarsi sul protezionismo, che ci farebbe solo tornare indietro. Semmai
sugli standard di produzione e di
qualità.
SegantiniE
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Accessori
Doppia carica
con la presa Usb
per auto e scooter
D
edicato a coloro che amano viaggiare, ma desiderano anche continuare a essere connessi e, quindi, a navigare e telefonare senza problemi. Just Mobile Highway Pro è
un dispositivo per caricare —
o, comunque, fare funzionare
quasi immediatamente —
qualsiasi apparecchio con rica-
L’@app
Viaggio in Italia
con i consigli
degli amici social
Viaggiare, grazie ai dispositivi mobili, è sempre più un evento social.
Si condividono online esperienze ed
emozioni, da «postare» con commenti e fotografie. Ma anche consigli utili sugli itinerari, con le eventuali esperienze negative per hotel e ristoranti. È questo l’obiettivo di Minube, un’app sviluppata dall’omonima
azienda spagnola, rivolta ai globetrotter a cui vanno stretti i percorsi
tradizionali. Chi decide di passare
una settimana di vacanza in Italia o
all’estero, crea una «lista viaggio»,
con i luoghi da visitare, e lascia la proposta su Minube.
Altri viaggiatori si
mettono in contatto via chat e propongono eventuali cambiamenti.
Ci sono liste su «Che cosa vedere», ma anche «I ristoranti giapponesi di Milano», «A Venezia per calli e
trattorie tipiche», «I paesaggi mozzafiato in Islanda». L’app è stata scaricata in Italia da 120 mila persone.
UMBERTO TORELLI
PRODOTTO: Minube
PIATTAFORMA: iOs, Android
CASA: Minube
PREZZO: gratis
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Una nuvola
personale
per archivio
L’ applicazione di Dropbox, ora
disponibile per quasi tutte le piattaforme mobili, è comoda. È una «nuvola» gratuita, uno spazio remoto
(espandibile a pagamento) dove
l’utente può caricare qualunque tipo di documento per potervi poi comodamente accedere ovunque e da
qualunque altro apparecchio, incluso il pc. Utile, e di recente implementazione, è la funzione che permette di visualizzare i propri file
dall’interno del programma, senza
dovere utilizzare altre applicazioni.
Alla registrazione,
gratuita, l’utente riceve 2 Gbyte di
spazio di archiviazione dei propri dati, che diventano
cinque se si decide di caricare immagini o filmati. Attenzione però, l’eccellente servizio di Dropbox implica
dei rischi: ogni servizio remoto, pur
protetto da password, può essere
oggetto d’intrusioni ed è sconsigliato affidarvi documenti sensibili.
MASSIMO TRIULZI
PRODOTTO: Dropbox
PIATTAFORMA: iOS, Android,
BlackBerry, Kindle Fire
CASA: Dropbox
PREZZO: gratis
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