07 - Il cortometraggio - CGS Vittorio Bachelet

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07 - Il cortometraggio - CGS Vittorio Bachelet
35 millimetri di carta
di Francesco Bicchieri
07 - Il cortometraggio
Un cortometraggio è un film dalla durata compresa per lo più tra i 10 e i 20 minuti. Questo prodotto
cinematografico, che ha una sua dignità e autonomia artistica, costituisce spesso il primo passo per
essere notati nel mondo del cinema. Registi, sceneggiatori, attori e tecnici famosi hanno quasi tutti
iniziato la loro carriera partendo da questa forma d’arte. Il cortometraggio è visto come una
palestra, un allenamento indispensabile, un campo di sperimentazione per poi affrontare il vero
obiettivo del cinema: il lungometraggio.
Da adesso in poi la nostra missione primaria diverrà scrivere un cortometraggio non inferiore ai 1520 minuti. Tutti le nozioni che avete finora appreso e quelle che vi verranno fornite in seguito su
come si scrive un film, pur riferendosi sempre e comunque ai lungometraggi, le potrete applicare al
vostro cortometraggio. Avere la capacità di tenere unita una struttura drammatica, specie se è la
prima volta che la si affronta, non è affatto semplice e scontato. Un film che raggiunge il quarto
d’ora di lunghezza contiene già tutti gli elementi presenti nei film di durata superiore; il
cortometraggio ha quindi il pregio di individuare con più facilità i principi base della sceneggiatura
senza dover affrontare una trama complessa qual è quella del lungometraggio, che spesso
“nasconde” sotto tale complessità gli stessi principi base su come raccontare una storia in modo più
difficilmente identificabile.
La differenza sostanziale tra corto e lungometraggio è che in quest’ultimo è necessario introdurre
delle sottotrame, dei sub-plot, che scorrano in parallelo, si intersechino e influenzino la trama
principale. Pur trattando in seguito dell’importanza di queste trame secondarie che arricchiscono la
struttura di un lungometraggio, non le inseriremo nel nostro cortometraggio, proprio per concentrare
unicamente l’attenzione sulla creazione della trama principale, quella che abbiamo delineato nella
lezione sul soggetto. Una volta che riuscirete a gestire una trama principale potrete avventurarvi
nelle sottotrame collaterali che si muovono secondo una stessa logica.
La stesura di un lungometraggio, inoltre, necessita di un grande sforzo creativo da compiere per un
lungo periodo di tempo. Scrivere un lungometraggio richiede mesi o addirittura anni passati tra
continue revisioni, mentre la stesura di un cortometraggio, pur essendo impegnativa, può essere
portata a termine in tempi relativamente brevi. E intravedere la fine del proprio lavoro è
sicuramente un incentivo immediato a iniziare l’impresa, che comunque dovrà superare parecchi
scogli.
Il cortometraggio non è quindi un prodotto da sottovalutare, di serie B, a patto che l’idea che vi si
incarna non sia fine a se stessa, o stereotipata da altri generi, ma dettata dall’urgenza e dalla
necessità narrativa dell’autore.
Per necessità narrativa si intende il desiderio di proporre punti di vista non stereotipati e
interpretazioni della realtà, se non originali, almeno personali. L’urgenza invece sta nel cogliere le
trasformazioni in atto nella società per proporre processi di riflessione su ciò che ci circonda. Non
scrivete quindi un cortometraggio per raccontare una barzelletta o una situazione che nel finale
ribalta con un colpo di scena le aspettative dello spettatore, creando uno stupore superficiale. Tale
genia di prodotti purtroppo infesta i concorsi cinematografici per cortometraggi, compresi quei film
ideati al solo scopo di far emergere il ruolo di “autore incompreso”.
Quello che si propone l’esercitazione è invece la costruzione di una storia significativa in un film
breve, che racconti il punto di vista dell’autore su un determinato tema in un contesto di struttura
drammatica formata da tre atti ben delineati. Un film che non deve assumere necessariamente toni
cupi o drammatici, ma può affrontare anche argomenti poetici o leggeri.
È perciò giunto il momento di pensare all’idea base del vostro cortometraggio in tre frasi e al vostro
soggetto di una sola pagina. Le divisioni dei tre atti e l’inserimento dei due punti di svolta ve le
lascio ricavare per proporzione da quelle di un soggetto per lungometraggio.
Buon lavoro.
La prossima volta spiegheremo come si redige la scaletta di un lungometraggio (o di un corto
ovviamente), che è una lista dettagliata delle scene del film, e parleremo del trattamento, cioè un
racconto particolareggiato con l’introduzione di alcuni elementi di dialogo. Ci addentriamo sempre
di più nel mestiere dello sceneggiatore a patto che iniziate a lavorare seriamente alla scrittura di un
film.