LA COSCIENZA CRISTIANA La libertà di coscienza è gelosamente
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LA COSCIENZA CRISTIANA La libertà di coscienza è gelosamente
LA COSCIENZA CRISTIANA La libertà di coscienza è gelosamente rivendicata nella nostra cultura, anzi si arriva a considerarla sorgente di verità e di valori. Essa, però, non va confusa con il soggettivismo che si presta a giustificare scelte di comodo e apre la porta al disimpegno morale. Per il cristiano la coscienza è il luogo della chiamata personale di Dio e della risposta di ogni uomo. Essa non crea i valori, ma li riceve. L’Antico Testamento non usa quasi mai questa parola per indicare il centro intimo dell’uomo, si serve di un termine equivalente: cuore. Con il cuore si distingue il bene dal male; si ama il Signore Dio e lo si tradisce; si ascolta la sua parola e la si respinge. Ce lo confermano il re Davide e il re Salomone nel dialogo con Dio. Salmo 50 (51) 12-19 1° Re 3,9-12 Anche l’insegnamento di Gesù mette al centro della vita morale il cuore da cui vengono i pensieri, le parole e le azioni buone e cattive. E diceva: “ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adulteri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo”. Marco 7, 20-23 Nel cuore nascono la fede e l’incredulità. Il Vangelo è accolto da un cuore retto e umile, purificato dall’orgoglio, dalla cupidigia, da ogni disordine… La coscienza è il luogo più intimo e segreto dell’uomo, dove egli si trova solo con Dio che lo ama e gli suggerisce come amare Lui e il prossimo. Per il cristiano è vivere secondo la verità di Dio che è amore, e dell’uomo che è sua immagine. La carità è l’unico criterio secondo cui tutto deve essere fatto o non fatto. Siamo responsabili davanti alla nostra coscienza perché è il portavoce di Dio, ma siamo anche responsabili della nostra coscienza perché deve essere educata. Preghiera, ascolto della Parola, vita sacramentale, testimonianza secondo verità e carità nella Chiesa, sono i mezzi per educarla. Ci dà forza la certezza che Cristo, una volta incontrato, rimane in noi e rischiara il nostro cammino perché è la luce vera. La lampada del corpo è il tuo occhio. Quando il tuo occhio è semplice, anche tutto il tuo corpo è luminoso; ma se è cattivo, anche il tuo corpo è tenebroso. Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra. Se dunque il tuo corpo è tutto luminoso, senza avere alcuna parte nelle tenebre, sarà tutto nella luce, come quando la lampada ti illumina con il suo fulgore. Luca 11, 34-36 - Credo che la coscienza è la voce di Dio che mi guida nell’intimo? - Rispetto il comportamento degli altri anche se, secondo Verità, devo chiamare male il male? - Che cosa posso fare per avere una coscienza retta? Sono convinto di essere comunque limitato dalla mia fragilità umana e perciò bisognoso di una guida spirituale con cui confrontarmi? Credo che il Sacramento della confessione restituisce e aumenta la grazia, cioè la presenza di Dio in me? - Coltivo l’abitudine di ripensare i miei comportamenti quotidiani? Vivo la domenica come occasione per “ricaricare le batterie” della mia coscienza incontrando Gesù e la Comunità alla mensa della Parola e dell’Eucarestia?