Tarallucci e Vin - intervista Elik Melikov, 20/12/13

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Tarallucci e Vin - intervista Elik Melikov, 20/12/13
Data:
20 dicembre 2013
Come si uniscono la magia de Lo Schiaccianoci, la passione per il cibo e le tradizioni del
Natale russo? Ce lo dice Elik Melikov del Balletto di Mosca La Classique
Potremmo azzardarci a dire che non sentiremmo l’atmosfera natalizia
senza Lo Schiaccianoci, il capolavoro del balletto di cui Čajkovskij scrisse
le musiche e che il coreografo Marius Petipa volle portare in scena prima di
morire. Anche chi è meno avvezzo alla danza classica si lascia conquistare
dalla dimensione magica e onirica, conoscendo anche solo un qualche
minuto della partitura, molto è dovuto anche al cinema che spesso e
volentieri ha preso in prestito da Lo Schiaccianoci ne è esempio un classico
dell’animazione come Fantasia della Disney che per uno dei suoi otto
episodi non solo ne prende il titolo ma anche le note per far danzare nella
foresta fate, pesci e fiori. Lo schiaccianoci in legno con le fattezze del
soldatino/principe che la piccola Clara ha ricevuto in dono è un’ immagine iconografica che va ben oltre il balletto.
Soprattutto i più piccini lo associano anche ai dolcetti tradizionali che si trovano sull’albero di Natale. Per certi
aspetti, in questo caposaldo della danza ci sono dei delicati richiami al cibo, basti pensare alla I scena del secondo
atto in cui vengono accostate La danza spagnola al cioccolato; La danza araba al caffè e La danza cinese al tè.
Se andiamo a spulciare più a fondo qualche altro sottile legame con l’enogastronomia si potrebbe palesare se si
fa una chiacchierata con Elik Melikov direttore artistico del Balletto di Mosca La Classique che sta portando in
giro per il mondo questa versione de Lo Schiaccianoci che da oggi fino a domenica sarà a Napoli al Teatro Bellini,
per poi continuare il suo tour europeo a Milano, Bologna e nel Regno Unito. Dall’intervista che abbiamo fatto
all’anima di questa compagnia, viene fuori l’indole gioviale di Melikov che potremmo definire un buongustaio della
prima ora, tanto che ha scelto di vivere parte della sua vita in Italia anche per la nostra cultura gastronomica.
Cosa deve aspettarsi lo spettatore dalla messinscena de La Classique de Lo Schiaccianoci?
Una messinscena rigorosa, ricca di costumi con dettagli minuziosi ( ndr i
costumi sono ideati dallo stesso Melikov ), scenografie sorprendenti,
eleganti e ricche. I ballerini solisti hanno anni di esperienza in questi ruoli e
sono molto abili nel rendere le coreografie di Marius Petipa accattivanti, ma
soprattutto emozionanti. Il Valzer dei Fiocchi di Neve, la Danza Spagnola e
quella Araba, sono davvero coinvolgenti. Un balletto dalle atmosfere
natalizie imperdibile.
Con La Classique ha girato buona parte di mondo. Quale è la pietanza
che ha assaggiato che più le è rimasta nella memoria?
Io adoro l’Italia, infatti oltre che in Russia, parte dell’anno vivo qui. Amo la
cucina di qualità e non a caso ho scelto l’Italia perché è ricca di particolarità culinarie e prodotti d’eccellenza: la
mortadella, i tortellini che si gustano a Bologna, la pasticceria napoletana, le mozzarelle campane, i brasati
piemontesi e i tartufi di Alba, i vini del Trentino. In Italia c’è davvero l’imbarazzo della scelta!
Considerando che la danza richiede un’alimentazione sana, quali sono i cibi più adatti per voi soprattutto
durante gli esercizi, le prove e durante la tournée?
Ognuno dei ballerini del Balletto di Mosca La Classique, segue una rigorosa dieta a base di proteine, soprattutto
petti di pollo, uova e talvolta insalata. Mangiano poco e spesso. Ma con tutto l’esercizio che fanno – ogni giorno
provano minimo 6 ore - a volte qualche eccezione alla regola se la possono permettere, quando non si esibiscono.
In questo periodo che si trova in Italia quale piatto non vede l’ora di mangiare?
Come dicevo prima in ogni città ci sono le particolarità del territorio, a Napoli non vedo l’ora di fare una bella
scorpacciata di mozzarelle di bufala, a Milano un buon assaggio di cotolette, a Bologna certamente i tortellini.
Purtroppo non potrò fare assaggiare tutte queste prelibatezze ai miei ballerini perché la tournée è molto fitta e
ricca di date.
Siamo a Natale. Quali sono i cibi tradizionali che non devono mai mancare durante un banchetto natalizio
russo?
Il Natale in Russia si festeggia il 7 gennaio secondo il calendario della Chiesa ortodossa, quello Giuliano. La festa
più sentita e celebrata in Russia è il Capodanno, il 31 dicembre, serata in cui si fa la cena in famiglia e con gli
amici più cari. Anche preparare il cibo è un rito familiare: tra i piatti tradizionali non può mancare l’insalata Oliv’jè,
un’insalata russa in cui si aggiunge prosciutto e preparata non con maionese ma con Smetana, una panna acida.
Sulle tavole imbandite ci sono tacchini affumicati, salmoni e l’immancabile caviale. E poi i brindisi, sempre molto
poetici, in cui ogni invitato fa un discorso augurale.
Antonia Fiorenzano
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Ufficio stampa Balletto di Mosca La Classique
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