El tanguero n° 11 luglio

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El tanguero n° 11 luglio
dal 22 al 28 Luglio 2013
Grand Hotel Minareto
5 stelle deluxe
La tua vacanza tanguera
il lusso a prezzi low cost
con:
Sebastian Arce & Mariana Montes
Claudio Forte & Barbara Carpino
Fausto Carpino & Stephanie Fesneau
www.siracusatangofestival.it
C
he sia arrivata l’estate ce ne siamo accorti tutti, senza bisogno di parlare di mare, sole,
vacanze e ombrelloni in questo editoriale estivo!
E già perché di colpo il termometro della temperatura è schizzato alle stelle e a noi non
resta che boccheggiare!
Per fortuna che l’Italia intera pullula di milonghe estive e possiamo ancora permetterci di ballare
una tanda senza sudare troppo! Al mare, in montagna o in città anche quest’anno le offerte
tanguere sono davvero tante e svariate in tutte Italia… ci chiediamo, non saranno forse troppe?
Forse, ma a quanto pare la “opening milonga mania” (e di li a breve “closing”) è un fenomeno che
sta colpendo molti, forse troppi.
Ma se si impiegassero le energie organizzative last minute e si convogliassero nello studiare di più
per far godere meglio il proprio/la propria partner? Sarebbe sicuramente più utie per se stessi e
soprattutto per la comunità.
Il rischio di questa nuova “mania” va a solo a discapito del nostro amato tango, che milonga dopo
milonga fa passare la voglia a chi di voglia ne aveva tanta.
Soluzioni? Mhhh a breve sinceramente non ne vediamo, le “guerre” tanguere per chi apre il posto
più fashion, più vip, più fresco, più caldo, più colorato, più vicino, più lontano, più bello, più
popolare, più simpatico, più alla mano, più ricercato, più economico e… chi più ne ha più ne
metta… sono sempre più diffuse e all’ordine del giorno!
Prima o poi, quando questi eventi (perché permetteteci non ce la sentiamo di chiamarle più
nemmeno milonghe!) si riempiranno di sola gente che con il tango non ha niente a che fare, forse
finiranno lasciando spazio a quelli di qualità!
E allora gli abbracci veri e la buona musica potranno uscire dal letargo. Speriamo che non passi
troppo tempo.
Buone vacanze a tutti.
Helga Corpora e Andrea De Dominicis
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TANGO
la magia in un abbraccio
Lezioni collettive e individuali
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El Tanguero
Anno IV n°11
Luglio-Settembre 2013
Rivista periodica trimestrale
di cultura tanguera rioplatense
a cura dell’Associazione TangoJazz
Scaricabile online
Abbonamento annuale cartaceo €20
per 4 numeri
Editore
Associazione TangoJazz
Direttore editoriale
Andrea De Dominicis
Direttore artistico
Helga Corpora
Direttore responsabile
Luciana Squadrilli
Grafica e impaginazione
Montag Frazier
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Redazione
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Pubblicità e abbonamenti
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+39.348.2915008
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Collaboratori
Giulia Zimei
Paolino Fierro
Mario Abbati
Memè
Claudio Mirabella
José Capuano
Vanna Gasparini
Michele Sottocasa
Stampa
Poligrafica Srl
Via Friuli 29, Dalmine (BG)
Reg. al Tribunale di L’Aquila n°6/2010
del 21/07/2010
Iscrizione al ROC n°20287
del 08/11/10
www.eltanguero.it
/eltangueroII
Con il patrocinio della
Ambasciata Argentina
Con il patrocinio della
Ambasciata dell’Uruguay
Indice
il mondo del tango
Maestri di tango
Juan Carlos Copes
e Maria Nieves Rego
Ballare è la poesia
dei piedi
pag 8
Regina Tango shoes
pag 22
Politica e contaminazione
nel Tango argentino
A tu per tu…
pag 30
Musicalizadores: Alfredo Petruzzelli
Organizzatori: Claudio Forte
pag 34
pag 35
tango arts
Musica
Il Vals Criollo
Gioielli di tango
Fabiana Fusco
pag 18
pag 32
curiosando
News & Pillole
Tangueri impossibili
Armando lo scrittore
Facetango
Recensioni
Voci di tango
Sopra la panca
la ballerina campa…
pag 30
pag 28
pag 26
pag 36
pag 38
pag 40
tango agenda
pag 42
Festivalmap
Milonghe pag 44/46
Juan Carlos Copes
e Maria Nieves Rego
Il re e la regina del tango-danza
M
maestri
il mondo
di tango
del tango
aria Nieves e Juan Carlos Copes
sono stati i pionieri del tango
escenario. È stata di certo la
coppia più applaudita del mondo e il loro successo sicuramente è dovuto
allo spettacolo “Tango Argentino” grazie al
quale sono stati ambasciatori del tango in
tutto il mondo. Oggi Maria e Juan Carlos non
sono più coppia e anche se noi li abbiamo incontrati e intervistati separatamente, in nome
del loro amato tango, abbiamo voluto “unirli”
ancora una volta. E per noi è davvero emozionante.
Maria cosa è il tango per te?
Maria: Cos’è il tango per me? Il Tango è la
mia anima, così come te lo dico. Se ascolto
un tango lo sento dalle unghia dei piedi fino
al cuore. E sono sempre agitata quando ballo,
anche se sono 60 anni che lo faccio. Io sono
nata per ballare il tango e morirei per il mio
amato tango!
Il tango bisogna sentirlo, vedo molti giovani
che ballano benissimo, tecnicamente perfetti (e ti dico subito che il tango che si balla
adesso con i piedi in aria non mi piace, perché perde il sentimento del tango, diventa
acrobazia) però spesso manca la connessione
della coppia, è molto importante questo.
Come si trova secondo te questa connessione?
M.: Non lo so, è una cosa misteriosa… è uno
scambio reciproco di energia tra uomo e
donna. Io spesso ho ballato con persone molto brave, ma non mi sentivo bene perché non
c’era connessione e poi magari ballavo con
qualcun altro e sembrava che ci innamoramorassimo per quanta connessione ci fosse!
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“Tutte le cose belle e tristi
incontrate nel mio cammino di tango,
sono state con lui, i ricordi
non si cancellano”
I ragazzi di oggi secondo me badano troppo
all’estetica, e poco alla connessione, troppo
alla competizione e poco all’unione!
In che senso alla competizione?
M.: All’interno della coppia. Spesso vedo
competizione e questo non è possibile, la
coppia deve stare unita non può esserci competizione, deve apparire come una cosa sola.
Invece spesso cercano di primeggiare e non
di ballare insieme. Se voi guardate i campionati ci sono tante coppie così.
Sia chiaro non parlo dei ragazzi per criticarli,
io spero che facciano tesoro delle mie parole,
parlo dei ragazzi perché è il tango di oggi. E
grazie a loro tango non morirà. Tanti anni fa,
quando i giovani non ballavano mi chiedevo
spesso, cosa sarebbe accaduto quando Copes e Nieves non avrebbero ballato più.
Per fortuna dopo lo spettacolo “Tango Argentino”, e grazie al suo enorme successo, i
giovani iniziarono ad interessarsi nuovamente al tango.
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Lo spettacolo Tango Argentino ha praticamente ridato vita al tango!
Juan Carlos.: Si fu un successo incredibile.
Avevamo iniziato con una sola settimana allo
Chatelet di Parigi nel 1983 ma finimmo per
girare il mondo intero.
M.: Non potevamo crederlo nemmeno noi. Lì
fu la prima volta che mi sentii un artista. I più
grandi teatri del mondo, hotel a cinque stelle,
truccatori e parrucchieri al seguito, abiti meravigliosi e tutto senza scenografia. Solo un
gioco di luci. Il rimbombo degli applausi ancora me lo ricordo… tutti in piedi, incredibile.
Il sogno mio e di Copes era sempre stato di
fare qualcosa per il tango, affinché lo conoscessero nel mondo e con lo spettacolo “Tango Argentino” ci siamo riusciti.
In realtà anche prima Maria Nieves e Juan
Carlos Copes avevano lavorato in diversi
spettacoli.
M.: Si, assolutamente si, il primo spettacolo
di tango in assoluto lo ha realizzato Copes.
Tutto autoprodotto, con i nostri soldi, che hai
tempi erano pochi. Siamo arrivati fino a New
York per proporlo e poi siamo dovuti rimanere li per tre anni perché non avevamo i soldi
per ritornare. Facevamo audizioni e ci dicevano “very good, very good… I call you…!” ma
non ci chiamavano mai!
JC.: Mi ricordo che quando arrivai a Broadway
con Maria nel 1962 abbiamo dovuto fare i
conti con l’attore “Rodolfo Valentino” che di
tango non aveva niente ma per il pubblico
americano si, era il simbolo del tango! E a noi
ci chiamavano i “tangueri veloci” poiché quello che ci distingueva era la velocità. A Buenos
Aires tra gli amatori la competizione era prima nella velocità e poi nelle coreografie!
Parliamo di competizioni, cosa ne pensate dei
campionati voi che siete stati spesso giurati?
JC.: Si sono stato in giuria varie volte ma non
voglio più farlo per due motivi: primo perché
sono sempre il giudice più vecchio e con più
esperienza e alla fine mi tocca sempre prendere la decisione finale e vi assicuro che spesso non è facile; secondo perché per me non è
importante come una coppia balli il tango, ma
quello che trasmettono quando lo ballano!
M.: Personalmente i campionati mi piacciono
molto ma essere giurato è difficile, io sono
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più nervosa dei partecipanti. Non è bello perché spesso ci sono almeno cinque coppie di
media che meriterebbero il primo posto… e
che fai? Solo una può salire sul gradino più
alto del podio e ogni anno è sempre più difficile perché ci sono sempre più coppie brave.
Quale sono i parametri per giudicare una
coppia?
JC.: Per me la simbiosi tra uomo e donna, devono diventare un corpo con quattro piedi.
Questo è essenziale. La coppia deve ballare
soavemente, senza violenza, e soprattutto
ballare per se stessa, non per gli altri.
M.: L’abbraccio, l’eleganza e soprattutto la
connessione della coppia e come mettono i
piedi. Spesso tecnicamente ci sono ballerini
molto validi, però non mi convincono, finché
non mi vengono i brividi alla pelle… quello è il
mio parametro, devo vedere una coppia e mi
devo emozionare. Perché se mi arriva qualcosa al cuore, vuol dire che anche loro sono
cuore e non solo tecnica. Per me la coppia si
deve guardare, si deve amare.
Come voi un tempo… perché vi siete separati?
M.: È una storia che non mi va di raccontare.
Lo nomino perché lo rispetto, lo amo per tutto quello che c’è stato, lo amo come maestro
e per me è stato il migliore ballerino di tango argentino, un grande creatore, io quando
parlo non posso evitare di nominarlo perché
la mia carriera è cresciuta con lui, non ho ballato il tango sola. Tutte le cose belle e tristi
incontrate nel mio cammino di tango, sono
state con lui, i ricordi non si cancellano.
L’altro giorno ho visto ballare il tango Verano
porteño ad una coppia di ragazzi. Quel Tango era uno dei nostri cavalli di battaglia, quasi
non sono riuscita a vedere la loro interpretazione, mi sono assentata, ascoltavo il brano
e rivedevo la nostra coreografia… ed è stato
meraviglioso, sono stata trasportata indietro
nel tempo, ai giorni degli applausi senza fine!
Ma anche oggi è così! Noi ti abbiamo vista due anni fa allo spettacolo che c’è stato
all’Obelisco a Buenos Aires e rimanemmo
impressionati dai lunghi e forti applausi con
i quali la gente ti accolse. Interminabili…
M.: È vero, a Buenos Aires quando salgo su un
palco, è come una partita di calcio. La gente
mi ama tantissimo ancora oggi!
Tra le coppie di giovani di oggi, ne hai una
che preferisci?
M.: Non c’è una sola coppia ma ci sono tantissime coppie che mi piacciono, non faccio
nomi perché me ne dimenticherei sicuramente qualcuna ma ce ne sono davvero tanti!
Spesso sono nomi che non si conoscono a cui
piace ballare e non fare competizioni e non
partecipano ai campionati.
“A Buenos Aires quando salgo su un palco,
è come una partita di calcio.
La gente mi ama tantissimo ancora oggi!”
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È difficile che tutte le coppie brave ed emergenti diventino “famose”. Alcune si stancano,
altre si sposano, altre ancora non hanno voglia di girare il mondo però in questo momento a Buenos Aires ci sono davvero tantissime coppie di giovani molto valide.
Il consiglio di Maria Nieves e di Juan Carlos Copes ai giovani che iniziano a ballare il
tango oggi.
JC.: Per me devono ricordare che le cose più
difficili del tango sono le più facili. Saper
camminare e saper ascoltare la musica, e interpretarne i particolari.
M.: Prima di tutto devono sentire il tango nel
cuore. Molti iniziano solo perché pensano di
far soldi e decidono di avvicinarsi al tango
per questo. Questo non deve succedere.
Poi devono cercare la connessione della coppia, cercare l’abbraccio.
Se il tango non si balla con il cuore, mai si
potrà essere bravi ballerini. E poi imparare a
camminare prima di imparare figure. Questo
è il miglior consiglio, cuore, camminata e infine figure.
Tornati in redazione ci viene voglia di andare
indietro nel tempo e di guardare qualche loro
video. Ci sono assoli preziosi, rappresentazioni di gelosia, drammatiche… perché il tango
si sa, è carico d’enfasi, rifiuta i mezzi toni e
le allusioni. Eppure c’è uno strano contrasto
fra la misteriosa sensualità che lo pervade e
il modo quasi incorporeo con cui Juan Carlos
e Maria realizzano la loro perfetta sincronia,
fra la passione e l’esattezza. Chissà se ancora
per una volta, per un ultima volta, balleranno
insieme…
Ringraziamo Barbara Cicero di aver portato
in Italia questi due grandi artisti ed aver dato
la possibilità a molti tangueri di conoscerli ed
apprezzarli.
Helga Corpora e Andrea De Dominicis
Maria e Juan Carlos nel 1962
Sul palco nel 2010
Negli Stati Uniti nel 1995
Juan Carlos e Maria con Astor Piazzolla
curiosando
news & pillole
Una buona notizia!
TangoWorld 2013
Amici del tango, il Ministero della Cultura della
città di Buenos Aires aveva deciso di togliere
i fondi all’“Orquesta Escuela de Tango Emilio
Balcarce”.
La scuola, ideata 14 anni fa da Ignacio Varchausky, è a oggi la più importante di Buenos
Aires per i musicisti di tango. La sua chiusura
sarebbe stata una perdita enorme per la gente del posto in generale e per le nuove generazioni di musicisti in particolare, lasciando
un vuoto nel prezioso e necessario lavoro per
mantenere viva la fiamma della cultura argentina. La richiesta di evitare la chiusura da parte
di migliaia di appassionati attraverso la firma
di una petizione online ha stimolato il Ministero a trovare una soluzione.
L’Associazione TangoVia ringrazia tutti per lo
straordinario appoggio ricevuto.
Per sapere di più del progetto “Orchestra
Escuela de Tango”:
www.tangovia.org/orquesta.htm
Dal 4 al 8 settembre la città di Fivizzano
ospiterà l’ormai storico Festival Tangoworld
giunto quest’anno alla sua quindicesima
edizione consecutiva. Nato all’interno del
più ampio Musicworld, Festival di Musiche e
danze dal mondo, nelle sue passate edizioni
Tangoworld ha sempre visto tra i suoi partecipanti i più illustri nomi del tango. Quest’anno il cast artistico è composto da Mariano
Chicho Frumboli e Juana Sepulveda, Erna e
Santiago Giachello, Nora Witanowsky e Juan
Carlos Martinez, Alejandra Sabena. Insieme a
loro a completare il cast artisti, la mitica orchestra Hyperion Ensemble, grandi musicalizador e tre coppie emergenti: Helga Corpora
e Andrea De Dominicis da L’Aquila, Chloe &
Dionisis Theodoropoulos da Atene e Silvia
Carlino & Vincenzo Caiazzo da Napoli.
Ogni anno Tangoworld convoca in questo
piccolo e incantevole borgo della Toscana
centinaia di Tangueri provenienti da ogni parte d’Europa, per trascorrere 5 giorni di full immersion nel verde della Lunigiana. Le serate di
quest’anno si svolgeranno all’interno del Palazzetto dello Sport di Fivizzano, che permetterà
di accogliere comodamente il gran numero di persone che hanno partecipato a Tangoworld
nelle scorse edizioni e che sicuramente arriveranno anche quest’anno!
Per maggiori informazioni e per il programma completo dell’evento: www.tangoworld.it
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Campioni italiani di Tango!
foto Emanuele Scalise
Francesca Del Buono e Giampiero Cantone
È stata la città di Terracina quest’anno ad ospitare lo scorso maggio il 2° campionato italiano
di tango, sub sede ufficiale dei campionati di
Buenos Aires, organizzato da Barbara Cicero.
Alla fine della kermesse che ha visto gareggiare
molte coppie giunte da tutta Italia sono saliti
sul podio per la categoria tango salon Michele
Lobefaro ed Emanuela Benagiano (Bari), seguiti
da Riccardo Ongari e Monica Biasin (Brescia) e
da Luca Morale e Francesca Santangelo (Napoli), e per la categoria tango escenario sul podio Giampiero Cantone e Francesca Del Buono
(Roma) seguiti dai giovanissimi Simone Facchini e Gioia Abballe (Frosinone) e da Vito Raffanelli e Giorgia Rosello. A tutti loro complimenti!
I primi 80 anni di Horacio Ferrer
Feliz cumple Maestro!
Lo scrittore e poeta uruguayo Horacio Ferrer che ci ha regalato tra
i tanti capolavori “Balada para un loco” e “Chiquilín de Bachín” ha
compiuto 80 anni lo scorso giugno!
Durante i festeggiamenti al teatro Maipo di Buenos Aires, l’artista ha
presentato il suo nuovo album “Flor de tangos e poesie”, sostenuto
dal pianista Juan Trepiana.
Tantissime iniziative nella capitale argentina e in tutto il mondo per
rendere omaggio al Maestro! Un compleanno speciale dunque, e anche noi della redazione di El tanguero non possiamo che fargli i più
sinceri AUGURI!
CINEMILONGA
Piccola storia d’amore, di tango e di vita
All’interno della programmazione dell’estate romana al Fontanone del Gianicolo, uno dei luoghi
dove il panorama di Roma è davvero meraviglioso, andrà in scena il 2 e 3 agosto lo spettacolo
“Cinemilonga, piccola storia d’amore, di tango e di vita” di e con Fatima Scialdone.
Il soggetto dello spettacolo si ispira alla canzone “Cinemilonga” di Renato Bonanni che ha composto il brano nel 2011 in omaggio al regista argentino Fernando Birri, in occasione di un incontro alla Casa del Cinema in ricordo del suo grande amico e maestro Mario Verdone.
Una storia d’amore raccontata tra teatro, musica tango e cinema,dai toni comici e brillanti a quelli
più profondi e reali, offre lo spunto per trattare il tema ben più doloroso della dittatura militare
dell’Argentina negli anni ’70, tristemente nota al mondo per la tragedia dei desaparecidos, quei
trentamila ragazzi torturati e gettati nei voli della morte nel Mar della Plata e tra di essi le tante
ragazze incinte che sono state private dei figli e poi uccise.
Alcuni grazie a fortunate situazioni, ma soprattutto al Console italiano Calamai, riuscirono a sfuggire a questo massacro, e i nostri due protagonisti sono proprio uno di questi casi.
Gli interpreti dello spettacolo Fatima Scialdone e Luciano Donda saranno affiancati da Renato
Bonanni alla chitarra, Anna Fabrizi alla voce, Mariano Navone al bandoneon e Francesco Bancalari
al pianoforte. La produzione dello spettacolo è a cura dell’associazione culturale Tango Eventi.
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“Il Contatto”
20 anni di tango e non sentirli. Una milonga ormai d’epoca.
È opinione comune, per noi Europei, come per amici o ballerini professionisti d’oltreoceano,
che varcando la soglia del Circolo di Spinea immediatamente ci si senta immersi in una sorta
di familiare benessere tanguero. L’accoglienza calorosa di Silvana e Gilberto, fondatori nel
1993 del circolo, l’arredamento che nel corso del tempo ha assunto un aria “vintage”, l’odore di
tango che vi si respira, anche quando la milonga non è in corso è il risultato di una eccezionale
perseveranza dei soci fondatori. Amanti del ballo e del Tango in particolare. L’architettura della
sala, non a caso, è studiata per poter ottenere da qualsiasi angolazione una perfetta visibilità
degli ospiti, non a caso al Contatto la “mirada y cabecéo” sono il metodo d’invito usuale da
anni. Ballare su una pista dove si sono avvicendate due generazioni di milongueros, che ha
ospitato decine di artisti provenienti da ogni dove è un emozione impagabile.
Per chi lo conosce “il circolo”, come amano chiamarlo Silvana e Gilberto, è un abbraccio, si
proprio così, la sua conformazione, visto dall’ingresso, visto dal bar, è ad anfiteatro, con la
consolle del dj al centro quasi a simulare la testa di questo gigante che “abbraccia” fisicamente
i suoi soci avventori. Da la dipartono due basse balaustre che, seguendo con le file di tavolini,
ci stringe in una presa quasi inamovibile. L’abbraccio del Circolo. Il nome del luogo d’altronde
non è a caso, Contatto. Contatto di persone, di sguardi, di parole nel ballo… nel tango. Ciò lo
si fà da ben 20 anni, 20 anni senza mollare la presa, 20 anni di passione, scuola, eventi, grandi
maestri, insegnanti, stages, orchestre, compagnie. Amori sono nati e passioni si sono consumate tra queste quattro mura. Interminabili tandas sono state ballate, hanno preso il cursore
del mixer tutti o quasi i musicalizadores de tango nazionali ed internazionali… sempre li, con
Silvana e Gilberto presenti.
E proprio per festeggiare questi 20 anni che dal 14 al 16 giugno si è svolta nel mitico locale la
Reunion, 3 giorni di tango per una gran festa milonguera!
Michele Sottocasa
Silvana e Gilberto
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Il Vals criollo:
Questo sconosciuto tra arrangiamenti
ed orchestrazioni
musica
tango
arts
Fryderyk Chopin
N
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otoriamente ai milongueros argentini piace poco il vals. Gerardo
Quiroz dice: “el vals es para quien
no sabe bailar tango…” A parte
Tetè Rusconi che si esibiva sulle note dei vals
più belli perché si sentiva “come nelle nuvole”, le esibizioni basate sul vals rispondono
probabilmente più a una abitudine a una
domanda del pubblico europeo e americano
che a una reale scelta dei ballerini.
Intanto molte orchestre hanno fatto fortuna
grazie al vals o come dice qualcuno al tango
vals, sono diventate famose da Canaro sino
a Biagi ed a Troilo, così come youtube è pieno di esibizioni di tango vals. Ma ciò che più
importa è che alla gente piace il vals forse
perché anima la milonga attraverso un cambio di ritmo e di musicalità. Bene, viva il vals!
Ma questo sconosciuto, il vals chi è?
Ho fatto una ricerca ed ho scoperto quanto
segue.
La Real Academia Española definisce il valzer
come una danza di origine tedesca, che le
coppie eseguono con movimento circolare e
di traslazione. È accompagnato da un ritmo
ternario le cui frasi constano generalmente
di 16 battute.
La maggior parte degli esperti ubicano la
sua nascita nel Tirolo e citano come antecedente la “Volta”, una danza anch’essa in tre
tempi del XII secolo. La verità è che nel XIX
secolo divenne popolare, rendendo il suo
nome definitivo e lo troviamo tanto nella lirica quanto nel balletto.
I grandi maestri classici s’imbatterono nel
genere creando veri e propri gioielli musicali. Esempi sono: Fryderyk Chopin, con il
suo pezzo “Last Waltz”, tra gli altri, Johann
Strauss, con il “Danubio blu” o “Il Waltz
dell’Imperatore” e Pyotr Tchaikovsky con “Lo
Schiaccianoci”, “La Bella Addormentata” e il
“Lago dei cigni”.
Questa forma musicale ha caratteristiche
diverse a seconda della regione in cui viene adottata e quindi possiamo distinguere:
il valzer tedesco, il valzer russo, dal ritmo più
marcato, il valzer viennese o valzer austriaco chiamato “a due tempi” in riferimento
alla sua coreografia, il valzer americano, che
chiamano “Boston” e molti altri.
Anche in America Latina, assume forme diverse a seconda di ciascun paese: il valzer
ranchero o messicano, il valzer peruviano,
dai passi più piccoli, il vals criollo che nel
suo sviluppo diventa ciò che alcuni chiamano tango vals per la sua esecuzione nei repertori delle orchestre tipiche, e così via si
potrebbero nominare molti altri esempi. A
partire dal 1810, il valzer europeo è ballato a
Buenos Aires ed a Montevideo, con un picco
particolare nelle classi sociali più elevate, sostituendo le vecchie danze e condividendo
le piste con altri balli come la polka, lo shotis
e l’habanera.
Quando la gente comincia ad esprimersi con
questo ritmo, si diffonde il vals criollo, in primo luogo tra le corde dei payadores (i menestrelli) e successivamente nelle musiche
europee suonate dagli immigrati. Il leggendario Jose Betinotti è un esempio con il suo
valzer “Tu diagnóstico”, registrato da Carlos
Gardel nel 1922 e riproposto da Aníbal Troilo
con il contributo vocale di Francisco Fiorentino nel 1941. I musicisti di tango lo includono
nei propri repertori, regalandoci bellissime
opere: Gerardo Metallo: “Recuerdo”, Pascual
de Gullo: “Lágrimas y sonrisas”, registrato da
Eduardo Arolas nel 1914, diventando una hit
nella versione di Rodolfo Biagi nel 1941. Juan
Maglio “Orillas del Plata”, José Felipetti: “Pabellón de las rosas”, Pedro Datta: “El aeroplano”, una delle prime registrazioni di Francisco
Canaro con il suo trio, Rosita Melo: “Desde el
alma”, forse uno dei più noti e registrati.
Tantissime versioni di antichi vals rinnovati negli arrangiamenti e nell’orchestrazione
hanno contribuito alla diffusione più “giocosa” del tango nel mondo.
Tete Rusconi
Come spesso succede nella musica sono le
orchestrazioni e gli arrangiamenti a perpetuare un successo di un tempo. Proprio come
nella letteratura, qualcuno ha detto che la
pubblicazione delle opere musicali rappresenta per l’autore un sollievo, perché così
smette di correggerle, nel tentativo di abbellirle. Con una differenza, essendo l’esecuzione tipica di ciascun musicista l’opera può
essere eseguita ogni volta in modo diverso,
in relazione al suo interprete. La ricerca della
perfezione e della non convenzionalità porta
al tentativo dell’artista di migliorare il proprio lavoro o quello degli altri, secondo la
sua sensibilità ed i suoi criteri estetici.
L’espressione “arreglo” (arrangiamento) si
riferisce al lavoro che viene fatto sulla partitura originaria del compositore, mentre il
19
termine ‘orchestrazione’ fa riferimento agli
strumenti scelti per eseguire l’opera.
Nella musica classica, è tutto scritto, ed il
compositore definisce fino all’ultimo dettaglio, che l’artista rispetta pedissequamente. Al contrario, la musica popolare si basa
spesso sulla partitura per pianoforte, che
rappresenta una guida per la melodia con
alcuni accordi rudimentali. Per questo motivo è necessario darle una forma e smussare
musicalmente lo scritto. È necessario fare un
arrangiamento.
Se l’esecutore o
il direttore d’orchestra non è
in grado di fare
l’arrangiamento,
si ricorre a un
musicista “arrangiatore”. Il suo
lavoro non solo
abbellisce l’opera
secondo il proprio gusto o la
propria ispirazione, alcune volte
è una necessità,
perché la partitura potrebbe
essere molto povera.
L’arrangiamento
consente alcune
modifiche della
melodia,
negli
accordi, nell’armonia, stabilisce
i controcanti, le
parti soliste dei
diversi strumenti,
gli adorni. Dispone i “legati” e gli “staccati”, inventa e crea le
parti per gli accompagnamenti cantati. In
breve, è una ricreazione, un abbellimento
del tema originale, ma può anche essere una
necessità per le carenze della partitura originale, o per contraddistinguere uno stile.
Un buon arrangiatore fa tutto questo senza
snaturare la melodia, né lo spirito dell’ope-
ra originale. Oggi è molto comune ascoltare
tanghi classici i cui arrangiamenti sono così
bizzarri che è impossibile riconoscerne la
melodia.
Orchestrazione significa, invece, decidere
quali strumenti o voci eseguiranno quanto
concepito nell’arrangiamento. Si tratta di
decidere se una determinata parte sarà eseguita dal violino o dal bandoneon oppure da
entrambi. Se un passaggio sarà all’unisono o
a voci separate. L’orchestrazione ha anche lo
scopo di equilibrare il tutto, dalla struttura al
finale del pezzo musicale.
Chiaramente
l’arrangiamento e l’orchestrazione sono
le chiavi che
definiscono
gli stili delle
diverse orchestre.
Ciascun
Direttore
dà
all’opera quel
“quid” che fa la
differenza. Credo che senza
l’arrangiamento non ci sia
un’esecuzione
possibile.
L’a r r a n g i a to re significava
moltissimo
per l’orchestra.
Osmar Maderna ha creato
lo stile tipico
dell’Orchestra
di Miguel Calò.
Morto lui l’orchestra ha continuato a suonare con lo stesso stile di prima. Lo stesso vale
ad esempio per l’Orchestra del Rey del Compas, i cui arrangiamenti cambiarono notevolmente nel periodo compreso tra il 1936 ed
il 1955 lasciandone inalterato lo stile. Molti
non sanno che una tra i migliori arrangiatori
di D’Arienzo fu Hector Varela.
Paolino Fierro Salon Baires Napoli
20
Ballare è la poesia
dei piedi
“B
allare è la poesia dei piedi”
scriveva John Dryden e lo
sanno bene tutti i tangueri!
E proprio ai piedi dei tangueri che decidiamo di dedicare questo
articolo!
Tantissime sono oggi le offerte di tutti
gli accessori/strumenti tangueri, dalle scarpe, alla moda, ai gioielli rispetto a qualche anno fa, una produzione
“Made in Italy tanguera” che offre davvero una ampia scelta.
Siamo andati a Cattolica (RN) e abbiamo
incontrato Eva Nataraja creatrice del marchio Regina, scarpe e moda tanguera.
Chi è Eva Nataraja?
Eva: Nasco con l’amore per la danza e per la vita.
A sei anni già indossavo le mie prime scarpette
rosa con la punta in gesso, nel mio primo viaggio in India tornavo danzando con le cuffiette e
da lì venni soprannominata “Nataraja”: Signore
della Danza. Ma il mio sogno è sempre stato
quello di lavorare nella moda e diventando stilista ho avuto la fortuna di lavorare al fianco di
creativi di fama mondiale a Parigi, in Spagna, a
Londra, in Germania e Italia!
22
Quanto nasce la tua passione per la moda ed
il ballo?
E.: Dopo tanti anni passati a creare collezioni
a pensare sempre a fantasiosi accostamenti di
colori e di materiali, lavorando dietro le quinte
nelle sfilate Parigine finalmente incontro il tango. Inizio a ballare questa danza con Marco, il
mio compagno conosciuto in un viaggio in India, e ci siamo fatti catturare dalla passione!
Come nasce l’idea di creare delle scarpe
da tango?
A 13 anni ho avuto un grave incidente in moto,
che non mi permise più di ballare sulle punte e
compromise anche la possibilità di salire sui tacchi. E per ballare il tango servivano i tacchi! Ma
la difficoltà di ballarci sopra era inferiore al mio
amore per la danza e testardamente continuai a
comprare scarpe, quelle che trovavo sul mercato
argentino e italiano in quel periodo, ma la situazione peggiorava. Fu allora che decisi di crearmi
un paio di scarpe adatto alle mie esigenze e cioè
con il comodo cuscinetto sotto la pianta così da
non dover soffrire ogni volta che mi toglievo le
scarpe da tango!
E da li è partito tutto?
Si, visto l’esito positivo dei commenti di amiche
nel vedere e provare le mie scarpe decisi di creare la prima collezione, era il 2007.
Quando nasce il marchio Regina Tango Shoes?
Dopo ben 4 anni di prove e ricerche dei difetti
(infatti ancora oggi non esiste modello che non
sia stato prima provato dai miei piedi o da quelli
di Marco!) ballando e ballando su e giù per lo
stivale e non solo, decisi di specializzarmi nella
produzione artigianale di scarpe da tango. Ho
girato alla ricerca dei migliori laboratori artigianali dove il “fatto a mano” è un valore, dove ogni
mano che lavora è ricca di segreti per costruire e
realizzare al meglio ogni idea dettata dall’esigenza del ballo!
Così facendo sono riuscita a coniugare la mia
esperienza di stilista e la passione per la danza senza tralasciare il “confort”. E devo dire che
ogni nuovo modello mi fa innamorare sempre
più di questo “lavoro” dedicando anima e corpo, notte e giorno… Le idee crescono e per fortuna i clienti pure!
Ogni ballerino famoso e non che indossa le “Regina” mi rende felice e orgogliosa.
Qual è il segreto delle scarpe “Regina” in Italia
e nel mondo?
Sicuramente l’utilizzo di materiali di qualità, pel-
le e suola morbidissima, in questo modo la scarpa è flessibile e traspirante, il che è un grande
vantaggio quando si balla, perché i piedi possano stare più comodi e all’asciutto più a lungo.
Inoltre sono perfette per chi non vuole rinunciate ad una scarpa sensuale, ma anche stabile
e che permetta una corretta postura e traspirazione del piede. E devo dire con soddisfazione
la fama è arrivata anche all’estero, in Inghilterra, in Russia, in Grecia, in Francia, in Spagna, in
Polonia, in Ungheria… e nella patria del tango,
Buenos Aires!
Il marchio “Regina” sta diventando anche
moda tanguera, vero?
Si, la mia passione per l’abbigliamento è straripata anche nel tango per cui preparatevi anche
a vestire Regina Tango Wearing.
Un consiglio spassionato alle lettrici di El tanguero.
Più che un consiglio un augurio a tutte le
tanguere di ballare un buon Tango e di sentirsi una “Regina” ogni volta che entreranno
nell’abbraccio di ogni tango!
Colgo anche questa occasione per ringraziare
voi Helga e Andrea, e tutte le persone che ci
vogliono bene, ci seguono e ci aiutano nella realizzazione di questo sogno! Grazie
E noi ringraziamo te Eva, per i tuoi sorrisi, per
la tua gentilezza e per farci ballare in comodità!
Il sito di Eva è www.reginatangoshoes.com
Helga e Andrea
23
Emozioni
in movimento
y
da settembre
Lunedì: ore 21-22,30 - INTERMEDI 2
presso: Polisportiva CITTA’ FUTURA
Via dell’Arcadia, 108 - Roma (Zona Montagnola)
www.royaltango.it cell 345 9768845
Martedì: orario da definire - PRINCIPIANTI
orario da definire - INTERMEDI
presso: SPAZIO DIAMANTE Casa delle arti performative
Via Prenestina 230B - Roma (Zona Largo Preneste)
Giovedì: orario da definire - PRINCIPIANTI
orario da definire - INTERMEDI
presso: ALICE TANGO
Via Romolo Gessi 6 - Roma (Zona Testaccio)
y
27
curiosando
tangueri impossibili
Armando lo scrittore
N
foto: Laura Sabatino
on manca mai quando organizzano un
evento straordinario. Armando, lo scrittore
di racconti. Una piccola casa editrice gli ha
pubblicato una raccolta di storie di tango e
da quel giorno sfrutta qualsiasi occasione per proporre
il suo volumetto. Arriva insieme a un tavolino mignon, lo
fodera con una tovaglia di velluto rosso, dispone i libri in
due pilette e si piazza sulla sua sediola da campeggio, ad
aspettare che qualcuno si avvicini. Da quando lo tengo
d’occhio non gli ho mai visto vendere una copia. Di solito
sta compresso fra stand di scarpe e bigiotteria, la gente
gli passa davanti, getta uno sguardo casuale a quei libri,
nel caso migliore c’è chi pesca una copia e la sfoglia con
noncuranza, ma poi, immancabilmente, la posa e procede oltre.
L’ultima volta è capitato al Salone dei Lampadari, durante
il festival. Gli organizzatori hanno sistemato il banchetto
dello scrittore a ridosso dello stand di calzature più ingombrante del mercatino, un recinto formato da espositori multipiano e megaschermi informativi. Attorno a
quelle scarpe scintillanti si è radunata una folla talmente
fitta che dopo un po’ i curiosi hanno invaso lo spazio di
Armando. Chi usava la sua sedia per provare i modelli,
28
by Memè
chi gli poggiava borse e scatole sul tavolino facendogli
cascare i libri. Alla fine il povero scrittore non ci ha visto
più ed è andato a protestare dalla venditrice.
«Scusa» le ha picchiato col dito su una spalla.
«Che c’è?» lei si è girata emettendo uno sbuffo di fastidio. «Guarda che sto lavorando.»
«Perché, io no?» ha replicato Armando.
La tipa si è affacciata oltre lo scrittore e ha inquadrato il
suo banchetto desolato.
«Ma se non c’è anima viva» gli ha fatto notare.
«Mi state col fiato sul collo, tu e i tuoi clienti» è insorto
Armando. «Come mi distraggo un secondo mi fregate lo
spazio.»
«Io che ci posso fare»
la signora si è messa
a ridere. «Il tango si
balla con le scarpe,
mica coi libri.»
Armando c’è rimasto
malissimo.
«Se il mio stand pullula di gente e da te
non viene nessuno,
non è certo colpa
mia» ha ripreso la
donna,
impietosa.
«Che non lo sai come
funziona il mondo? Il
cliente ha sempre ragione.»
A quel punto Armando ha girato le
spalle ed è tornato
al suo banchetto. Ha
radunato i libri, li ha
riposti nello zaino ed
è filato via. L’ho seguito di nascosto fino ai bagni, lui si è
chiuso dentro. Ho aspettato più di un quarto d’ora, fuori
intanto si era formata la coda. Quand’è uscito, la gente
ha reagito con un boato di stupore, tutti che indietreggiavano con le bocche spalancate e gli occhi sbarrati,
come se avessero visto un alieno. Invece era lui, Armando. Si era tolto le scarpe. In sostituzione, con un giro multiplo di nastro adesivo, si era appiccicato due copie del
suo libro, una sotto un piede, una sotto l’altro. L’ho visto
allontanarsi con andatura meccanica, come se fosse zoppo. Però sorrideva.
Foto di Claudio Molinaro
POLITICA E “CONTAMINAZIONE”
NEL TANGO ARGENTINO
N
(considerazioni di un bandoneonista – milonguero)
el suo articolo “Contaminazione
musicale” Ivan Hewitt afferma: ”Uno
spettro ossessiona la musica: la contaminazione. Non ha un corpo - non
può dire di avere proprie melodie, né proprie
armonie, né colori strumentali - ma la sua presenza, a mo’ di fantasma, è ovunque, e si infiltra sopra e sotto ogni categoria musicale. Nella
musica da film, nella world music, nel jazz, nel
pop, persino nella musica classica si ascolta il
suo inconfondibile timbro. Inconfondibile perché
la contaminazione, benché non sia nulla di per
sé, riesce a trasformare tutto ciò che divora nella propria imprendibile sostanza - in effetti è più
un vampiro che un fantasma. Ci sono eccezioni,
naturalmente, ma in generale la musica contaminata è l’equivalente musicale del comprarsi un
letto in stile Impero e di coprirlo poi con lenzuola
decorate in caratteri cinesi. Nella sua ricerca inarrestabile di nuovi sapori, la contaminazione è la
perfetta espressione del consumismo…”
E ciò è vero soprattutto nei generi musicali, come
il tango argentino, in cui, al di là del significato
artistico e tecnico delle composizioni, sono rappresentati le memorie e passioni, in una parola,
30
l’anima del popolo che le esprime attraverso
l’ispirazione dell’autore (“…mezcla de rabia, de
dolor, de fe, de ausencia…” misto di rabbia, di
dolore, di coraggio e di privazioni… - tratto da “El
Choclo” di Enrique Santos Discepolo).
La musica e le parole costituiscono, in tal caso,
un’unità inscindibile ed immodificabile, proprio
perché fotografano esattamente un’epoca, uno
stato d’animo, una passione.
Cambiarle, quindi, per assecondare il capriccio di
un interprete, cantante o musicista che sia, è un
atto d’intollerabile violenza, aggravato dalla pretesa giustificazione di “adattarle” alle presunte
esigenze del momento: il che costituisce, di per
sé, un’ulteriore dimostrazione di arroganza.
E’, in altre parole, la pretesa di sottomettere, in
pratica di prostituire, l’arte all’interesse concreto, la libertà della creazione e dell’ispirazione alle
logiche del “mercatismo”, questo attuale e dilagante cancro politico-economico-sociale, che è
la causa principale della progressiva distruzione
di quella civiltà che i nostri padri hanno sofferto
e faticato per costruire e della continua mortificazione dei valori che da essi ci sono stati tramandati.
Per giustificare ipocritamente lo scempio musicale del tango ho spesso sentito affermazioni del
tipo: “Ma così i giovani lo ascoltano e lo ballano
più volentieri” e simili.
Falso. È vero esattamente il contrario!
Personalmente ho assistito all’interessante fenomeno di giovani che dopo aver iniziato a ballare
il cosiddetto “tango nuevo” in alcune milonghe di
Buenos Aires, insoddisfatti, rifluivano nelle milonghe tradizionali in cerca delle loro origini e della
loro identità, proprio come i salmoni, ad un certo
momento della loro esistenza, sentono il bisogno
di risalire i fiumi per deporre le uova in prossimità
delle sorgenti, lì dove essi stessi sono nati.
Inoltre, a giudicare dal piacere con cui lo ascoltano e dall’entusiasmo con cui, sempre più numerosi, lo ballano, non si può certo dire che il tango
tradizionale ai giovani non piaccia!
In una recente intervista, apparsa proprio sulle
pagine di El Tanguero, una giovanissima coppia
di ballerini, Carlitos Espinoza e Noelia Hurtado,
alla richiesta di chi fosse il loro direttore d’orchestra preferito, hanno risposto quasi coralmente:
D’Arienzo!
Ma allora, perché si insiste nel voler propinare ai
giovani modelli che essi non sentono come propri?
Lo stesso sta succedendo con le famigerate “gare
di tango” che tanto stanno facendo discutere ed
hanno finito per dividere gli appassionati in favorevoli e contrari.
Anche qui si sta assistendo ad un tentativo di indebita “contaminazione”, questa volta tra tango
e sport.
È stato affermato, in proposito, che tale assimilazione, culminata, in Italia, con l’assorbimento del
Tango Argentino nella Federazione danza sportiva del CONI, corrisponda ad esigenze “politiche”.
Altra falsità.
Non solo il tango non è politica, ma, spesso, nel
corso della sua storia, è stato un veicolo efficacissimo del malumore popolare CONTRO la politica,
intesa nell’accezione peggiore del termine (che,
semanticamente, significherebbe “arte del buon
governare”) per indicare sprechi, corruzione, malaffare e tutta la serie di esecrabili manifestazioni
dell’arroganza del potere con cui, purtroppo, alla
fine abbiamo dovuto far i conti anche in Italia.
Una prova per tutte di ciò che affermo si riscontra nella divertente satira (ma vi sono testi anche
più diretti e taglienti) della “letra” di Milonga del
‘900, in cui il protagonista si rivela un vero e proprio maestro dell’opportunismo e dell’”inciucio”.
Mi sembrerebbe più corretto, quindi, affermare
che anche il tango (come oggi, purtroppo, molte altre cose) è, spesso, usato a fini “politici” da
soggetti che non lo amano (chi ama non usa ma
protegge!) e proprio perciò non si fanno scrupoli
di servirsene a fini di lucro od autopromozione.
Da questa amara ma reale considerazione nasce
l’esigenza, per chiunque il tango lo ami sul serio,
di proteggerlo e diffonderlo senza secondi fini.
Personalmente (e per limitarmi all’esperienza italiana) mi fa ribrezzo pensare che un ente pubblico, dopo tutta una serie di scandali che, nel corso
degli anni hanno segnato il suo “patrocinio” (meglio: “ladrocinio”) in ambito calcistico, abbia già
allungato le sue avide e sporche mani sul tango
argentino, inglobandolo, del tutto arbitrariamente, nella cosiddetta “danza sportiva”!
E che, tramite una sua federazione, si sia arrogato il diritto di rilasciare il diploma di insegnanti
(bronzo, argento ed oro, come nel liscio!), agli
ingenui frequentatori di “corsi di formazione” a
pagamento, tenuti spesso da personaggi che col
tango hanno poco o nulla a che fare, in quanto
mutuati da altri settori della medesima federazione (qualora servisse, ne esistono le prove!) e
che, al termine di questi corsi, fungono anche da
esaminatori!
Ma, tornando alla musica e sempre a proposito di “contaminazione” mi è capitato di leggere
un paio di articoli nei quali, con nozioni di teoria
musicale e di armonia “moderna” nonché (come
anche in politica ed in economia), di sofisticata
terminologia esterofila, si sosteneva la validità
della fusione tra tango e musica italiana contemporanea.
“’Na voce, ‘na chitarra e un poco ‘e luna...”, infatti,
forse bastano “....pe’ fa ‘na serenata...”, secondo il
vecchio successo di Teddy Reno, ma sicuramente
non bastano, secondo me, in una milonga per far
ballare tango!
Il tango “bien bailable” è, infatti originariamente e tradizionalmente solo quello “instrumental”,
o dove il cantor, non è un solista, ma parte integrante dell’orchestra. Ma, in entrambi i casi, il
cuore pulsante dell’orchestra di tango è sempre
stato “el fuelle” (= il mantice).
Non c’è tango ballabile, infatti, dove manca il
Bandoneon, strumento simbolo dell’emigrazione dall’Europa (dov’è nato) in Argentina (dove
ha conosciuto il suo massimo splendore) e voce
insostituibile del dolore, della nostalgia e delle
privazioni degli emigranti, principalmente italiani, nella terra dove, grazie soprattutto ad essi, è
nato il tango.
José Capuano
31
tango
arts
gioielli di tango
Fabiana Fusco
F
abiana Fusco espone le prime opere nel 2002 nel jazz club storico della capitale: l’Alexander Platz. Prosegue alternando le collezioni dedicate al jazz a quelle ispirate alla
danza ed al teatro cercando di portare le sue creazioni fuori dagli spazi consueti della
gioielleria.
Ogni gioiello, che sia pezzo unico o serie limitata, rispecchia il mondo affettivo ed introspettivo dell’artista, i suoi interessi ed umori, con il coraggio di mostrare emozioni, sentimenti e
visioni con un sorriso.
“I miei gioielli sono espressione tangibile di emozioni, sono stralci di pensieri, note sparse di
brani più o meno noti che raccontano senza censura e con un sorriso sensazioni e desideri
di una giovane donna. In ogni girocollo, anello, bracciale si nasconde una storia nella quale
riconoscere parte di sé. Stringono con chi li osserva un rapporto intimo e personalissimo che
32
li lega ad un ricordo, ad una persona speciale.
Nascono principalmente per me ma con il
tempo sono diventati i ricordi di bambine
ormai cinquantenni con la voglia di salire
ancora in altalena! Comunicano in un alfabeto personalissimo un mondo fatto di draghi
addormentati sui tetti di Barcellona, suonano
tra le dita con la voce di un’orchestra bonsai,
accarezzano il collo con l’assolo di un trombettista, navigano su mari d’agata cullati dalle
note di un sax in vena di confidenze, piangono in un abbraccio che è già abbandono
stretti in un tango.
Nulla è lasciato al caso, tutto significa, trasmette, sceglie la propria strada per arrivare
dritto al cuore”
È possibile scoprire le collezioni dell’artista
sul suo sito www.fuscogioielli.com
33
A tu per tu con... i Musicalizadores
Nome:
Alfredo.
Età: 62.
Temperamento:
Passionale, il mi
o
motto è “Dove c’
è
gusto non c’è pe
rdenza” come dico
no
al mio paese d’or
igine.
Quando e come hai iniziato a mettere musica?
La mia storia con il tango nasce nel 1990 e sin da subito ho iniziato a mettere
musica per le serate che settimanalmente vedevano riuniti gli appassionati torinesi. Il salto di qualità c’è stato nel 1994 quando è iniziata l’avventura del
Cafè Procope: lì ho cominciato davvero a fare il musicalizador.
Com’è maturato il tuo approccio alla consolle da allora?
All’inizio il problema era la musica (che non c’era): si trovavano solo Piazzolla
e Gardel. La mia bulimia di musica mi ha portato in poco tempo ad avere qualche
centinaio di cd. Sino al ‘97 scelte musicali un po’ disordinate poi sempre più
orientato alle orchestre dell’epoca d’oro 1935-1955. Dal 2000 tandas e cortinas.
La tanda di tango del mese di Alfredo Petruzzelli?
È di Pedro Laurenz: Garua con Alberto Podestà; Todo con Podestà; Mas solo que
nunca con Carlos Bermudez; Llueve otra vez con Bermudez.
La tanda di vals e/o milonga del mese di Alfredo Petruzzelli?
Vals: Amante corazon (Juan Canaro); Pichon enamorado (Manuel Buzon); Diablesa
(Edgardo Donato); Milongas , 3 temi di Juan D’Arienzo : Milonga Querida, Milonga
del Recuerdo, La Cicatriz.
3 orchestre che non possono mai mancare nelle tue serate?
Carlos Di Sarli, Juan D’Arienzo, Anibal Troilo (ma anche Pugliese, Biagi, Calò,
D’Agostino, Tanturi!)
Cosa cerchi di trasmettere da dietro la consolle?
Cerco di trasmettere l’armonia della serata che deve sempre essere in equilibrio in ogni sua parte: nella singola tanda, nell’alternarsi tra tande lente con
quelle più marcate, tra le epoche e le diverse orchestre, tra tande strumentali e cantate. Chi balla deve sentire la differenza tra una serata “scolastica”
fatta di “greatest hits” e la mia serata.
Festival o milonghe? Dove ti trovi più a tuo agio?
Sono a mio agio ovunque ma preferisco le serate tradizionali piuttosto che i
festival.
C’è una tua serata che ricordi in particolare o alla quale sei rimasto particolarmente
legato?
Una pomeridiana al Festival di Fivizzano del 2010 con tutta la Sala Operaia che
cantava con me “Y todavia te quiero” con battimani finale.
L’errore che un musicalizador non dovrebbe fare mai?
Perdere di vista l’equilibrio complessivo della serata e sovrappesare alcune
orchestre o epoche (penso a Canaro e ai primi anni ‘30).
34
A
A tu per tu con... gli organizzatori
Nome:
Claudio.
Età: 30.
Siracusa International Tango Festival 23 - 27 luglio. Quali sono le novità di questa edizione?
La novità è soprattutto una, il cambio di location. Quest’anno saremo ospiti della
struttura ricettiva più bella e lussuosa del sud italia, il Grand Hotel Minareto, 5
stelle deluxe. Una location da favola con le milongas a strapiombo sul mare guardando la bellezza di Ortigia!
Anche quest’anno grande cast e due coppie su tre giocano in casa. Cosa si prova, oltre ad
organizzare il festival, a farne anche parte come cast artistico?
Si quest’anno per la prima volta, insegneremo anche io e Barbara. Molti ci chiedevano di farlo, e finalmente quest’anno ci siamo decisi. Dato che il festival si
svolgerà in un’unica location, avremo meno lavoro e più tempo a disposizione. E
poi ci saranno anche Fausto e Stephanie, colonne portanti del nostro festival come
organizzazione, che quest’anno saranno insieme a noi anche come maestri.
Un’artista che ti piacerebbe, o che ti sarebbe piaciuto chiamare.
Un’artista che mi piacerebbe chiamare in assoluto è Alberto Podestà, averlo in una
milonga e sentirlo cantare ci porterebbe indietro nel tempo… sarebbe un sogno!
La cosa più soddisfacente nell’ organizzare un festival?
Guardare i volti delle persone che sorridono mentre ballano durante il festival…
Quando molte persone sorridono vuol dire che ho fatto un buon lavoro!
La cosa più fastidiosa nell’organizzare un festival?
Le lamentele delle persone che non ballano e restano sedute… io che ci posso fare?
Un festival è sempre un gran’evento a prescindere o ci sono dei fattori che lo rendono tale?
Un evento diventa grande per tanti aspetti: Il primo è la location, poi il cast dei
maestri e DJ, la professionalità e il duro lavoro che metti negli anni precedenti
e poi, indispensabilissima, tanta FORTUNA!
Qual è l’edizione a cui sei più legato?
La terza, nel 2009! Eravamo dentro il castello Maniace, una fortuna già solo poter
essere dentro. C’era un’atmosfera surreale dentro, magica, irripetibile, e poi Barbara aveva in grembo il nostro piccolino!
3 ragioni per venire al Siracusa International Tango Festival.
Beh su tutte la sede delle Night Milongas, una terrazza a strapiombo sul mare, da
mozzare il fiato… Poi le milongas pomeridiane, vicino alla spiaggia privata tutta a
disposizione del festival. E poi Siracusa, sempre magica tutto l’anno, figuratevi
in sinergia con il tango!
2 cose che vorresti si realizzassero quest’anno al festival.
Avere un buon equilibrio tra donne e uomini, in modo che tutti possano divertirsi
allo stesso modo e che tutti siano felici di tornare l’anno prossimo!
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curiosando
recensioni
libro • Tango
in scatola
Manuale tattico culinario di sopravvivenza tanguera
di Vanna Gasparini, Ed. Il Fiorino
Tango e cucina è sicuramente un connubio che si sposa benissimo. In questo “Manuale tattico culinario di sopravvivenza tanguera” l’autrice racconta in maniera ironica e a volte pungente i
rituali legati al tango che tutti coloro che si avvicinano a questa
danza hanno sicuramente vissuto.
Capitolo dopo capitolo viene ripercorsa la trama del milongueros, dalle prime lezioni di tango alle prime serate danzanti, dalla
scelta dell’abbigliamento adatto alla tecnica dell’invito. Sarcasticamente divertenti i racconti che descrivono le “tipologie di
tangueri/e” che si posso incontrare all’ordine del giorno nelle milonghe: quelle belle, quelle brave, quelle che te lo invitano, quelle che te lo sfilano, le centrifugate, i maratoneti, quelli di bocca
buona, i maestri anche no.
A tutti gli episodi sono state abbinate delle ricette che con quelle
situazioni hanno qualcosa a che fare: tutte rigorosamente ricette
di tanguere amanti della buona cucina. Scrive Franco Finocchiaro
nella sua postfazione al libro: “Ragionando sui parallelismi, tra
la cucina come laboratorio domestico per i piaceri del gusto e il
luogo sociale della milonga con le sue epifanie, i suoi colori, le
sue aspettative d’amore, le sue terapie per il mal d’amore, le sue
resistenze al disincanto del mondo, mi sembra che l’idea di coniugarli non sia né forzata né capziosa”. “Tango in Scatola”, edito
da Edizioni il Fiorino, è il giusto libro da leggere sotto l’ombrellone, divertente e scorrevole! Per maggiori info visita il gruppo
“Tango in scatola” su facebook.
CD • De platino (2012)
di El Juntacadaveres
Il nome di questo settetto belga-argentino, El Juntacadaveres,
ossia la iena, è ispirato all’omonima novella del 1964 dello scrittore Uruguaiano Juan Carlos Onetti. Quattordici le tracce che compongono questo primo lavoro “De platino” registrato nel 2012
in Belgio. Tutti brani originali, composti dal leader Enrique “kike”
Noviello, bandoneonista e polistrumentista argentino. Il disco è
una commistione di tango elettronico, rock e hip-hop. Scratches,
batteria, hammond, rhodes, effetti e strumenti moderni che si
uniscono ai più classici piano, basso elettrico, chitarre e bandoneon; sonorità moderne quindi che unite alla voce rap, creano
un sound molto metropolitano che richiama i più famosi Gotan
Project, Tanghetto e co. ma con una vena extra di Hip-hop che dà
a tutto il lavoro un tocco di originalità.
Un disco ed un gruppo assolutamente interessante per gli amanti
del genere. Per saperne di più o per acquistare il disco visitate il
sito: www.eljuntacadaveres.com
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libro • Di
Lama e D’Ocarina
Storie di tango
di Francesco Scarrone, Ed. Gorilla Sapiens
Divertente e accattivante “Di lama e d’ocarina” edito dalla Gorilla Sapiens narra le gesta goffamente eroiche di Diego Alvaro de
Marenquio Manasero y Gregorio, alla ricerca dei tre elementi che
faranno di lui il più grande tanguero della Pampa: un’ombra sul
volto, un cerotto sul cuore e una pallina sempre in tasca. Questo
almeno è quello che gli rivela un tanguero di passaggio dalla sue
parti, e che muore non appena gli ha rivelato il segreto.
Per inseguire questo suo sogno il protagonista si lascia alle spalle
tutto quel che ha, le pecore, i paesaggi infiniti, le praterie e si dirige in sella a Buenos Aires dove, lo sa per certo, lo attende il suo
destino.
Partendo da questa maschera donchisciottesca, si aprono le porte
di un mondo letterario popolato di figure tracciate nella penombra, ballerini, amanti, poeti, diavoli e streghe. Le loro esistenze,
scandite dal ritmo del tango, si condensano nel breve raccontare
di perdite e abbandoni, di storie d’amore, di odio, di ballo e di
passione. Perché nel cerchio magico di queste storie è di questo
che si parla alla fine, della passione che, diversamente dall’amore,
tutto consuma e travolge e spesso, al suo passaggio, non lascia
niente se non rovine e terra bruciata.
Potete acquista il libro direttamente sul sito dell’editore:
www.gorillasapiensedizioni.com
voci di tango
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Su www
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A
di Mario
racconto
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“Cannella
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S
Terre
Rapimento
L’indice affusolato e disteso precede il polso flesso. L’inquietudine incipria il suo
viso di una malinconia appassionata.
L’onda, che una ciocca disobbediente
disegna sul suo collo, vive della stessa armonia di un impeccabile pivot.
Le parole che vorrebbe proferire si
fermano nella sua pancia, sembra.
Ma posso leggere il titolo del
racconto nel dondolio della minuta caviglia. Mi parla senza dire nulla. Non posso smettere di ascoltarla,
scrutandola.
Brivido. Sento che quegli occhi mi cercano, mi depredano, mi penetrano. Non intendo parlare, eppure mi ascolta. No. Non spaccare le catene delle convenienze. Non distrarti. Non
deludere. Non cercare. Non puoi.
Brivido. I suoi occhi si sospendono nei miei. È immobile ora, non parla più. Indugia. Parole
d’imbarazzo nel contrarsi delle sue tenere labbra. Lei aspetta. Ascolta. Sorride.
I Sig.ri Rovero esultano per la perfetta esecuzione di un gancio. La ragazza dai capelli rossi
non deve aver avuto una tanda piacevole. Mauro è ancora catturato dalla compostezza
della dama che ha avuto il piacere di invitare. Ancora due passi e sono al suo cospetto.
Coraggio, puoi evadere con me, se ne hai voglia. Lei esita, si attarda ancora.
Poi, le scapole spingono sulla sedia mentre la schiena s’inarca. Gli occhi sorridono correi.
Sprigiona una fragranza educata di orchidea nera. La sua mano ha abbandonato il tavolo
e si tuffa delfina nella mia. Tutta la sua vita è nelle mie braccia per i prossimi interminabili
38
…la parola
ai nostri lett
ori
Mandateci
le
vissuti nel ta vostre storie, le vostre
poesie, idee
ngo, sul tang
,
Le più belle
o... e per il
tango.
saranno pu
bblicate!
Potete man
dare il vost
ro contribut
redazione@
o a:
eltanguero
.it OGGETTO
: “Voci di ta
ngo”
minuti. Le nostre mani danzano nel segreto, accarezzandosi. La stringo rassicurandola, proteggendola. Mi abbraccia.
Rispondono all’abbandono le prime note di un violino furioso. La respiro, possedendola.
Silenziosi, all’angolo, abbandoniamo le ultime perdute stanze dell’intelletto e le lorde vite
quotidiane. Racconto di sogni e di speranze, di delusioni e consapevolezze. Ascolta, nulla
più. Narra di colori e di profumi, di desideri e di graffi al cuore. Trattiene i respiri, si fa muta.
Una lacrima. Sorride. Il suo abbraccio è caldo come una casa quando fuori nevica. Lascio
che i battiti del cuore cadano a terra, disegnandole la via da percorrere. Tormento e sete di
parole. Ecco. Un fresco pensiero s’affaccia sul suo viso. Sorrido. La sua esile vita sussulta nel
mio abbraccio. È sola con me mentre tutt’attorno la gente finge. Varia nell’aria il ritmo dei
suoi sospiri. I tasti bianchi e neri dello stanco musicista obbediscono ai romantici movimenti
del suo petto.
Ho paura. La sua voce mi attraversa dentro, come una fantasia proibita. Tremo e non dovrei.
Ascolto e non potrei. Questo violino mi disarma. Dipingiamo poesie speziate ad ogni passo.
Nostalgie accovacciate negli atri del palazzone dei ricordi. Limpidi progetti ed
inesaudite volontà. Non leggermi. Urla le tue parole e non udire
le mie. Sto perdendo le vesti che coprono l’anima.
Grida, ti prego. Questa fisarmonica mi fiacca.
Non voglio più resistere. Portami
via con te, tra campi di
lavanda e
pomeriggi stanchi. Questa vita, la mia vita,
ha già un oceano in cui annegare. Innalzami
in un volo che tu solo sai disegnare. Sorrido.
Spettatore attonito della sua sapiente leggerezza, della sua innata eleganza, mi ubriaco della sua grande bellezza.
Ascoltatrice inconsapevole, rapita, sorpresa,
ipnotizzata, custodisco il croscio dei tanti
silenzi urlati. Ci respiriamo. Le mani salde.
Sorridiamo, figli di preziosi minuti di complicità. Sopiscono le note.
curiosando
Eleonora Paglia
39
SOPRA LA PANCA
LA BALLERINA CAMPA
I
l tango, ballo
della passione, ma
soprattutto
dell’attesa…
questo non ce l’hanno detto appena
iniziati i corsi, ma l’abbiamo scoperto subito,
dopo aver messo piede la prima volta nella milonga. Per noi seguidoras destinate ad aspettare che qualcuno ci inviti, la sedia o meglio
la “panchina” è lo spettro di ogni serata danzante. “Stavolta qualcuno mi farà ballare, oppure dovrò stare seduta tutta sera e guardare
gli altri volteggiare in pista?” Questa è la domanda
che ci facciamo ogni qual volta entriamo in un ambiente, se poi si tratta di un posto nuovo, l’angosciosa
domanda diventa ancor più inquietante. Si entra, si dà
uno sguardo, si controllano le presenze e s’incomincia a valutare quante tandas riusciremo a mettere
nel carnet, si controllano eventuali amici, facce
conosciute, se ci sono i famigerati mestri, se
ci sono ballerine più brave di noi, più belle,
meglio vestite. E questo è solo l’inizio… Poi
si cerca la panca e anche questo richiede
attenzione strategica. Non possiamo sederci in un posto qualunque, perché se è
male illuminato, in seconda fila o nascosto
alla vista dei tangueros da ballerine più “in”, la
nostra serata è già finita prima ancora d’iniziare: quindi, se non esiste un posto migliore,
è meglio restare in piedi. Almeno in piedi possiamo fingere di essere appena scese dalla
pista, di stare lì quasi per caso… e magari il ballerino non s’imbarazza e ci invita, ma la
panca scomoda o nascosta è la FINE! Se siamo entrate con l’amica, almeno si scambiano
due chiacchiere, però è necessario tenere sempre un occhio vigile nel caso ci fosse uno
sguardo maschile nei paraggi. Se siamo con il nostro ballerino, diventa IMPORTANTISSIMO fare il primo giro di pista per mettersi in mostra, quindi gli chiederemo molti boleos,
ganci, controtempi, cercando di eseguirli al meglio; questo richiamerà l’attenzione e chissà… Però, nonostante tutto questo lavoro, le ballerine sanno perfettamente che la panca è
inevitabile, tranne rare eccezioni. Ci sono alcune donne che non sono mai sedute, ballano
quasi tutta sera senza per questo essere particolarmente belle o brave, allora iniziamo a
chiederci il motivo. Perché lei sì ed io no? Come avrà fatto a ballare con quel maestro che
io sto guardando da un’ora? Ah, sicuramente lo conosce… Si tratta di un vero e proprio
faticosissimo lavoro…
Tratto da: Tango in scatola di Vanna Gasparini
Maestra dell’associazione TangoLoco di Reggio Emilia
40
42
43
milonghe ed eventi in italia
ABRUZZO
MONTESILVANO (PE)
Unicentro
Venerdi 22.30-02.00
@ Via Nilo 30, Tel. 085.4685663
CALABRIA
SOVERATO (CZ)
La milonga Itinerante
Domenica 21.30-01.00 @ Lido
Miramare, Tel. 338.4996611
PAOLA (CS)
La milonga Itinerante
Giovedì 21.30-02.00 @ Lido Palm
Beach SS 18, Tel. 338.4996611
CROTONE
La milonga di Archimede
Martedì 23.00-02.00 @ Lido La
Ronda, Tel. 338.499661
REGGIO CALABRIA
La Milonga di Reggio Tango
Venerdì 21.30-01.00 @ Viale
Messina, Tel. 338.9853711
CAMPANIA
Posillipo (NA)
Tardecita di Posillipo
Domenica 20.30-01.30 @ Via Tito
Lucrezio Caro 40, Tel. 348.2622770
NAPOLI
ILVA Porteña (Mon Amour)
Venerdì 22.30-03.00 @ via
Coroglio, Tel. 329.0638181
Nola (NA)
Caravantango
Giovedì 21.30-02.00 @ Via
Feudo 189, Tel. 333.7151952
LIGURIA
Sarzana (SP)
Milonga al Jux Tap Live Club
Sabato 21.30-03.30 @ Variante
Aurelia 159, Tel. 340.7907874
MARCHE
Porto San Giorgio (FM)
La Milonga di Tangueros Fermo
Giovedì 22.00-02.00 @ Gran Caffè
Nautico Lungomare Gramsci sud
Tel. 338.8950583
PIEMONTE
TORINO
El Nido Gaucho
Venerdì 22.00-02.00 @
corso Sicilia 50, Tel. 340.3021447
TOSCANA
FIRENZE
Brozzi d’estate
– si balla all’aperto!
Martedì e Giovedì 21.30-00.30 @
via di Brozzi 312, Tel. 055.340166
MARINA DI CARRARA
La Marquina Tanguera
Giovedì 21.00-00.00 @ Bagno
Mistral, viale Vespucci 2, Tel.
347.6565311
VIAREGGIO
Vertango
Venerdì 22.30-02.15 @ via Marco
Polo 2, Tel. 339.3277110
UMBRIA
Perugia
Milonga de Anochecer - Traspiè
Domenica 20.30-00.30 @
via Vestricciano Genna,
Tel. 348.8762534
VENETO
SPINEA (VE)
Contattango
Giovedì 21.00-23.30 @ Arena
piazza Cortina, Tel. 340.7861032
SPINEA (VE)
Contatto
Sabato 22.00-03.00 @ via del
Commercio 34/b, Tel. 340.7861032
SICILIA
CATANIA
Tango sotto le stelle
Martedì 22.00-03.30 @ Viale Kennedy 87, Tel. 347.8800758
SARDEGNA
CAGLIARI
Ritual de Tango
Mercoledì 22.30-00.30 @ Viale La
Plaia 23, Tel. 328.4020662
EVENTI SEGNALATI IN GIRO
PER LO STIVALE
Ascoli Piceno
Domenica 14 luglio e Sabato 17
agosto
Milonga al Chiostro di San Francesco Tel. 339.4868987
L’Aquila
Sabato 3 agosto
Milonga al chiaro di stelle a Villa
Trabia
Via Martin Luther King
Tel. 348.2915008
Roma
Sabato 13 luglio
Notti di Tango Sotto Le Stelle
Piazza J.F. Kennedy, 1
Tel. 347.4099140
Roma
Sabato 14 settembre
Notti di Tango Sotto Le Stelle
Piazza Vittorio
Tel. 347.4099140
Grottaglie (TA)
Giovedì 8 agosto
La notte degli Abbracci
Piazza Regina Margherita
Tel. 339.2685602
Pescara
Venerdi 13 e sabato 14 settembre
Consultango
piazzale Michelucci
Tel. 339.3159781
milonghe a roma
LUNEDI’
AI PORTICI
22.30-01.00
Piazza Augusto Imperatore
[email protected]
MARTEDI’
ALL’OMBRA DEL COLOSSEO
22.30-04.00
Via San Gregorio – Parco del
Celio 338.1104076
SAN SALVADOR
21.00-02.00
Via dell’Oceano Atlantico 271
339.8209385
IL GIARDINO DEL TANGO
(chiusa ad agosto)
La Florcita Porteña (1° e 3° martedì del mese )
22.30-02.00
Via degli Olimpionici 7
333.1881716
ELETTROTANGO@BAR
Milonga itinerante
21.00-03.00
335.5913434
TIBERTANGO
(16 luglio)
21.00-01.00
Lungotevere in Augusta
MERCOLEDI
CONVENTILLO ESTATE
c/o Arca Dancing
22.30-03.00
Via degli Angeli 146
335.435473
TIBERTANGO
(3 – 10 e 24 luglio)
21.00-01.00
Lungotevere in Augusta
ALICE TANGO ESTATE
22.00-02.00
c/o BAJA -La Terrazza sul
Tevere Lungotevere Arnaldo da
Brescia
IL GIARDINO DEL TANGO
(chiusa ad agosto)
Milonga Sin Rumbo
22.30-03.00
Via degli Olimpionici 7
333.1881716
GIOVEDI’
ALL’OMBRA DEL COLOSSEO
22.30-04.00
Via San Gregorio – Parco del
Celio 338.1104076
QUERER
(chiuso la 2° e la 3° settimana
di agosto)
22.00-02.00
P.le K. Adenauer 12 o Via Ciro il
Grande 348.3862271
IL GIARDINO DEL TANGO
(chiusa ad agosto)
Cachirulo
22.30-03.00
Via degli Olimpionici 7
3331881716 VENERDI’
TANGUERA BRUJA
22.30-04.00
Viale Appio Claudio 115
346.1411095
BETTINA BEACH
(luglio e agosto)
21.00-02.00
Lungomare Amerigo Vespucci,
112 - Ostia
347.4099140
IL GIARDINO DEL TANGO
(chiusa ad agosto)
Milonga dell’Abbraccio
22.30-03.00
Via degli Olimpionici 7
3331881716
SABATO
LA MILONGA DI TRASPIE’
ESTATE
22.00 – 02.00
Via Flaminia 867
333 1219840
CONVENTILLO ESTATE
c/o Arca Dancing
22.30 – 03.00
Via degli Angeli 146
335.435473
ALL’OMBRA DEL COLOSSEO
22.30-04.00
Via San Gregorio – Parco del
Celio 338.1104076
IL GIARDINO DEL TANGO
(chiusa ad agosto)
Milonga di Tanguedia
22.30-03.00
Via degli Olimpionici 7
3331881716 UNA MILONGA SUL MARE
c/o Stabilimento Balneare
Tirrena 19.30 - 01.30
Via Zanardelli 76 Anzio (RM)
3473649296
ELETTROTANGO@BAR
Milonga itinerante
21.00 – 03.00
335. 5913434
milonghe a milano
LUNEDI’
Puro Tango
21.30-02.00 @ via Gallarate 200, Milano
Tel. 334.9540036
MARTEDI’
Hierba Buena (fino a fine agosto)
22.00-02.00 @ Via Talete, 2
Agrate Brianza (Mi), Tel. 338/9210423
La milonga del Sio (chiusa dal 8 al 22 agosto)
22.00-02.00 @ Via Temolo 1, Tel. 347.7588350
Le Jardin
21.30-02.00 @ Circonvallazione Idroscalo 51,
Milano - Tel. 340-9805101
MERCOLEDI’
Cafè Caribe Estivo
22.30-02.00 @ via De Gasperi 14, Corsico (MI) Tel.
334. 9540036
Pensalobien it’s Crazy
(chiuso 14 e 21 agosto)
20.00-02.30 @ Via Cavriana 26,
Tel. 02.70009831
Palatango
22.00-02.00 @ via degli Alpini 34, Segrate (Mi) Tel.
340.0550400
La Liberty di Casa Cambalache (fino al 7 agosto)
22.30 @ Largo Marinai d’Italia 1,
Tel. 333.4711727
VENERDI’
46
Palatango
22.00-02.00 @ via degli Alpini 34, Segrate (Mi).
Tel. 340.0550400
Che Bailarin (chiusa ad agosto)
22.00 @ via G.Watt 5, Tel. 334.9837399
Milonga Melograno (chiuso dal 3 al 23 agosto)
21.30-02.30 @ via Novara 25,
Castellanza (VA) - Tel.331.632105
La Liberty di Casa Cambalache (fino al 9 agosto)
22.30 @ Largo Marinai d’Italia 1,
Tel. 333.4711727
SABATO
Shanghai Fever Summer Night
(chiuso il 17 e il 24)
22.30-04.00 @ Via Giovanni Sammartini 124,
Tel. 333.6177426
Milonga Melograno (chiuso dal 3 al 23 agosto)
21.30-02.30 @ via Novara 25,
Castellanza (VA) - Tel.331.632105
Milonga Dorada (fino al 22 luglio riprende a
settembre) 21.30-00.30 @ via Amendola 21,
Paderno Dugnano - Tel. 348.2218996
DOMENICA
Palatango
22.00-02.00 @ via degli Alpini 34, Segrate (Mi) Tel. 340.0550400
La Baldosa
20.30-02.00 @ Via Albano 1,
Cesano Maderno (MI) - Tel. 348.2791077
)
Pubblicità El tanguero giugno 2013.indd 1
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