La sincerità - Amici di Net

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La sincerità - Amici di Net
La sincerità
Documento base
per Guide NET, catechisti, animatori, genitori ed insegnanti
A cura di:
Massimo Merlino, L.C.
Carla Manfreda Intra Sidola
Monica Siorpaes Gandin
Emanuele Pica
Club NET – Associazione Mission Network.
© Tutti i diritti riservati.
Il programma delle virtù NET – LA SINCERITA’
FORMAZIONE SPIRITUALE: LA SINCERITA’ NEL VANGELO
«La verità vi farà liberi» [Gv8,32].
«Consacrali nella verità, la tua parola è verità» [Gv17,17].
Gesù stesso è la Verità, la chiarezza, la trasparenza, la realtà di Dio incarnata in
una umanità che si fa luce per chi cerca la sorgente della pace. La verità può
essere intesa in modo generico, astratto, come qualcosa di lontano dalla vita
pratica. Al contrario, è la realtà delle cose, è il senso che le cose hanno in se
stesse a prescindere da cultura, percezioni, intenzioni e sentimenti.
La verità incarnata è sincerità di cuore e pensiero, si forma a partire dalle
intenzioni ma va oltre, è più profonda. La sincerità è una disposizione del cuore
che emerge in atti concreti che sono puri, a volte impegnativi, spesso dolorosi.
Essere sinceri ha a che fare con le relazioni. Se sei sincero con gli altri, allora sei
sincero con te stesso e potrai così essere sincero con Dio. L’autenticità della vita
cristiana è riflessa nella sincerità con gli altri. Essere sinceri con il coniuge, con i figli,
con i dipendenti e i colleghi al lavoro, con lo Stato al momento di pagare le tasse,
è pagare il prezzo della verità nella vita pratica. Può farci sentire deboli rispetto
agli altri e forse in difetto come consacrati, padri, sposi, figli, amici. Può anche
costare la carriera, spesso tante ingiustizie. Ma è il prezzo della libertà. È la libertà
che rende fecondi nella gioia, aperti nell’accoglienza dell’altro che ci cerca nel
momento del bisogno perchè sa che in noi troverà ascolto senza giudizio,
sostegno, un consiglio disinteressato.
La sincerità ti fa vedere la presenza di Dio, ti fa sentire amato, ti fa desiderare
camminare nella verità, ti fa essere un altro Cristo: immagine riflessa di Dio che
cammina nel mondo. La sincerità è il certificato di garanzia della vita cristiana
incarnata in un’esperienza concreta.
Nemici della sincerità sono gli spiriti di menzogna e manipolazione che si
nascondono dietro le tante maschere e piccole finzioni fabbricate intorno alle
nostre relazioni quotidiane.
Debilitano la sincerità lo spirito di razionalismo, di maldicenza, del pensiero
ideologico in genere. La distruggono di fatto il vizio della superbia che gonfia
l’ego, l’individa e l’accidia che tendono a disconoscere e squalificare la qualità
delle cose e i talenti degli altri.
Alimento per la sincerità e antidoto contro gli spiriti che le sono contrari sono
l’esame di coscienza e il sacramento della riconciliazione, con la purezza
d’intenzione ricercata coscientemente in una confessione sempre più delicata e
profonda, con uno spirito di penitenza concreto e creativo nella riparazione del
male arrecato.
Il programma delle virtù NET – LA SINCERITA’
FORMAZIONE UMANA: INDICAZIONI PEDAGOGICHE
La sincerità è la virtù di chi dice sempre la verità, di chi possiede una coscienza
che cerca di orientare con sicurezza tutti i suoi atti al bene.
La sincerità rende “forte” la persona che la vive e rende buoni gli atti che essa
compie.
Obiettivi
- Aiutare i bambini, i ragazzi a scoprire che abituarsi a vivere in modo sincero
significa migliorare la qualità della propria vita e di chi è vicino
- Aiutarli a capirne un po’ per volta il valore morale, cioè che è “bene” dire la
verità. La coerenza di genitori e di educatori in generale gioca un ruolo
fondamentale per crescere persone sincere o in mancanza di esempi positivi,
persone che convivono quotidianamente con la bugia.
- Spiegare agli educandi che spesso le conseguenze di una bugia possono
sfuggire di mano ed essere molto più “drammatiche” del previsto. Quando Eva
ha coinvolto Adamo nella disubbidienza a Dio ed ha ascoltato le bugie del
Serpente non aveva previsto che sarebbe stata cacciata dal Paradiso Terrestre
con tutte le conseguenze di dolore e di morte per sé, per Adamo e per tutti i loro
discendenti.
- Capire che ogni azione ha un seguito in positivo o in negativo e che comunque
la verità deve ispirare sempre l’agire di ciascuno.
Che significa essere sincero?
Certamente a tre anni non esiste una vera e propria consapevolezza di ciò che è
vero e ciò che è fantastico, irreale, conseguenza del proprio vissuto. Dai sette anni
circa in poi, con l’uso della ragione e avendo soprattutto respirato in famiglia il
piacere di vivere questa virtù, si va formando un criterio personale rispetto alla
verità. Certamente a quell’età è ancora forte la spinta affettiva che porta ad
essere sinceri per far piacere a papà, mamma e alla maestra.
Successivamente diventa punto di forza lo sperimentare che dire sempre la verità
favorisce, rende più credibile la persona, anche nei confronti della vita sociale.
Durante gli anni di crescita diventerà logico scegliere coetanei e amici che amino
la verità, in un clima di fiducia e di stima reciproca.
Il programma delle virtù NET – LA SINCERITA’
Essere sinceri significa:
ü rispondere delle proprie azioni chiedendo scusa per quelle negative, senza
addurre giustificazioni
ü chiamare le cose con il nome esatto, senza giri di parole
ü domandare con semplicità e naturalezza quello che si desidera
ü pensare, dire, agire in modo coerente avendo obiettivi positivi
ü dire tutto ai genitori senza timore di giudizi e di punizioni. Confessare un
guaio compiuto richiede coraggio, ma fa sentir bene: questo è il premio
assicurato!
ü vivere nelle situazioni semplici ed in quelle difficili il comandamento di Dio:
”Non dire falsa testimonianza”
Cosa ostacola vivere la sincerità?
Ø l’assenza di coraggio delle proprie azioni, la maldicenza, l’invidia,
l’insicurezza personale
Ø la paura del giudizio altrui
Ø i cattivi esempi di coetanei ed adulti
Ø il rifiuto dei propri limiti
Ø l’insofferenza per i successi degli altri
Ø il desiderio di rendere contenti mamma e papà secondo le aspettative
eccessive di successi scolastici
Ø l’assenza di abitudine al dialogo, alla comunicazione, al chiedere
spiegazioni e aiuto
Ø la mancanza di semplicità d’animo
Ø l’imprudenza di dire tutto quello che passa per la testa in una sorta di falso
concetto di sincerità, che invece spesso è sintomo di arroganza e di
superficialità
Il programma delle virtù NET – LA SINCERITA’
Per vivere la sincerità in famiglia
• educare i bambini ad essere sinceri sin da piccoli, evidenziandone tutti gli
aspetti positivi di questa virtù
• evitare di raccontare bugie ai bambini, anche quando ci si deve
allontanare, quando si devono accompagnare dal dottore, quando si deve
evitare un acquisto da loro richiesto, quando si deve presentare in tavola un
piatto con un alimento non gradito.
• chiedersi reciprocamente scusa tra adulti per qualche azione o
atteggiamento sbagliato
• non invitare un bambino a riferire all’altro genitore in modo non corretto o a
tacere qualche avvenimento che riguarda la vita di famiglia
• spiegare ai figli e dimostrare con i fatti che l’essere deve prevalere sull’avere
• insistere sul valore della sincerità come di qualcosa che riguarda i bambini
coraggiosi e lodare gli atti concreti di sincerità
Per vivere la sincerità a scuola, in parrocchia, al Club NET
• evitare confronti, paragoni tra i diversi educandi
• evitare castighi ripetuti, sproporzionati all’età e alla trasgressione compiuta,
senza conoscere bene la persona e le motivazioni che determinano l’agire
dei bambini
• non cercare di sapere le ragioni di un comportamento con domande
dirette incalzanti e che non esprimano il desiderio di aiutare
• non mortificare il bambino con domande in pubblico, ma rimandare il tutto
ad un colloquio personale
• non giudicare mai il bambino, ma l’azione compiuta
• i bambini non possiedono il senso dell’umorismo e non riescono a
sopportare emotivamente la canzonatura e la presa in giro: evitare quindi
questo tipo di approccio
• dare sempre esempio, da parte degli adulti, di correttezza, di trasparenza,
di capacità di guardare negli occhi il bambino con cui si parla dicendo la
verità e ammettendo gli eventuali errori compiuti.
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FORMAZIONE APOSTOLICA: LA MISSIONE
La missione del bimestre
Missione in equipe: “Intervista”
Organizzare un’intervista alle persone all’uscita della Messa domenicale. I
bambini, come dei piccoli reporter, devono chiedere ai fedeli “Chi è Gesù per
te?” e annotare le risposte su un blocchetto. Riflettere successivamente insieme ai
bambini sulle risposte.
Missione individuale: “L’esame di coscienza”
E’ molto importante spiegare bene ai bambini in cosa consiste l’esame di
coscienza e come si fa. Può essere scelta di modalità di preghiera dialogata con
Gesù per favorire la spontaneità e l’informalità; sto parlando con Gesù che è il mio
migliore amico.
ü Mi ricordo di Dio, almeno qualche volta?
ü Mi rivolgo a lui nella preghiera mattina e sera, nei momenti difficili per
invocare il suo aiuto, nei momenti sereni per ringraziarlo?
ü Partecipo alla Santa Messa la domenica?
ü Sono puntuale a scuola e agli incontri del NET?
ü Voglio bene ai miei genitori?
ü Sono rispettoso verso gli insegnanti, i parenti, gli anziani, i compagni?
ü Dico sempre la verità a papà e mamma, ai nonni e agli insegnanti?
ü Riesco a perdonare chi mi fa del male?
ü Se mamma ha bisogno di aiuto in caso glielo rifiuto?
ü Riesco solo a voler bene alle persone simpatiche o mi sforzo di voler bene
anche a quelle antipatiche?
ü Mi impegno ad aiutare le persone ammalate o povere?
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SPUNTI PER LE ATTIVITA’
Sulle orme di Spark
C’è un caso da risolvere: Carlo non ha fatto i compiti. Il giorno dopo ha un serio
problema con la maestra. Carlo le dice che non è stata colpa sua se non ha fatto
i compiti.
Come Spark, anche tu diventi un ispettore. Il tuo lavoro è di scoprire chi dei
sospetti è il responsabile del fatto che Carlo non ha fatto i compiti.
Possibili colpevoli:
•
Alberto, il fratello minore di Carlo, perché lo ha obbligato a giocare con lui, e
Carlo non ha potuto far altro che andare a giocare.
•
Marianna, la sorella maggiore di Carlo, perché stava ascoltando la musica
nella sua stanza e lo ha distratto.
•
Il papà di Carlo perché quando è tornato dal lavoro ha voluto cenare con
tutta la famiglia, cosicché Carlo non ha potuto far altro che sedersi a tavola
come gli altri.
•
La mamma di Carlo, perché gli ha chiesto di alzare i suoi giocattoli, e per
obbedirle, non ha potuto fare i compiti.
•
Billo, il cane di Carlo, perché ha abbaiato e fatto molto rumore.
•
La matita nera di Carlo, perché non aveva la punta.
•
Flops, il gatto di Carlo, perché aveva fame e Carlo ha dovuto provvedere a
dargli il latte.
•
La televisione di Carlo, perché era accesa e trasmettevano un programma
interessante.
•
La maestra di Carlo, perché ha dato molti compiti
•
Il quaderno a righe di Carlo, perché e’ rimasto a scuola.
•
La credenza di Carlo, perché era piena di deliziosi biscotti.
Chi potrebbe essere il colpevole?
1. Alberto
2. Marianna
3. Il papà
4. La mamma
5. Il cane Billo
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6. La matita nera
7. Il gatto Flops
8. La televisione
9. La maestra
10. Il quaderno a righe
11. I biscotti
12. Altro sospettato
13. Lo stesso Carlo
Ogni bambino può “costruire” il proprio ispettore Spark, disegnato e ritagliato da
un cartoncino , che serva come strumento per ricordarsi di essere sinceri.
Il problema di Carlo ha una soluzione: l'esame di coscienza tutti i giorni.
Perché è la soluzione? Molto facile, perché attraverso l'esame di coscienza
impariamo a chiamare le cose con il loro nome, a distinguere il bene dal male, a
riconoscere ciò che di buono facciamo e a non incolpare gli altri per i nostri errori.
La banda di NET
ü Qual è il personaggio che si è aggiunto per ultimo alla “banda di NET”?
ü Come ha fatto Tommy ad entrare a far parte della “banda” ?
ü Perché le prime due volte che Tommy è andato alle audizioni è stato
scartato e considerato non adatto ?
ü Perché gli altri ragazzi della banda erano arrabbiati con lui e non volevano
concederci un’altra opportunità?
ü Tu, al posto loro, cosa avresti fatto?
ü Ti sei mai trovato in una situazione simile?
Vita da Santo
San Tommaso Moro
Disegna una pagina di giornale dell’epoca di Tommaso Moro in cui si legge della
notizia della sua morte.
o Scrivi una rassegna sulla vita di Tommaso Moro.
o Spiega le cause della sua morte.
o Narra le conseguenze di essere morto fedele alla verità.
o Fai un’ intervista a chi vuoi.
o Racconta cosa Tommaso Moro ha insegnato al mondo.
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Santa Edith Stein
Organizzare una piccola rappresentazione della storia di Edith Stein seguendo il
fumetto.
Storiella
Il lupo e il pastore
La storia di oggi è di un pastore che come ogni buon pastore aveva molte pecore
a cui badare. Giorno dopo giorno le faceva uscire dall’ ovile per portarle al
campo dove si trovava il miglior foraggio. Faceva anche attenzione a che vicino,
ci fosse un ruscello dove le sue pecore potessero bere acqua fresca e pulita.
Trascorreva così i suoi giorno, badando alle sue pecore.
Ma il pastore aveva un'abitudine molto brutta: gli piaceva mentire e faceva
sempre molti scherzi. Uno dei suoi scherzi favoriti era gridare, di quando in
quando,
- Al lupo, al lupo! Aiutatemi per favore perché il lupo sta per mangiare le mie
pecore!
Quando la gente del paese sentiva queste grida disperate, tutti correvano in
aiuto, armati di ogni tipo di bastoni, per far fuggire il temibile lupo e salvare il
pastore e le sue pecore.
Il pastore fece questo scherzo, di cattivo gusto, molte volte e a nessuno faceva
piacere ad eccezione del pastore che, ogni volta, rideva a crepapelle ogni volta
che la gente accorreva preoccupata.
Naturalmente, una volta scoperto lo scherzo, la gente si arrabbiava molto
scoprendo che si trattava nuovamente di uno scherzo del pastore.
Nel paese c'erano molte persone che tentavano di aiutare il pastore e
convincerlo che quelle bugie non erano per niente spiritose, e che al contrario, lo
facevano apparire come un bugiardo che non era degno di fiducia. La sua
famiglia glielo diceva, i suoi maestri glielo ricordavano, anche il padre della
piccola chiesa glielo faceva notare, ma tutto era inutile. Non li ascoltava. Pensava
che erano esagerati e che non avevano senso dell'umorismo, cosicché continuò
col suo scherzo.
- Dopotutto - pensava il pastore - non faccio male a nessuno e mi diverto molto.
Ma un bel giorno, mentre il pastore stava con le sue pecore, sentì un rumore
strano provenire da alcuni arbusti vicino al fiume. E all'improvviso lo vide! Il lupo
era lì, grande, scuro e si leccava i baffi mentre guardava le pecore bianche,
grasse e sicuramente deliziose!
Allora il pastore scappò verso il paese gridando:
- Al lupo, al lupo! Aiutatemi, vi prego, il lupo si vuole mangiare le mie pecore!.
Il programma delle virtù NET – LA SINCERITA’
Il pastore si accorse che nessuno gli faceva più caso! Nessuno!
Le donne gli passavano accanto per andare al mercato e neanche lo
guardavano e gli uomini non si fermarono neanche per ascoltare le sue grida,
proseguendo ognuno ciò che stavano facendo. Neanche i cani che stavano
sonnecchiando nella piazza del paese si girarono a guardarlo.
Vi era solo un bambino che lo guardava con curiosità.
Il pastore era realmente disperato, perché nessuno lo ascoltava. E allora si rese
conto di quello che stava succedendo: ormai nessuno gli credeva più. Aveva
detto talmente tante bugie negli ultimi mesi che ormai nessuno credeva nelle sue
parole. Tutti pensavano che era il solito scherzo, e francamente non avevano
voglia di essere presi in giro di nuovo diventando oggetto delle risate del pastore.
Il pastore, per aver mentito tante volte, non era più una persona degna di fiducia.
Le conseguenze furono fatali: il lupo si portò via tranquillamente tutte le pecore
perché non c'era nessuno a fermarlo.
Giochi
“Chiamare nome”
Materiale:
Palla, musica
Dinamica:
I bambini girano a ritmo di musica nella stanza. Un bambino tiene una palla. Allo
stop della musica tira la palla in aria e chiama il nome di un suo compagno, il
quale deve prendere la palla. Ora tocca al bambino che ha preso la palla.
Consiglio:
Sorvegliare che tutti il bambini riescano a ricevere la palla.
Indicazione pedagogica:
Si esercita l’attenzione per il prossimo, la reattività e l’abilità.
“Piramide di sassi”
Materiale:
Sassi, fazzoletti di carta
Dinamica:
Ogni bambino riceve un sasso. Vengono formati due squadre, i quali si mettono i
in fila uno dietro l’altro. Di fronte ad ogni squadra in lontananza si mette un
fazzoletto di carta. Al “via” corre il primo bambino di ogni squadra verso il
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fazzoletto ed appoggia sopra il proprio sasso, torna dalla propria squadra, batte la
mano al bambino seguente e ora tocca a lui! I sassi che cadono a fianco del
fazzoletto oppure vengono persi prima di arrivare al traguardo, debbono essere
trasportati di nuovo dall’inizio. Con pochi bambini si possono ripetere i passaggi.
Indicazione pedagogica:
Viene stimolata la coordinazione.
Variazione:
Si può correre anche all’indietro, a gattoni, su una gamba ecc. Il sasso può essere
trasportato anche a mano aperta, sul piede ed altro. Possono trasportare il sasso
contemporaneamente due bambini insieme con la mano estesa, sulla schiena
ecc. Oppure un bambino rimane vicino al fazzoletto e impartisce dei comandi al
giocatore che avrà gli occhi bendati.
Si può giocare anche al topo con il formaggio (sempre ciechi).
Indicazione pedagogica:
Si esercita la fiducia e la coordinazione.
Ufficio nazionale:
06 665 43 893
[email protected]
www.amicidinet.it