Specifiche Tecniche Controlli a campione
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Specifiche Tecniche Controlli a campione
ALL_A__DA69_2013.DOC Allegato A al Decreto 69 del 17/05/2013 Piano di Sviluppo Rurale REGIONE TOSCANA Specifiche Tecniche Controlli a campione Misure Forestali di imboschimento (ed ex Reg. CEE n. 2080/92) Versione 01 ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 INDICE 1. CONTROLLO ................................................................................................................................... 2 1.1 OGGETTO DEL CONTROLLO ............................................................................................... 2 4.6.1 DEFINIZIONI ..................................................................................................................... 3 4.6.2 MATERIALE DI SUPPORTO AI CONTROLLI ............................................................................ 4 4.6.3 Materiale tecnico .................................................................................................................. 4 4.6.4 CONTROLLO IN CAMPO ......................................................................................................... 5 4.6.5 INDIVIDUAZIONE E CERCHIATURA DELLE PARTICELLE DICHIARATE ........................................ 5 4.6.6 Riordino fondiario ................................................................................................................ 6 4.6.7 CONTROLLI AZIENDALI ..................................................................................................... 7 4.6.8 Metodo di accertamento ....................................................................................................... 8 4.6.9 Verifica rispondenza dichiarato/accertato ............................................................................ 8 4.6.10 Sesto di impianto.................................................................................................................. 9 4.6.11 Verifica delle specie principali, secondarie, accessorie nel sesto di impianto ..................... 9 4.6.12 IMPEGNI DEI BENEFICIARI ......................................................................................... 9 4.6.13 Cure Colturali..................................................................................................................... 12 4.6.14 Superfici non ammissibili .................................................................................................. 13 4.6.15 Discordanza fra rilievo in campo e foto aerea .................................................................... 13 4.7 ACQUISIZIONE DEI RISULTATI DEI CONTROLLI DI CAMPO ................................... 13 4.7.1 DIGITALIZZAZIONE E MISURAZIONE DELLE PARTICELLE ...................................................... 13 4.7.2 PROCEDURA DI CALCOLO DELL’ESITO .............................................................................. 14 4.7.3 Tipologie di anomalie amministrative da trattare............................................................... 15 4.7.4 Casi particolari: Variazione di più di un dato dell’identificativo catastale ........................ 16 4.7.5 Variazioni........................................................................................................................... 18 4.7.6 Cause di forza maggiore .................................................................................................... 19 4.7.7 Casi particolari: controllo concluso ................................................................................... 19 5 RISULTATO DEI CONTROLLI E CONSEGNA DEL MATERIALE ............................... 19 5.7 5.8 MODALITÀ COMPILAZIONE VERBALE ................................................................................. 19 CONSEGNA DEL MATERIALE ............................................................................................ 20 ___________________________________________________________________ Pag. 1 All_A__DA69_2013.doc ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 1. CONTROLLO Questo manuale viene redatto in una fase dove le domande di aiuti comunitari relative ad azioni di rimboschimento si accavallano tra quelle che prendono origine dall’ ex Reg. 2080/92, dalle azioni del PSR 2000-2006 e del PSR 2007-2013. Nei paragrafi di questo documento vengono inoltre valorizzate numerose esperienze vissute da ARTEA nel periodo 2002-2012 a seguito della visita di commissioni di controllo dei Servizi della Commissione UE, della Corte dei Conti Europea nonché, non ultima, della collaborazione avuta in questi anni con il Corpo Forestale dello Stato. 1.1 OGGETTO DEL CONTROLLO Il campione delle aziende da controllare mediante la metodologia “Controlli a Campione Misure Forestali” è selezionato secondo quanto disposto dai Regolamenti comunitari al riguardo (attualmente Reg. CE n. 65/2011). Il controllo riguarda: 1. Le aziende che hanno presentato conferma annuale relativamente agli impegni di imboschimento anche ventennali delle Misure Forestali previste dal PSR e dall’ex Regolamento CEE n.2080/92. Più specificatamente potranno essere oggetto del controllo le aziende che hanno sottoscritto impegni relativi a: - Azione Imboschimenti (Azione A). - Azione Arboricoltura (Azione B). - Azione Imboschimenti a rapido accrescimento (Azione C). Di seguito una esemplificazione delle fasi di approvazione e di avanzamento del progetto oggetto del finanziamento. Si distinguono le fasi istruttorie (I), di investimento ( C) e di impegno (P): FASE OGGETTO SOGGETTO INTERESSATO (I) Richiedente 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Domanda Istruttoria (I) Ente delegato Esecuzione dei lavori (I) Richiedente Richiesta di accertamento (I) Richiedente Accertamento finale (collaudo) (C) Ente delegato Redazione del Verbale di accertamento / collaudo (C) Ente delegato (tecnico incaricato) Riconoscimento delle superfici a premio (C) Ente delegato Pagamento del contributo relativo all’investimento realizzato (C) Organismo pagatore 9. Domanda (annuale) di conferma degli impegni (P) Richiedente 10. Pagamento del premio annuale per cure colturali (5 anni) e mancati redditi (20 anni) (P) Organismo pagatore Durante i controlli dovranno essere verificate in campo tutte le particelle catastali dichiarate ed appartenenti alle Aziende estratte a campione. Le norme di attuazione dei regolamenti comunitari vigenti in materia di controlli indicano che, nel caso che l’azienda faccia parte del campione specificamente estratto ___________________________________________________________________ Pag. 2 All_A__DA69_2013.doc ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 per il controllo in loco di una determinata misura e/o azione, in tale azienda possono eventualmente essere sottoposti a controllo anche tutti gli altri impegni analoghi per caratteristiche sottoscritti dal beneficiario. Il controllo è finalizzato a rilevare e descrivere per ogni singola particella catastale: - gli utilizzi riscontrati e lo stato colturale delle essenze arboree allevate; - le reali superfici destinate a tali utilizzi; - le superfici “non ammissibili” a contributo, cioè quelle superfici che, sebbene dichiarate ad impegno, sono state destinate ad utilizzo diverso da quello dichiarato e/o non conforme; - le superfici “non ammissibili” a contributo e dichiarate come tali; - il rispetto degli impegni di programma sottoscritti. I controlli in campo dovranno essere eseguiti da tecnici abilitati regolarmente iscritti ai relativi Ordini o Albi professionali, quali dottori agronomi e forestali, periti agrari e agrotecnici, ovvero personale tecnico specifico di organi di controllo /corpi di polizia. L’operatività dello svolgimento del controllo delle aziende a campione prevede le seguenti fasi: 1. Fase preparatoria 1.1. acquisizione del materiale di base; 1.2. individuazione delle particelle dichiarate anche mediante evidenziazione delle stesse sulle foto aeree incrociate con dati catastali; 2. Fase di campo 2.1. indagine “aziendale” per la verifica delle superfici usi del suolo verifica delle superfici 2.2. verifica del rispetto degli impegni 2.3. redazione del verbale di sopralluogo 3. Fase di elaborazione 3.1. delimitazione e misurazione delle particelle impegnate o delle quote parte delle stesse, nei casi di mancata corrispondenza. Tale delimitazione può avvenire anche con i sistemi di videorappresentazione. 3.2. calcolo dell’esito, tenendo conto di eventuali percentuali di discordanza e/o di penalità per mancato rispetto degli impegni 3.3. stesura definitiva del Verbale e di tutti gli allegati previsti; 4. Fase di riconsegna 4.1. raccolta del materiale grafico prodotto durante il sopralluogo e delle successive verifiche a video; 4.2. raccolta della documentazione utilizzata per i controlli e del materiale non grafico elaborato; 4.3. consegna di tutto materiale utilizzato, del Verbale di controllo e dei relativi allegati. 4.6.1 DEFINIZIONI ___________________________________________________________________ Pag. 3 All_A__DA69_2013.doc ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 Ai fini delle presenti specifiche si intende: 1. IMBOSCHIMENTI. Piantagioni di specie arboree e/o arbustive effettuata su terreni seminativi da aziende agrarie e realizzato con i contributi comunitari. In tale definizione rientrano altresì anche gli imboschimenti realizzati su terreni seminativi con i contributi previsti dallo sviluppo rurale. Gli imboschimenti sono delle seguenti tipologie: a. PURI. Se effettuati con una sola specie arborea principale; b. CONSOCIATI . Se effettuati con due o più specie arboree e arbustive; tali imboschimenti avranno la seguente suddivisione delle specie arboree costituenti: - Specie principali: le specie arboree destinate, dal piano di coltura e conservazione, a fornire a fine turno il materiale legnoso di pregio. Tali specie sono quelle nei programmi attuativi regionali del PSR e del Reg. CEE n. 2080/92 e descritte nei singoli interventi; - Specie secondarie: le specie arboree destinate a fornire materiale legnoso intercalare o a sostituire le specie principali nel caso di eventi che portino al mancato accrescimento delle specie principali. Tali specie sono quelle indicate nei programmi attuativi regionali del PSR e del Reg. CEE n. 2080/92 e descritte nei singoli interventi; - Specie accessorie: le specie arboree ed arbustive destinate dal piano di coltura e conservazione a favorire la corretta crescita delle specie principali e secondarie, ma non a fornire materiale intercalare o materiale legnoso di pregio. 2. OPERAZIONI COLTURALI. Tutte le operazioni di lavorazione del terreno, concimazione, sostituzione fallanze, irrigazione e potatura previste dal piano di coltura e conservazione. 3. PIANO DI COLTURA E CONSERVAZIONE. E’ il documento presentato assieme all’elaborato progettuale e che riporta tutte le operazioni colturali che garantiscono la corretta gestione dell’imboschimento. Tale piano, una volta approvato il progetto di imboschimento, assume la valenza di prescrizione obbligatoria ma anche di indirizzo tecnico al quale devono attenersi i beneficiari ed il personale proposto ai controlli. 4.6.2 MATERIALE DI SUPPORTO AI CONTROLLI 4.6.3 Materiale tecnico Elenco del materiale tecnico necessario per lo svolgimento delle attività di controllo, la cui dotazione deve essere garantita da ogni tecnico incaricato della esecuzione dei controlli: - - tabulato delle particelle da controllare (particellario aziendale); foto aeree con incrocio reticolo catastale in scala compresa tra 1:1.000 e 1:4.000, stampate possibilmente su carta formato A3 di tutte le particelle oggetto di finanziamento dichiarate dal beneficiario; elenco dei Fogli di mappa non esistenti, non disponibili al catasto e/o riservati; pennarello rosso e blu indelebile; ___________________________________________________________________ Pag. 4 All_A__DA69_2013.doc ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. - DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 rotella metrica (20 mt minimo); domanda/dichiarazione/elenco del richiedente contenente le particelle dichiarate. Sulla domanda/dichiarazione/elenco sono riportate le seguenti informazioni relative al richiedente, ovvero alle particelle dichiarate oggetto del controllo e degli impegni assunti: Provincia; Comune; Sezione; Foglio di mappa; Numero particella; Subalterno (presente solo se dichiarato); “Casi particolari” : casi particolari (segnalati anche tramite check-list) Utilizzo dichiarato; Superficie Catastale (ha.a); Superficie Oggetto d’impegno (ha.a); - documentazione relativa al sopralluogo di collaudo effettuato sui terreni oggetto dell’intervento e del relativo esito; - tabulato o altre indicazioni fornite da ARTEA contenenti informazioni relative ai fattori di rischio considerati ai fini della estrazione del campione. 4.6.4 CONTROLLO IN CAMPO Le attività necessarie alla esecuzione dei controlli in campo sono così riassunte: - compilazione del Verbale per la parte relativa al sopralluogo; - delimitazione degli appezzamenti in tutti i casi in cui l’incaricato rilevi mancata corrispondenza tra superfici dichiarate e situazione reale; - acquisizione di tutti i dati utili alla compilazione degli allegati al Verbale di contrllo. 4.6.5 INDIVIDUAZIONE E CERCHIATURA DELLE PARTICELLE DICHIARATE Per agevolare l’attività di individuazione sulle foto aeree delle particelle oggetto del controllo, è necessario cerchiare sulle foto stesse tutte le particelle riportate nella domanda. La cerchiatura viene effettuata con pennarello indelebile di colore blu nei casi in cui l’incaricato è in grado di confermare la superficie dichiarata senza necessità di ulteriore verifica. Le particelle per le quali l’incaricato procederà alla delimitazione delle colture saranno cerchiate con pennarello di colore rosso. Durante lo svolgimento dell’attività con l’utilizzo di foto aeree possono verificarsi i seguenti casi: a. la delimitazione della particella oggetto del controllo corrisponde, nella Foto Aerea, con numerazione differente a quella dichiarata. In tal caso deve prevalere l’informazione riportata sulla mappa dei centroidi, fatto salvo l’acquisizione di nuove informazioni aggiunte in sede di sopralluogo e confermate da valida documentazione (da acquisire in copia); b. la particella è presente sulla foto aerea e sulla mappa dei centroidi, ma i limiti catastali della particella sulla foto aerea non sono evidenti. ___________________________________________________________________ Pag. 5 All_A__DA69_2013.doc ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 In tal caso deve prevalere l’informazione riportata sulla mappa dei centroidi, aggiornando la foto aerea con le informazioni della mappa dei centroidi stessa (tracciare il nuovo limite catastale e riportare la nuova numerazione); c. la particella appartiene ad un'area riservata di un Foglio di mappa. Scrivere, nel Verbale, “area riservata” nello spazio corrispondente alla particella; d. la particella oggetto del controllo appartiene ad un Foglio interamente riservato. Scrivere, nel Verbale, “foglio riservato” nello spazio corrispondente alla particella; e. la particella oggetto del controllo appartiene ad un Foglio non disponibile o non esistente al catasto. Scrivere, nel Verbale, “foglio non disponibile/foglio non esistente” nello spazio corrispondente alla particella. 4.6.6 Riordino fondiario In presenza di Fogli ricadenti in zona di riordino si dovrà verificare la corrispondenza degli identificativi catastali dichiarati dal beneficiario in domanda con il supporto catastale disponibile per i controlli di campo. Infatti è possibile che in dichiarazione gli identificativi catastali siano riferiti ad una situazione non rispondente con il supporto grafico delle mappe catastali. I motivi del disallineamento grafico/alfanumerico sono imputabili a differenti cause: a) riordino catastale delle particelle b) numerazione ‘comiziale’ dei Consorzi di Bonifica. Per il caso a), si dovrà: 1. verificare se i supporti catastali grafici sono o meno aggiornati con la nuova situazione catastale, attraverso una visita agli Uffici del Territorio; 2. verificare se le dichiarazioni in domanda sono o meno rispondenti alla nuova situazione grafica; 3. qualora il supporto catastale in formato digitale (ortofoto/mappa) disponibile risulti corrispondente alla nuova situazione catastale aggiornata, si provvederà ad effettuare il controllo secondo la normale metodologia; 4. in caso di evidenti scostamenti con quanto dichiarato in domanda dai beneficiari, sarà necessario riallineare i dati catastali dichiarati con la nuova situazione catastale; 5. in caso di supporti catastali non aggiornati con la situazione riscontrata al Catasto: verificare l’allineamento tra dati alfanumerici dichiarativi e i dati grafici (ortofoto/mappe); in caso affermativo provvedere ad effettuare i controlli con i supporti a disposizione, anche non aggiornati; in caso di disallineamento con i dati dichiarativi (aggiornati alla nuova situazione catastale) acquisire i nuovi Fogli catastali presso gli Uffici del Territorio; effettuare i controlli con i Fogli di mappa nuovi; Per il caso b), cioè riordino dovuto ad una numerazione delle particelle dichiarate in domanda non rispondente a riferimenti catastali ma ad una numerazione dei Consorzi di Bonifica. ___________________________________________________________________ Pag. 6 All_A__DA69_2013.doc ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. - DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 provvedere, attraverso una ricerca presso i consorzi interessati, ad acquisire le planimetrie dei comizi dichiarati; individuare la corrispondenza con gli ingrandimenti fotografici; effettuare il controllo in campo. 4.6.7 CONTROLLI AZIENDALI Le verifiche aziendali in campo dovranno essere effettuate sulla base delle coltivazioni dichiarate nelle particelle oggetto di impegno, delle specie/varietà arboree coltivate. I controlli devono essere svolti, possibilmente, al momento in cui la fase vegetativa delle colture arboree permette la massima efficacia del controllo. Per ogni azienda oggetto di controllo il tecnico dovrò rilevare e descrivere: - le superfici e gli utilizzi richiesti a contributo; - le superfici non ammissibili; - il rispetto dei requisiti di Buona Pratica Agronomica, ove previsto. Nell’espletamento delle attività di controllo aziendale in campo sono previste, da parte del tecnico incaricato dei controlli, le seguenti fasi operative: - - raggiungimento del centro aziendale oggetto del controllo; sopralluogo accurato delle particelle da controllare; delimitazione sulla cartografia disponibile delle colture e degli usi del suolo per tutte le particelle per le quali l’incaricato rilevi mancata corrispondenza tra dichiarato e situazione reale; nel caso in cui la foto presenti una stessa tonalità di colorazione (limiti di appezzamento non visibili sulla foto) e non siano presenti sul territorio e sulla foto elementi certi di riferimento per tracciare i limiti colturali (ad esempio: alberi, case, tralicci, ecc.), la delimitazione delle colture va effettuata misurando sul campo i lati dell’appezzamento mediante l’uso della rotella metrica o di altro strumento di misurazione; verifica del rispetto degli impegni essenziali ed accessori ed esame della specifica documentazione prevista; effettuazione dei controlli, ove previsto, relativi alla corretta effettuazione della Buona Pratica Agricola; compilazione del Verbale, (relativamente alla parte del sopralluogo). Durante quest’ultima attività si raccomanda di: - compilare il Verbale, per le parti di carattere generale, precedentemente al momento del sopralluogo; - usare penne a tratto fine; - scrivere sempre in maniera chiara e leggibile. Durante l’esercizio di tutte le attività di controllo si raccomanda di: - verificare sempre che i limiti dell’appezzamento visibili sulla cartografia (e/o foto aerea) coincidano con quelli presenti sul campo; ___________________________________________________________________ Pag. 7 All_A__DA69_2013.doc ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. - DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 effettuare il sopralluogo sull’intero appezzamento in modo da essere assolutamente certi delle colture riscontrate e delle eventuali tare. 4.6.8 Metodo di accertamento In considerazione della rapida evoluzione verificatasi negli ultimi anni delle tecnologie di rilevazione delle superfici aperte, è opportuno definire le diverse metodologie utilizzate nelle differenti fasi del procedimento in oggetto: (Fase istruttoria, Fase di accertamento della regolare esecuzione dei lavori, Fase di controllo): 1. 2. 3. 4. Metodi manuali: utilizzo di rotelle metriche e/o altri strumenti di misurazione manuale; Fotorilevamento (aereo GIS): utilizzo di ortofoto con sovrapposizione di reticolo catastale; Strumenti GPS: utilizzo di strumentazione elettronica coadiuvata da supporto satellitare; Strumenti Telemetrici. Dato atto di ciò, e considerato che nell’esecuzione dei controlli in loco vengono utilizzati, salvo eccezioni, i moderni strumenti tecnici classificati ai numeri 2 e 3 della precedente elenco, viene definita una matrice di parametrazione tra metodologie di rilevazione. La matrice identifica il livello di scostamento % massimo accettabile senza segnalazione nel caso che una superficie sia stata identificata durante l’accertamento finale con una metodologia di verifica ed al momento del controllo in loco con una metodologia diversa. FASE CONTROLLO di 1.Manuale 2.Aereo GIS 3.GPS 4. Telemetro F A S E 1.Manuale di A C C E R T A M E N T O FINALE 2.Aereo GIS 3.GPS 4. Telemetro +- 15 % +-3 % +- 5 % +- 10 % +- 15 % +- 5 % +-3 % +- 10 % Caso per caso Caso per caso Caso per caso Caso per caso Rimane inteso che nelle fasi di controllo in loco non è previsto l’utilizzo del Metodo manuale se non in casi eccezionali debitamente motivati. 4.6.9 Verifica rispondenza dichiarato/accertato Nel corso del controllo in campo, l’incaricato dovrà riscontrare tutte le colture dichiarate. A seguito di tale verifica, l’incaricato dovrà: - riportare sulla cartografia (e/o foto aerea) i risultati della verifica, nei casi previsti; - riportare sugli allegati specifici al Verbale di controllo la parte relativa all’accertato, precisando gli strumenti di identificazione e le misure. ___________________________________________________________________ Pag. 8 All_A__DA69_2013.doc ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 4.6.10 Sesto di impianto La determinazione del sesto di impianto è fatta mediante controllo randomizzato su ogni appezzamento. Tale verifica consiste nella misurazione della distanza tra le fila e sulla fila degli astoni/piante, per un numero di astoni/piante non inferiori a 4 (tra fila successive e tra piante successive sulla fila) . Il numero dei controlli randomizzati per appezzamento è fatto a discrezione del controllore, e non può essere inferiore a 1,5 / Ha. Sesto irregolare e/o mancante In questo caso, si procederà al calcolo della superficie spettante ai singoli appezzamenti: se gli appezzamenti sono comunque accorpabili in superfici il cui sesto di impianto sia quello dichiarato; calcolando la superficie da attribuire a ciascun appezzamento. 4.6.11 Verifica delle specie principali, secondarie, accessorie nel sesto di impianto Tale determinazione è fatta analogamente alla metodologia del sesto di impianto mediante controllo randomizzato su ogni appezzamento. 4.6.12 IMPEGNI DEI BENEFICIARI Salvo i casi di forza maggiore, i beneficiari hanno l’obbligo di mantenere nelle migliori condizioni selvicolturali possibili, di sviluppo e di crescita, gli impianti e gli imboschimenti per i quali sono stati liquidati gli aiuti. Per il calcolo del periodo di impegno si fa riferimento ad ogni singolo programma. Prima dello svolgimento del controllo è’ importante demarcare: L’INIZIO DELL’IMPEGNO, la DURATA DELL‘IMPEGNO Impegni 1 Realizzazione e cura dell’impianto in conformità al progetto definitivo/esecutivo: ogni modifica deve essere autorizzata con una variante in corso d’opera. Le varie caratteristiche tecniche dell’impianto (es. superficie, specie, dimensioni e qualità del postime1, sesto d’impianto, presenza di tutori e di protezioni individuali, ecc.) devono sostanzialmente essere quelle previste nel progetto definitivo/esecutivo. La superficie impiantata deve corrispondere a quella dichiarata nella domanda e nel progetto definitivo/esecutivo (salvo modifiche autorizzate) e, qualora la superficie accertata al momento del collaudo dovesse risultare inferiore, si procederà secondo quanto previsto nel successivo paragrafo. Conservazione di almeno il’75% della superficie impiantata e liquidata, evitando il taglio anticipato e il fallimento della stessa: è tollerata la riduzione di un massimo del 25% della superficie impiantata e liquidata, ma solo se dovuta a fallimento non rimpiazzabile. Tale impegno deve essere verificato per l’intero periodo di durata dell’impianto, tenendo conto delle tare evidenti. Non coltivazione della superficie impiantata: le superfici impiantate non devono essere oggetto di coltivazioni o di pascolo di alcun tipo. Sono ammesse coltivazioni Il postime sono le giovani piante provenienti dal vivaio. ___________________________________________________________________ Pag. 9 All_A__DA69_2013.doc ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 di limitate superfici e l’allevamento di animali da cortile, in entrambi i casi esclusivamente a fini di autoconsumo del beneficiario. Presentazione della domanda di pagamento annuale (anche tramite scheda fascicolo). Nel caso dell’ex Reg. 2080/92 in cui le verifiche di controllo in campo (es. controllo in loco) vengano effettuate entro il 31 agosto di ciascun anno di impegno, e abbiano dato esito positivo, non si ritiene debba essere prodotta la certificazione di adempimento, stante l’accertata sussistenza dei requisiti operata direttamente d’ufficio (nota Ministero politiche agricole e forestali n. 2339 del 01/03/2001). Tutti gli impegni devono essere eseguiti secondo il principio del buon padre di famiglia e la migliore prassi selvicolturale. La cattiva esecuzione di cure colturali, o di un qualsiasi altro impegno, equivale alla sua mancata esecuzione. Sostituzione delle fallanze (da intendersi come piante morte, o malate, o parzialmente secche, o scarsamente vitali, o malformate o comunque non idonee per conformazione, proporzione delle parti ipogee ed epigee o altre caratteristiche vivaistiche o forestali agli scopi dell’impianto). Controllo delle infestanti2: mediante sfalci, fresature ed altre tecniche di lavorazione superficiale del terreno, oppure mediante pacciamature o diserbo chimico3. Tale impegno è obbligatorio nei primi anni dal collaudo (vedi tabelle seguenti). Al momento del sopralluogo il terreno deve presentarsi ripulito dalle infestanti oppure le stesse devono avere una presenza tale da non compromettere la crescita e lo sviluppo ottimale degli alberi. Potature di formazione e di allevamento: tale impegno non è indispensabile per gli imboschimenti, salvo specifica disposizione o previsione nel piano colturale. Ove previsto, l’impegno si considera soddisfatto se il beneficiario ha eseguito, nei periodi indicati nelle tabelle seguenti, le operazioni di potatura a carico delle specie principali destinate alla produzione di legname di pregio. Difesa fitosanitaria: per gli impianti a scopo produttivo, per tutta la loro durata, è obbligatoria la lotta contro patologie e parassiti che possono deprezzare la qualità del legname ricavabile o ridurne la quantità; negli imboschimenti è necessaria la lotta contro le avversità che possono comunque arrecare significative morie del popolamento. La lotta è necessaria in presenza di danni superiori alla soglia economica di intervento. Concimazioni: tale impegno è necessario, nelle modalità previste nei piani di manutenzione o secondo le disposizioni tecniche impartite dagli Enti Delegati 2 Sono definite infestanti le specie erbacee, arbustive ed arboree che nascono spontaneamente nell’impianto e che ostacolano, direttamente o indirettamente, la crescita e lo sviluppo del popolamento. Nel caso specifico degli imboschimenti, le specie arbustive ed arboree che nascono spontaneamente nell’impianto sono da conteggiare non come infestanti, ma come “rinnovazione naturale” purché appartengano a specie autoctone o a specie esotiche utilizzate nell’impianto in questione. Potranno comunque essere eliminate con gli sfolli o i diradamenti, se si ritiene che la loro presenza sia superflua o dannosa. 3 I principi attivi e i prodotti devono essere registrati ed autorizzati sulle colture in esame. ___________________________________________________________________ Pag. 10 All_A__DA69_2013.doc ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 Sfolli e diradamenti4: interessano soprattutto gli impianti a finalità produttiva con densità di impianto superiore a quella di fine ciclo. Vanno eseguiti nei periodi indicati nelle tabelle seguenti. Altri impegni: in questa categoria rientrano eventuali ulteriori impegni tecnici previsti: a) nel piano di coltura e conservazione; b) in sede di accertamento finale di esecuzione dei lavori (collaudo); c) con le denunce di intervento di seguito descritte. Tali inadempienze possono avere effetti negativi sull’ottimale crescita o sviluppo degli impianti (es. irrigazioni di soccorso, concimazioni, ecc.). Precisazioni in merito alle decadenze: definizione del fallimento dell’impianto L’impianto, o parte di esso, si considera fallito nei seguenti casi. 1) imboschimenti: se nei primi 5 anni5 non si riscontra la presenza di almeno 500 piante vitali/ettaro; se dal 6° al 12° anno non si riscontra la presenza di almeno 400 piante vitali/ettaro; se dal 13° al 20° anno non si riscontra la presenza di almeno 300 piante vitali/ettaro. Nel caso in cui tale densità derivante dall’impianto sia inferiore, ma risulti compensata dalla rinnovazione naturale di specie forestali autoctone (ovvero delle stesse specie messe a dimora) presente nelle aree di fallanza, l’imboschimento non si considera fallito. In tutti i casi, le piante vitali devono essere uniformemente distribuite sull’intera superficie imboschita. Nel caso l’impianto iniziale sia stato effettuato con un numero di piante/ettaro inferiore alle 1.100, il valore dei primi 5 anni è ridotto in misura proporzionale6. Il numero minimo di soggetti vitali in un impianto di 6-12 anni è pari alla media aritmetica tra il risultato della proporzione appena citata ed i 400 soggetti vitali previsti per la densità standard7. Il numero minimo di soggetti vitali in un impianto di 13-20 rimane costante8. 4 In selvicoltura si definiscono sfolli i tagli di parte delle piante del popolamento effettuati per lo più con semplici criteri di riduzione del numero dei soggetti, senza una particolare valutazione delle singole piante. Di norma gli sfolli si effettuano nei popolamenti molto giovani, con piante poco differenziate per crescita e conformazione. Si definiscono diradamenti i tagli effettuati in base ad accurati criteri di selezione, valutando con precisione le caratteristiche delle singole piante e scegliendo con cura quelle da abbattere. Si effettuano di norma nei popolamenti già abbastanza cresciuti, in cui i singoli soggetti si sono già differenziati per crescita o conformazione. 5 è fatto comunque salvo il limite massimo di fallanze al momento del collaudo. 6 se l’impianto ha densità iniziale di 900 piante/ha anziché 1.100, il valore di riferimento fino a 5 anni è 409 piante vitali/ha (deriva dalla proporzione 1100 : 900 = 500 : x), salvo quanto indicato per il collaudo. 7 se l’impianto ha densità iniziale di 900 piante/ha anziché 1.100, il valore di riferimento a 6-12 anni è 382 piante vitali/ha (deriva dalla proporzione 1100 : 900 = 420 : x, il cui risultato è 344; successivamente si fa la media aritmetica tra 344 e 420, da cui si ottiene 382). 8 se l’impianto ha densità iniziale di 900 piante/ha anziché 1.100, il valore di riferimento a 13-20 anni è sempre 330 piante vitali/ha ___________________________________________________________________ Pag. 11 All_A__DA69_2013.doc ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 2) impianti di arboricoltura da legno: qualora la densità del soprassuolo arboreo9, su tutta la superficie dell’impianto o su parte di essa, risulti inferiore di oltre il 20% rispetto alla densità del popolamento a 20 anni, prevista dal progetto, piano colturale o dai moduli di impianto in relazione alle specie principali o secondarie (escluse le specie accessorie). In assenza di previsione, si considera fallito un impianto con densità inferiore a 82 piante10 vitali/ettaro (specie principale). 3) impianti a rapido accrescimento: qualora la densità del soprassuolo arboreo11, su tutta la superficie dell’impianto o su parte di essa, risulti inferiore di oltre il 20% rispetto alla densità del popolamento a 15 anni, prevista dal progetto, piano colturale o dai moduli di impianto in relazione alle specie principali o secondarie (escluse le specie accessorie). In assenza di previsione, si considera fallito un impianto con densità inferiore a 100 piante vitali/ettaro (specie principale). Nota Bene: Ai fini della decadenza, nel conteggio delle piante esistenti si prendono in considerazione esclusivamente le “piante vitali”: sono escluse le fallanze. Per particolari tipologie di popolamenti, l’Ente di controllo può adottare densità minime di riferimento differenti da quelle sopra elencate, indicandone dettagliatamente nel verbale di sopralluogo le motivazioni. Qualora l’impianto sia costituito da due o più corpi distinti, ai fini della decadenza questo si considera come unica superficie aggregata. 4.6.13 Cure Colturali Si intende ordinaria tecnica di coltivazione quella tecnica agronomica-forestale grazie alla quale le coltivazioni sono mantenute in normali condizioni di crescita. Il beneficiario deve quindi rispettare tutte le tecniche agronomiche-forestali necessarie all’ottenimento di uno sviluppo vegetativo “ordinario” secondo criteri di coltivazione localmente riconosciuti. L’incaricato, dovrà valutare l’ordinarietà della coltivazione prendendo in considerazione principalmente lo stato di vegetazione delle piante, lo sviluppo delle stesse, la % di mortalità (% di fallanza) e verificando che siano state adottate tutte le tecniche di coltivazione giudicate ordinarie secondo al consuetudine locale. In caso di coltivazione non ordinaria, il tecnico dovrà: - riportare sulla cartografia la denominazione delle colture riscontrate per esteso, la relativa delimitazione e la dicitura “non ordinaria”. Ad esempio: “noce” “non ordinario”. - Nel campo note dell’allegato relativo al Verbale vanno annotate tutte le colture riscontrate come “non ordinarie”. 9 è fatto comunque salvo il limite massimo di fallanze del 10% al momento del collaudo. n° 82 piante vitali per ettaro corrispondono ad un sesto di circa 11 m x 11 m. 11 è fatto comunque salvo il limite massimo di fallanze del 10% al momento del collaudo. 10 ___________________________________________________________________ Pag. 12 All_A__DA69_2013.doc ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 4.6.14 Superfici non ammissibili Sono intese come tali tutte quelle superfici non comprese tra le superfici a premio: Esempio: boschi; colture forestali diverse da quelle indicate; usi non agricoli: fabbricati, strade, acque, cave ecc.; colture erbacee e/o promiscui; colture agrarie arboree. Tali superfici verranno escluse dal calcolo del premio. Possono presentarsi i seguenti casi: a. particelle interamente investite a superficie non ammissibile. nella cartografia (e/o foto aerea) delimitare e descrivere gli utilizzi non ammissibili; b. particelle parzialmente investite a superficie non ammissibile. sulla cartografia (e/o foto aerea) riportare la descrizione di tutte le colture rilevate e delle superfici non ammissibili con la relativa delimitazione. 4.6.15 Discordanza fra rilievo in campo e foto aerea Per i controlli in oggetto vengono utilizzate ortofoto d’archivio. Pertanto è possibile riscontrare un disallineamento tra campo e fotografia aerea. In tale situazione è necessario riportare: nel Verbale, la coltura e la superficie riscontrata e nel campo note dell’allegato A precisare la discordanza foto aerea/campo. in grafica effettuare il poligono come coltura ordinaria 4.7 ACQUISIZIONE DEI RISULTATI DEI CONTROLLI DI CAMPO L'attività consiste nel riportare le indicazioni precedentemente annotate in campo sulla foto aerea, sul Verbale e sugli allegati, tracciando sul GIS le delimitazioni degli usi del suolo rilevati, per superfici superiori ad un ara. Obiettivo di questa fase è rendere disponibile, in formato vettoriale, i limiti e le superfici degli usi del suolo riscontrati, relativamente alle particelle dichiarate ad impegno nei casi previsti nel precedentemente. Una volta acquisito, ciascun poligono verrà misurato attraverso la specifica funzione disponibile da software ARTEA. 4.7.1 DIGITALIZZAZIONE E MISURAZIONE DELLE PARTICELLE L'attività consiste nel riportare le indicazioni precedentemente annotate in campo sulla cartografia (e/o foto aerea), sul Verbale e sui relativi allegati, tracciando, nel caso di ortofoto, a video sull’ortofoto e sulla mappa catastale, con estrema precisione, le delimitazioni degli usi del suolo rilevati, limitatamente alle sole particelle per cui è stata riscontrata mancata corrispondenza tra superfici dichiarate e situazione reale e per superfici superiori ad un ara. Obiettivo di questa fase è rendere disponibile, in formato vettoriale, i limiti delle particelle dichiarate ad impegno nei casi previsti nel precedente capitolo. ___________________________________________________________________ Pag. 13 All_A__DA69_2013.doc ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 Alla chiusura di ogni poligono sarà verificato: a) che tutte le linee elementari siano raccordate (ovvero i vertici delle linee che insistono su uno stesso nodo devono avere le coordinate coincidenti); b) l’assenza di linee doppie; c) l’assenza di punti isolati; d) la presenza di un poligono chiuso per ciascun tipo di coltura all’interno della particella; e) presenza poligoni multipli; f) che tutte le colture all’interno delle particelle contengano un punto interno. Una volta acquisito, ciascun poligono verrà misurato attraverso la specifica funzione disponibile da software ed il risultato di detta misurazione verrà riportato nell’allegato A del Verbale. TOLLERANZA TECNICA. (applicabile alle particelle/ frazioni di particelle misurate) In ordine alla tolleranza di misurazione, si fa riferimento al Regolamento CE n. 65/2011. A questo proposito si precisa che, nella redazione dell’allegato specifico, va annotato direttamente in campo tutto ciò che si riferisce a situazioni di perfetta corrispondenza tra dichiarato e accertato, mentre, nei casi di mancata corrispondenza, sull’allegato va riportata in campo solo la specie accertata, corredata di tutte le eventuali annotazioni di volta in volta specificate nei capitoli precedenti, ma non andrà mai riportata la superficie che verrà trascritta nell’apposita colonna (superficie accertata) solo le misurazioni effettuate a video. La tecnica di misurazione deve in ogni caso garantire: - il riscontro oggettivo sul materiale informatizzato fornito della delimitazione degli appezzamenti relativi alle particelle dichiarate; - la ripetibilità delle operazioni di misura al fine di permettere ogni verifica da parte del dichiarante e degli organi di controllo. 4.7.2 PROCEDURA DI CALCOLO DELL’ESITO Una volta effettuato il sopralluogo e riportato a video i risultati del controllo, nonché tutti i dati segnati in campo sul Verbale e sugli allegati, il tecnico incaricato: a) verifica l’idoneità della documentazione eventualmente richiesta per la risoluzione delle anomalie, se presenti; b) verifica le misure effettuate nel sopralluogo; c) riporta negli allegati al Verbale tutti gli usi del suolo riscontrati a fronte di quelli dichiarati, nonché il risultato esatto delle relative superfici da attribuire; d) completa il Verbale in tutte le parti che concorrono a determinare l’esito tecnico della domanda: rispetto impegni essenziali ed accessori; norme di BPA; e) nel caso abbia rilevato discordanze tra il dichiarato e l’accertato, effettua il calcolo delle percentuali di discordanza sulle superfici; f) calcola l’esito della domanda sotto il duplice aspetto di risultato (positivo, negativo, parzialmente positivo) e di importo. Il calcolo dovrà riguardare anche le particelle variate rispetto alla domanda originaria a seguito di: ___________________________________________________________________ Pag. 14 All_A__DA69_2013.doc ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. - DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 errori materiali commessi dal beneficiario in fase di compilazione della domanda; aggiornamenti catastali. 4.7.3 Tipologie di anomalie amministrative da trattare La superficie dichiarata in domanda, relativa ad ogni singolo utilizzo, non può in ogni caso essere aumentata in fase di calcolo dell’esito, anche se accertata in più rispetto al dichiarato. Per quanto concerne la possibilità di correggere gli eventuali errori evidenti commessi dal beneficiario nella compilazione della propria domanda, è possibile correggere i dati dichiarati solo nei casi di seguito descritti. 4.7.3.1 Errata dichiarazione dell’identificativo catastale E possibile effettuare la variazione di un solo dato dell’identificativo catastale a seconda della tipo di errore riscontrato; a) errata dichiarazione del numero di particella: qualora sia stato dichiarato erroneamente il solo numero di particella è possibile effettuare la correzione variando solo il numero di particella, lasciando invariati tutti gli altri dati (provincia, comune, sezione, Foglio, superficie utilizzata, superficie catastale dichiarata). Ovviamente è necessario verificare che la superficie catastale dichiarata risulti uguale alla superficie catastale validata della nuova particella. Ad esempio: PROVINCIA I CASO GIUSTO II CASO GIUSTO COMUNE GIUSTO GIUSTO SEZIONE GIUSTO GIUSTO FOGLIO GIUSTO GIUSTO PARTICELLA ERRATO GIUSTO SUB GIUSTO ERRATO SUP.UTILIZZ. GIUSTO GIUSTO SUP. CATAST.DICH. GIUSTO GIUSTO Per le suddette variazioni di identificativo catastale sarà necessario: acquisire dal beneficiario i giustificativi della titolarità, deducibili dal ‘fascicolo del beneficiario’; verificare che la variazione non determini un supero; b) errata dichiarazione di uno solo dei seguenti dati: istat provincia, istat comune, sezione, foglio: è possibile effettuare la correzione di uno solo dei suddetti dati purché sia rispettata almeno una delle seguenti condizioni: - la particella sia stata accertata in campo all’utilizzo dichiarato; - la particella, per effetto della contiguità con un’altra particella dichiarata, ricada o comprenda un appezzamento accertato in campo alla coltura dichiarata. In tal caso è condizione che l’appezzamento sulla foto risulti in maniera inequivocabile con la stessa tonalità di colorazione, trama ed elementi caratteristici. Per le suddette variazioni di identificativo catastale sarà necessario: - acquisire dal beneficiario i giustificativi della titolarità, deducibili dal ‘fascicolo del beneficiario’; - verificare che la variazione non determini un supero; ___________________________________________________________________ Pag. 15 All_A__DA69_2013.doc ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 c) varietà: è inoltre contemplata la possibilità di variare come un solo dato identificativo al livello di singola particella, la denominazione della varietà, purché compatibile con il risultato del controllo (riscontro superfici dichiarate a coltura e documenti di acquisto sementi); 4.7.4 Casi particolari: Variazione di più di un dato dell’identificativo catastale E’ possibile correggere, una volta effettuato il relativo sopralluogo in campo per la verifica delle colture, più di un dato degli identificativi catastali solo nei seguenti casi: 4.7.4.1 Frazionamenti od accorpamenti di particella Le particelle oggetto di frazionamento non ancora validato al catasto vengono indicate nella domanda con il subalterno. Qualora la particella non sia riscontrabile sul Foglio grafico sarà necessario richiedere al beneficiario ed acquisire i seguenti documenti: - visura per particella «ampliata» delle particelle nuove, rilasciata dall’Ufficio del Territorio, con data non superiore a 6 mesi dalla presentazione della domanda, dalla quale risulta lo stato attuale della particella interrogata, ed i suoi precedenti stadi e con quelli di tutte le particelle che in qualche modo hanno contribuito a costituire l’attuale particella richiesta. Ogni stato è seguito dagli estremi della mutazione che lo ha generato, con l’indicazione delle particelle originarie (p.lle prima) e di quelle generate con la medesima mutazione (p.lle dopo); - estratto di mappa catastale aggiornato o stralcio planimetrico aggiornato rilasciato in ogni caso dal Catasto (riportanti lo stato attuale delle dividenti particellari ed i relativi nuovi codici identificativi di particella. Qualora tali documenti non riportino la data di rilascio o riportino una data anteriore ai 6 mesi dalla presentazione della domanda, è necessario che il beneficiario o il suo incaricato dichiari che il presente documento non ha subito variazioni dalla data del rilascio. oppure in alternativa: - «tipo di frazionamento» approvato dall’UT corredato dal relativo modello 51FTP a suo tempo presentato. Nel caso di frazionamenti evidenziabili sulla mappa ma non ancora approvati dall’Ufficio del Territorio e pertanto non risultabili dalle visure catastali aggiornate, una volta accertata la mancata voltura delle nuove particelle, risultanti solo graficamente, è indispensabile provvedere all’allineamento delle superfici validate con quelle digitalizzate, ridigitalizzando la particella originaria (‘madre’) per l’intera superficie validata attualmente dall’Ufficio del Territorio. Subalterno. Subalterno della particella non riconducibile ad un frazionamento: è possibile effettuare la cancellazione del subalterno, solo se la particella “madre” da inserire è stata precedentemente verificata in campo. ___________________________________________________________________ Pag. 16 All_A__DA69_2013.doc ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 4.7.4.2 Usi civici Si verifica un caso particolare qualora l’amministrazione, nel certificato di concessione, non abbia comunicato al beneficiario i reali identificativi catastali ma la ‘quota’, espressa in superficie, relativa ad una azienda debitamente comprovati dall’esibizione della documentazione in originale dell’atto di concessione e del relativo documento correttivo rilasciato dall’amministrazione stessa. In ogni caso per gli utilizzi a contributo il beneficiario, per mezzo di documentazione rilasciata dagli uffici comunali o dal catasto, deve comunque indicare i reali identificativi catastali che interessano la zona avuta in concessione. Qualora i beneficiari nella propria domanda avessero dichiarato particelle interessate da usi civici nell’utilizzo foraggere, senza indicare il numero delle particelle e/o del Foglio, e nei casi in cui: non si riesca a risalire all’esatto identificativo catastale (Foglio/particella), ma sia possibile individuare solo la zona di pascolamento, oppure, - dalla documentazione presentata risulti necessario inserire numerose particelle, - allora è possibile attribuire la superficie utilizzata all’unico record dichiarato, attribuendo la numerazione progressiva a partire da “88888” (senza validare la superficie catastale) facendo attenzione a non determinare superi tra particelle; tale aggiornamento sarà preso in carico solamente a fronte di apposita certificazione rilasciata dall’Amministrazione (es. Comune) dalla quale sia possibile accertare gli esatti identificativi catastali, oppure risalire alla zona delle particelle interessata/e da usi civici. L’accertamento avverrà secondo quanto previsto dalla normale procedura. Nel caso in cui sia presente il Foglio graficamente, ma non sia possibile risalire al numero della particella, si procederà comunque a inserire la particella non individuabile con valore ‘88888’ su un Foglio manuale fittizio da valorizzare aggiungendo 8000 davanti al numero reale (8000 + n. Foglio). 4.7.4.3 Zona demaniale Si verifica un caso particolare per terreni demaniali debitamente attestati da parte degli organi competenti (attestato da parte dell’intendenza di finanza) dove viene indicata la superficie data in concessione. In particolare andrà verificato se nella concessione data sia indicato espressamente l’uso agricolo, e non sia limitato al solo sfalcio. In tal caso tali particelle non potranno essere riconosciute negli utilizzi a contributo. In presenza di zone di territori non riconosciuti dall’Ufficio del Territorio (esempio alvei di fiumi ecc.), è necessario in ogni caso individuare la zona delimitandola sia sul Foglio catastale che sulla foto scrivendo «terreno demaniale dato in concessione», inoltre è necessario specificare nel verbale che la zona data in concessione si trova a fronte o limitrofa di una particella presente sul Foglio catastale. Le particelle che rientrano in questa tipologia dovranno essere acquisite in manuale, attraverso la seguente procedura: - inserendo un Foglio fittizio, aggiungendo 7000 davanti al numero del Foglio/dupla ___________________________________________________________________ Pag. 17 All_A__DA69_2013.doc ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. - DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 riportare come numero di particella la numerazione progressiva a partire da 77777 (non validare la superficie catastale). Attribuendo tale numerazione si dovrà far attenzione a non determinare superi tra particelle 4.7.4.4 Errore Pubblica Amministrazione Errori nei certificati rilasciati dall’Ufficio del Territorio o dalla Pubblica Amministrazione: tali errori devono essere dimostrati mediante presentazione di apposita certificazione corretta ed aggiornata rilasciata sempre dagli stessi Uffici o Enti. I disallineamenti catastali tra superficie nominale validata e superficie catastale calcolata (digitalizzata), ad esclusione di eventuali frazionamenti, possono essere determinati da: a) superficie nominale validata errata, evidenziabile dalla visura catastale, rispetto alla superficie calcolata (digitalizzata) correttamente, b) superficie nominale validata corretta evidenziabile dalla visura catastale, rispetto alla superficie calcolata (digitalizzata) errata. Per i casi a) e b) è necessario attenersi alle seguenti istruzioni: Per il caso a) è consentito ridurre la superficie dichiarata fino alla superficie catastale digitalizzata, solo per particelle dichiarate interamente per l’intera superficie catastale ed accertate interamente alla coltura dichiarata. La verifica del disallineamento andrà comunque effettuata attraverso il controllo della certificazione catastale aggiornata. Nelle note dell’allegato A del verbale 00/2003 dovrà essere riportata la seguente dicitura: “Riduzione di superficie per disallineamento catastale”. Per il caso b) occorre verificare attraverso documentazione aggiornata rilasciata dall’UT (visura ed estratto di mappa) l’errata superficie calcolata (digitalizzata). In caso di accertamento positivo della coltura dichiarata è necessario procedere come segue: - sulla base della superficie nominale validata, individuare in grafica i limiti corretti della superficie della particella; - misurare in grafica gli utilizzi riscontrati per la superficie individuata al di fuori della particella digitalizzata, corrispondente alla differenza tra la superficie nominale e quella calcolata; - in lavorazione manuale attribuire su tale particella la relativa superficie degli utilizzi riscontrati. 4.7.4.5 Compensazione Le dichiarazioni eccessive con riguardo a determinate superfici possono essere compensate con dichiarazioni insufficienti relative ad altre superfici. 4.7.5 Variazioni Nel caso siano state effettuate delle variazioni (variazioni di coltura, ampliamenti, modifiche, rinunce, cambi beneficiario) il beneficiario non può addurle come ___________________________________________________________________ Pag. 18 All_A__DA69_2013.doc ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 giustificativo della mancata corrispondenza tra dichiarato in domanda ed accertato in campo, a meno dell’esistenza di apposita domanda di variazione presentata nei tempi e modi stabiliti dalla normativa vigente; negli altri casi tutte le mancate corrispondenze andranno a concorrere al calcolo delle percentuali di discordanza e ad influire sulla determinazione dell’esito della domanda. 4.7.6 Cause di forza maggiore Qualora in sede di convocazione il beneficiario o suo delegato, a giustificazione dell’esito negativo riscontrato, invochi le cause di forza maggiore, il tecnico si dovrà limitare a verbalizzare le dichiarazioni del beneficiario e allegare la documentazione eventualmente presentata, confermando le superfici accertate. Si precisa che la documentazione relativa ai suddetti casi di forza maggiore, deve essere notificata ad ARTEA entro il termine di dieci giorni a decorrere dal momento in cui gli aventi diritto sono in condizione di poter adempiere a tale obbligo. Per queste casistiche sarà ARTEA in sede centrale a provvedere alla determinazione delle penalità sull’esito. 4.7.7 Casi particolari: controllo concluso Nello svolgimento del sopralluogo possono verificarsi una serie di casi e situazioni particolari per i quali il controllo è comunque da considerarsi concluso: a) se non si presenta il titolare/incaricato dell'azienda; b) se si presenta un rappresentante senza apposito conferimento d’incarico o nel caso in cui all'incontro si presenti il titolare/incaricato senza dimostrare la propria identità; c) se il titolare/incaricato, non concordando con quanto accertato, non intende sottoscrivere il verbale di sopralluogo; d) se il titolare/incaricato non rende disponibile per il controllo la documentazione aziendale. Nei casi di cui sopra verranno verbalizzati i motivi per i quali non è stato possibile eseguire o portare a termine il controllo oppure i motivi di disaccordo e di mancata sottoscrizione. Nel caso c) il beneficiario potrà indicare a verbale le motivazioni della mancata sottoscrizione; si dovrà comunque consegnare copia del verbale al beneficiario. 5 RISULTATO DEI CONTROLLI E CONSEGNA DEL MATERIALE 5.7 MODALITÀ COMPILAZIONE VERBALE ___________________________________________________________________ Pag. 19 All_A__DA69_2013.doc ART€A DOCUMENTO VERSIONE MANUALE SPECIFICHE TECNICHE 01 MISURE FORESTALI REG. DATA 17/05/2013 AUTORE ARTEA – S.S.R. & I.S. 2080/92 Le informazioni da riportare sul Verbale 00/2003 e relativi allegati, devono essere scritte in modo chiaro e leggibile; non è consentito l’uso di matite cancellabili. Nel caso di errori non deve essere usato il «bianchetto», ma è necessario barrare il dato errato, lasciandolo visibile, riscrivendo a fianco quello corretto. Il verbale da rilasciare al beneficiario è composto dalla parte compilata in azienda, facendo salva tutta la parte successiva di riporto a video di quanto riscontrato e di misurazione definitiva delle superfici e colture accertate. Il verbale dovrà essere compilato in doppia copia, firmato, datato, timbrato (timbro di iscrizione all’Ordine o all’Albo di appartenenza) e sottoscritto sia dal tecnico incaricato del controllo che dal rappresentante dell’azienda. Una copia del verbale deve essere consegnata al rappresentante dell’azienda. E' necessario che il tecnico informi il beneficiario che le superfici accertate non sono da considerarsi liquidabili (es. eventuali applicazioni di sanzioni, superamento di massimali, ricalcolo dell’esatta superficie da attribuire ecc.) in quanto l'ARTEA si riserva di effettuare ulteriori verifiche a livello centrale. Si ricorda che la mancata sottoscrizione del verbale da parte del beneficiario o del suo incaricato comporta che non potranno essere prese in considerazione le eventuali motivazioni e/o osservazioni formulate in sede di sopralluogo (nell’apposito spazio previsto dal Verbale) o in sede di ricorso. Naturalmente la firma del tecnico in tale parte del verbale va intesa non come accettazione delle dichiarazioni del beneficiario, ma solo come «presa visione» delle dichiarazioni. Così come la firma del beneficiario o del suo rappresentante va intesa non come accettazione di quanto riportato nel Verbale di sopralluogo stesso, ma solo come «presa visione» di quanto fino a quel momento rilevato. Il Verbale originale con i relativi allegati firmati, timbrati e sottoscritti sia dal tecnico incaricato al controllo che dal rappresentante dell’azienda devono essere archiviati nel fascicolo aziendale. Nello stesso fascicolo, da restituire ad ARTEA alla fine dei riscontri di misurazione e di calcolo, va archiviata la versione definitiva dei Verbali e relativi allegati completa dei risultati finali dell’accertamento ottenuti con la procedura specificata nel capitolo “Procedura di calcolo dell’esito”. 5.8 CONSEGNA DEL MATERIALE Alla fine di tutte le fasi di controllo tutto il materiale consegnato da ARTEA ed elaborato dai tecnici verrà riconsegnato ad ARTEA nei tempi stabiliti. I tecnici incaricati e/o il loro coordinatore si impegnano a mantenere l’adeguata riservatezza circa l’esito dei controlli e ogni altra informazione conosciuta nell’ambito dell’attività svolta. Documento informatico firmato digitalmente ai sensi del testo unico D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445, del D. Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 e norme collegate, il quale sostituisce il testo cartaceo e la firma autografa. ___________________________________________________________________ Pag. 20 All_A__DA69_2013.doc