Economia delle macchine agricole
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Economia delle macchine agricole
Economia delle macchine agricole meccanizzazione Impiego di macchine, sia motrici, sia operatrici in sostituzione del lavoro umano ed animale motorizzazione Impiego di macchine motrici dotate in prevalenza di motori a combustione interna rapidità di esecuzione dei lavori e tempestività d’intervento ottimale calendario dei lavori vantaggi offerti dalla meccanizzazione risparmio di manodopera uniformità di prestazioni riduzione dei costi di produzione minore penosità del lavoro ed elevazione del livello culturale dell’operatore La meccanizzazione aumenta la produttività del lavoro: lavorazione del terreno a 20 cm di profondità eseguita con attrezzi a mano (vanga): 400 h/ha lavorazione del terreno a 20 cm di profondità eseguita con il tiro di 1 cavallo: 30 h/ha lavorazione del terreno a 20 cm di profondità eseguita con trattore da 45 CV ed aratro bivomere: 5 h/ha La meccanizzazione smorza le punte di lavoro attenuando il ricorso a manodopera stagionale Il problema che oggi si pone non è quello di giudicare se convenga o meno la meccanizzazione, bensì stabilire se l’impiego delle macchine debba avvenire ricorrendo all’acquisto da parte dell’azienda o a forme alternativa di impiego dei mezzi meccanici (noleggio, cooperazione). allo sviluppo della meccanizzazione si accompagnano giudizio economico unità di lavoro costo di esercizio ampliamento degli appezzamenti facilità d’accesso per le macchine: • nuova concezione delle sistemazioni idrauliche • abbandono delle coltivazioni promiscue (alberate, consociazioni, ecc.) confronto di bilanci totali, quando la macchina introduce profonde modificazioni nell’ordinamento produttivo; il giudizio sarà positivo se il reddito risulta maggiore confronto dei costi delle operazioni, quando l’introduzione della macchina non incide notevolmente sull’ordinamento aziendale; il giudizio sarà positivo se il costo dell’unità di lavoro della macchina risulterà inferiore a quello eseguito a mano (o con trazione animale o con altre macchine che si intendono sostituire o con il ricorso al noleggio) variabile in funzione del servizio richiesto (ora di lavoro, quintale di prodotto, ettaro di superficie, ecc.) costi costanti o costi fissi (Kf): non variano al variare delle unità di lavoro che la macchina è chiamata a fornire; di solito si valutano su base annua costi variabili (Kv): variano al variare delle unità di lavoro fornite dalla macchina; vengono valutati in base alla loro incidenza per unità di lavoro specifico (ora, quintale, ettaro) Prof. Alberto Santarelli Economia delle macchine agricole 1 Costi costanti 1. Fitto o prezzo d’uso del locale di ricovero della macchina. Nel secondo caso si devono sommare le quote e gli interessi annui sul valore di ricostruzione dei locali (complessivamente il prezzo d’uso corrisponde a circa il 10% del valore di ricostruzione). 2. Interesse annuo sul valore della macchina. Tale valore non dovrebbe essere costante, ma dovrebbe ridursi di anno in anno per effetto dell’usura (deperimento fisico ed economico). Per semplificare, gli interessi possono essere calcolati sul valore medio della macchina: Vi + Vf 2 Vm = dove Vi = valore iniziale (prezzo d’acquisto) Vf = valore finale (valore di recupero) I = Vm × r 3. Quota di reintegrazione. Corrisponde alla somma da accantonare ogni anno per poter acquistare di nuovo la macchina alla fine della sua durata economica. Vi - Vf n Procedimento aritmetico Qre = Procedimento economico Qre = Vi – Vf dove n = durata economica r qn - 1 tiene conto degli interessi annui sulle quote accantonate 4. Quota di assicurazione. Rischi: incendio, infortuni, furto. Circa il 2% del valore a nuovo della macchina. 5. Amministrazione e sorveglianza. Può essere considerata pari al 4 – 5% della somma degli altri costi costanti. Costi variabili 1. Manodopera. Salari concernenti il conduttore e i coadiuvanti comprensivi di CAU. 2. Carburanti. Deve essere considerato il costo comprensivo del trasporto in azienda. 3. Lubrificanti. Il consumo, in media, si considera pari al 4% del gasolio. 4. Varie. Determinate singolarmente le suddette voci di spesa (costi variabili e costi costanti), occorre sommarle per ricercare il costo totale, ma poiché esse non sono omogenee (essendo i costi fissi valutati su base annua e i costi variabili nell’incidenza sull’unità di lavoro specifico), dovranno essere elaborati in modo diverso a seconda che si ricerchi: 1. il costo annuo di esercizio (Ka) 2. il prezzo d’uso unitario (costo unitario = Ku) Costo annuo di esercizio Costo unitario di esercizio Ka = Kf + Kv × n Ku = Ka n dove = Kf = costi fissi Kv = costi variabili n = nº di unità di lavoro specifico (ore annue di utilizzazione, ettari di terreno lavorato, quintali di prodotto raccolto, ecc.) Kf + Kv n Con il crescere di n diminuisce il costo unitario, per la minor incidenza che vengono ad avere i costi fissi (costanti). Ne deriva che la convenienza economica ad introdurre una macchina dipende strettamente dal numero di unità di lavoro che la macchina è chiamata a fornire e aumenta con l’aumentare di queste. Prof. Alberto Santarelli Economia delle macchine agricole 2 Giudizio di convenienza relativo all’introduzione della macchina Indicando con C il costo del mezzo che si vuole sostituire (lavorazione a mano, vecchia macchina, noleggio, ecc.), si avrà convenienza ad introdurre la nuova macchina se risulterà: C≥ Kc + Kv n Numero minimo (limite economico) delle unità di lavoro specifico necessarie perché l’introduzione della macchina risulti conveniente: n= Kc C - Kv Prof. Alberto Santarelli Economia delle macchine agricole 3