M5 Approfondimento 1

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M5 Approfondimento 1
MODULO 5
APPROFONDIMENTO
I bisogni socioassistenziali dell’infanzia
BAMBINI, TV E NUOVE TECNOLOGIE
Bambini e televisione
In quasi tutte le abitazioni il televisore si è imposto come elettrodomestico
di primaria importanza, che porta il mondo in casa. Esso è diventato per i
bambini un compagno e un surrogato del mondo concreto, naturale e umano, che lo coinvolge dal tubo catodico, in modo accattivante e magnetico.
La televisione, insieme alle ultime tecnologie informatiche, sta producendo
una vera “mutazione antropologica”, ben rilevabile nel linguaggio e negli
atteggiamenti dei bambini.
Per tale ragione, l’utilizzo della televisione e dei nuovi strumenti telematici
da parte dei bambini suscita preoccupazioni e allarmi da più parti, mentre è
sempre più difficile eliminarli dagli ambienti domestici. Ugualmente difficile
è spegnere l’attrazione che essi esercitano sui bambini, che volentieri si
lasciano parcheggiare in loro compagnia quando i genitori sono indaffarati
in altre faccende.
I bambini guardano la televisione da soli (circa il 30%) o con il fratello (circa
il 28%) e solo una piccola parte in compagnia dei genitori o di coetanei.
Molto più alta è la percentuale (63%)
dei bambini che si addormentano davanti alla TV, o ai videogiochi, mentre
solo un minor numero di essi si addormenta con la tradizionale ninna nanna o
con il racconto di fiabe. L’ora del sonno
va spostandosi in avanti, perfino dopo
le ventidue, e solo pochi (il 17%) si addormentano nel proprio lettino, mentre
gli altri si addormentano sul divano,
insieme agli adulti che vedono i propri
programmi.
Computer e nuove tecnologie
Altro tempo i bambini lo impiegano a giocare con i videogiochi o davanti al
computer o con lettori MP3, tablet ecc. Questi strumenti sembrano, in verità, lasciare un notevole spazio all’iniziativa di scelta dei bambini e indurre,
quindi, minore passività rispetto alla TV, anche se la tecnologia televisiva
permette oggi notevoli spazi di interattività.
© Ulrico Hoepli Editore S.p.A., 2012
Angela Grieco, Vitantonio Petrelli - Metodologie operative
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modulo 5
I BISOGNI SOCIOASSISTENZIALI DELL’INFANZIA
Ma si obietta che si tratta, in fondo, di un’interattività limitata e vincolata
alla disponibilità predeterminata dalla stessa macchina, che si impone al
bambino. D’altra parte anche i giocattoli impongono un uso quasi sempre
limitato e predeterminato, soprattutto quelli strutturati, mentre il materiale
amorfo (acqua, sabbia, legnetti) permette uno spazio maggiore alla libera
fantasia e un numero più ampio di utilizzi.
Si discute molto sul tasso di passività indotta dalla TV e dagli strumenti della tecnologica elettronica e telematica, sempre più accessibili e disponibili
anche per i bambini.
Sembra un bene che i bambini che usano il computer (o i tablet) passino meno tempo a guardare la TV, che dà minore spazio all’interazione tra
l’utente e l’apparecchio, ma resta il problema dell’invadenza del mondo
tecnologico nella vita dei bambini, sempre più lontani dal mondo naturale
che li circonda.
Il mondo naturale viene assunto e valutato dai piccoli per il tramite dei
canali informatici, che assumono per loro il ruolo di autorità o codice di riferimento, garante della realtà che resta fuori, escludendo così l’esperienza
diretta e la conoscenza personale.
In questo modo si inverte il processo cognitivo: non è la rappresentazione che consegue e deve essere adeguata all’esperienza della realtà, ma è
questa che diventa vera se adeguata alla rappresentazione informatica, che
precede e si sovrappone all’esperienza personale. Si vive, dunque, in un
mondo capovolto e artificiale, già confezionato, accettato passivamente e
tendente a fissare tale passività.
Lo schermo tecnologico diventa la finestra sul mondo, che esalta la vista,
ma solo in una determinata prospettiva, prestabilita da altri, che esclude
altre acquisizioni sensoriali, come il tatto, gli odori, il senso termico, e appiattisce le dimensioni, isola i suoni, impone il ritmo delle immagini nella
loro successione ecc.
Dipendenze
Si può parlare di dipendenza se il bambino trascorre più di due-tre ore
davanti alla televisione, se la preferisce ai rapporti con i pari, se mostra
una specie di “crisi di astinenza” con nervosismo se non può guardarla, se
perde l’interesse e la curiosità per la realtà naturale, per le attività fisiche, lo
sport, la lettura e lo studio. La dipendenza fa perdere interesse per i rapporti con gli altri, verso i quali si hanno atteggiamenti aggressivi, soprattutto
se si sono assorbite troppe scene di violenza nei programmi per adulti.
L’inattività durante la visione della TV è spesso accompagnata da spuntini e
conseguentemente da tendenza all’obesità.
Il filosofo Karl Popper (1902-1994) si è occupato del tema “televisione e
libertà”, preoccupato del potere di condizionamento della televisione. In
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BAMBINI, TV E NUOVE TECNOLOGIE
approfondimento
Italia il “Codice di autoregolamentazione TV e Minori” ha auspicato un miglioramento della qualità delle trasmissioni e la collaborazione con il sistema scolastico, per un’efficace alfabetizzazione televisiva.
La psicologa Anna Oliverio Ferraris suggerisce ai genitori di non far vedere
tutti i programmi, ma di sceglierli insieme ai bambini, evitando di mettere
in camera loro la televisione o di dare loro il telecomando. Raccomanda
pure di guardare insieme i programmi, smontare se necessario i messaggi
della pubblicità consumistica, far capire come si costruisce un programma,
svelando il punto di vista e l’interesse dei produttori.
Occorre anche che la scuola faccia la sua parte per la formazione di una visione consapevole non passiva dei programmi, al fine di rimanere padroni
e non succubi del mezzo televisivo, che deve lasciare libertà per i giudizi
individuali e tempo per altre attività.
Benefici delle nuove tecnologie
Tuttavia non si deve fare un discorso di esclusione degli strumenti informatici
e tecnologici dall’orizzonte infantile, perché è innegabile che essi possiedono
immense potenzialità. Possono, infatti, offrire stimoli plurivalenti, conoscitivi e culturali al bambino, mentre vanno confezionandosi programmi studiati
appositamente per lui, per accostarlo al mondo naturale, artistico, scientifico,
con un effetto di forte stimolazione dell’intelligenza e del linguaggio. Ne va
soltanto regolamentato, in modo flessibile e concordato, l’approccio, per evitare eccessi sia quantitativi che qualitativi rispetto a contenuti adultistici.
È auspicabile comunque la presenza dell’adulto che ridimensioni l’impatto
emotivo e relativizzi gli aspetti di conoscenza per rompere la “dittatura”
unilaterale del mezzo tecnologico e avviare già il bambino verso una fruizione distaccata, intelligente e critica.
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