rimedio contro il cancro
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rimedio contro il cancro
Articolo tratto dal quotidiano britannico “Daily Mail”, a firma del giornalista inglese James Dalingpol (1) Secondo gli scienziati l'omeopatia è una fesseria non diluita...(2) ma funziona, ed è questo ciò che conta Cos'è che fa tanto arrabbiare tante persone circa l'omeopatia? Sto usando da anni compresse di arnica tipo quelle che vengono usate per le cadute dei bambini, una scatola magica di rimedi particolari che hanno contribuito a curare la mia febbre da fieno. Ho sempre pensato che fosse qualcosa di innocuo, qualcosa che tutti noi facciamo normalmente. Apparentemente no, però. Nei mesi scorsi, quando ho confessato la mia colpa sull'omeopatia a degli amici, è come se avessi confessato un debole per il “sacrificio di bambini”. “Cosa?'”, è stata la reazione…”Non ti rendi conto che gli omeopati sono tutti ciarlatani, e i loro rimedi non sono altro che pillole di zucchero? Sono un salasso per il Servizio Sanitario Nazionale, e hanno provocato la morte di innocenti creduloni in tutto il mondo” Questo sorprende e rattrista, perché ci sono stati momenti nella mia vita in cui ho ho trovato l'omeopatia benefica. Non voglio definirmi un maniaco fideista, non voglio evitare caffè o dentifricio alla menta, o una di queste altre cose noiose che dovrei fare se credessi che questi rimedi funzionano correttamente. Ma non sono neanche un virulento scettico. Probabilmente il più grande successo che ho avuto è stato con il mio raffreddore da fieno. Esso ha afflitto le estati della mia infanzia con una miseria composta di prurito agli occhi, starnuti e debilitazioni similinfluenzali. Eppure, poco dopo i 30 anni, era praticamente scomparso grazie ad una splendida piccola azienda gallese chiamata “Ffynnonwen” - che produce uno speciale kit omeopatico anti-raffreddore da fieno - e all'operatore dei miracoli che me l'ha mandata, un’omeopata chiamata Fiona Gross. Fiona era solo una normalissima casalinga di Londra che è incappata nel business quasi per caso, quando alla figlia è scoppiato un eczema terribile che la medicina convenzionale non riusciva a curare. Dopo molto la lettura, ricerca e sperimentazione, Fiona l'ha curata, e in seguito ha deciso di fare una carriera sulla sua ritrovata competenza. Una delle sue recenti storie di successo era una donna colpita con una misteriosa malattia delle vie respiratorie acquisite in vacanza in Grecia. Usando la sua abilità di Sherlock Holmes, Fiona ha ristretto la ricerca al polline di fiore d'oliva. Ha mandato alcuni fiori d'oliva al Ffynnonwen, che ha creato un rimedio in forma di tintura omeopatica. Entro pochi giorni, i problemi della donna erano svaniti. Quasi altrettanto interessante come la cura di Fiona, è stata la reazione del nonno della donna: era livido. Se fosse riuscito a curare lo stesso problema, avrebbe dovuto ammettere a se stesso che l’omeopatia funziona. Certo, capisco perché l'establishment medico è scettico. Attivisti come il giornalista scientifico Ben Goldacre instancabilmente ci ricordano che i rimedi omeopatici sono così diluiti che è improbabile che contengano molecole farmacologicamente attive. E io per contro sono ben consapevole che in innumerevoli test i rimedi omeopatici hanno dimostrato di essere più efficaci di pillole di zucchero. Forse il suo potere può risiedere nel solo effetto placebo. Forse hanno ragione. Ovviamente, quasi tutto quel che ho letto sull'omeopatia mi dice che è una bufala. Ecco perché, ogni volta che prendo un rimedio omeopatico, mi sento mormorare tra me e me: “Non crederai veramente a questa assurdità, vero?” E perché, se io uso l’omeopatia per i disturbi di routine, nutro molti dubbi su di essa ad esempio come profilassi contro la malaria o come cura miracolosa per il cancro? Beh, comunque la maggior parte delle persone arrivano all'omeopatia solo come ultima risorsa. Dove mi trovo seriamente in disaccordo con la lobby anti-omeopatia, però, è lo stridore “bullista” della loro intolleranza. Si vantano nel loro razionalismo, ma la furia schiumante con cui perseguono tale “eresia moderna” ricorda di più il fervore religioso del generale Witchfinders o degli inquisitori spagnoli. C'è spesso qualcosa di insopportabilmente compiaciuto del loro atteggiamento, tipo: “Guarda quanto intelligente e razionale che sono! Conosco la mia scienza, la seguo. Ecco perché io odio l'omeopatia! Sono uno scettico vero, io!” Beh, sì, anch'io sono per tutti i principi del razionalismo post-illuminista. Ma sicuramente uno di questi principi è la sana consapevolezza che nessuno di noi sa ancora tutto quello che c’è da sapere su ogni argomento. La storia del progresso scientifico, dopo tutto, è la storia di vecchie teorie basate sul “consenso” poi screditate e sostituite da nuove teorie. Fino al 1880, gli esperti mi avrebbero riso in faccia se avessi suggerito che la malaria è stata causata dal miasma di aria viziata che emanava dalle paludi. Fino agli anni Settanta, sarei stato ridicolizzato se avessi affermato che le ulcere dello stomaco sono causate anche da un batterio, fino al 1934, nessuno aveva sospettato che la maggior parte dell'universo potrebbe comprendere qualcosa chiamato “materia oscura”… Questo significa che tutti erano totalmente ottusi allora, e che abbiamo tutte le risposte, adesso? Un giorno, forse, gli scienziati dimostreranno al di là di ogni dubbio che l'omeopatia è Hocus Pocus, sciocchezza. Ma ci sono anche altre possibilità. Il principio dell'omeopatia è che un rimedio può essere diluito oltre ai punti di Goldacre perché l'acqua conserva la memoria del principio attivo, ma non ha bisogno di molta quantità di rimedio al lavoro. Questo però è stato deriso dal tribunale dagli scettici. Tuttavia il Professor Luc Montagnier, il virologo francese che ha vinto il Premio Nobel per la scoperta del virus dell’AIDS, e il Premio Nobel fisico di Cambridge Brian Josephson, entrambi sostengono che l’acqua è in grado di conservare una qualche forma di “memoria”. Josephson accusa i critici dell'omeopatia di “incredulità patologica”, cioè, essi sostengono la tesi scientifica che “anche se fosse vero, io ancora non ci crederei”. Non essendo uno scienziato, io rimango a mente aperta. Certamente sto con tutto il cuore contro la brigata anti-omeopatia e il loro tentativo di distruggere questo innocuo settore di fabbriche artigianali attraverso costosi eccessi di regolamentazione. Le loro lamentele sui costi dell'omeopatia a carico del sistema sanitario nazionale sono quantomeno eccessive: solo 4.000.000 di Sterline su un'uscita annuale del SSN di 104.000.000.000 Sterline viene spesa per l’ omeopatia: un infimo 0,004 per cento. Né mi convince la loro linea che l'omeopatia significhi negare ai malati un trattamento medico veramente adeguato. Nessuno sta costringendo i malati di cancro a utilizzare estratti di Pulsatilla, piuttosto che la radioterapia e la chemioterapia. Quasi tutti coloro che usano l'omeopatia lo fanno per scelta informata, e spesso dopo che sono stati tentati tutti i rimedi convenzionali ma senza trovarne utilità. E se andiamo già duro sulle “pillole di zucchero”, che dire allora di tutti i casi in cui i farmaci autorizzati dell’industria farmaceutica hanno fatto danni di gran lunga maggiori, come i suicidi adolescenziali legati all’antidepressivo Serotax, o l’aumento del rischio cardiaco causato dal farmaco per il diabete Avandia? Ecco perché io tiro sulla mia linea e difendo l'omeopatia. Non perché io so per certo che sia buona, ma perché ho incontrato troppa gente le ha negato il beneficio del dubbio. I praticanti che ho conosciuto sono state persone sincere, che danno ai loro clienti il tipo di attenzione che quasi certamente mai si riesce ormai ad ottenere da un medico di famiglia in questi tempi. L'omeopatia ha aiutato migliaia di persone che si sentono ora più sane e più felici di quanto lo fossero prima, e lo ha fatto abbastanza a buon mercato e senza spiacevoli effetti collaterali. Chiamateli stupidi creduloni, chiamateli come volete: il punto, sicuramente, è che ha funzionato per loro - e questo è tutto ciò che conta davvero. (1) l’articolo originale era pubblicato al momento della traduzione all’indirizzo internet http://www.dailymail.co.uk/health/article-1361681/Scientists-say-homeopathy-undiluted-hogwash-But-CAN-work-thats-matters.html (2) il titolo originale in inglese è di taglio ironico: l’omeopatia com’è noto si basa sulle diluizioni progressive del principio attivo, quindi il titolista voleva significare qualcosa come “…secondo alcuni,il principio attivo sarà anche diluito, ma ciò che non si diluisce affatto è la fesseria che sta alla base dell’omeopatia…”