Rete “Polo Mugello” - Istituto Comprensivo Scarperia

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Rete “Polo Mugello” - Istituto Comprensivo Scarperia
Rete
Rete“Polo
“Xxxxxxxxxxx”
Mugello”
319
“Miti
Titoloe Leggende”
Denominazione della rete-polo:
Istituti scolastici afferenti: Classi ponte di riferimento: Polo Mugello
“Lorenzo de’ Medici” di Barberino di Mugello, “Dino Campana” di Marradi, “Don Lorenzo Milani”
di Firenzuola, “Galileo Chini” di Scarperia, Vicchio, Borgo San Lorenzo, Scuola Secondaria di Primo Grado “Giovanni della Casa” di Borgo San Lorenzo
Classe v Scuola Primaria / Classe 1° Scuola Secondaria di 1° grado
Competenza da promuovere:
Campo di esperienza/Disciplina:
Produrre in forma orale e/o scritta diverse tipologie testuali.
Italiano, Arte e Immagine, Storia, Tecnologia
Obiettivi di
apprendimento
Contenuti
Attività
Metodo
Strumenti
Durata
Valutazione
degli obiettivi
di apprendimento
Valutazione
della competenza
Comprendere il contenuto dei testi proposti, le informazioni
implicite e riconoscere
le caratteristiche dei
personaggi
Ercole e il leone,
brano tratto da T.
Franzi, S. Damele,
“Stai per leggere…,” vol.I, Ed.
Loescher, Torino,
2010 pagg. 545
- 547
Analisi del paratesto
Lezione frontale.
4 ore
Lettura silenziosa e ad alta voce dei brani
proposti con la guida dell’insegnante
Lavoro individuale
Libro di testo
e/o testi specifici
sull’argomento
Domande a risposta
aperta sui personaggi e le funzioni
dei personaggi, sul
luogo e sul tempo
per la comprensione globale del testo
Esposizione orale
del contenuto dei
testi evidenziando i
personaggi, le loro
caratteristiche e la
collocazione spaziotemporale
Esercitazioni
Attività di comprensione approfondita:
- divisione in sequenze e titolazione;
- analisi dei personaggi e delle loro caratteristiche e funzioni anche attraverso la
costruzione di tabelle.
Lavoro individuale e/o a
coppie
Audiovisivi su
supporto di vario
genere (VHS, DVD)
Ricerca guidata
sul web
Domande a risposta
multipla per le inferenze e le informazioni sottintese per
una comprensione
più approfondita
Tabelle da completare o strutturare
Conoscere e utilizzare
oralmente e per scritto
il lessico e i termini
specifici del genere
letterario proposto.
Arianna e Teseo,
brano tratto da A.
Aretini, A. Italia,
“Leggjmmagina”,
vol.I, Il libro di
epica, Ed. Minerva,
Bologna, 2010,
Scuola, pagg.
48 - 51
Individuazione delle parole non conosciute
scegliendo i termini deducibili dal testo e
quelli da ricercare nel dizionario, e ricerca
del loro significato.
Uso appropriato di termini specifici per la
caratterizzazione dei personaggi attraverso
il continuo “ritorno al testo”.
Lavoro individuale e/o a
coppie
Libro di testo o
fotocopie del testo
proposto
Dizionario
Dizionario dei
sinonimi e dei
contrari
L.I.M.
1 ora
Attività di individuazione di
aggettivi riferiti ai
personaggi ricavati
dal testo e dalle
situazioni.
Riutilizzo in contesti diversi di parole
e/o espressioni
acquisite con la
comprensione del
testo: cruciverba,
rebus, giochi
linguistici
Rete
Rete“Polo
“Xxxxxxxxxxx”
Mugello”
Obiettivi di
apprendimento
Contenuti
Acquisire la capacità di
rielaborare testi
320
“Miti
Titoloe Leggende”
Attività
Metodo
Strumenti
Durata
Valutazione
degli obiettivi
di apprendimento
Valutazione
della competenza
Rielaborazione del testo apportando mutamenti nelle caratteristiche dei personaggi,
sostituzioni o cambiamento di punti di
vista
Lavoro individuale
Fotocopie del
testo proposto
3h
Rielaborazione
scritta della storia
proposta inserendo
un finale diverso
Produzione scritta
di un semplice
mito con l’ausilio di
schemi.
Dizionario
Raccordi con altre discipline/campi d’esperienza
Storia, Arte e immagine, Tecnologia
• ricavare da fonti di tipo diverso semplici conoscenze su momenti del passato inerenti ai miti proposti
• utilizzare materiali di vario tipo per produrre immagini grafiche, pittoriche e plastiche inerenti agli argomenti trattati, anche attraverso processi di manipolazione, rielaborazione e associazione di tecniche
• usare le nuove tecnologie per la ricerca di immagini di opere d’arte inerenti al testo e per la loro rielaborazione
Raccordi con altre competenze previste al termine dell’obbligo di istruzione
Padroneggiare gli strumenti espressivi per gestire interazione comunicativa verbale e non verbale.
Leggere comprendere e interpretare testi scritti e rappresentazioni iconico pittoriche.
Raccordi con le competenze chiave di cittadinanza previste al termine dell’obbligo di istruzione
Comunicare:
• comprendere messaggi di vario genere e complessità trasmessi utilizzando linguaggi diversi;
• rappresentare eventi, fenomeni, atteggiamenti, emozioni, stati d’animo utilizzando linguaggi diversi.
Collaborare e partecipare:
• interagire in gruppo comprendendo diversi punti di vista valorizzando le proprie e le altrui capacità.
Individuare collegamenti e relazioni:
• individuare e rappresentare collegamenti e relazioni con diversi ambiti disciplinari.
Acquisire ed interpretare l’informazione.
• acquisire ed interpretare criticamente l’informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, distinguendo fatti e opinioni
Rete
Rete“Polo
“Xxxxxxxxxxx”
Mugello”
“Miti
Titoloe Leggende”
Collaborazione, confronto,
scambio di esperienze, validi
presupposti per la didattica
della continuità
E’ tradizione consolidata delle scuole del Mugello lavorare in continuità tra la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado; i gruppi di lavoro nelle diverse
scuole, per quanto riguarda l’Italiano, inseriscono spesso prove per la produzione
orale e scritta di vari tipi di testo.
E’ stato semplice, quasi naturale, quindi, come laboratorio delle classi ponte della
primaria e della secondaria, rivolgersi verso l’asse dei linguaggi e scegliere la competenza “ Produrre in forma orale e/o scritta diverse tipologie di testi”.
Il gruppo ha ritenuto importante confrontarsi su questa competenza che presenta
aspetti complessi, che si rilevano soprattutto in fase di verifica e, inoltre, è sembrato utile, in quest’epoca di informazioni veloci e sintetiche, stimolare gli alunni a
sviluppare capacità di riflessione e di rielaborazione anche su un tipo di testo non
molto usuale come quello mitologico, ma con contenuti, trame e personaggi che lo
rendono attraente ed interessante per gli alunni.
Il lavoro di scelta dei contenuti si è svolto per lo più in ambito collegiale per complessive 20 ore con discussioni e confronti di esperienze tra i 13 docenti dei due
ordini di scuola di diversi istituti.
La stessa metodologia è stata utilizzata per la produzione dei materiali, per la quale sono state riprese e rielaborate alcune esperienze già collaudate nella pratica
didattica quotidiana. Importante è stata anche la revisione e la verifica “in itinere”
del lavoro prodotto e divulgato a cura della Tutor, man mano che veniva proposto
alle classi.
Da quanto già evidenziato si comprende che i punti di forza del nostro laboratorio
siano stati soprattutto la consolidata pratica di collaborazione tra le scuole del
Mugello, oggi collegate anche in rete, e l’aver attinto a piene mani dall’esperienza
e dalla pratica quotidiana delle docenti. E’ stata importante anche la disponibilità
al lavoro di gruppo e al confronto, la volontà di mettere in comune le varie esperienze e di produrre materiali condivisi che si sono rivelati validi sia per la classe
quinta che per la classe prima secondaria e che hanno coinvolto per lo più positivamente tutti gli alunni.
Inevitabili anche alcuni punti di debolezza che si possono sostanzialmente ridurre
a due: la difficoltà a sperimentare in maniera più approfondita perché non sempre
i docenti appartengono alle classi ponte degli stessi istituti e quella di inserire il
lavoro prodotto in programmazioni già avviate e in contesti talvolta molto diversi
tra loro.
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Rete
Rete“Polo
“Xxxxxxxxxxx”
Mugello”
Sintesi dell’attività
ERCOLE E IL LEONE
Ercole o Eracle, figlio di Zeus e della
mortale Alcmena, è l’eroe più famoso della mitologia greca, protagonista
di molti racconti che ne celebrano le
innumerevoli imprese, compiute con
audacie e forza sovrumane. Tra queste,
famose sono le dodici fatiche. Durante
la prima fatica, raccontata in questo
mito, Ercole deve affrontare il gigantesco leone della foresta Nemea, una belva ferocissima che con le sue continue
aggressioni rende impraticabili le terre
circostanti.
Tranquillamente Ercole, con la scure
del boscaiolo che lui chiamava un coltellino, levò le radici, staccò i rami a
uno a uno e lasciò nudo il tronco. Ne
fece un randello tanto grande e grosso
e pesante che nessun uomo al mondo
avrebbe potuto non dico portarlo ma
nemmeno sollevarlo da terra: lui lo
maneggiava come se fosse un bastone
qualunque. Era allegro e soddisfatto
perché adoperava un po’ di quell’energia che si sentiva ribollire dentro; e
adoperandola si sfogava.
Si mise l’enorme randello sulle spalle
322
“Miti
Titoloe Leggende”
(lui la chiamava clava) e prese la strada
che conduceva alla foresta Nemea.
Cammina e cammina, arrivò in vista
della foresta. Lì di gente ce n’era poca;
e anche quei pochi avevano certi visi
sparuti e spauriti che era una pena a
vederli; e se ne stavano curvi e umiliati
come se avessero perduto ogni speranza, quasi nascondendosi; e sempre in
trepidazione e in ascolto, pronti a fuggire e a rintanarsi in casa appena avessero sentito, o credessero di sentire un
rumore che somigliasse a un lontano
ruggito. Così i campi presso l’abitato
erano mal coltivati; quelli un po’ più
lontani non erano coltivati affatto, e
per tutto si vedeva una gran miseria.
La strada non aveva bisogno di domandarla a nessuno. Bastava che seguisse
la pista che vedeva davanti a sé: e questa pista era fatta di ossa rosicchiate,
di braccia e di gambe sparse qua e là,
di crani sfracellati, di sangue rappreso.
Ma lui, senza darsene per inteso, andava avanti fischiettando allegramente, a
gran passi, con la sua clava sulle spalle.
E così entrò nella foresta.
La foresta era fitta e piena di sterpi: il
sole in molti punti non vi penetrava
mai. E nessun uomo vi penetrava: solo
il terrore e la morte vi regnavano, e il
Leone di Nemea.
Che cosa successe a Ercole lì dentro nel-
la foresta dove solo il terrore e la morte
regnavano? Nessuno vide e nessuno sa.
Nessuno lo sa, ma la lotta fu fierissima,
corpo a corpo, e gli unghioni della belva gli si conficcarono nella carne.
Nessuno lo sa, ma quell’ora, nella quale Ercole rimase nella foresta combattendo contro il leone, fu per lui come
dieci anni di vita. Quando ne uscì, tutto
sanguinante e ferito, trascinandosi dietro la spoglia del leone ucciso, Ercole
pareva più vecchio di dieci anni. Per
la prima volta in vita sua aveva visto
la morte ben da vicino, e aveva lottato
per la propria esistenza, mentre il sangue gli colava dalle spalle per tutto il
corpo, e i muscoli e l’animo erano tutti
tesi nello sforzo immane della difesa e
dell’offesa. (…)
Quel gran corpo di Ercole, che dolente
e sanguinante si trascinava dietro il leone morto, era tutto diverso dal gran
corpo di fanciullo spensierato che era
entrato nella foresta un’ora prima. E
l’anima, dentro, era anche diversa. Lo
spirito era in quell’ora diventato più
buono, più maturo, e comprensivo del
dolore. (…)
A vedere quello spettacolo di sangue, e
quella bestia e quell’uomo così grandi,
la gente si spaventava ancora, temeva;
non si avvicinava.
“ Non abbiate paura: è morto; non può
far male a nessuno”, disse Ercole. Una
donna si affacciò alla finestra e guardò
fuori. Era piccola e bionda, quasi una
bambina, e timida. Ma vide uno che
aveva bisogno di lei, e si fece coraggio.
Uscì dalla casa e venne avanti con un
suo unguento, per medicare le ferite di
Ercole.
“ Grazie, piccina, tu sei buona”, le disse
Ercole steso a terra, mentre ella premurosamente lo curava.
Con sugo d’erbe ella medicò la carne
sbranata, e la fasciò perché il sangue
smettesse di colare. Altri si avvicinarono. Ma i prudenti dicevano: “Certo, il
leone adesso è morto, e non ci può fare
nessun male. Ma il gigante, quello che
lo ha vinto e ucciso, e che è più forte
perfino del leone di Nemea, che cosa
vorrà quello da noi, che cosa farà adesso di noi?”
Non credevano possibile che Ercole
avesse rischiato la vita così, disinteressatamente, senza chiedere nulla in
cambio. E invece quello che pareva
loro impossibile era la realtà. Ercole
non voleva far male, ma soltanto bene,
e non pretendeva nessun compenso
per avere liberato il paese. Non ci potevano credere; ma sene dovettero persuadere, e ne rimasero stupefatti.
Ercole scuoiò il leone, e disse: “E’ tanto
grande che avrete da mangiare per un
Rete
Rete“Polo
“Xxxxxxxxxxx”
Mugello”
pezzo. Ve lo lascio, e torno al mio paese. E grazie, piccola e cara donna che
mi hai curato”.
Infatti l’unguento della giovinetta aveva avuto un effetto magico, e le ferite
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“Miti
Titoloe Leggende”
si erano richiuse come per incanto; Ercole poteva partire, e lasciare il paese.
Ma la pelle, la rossa pelle del grande
leone, Ercole se la tenne con sé e se la
mise sulle spalle; e per quanto egli fosse un gigante quella
pelle lo ricoperse da
capo a piedi: E quella pelle gli servì da
allora in poi da vestito, e se voi incontrerete, e vi capiterà
di certo, un fortissimo e muscoloso
uomo, coperto da
una pelle di leone
con la sua criniera
e tutto, siete sicuri di non sbagliare:
l’uomo è Ercole,
e la pelle è quella
del feroce leone,
che egli uccise quel
giorno nella foresta
Nemea.
Coperto dalla fulva
pelle, con le due
zampe davanti legate sul petto, Ercole
si mise in cammino. E la gente che lo
Rappresentazione eseguita da un alunno ispirata ad una stampa del
vedeva diceva, stuXVI secolo
pefatta: “ Chi sarà
mai questo eroe, che ha vinto il grande
leone?”
Perché tutti sapevano che esisteva nella foresta Nemea la bestia terribile, ma
nessuno conosceva ancora Ercole come
un eroe liberatore. Però da quel giorno
la sua fama si sparse per tutti i Paesi.
Da LAURA ORVIETO, Storie di bambini
molto antichi, Milano, A. Mondadori,
1971 in T. FRANZI, S. DAMELE, Stai per
leggere …, vol.1, Ed. Loescher, Torino,
2010
ming sulla figura di Ercole
b) ipotesi sul contenuto del brano da
leggere;
c) lettura introduzione:
Lettura silenziosa individuale (10 - 15
minuti) con sottolineatura di parole ed
espressioni non comprese
Lettura da parte dell’insegnante con
particolare attenzione alle intonazioni e alla punteggiatura per favorire la
comprensione del testo
ATTIVITA’
Analisi del paratesto:
a) lettura del titolo e breve brainstor-
Attività di comprensione:
a. divisione del brano in quattro sequenze, con l’aiuto dell’insegnante
titolazione delle sequenze, riassunto
guidato in forma orale
Rappresentazione delle quattro sequenze eseguite da alunni della classe quinta primaria
Ercole e la clava
Rete“Polo
“Xxxxxxxxxxx”
Rete
Mugello”
b) ipotesi sul contenuto del brano da leggere;
c) lettura introduzione:
tanti della foresta di Nemea?
3) Cosa accade ad Ercole nella foresta?
4) Chi e perché si prende cura di lui
dopo l’impresa?
5) Come usa Ercole le parti del leone
ucciso?
Lettura silenziosa individuale (10 – 15 minuti) con sottolineatura di parole ed
espressioni non comprese
Lettura da parte dell'insegnante con particolare attenzione alle intonazioni e alla
punteggiatura per favorire la comprensione del testo
Domande a risposta multipla
1) Da dove Ercole ricava il suo randello?
a) tronco
b) rami
c) clava
Attività di comprensione:
a. divisione del brano in quattro sequenze, con l'aiuto dell'insegnante titolazione
delle sequenze, riassunto guidato in forma orale
b. rappresentazione grafica delle quattro sequenze in cui è stato diviso il brano:
Ercole che combatte con il leone di Nemea
Ercole curato dalla fanciulla
(immagine 02.jpg - Rappresentazione delle quattro sequenze eseguita
dagli alunni della classe quinta della scuola primaria)
(immagine
03.jpg - Ercole
la clava)
b. rappresentazione
grafica edelle
quatIndividuazione delle parole non conotro sequenze in cui è stato diviso il brano:
sciute:
(immagine 04.jpg - Ercole che combatte con il leone di Nemea)
ricerca di parole “difficili” selezionanc. griglia con
le domande
Cosa?
done alcune con significato deducibile
(immagine
05.jpg
- Ercole Chi?
curato
dalla fanciulla)
Dove? Quando? Come? Perché? (l’indal testo e fino a dieci parole il cui si(immagine
06.jpg
- Ercole con
pelle delgnificato
leone) deve essere ricercato sul vosegnante può
rappresentare
la la
griglia
alla lavagna per un lavoro collettivo)
cabolario (esercitazione da svolgersi
c. griglia con le domande Chi? Cosa? Dove? Quando? Come? Perché? (l'insegnante
d.
analisi
dei
personaggi
attraverso
casa costruendo per ogni vocapuò rappresentare la griglia alla lavagna per unanche
lavoroacollettivo)
la costruzione
una tabella
con i se-la costruzione
bolo unadifrase)
d. analisi deidipersonaggi
attraverso
una tabella con i seguenti
guentidati
dati:
:
funzioni *
caratteristiche
fisiche
comportamentali
Ercole
il leone
la fanciulla
la popolazione
nella tabella
seguenti funzioni:
antagonista,
protagonista,
aiutante.
* Inserimento
Inserimento
nelladelletabella
delle personaggi
seguentisecondari,
funzioni:
personaggi
secondari,
antagonista, protagonista, aiutante.
Individuazione delle parole non conosciute:
324
Titoloe Leggende”
“Miti
Ercole con la pelle del leone
Descrizione orale e/o scritta dei personaggi usando il più possibile i termini
specifici riscontrati nel testo
Rielaborazione del mito di Ercole:
• sostituendo l’animale con cui combatte;
• dal punto di vista del leone;
• cambiando le caratteristiche fisiche e comportamentali di Ercole.
VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVI
DI APPRENDIMENTO
Domande a risposta aperta:
1) Cosa costruisce Ercole all’inizio della
narrazione?
2) Quale pericolo incombeva sugli abi-
2) Come si chiama il suo randello?
a) bastone
b) clava
c) mazza
3) Che aspetto aveva la gente del luogo?
a. era spaventata e timorosa
b. era arrabbiata e aggressiva
c. era allegra e spensierata
4) Perché il popolo della foresta è pronto a rintanarsi in casa?
a. perché sente un lontano ruggito
b. per non vedere i campi mal coltivati
e la gran miseria
c. per paura di Ercole e del suo randello
5) Quando durò il combattimento tra
Ercole e il leone?
a. dieci anni
Rete
Rete“Polo
“Xxxxxxxxxxx”
Mugello”
b. un giorno
c. un’ora
6) Ercole, dopo il combattimento, pareva più vecchio di dieci anni, perché?
a. perché il tempo nella foresta passa
più in fretta
b. perché il sangue gli colava su tutto
il corpo
c. perché per la prima volta aveva combattuto con qualcuno forte come lui ed
aveva visto la morte in faccia
7) Perché la giovane donna del villaggio si avvicina ad Ercole?
a. per offrirgli del cibo
b. per curare le sue ferite
c. per congratularsi con lui e ringraziarlo
8) L’unguento usato dalla donna è?
a. un sugo d’erbe
b. un olio profumato
c. un grasso di animale
9) Gli altri abitanti non credevano possibile che …
a. Ercole avesse ucciso il leone da solo
b. Ercole fosse disinteressato e non
chiedesse niente in cambio per l’uccisione del leone
c. l’unguento potesse curare le ferite di
Ercole
325
“Miti
Titoloe Leggende”
10) Ercole usò la pelle del leone per...
a. regalarla agli abitanti del villaggio
b. regalarla alla giovane donna
c. per farsene un vestito
Individuazione di almeno tre aggettivi
che caratterizzano sul testo Ercole, il
leone, la fanciulla, la foresta e la popolazione e costruire altrettante frasi
contenenti gli aggettivi prescelti.
Rielaborazione scritta del mito con finale diverso.
Rielaborazione scritta del mito con finale diverso.
VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE
Esposizione orale del contenuto del testo, riportando i personaggi, le loro
caratteristiche e la collocazione spazio-temporale
Dato il cruciverba già completato ricerca delle definizioni di parole già inserite:
(immagine 07.jpg – Cruciverba)
VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE
Esposizione orale del contenuto del
testo, riportando i personaggi, le loro
caratteristiche e la collocazione spaziotemporale
Dato il cruciverba già completato ricerca delle definizioni di parole già inserite:
Orizzontali
Verticali
2.
4.
8.
9.
10.
11.
12.
1.
3.
5.
6.
7.
Risoluzione del seguente rebus
( immagine
08.jpg - Rebus)
(Soluzione: cerco le frecce di Apollo)
Produzione scritta di un semplice mito con le seguenti funzioni:
l’eroe, l’antagonista, l’aiutante (personaggio e\o oggetto), almeno un personaggio
Rete
Rete“Polo
“Xxxxxxxxxxx”
Mugello”
Risoluzione del seguente rebus
(Soluzione: cerco le frecce di Apollo)
Produzione scritta di un semplice mito
con le seguenti funzioni:
l’eroe, l’antagonista, l’aiutante (personaggio e\o oggetto), almeno un personaggio secondario.
TESEO E ARIANNA
A Creta viveva il Minotauro, un mostro
dal corpo umano e la testa di toro che
il re Minosse aveva fatto rinchiudere
nei meandri del Labirinto (costruito a
questo scopo dall’architetto ateniese
Dedalo).
Il Minotauro si cibava di carni umane
e ogni anno la città di Atene, sconfitta
in battaglia da Minosse, doveva inviare
a Creta sette fanciulle e sette fanciulli
perché fossero sacrificati al mostro. Stano di questi tributi umani, il principe
Teseo, figlio del re di Atene, decise di
prendere il posto di una delle vittime e
di recarsi a Creta per uccidere il Mino-
326
“Miti
Titoloe Leggende”
tauro. Ma a nulla sarebbe valso il suo
coraggio se non avesse avuto l’aiuto di
Arianna, la figlia di Minosse, che per
amore gli rivelò il modo di portare a
termine l’impresa.
Nel periodo della fastosa accoglienza
di Atene a Teseo, si stava appunto allestendo la macabra offerta rituale che
avrebbe costituito il prossimo pasto del
Toro di Minosse. L’angoscia dei genitori
affranti e i pianti disperati dei poveri
fanciulli coinvolsero emotivamente il
virtuoso eroe che, nonostante il parere
contrario di Egeo, si offrì come vittima
volontaria. Questo sarebbe stato il terzo olocausto al Minotauro. Credendosi
nel giusto e protetto dagli dei, Teseo
chiese al padre delle vele bianche da
inalberare al ritorno per segnalare la
vittoriosa riuscita dell’impresa. (…) La
triste nave a trenta remi era pilotata
da Nausiteo, re di Salamina, abile nocchiero.
Alla reggia di Cnosso una piacevole sorpresa doveva allietare Teseo: l’amore
immediato e appassionato della bella e
coraggiosa Arianna, figlia di Minosse e
Pasifae, nipote del sommo Zeus. Arianna s’innamorò dell’eroe ateniese per la
sua prestanza fisica, per la bellezza del
suo giovane volto, ma, soprattutto, per
l’ardire delle sue imprese, che affronta-
va con il massimo disprezzo per il pericolo. In ogni caso, il ruolo della principessa cretese nella vittoria di Teseo fu
determinante anche se non gratuito.
Ella aveva offerto il suo prezioso aiuto
in cambio delle nozze con l’eroe e della
fuga nel paese straniero. Quando Teseo
le giurò eterno amore e piena riconoscenza, Arianna gli spiegò il piano per
uccidere il Minotauro: Dedalo le aveva
affidato un gomitolo di filo magico che
lo avrebbe condotto - srotolandosi da
solo - fino alla camera del Minotauro.
Lo stesso avrebbe fatto per la via del
ritorno.
Seguendo le istruzioni, Teseo trovò il
Minotauro addormentato e riuscì a
ucciderlo con le sue stesse mani. Fuori dal Labirinto, Arianna lo attendeva
intrepida e lo accolse calorosamente.
Si imbarcarono subito per Atene, insieme ai giovani messi in salvo da due
fanciulli precedentemente travestiti
da donne dallo stesso Teseo. Dopo un
avventuroso viaggio, la nave fece una
breve sosta a Nasso e Dionisio, la divinità del luogo, innamoratosi della bella
Arianna, convinse Teseo a continuare il
viaggio senza di lei, facendogli dimenticare con un incantesimo la promessa
fatta alla fanciulla. Da allora la storia
di Arianna si unì a quella di Dionisio.
Giunto in vista di Atene e distratto dal-
Rappresentazione eseguita da un alunno ispirata ad un gruppo marmoreo del XIX secolo che si
trova nei Giardini delle Tuileries a Parigi.
la vociante ciurma dei fanciulli, Teseo
dimenticò di issare la vela bianca che
avrebbe significato l’uccisione del Minotauro. Il vecchio Egeo vide la vela
nera e, preso dallo sconforto, svenne.
La sua caduta fu precipitosa ed egli si
schiantò nel mare sottostante, morendo per una tragica beffa. Da allora quel
mare prese il suo nome e divenne il
mar Egeo.
Adattato da R. Agizza, Miti e leggende
dell’antica Grecia, Newton Compton, in
A. Aretini - A. Italia, Leggjmmagina, vol.
1°, Il libro di Epica, Ed. Minerva Scuola,
Bologna, 2010, pagg. 48 - 49 - 50 - 51
a. divisione in sei sequenze, titolazione delle sequenze, riassunto guidato in forma
orale;
Rete
Rete“Polo
“Xxxxxxxxxxx”
Mugello”
“Miti
Titoloe Leggende”
b) griglia con le domande C hi? Cosa? Dove? Quando? Come? Perché? (l’insegnante
può rappresentare la griglia alla lavagna per un lavoro collettivo);
a) analisi dei personaggi attraverso la costruzione di una tabella con i seguenti
dati:
funzioni *
ATTIVITA’
Analisi del paratesto:
a) lettura del titolo e breve brainstorming sulla figura di Teseo;
b) Ipotesi sul contenuto del brano da
leggere;
c)lettura introduzione.
Lettura silenziosa individuale (10 - 15
minuti) con sottolineatura di parole ed
espressioni non comprese.
Lettura da parte dell’insegnante con
particolare attenzione alle intonazioni e alla punteggiatura per favorire la
comprensione del testo.
Attività di comprensione:
a) divisione in sei sequenze, titolazione delle sequenze, riassunto guidato in
forma orale;
b) griglia con le domande Chi? Cosa?
Dove? Quando? Come? Perché? (l’insegnante può rappresentare la griglia
alla lavagna per un lavoro collettivo);
c) analisi dei personaggi attraverso la
costruzione di una tabella con i seguenti dati (vedi sopra):
caratteristiche
fisiche
comportamentali
Teseo
Arianna
il Minotauro
i giovani
Egeo
libro di Epica, ed. Minerva Scuola, Bologna, 2010)
Inserimento nel testo di parole per riassumere la prima parte della vicenda:
* Inserimento nella tabella delle seguenti funzioni: personaggi secondari, antagonista,
protagonista, aiutante.
Individuazione delle
Individuazione
delleparole
parolenon
nonconosciute:
cono3) Perché Teseo abbandona la fanciulsottolineare
le
parole
non
conosciute
e ricercarle
sciute:
la? sul vocabolario;
sceglierne
cinque
con
le
quali
costruire
delle
frasi.
sottolineare le parole non conosciute e
4) Perché l’eroe avrebbe dovuto issaricercarle sul vocabolario;
re le vele bianche? Che cosa succede
Rielaborazione del mito di Teseo e Arianna:
sceglierne cinque con le quali costruire
quando Egeo vede tornare la nave con
• sostituendo l’essere mostruoso con cui Teseo combatte;
delle
frasi.
le vele nere?
• dal punto di vista del Minotauro;
(Esercitazione riadattata
• cambiando le caratteristiche fisiche e comportamentali
di Arianna.da A. Aretini
Rielaborazione del mito di Teseo e
- A. Italia, Leggjmmagina, volume 1, il
Arianna:
(immagine 10.jpg - Rappresentazione eseguita da un'alunna del primo
anno della l’essere
scuola mostruoso
secondaria
primo grado ispirata ad un mosaico
“sostituendo
condicui
romano.)
Teseo combatte;
“dal punto di vista del Minotauro;
Rete Polo Mugello
“cambiando le caratteristiche fisiche e8
comportamentali di Arianna.
VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVI
DI APPRENDIMENTO
Domande a risposta aperta:
1) Che cosa spinge Teseo a offrirsi come
vittima volontaria del Minotauro?
2) Quale patto si stabilisce tra Arianna e
Teseo, immagina e trascrivi il loro dialogo.
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Rappresentazione eseguita da un’alunna del primo anno della scuola secondaria di primo grado
ispirata ad un mosaico romano
Arianna era figlia di di ……...............
....................., re di …….....................
...............
Si narra che Arianna si innamorò di…
….................................... quando egli
giunse a Creta per uccidere il …….......
............................. nel Labirinto. Arianna diede a Teseo un ……....................
................ per poter segnare la strada
percorsa nel …….................................
... e quindi uscirne agevolmente.
Arianna fuggì con lui verso Atene ma,
durante una sosta sull’isola di ……......
.............................. Teseo la …….........
...........................
(Esercitazione tratta da T. Franzi, S. Damele, Stai per leggere, volume 1, Ed.
Loescher, Torino, 2010)
Inserimento nel testo delle seguenti
parole per concludere la storia:
Scogliera - padre - vittoria - figlio - morte - mare - memoria - issare
Per il gioioso entusiasmo dei fanciulli
Teseo si dimenticò di ……..................
.................. la vela bianca indicante la
Rete
Rete“Polo
“Xxxxxxxxxxx”
Mugello”
“Miti
Titoloe Leggende”
sua …….................................... e lasciò quella nera che significava la sua
…….................................... Il ……....
................................ Egeo, vedendo la
bandiera nera, pensò
che il ……………………………. non
ce l’avesse fatta e allora, cadde dalla
…….................................... nel ……
.................................... che si chiama
ancora oggi Egeo.
oggetto), almeno un personaggio secondario. Lavoro di raccordo tra le discipline Italiano, Storia, Arte e immagine, Tecnologia.
Immagini tratte da una rielaborazione della storia di Teseo eseguita con
un programma di presentazione dagli
alunni della classe prima della scuola
secondaria di primo grado.
Labirinto disegnato da un’alunna del primo
(Esercitazione tratta da T. Franzi, S. Damele, Stai per leggere, volume 1, Ed.
Loescher, Torino, 2012)
Individuazione di almeno tre aggettivi
riferiti a Teseo e Arianna dalle informazioni presenti nel testo e con questi elaborare per scritto una breve descrizione fisica e comportamentale dei
due personaggi.
anno della scuola secondaria di primo grado
Gioco del labirinto
Prova a disegnare un labirinto poi metti alla prova i tuoi compagni per trovare la via d’uscita …
Costruzione di un acrostico con le parole TESEO, ARIANNA, MINOTAURO.
Risoluzione del seguente rebus:
Rielaborazione scritta del mito con finale diverso.
VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE
Esposizione orale del contenuto dei
testi, riportando i personaggi, le loro
caratteristiche e la collocazione spazio-temporale.
(Soluzione: piantare in asso)
Produzione scritta di un semplice mito
con le seguenti funzioni: l’eroe, l’antagonista, l’aiutante (personaggio e/o
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