Rete “Polo Mugello” - Istituto Comprensivo Scarperia
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Rete “Polo Mugello” - Istituto Comprensivo Scarperia
Rete Rete“Polo “Xxxxxxxxxxx” Mugello” 319 “Miti Titoloe Leggende” Denominazione della rete-polo: Istituti scolastici afferenti: Classi ponte di riferimento: Polo Mugello “Lorenzo de’ Medici” di Barberino di Mugello, “Dino Campana” di Marradi, “Don Lorenzo Milani” di Firenzuola, “Galileo Chini” di Scarperia, Vicchio, Borgo San Lorenzo, Scuola Secondaria di Primo Grado “Giovanni della Casa” di Borgo San Lorenzo Classe v Scuola Primaria / Classe 1° Scuola Secondaria di 1° grado Competenza da promuovere: Campo di esperienza/Disciplina: Produrre in forma orale e/o scritta diverse tipologie testuali. Italiano, Arte e Immagine, Storia, Tecnologia Obiettivi di apprendimento Contenuti Attività Metodo Strumenti Durata Valutazione degli obiettivi di apprendimento Valutazione della competenza Comprendere il contenuto dei testi proposti, le informazioni implicite e riconoscere le caratteristiche dei personaggi Ercole e il leone, brano tratto da T. Franzi, S. Damele, “Stai per leggere…,” vol.I, Ed. Loescher, Torino, 2010 pagg. 545 - 547 Analisi del paratesto Lezione frontale. 4 ore Lettura silenziosa e ad alta voce dei brani proposti con la guida dell’insegnante Lavoro individuale Libro di testo e/o testi specifici sull’argomento Domande a risposta aperta sui personaggi e le funzioni dei personaggi, sul luogo e sul tempo per la comprensione globale del testo Esposizione orale del contenuto dei testi evidenziando i personaggi, le loro caratteristiche e la collocazione spaziotemporale Esercitazioni Attività di comprensione approfondita: - divisione in sequenze e titolazione; - analisi dei personaggi e delle loro caratteristiche e funzioni anche attraverso la costruzione di tabelle. Lavoro individuale e/o a coppie Audiovisivi su supporto di vario genere (VHS, DVD) Ricerca guidata sul web Domande a risposta multipla per le inferenze e le informazioni sottintese per una comprensione più approfondita Tabelle da completare o strutturare Conoscere e utilizzare oralmente e per scritto il lessico e i termini specifici del genere letterario proposto. Arianna e Teseo, brano tratto da A. Aretini, A. Italia, “Leggjmmagina”, vol.I, Il libro di epica, Ed. Minerva, Bologna, 2010, Scuola, pagg. 48 - 51 Individuazione delle parole non conosciute scegliendo i termini deducibili dal testo e quelli da ricercare nel dizionario, e ricerca del loro significato. Uso appropriato di termini specifici per la caratterizzazione dei personaggi attraverso il continuo “ritorno al testo”. Lavoro individuale e/o a coppie Libro di testo o fotocopie del testo proposto Dizionario Dizionario dei sinonimi e dei contrari L.I.M. 1 ora Attività di individuazione di aggettivi riferiti ai personaggi ricavati dal testo e dalle situazioni. Riutilizzo in contesti diversi di parole e/o espressioni acquisite con la comprensione del testo: cruciverba, rebus, giochi linguistici Rete Rete“Polo “Xxxxxxxxxxx” Mugello” Obiettivi di apprendimento Contenuti Acquisire la capacità di rielaborare testi 320 “Miti Titoloe Leggende” Attività Metodo Strumenti Durata Valutazione degli obiettivi di apprendimento Valutazione della competenza Rielaborazione del testo apportando mutamenti nelle caratteristiche dei personaggi, sostituzioni o cambiamento di punti di vista Lavoro individuale Fotocopie del testo proposto 3h Rielaborazione scritta della storia proposta inserendo un finale diverso Produzione scritta di un semplice mito con l’ausilio di schemi. Dizionario Raccordi con altre discipline/campi d’esperienza Storia, Arte e immagine, Tecnologia • ricavare da fonti di tipo diverso semplici conoscenze su momenti del passato inerenti ai miti proposti • utilizzare materiali di vario tipo per produrre immagini grafiche, pittoriche e plastiche inerenti agli argomenti trattati, anche attraverso processi di manipolazione, rielaborazione e associazione di tecniche • usare le nuove tecnologie per la ricerca di immagini di opere d’arte inerenti al testo e per la loro rielaborazione Raccordi con altre competenze previste al termine dell’obbligo di istruzione Padroneggiare gli strumenti espressivi per gestire interazione comunicativa verbale e non verbale. Leggere comprendere e interpretare testi scritti e rappresentazioni iconico pittoriche. Raccordi con le competenze chiave di cittadinanza previste al termine dell’obbligo di istruzione Comunicare: • comprendere messaggi di vario genere e complessità trasmessi utilizzando linguaggi diversi; • rappresentare eventi, fenomeni, atteggiamenti, emozioni, stati d’animo utilizzando linguaggi diversi. Collaborare e partecipare: • interagire in gruppo comprendendo diversi punti di vista valorizzando le proprie e le altrui capacità. Individuare collegamenti e relazioni: • individuare e rappresentare collegamenti e relazioni con diversi ambiti disciplinari. Acquisire ed interpretare l’informazione. • acquisire ed interpretare criticamente l’informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, distinguendo fatti e opinioni Rete Rete“Polo “Xxxxxxxxxxx” Mugello” “Miti Titoloe Leggende” Collaborazione, confronto, scambio di esperienze, validi presupposti per la didattica della continuità E’ tradizione consolidata delle scuole del Mugello lavorare in continuità tra la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado; i gruppi di lavoro nelle diverse scuole, per quanto riguarda l’Italiano, inseriscono spesso prove per la produzione orale e scritta di vari tipi di testo. E’ stato semplice, quasi naturale, quindi, come laboratorio delle classi ponte della primaria e della secondaria, rivolgersi verso l’asse dei linguaggi e scegliere la competenza “ Produrre in forma orale e/o scritta diverse tipologie di testi”. Il gruppo ha ritenuto importante confrontarsi su questa competenza che presenta aspetti complessi, che si rilevano soprattutto in fase di verifica e, inoltre, è sembrato utile, in quest’epoca di informazioni veloci e sintetiche, stimolare gli alunni a sviluppare capacità di riflessione e di rielaborazione anche su un tipo di testo non molto usuale come quello mitologico, ma con contenuti, trame e personaggi che lo rendono attraente ed interessante per gli alunni. Il lavoro di scelta dei contenuti si è svolto per lo più in ambito collegiale per complessive 20 ore con discussioni e confronti di esperienze tra i 13 docenti dei due ordini di scuola di diversi istituti. La stessa metodologia è stata utilizzata per la produzione dei materiali, per la quale sono state riprese e rielaborate alcune esperienze già collaudate nella pratica didattica quotidiana. Importante è stata anche la revisione e la verifica “in itinere” del lavoro prodotto e divulgato a cura della Tutor, man mano che veniva proposto alle classi. Da quanto già evidenziato si comprende che i punti di forza del nostro laboratorio siano stati soprattutto la consolidata pratica di collaborazione tra le scuole del Mugello, oggi collegate anche in rete, e l’aver attinto a piene mani dall’esperienza e dalla pratica quotidiana delle docenti. E’ stata importante anche la disponibilità al lavoro di gruppo e al confronto, la volontà di mettere in comune le varie esperienze e di produrre materiali condivisi che si sono rivelati validi sia per la classe quinta che per la classe prima secondaria e che hanno coinvolto per lo più positivamente tutti gli alunni. Inevitabili anche alcuni punti di debolezza che si possono sostanzialmente ridurre a due: la difficoltà a sperimentare in maniera più approfondita perché non sempre i docenti appartengono alle classi ponte degli stessi istituti e quella di inserire il lavoro prodotto in programmazioni già avviate e in contesti talvolta molto diversi tra loro. 321 Rete Rete“Polo “Xxxxxxxxxxx” Mugello” Sintesi dell’attività ERCOLE E IL LEONE Ercole o Eracle, figlio di Zeus e della mortale Alcmena, è l’eroe più famoso della mitologia greca, protagonista di molti racconti che ne celebrano le innumerevoli imprese, compiute con audacie e forza sovrumane. Tra queste, famose sono le dodici fatiche. Durante la prima fatica, raccontata in questo mito, Ercole deve affrontare il gigantesco leone della foresta Nemea, una belva ferocissima che con le sue continue aggressioni rende impraticabili le terre circostanti. Tranquillamente Ercole, con la scure del boscaiolo che lui chiamava un coltellino, levò le radici, staccò i rami a uno a uno e lasciò nudo il tronco. Ne fece un randello tanto grande e grosso e pesante che nessun uomo al mondo avrebbe potuto non dico portarlo ma nemmeno sollevarlo da terra: lui lo maneggiava come se fosse un bastone qualunque. Era allegro e soddisfatto perché adoperava un po’ di quell’energia che si sentiva ribollire dentro; e adoperandola si sfogava. Si mise l’enorme randello sulle spalle 322 “Miti Titoloe Leggende” (lui la chiamava clava) e prese la strada che conduceva alla foresta Nemea. Cammina e cammina, arrivò in vista della foresta. Lì di gente ce n’era poca; e anche quei pochi avevano certi visi sparuti e spauriti che era una pena a vederli; e se ne stavano curvi e umiliati come se avessero perduto ogni speranza, quasi nascondendosi; e sempre in trepidazione e in ascolto, pronti a fuggire e a rintanarsi in casa appena avessero sentito, o credessero di sentire un rumore che somigliasse a un lontano ruggito. Così i campi presso l’abitato erano mal coltivati; quelli un po’ più lontani non erano coltivati affatto, e per tutto si vedeva una gran miseria. La strada non aveva bisogno di domandarla a nessuno. Bastava che seguisse la pista che vedeva davanti a sé: e questa pista era fatta di ossa rosicchiate, di braccia e di gambe sparse qua e là, di crani sfracellati, di sangue rappreso. Ma lui, senza darsene per inteso, andava avanti fischiettando allegramente, a gran passi, con la sua clava sulle spalle. E così entrò nella foresta. La foresta era fitta e piena di sterpi: il sole in molti punti non vi penetrava mai. E nessun uomo vi penetrava: solo il terrore e la morte vi regnavano, e il Leone di Nemea. Che cosa successe a Ercole lì dentro nel- la foresta dove solo il terrore e la morte regnavano? Nessuno vide e nessuno sa. Nessuno lo sa, ma la lotta fu fierissima, corpo a corpo, e gli unghioni della belva gli si conficcarono nella carne. Nessuno lo sa, ma quell’ora, nella quale Ercole rimase nella foresta combattendo contro il leone, fu per lui come dieci anni di vita. Quando ne uscì, tutto sanguinante e ferito, trascinandosi dietro la spoglia del leone ucciso, Ercole pareva più vecchio di dieci anni. Per la prima volta in vita sua aveva visto la morte ben da vicino, e aveva lottato per la propria esistenza, mentre il sangue gli colava dalle spalle per tutto il corpo, e i muscoli e l’animo erano tutti tesi nello sforzo immane della difesa e dell’offesa. (…) Quel gran corpo di Ercole, che dolente e sanguinante si trascinava dietro il leone morto, era tutto diverso dal gran corpo di fanciullo spensierato che era entrato nella foresta un’ora prima. E l’anima, dentro, era anche diversa. Lo spirito era in quell’ora diventato più buono, più maturo, e comprensivo del dolore. (…) A vedere quello spettacolo di sangue, e quella bestia e quell’uomo così grandi, la gente si spaventava ancora, temeva; non si avvicinava. “ Non abbiate paura: è morto; non può far male a nessuno”, disse Ercole. Una donna si affacciò alla finestra e guardò fuori. Era piccola e bionda, quasi una bambina, e timida. Ma vide uno che aveva bisogno di lei, e si fece coraggio. Uscì dalla casa e venne avanti con un suo unguento, per medicare le ferite di Ercole. “ Grazie, piccina, tu sei buona”, le disse Ercole steso a terra, mentre ella premurosamente lo curava. Con sugo d’erbe ella medicò la carne sbranata, e la fasciò perché il sangue smettesse di colare. Altri si avvicinarono. Ma i prudenti dicevano: “Certo, il leone adesso è morto, e non ci può fare nessun male. Ma il gigante, quello che lo ha vinto e ucciso, e che è più forte perfino del leone di Nemea, che cosa vorrà quello da noi, che cosa farà adesso di noi?” Non credevano possibile che Ercole avesse rischiato la vita così, disinteressatamente, senza chiedere nulla in cambio. E invece quello che pareva loro impossibile era la realtà. Ercole non voleva far male, ma soltanto bene, e non pretendeva nessun compenso per avere liberato il paese. Non ci potevano credere; ma sene dovettero persuadere, e ne rimasero stupefatti. Ercole scuoiò il leone, e disse: “E’ tanto grande che avrete da mangiare per un Rete Rete“Polo “Xxxxxxxxxxx” Mugello” pezzo. Ve lo lascio, e torno al mio paese. E grazie, piccola e cara donna che mi hai curato”. Infatti l’unguento della giovinetta aveva avuto un effetto magico, e le ferite 323 “Miti Titoloe Leggende” si erano richiuse come per incanto; Ercole poteva partire, e lasciare il paese. Ma la pelle, la rossa pelle del grande leone, Ercole se la tenne con sé e se la mise sulle spalle; e per quanto egli fosse un gigante quella pelle lo ricoperse da capo a piedi: E quella pelle gli servì da allora in poi da vestito, e se voi incontrerete, e vi capiterà di certo, un fortissimo e muscoloso uomo, coperto da una pelle di leone con la sua criniera e tutto, siete sicuri di non sbagliare: l’uomo è Ercole, e la pelle è quella del feroce leone, che egli uccise quel giorno nella foresta Nemea. Coperto dalla fulva pelle, con le due zampe davanti legate sul petto, Ercole si mise in cammino. E la gente che lo Rappresentazione eseguita da un alunno ispirata ad una stampa del vedeva diceva, stuXVI secolo pefatta: “ Chi sarà mai questo eroe, che ha vinto il grande leone?” Perché tutti sapevano che esisteva nella foresta Nemea la bestia terribile, ma nessuno conosceva ancora Ercole come un eroe liberatore. Però da quel giorno la sua fama si sparse per tutti i Paesi. Da LAURA ORVIETO, Storie di bambini molto antichi, Milano, A. Mondadori, 1971 in T. FRANZI, S. DAMELE, Stai per leggere …, vol.1, Ed. Loescher, Torino, 2010 ming sulla figura di Ercole b) ipotesi sul contenuto del brano da leggere; c) lettura introduzione: Lettura silenziosa individuale (10 - 15 minuti) con sottolineatura di parole ed espressioni non comprese Lettura da parte dell’insegnante con particolare attenzione alle intonazioni e alla punteggiatura per favorire la comprensione del testo ATTIVITA’ Analisi del paratesto: a) lettura del titolo e breve brainstor- Attività di comprensione: a. divisione del brano in quattro sequenze, con l’aiuto dell’insegnante titolazione delle sequenze, riassunto guidato in forma orale Rappresentazione delle quattro sequenze eseguite da alunni della classe quinta primaria Ercole e la clava Rete“Polo “Xxxxxxxxxxx” Rete Mugello” b) ipotesi sul contenuto del brano da leggere; c) lettura introduzione: tanti della foresta di Nemea? 3) Cosa accade ad Ercole nella foresta? 4) Chi e perché si prende cura di lui dopo l’impresa? 5) Come usa Ercole le parti del leone ucciso? Lettura silenziosa individuale (10 – 15 minuti) con sottolineatura di parole ed espressioni non comprese Lettura da parte dell'insegnante con particolare attenzione alle intonazioni e alla punteggiatura per favorire la comprensione del testo Domande a risposta multipla 1) Da dove Ercole ricava il suo randello? a) tronco b) rami c) clava Attività di comprensione: a. divisione del brano in quattro sequenze, con l'aiuto dell'insegnante titolazione delle sequenze, riassunto guidato in forma orale b. rappresentazione grafica delle quattro sequenze in cui è stato diviso il brano: Ercole che combatte con il leone di Nemea Ercole curato dalla fanciulla (immagine 02.jpg - Rappresentazione delle quattro sequenze eseguita dagli alunni della classe quinta della scuola primaria) (immagine 03.jpg - Ercole la clava) b. rappresentazione grafica edelle quatIndividuazione delle parole non conotro sequenze in cui è stato diviso il brano: sciute: (immagine 04.jpg - Ercole che combatte con il leone di Nemea) ricerca di parole “difficili” selezionanc. griglia con le domande Cosa? done alcune con significato deducibile (immagine 05.jpg - Ercole Chi? curato dalla fanciulla) Dove? Quando? Come? Perché? (l’indal testo e fino a dieci parole il cui si(immagine 06.jpg - Ercole con pelle delgnificato leone) deve essere ricercato sul vosegnante può rappresentare la la griglia alla lavagna per un lavoro collettivo) cabolario (esercitazione da svolgersi c. griglia con le domande Chi? Cosa? Dove? Quando? Come? Perché? (l'insegnante d. analisi dei personaggi attraverso casa costruendo per ogni vocapuò rappresentare la griglia alla lavagna per unanche lavoroacollettivo) la costruzione una tabella con i se-la costruzione bolo unadifrase) d. analisi deidipersonaggi attraverso una tabella con i seguenti guentidati dati: : funzioni * caratteristiche fisiche comportamentali Ercole il leone la fanciulla la popolazione nella tabella seguenti funzioni: antagonista, protagonista, aiutante. * Inserimento Inserimento nelladelletabella delle personaggi seguentisecondari, funzioni: personaggi secondari, antagonista, protagonista, aiutante. Individuazione delle parole non conosciute: 324 Titoloe Leggende” “Miti Ercole con la pelle del leone Descrizione orale e/o scritta dei personaggi usando il più possibile i termini specifici riscontrati nel testo Rielaborazione del mito di Ercole: • sostituendo l’animale con cui combatte; • dal punto di vista del leone; • cambiando le caratteristiche fisiche e comportamentali di Ercole. VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Domande a risposta aperta: 1) Cosa costruisce Ercole all’inizio della narrazione? 2) Quale pericolo incombeva sugli abi- 2) Come si chiama il suo randello? a) bastone b) clava c) mazza 3) Che aspetto aveva la gente del luogo? a. era spaventata e timorosa b. era arrabbiata e aggressiva c. era allegra e spensierata 4) Perché il popolo della foresta è pronto a rintanarsi in casa? a. perché sente un lontano ruggito b. per non vedere i campi mal coltivati e la gran miseria c. per paura di Ercole e del suo randello 5) Quando durò il combattimento tra Ercole e il leone? a. dieci anni Rete Rete“Polo “Xxxxxxxxxxx” Mugello” b. un giorno c. un’ora 6) Ercole, dopo il combattimento, pareva più vecchio di dieci anni, perché? a. perché il tempo nella foresta passa più in fretta b. perché il sangue gli colava su tutto il corpo c. perché per la prima volta aveva combattuto con qualcuno forte come lui ed aveva visto la morte in faccia 7) Perché la giovane donna del villaggio si avvicina ad Ercole? a. per offrirgli del cibo b. per curare le sue ferite c. per congratularsi con lui e ringraziarlo 8) L’unguento usato dalla donna è? a. un sugo d’erbe b. un olio profumato c. un grasso di animale 9) Gli altri abitanti non credevano possibile che … a. Ercole avesse ucciso il leone da solo b. Ercole fosse disinteressato e non chiedesse niente in cambio per l’uccisione del leone c. l’unguento potesse curare le ferite di Ercole 325 “Miti Titoloe Leggende” 10) Ercole usò la pelle del leone per... a. regalarla agli abitanti del villaggio b. regalarla alla giovane donna c. per farsene un vestito Individuazione di almeno tre aggettivi che caratterizzano sul testo Ercole, il leone, la fanciulla, la foresta e la popolazione e costruire altrettante frasi contenenti gli aggettivi prescelti. Rielaborazione scritta del mito con finale diverso. Rielaborazione scritta del mito con finale diverso. VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE Esposizione orale del contenuto del testo, riportando i personaggi, le loro caratteristiche e la collocazione spazio-temporale Dato il cruciverba già completato ricerca delle definizioni di parole già inserite: (immagine 07.jpg – Cruciverba) VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE Esposizione orale del contenuto del testo, riportando i personaggi, le loro caratteristiche e la collocazione spaziotemporale Dato il cruciverba già completato ricerca delle definizioni di parole già inserite: Orizzontali Verticali 2. 4. 8. 9. 10. 11. 12. 1. 3. 5. 6. 7. Risoluzione del seguente rebus ( immagine 08.jpg - Rebus) (Soluzione: cerco le frecce di Apollo) Produzione scritta di un semplice mito con le seguenti funzioni: l’eroe, l’antagonista, l’aiutante (personaggio e\o oggetto), almeno un personaggio Rete Rete“Polo “Xxxxxxxxxxx” Mugello” Risoluzione del seguente rebus (Soluzione: cerco le frecce di Apollo) Produzione scritta di un semplice mito con le seguenti funzioni: l’eroe, l’antagonista, l’aiutante (personaggio e\o oggetto), almeno un personaggio secondario. TESEO E ARIANNA A Creta viveva il Minotauro, un mostro dal corpo umano e la testa di toro che il re Minosse aveva fatto rinchiudere nei meandri del Labirinto (costruito a questo scopo dall’architetto ateniese Dedalo). Il Minotauro si cibava di carni umane e ogni anno la città di Atene, sconfitta in battaglia da Minosse, doveva inviare a Creta sette fanciulle e sette fanciulli perché fossero sacrificati al mostro. Stano di questi tributi umani, il principe Teseo, figlio del re di Atene, decise di prendere il posto di una delle vittime e di recarsi a Creta per uccidere il Mino- 326 “Miti Titoloe Leggende” tauro. Ma a nulla sarebbe valso il suo coraggio se non avesse avuto l’aiuto di Arianna, la figlia di Minosse, che per amore gli rivelò il modo di portare a termine l’impresa. Nel periodo della fastosa accoglienza di Atene a Teseo, si stava appunto allestendo la macabra offerta rituale che avrebbe costituito il prossimo pasto del Toro di Minosse. L’angoscia dei genitori affranti e i pianti disperati dei poveri fanciulli coinvolsero emotivamente il virtuoso eroe che, nonostante il parere contrario di Egeo, si offrì come vittima volontaria. Questo sarebbe stato il terzo olocausto al Minotauro. Credendosi nel giusto e protetto dagli dei, Teseo chiese al padre delle vele bianche da inalberare al ritorno per segnalare la vittoriosa riuscita dell’impresa. (…) La triste nave a trenta remi era pilotata da Nausiteo, re di Salamina, abile nocchiero. Alla reggia di Cnosso una piacevole sorpresa doveva allietare Teseo: l’amore immediato e appassionato della bella e coraggiosa Arianna, figlia di Minosse e Pasifae, nipote del sommo Zeus. Arianna s’innamorò dell’eroe ateniese per la sua prestanza fisica, per la bellezza del suo giovane volto, ma, soprattutto, per l’ardire delle sue imprese, che affronta- va con il massimo disprezzo per il pericolo. In ogni caso, il ruolo della principessa cretese nella vittoria di Teseo fu determinante anche se non gratuito. Ella aveva offerto il suo prezioso aiuto in cambio delle nozze con l’eroe e della fuga nel paese straniero. Quando Teseo le giurò eterno amore e piena riconoscenza, Arianna gli spiegò il piano per uccidere il Minotauro: Dedalo le aveva affidato un gomitolo di filo magico che lo avrebbe condotto - srotolandosi da solo - fino alla camera del Minotauro. Lo stesso avrebbe fatto per la via del ritorno. Seguendo le istruzioni, Teseo trovò il Minotauro addormentato e riuscì a ucciderlo con le sue stesse mani. Fuori dal Labirinto, Arianna lo attendeva intrepida e lo accolse calorosamente. Si imbarcarono subito per Atene, insieme ai giovani messi in salvo da due fanciulli precedentemente travestiti da donne dallo stesso Teseo. Dopo un avventuroso viaggio, la nave fece una breve sosta a Nasso e Dionisio, la divinità del luogo, innamoratosi della bella Arianna, convinse Teseo a continuare il viaggio senza di lei, facendogli dimenticare con un incantesimo la promessa fatta alla fanciulla. Da allora la storia di Arianna si unì a quella di Dionisio. Giunto in vista di Atene e distratto dal- Rappresentazione eseguita da un alunno ispirata ad un gruppo marmoreo del XIX secolo che si trova nei Giardini delle Tuileries a Parigi. la vociante ciurma dei fanciulli, Teseo dimenticò di issare la vela bianca che avrebbe significato l’uccisione del Minotauro. Il vecchio Egeo vide la vela nera e, preso dallo sconforto, svenne. La sua caduta fu precipitosa ed egli si schiantò nel mare sottostante, morendo per una tragica beffa. Da allora quel mare prese il suo nome e divenne il mar Egeo. Adattato da R. Agizza, Miti e leggende dell’antica Grecia, Newton Compton, in A. Aretini - A. Italia, Leggjmmagina, vol. 1°, Il libro di Epica, Ed. Minerva Scuola, Bologna, 2010, pagg. 48 - 49 - 50 - 51 a. divisione in sei sequenze, titolazione delle sequenze, riassunto guidato in forma orale; Rete Rete“Polo “Xxxxxxxxxxx” Mugello” “Miti Titoloe Leggende” b) griglia con le domande C hi? Cosa? Dove? Quando? Come? Perché? (l’insegnante può rappresentare la griglia alla lavagna per un lavoro collettivo); a) analisi dei personaggi attraverso la costruzione di una tabella con i seguenti dati: funzioni * ATTIVITA’ Analisi del paratesto: a) lettura del titolo e breve brainstorming sulla figura di Teseo; b) Ipotesi sul contenuto del brano da leggere; c)lettura introduzione. Lettura silenziosa individuale (10 - 15 minuti) con sottolineatura di parole ed espressioni non comprese. Lettura da parte dell’insegnante con particolare attenzione alle intonazioni e alla punteggiatura per favorire la comprensione del testo. Attività di comprensione: a) divisione in sei sequenze, titolazione delle sequenze, riassunto guidato in forma orale; b) griglia con le domande Chi? Cosa? Dove? Quando? Come? Perché? (l’insegnante può rappresentare la griglia alla lavagna per un lavoro collettivo); c) analisi dei personaggi attraverso la costruzione di una tabella con i seguenti dati (vedi sopra): caratteristiche fisiche comportamentali Teseo Arianna il Minotauro i giovani Egeo libro di Epica, ed. Minerva Scuola, Bologna, 2010) Inserimento nel testo di parole per riassumere la prima parte della vicenda: * Inserimento nella tabella delle seguenti funzioni: personaggi secondari, antagonista, protagonista, aiutante. Individuazione delle Individuazione delleparole parolenon nonconosciute: cono3) Perché Teseo abbandona la fanciulsottolineare le parole non conosciute e ricercarle sciute: la? sul vocabolario; sceglierne cinque con le quali costruire delle frasi. sottolineare le parole non conosciute e 4) Perché l’eroe avrebbe dovuto issaricercarle sul vocabolario; re le vele bianche? Che cosa succede Rielaborazione del mito di Teseo e Arianna: sceglierne cinque con le quali costruire quando Egeo vede tornare la nave con • sostituendo l’essere mostruoso con cui Teseo combatte; delle frasi. le vele nere? • dal punto di vista del Minotauro; (Esercitazione riadattata • cambiando le caratteristiche fisiche e comportamentali di Arianna.da A. Aretini Rielaborazione del mito di Teseo e - A. Italia, Leggjmmagina, volume 1, il Arianna: (immagine 10.jpg - Rappresentazione eseguita da un'alunna del primo anno della l’essere scuola mostruoso secondaria primo grado ispirata ad un mosaico “sostituendo condicui romano.) Teseo combatte; “dal punto di vista del Minotauro; Rete Polo Mugello “cambiando le caratteristiche fisiche e8 comportamentali di Arianna. VALUTAZIONE DEGLI OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Domande a risposta aperta: 1) Che cosa spinge Teseo a offrirsi come vittima volontaria del Minotauro? 2) Quale patto si stabilisce tra Arianna e Teseo, immagina e trascrivi il loro dialogo. 327 Rappresentazione eseguita da un’alunna del primo anno della scuola secondaria di primo grado ispirata ad un mosaico romano Arianna era figlia di di ……............... ....................., re di ……..................... ............... Si narra che Arianna si innamorò di… ….................................... quando egli giunse a Creta per uccidere il ……....... ............................. nel Labirinto. Arianna diede a Teseo un …….................... ................ per poter segnare la strada percorsa nel ……................................. ... e quindi uscirne agevolmente. Arianna fuggì con lui verso Atene ma, durante una sosta sull’isola di ……...... .............................. Teseo la ……......... ........................... (Esercitazione tratta da T. Franzi, S. Damele, Stai per leggere, volume 1, Ed. Loescher, Torino, 2010) Inserimento nel testo delle seguenti parole per concludere la storia: Scogliera - padre - vittoria - figlio - morte - mare - memoria - issare Per il gioioso entusiasmo dei fanciulli Teseo si dimenticò di …….................. .................. la vela bianca indicante la Rete Rete“Polo “Xxxxxxxxxxx” Mugello” “Miti Titoloe Leggende” sua …….................................... e lasciò quella nera che significava la sua …….................................... Il …….... ................................ Egeo, vedendo la bandiera nera, pensò che il ……………………………. non ce l’avesse fatta e allora, cadde dalla …….................................... nel …… .................................... che si chiama ancora oggi Egeo. oggetto), almeno un personaggio secondario. Lavoro di raccordo tra le discipline Italiano, Storia, Arte e immagine, Tecnologia. Immagini tratte da una rielaborazione della storia di Teseo eseguita con un programma di presentazione dagli alunni della classe prima della scuola secondaria di primo grado. Labirinto disegnato da un’alunna del primo (Esercitazione tratta da T. Franzi, S. Damele, Stai per leggere, volume 1, Ed. Loescher, Torino, 2012) Individuazione di almeno tre aggettivi riferiti a Teseo e Arianna dalle informazioni presenti nel testo e con questi elaborare per scritto una breve descrizione fisica e comportamentale dei due personaggi. anno della scuola secondaria di primo grado Gioco del labirinto Prova a disegnare un labirinto poi metti alla prova i tuoi compagni per trovare la via d’uscita … Costruzione di un acrostico con le parole TESEO, ARIANNA, MINOTAURO. Risoluzione del seguente rebus: Rielaborazione scritta del mito con finale diverso. VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE Esposizione orale del contenuto dei testi, riportando i personaggi, le loro caratteristiche e la collocazione spazio-temporale. (Soluzione: piantare in asso) Produzione scritta di un semplice mito con le seguenti funzioni: l’eroe, l’antagonista, l’aiutante (personaggio e/o 328