IO AMO L`ITALIA Elezioni nazionali 2013 PROGRAMMA POLITICO

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IO AMO L`ITALIA Elezioni nazionali 2013 PROGRAMMA POLITICO
IO AMO L'ITALIA
Elezioni nazionali 2013
PROGRAMMA POLITICO
1. Riscatto della sovranità monetaria e cancellazione del debito pubblico
Liberiamo l'Italia dalla schiavitù dell'euro, dall'ingiustizia del signoraggio
monetario, dall'inganno del debito pubblico creato dalle banche, dalla dittatura
della finanza speculativa globalizzata
Per superare la crisi strutturale della finanza e dell'economia globalizzata causata
dall'esplosione della bolla speculativa dei titoli derivati e per emanciparci dalla
schiavitù del signoraggio bancario, l'unica soluzione realistica e costruttiva è il
riscatto della nostra sovranità monetaria che, di fatto, si traduce nell'uscita dell'Italia
dall'euro.
Solo se lo Stato potrà emettere moneta a credito, l'Italia si affrancherà dalla follia
suicida che oggi ci impone di contrarre sempre più nuovi debiti per ripianare i debiti,
tramite l'emissione di titoli di Stato a debito, ovvero l'unica opzione consentita allo
Stato per disporre della moneta. Ed è così che l'Italia si sottomette sempre di più alla
dittatura delle banche che si sono attribuite il monopolio dell'emissione della moneta
e detengono il 75% del debito pubblico italiano che ammonta a circa 2 mila miliardi
di euro.
Io amo l'Italia ha elaborato una proposta approfondita, articolata, pragmatica e
attuativa del processo che realizzerà il riscatto della sovranità monetaria. Io amo
l'Italia vuole che lo Stato torni a emettere direttamente la moneta a credito, così come
ha fatto per 100 anni, affrancandoci dalla schiavitù dell'euro, monopolio dei banchieri
privati proprietari della Banca Centrale Europea, dall'ingiustizia del signoraggio
bancario, tassa occulta imposta dalle banche che detengono la prerogativa
dell'emissione della moneta, dalla dittatura della finanza speculativa che, per riciclare
una massa di denaro virtuale (titoli derivati, pari a 787 mila miliardi di dollari nel
2011) che è circa 12 volte il Pil mondiale (Prodotto Interno Lordo, pari a 66 mila
miliardi di dollari nel 2011), impone e condiziona il potere politico ovunque nel
mondo. Le banche e la finanza globalizzata sono indiscutibilmente il principale
potere forte a livello mondiale, di fronte a cui si sottomettono i governi e per i quali i
popoli sono costretti a ridursi in povertà e a perdere la loro dignità e libertà. La guerra
finanziaria, emersa con il tracollo della banca d'affari americana Lehman Brothers il
15 settembre 2008, è già costata ai cittadini americani 7.700 miliardi di dollari (pari
al doppio del costo affrontato dagli Stati Uniti nella Seconda guerra mondiale, circa 4
mila miliardi di dollari a valori odierni), mentre ai cittadini dell'Unione Europea è già
costata 2 mila miliardi di dollari. Contemporaneamente 30 milioni di persone nel
mondo hanno perso il posto di lavoro.
Noi prendiamo atto che gli italiani vivevano meglio 10 anni fa prima
dell'introduzione dell'euro. Con 1 milione e 500 mila lire una famiglia italiana viveva
dignitosamente. Con il corrispettivo in euro, circa 750 euro, oggi si fa la fame. Con
l'euro si è ridotto il reddito pro-capite degli italiani, è calato il livello delle
esportazioni delle imprese, è peggiorata la bilancia dei pagamenti, è aumentata la
disoccupazione. In aggiunta le politiche recessionistiche avviate dai governi della
partitocrazia e accentuate dal governo tecnocratico di Mario Monti, stanno
distruggendo le imprese, riducendo il Pil, aggravando il debito pubblico, accrescendo
la disoccupazione, escludendo i giovani dal mercato del lavoro, impoverendo le
famiglie, assottigliando il tasso di natalità degli italiani, acuendo la conflittualità
sociale.
Con il riscatto della sovranità monetaria lo Stato si attribuisce la prerogativa di
emettere la nuova Lira, determinando autonomamente in base all’interesse nazionale
il volume del conio, i rapporti di cambio con le altre valute e la politica monetaria.
Grazie alla facoltà di emettere moneta a credito, lo Stato può procedere subito a
restituire i circa 100 miliardi di euro di debiti contratti con le imprese, mettendole
nella condizione di assumere il ruolo di protagoniste dello Sviluppo.
Io amo l'Italia sostiene che le banche devono recuperare il legame con il territorio e
ritornare a svolgere la loro funzione primaria ed essenziale, cioè quella di conservare
il risparmio, farlo fruttare ed erogare finanziamenti.
Il riscatto della sovranità monetaria si traduce nel primato dell'economia reale,
fondata sulla produzione di beni e servizi, e nella ricollocazione dell'attività
finanziaria nel suo ruolo di mediazione e di supporto all'economia reale.
2. Riscatto della sovranità legislativa, giudiziaria e nazionale
Liberiamo l'Italia dalla dittatura di un'Europa invasiva che ci impone l'80% delle
leggi nazionali e delegittima lo Stato
Io amo l'Italia è favorevole all'uscita dell'Italia da questa Unione Europea che,
complice la nostra classe politica, ci impone l'80% delle leggi nazionali che sono la
semplice trasposizione di direttive e risoluzioni impregnate di relativismo,
materialismo, buonismo, soggettivismo giuridico, multiculturalismo e islamicamente
corretto. In questo contesto lo Stato viene del tutto delegittimato e svuotato della
sovranità legislativa e nazionale in aggiunta alla totale perdita della sovranità
monetaria.
Io amo l'Italia vuole salvaguardare i valori, la tradizione, l'identità e la civiltà che ci
appartiene dall'aggressione di una legislazione europea che, da un lato, non ha
tutelato il benessere materiale degli italiani, dall'altro sta scardinando le fondamenta
della nostra civiltà imponendoci di legittimare dei principi e degli ordinamenti quali,
ad esempio, il matrimonio omosessuale.
Io amo l'Italia denuncia questa Unione Europea perché viola l'ordinamento
internazionale in quanto, da un lato, è una istituzione che associa più Stati, dall'altro
impone delle leggi vincolanti per i singoli Stati pur non essendo uno Stato unitario.
Così come è tutt'altro che democratica, dato che la Commissione Europea incorpora
sia il potere esecutivo sia il potere di promuovere l'istanza legislativa. Essa è inoltre
una istituzione assoggettata all'arbitrio dei banchieri della Banca Centrale Europea e
dei burocrati della Commissione Europea, condizionati dai poteri finanziari e
imprenditoriali forti.
3. Federalismo dei Comuni e Repubblica presidenziale
Liberiamo l'Italia dallo Stato padrone-ladrone eliminando gli Enti inutili e onerosi
(Senato, Regioni, Province, Municipalizzate, Partecipate) e dalla dittatura della
partitocrazia
Io amo l'Italia vuole la fine dello Stato padrone, ladrone, vessatorio e corrotto che
finisce per diventare il principale nemico dei cittadini, delle famiglie, delle imprese e
delle comunità locali.
Io amo l'Italia vuole abbattere drasticamente i costi dello Stato eliminando tutte le
sovrastrutture onerose, farraginose e inefficienti, fonte di corruzione e di arbitrio
quali Regioni, Province, Partecipate, Municipalizzate.
Nell'ambito della riforma legislativa, Io amo l'Italia è favorevole all'abolizione del
bicameralismo perfetto eliminando il Senato in via definitiva, sia per l'assurdità del
doppio e identico passaggio legislativo della medesima legge sia per l'imperativo di
ridurre drasticamente i costi dello Stato.
Io amo l'Italia promuove il Federalismo dei Comuni che mette al centro la persona, la
famiglia naturale e la comunità locale.
I Comuni hanno la prerogativa di valorizzare le risorse del territorio, compresa la
raccolta delle tasse. Il sindaco, scelto con il voto di preferenza, con il vincolo di
mandato e la responsabilità civile e penale rispetto al suo operato, amministra la
comunità territoriale.
Nella Repubblica Presidenziale il capo dello Stato, eletto direttamente dagli italiani,
incarna l'unità della Nazione, garantisce la solidarietà nazionale, assicura la
governabilità assumendo il potere esecutivo negli ambiti che attengono all'interesse
nazionale.
L'attività del capo dello Stato, che sarà al contempo capo del Governo, potrà svolgersi
nella sede attuale della Presidenza del Consiglio, che è adeguata anche dal punto di
vista istituzionale essendo ubicata nella medesima struttura che abbraccia anche la
Camera dei deputati. In tal modo si potrà liberare la sede del Quirinale e eliminare il
costo stratosferico di 228 milioni di euro (nel 2011), quasi sette volte tanto quanto
costa Buckingham Palace (34 milioni di euro), sede della Regina d'Inghilterra. Il
Quirinale potrà diventare il più importante museo di Roma, trasformandosi dalla
causa di un indebitamento esorbitante e una vergogna nazionale in una straordinaria
fonte di ricchezza e di orgoglio nazionale.
Il rapporto tra i Comuni e lo Stato, fondato sul principio di sussidiarietà, consentirà di
rendere più efficienti ed economici i servizi della Pubblica amministrazione,
dall'insieme delle Attività produttive alle Infrastrutture, dall'Educazione alla Sanità,
dalla Previdenza sociale allo Sport.
Lo Stato garantisce la propria presenza sull'insieme del territorio nazionale attraverso
delle rappresentanze territoriali, ruolo che potrebbe essere svolto dalle Prefetture
rifondate e riattualizzate per questa finalità, con un organico minimo, economico e
efficiente, senza riproporre strutture burocratizzate, elefantiache ed onerose.
Il rapporto con le sovrastrutture sovranazionali, quali Unione Europea, Consiglio
d'Europa, Nazioni Unite e altri organismi internazionali, si configura come una
partecipazione alla realizzazione del bene comune da parte di istituzioni
complementari e di indirizzo generale, non invasive e impositive, qual è invece oggi
l'Unione Europea.
4. Tassa unica con una sola aliquota al 20% da corrispondere ai Comuni
Liberiamo l'Italia dal furto legalizzato di uno Stato carnefice che ci dissangua con
il più alto livello di tassazione al mondo, costringendo gli imprenditori all'evasione
fiscale e al lavoro nero per poter sopravvivere
Io amo l'Italia denuncia che imporre fino al 75% di tasse sul fatturato di un'impresa,
corrisponde a una condanna a morte di fronte a cui l'imprenditore che evade esercita
un legittimo diritto alla sopravvivenza, pena la chiusura dell'azienda o la scelta di
delocalizzare trasferendo altrove nel mondo l'attività con delle gravi conseguenze per
i dipendenti disoccupati, loro famiglie e l'insieme della collettività.
Io amo l'Italia afferma il principio che le tasse si pagano una sola volta alla fonte e
che non si tassano beni acquistati con denaro tassato, a partire dalla casa che è il bene
rifugio in cui ha investito l'80% delle famiglie italiane.
La drastica riduzione dei costi dello Stato e il Federalismo dei Comuni consentono un
drastico abbattimento della tassa unica con una sola aliquota versata dai cittadini fino
al 20%, da corrispondersi direttamente ai Comuni. Questo favorisce l'accertamento
che le tasse vengano pagate da tutti senza alcuna eccezione, perché in seno alla
comunità locale è più difficile evadere le tasse così come è più difficile rubare il
denaro pubblico.
Un'unica tassa equa è l'antidoto sia all'evasione fiscale sia al lavoro nero che in Italia
rappresentano circa un quarto del Pil, assicurando maggiori risorse a beneficio
dell'insieme della collettività.
Io amo l'Italia vuole l'immediata chiusura di Equitalia e di ogni altro organismo
similare che opera con logiche forcaiole e impongono delle sanzioni usuraie che
finiscono per uccidere le imprese e gettare nella miseria le famiglie.
I Comuni, sulla base del principio della solidarietà nazionale, versano una quota delle
tasse allo Stato per permettergli di adempiere alle funzioni di sua pertinenza.
5. Affidare lo sviluppo e favorire gli imprenditori privati italiani che operano
nell'ambito dell'economia reale e reinvestono gli utili in Italia
Liberiamo l'Italia dalla catastrofe dello Stato-imprenditore che ha dilapidato il
denaro pubblico, vessato i cittadini, offerto servizi inadeguati
Io amo l'Italia, prendendo atto del fallimento di un modello di Sviluppo che mette al
centro lo Stato-imprenditore e le macro-imprese che sono ormai dedite più alla
speculazione finanziaria che non alla produzione di beni e servizi, promuove
un'alternativa che affida lo Sviluppo agli imprenditori privati che operano nell'ambito
dell'economia reale, che reinvestono gli utili in Italia, che non delocalizzano e che
perseguono il bene comune dell'insieme della comunità.
Io amo l'Italia crede negli imprenditori privati e vuole eliminare tutti gli ostacoli che
si frappongono all'attività di quel 97% di micro, piccoli e medi imprenditori che
rappresentano la quasi totalità degli imprenditori e fanno grande l'Italia.
L'esperienza stessa ci fa toccare con mano il fallimento dello Stato-imprenditore e
anche delle imprese-parassitarie che campano con il denaro pubblico perché il denaro
pubblico viene considerato denaro di nessuno. Solo l'imprenditore privato, libero ed
indipendente ha a cuore il proprio denaro, vuole eccellere nella propria attività e, in
un contesto di regole, contribuisce al perseguimento del bene comune.
La nostra proposta mette al centro la persona come protagonista e ragione ultima
dello sviluppo, privilegiando la crescita dei micro, piccoli e medi imprenditori nei
settori d'eccellenza che valorizzano la specificità dell'Italia nel contesto di
un'economia sociale di mercato finalizzata al conseguimento del bene comune.
Io amo l'Italia considera giusto che le macro-imprese che hanno per decenni campato
sulle spalle dei contribuenti italiani e che oggi scelgono di abbandonare l'Italia perché
è più vantaggioso operare all'estero, debbano corrispondere una compensazione allo
Stato per sdebitarsi sia in termini di restituzione di un capitale acquisito sia in termini
di danno provocato alla collettività per la perdita di posti di lavoro e lo
sconvolgimento di un sistema produttivo integrato che faceva riferimento all'attività
della macro-impresa, qual è il caso della Fiat.
6. Piena occupazione e stabilità lavorativa avviando un Piano nazionale
d'emergenza per la messa in sicurezza del territorio
Liberiamo l'Italia dalla cultura sindacale che predica il diritto al lavoro e produce
disoccupazione. Piano per il reinserimento lavorativo concedendo credito senza
interesse e sussidi alla formazione
Io amo l'Italia vuole favorire la creazione di 1 milione di nuovi posti di lavoro, pari a
quelli persi negli ultimi anni, promuovendo attraverso l'erogazione di credito senza
interesse la nascita di nuove attività imprenditoriali, o supportando con corsi di
formazione il reinserimento in attività produttive dei disoccupati cronici o di chi è
stato appena messo in mobilità per le inevitabili e profonde trasformazioni
dell'apparato dello Stato e della pubblica amministrazione.
Io amo l'Italia individua come punto di decollo della strategia della piena
occupazione un piano nazionale d'emergenza per la messa in sicurezza del territorio
dalle calamità naturali prevedibili e imprevedibili, quali le alluvioni e i terremoti,
nonché dai danni perpetrati dalla criminalità quali gli incendi boschivi, che in Italia
hanno un notevole impatto negativo sia nella tutela della vita dei cittadini sia nella
salvaguardia del nostro straordinario patrimonio ambientale e artistico.
Io amo l'Italia denuncia il male provocato dall'ideologia del sindacalismo che predica
il lavoro come diritto e ha allungato sempre più le mani nelle tasche degli
imprenditori, con il risultato che ha creato una massa crescente di disoccupati e ha
costretto un numero crescente di imprenditori a delocalizzare per i costi eccessivi
della manodopera.
Io amo l'Italia vuole porre fine allo strapotere dei sindacati che hanno svolto un ruolo
deleterio nella crescita a dismisura del costo del lavoro e in parallelo al calo della
produttività, ciò che ha reso l'Italia non competitiva sulla scena internazionale e ha
alimentato la cultura del parassitismo a scapito delle risorse della collettività. Ciò ha
favorito sia la fuga all'estero delle nostre imprese sia il lavoro nero delle imprese sia
infine la crescita del debito pubblico per i maggiori oneri sociali.
Io amo l'Italia afferma il principio che il lavoro è un diritto-dovere e che nessun
compenso debba essere corrisposto a chi è in età lavorativa in assenza di un
corrispettivo sul piano della prestazione lavorativa, ad eccezione dei casi umani legati
alla disabilità fisica e alla malattia debilitante. Vogliamo che la cultura predominante
di soli diritti e sole libertà sia bilanciata dalla cultura dei doveri e delle regole, per
recuperare l'etica della responsabilità senza cui non potremmo conseguire il bene
comune.
Vogliamo che soprattutto i giovani riscoprano la dignità del lavoro manuale, per porre
fine alla situazione paradossale in cui ci sono 500 mila posti di lavoro manuale
vacanti che gli italiani non vogliono fare, mentre ci sono decine di migliaia di laureati
disoccupati che sopravvivono grazie alla famiglia che è il vero ammortizzatore
sociale. Più in generale ci impegniamo per una riforma dell'istruzione che raccordi la
scuola con il lavoro, perché non possiamo continuare a dilapidare le risorse pubbliche
e delle famiglie, in aggiunta a prendere in giro e a gettare nello sconforto i giovani,
continuando a diplomare o laureare dei futuri disoccupati.
Io amo l'Italia si impegna a combattere la precarietà lavorativa e ad affermare il
principio della stabilità lavorativa, senza cui nessuno potrebbe avere accesso al
credito per concretizzare un progetto imprenditoriale, familiare o personale. Senza la
stabilità lavorativa, che significa la solidità della propria attività imprenditoriale o un
contratto di dipendenza a tempo indeterminato, viene meno il presupposto per
realizzarsi come persone salvaguardando la nostra dignità e libertà.
Io amo l'Italia vuole salvaguardare la dignità degli anziani offrendo loro
facoltativamente la possibilità di impegnarsi nel volontariato sociale o di dedicarsi
alla propria famiglia.
Io amo l'Italia ha particolarmente a cuore la sorte dei pensionati che oggi in Italia al
77% fanno la fame con una pensione inferiore ai 1000 euro. Ci impegniamo ad
assicurare una pensione salva-dignità il cui importo deve salvaguardare la dignità
della persona ed essere rapportato all'insieme della condizione economica in cui
versa.
Io amo l'Italia, nella salvaguardia delle pensioni erogate dall'Inps e maturate da
contribuzione lavorativa, promuove la liberalizzazione del sistema pensionistico in
modo da dare ai cittadini la facoltà di scelta. La riforma dell'Inps comunque s'impone
in considerazione dell'imponente deficit denunciato e che rischia di mettere a
repentaglio l'erogazione delle pensioni.
7. Le tre “T” del nuovo Sviluppo: Turismo, Terra, Tecnologia
Liberiamo l'Italia da chi ha privatizzato gli utili e socializzato le perdite, dalla
gabbia ideologica della competizione globalizzata e investiamo nel patrimonio
ambientale, culturale e umano
Io amo l'Italia prende atto del fallimento di un modello di sviluppo basato sulla
centralità dello Stato-imprenditore che ha dilapidato il denaro degli italiani e che ha
favorito le macro imprese consentendo loro di privatizzare gli utili e socializzare le
perdite. Così come prendiamo atto che l'Italia non è in grado di reggere la
competizione iniqua in un mondo globalizzato solo nella dimensione materiale della
modernità, ma senza la condivisione di valori e regole, a meno che non si riducano gli
italiani a semplici e brutali strumenti di produzione e di consumo.
Io amo l'Italia promuove un nuovo modello di Sviluppo che si fonda sulla
valorizzazione dell'unica vera risorsa non clonabile e non delocalizzabile che noi
possediamo, ossia lo straordinario patrimonio ambientale, culturale ed umano, che si
traduce nel fatto che l'Italia è il più bel paese al mondo, dispone del 70% del
patrimonio culturale mondiale e ha una tradizione di eccellenza nelle opere prodotte
dall'ingegno degli italiani in tutti i settori.
Ecco perché consideriamo che Turismo, Terra e Tecnologia debbano essere il volano
per la crescita dell'insieme dei comparti dello sviluppo dalle infrastrutture ai trasporti,
dall'edilizia all'industria, dal commercio alle fonti energetiche, dalla sanità
all'istruzione.
8. Indipendenza energetica investendo nelle fonti energetiche pulite e negli
edifici energeticamente autosufficienti
Liberiamo l'Italia dalla schiavitù del petrolio e del gas che inquinano l'ambiente e
nuocciono alla salute
Io amo l'Italia promuove l'indipendenza energetica per emanciparci dalla schiavitù e
dalla tirannia del petrolio e del gas che, da un lato, inquinano l'ambiente, nuocciono
alla salute e sono sempre più costosi perché soggetti alla speculazione borsistica e
all'alta tassazione dei derivati, dall'altro ci costringono a svendere la nostra dignità e a
limitare la nostra libertà per compiacere all'arbitrio dei regimi dittatoriali, violenti e
corrotti al potere nei Paesi da cui importiamo o attraverso i quali transitano gli
idrocarburi (Libia, Algeria, Russia, Arabia Saudita, Iran, Kazakistan, Turchia).
La nostra proposta privilegia le fonti energetiche pulite, rinnovabili, durature e sicure
che possiamo produrre in Italia, senza pregiudizio ideologico nei confronti del
nucleare qualora corrispondesse a questi parametri.
Nell'immediato vogliamo investire nella costruzione o nella ristrutturazione di edifici
ed abitazioni che risultino energeticamente autosufficienti o che garantiscono il
risparmio energetico ottimale.
9. Investire nel trasporto passeggeri e merci ferroviario, tramviario, aereo,
marittimo, fluviale e dei mezzi su gomma pubblici per un servizio non
inquinante, economico, sicuro ed efficiente
Liberiamo l'Italia dai poteri automobilistici e petroliferi forti, Fiat ed Eni in testa,
che hanno lucrato alle spalle degli italiani, congestionato le città, inquinato
l'ambiente e peggiorato la qualità della vita
Io amo l'Italia prende atto che ormai l'insieme del territorio nazionale, compresi i
piccoli centri, sono congestionati dall'eccessiva presenza di automobili che hanno
peggiorato la qualità della vita contribuendo in modo massiccio all'inquinamento
ambientale, aumentando le malattie conseguenti all'inquinamento ambientale e
logorando la salute dei cittadini a causa della tensione nervosa. In parallelo i cittadini
subiscono un peggioramento della loro condizione economica per l'alta tassazione
(circa il 60%) che grava sul prezzo dei carburanti, in aggiunta ai costi non indifferenti
delle polizze assicurative e del bollo dell'auto, i tagliandi obbligatori della revisione e
la manutenzione straordinaria dell'auto, il costo dei parcheggi e il pedaggio
autostradale.
Io amo l'Italia denuncia le conseguenze negative del trasporto merci affidato al 95%
agli automezzi per il congestionamento delle autostrade, il consumo dei carburanti,
l'inquinamento ambientale, l'incidenza sugli incidenti e sulle morti causate dalla
guida protratta, il potere di ricatto della categoria che detiene il monopolio dei
trasporti che riesce a condizionare il costo della vita.
Io amo l'Italia promuove una strategia dei trasporti alternativa, che valorizzi il
trasporto passeggeri e merci marittimo considerando che l'Italia ha circa 8 mila
chilometri di coste, il trasporto aereo intensificandolo nelle aree a vocazione turistica
o per il trasporto merci, il trasporto ferroviario creando le rotte mancanti per collegare
l'insieme del Paese, in raccordo con la metropolitana, il trasporto tramviario e filobus
in superficie, gli autobus e i taxi pubblici privilegiando i mezzi elettrici e a idrogeno.
L'obiettivo, in parallelo a una politica energetica di affrancamento dalla schiavitù del
petrolio e del gas, è quello di favorire dei trasporti rispettosi dell'ambiente e della
salute dei cittadini, che migliorino la qualità di vita nei centri urbani e sulle
autostrade, che consentano una significativa riduzione del costo dei carburanti.
10. Una riforma della Sanità pubblica che garantisce il diritto alla salute di tutti,
mantiene la Tessera sanitaria per tutti, è regolamentata dallo Stato e gestita dagli
imprenditori privati
Liberiamo l'Italia dalla malasanità che danneggia la salute e sperpera i soldi dei
cittadini
Nella consapevolezza che l'unica soluzione seria allo sperpero di denaro pubblico è
affidare lo Sviluppo agli imprenditori privati dopo averli messi nella condizione di
potersi assumere l'onere e la responsabilità di promuovere e gestire l'insieme dei
servizi di pubblica utilità, Io amo l'Italia è favorevole all'affidamento del settore vitale
della Sanità all'imprenditoria privata salvaguardando i seguenti principi:
- lo Sanità è e resta per sua definizione un servizio pubblico
- il diritto alla salute è garantito a tutti i cittadini, soprattutto ai meno abbienti che non
hanno la possibilità di supportare i costi delle prestazioni mediche ed ospedaliere,
mantenendo in vigore la Tessera sanitaria per tutti
- lo Stato definisce le regole a tutela della salute dei cittadini e ne assicura il rispetto
- la gestione della Sanità viene affidata agli imprenditori privati a tutela della qualità e
del costo più favorevole del servizio pubblico
- le prestazioni mediche e ospedaliere di base vengono definite mettendo al centro la
territorialità per favorirne l'accesso ai cittadini
- promuovere la domiciliazione degli ammalati cronici e di lunga degenza
- riconoscere la priorità agli italiani nell'erogazione dei servizi sanitari
- divieto della prestazione sanitaria pubblica agli immigrati clandestini o irregolari,
fatti salvi i casi d'urgenza in cui la persona sia in pericolo di vita, assegnando la
gestione del caso alle autorità di pubblica sicurezza e alla magistratura per la
successiva espulsione dall'Italia così come previsto dalla legge
11. Disponibilità gratuita di acqua potabile, ambiente pulito, riciclaggio rifiuti,
copertura rete Internet
Assicuriamo agli italiani l'accesso ai servizi vitali nella nostra società globalizzata
Io amo l'Italia considera che nella nostra società sia un diritto l'accesso gratuito
all'acqua potabile nella propria abitazione; ad un ambiente pulito dove non ci si debba
ammalare per l'inquinamento dell'aria, della terra e dell'insieme della superficie in cui
viviamo; il riciclaggio dei rifiuti dal momento che i cittadini mettono a disposizione
la materia prima che verrà poi trasformata in energia o altri beni fonte di ricchezza; la
copertura della rete Internet in tutto il territorio nazionale perché è ormai lo strumento
principale di comunicazione, di informazione e di formazione educativa e culturale
indispensabile per l'insieme della società.
12. Prima gli italiani nell'assegnazione di posti di lavoro, case popolari, scuole,
pensioni e sussidi sociali
Assicuriamo agli italiani la base di una vita dignitosa nella nostra “casa comune”
Io amo l'Italia rivendica il primato dell'interesse degli italiani all'interno della nostra
“casa comune” per salvaguardare la base di una vita dignitosa, riconoscendo agli
italiani la priorità nell'assegnazione del lavoro in generale e del lavoro socialmente
utile in particolare, della casa popolare, dei posti all'asilo nido e più in generale
nell'accesso alla scuola a tutti i livelli, nell'erogazione dei sussidi sociali e delle
pensioni.
Gli italiani hanno il diritto-dovere di essere autenticamente e pienamente se stessi
nella nostra “casa comune”, riconoscendoli come destinatari primari delle risorse e
dei servizi pubblici.
13. Lo stipendio alle madri italiane che scelgono di occuparsi a tempo pieno dei
figli, della famiglia e della casa per incrementare la natalità degli italiani
Liberiamo l'Italia dal suicidio-omicidio demografico riconoscendo il valore
economico del lavoro domestico e promuovendo la cultura della vita
Io amo l'Italia considera un'emergenza nazionale la crisi demografica che colpisce in
modo particolare l'Italia e più in generale l'Europa. Una popolazione che non cresce è
una società destinata a declinare non solo sul piano quantitativo, ma anche sul piano
economico per la contrazione sia della produzione sia dei consumi, e infine anche sul
piano della civiltà venendo meno coloro che ritrasmettono alle generazioni successive
i valori propri della civiltà.
Io amo l'Italia considera una priorità nazionale la promozione della cultura della vita,
favorendo la nascita di più figli italiani, più incentivi alla maternità, più sostegno alla
famiglia naturale, più sicurezza lavorativa ai giovani affinché siano messi nella
condizione di poter generare nuova vita.
Al fine di porre un argine all’eccidio-suicidio demografico che ha fatto sprofondare
l'Italia agli ultimissimi posti per tasso di natalità nel mondo, provocando il declino
della società autoctona e accelerando il dissolvimento della nostra civiltà, anche in
considerazione dell'effettiva valenza economica del lavoro domestico, Io amo l'Italia
riconosce il dovere dello Stato, il diritto delle madri e l'opportunità strategica di
corrispondere uno stipendio alle madri italiane che scelgono di occuparsi a tempo
pieno dei figli, della famiglia, della casa o in alternativa di concedere dei sussidi alle
madri che scelgono di svolgere un'attività professionale fuori di casa.
Considerando che la promozione della cultura della vita s'ispira alla ragione e al sano
amor proprio, Io amo l'Italia è contraria a tutto ciò che nega la promozione della vita,
quale l'aborto, l'eugenetica, l'eutanasia e il matrimonio omosessuale, pur nel rispetto
della dignità e libertà di ciascuna persona.
14. La riforma della classe e della cultura politica per conseguire il bene comune
Liberiamo l'Italia dalla mercificazione del potere mettendo al centro i cittadini, i
valori, le regole e il bene comune
Io amo l'Italia vuole promuovere una riforma etica della cultura politica affinché la
politica sia genuinamente servizio della collettività, mettendo al centro la persona, i
valori, le regole e il bene comune, per porre fine alla malapolitica che prima ha
mercificato il potere e ora lo gestisce in modo consociativo, arrivando ad autocommissariare i partiti, il parlamento e la stessa democrazia svuotandola di contenuti,
finendo per svendere l'Italia ai poteri finanziari forti incarnati dal governo di Mario
Monti.
Io amo l'Italia è favorevole all'elezione di una Costituente per la riforma della
Costituzione, affinché corrisponda alla nuova realtà complessiva dello Stato, dello
Sviluppo e della Società. Io amo l'Italia è favorevole alla riforma della Costituzione
per dare un'anima all'Italia, un senso compiuto al nostro essere persone, a partire dalla
modifica dell'articolo 1 per evidenziare la certezza e l'orgoglio delle nostre radici, dei
nostri valori non negoziabili e della nostra identità.
Io amo l'Italia vuole una nuova legge elettorale che contempli il vincolo fiduciario tra
l'elettore e l'eletto quale fulcro della democrazia sostanziale ripristinando il voto di
preferenza, il vincolo di mandato, la responsabilità civile e penale degli eletti
nell'adempimento delle loro funzioni pubbliche, l'esplicita scelta diretta da parte degli
elettori del Presidente della Repubblica e dei partiti che lo sostengono affinché
vengano garantite sia la volontà popolare sia la coalizione politica.
Io amo l'Italia vuole mettere fine a qualsiasi tipo di finanziamento pubblico ai partiti
chiarendo che, come qualsiasi altra associazione privata, i partiti possono autofinanziarsi tramite le sottoscrizioni dei soci e le donazioni volontarie dei cittadini.
15. Una Giustizia indipendente che non si sostituisca né al potere politico né al
potere legislativo
Liberiamo l'Italia dalla dittatura della magistratura golpista che cambia i governi a
suon di dossier-bomba ad orologeria e del linciaggio mediatico
Io amo l'Italia prende atto che nell'ultimo ventennio la magistratura è stata l'artefice di
due principali colpi di stato a suon di dossier-bomba ad orologeria che hanno
spazzato via l'insieme del quadro politico vigente nella Prima Repubblica e che
recentemente ha costretto il capo del Governo Silvio Berlusconi a rassegnare le
dimissioni pur in assenza di un voto di sfiducia del Parlamento, favorendo così
l'avvento in Italia di una dittatura finanziaria.
Io amo l'Italia promuove la riforma della magistratura tramite la separazione delle
carriere, il divorzio dalla politica, il matrimonio con la certezza del diritto e della
pena, anche per quanto concerne la responsabilità civile e penale dei magistrati che
sbagliano.
Io amo l'Italia vuole che la magistratura si contenga nel suo ruolo costituzionale quale
organo giudiziario, senza più invadere l'autonomia dell'organo legislativo assumendo
delle iniziative che di fatto si traducono in leggi e ordinamenti dello Stato, così come
la magistratura deve uscire del tutto dall'ambito della politica eliminando le correnti
interne e vietando la politicizzazione dei magistrati e dei processi.
16. La riforma della scuola che renda i giovani “Protagonisti del presente”
Liberiamo l'Italia dalla cultura dell'istruzione statalista, relativista, buonista che
sforna diplomati incompetenti, irresponsabili e disoccupati
Io amo l'Italia considera l'emergenza educativa una priorità politica. Vogliamo fare
dei giovani i “Protagonisti del presente”, non la “speranza del futuro”. Vogliamo che
attraverso il percorso educativo i giovani riscattino la certezza della verità, dopo
essere stati obnubilati dall'ideologia del relativismo; che acquisiscano una concezione
etica della vita, dopo averli illusi che la libertà corrisponda all'avere o all'apparire,
trascurando la dimensione dell'essere, sottomettendoli dell'ideologia del consumismo;
che abbiano la certezza di poter contribuire alla costruzione di una società migliore
creando un raccordo solido tra il mondo della scuola e il mondo del lavoro.
La nostra proposta si fonda su un'educazione olistica incentrata sul raccordo
strutturale tra la conoscenza, i valori e le opere, che consenta ai giovani di acquisire
una conoscenza che dia la certezza della verità oggettiva a cui si perviene tramite la
ragione, che corrisponda ai valori non negoziabili che sostanziano l'essenza della
nostra comune umanità a cui ugualmente si perviene tramite la ragione, che si traduca
nelle opere buone che concorrono alla realizzazione del bene comune.
17. Un'informazione etica e responsabile
Liberiamo l'Italia da un sistema della comunicazione che mistifica la realtà,
favorisce il degrado sociale e pratica il linciaggio mediatico degli imputati
Io amo l'Italia promuove la riforma della cultura della comunicazione prendendo atto
che c'è un'emergenza etica contrassegnata da un'informazione che, da un lato,
mistifica la realtà oggettiva deformandola con i filtri ideologici o politici e, dall'altro,
favorisce il degrado valoriale privilegiando il sensazionalismo e lo scandalismo
all'insegna di una concezione edonistica, individualistica, materialista e consumista
della vita.
Io amo l'Italia propone di avviare una seria riflessione tra gli operatori e gli utenti
dell'informazione, iniziando dall'Ordine nazionale dei giornalisti, finalizzata ad
affermare un'informazione corretta e responsabile, fondata da un lato sul dovere da
parte di chi fa informazione a garantire un'informazione corretta corrispondente alla
realtà oggettiva e, dall'altro, sul diritto di chi fruisce l'informazione a recepire
un'informazione responsabile che contribuisca a una sana formazione che promuova i
valori non negoziabili compresa la libertà di scelta, finalizzata alla partecipazione
della collettività alla realizzazione del bene comune.
Io amo l'Italia vuole porre fine alla prassi consolidata di celebrare i processi e di
praticare il linciaggio mediatico prima ancora che l'imputato abbia avuto modo di
difendersi in tribunale, anche con la divulgazione di notizie coperte dal segreto
istruttorio e attinenti alla sfera intima della persona, compromettendo in modo
irreparabile la sua dignità e onorabilità.
18. Priorità alla sicurezza dello Stato e ritiro delle forze militari italiane
all'estero
Liberiamo l'Italia dagli oneri infruttuosi e salviamo la vita dei nostri militari
impegnati nelle missioni all'estero. Concentriamo le risorse alla sicurezza dello
Stato razionalizzando l'organizzazione dell'Esercito e delle forze dell'ordine
Io amo l'Italia, nell'ambito del contenimento della spesa pubblica e prendendo atto del
sostanziale fallimento della strategia internazionale volta a combattere il terrorismo
islamico o a stabilizzare dei fronti caldi, vuole l'immediato ritiro di tutte le forze
militari italiane impegnate all'estero. L'alternativa è di investire nella formazione
delle forze di sicurezza locali degli stati esteri, in parallelo alla promozione dello
sviluppo economico interno, soprattutto a beneficio dei giovani, che consenta
l'avvento o il consolidamento del ceto medio, senza cui non potrà esserci una pace
autentica.
Io amo l'Italia è convinto che oggi la priorità va attribuita al consolidamento della
sicurezza dello Stato all'interno delle nostre frontiere, per porre fine alla piaga
ancestrale della criminalità organizzata (Mafia, Camorra, 'Nandrangheta, Sacra
Corona Unita, ecc.), che ha ormai messo radici ovunque in Italia, in aggiunta alla
violenza del brigatismo autoctono che sfrutta il deterioramento delle condizioni
economiche e sociali, nonché del terrorismo islamico autoctono che si consolida con
il coinvolgimento degli italiani convertiti all'islam e la connivenza di gruppi eversivi
di estrema sinistra e destra.
In parallelo dobbiamo investire per garantire la sicurezza delle nostre frontiere per
fronteggiare in modo adeguato la crescente minaccia degli stati islamici radicali già
nuclearizzati o che sono a un passo dal possesso della bomba atomica, in aggiunta
alla minaccia del terrorismo islamico globalizzato ed autonomo, nonché della
massiccia immigrazione clandestina gestita dalla criminalità organizzata e
strumentalizzata dal terrorismo islamico globalizzato.
Io amo l'Italia considera vitale la tutela del diritto di ogni cittadino, in modo
particolare dei più deboli, alla sicurezza della propria persona e dei propri beni
dall'arbitrio delle istituzioni o dalla criminalità di ogni genere ed entità.
Io amo l'Italia è favorevole al potenziamento della capacità operativa delle forze
dell'ordine dotandole di personale altamente qualificato, mezzi e strumentazioni
d'avanguardia. A tale fine è opportuno il coordinamento e la razionalizzazione delle
forze dell'ordine, eliminando le sovrapposizioni esistenti tra i vari corpi che
accrescono i costi e nuocciono all'efficienza.
Io amo l'Italia promuove un innovativo riordino del sistema carcerario dove, accanto
alla certezza della pena senza facili scorciatoie, si adottino misure di rieducazione e
reinserimento adeguate, in modo particolare con l'applicazione aggiornata ed
articolata dell' “Istituto degli affidati in prova” di concerto con enti pubblici e privati
e associazioni.
19. Stop alla costruzione di nuove moschee per salvaguardare la nostra civiltà
laica e liberale dalla minaccia islamica
Liberiamo l'Italia dall'ideologia del relativismo e prendiamo atto che, pur nel
rispetto dei musulmani come persone, dobbiamo difenderci dall'islam in quanto
religione incompatibile con la nostra civiltà
Io amo l'Italia riconosce, sostiene ed è orgogliosa della verità storica delle radici
giudaico-cristiane che, unitamente all’eredità della filosofia greca e del diritto
romano, al contributo del pensiero illuminista e della cultura umanista, hanno
consentito l’affermazione della civiltà laica e liberale dell’Europa.
Consideriamo una minaccia alla nostra civiltà laica e liberale l'avvento al potere di
regimi integralisti, estremisti e terroristi islamici sulla sponda meridionale ed
orientale del Mediterraneo, in aggiunta alla diffusione del radicalismo islamico nel
cuore dell'Europa forte di una fitta rete di moschee, scuole coraniche, enti
assistenziali e finanziari islamici, tribunali che emettono sentenze sulla base della
sharia, la legge coranica.
Nel doveroso rispetto, da parte delle autorità politiche, della libertà di coscienza di
ciascun individuo, Io amo l'Italia difende il principio di territorialità della legge senza
concessioni all'ideologia del multiculturalismo e senza deroga alcuna verso atti, usi e
costumi degli immigrati e degli autoctoni convertiti nel nome del rispetto di vere o
presunte specificità religiosi o culturali, che devono uniformarsi alla legislazione
vigente italiana al pari degli autoctoni.
Io amo l'Italia, nella convinzione che i musulmani come persone debbano essere
rispettati e amati come qualsiasi altra persona, sostiene tuttavia che noi italiani non
possiamo e non dobbiamo rinunciare al diritto-dovere di usare la ragione per entrare
nel merito dei contenuti del Corano, del pensiero e della vita di Maometto, della
sharia, ovvero dei pilastri dell'islam, prendendo atto che i musulmani come persone
possono essere moderati ma che l'islam come religione non è affatto moderata, perché
oggettivamente risulta in flagrante contraddizione con i diritti fondamentali della
persona internazionalmente riconosciuti.
Io amo l'Italia vuole il blocco nella costruzione di nuove moschee in Italia, nonché
l'accertamento che le moschee esistenti operino nel pieno rispetto delle nostre leggi,
nella condivisione dei valori non negoziabili alla vita, alla dignità e alla libertà
religiosa. In ogni caso la presenza di una nuova moschea non potrà avverarsi senza il
consenso della cittadinanza residente attraverso l'istituto democratico del referendum.
Io amo l'Italia afferma in particolare il divieto assoluto di legittimare la sharia, di
promuovere e consentire l'applicazione nel territorio nazionale del diritto islamico in
quanto suscettibile di attentare ai valori fondanti dell'Ordinamento italiano, a partire
dalla sacralità della vita di tutti, ai principi della libertà di scelta religiosa, compresa
la libertà di un musulmano di convertirsi ad altra religione o credo senza essere
automaticamente condannato a morte per apostasia, e della pari dignità tra l'uomo e la
donna di fronte alla legge riconosciuti dalle tradizioni giuridiche occidentali. Al
riguardo Io amo l'Italia chiede l'immediata abrogazione per legge dell'obbligo
prescritto dai Paesi musulmani della conversione all'islam del cittadino italiano che
vuole sposare una immigrata musulmana.
20. Nuovo Ministero dell'Identità nazionale, Cittadinanza, Integrazione e
Cooperazione allo Sviluppo
Liberiamo l'Italia dall'ideologia del buonismo che lede i nostri interessi e
affermiamo una politica dell'integrazione con regole precise finalizzate al bene
comune
Io amo l'Italia promuove la costituzione di un nuovo ministero che si occupi di
affermare un modello di convivenza tra i cittadini italiani, gli immigrati che scelgono
di emigrare in Italia e i cittadini stranieri costretti ad emigrare a causa delle guerre,
della povertà o dell'ingiustizia sociale.
Il nuovo Ministero dell'Identità nazionale, Cittadinanza, Integrazione e Cooperazione
allo Sviluppo si proporrà tre obiettivi: 1) Rafforzare nei cittadini italiani e negli
immigrati che aspirano ad acquisire la cittadinanza italiana la consapevolezza dei
valori propri della nostra identità nazionale e delle regole che sostanziano la
cittadinanza. 2) Chiarire che l'integrazione si fonda innanzitutto sulla condivisione dei
valori dell'identità nazionale e delle regole della cittadinanza, in aggiunta al dovere di
apprendere adeguatamente la lingua italiana, di conoscere la cultura italiana, di
lavorare onestamente per contribuire alla costruzione di un'Italia migliore.
3) Investire nella formazione soprattutto dei giovani nei loro Paesi d'origine per
contribuire a creare delle condizioni di vita dignitose che li incentivano a viverci e a
non essere costretti a emigrare. A tale fine consideriamo idoneo lo strumento del
micro-credito che è altamente responsabilizzante, favorisce la nascita di una classe di
piccoli imprenditori che costituiranno l'ossatura del ceto medio e la base su cui
fondare una democrazia sostanziale.
Il nuovo Ministero dell'Identità nazionale italiana, Cittadinanza, Integrazione e
Cooperazione allo Sviluppo vuole mettere gli italiani nella condizione di rapportarci
in modo costruttivo con il prossimo nella società multiculturale senza sprofondare
nell'ideologia del multiculturalismo, affermando il principio che in Italia la
convivenza si fonda sulla condivisione di una comune identità e sul rispetto di regole,
che si sostanziano di diritti che garantiscono tutti senza discriminare nessuno ma
anche di doveri che vincolano tutti senza alcuna eccezione.
Io amo l'Italia vuole un'immigrazione regolamentata sulla base delle nostre necessità
effettive, degli oneri economici e sociali sostenibili, della condivisione da parte degli
immigrati dei valori assoluti e universali della sacralità della vita, della pari dignità
tra uomo e donna, della libertà di scelta compresa la libertà religiosa, del rispetto
delle regole della civile convivenza che si sostanziano di diritti e doveri.
Io amo l'Italia s'impegna a far rispettare la legge anche nei confronti dei clandestini e
degli irregolari che tentano di entrare o risiedono comunque in Italia in modo illegale,
decretando l'immediata espulsione come sanzione per il reato di tentativo di ingresso
illegale o di soggiorno illegale. La legge deve essere uguale per tutti quindi anche per
loro.
21. La riforma dell'Unione Europea e delle Nazioni Unite mettendo al centro il
rispetto dei diritti fondamentali della persona e i valori assoluti e universali
Liberiamoci delle istituzioni internazionali invasive e oppressive nei confronti degli
italiani, onerose ed inefficienti
Io amo l'Italia crede in una nuova Unione Europea con un'anima, che rappresenti la
cornice valoriale ed identitaria che corrisponde alla verità storica dell'Europa, ma che
cessi di violare l'autonomia dei cittadini che si fonda su specificità culturali,
economiche, storiche e nazionali che noi italiani dobbiamo salvaguardare, pena la
perdita della nostra civiltà e della nostra capacità di essere pienamente noi stessi a
casa nostra.
Io amo l'Italia vuole una riforma delle Nazioni Unite e delle organizzazioni
internazionali presenti nel suo seno, affinché corrispondano effettivamente al rispetto
dei diritti fondamentali della persona, alla condivisione dei valori assoluti e universali
e all'esercizio della democrazia sostanziale, senza alcuna deroga o eccezione per
nessuno dei propri membri. In parallelo le Nazioni Unite devono essere riformate sul
piano organizzativo e gestionale, affinché cessino di essere una realtà burocratizzata,
mastodontica, onerosissima e oltretutto inadeguata a fronteggiare adeguatamente le
sfide internazionali.