Tacchi alti e bomber, perché sportivo è fashion
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Tacchi alti e bomber, perché sportivo è fashion
WASSILY KANDINSKY Improvisation 10 Link Animali. STEFANO BOLTRI Se il cibo fatica a scendere controllate il piloro di Fido Invia le tue domande al veterinario [email protected] La lettera Egregio dottore, da 11 anni condivido la mia vita con un cane meraviglioso. Purtroppo in questi ultimi mesi sono preoccupato per la sua salute. Il tutto è iniziato con sporadici episodi di vomito, ad una,due ore dai pasti, che sono peggiorati col passare del tempo. A tutto ciò si è associata una perdita di peso. Dopo vari tentativi i suoi colleghi sono giunti alla diagnosi di gastropatia ipertrofica del piloro. Vorrei avere anche da lei un parere sul decorso e le terapie possibili. La risposta Tutti i sintomi da lei riferiti sono effettivamente riconducibili alla patologia diagnosticata, infatti il vomito dopo il pasto, il calo di peso e soprattutto il miglioramento dei sintomi con dieta semi solida rappresentano indicatori validi a supporto di un sospetto di diagnosi di gastropatia ipertrofica del piloro. Patologia diversa da altre, quali la malattia infiammatoria cronica, tumori gastrici, ulcere, malattie parassitarie, ma anche da cause extra digestive. Per una diagnosi, oltre agli esami di routine, è necessaria una ecografia dell’addome che può mettere in evidenza l’iperplasia della mucosa gastrica e l’eventuale ostruzione del piloro, che è in pratica la porta che unisce lo stomaco all’intestino. Si dovrà effettuare anche un’endoscopia che permetterà di visualizzare l’aspetto vero e proprio dell’ostruzione ed, eventualmente, effettuare una biopsia. Per quanto riguarda la terapia, il suo cane sembre reagire positivamente alla dieta semi liquida e ciò è spiegabile col fatto che l’ostruzione impedisce il passaggio di solidi ma disturba poco il passaggio dei liquidi. Nel caso del suo cane si potrebbe valutare il proseguimento di tale tipo di alimentazione, fermo restando che la terapia chirurgica resta la via preferita per risolvere questa patologia. L’intervento, infatti, ha lo scopo di rimuovere l’ostacolo e favorire il passaggio del cibo dallo stomaco all’intestino. Esistono diverse procedure chirurgiche: pilorotomia, piloroplastica traversa, piloroplastica a Y-U e pilorectomia. Sono necessarie cure post operatorie con antibiotici, antidolorifici e farmaci che favoriscono lo svuotamento gastrico. Dopo 12 ore si inizia una terapia alimentare con cibi per convalescenza e successivamente con cibi iperdigeribili. S Mostra. CLAUDIO GUARDA Lo slancio innovativo del“Cavaliere azzurro” < 40 KANDINSKY, MARC & DER BLAUE REITER Fondazione Beyeler, Riehen-Basilea Fino al 22 gennaio 2017 ull’onda dell’autonomia e della pienezza del colore, dopo l’antologica su Gauguin, la Fondazione Beyeler dedica adesso un’altra straordinaria rassegna a quello che fu uno dei capitoli più avvincenti dell’arte moderna noto col nome Der Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro), soggetto tanto caro a Wassily Kandinskji da figurare già come titolo di un suo celebre dipinto del 1903. Ma è verso il 1911 che Der Blaue Reiter si trasforma in un vero e proprio emblema di slancio e innovazione artistica con tanto di celebre almanacco dall’omonimo nome, attorno al quale si raccoglie un gruppo di artisti che diventeranno i protagonisti del secondo nucleo espressionista in Germania, dopo Die Brücke del 1905. A differenza però di quest’ ultimo, caratterizzato in senso politico da un’intenzione sociale e di denuncia del male di vivere collettivo, quello dei membri del Blaue Reiter, a cominciare proprio da Kandinskij, Marc e Macke si prefiggeva di rinnovare il linguaggio artistico in senso antinaturalistico, così da liberare l’arte dalla referenzialità dell’immagine e spingerla verso l’espressione di Benessere. Moda. Schermi. Libri. LINDA D’ADDIO MARIAROSA MANCUSO MARCO BAZZI • età superiore ai 50 anni • ereditarietà Chirurgia, radioterapia o “vigile attesa”, in termini di mortalità danno gli stessi risultati. Il paziente può permettersi di scegliere senza fretta il trattamento Sesso & amore. LINDA ROSSI Scrivi alla psicoterapeuta e sessuologa Linda Rossi Il Caffè, Via Luini 19 6600 Locarno [email protected] M > < Fattori che aumentano il rischio In Svizzera il cancro alla prostata rappresenta la forma più comune di cancro negli uomini. Ogni anno questo tumore viene diagnosticato a più di 6000 uomini ra gli uomini è il tumore più diffuso in Svizzera, costituendo il 30 per cento delle neoplasie maschili. Si tratta del cancro alla prostata, patologia che colpisce principalmente gli over 50 e che, se localizzata, può essere fronteggiata con l’asportazione chirurgica della prostata, la radioterapia, coadiuvata anche da terapia ormonale, oppure con una “vigile attesa”. Quest’ultima consiste nel non intervenire nell’immediato poiché il tumore potrebbe crescere molto lentamente, ma piuttosto nel monitorare la situazione con regolari esami come biopsie, test del Psa, ecografie e risonanze magnetiche, per valutare un eventuale peggioramento in seguito a cui intervenire. Ma cosa conviene scegliere? In termini di mortalità potrebbe essere indifferente. Uno studio delle Università di Oxford e di Bristol, pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha considerato oltre 1600 pazienti con tumore alla prostata localizzato suddivisi in tre gruppi in base al trattamento seguito: chirurgico, radioterapico o di “vigile attesa”. A distanza di dieci anni, il tasso di mortalità associato a ciascuno di questi era lo stesso e molto basso: circa l’uno per cento. I pazienti solo monitorati, però, correvano un rischio doppio rispetto agli altri di vedere il tumore crescere e metastatizzare, ma senza che questo incidesse sulle probabilità di sopravvivenza. Per contro, radioterapia e chirurgia portavano con sè seri effetti collaterali, anche a lungo termine, come incontinenza, impotenza e disturbi intestinali. “L’alta percentuale di sopravvivenza, il 99 per cento, legata a tutte e tre le strategie terapeutiche può permettere al paziente di scegliere senza fretta e ansia il trattamento a lui più congeniale”, afferma Freddy Hamdy, urologo a Oxford. Questo può significare che chi gode di buona salute potrebbe optare per la chirurgia o la radioterapia, i cui effetti collaterali sono più sopportabili in un paziente più vigoroso, mentre chi è soggetto anche ad altre patologie potrebbe scegliere di monitorare la sua condizione nel tempo, senza rischiare più degli altri. L’importante, secondo gli esperti, è che il paziente sia informato dei pro e dei contro relativi a ciascuna opzione terapeutica in modo da fare, in accordo con il medico, la scelta più adatta e consapevole possibile. Un’avventura mortale nelle terre più estreme IL BOMBER In tessuto llo metal e co di pelliccia n si porta co n o c e l’abito cci i tacchi, Gu ONE IL PANTAL e n io z a ir p Is taglio gym ma , le a sartori femminilelta, e a vita adello per il mo e di Versac La risposta Conosce quell’adagio che dice che l’amore non ha età? Sua madre ne è la prova vivente, e non è l’unica, anzi. Fino a quando non intacca la sua, sua madre ha il diritto di vivere la propria vita come meglio preferi- E IN PELL a lp fe a L la pelle sposa sforma a tr e si nella in abito e n io s r ve ony di Anth llo re Vacca UMANIZZATI I gatti e gli altri animali di “Pets - Vita da animali” prendono sembianze molto umane I cani e i gatti di“Pets” finiranno col divertire soprattutto i più grandi Tacchi alti e bomber,perché sportivo è fashion Altro che tuta grigia e antiestetiche scarpe da corsa.I nuovi capi activewear non sfigurano accanto alle mise griffate e più formali E ntrato a pieno diritto nelle collezioni di prêt-à-porter, lo stile sportivo sfila sulle passerelle da più stagioni al fianco di tacchi, tailleur, gioielli e pellicce. Anche le ultime collezioni di grandi marchi e griffe autunno inverno 2016/17 non fanno che confermare questa tendenza che vede sfilare il bomber abbinato alle scarpe gioiello e agli orecchini preziosi e la felpa coi pantaloni sartoriali. E lo zaino sostituisce la borsa couture e le sneakers mettono i tacchi. Insomma, dimentichiamoci l’anonima tuta grigia e le antiestetiche scarpe da corsa, i nuovi capi activewear non sfigurano affatto accanto all’abbigliamento griffato e formale. Gli stilisti prendono sempre più spunto dall’activewear e fanno sfilare una miriade di varsity jacket superchic e pantaloni oversize dal taglio sartoriale da indossare con i tacchi e microtop dall’inequivocabile taglio sportivo. Lo zaino si riveste di pellami pregiati, le sneakers si alzano sui tacchi e si illuminano di dettagli fluo. Lo sport sfila sulle passerelle sotto una nuova veste, sempre più couture femminile. Una veste che difficilmente lascerà indifferenti le accanite fashioniste e le tante donne, superattive e dinamiche, che passano lunghe giornate fuori casa e si destreggiano fra famiglia, lavoro e appuntamenti mondani. Certo loro ringrazieranno i fautori di questo nuovo trend che pone il comfort davanti a tutto senza dimenticare l’eleganza e la femminilità, i tessuti ricercati, i dettagli preziosi e le linee sartoriali. Gli spunti arrivano anche dagli sport più impegnativi, quali l’alpinismo e il motociclismo. Le nuove tute si trasformano in twin set e pantaloni dal taglio over e dai dettagli sartoriali e sono realizzate in seta e cashmere. A Londra il designer J.W. Anderson, che ha sempre caratterizzato le sue collezioni con tessuti e dettagli tecnici, fa sfilare maglioni in pelle trapuntata e zip a vista. Mentre la classica giacca in piumino trapuntato, chi non ricorda il vecchio husky?, s’inserisce nei capospalla di Prada. sensi Trovo fuori luogo che mia madre sia andata a convivere a 80 anni La lettera Mia madre ottantenne, vedova da dieci anni, mi ha annunciato che da due settimane vive con un signore settantenne di cui mi parlava spesso. Facevano passeggiate, andavano al cinema e lui l’aiutava in casa. Per me era un’amicizia e sarebbe dovuta restare tale. Trovo fuori luogo che alla sua età lei conviva e abbia relazioni con un uomo, più giovane per di più. Gliel’ho detto bruscamente, lo ammetto, e da quel giorno non ci siamo più parlate. Vorrei un suo parere e un consiglio per far ragionare mia madre. LA TUTA e Couture mente assolutaile, femmin o ll il mode lta a s e che ette la silhou egés rr u o C i d > 6.000 contenuti interiori e spirituali, tramite il libero impiego di linee, colori e forme. La pittura risultava così sempre più assimilabile alla musica, che non racconta o descrive, ma emoziona servendosi unicamente delle diverse combinazioni di suoni, ritmi, timbri, tocchi e colori; analogamente il pittore deve saper operare con composizioni dove quegli stessi elementi schiudano su orizzonti della mente e del cuore, non del visibile. Gli anni dal 1908 al 1914 sono basilari per la storia dell’arte: in mezzo ci stanno le estati di lavoro trascorse insieme a Murnau, e i due eventi fondanti di quell’avventura: l’apparizione della rivista con la sua militanza e le prime mostre del gruppo. Allo scoppio della prima guerra mondiale i membri si separano e disperdono, Jawlensky e la Werefkin arrivano ad Ascona, Marc e Macke muoiono invece entrambi sul campo di battaglia. Ma la loro opera ha disseminato di libertà, luce e colore le pagine della pittura europea. La bella rassegna basilese ne dà conto con oltre 70 opere di grande intensità espressiva e cromatica che accendono le pareti del museo. > 50-70 Metà dei pazienti ha 70 anni o più, gli altri un’età compresa tra i 50 e i 70 anni 41 CRISTINA GAVIRAGHI Le tre strategie di cura per combattere il tumore alla prostata T IL CANCRO ALLA PROSTATA IN SVIZZERA 9 ottobre 2016 sce. Direi per giunta che, così facendo, sua madre evita di pesare su di lei, per cui dovrebbe essere più tranquilla sapendo che c’è qualcuno accanto a lei che giorno e notte se ne prenderà cura, se ce ne fosse bisogno, e che trascorrerà insieme a lei giornate serene e ricche di bei momenti. Momenti fatti di passeggiate, svaghi e cultura, ma anche di intimità corporea, un’intimità che consisterà in quello che sua madre e il suo compagno avranno voglia di vivere. Va, comunque, detto che la sua reazione di figlia non stupisce poiché è risaputo che la sessualità degli anziani, delle donne anziane in particolare, è uno degli ultimi tabù della nostra cultura. Infatti, si fa fatica a immaginare un gioco erotico tra corpi avvizziti dall’età e sono in molti a credere che le persone anziane non abbiano più desiderio e vita sessuale. Al suo posto avrei delle riserve I VERI PIACERI DELLA VITA se conoscendo quest’uomo venissi a sapere che ha, ad esempio, problemi d’alcol o che si sta approfittando di sua madre. Ma anche in questo caso è molto delicato intervenire per proteggerla, a meno che essa si trovi nella situazione di non poter più né intendere né volere. Per approfondire il tema le consiglio un saggio documentato e prezioso di Marie de Hennezel, “Il calore del cuore impedisce al corpo di invecchiare” (Rizzoli, 2008). Presti particolare attenzione al capitolo “invecchiare e ancora gioire”. Questa lettura potrebbe servirle a capire meglio quello che vive sua madre e forse a scrollarsi di dosso qualche tabù per accettare la sua sessualità presente e futura con gioia e apertura. Cibo. ELISABETTA MORO L a società della comunicazione si diletta a lanciare ogni giorno allarmi sul cibo. Inventa nuovi totem e diffonde nuovi tabù. Che, proprio come le mode, scoppiano all’improvviso e poi passano. Ma c’è anche chi i messaggi li soppesa, li verifica e poi li propaga urbi et orbi. È il caso di Slow Food, l’associazione fondata trent’anni fa da Carlo Petrini, che dalla manifestazione Salone del gusto - Terra Madre, che si è svolta a Torino con un record di presenze - ha lanciato una campagna a favore del consumo responsabile della carne. Non è una fatwa integralista contro bistecche e salsicce, brasati e porchette, ma un ragionamento logico che non fa una grinza. Negli ultimi settanta anni il consumo mondiale di carne è aumentato di sei volte, da 45 mi- C osa fanno i vostri animali mentre seguite le conferenza stampa alla Mostra di Venezia?”. Brivido tra i giornalisti. La domanda era sul manifesto di “Pets - Vita da animali”, ultimo film d’animazione della ditta che ci ha dato “Cattivissimo me” e “Minions”. Brivido tra i giornalisti che avevano lasciato a casa il gatto con la cat-sitter e il cane con il consorte. Si sa che nessuno sa dargli da mangiare e quando portarlo fuori con amore come facciamo noi. I proprietari di animali domestici ne sono convinti, e nessuno ricorda mai la geniale frase di Montaigne: sono io che gioco con il mio gatto, o è il mio gatto a giocare con me?” Stanno in casa ad aspettare il nostro ritorno, per un croccantino o una pisciatina al parco? Ma per carità. Nel film di Chris Renaud e Yarrow Cheney, cani gatti pappagalli e criceti hanno una loro vita. Il bassotto usa il frullatore come massaggio alla schiena, la micia tenuta a dieta divora la torta in frigo, il barboncino accuratamente tosato si scatena all’ascolto dei più tosti brani heavy metal. Si era già visto nel trailer, d’accordo. E non basta per reggere un’ora e mezza di film (preceduto in stile Pixar da un cortometraggio con i Minions giardinieri: la solita salopette, il solito giallo itterizia, la solita propensione a fare pasticci). Infatti “Pets” prende avvio per davvero dopo i primi venti minuti, esauriti i dolci vizi a cui gli animali indulgono in nostra assenza, e pure il trauma che il cagnolino Max subisce quando la padrona gli porta a casa il cagnolone trovatello Duke. Accompagnato dalle parole “sono sicura che diventerete amici” (cinque minuti dopo, uscita la ragazza per andare al lavoro, è rissa). Il film decisamente migliora quando i due cani litiganti rimangono chiusi fuori di casa. New York è splendida, almeno all’inizio. Poi finiamo nei bassifondi e anche nelle fogne, rifugio dei “flushed pets”: i coccodrillini carini che poi crescono, e secondo la leggenda metropolitana vengono buttati nei gabinetti, tirando lo sciacquone. Sono molto arrabbiati, come i coniglietto “Snowball” (“Nervosetto” nel doppiaggio italiano), specializzato in rapine con il trucco. Gag, battute, citazioni da vecchi film: al solito, si divertiranno soprattutto i grandi. La bistecca è più sostenibile se il consumo è responsabile lioni di tonnellate l’anno del 1950, agli attuali 300. E per il futuro le proiezioni sono da apocalisse animale. Si prevede, infatti, che nel 2050 il fabbisogno raddoppi. Con conseguenze destabilizzanti sul piano ambientale. Innanzitutto, perché ci sarà bisogno di raddoppiare la produzione di mangimi, impoverendo la fertilità dei suoli. E poi perché l’allevamento intensivo inquina l’ambiente. Senza dire dei maltrattamenti inflitti agli animali, che finiscono per soffrire e ammalarsi. Così i costi scendono, ma la qualità della fettina che mettiamo nel piatto precipita. E la nostra salute ne risente. Non ci resta che piangere sulla carne passata? Niente affatto. L’appello lanciato da Serena Milano, segretario generale della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, non invita all’astinenza ma, semplicemente, a ridurre la quantità in favore della qualità. Un programma racchiuso in due parole: Slow Meat. Come dire, un manifesto della bistecca sostenibile, cioè buona, pulita e giusta. Insomma, quel che propone Slow Food è uno stile di vita nuovo, che non rinuncia ai piaceri della carne ma, al contrario, li cerca in ogni singolo boccone. Con la consapevolezza che la ratio della catena alimentare è inesorabile. E se è vero che l’uomo è ciò che mangia, lo stesso vale anche per l’animale che viene mangiato. Per questo il controllo del nutrimento destinato alle mangiatoie è decisivo. Sul piano del gusto e su quello della sanità. E visto che una bestia nutrita bene e senza stress costa necessariamente di più, per far quadrare i conti basta ridurre le porzioni. Senza mai dimenticare che il primo comandamento della tavola intelligente è “il risparmio non è mai guadagno”. olti anni fa in Alaska si parlava molto della storia di un ragazzo americano che era stato trovato morto in una landa desolata, dov’era fuggito per vivere un’esperienza selvaggia. Si chiamava Chris McCandless. L’alpinista Jon Krakauer, nel 1995, dedicò alla storia di Chris un libro che potrebbe rientrare nel concetto di romanzo di cronaca: “Nelle terre estreme”. Poi, nel 2007, sulla base di quel libro, Sean Penn ha realizzato un film, “Into the wild”. E un grande musicista della scena rock, Eddie Vedder, ex cantante dei Pearl Jam, ha scritto per quel film l’omonimo album. Krakauer racconta la storia di un ragazzo di 24 anni che veniva da Atlanta e aveva deciso di sfidare le gelide terre del Nord. La sua sfida consisteva nel trascorrere alcuni mesi nelle foreste dell’Alaska, dimostrando che era possibile sopravvivere da soli nella natura selvaggia, procurandosi il cibo come facevano gli indiani Dena’ina. Chris caricò l’essenziale sulla sua macchina - che poi vendette proseguendo in autostop e partì per il Grande Nord. Giunto a Fairbanks nell’aprile del ‘92 ottenne un passaggio fino all’inizio dello Stampede Trail, storica pista dei cercatori d’oro ai margini del Denali Park. Seguendo il sentiero, racconta Krakauer, si addentrò nella foresta portando con sé solo qualche vestito, alcuni romanzi, del riso e un fucile. “Jack London è Re. Alexander Supertramp. Maggio 1992”. Questa frase era incisa NELLE TERRE su un pezzo di ESTREME John Krakauer legno trovato dove McCan(Rizzoli) dless visse i suoi ultimi mesi. Alexander Supertramp è il nome che usò per firmare lettere e pensieri. Il suo corpo venne trovato da tre cacciatori di alci in settembre, in avanzato stato di decomposizione, all’interno di un vecchio autobus abbandonato a una trentina di chilometri dalla prima strada asfaltata. Per cinque mesi Chris visse la sua esperienza estrema usando quel bus come casa. Poi morì di fame e di stenti, e forse a ucciderlo - sostiene Krakauer - furono i semi della patata selvatica, un tubero di cui si cibavano i Dena’ina. In primavera i semi di quella pianta producono infatti alcaloidi tossici. Sulla porta dell’autobus c’era una pagina strappata da un romanzo di Gogol, sulla quale Chris aveva scritto il suo ultimo messaggio: “Sono malato, prossimo alla morte, e troppo debole per andarmene a piedi. In nome di Dio, vi prego, rimanete per salvarmi. Sono nei dintorni a raccogliere bacche e tornerò stasera”.