Sinossi - Fly Communications

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Sinossi - Fly Communications
MOLTO RUMORE PER NULLA
di William Shakespeare
Indice e riassunto delle scene
Atto 1, scena 1
(1.1.1) Entrano Leonato, governatore di Messina, Ero sua figlia, sua nipote Beatrice, un
messaggero.
Leonato riceve notizia che Don Pedro, con le sue truppe, arriverà presto a
Messina. Don Pedro ha vinto le proprie battaglie con perdite minime. Claudio, un
giovane ufficiale in compagnia di Don Pedro, è tenuto in gran conto da Don
Pedro. Beatrice parla di "Signor Mountanto" (Benedetto) e fa molti commenti
sarcastici su di lui. Leonato spiega al Messaggero che "è in corso una sorta di allegra
guerra fra il Signor Benedetto e lei".
(1.1.96) Entrano Don Pedro, Claudio, Benedetto, Baldassarre, e Don John il Bastardo.
Leonato accoglie calorosamente Don Pedro e i suoi compagni. Nel
frattempo, Benedetto e Beatrice cominciano a scambiarsi una serie di sarcastici
insulti, durante i quali entrambi si proclamano immuni all'amore. Leonato annuncia
che Don Pedro e la sua compagnia resteranno da lui almeno un mese. Leonato
accoglie Don John, il fratellastro di Don Pedro. Don John risponde al benvenuto con
freddezza. Escono tutti, tranne Benedetto e Claudio.
(1.1.162) Tutti escono. Rimangono Benedetto e Claudio.
Dopo l’uscita degli altri, Claudio chiede a Benedetto se ha notato che
splendida giovane donna è Ero. Benedetto lo prende in giro e continua ad accusare
Claudio di voler "diventare marito"; Claudio ammette che gli piacerebbe sposare Ero.
(1.1.204) Entra Don Pedro.
Benedetto tenta di coinvolgere Don Pedro a beffarsi dell’amore di Claudio
per Ero, ma Don Pedro è convinto che Claudio e Ero sono degni l'uno dell'altra. Don
Pedro comincia poi a farsi beffa di Benedetto, e gli dichiara: "che io muoia se non
vedrò anche te impallidire per amore!". Benedetto nega con forza che una cosa del
genere potrà mai accadere, dicendo che lui non sarà mai un simile “mostro”, come
lui considera un uomo sposato. Don Pedro manda Benedetto ad assicurare a
Leonato che ceneranno insieme.
(1.1.290) Benedetto esce.
Claudio dichiara il suo improvviso amore per Ero e chiede l’aiuto di Don
Pedro. Don Pedro non vede motivo di esitare, e promette che alla festa in maschera
di Leonato, quella notte, egli si fingerà Claudio, conquisterà per lui il cuore di Ero,
soddisferà tutte le obbligazioni del caso nei confronti di Leonato, così che in
conclusione “Ero sarà di Claudio”. A questo punto vanno via.
Atto 1, scena 2
(1.2.1) Entrano Leonato e il suo vecchio fratello Antonio.
Antonio racconta a Leonato che un suo servitore ha udito Don Pedro e
Claudio parlare di Ero. Tuttavia, ha capito male la vicenda: Antonio pensa che sia
Don Pedro ad essere innamorato di Ero e a volerla chiedere in sposa quella notte
stessa. Leonato è molto felice di questa prospettiva.
Atto 1, scena 3
(1.3.1) Entrano Don John il Bastardo e Corrado, suo amico.
Don John è di umore cupo, e Corrado cerca di tranquillizzarlo, ma Don John
conserva il proprio saldo risentimento nei confronti di suo fratello, che lo ha sconfitto in
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battaglia, e che lo ha poi graziato. Don John odia la sua stessa ipocrisia e dice: "Se
avessi la mia bocca, mi morderei."
(1.3.41) Entra Borraccio.
Borraccio porta la notizia che Claudio è sul punto di sposare Ero (come lui
dice, "è convenuto che il principe corteggerà Ero e dopo averla conquistata, la
passerà al Conte Claudio"). Don John vede questa come un'opportunità per rifarsi
su Claudio, che ha ottenuto elogi grazie alla sua "caduta" (di Don John). Lui e i suoi
compagni si dirigono alla festa, con l'intenzione di fare qualcosa per rovinare la
felicità di Claudio.
Atto 2, Scena 1
(2.1.1) Entrano Leonato, suo fratello Antonio, sua figlia Ero e sua nipote Beatrice, con
Margaret, Ursula e un parente.
Subito dopo cena, e poco prima che le danze abbiano inizio, si fanno un po’
di chiacchere a “cuor leggero”: ad animarle è per lo più Beatrice, che ha un parere
su tutti. Commenta come sia acido Don John e quanto sia pettegolo
Benedetto. Antonio dice che Beatrice è "troppo bisbetica" per trovare un marito, e la
risposta di Beatrice è che lei è ben contenta di ciò. Leonato incoraggia vivamente
Ero ad accettare Don Pedro se lui le si propone, ma Beatrice a sua volta incoraggia
vivamente Ero a godersi la vita da sola.
(2.1.86) Entrano mascherati il principe Don Pedro, Claudio, Benedetto, Baldassarre,
Borraccio, e Don John.
Al ballo in maschera si formano le coppie per il ballo (senza che i componenti
sappiano le rispettive identità): Don Pedro con Ero, Baldassarre con Margaret, Ursula
con Antonio, e Beatrice con Benedetto. Le signore prendono in giro tutti i signori, e
Beatrice stuzzica in particolare il suo compagno di danze parlando del "Signor
Benedetto" come di "un vero pazzo da legare".
(2.1.155) Danze, poi escono tutti tranne Don John, Borraccio e Claudio.
Dopo la danza, Don John e Borraccio tendono la loro trappola a
Claudio. Fanno finta di credere che Claudio, che indossa una maschera, sia
Benedetto, e gli dicono che dovrebbe dissuadere Don Pedro dallo sposare Ero,
perché lo posizione sociale di Ero è troppo bassa . Essi aggiungono che hanno sentito
Don Pedro giurare ripetutamente il proprio affetto per Ero.
(2.1.172) Escono Don John e Borraccio: rimane Claudio da solo.
Parlando tra sé e sé, Claudio mostra di aver abboccato al loro amo. Claudio è
sicuro che Don Pedro lo ha tradito e che corteggia Ero per se stesso.
(2.1.183) Entra Benedetto.
Benedetto ha sentito e creduto alla notizia che Don Pedro ha corteggiato e
ha conquistata Ero per sé; cerca di scherzare con Claudio per distoglierlo dalla sua
malinconia, ma Claudio è troppo depresso per reagire positivamente alle battute di
Benedetto.
(2.1.202) Uscita Claudio.
Rimasto da solo, Benedetto riflette sugli arguti giudizi che Beatrice ha espresso
su di lui. Si chiede se davvero tutti lo considerano, come Beatrice, "il buffone del
principe," ma decide infine che è soltanto un'opinione di Beatrice.
(2.1.211) Entra il principe Don Pedro.
Don Pedro è alla ricerca di Claudio e chiede a Benedetto se lo ha
visto. Benedetto racconta a Don Pedro del suo incontro con Claudio e fa alcune
battute su Don Pedro che pare aver “rubato” per sé la bella Ero. Don Pedro chiarisce
la confusione sulla vicenda, poi dice: "La Signora Beatrice ce l’ha con te: il signore
che ballava con lei le ha detto che tu la fai sempre oggetto del tuo scherno". Questo
spinge Benedetto a lanciarsi in un lungo sfogo su quanto Beatrice abbia abusato nel
giudicarlo, e dichiara che, dove passa lei, arrivano solo “fastidio, rovina e rumore! ".
(2.1.263) Entrano Claudio e Beatrice, con Leonato e Ero.
All’ingresso di Beatrice, Benedetto implora comicamente Don Pedro di
mandarlo in missione fino agli estremi confini del mondo, in modo che possa
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definitavamente evitare la donna; Don Pedro gli risponde che tutto ciò che vuole da
Benedetto è di averlo vicino a sé, al che Benedetto va via di corsa, dicendo: "ecco
una pietanza che non amo: non riesco più a digerire questa Signora Lingua”.
(2.1.276) Esce Benedetto.
Don Pedro fa notare a Beatrice che lei ha "perso il cuore del Signor
Benedetto". Beatrice risponde con alcune battute che indicano che una volta ha
ricevuto un corteggiamento da Benedetto, ma che è felice di non aver corso il rischio
di sposarsi con lui, perché se così fosse, ora sarebbe stata "la madre degli stolti".
Beatrice fa poi notare di aver portato con sé Claudio, che Don Pedro aveva
mandato a cercare. Don Pedro osserva che Claudio è malinconico, e ne chiede il
motivo. Claudio dice che non ha nulla, ma Beatrice intuisce che è geloso. Don Pedro
capisce, e svela poi la buona notizia a Claudio: "Ho corteggiato a tuo nome, e la
graziosa Ero è vinta: ho parlato con il padre, e ottenuto la sua benedizione: fissa il
giorno del matrimonio, e che Dio ti dia gioia!". Tutti sono felici, e Claudio e Ero si
baciano. Beatrice si lamenta ironicamente del fatto che tutti si sposano tranne lei, e
che lei non troverà marito. Don Pedro si offre di procurargliene uno: lui stesso. Sembra
essere quasi serio, ma Beatrice lo rifiuta con un lusinghiero scherzo; quando poi lui le
chiede se lei lo vorrebbe, lei risponde: "No, mio signore, a meno che non possa
averne un altro per i giorni lavorativi: voi siete troppo costoso per potervi indossare
ogni giorno!". Don Pedro ammira il suo spirito allegro, poi Leonato la invia fuori per una
commissione.
(2.1.341) Esce Beatrice.
Don Pedro e Leonato discutono di Beatrice, soprattutto della sua avversione al
matrimonio; poi Don Pedro fa una sorprendente affermazione: "Lei sarebbe una
moglie eccellente per Benedetto". Leonato esclama: "Oh Signore, mio signore, se
riuscissero a restar sposati anche per una sola settimana, si farebbero impazzire l’un
l’altra per le chiacchiere". Don Pedro tuttavia non scherza, e propone un piano per
far sì che Benedetto e Beatrice si innamorino l’uno dell’altra. Chiede a tutti i presenti
(Claudio, Ero e Leonato) di aiutarlo. Tutti accettamp, e lui li invita ad seguirlo e ad
ascoltare qual è il suo piano.
Atto 2, scena 2
(2.2.1) Entrano Don John e Borraccio.
Borraccio descrive il suo piano per rovinare il matrimonio di Claudio e Ero:
Margherita, cameriera di Ero, ama Borraccio e accetterà senz’altro di inscenare un
gioco amoroso con lui, in cui lei fingerà di essere Ero. Margherita, non avendo la
minima idea delle cattive intenzioni di Borraccio, apparirà alla finestra di Ero di notte,
mentre Borraccio dirà per lei dolci parole chiamandola "Ero". Don John sarà presente,
con Claudio e Don Pedro, per testimoniare questa farsa. Tutti penseranno che
Margaret è Ero, e saranno convinti che Claudio sta per sposare una "donnaccia
infetta". Naturalmente, la cattiveria di Don John è stuzzicata dalla proposta Borraccio,
e lui promette mille ducati se tutto andrà come previsto.
Atto 2, scena 3
(2.3.1) Entra Benedetto da solo.
Benedetto, da solo in giardino, si meraviglia della trasformazione di Claudio da
soldato a innamorato. Si chiede se lui stesso potrebbe essere trasformato in modo
simile, ma sostiene che "quand’anche entrassero tutte le grazie in un’unica donna,
una donna nelle mie grazie non entrerà mai". Egli continua a precisare tutte le qualità
che una donna dovrebbe avere, perché lui possa prenderla in considerazione.
Dovrebbe essere, in sostanza, assolutamente perfetta, tranne che per "i capelli, per il
cui colore lascio fare a Dio". Benedetto vede Don Pedro, Leonato e Claudio entrare
nel giardino, e decide di nascondersi in un pergolato.
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(2.3.37) Entrano il principe Don Pedro, Leonato, Claudio.
Don Pedro e Claudio vedono Benedetto che si nasconde nelle
vicinanze. Chiedono un po’ di musica, e Baldassarre entra con un piccolo gruppo di
musicisti e canta una canzone, "Smettete, donne, di sospirare", canzone sulla
doppiezza degli uomini nell’amore.
(2.3.89) Esce Baldassarre.
Don Pedro, Claudio e Leonato iniziano una conversazione ad alta voce (in
modo che Benedetto debba per forza sentirli) su come hanno appreso da Ero che
Beatrice è disperatamente innamorata di lui, ma che non potrà mai rivelarlo perché
Benedetto la disprezzerebbe. Alla fine di questa farsa, i tre uomini sono convinti che
Benedetto è caduto nella trappola, e Don Pedro ordina che lo stesso scherzo venga
giocato a Beatrice. Nel frattempo, giunta l’ora di cena, Don Pedro fa in modo che
Beatrice venga inviata a chiamare Benedetto perché lo inviti a tavola.
(2.3.220) Escono Don Pedro, Claudio e Leonato.
Benedetto, convinto ormai che Beatrice lo ama, finisce per giurare di
ricambiarla con il suo amore. Promette a se stesso che non sarà orgoglioso, ed elogia
la bellezza di Beatrice e la sua saggezza (tranne che nell’amare lui). Sa che molti
rideranno di lui perché si è così tanto beffato del matrimonio, ma ragiona sul fatto
che deve sposarsi, perché "il mondo deve essere popolato". Così mentre è arrivato a
credere di dover amare e sposare Beatrice, Benedetto la vede arrivare. Alle prese
con la sua nuova passione, è sicuro di poter riconoscere "alcuni sintomi d’amore” in
lei.
(2.3.247) Entra Beatrice.
"Contro la mia volontà mi hanno inviata a invitarvi a cena", annuncia Beatrice,
ed esce di nuovo. Nonostante tutte le parole sprezzanti di lei, Benedetto è sicuro che
in ciascuna c'è un "doppio significato", e giura che la amerà.
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Atto 3, scena 1
(3.1.1) Entrano Ero e due donne, Margherita e Ursula.
Ero manda Margherita ad attirare Beatrice nel giardino col dirle che Ero e
Ursula stanno parlando di lei. Ero spiega poi il piano ad Ursula: mentre Beatrice si
nasconde e le ascolta, loro due loderanno Benedetto e diranno di come egli sia
"malato d’amore per Beatrice." Beatrice arriva, si nasconde sotto la pergola, il piano
funziona perfettamente. Alla fine della scena, dopo che Ero e Ursula sono uscite,
Beatrice dice: " Continua ad amarmi, Benedetto: ti ricambierò, addomesticando il
mio cuore selvaggio alla tua amorevole mano ".
Atto 3, scena 2
(3.2.1) Entrano il principe Don Pedro, Claudio, Benedetto, e Leonato.
Benedetto è trasformato nell’aspetto e nei modi: si è tagliato la barba, indossa
begli abiti, ed è ora serio più che spiritoso. Don Pedro, Claudio e Leonato stuzzicano
Benedetto dicendogli che forse è innamorato. Benedetto sostiene di avere mal di
denti, ma nulla ferma il loro scherzo. Dopo un po', Benedetto prende da parte
Leonato per parlargli in privato, e Don Pedro e Claudio sono certi che Benedetto
vuole ottenere l’autorizzazione di Leonato a sposare Beatrice. Don Pedro e Claudio
trovano tutto questo estremamente divertente, e attendono con ansia il momento in
cui Beatrice (allo stesso modo catturata nella loro trappola d’amore) incontrerà
Benedetto; poi, dice Claudio, "al prossimo incontro i due orsi non si morderanno più".
(3.2.80) Entra Don John il Bastardo.
Don John, fingendosi profondamente preoccupato per l’onore sia di Claudio
sia di Don Pedro, dice a Claudio che non dovrebbe sposare Ero perché "la signora è
sleale”. Don Pedro si offre di provare la sua accusa scortando gli altri due uomini in un
luogo dove potranno vedere che “nella camera da letto di lei... entra gente persino
la notte prima del vostro matrimonio". Don Pedro e Claudio abboccano all’esca di
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Don John, ed escono con lui per andare ad assistere al presunto, disgustoso
comportamento sessuale di Ero.
Atto 3, scena 3
(3.3.1) Entrano Dogberry, il suo compare Verges, e la ronda.
Dogberry, accompagnato dal suo vecchio aiutante Verges, dà istruzioni alle
guardie: non devono disturbare nessuno, starsene seduti un po’ qua un po’ là fino alle
due del mattino, e poi tornare a casa e andare a letto.
(3.3.95) Escono Dogberry e Verges. Entrano Borraccio e Corrado.
Borraccio, ubriaco, racconta a Corrado del successo del suo piano. Ha
parlato con Margherita alla finestra di Ero, chiamandola "Ero". Claudio e Don
Pedro,assistendo alla messinscena da lontano, sono rimasti convinti di aver visto Ero in
un "amabile incontro" con un altro uomo la notte precedente le sue nozze con
Claudio. Claudio, pieno d’ira, ha promesso che la mattina seguente svergognerà Ero
davanti all’intera assemblea di invitati che si radunerà per il loro matrimonio. Le
guardie sentono tutto e, seppure confuse su ciò che Borraccio ha detto, cono sicure
di aver "trovato il peggior esempio di dissolutezza mai conosciuto nell’intero Reame",
e così arrestano sia Borraccio sia Corrado.
Atto 3, scena 4
(3.4.1) Entrano Ero, Margherita e Ursula.
La mattina del suo matrimonio, Ero manda Ursula da Beatrice, poi lei e
Margherita parlano allegramente del suo bell’abito nuziale. Margherita si prende poi
gioco di Ero, scherzando sulla sua vergogna ad ammettere che aspetta ansiosa di
compiere le attività amorose della sua prima notte di nozze.
(3.4.39) Entra Beatrice.
Margherita stuzzica Beatrice, non del suo solito umore spiritoso, chiedendole se
non sia innamorata. Anche se Beatrice afferma di avere solo un brutto raffreddore,
Margaret dice: "mi pare che tu abbia oramai lo sguardo che tutte le altre donne
hanno...". La presa in giro termina solo quando Ursula viene ad annunciare che gli
uomini sono venuti a prendere la sposa, Ero, per condurla in chiesa.
Atto 3, scena 5
(3.5.1) Entrano Leonato, Dogberry e Verges.
Mentre è in cammino per andare concedere sua figlia, Ero, in sposa, Leonato
viene intercettato da Dogberry e Verges che, nonostante una quantità di
chiacchiere senza senso, riescono a fornire la notizia che la ronda ha arrestato due
uomini sospetti. Vogliono che Leonato interroghi gli uomini, ma Leonato, nella fretta di
arrivare
al
matrimonio,
dice
a
Dogberry
di
condurre
lui
stesso
l’interrogatorio. Dogberry è euforico per questo importante incarico.
Atto 4, scena 1
(4.1.1) Entrano il principe Don Pedro, Don John il Bastardo, Leonato, Frate Francesco,
Claudio, Benedetto, Ero, e Beatrice (più vari altri).
Durante la cerimonia nuziale Claudio denuncia pubblicamente come Ero sia
“un’arancia marcia", e Don Pedro gli si accoda dicendo di aver visto Ero parlare con
un suo ‘ruffiano’ alla porta della sua camera da letto. Ero dichiara che non vi è mai
stato alcun uomo alla sua finestra, ma sviene sotto la raffica delle accuse. Don John
dice che il suo svenimento è un segno di colpa, e porta via Don Pedro e Claudio.
(4.1.113) Escono Don Pedro, Don John e Claudio.
Leonato, certo che Ero è colpevole e nel pieno dell’autocommiserazione,
esprime il desiderio terribile di vedere sua figlia morta. Frate Francesco, però, è sicuro
che Ero è innocente. Il frate propone così di tenere nascosta Ero e diffondere la
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notizia che è morta, in modo che "morendo lei, così come si dovrà credere,
nell'istante in cui è stata accusata, sarà rimpianta, compatita e giustificata da ogni
ascoltatore". Sollecitato anche da Benedetto, Leonato accetta il piano del frate: a
questo punto escono tutti, tranne Beatrice e Benedetto.
(4.1.255) Escono Frate Francesco, con tutti tranne Beatrice e Benedetto.
Da solo con Beatrice, Benedetto si accorge che lei sta piangendo, e le chiede
se ha pianto "per tutto questo tempo". Beatrice dice di sì, e Benedetto la compatisce
per il suo dolore per Ero. Beatrice si augura che ci sia un uomo che possa riparare il
torto fatto a Ero, ma dice a Benedetto che questo non è lavoro per lui.
Apparentemente ispirato da ciò, Benedetto dichiara improvvisamente il suo amore
per Beatrice. In cambio, lei confessa il suo amore per lui, e lui esclama con gioia:
"Vieni, comanda che io faccia qualsiasi cosa per te". La sua risposta sorprendente e
curiosamente divertita è: "Uccidi Claudio!". Benedetto, imbarazzato, cerca di fare
marcia indietro dalla sua promessa di fare qualunque cosa per lei, ma Beatrice lo
travolge con denunce appassionate su Claudio e sugli uomini che non mantengono
la propria parola. Infine, Benedetto chiede se Beatrice pensa in cuor suo che Claudio
abbia fatto torto a Ero. Beatrice risponde: "Sì, è vero come è vero che ho una mente
e un cuore!". Di fronte a ciò, Benedetto promette a Beatrice di sfidare Claudio a
duello: le bacia la mano, ripete la sua promessa, e se ne va. Beatrice esce per
andare a confortare Ero.
Atto 4, scena 2
(4.2.1) Entrano i capiguardia, Dogberry e Verges, e un cancelliere in toga, seguiti
dalla ronda, con Corrado e Borraccio.
L’interrogatorio di Dogberry a Borraccio e Corrado non è che una gran
confusione: è così disorganizzato da non riuscire a fare altro che ripetere agli arrestati
che sono dei furfanti. Dopo un po’ il cancelliere riesce a far sì che un membro della
guardia fornisca le informazioni incriminanti circa l'inganno perpetrato ai danni di
Claudio e Don Pedro. Una volta che il cancelliere ha scritto tutto il necessario, dice a
Dogberry di legare i colpevoli e condurli da Leonato: poi, dicendo che
immediatamente consegnerà il suo rapporto a Leonato, il cancelliere se ne va.
(4.2.67) Esce il cancelliere.
Quando Dogberry tenta di legare le mani a Corrado, Corrado lo chiama
sciocco e asino. Dogberry è indignato, e vorrebbe che il cancelliere fosse ancora lì
per mettere a verbale il crimine di Corrado di chiamare asino l’ufficiale del principe
(Dogberry stesso). Dogberry esce dicendo: "Oh, se mi potessero mettere a verbale
come asino!"
Atto 5, scena 1
(5.1.1) Entrano Leonato e suo fratello Antonio.
Leonato sguazza ancora nell’autocommiserazione, come se sua figlia fosse
davvero morta o avesse realmente commesso atti vergognosi. Antonio, suo fratello,
cerca di calmarlo, ma Leonato si rifiuta di essere consolato. Infine Antonio suggerisce
che Leonato faccia "soffrire altrettanto coloro che hanno offeso". Leonato pensa che
questo sia una buona idea e giura di dire a Claudio e Don Pedro che Ero è stata
calunniata.
(5.1.45) Entrano il principe Don Pedro e Claudio.
Claudio e Don Pedro cercano di togliersi di torno Leonato e Antonio con un
saluto frettoloso, ma i due vecchi si lasciano andare alla rabbia: Leonato sfida così
Claudio a duello, Antonio è preso dalla stessa febbre, sfidando Claudio e chiamando
entrambi: "ragazzini, scimmie , millantatori, somari, femminucce!". Don Pedro mette
fine a questo imbarazzante incidente dichiarando che anche se è dispiaciuto per la
morte di Ero, lei era sicuramente colpevole. Dice ai due vecchi che non li ascolterà
oltre, al che Leonato Antonio vanno via furiosi.
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(5.1.110) Escono Leonato e Antonio; entra Benedetto.
Don Pedro e Claudio sono molto felici di vedere Benedetto, perché sono "in
preda a grande malinconia e vorrebbero fosse spazzata via" dallo spiritoso
Benedetto. Benedetto, tuttavia, non è in vena di scherzi: gli altri due cercano
comunque di convincerlo a ridere con loro sul fatto che " due vecchi sdentati
volevano romperci il naso", poi continuano a prenderlo in giro sul fatto che è
innamorato di Beatrice; Benedetto però li disprezza e dichiara la sua sfida a Claudio,
dicendo: "Tu sei un furfante, e io non scherzo".
(5.1.194) Esce Benedetto.
Don Pedro e Claudio si dicono l'un l'altro che la sfida lanciata da Benedetto a
Claudio è "sul serio", anche se pensano che sia causata solo per influsso di Beatrice.
(5.1.201) Entrano i capiguardia, Dogberry e Verges, seguiti dalla ronda con Corrado e
Borraccio.
Don Pedro si rende conto che gli uomini che Dogberry ha in custodia sono
seguaci del suo fratellastro, Don John. Chiede a Dogberry di cosa Borraccio e
Corrado siano colpevoli, ma Dogberry parla così tanto da non fornire, infine, alcuna
informazione utile. Don Pedro chiede poi ai due uomini che reato hanno commesso e
Borraccio, pentito, confessa che "la signora Ero è morta per causa delle false accuse
mie e del mio padrone". Don Pedro ha conferma che il suo fratellastro don John, che
è ormai fuggito da Messina, è all’origine della diffamazione di Ero. Claudio sente
riaffiorare il suo amore per Ero, e Dogberry ricorda a tutti che non dovrebbero
dimenticare "di testimoniare inoltre, al tempo e luogo debiti, che sono un somaro".
(5.1.259) Entrano Leonato con suo fratello Antonio e il cancelliere.
Leonato, che ora sa tutto quello che è successo, dà a Don Pedro e Claudio la
colpa per la (presunta) morte di Ero. I due si offrono di subire qualsiasi castigo per il
male fatto a Ero, e Leonato richiede loro di far visita alla tomba di Ero quella notte e
proclamarne l’innocenza, e come ulteriore penitenza Claudio dovrà accettare di
sposare la figlia di Antonio, che è "quasi la copia della mia bimba, che è morta" (sarà
la stessa Ero ad apparire come nuova sposa di Claudio.) Claudio acconsente
immediatamente. A questo punto Dogberry informa Leonato che "questo colpevole
qua mi ha chiamato asino", e poi va avanti senza sosta ad elencare gli altri crimini di
Corrado. Leonato riesce con difficoltà a far smettere Dogberry di parlare, ma alla fine
riesce a prendere in custodia i due prigionieri e Dogberry se ne va. Leonato ricorda e
Don Pedro e Claudio che dovranno vedersi per il nuovo matrimonio, e poi porta via i
due prigionieri.
Atto 5, scena 2
(5.2.1) Entrano Benedetto e Margherita, (s’incontrano).
Benedetto chiede a Margherita di dire Beatrice che lui vuole parlarle.
Margherita, dopo qualche battuta civettuola, promette a Benedetto che andrà a
chiamare Beatrice per lui.
(5.2.25) Esce Margherita.
In attesa di Beatrice, Benedetto canta una canzoncina d'amore che sta
cercando di comporre, ma non riuscendoci dice che anche se è ormai "sballottato
dall’amore”, egli "non può dimostrarlo in rima".
(5.2.42) Entra Beatrice.
Benedetto e Beatrice si prendono vicendevolemente in giro sull’amore che
ormai li lega, e Benedetto commenta: "Tu ed io siamo troppo saggi per corteggiarci
pacificamente".
(5.2.95) Entra Ursula.
Ursula arriva con un messaggio di convocazione urgente da parte di Leonato,
con la notizia che Ero è stato falsamente accusata. Tutti e tre – Benedetto, Beatrice, e
Ursula – escono di corsa.
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Atto 5, scena 3
(5.3.1) Entrano Claudio, il principe Don Pedro, e altri tre o quattro con delle fiaccole.
Claudio, accompagnato da Don Pedro e da un gruppo di musici e gente con
fiaccole, lascia il suo epitaffio sul monumento funebre della famiglia di
Leonato. Nell'epitaffio si proclama l'innocenza di Ero. Poi i musicisti cantano una
canzone a lutto. Mentre la canzone finisce, l'alba "tinge il sonnolento oriente con
sprazzi di grigio", e tutti escono per andare al “nuovo” matrimonio di Claudio.
Atto 5, scena 4
(5.4.1) Entrano Leonato, Benedetto, Beatrice, Margherita, Ursula, il vecchio Antonio,
Frate Francesco, Ero (sotto le mentite spoglie della figlia di Antonio).
Leonato ricorda ad Antonio che dovrà fingersi il padre della donna che
Claudio ha promesso di sposare (sappiamo che la ragazza è in verità Ero, che
Claudio e gli altri credono ancora morta). Le signore sono mandate via per indossare
le loro maschere. Dopo l’uscita delle signore, Benedetto dice al frate che pensa che
avrà bisogno di lui per celebrare una cerimonia di nozze per lui e Beatrice. Il frate è
d'accordo, e Leonato dà la sua benedizione al matrimonio. Don Pedro e Claudio
arrivano, e Claudio giura nuovamente di sposare la figlia di Antonio, qualunque sia il
suo aspetto. Leonato invia Antonio a chiamare le signore, e mentre tutti le attendono,
Claudio e Don Pedro stuzzicano Benedetto sul suo amore. Le signore entrano,
mascherate. Antonio porta Ero a Claudio. Claudio chiede di vedere il suo viso, ma
non gli viene permesso fin quando non l’avrà formalmente sposata. Una volta che
Claudio ha espresso il voto nuziale, Ero si toglie la maschera, lasciando tutti pieni di
stupore e di gioia. Mentre tutti sono in procinto di entrare nella cappella dove il
matrimonio di Claudio e Ero si concluderà, Benedetto ferma la processione per
chiedere dov’è Beatrice: Beatrice si toglie la maschera e gli chiede cosa vuole; lui
dice: "Forse non mi ami?", e lei risponde: "Perché no? Certo, non più di quanto voglia
la ragione"; e così comincia un allegro scambio di battute in cui i due ingegni
scherzano nella loro maniera sul loro amore. Infine Claudio e Ero salvano la situazione
giurando che Benedetto e Beatrice effettivamente si amano. Don Pedro e Claudio
prendono in giro Benedetto sul suo cambiamento di cuore in fatto di amore e di
matrimonio, ma Benedetto, per niente turbato, offre la sua filosofia di vita: "l'uomo è
incostanza!". Benedetto invita poi tutti a dare inizio alle danze, ma la celebrazione è
presto interrotta da un messaggero con la notizia che Don John è stato
catturato. Benedetto invita però tutti a non preoccuparsi di Don John fino al giorno
successivo: per il momento tutto sarà solo musica e balli!
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