La Provincia del Sulcis Iglesiente n° 271

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La Provincia del Sulcis Iglesiente n° 271
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Anno XIX - N° 271
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30 Giugno 2014
Quindicinale di Informazione Politica, Economica e Sociale
Iscrizione Registro Stampa Tribunale di Cagliari n° 32/95 del 7/11/95 • Direttore Responsabile: Giampaolo Cirronis • Distribuzione gratuita
Le classifiche di Legambiente e Touring Club sui migliori comprensori turistici, impongono serie riflessioni sul nuovo sviluppo
Turismo, la strada per il futuro
Se il turismo è la prima industria nazionale, potrebbe diventarlo anche per il Sulcis Iglesiente, 5° comprensorio turistico italiano.
I
l 18 gennaio 2013 Piero
Gnudi, ministro per il turismo del Governo Monti, presentò il Piano strategico per lo sviluppo del turismo in Italia. Il Piano forniva elementi di discussione
assai interessanti su quella che
è la prima industria italiana.
Il contributo del turismo al
prodotto interno lordo dell’Italia ammonta a oltre 130 miliardi di euro (circa il 9% della produzione nazionale) e le
persone impegnate in questo
settore sono circa 2,2 milioni
(un lavoratore su dieci, più
dell’auto, della moda e dell’arredamento messi insieme).
Il turismo non è mai stato
considerato un investimento
su cui puntare per lo sviluppo
del Paese, nei vari piani per la
crescita del Mezzogiorno varati dai governi, non ha mai
avuto un ruolo rilevante.
Piero Gnudi sottolineava la
necessità di avviare un cambiamento anzitutto culturale,
iniziando a considerare il turismo come una grande opportunità per il Paese e coordinando gli sforzi necessari a
valorizzarne il potenziale
inespresso, perché l’impareggiabile ricchezza di “risorse
turistiche” del Paese non deve condurre all’ingenua convinzione che i turisti internazionali continueranno comunque ad arrivare spontaneamente.
Il Piano Gnudi prevedeva
30 miliardi di euro di incremento del PIL e 500.000 nuovi posti di lavoro entro il 2020,
«un’opportunità che il Paese
non può non cogliere ed una
responsabilità inderogabile
verso le nuove generazioni».
Tuerredda
ALL’INTERNO
Scontro Governo-Regione sulle servitù militari
Ora il rilancio dell’Eurallumina è più vicino
2 giorni alla scoperta di chiese, musei e piazze
Il Sulcis Iglesiente espone le sue produzioni
Con Il Girotonno Carloforte investe sul turismo
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Esperti a confronto sulle attività minerarie
La reliquia di San Giovanni Paolo II nel Sulcis
Tutti in campo per ricordare Roberto Dore
Al via il 27 luglio l’Antas Music Festival
Il Selagius ha vinto la 51ª Coppa S. Barbara
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XIX • N° 271 • 30 Giugno 2014
Il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, non ha firmato il protocollo d’intesa con il ministero della Difesa
«Le dimensioni delle servitù vanno riviste»
L’ex governatore Mauro Pili, leader di Unidos Sardegna, intanto, è stato denunciato per occupazione abusiva delle dune di Teulada.
L
a Sardegna non ci sta più, dopo aver dato tanto, per decenni, alla causa della “Difesa
militare nazionale”, ha deciso di alzare la voce per farsi sentire
ed avviare un processo di ridimensionamento delle servitù militari. Due le
strade intraprese: la prima, istituzionale, è guidata dal governatore Francesco Pigliaru; la seconda, sostenuta da
una crescente protesta popolare, è
guidata dall’ex governatore Mauro Pili,
oggi deputato di Unidos Sardegna.
«In un mondo in cui tutto cambia
e si trasforma, solo la dimensione delle
servitù militari della Sardegna rimane
immutata. Ora è tempo di cambiare.
Sulle servitù militari e sui relativi territori i Sardi protestano da troppo tempo. Non firmeremo l’intesa.»
Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha aperto così il suo
intervento, nella seconda Conferenza nazionale sulle servitù militari. La
posizione della Sardegna portata dal
presidente alla Conferenza, che si era
riunita una sola volta, nel 1981, è la
medesima votata in un ordine del giorno dal Consiglio regionale: nel rispetto per il ruolo delle Forze armate, esprime la necessità di un riequilibrio e pone richieste chiare allo Stato. In attesa di risposte, il presidente Pigliaru
non ha firmato l’Intesa, stipulata dal
ministero della Difesa con le Regioni Puglia e Friuli Venezia Giulia.
«Con la Sardegna - ha chiarito il
ministro della Difesa Roberta Pinotti
- apriamo un tavolo bilaterale per arrivare insieme ad un’intesa e capire
come muoversi verso un riequilibrio.»
Alla giornata politica della Confe-
renza in cui è intervenuto il presidente
Pigliaru, con il ministro della Difesa,
Roberta Pinotti, erano presenti il sottosegretario Domenico Rossi (ex comandante del 1° Reggimento Corazzato di Teulada), il presidente della
Regione Puglia Nichi Vendola, il presidente della Regione Friuli Venezia
Giulia Debora Serracchiani e il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.
ni militari e servitù della Sardegna».
«In tempi di spending review - ha
detto Francesco Pigliaru - si tagliano
costi ovunque, si riduce e si risparmia
ma si fa una eccezione: la dimensione dei poligoni e delle servitù della
Sardegna.»
«Non si può essere gravemente
sperequati da una prassi dello Stato
di cui si fa parte - ha proseguito il pre-
Il governatore Francesco Pigliaru.
Un’esercitazione militare in Sardegna.
Nel suo intervento, che ha toccato molti punti, il presidente Pigliaru
ha citato l’ex presidente Mario Melis
che già nell’incontro del 1981 denunciò
«la pesante sproporzione fra il peso
delle servitù militari gravanti nell’isola e quello imposto alla gran parte
delle altre regioni italiane e citò un
ordine del giorno del 10 gennaio 1980
che impegnava il governo ad attuare
un piano di ridislocazione delle forze
armate sul territorio nazionale volto
ad alleggerire le relative installazio-
sidente della Regione - non si può più
ritenere scontato che la gran parte delle
servitù militari della Repubblica italiana sia in Sardegna.»
Francesco Pigliaru ha specificato
che «riequilibrio è la parola chiave»,
ed ha chiesto che lo Stato affronti le
sue responsabilità dando inizio a un
processo di dismissioni e bonifiche.
«Le bonifiche sono una grande occasione di lavoro, di educazione, di civiltà, di sviluppo, di recupero e riuso
e vanno finanziate a valere sulla fi-
Importante passo avanti verso la riapertura dello stabilimento
Eurallumina, il rilancio ora è più vicino
M
artedì 24 giugno, la
Rsu Eurallumina ha
effettuato un presidio
presso il ministero dello Sviluppo economico, durante l’incontro, definito prettamente tecnico,
che ha visto la partecipazione del vice
ministro Claudio De Vincenti, del
direttore generale del ministero dell’Ambiente, avvocato Maurizio Pernice, del direttore generale del ministero del Lavoro, Salvatore Pirrone, dell’ing. Vincenzo Rosino e del
suo staff, e di Tore Cherchi, delegato per l’attuazione del Piano Sulcis.
«Al termine dell’incontro - spiega Antonello Pirotto, rappresentante della RSU aziendale - l’avvocato
Pernice, si è fermato a commentare e rispondere alle domande della
Rsu sull’esito dell’incontro, comunicando il buon esito dello stesso, con
l’avvenuto chiarimento tecnico su
alcuni aspetti su cui ancora non vi
era condivisione. Il dirigente del dicastero ambientale, custode giudiziario del sito oggetto dell’incontro,
ha affermato che l’accordo di programma sul sito di stoccaggio residui delle lavorazioni, sarà possibile
firmarlo entro 10/15 giorni. Ratificato l’accordo, il magistrato competente, ricevuti gli atti e l’istanza
relativa, dovrà esprimersi sul suo
dissequestro. A seguire l’amministratore delegato di Eurallumina, ing.
Vincenzo Rosino, ha confermato che
l’incontro ha avuto un esito chiarificatore, con la mediazione del vice
ministro Claudio De Vincenti, pressante nel chiedere alle parti di defi-
talia sul piano industriale di rilancio dell’attività, parte integrata nel
Piano Sulcis, nel complesso del comparto industriale di Portovesme. è
stata richiesta al Mise la convocazione di un incontro sul punto complessivo della vertenza, con le or-
La RSU Eurallumina ha effettuato un presidio al Mise durante il vertice tecnico.
nire la problematica.»
«Nel corso dell’incontro - aggiunge Antonello Pirotto - sono stati affrontati anche gli argomenti relativi alla Cig (con il ministero del Lavoro) e quelli relativi al contratto di
sviluppo per i finanziamenti di Invi-
ganizzazioni sindacali coinvolte. a
tutti i livelli»
«Su questi aspetti - conclude Antonello Pirotto - si dovrebbero avere notizie nei prossimi giorni, che
verranno comunicate ai lavoratori e
alle lavoratrici dell’Eurallumina.»
Una mozione dei consiglieri dell’UDC Gigi Rubiu e Giorgio Oppi
Un’Area marina protetta per il Sulcis
I
consiglieri regionali dell’UDC Sardegna, Gigi Rubiu e Giorgio Oppi, hanno presentato una mozione al presidente della Regione e all’assessore regionale dell’Ambiente, Donatella Emma Ignazia
Spano, affinché si attivino col ministro dell’Ambiente
Gian Luca Galletti (anch’egli UDC) per l’istituzione
dell’Area marina protetta del Sulcis.
Nel testo della mozione, i due consiglieri regionali
sulcitani fanno riferimento ad alcune notizie di stampa che riferirebbero dell’istituzione di quattro nuove
aree marine in Italia, una di esse in Sardegna, a Capo
Testa. è partendo da questo spunto che Gigi Rubiu e
Giorgio Oppi vedrebbero l’istituzione dell’Area marina protetta del Sulcis come occasione di sviluppo connessa alla tutela e valorizzazione del territorio, considerate anche le realtà produttive legate alla pesca del
tonno.
Gli stagni di Is Solinas.
scalità generale della Repubblica.»
Francesco Pigliaru ha poi citato
l’esempio di Porto Tramatzu - Sabbie Bianche in prossimità del poligono di Teulada (aree SIC per le quali
esistono progetti di sviluppo in chiave di tutela ambientale) in cui è localizzato un vero e proprio stabilimento
balneare militare, una sorta di benefit della Difesa e la Servitù di Guar-
Regione Sardegna, da valutare in un
successivo tavolo negoziale, chiede
trasparenza e l’abbandono della logica degli indennizzi forfettari. Sulla base di dati incontrovertibili, il presidente Pigliaru ha inoltre preteso: tutela
ambientale e della salute, tempi certi
per attivare i processi di riequilibrio,
avvio di processi di riconversione delle
attività tramite programmi di ricerca
L’ex governatore Mauro Pili.
dia del Moro nell’Isola di Santo Stefano, nell’arcipelago della Maddalena, un deposito di munizioni all’interno di un Parco nazionale.
«La ricchezza naturale e le limitazioni militari coincidono proprio laddove le stesse leggi dello Stato prevedono che si innalzi il livello di tutela. La Difesa colloca bombe dentro
un Parco Nazionale e chiude le scuole:
noi vogliamo più scuole e meno bombe», ha proseguito il governatore.
In conclusione, la proposta della
tecnologica, innovazione e sviluppo;
un percorso condiviso per la valutazione dei costi da mancati sviluppi
alternativi dei Comuni nei quali insistono i poligoni; la fluidificazione dei
processi di dismissione ed acquisizione al patrimonio regionale dei beni
immobili demaniali non più necessari alla Difesa; l’immediata estensione del periodo di sospensione delle
esercitazioni, che non dovranno più
svolgersi dal 1° giugno al 30 settembre;
l’immediata esclusione degli indennizzi
dal calcolo degli spazi finanziari definiti dal patto di stabilità interno e l’istituzione, presso i poligoni, di osservatori ambientali indipendenti.
In concomitanza con la conferenza
romana, il deputato Mauro Pili, leader del movimento Unidos Sardegna,
ha organizzato alcune forti iniziative di
protesta e denuncia.
A Cagliari ha tenuto una conferenza stampa, nel corso della quale ha
spiegato che «nel poligono militare
di Teulada si sta consumando un disastro ambientale e naturalistico», ed
ha mostrato alcune fotografie scattate a Punta Tonnara, dove in quasi 50
anni è stato demolito un isolotto ed ora
sul promontorio e sulle spiagge sono
visibili i resti di missili.
Il giorno dopo ha organizzato un
incontro a Teulada, al quale hanno
partecipato associazioni, rappresentanti istituzionali, forze politiche sarde, ricercatori, legali e cittadini, per
un confronto sulla presenza delle basi
militari in Sardegna.
Al termine dell’incontro, Mauro
Pili ha guidato la Marcia per la Libertà della Sardegna, al termine della quale è stato denunciato per l’occupazione abusiva delle dune di Teulada con
una bandiera della Sardegna in mano.
Ad annunciare la sua denuncia è
stato lo stesso deputato di Unidos Sardegna, con un messaggio pubblicato
in uno dei suoi profili facebook.
«Non mi hanno arrestato! Denuncia a piede libero per aver occupato le
dune vietate in terra sarda. Tutto questo mentre lo Stato a colpi di missile
demolisce impunemente la Sardegna.»
Giampaolo Cirronis
è stata approvata una delibera che avvia la semplificazione
Occorre meno burocrazia per le imprese
L
a Giunta regionale ha approvato una delibera che
avvia la semplificazione
delle norme per le imprese, presentata dal presidente Francesco Pigliaru di concerto con l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras. Contiene le linee guida e
le priorità di intervento per arrivare
a una semplificazione delle strutture e degli atti burocratici che rendono difficile l’attività delle imprese e la vita dei cittadini. Gli interventi dovranno favorire l’avvio di
attività d’impresa, la fruizione di
strumenti semplici e di facile utilizzo, un’azione di forte supporto e
sostegno ai repentini e continui mutamenti normativi e procedurali.
Per raggiungere questi obiettivi
è necessaria una nuova regia con
una governance unitaria delle politiche per le attività produttive. Una
regia ed un’operazione a costo zero. Un percorso che passa attraverso un approccio partecipativo, che
valorizzi il dialogo con le parti economiche, sociali e istituzionali.
Per questo è stato istituito un Tavolo regionale permanente per la
semplificazione normativa coordinato dal presidente e con una partecipazione equilibrata della componente pubblica e di quella priva-
ta. Ne fanno parte permanente sei
assessori, due rappresentanti delle
associazioni delle Autonomie locali, tre degli enti locali individuati
dal Consiglio delle autonomie locali, sei delle organizzazioni economiche, quattro delle organizzazioni
Il Palazzo della Regione.
sindacali. Primo obiettivo del tavolo, ridurre i costi e gli oneri che gravano su cittadini e imprese.
Accanto al tavolo per la semplificazione normativa viene istituito un Nucleo tecnico per la semplificazione delle norme e delle pro-
cedure, coordinato dal direttore generale dell’assessorato dell’Industria, di cui faranno parte dirigenti
e funzionari delle strutture coinvolte, incaricato di individuare le
leggi superate, quelle su cui è possibile intervenire semplificandole, le
Foto di Fabio Murru.
sovrapposizioni di competenze. Si
tratta di un’operazione di monitoraggio e di segnalazione di tutto ciò
che non funziona nella burocrazia.
Il punto di riferimento del Nucleo tecnico sarà il coordinamento
regionale Suap.
Dopo la cancellazione di 4 province il riassetto resta lontano
Un atto di indirizzo per i commissari
L
a Giunta regionale ha approvato un atto di indirizzo per i commissari delle 4 province soppresse dal referendum abrogativo. L’atto individua e definisce i limiti di azione dei commissari e dà una precisa indicazione di contenimento della spesa, a cui i commissari devono rigorosamente attenersi.
La delibera è un piccolo passo del più grande processo di riforma complessiva del sistema degli enti locali,
che prevede non solo la scomparsa delle 4 province, abrogate dal referendum popolare, ma anche l’eliminazione
delle altre, che potranno essere soppresse solo dopo un lungo processo, che parte dalla modifica del titolo V della
Costituzione da parte del Parlamento e prosegue con la
attribuzione delle funzioni attualmente attribuite alle stesse province ad altri enti intermedi, tutti di secondo livello,
cioè senza elezione diretta: l’Area Metropolitana di Cagliari e le diverse Unioni dei Comuni che si costituiranno.
La sede dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XIX • N° 271 • 30 Giugno 2014
Il Consiglio regionale ha bocciato la mozione che prevedeva l’attuazione immediata della Zona franca integrale in Sardegna
La “Zona franca integrale” divide i partiti
La bocciatura della mozione non ferma l’azione dei proponenti che rilanciano le azioni politiche a sostegno della rivendicazione.
I
l Consiglio regionale ha bocciato
(presenti 50, votanti 49, sì 20, no
29, 1 astenuto) la mozione n. 40
(Fenu e più) «sull’attuazione immediata della zona franca integrale
in Sardegna, in ottemperanza e nel
rispetto dello Statuto sardo, delle leggi regionali e dello Stato italiano».
Il consigliere Modesto Fenu (Sardegna - Zona Franca), dopo aver precisato che la mozione, di cui è il primo
firmatario, è stata presentata prima
dell’incontro promosso dalla Prefettura di Cagliari con le istituzioni interessate per verificare lo stato di attuazione delle leggi che disciplinano
la materia, ha dato lettura del testo,
illustrando i vantaggi concreti della
zona franca integrale e invitando le
forze politiche presenti in Consiglio
ad abbandonare pregiudizi e a superare steccati ideologici.
Dopo un acceso dibattito, il presidente Ganau ha dato la parola all’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci. «è un tema importante largamente dibattuto in campagna elettorale - ha esordito Paci la maggioranza non è silenziosa, la
nostra posizione deriva da un programma elettorale chiaro: portiamo
avanti ciò che abbiamo scritto».
L’assessore ha poi ribadito la posizione della Giunta: «La zona franca integrale è un inganno. Abbiamo
spiegato perché non era realizzabile
e gli scompensi economici e sociali
che avrebbe potuto generare. Siamo
invece favorevoli all’istituzione di
porti franchi o di aree economiche
speciali così come previsto DL 75/98
rimasto finora inattuato.»
Raffaele Paci ha illustrato i passi
fatti dalla Giunta in questa direzione,
«abbiamo preso contatto con la società Cagliari Free Zone per la creazione di una zona franca nell’area
doganale del porto. Siamo pronti a
fare altrettanto nelle altre 5 aree indicate dal DL 75/98», ed ha poi informato il Consiglio delle interlocuzioni con le Capitanerie di Porto ed i
responsabili delle dogane: «La Regione non entrerà nelle compagini sociali,
ma offrirà tutto il supporto per implementare le aree doganali. L’obiettivo è l’attrazione di nuove imprese e
l’aumento dell’occupazione». Per
l’assessore è necessario adesso fare
chiarezza con semplificazioni amministrative che creino le condizioni per
catturare possibili investitori. «Basta
però insistere sulla zona franca integrale - ha concluso Paci - concentriamoci su elementi condivisi e realizzabili in tempi rapidi».
Il consigliere Modesto Fenu nella
sua replica ha sottolineato la complessità della materia ed apprezzato
l’intervento dell’assessore Paci che
«sembra aver lasciato un piccolo spiraglio per il futuro, è vero che la Sardegna avrà in un primo momento me-
«Sgombriamo il campo dagli equivoci. Non è assolutamente vero - ha
spiegato Fenu - che la battaglia sull’istituzione della zona franca finisce
qui. è solo l’inizio di un lungo tragitto
per dare ai sardi un diritto negato, che
si rischia di perdere se non ci saranno rapidi provvedimenti. Un primo risultato è già arrivato a seguito delle
nostre pressioni e rivendicazioni dentro il palazzo. Abbiamo portato la
Giunta e la maggioranza ad approvare, di fatto, la realizzazione di sei zone
franche previste dal decreto legislativo 75 del 1998 e richiamati dalla legge regionale 20 del 2 agosto 2013. è
solo l’incipit. Si intendeva istituire la
sola zona di Cagliari. La convocazione del prefetto, che ha richiamato
Il Consiglio regionale.
no entrate ma bisogna rendersi conto
della condizione di disperazione delle imprese e famiglie sarde, che non
potranno, comunque, pagare questi
tributi. Bisogna affrontare la situazione e trovare le soluzioni per fare
fronte al primo periodo tenendo conto che non c’è un’unica zona franca,
sta a noi scegliere quella che va bene per la Sardegna ed io sono disponibile a dimostrarvi che nelle altre
parti del mondo la zona franca funziona».
Dopo la bocciatura della mozione,
Modesto Fenu ha annunciato che non
ci sarà nessun passo indietro. Anzi.
l’esecutivo ai suoi impegni, ha prodotto un piccolo passo avanti».
Anche il capogruppo dell’Udc,
Gianluigi Rubiu, accelera sull’elaborazione di un istituto che potrebbe risollevare le sorti dell’economia.
«Niente paura - ha rilevato Rubiu non possiamo permetterci di perdere
un’opportunità così importante per
far uscire l’Isola dal pantano della
crisi. L’esempio arriva dal Sulcis, con
parecchie aziende che hanno già beneficiato dei meccanismi positivi della fiscalità di vantaggio per il territorio
seppur parziali e previsti dalle zone
franche urbane.»
Il Consiglio regionale ha approvato una legge e un odg
Azioni per la continuità territoriale
I
l Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge n. 25/A
su “Copertura oneri continuità
territoriale isole minori”, presentato dalla Giunta regionale su
proposta dell’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana. Il provvedimento stanzia 16 milioni di euro per garantire i collegamenti marittimi con
le isole di Carloforte e La Maddalena per tutto il 2014.
«Approviamo un provvedimento
che sana una piccola incomprensione legislativa - ha detto l’esponente dell’esecutivo - nella finanziaria era stata prevista una proroga
della convenzione con Saremar per
tutto il 2014 ma lo stanziamento copriva solo i primi sei mesi dell’anno».
L’assessore Deiana ha poi chiarito il perché della mancata applicazione delle tariffe agevolate per i
residenti ed ha ricordato che la Regione ha previsto in bilancio risorse per un milione e mezzo di euro.
«Il provvedimento è stato notificato a Bruxelles - ha affermato Deiana - aspettiamo il via libera dell’Unione Europea che su questa materia, in passato, ha recapitato diverse contestazioni alla Regione Sardegna. In attesa delle decisioni di Bruxelles, per le quali saranno necessari 90 giorni, lo sconto tariffario
per i residenti non può entrare in vigore. Faremo di tutto per avere risposte in tempi rapidi».
Il disegno di legge n. 25/A è stato approvato con 49 voti favorevoli e
un solo astenuto.
Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità anche un ordine
del giorno unitario sulla continuità
marittima della Sardegna. L’approvazione è maturata al termine della
discussione sulla mozione n. 26
“sulla continuità territoriale marittima” presentata dall’opposizione.
Ad illustrare il documento, l’ex
presidente della Regione, Ugo Cappellacci, primo firmatario della mozione. «L’obiettivo - ha detto tra l’altro Cappellacci - è ottenere un impegno forte della Giunta su una
questione cruciale per la Regione.
Il tema dei trasporti è oggi il tema
a) ad avviare un costante monitoraggio delle tariffe dei collegamenti marittimi da e per la Sardegna;
b) a segnalare alle autorità competenti eventuali aumenti patologici ed altre anomalie che dovessero
avere dei profili di illegittimità;
c) a contrastare nelle sedi op-
Il traghetto Vesta della Saremar sulla tratta Portoscuso-Carloforte.
La Maddalena.
dei temi, la riduzione dei costi nei
collegamenti marittimi è lo strumento più importante per rendere la
Sardegna accessibile.»
Al termine del dibattito, il Consiglio ha approvato all’unanimità il
testo concordato da maggioranza e
opposizione che impegna la Giunta:
portune ogni iniziativa ispirata a instaurare nel settore una situazione
di monopolio o di cartello;
d) a proseguire la rivendicazione al fine di individuare percorsi
per attribuire nuovi e ulteriori strumenti politici e di governo degli indirizzi in materia.
La Grande miniera di Serbariu ha ospitato un incontro diocesano
Le classifiche di Legambiente e Touring Club impongono riflessioni
Cammino di speranza per la Sardegna
Turismo, la strada per lo sviluppo futuro
L
a Grande Miniera di Serbariu ha ospitato un incontro diocesano sul tema: “Un
cammino di speranza per
la Sardegna”, presentazione della
lettera pastorale dei vescovi della
Sardegna su alcuni urgenti problemi sociali e del lavoro. Le diocesi
stanno operando per far conoscere i
contenuti della lettera e la diocesi di
Iglesias lo sta facendo con il Progetto Policoro che, grazie ai tre Uffici
Pastorali che unisce, ha l’opportunità
di far incontrare tutte le parti coinvolte nel programma, specialmente
per il più grande, la disoccupazione,
che non riguarda soltanto i giovani.
Dopo l’introduzione, curata dai
referenti del Progetto Policoro, il vescovo di Iglesias, monsignor Gio-
vanni Paolo Zedda, ha presentato la
lettera pastorale ed è seguita una
sionista e responsabile della comunicazione della Caritas regionale.
L’incontro diocesano svoltosi nella sala conferenze della Grande miniera.
tavola rotonda, moderata da Maria
Chiara Cugusi, giornalista profes-
I lavori sono stati conclusi dall’intervento del vescovo.
Eletti l’esecutivo regionale e la segreteria di San Giovanni Suergiu
Romina Amasio segretaria cittadina del PSI
I
l direttivo regionale del Partito
Socialista Italiano, riunito a
Tramatza lo scorso 9 giugno, su
proposta del segretario regionale Gianfranco Lecca, ha eletto, con
voto unanime, il nuovo esecutivo
regionale.
Ne fanno parte:
1) Gianfranco Lecca - segretario regionale (Ogliastra)
2) Rocco Celentano - presidente
del direttivo regionale (Nuoro)
3) Luca Mameli - tesoriere (Ogliastra)
4) Mario Giannasi (Nuoro)
5) Giampaolo Sanna (Sassari)
6) Luca Orrù (Oristano)
7) Erminio Meloni (Sulcis Iglesiente)
8) Raimondo Ibba (Cagliari)
9) Raimondo Perra - consigliere
La nuova segreteria cittadina.
regionale (Cagliari)
10) Simone Atzeni - segretario
particolare dell’assessore dell’industria (Cagliari)
11) Paolo Atzeri (Cagliari).
Romina Amasio è stata eletta
segretaria della sezione di San Giovanni Suergiu. Sono stati eletti anche gli altri componenti della segreteria: Mauriziana Mei, Franco Perella, Vinicio Bullegas ed Antonio Floris. Mario Longu, decano del partito, è stato indicato come presidente
onorario dell’assemblea degli iscritti. Beppe Chia, in qualità di esperto, è stato designato a far parte della
commissione urbanistica regionale
del PSI.
La locale sezione è stata dedicata all’indimenticato presidente della Repubblica Sandro Pertini.
dalla prima pagina
«Il turismo - concludeva il Piano Gnudi - può dare un concreto
contributo per far sì che il nostro
Paese torni ad imboccare la strada
della crescita, a condizione però di
dedicare a questo settore le necessarie risorse e che vi sia un convinto coinvolgimento di tutti gli operatori pubblici e privati interessati.»
A distanza di un anno e mezzo,
poco o nulla è cambiato nella considerazione verso il turismo dei governi Letta e Renzi che hanno seguito quello Monti ed i contenuti
del Piano Gnudi acquisiscono un
significato ancora più profondo se
rapportati a quella che è la realtà
della Sardegna e, soprattutto, quellas del Sulcis Iglesiente, dove un
modello di sviluppo concentrato
sull’industria ha imboccato la difficile e per molti versi drammatica
stagione del tramonto e c’è da costruire il futuro.
Se il turismo, numeri alla mano,
nonostante tutti i limiti dell’azione
dei governi, è da anni la prima industria italiana, perché non pensare che possa diventarlo anche per la
Sardegna ed il Sulcis Iglesiente?
Le classifiche redatte da Legambiente e Touring Club sulle migliori spiagge italiane ed i migliori
comprensori turistici, esaltano lo
straordinario patrimonio naturale
della nostra Isola. In particolare, la
classifica dei comprensori turistici
vede il dominio assoluto della Sardegna, con ben cinque comprensori nelle prime sei posizioni (vedi il
servizio dettagliato a pagina 12). Il
Sulcis Iglesiente è il quinto comprensorio turistico italiano!
E allora, perché non investire
seriamente sullo sviluppo turistico
nel medio e lungo termine? Questo
non significa trascurare ciò che resta dell’industria e gli altri settori
produttivi (non si deve più ripetere
l’errore della monocoltura fatto prima con le miniere poi con l’industria) ma dedicare al settore la giusta attenzione e, soprattutto, adeguate risorse economiche.
Giampaolo Cirronis
I Riformatori Sardi hanno eletto il segretario e il coordinamento
Peppino La Rosa rieletto per acclamazione
P
eppino La Rosa è stato confermato alla guida del coordinamento di collegio (ex
coordinamento provinciale,
considerato che le province sono state abolite dai referendum) dei Riformatori Sardi del Sulcis Iglesiente.
Peppino La Rosa è stato eletto
per acclamazione al termine del congresso che si è svolto a Carbonia e
che ha anche eletto i componenti del
coordinamento:
Marco Cabiddu (Gonnesa)
Giorgio Carta (Iglesias)
Nunzia Cimmino (Carloforte)
Andrea Cuccu (Portoscuso)
Daniele Defraia (Iglesias)
Nicolino Dessì (Villamassargia)
Oscar Ferrari (Iglesias)
Roberto Gibillini (Carbonia)
Carla Ibba (Gonnesa)
Peppino La Rosa.
Silvana Lusci (Masainas)
Nadia Magagna (Carbonia)
Giorgio Melargo (Carbonia)
Giuseppe Meletti (Carbonia)
Salvatore Pintus (San Giovanni
Suergiu)
Valentina Pistis (Iglesias)
Paolo Podda (Domusnovas)
Giuseppe Santeufemia (Iglesias)
Giacomo Santus (Perdaxius)
Patrizia Spada (Carbonia)
Alberto Trugu (Iglesias)
Fanno parte di diritto del coordinamento di collegio i coordinatori di circolo: Marcella Farris (Carbonia), Elisabetta Medde (Iglesias),
Stefano Sanna (Gonnesa). Ne fanno
parte anche i sindaci: Mariano Cogotti (Piscinas), Federico Palmas (San
Giovanni Suegiu), Francesco Loi
(Musei).
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XIX • N° 271 • 30 Giugno 2014
A tre settimane dal voto, il confermato sindaco di Calasetta ha assegnato le deleghe a quattro assessori e quattro consiglieri
Antonio Vigo ha presentato la nuova Giunta
Un solo confermato, il vicesindaco Remigio Scopelliti, e tre novità: Alessandro Murru, Marilisa Granara e Chicco Mercenaro.
A
distanza di tre settimane
dalle elezioni che lo hanno
confermato sindaco per
altri cinque anni, il sindaco
di Calasetta, Antonio Vigo, ha definito la distribuzione delle deleghe ai
quattro assessori e ai quattro consiglieri.
In Giunta c’è una sola conferma,
Remiglio Scopelliti, tre i volti nuovi.
Remigio Scopelliti: vice sindaco
e assessore della Pubblica istruzione,
Spettacoli e Cultura.
Alessandro Murru: assessore dei
Lavori pubblici, Attività produttive,
Caccia e pesca.
Marilisa Granara: assessore del
Bilancio, Pari opportunità e Politiche
sociali.
Chicco Mercenaro: assessore dello
Sport, Politiche ambientali e Tecnologia.
Consiglieri delegati.
Roberto Lusci: capogruppo di maggioranza, Ecologia e litorali.
Gianni Barabino: Personale e Sanità.
Salvatore Altadonna: Patrimonio,
Agricoltura e Viabilità.
Sergio Porseo: Turismo, Spettacoli e Comunicazione.
Il sindaco, Antonio Vigo, ha tenuto a sé la delega dell’Urbanistica.
Un’iniziativa dell’assessorato per coinvolgere gli operatori
L’azione del Comune per Carbonia turistica
S
i è svolto lo scorso 5 giugno,
presso la sala riunioni della
Torre Civica di Carbonia,
l’incontro fra l’assessore alla Cultura ed al Turismo, Loriana
Pitzalis, e gli operatori turistici cittadini. L’incontro, organizzato per discutere delle attività di promozione
turistica della città e del territorio, ha
ottenuto un’ottima partecipazione.
L’Amministrazione comunale e
gli operatori turistici hanno condiviso la necessità di creare una rete
d’impresa costituita da esperti (pubblici e privati), per ridare slancio al
settore turistico. A tal proposito, la
Amministrazione comunale intende rivedere e riattualizzare il Piano
di marketing turistico della città di
Carbonia, pubblicato nel 2011,
all'interno del quale sono già elencate le azioni principali da seguire
per un rilancio turistico cittadino.
Altra necessità emersa è quella
Loriana Pitzalis.
di diversificare e connotare l’offerta
turistica in modo da creare un brand
spendibile, vendibile e riconoscibile: gli operatori turistici hanno proposto, a tal fine, degli educational
tours promozionali ai quali invitare
i tour operators, i bloggers e le testate giornalistiche, per far conoscere
il prodotto Carbonia.
Ultima necessità emersa, è quella di cercare di cambiare la percezione che si ha dall’esterno di Carbonia:
in primis cercando di curare maggiormente il decoro urbano e, secondariamente, cercando di creare
una “cultura turistica” non solo fra
gli operatori del settore ma anche
fra la popolazione locale; lavorare,
infine, come ha sottolineato Loriana
Pitzalis, «sull’acquisizione della consapevolezza che Carbonia è città
turistica e, come tale, occorre prendersene cura tutti insieme, amministratori, operatori e tutti i cittadini, perché insieme, si vince».
Interrogazione urgente dei quattro consiglieri di minoranza
Piscinas, polemiche sui lavori della Piazza
I
consiglieri di minoranza Anna
Licia Curreli, Gina Piotti, Roberto Muscas e Fabrizio Pintus, hanno presentato un'interrogazione urgente a risposta scritta
al sindaco di Piscinas, Mariano Cogotti, e all’assessore dei Lavori pubblici, sui lavori di recupero della Piazza San Giorgio.
«Considerato che il giorno 20
febbraio 2014 è stata trasmessa la
petizione sottoscritta da 348 cittadini per la modifica del progetto con
lo stralcio della fontana ubicata in
Via A. Locci, che a tutt’oggi, 21 maggio 2014, non c’è stato nessun riscontro, che sono stati consegnati i lavori alla ditta aggiudicatrice e che
non risultano adottati atti per la modifica del progetto - si legge nella
interrogazione - chiediamo di sapere quali siano le intenzioni dell’Amministrazione in merito all’eliminazione della fontana.»
La petizione chiede che «lo spazio destinato alla fontana venga lasciato libero per le attività che sono
state sempre svolte da diversi decenni e in ogni caso nel rispetto delle norme contenute nel Piano Particolareggiato per il centro storico del
Comune, così come regolarmente
approvato in Consiglio comunale».
Secondo i consiglieri di minoranza «la fontana, ubicata nella piazza dietro la Chiesa, non ha nessuna
sintonia con l’architettura tipica
sarda esistente, non rispetta la prospettiva di recupero del centro storico su cui, oltre alla tipologia delle
zione di tale opera».
La Soprintendenza per i Beni architettonici, interpellata in merito, ha
espresso parere favorevole alla realizzazione delle opere previste dal
progetto, ritenute congrue al contesto storico-architettonico e paesaggistico, restando salva la possibilità, ove
Il municipio di Piscinas.
edificazioni esistenti, dovrebbe influire anche la tradizione e l’utilizzo
storico dell’area. Inoltre, il Piano
particolareggiato per il recupero del
centro storico, strumento indispensabile per poter beneficiare dei finanziamenti per il recupero dei centri storici, non prevede la realizza-
l’Amministrazione lo ritenesse opportuno, di sottoporre all’esame della Soprintendenza e degli altri uffici competenti, eventuali proposte di
variante che prevedevano l’eliminazione, lo spostamento o la ridefinizione architettonica della fontana
o di altre opere previste nel progetto.
Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità il testo
Fetopatia alcolica, ora una legge
norma gli interventi di prevenzione
I
l Consiglio regionale ha approvato all’unanimità il testo
unificato 20/28 su “Norme per
la prevenzione della fetopatia
alcolica”.
«Con l’approvazione in Consiglio regionale della legge sulla “Prevenzione della fetopatia alcolica”,
la nostra regione si propone al mondo con il primo dispositivo che trasforma la Donna Alcolista, storicamente colpevole, in sofferente bisognosa di diagnosi e terapia e la
mamma alcolista in primario obiettivo delle premure: sociali e mediche.» Lo scrive, in una nota, l’associazione Amici della Vita Sulcis.
«La legge votata all’unanimità
dei Consiglieri presenti (50) - si legge ancora nella nota - è frutto di
lunghissimo ed appassionante lavoro che ha visto protagonisti il Volontariato, l’Ordine dei Medici, la
Provincia Carbonia Iglesias fino
all’ultimo giorno del suo mandato,
i sindacati, le parrocchie, la Coop.
sociale San Lorenzo ed Amministrazioni comunali del Sulcis, le Acli,
la Curia, la stampa. I consiglieri regionali del Sulcis di questa legislatura (Gigi Rubiu, Luca Pizzuto, Pie-
tro Cocco, Ignazio Locci) e della precedente (Paolo Dessì e Giorgio Locci) affiancati dagli “stranieri” Raimondo Perra e Lorenzo Cozzolino
hanno avuto il merito di “contagiare” i partiti di appartenenza e moti-
mosse le casacche di appartenenza,
si riunisce intorno alla solidarietà è
capace di risultati straordinari e
trasforma la quotidianità spesso
rissosa, invidiosa, dozzinale e pettegola in leggenda.»
Il sostegno “bipartisan” ha contribuito al raggiungimento del risultato.
varli a sostenere in tempi rapidissimi, “olimpionici”, una legge (premura e sensibilità ) per la vita
debole che tutti desideriamo salvaguardare. Il risultato finale dimostra che quando una comunità, ri-
«Siamo orgogliosi - conclude la
associazione Amici della Vita Sulcis
- di aver lavorato al vostro fianco in
questa emozionante avventura. Nuovi orizzonti aspettano altrettanto
impegno.»
Una proposta di legge dei Riformatori sardi in materia turistica
«Valorizziamo la qualità dei servizi»
L
o sviluppo dell’economia
della Sardegna e di un comparto strategico come il turismo passano anche attraverso una classificazione delle
strutture ricettive che faccia in modo
di distinguerle e renderle riconoscibili per la qualità dei servizi che
offrono. è l’obiettivo di una proposta di legge dei Riformatori sardi, presentata dal primo firmatario
Luigi Crisponi, dal capogruppo Attilio Dedoni e da Michele Cossa.
«Quello dell’agriturismo - ha
affermato Luigi Crisponi - è un segmento del nostro turismo molto affermato ed attrattivo, con grandi
potenzialità di crescita, ma c’è in
Sardegna un vuoto normativo legato alla classificazione delle
strutture che riteniamo di aver colmato con questa proposta a costo
zero, agile e semplice, ispirata alla
modernizzazione ed alle buone pra-
A. Dedoni, L. Crisponi e M. Cossa,
tiche.»
Prendendo spunto dal modello
nazionale del settore alberghiero che
classifica le strutture in base alle
“stelle”, ad ognuno dei 648 agri-
turismi della Sardegna che offrono
anche alloggi con camere (localizzati soprattutto in Gallura, nel Nuorese e nel Sassarese) sarà assegnato un “sole” (fino ad un massimo
di tre) in base ad una serie di indicatori oggettivi come disponibilità
di una piscina, prossimità a porti
ed aeroporti, dotazioni wi-fi, presenza nell’area di siti di particolare pregio ambientale eccetera, che
potranno immediatamente essere
verificati dai visitatori che oggi, ha
aggiunto l’on. Crisponi, «ci giudicano, anche grazie ad internet, in
cinque minuti, confrontando il luogo del loro soggiorno con strutture analoghe dello stesso territorio,
di altre Regioni e perfino di altre
Nazioni».
Un nuovo gruppo nel Consiglio comunale di Carbonia
“Impegno” di Fabio Usai e Tore Mascia
D
opo “Iniziativa cittadina”,
nasce un nuovo gruppo
nel Consiglio comunale
di Carbonia: “Impegno”.
A dar vita al nuovo gruppo, sono
due consiglieri eletti nella lista del
Pdl alle elezioni comunali del 15 e
16 maggio 2011: Fabio Usai e Salvatore Mascia (il primo è stato il consigliere più votato di tutte le liste,
con ben 578 preferenze, il secondo
è stato eletto con 131 preferenze).
Il gruppo originario del Pdl, nato
con 5 consiglieri, aveva già perso un
consigliere con l’adesione di Arturo
Troilo al gruppo consiliare “Iniziativa cittadina”.
«Il gruppo si costituisce con l’obiettivo di rappresentare in Consiglio comunale - scrivono Fabio Usai
e Salvatore Mascia in una nota - un
movimento già presente in città, in
grado di proporre e sostenere risposte concrete ai bisogni dei cittadini
che richiedono a gran voce un’azione politica slegata dalle sterili
logiche di appartenenza ai partiti.»
«La logica di appartenenza ad
un partito non deve pregiudicare il
sostegno ad un’azione politica tendente a contrastare il grave stato di
crisi socio-economica della città -
sottolineano i due consiglieri -. La
nuova formazione è aperta al contributo di altri consiglieri e cittadini che intendono impegnarsi in un
progetto politico che abbia come riferimento esclusivo lo sviluppo della
città ed i bisogni dei cittadini.»
«Il gruppo “Impegno” all’interno del Consiglio comunale sarà
critico ed obiettivo con il sindaco e
la Giunta e garantirà il proprio moti-
Fabio Usai e Tore Mascia.
vato sostegno a tutte le iniziative e
proposte che possano produrre tangibile benessere alla collettività concludono Fabio Usai e Salvatore
Mascia -. In definitiva il movimento
“Impegno”, guardando oltre i partiti tradizionali, vuole abbattere gli
steccati ideologici che finora non
hanno permesso un’azione politica
nell’interesse esclusivo della città.»
La nuova geografia dei gruppi.
Partito Democratico: Pietro Morittu (capo gruppo), Maria Luisa Poggi, Federico Fantinel, Fulvio Cabiddu, Cinzia Grussu, Massimo Usai,
Antonio Luigi Caggiari, Ivonne Fraternale, Francesco Cicilloni, Ignazio
Cuccu, Efisio Aru, Orlando Meloni,
Amedeo Matteu, Matteo Fenu, Giancarlo Podda, Roberta Angioni, Roberto Cotza, Marco Murru.
Casti Sindaco Cittadini per Carbonia: Pierangelo Porcu (capo gruppo), Giovanni Spanu.
Uniti a Sinistra per Carbonia: Marco Loi (capo gruppo), Vittorio Macrì, Matteo Sestu, Antonello Vargiu.
Gruppo Misto: Gianluca Arru,
Vincenzo Panio.
Impegno: Salvatore Mascia (capo gruppo), Fabio Usai.
Iniziativa Cittadina: Alberto Zonchello (capogruppo), Roberto Concas, Alessandra Tresalli, Arturo Troilo.
Popolo della Libertà: Mario Porcu, Annalisa Usala.
Unione di Centro: Antonio Mereu (capo gruppo), Francesco Fele,
Michele Stivaletta, Antonio Salvatore Carta.
Riformare Carbonia: Roberto Gibillini (capo gruppo), Giuseppe Meletti.
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Anno XIX • N° 271 • 30 Giugno 2014
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Appello dei lavoratori della formazione professionale L. 47/79 in mobilità o in cassa integrazione in deroga da alcuni anni
Formazione, 60 lavoratori attendono risposte
I consiglieri regionali Locci e Tunis hanno sollecitato l’intervento della Giunta Pigliaru, per risolvere l’emergenza dei lavoratori.
S
i sono svolte nella Seconda
commissione del Consiglio
regionale le audizioni delle
rappresentanze dei lavoratori
della formazione professionale della
legge 47 e dei lavoratori socialmente
utili, le cui problematiche sono anche
oggetto di due distinte interpellanze:
la n. 32/c-2 a firma dei consiglieri Locci e Tunis (gruppo Forza Italia) e la
n. 20/c-2, presentata dall’onorevole
Ignazio Locci.
I primi ad essere sentiti nel parlamentino presieduto da Gavino Manca (Pd) sono stati i “lavoratori della
formazione professionale della legge
n. 47”, da anni in ammortizzatori sociali, che hanno manifestato preoccupazione per l’assenza di provvedimenti da parte della Giunta regionale, per dare attuazione alle leggi approvate dal Consiglio regionale nella
scorsa legislatura. Il riferimento è ai
tre provvedimenti legislativi varati nel
2013 (L.R. 10 del 29.04.2013; L.R.
n. 22 del 02.08.2014 e L.R. n. 38 del
20.12.2013) per omogeneizzare l’intero comparto della formazione professionale in Sardegna. I lavoratori
hanno denunciato che le norme non
sono state applicate dagli uffici dell’assessorato regionale del Lavoro ed
in particolare, quelle contenute nella
legge 38|2013 che stabilisce l’iscrizione dei sui indicati lavoratori, nella
“lista speciale dei formatori della formazione professionale”. Così come
non ha avuto seguito la delibera adottata dalla Giunta regionale, la n. 55/11
del 31.12.2013, sulla disposizione
dell’articolo 4 della legge regionale n.
10 del 29 aprile 2013 che così recita:
«Nelle more della riorganizzazione del
comparto della formazione professionale, il personale cessato o sospeso dal
lavoro entro il 31 dicembre 2012 e che
alla medesima data risultava inserito
nel bacino degli ammortizzatori socia-
li in deroga, già titolari di un rapporto
di lavoro a tempo indeterminato ai
sensi della legge regionale 10 giugno
1979, n. 47 (Ordinamento della formazione professionale in Sardegna),
può essere iscritto a domanda, a cura
del competente assessorato, alla lista
speciale di cui all’articolo 6, comma 1,
lettera f), della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008)».
La situazione - così hanno dichiarato le rappresentanze audite in commissione - è aggravata dal fatto che
molte delle amministrazioni pubbli-
L’assessore del Lavoro Virginia Mura.
che, presso le quali sono impiegati i
lavoratori della formazione L. 47, hanno modificato le loro disponibilità circa l’orario lavorativo completo, perché
in difficoltà a seguito dei tagli intervenuti in bilancio.
L’emergenza è rappresentata dall’ormai prossima scadenza del 31 agosto che rappresenta il termine oltre il
quale diventeranno efficaci i preavvisi
di licenziamento che molti dei lavoratori hanno già ricevuto.
Le rappresentanze dei lavoratori
della formazione professionale L.47
hanno concluso con un appello rivolto
al presidente della commissione perché adotti tutte le opportune iniziative
per far sì che l’amministrazione regionale rispetti e dia seguito alle norme e ai provvedimenti approvate dal
Consiglio regionale in materia.
Sul punto hanno insistito i consiglieri della maggioranza Piero Comandini, Cesare Moriconi, Rossella
Pinna, Paolo Zedda e quelli della minoranza Ignazio Locci e Stefano Tunis. Il presidente della commissione,
Gavino Manca, concordando sulla gravità della situazione e sull’urgenza degli interventi da adottare, ha preannunciato una formale richiesta al presidente del Consiglio perché si adoperi affinché la volontà espressa dall’assemblea sarda, con l’approvazione di tre
provvedimenti legislativi, trovi applicazione in tutte le strutture della
Regione. «Entro la prossima settimana - ha dichiarato il presidente
Manca - procederemo con la convocazione in commissione dell’assessore
regionale del Lavoro, per ribadire la
richiesta di una piena applicazione
delle leggi regionali e favorire così la
risoluzione delle problematiche che
penalizzano i lavoratori della formazione professionale L. 47».
Dopo l’audizione nella Seconda
commissione del Consiglio regionale, i lavoratori della formazione professionale L. 47/79 in mobilità o cassa integrazione, hanno valutato positivamente gli impegni presi e, pur
mantenendo lo stato di agitazione,
hanno deciso, in attesa di conoscere
l’esito dell’audizione nella stessa commissione dell’assessore del Lavoro,
Virginia Mura, e le conseguenti iniziative che la Giunta regionale intenderà intraprendere per dare finalmente
attuazione alle leggi, la sospensione
delle iniziative di mobilitazione programmate per il 27 giugno 2014.
Esercitazione coordinata dalla Guardia Costiera di Portoscuso
Lezioni di sicurezza nell’area portuale
I
l 25 giugno, nel porto commerciale di Portovesme, si è svolta
un’esercitazione coordinata
dalla Guardia Costiera di Portoscuso che ha racchiuso aspetti di
sicurezza e di security. La simulazione aveva come scenario il ritrovamento di un pacco sospetto in
banchina rinvenuto dai lavoratori portuali che frequentano lo scalo notte
e giorno. Il pacco sospetto, prima di
un intervento, ha deflagrato ferendo due persone e provocando un incendio. Sono così intervenuti i militari della Guardia Costiera che, coordinando le operazioni, hanno chiesto l’intervento dei Vigili del fuoco,
della Croce Azzurra, del 118 dell’emergenza sanitaria di Carbonia e
del rimorchiatore portuale Portovesme. L’area è stata messa in sicurezza,
i feriti sono stati soccorsi ed una ronda a tappeto ha portato alla scoperta
di un secondo pacco bomba nascosto
tra le attrezzature di banchina.
Nella realtà è comunque difficile che un estraneo si avvicini alla
banchina senza essere notato dal
servizio di vigilanza o dalle telecamere portuali, tuttavia esercitazioni
di questo tipo servono a mantenere
plessivamente bene - si legge in una
nota della Guardia Costiera di Portoscuso - e sono stati discussi elementi che potrebbero migliorare ul-
Accordo raggiunto tra l’assessore del Lavoro e tutte le parti sociali
Prorogate la Cig e la Mobilità
L
’assessore regionale del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, Virginia Mura
e tutte le parti sociali, hanno sottoscritto l’accordo che proroga fino al
31 agosto 2014 la copertura della
cassa integrazione e della mobilità
in deroga in Sardegna.
«Si tratta di un atto indispensabile e di fondamentale importanza ha sottolineato l’assessore Mura che, pur nei limiti della sua dimensione necessariamente circoscritta,
consente di rispondere in modo concreto alle esigenze drammatiche dei
lavoratori e delle aziende della Sardegna in maggiore difficoltà.»
Viene così consentito agli enti ed
alle associazioni che si avvalgono
della collaborazione di lavoratori che
fruiscono degli ammortizzatori sociali, di poter contare sul loro contributo per altri 2 mesi. Inoltre, potranno accedere ai benefici pensionistici tutti coloro che matureranno
i requisiti entro il 31.08.2014.
Per quanto concerne i pagamenti relativi alle competenze già maturate, l’assessore Mura ha confermato che il percorso amministrativo
verrà completato entro il 30 giugno
ma l’erogazione materiale dei fondi
potrà essere effettuata dall’Inps solo quando verranno accreditate le
risorse da parte dello Stato.
Rispetto ai contenuti del decreto
interministeriale di imminente pubblicazione, l’assessore Mura ha anticipato la posizione critica della Regione Sardegna: «è inutile nascon-
dere la nostra netta ed esplicita distanza da ciò che il decreto pare debba contenere. Al momento, il Ministero non ha recepito le nostre indicazioni che risultano invece in
piena sintonia con quelle delle altre
regioni e delle competenti commissioni parlamentari».
La condivisione del contenuto
dell’accordo è stata l’occasione per
un confronto aperto con i responsa-
le opportunità disponibili.
«è il momento per la Sardegna
di concentrare tutti gli sforzi, facendo prevalere le ragioni del lavorare insieme verso gli obiettivi comuni, perché comuni sono i problemi che ci affliggono. Dobbiamo fare appello a tutte le nostre migliori
energie, progettuali e operative, per
riuscire insieme ad invertire la tendenza negativa che ci ha condizio-
Una delle tante manifestazioni di protesta davanti al Palazzo del Consiglio regionale.
bili dei sindacati, delle associazioni
datoriali, delle associazioni di categoria e con i rappresentanti istituzionali competenti in materia. Sono
stati esaminati tutti gli aspetti della
complessa articolazione normativa,
in particolare per la gestione dei
prossimi mesi. E' stata convenuta la
necessità di utilizzare il periodo di
questa proroga per affrontare la
“questione lavoro” in Sardegna in
modo trasversale, utilizzando tutte
nato in questi ultimi anni - ha concluso l’assessore regionale del Lavoro - dobbiamo avviare in fretta
nuove politiche attive, ripartire da
azioni utili ad accrescere la “ri-occupabilità” di chi fruisce di ammortizzatori sociali attraverso soluzioni più rapide ed efficaci, aumentando le opportunità attraverso un
approccio integrato al problema,
che consideri tutte le occasioni utilizzabili.»
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si attiva in casi simili.
«L’esercitazione è andata com-
teriormente la procedura in caso reale, raggiungendo quindi lo scopo ultimo di questi momenti di test ed
autovalutazione.»
La Provincia del Sulcis Iglesiente
Quindicinale di informazione politica, economica e sociale
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Anno XIX • N° 271 • 30 Giugno 2014
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Si è conclusa domenica 1 giugno, con un bilancio ampiamente positivo, la diciottesima edizione di Monumenti Aperti
Due giorni alla scoperta di chiese, musei e piazze
I risultati ottenuti confermano che la strada intrapresa è quella giusta per valorizzare l’immenso patrimonio culturale del territorio.
S
abato 31 maggio e domenica 1 giugno si è conclusa
con un bilancio ampiamente positivo la diciottesima edizione di Monumenti Aperti.
Cinque fine settimana dal 3 maggio al 1 giugno, quarantasei amministrazioni (quindici in più rispetto
all’edizione 2013) hanno aderito
in rappresentanza dell’intera Isola.
è stato confermato anche per questa edizione il Premio di rappresentanza della Presidenza della
Repubblica Italiana, che si rinnova
ormai da otto anni con l’invio di
una medaglia celebrativa, cui si è
aggiunto il patrocinio del MIUR.
Nell’anno in cui è diventata
“maggiorenne”, per la prima volta
Monumenti Aperti ha varcato anche le coste sarde per approdare in
Piemonte, nel paese di Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo,
dove nel 1908 nacque il grande Cesare Pavese.
Nonostante la concomitanza con
varie iniziative in tutto il territorio,
in particolare il “Girotonno” di
Carloforte e la rassegna “La Laguna espone” di Sant’Antioco, anche l’edizione 2014 di Monumenti
Aperti a Portoscuso è stata un successo, come emerge chiaramente
dal numero di visitatori arrivati a
Portoscuso sabato e domenica:
2.676. La bella giornata di domenica,
non eccessivamente calda nelle ore
di punta e ventilata, hanno favorito
l’affluenza da tutto il territorio nei
siti: alla Torre spagnola come a Su
Marchesu, alla tonnara Su Pranu
come alla chiesetta di Sant’Antonio, alla Chiesa Santa Maria d’Itria
Al termine, il delegato alla Cultura, Orietta Mura, a nome della
Amministrazione comunale ha
ringraziato tutti coloro che hanno
collaborato per la buona riuscita
della manifestazione: gli alunni dell’Istituto Comprensivo “V. An-
di Portoscuso; il Circolo Nautico di
Portoscuso nella persona del sig.
Verrocchi; la coop. Sulcis Servizi;
la coop. Portoscuso Serena; la coop.
South West Port; la coop. Stella
Maris; i giovani del Servizio Civile del comune di Portoscuso; An-
menti aperti a Iglesias. Tra sabato 31
maggio e domenica 1 giugno sono
state registrate ben 15.189 firme di
visitatori. Erano state 13.818 quelle
registrate lo scorso anno.
Nel dettaglio le firme raccolte nei
singoli siti:
La Torre spagnola, come ogni anno, è stata uno dei monumenti più visitati.
La Cattedrale Santa Chiara restaurata è stata una delle novità dell’edizione 2014.
come alla Fontana de Is Piccas e a
Boi Cerbus.
Si è rivelata preziosa la collaborazione delle varie associazioni,
istituti scolastici e volontari che hanno collaborato con grande impegno
ed entusiasmo alla miglior riuscita
della manifestazione.
gelo Vespa; le signore che hanno
lavorato il tombolo, il chiacchierino ed i cesti presso Su Pranu; tutti
i volontari e le volontarie; gli uffici comunali ed in particolar modo
la dott.ssa Maria Luisa Lai.
è stata un grandissimo successo anche l’edizione 2014 di Monu-
gius” Portoscuso; le insegnanti; il
prof. Ivano Argiolas; il prof. Pontecorvo ed i suoi alunni di Assemini; la prof.ssa Messori ed i suoi
alunni di Carbonia; don Antonio
Carta; le associazioni di volontariato del comune di Portoscuso; le
associazioni culturali del comune
Acquedotto pisano località Campera
158
Archivio storico comunale 145
Casa Rodriguez
1.000
Castello Salvaterra
467
Cattedrale Santa Chiara 1.626
Chiesa della Purissima
360
Chiesa Sant’Antonio Abate 122
Chiesa San Giuseppe
153
Chiesa San Severino
228
Chiesa Nostra Signora di Valverde
302
Chiesa Oratorio S. Michele 186
Chiesa San Francesco
410
Itinerario Liberty
144
Mura pisane
264
Museo dell’arte mineraria 765
Museo del combattente
15
Museo diocesano
548
Museo etnografico
82
Nebida itinerari minerari 180
Palazzina associazione mineraria
sarda
280
Palazzina Bellavista
176
Parco di Villa Boldetti
309
Piazza Lamarmora
624
Piazza Municipio e Palazzo Civico
816
Piazza Oberdan
478
Piazza Sella
706
Santuario Madonna delle Grazie
200
Sito archeologico Corongiu ‘e
Mari
58
Torre guelfa
1.136
Visite guidate Sa Costera 302
Collezione Pistis Corsi
350
Totale
15.189
Quest’anno, per la prima volta,
durante Monumenti aperti, grazie
ad un euro per la cultura, tutti i partecipanti hanno potuto sostenere la
riqualificazione de “Is Grifoneddus”.
Sono stati raccolti 1.360 euro.
L’assemblea Anmig ha confermato alla presidenza Modesto Melis
Straordinaria partecipazione all’evento organizzato a Sant’Antioco
S
L
Un incontro tra passato, presente e futuro
abato 7 giugno, nella sede
degli Invalidi di Guerra, a
Carbonia, si è svolta l’assemblea annuale dei soci.
Erano presenti, tra gli altri: il presidente della sezione di Carbonia,
il cavaliere Modesto Melis; il presidente regionale Anmig commendatore Antonio Manca; il presidente della sezione di Cagliari, cavaliere Eugenio Poddighe; il presidente della sezione di Oristano, cavaliere Francesco Bianchina; il colonnello Orazio Sechi, del 1° Reggimento Corazzato di Teulada; Fabrizio Selis, dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Carbonia; l’assessore della Pubblica Istruzione del comune di Carbonia, Lucia Amorino; Luciano Arus, presidente dell’Anps; Amilcare Gambella, parroco di San Ponziano.
L’assemblea ha nominato il presidente dell’Assemblea, Eugenio
Poddighe e segretario Agnese Delogu, ed ha proceduto con la relazione morale del presidente Modesto Melis che, nel suo intervento,
ha ricordato il suo predecessore, il
cavaliere Pietro Delogu, deceduto
nello scorso mese di gennaio, elogiandone le virtù, la serietà e l’attaccamento all’associazione. Modesto Melis ha ricordato, inoltre, il
socio segretario per oltre dieci anni Domenico Cadoni, anche lui venuto a mancare nello scorso mese
di aprile, dedicando loro un minuto di silenzio e la lettura della pre-
ghiera del mutilato.
Modesto Melis ha comunicato
che l’assemblea era convocata per
il rinnovo del Consiglio Direttivo
ed ha terminato il suo intervento,
ringraziando i presenti.
Dopo i saluti di rito degli ospiti, il presidente Eugenio Poddighe
ha dato la parola alla socia Agnese
Delogu, collaboratrice della sezio-
sulla storia del presidente Modesto Melis vissuta in un campo di
concentramento, scritta da Giuseppe Mura. Sono state inoltre consegnate le fotografie omaggiate da
Alessandro Spiga ai soci presenti
cavaliere Casimiro Fois e cavaliere Salvatore Atzori. Inoltre, vista
la recente onorificenza conferita al
presidente Modesto Melis, è stata
Un momento dell’assemblea dei soci svoltasi il 7 giugno 2014.
ne che ha consegnato un riconoscimento a tutti coloro che hanno
contribuito a divulgare direttamente
o indirettamente la storia dei Soci
dell’Anmig, Tra questi erano presenti Alessandro Spiga, fotografo
professionista che ha fotografato
alcuni soci della sezione di Carbonia e con quelle immagini ha allestito una mostra che sta girando in
tutta la Sardegna e Giampaolo Cirronis, giornalista ed editore del libro
consegnata la spilla decorata di Cavaliere della Repubblica.
Agnese Delogu, infine, ha presentato il progetto “Le pietre della
Memoria” che dovrebbe vedere
protagonisti le scuole, enti ed istituzioni. Al termine dei lavori dell’assemblea, il presidente Poddighe
ha ringraziato ed ha invitato i soci a
votare per il rinnovo del Consiglio
direttivo che ha poi confermato alla
presidenza Modesto Melis.
La “Laguna espone”, iniziativa vincente
a Laguna espone, la manifestazione svoltasi dal
31 maggio al 2 giugno a
Sant’Antioco, ha staccato il biglietto del successo. L’evento ha visto impegnata un’area
lunga circa due chilometri, due
strade ed il lungomare che ha accolto oltre 120 stand che hanno
ospitato 160 espositori. Vari i generi, dalle barche alle auto, moto
e tutto ciò che ruota intorno a spettacoli, mostre, incontri ed esibizioni motoristiche che hanno
coinvolto centinaia di persone.
«Il successo è andato oltre le
più rosee aspettative - spiega Marco Uras, uno degli organizzatori
- che si è concretizzato grazie all’aiuto di tutti, commercianti, associazioni, semplici cittadini e
forze politiche di maggioranza e
minoranza consiliare cittadine.»
Uno degli appuntamenti più
importanti è stato quello della gara
di pesca subacquea che ha coinvolto diverse decine di appassionati.
«L’evento si è svolto in un campo di gara dai fondali mozzafiato
nei pressi dell’isola della Vacca racconta l’organizzatore Massimiliano Concas - con la straordinaria partecipazione del campione italiano di categoria che ha
avuto l’occasione di allenarsi al
meglio per i prossimi impegni agonistici.»
Tra gli stand che hanno invaso
“Sa marina” anche quelli degli
uomini che svolgono servizio di
sicurezza e controllo del territorio. Dalla Guardia costiera alla
Guardia di finanza, dal Corpo forestale ai carabinieri in congedo
e ai marinai d’Italia che, con le
parlano di una marea imponente,
valutata in oltre 30 mila presenze, che nei tre giorni della manifestazione hanno letteralmente invaso l’isola di Sant’Antioco, come non accadeva da tempo.
«La folla si è concentrata non
solo nelle aree dove si sono svol-
Folla tra gli stand nell’ampia area espositiva.
barche a vela, hanno emozionato
grandi e piccini. A questi si sono
aggiunti scout ed associazioni,
gruppi folk e di volontariato ed
impegno sociale in città.
Per tre giorni è stato uno splendido un bailamme di colori, di musica e di danze che ha coinvolto
i numerosissimi ospiti. I numeri
ti gli eventi - sottolinea ancora
Massimiliano Grosso - ma in tutta la città che insieme a Carloforte, che negli stessi giorni ha
proposto il “Girotonno” al centro dell’attenzione del territorio.»
Tito Siddi
www.tentazionidellapenna.com
La riduzione dei trasferimenti dalla Regione alla Provincia consentirà lo svolgimento del servizio dal 1° luglio al 20 agosto
Scatta il salvamento a mare nelle località balneari del Sulcis Iglesiente
A
nche quest’anno le località
balneari del Sulcis Iglesiente potranno contare
sul programma provinciale di salvamento a mare. L’iniziativa
nasce dalla collaborazione consolidata tra la Provincia di Carbonia
Iglesias, oggi Gestione Commissariale, la Direzione Generale della
Protezione Civile della Regione, gli
Uffici Circondariali Marittimi di
Carloforte, Portoscuso e Sant’Antioco, le Amministrazioni comunali e
le organizzazioni di volontariato di
protezione civile della categoria mare.
Quest’anno, il Programma operativo di salvamento a mare 2014,
predisposto dal settore provinciale
della Protezione civile, oltre ricalcare
il modello già attivato negli anni scorsi, si alimenta di un ulteriore tassello,
rappresentato dall’implementazione
del servizio, sempre da parte della
Provincia, attraverso l’acquisizione di
nuove attrezzature e mezzi da impiegare per migliorare le attività di
supporto alla sicurezza e all’operatività del servizio di salvamento a mare.
Facendo tesoro delle esperienze e
cercando di migliorare il sistema nelle piccole carenze emerse negli anni
scorsi, la Gestione commissariale dell’ex provincia di Carbonia Iglesias ha
organizzato e finanziato il Servizio
2014, mantenendo per sé la pianificazione e la regia complessiva e delegando l’organizzazione puntuale del servizio alle Amministrazioni comunali.
Buggerru - La spiaggia di San Nicolò.
A seguito di invito da parte della
Provincia, le Amministrazioni comunali di Buggerru, Calasetta, Carloforte, Gonnesa, Iglesias, Masainas, Sant’Anna Arresi e Sant’Antioco hanno fatto pervenire agli Uffici
provinciali le loro proposte di acquisto di attrezzature e mezzi: stabilito,
così, un ordine di priorità degli acquisti per l’assegnazione del trasferimento di risorse ai Comuni, sono
stati stanziati 100mila euro, procedendo al rinnovamento e potenziamento dei dispositivi, delle attrezzature e dei mezzi obbligatori prescritti nelle ordinanze balneari vigenti, al
miglioramento delle dotazioni ritenute importanti per aumentare la sicurezza del servizio e al conferimen-
to di attrezzature per la miglior fruizione delle postazioni di salvamento
a mare predisposte dai Comuni.
L’ulteriore taglio delle risorse trasferite alla provincia di Carbonia Iglesias, purtroppo, non consente di finanziare, al pari dello scorso anno, il
servizio di salvamento a mare per la
intera durata dei mesi di luglio e agosto, ma permette di coprire il servizio
per cinquanta giorni, dal 1° luglio al
20 agosto 2014. Le risorse disponibili
per il servizio di salvamento a mare
2014 ammontano complessivamente
a 166.666,00 euro, dei quali 71.417,66
euro di fondi regionali (deliberazione
n. 44/24 del 23.10.2014) e 95.248,34
euro di fondi provinciali (deliberazione n. 47 del 7.05.2014).
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XIX • N° 271 • 30 Giugno 2014
Alcuni passaggi della storia di Iglesias e del suo territorio che si estendeva da Portoscuso a Carloforte, Teulada, Villamassargia e Musei
Paesi e genti del Sulcis Iglesiente nel XVIII secolo
Da antichi documenti inediti, conservati con grande cura negli archivi, emerge uno spaccato di vita straordinario dei nostri progenitori.
di Giuseppe Mura
Giuseppe Mura.
Nel 1720 la Sardegna, a seguito
della guerra di successione spagnola,
era entrata dopo un breve intermezzo di dominazione austriaca e la parentesi di un effimero ritorno degli
spagnoli, a far parte dei domini dei
Savoia, portando anche in dono il titolo di re al nuovo monarca e ai suoi
discendenti. Il cambio di sovrano non
avvenne però direttamente ma attraverso l’Austria che ricevette la Sardegna per cederla subito dopo al nuovo
re piemontese.
I sardi, sia popolani che membri
dei consigli civici, ma anche i componenti dei tre stamenti, costretti a
prestare giuramento di fedeltà a monarchi diversi nel giro di pochi anni,
subirono con passivo fatalismo questi
continui mutamenti ed una quartina in
dialetto gallurese, riportata da Carlino
Sole nel suo “La Sardegna Sabauda
nel ‘700”, ben rappresenta questa situazione di rassegnata passività
per noi non v’è migliore
non importa chi ha vinto
sia esso Filippo quinto
o Carlo imperatore
La nuova amministrazione vuoi per
prudenza del sovrano, che temeva di
scontrarsi contro una tenace resistenza dei nuovi sudditi assuefatti a quattro secoli di dominazione spagnola,
vuoi per incapacità a recepire i problemi di una terra quasi completamente sconosciuta, lasciò che per oltre quarant’anni tutto rimanesse immobile,
cristallizzato nelle antiche consuetudini.
La lingua usata, anche con il consenso dei nuovi dominatori, rimase per
lungo tempo lo spagnolo, pure per le
classi colte ed i funzionari di governo. Gli atti notarili fino alla fine del
‘700, ovvero oltre settant’anni dopo
la partenza definitiva degli spagnoli
venivano per lo più redatti in castigliano. Naturalmente il popolo minuto, e
non solo, parlava quasi esclusivamente il dialetto, così che spesso, disposizioni esternate in gride o pregoni,
dovevano essere tradotte in vernacolo sardo affinché divenissero intelligibili per tutti.
Anche le prediche tenute nelle chiese, nelle più sperdute cappelle campestri come nelle cattedrali delle città, venivano pronunciate nel dialetto
del luogo, notevolmente diverso da
un territorio all’altro. Quando vescovi ed arcivescovi di provenienza non
isolana proferivano le loro omelie dagli altari delle chiese, in occasione delle visite pastorali, spesso i loro discorsi, preventivamente comunicati ai parroci locali, venivano ripetuti in lingua
sarda. Gli stessi documenti utilizzati
per la stesura del presente lavoro sono
stati per lo più scritti in spagnolo e,
quando redatti in italiano, conservano
parole ed espressioni di provenienza
iberica o dialettale, sia per la lunga abitudine all’uso, sia per rendere più comprensibile quanto esposto.
Solo nel 1760, per la prima volta,
il ministro Bogino rese obbligatorio
nelle scuole lo studio e l’uso dell’idioma italiano come lingua ufficiale,
decisione che cominciò finalmente a
favorire la conoscenza dell’italiano
almeno tra le persone con un certo grado di scolarizzazione.
Oltre i documenti ufficiali, stilati
dalla cancelleria regia, dai consigli comunali e dai ponderosi regesti notarili, per ricostruire le realtà sociali ed
economiche dei territori con le poche
ville che vi si trovavano, possiamo
contare sulla documentazione ecclesiastica, copiosa e dettagliata da cui è
possibile ricavare una grande quantità di dati e conoscenze che altrimenti resterebbero ignote.
I Quinque Libri, redatti minuziosamente da parroci e curati, che si
succedevano, anno dopo anno, un se-
colo dopo l’altro, alla guida delle parrocchie hanno costruito, forse inconsapevolmente, un vero monumento
documentale, di valore inestimabile.
Oltre a consentire la ricostruzione genealogica delle casate, le decine di migliaia di registrazioni di battesimi
(nascite), matrimoni, decessi e i preziosissimi quanto rari, stati delle anime, risultano essere una fonte insostituibile per le ricerche di demografia storica. Le relazioni dei vescovi,
stilate in occasione delle visite Ad Limina e quelle ricavate nel corso di visite pastorali, redatte da presuli che
avevano la visione più accurata della
società presente nelle loro Diocesi, in
tutte le sue sfaccettature, informati
com’erano da una moltitudine di parroci, cappellani, chierici e religiosi regolari che l’organizzazione capillare
della chiesa poteva, unica istituzione,
vantare.
Il primo vescovo della diocesi Sulcitan/Ecclesiense, l’orgolese monsignor Aloisio Satta scriveva nella sua
relazione: STATO DELLA DIOCESI ECCLESIENSE NELL’ANNO
1765, che in quegli anni immediatamente successivi alla metà del secolo,
la città di Iglesias contava, compresi
i parrocchiani che vivevano nei salti,
circa settemila anime ed era ancora
tutta racchiusa nella vetusta, quanto
inutile, cinta muraria medioevale, ormai cadente in più punti, con le sue
ventidue torri e quattro porte, dalle
quali si dipartivano altrettante strade
che conducevano ai territori delle due
antiche curatorie giudicali i cui confini, ora, coincidevano approssimativamente con quelli della diocesi che
contava in quegli anni all’incirca un
totale di 13.500 anime. Leggendo la
pubblicazione di Francesco Cherchi
che, nell’agile e documentatissimo libretto “Toponomastica della città di
Iglesias”, - intramoenia dal 1600 ai nostri giorni -, descrive con dovizia di
particolari l’impianto urbanistico della
città, apprendiamo che alcune porte
conservavano gli antichi nomi attribuiti nel periodo pisano. Quella che si
apriva sulla strada delle miniere, chiamata Porta Nuova, abbattuta poi nel
1833, in sostituzione di quello più antico di Porta di Barlao; la Porta Castello dalla quale aveva inizio la strada
per Cagliari; La Porta Sant’Antonio o
Fontana rivolta verso il territorio detto
della Muntagna, venne abbattuta nel
1860; la Porta Maestra o di San Sebastiano, dal nome dell’omonima chiesa extra muros, abbattuta nel 1776.
La città, che conservava l’impianto
generale di origine medioevale, aveva un aspetto modesto. Il tempo e la
incuria avevano fatto crollare i palazzi
del potere eretti al tempo dei pisani
ed i materiali di recupero riutilizzati
per edificare più dimesse costruzioni.
L’unico palazzo di cui si ha notizia per
quegli anni è quello vescovile ma anch’esso in precario stato dato che appena insediato il nuovo presule si affrettò a dare inizio alla nuova costruzione. Circa 80 anni dopo nel 1830
vennero censite all’interno delle mura
1.151 case, delle quali solo due a due
piani, 667 terrene, 64 terrene a mezzo soffitto, 44 a piano alto, 373 terrene a soffitto. Da una relazione stilata
dal Vicario Capitolare, sappiamo che
le abitazioni erano piccole e malsane,
insufficienti ad ospitare i membri delle famiglie che erano abitualmente numerose e i cui componenti dormivano
per lo più ammassati in un unico letto
di rozzo tavolato coperto da un pagliericcio.
La gran parte della popolazione,
tranne i pochi nobili e abbienti, viveva poveramente e la disparità di condizione li accompagnava anche nella
morte. I defunti di famiglie facoltose, infatti, venivano seppelliti sotto il
pavimento delle chiese, qualche volte nelle cappelle di famiglia o delle
corporazioni di appartenenza, mentre
gli indigenti che erano i più, è lo stesso vescovo a denunciarlo, seppelliti
alla buona in un cimitero, che sappiamo non lontano dalla chiesa, ma
spesso appena sotto un sottile strato
di terra, con pericolo che i poveri resti venissero raggiunti e divorati da
animali selvatici.
Scriveva il vescovo Satta nel 1765:
«Il cimitero dove si seppelliscono
i poveri disimparati (sic) è indecen-
tissimo, aperto, ed esposto al pericolo d’essere li cadaveri dissotterrati e
non ostanti gli ordini del predecessore
(l’arcivescovo monsignor Natta, nda)
e le istanze fatte dal presente, questo
magistrato a cui appartiene non ha
dato provvidenza alcuna.»
In quegli anni non esistevano istituti bancari che potessero prestare denaro per far fronte alle necessità impreviste e pertanto alcuni istituti religiosi supplivano a questa esigenza, in
particolare il collegio della S.S. Trinità dei padri domenicani, ma anche il
monastero delle clarisse, il convento
di San Francesco, il capitolo diocesano ed il collegio dei padri gesuiti;
anche privati cittadini facevano prestiti in denaro a chi poteva offrire la
garanzia di beni immobili da ipotecare, tra questi il canonico Nicola Apostoly, e i membri di facoltose famiglie
nobili iglesienti: i coniugi Despinosa, i
Salazar e i Savona. I regesti, nei quali erano annotati i prestiti fatti dai padri domenicani agli iglesienti, aprono una finestra sulle componenti so-
Peis, congiuntamente alla di lui consorte, prese in prestito 10 scudi, pari
a 25 lire sarde, per portare il figlio Antioco ai bagni della villa di Sardara per
curarlo ipotecando, a copertura del
prestito ottenuto, la casa di famiglia.
Abbastanza di frequente ci s’indebitava per estinguerne uno precedente; molto spesso lo si faceva per
far fronte alle spese di un funerale, in
questo caso le spese potevano variare da un minimo di 25 ad un massimo vicino alle 100 lire sarde. Ci s’indebitava anche per pagare la celebrazione di decine di messe in suffragio
per l’anima di un caro estinto, o come
nel caso di una nobildonna, per acquistare un beneficio ecclesiastico a favore del figlio: Il 18 novembre 1730, infatti, Donna Eleonora Asquer Gessa di
Cagliari ma residente ad Iglesias, con
Don Agostino Salazar Torrelas di Iglesias, prese un prestito di 380 lire sarde
per il pagamento delle bolle apostoliche ottenute da Roma per il titolo della
canonica di Samassi/Serrenti, a favore
di don Demetrio Asquer, figlio della
Il frontespizio redatto dal segretario del vescovo Aloisio Satta per la sua prima visita pastorale.
ciali presenti nella città e nel territorio del Sulcis, negli anni tra la seconda metà del XVII e la fine del XVIII
secolo.
Dall’esame degli atti notarili si evince che le case della città erano per lo
più terrene o sostre, ovvero con un
piano rialzato immediatamente sotto il
soffitto e che, all’interno dell’abitato,
in tutta la città, numerosi erano gli
spazi aperti, per lo più orti e giardini
annessi alle abitazioni.
Ai prestiti accedevano i membri
di tutte le classi sociali che componevano la popolazione, esclusi naturalmente i più miserabili che non
possedevano alcunché potesse essere ipotecato. I più numerosi risultano
essere i massai, contadini e agricoltori, venivano poi i pastori di pecore e di
capre, porcari, calzolai, fabbri, sarti,
maestri di carro e di muro, bottai, in
numero minore i notai, cerusici (chirurghi), scrivani; in qualche raro caso troviamo anche argentieri, ortolani, minatori e un solo dottore in arti e
medicina. Anche i nobili, non limitandosi solamente a prestarlo, il denaro lo
prendevano in prestito attingendo alle casse del collegio per l’acquisto di
case e proprietà terriere.
Si facevano debiti per le cause più
diverse; generalmente per l’acquisizione di un bene ma anche per dotare una figlia che doveva pronunciare
i voti monacali, per un figlio destinato a diventare carmelitano, per pagare un avvocato in una causa penale o
per portare il figlio malato ai bagni di
Sardara; questo fu appunto il caso, riportato nel file 273, quando il 19 maggio 1726, il mastro bottaio Antonio
Gessa. La nobildonna ipotecò, a garanzia, casa, vigna, giardino ed orto di cardi, in località andante a Capuchinos.
Diminuita drasticamente, quando
non del tutto assente, l’attività mineraria che era stata la ricchezza del territorio, fortemente ridimensionata la
agricoltura e la pastorizia a causa della cattiva amministrazione e dell’organizzazione feudale che impediva
ogni forma di iniziativa privata, la
gran parte della popolazione conduceva una vita di stenti che induriva il
carattere favorendone l’indolenza lamentata anche dal vescovo Satta.
Il popolo della Città d’Iglesias…
è regolarmente di tratto rozzo e non
avvezzo ad usare gli atti esterni proporzionalmente alle persone: Per il
più la gente è pigra poiché avendo buoni terreni, non avanza senza debito il
pane per tutto l’anno, contentandosi
di quel poco o molto che gli rende il
terreno e bestiame senza aderirsi, come in altri luoghi del regno (di Sardegna), ad altre fatiche ed industrie per
vivere. Molto meno si vogliono impiegare né travagli manuali per puntiglio, amando piuttosto esser travagliati dalla fame, e cattare senza rubare la carità. Nascono di questa poca industria e pigrizia tra maritati le
discordie… universalmente la meschinità del paese abbondante di forestieri
che s’impiegano ne travagli suddetti
e soventemente si fanno abitanti…
Una gran parte della gente di campagna vive la maggior parte dell’anno nei salti attendendo al rispettivo
lavoro; e siccome si trovano li uni lontani degli altri, non v’è Chiesa che a
tutti sia comoda… né alla Città ven-
gono fuorché una volta all’anno.
Le condizioni di vita erano rese
vieppiù difficili da tasse e balzelli imposti dall’erario governativo, dai feudatari e dalle decime dovute alla chiesa e
al vescovo in quanto egli stesso barone
di una considerevole parte del Sulcis.
I poveri abitanti, quando possibile,
cercavano di sottrarsi al pagamento dei
tributi, suscitando la riprovazione dei
feudatari o del vescovo, che aveva la
doppia veste di episcopo e barone e
quindi diritto a due balzelli, uno derivato dal diritto feudale ed un secondo
che veniva dalla decima, dovuta alla
chiesa, da chiunque possedesse un
reddito.
Chiunque non pagasse il tributo
alla chiesa cadeva in peccato come
ribadivano le parole del Vescovo:
«Sopra il pagamento delle decime niente si è innovato, anzi rispettivamente si osservano gli antichi costumi e stabilimenti; quello però che
reca fastidio è il mal di cuore, col quale si paga o più spesso si fugge universalmente in Iglesias il pagamento; dimostrando con evidenza, non solo privarsi del merito, ma aggravarsi le loro anime co’ peccati …»
Il resto della popolazione era per
lo più concentrato in poche ville e agglomerati.
Portoscuso (Portoscus) era composta da poche famiglie, i cui componenti erano conteggiati tra gli abitanti di Iglesias, ma il loro numero cresceva notevolmente quando vi si tenevano le tonnare.
Carloforte contava circa 1.200 anime mentre Sant’Antioco, che iniziava in quegli anni a ripopolarsi, ospitava circa 500 persone con un sacerdote stabile inviato dal Capitolo iglesiente. Appena qualche decennio prima, come documentato da padre Filippo Pili in: “La prima visita pastorale
dell’arcivescovo mons. Falletti nella
Diocesi di Iglesias (1728)” in documenti inediti, nel corso della visita
pastorale effettuata nel 1728, dall’allora arcivescovo di Cagliari e vescovo
di Iglesias monsignor Raul Costanzo
Falletti, l’isola era ancora pressoché disabitata e solo nella ricorrenza della
festività del Santo Patrono si animava con migliaia di fedeli provenienti
da ogni parte dell’isola.
Teulada, feudo di un ramo della
famiglia Sanjust, i cui discendenti tramandano il nome della casata di origini catalane più antica dell’isola di
Sardegna, contava 2.000 abitanti, provenienti da diverse parti dell’isola, i
quali godevano della fama di non essere troppo onesti, per la qual ragione il feudatario risiedeva per almeno
sei mesi all’anno nel palazzotto baronale della villa allo scopo di scoraggiare con la sua presenza i frequenti
furti che vi si verificavano.
L’abitato più popoloso, a parte il
capoluogo era quello di Villamassargia, a due ore di cavallo da Iglesias,
con 2.200 anime. La relazione del vescovo Satta dice che le donne del paese erano pie e rispettose della religione, a differenza degli uomini più refrattari nell’osservanza precetti cristiani, nonostante gli insegnamenti dei sei
curati e la presenza attiva nel paese
di tre confraternite. Scriveva, infatti,
il vescovo Satta: «La gente siccome
mescolata e discende di vari luoghi
del Regno, è assai propensa al furto
benché serve di gran freno l’abbitarvi (sic) del Sig. Barone di quel titolo
per la metà dell’anno».
Poco distante sorgeva il piccolo
villaggio di Musei, feudo della Compagnia di Gesù, con circa quattrocento
abitanti, due sacerdoti ed una confraternita, ad appena un’ora di marcia da
Domusnovas, che, in quegli anni, contava appena 450 anime.
Coloro che per sopravvivere vivevano nei salti del Sulcis erano costretti
a condurre una dura vita di sacrifici
per procacciarsi il minimo indispensabile alla sussistenza; isolati com’erano gli uni dagli altri a causa delle
distanze e dalla mancanza pressoché
totale di strade; era loro precluso, quasi
completamente, ogni contatto umano
che non fosse quello di qualche famigliare. Unica possibilità di una qualche forma di socialità veniva offerta
dalle celebrazioni che si svolgevano
presso le numerose chiese campestri in
occasione della festa del santo titolare.
In quelle circostanze, riportano i
documenti, vi era sempre una grande
affluenza di fedeli che convergevano
da ogni parte della diocesi, per fervore religioso certamente, ma anche
per rivedere amici e parenti, che altrimenti si incontravano molto raramente, e passare in compagnia una
giornata in letizia, approfittando anche
della possibilità di gustare qualche
dolciume o acquistare suppellettili e
utensili dai mercanti che intorno alle
chiese allestivano delle vere fiere con
le tipiche bancarelle sulle quali era
possibile trovare un po’ di tutto, a cominciare da quelle mercanzie il cui
approvvigionamento avrebbe richiesto lunghi e non semplici viaggi fino
alla città di Iglesias.
Unica via di comunicazione che
permetteva il transito di carrozze era
quella che univa Cagliari ad Iglesias,
per il resto erano solo sentieri percorribili a piedi o a cavallo che in inverno
si trasformavano in veri e propri ruscelli, mentre nei mesi tra giugno e
settembre l’intemperie, come veniva
chiamata la malaria, rallentava ogni attività stremando gli uomini per le febbri.
Anche il vescovo attendeva la primavera per compiere le visite pastorali che si svolgevano con un certo disagio, suo e di chi doveva ospitarlo insieme al numeroso seguito. Un esame dei
tempi di percorrenza delle diverse tratte ci restituisce un’idea di come si svolgevano i viaggi nel Sulcis in quegli anni.
Mons. Satta nel corso della sua
prima visita pastorale, il 14 aprile del
1765, lasciò la città di prima mattina
a cavallo, accompagnato da un canonico, un sacerdote, il vicario generale arcidiacono Salazar, il segretario
al quale dobbiamo la stesura della relazione, due servitori addetti alla sua
persona e il cuoco, più altri due cavalli caricati delle bisacce con le provviste, indumenti e paramenti per le celebrazioni.
Raggiunse alle 8.30 Conesi (Gonnesa) dove sostò fino alla mezza. Ci
vollero tre ore di cavallo per raggiungere Portoscus (Portoscuso) da dove si
imbarcò per Carloforte. Per coprire il
percorso da Sant’Antioco ad Iglesias,
passando per Barbusi e Barega, ci volle
quasi un’intera giornata. Per andare a
Teulada dalla sede episcopale, il viaggio richiese una tappa intermedia: 8
ore circa per raggiungere Santadi e,
pochi giorni dopo, altre quattro ore di
cammino fino a Teulada. Nel ritorno il
viaggio dovette essere interrotto per
una sosta notturna obbligata, trascorsa
in un rebano (ovile?) o furriadrogius
(sic), a causa di una piena improvvisa che aveva impedito il guado di un
fiume, forse il rio Palmas.
Nel 1728, nel corso della visita
pastorale di un altro presule, il corteo
arcivescovile aveva fatto una sosta
presso una caserias di pastores. L’ultima tappa del ritorno, da Tratalias ad
Iglesias, venne coperta di buon passo
tra le 14.00 e le 19.00 della sera.
In un territorio così emarginato e
impoverito, con uno stato sabaudo
scarsamente interessato alla terra sarda che tentò a più riprese di barattare
con altri, più redditizi, possedimenti,
per di più costantemente impegnato
com’era in imprese guerresche che
prosciugavano le risorse economiche,
si può comprendere come la chiesa
svolgesse, se pure con qualche occasionale contrasto con l’autorità regia,
un ruolo insostituibile.
Più di ogni altra istituzione la chiesa, con i suoi parroci e cappellani disseminati in ogni comunità era a contatto quotidianamente con tutte le realtà
esistenti ed attraverso i suoi rappresentanti poteva far arrivare la sua voce,
ma anche quella del governo quando
necessario, in ogni angolo del regno.
Così avveniva che le informazioni
fluissero dalla periferia verso le curie
e da queste partissero poi le disposizioni e le indicazioni fin verso i luoghi più sperduti. Gran parte di queste
notizie e conoscenze venivano poi
registrate nei documenti ufficiali: relazioni, lettere pastorali, decreti e nei
cinque libri che, giunti fino a noi, costituiscono, se confrontati ed integrati con “Le Carte” che provengono dalle Cancellerie Regie, una fonte insostituibile ed illuminante per chiunque
voglia indagare nel passato delle nostre
genti.
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Anno XIX • N° 271 • 30 Giugno 2014
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
La rassegna organizzata dal Consorzio Fieristico Sulcitano continua a crescere e si propone per progetti ancora più ambiziosi
Il Sulcis Iglesiente espone le sue produzioni
Fin da mezza mattina il centro di Carbonia è stato letteralmente preso d’assalto dai visitatori, con il clou nel tardo pomeriggio.
G
rande successo, domenica
8 giugno, a Carbonia, per
l’ottava edizione della manifestazione “Il Sulcis Iglesiente espone”, Fiera dell’Agroalimentare, dell’Artigianato e del Turismo, organizzata dal Consorzio Fieristico Sulcitano, con il patrocinio del
comune di Carbonia, della Gestione
commissariale dell’ex provincia di
Carbonia Iglesias e della Camera di
Commercio di Cagliari.
La Fiera ha ospitato oltre 230 stand,
nei quali nell'arco di tutta la giornata,
che ha registrato complessivamente
presenze valutate in 25.000-30.000,
sono stati esposti i prodotti dell’agroalimentare e dell’artigianato artistico
e di numerosi altri generi, con tante
novità. Hanno destato grande interesse
i numerosi eventi collaterali: il raduno regionale “Lambretta club Sardegna”, con oltre 100 tipi in esposizione, svoltosi in Piazza Roma; la sfilata cinofila amatoriale curata dall’Associazione Amici del Canile di Carbonia, ugualmente in Piazza Roma; la
sfilata dei Mamuthones di Mamoiada che ha catturato l’interesse delle
diverse migliaia di visitatori nel tardo pomeriggio; gli interventi dei cabarettisti Benito Urgu e Demo Mura.
Come annunciato alla vigilia, nell’arco della giornata sono state presenti numerose associazioni ed una
rappresentanza del 1° Reggimento Corazzato di Teulada.
La giornata è stata conclusa nella
maniera migliore, con un grande concerto presso l’Anfiteatro di Piazza Marmilla, del gruppo sardo Istentales, impreziosito dalla straordinaria partecipazione di Tullio De Piscopo.
«Le decine di migliaia di persone
che, sfidando il caldo, hanno scelto di
non mancare per questo importante
appuntamento - ha commentato Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia -,
consolidano il successo di una iniziativa che migliora ogni anno. Edizione
dopo edizione, la fiera di Carbonia
si sta ritagliando uno spazio sempre
più importante all’interno del pano-
rama regionale, ottenendo successi
crescenti per la capacità di attrarre
visitatori e turisti, perché in grado di
far conoscere le centinaia di attività
commerciali che partecipano e come
occasione di promozione delle attivi-
degli aderenti è riuscito a regalare
un’altra importante giornata a cittadini e turisti - ha aggiunto Giuseppe
Casti -. Un grazie particolare anche
all’assessorato alle Attività produttive,
agli espositori, alle associazioni di
Gli stand allestiti in Via Gramsci.
L’esibizione dei Mamuthones.
tà commerciali, ristorative e ricettive
della città.»
«Un sentito ringraziamento al Consorzio Fieristico Sulcitano, promotore ed organizzatore della fiera che,
anche quest’anno, grazie all’impegno
volontariato e a tutte le associazioni
che hanno aderito - ha concluso il
sindaco di Carbonia -, perché soltanto grazie al contributo di ciascuno è
possibile organizzare un evento di tale livello e così partecipato.»
Tutto esaurito al Teatro Electra per la prima dell’opera
La storia di Edina Altara
D
a un’idea del costumista
Marco Nateri, musicata
dal maestro Gianluca Erriu, ha preso corpo l’opera
per voci bianche intitolata “Zim bum
bum Edina e i ricordi di carta”.
Nei giorni 30 e 31 maggio, presso il Teatro Electra di Iglesias, è andata in scena la storia di Edina Altara, un’artista sarda affermatasi nella prima metà del ‘900, una donna
che sin da piccola sognava di far parte del mondo dell’arte trasformando carta e cartoncino in tanti piccoli grandi capolavori.
Il libretto, scritto da Marco Nateri, Gianluca Erriu e Giovanna Deidda, racconta di una bimba che, differentemente dalle sorelle, Lavinia
e Iride, che sognavano nel loro futuro il matrimonio e la famiglia, desiderava unicamente continuare a
coltivare quel bellissimo passatempo
che l’affascinava sempre più, quando con abile maestria usava forbici,
carta, colla, filo e spago. Da lei e dalla sua bravura nel realizzare giocattoli e non solo, è attratto un suo compagno di classe, Martino, che innamorato di Edina, sogna un domani
insieme. La magia che il costumista
Marco Nateri, in quest’opera anche
regista, e il maestro Gianluca Erriu,
sono riusciti a portare in scena, è
stata determinata anche dai disegni
di Roberto Borgia, dai costumi realizzati dalle allieve del laboratorio
curato da Marinella Porru, dagli oggetti realizzati in carta e cartoncino
dagli allievi del laboratorio di attrezzeria diretto da Antonio Rosati.
Eccezionale la performance degli attori e del coro dell’International Opera Academy, che sotto la direzione dell’Ente Concerti Città di
Iglesias, dopo mesi di duro lavoro,
ha entusiasmato il pubblico in entrambe le serate, catturando numerosi e ripetuti applausi.
“Zim bum bum Edina e i ricordi
saggio che «quando si desidera creare, e la fantasia e la passione sono
fuoco che anima, non bisogna mai rinunciare, perché l’arte è la più gran-
Una scena della rappresentazione al Teatro Electra.
I giovani attori hanno manifestato grande preparazione ed entusiasmo.
di carta”, che nell’opera andata in
scena ha rappresentato la passione
per l’arte, è riuscita a far sognare tutti
i presenti, facendo passare il mes-
de forma attraverso la quale una
persona può realizzarsi fino a raggiungere l’apice».
Nadia Pische
Ha preso il via lo scorso 26 giugno la 7ª edizione della rassegna culturale patrocinata dall’Amministrazione comunale
Scuola civica di storia, 9 appuntamenti per riscoprire le radici della città di Iglesias
H
a preso il via giovedì 26
giugno, a Iglesias, l’edizione 2014 della Scuola
Civica di Storia, al Chiostro di San Francesco, con la relazione di Daniela Aretino e Giorgia
Marcia sul tema “Il Liceo Scientifico G. Asproni di Iglesias: le origini”. Nove gli incontri in calendario,
con questo programma:
28 agosto, ore 20.00 - Piazza Conte Ugolino - Fabio Manuel Serra:
“Anno 1450: Iglesias città regia e la
lotta per la sua libertà”.
11 settembre, ore 20.00 - Piazza
Municipio (in caso di maltempo Sala Branca) - Celestina Sanna: “La
condizione femminile nella diocesi
Iglesiente tra il 14° e il 18° secolo”.
25 settembre, ore 20.00 - Chiostro
di San Francesco, (in caso di maltempo Sala Lepori) - Damiano Vacca: “Cultura della decadenza e decadenza della cultura a Iglesias: dalla conquista dei Savoia ad oggi”.
9 ottobre, ore 19.00 - Sala Lepori
- Elena Bellu: “Il territorio di Iglesias in epoca prepisana”.
23 ottobre, ore 19.00 - Sala Lepori - Elena Galleri, Giuseppina Stocchino: “Una città racchiusa in una
scuola: insegnanti e studenti dell’Istituto Minerario “Giorgio Asproni”.
6 novembre, ore 19.00 - Sala
Lepori - Francesca Romana Casula,
Marco Vacca: “L’abito tradizionale
di Iglesias: storia e sua diffusione
nel territorio”.
lingua scritta delle donne di Iglesias
durante la seconda guerra mondiale”.
L’immagine simbolo della Scuola.
Sebastiano Forteleoni.
27 novembre, ore 19.00 - Biblioteca comunale - Alessandra Secci: “La
11 dicembre, ore 19.00 - Sala
Lepori - Grazia Villani: “Massoneria
e massoni a Iglesias fra Ottocento e
Novecento”.
L’iniziativa è coordinata da Grazia Villani e Sebastiano Forteleoni.
«È un piacere constatare che gli
incontri sono seguiti da un numero
crescente di persone - spiega Sebastiano Forteleoni - non sono solo iglesienti ma anche provenienti dai centri del Sulcis, a dimostrazione che Iglesias è sempre un punto di riferimento culturale importante. La città di
Iglesias ha una storia lunga e complessa che offre a chi la studia occasioni di analisi sempre nuove ed affascinanti. Da quest’anno si è voluto ripartire dal mese di giugno, fare
una pausa estiva e svolgere gli in-
contri in luoghi “diversi” ogni volta.
I relatori sono per lo più giovani e preparati ma devo ringraziare la dr.ssa
Celestina Sanna che con entusiasmo
ed encomiabile apertura mentale presenterà una relazione, collaborando
e contribuendo con la sua esperienza e cultura con i “giovanissimi”. La
locandina della manifestazione raffigura la relatrice più che ventenne
che con il casco da minatore prestatomi da un mio paziente che lavora
a Nuraxi Figus e con la lampada regalatami tempo fa da un amico-paziente che non c’è più, tiene in mano
un libro all’interno di una galleria,
per sottolineare la cultura mineraria
di Iglesias che non si estinguerà...»
Grande successo per il progetto di educazione alla sicurezza stradale che ha coinvolto 237 alunni di 12 classi e 4 istituti
Inizia dalla scuola primaria la formazione stradale delle nuove generazioni
S
i è svolta lo scorso 3 giugno,
in Piazza Roma, a Carbonia,
la manifestazione conclusiva del progetto di educazione alla sicurezza stradale, “Sicuri in
strada”, rivolto agli alunni che frequentano la classe 5ª delle scuole
primarie (elementari) del comune di
Carbonia. Il progetto è stato realizzato dall’Auser, in collaborazione
con il Comando di Polizia locale e il
coinvolgimento dell’assessorato alla Formazione e istruzione del comune di Carbonia.
Per la giornata conclusiva, a partire dalle 9.30 le 8 classi coinvolte si
sono ritrovate in Piazza Roma e gli
alunni hanno indossato un cappellino di colore diverso per ogni istituto. I colori (verde, bianco e rosso),
sono stati scelti per rappresentare la
bandiera italiana, per ricordare la
recente festa della Repubblica e come buon auspicio per i campionati
del mondo di calcio. A ogni bambino è stato consegnato un tesserino/patentino con il rispettivo nominativo, da applicare nelle magliette.
Dopo i saluti del sindaco, Giuseppe Casti, dell’assessore alla Formazione e istruzione Lucia Amorino, del comandante della Polizia locale, Andrea Usai, e del parroco di
San Ponziano, don Amilcare Gambella, sono iniziati i giochi.
Rispondendo esattamente alle domande proposte, tutte le classi hanno
dimostrato di aver acquisito le regole elementari del Codice della strada. Successivamente ogni classe ha
superato le prove pratiche percorrendo il circuito stradale disegnato sulla Piazza e simulato tramite cartelli
stradali mobili.
La manifestazione conclusiva svoltasi in Piazza Roma, a Carbonia.
Al termine della manifestazione
sono state premiate le classi delle
scuole Gritti, Ciusa e Satta.
«Ringrazio sentitamente l’Auser,
la Polizia locale e gli uffici comunali, i bambini, gli insegnanti e i dirigenti scolastici per aver organizzato e partecipato sia al corso sia a
questa importante giornata - ha commentato Giuseppe Casti, sindaco di
Carbonia -. È stato bello vedere Piazza Roma colorata dai cappellini dei
bambini e dalla loro gioia e spontaneità. La stessa spontaneità con cui
hanno imparato il linguaggio del Codice della strada. Anche grazie all’impegno dei bambini, per la città
di Carbonia questa esperienza rappresenta un importante passo verso
la maggiore diffusione della cultura
della sicurezza stradale.»
Il progetto, che ha preso avvio
l’8 maggio, ha coinvolto 12 classi di
4 istituti comprensivi della città di
Carbonia, per un totale di 237 alunni.
L’obiettivo del progetto è stato quello di formare le generazioni future,
cercando di dare risposta alle problematiche ambientali e proponendo
un’educazione alla mobilità sostenibile, responsabile e sicura. Anche per
questo è stato realizzato, per i piccoli alunni, il libretto “Sicuri in strada”
che fornisce le regole basilari per la
circolazione stradale e cattura l’interesse dei bambini con giochi e quiz,
nella logica dell’apprendimento attivo.
L’Amministrazione comunale di
Carbonia e l’Auser hanno ringraziato tutti gli alunni che hanno preso
parte, con entusiasmo, al percorso
innovativo di educazione stradale e
i dirigenti scolastici e gli insegnanti
per la preziosa collaborazione.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
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Straordinario successo per la 12ª edizione della kermesse gastronomica internazionale svoltasi dal 30 maggio al 2 giugno
Con il Girotonno Carloforte investe sul turismo
La gara gastronomica è stata vinta dagli chef francesi Sylvain Sendra e Anne Legrand, che hanno superato giapponesi ed italiani.
L
a Francia ha trionfato nella
12ª edizione del “Tuna Competition”, fulcro del “Girotonno - Uomini, storie e sapori sulle rotte del tonno”, la kermesse gastronomica internazionale svoltasi a Carloforte dal 30 maggio al 2
giugno.
Gli chef Sylvain Sendra e Anne
Legrand, con la ricetta “Insalata di
tonno nicoise”, sono i vincitori assoluti del Girotonno 2014. Nella finalissima di domenica 1 giugno, condotta dalla presentatrice Novella Calligaris, hanno avuto la meglio sul Giappone degli chef Haruo Ichikawa e Lorenzo Lavezzari e sull’Italia degli chef
Roberto Serra e Clelia Bandini, grazie
alla media dei voti della giuria tecnica e di quella popolare.
Mattatori della serata finale sono
stati anche gli chef Mauricio Zillo e
Fabrizio Nicola (Brasile) che hanno
conquistato prima il Premio Giuria
tecnica, guidata dal presidente Paolo
Marchi, ideatore di Identità golose, il
primo congresso italiano di cucina di
autore, e composta dai giornalisti
Giorgia Cannarella (finedininglovers.
com), Lorenza Fumelli (Agrodolce.it),
Tom Kington (Los Angeles Times),
Chiara Maci (blogger di “Cuochi e
Fiamme” su La7d e “The chef” su La5),
Pietro Pio Pitzalis (reportergourmet.
com), Fernanda Roggero (Il Sole 24
ore), Roberta Schira (scrittrice e gourmet), Masakatsu Ikeda (saporitaweb.
com) e Federico De Cesare Viola
(Repubblica). Per i giurati il piatto
“Metropolitonno” di Zillo, spiega
Marchi, «ha meritato il premio per
aver saputo interpretare con una ricetta la sua storia di ragazzo nato in
una metropoli difficile di oltre 20 milioni di abitanti e aver raggiunto una
maturità professionale sull’onda tormentata delle canzoni di Jimi Hen-
drix». A lui anche il Premio Migliore
presentazione con la seguente motivazione: «La giuria, pur avendo ben
presente la golosità visiva di altre proposte, ha deciso di premiare l’essenzialità assoluta di un piatto nel quale il
tonno risaltava più che in tutti gli altri proprio perché deva l’impressione
di occupare da solo la scena».
Ad aggiudicarsi il Premio Giuria
popolare è stato il Giappone degli chef
Haruo Ichikawa e Lorenzo Lavezzari
che, con il “M-Iyo Burger”, hanno
zione povera del tonno, non fermandosi davanti a tagli come il midollo
e parti come le vertebre che avrebbero potuto disturbare più di un giurato».
A consegnare i premi, durante la
serata finale del Girotonno 2014, sono stati il vice sindaco di Carloforte
Walter Conte, l’assessore comunale
alla Cultura Luz Elena Castano e Salvatore Greco, patron delle tonnare di
Carloforte.
Grande il contributo offerto nelle
I francesi Sylvain Sendra e Anne Legrand vincitori con “Insalata di tonno nicoise”.
conquistato i favori dei giurati popolari che si sono alternati nelle tre serate del Tuna Competition.
La giuria tecnica, infine, ha voluto premiare con una Menzione speciale la Spagna delle chef Alba Esteve Ruiz e Maria Giulia Magario con
la seguente motivazione: «Teniamo
a complimentarci con la spagnola Alba Esteve Ruiz per avere dato dimostrazione, con il suo “Ossobuco di
tonno”, di notevole personalità e capacità di coniugare ricordi, tecnica e
coraggio proponendo una lavora-
tre serate del Tuna Competition dai 40
ragazzi dell’Istituto professionale
“Galileo Ferraris” di Iglesias, capaci di servire senza sosta centinaia di
piatti alle due giurie impegnate nella
gara gastronomica, e ai sommelier dell’Ais Sardegna eccellenti nella scelta
dei vini, rigorosamente sardi, da abbinare ai tutti i piatti in gara.
è stato un Girotonno da incorniciare. I numeri riferiscono di un afflusso da record di visitatori. Se alberghi, bed and breakfast avevano già
registrato il tutto esaurito ben prima
Si è concluso a Carbonia il progetto del programma Leonardo
Confronto tra le delegazioni di nove paesi
N
ei giorni 12,13 e 14 maggio 2014, presso l’Istituto di Istruzione Superiore Cesare Beccaria di Carbonia, si è svolto il meeting finale
del progetto: “Beyond Numbers and
Borders: An Innovative Approach
to Accountancy” nell’ambito del
programma Leonardo (Lifelong
Learning Programme) finanziato
dall’Ue. Hanno partecipato all’evento le delegazioni di nove paesi
europei: Grecia, Portogallo, Romania, Germania, Turchia, Polonia, Francia, Bulgaria e Italia.
Lunedì 12 maggio, il dirigente
scolastico, Antonello Scanu, e la
coordinatrice del progetto, Antonietta Melas, hanno dato inizio ai
lavori del meeting finale di questo
progetto biennale.
Nella stessa mattina del 12 maggio, nella sala consiliare, le delegazioni sono state accolte dal sindaco, Giuseppe Casti e dagli assessori dell’Istruzione e del Turismo e
della Cultura Lucia Amorino e Loriana Pitzalis. Durante le tre giornate i partecipanti al meeting hanno
visitato le sedi scolastiche dell’Istituto professionale settore servizi
per l’agricoltura di Santadi e Villamassargia e dell’Istituto Tecnico - settore economico della sede di
Carbonia.
Denso il programma delle attività che hanno caratterizzato le tre
giornate: tra le altre, molto apprez-
materiali tecnico/operativi utilizzati nei diversi paesi al fine di convergere verso conoscenze, competenze e metodologie comuni con
l’obiettivo di migliorare ed accrescere le opportunità occupazionali
in ambito europeo favorendo la coe-
L’incontro nell’Aula Magna dell’Istituto Cesare Beccaria di Carbonia.
zata la visita della cantina di Santadi, del Museo del Carbone e in
particolare la visita della galleria.
Ciò a completamento del percorso
che si è svolto nell’arco di un biennio e ha riguardato l’elaborazione,
la produzione e monitoraggio di
sione dei differenti sistemi.
L’Istituto Beccaria, tra gli altri
compiti, ha coordinato e realizzato
un dizionario di termini tecnico/professionali sia in lingua inglese
che nelle lingue di tutti i paesi coinvolti nel progetto.
Si è spento uno dei politici di maggior spicco del secolo scorso
L’addio a Daverio Giovannetti
S
i è spento a Iglesias, all’età di 88 anni, Daverio
Giovannetti, uno degli uomini di maggior spicco
del PCI e della politica sarda per
diversi decenni.
Nato a Guillaumes, in Francia,
il 5 giugno 1926, Daverio Giovannetti ha svolto per moltissimi
anni un’intensa attività sindacale
nelle aree minerarie del Sulcis Iglesiente e nel 1957 è stato eletto segretario della Federazione provinciale dei minatori, successivamente segretario della Camera del
Lavoro di Cagliari e segretario
Daverio Giovannetti.
regionale della Cgil.
è stato eletto senatore nel collegio di Iglesias per tre legislature consecutive, il 7 maggio 1972,
il 20 giugno 1976 e il 3 giugno
1979.
Nella sua lunga carriera di politico ed amministratore locale, è
stato eletto per due volte consigliere del Partito Comunista Italiano per la provincia di Cagliari
e consigliere comunale della sua
città, Iglesias.
Da diversi anni Daverio Giovannetti aveva lasciato l’attività
politica.
dell’inizio della manifestazione, è con
l’apertura della competizione e della
intera rassegna gastronomica che l’isola di San Pietro ha visto lievitare il
numero di presenze in pochi giorni.
«I primi segnali, con circa 45mila presenti, li avevamo già avuti tra giovedì e venerdì, giorni solitamente con
poco afflusso. Poi - dichiara Marco
Simeone, sindaco di Carloforte - è stato un crescendo con punte di 60mila
presenti sabato, 75mila domenica e
72mila lunedì. Numeri che vanno al
di là delle duecentomila presenze che
avevamo previsto per la durata dell’intera manifestazione» (va precisato
che sono tantissimi i visitatori che hanno presenziato alla manifestazione
dall’inizio alla fine e, di conseguenza,
il numero dei visitatori non è pari a
quello delle presenze nell’arco dei 4
giorni, ndr).
Se le presenze hanno superato
«ogni più rosea previsione», non da
meno sono stati i numeri registrati per
le degustazioni e i vari laboratori con
protagonisti chef stellati e in gara. A
parte i ristoratori, che hanno effettuato numerosi “turni di cucina” per soddisfare migliaia di richieste, infatti, i
ticket per le degustazioni staccati tra
il Tuna Village, il Live Cooking, il
Talk Tuna e la piazza del Cascà (con
un villaggio berbero, vera sorpresa della manifestazione), sono stati complessivamente 8.000. A ciò poi si possono aggiungere i quattrocento biglietti venduti per chi, durante il Girotonno, ha voluto prendere parte alla gara gastronomica facendo parte
della Giuria popolare. Numeri che
raccontano anche del grande lavoro e
impegno profuso dai 40 ragazzi dell’Istituto professionale “Galileo
Ferraris” di Iglesias capaci di servire senza sosta centinaia di piatti alle
due giurie impegnate nella gara ga-
stronomica, e ai sommelier dell’Ais
Sardegna eccellenti nella scelta dei
vini, rigorosamente sardi, da abbinare ai tutti i piatti in gara.
è stata grande la mobilitazione di
uomini e mezzi per garantire la sicurezza e l’assistenza alle migliaia di
visitatori giunti a Carloforte in occasione della manifestazione. Dalla Capitaneria di porto, scesa in campo in
forze, ai carabinieri e alla Polizia, con
agenti ed elicotteri a sorvolare l’isola; dagli agenti della Polizia munici-
complessive, e della Delcomar (nella
tratta da e per Calasetta) con ventiquattro, durante tutto l’arco della manifestazione.
«Possiamo dire che il bilancio
della manifestazione è più che positivo e siamo più che soddisfatti - conclude Marco Simeone -. Questi risultati sono il frutto della collaborazione di tutti. Fare sistema, anche con
i comuni di Portoscuso, Sant’Antioco e Calasetta, si è rivelata una decisione vincente. Senza il loro apporto
I traghetti di Saremar e Delcomar sono stati letteralmente presi d’assalto.
pale ai volontari della Protezione civile della Lavoc; dai volontari del 118
della Croce Rossa, che hanno installato un ospedale da campo nel molo
del porto, ai medici del Pronto soccorso di Carloforte, operativo 24 ore
su 24. Insomma, uno sforzo organizzativo dove ogni dettaglio è stato predisposto con cura.
C’è da rilevare inoltre lo sforzo e
la gentilezza degli equipaggi dei traghetti Saremar (nelle tratte da e per
Portoscuso e da per Calasetta) con
una cinquantina di corse giornaliere
sarebbe stato assai complicato gestire il numero incredibile di persone
che hanno scelto di premiare il nostro
programma ed i nostri sforzi. Tutto è
andato nel migliore dei modi. Ristoranti, bar, pub ed altre attività hanno
lavorato senza sosta. E il servizio
d’ordine e di sicurezza, concordato
con la Prefettura, e che ha visto impegnati con discrezione sul campo
Polizia municipale, Carabinieri, Polizia, Capitaneria di porto e volontari, è stato impeccabile.»
www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com
è stato inaugurato a Carbonia un ciclo di incontri sulla fotografia
A scuola con il grande Francesco Zizola
L
a Fabbrica Artigiana di Fotografia, in collaborazione
con il comune di Carbonia
e il Centro Italiano della
Cultura del Carbone, ha inaugurato
giovedì 22 aprile 2014 il secondo
appuntamento del ciclo di incontri
“A scuola di fotogiornalismo”. Nella
sala convegni del Museo del Carbone Grande Miniera di Serbariu,
Francesco Zizola ha presentato il
suo lavoro di fotografo giornalista.
Laureato in antropologia, tra i più
interessanti fotografi italiani, Zizola ha vinto nove World Press Photo
e numerosi premi internazionali
con i suoi reportage che documentano un mondo segnato da guerre,
malattie, violenza e inquinamento.
A seguire ha guidato i partecipanti
lungo il percorso della mostra fotografica “Born Somewhere” allestita
presso la sala docce del Museo del
Carbone, 25 scatti in bianco e nero.
Francesco Zizola ha trascorso gli
ultimi anni della sua attività documentando le condizioni dell’infanzia nel mondo, dalla precarietà dei
teatri di guerra e di crisi del pianeta
alle condizioni di alienante benessere
dei paesi ricchi. “Born somewhere”,
“nato da qualche parte”, racconta
le vite dei bambini di 27 paesi.
Dice Zizola: «La fotografia per
me è stata sempre una passione e
anche una necessità; fin dall’adolescenza sono rimasto attratto dalla
possibilità di esprimermi attraverso la luce catturata dalla macchina
fotografica e dalla camera oscura,
questa alchimia capace di tradurre
la realtà in visione ha segnato la
mia vita come anche il bisogno di
dare senso a questo linguaggio utilizzandolo in una prospettiva storica. Mi spinge a fotografare non solo
la necessità sempre più urgente in
questi giorni di tenere una traccia
del vissuto e del reale nella memoria storica, ma anche lo sconforto
per il fallimento di uno degli scopi
precipui del giornalismo (e quindi
anche del fotogiornalismo); quello
della testimonianza trasformatrice,
capace attraverso le verità scoperte
e disvelate, di condizionare il corso
degli eventi agendo sulle menti e
sulle coscienze dei lettori. Ecco, il
fotogiornalismo, a mio parere, potrebbe anelare a questo piccolo ma
importante ruolo nelle complesse
società contemporanee. La mia
ostinazione quindi a “coprire” eventi spesso oscurati dal mercato dei
media, trova la maggiore spinta in
questa convinzione della necessità
della testimonianza che il fotogiornalismo contemporaneo è chiamato ad espletare».
Francesco Zizola ha proseguito
la sua attività a Carbonia nei tre
giorni successivi con un laboratorio
fotografico dal tema etica e fotogiornalismo. Il progetto sulla condizione dell’infanzia nel mondo ha
visto la luce proprio per rispondere
a questa necessità di racconto, di testimonianza, nella speranza che qualche coscienza possa prendere atto
dell’urgenza di una visione diversa,
diciamo pure critica, della nostra società e del nostro prossimo futuro.
Il progetto “A scuola di fotogiornalismo” curato dalla Fabbrica
artigiana di fotografia proseguirà nei
giorni dal 4 al 7 luglio con il fotografo Giovanni Marrozzini che presenterà il suo lavoro, allestirà una
mostra fotografica sulla Palestina e
terrà un laboratorio fotografico sull’Ardia, la corsa in onore di San Costantino che si svolge a Sedilo ogni
anno il 6 e 7 luglio.
Il mondo sindacale ha perso uno dei protagonisti di 40 anni di lotte
Ci ha lasciati Antonello Corda
I
l mondo sindacale sardo ha perso uno dei protagonisti delle lotte degli ultimi 40 anni: Antonello Corda.
66 anni compiuti il 1 maggio,
Antonello Corda era stato segretario provinciale dei metalmeccanici,
prima di essere eletto segretario generale confederale della Cisl del
Sulcis Iglesiente, incarico ricoperto
sino al 2010. Un vero protagonista
delle lotte sindacali, dotato di determinazione e carisma, è stato sempre
in prima linea, sin dai primi anni
‘70, con la nascita del polo industriale di Portovesme, fondatore dopo la
Antonello Corda.
scissione della Flm (Federazione lavoratori metalmeccanici), della Fsm
Cisl (Federazione sarda metalmeccanici) federata alla Fim nazionale,
ed occupandosi successivamente, da
segretario generale, di tutti gli altri
settori socio-economici del territorio.
Ritiratosi dall’attività sindacale,
aveva condotto la sua più difficile
battaglia, con forza e dignità, sino
all’ultimo giorno, contro un male incurabile che ancora troppo giovane
lo ha strappato ai suoi affetti.
Antonello Corda lascia la moglie
Bice, i figli Aldo e Nicola, Benedetta
e la amatissima nipotina Sara.
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Anno XIX • N° 271 • 30 Giugno 2014
La Sardegna domina le classifiche delle migliori spiagge e dei migliori comprensori turistici stilate da Legambiente e Touring Club
La Sardegna è l’“Isola dei sogni”
La classifica dei comprensori vede la nostra isola al 1° posto con la costa orientale, al 3°, al 4°, al 5° (con il Sulcis Iglesiente) e 6°.
S
plendono le vele del mare sardo nella classifica della Guida Blu 2014 di Legambiente
e Touring Club che premia
“Il mare più bello” d’Italia. La grande novità della XIV edizione della
Guida Blu è costituita dall’accorpamento delle località e dei comuni costieri in 35 comprensori turistici, aree
geografiche che tengono conto di una
offerta turistica omogenea e meno dei
confini amministrativi. Ogni com-
vele, il prestigioso riconoscimento che
Legambiente assegna a quelle località che sono riuscite ad offrire vacanze
da sogno e di qualità, grazie alla gestione sostenibile di un territorio di
eccellenza, alla salvaguardia del paesaggio, ai servizi offerti nel pieno rispetto dell’ambiente e all’enogastronomia di alto livello.
Quest’anno sono 14 le località marine e 7 quelle lacustri dove sventolano le 5 vele. Delle 21 località, Ca-
Chia.
prensorio si apre con un’intervista ad
un personaggio del mondo associativo, della cultura o dello spettacolo che
vive o conosce quel territorio e che
prende per mano il lettore per condividere i propri segreti. Altra novità importante: per ogni zona balneare si segnala un circuito di visita nell’entroterra, alla scoperta di località come le
Bandiere arancioni, il marchio di qualità del Touring che seleziona e certifica le località di eccellenza dell’entroterra con meno di 15.000 abitanti.
La Guida Blu premia le località
balneari marine e lacustri con le cinque
Muroni, il responsabile Turismo Legambiente Angelo Gentili, il presidente del Touring Club Italiano Franco Iseppi, Stefano Landi del Master
MMT - Università LUISS, il vice
presidente di Federparchi Salvatore
Sanna, Francesco Carri, presidente
Iccrea Banca, il responsabile mare di
Legambiente Sebastiano Venneri insieme ai sindaci delle località premiate che hanno offerto un rinfresco con
i prodotti tipici e di qualità.
stica (CA), Dune di Scivu (CA),
Spiaggia di Piscinas (CA), Spiaggia
di Torre dei Corsari e della Costa
Verde (CA); Cabras (OR) con Santa
Caterina e S’Archittu (OR), Spiaggia di Is Arenas (OR), Spiaggia di Is
Aruttas (OR); Orosei (NU), con Berchida (NU), Cala Cartoe (NU), Capo Comino (NU), Spiaggia di Osalla
(NU); Siniscola, con Berchida; Capo Comino; La Caletta; Villasimius
(CA) con Costa Rei (CA), Feraxi (CA),
Isola di San Pietro - Spiaggia di Guidi.
stiglione della Pescaia (Gr), PollicaAcciaroli-Pioppi (Sa) e Posada (Nu),
conquistano rispettivamente il 1°, 2°,
3° posto nella classifica delle località
peninsulari e delle isole maggiori. Il
primo posto al miglior comprensorio
turistico va al Golfo di Orosei, Ogliastra e Baronia lungo la costa orientale
della Sardegna. In particolare la Sardegna domina la classifica dei comprensori con ben cinque distretti nelle prime sei posizioni.
La guida “Il mare più bello” è stata presentata a Roma dalla direttrice
generale di Legambiente Rossella
Il volume è acquistabile in libreria, al prezzo di 19,90 euro.
Sono 14 le località marine e 7 quelle lacustri dove quest’anno sventola il
prestigioso riconoscimento. Tra le località marine peninsulari e delle isole maggiori, le 5 vele ai primi due posti
vedono Castiglione della Pescaia
(Gr) e Pollica-Acciaroli-Pioppi (Sa)
ma al terzo posto c’è Posada (Nu), al
nono Baunei (Og), al decimo Bosa
(Or) e al dodicesimo Domus De Maria (Ca).
In Sardegna spiccano con le 4 vele anche Arbus (CA) con Cala Dome-
di Orosei, Ogliastra e Baronia; il terzo posto con Sinis e Arburese, il quarto posto con il Golfo degli Angeli; il
quinto posto con il Sulcis Iglesiente
e il sesto posto con la Costa Nord
Occidentale e Parco dell’Asinara.
Nella classifica delle località delle Isole minori spicca Carloforte, al
secondo posto, con 4 vele, dietro la
località siciliana di Santa Maria Salina (ME), prima e unica località con
5 vele.
Classifica delle isole minori
1) Santa Marina Salina ME 5 vele
2) Carloforte CI 4 vele
3) Isola del Giglio GR 4 vele
4) Ponza LT 4 vele
5) Favignana TP 4 vele
6) Isola di Capraia LI 4 vele
7) Anacapri NA 4 vele
8) Lampedusa e Linosa AG 4 vele
9) Leni ME 4 vele
Classifica dei comprensori turistici
1) Golfo di Orosei, Ogliastra e Ba-
Fenicotteri rosa negli stagni di Porto Pino.
Silias o S’Ilixi (CA), Spiaggia del
Giunco (CA), Spiaggia di Porto Sa
Ruxi (CA), Spiaggia di Punta Molentis (CA); Sant’Anna Arresi (CI)
con Porto Pino (CI); e ancora Dorgali (NU), Carloforte (CI), Castelsardo (SS), Pula (CA), Buggerru (CI),
Santa Teresa di Gallura (OT), Stintino (SS).
Teulada, Calasetta e Sant’Antioco hanno ottenuto le 3 vele.
Dove la Sardegna domina assolutamente incontrastata è nella classifica dei comprensori turistici, dove
conquista il primo posto con il Golfo
Classifica delle località peninsulari
e delle isole maggiori. 5 vele
1) Castiglione della Pescaia GR
2) Pollica-Acciaroli-Pioppi SA
3) Posada NU
4) Ostuni BR
5) San Vito lo Capo TP
6) Vernazza SP
7) Otranto LE
8) Melendugno LE
9) Baunei OG
10) Bosa OR
11) Maratea PZ
12) Domus de Maria CA
13) Roccella Jonica RC
ronia Sardegna
2) Maremma Toscana e Laziale,
Toscana e Lazio
3) Sinis e Arburese Sardegna
4) Golfo degli angeli Sardegna
5) Sulcis Iglesiente Sardegna
6) Costa Nord Occidentale e Parco
dell’Asinara Sardegna
7) Costa del Parco agrario degli
Ulivi secolari Puglia
8) Cinque Terre e Golfo dei Poeti
Liguria
9) Isole Egadi Sicilia
10) Isole Pelagie Sicilia.
Giampaolo Cirronis
Il 27 e 28 giugno scorsi l’aula magna del Consorzio Ausi del Palazzo Bellavista ha ospitato un simposio internazionale
Esperti a confronto sullo stato dell’arte delle attività minerarie nel bacino del Mediterraneo
S
i è svolto da venerdì 27 a sabato 28 giugno ad Iglesias,
presso l’aula magna del
Consorzio Ausi nel Palazzo
Bellavista della miniera di Monteponi, il simposio internazionale “Attività minerarie nel bacino del Mediterraneo: stato dell’arte”.
Il simposio si è tenuto sotto il
patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e del comune di
Iglesias ed hanno concesso il loro
patrocinio anche l’Associazione nazionale tecnici liberi professionisti
(Antec), l’associazione periti minerari e minerari geotecnici, l’Assomineraria, il Consorzio Ausi,
l’E.Bi.Pro., l’Ordine dei chimici di
Cagliari, Nuoro e Oristano, le società Portovesme srl e Sgs. Inoltre,
l’evento è stato condiviso con l’Ordine degli ingegneri della Provincia di Cagliari, che ha riservato sei
crediti formativi ai propri iscritti regolarmente partecipanti.
L’evento è stato organizzato dall’Associazione Mineraria Sarda per
fare il punto sullo stato dell’attività
mineraria e metallurgica nell’area
del Mediterraneo, in ciò comprendendo le nuove attività esplorative
(Arabia Saudita), la gestione degli
scarti di processo (Turchia), la coltivazione mineraria, il trattamento
mineralurgico, il riprocessamento e
la innocuizzazione dei materiali costituenti le strutture di deposito (Sardegna), con particolare riguardo sia
alla compatibilità dei processi che
al recupero ambientale delle aree
minerarie dismesse, seppur nel contesto complessivo della disciplina
normativa europea ed implicazioni
economiche legate alla sostenibilità dell’industria estrattiva.
Alle tre sessioni di lavori - due
nella giornata di venerdì ed al mattino in quella di sabato - hanno par-
tecipato numerosi professionisti ed
addetti ai lavori, così affollando l’aula magna del Palazzo Bellavista.
La prima giornata si è aperta con
i saluti di Enrico Contini, presidente
dell’Associazione mineraria sarda,
e di Angelo Loggia, consigliere dell’Ordine degli ingegneri di Cagliari,
seguiti dal sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo, dal direttore generale
del Consorzio Ausi Franco Meloni,
dal commissario straordinario del
dro Tocco (Università di Cagliari,
Dicaar) ha presentato un’attesa seguita analisi del deposito di fanghi
rossi di Monteponi, facendo il punto sui rischi ambientali ed ecologici da essi rappresentati e come queste discariche possano ancora rappresentare una risorsa da sfruttare.
Ha chiuso la prima mattina, infine, il contributo di Pier Paolo Manca, (Università di Cagliari, Dicaar)
che ha presentato i fenomeni di sub-
Ha poi preso la parola, in lingua inglese, Hans Zijlstra (Geo Chem
Tec), appositamente giunto ad Iglesias dall’Olanda per presentare gli
aspetti tecnici e legali del recupero
e bonifica delle miniere e discariche
abbandonate in Turchia, dove l’attiva estrattiva è tuttora intensamente attiva. La prima giornata si è successivamente chiusa con la relazione di Angelo Bosu, Pierpaolo Pinna e Federico Fiorelli (Maffei Sar-
pianti e la ricerca applicata nel bacino carbonifero del Sulcis, ricordando il grande patrimonio di competenze e tecnologie ancora operante nel nostro bacino industriale.
Immediatamente dopo è intervenuto Tore Cherchi, stavolta nella veste di ingegnere/tecnico più che di
uomo politico, presentando il progetto del Centro di Ricerca Tecnologica per la bonifica di acque e terreni che dovrà nascere a Montepo-
Il convegno svoltosi nell’aula magna del Consorzio Ausi.
L’intervento di Gianluigi Pillola, commissario straordinario del Geoparco.
Parco Geominerario Gianluigi Pillola, dal presidente per la Sardegna
dell’Associazione nazionale tecnici
liberi professionisti Paolo Deidda e
da Gabriella Zonnedda, per l’Ordine dei chimici di Cagliari, Nuoro
e Oristano.
È poi intervenuto, aprendo così
la serie delle relazioni, Nicola Giulini (Servizio attività estrattive e recupero ambientale della Regione
Sardegna) sui contributi regionali per
gli interventi di recupero ambientale delle aree interessate da attività
estrattive dismesse. Dopo di lui, San-
da Silicati S.p.A) sulla flottazione
del feldspato sodico di Orani per la
produzione di materie prime a
basso tenore in ossidi di ferro e titanio e la testimonianza di Fabio Granitzio (Exploration manager kefi
minerals) sulle attività esplorative
per preziosi e metalli di base in corso in Arabia Saudita, dove operano
numerosi tecnici italiani.
Sabato mattina, il simposio è ripreso con il contributo di Elisabetta Fois (Carbosulcis) e Antonio Lallai (Università di Cagliari, Dimcm)
sulla ottimizzazione dei nuovi im-
sidenza nelle miniere dell’anello metallifero dell’Iglesiente, in previsione
del reimpiego in sotterraneo degli
scarti mineralurgici.
Nel primo pomeriggio, Roberto
Dessì (Arpa Sardegna) ha ripreso i
lavori con una comunicazione sulla
normativa applicativa sulle gestione delle terre e rocce da scavo, seguito da Mario Ragona (Centro ricerche Ecotec gestione impianti srl),
intervenuto sul trattamento dei residui industriali minerari ed il recupero delle materie utili mediante
l’applicazione del plasma termico.
ni con il Piano Sulcis. Tore Cherchi
ha ricordato l’impegno storico dell’Associazione mineraria sarda per
la promozione della cultura mineraria e delle competenze e delle professionalità ad esse legate, formulando i personali auguri per questa
rinnovata fase operativa dell’associazione ed auspicando che il futuro Centro di Ricerca riesca a mettere insieme le migliori risorse del
territorio, a partire da Igea.
Hanno completato l’ampio programma del simposio, gli interventi della seconda parte della mattina:
Alessandro Carbini (Baueddu s.r.l.)
ha presentato il progetto di coltivazione sotterranea finalizzato alla valorizzazione del giacimento baritico
di Bruncu Molentinu nel comune di
San Vito; Fabio Canziani (Sgs Minerals services manager) ha illustrato il supporto ambientale, commerciale e tecnico offerto dalla società Sgs per le attività estrattive;
Francesco Manca (Progemisa S.p.A.
in liquidazione) ha parlato della sperimentazione in sotterraneo propedeutica allo stoccaggio nei vuoti minerari di materiali di scarto provenienti da processi di arricchimento
dei grezzi fluoritici. A questi, oltre
il programma previsto, si è aggiunta la testimonianza di Sandro Putzolu.
Il simposio, dopo tre intense sessioni, si è concluso verso le 13.00
con i saluti finali ed i ringraziamenti
del presidente Contini: l’appuntamento è per il prossimo anno, nella
tradizione dei simposi dell’Associazione mineraria sarda, punto di
incontro e confronto sullo stato dell’industria estrattiva e metallurgica
nel contesto internazionale. Come
ha ricordato Contini, lo sforzo è di
presentare e promuovere la realtà
di un panorama aziendale e professionale vivo ed operante, oltre l’immagine di una miniera sovente ricordata solo in termini nostalgici e
di memoria passata e da conservare. Al contrario, con le competenze
di questo territorio - su tutte quelle
espresse dall’Istituto Minerario, come ricordato dal commissario del
Parco Geominerario - si può e si deve ancora lavorare, come testimonia anche l’ottimo riscontro avuto
con la collaborazione con l’Ordine
degli ingegneri ed altre associazioni/enti di categoria.
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Anno XIX • N° 271 • 30 Giugno 2014
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Il 22 giugno allo stadio Comunale “Carlo Zoboli” si è svolto il primo triangolare per ricordare l’ex portiere di Carbonia e Cagliari
Tutti in campo per Roberto Dore
Vecchi compagni di squadra ed avversari hanno onorato nel migliore dei modi la memoria di un eccellente portiere e grande uomo.
S
i sono ritrovati in tanti, domenica 22 giugno, allo
Stadio Comunale “Carlo
Zoboli” di Carbonia, al 1°
Trofeo di calcio “Roberto Dore”
triangolare organizzato dall’associazione Vecchie Glorie del Carbonia per ricordare l’ex portiere di
Cagliari, Carbonia, Parma e Messina scomparso prematuramente il
12 dicembre scorso, vittima di un
infarto, all’età di soli 53 anni (era
nato a Gonnostramatza il 29 marzo
1960).
In campo tre squadre di vecchie
glorie del Cagliari e del Carbonia e
del Panatlhon di Cagliari. Tra gli ex
rossoblù del Cagliari, sono ritornati
in campo, fra gli altri, Giuseppe
Tomasini, Gigi Piras, Gianfranco
Matteoli, Gianluca Festa, Giovanni
Roccotelli, Sebastiano Pinna, Massimiliano Pani e Lucio Bernardini.
In tribuna Mario Brugnera, Pino
Bellini e Sandro Loi. Tra gli ex del
Carbonia, tra gli altri, Floriano Congiu, Sandro Zaccolo, Giuseppe Mura, Giorgio Melis, Mondo Mameli
e Pino Tocco. Nella squadra del Panatlhon, tra gli altri, hanno giocato
Carlo Tronci, Marco Dasara e Antonio Mura.
La vittoria finale è andata alle
vecchie glorie del Carbonia che hanno vinto entrambe le partite, disputate su due tempi di 15 minuti ciascuno. La prima, quella tra Carbonia
Roberto Dore, il primo in piedi a sinistra, nel Carbonia 1979/80.
Le vecchie glorie del Carbonia hanno vinto il torneo.
Le vecchie glorie del Cagliari.
La squadra del Panatlhon.
e Cagliari, è stata decisa da uno splendido goal realizzato da Floriano Congiu, di destro (non il suo piede preferito), con un pallonetto sotto l’incrocio dei pali, alle spalle di Falessi
(la classe è intatta anche a 60 anni!).
La giornata in ricordo di Rober-to
Dore si è conclusa con le premiazioni, alle quali ha partecipato anche
Elena Zoboli, vedova dell’indimenticabile Carlino, e con il tradizionale
pranzo.
Roberto Dore era cresciuto nelle Giovanili del Cagliari fino alla
Primavera, nell’estate del 1979 passò
al Carbonia, in serie D, con il compagno di squadra Sandro Loi, sotto
la guida di Checco Fele. Nonostante
la giovanissima età e la concorrenza del più esperto Mondo Mameli,
riuscì a ritagliarsi uno spazio importante ed alla fine della stagione,
prima del rientro a Cagliari per fine
prestito, mise insieme ben 14 presenze. In rossoblù esordì in serie A,
giocando una partita nella stagione
1981/82 ed una in quella successiva, che concluse con la maglia del
Parma, in C1. Ritornò ancora al Cagliari nel 1985 e fu protagonista in
serie B, per due stagioni.
La sua carriera proseguì quindi a
Venezia, in C2, a Messina e a Terni.
Smise di giocare ancora giovane, a
soli 33 anni, nel 1993.
Giampaolo Cirronis
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Il 10 e l’11 giugno una reliquia del Papa San Giovanni Paolo II ha fatto visita a diverse parrocchie del territorio
Da “Santo subito”, dopo 28 anni di nuovo pellegrino nel Sulcis
T
ramite una sua reliquia,
Giovanni Paolo II ha rifatto
visita al Sulcis Iglesiente.
Una terra ben conosciuta dal
papa polacco, personalmente pellegrino ad Iglesias venerdì 18 ottobre
1985, quando incontrò i minatori durante la visita nella miniera di Monteponi, il clero, le autorità, le religiose ed il popolo del territorio.
Sono state le parrocchie di Sant’Ignazio da Laconi a Domusnovas,
San Pio X ad Iglesias e della Beata
Vergine Addolorata di Carbonia, ad
accogliere la reliquia con una grande
folla di fedeli, giunti da tutta la diocesi, nell’ambito del pellegrinaggio
sardo iniziato lo scorso 17 maggio, per
iniziativa dei volontari dell’Unione
Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali (Unitalsi).
La piccola teca, a forma di croce,
contiene uno scampolo di stoffa, intriso di sangue, della veste che il Papa
indossava il giorno in cui, in Piazza
San Pietro, venne ferito dai proiettili
esplosi dalla pistola di Agca, che lo
colpì all’addome. Era il 13 maggio
1981.
All’ottima riuscita del pellegrinaggio della reliquia nel Sulcis Iglesiente in tanti hanno collaborato,
rievocando il profondo legame sempre esistito tra papa Giovanni Paolo
II ed i vari target di popolazione, a
partire dai giovani sino al mondo del
lavoro.
«Carissimi lavoratori - disse Giovanni Paolo II a Monteponi -, io non
mi stanco di ripetere a tutti, ai gruppi dirigenti e alle forze sociali, che il
valore del lavoro umano non può essere ridotto a semplice processo di
produzione o considerato soltanto in
rapporto alla sua finalità economica.
Concezioni di questo genere
hanno creato, purtroppo, le premesse di grandi ingiustizie, con conseguenze assai negative nell’evoluzione morale e civile della società. Con
tali impostazioni di fondo, infatti, si
altera profondamente la vera nozione del lavoro, si priva il lavoratore
delle prerogative sue proprie, si di-
dell’uomo non si misura da quello che
egli fa, dalla sua capacità di trasformazione e di elaborazione dei prodotti della terra, dalla quantità del suo
profitto materiale, ma da quello che
egli è. Mediante il lavoro, egli può
realizzare se stesso come cristiano e,
in un certo senso, essere più cristiano.
Ciò diventa possibile quando l’uomo,
dando al lavoro il significato che esso
ha agli occhi di Dio, si lascia gui-
aprile scorso - che il fenomeno della
disoccupazione colpisce oggi in percentuali crescenti quasi tutti i Paesi
della società più industrializzata. Ma
costituisce motivo di grande dolore e
preoccupazione constatare, scorrendo le statistiche, che la Sardegna risulta essere una delle aree più colpite.
Senza dubbio, il fenomeno può
essere risolto in maniera soddisfacente solo con una giusta e razionale
zare la coordinazione, perché la piaga diffusa della disoccupazione venga
efficacemente affrontata, in tempi brevi ridotta, e via via definitivamente
eliminata».
Ma, da quel 1985, il buio delle
gallerie chiuse è diventato un’ombra su tutti gli ambiti produttivi ed il
sipario è calato su troppi settori, anche del secondario e del terziario.
A maggior ragione, come auspi-
Un momento di una delle cerimonie religiose a Iglesias.
Una delle cerimonie svoltesi a Carbonia, nella parrocchia dell’Addolorata.
storce la verità stessa dell’uomo, che
resta umiliato nella sua dignità più
profonda.
La persona umana non si esaurisce nella realtà temporale, tanto meno si esaurisce nel suo lavoro. Ma sappiamo pure che, mediante il lavoro,
l’uomo, quando è posto nella sua giusta prospettiva di protagonista del
mondo in cui opera, può realizzare se
stesso come uomo e anzi, in un certo
senso, diventare più uomo. La dignità
coordinazione di iniziative nell’ambito della comunità nazionale e anche col ricorso a trattati e accordi di
collaborazione internazionale.»
Seguì l’appello di Giovanni Paolo II a tutte le autorità nazionali e regionali, a tutte le forze politiche e sociali che hanno a cuore il vero bene
dell’uomo, «perché - disse il Papa ad
Iglesias -, con impegno prioritario,
moltiplichino i loro sforzi allo scopo
di suscitare iniziative, di razionaliz-
dare dalla fede, dalla speranza e
dalla carità. Tuttavia, mentre il mio
sguardo si posa su vari settori di questa vostra assemblea, il pensiero non
può fare a meno di correre verso un
altro scenario, che tanto rattrista il
cuore di tutti noi: è lo spettacolo di
una massa di giovani di quest’Isola
tenace e laboriosa i quali, per mancanza di lavoro, sono costretti ad
incrociare le braccia. Si sa - sottolineò il pontefice, canonizzato il 27
cò Giovanni Paolo II, le organizzazioni ecclesiali, ad ogni livello, sono
chiamate ad offrire, sempre più e
sempre meglio, la loro piena collaborazione per contribuire a risollevare le sorti del territorio.
Momento di particolare intensità,
nella chiesa di Serra Perdosa, è stato
l’incontro della comunità con gli ammalati, riuniti dinanzi alla reliquia di
Giovanni Paolo II per la recita del
rosario, come per condividere con
quel vescovo vestito di bianco il senso della croce, da lui utilizzata come
insostituibile ossigeno del suo ministero di successore di Pietro, ricordando a tutti, anche tramite la frase
incisa nella croce simbolo delle Giornate mondiali della Gioventù (che
giunse sino ad Iglesias negli anni del
ministero episcopale di Arrigo Miglio), che “solo in Cristo morto e risorto c'è salvezza e redenzione”.
è stato poi il pastore della chiesa
particolare di Iglesias, Giovanni
Paolo Zedda, a presiedere la concelebrazione liturgica, ricordando, nell’omelia, il particolare rapporto che
legava Karol Wojtyla alla popolazione del Sulcis Iglesiente, e l’importanza della famiglia, uno dei cardini del suo lungo pontificato e centro della dottrina sociale della Chiesa, da lui servita senza calcoli e senza riserve.
In tarda serata, una fiaccolata ha
chiuso l’intensa giornata nella parrocchia di San Pio X, da dove, la mattina seguente, la reliquia è partita verso la parrocchia della Beata Vergine
Addolorata a Carbonia, con altrettanti appuntamenti traboccanti di devozione e commozione.
Iglesias, quindi, oggi più che mai
può vantare il raro privilegio di essere stata città scelta come meta del
pellegrinaggio di un papa, poi iscritto nell’albo dei Santi: nel pozzo di
Monteponi, adiacente la chiesa, solo
una piccola targa ricorda quell’evento di Grazia, i cui messaggi sottolineano la costante attualità del Vangelo, annunciato e testimoniato da
Giovanni Paolo II con un’esemplare
coerenza di vita.
Gianluigi Sulas
Gli assessorati dell’Artigianato e della Programmazione hanno prorogato al 31/10 il termine di presentazione delle domande
Ancora quattro mesi per poter accedere ai contributi delle leggi 949 e 240
è
stato prorogato sino al 31
ottobre prossimo il termine di presentazione delle
domande per i contributi
in favore delle imprese artigiane
previsti dalle leggi 949 del 1952 e
240 del 1981, negli ultimi anni due
degli strumenti finanziari più efficaci e utili a rivitalizzare il settore.
Si tratta di contributi, riservati alle
imprese artigiane che hanno stipu-
lato contratti con società di locazione finanziaria o di finanziamento con
istituti di credito, destinati alla riduzione dei canoni periodici o delle rate bancarie per progetti d’investimento o acquisto scorte. Inoltre, nel casi previsti dalla legge
949/1952 le imprese hanno la possibilità di chiedere ed ottenere dei
contributi aggiuntivi in conto capitale finalizzati a stimolare gli in-
vestimenti. Il termine per la presentazione delle domande scadeva
originariamente il 30 giugno. Ora
gli artigiani interessati alle agevolazioni avranno a disposizione altri 4 mesi per presentare le loro richieste, tramite i soggetti autorizzati (banche, società di locazione
finanziaria e associazioni artigiane), alla sede cagliaritana di Banca
Artigiancassa, ente incaricato per
la gestione dell’intervento.
«La proroga - spiega l’assessore
del Turismo, Artigianato e Commercio Francesco Morandi - è frutto della concertazione tra Artigiancassa e gli assessorati regionali,
dell’Artigianato e della Programmazione, concordi nel venire incontro alle richieste provenienti dal
comparto artigiano: la decisione,
insieme allo snellimento dell’iter
procedurale, sono significativi
esempi di come s’intende sostenere concretamente le imprese facilitando l’accesso al credito e stimolando la propensione agli investimenti, con la riduzione degli oneri
connessi. Consideriamo - aggiunge l’assessore Morandi - le due
leggi gli strumenti più utili e vantaggiosi di accesso al credito e
un’eccellente opportunità di svi-
luppo e investimento, in un periodo di grave difficoltà per il settore.»
Gli ottimi riscontri avuti dalle
due leggi regionali, oltre che nell’apprezzamento e nelle sollecitazioni degli artigiani, sono anche
nei numeri: nel 2013, infatti, sono
state validate circa 400 richieste di
contributo che hanno dato respiro
al settore.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XIX • N° 271 • 30 Giugno 2014
Alessandro Cuccu, direttore artistico del Festival, nonché noto cronista, racconta le origini e i contenuti della manifestazione
Al via il prossimo 27 luglio l’Antas Music Festival
Aprirà il programma l’esibizione de “I Fiati del Conservatorio di Cagliari”, cui seguirà, il 1° agosto, un duo di chitarre classiche.
«
Antas Music Festival nasce
nell’estate
del 2013, sull’onda del successo riscosso l’anno precedente dal ReciCinzia Crobu.
tal per pianoforte
e trio di corni, sempre da me ideato», racconta Alessandro Cuccu, giovane cronista, ideatore
e direttore artistico della manifestazione che avrà inizio il 27 luglio presso
il tempio di Antas, e sarà articolata in
tre appuntamenti.
«Mosso dalla passione per la musica e dall’amore per il Sulcis e per il
mio paese natale, Fluminimaggiore,
con il supporto dell’associazione di
volontariato fluminese O.D.V Muntangia, presieduta da Giuseppe Podda,
ho deciso di unire tutti gli eventi in
programma al Tempio di Antas sotto
un unico nome, quello appunto di Antas Music Festival, così da dare un impronta duratura nel tempo, alla manifestazione musico-teatrale giunta alla seconda edizione.»
«In un periodo di crisi, dove sia i
governi che le amministrazioni locali
sono costrette a tagliare i fondi alla
cultura - aggiunge Alessandro Cuccu ho voluto creare una controtendenza:
valorizzare il territorio ed invitare le
persone a non dimenticarsi mai della
sua importanza e, tantomeno, dei talenti che lo abitano. Ho iniziato più di
10 anni fa a studiare musica, avendo
l’opportunità di conoscere molte realtà
culturali e, soprattutto, musicali - sia
in Italia che all’estero - ed il mio sogno è sempre stato quello di portare
le mie conoscenze e la mia esperienza a casa, in Sardegna: diciamo pure
una sorta di debito di gratitudine nei
suoi confronti.»
Il tempio di Antas, sito punico-romano dedicato all’adorazione del dio
eponimo dei sardi Sardus Pater Babai (Sid Addir per i cartaginesi), è situato ad una decina di chilometri circa a sud del paese di Fluminimaggiore, in una zona in cui stanziarono cartaginesi e romani, attirati dagli abbondanti giacimenti di piombo e ferro presenti nel territorio e sarà palcoscenico
naturale della manifestazione, non necessitando dell’ausilio di grandi strutture.
«Qualche decennio fa esisteva la
manifestazione Notti ad Antas che, purtroppo, si è interrotta con il tempo. Ho
voluto riproporre quella magia che mi
raccontavano, dei concerti ai piedi
del Tempio e, quando c’è stata la possibilità di mettere a disposizione le mie
capacità, non ho esitato a farlo. Credo che non esista modo migliore di
far conoscere il proprio territorio e le
proprie tradizioni, se non attraverso
la musica, il teatro, la cultura, e tutte
le forme d’arte in genere.»
Il festival avrà inizio il 27 luglio
con l’esibizione de “I Fiati del Conservatorio di Cagliari” diretti dal M°
Giuseppe Falco, docente di musica
da camera presso il Conservatorio di
Cagliari, un curriculum orchestrale di
tutto rispetto, all’interno del quale spicca la sua permanenza per svariati anni, come primo Oboe, nell’Orchestra
del Teatro alla Scala di Milano. Verranno eseguite musiche del repertorio
cameristico appartenenti al classicismo
di Mozart come la Serenata Kv375,
ma non solo; La Petite Simphonie di
Charles Gounod e le Sept Dances di
Jean Françaix completeranno la serata che vedrà in scena un folto numero
di musicisti di alto livello, tra i migliori elementi del Conservatorio di
Cagliari: Silvia Spiga, Eleonora Tripiciano e Ji Young Lee al Flauto, Lorenzo Baldoni e Umberto Galante al
Clarinetto, Lia Scalas e Sara Alagna
all’Oboe, Sebastiano Italia e Sonia Vargiu al Fagotto e, infine, Alessandro
Cossu e Alessandro Cuccu al Corno.
Il primo agosto sarà - invece - la
volta degli strumenti a corda con il duo
di chitarra classica, formato da Andrea
Puxeddu e Rossano Alba. Duo nato
vo di uno spazio scenico definito, evoca Maria, la madre di Cristo. Alle domande prevedibili del “coro” risponde la madre delle madri, donna fra le
donne. Nel testo di Testori la parola
diventa vera drammaturgia “sacra” che
risuona come provocazione, chiama
l’uomo e ne fa il testimone, il custode
del suo destino.
«L’attrice che interpreta Maria veste come le contadine, le donne di casa di una volta, le donne del popolo,
e viene a comunicarci il suo dolore di
madre ma anche la meraviglia di essere stata ingravidata da Dio. Il coro, ansioso di conoscere il mistero dei
misteri, ingenuo e incalzante nelle sue
domande, chiede pubblicamente a
Maria una salvezza che sia di tutti e
aiuti a comprendere uno dei più affascinanti enigmi della cristianità: Maria, vergine e madre, corpo sensuale
che dona la vita e corpo spirituale che
accoglie il figlio di Dio, si staglia luminosa, pudica e silenziosa sullo sfondo della vita di Cristo, icona di accettazione, amore e fede e nello stesso tem-
Il Tempio di Antas, dal 27 luglio al 10 agosto, ospiterà “L’Antas Music Festival”.
circa 3 anni fa dalla voglia di sperimentare nuove sonorità, userà le varie tipologie di chitarra su arrangiamenti
scritti appositamente per esse, tutto
ciò arricchito dalla varietà dei generi
e dalle differenze stilistiche personali.
Il programma spazierà dall’esecuzione solistica di celebri brani come il
Prelude n° 1 di H. Villa Lobos, Tango
en Skay di Roland Dyens, eseguiti da
Rossano Alba, al Vals n° 3 di Augustin Barrios, Parazula di Celso Machado, eseguiti da Andrea Puxeddu. L’ultima parte della serata vedrà nuovamente i musicisti in duo, ad eseguire
celebri pezzi come Libertango di Astor
Piazzolla, il Preludio e Fuga VI di Castelnuovo Tedesco, ed altri.
Il 10 agosto - terza ed ultima serata - si darà spazio al teatro e andrà in
scena la compagnia teatrale cagliaritana “Il Crogiuolo”, che ritorna sul
Palcoscenico dell’Antas Music Festival, per il secondo anno consecutivo.
“Interrogatorio a Maria” Di Giovanni Testori è il titolo dello spettacolo proposto.
Si allegano la trama e le note di regia, come da comunicato.
Un coro, in un teatro spoglio e pri-
po simbolo eterno della femminilità e
della maternità, simbolo di tutte le donne che in tutti i tempi amano, sperano,
soffrono come lei fece.»
Tutti i volti di Maria incarnano quindi i volti di ogni donna che decide di
abbandonare la solitudine del sospetto,
l’isolamento dell’estraneità e la paura
dell’altro per dedicarsi alla condivisione, all’amicizia, alla comunione e all’accoglienza, in un inno alla generosità che è anche inno al recupero della
femminilità intesa come fonte di vita e di
apertura al mondo dello spirito (Giovanni Testori).
Regia a cura di Marco Parodi de
La Fabbrica Illuminata e Maria Rita
Atzeri de Il Crogiuolo;
il Coro: Annalisa Mameli, Anna
Brotzu, Alessandro Licciardi, Alessandra Ruggeri (allievi de La Fabbrica Illuminata); Dino e Giorgio Pinna,
Franco Siddi e Rosalba Piras (Cooperativa Teatro Olata). (Info: https://www.
facebook.com/pages/Antas-MusicFestival/328535237279748?ref_type
=bookmark https://www.facebook.
com/events/801499376527022/?ref_
newsfeed_story_type=regular ).
Cinzia Crobu
Cortojanas e Arci hanno organizzato il dibattito “Diverso da chi?”
Omofobia e omogenitorialità
L
del tempo stiamo proponendo (e abbiamo già proposto in passato) varie tematiche.»
«è evidente che vi sia, soprattutto nelle piccole comunità, una voglia di partecipare attivamente a un
confronto e una discussione su tematiche importanti quali sono quelle
relative ai cambiamenti che stanno
investendo la nostra struttura sociale.
’associazione culturale Cortojanas e l’Associazione
ARCI la Gabbianella Fortunata di Carbonia hanno
organizzato il 28 maggio scorso a
Cortoghiana, presso la Sala Circoscrizionale, un dibattito in cui si è
parlato di omofobia, omogenitorialità, omosessualità, bisessualità e famiglie allargate. Il dibattito, che ha
visto la partecipazione di alcuni rappresentanti dell’Arc (Associazione
Culturale Gay Lesbica Bisessuale
Transgender Cagliari) delle Famiglie Arcobaleno, del Centro provinciale per la Cultura della Nonviolenza, è stato arricchito dalla proiezione
del film-documentario “Due volte
genitori” di Claudio Cipelletti, sul
rapporto tra famiglie di origine tradizionali e figli omosessuali.
L’iniziativa, che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone, è compresa nel cartellone di
Queeresima: la manifestazione promossa da Arc che, attraverso un percorso lungo quaranta giorni fatto di
riflessioni, incontri, approfondimenti, visioni e conoscenze, ha scandito un mese e mezzo di attività,
dalla giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia (17 maggio)
fino al Pride sardo che quest’anno si
è svolto ad Alghero il 28 di giugno.
L’associazione Cortojanas ha dichiarato grande soddisfazione per la
riuscita dell’evento: «Non ci aspettavamo una risposta così decisa su
questo tema in un piccolo centro come Cortoghiana, ci fa pensare che
la gente abbia bisogno di informarsi
su argomenti cosi delicati e nel corso
“La Gabbianella Fortunata”.
Il film “Due volte genitori” è
stato prodotto da AGEDO ONLUS
con il finanziamento della Commissione Europea, progetto Daphne II
“FamilMatters” Interventi: Associazione ARCI - associazione culturale e di volontariato, nata il 1º dicembre del 2002 a Cagliari, che difende e promuove i diritti della co-
Un momento del dibattito svoltosi a Cortoghiana.
Riteniamo che anche da esperienze e
occasioni simili possano nascere e
concretizzarsi nuove consapevolezze
relativamente al tema dell’estensione di diritti e tutele anche nei confronti di quelle famiglie e di quelle
relazioni affettive non comprese nel
novero dei rapporti “tradizionali»
dichiara, invece, l’associazione Arci
munità G.L.B.T. (gay, lesbica,
bisessuale, transgender) e combatte
ogni forma di discriminazione delle persone omosessuali e transessuali - Famiglie Arcobaleno/Centro per
la Cultura della Nonviolenza (presente la psicologa Maria Mameli)
www.duevoltegenitori.com
C.C.
Giancarlo Giannini inaugurerà il Festival “Notte dei poeti”
Sogno di una notte di mezza estate
L
’11 luglio alle ore 20.00, al
Teatro Romano di Nora, andrà in scena “Sogno di una
notte di mezza estate”. Giancarlo Giannini darà voce ai personaggi del bardo sulle note del pianoforte di Giovanni Bellucci, in un raffinato gioco di accostamenti tra poesia e musica, tra la crudele bellezza e
profondità del teatro elisabettiano e
il Romanticismo di Beethoven, Mendelssohn, Liszt e Chopin, le partiture
rinascimentali di Byrd, i virtuosismi
di Alkan e le citazioni di Rossini e
Busoni.
«La Notte dei Poeti è un festival
che dà prestigio ed è integrato nel
territorio di Pula - ha dichiarato in
conferenza stampa il sindaco di Pula, Carla Medau -. Gli spettacoli iniziano alle 20.00 per sfruttare la luce
del tramonto su questo scenario incantato, lo scenario di Nora. La cultura è sempre stata presente nella
nostra stagione turistica e credo che
porterà una particolare attenzione
verso il nostro territorio, specie per
l’anteprima nazionale prevista quest’anno».
Il cartellone del XXXII Festival
“La Notte dei Poeti” (CeDac) comprende 5 spettacoli - dall’11 al 25 luglio al Teatro Romano di Nora.
Sogno di una notte di mezza estate - con Giancarlo Giannini e Giovanni Bellucci al pianoforte (nel se-
gno di Shakespeare);
Il tempo dalla mia parte - di e con
Mohamed Ba, con Marco Ravasio al
violoncello
Tango Bar 2014 - spettacolo di
tango argentino con Los Hermanos
Machana
“Hanno tutti ragione” - dal romanzo di Paolo Sorrentino, con Iaia
Forte nel ruolo di Tony Pagoda
Modigliani et ses femmes - drammaturgia e regia di Angelo Longoni,
con Marco Bocci in anteprima nazionale.
Bus a disposizione da Piazza Roma alle ore 17.40 - Per info e prenotazioni: 3281719747.
C.C.
Nell’ambito della rassegna “12x12”, la saletta del Portico ha ospitato le personali di due giovani artiste sulcitane
Le nuove sfaccettature dell’arte di Valeria Finazzi e Sara Spano
A
rte in scena ancora una volta, presso la saletta del Portico, in Piazza Roma a Carbonia che, nell’ambito della rassegna 12x12 ha aperto le porte
alla giovane Valeria Finazzi dal 24 al
30 maggio. La personale intitolata
“Eros e Logos” ha dato modo all’artista di «mostrarsi integralmente, senza velarsi di timori in quanto, essendo la prima personale a Carbonia,
contestualmente al fatto di aver fatto
parte dell’evento 12x12, l’ha stimolata ad osare ed essere se stessa come individuo».
Creativa e coinvolgente, lascia trasparire dalle sue opere una carica di
sensualità come aspetto più profondo
dell’universo femminile. Volti, quelli
da lei rappresentati, che comunicano
attraverso sguardi intensi, la voglia di
farsi comprendere nel profondo dell’anima. Corpi sinuosi, adagiati elegantemente, come a sottolineare la delicatezza della figura femminile, tracciata
da una mano che sembra averne studiato i tratti più nascosti.
Diplomata al Liceo Artistico U.
Boccioni di Milano e con un diploma di decorazione, conseguito presso l’Accademia di Belle Arti di Mi-
sta sperimentatrice di differenti linguaggi dell’arte: disegno, pittura, vetro
fusione, installazione, scenografia e
performance con il body painting. Un
che con la personale “Visioniastratte”, dal 7 al 13 giugno, ha offerto un
ampio spaccato della sua produzione
artistica.
no numerose tele dipinte a olio, sempre frutto di nuove sperimentazioni.
Diplomata al Liceo Artistico, ha
proseguito il suo percorso di studi pres-
Alcune opere presentate da Valeria Finazzi.
I lavori della giovane designer Sara Spano.
lano Brera, decide, nel 2006, di trasferirsi in Sardegna, dove attualmente
vive e lavora. La sua spiccata volontà
ed il suo forte senso a mettersi continuamente in gioco, fanno di lei un’arti-
Sara Spano è una giovane designer
che, fin da bambina, ha disegnato seguendo una spinta innata, che “da grande” l’ha portata a tessere un forte legame tra arte e moda da cui scaturisco-
talento sempre in crescita, il suo, che
colora le strade dell’arte tracciando le
magiche linee della femminilità.
Dopo “Eros e Logos” di Valeria
Finazzi, è stata la volta di Sara Spano
so l’Istituto di Moda Burgo di Milano.
Il suo stile, inizialmente figurativo, si
modifica puntando verso l’astrazione geometrica che l’artista mostra attraverso “Visioniastratte”, sua settima
esposizione. Nella sua mostra le tele
esposte evidenziano una serie di segni tracciati in un modo squisitamente personale. «I miei - dice Sara Spano - sono segni che, caratterizzati da
linee che si muovono, si bloccano, si
ripetono, vogliono “infrangere” quei
muri, pregiudizi e ignoranza di una
società da cui si ha voglia di evadere, per immergere la propria anima
nell’amore».
Ogni sua tela sembra suggerire un
racconto, che l’autrice lascia modo di
completare a chi decide di viaggiare
nel mondo dell’arte, lasciandosi andare a quelle magiche visioni introspettive, proprie di ognuno, poiché frutto
di percorsi emozionali differenti.
Ma i percorsi dell’arte proseguono, non perdete quindi i prossimi appuntamenti, dove ci saranno ancora
interessanti opere di altri artisti, da
ammirare con uno sguardo puntato
sempre verso nuovi orizzonti, tracciati da segni e colori capaci di farci
evadere magicamente dal quotidiano.
Nadia Pische
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XIX • N° 271 • 30 Giugno 2014
CANALE 40
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Dopo tre anni e cinque vittorie consecutive, si è interrotto il dominio del Carbonia nella Coppa Santa Barbara-Trofeo Aldo Carboni
L’ASD Selargius ha conquistato la 51ª Coppa
Superate l’ASD Atletico Narcao (5 a 1) e l’ASD Mineraria (3 a 2 d.t.s.), nella finalissima ha travolto l’ASD Oristanese per 3 a 0.
I
l Selargius ha vinto la fase regionale della 51ª Coppa Santa
Barbara Trofeo Aldo Carboni.
Nella finalissima, disputata
ieri pomeriggio allo stadio Comunale “Carlo Zoboli” di Carbonia,
la squadra di Pierpaolo Piras ha superato l’Oristanese per 3 a 0, con reti
di Francesco Porru al 28’ del primo
tempo, Riccardo Marongiu e Mattia
Cossu rispettivamente al 13’ ed al
22’ del secondo tempo.
Al termine della partita sono state
effettuate le premiazioni delle due
squadre finaliste e di Manuele Porru, centrocampista dell’Oristanese,
premiato quale miglior giocatore della finale.
Le formazioni scese in campo
al Comunale “Carlo Zoboli”.
ASD Selargius: Ambu, Lintas,
Mura Alessio, Squicciarini, Mura
Alessandro, Piras, Marongiu, Cossu,
Pilloni, Muta Mattia. A disposizione:
Matacena, Porru Francesco, Sanna,
Puddu, Piludu, Basciu e Pascale.
All. Pierpaolo Piras.
ASD Oristanese: Rimawi, Panetto, Atzori Nicola, Sarais, Campus,
Girat, Contu, Solinas, Calegari, Porru Manuele, Carta. A disposizione:
Atzori Alessandro e Coni.
All. Federico Trudu.
Arbitro: Mattia Tidu.
Assistenti: Maurizio Meloni e
Francesco Secchi.
Reti: 28’ p.t. Porru Francesco, 13’
s.t. Marongiu, 22’ s.t. Cossu.
Alla fase regionale hanno partecipato otto squadre. Nelle partite dei
quarti di finale, disputate a Giba,
Narcao e Carbonia, si sono registrati
Don Bosco Carbonia 1 a 2. La vittoria della Don Bosco sul Carbonia
è stata la grande sorpresa dei quarti di finale. Il Carbonia veniva da
cinque vittorie consecutive, tre ottenute nella fase locale e due nella
fase regionale.
Selargius e Oristanese, finaliste della 51ª Coppa Santa Barbara-Trofeo Aldo Carboni.
i seguenti risultati: ASD Mineraria
Carbonia - ASD Teleco Cagliari 2
a 1 dopo i tempi supplementari (i
tempi regolamentari si erano conclusi sull’1 a 1); ASD Marco Cullurgioni Giba - ASD Oristanese 1 a
2; ASD Atletico Narcao -ASD Selargius 1 a 5; ASD Carbonia - Pol.
Nelle semifinali, disputate al Comunale “Carlo Zoboli”, l’ASD Selargius ha superato l’ASD Mineraria
Carbonia per 3 a 2 ai tempi supplementari (2 a 2) e l’ASD Oristanese
ha avuto la meglio di misura sulla Pol.
Don Bosco Carbonia per 1 a 0.
Giampaolo Cirronis
La squadra di Mascia e Battistetti ha conquistato il titolo regionale
Il Volley Don Orione campione Under 13
L
’ASD Scuola Volley Don
Orione di Carbonia ha conquistato il titolo di campione
regionale Under 13 femminile 2013-2014.
L’Orione ha iniziato la sua cavalcata vincente imponendosi in tutte le partite del girone A della fase
provinciale di Cagliari, contro Volley Project Carbonia (3 a 0), Solky
Sant’Antioco (2 a 1), Pallavolo Giba (3 a 0) e Santadi ’86 (3 a 0). In
semifinale ha incontrato l’Airone
Settimo San Pietro, vincendo sia in
casa sia in trasferta per 3-0 e il 1°
giugno si è ritrovata a Serramanna
per giocarsi il titolo provinciale di
Cagliari 2013-2014 con la Pallavolo Villacidro e la Pallavolo Quartu.
Queste i risultati delle tre partite:
Orione - Pallavolo Villacidro 2-1
Pallavolo Quartu - Pallavolo Villacidro 3-0
Orione - Pallavolo Quartu 2-1.
Con questi risultati l’Orione ha
conquistato il titolo provinciale e si
è qualificata per il girone finale, il 15
giugno ad Oristano, con le squadre
che si sono imposte nelle altre pro-
vince: Ariete Oristano, Pallavolo Nuoro e Pallavolo Porto Torres.
Nelle semifinali l’Orione ha battuto l’Ariete Oristano per 2 set a 1 e
la Pallavolo Porto Torres la Pallavolo Nuoro, sempre per 2 a 1.
Nella finale per il 3° e 4° posto,
disputato, in quanto ininfluente per
il risultato finale).
Questa la rosa dell’ASD Scuola
Volley Don Orione Carbonia:
coach: Silvano Mascia e Giancarlo Battistetti;
atlete: Valeria Curreli (capitano),
L’ASD Scuola Volley Don Orione di Carbonia campione regionale Under 13 femminile.
l’Ariete Oristano ha superato 2 a 1
la Pallavolo Nuoro, mentre nella finalissima l’ASD Scuola Volley Don
Orione ha avuto la meglio nettamente sulla Pallavolo Porto Torres
per 2 set a 0 (il terzo set non è stato
Marika Espa Perinu, Fatima Piras,
Beatrice Trudu, Carla Maietta, Giulia Puggioni, Michela Aru, Sara Mura, Sara Marongiu, Alessia Frau, Giorgia Cadeddu, Giorgia Flore, Marta
Pispisa e Gaia Angioni.
Successo per la gara organizzata dalla S.C. Monteponi
Conclusi i lavori di messa in sicurezza del muro dello stadio
F
S
A Cipolletta e Vaccaroni il Giro delle Miniere
rancesco Cipolletta e l’ex
olimpionica di scherma Dorina Vaccaroni hanno vinto
il Giro delle Miniere, conclusosi a Portoscuso con la vittoria
di tappa di Emanuele Marianeschi.
Anche quest’anno la manifestazione organizzata dalla SC Monteponi si è confermata di grande spessore, riuscendo a portare tante persone e “cicloturisti” dal continente
e che ogni anno tornano e rimangono rapiti dalle bellezze paesaggistiche del Sud-Ovest della Sardegna.
Questo è stato il principale leitmotiv che ha contraddistinto l’ultima
giornata di corsa a Portoscuso (borgo in riva al mare dedito alla pesca
del tonno e alla raccolta dei coralli)
con il Circuito dei Nuraghi, sulla distanza di 68 chilometri, in cui gli oltre 50 ciclo-master rimasti alla partenza hanno reso onore a un format
di gara apprezzabile sia dal punto di
vista tecnico che agonistico.
Lungo il nervoso circuito finale
con la scalata al gran premio della
montagna di Terras Collu.
Esaurita la breve fuga di Giulio
Cappelli (M3, Ciclistica Senese) e
Gianluca Pirroni (M1, SC Monteponi) al secondo passaggio a Terras
Collu, tutte le attenzioni erano rivolte sul continuo marcamento tra Cipolletta e Baldini che si sono annullati a vicenda. Ne ha approfittato il
terzo in classifica Emanuele Marianeschi (M1, Ciclistica Senese) che,
su un percorso a lui più congeniale,
è salito in cattedra conquistando il
traguardo in perfetta solitudine con
1’20” di vantaggio sui più immediati
inseguitori capitanati da Alessio Cancedda (élite sport, SC Monteponi),
Andrea Ciacci (M3, Ciclistica Senese) e Carlo Ritota (M6, Faga Gioielli
Racing Team).
Nel finale Cipolletta è riuscito a
controllare la corsa quel tanto che
bastava per aggiudicarsi la sospirata vittoria finale proprio su Marianeschi che scavalcava in generale il
campione del mondo master Baldini a due punti dal leader.
Nel gruppo ha pedalato la testimonial del Giro delle Miniere 2014
Dorina Vaccaroni (prima delle master donna 2 davanti alla master donna 1 Michela Evaristo della Technobike): incurante del caldo e delle
ultime salite di giornata, l’ex olimpionica del fioretto di Barcellona
1992 ha chiuso la bellissima esperienza in Sardegna con il sorriso
sulle labbra, onorando la maglia di
leader e della società di casa presieduta dall’instancabile Luigi Mascia che è stato l’artefice di questo
splendido legame di amicizia.
in volata.»
«Ho puntato maggiormente alla
vittoria di quest’ultima frazione - ha
dichiarato Emanuele Marianeschi,
di Marsciano (Perugia), campione
italiano ciclomaster nel 2008 - e non
alla classifica generale perché nella prima giornata ho pagato il troppo caldo e ho compromesso tut-to il
Giro delle Miniere. La mia squadra è
stata fantastica ed ha fatto l’impossibile per farmi vincere. In Sardegna è terminata la prima parte della
stagione ed ora è finalmente arrivato il momento di staccare e pensare al matrimonio con la mia futura moglie Alessandra.»
Il Monteponi si prepara a ritrovare i rossoblù
i sono conclusi, a Iglesias, i
lavori di messa in sicurezza
del muro dello stadio Monteponi, con la conseguente
riapertura di viale Frà Ignazio.
«I lavori - commenta l’assessore ai Lavori pubblici, Barbara Mele
- hanno richiesto circa due mesi per
la loro realizzazione, compreso il
tempo necessario per lo studio dell’intervento, ed hanno riguardato
la realizzazione di un secondo muro interno in calcestruzzo armato,
il ripristino degli scoli ed il consolidamento del muro esterno, per un
investimento totale di 129.000 euro.»
I lavori di ristrutturazione dello
stadio continuano e interesseranno
anche il terreno di gioco che verrà
realizzato in erba sintetica di ultima
Lo stadio Monteponi di Iglesias.
generazione.
In questo modo, lo stadio si prepara a ritrovare la squadra rossoblù
di Vittorio Corsini, ritornata trionfalmente nel campionato di Promozione regionale.
Gemellaggio tra la Pol. Girasole Carbonia e la ASD Fai Sport Udine
Lo sport esalta l’amicizia senza confini
S
Il gruppo impegnato sulla salita di Terras Collu.
«Un grazie di cuore all’impeccabile organizzazione e all’ospitalità della Società Ciclistica Monteponi - ha commentato un raggiante
Francesco Cipolletta -. Ho voglia di
ritornare in Sardegna dove i nostri
atleti hanno potuto godere e apprezzare i magnifici tesori del Sulcis. La
gara si è messa subito bene perché
ho aspettato la prima salita dove ho
cercato di forzare il ritmo. Al secondo passaggio ho fatto un altro forcing
dove mi è rimasto attaccato solo
Baldini con il quale siamo arrivati
Il master 1 Marianeschi, l’élite
sport Cancedda, il master 5 Baldini,
il master 2 Cipolletta, il master 6
Ritota, il master 4 Desideri, la master donna 1 Evaristo e la master
donna 2 Vaccaroni, in evidenza nei
quartieri alti della classifica, sono i
leader delle proprie categorie di appartenenza senza dimenticare anche
Alessandro Taras tra i master junior
(SC Monteponi), Mauro Barbieri
tra i master 7 (Ciclistica Senese) e
Nicolò Mu tra i master 8 (Cycling
Team Gallura).
i è svolta il 4 giugno scorso,
nella sala polifunzionale del
comune di Carbonia, la cerimonia di gemellaggio tra
la Polisportiva Girasole e la ASD
Fai Sport di Udine.
«In virtù dei valori di amicizia e
di affetto che contraddistinguono gli
atleti paralimpici del Girasole e gli
atleti paralimpici della Fai Sport si legge nell’attestato sottoscritto dai
due presidenti - oggi, mercoledì 4
giugno 2014, alla presenza del sindaco, Giuseppe Casti e delle autorità cittadine, del presidente Enzo
De Nardis e del presidente Giorgio
Zanmarchi, si ufficializza presso la
sala consiliare del comune di Carbonia il gemellaggio tra le due associazioni.»
Erano presenti alla cerimonia le
delegazioni di atleti delle due società. Il sindaco di Carbonia ha sotto-
lineato l’importanza del lavoro sportivo e sociale svolto dalle due so-
del Palazzetto dello sport di Via delle Cernitrici, al quale hanno parte-
Un momento della cerimonia di gemellaggio.
cietà, con un particolare riferimento al recente campionato italiano di
calcio a cinque svoltosi sul parquet
cipato con grande entusiasmo atleti
di dodici società, provenienti da sette
regioni italiane.
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La Provincia del Sulcis Iglesiente
Anno XIX • N° 271 • 30 Giugno 2014
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