Sp. «GELLI in TV
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Anno 7 - n° 262 WWW.G IU ST IZ IA -e-L IBERTA. CO M 6 novembre 2008 G iustizia e Libertà Distribuzione telematica Periodico Politico Indipendente Copia gratuita Sp. «GELLI in TV» DALLA STAMPA ITALIANA AA. VV (a pagina 3 - 16) La P2 è viva e lotta con noi di Marco Travaglio (a pagina 16 - 21) Licio Gelli da WIKIPEDIA (a pagina 22 - 28) Il Piano di RINASCITA NAZIONALE dal WEB (a pagina 29 - 34 Gli iscritti alla «P 2» da WIKIPEDIA (a pagina 35 - 48) Dal «change» degli Usa all’«anomalia» Italiana di Luigi Barbato Crediamo che la settimana che è iniziata lunedì 3 settembre scorso sarà ricordata come quella in cui si è operato il “change” che nessuno mai poteva immaginare possible. Negli Stati Uniti è stato eletto come 44° Presidente Mr. Barak Houssein Obama, un “nero” che per la sua giovane età, 47 anni non si è ha conosciuto,sulla sua pelle, la vera segregazione razziale che esisteva nel sud del paese che ora governerà, solo 50 anni or sono. Quella segregazione razziale che stabiliva, ad esempio, che i “colored” in quanto tali non godevano realmente di diritti civili e che quando viaggiavano sui mezzi pubblici o non avevano il diritto di sedersi, o dovevano rimanere in una zona separate da quella che era stata destinata ai bianchi. Era l’epoca ben descritta da Alan Parker nel suo film “Mississippi Burning” in cui si parla di tre giovani attivisti dei diritti civili che furono assassinati e sepolti vicino a Philadelphia (Mississippi). Anni in cui il reverendo Martin Luther King nel celebre discorso di Washington (28 agosto 1963) davanti al “Lincoln Memorial”, al termine di una Marcia di Protesta per i diritti civili, lanciò il famoso messaggio “I have a dream” di cui il motto obamiano di questa campa gna elettorale “Yes we can” può considerarsi il naturale seguito, la logi ca ed ideale continuazione. E riteniamo che, come Luther King affermò in quel celebre discorso “Il 1963 non è una fine, ma un inizio” alludendo alla battaglia contro il razzismo che sopravviveva negli USA; egualmente da Obama ci aspettiamo che ci dimostri che il duemilaotto non è una fine, ma un’inizio, per gli Usa e per tutto il mondo, di una rivalutazione di quei valori che il bushismo (con le sue guerre, le Twin Towers, le sue Guantanamo ed AbuGraib) avevano distrutto. Non possiamo neppure immaginare che Obama (Continua a pagina 2) Staino (“L’Unità” 2008.11.02) 2 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 (Continua da pagina 1) possa aderire ad eventuali nuove richieste che potrebbero essere avanzate da gruppo di gentiluomini simili a quelli che sottoscrissero il famoso e delinquenziale PNAC (Project for a New America Century). (vedi GL, n.58, del 6 marzo 2004). ***** La cosa veramente ridicola, assurda, irreale è che mentre, in questa settimana, il mondo si interrogava su ciò che, a livello mondiale, poteva verificarsi negli USA, nella corsa alla Casa Bianca, in Italia si permetteva che il Venerabile Maestro, dell’apprendista 1816, si esibisse su una televisione (non via cavo, beninteso) con un programma dal titolo -abbastanza ambiguo e allusivo- “Venerabile Italia”. E’ bene precisarlo che tale Venerabile Maestro risponde al nome di Licio Gelli, il fondatore della Loggia “Propaganda 2”, più conosciuta come “P2”, ed autore del Piano di Rinascita Nazionale. Un maestro che è stato pluri-condannato e non per reati di poco conto come “falso in bilancio” oramai depenalizzato (dal suo discepolo n.1816), né per aver “corrotto giudici”, o “evaso il Fisco”. Tutti reati questi che al giorno d’oggi, sono addirittura assurti a “meriti conquistati sul campo”. Licio Gelli, infatti, è stato condannato con sentenza definitiva per i seguenti reati: • • • • Procacciamento di notizie contenenti segreti di Stato; Calunnia nei confronti dei magistrati milanesi Colombo, Turone e Viola; Tentativi di depistaggio delle indagini sulla strage alla stazione di Bologna; Bancarotta fraudolenta (Banco Ambrosiano). Ed in più, vi sono, fondatissimi sopetti -che a tutt’oggi non sono mai stati approfonditi- su una sua contiguità con un altro nobile individuo degli anni ‘70: Michele Sindona, e quindi con la Mafia ed anche con lo Ior di Marcincus e, di conseguenza, anche con quel gruppo di persone che si adoperò a suicidare il banchiere Calvi. Ecco, perché si può, con realismo, affermare che in un settore l’Italia berlusconiana eccelle in modo assoluto, primeggiando senza che possano vedersi all’orizzonte outsiders che siano in grado di farla scendere da tale piedistallo. E questo settore è l’anomalia che ci fa vedere sugli schermi persone che dovrebbero essere evitate, messe in ombra, in modo che non possano fungere da esempi negative da cui “lo stolto e l’ingenuo” potrebbe farsi abbindolare e prenderlo a modello. Un interrogativo però continua a rigirarci nella mente, come è mai possible che il Maestro non è riuscito a “sgrossare” l’apprendista 1816; farlo diventare un po’ più “civile”; renderlo un po’ meno “bauscia”; fargli capire che “il silenzio è d’oro”; fargli comprendere che altro è il comportamento, l’educazione che ci si aspetta da “intrattenitore su navi da crociera” ed altro è il compormento, l’educazione che dovrebbe avere un “Presidente del Consiglio”. Riuscire in due giorni a dire due “c….te” sul neoeletto Obama, è capacità di pochi: • «… essendo il leader più anziano di lui gli darò dei consigli ...» • «… è bello giovane ed abbronzato» Per il più possimo futuro, c’è solo da augurarsi, come si diceva un tempo, “...che dio ce la mandi buona…”. LB Marmotti (“L’Unità” 2008.11.02) Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 Giustizia e Libertà 3 Dalla STAMPA ITALIANA di … IERI Intervista di Concita de Gregorio su "La Repubblica" del 28 settembre 2003 Licio Gelli: «Avevo già scritto tutto trent’anni fa» Intervista a Gelli: “Guardo il paese leggo i giornali e dico avevo già scritto tutto tren’anni da” - “Giustizia, TV, ordine pubblico è finita proprio come dicevo io” di Concita de Gregorio (La Repubblica, 28. 09.2003) Son soddisfazioni, arrivare indenni a quell'età e godersi il copyright. "Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa". fa con la benevolenza lieve che si riserva ai ricordi di una stagione propizia. Sempre con una frase, però, con una parola che li fissa senza errore ad un'origine precisa della storia. Quel che rende Licio Gelli ancora spaventosamente potente è la memoria. Lo si capisce dopo la prima mezz'ora di conversazione, atterrisce dopo due. Il Venerabile maestro della Loggia PropaganTutto nel piano di Ri- da 2 è in grado di ricornascita, che preveggen- dare l'indirizzo completo di numero civico za. Tutto in quelle carte sequestrate qui a villa Wanda ventidue anni fa: 962 affiliati alla Loggia. C'erano militari, magistrati, politici, imprenditori, giornalisti. C'era l'attuale presidente del Consiglio, il suo nuovo braccio destro al partito Cicchitto: allora erano socialisti. della prima casa romana di Giorgio Almirante, l'abito che indossava la sua prima moglie quel giorno che gli fece visita a Natale, i nomi dei tre figli di Attilio Piccioni e da lì ricostruire nel dettaglio il caso Montesi che vide coinvolto uno dei tre, ricorda il numero di conto corrente su cui fece quel certo bonifico un giorno di sessant'anni fa, la targa della camionetta di quando era ufficiale di collegamento col comando nazista, quante volte esattamente ha incontrato Silvio Berlusconi e in che anni in che mesi in che giorni, come si chiamava il segretario di Giovanni Leone a cui consegnò la cartella coi 58 punti del piano R, che macchina guidava, se a Roma c'era il sole quella mattina e chi incontrò prima di arrivare a destinazione, che cosa gli disse, cosa quello rispose. Questo di ogni giorno dei suoi 84 anni di vita, attualmente archiviata in 33 faldoni al primo piano di villa Wanda, dietro a una porta invi(Continua a pagina 4) Chi ha condiviso quel progetto è oggi alla guida del paese. "Se le radici sono buone la pianta germoglia. Ma questo è un fatto che non ha più niente a che vedere con me". Niente, certo. Difatti quando parla di Berlusconi e di Cicchitto, di Fini di Costanzo e di Cossiga lo Licio Gelli nel giardino di casa a Villa Wanda 4 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 Licio Gelli: «Avevo già scritto tutto trent’anni fa» sibile a scomparsa. "Ogni sera, sempre, ho scritto un appunto del giorno. Per il momento per fortuna non mi servono, perché ricordo tutto. Però sono tranquillo, gli appunti sono lì". Il potere della memoria, ecco. Il resto è coreografia: il parco della villa che sembra il giardino di Bomarzo, con le statue le fontane i mostri, la villa in fondo a un sentiero di ghiaia dietro a un convento, le stanze con le pareti foderate di seta, i soffitti bassi di legno scuro, elefanti di porcellana che reggono i telefoni rossi, divani di cuoio da due da tre da sette posti, di velluto blu, di raso rosa, a elle e a emiciclo, icone russe, madonne italiane, guerrieri d'argento, pupi, porcellane danesi, un vittoriano buio con le imposte chiuse al sole di settembre, scale, studi, studioli, sale d'attesa coi vassoi d'argento pieni di caramelle al limone. Ma lei vive qui da solo?. "Sì certo solo". E questi rumori, le ombre dietro le porte di vetro colorato ? "La servitù". Commendatore, gli sussurra una segretaria pallida porgendogli un biglietto: una visita. "Mi scusi, mi consente di assentarmi un attimo ? È un vecchio amico". Gelli è in piena attività. Riceve in tre uffici: a Pistoia, a Montecatini, a Roma. Oltre che in villa, naturalmente, ma fino ad Arezzo si spingono gli intimi. Dedica ad ogni città un giorno della settimana. A Pistoia il venerdì, di solito. A Roma viene il mercoledì, e scende an cora all'Excelsior. Le liste d'attesa per incontrarlo sono di circa dodici giorni, ma dipende. Per alcuni il rito è abbreviato. Al telefono coi suoi segretari si è pregati di chiamarlo "lo zio": "La regola numero uno è non fare mai nomi ? insiste l'ultimo di una serie di intermediari ? Lei non dica niente, né chi la manda né perché. La richiameranno. Quando poi lo incontra vedrà: è una persona squisita. Solo: non gli parli di politica". Di poesia, vorrebbe si parlasse: perché Licio Gelli da quando ha ufficialmente smesso di lavorare alla trasformazione dell'Italia in un Paese "ordinato secondo i criteri del merito e della gerarchia", come lui dice, "per l'esclusivo bene del popolo" ha preso a scrivere libri di poesia, ovviamente premiati di norma con coppe e medaglie, gli "amici" nel '96 lo hanno anche candidato al Nobel. "Vorrei scivolare dolcemente nell'oblio. Vedo che il mio nome compare anche nelle parole crociate, e ne soffro. Vorrei che di me come Venerabile maestro non si parlasse più. Siamo stati sottoposti a un massacro. Pensi a Carmelo Spagnolo, procuratore generale di Roma, pensi a Stammati che tentò di uccidersi. È stata una gogna in confronto alla quale le conseguenze di Mani Pulite sono una sciocchezza. In fondo Mani pulite è stata solo una faccenda di corna. Lei crede che la corruzione sia scomparsa ? Non vede che è ovunque, peggio di prima ? Prima si prendeva facciamo il 3 per cento, ora il 10. Io non ho mai fatto niente di illegale né di illecito. Sono stato assolto da tutto. Le mie mani, eccole, sono nette di oro e di sangue". Assolto da tutto non è vero, dev'essere per questo che lo ripete tre volte e s'indurisce. Indossa un abito principe di Galles, cravatta di seta, catena d'oro al taschino, occhiali con montatura leggerissima, all'anulare la fede e un grosso anello con stemma. Questo avrebbe detto dunque a Montecatini, a quel convegno a cui l'hanno invitata e poi non è andato ? Dicono che Andreotti l'abbia chiamata per dissuaderla. "È una sciocchezza. Andreotti non è uomo da fare un gesto simile. Si vede che lei non lo conosce". Senz'altro lei lo conosce meglio. "Se Andreotti fosse un'azione avrebbe sul mercato mondiale centinaia di compratori. È un uomo di grandissimo valore politico". Come molti della sua generazione. "Molti, non tutti. Cossiga certamente. Non Forlani, non aveva spina dorsale. Naturalmente Almirante, eravamo molto amici, siamo stati nella Repubblica sociale insieme. L'ho finanziato due volte: la seconda per Fini. Prometteva molto, Fini. Da un paio d'anni si è come appannato". Forse un pò schiacciato dalla personalità di Berlusconi. "Può darsi. Berlusconi è un uomo fuori dal comune. Ricordo bene che già allora, ai tempi dei no stri primi incontri, aveva questa caratteristica: sapeva realizzare i suoi progetti. Un uomo del fare. Di questo c'è bisogno in Italia: non di parole, di azioni". Vi sentite ancora ? "Che domanda impertinente. Piuttosto. L'editore Dino, lo conosce?, ha appena ripubblicato il mio primo libro: Fuoco! È stata la mia opera più sofferta, anche perché ha coinciso con la morte di mio fratello nella nostra guerra di Spagna. È un edizione pregiata a tiratura limitata, porta in copertina il mio bassori(Continua a pagina 5) 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 5 Licio Gelli: «Avevo già scritto tutto trent’anni fa» (Continua da pagina 4) lievo in argento. Ci sono due altri solo autori in questo catalogo: il Santo padre, e Silvio Berlusconi". Anche Berlusconi col bassorilievo d'argento ? "Certo, guardi". Il titolo dell'opera è "Cultura e valori di una società globalizzata". Pensa che Berlusconi abbia saputo scegliere con accortezza i suoi collaboratori ? "Credo che in questa ultima fase si senta assediato. È circondato da persone che pensano al "dopo". Non si fida, e fa bene. È stato giusto bonificare il partito, affidarlo a un uomo come Cicchitto. Cicchitto lo conosco bene: è bravo, preparato". Il coordinatore sarebbe Bondi in realtà. "Sì, d'accordo. Credo che anche Bondi sia preparato. È uno che viene dalla disciplina di partito". Comunista. "Non importa. Quello che conta è la disciplina e il rispetto della gerarchia". Gelli. E dunque ? L'avevo messo per scritto trent'anni fa cosa fosse necessario fare. Leone mi chiese un parere, gli mandai uno schema in 58 punti per il tramite del suo segretario Valentino. Pensa che chi voglia assaltare il comando consegni il piano al generale nemico, o al ministro dell'Interno? Ma comunque non è di questo che vogliamo parlare, no? Vuole anche lei avere i materiali per scrivere una mia biografia? Arriva tardi: ho già completato il lavoro con uno scrittore di gran fama". Su una poltrona è appoggiato l'ultimo libro di Roberto Gervaso. La scrive con Gervaso ? "Ma no, ci vuole una persona estranea ai fatti. Se vuole le mostro lo scaffale con le opere che mi riguardano, le ho catalogate: sono 344". Certo: il burattinaio è un soggetto affascinante. "Andò così: venne Costanzo a intervistarmi per il Corriere della sera. Dopo due ore di conversazione mi chiese: lei cosa voleva fare da piccolo. E io: il burattinaio. Meglio fare il burattinaio che il burattino, non le pare ?". Ha visto il progetto di riordino del sistema televisivo ? Sembra che ce ne "Sì, buono". siano diversi di burattinai in giro E la riforma della ultimamente. giustizia? " "Il burattinaio è sem- si". E adesso chi è ? "Adesso? Questa è una classe politica molto modesta, mediocre. Sono tutti ricattabili". Tutti ? Mettiamo: Bossi. quello che ho fatto per lui. Guardi: io non devo niente a nessuno ma tutti quelli che ho incontrato devono qualcosa a me. Ci sono dei ribelli a cui ho salvato la vita, ancora oggi quando mi incontrano mi abbracciano". "Bossi si è creato la sua fortezza con la Padania, ha portato 80 parlamentari è stato bravo. Ma aveva molti debiti... Per risollevare il Paese servono soldi, non proclami. Ho sentito che Berlusconi ha invitato gli americani a investire in Italia: ha fatto bene, se qualcuno abbocca? Ma la situazione è molto seria. L'economia va malissimo, l'E uropa è stata una sventura. Non abolire le barriere, bisognava: moltiplicarle. Fare la spesa è diventato un problema, il popolo è scontento. Serve un progetto preciso". Ribelli ? "Certo". "Da Moro andai a portare le credenziali quando ero console per un paese sudamericano. Mi disse: lei viene in nome di una dittatura, l'Italia è una democrazia. Mi spiegò che la democrazia è come un piatto di fagioli: per cucinarli bisogna avere molta pazienza, disse, e io gli risposi stia attento che i suoi fagioli non restino senz'acqua, ministro'". "Sì, i ribelli che stavano sulle montagne, in tempo di guerra. Io ero ufficiale di collegamento fra il comando tedesco e quello italiano. Ne ho salvati tanti". Intende partigiani. "Li chiami come crede. Eravamo su fronti opposti, ma quando sei di fronte ad un amico non c'è divisa c h e c o n t i . L'amicizia, la fedeltà ad un amico viene prima di ogni cosa". L'amicizia, sì. La rete. Cossiga l'ha citata giorni fa, in un'intervista. Ha detto: chiedete a Per la Rinascita Gelli cosa pensava del Paese. di Moro. C'è il suo: certo forse i 900 affiliati alla P2 erano pochi. "Ma cosa dice, novecento persone sono anche troppe. Ne bastano molte meno". Allora quelle che ci sono ancora bastano, tolti i pentiti. "Nessuno si è pentito. Ho sentito che quel pre uno, non ce ne Pentiti ? A chi si rifeCordova ha detto: ma possono essere diver- risce? Costanzo, forse. L'unico. Con tutto questo è il piano di (Continua a pagina 6) 6 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 6 novembre 2008 Licio Gelli: «Avevo già scritto tutto trent’anni fa» Anche in questo caso tragicamente profetico, per così dire. Lei cosa avrebbe fatto, potendo, per salvare Moro ? "Non avrei fatto niente. Era stato fascista in gioventù, come Fan fani del resto, ma poi era diventato troppo diverso da noi. Lei ha visto il film sul delitto Moro ?" piani?". Quello di Belloc- Gli agenti dei serchio ? vizi sono più pru"No, l'altro. Quello denti ? tratto dal libro di Flamigni. Ma le pare che si possa immaginare un agente dei servizi segreti che con un impermeabile bianco va a controllare sulla scena del delitto se è tutto andato secondo i moglie mi mandò un biglietto: "Ti sono vicino nel tuo primo Natale senza di lei", capisce che pensiero? Vorrebbe farmi una cortesia? Se lo incontra, vuole porgergli i miei ricordi, e i miei saluti ?". "Lei conosce Cossiga ? Proprio una bravissima persona. E poi un uomo così colto, uno capace di conversare in tedesco. Un uomo puro, un Concita de Gregorio animo limpido. La Repubblica Dopo la morte di mia 28 settembre 2003 L'ex presidente della Repubblica parla della P2 e racconta i suoi rapporti con le logge. Il Cavaliere ? Alla P2 per convenienza Le confessioni di Cossiga "Io, Gelli e la massoneria" di Concita De Gregorio (La Repubblica, 11. ottobre 2003) Dice che la massoneria ha "ripreso respiro", in Italia. "Non nei quadri altissimi, piuttosto ai livelli intermedi dello Stato". Dice che la fase della grande epurazione che seguì lo scandalo della P2 è finita da tempo. "Persino Licio Gelli, mi risulta, è stato riammesso mesi fa alla massoneria". E' vero: Gelli è stato riammesso a una delle logge, ed ha così ripreso anche ufficialmente la sua attività. Un rifiorire, insomma. Una nuova "cattedrale invisibile" che i liberi muratori riedificano sulle macerie della vecchia. Nella biblioteca dell'appartamento privato di Francesco Cossiga una parete intera è dedicata a testi esoterici: la sezione"massoneria" viene dopo quella "Templari". Ne conosce i capitoli e ne cita brani a memoria. Ha sempre avuto una passione per i misteri, in parecchi casi anche un ruolo. Per le "intelligence', "che -sillaba- non fabbricano segreti ma forniscono gli stru- spie. "A me piacciono le spie come ad altri piacciono i fiori", si legge nel suo ultimo libro, "Per carità di patria". Qui parla dei suoi rapporti coi massoni, con Licio Gelli ("l'ho incontrato quattro vol- a proposito di Moro che Gelli lo ha chiamato in causa nella sua conversazione con Repubblica. Di Berlusconi e di alcuni suoi ministri e collaboratori. Infine della sua presunta pazzia, "una leggenda nata proprio da un dossier che il Sid confezionò su di me su commissione". Nel corso di questo incontro squilla tre volte il telefono. Tre persone diverse, ogni volta l'ex presidente risponde: "Buonasera, generale". Senatore Cossiga, lei è massone? "Au contraire, madame. Una volta me lo chiese anche un pm, voleva impugnare la mia deposizione perché ritementi per conoscerli e te, la prima a palazzo neva che ci fosse coChigi"), coi piduisti di munanza di interessi difenderli". Per le reti invisibili, allora e di oggi. fra me e l'imputato, (Continua a pagina 7) per i dossier e per le Parla di Moro, perché è 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 7 Le confessioni di Cossiga "Io, Gelli e la massoneria" (Continua da pagina 6) massone. Io non posso essere massone perché sono cattolico, e credo fermamente che le due condizioni siano incom patibili". Non è mai stato tentato, nessuno glielo ha mai proposto? "Mai. Tutti sanno che sono un fedele suddito di Santa Romana Chiesa". Tra i non massoni, è tuttavia uno dei massimi esperti del ramo. "Massimo non so. Ho tre buoni motivi per occuparmi di massoneria. Il primo è familiare: la mia famiglia materna, borghesia commerciale sassarese, ha antiche tradizioni massoniche. Mio nonno Antonio Zanfarini, medico e politico repubblicano, è stato Venerabile della loggia di Sassari. D'estate quando ero ragazzo dormivo in casa sua, una volta scoprii in una libreria chiusa tutta la collezione della rivista della massoneria italiana, quella con la copertina azzurra. Purtroppo poi mia zia la distrusse". Seconda e terza ragione. "Seconda: la curiosità. Terza: la cocciutaggine. Io sono un liberal, molto rispettoso delle idee altrui. La massoneria è stata oggetto di grandi pregiudizi. Intendiamoci: ci sono anche associazioni sportive di ladroni, come ci sono logge pulite e logge sporche. La massoneria tradizionale, quando gli altri la attaccavano io la difendevo". Ci sarà stata poi quella sua passione per i segreti, per le "cattedrali invisibili". "Sì, guardi comunque che le reti di spionaggio e la massoneria sono cose diverse. La massoneria non è un mondo segreto, è un mondo esoterico, non un'associazione segreta ma un'associazione di se gr eti in iz ia tic i. Q u a nt o a ll e intelligence, è vero: la Dc che era un grande partito formava degli specialisti. I due che formò in questo ramo fummo io e Peppino Zamberletti. Amo i romanzi di Le Carrè, che è lo pseudonimo di un alto agente dell'intelligence inglese. Sono gli unici verosimili. James Bond è uno che verrebbe arrestato da un vigile urbano". I due mondi ? Reti spionistiche e massoneria deviata si sono però spesso sovrapposti. Di Gelli si è detto che lavorasse per i servizi americani, e che facesse il doppio gioco coi sovietici. "Gelli non aveva legami con la Cia. Con gli americani sì: con ambienti iperatlantici, in chiave anticomunista. Fare il doppio gioco è stata sempre una delle sue caratteristiche. E' un uomo complesso, Gelli. Aveva rapporti con tutti, a destra e a sinistra. Tra gli esponenti della P2 c'erano uomini vicini a Moro, a Pecchioli, a Pertini. L'ammiraglio Torrisi era grande amico di Pertini, e d'altra parte fu Teardo, altro pidui- sta, il grande elettore erano parziali. del presidente sociali- "E' vero, lo ha confersta". mato anche a me. Intanto c'è quella pagina Lei quando ha cono- mancante, quella che conteneva i nomi del sciuto Gelli ? "Lo convocai a Palazzo generale Dalla Chiesa e Chigi da presidente del di suo fratello. Fu Consiglio. Il Corriere strappata perché se si della Sera aveva inizia- fosse saputo che nella to una campagna vio- P2 c'era Dalla Chiesa lenta contro di me: era- la vicenda avrebbe ano pressioni per avere vuto tutto un altro la famosa legge sulla spessore". stampa. Mi dissero sottovoce: dipende da Non che non l'abbia Gelli. Venne da me, si avuto comunque. presentava come inge- "Guardi, le racconto un gner Luciani. Gli chie- episodio. Io non conosi: che succede, mi di- scevo il contenuto decono che lei controlli il gli elenchi della P2. Corriere. Mi rispose Convocai il capo di sorridendo: ho alcuni stato maggiore dell'Arma dei Carabinieri geamici". nerale Ferrara, gli chieDa allora vi siete fre- si cosa ne sapesse lui. Mi rispose: niente. Poi quentati ? "L'ho visto quattro vol- il responsabile della te. La seconda fu lui a sicurezza dei Viminale, cercarmi, tramite un un socialista, mi disse alto esponente dc. Vo- che con un'auto borleva mettermi in con- ghese il comandante tatto con l'ammiraglio generale dell'Arma si Massera, uno dei co- recava regolarmente ad mandanti militari ar- Arezzo. Mi chiese se gentini che era uscito volessi saperne di più. dal triumvirato milita- Gli dissi di no: se avesre, e voleva rifarsi una sero scoperto che pediverginità creando nel navamo il comandante suo paese un partito dell'Arma, s'immagina socialdemocratico. Era ?". massone ma non piduista. Chiesi a Massera di Senatore, all'epoca aiutarci ad avere le li- del sequestro Moro ste dei desaparecidos c'erano piduisti al detenuti nelle loro car- vertice dei Servizi e ceri. Volevamo aiutare nel comitato di emergli italiani. Un lavoro genza che lei riuniva in cui mi fece da me- al Viminale. Santovidiatore Lelio Basso. to, Grassini, Pelosi. Un giorno mi portò i Non ne sapeva niente referenti della guerri- ? glia argentina che vive- "All'epoca non si sapevano a Parigi". va della P2. Grassini era un vero galantuoNon otteneste grandi mo, amico di Pecchioli. risultati, coi desapa- Sa come si lavorava col Pci?". recidos. Torniamo a Gelli. Dice che gli elenchi se- Dica. (Continua a pagina 8) questrati ad Arezzo 8 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 Le confessioni di Cossiga "Io, Gelli e la massoneria" (Continua da pagina 7) "Io chiamavo Pecchioli, gli dicevo vorrei nominare Dalla Chiesa capo del Servizio. Lui andava al partito, tornava e diceva: no. Però senta anche questo. Quando ero presidente della Repubblica si doveva nominare il capo di stato maggiore della Marina, uno dei candidati, Cervetti, aveva fatto parte della P2. Venne da me, e andò da Martinazzoli, un alto esponente del Pci. Disse: se non lo nominate non dite poi che siamo stati noi ad impedirvelo. E' una partita fra voi e la Anselmi". Sta dicendo che il Pci aveva rapporti con uomini della P2 ? "E' stato Gelli che ha fatto arrivare al Pci attraverso il Banco Ambrosiano il prestito per Paese sera, o no? Una volta ho chiesto a Gelli: ma come mai nessuno ha mai detto dei suoi rapporti con Moro? Lo sa che Gelli si adoperò, coi rumeni, per farlo liberare?". Veramente Gelli ha detto a Repubblica che per liberare Moro non avrebbe fatto niente. Ha raccontato dell'antipatia reciproca. Ha invece manifestato grande stima per lei, senatore. "Io non credo che Moro abbia contestato al diplomatico Gelli di essere il rappresentante di un governo autoritario: era troppo fine per una tale grossolanità. D'altra parte non è nemmeno vero che la politica di Moro dispiacesse agli Usa, al- meno non più dal momento in cui nasce il Berlusconi ? governo Andreotti". "Si è iscritto per convenienza, e difatti gli è La versione di Moro convenuto. E' complebenvoluto dagli ame- tamente a-massone. Un ricani e di Gelli che si uomo pratico. Si figuri adopera per liberarlo cosa gliene importa del è per lo meno strava- rito di Osiride. E anche la scelta che fa adesso gante. "La verità è sempre più dei suoi collaboratori complessa di quel che non credo sia da riconsembra e quella che lei durre all'appartenenza chiama stravaganza è massonica: di Cicchitto un aspetto della storia. si fida perché è un ex Sono convinto che la socialista come lui, e P2 nel sequestro Moro perché conosce il monnon abbia avuto un do dei servizi segreti. ruolo. L'intelligence Diverso il caso di Maramericana era in con- tino". trasto con noi perché non volevamo trattare. Il ministro Martino? Credo che il sequestro "Massone di piazza del sia stato opera delle Br. Gesù, loggia elegante, I brigatisti non voleva- liberale, piemontese. no soldi, né scambio di Massone autentico, diprigionieri. Volevano il fatti uomo diversissiriconoscimento politi- mo da Berlusconi. Ma, co. Sono gente di intel- scusi: non le ho racligenza e cultura supe- contato di quando riore alla media. Li ho mandarono Pazienza avuti qui, in questo sa- ad Hong Kong per sputtanarmi". lotto". Torniamo alla massoneria. Lei dice che oggi vive una nuova primavera. "Sì, dopo l'epurazione operata da Armando Corona. Fiorisce, come da tradizione: fra le forze armate, soprattutto Marina, nella magistratura, al ministero dei lavori pubblici. E molto altro, ovviamente". Non le sfuggirà che, nonostante l'epurazione, le persone fisiche sono spesso le stesse di allora. "Non è così. Ci sono moltissimi nuovi massoni. Inoltre fra i piduisti non erano molti i massoni autentici. C'era gente che aveva aderito per opportunità". "Quello del Servizio segreto su di me. Quello in cui si dice che andavo a fare l'elettrochoc in Romania". Ma ci andava in Romania ? "Sì, ma non a fare l'elettrochoc. E nemmeno ero in cura da quel famoso psichiatra di Pisa, che ho sentito al telefono una sola volta per un amico. E neppure faccio uso di litio. Di farmaci antidepressivi sì, ho avuto periodi di depressione. Ma fra essere depresso ed essere pazzo c'è differenza. Questa faccenda della mia pazzia l'hanno messa in giro i miei colleghi di partito, e mi diverte molto. Quando ero presidente della Repubblica si facevano riunioni per decidere se sottopormi a perizia psichiatrica. Ma io parlavo così perché non avendo dietro nessuno del mio partito o usavo quel linguaggio o nesNo in effetti. "Pazienza, che non era suno sarebbe stato a uomo della P2 ma dei sentire". servizi, dicevano lavorasse per i servizi fran- Le picconate erano cesi, era molto amico un'astuzia, insomma. del nipote di Santovito. "Un espediente per dire Un giorno lo contatta- sempre a voce alta la rono i servizi segreti verità. Io non parlo mai italiani perché andasse a sproposito, mi creda. ad Hong Kong in mis- Ho buona memoria e sione coperta. Quando una certa esperienza di arrivò nell'albergo do- vita. Se dico che la ve doveva attendere il massoneria in Italia sta contatto seppe che in riacquistando vigore quello stesso hotel sta- ho gli elementi per farvo arrivando io, che lo. Inoltre, vengo dalla ero presidente del Se- politica e so cosa sia. nato in predicato per il Non siamo rimasti in Quirinale. Capì che il tanti con questo currisuo compito era di far- culum, non sembra ansi fotografare accanto a che a lei, madame ?". me, e se ne andò. Di sicuro anche questa Concita storia è nel dossier". De Gregorio La Repubblica Quale dossier ? 11 ottobre 2003 Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 Giustizia e Libertà 9 Dalla STAMPA ITALIANA Su ODEON TV da lunedì 3 novembre alle 22,30 Licio Gelli: «Io in tv? C'è di peggio» Su Odeon con «Venerabile Italia» Il «Maestro» della loggia massonica segreta P2 condurrà un suo programma. Ospiti ? Andreotti e Dell'Utri di Nino Luca (Corriere dalla Sera, 31 ottobre 2008) «Io in tv? C'è di peggio». Licio Gelli, da tutti ricordato principalmente per essere stato il «Maestro Venerabile» della loggia massonica segreta P2 risponde a proposito della sua apparizione in tv. Anzi più che una apparizione è una conduzione vera e propria. E come si poteva chiamare il suo programma se non «Venerabile Italia»?. Sottotitolo: «La vera storia di Licio Gelli». Così il «Maestro» avrà un programma tutto suo da lunedì, alle 22.30, su Odeon tv (Guarda il video). uno che è stato camicia nera e che ha aderito anche alla Repubblicà di Salò. gistratura non funziona: il pubblico ministero dovrebbe arrivare da un concorso diverso rispetto al ANSELMI giudice, e dovrebbero È un fiume in piena odiarsi». Gelli in conferenza: «Quando mi cercavano in tutto il mondo BRIGATE ROSSE mi trovavo in Italia. Se tornassero le BrigaUna volta, a Firenze, te Rosse come negli quando ero all'Hotel anni di piombo troveBaglioni ho incontra- rebbero in Italia un terto in ascensore Tina reno fertile. A chi gli chiedeva chi Anselmi, presidente d e ll a Commissione parlamentare d'inchiesta che aveva dato l'ordine di ricercarmi, spendendo un sacco di soldi dei contribuenti. La saluIL tai e scesi, deciPROGRAMMA dendo di farle Sarà la «voce narran- uno scherzo». te», assieme a Lucia Leonessi, di una «ricoMAGIstruzione inedita della I storia dell’ultimo se- STRATI colo, “dalla Guerra di L ’ u n i c o Spagna agli anni ’80”, «potere forte» dai salotti di Roma oggi operante in alle rive del lago di Italia è comunComo, dall’epoca fa- que un potere scista al crac del Ban- costituzionale, la co Ambrosiano». Il M a g i s t r a t u r a : programma, presentato «Se c’è un potevenerdì a Firenze, ve- re forte, costidrà anche la partecipa- tuzionale, è la zione di personaggi po- magistratura litici e storici come ha spiegato Giulio Andreotti, Mar- perché quando cello Veneziani e Mar- sbaglia non è cello Dell’Utri. Nella previsto il riprima puntata parlerà sarcimento del di fascismo ovvio per danno. La ma- fossero i responsabili delle stragi nel Paese, Gelli ha replicato: «Le stragi sono frutto di una guerra tra bande, ci sono state e ci saranno sempre perché non c’è ordine: infatti sono arrivate dopo gli anni ’60. Se domani tornassero le Br -ha aggiunto l’ex Venerabile, concludendo- ci sarebbero ancora più (Continua a pagina 10) 10 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 Licio Gelli: «Io in tv? C'è di peggio» Su Odeon con «Venerabile Italia» (Continua da pagina 9) stragi: il terreno è molto fertile perché le Br potrebbero trovare molti fiancheggiatori a causa della povertà che c’è nel Paese». SENZA BERLUSCONI FI FINITA «I partiti veri non esistono più, non c'è più destra o sinistra. A sinistra ci sono 15 frange e la destra non esiste. Se dovesse morire Berlusconi, cosa che non gli auguro perché la morte non si augura a nessuno, Forza Italia non potrebbe andare avanti perchè non ha una struttura partitica». A proposito dell'esecutivo ha aggiunto: «Non condivido il Governo Berlusconi perché se uno ha la maggioranza deve usarla, senza interessarsi della minoranza. Non mi interessa la minoranza, che non deve scendere in piazza, non deve fare assenteismo, e non ci devono essere offese». «Ci sono provvedimenti che non vengono presi -ha proseguito- perché sono impopolari e invece andrebbero presi: bisogna affondare il bisturi o non si può guarire il malato. L'immunità ai grandi dovrebbe essere esclusa, perché al Governo dovrebbero andare persone senza macchia e che non si macchiano mai». IL PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA Per l’attuazione del Piano di Rinascita democratica della P2, oggi, «l’unico che può andare avanti è Berlusconi. Avevo molta fiducia in Fini -ha spiegato- perché aveva avuto un grande maestro, Giorgio Almirante: oggi non sono più dello stesso avviso, perché ha cambiato. L’unico che può andare avanti è Berlusconi: non perché era iscritto alla P2, ma perché ha la tempra del grande uomo che ha saputo fare». CHI È GELLI È stato «Maestro Venerabile» della loggia massonica segreta P2. Qualcuno ipotizza che Gelli era molto vicino alla Cia. È stato accusato di aver avuto un ruolo in «Gladio», amico stretto del leader argentino Peròn, dopo la scoperta della P2, fuggi in Svizzera dove fu arrestato mentre cercava di ritirare decine di migliaia di dollari a Ginevra, ma riuscì ad evadere dalla prigione. Fuggì quindi in Sudamerica, prima di costituirsi nel 1987. Licio Gelli è stato condannato con sentenza definitiva per i seguenti reati: procacciamento di notizie contenenti segreti di Stato, calunnia nei confronti dei magistrati milanesi Colombo, Turone e Viola, dalla Cassazione per i tentativi di depistaggio delle indagini sulla strage alla stazione di Bologna e per bancarotta fraudolenta (per il fallimento del Banco Ambrosiano: 12 anni). Nino Luca Corriere della Sera 31 ottobre 2008 Gelli e le reazioni da www.unità.it (31.10.2008) Tra le prime reazioni alle dichiarazioni di Licio Gelli c’è quella di Sergio Flamigni, dal 1968 al'87 parlamentare del Pci, studioso del terrorismo e degli anni di piombo, che ha fatto parte della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia massonica segreta messa fuorilegge nel 1982: Gelli «ha ragione di essere soddisfatto» dall'esecutivo Berlusconi perché «il Piano di Rinascita della loggia P2 è diventato il programma dell'attuale governo». «Non mi meraviglia affatto -prosegue l'ex parlamentare- quando esalta Berlusconi come uomo forte del momento e ci mette a fianco Dell'Utri come mente culturale: è la P2 che continua, mi sembra molto semplice. C'è piena coe- renza tra il Gelli che abbiamo conosciuto nel passato e quello che può essere ora. Fondamentalmente prosegue Flamini- c’è un pericolo per la democrazia, proprio per il grande potere che si è realizzato, quello sui mezzi di informazione. Quando dico che oggi ha ragione di essere soddisfatto Gelli, mi riferisco soprattutto a quello. Non a caso Berlusconi era prescelto nel campo dell'informazione. Nel periodo di grande forza del sistema piduista, la loggia controllava il Corriere della Sera, un sistema di giornali ed era il periodo in cui partiva la tv privata: la scelta di Berlusconi -conclude- era quella dell'uomo del futuro in quel campo». Parla di «ribrezzo» Sonia Alfano, presidente dell'associazione nazionale familiari vittime di mafia: «Il solo nome di quell'uomo suscita in noi tutto il ribrezzo e lo sdegno possibile. Che un golpista -prosegue- che dovrebbe passare il resto dei suoi giorni chiuso in carcere lontano dal suolo italiano, abbia uno spazio in tv è qualcosa di inedito nel panorama mondiale. si lascerà che un uomo, primo artefice delle pagine più nere ed indegne della storia d'Italia, porti il messaggio e le perverse dottrine della massoneria deviata in televisione». Si augura che ìl programma non vada in onda anche Articolo21: «Noi non invocheremo mai censure -dice il portavoce Giulietti ma ci sembra una (Continua a pagina 11) 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 11 Gelli e le reazioni (Continua da pagina 10) scelta non proprio felice e nel momento meno adatto. Ci rendiamo conto -prosegue - che molti esponenti di quella Loggia occupano i posti più rilevanti di questo paese a partire dal presidente del Consiglio di cui è ben nota la sua passata affiliazione al la P2. Ma questo sarebbe un affronto gra vissimo, soprattutto al le tante persone che si sono battute e si battono tuttora per la legalità e la trasparenza». Licio Gelli è «uno che ha ancora grandi capacità di condizionare e di ricattare la politica e i suoi ex associati (alla loggia Pd2, ndr)». Così Libero Mancuso commenta le dichiarazioni a tutto campo dell'ex Venerabile della loggia P2, conduttore in pectore di un programma su una emittente tv. Mancuso, già presidente della Corte d'Assise di Bologna e presidente della Sezione del Riesame, si è occupato nel la sua lunga carriera di magistrato, di eversione, terrorismo e criminalità organizzata. In particolare si è occupato della strage di Bologna del 2 agosto 1980 e quella dell'Italicus del 1974, ed ha indagato su Licio Gelli, Pazienza e i vertici del Sismi. Mancuso non ha dubbi: Gelli «si inserisce in un momento particolarmente delicato della vita del Paese» per riproporre «la sua vecchia mercanzia logora ed eversiva». «Tornano i fantasmi del passato ed è inquietante che vada in onda l'autocelebrazione di Licio Gelli e un nuovo tentativo di inquinare la vita pubblica». Lo afferma Rosi Bindi, Pd, vice presidente della Camera. «Non abbiamo mai avuto dubbi -aggiunge- su chi era davvero Berlusconi e sulla sua iscrizione alla P2. Di questo dobbiamo essere tutti grati a Tina televisiva e che una rete privata presenti in pompa magna un tal avvenimento. Non si tratta di volontà di censura ma di difesa della legalità e della democrazia italiana», dice Anna Finocchiaro. La presidente del gruppo Pd al Senato aggiunge: «Detto questo, tr o vo al tr et t an to sconcertante che dal Popolo delle Libertà non giunga una parola a commento delle dichiarazioni di Gelli che, tra le tante cose gravi dette, indica «Ma possibile che Ber lusconi non senta nessun imbarazzo ? Viene quasi il sospetto che questo silenzio sia una sorta di assenso alle farneticanti teorizzazioni del capo della P2. Mi auguro che arrivi al più presto una presa di distanza da parte del Cavaliere e dei suoi portavoce. L'Italia -conclude Finocchiaro- ha bisogno di trasparenza, legalitàe rispetto della democrazia e non certo di nuovi veleni». Infine, il capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera, Massimo Donadi, attacca il governo dopo le affermazioni dell'ex venerabile Licio Gelli. «Si vuole sdoganare persino l’eversione, è una vergogna nazionale -dice Donadi-. Non c’è da stupirsi per le parole di Licio Gelli sulla possibilità che Berlusconi porti avanti il suo piano di rinascita democratica. È dall’inizio della legislatura che sosteniamo questa tesi. Il programma di governo di Berlusconi ed il piano di Gelli sono la stessa cosa. Berlusconi e la sua maggioranza -conclude il capogruppo Idv- si esprimano con chiarezza su questa vicenda gravissima, che è un vero schiaffo alla nostra storia ed alle nostre istituzioni. Sinora il loro silenzio è sconcertante di fronte al riemergere di un passato antidemocratico». Anselmi che ha avuto il coraggio di scoperchiare la trama pidduista. Dopo i suggerimenti di Cossiga su come condizionare il movimento degli studenti e le dichiarazioni di Gelli dobbiamo essere ancora più avvertiti e vigilanti sui rischi che corre la nostra democrazia». «Trovo sconcertante che un personaggio come Licio Gelli diventi una sorta di star nell'attuale capo del governo l'unico erede del 'Piano di rinascita democraticà. È gravissimo che un personaggio come Gelli possa nuovamente parlare in pubblico di questioni così importanti per la vita del nostro Paese. Ma è altrettanto grave -sottolinea- che dal Popolo delle Libertà non giunga un commento o una voce a www.unità.it prender le distanze». 31.10.2008 12 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 L’Associazione Famiglie delle Vittime di Mafia: «INIZIATIVA INDEGNA» Gelli in tv, il PD fa appello all’AGCOM Vita : «Conferma successo del Piano». Libero Mancuso: «È ancora in grado di condizionare la politica» da www.corriere.it (31.10.2008) Il ritorno sulla scena di Licio Gelli, il Gran Maestro della loggia P2, che condurrà un programma su Odeon Tv, non passa sotto silenzio nei palazzi della politica. L'opposizione grida allo scandalo, la maggioranza tace. E l'Associazione familiari delle vittime di mafia attacca l’«indegna iniziativa»: «Il solo nome di quell'uomo suscita in noi tutto il ribrezzo e lo sdegno possibile». Viene chiamato in causa il premier Silvio Berlusconi, definito da Gelli, «l'unico che può andare avanti» nel Piano di Rinascita democratica della P2. Anna Finocchiaro del Pd si chiede se «è possibile che Berlusconi non senta nessun imbarazzo. Trovo inoltre sconcertante che un personaggio come Licio Gelli diventi una sorta di star televisiva e che una rete privata presenti in pompa magna un tal avvenimento». Marcello Dell'Utri, definito dall'ex Gran Maestro «una bravissima persona, onesta e di profonda cultura», chiarisce di non avere alcuno rapporto con Gelli: «Non ci ho mai parlato. Può dire quello che vuole, noi occupiamoci di cose serie». «INTERVENGA AGCOM» Il restio della maggioranza tace, ma dall'opposizione si alzano voci di forte preoccupazione. Come quella di Vincenzo Vita (Pd): «Il ritorno sulla scena politica e televisiva di Licio Gelli è la tragica conferma dell'incredibile successo che ha avuto l'eversivo Piano di Rinascita di tanti anni fa. Attenzione a non prendere sotto gamba le dichiarazioni di Gelli perché altro non sono che il sintomo di una profonda crisi della nostra vita democratica». Secondo il senatore pd «la conduzione di una trasmissione televisiva è verosimilmente illegale essendo stata messa fuori legge a suo tempo la P2. C'è quindi da sperare che già nelle prossime ora l'autorità per le garanzie nelle comunicazioni intervenga seccamente su tale caso». Anche la Federazione nazionale della stampa chiede l'intervento dell'Agcom: «È un vero e proprio insulto alla storia di questa nostra nazione e un affronto gravissimo al mondo dell’informazione. Il sindacato dei giornalisti italiani chiede che nessun giornalista si presti ad operazioni così scandalose e si fa promotore di una precisa richiesta di intervento del presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni». «CONDIZIONA POLITICI» Durissimo il commento di Libero Mancuso, già presidente della Corte d’Assise di Bologna e presidente della Sezione del Riesame, che si è occupato di eversione, terrorismo e criminalità organizzata indagando in particolare sulla strage di Bologna del 1980 e su quella dell'Italicus del 1974, su Licio Gelli, Pazienza e i vertici del Sismi. Per Mancuso Licio Gelli è «uno che ha ancora grandi capacità di condizionare e di ricattare la politica e i suoi ex associati (alla loggia P2, ndr). Gelli si inserisce in un momento particolarmente delicato della vita del Paese per riproporre la sua vecchia mercanzia logora ed eversiva». «VERGOGNA NAZIONALE» «Si vuole sdoganare persino l'eversione, è una vergogna nazionale -attacca il capogruppo alla Camera del l'Italia dei Valori Massimo Donadi- Non c'è da stupirsi per le parole di Licio Gelli sulla possibilità che Berlusconi porti avanti il suo Piano di rinascita democratica. Il programma di governo di Berlusconi e il piano di Gelli sono la stessa cosa. Berlusconi e la sua maggioranza si esprimano con chiarezza su questa vicenda gravissima, che è un vero schiaffo alla nostra storia e alle nostre istituzioni. Sinora il loro silenzio è sconcertante di fron te al riemergere di un passato antidemocratico». «FANTASMI DEL PASSATO» Secondo Rosy Bindi, vicepresidente della C am era del P d, «tornano i fantasmi del passato ed è inquietante che vada in onda l'autocelebrazione di Licio Gelli e un nuovo tentativo di inquinare la vita pubblica. Non abbiamo mai avuto dubbi su chi era davvero Berlusconi e sulla sua iscrizione alla P2. Di questo dobbiamo essere tutti grati a Tina Anselmi che ha avuto il coraggio di scoperchiare la trama piduista. Dobbiamo essere ancora più avvertiti e vigilanti sui rischi che corre la nostra democrazia». E Marco Minniti, ministro ombra dell'Interno del Pd: «Licio Gelli, (Continua a pagina 13) 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 13 «Berlusconi ? Può attuare mio piano» Bufera per frasi di Gelli, il Pd insorge L’ex capo della Loggia P2: «bene il decreto della Gelmini, rimetteràordine nella scuola» - Finocchiaro: «Ora il premier prenda le distanze» da www.lastampa.it (31.10.2008) Lunedì prossimo la prima puntata di "Venerabile Italia", in onda su Odeon Tv, e Licio Gelli sale in cattedra. Il Gran Maestro della Loggia P2, alla conferenza stampa di presentazione della trasmissione, parla di scuola e magistratura, di governo e del Piano di Rinascita Democratica. Gelli come una star televisiva ? Immediata e puntuale scoppia la polemica. A dar fuoco alle polve- Gelli in tv, il PD fa appello all’AGCOM (Continua da pagina 12) riesumato dalla naftalina, conferma il suo profilo di pericoloso eversore, così come l'Italia lo ha conosciuto nei decenni passati». Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21: «Ci auguriamo che Oden TV voglia riflettere se sia il caso di affidare a un signore come Licio Gelli la conduzione di una trasmissione televisiva. Noi non invocheremo mai censure, ma ci sembra una scelta non proprio felice e nel momento meno adatto». www.corriere.it 31.10.2008 ri, è il Venerabile, che da Firenze da il suo giudizio sui temi di attualità. E non solo. «In linea di massima sono d’accordo con la riforma Gelmini perchè ripristina un pò di ordine». Secondo Gelli, «il maestro unico è molto importante perchè, quando c’era, conosceva l’alunno» e poi «il tema dell’abbigliamento è importante perchè l’ombelico di fuori non dovrebbe essere consentito». Quanto alle manifestazioni studentesche, «non ci dovrebbero essere: gli studenti dovrebbero essere in aula a studiare, bisognerebbe proteggere chi vuole studiare sostiene Gelli- Nelle piazze non si studia: se viene garantita la libertà di scioperare, dovrebbe essere tutelato anche chi vuole studiare, e molti in piazza non ne hanno voglia» e «dovrebbe essere proibito portare i bambini in piazza perchè così non crescono educati». Dalla scuola al Piano di Rinascita Democratica della P2: «L’unico che può andare avanti è Berlusconi -sostiene l’ex Venerabile- non perchè era iscritto alla P2 ma perchè ha la tempra del grande uomo che ha saputo fare, anche se ora è in mo- mento di debolezza perchè usa poco la maggioranza parlamentare. Avevo molta fiducia in Fini -aggiunge Gelliperchè aveva avuto un grande maestro, Giorgio Almirante. Oggi non sono più dello stesso avviso, perchè ha cambiato». Comunque, «tutti si sono abbeverati al Piano di rinascita democratica, tutti ne hanno preso spunto. Mi dovrebbero pagare i diritti, ma non fu possibile depositarli alla Siae...» ha ironizzato. Quanto alla politica attuale, «i partiti veri non esistono più, non c’è più destra o sinistra. A sinistra ci sono 15 frange e la destra non esiste. Se dovesse morire Berlusconi, cosa che non gli auguro perchè la morte non si augura a nessuno, Forza Italia non potrebbe andare avanti perchè non ha una struttura partitica», è il pensiero di Licio Gelli. «Ci sono provvedimenti che non vengono presi -accusa Gelliperchè sono impopolari e invece andrebbero presi: bisogna affondare il bisturi o non si può guarire il malato. L’immunità ai grandi dovrebbe essere esclusa, perchè al Governo dovrebbero andare persone senza macchia e che non si macchiano mai». Sul fronte terrorismo, Gelli sostiene che «se tornassero le Br ci sarebbero ancora più stragi: il terreno è molto fertile perchè le Br potrebbero trovare molti fiancheggiatori a causa della povertà che c’è nel Paese». Quanto ai poteri forti, «se oggi in Italia c’è un potere forte, costituzionale, è la magistratura, perchè quando sbaglia non è previsto risarcimento del danno -denuncia l’ex Venerabile della P2- In Italia poteri forti ora non ce ne sono e non ce ne sono mai stati. Oggi la massoneria non esercita nessun potere. Ci sono tre, quattro comunioni che contano e che dovrebbero chie dere che gli elenchi dei massoni non debbano essere consegnati al commissariato. La massoneria dovrebbe prendere dallo Stato non il segreto ma la riservatezza. La P2 era riservata, non segreta, ed è stata perseguitata per distogliere l’attenzione da altre questioni». Il centrosinistra grida allo scandalo. «Tornano i fantasmi del passato ed è inquietante che in vada in onda l’autocelebrazione di Licio Gelli e (Continua a pagina 14) 14 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 «Berlusconi ? Può attuare mio piano» un nuovo tentativo di inquinare la vita pubblica», afferma la parlamentare del Pd e vice presidente della Camera, Rosy Bindi. «Non abbiamo mai avuto dubbi su chi era davvero Berlusconi -aggiunge la Bindi- e sulla sua iscrizione alla P2. Anna Finocchiaro trova «sconcertante che un personaggio come Licio Gelli diventi una sorta di star televisiva e che una rete privata presenti in pompa magna un tal avvenimento. Non si tratta di volontà di censura ma di difesa della legalità e della democrazia italiana», dice la presidente del gruppo del Pd al Senato. «Detto questo -aggiunge- trovo altrettanto sconcertante che dal Popolo delle Libertà non giunga una parola a commento delle dichiarazioni di Gelli che, tra le tante cose gravi dette, indica nell’attuale capo del Governo l’unico erede del "Piano di Rinascita Democratica"». Il Pd attacca: «È gravissimo che un personaggio come Gelli possa nuovamente parlare in pubblico di questioni così importanti per la vita del nostro Paese. Ma è altrettanto grave che dal Popolo delle Libertà non giunga un commento o una voce a prender le distanze». «Ma possibile che Berlusconi non senta nessun imbarazzo? Viene quasi il sospetto che questo silenzio sia una sorta di assenso alle farneticanti teorizzazioni del capo della P2. Mi auguro che arrivi al più presto una presa di distanza da parte del Cavaliere e dei suoi portavoce. L’Italia -conclude Finocchiaro- ha bisogno di trasparenza, legalitàe rispetto della democrazia e non certo di nuovi veleni». Per il senatore del Pd Vincenzo Vita «il ritorno sulla scena politica e televisiva persino di Licio Gelli è la tragica conferma di quello tanti da tempo supponevano, ovvero l’incredibile successo che ha avuto l’eversivo piano di tanti anni fa». Per il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi, «si vuole sdoganare persino l’eversione, è una vergogna nazionale. Non c’è da stupirsi per le parole di Licio Gelli sulla possibilità che Berlusconi porti avanti il suo piano di rinascita democratica. È dall’inizio della legislatura che sosteniamo questa Gelli al Governo non è stato da nessuno richiesto. È evidente che un personaggio come il piduista Licio Gelli, screditato quanto basta, sa benissimo che un suo apprezzamento si traduce subito in veleno per lo sfortunato destinatario che lo riceve. Lo strepito che qualcuno sta facendo intorno alle sue parole mi sembra perciò il frutto di assoluta malafede. Anzi -osserva Napolimi spinge a chiedermi: ma Gelli per conto di chi parla e di chi lavora ? Sicuramente non parla e non lavora per il governo. Le sue parole e la vicenda del suo possibile ritorno in Tv sono circostanze davvero inquietanti sulle quali sarebbe bene che si facesse un pò di luce. Chi gli dà credito lo fa per pescare nel torPer il Pdl replica O- bido». svaldo Napoli, vicecapogruppo alla Camera. www.lastampa.it «Il sostegno di Licio tesi. Il programma di governo di Berlusconi e il piano di Gelli sono la stessa cosa». «È normale -prosegue Donadi- che Gelli lodi il suo vecchio discepolo Berlusconi e che gioisca nel vedere realizzato il suo torbido piano. Sarebbe da stupirsi del contrario. Nonostante questo la presenza di Gelli in televisione e le sue parole dovrebbero provocare un moto d’indignazione in ogni sincero democratico di questo Paese. Berlusconi e la sua maggioranza -conclude il capogruppo Idvsi esprimano con chia rezza su questa vicenda gravissima, che è un vero schiaffo alla nostra storia ed alle nostre istituzioni. Sinora il loro silenzio è sconcertante di fronte al riemergere di un passato antidemocratico». Conferenza stampa a Firenze dell'ex Gran maestro della P2 Presentazione del programma 'Venerabile Italia', in onda da lunedì su Odeon Tv Gelli, la P2 e il Piano di Rinascita nazionale Scoppia il caso sull’ex Venerabile in TV "Solo Berlusconi può proseguire il mio progetto. Usi la sua maggioranza" Il Pd insorge e attacca: "Il presidente del Consiglio non ha nulla da dire?" da L’Unità, 31.10.2008 Nell'attuazione del Piano di rinascita democratica "l'unico che può andare avanti è Berlusconi". Lo ha detto l'ex Gran maestro della P2. Licio Gelli, a Firenze, dove ha presentato il pro- gramma tv 'Venerabile Italia'. Gelli sarà protagonista di una ''ricostruzione inedita'' della storia del Novecento in Italia: dalla Guerra di Spagna agli anni Ottanta, dalla P2 al crack del Banco Ambrosiano. La conduttrice e autrice del programma Lucia Leonessi ha raccolto le testimonianze di Gelli a Villa Wanda, di Giulio Andreotti, Marcello Veneziani e Mar- 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 15 Gelli, la P2 e il Piano di Rinascita nazionale cello Dell'Utri. Lo stesso Gelli sarà in studio per l'ultima puntata, dedicata alla sua attività di poeta. Le otto puntate da lunedì prossimo fino a dicembre andranno in onda su Odeon Tv. Gelli, nel corso della conferenza stampa, ha risposto alle domande dei cronisti su passato e presente d'Italia, passando dalla riforma del la scuola alla politica, fino alle vicende giudiziarie di Marcello Dell'Utri. Politica A proposito del giudizio di Berlusconi e del suo Piano di rinascita democratica, Gelli ha chiarito che il premier è "l'unico che può andare avanti non perché era iscritto alla P2 ma perché ha la tempra del grande uomo che ha saputo fare, anche se ora è in momento di debolezza perché usa poco la maggioranza parlamentare". Gelli ha quindi precisato di non condividere il governo Berlusconi "perché se uno ha la maggioranza deve usarla, senza interessarsi della minoranza''. Gelli ha anche commentato il cosiddetto 'Lodo Alfano': "L'immunità ai grandi dovrebbe essere esclusa, perché al Governo dovrebbero andare persone senza macchia e che non si macchiano mai''. Fini. ''Avevo molta fiducia in Fini -ha detto Gelliperché aveva avuto un grande maestro, Giorgio Almirante. Oggi non sono più dello stesso avviso, perché ha cambiato''. Partiti Quanto ai partiti, ai giornalisti che gli chiedevano se ci sia una forza politica che ha messo in pratica il Piano rinascita democratica, Gelli ha risposto che ''tutti si sono abbeverati, tutti ne hanno preso spunto'', però, ha notato, ''i partiti veri non esistono più, non c'è più destra o sinistra. A sinistra ci sono 15 frange e la destra non esiste. Se dovesse morire Berlusconi, cosa che non gli auguro perché la mor te non si augura a nes suno, Forza Italia non potrebbe andare avanti perché non ha una struttura partitica''. scioperare dovrebbe essere tutelato anche chi vuole studiare, e molti in piazza non ne hanno voglia. Dovrebbe essere proibito di portare i bambini in piazza perchè così non crescono educati". "Dell'Utri ? bravissimo". "Marcello Dell'Utri è una bravissima persona, onesta e di profonda cultura, non credo che sia mafioso", ha detto l'ex Gran maestro. "C'è una sentenza che Dell'Utri si trascina dietro -ha aggiunto- e che sarà tirata fuori al momento opportuno perché tutto è guidato. La magistratura prende decisioni su teoremi e non su proRiforma Gelmini. ve e su Dell'Utri il pro"In linea di massima cesso non ha fatto sono d'accordo con la chiarezza". riforma Gelmini perché ripristina un po' Magistratura di ordine", ha detto "Se oggi in Italia c'è l'ex Gran maestro della un potere forte, costiP2. "Il maestro unico tuzionale, è la magiè molto importante - s t r a t u r a , perché ha spiegato- perché, quando sbaglia non è quando c'era, cono- previsto risarcimento sceva l'alunno. Poi il del danno". tema dell'abbigliamento è importante Stragi e terrorismo perché l'ombelico di "Le stragi ci sono fuori non dovrebbe sempre state e ci saessere consentito, e ranno sempre perché poi la confidenza tra non c'è ordine: infatti alunno e professore sono arrivate dopo gli dovrebbe essere limi- anni '60. Se domani tata". tornassero le Br ci sarebbero ancora più "Studenti in aula e stragi: il terreno è non in piazza". molto fertile perché le E a proposito della ma- Br potrebbero trovanifestazioni di piazza re molti fiancheggia"non ci dovrebbero tori a causa della poessere, gli studenti do- vertà che c'è nel paevrebbero essere in au- se". la a studiare -ha sotto- Secondo Gelli "le stralineato Gelli-. gi sono frutto di guerNelle piazza non si ra tra bande". studia; se viene garantita la libertà di Massoneria "In Italia -ha sottolineato Gelli- poteri forti ora non ce ne sono e non ce ne sono mai stati. Oggi la massoneria non esercita nessun potere. Ci sono tre, quattro comunioni che contano e che dovrebbero chiedere che gli elenchi dei massoni non debbano essere consegnati al commissariato". "La P2 era riservata, non segreta, ed è stata perseguitata per distogliere l'attenzione da altre questioni". Reazioni Per Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato, è "sconcertante che dal Popolo delle Libertà non giunga una parola a commento delle dichiarazioni di Gelli che, tra le tante cose gravi dette, indica nel l'attuale capo del governo l'unico erede del Piano di rinascita democratica". "È dall'inizio della legislatura che sosteniamo questa tesi: il programma di governo di Berlusconi ed il piano di Gelli sono la stessa cosa", afferma il capogruppo alla Camera dell'Idv, Massimo Do nadi. "Tornano i fantasmi del passato ed è inquietante che in vada in onda l'autocelebrazione di Licio Gelli e un nuovo tentativo di inquinare la vita pubblica", afferma Rosy Bindi, del Pd, vicepresidente della Camera. La Repubblica 31 ottobre 2008 16 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 Licio Gelli e la P2: «Il mio erede ? È Berlusconi» da L’Unità, 01.11.2008 Adesso ha un programma tutto suo su Odeon tv e sfrutta la rinnovata ribalta per passare il testimone. Licio Gelli, capo della loggia massonica P2, non ha dubbi: per l'attuazione del Piano di Rinascita democratica della P2, «l'unico che può andare avanti è Berlusconi». L’investitura arriva durante la conferenza stampa di presentazione di Venerabile Italia, il programma che Gelli condurrà sull’emittente tv: «L'unico che può andare avanti è Berlusconi: non perché era iscritto alla P2, ma perché ha la tempra del grande uomo che ha saputo fare, anche se ora mostra un po’ di debolezza perché non si avvale della maggioranza che puntata Giulio Andreotti, Marcello Veneziani e Marcello Dell'Utri. Sembra una barzelletta. Si parlerà di fascismo. Invece è una vergogna. Forse, per chiarire il Soprattutto perché a contesto, è utile ricorGelli viene regalata u- dare la sua fedina pena tribuna tutta per sé. nale. parlamentare ha». Il tema del programma sarà la storia d'Italia. Il capo della loggia massonica P2 racconterà la sua versione, magari sulla strage di Bologna, per cui è stato condannato per depistaggio. O sulla repubblica di Salò a cui aderì, o su Gladio, o su qualsiasi delle pagine grigie (se non nere) dalla storia del nostro paese a cui Gelli è legato. Il programma ha già degli ospiti, Anche questi poco fantasiosi: per la prima Licio Gelli è stato condannato con sentenza definitiva per i seguenti reati: procacciamento di notizie contenenti segreti di Stato, calunnia nei confronti dei magistrati milanesi Colombo, Turone e Viola, tentativi di depistaggio delle indagini sulla strage alla stazione di Bologna e Bancarotta fraudolenta (per il fallimento del Banco Ambrosiano è stato condannato a 12 anni). Se lui considera Berlusconi il suo erede più credibile non abbiamo troppo di che stare tranquilli. Anche perché, come se non bastasse quello che sta facendo, Gelli dà anche consigli al suo “figliol prodigo”: «Se uno ha la maggioranza deve usarla, senza interessarsi della minoranza. Non mi interessa la minoranza, che non deve scendere in piazza, non deve fare assenteismo, e non ci devono essere offese. Ci sono provvedimenti che non vengono presi perché sono impopolari, e invece andrebbero presi: bisogna affondare il bisturi o non si può guarire il malato». ♣ Testo integrale dell’intervento, 3.novembre 2008 La P2 è viva e lotta con noi Vita : «Conferma successo del Piano». Libero Mancuso: «È ancora in grado di condizionare la politica» di Marco Travaglio www.beppegrillo.it/2008/11/passaparola_lun_2/index.html?s=n2008-11-03 Buongiorno a tutti. Stavo scartabellando tra le mie carte che riguardando la P2, perché voi sapete che la P2 non dico che sta tornando, bisognerebbe presupporre che se ne sia mai andata e in realtà è sempre stata qui e lotta sempre insieme a noi. Purtroppo chi è nato dopo il ritrovamento delle liste ne ha sentito parlare ma non ha vissuto quel clima. Ricordo che le liste della P2 furono ritrovate negli uffici di Castiglion Fibocchi del venerabile maestro Licio Gelli nel marzo del 1981 dalla guardia di finanza, mandata da due magistrati Forse sarebbe interessante capire le ragioni del- milanesi, Giuliano Turone e Gherardo Colomla preoccupazione di alcuni a proposito del ri- bo. torno di Licio Gelli in televisione al posto di Aldo Biscardi -l'evoluzione della specie è note- Che cos'era la P2, anzitutto ? vole- e che cosa fosse la P2. Era una loggia partita regolare del Grande O(Continua a pagina 17) 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 17 Licio Gelli e la P2: «Il mio erede ? È Berlusconi» (Continua da pagina 16) riente d'Italia, divenuta border line e alla fine, dopo la scoperta di quello che aveva combinato, addirittura sconfessata dal Grande Oriente d'Italia. Licio Gelli fu considerato un deviazionista rispetto alle regole: era una loggia non soltanto riservata ma super segreta. Era una loggia "atlantica", cioè di fedelissimi dell'alleanza atlantica e quindi molto gradita agli Stati Uniti: Gelli presenziò ai festeggiamenti per l'elezione di Carter, quindi dell'elezione di un Presidente del Partito Democratico, era molto legato ai generali argentini e ai dittatori del Sudamerica. Ai tempi della guerra di liberazione in Italia era contemporaneamente fascista e antifascista, naturalmente si fingeva antifascista ma svolgeva il ruolo di doppiogiochista che poi è sempre stato il suo. La P2 non era affatto un'organizzazione eversiva nel senso che volesse rovesciare l'ordine costituito: in realtà voleva conservare e stabilizzare l'ordine costituito. Non a caso il Piano di Rinascita, racconta Gelli, era un po' il programma politicoistituzionale stilato da Gelli e dai suoi consulenti alla fine degli anni Settanta, in gran segreto. Fu consegnato al Capo dello Stato di allora, Giovanni Leone, e Gelli era intimo di molti uomini politici come Andreotti, incontrò spesso Claudio Martelli, ebbe rapporti con Bettino Craxi. Non era affatto un'avversario dell'ordine costituito per rovesciarlo: era una loggia eversiva in quanto, per conservare e cristallizzare lo status quo era disposta a svuotare dall'interno la Costituzione e la democrazia italiane per trasformarle in qualcosa d'altro, in un modello di Stato autoritario moderno sempre governato dagli stessi: Democrazia Cristiana, Partito Socialista e alleati e impedire l'avvento dei comunisti. terci qualche militare. Assolutamente no, non ce n'era bisogno: tentavano di mantenere le cose come stavano impedendo quel ricambio al vertice del governo che avrebbe potuto finalmente regalare anche all'Italia un'alternanza e quindi bonificare un po' l'aria fetida che si respirava negli stessi palazzi dopo 50 anni che erano occupati dalle stesse persone. Questa è la premessa. Qual era il Piano di rinascita democratica? Oggi va così di moda ma soltanto perché Gelli l'altro giorno ha ripetuto quello che aveva già detto a me, in un'intervista che gli avevo fatto per il Borghese di Daniele Vimercati e poi aveva ripetuto a Concita De Gregorio in una famosa intervista di quattro anni fa a Repubblica: "il Piano di Rinascita è ormai il modello seguito dal centrodestra e da una parte del centrosinista. Non c'è più bisogno di tenerlo nascosto, perché tutti dicono le stesse cose che dico io ma lo dicono pubblicamente mentre io ero costretto a nascondermi" a fare tutto "aumma aumma". Non è un caso se il Piano di Rinascita fu ritrovato, credo nel 1983 se non ricordo male, per puro caso durante una perquisizione a Fiumicino nel doppio fondo della valigia della figlia di Gelli. Non era un documento pubblico, non circolava, non veniva annunciato e proclamato in televisione: oggi invece è stato completamente sdoganato e anzi Gelli, sia a me che a Concita De Gregorio disse che aspettava il copyright da coloro che lo stavano copiando e si chiedeva "perché a me davano del golpista mentre adesso i politici, da D'Alema a Boato -era il periodo della bicamerale quando lo intervistaia Berlusconi ovviamente sono dei sinceri democratici. Voglio il risarcimento dei danni e i diritti d'autore". Il Piano di Rinascita Democratica era appunto Questo era il suo scopo: leviamoci dalla testa la trasformazione della democrazia costituzio(Continua a pagina 18) che volessero rovesciare lo status quo per met- 18 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 La P2 è Viva e lotta con noi (Continua da pagina 17) nale italiana, l'involuzione dall'interno per svuotarla mantenendo le parvenze di uno Stato democratico. Non c'è più molto tempo, lo trovate naturalmente su internet il Piano di Rinascita Democratica. È databile intorno al 1976 ed era accompagnato da un memorandum, dice Gelli: "sullo stato della Nazione, il nostro punto di vista sull'andamento generale del Paese", ed era ovviamente il Paese scosso dai movimenti studenteschi, dall'ascesa del Partito Comunista. Questa era la ragione per cui bisognava cristallizzare il sistema. Si parlava di ritocchi alla Costituzione, ma fondamentalmente era il tentativo di lasciarla come tappezzeria e grattare via tutto quello che c'era dietro: i partiti politici democratici andavano sostenuti, i giornali andavano infiltrati. Si pensava di pagare alcuni giornalisti per ogni giornale per fare da punti di riferimento e diffondere le disinformazioni che la P2 voleva diffondere. In realtà poi avete visto che si può ottenere lo stesso risultato gratis, ci sono miei "colleghi" che si prestano anche senza pagarli. ci. Dei club, esattamente come Forza Italia fece nel 1994 quando nacque. Dei club, non delle sezioni: non un partito democratico con i congressi. Dei club dove si mettano insieme, proprio in forma massonica, persone che vengono da mondi diversi e che di solito dovrebbero stare in mondi diversi perché magari gli uni devono controllare gli altri. Ecco, li si mette tutti intorno a un tavolo. Naturalmente Gelli, un po' ingenuo -questo è l'aspetto più datato del Piano di Rinascita- diceva: "gli uomini che ne fanno parte devono essere omogenei per modo di sentire, disinteresse, onestà e rigore morale". Questo, diciamo, è stato superato. Se voi guardate Forza Italia oggi, se dovessero rispettare questi parametri si svuoterebbe il partito, il Club. Ma non solo Forza Italia, avete ben presente da chi è composto una bella fetta del Parlamento Italiano. Dunque nei confronti del mondo politico occorre selezionare gli uomini fedeli e quindi cava dei nomi: Mancini, Mariani, Craxi per i socialisti; Visentini e Bandiera per i repubblicani; Orlandi e Amidei per i socialdemocratici; Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e Bisaglia per la democrazia cristiana; per i liberali due che non conosciamo Cottone e Quilleri; Guardate cosa succede non tanto con Alitalia per la destra nazionale, una scissione favorita quanto con il contratto del pubblico impiego e da ambienti piduisti e andreottiani nei confronti vedrete che anche da questo punto di vista Li- del Movimento Sociale per avvicinare una parcio Gelli non può che essere molto soddisfatto. te degli ex fascisti alla DC che aveva bisogno di voti in Parlamento. Il governo va ristrutturato, la magistratura ricondotta alla funzione di garante della corretta Acquisire alcuni settimanali di battaglia; applicazione delle leggi -poi ve diamo cosa Berlusconi poi acquisirà addirittura la Mondavuol dire- il Parlamento deve essere più effi- dori grazie alla sentenza di un giudice comprato da Previti. ciente. Ma più efficiente nel senso che non rompe le Coordinare tutta la stampa provinciale e lopalle al governo, esattamente al contrario della cale attraverso un'agenzia centralizzata; funzione che hanno i parlamenti nelle demo- coordinare molte TV via cavo con l'agenzia crazie e anche nelle monarchie costituzionali, per la stampa locale. cioè quello di essere il primo controllore del Queste sono proprio istruzioni per la nascita di governo. Canale5 che è iniziata come TV via cavo a MiPagare i giornalisti… lano2 poi è diventata via etere Canale 5 e consorziò in un network televisioni regionali che Politica: costituzione di un club, di natura rotariana, per trasmettevano in simultanea come poi fecero l'eterogeneità dei componenti dove siano rap- Italia1, che Berlusconi comprò da Rusconi, e presentati ai migliori livelli operatori imprendi- Rete4 che comprò da Mondadori, questo succetoriali e finanziari, esponenti delle professioni deva all'inizio degli anni Ottanta. liberali, pubblici amministratori e magistrati nonché pochissimi e selezionati uomini politi- Indicazione di Gelli preziosissima, profetica: La Rai TV va dimenticata, questo è molto importante; i sindacati vanno spaccati in modo da prendere la CISL e la UIL e alcuni autonomi, separarli dalla CGIL e portarli, anche pagando il prezzo di una scissione, sulle posizioni del governo, cioè trasformarli in sindacati gialli. (Continua a pagina 19) 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 19 La P2 è Viva e lotta con noi (Continua da pagina 18) coordinare molte TV via cavo. Dissolvere la Rai TV in nome della libertà di antenna: vedete che di passi avanti se ne sono fatti, ormai la Rai TV che all'epoca era la televisione pubblica quindi la più guardata, adesso si spartisce il mercato dell'audience fifty fifty con Mediaset mentre il mercato pubblicitario è un terzo Rai e due terzi Mediaset. di una diversa interpretazione di elementi concreti, qual è il risultato? Che non arresteranno mai più nessuno potente. Non metteranno più le mani su nessuno che poi sia in grado di far loro pagare il cosiddetto errore, che in realtà è una diversa interpretazione di elementi assodati. Divieto di nominare sulla stampa i magistrati, così uno li può mandare via più facilmente. Magistratura: si pensava di procedere per gradi, non si pensa- Pensate: Forleo e De Magistris li hanno mandava di p o te r f a re t u tt o i n s ie m e . ti via ma almeno abbiamo potuto Gelli era un minimalista, era un po' troppo prudente: "qualora le circostanze permettessero sapere che cosa era successo, chi erano, che codi contare sull'ascesa al governo di un uomo sa avevano fatto, quali erano i meriti in base ai politico o di una equipe in sintonia con lo quali venivano cacciati. spirito del club, è chiaro che i tempi sarebbe- Invece qui vietano proprio di nominare il magistrato, in modo che li mandi via e i giornali non ro più rapidi", scrive Gelli. possono più scrivere niente. Non gli veniva nemmeno in mente che un affi- È una proposta che ha ripreso Feltri recenteliato alla P2 potesse diventare presidente del mente. consiglio, invece vedete che ci siamo riusciti Modifiche alle norme sugli accessi alla già tre volte ! Berlusconi, tessera P2 1816, grado apprendista muratore, è al governo per la terza volta e se non fosse stato per Odeon TV che ha portato in televisione Gelli nessuno avrebbe ricordato che Berlusconi stava nella P2. Avevamo rimosso tutti, soprattutto la cosiddetta opposizione del Partito Democratico che di P2 proprio non parla. Non parlano nemmeno di conflitto di interessi, figuriamoci di P2. carriera: come entrano i magistrati, chi entra in magistratura ? Esami psicoattitudinali preliminari. Chi li fa ? Qualche incaricato del governo. La riforma Castelli prevedeva esami psicoattitudinali, quindi anche li Gelli era stato assolutamente profeta. Eppoi, andando avanti, si chiedeva la modifica dei regolamenti del Parlamento per rendere più Meno male che c'è Odeon che porta in televi- veloce l'approvazione delle leggi volute dal gosione Gelli, ed è una specie di promemoria per verno. tutti. Io infatti sono favorevole alla trasmissione di È quello che chiede Berlusconi che si lamenta Licio Gelli, non capisco le polemiche: in TV sempre che in Parlamento si perde tempo pervediamo molto peggio di Gelli. ché per lui discutere vuol dire perdere tempo, infatti Gelli parla di "tendenze assemblearistiVediamo intanto molti suoi seguaci, come fra che" del Parlamento che vanno bloccate. un attimo vi dirò, e soprattutto almeno lui quando va in televisione parla di cose che conosce, è Poi un po' di altre regole per la magistratura persona informata sui fatti quindi bisognerà se- comprese, attenzione, la responsabilità del Miguirlo con attenzione. nistro della Giustizia nei confronti del Parlamento sull'operato delle procure. Ordinamento giudiziario: responsabilità civile per i magistrati. Le procure controllate dal ministro che è reSapete che minacciare il magistrato che nel caso in cui uno arresta una persona perché ci sono dei gravi indizi e poi quella per mille motivi viene assolta, ne abbiamo parlato settimana scorsa a proposito di Mannino, se il magistrato è chiamato a pagare di tasca sua per il fatto che un suo collega ha deciso diversamente da lui, e non stiamo parlando di un errore giudiziario ma sponsabile di quello che fanno e riferisce al Parlamento cosa fanno i pubblici ministeri. I pubblici ministeri che prendono gli ordini dal ministro della giustizia, una cosa dell'altro mondo. (Continua a pagina 20) 20 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 La P2 è Viva e lotta con noi questi anni abbiamo sentito dire le stesse cose Infatti lui segnava prudentemente "modifica che dice lui, ma se le dice qualcun altro allora va bene. costituzionale". Io mi domando sempre come possiamo scandaRiforma del Consiglio superiore della Magi- lizzarci se Gelli ha un programma in una picstratura, anche questo deve essere responsabi- cola televisione, mentre non ci scandalizziamo le nei confronti del Parlamento. se il suo allievo prediletto è a Palazzo Chigi. (Continua da pagina 19) Anche il cosiddetto autogoverno in realtà dipende dal Parlamento, cioè dai partiti. È esattamente la direzione verso la quale stiamo andando. Eppure dice e fa delle cose che nemmeno Gelli si era mai sognato di dire o fare. E non è dei piduisti, Gelli, l'unico in attività. Io non sono per le epurazioni, bisogna valutare caso per caso, ma è interessante sapere quali E infine, riforma dell'ordinamento giudiziario sono i personaggi che facevano parte della logper ristabilire criteri di selezione per merito gia P2. Perché se uno viene a sapere chi sono, almeno della promozione dei magistrati. I magistrati selezionati per merito, chi decide si può regolare e può cercare di capire per quachi è meritevole per andare avanti in carriera ? le motivo stanno ai posti in cui stanno. Ovviamente governo o Parlamento. In ordine alfabetico, ve ne cito soltanto qualcuAddirittura esperimento di elezione dei magi- no: Silvio Berlusconi, tessera 1816, versastrati fra gli avvocati con 25 anni di funzioni, mento quota -pagava anche l'iscrizione- 1978, che ne so Taormina, Pecorella, cose di questo primo grado apprendista. Chi l'aveva presentato a Gelli ? genere. Roberto Gervaso. Separazione delle carriere: nella bicamerale si andò addirittura al di là con le bozze Boato che tanto erano piaciute a Gelli. Diciamo bozze Gelli-Boato votate da tutti i partiti tranne Rifondazione nel 1998. Fabrizio Cicchitto, tessera 2232, domanda di iscrizione autografa, tessera sospesa per mancanza di foto. Questo c'era scritto. Si era pensato addirittura a un doppio CSM, uno per i PM e uno per i giudici, esattamente quello che propone Angelino Jolie, detto Alfano, nella futura riforma della giustizia. Ora Cicchitto è capogruppo del Popolo delle Libertà alla Camera e parla tutte le sere nei principali telegiornali. Perché lui si e Gelli no ? Infine, e questo è l'aspetto più positivo del Pia- Era nella sinistra socialista, che quando il pono di Rinascita, si parlava di una legislazione vero Riccardo Lombardi scoprì che uno dei suoi allievi prediletti stava nella P2 lo mise alla di antimonopolio sul modello Stati Uniti. porta e lo fece piangere. Cosa vuol dire ? che se fosse stato approvato così com'era il Piano di Rinascita oggi Berlu- Maurizio Costanzo, tessera 1819 -era a tre sconi non potrebbe essere il monopolista della posizioni di distanza dalla tessera di Berlusconi- ma lui era di terzo grado: maestro. Era il televisione commerciale. più alto in grado sotto Gelli. Almeno un vantaggio l'avremmo ricavato. Insomma, il Piano di Rinascita in quella parte Mentre Berlusconi era solo un apprendista era addirittura più ardimentoso e coraggioso muratore. del centrosinistra, che infatti non ha mai voluto nemmeno sfiorare i monopoli di Berlusconi, Questa è l'intervista che Costanzo fece sul Corriere della Sera a Licio Gelli: "Parla per anzi glieli ha sempre custoditi con cura. Questo per dire che Gelli era molto prudente, la prima volta il signor P2, il fascino discreto se confrontato con quello che si può dire e fare del potere nascosto". Una foto di Garibaldi, una foto di Cagliostro. oggi. Del resto, e qui veniamo all'ultima parte del Questa invece è l'intervista che Costanzo qualPassaparola di oggi, non c'è soltanto Gelli in che giorno dopo fece a un altro piduista famocircolazione. Gelli diffonde i suoi ricatti, le sue so, Silvio Berlusconi, sempre sul Corriere della Sera che guardacaso era controllato dalla P2 allusioni, le sue strizzatine d'occhio eccetera. tramite gli editori Tassandin, il direttore Fran(Continua a pagina 21) Ma è una notizia il fatto che faccia notizia. In 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 21 La P2 è Viva e lotta con noi 1621. co Di Bella e Umberto Ortolani che era il braccio destro di Licio Gelli. C'era Gustavo Selva, tessera 1814, quello che stava in Alleanza Nazionale e che l'anno scorso Donelli Massimo, tessera 2207, grado primo per andare in uno studio televisivo ha preso uapprendista muratore anche lui. n'ambulanza fingendosi moribondo. Bene, questo Donelli è molto importante oggi, è il direttore di Canale5. C'era, infine, Giancarlo Elia Valori, fascicolo 0283, che fu espulso per indegnità da Licio Capito? Gelli. Pubblio Fiori, non è più in Parlamento quin- Un caso più unico che raro, uno ritenuto indedi ne parliamo alla memoria, ma anche lui gno di stare nella P2. stava nella P2, poi era nella DC, poi in Allean- Giancarlo Elia Valori, chi sta a Roma lo sa, è za Nazionale, poi ha fondato una delle tante stato presidente delle Autostrade, vicepresidennuove Democrazie Cristiane che ci sono. te della SME, boiardo dell'IRI e presidente dell'unione industriali di Roma. Roberto Gervaso, quello col farfallino che È un personaggio molto importante e influente, vedete su Rete4, era addirittura maestro co- molto trasversale, molto amato sia a destra che me Costanzo ed era un reclutatore, fu lui a a sinistra. mettere in contatto Berlusconi con Licio Gelli. Nella lista della P2 c'erano anche 13 magistrati Nella lista di Gelli c'era anche Enrico Manca, che furono sanzionati dal Consiglio Superioun altro socialista. Lui però ha sempre negato, è re ma non tutti mandati via: ce n'è uno a Roriuscito addirittura a vincere una causa contro ma che si chiama Giuseppe Renato Croce che Galli Della Loggia che l'aveva descritto come è alla sezione delle esecuzioni immobiliari del piduista ma registriamo il fatto che nella lista Tribunale di Roma. c'era anche lui e oggi sta nel centrosinistra e ha Qualche anno fa chiese più volte l'archiviazione un centro studi per valutare la qualità dei pro- per un processo che stava molto a cuore a Delgrammi televisivi ed era, ai tempi, presidente l'Utri contro un giudice che stava giudicando Dell'Utri in Cassazione e aveva confermato la della Rai. condanna definitiva per frode fiscale. Antonio Martino, è parlamentare di Forza Ita- Anche lui stava nelle liste, tessera 2071, iscrilia, ex ministro della difesa e ancora prima de- zione 1979. gli esteri. Antonio Martino aveva fatto domanda di iscrizione alla P2 ma non ebbe il tempo di ri- Questo è in pillole il quadro della P2. cevere la tessera perché nel frattempo furo- Oggi non c'è più la P2, restano i piduisti. no trovate le liste e rimase con le mutande in mano. Qualcuno dirà a volte ritornano: no direi a volte rimangono ! Rolando Picchioni, tessera 2095, grado primo apprendista. Anche lui era un deputato Quindi, domandiamoci come mai negli Stati andreottiano, sottosegretario, poi è diventato Uniti stanno per eleggere un Presidente che, presidente del Salone del Libro di Torino. chiunque sia Obama o McCain, è nuovo, fino Oggi è una delle persone più importanti della all'anno scorso ignoto alle cronache politiche e città di Torino. noi siamo ancora qua, nel 2008, a rimestare con i Cossiga, con la strategia della tensione, con Duilio Poggiolini, tessera 2247, era il diretto- gli Andreotti marmorizzati in televisione come re del ministero della sanità, coinvolto in abbiamo visto ieri, con i Licio Gelli imbalsatangentopoli, uscito due anni fa dal carcere mati. grazie all'indulto. Per quale motivo da noi il passato non passa Angelo Rizzoli, era l'ultimo erede della dinastia mai ? dei Rizzoli, la grande dinastia degli editori milanesi, che fu pure in galera per il fallimento Passate parola." della Rizzoli, che passò di mano, e oggi ha una bella e avviata casa di produzione che lavora Marco Travaglio per RaiFiction. (Continua da pagina 20) C'era Vittorio Emanuele di Savoia, tessera Sp. «GELLI in TV» 22 Giustizia e Libertà 6 novembre 2008 Licio Gelli da WIKIPEDIA enciclopedia libera (http://it.wikipedia.org/wiki/Licio_Gelli) Licio Gelli « Il vero potere risiede nelle mani dei detentori dei Mass Media » (Licio Gelli[1]) Licio Gelli (Pistoia, 21 aprile 1919) è un imprenditore italiano. È ricordato principalmente per essere stato "Maestro Venerabile" della loggia massonica segreta P2. Dopo essere stato detenuto in Svizzera e Francia, vive attualmente ad Arezzo. Gelli è stato creato conte sul cognome da re Umberto II d'Italia, in esilio a Cascais (provvedimento del 10 luglio 1980)[senza fonte]. Licio Gelli ai tempi in cui esplose il caso P2 (1982) Biografia Figlio di Ettore, mugnaio di Montale (PT), e di Maria Gori, nacque a Pistoia nel 1919. Il periodo fascista Gelli partì volontario con la spedizione delle camicie nere, mandate in Spagna da Benito Mussolini in aiuto di Francisco Franco. Proprio in Spagna perse in battaglia il fratello maggiore Raffaello. Nel 1939 tornò in Italia e collaborò con la federazione fascista di Pistoia, scrivendo nel settimanale locale della federazione, il Ferruccio, la sua esperienza di guerra. Diventò anche impiegato del GUF, sebbene non ottenne successi a livello universitario. Dopo l'8 settembre 1943 aderì alla Repubblica di Salò e conseguentemente divenne un ufficiale di collegamento fra il governo fascista e il Terzo Reich. Quando tuttavia la vittoria della guerra cominciò a rivelarsi impossibile per i nazi-fascisti, Gelli saltò sul carro dei partigiani. I contatti e le conoscenze abilmente acquisite mentre militava tra i fascisti gli consentirono di effettuare con efficacia il doppio gioco: cominciò quindi a trafugare e distribuire di nascosto ai partigiani i lasciapassare rossi della Kommandatur, e fornire ai suoi superiori informazioni fuorvianti per i rastrellamenti che erano in corso sugli Appennini. Insieme al partigiano pistoiese Silvano Fedi, che in seguito venne ucciso in circostanze poco chiare[2]. Partecipò inoltre alla liberazione di prigionieri politici dal carcere delle Ville Sbertoli, organizzata dal Fedi e dalla sua brigata, della quale facevano parte Enzo Capecchi e Artese Benesperi che furono gli artefici dell'azione[3]. (Continua a pagina 23) 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 23 LICIO GELLI da Wikipedia (Continua da pagina 22) Dopo la seconda guerra mondiale Dopo la seconda guerra mondiale, si ipotizza che Gelli si sia arruolato nella CIA, su raccomandazione dei servizi segreti italiani (ma tale ipotesi non è stata verificata). In ogni caso, fu messo in stretta relazione da Edward Herman con Michael Ledeen, che è da molti ritenuto uno stretto collaboratore o un agente della CIA[4]. Fu un collaboratore delle agenzie di intelligence britanniche e americane. Dal 1948 al 1958, Gelli fu portaborse del deputato democristiano Romolo Diecidue, eletto nel collegio di Firenze-Pistoia. Gelli è stato accusato di aver avuto un ruolo preminente nell'Operazione Gladio, una struttura clandestina di tipo "stay-behind", promossa dalla NATO e finanziata in parte dalla CIA allo scopo di contrastare l'influenza comunista in Italia, così come negli altri paesi europei. L'affaire Gladio è stato affrontato (anche giudizialmente) senza collegamenti diretti alla questione P2. Nel 1970 avrebbe dovuto arrestare il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, nell'ambito del fallito Golpe Borghese; Gelli, ovviamente, smentisce questa ipotesi. Gelli ha ripetutamente dichiarato in pubblico di essere stato uno stretto amico del leader argentino Juan Domingo Perón e spesso ha affermato, che tale amicizia è stata veramente importante per l'Italia, senza però aver mai spiegato perché. Numerosi appartenenti alla giunta militare, sono poi risultati membri della massoneria argentina, come Raúl Alberto Lastiri, presidente ad interim dell'Argentina dal 13 luglio 1973 fino al 12 ottobre 1973, Emilio Massera, membro delle giunte militari di Jorge Rafael Videla e Jorge Videla dal 1976 al 1978, o José López Rega, il fondatore dell'Alleanza Anticomunista Argentina ("triplice A"). La lista P2 Il 17 marzo 1981, una perquisizione della Polizia nella sua villa a Castiglion Fibocchi (Arezzo), portò alla scoperta di una lunga lista di alti ufficiali delle forze armate e di funzionari pubblici aderenti alla P2 [5]. La lista, la cui esistenza era presto divenuta celebre grazie ai media, includeva anche industriali, giornalisti e personaggi facoltosi come il più volte Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (a quel tempo non ancora in politica), Vittorio Emanuele di Savoia, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Costanzo. Vi sono molti elementi, a partire dalla numerazione, che lasciano tuttavia ritenere che la lista rinvenuta fosse incompleta. In fuga, Licio Gelli scappò in Svizzera, dove fu arrestato mentre cercava di ritirare decine di migliaia di dollari a Ginevra, ma riuscì ad evadere dalla prigione. Fuggì quindi in Sudamerica, prima di costituirsi nel 1987. Lo scandalo nazionale conseguente alla scoperta delle liste fu quasi drammatico, dato che molte delle più delicate cariche della Repubblica Italiana erano occupate da affiliati all'organizzazione di Gelli. La corte centrale del Grande Oriente d'Italia, con una sentenza del 31 ottobre 1981, decretò l'espulsione del Gelli dall'Ordine massonico. Il Parlamento italiano approvò in tempi rapidi una legge per mettere al bando le associazioni segrete in Italia e contemporaneamente (dicembre 1981), venne creata una commissione parlamentare d'inchiesta, presieduta dalla On. Tina Anselmi (della Democrazia Cristiana), che riferirà al parlamento dopo 2 anni e mezzo di lavori. Nelle conclusioni della relazione di maggioranza di questa commissione sulla P2 e su Gelli si leg(Continua a pagina 24) 24 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 LICIO GELLI da Wikipedia (Continua da pagina 23) ge: «L'esame degli avvenimenti ed i collegamenti che tra essi è possibile instaurare sulla scorta delle conoscenze in nostro possesso portano infatti a due conclusioni che la Commissione ritiene di poter sottoporre all'esame del Parlamento. La prima è in ordine all'ampiezza ed alla gravità del fenomeno che coinvolge, ad ogni livello di responsabilità, gli aspetti più qualificati della vita nazionale. Abbiamo infatti riscontrato che la Loggia P2 entra come elemento di peso decisivo in vicende finanziarie, quella Sindona e quella Calvi, che hanno interessato il mondo economico italiano in modo determinante. [...] La seconda conclusione alla quale siamo pervenuti è che in questa vasta e complessa operazione può essere riconosciuto un disegno generale di innegabile valore politico; un disegno cioè che non solo ha in se stesso intrinsecamente valore politico - ed altrimenti non potrebbe essere, per il livello al quale si pone - ma risponde, nella sua genesi come nelle sue finalità ultime, a criteri obiettivamente politici. Le due conclusioni alle quali siamo pervenuti ci pongono pertanto di fronte ad un ultimo concludente interrogativo: è ragionevole chiedersi se non esista sproporzione tra l'operazione complessiva ed il personaggio che di essa appare interprete principale. È questa una sorta di quadratura del cerchio tra l'uomo in sé considerato ed il frutto della sua attività, che ci mostra come la vera sproporzione stia non nel comparare il fenomeno della Loggia P2 a Licio Gelli, storicamente considerato, ma nel riportarlo ad un solo individuo, nell'interpretare il disegno che ad esso è sotteso, e la sua completa e dettagliata attuazione, ad una sola mente. Abbiamo visto come Licio Gelli si sia valso di una tecnica di approccio strumentale rispetto a tutto ciò che ha avvicinato nel corso della sua carriera. Strumentale è il suo rapporto con la massoneria, strumentale è il suo rapporto con gli ambienti militari, strumentale il suo rapporto con gli ambienti eversivi, strumentale insomma è il contatto che egli stabilisce con uomini ed istituzioni con i quali entra in contatto, perché strumentale al massimo è la filosofia di fondo che si cela al fondo della concezione politica del controllo, che tutto usa ed a nessuno risponde se non a se stesso, contrapposto al governo che esercita il potere, ma è al contempo al servizio di chi vi è sottoposto. Ma allora, se tutto ciò deve avere un rinvenibile significato, questo altro non può essere che quello di riconoscere che chi tutto strumentalizza, in realtà è egli stesso strumento. Questa infatti è nella logica della sua concezione teorica e della sua pratica costruzione la Loggia Propaganda 2: uno strumento neutro di intervento per operazioni di controllo e di condizionamento.» Coinvolgimenti con Gladio Con Stefano Delle Chiaie e Francesco Pazienza, è stato coinvolto nel processo per la Strage di Bologna, avvenuta il 2 agosto 1980, nella quale furono uccise 85 persone e 200 rimasero ferite. Questo attentato terroristico era parte della strategia della tensione. Con la sentenza definitiva di Cassazione sulla strage di Bologna, il 23 novembre 1995, Gelli viene condannato per depistaggio. In ogni caso, Licio Gelli fu condannato nel 1994 a 12 anni di carcere, dopo essere stato riconosciuto colpevole della frode riguardante la bancarotta del Banco Ambrosiano nel 1982 (vi era stato trovato un "buco" di 1,3 miliardi di dollari) che era collegato alla banca del Vaticano, l'Istituto per le Opere di Religione (IOR). Affrontò inoltre una sentenza di tre anni relativa alla loggia P2. Scomparve mentre era in libertà sulla parola, per essere infine arrestato sulla Riviera francese a Cannes. La polizia rinvenne nella sua villa oltre 2 milioni di dollari in lingotti d'oro [1] [2]. È indiscutibile che la loggia P2 abbia avuto un certo potere in Italia, dato il "peso" pubblico dei suoi affiliati, e molti osservatori ritengono che ancora oggi esso sia forte. Numerosi personaggi ancora oggi famosi in Italia erano iscritti alla P2: tra questi, Silvio Berlusconi, Maurizio Costanzo, Vittorio Emanuele di Savoia, numerosi esponenti di sinistra, l'editore Angelo Rizzoli, il segretario del PSDI Pietro Longo ed altri esponenti della politica, della ma(Continua a pagina 25) 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 25 LICIO GELLI da Wikipedia (Continua da pagina 24) gistratura e della finanza. Il giorno 28 settembre 2003 il sito Repubblica.it pubblica un'intervista a Licio Gelli durante la quale egli afferma che «Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa. Tutto nel piano di Rinascita, che preveggenza, è finita proprio come dicevo io»[6]. Scandalo del Banco Ambrosiano Uno degli affiliati della P2 era Michele Sindona, un banchiere con chiare collusioni con la Mafia. Nel 1972 Sindona aveva acquistato il controllo della Franklin National Bank di Long Island. Due anni dopo, la banca fallì [7]. Condannato nel 1980 negli Stati Uniti, "Michele il misterioso" fu estradato in Italia. Due anni dopo, fu avvelenato nella sua cella mentre scontava una sentenza a vita [8][9]. Qualche anno dopo lo scandalo, molti sospetti si sono concentrati su Gelli in relazione al suo eventuale coinvolgimento nell'omicidio del banchiere milanese Roberto Calvi (anch'egli affiliato alla P2), che era stato in carcere per il fallimento del Banco Ambrosiano. Il 19 luglio 2005, Gelli è stato formalmente indiziato dai magistrati romani per la morte di Calvi. Gelli, nel suo discorso di fronte ai giudici, incolpò personaggi connessi con i finanziamenti di Roberto Calvi al movimento polacco Solidarnosc, presumibilmente per conto del Vaticano. Condanne Licio Gelli è stato condannato con sentenza definitiva per i seguenti reati: • • • • Procacciamento di notizie contenenti segreti di Stato; Calunnia nei confronti dei magistrati milanesi Colombo, Turone e Viola; Tentativi di depistaggio delle indagini sulla strage alla stazione di Bologna; Bancarotta fraudolenta (Banco Ambrosiano). L'archivio di Gelli L'11 febbraio 2006 Licio Gelli ha donato al Comune di Pistoia il proprio "archivio non segreto", nell'ambito di una discussa cerimonia ufficiale, svolta sotto il patrocinio dello stesso Comune, ma alla quale gli amministratori comunali pistoiesi hanno preferito non prendere parte. Restano tuttora segreti, e nella sola disponibilità del "Venerabile", i numerosi archivi distribuiti tra Montevideo, la Svizzera, villa Wanda, Castiglion Fibocchi, l'Argentina e Montecarlo. Della cosiddetta "rubrica dei 500" (426 fascicoli da Gelli intestati a uomini d'affari, politici, società, banche, ecclesiastici ecc.) Guardia di Finanza ed inquirenti non sono mai riusciti a reperire il contenuto.[senza fonte] Vecchiaia Oggi Licio Gelli ha 89 anni ed è agli arresti domiciliari nella sua villa Wanda di Arezzo dove sconta la pena di 12 anni per la bancarotta dell'Ambrosiano[10]: "Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni (Continua a pagina 26) 26 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 LICIO GELLI da Wikipedia (Continua da pagina 25) fa"[11]. Critiche Gelli è uno dei personaggi più controversi del panorama politico-giudiziario italiano. Il dibattito intorno alla sua figura si è fatto ancor più arroventato in occasione di alcuni suoi articoli particolarmente pungenti: uno sull'informazione in Italia[12], l'altro sulla democrazia italiana[13], un altro ancora sulla magistratura[14]. Influenza sui media • È in preparazione un film su Licio Gelli che, a detta di Gelli, dovrebbe essere impersonato da George Clooney e dovrebbe essere scritto da David Black e diretto da Olivier Dahan. Gelli ha firmato un contratto con la Sony per il film vincolandolo alla condizione che deve prima esaminare la sceneggiatura e approvarla [15]. • La figura di Licio Gelli, insieme a quella di Giulio Andreotti, ha ispirato la figura del potente politico italiano Licio Lucchesi nel film Il padrino - Parte III [senza fonte]. • Dal 3 novembre 2008 condurrà una trasmissione televisiva su OdeonTV dal titolo «Venerabile Italia. [16] Opere letterarie Nel corso degli anni Licio Gelli ha scritto numerose opere, in prosa e, soprattutto, in versi: • Fuoco !, opera d'esordio che narra le vicende della guerra civile spagnola (a cui Gelli aveva partecipato). • Giorno del gran perdono e ritorno • Materie energetiche • Nozioni commerciali, Casa del Libro di Pistoia • L'arte del vendere, Tipografia Pistoiese • La verità, Ed. Demetra (Lugano) • Le poesie del silenzio, Ed. Flash (Roma) • Interviste, Tipolitotecnica (RE) • Come arrivare al successo, Ed. APS (MO) • Racconti e storie, Ed. La Rosa (Crescentino - VC) • Una storia triste all'italiana, Tipolitotecnica (RE) • L'albero delle poesie, Ed. La Rosa (Crescentino - VC) • Il mulino delle poesie, Ed. La Rosa (Crescentino - VC) • Il cassetto delle poesie, Ed. La Rosa (Crescentino - VC) • Il ritorno di Gesù, Ed. Rebellato (TV) • A Wanda poesie, Ed. La Rosa (Crescentino -VC) • Incontri all'alba, Ed. La Rosa • Pensieri poetici, Ed. Giuseppe Laterza (Bari) • • • • Conchiglie, Ed. Giuseppe Laterza (Bari) Canzone per Wanda, Ed. La Rosa Raggi di luce, Ed. Giuseppe Laterza (Bari) Uomini dal cielo, Ed. Giuseppe Laterza (Bari) (Continua a pagina 27) 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 27 LICIO GELLI da Wikipedia (Continua da pagina 26) • Lo strizzacervelli, Ed. La Rosa • Bagliori d'immagini, Ed. La Rosa • Dossier guerra di Spagna, Ed. Giuseppe Laterza (Bari) • Gocce di rugiada, Ed. Giuseppe Laterza (Bari) • Farfalle, Ed. Giuseppe Laterza (Bari) • Perle del cielo, Ed. La Rosa • Gli ultimi cavalieri, Ed. Autori Riuniti (Milano) • C'era una volta Messer Leonardo, Vincenzo Ursini Editore • Come bionde sirene, Ed. La Rosa • Trucioli di sogno, Ed. Giuseppe Laterza (Bari) • Frammenti di stelle, Ed. Giuseppe Laterza (Bari) • Riccioli d'oro nel vento, Ed. Giuseppe Laterza (Bari) • Miti nella poesia, Ed. Giuseppe Laterza (Bari). Cofanetto in 3 volumi • Canto degli abissi,Ed. Giuseppe Laterza (Bari) • I frutti della sofferenza, Ed. Pagine, con prefazione di Niccolò Carosi. • Ho finito l'inchiostro, Ed. Giuseppe Laterza (Bari) Il crescente successo delle sue raccolte poetiche gli ha fruttato una discussa e controversa [senza fonte] candidatura al Premio Nobel per la letteratura nel 1996. Note 1. ^ YouTube, Il Discepolo 1816 2. ^ http://biografie.studenti.it/biografia.htm?BioID=1516&biografia=Licio+ Gelli 3. ^ Indro Montanelli e Mario Cervi, L'Italia del Novecento, BUR, 2000, ISBN 88-17-86402-1, pp. 506 sgg. 4. ^ Edward Herman, Gerry O'Sullivan, The "Terrorism" Industry, Pantheon, 1989, p. 161 ff. 5. ^ La villa di Licio Gelli a Castiglion Fibocchi in provincia di Arezzo è stata perquisita dai carabinieri per ordine dei magistrati milanesi Gherardo Colombo e Giuliano Turone. Sembra che si sia trovata, fra l'altro, una lista di 962 iscritti alla loggia, denominata P2, di cui Licio Gelli è "maestro venerabile" (da un comunicato dell'ANSA del 17 marzo 1981, ore 12,18) 6. ^ Intervista a Repubblica, 28 settembre 2003 7. ^ [http://www.time.com/time/archive/preview/0,10987,921970,00.html Articolo sulla rivista Time 8. ^ Articolo sul Guardian 9. ^ Articolo su clarin.com 10. ^ P2, lo scandalo che fece tremare l'Italia, Corriere della Sera, 21 maggio 2001 11. ^ Intervista a Repubblica, 28 settembre 2003 12. ^ L'informazione in Italia - Articolo di Licio Gelli apparso sul periodico "Il Piave" 13. ^ Come curare una democrazia malata - Articolo di Licio Gelli apparso sul periodico "Il Piave" (Continua a pagina 28) 28 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 LICIO GELLI da Wikipedia 14. ^ La magistratura? Una casta intoccabile! - Articolo di Licio Gelli apparso sul periodico "Il Piave" 15. ^ La Sony prepara un film su Licio Gelli 16. ^ Articolo sul Corriere Filmografia • Dossier Argentina, (documentario TV) di Ruben H. Oliva, Enrico Deaglio Voci correlate • P2 (la loggia massonica di cui Licio Gelli è stato il capo più carismatico) • Strage di Bologna (Licio Gelli è stato condannato in quanto responsabile di depistaggio) Altri progetti • Wikisource • Wikiquote • Wikisource contiene opere originali di o su Licio Gelli • Wikiquote contiene citazioni di o su Licio Gelli Collegamenti esterni • http://www.radio24.ilsole24ore.com/main.php?dirprog=Storiacce/ Intervista alle Storiacce di Radio24, Aprile 2006 • Sito della testata giornalistica Il PIAVE in cui Gelli scrive con regolarità • Intervista a Licio Gelli pubblicata su La Repubblica il 28 settembre 2003 • La Loggia P2 e Licio Gelli fino a Berlusconi • Reazioni della massoneria regolare allo scandalo P2 • Licio Gelli, Silvio Berlusconi ed il Piano di Rinascita Democratica della P2 Fonte:Gheminga • Loggia P2(.com) - Informazioni, storia, sentenze, bibliografia sulla P2 e biografia di Licio Gelli • Conspirator • Scheda su Conspirator: The Story of Licio Gelli dell'Internet Movie Database • YouTube, Il Discepolo 1816 Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Licio_Gelli" Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 Giustizia e Libertà 29 TESTO INTEGRALE del programma politico di un “eversore” Il Piano di «RINASCITA NAZIONALE» elaborato da Licio Gelli da http://www.rifondazione-cinecitta.org/piano-rinascita.html Testo integrale PREMESSA 1) L' aggettivo democratico sta a significare che sono esclusi dal presente piano ogni movente od intenzione anche occulta di rovesciamento del sistema 2) il piano tende invece a rivitalizzare il sistema attraverso la sollecitazione di tutti gli istituti che la Costituzione prevede e disciplina, dagli organi dello Stato ai partiti politici, alla stampa, ai sindacati, ai cittadini elettori. 3) Il piano si articola in una sommaria indicazione di obiettivi, nella elaborazione di procedimenti - anche alternativi - di attuazione ed infine nell'elencazione di programmi a breve, medio e lungo termine. 4) Va anche rilevato, per chiarezza, che i programmi a medio e lungo termine prevedono alcuni ritocchi alla Costituzione successivi al restauro delle istituzioni fondamentali. OBIETTIVI 1) Nell'ordine vanno indicati: a) i partiti politici democratici, dal PSI al PRI, dal PSDI alla DC al PLI (con riserva di verifica re la Destra Nazionale) b) la stampa, escludendo ogni operazione editoriale, che va sollecitata al livello di giornalisti attraverso una selezione che tocchi soprattuttto: Corriere della Sera, Giorno, Giornale, Stampa, Resto del Carlino, Messaggero, Tempo, Roma, Mattino, Gazzetta del Mezzogiorno, Giornale di Sicilia, per i quotidiani; e per i periodici: Europeo, Espresso, Panorama, Epocaa, Oggi, Gente, Famiglia Cristiana. La RAI-TV va dimenticata. c) i sindacati, sia confederali CISL e UIL, sia autonomi, nella ricerca di un punto di leva per ricondurli alla loro naturale funzione anche al prezzo di una scissione e successiva costituzione di una libera associazione dei lavoratori; d) il Governo, che va ristrutturato nella organizzazione ministeriale e nella qualità degli uomini da proporre ai singoli dicasteri; e) la magistratura, che deve essere ricondotta alla funzione di garante della corretta e scrupolosa applicazioone delle leggi; f) il Parlamento, la cui efficienza è subordinata al successo dell'operazione sui partiti politici, la stampa e i sindacati. 2) Partiti politici, stampa e sindacati costitui- scono oggetto di sollecitazioni possibili sul piano della manovra di tipo economico finanziario. La disponibiltà di cifre non superiori a 30 o 40 miliardi sembra sufficiente a permettere ad uomini di buona fede e ben selezionati di conquistare le posizioni chiave necessarie al loro controllo. Governo, Magistratura e Parlamento rappresentano invece obiettivi successivi, accedibili soltanto dopo il buon esito della prima operazione, anche se le due fasi sono necessariamente destinate a subire intersezioni e interferenze reciproche, come si vedrà in dettaglio in sede di elaborazione dei procedimenti. 3) Primario obiettivo e indispensabile presup- posto dell'operazione è la costituzione di un club (di natura rotariana per l'etereogenità dei componenti) ove siano rappresentati, ai migliori livelli, operatori, imprenditoriali e finanziari, esponenti delle professioni liberali, pubblici amministratori e magistrati, nonchè pochissimi e selezionati uomini politici, che non superi il numero di 30 o 40 unità. Gli uomini che ne fanno parte debbono essere omogenei per modo di sentire, disinteresse, onestà e rigore morale, tali cioè da costituire un vero e proprio comitato di garanti rispetto ai politici che si assumeranno l'onere dell'attuazione del piano e nei confronti delle forze amiche nazionali e straniere che lo vorranno appoggiare. Importante è stabilire subito un collegamento valido con la massoneria internazionale. PROCEDIMENTI 1) Nei confronti del mondo politico occorre: (Continua a pagina 30) 30 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 Il PIANO di RINASCITA NAZIONALE (Continua da pagina 29) a) selezionare gli uomini -anzitutto- ai quali può essere affidato il compito di promuovere la rivitalizzazione di ciacuna rispettiva parte politica (per il PSI, ad esempio, Mancini, Mariani e Craxi; per il PRI: Visentini e Bandiera; per il PSDI: Orlandi e Amidei; per la DC: Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e Bisaglia; per il PLI: Cottone e Quilleri; per la Destra Nazionale (eventualmente): Covelli); per la stampa locale; d) dissovere la RAI-TV in nome della libertà di antenna ex art. 21 Costit. 3) Per quanto concerne i sindacati la scelta prioritaria è fra la sollecitazione alla rottura, seguendo cioè le linee già esistenti dei gruppi minoritari della CISL e maggioritari dell'UIL, per poi agevolare la fusione con gli autonomi, acquisire con strumenti finanziari di pari entità i più disponibili fra gli attuali confederati allo scopo di rovesciare i rapporti di forza all'interno dell'attuale trimurti. b) in secondo luogo valutare se le attuali formazioni politiche sono in grado di avere ancora la necessaria credibilità esterna per ridiventare validi strumenti di azione politica; Gli scopi reali da ottenere sono: c) in caso di risposta affermativa, affidare ai prescelti gli strumenti finanziari sufficienti con i dovuti controlli- a permettere loro di acquisire il predominio nei rispettivi partiti; a) restaurazione della libertà individuale, nelle fabbriche e aziende in genere per consentire l'elezione dei consigli di fabbrica, con effettive garanzie di segretezza del voto; d) in caso di risposta negativa usare gli strumenti finanziari stessi per l'immediata nascita di due movimenti: l'uno, sullasinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altro sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali, e democratici della Destra Nazionale). Tali movimenti dovrebbero essere fondati da altrettanti clubs promotori composti da uomini politici ed esponenti della società civile in proporzione reciproca da 1 a 3 ove i primi rappresentino l'anello di congiunzione con le attuali parti ed i secondi quello di collegamento con il mondo reale. Tutti i promotori debbono essere inattaccabili per rigore morale, capacità, onestà e tendenzialmente disponibili per un'azione poltica pragmatistica, con rinuncia alle consuete e fruste chiavi ideologiche. Altrimenti il rigetto da da parte della pubblica opinione è da ritenere inevitabile. b) ripristinare per tale via il ruolo effettivo del sindacato di collaboratore del fenomeno produttivo in luogo di quello legittimamente assente di interlocutore in vista di decisioni politiche aziendali e governative. Sotto tale profilo, la via della scissione e della successiva integrazione con gli autonomi sembra preferibile anche ai fini dell'incidenza positiva sulla pubblica opinione di un fenomeno clamoroso come la costituzione di un vero sindacato che agiti la bandiera della libertà di lavoro e della tutela economica dei lavoratori. Anche in termini di costo è da prevedere un impiego di strumenti finanziari di entità inferiori all'altra ipotesi. 2) Nei confronti della stampa (o, meglio, dei giornalisti) l'impiego degli strumenti finanziari non può, in questa fase, essere previsto nominatoivamente. Occorrerà redigere un elenco di almeno 2 o 3 elementi, per ciascun quotidiano o periodico in modo tale che nessuno sappia dell'altro. L'azione dovrà essere condotta a macchia d'olio, o, meglio, a catena, da non più di 3 o 4 elementi che conoscono l'ambiente. Ai giornalisti acquisti dovrà essere affidato il compito di "simpatizzare" per gli esponenti politici come sopra prescelti in entrambe le ipotesi alternative 1c e 1d. In un secondo tempo occorrerà: a) acquisire alcuni settimanali di battaglia; b) coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso una agenzia centralizzata; c) coordinare molte TV via cavo con l'agenzia 4) Governo, Magistratura e Parlamento È evidente che si tratta di obiettivi nei confronti dei quali i procedimenti divengono alternativi in varia misura a seconda delle circostanze . È comunque intuitivo che, ove non si verifichi la favorevole circostanza di cui in prosieguo, i tempi brevi sono - salvo che per la Magistratura - da escludere essendo i procedimenti subordinati allo sviluppo di quelli relativi ai partiti, alla stampa e ai sindacati, con la riserva di una più rapida azione nei confronti del Parlamento ai cui componenti è facile estendere lo stesso modus operandi gia' previsto per i partiti politici. Per la Magistratura è da rilevare che esiste già una forza interna (la corrente di magistratura indipendente della Ass. Naz. Mag.) che raggruppa oltre il 40% dei magistrati italiani su posizioni moderate. È sufficiente stabilire un accordo sul piano morale e programmatico ed elaborare una intesa diretta a concreti aiuti materiali per poter contare su un prezioso strumento, già o(Continua a pagina 31) 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 31 Il PIANO di RINASCITA NAZIONALE (Continua da pagina 30) perativo nell'interno del corpo anche al fine di taluni rapidi aggiustamenti legislativi che riconducano la giustizia alla sua tradizionale funzione di elementi di equilibrio della società e non già di eversione. Qualora invece le circostanze permettessero di contare sull'ascesa al Governo di un uomo politico (o di un'equipe) già in sintonia con lo spirito del club e con le sue idee "ripresa democratica", è chiaro che i tempi dei procedimenti riceverebbero una forte accelerazione anche per la possibilità di attuare subito il pro gramma di emergenza e quello a breve termine in modo contestuale all'attuazione dei procedimenti sopra descritti. In termini di tempo ciò significherebbe la possibilità di ridurre a 6 mesi e anche meno il tempo di intervento, qualora sussista il presupposto della disponibilità dei mezzi finanziari. PROGRAMMI Per programmi si intende la scelta, in scala di priorita', delle numerose operazioni in forma di: a) azioni di comportamento politico ed economico; b) atti amministrativi (di Governo); c) atti legislativi; necessari a ribaltare -in con comitanza con quelli descritti in materia di pro cedimenti- l'attuale tendenza di sfascimento delle istituzione e, con essa, alla disottemperanza della Costituzione i cui organi non funzionano più secondo gli schemi originali. Si tratta, in sostanza, di "registrare" -come nella stampa in tricromia- le funzioni di ciascune istituzione e di ogni organo relativo in modo che i rispettivi confini siano esattamente delimitati e scompaiano le attuali aree di sovrapposizione da cui derivano confusione e indebolimento dello Stato. A titolo di esempio, si considerano due fenomeni: 1) lo spostamento dei centri di potere reale dal Parlamento ai sindacati ed al Governo ai padronati multinazionali con i correlativi strumenti di azione finanziaria. Sarebbero sufficienti una buona legge sulla programmazione che rivitalizzi il CNEL e una nuova struttura dei Ministeri accompagnate da norme amministrative moderne per restituire ai naturali detentori il potere oggi perduti; 2) l'involuzione subita dalla scuola negli ultimi 10 anni quale risultante di una giusta politica di ampliamento dell'area di istruzione pubblica, non accompagnata però dalla predisposizione di corpi docenti adeguati e preparati nonchè dalla programmazione dei fabbisogni in tema di occupazione. Ne è conseguente una forte e pericolosa di- soccupazione intellettuale, con gravi deficenze invece nei settori tecnici nonchè la tendenza a individuare nel titolo di studio il diritto al posto di lavoro. Discende ancora da tale stato di fatto la spinta all'egualitarismo assolto (contro la Costituzione che vuole tutelare il diritto allo studio superiore per i più meritevoli) e, con la delusione del non inserimento, il rifugio nella apatia della droga oppure nell'ideologia dell'eversione anche armata. Il rimedio consiste: nel chiudere il rubinetto del preteso automatismo: titolo di studio-posto di lavoro; nel predisporre strutture docenti valide; nel programmare, insieme al fenomeno economico, anche il relativo fabbisogno umano; infine nel restaurare il principio meritocratico imposto dalla Costituzione. Sotto molti profili, la definizione dei programmi intersecherà temi e notazioni già contenute nel recente Messaggio del Presidente della Repubblica -indubbiamente notevole- quale diagnosi della situazione del Paese, tenendo, però, ad indicare terapie più che a formulare nuove analisi. Detti programmi possono essere esecutivi occorrendo- con normativa d'urgenza (decreti legge). a) Emergenza a breve termine . Il programma urgente comprende, al pari degli altri provvedimenti istituzionali (rivolti cioè a "regi strare" le istituzioni) e provvedimenti di indole economico-sociale. a1) Ordinamento giudiziario: le modifiche più urgenti investono: - la responsabilità civile (per colpa) dei magistrati; - il divieto di nomina sulla stampa i magistrati comunque investiti di procedimenti giudiziari; - la normativa per l'accesso in carriera (esami psicoattitudinali preliminari); - la modifica delle norme in tema di facolta' libertà provvisoria in presenza dei reati di eversione -anche tentatata- nei confronti dello Stato e della Costituzione, nonchè di violazione delle norme sull'ordine pubblico, di rapina a mano armata, di sequestro di persona e di violenza in generale. a2) Ordinamento del Governo 1 - legge sulla Presidenza del Consiglio e sui Ministeri (Cost.art.95) per determinare com petenze e numero (ridotto, con eliminazione o quasi dei Sottosegretari); 2 - legge sulla programmazione globale (Cost. art.41) incentrata su un Ministero dell'economia che ingloba le attuali strutture di incentivazione (Cassa Mezz. - PPSS - Mediocredito Industria - Agricoltura), sul CNEL rivitalizzato quale punto d'incontro delle forze sociali e (Continua a pagina 32) 32 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 Il PIANO di RINASCITA NAZIONALE (Continua da pagina 31) sindacali, imprenditoriali e culturali e su procedure d'incontro con il Parlamento e le Regioni; 3 - riforma dell'amministrazione (Cost.artt.28 -97-98) fondato sulla teoria dell'atto pubblico non amministrativo, sulla netta separazione della responsabiltà politica da quella amministrativa che diviene personale (istituzione dei segretari Generali di Ministero) e sulla sostituzione del principio del silenzio-rifiuto con quello del silenzio-consenso; 4 - definizione della riserva di legge nei limiti voluti e richiesti espressamente dalla Costituzione e individuazione delle aree di normativa secondaria (regolamentare) in specie di quelle regionali che debbono essere obbligatoriamente limitate nell'ambito delle leggi cornice. a3) Ordinamento del Parlamento 1) ripartizione di fatto, di competenze fra le due Camere (funzione politica alla CD e funzione economica al SR); 2) modifica (già' in corso) dei rispettivi Regolamenti per ridare forza al principio del rapporto (Cost.art.64) fra maggioranza-Governo da un lato, e opposizione, dall'altro, in luogo della attuale tendenza assemblearistica; e i salari delle P.A. (onde evitare gli enormi costi delle relative partite di giro); 3 - inasprimento delle aliquote sui redditi professionali e sulle rendite; 4 - abbattimento delle aliquote per donazioni e contributi a fondazioni scientifiche e culturali riconosciute, allo scopo di sollecitare l'autofinanziamento premiando il reinvestimento del profitto; 5 - alleggerimento delle aliquote sui fondi aziendali destinati a riserve, ammotamenti, investimenti e garanzie, per sollecitare l'autofinanziamento delle aziende produttive; 6 - reciprocità fra Stato e dichiarante nell'obbligo di mutuo acquisto ai valori dichiarati ed accertati; b6) abolizione della nominatività dei titoli azionari per ridare fiato al mercato azionario e sollecitare meglio l'autofinanziamento delle aziende produttive; b7) eliminazione delle partite di giro fra aziende di Stato ed istituti finanziari di mano pubblica in sede di giro conti reciprochi che si risolvono -nel gioco degli interessi- in passività inutili dello stesso Stato; b8) concessione di forti sgravi fiscali ai capitali stranieri per agevolare il ritorno dei capitali dall'estero; 3) adozione del principio delle sessioni temporali in funzione di esecuzione del programma governativo. b9) costituzione di un fondo nazionale per i servizi sociali (case-ospedali-scuole-trasporti) da alimentare con: b) Provvedimenti economico-sociali 1 - sovraimposta IVA sui consumi voluttuari (automobili-generi di lusso); b1) abolizione della validita' legale dei titoli di studio (per sfollare le universita' e dare il tempo di elaborare una seria riforma della scuola che attui i precetti della Costituzione); b2) adozione di un orario unico nazionale di 7 ore e 30' effettive (dalle 8,30 alle 17) salvi i turni necessari per gli impianti a ritmo di 24 ore, obbligatorio per tutte le attivita' pubbliche e private; b3) eliminazione delle festivita' infrasettimanali e dei relativi ponti (salvo 2 giugno -Natale- Capodanno e Ferragosto) da riconcedere in un forfait di 7 giorni aggiuntivi alle ferie annuali di diritto; b4) obbligo di attuare in ogni azienda ed organo di Stato i turni di festività -anche per sorteggio- in tutti i periodi dell'anno, sia per annualizzare l'attivita' dell'industria turistica, sia per evitare la "sindrome estiva" che blocca le attivita' produttive; b5) revisione della riforma tributaria nelle seguenti direzioni: 1 - revisione delle aliquote per i lavoratori dipendenti aggiornandole al tasso di svalutazione 1973-76; 2 - nettizzazione all'origine di tutti gli stipendi 2 - proventi dagli inasprimenti ex b5)4; 3 - finanziamenti e prestiti esteri su programma di spesa; 4 - stanziamenti appositi di bilancio per investimenti; 5 - diminuzione della spesa corrente per parziale pagamento di stipendi statali superiori a L. 7.000.000 annui con speciali buoni del Tesoro al 9% non commerciabili per due anni. Tale fondo va destinato a finanziare un programma biennale di spesa per almeno 10.000 miliardi. Le riforme di struttura relative vanno rinviate a dopo che sia stata assicurata la disponibilita' dei fabbricati, essendo ridicolo riformare le gestioni in assenza di validi strumenti (si ricordino i guasti della riforma sanitaria di alcuni anni or sono che si risolvette nella creazione di 36.000 nuovi posti di consigliere di amministrazione e nella correlativa lottizzazione partitica in luogo di creare altri posti letto). Per quanto concerne la realizzabilità del piano edilizio in presenza della caotica legislazione esistente, sara'necessaria una legge che imponga alle Regioni programmi urgenti straordinari con termini brevissimi surrogabili dal(Continua a pagina 33) 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 33 Il PIANO di RINASCITA NAZIONALE (Continua da pagina 32) l'intervento diretto dello Stato; per quanto si riferisce in particolare all'edilizia abitativa, il ricorso al sistema dei comprensori obbligatori sul modello svedese ed al sistema francese dei mutui individuali agevolati sembra il metodo migliore per rilanciare questo settore che è da considerare il volano della ripresa economica; MEDIO E LUNGO TERMINE b11) concedere incentivi prioritari ai settori: Nel presupposto dell'attuazione di un programma a breve termine come sopra definito, rimane da tratteggiare per sommi capi un programma a medio e lungo termine con l'avvertenza che mentre per quanto riguarda i problemi istituzionali èpossibile fin d'ora formulare ipotesi concrete, in materia di interventi economico-sociali, salvo per quel che attiene pochissimi grandi temi, è necessario rinviare nel tempo l'elencazione di problemi e relativi rimedi. I - turistico; a) Provvedimenti istituzionali b10) aumentare la redditivita' del risparmio postale elevando il tasso al 7%; II - trasporti marittimi; III - agricolo specializzato (primizie zootecnia); IV - energetico convenzionale e futuribile nucleare - geotermico - solare) V - industria chimica fine e metalmeccanica specializzata di trasformazione; in modo da sollecitare investimenti in settori ad alto tasso di mano d'opera ed apportatori di valuta; b12) sospendere tutte le licenze ed i relativi incentivi per impianti di raffinazione primaria del petrolio e di produzione siderurgica pesante. c) Pregiudiziale è che oggi ogni attivita'secondo quanto sub a) e b) trovi protagonista e gestore un Governo deciso ad essere non già autoritario bensì soltanto autorevole e deciso a fare rispettare le leggi esistenti. Così è evidente che le forze dell'ordine possono essere mobilitate per ripulire il paese dai teppisti ordinari e pseudo politici e dalle relative centrali direttive soltanto alla condizione che la Magistratura li processi e condanni rapidamente inviandoli in carceri ove scontino la pena senza fomentare nuove rivolte o condurre una vita comoda. Sotto tale profilo, sembra necessario che alle forze di P.S. sia restituita la facoltà di interrogatorio d'urgenza degli arrestati in presenza dei reati di eversione e tentata eversione dell'ordinamento, nonchè di violenza e resistenza alle forze dell'ordine, di violazione della legge sull'ordine pubblico, di sequestro di persona, di rapina a mano armata e di violenza in generale. d) Altro punto chiave èl'immediata costituzione di una agenzia per il coordinamento della stampa locale (da acquisire con operazioni successive nel tempo) e della TV via cavo da impiantare a catena in modo da controllare la pubblica opinione media nel vivo del Paese. È inoltre opportuno acquisire uno o due periodici da contrapporre a Panorama, Espresso, Europeo sulla formula viva "Settimanale". a1) Ordinamento Giudiziario I - unita'del Pubblico Ministero (a norma della Costituzione - articoli 107 e 112 ove il P.M. è distinto dai giudici); II - responsabilita' del Guardasigilli verso il Parlamento sull'operato del P.M. (modifica costituzionale); III - istruzione pubblica dei processi nella dialettica fra pubblica accusa e difesa di fronteai giudici giudicanti, con abolizione di ogni segreto istruttorio con i relativi e connessi pericoli ed eliminando le attuali due fasi di istruzione; IV - riforma del Consiglio Superiore della Magistratura che deve essere responsabile verso il Parlamento (modifica costituzionale); V - riforma dell'ordinamento giudiziario per ristabilire criteri di selezione per merito delle promozioni dei magistrati, imporre limiti di eta' per le funzioni di accusa, separare le carriere requirente e giudicante, ridurre a giudicante la funzione pretorile; VI - esperimento di elezione di magistrati (Costit. art. 106) fra avvocati con 25 anni di funzioni in possesso di particolari requisiti morali; a2) Ordinamento del Governo I - modifica della Costituzione per stabilire che il Presidente del Consiglio è eletto dalla Camera all'inizio di ogni legislatura e può essere rovesciato soltanto attraverso le elezioni del successore; II - modifica della Costituzione per stabilire che i Ministri perdono la qualità di parlamentari; III - revisione della legge sulla contabilita' dello Stato e di quella sul bilancio dello Stato (per modificarne la natura da competenza in cassa); IV - revisione della legge sulla finanza locale per stabilire -previo consolidamentodel debito attuale degli enti locali da riassorbire in 50 (Continua a pagina 34) 34 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 Il PIANO di RINASCITA NAZIONALE (Continua da pagina 33) anni- che Regioni e Comuni possono spendere al di là delle sovvenzioni statali soltanto i proventi di emissioni di obbligazioni di scopo (esenti da imposte e detraibili) e cioè relative ad opere pubbliche da finanziare, secondo il modello USA. Altrimenti il concetto di autonomia diviene di sola liberta' di spesa basata sui debiti; V - riforma della legge comunale e provinciale per sopprimere le provincie e ridefinire i i compiti dei Comuni dettando nuove norme sui controlli finanziari; a3) Ordinamento del Parlamento I - nuove leggi elettorali, per la Camera, di tipo misto (uninominale e proporzionale secondo il modello tedesco) riducendo il numero dei deputati a 450 e, per il Senato, di rappresentanza di secondo grado, regionale, degli interessi economici, sociali e culturali, diminuendo a 250 il numero dei senatori ed elevando da 5 a 25 quello dei senatori a vita di nomina presidenziale, con aumento delle categorie relative (ex parlamentari - ex magistrati- ex funzionari e imprenditori pubblici ex militari ecc.); II - modifica della Costituzione per dare alla Camera preminenza politica (nomina del Primo Ministro) ed alla Senato preponderanza economica (esame del bilancio); III - stabilire norme per effettuare in uno setesso giorno ogni 4 anni le elezioni nazionali, regionali e comunali (modifica costituzionale); IV - stabilire che i decreti-legge sono inemen dabili; a4) Ordinamento di altri organi istituzionali I - Corte Costituzionale: sancire l'incompatibilita' successiva dei giudici a cariche elettive in enti pubblici; sancire il divieto di sentenze cosiddette attive (che trasformano la Corte in organo legislativo di fatto); II - Presidente della Repubblica: ridurre a 5 anni il mandato, sancire l'ineleggibilita' ed eliminare il semestre bianco (modifica costituzionale); III - Regioni: modifica della Costituzione per ridurre il numero e determinarne i confini secondo criteri geoeconomici più che storici. Provvedimenti economico sociali. b1) Nuova legislazione antiurbanesimo subordinando il diritto di residenza alla dimostrazione di possedere un posto di lavoro e un reddito sufficiente (per evitare che saltino le finanze dei grandi Comuni); b2) Nuova legslazione urbanistica favorendo le citta' satelliti e trasformando la scienza urbanistica da edilizia in scienza dei trasporti veloci suburbani; b3) nuova legislazione sulla stampa in senso protettivo della dignità del cittadino (sul mo dello inglese) e stabilendo l'obbligo di pubblicare ogni anno i bilanci nonchè le retribuzioni dei giornalisti; b4) unificazione di tutti gli istituti ed enti previdenziali ed assistenziali in un unico ente di sicurezza sociale da gestire con formule di tipo assicurativo allo scopo di ridurre i costi attuali; b5) disciplinare e moralizzare il settore pensionistico stabilendo: il divieto del pagamento di pensioni prima dei 60 anni salvo casi di riconosciuta inabilita'; il controllo rigido sulle pensioni di invalidita'; l'eliminazione del fenomeno del cumulo di più pensioni; b6) dare attuazione agli articoli 39 e 40 della Costituzione regolando la vita dei sindacati limitando il diritto di sciopero nel senso di: I - introdurre l'obbligo di preavviso dopo aver espedito il concordato; II - escludere i servizi pubblici essenziali (trasporti; dogane; ospedali e cliniche; imposte; pubbliche amministrazioni in genere) ovvero garantirne il corretto svolgimento; III - limitare il diritto di sciopero alle causali economiche ed assicurare comunque la liberta' di lavoro; b7) nuova legislazione sulla partecipazione dei lavoratori alla proprietà azionaria delle imprese e sulla gestione (modello tedesco); b8) nuova legislazione sull'assetto del territorio (ecologia, difesa del suolo, disciplina delle acque, rimboscamento, insediamenti umani); b9) legislazione antimonopolio (modello USA); b10) nuova legislazione bancaria (modello francese); b11) riforma della scuola (selezione meritocratica -borse di studio ai non abbienti- scuole di Stato normale e politecnica sul modello francese); b12) riforma ospedaliera e sanitaria sul modello tedesco. c) Stampa - Abolire tutte le provvidenze agevolative dirette a sanare bilanci deficitari con onere del pubblico erario ed abolire il monopolio RAITV. da http://www.rifondazione-cinecitta.org/piano-rinascita.html 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 35 Liste sequestrate a Castiglion Fibocchi Elenco degli iscritti alla Loggia Segreta «P 2» da WIKIPEDIA, Enciclopedia Libera http://it.wikipedia.org/wiki/P2 A • • • • • • • • • • • • ten col. Sergio Acciai (Firenze, in sonno, fascicolo 113) (poi generale della GdF) dott. Pierluigi Accornero (Viarigi, 321) (attuale vice presidente di Assomineraria) avv. Branko Agneletto (Trieste, 291) ex membro del TIGR, co-fondatore dell'Unione Slovena rag. Giacomo Agnesi (Roma, 169) (pasta Agnesi/Colussi) dott. Enrico Aillaud (Roma, 560) (Ex ambasciatore italiano in Cecoslovacchia (1960-1962), Polonia (1963-1968), Austria (1970-1973), RDT (1973-1975) e URSS (1976-1978); coinvolto nel dossier Mitrokhin, ex Presidente Ass. ItaloAustria, Interbanca e Ispi) dott. Aldo Alasia (Buenos Aires, 150) dott. Gioacchino Albanese (Roma, 913) (stretto collaboratore di Eugenio Cefis, fu coinvolto nello scandalo Eni-Petronim - [1], [2], [3]) dott. Raffaele Albano (La Spezia, 286) cap. Amedeo Aldegondi (Torino, 425) ten col. Vito Alecci (Milano, 789) (convivente di Nara Lazzerini, segretaria di Licio Gelli, il 3 marzo 1985 morì in circostanze misteriose; la Lazzerini asserì trattarsi di omicidio) magg. Giuseppe Aleffi, noto "Pino" (Pisa, 762) (comandò nuclei SIOS di Marisardegna e Camen, ex deputato di Forza Italia, relatore di un disegno di legge per la concessione dell'uso della bandiera nazionale al Corpo speciale volontario ausiliario dell'esercito dell'Associazione dei cavalieri italiani del Sovrano militare ordine di Malta, non rieletto nel 2001, candidato alla Camera con Italia dei Valori [4]) dott. Alessandro Alessandrini (Roma, 72- • • • • • • • • • • • • • • 8) (ex amministratore delegato Banco di Roma) amm. Achille Alfano (Livorno, capo gruppo 12, fasc 450) gen. Giovanni Allavena (Roma, 505) (Generale dei Carabinieri, collaboratore di Giovanni De Lorenzo, comandante dell’ufficio D (informazioni) e del CCS (controspionaggio) e poi ultimo capo del Sifar) prof. Canzio Allegriti (Torino, 94) principe Giovanni Alliata Di Montereale (Roma, passato al Grande Oriente, 361) (Nato a Rio de Janeiro nel 1921, muore a Roma il 20 giugno 1994 mentre è agli arresti domiciliari. Gran Maestro della Serenissima Gran Loggia Nazionale degli Antichi Liberi e Accettati Muratori; costituì l'Associazione Nobili del Sacro Romano Impero. Leader del partito monarchico, sostenitore del Fronte Nazionale Monarchico e del separatismo siciliano, fu indicato da Gaspare Pisciotta come uno dei mandanti della strage di Portella della Ginestra ([5]). Si diede latitante nel 1970 per sottarsi all'inchiesta sul fallito golpe del principe Junio Valerio Borghese, fu coinvolto nell'inchiesta sul gruppo di destra la Rosa dei Venti) dott. Italo Aloia (Cosenza, 173) Bruno Alpi (Ancona, in sonno, 426) dott. Roberto Amadi (Milano, 364) dott. Antonio Amato (Cagliari, 807) dott. Wilfrido Ambrosini (Verona, in sonno, 112) avv. Walter Amendola (Brasile, 615) dott. Aristide Andreassi (Roma in sonno, 170) avv. Loris Andreini (Montecatini, 417) dott. Mario Andreini (Verona, 177) on. Clement Anet Bilé (Costa d'Avorio, 765) (negli anni '60 deputato della Costa (Continua a pagina 36) 36 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 Le liste sequestrate a Castiglion Fibocchi (Continua da pagina 35) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • d'Avorio, in rapporti con la FAO) dott. Franco Angeli (Montevarchi, 153) (editore) dott. Ennio Annunziata (Roma, 134) prof. Fausto Antonini (Roma, 1) (Docente di Storia della Filosofia all'Università di Roma) prof. Giuliano Antonini (Roma, 2) Renzo Antonucci (Pisa, 736) col. Pietro Aquilino (Perugia, in sonno, 358) dott. Giuseppe Arcadi (Reggio Calabria, 3) dott. Aldo Arcuri (Benevento, 4) dott. Romolo Arena (Roma, 848) (partecipante al "Gruppo dei Tredici", ex presidente acciaierie di Terni - Italimpianti, ex direttore centrale e vicepresidente IRI) dott. Giacomo Argento (Roma, 384) (dirigente Rete Ferroviaria Italiana) dott. Sergio Argilla (La Spezia, 270) on. Gian Aldo Arnaud (Torino, 726) dott. Carlo Arnone (Firenze, 393) dott. Francesco Aronadio (Roma, 944) dott. Renato Aschieri (Milano, 917) dott. Giuseppe Attinelli (Palermo, 942) on dott. Angelo Atzori (Oristano, capo gruppo 2, fasc 651) avv. Alfredo Aubert (Torino, in sonno, 287) col. Mario Aubert (Milano, in sonno, 427) Alberto Aureggi (Roma, 727) dott. José Avila (Brasile, 599) rag. Vittorio Azzari (Roma, 171) (ex dirigente BNL) B • • • • • • • • • rag. Gilberto Bacchetti (Firenze, 834) cap. Vasco Bacci (San Vito, 5) dott. Enzo Badioli (Roma, 581) dott. Francesco Baggio (Vicenza, 732) dott. Urio Bagnoli (Roma, in sonno, 6) gen col. Enrico Baiano (Reggio Emilia, in sonno, 175) Pietro Baldassini (Firenze, 394) cap. Giorgio Balestrieri (Livorno, 907) dott. Giorgio Ballarini (Firenze, 701) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • on. Pasquale Bandiera (Roma, 114) dott. Guido Barbaro (Torino, 851) dott. Vito Barbera (Livorno, morto, 182) rag. Franco Barducci (Firenze, 702) gen. Tommaso Barile (Roma, in sonno, 420) dott. Giovanni Barillà (Palermo, 288) dott. Hippolito Barreiro (Buenos Aires, 689) geom. Giovanni Bartolozzi (Firenze, 705) dott. Federico Barttfeld (Buenos Aires, 479) on. Antonio Baslini (Milano, 483) dott. Giuseppe Battista (Roma, 518) dott. Alberto Battolla (La Spezia, 800) avv. Salvatore Bellassai (Palermo, 289) avv. Girolamo Bellavista (Palermo, morto, 7) dott. Danilo Bellei (Bologna, 484) ing. Enzo Bellei (Roma, in sonno, 178) dott. Ottorino Belli (Firenze, 229) dott. Mario Bellucci (Perugia, in sonno, 174) on. Costantino Belluscio (Roma, 540) prof. Nello Bemporad (Firenze, 115) dott. Giorgio Beninato (Roma, 563) dott. Silvio Berlusconi (Milano, 625) dott. Domenico Bernardini (Firenze, capo gruppo 6, fasc 699) dott. Francesco Bernasconi (Roma, 155) cap fr. Carlo Bertacchi (Roma, 629) dott. Giuseppe Bertasso (Torino, 870) dott. Luigi Bertoni (Roma, 179) dott. Mario Besusso (Roma, morto, 180) dott. Luis Alberto Betti (Buenos Aires, 481) dott. Lodovico Bevilacqua (Milano, 877) dott. Angelo Biagini (Firenze, 700) ing. Livio Biagini (Roma, 529) dott. Carlo Biamonti (L'Aquila, in sonno, 378) avv. Gian Paolo Bianchi (Firenze, 703) dott. Giorgio Bianchi (Torino, morto, 422) avv. Giulio Bianchi (Pistoia, 183) avv. Pierluigi Bianchini Mortani (Firenze, 742) prof. Francesco Biancofiore (Roma, 365) ing. Franco Bida (Roma, 911) (Continua a pagina 37) 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 37 Le liste sequestrate a Castiglion Fibocchi (Continua da pagina 36) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • p i. Giorgio Bida (Novara, morto, 423) dott. Giorgio Billi (Firenze, 548) dott. Maurizio Bina (Cagliari, 819) dott. Luigi Bina (Roma, 8) amm. Gino Birindelli (Roma, 130) (ex segretario di Democrazia Nazionale, nata da una costola del Msi) dott. Luigi Bisignani (Roma, 203) dott. Garibaldo Bisso (Livorno, 773) gen. Luigi Bittoni (Firenze, passato ad altra Loggia, 116) col. Bartolo Blasio (Roma, 824) cap. Alessandro Boeris Clemen (Roma, 738) prof. Giulio Bolacchi (Cagliari, 886) uff. Josè Bolshaw Salles (Brasile, 601) dott. Gianni Bonaga (Torino, 376) Vincenzo Bonamici (Pistoia, 880) dott. Ugo Bonasi (Roma, 857) geom. Antonio Bonetti (Cesena, 366) Sandro Boni (Firenze, in sonno, 704) dott. Nicolo' Borghese (Roma, 546) avv. Fabio Borzaga (Trento, passato ad altra Loggia, 424) dott. Enrique Victor Boully (Buenos Aires, 691) dott. Osvaldo Brana (Dakar, 101) gen. Ettore Brancato (Roma, 504) dott. Pasquale Brandi (Bari, 9) avv. Agneletto Branko (Trieste, passato ad altra Loggia, 291) dott. Carlos Braulio (Brasile, 600) Maurizio Bruni (Livorno, 774) dott. Vittorio Bruni (Firenze, 706) dott. Ottorino Bruno (Roma, 103) dott. Paolo Bruno (Cosenza, 181) gen. Walter Bruno (Roma, 10) Ivan Bruschi (Arezzo, 395) dott. Ettore Brusco (Roma, 11) Renzo Bruzzone (Torino, 176) dott. Fosco Buccianti (Firenze, 638) avv. Brunetto Bucciarelli Ducci (Arezzo, 573) gen. Paolo Budua (Roma, 292) avv. Glauco Buffarini Guidi (Roma, 102) dott. Roberto Buffetti (Roma, 322) Aldo Bugnone (Torino, 785) dott. Antonio Buono (Forli', 104) rag. Giancarlo Buscarini (Roma, 850) C • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • magg. Antonio Cacchione (Firenze, 197) cap. Carlo Cadorna (Roma, 780) Giorgio Cagnoni (Ravenna, 166) dott. Mario Cagnoni (Ravenna, 167) Paolo Cagnoni (Ravenna, 168) Paolo Caiani (Montecatini, 838) Piero Caiani (Montecatini, 676) dott. Salvatore Cajozzo (Svezia, 586) col. Antonio Calabrese (Bologna, 485) dott. Silvio Caldonazzo (Roma, 293) cap. Guido Calenda (Roma, 156) dott. Roberto Calvi (Milano, 519) dott. Antonio Calvino (Buenos Aires, 692) dott. Antonio Campagni (Pisa, 665) dott. Ennio Campironi (Milano, 888) dott. Umberto Campisi (Catania, 12) maestro. Paolo Candigliota (Roma, 379) dott. Antonio Cangiano (Cosenza, 367) col. Rocco Cannizzaro (Roma, 200) cap. Antonio Cantelli (Messina, 185) ing. Fernando Cantini (Firenze, 836) dott. Alberto Capanna (Roma, 553) (ex presidente della Finsider) prof. Ilvo Capecchi (Pistoia, sospeso, 205) dott. Achille Capelli (Firenze, 640) dott. Carlo Capolozza (Roma, 294) rag. Franco Caponi (Civitanova, 882) rag. Attilio Capra (Milano, 188) on. Giulio Caradonna (Roma, 909) (ex deputato MSI, non ha aderito ad AN per contrasti con Gianfranco Fini) prof. Luigi Caratozzolo (Messina, 875) p i. Antonino Carbonaro (Cagliari, 13) dott. Eugenio Carbone (Roma, 493) magg. Alberto Carchio (Livorno, 199)> dott. Italo Cardarelli (Roma, 385) dott. Giampaolo Cardellini (Roma, 157) col. Rocco Carducci (Roma, 186) prof. Cesare Carella (Viterbo, 396) on. Egidio Carenini (Milano, 551) ten col. Guido Carenza (Roma, 108) on. Vincenzo Carollo (Palermo, 295) dott. Piero (Pier) Carpi (Reggio Emilia, 14) dott. Vittorio Carrieri (La Spezia, 878) (Continua a pagina 38) 38 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 Le liste sequestrate a Castiglion Fibocchi (Continua da pagina 37) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • dott. Giorgio Carta (Roma, 794) (ingegnere) Silvio Casagni (Arezzo, 397) dott. Roberto Casarubea (Palermo, in sonno, 296) dott. Pietro Casellato (Treviso, 15) gen. Giuseppe Casero (Roma, 488) (generale dell'Aeronautica militare italiana, implicato nel Golpe Borghese) Remo Casini (Firenze, 428) prof. Alessandro Casotto (Perugia, 190) dott. Salvatore Cassata (Marsala, 903) dott. Carlo Castagnoli (Torino, 876) ing. Antonio Castelgrande (Roma, 956) avv. Francesco Catalano (Bari, 16) dott. Giuseppe Catalano (Roma, 17) ing. Laico Bruno Cattaneo (Buenos Aires, 790) dott. Filippo Causarano (Roma, 195) col. Secondo Cavalli (Firenze, in sonno, 429) prof. Luigi Cavallini (Pisa, 861) prof. Giorgio Cavallo (Torino, 696) dott. Enrico Ceccarelli (Roma, 189) Mario Ceccherini (Grosseto, 191) ten col. Luigi Cecchetti (Roma, 919) dott. Mario Cecchi (Firenze, 649) rag. Bruno Cecchi (Firenze, 721) dott. Bruno Cecchini (Firenze, 397) amm. Marcello Celio (Roma, 815) dott. Massimiliano Cencelli (Roma, 897) prof. Isidoro Centrella (Roma, 905) col. Amedeo Centrone (Roma, 187) dott. Alberto Cereda (Roma, 645) on. Gianni Cerioni (Ancona, 843) dott. Giovanni Cerquetti (Roma, 18) cap. Umberto Cesari (Roma, 630) geom. Eugenio Cesarini (Roma, 741) cap. Salvatore Cesario (Udine, 670) dott. Gabriele Cetorelli (Roma, 723) on. Aldo Cetrullo (Pescara, passato al Grande Oriente, 154) dott. Francesco Cetta (Roma, in sonno, 192) rag. Alessandro Checchini (Firenze, 835) rag. Claudio Chiais (Roma, 265) dott. Antonio Chiarelli (Firenze, passato ad altra Loggia, 399) dott. Brunetto Chiarelli (Firenze, 797) dott. Giulio Chiarugi (Firenze, 400) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • gen. Giuseppe Cianciulli (Bari, 164) on. Fabrizio Cicchitto (Roma, 945) (Capogruppo alla Camera del Popolo delle Libertà) amm. Giovanni Ciccolo (Lerici, 129) dott. Italo Cichero (Genova, morto, 204) dott. Bernardino Cifani (Roma, 193) dott. Luigi Cimino (Cagliari, 822) geom. Mario Cingolani (Ancona, 668) Manlio Ciocca (L' Aquila, 380) dott. Mario Ciolini (Firenze, morto, 221) Mario Ciolli (Firenze, morto, 430) dott. Vasco Cioni (Firenze, 431) dott. Elio Cioppa (Roma, 658) col. Enzo Cirillo (Firenze, 352) rag. Carlo Ciuffi (Firenze, 419) dott. Roberto Ciuni (Roma, 814) Renato Civinini (Firenze, 743) col. Enzo Climinti (Roma, in sonno, 201) col. Ennio Cocci (Pisa, 576) dott. Joaquin Coelho (Brasile, 605) dott. Antonio Colasanti (Roma, 360) dott. Enrico Colavito (Venezia, 345) rag. Giuseppe Colosimo (Livorno, 681) dott. Giuseppe Compagno (Palermo, 298) magg. Marino Conca (Roma, 351) magg. Giuseppe Consalvo (L'Aquila, 381) dott. Alfonso Coppola (Roma, 19) dott. Loris Corbi (Roma, 562) dott. Fausto Cordiano (Brescia, 910) col. Antonio Cornacchia (Roma, 871) Heitor Correa De Mello (Brasile, 593) dott. Stefano Corruccini (Pisa, 664) dott. Vincenzo Corsaro (Roma, 416) p i. Carmelo Cortese (Catanzaro, 20) cap. vasc Carlos Alberto Corti (Buenos Aires, 641) dott. Francesco Cosentino (Roma, 497) prof. Alfiero Costantini (Fiesole, 512) ten col. Alessandro Costanzo (Roma, 152) dott. Maurizio Costanzo (Roma, 626) dott. Francesco Cravero (Milano, 731) Giovanni Cravero (Fossano, 140) dott. Giampaolo Cresci (Roma, 525) (ex vicedirettore generale Rai e direttore de Il Tempo. Morto nel 2003) (Continua a pagina 39) 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 39 Le liste sequestrate a Castiglion Fibocchi (Continua da pagina 38) • • • • • • • • dott. Giovanni Cresti (Siena, 521) (ex direttore generale del Monte dei Paschi di Siena) dott. Fabio Crivelli (Cagliari, 299) dott. Giuseppe Renato Croce (Roma, 787) (attuale gip Procura di Roma) dott. Francesco Crupi (Roma, 300) dott. Giorgio Csepanyi (Palermo, 301) ing. Giampiero Cungi (Brasile, 184) dott. Lino Curiale (Ancona, 583) dott. Antonino Cusimano (Palermo, 302) D • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • cap. vasc. Sergio D'Agostino (Roma, 131) dott. Antonio D'Ali Staiti (Trapani, 303) (proprietario di Banca Sicula e zio di Antonio D'Alì jr, senatore di Forza Italia) gen. Romolo Dalla Chiesa (Roma, 500) cap. Giuseppe D'Allura (Palermo, 892) dott. Federico Umberto D'Amato (Roma, 554) (Direttore Ufficio Affari Riservati del Ministero dell'Interno; morto nel 1996) dott. Antonio D'Ancona (Palermo, 941) on. Emo Danesi (Livorno, 752) dott. Mario D'Angelo (Viterbo, 763) col. Salvatore Dargenio (Roma, 209) ing. Giovanni D'Arminio Monforte (Milano, 936) dott. Lorenzo Davoli (Roma, 659) avv. Sergio De Almeida Marques (Brasile, 616) dott. Stefano De Andreis (Roma, 939) dott. Gabriele De Angelis (Roma, 277) dott. Gustavo De Bac (Roma, 657) dott. Hans De Belder (Vienna, 208) magg. Umberto De Bellis (Venezia, 304) dott. Svandiro De Blasis (Roma, 663) rag. Antonio De Capoa (Roma, 21) on. Massimo De Carolis (Milano, 624) (Forza Italia, ex presidente del consiglio comunale di Milano, incarico lasciato per contrasti con l'allora sindaco Gabriele Albertini) dott. Matteo De Cillis (Roma, 22) sen dott. Danilo Dè Cocci (Roma, 404) dott. Pietro De Feo (Firenze, 432) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • prof. Domenico De Giorgio (Reggio Calabria, 216) Domenico De Giudici (Arezzo, 652) geom. Giancarlo Degl'Innocenti (Firenze, 708) dott. Renzo De Grandis (Bologna, morto, 433) ten col. Sergio Deidda (Roma, 215) on. Filippo De Jorio (Roma, 511) (ex DC, in anni più recenti ha aderito all'Italia dei Valori, partito che ha lasciato in polemica con Antonio Di Pietro) dott. Guglielmo De La Plaza (Uruguay, 589) dott. Cesar De La Vega (Argentina, 590) Alessandro Del Bene (Firenze, 745) geom. Vittorio Del Bianco (Firenze, 709) col. Mario Del Bianco (Roma, 133) rag. Giampiero Del Gamba (Livorno, 863) ten col. Manlio Del Gaudio (Roma, 117) Pierluigi Del Guerra (Firenze, 710) dott. Giuseppe Dell'Acqua (Roma, 305) dott. Massimo Dell'Aquila (Bari, 306) ten col. Bruno Della Fazia (Livorno, capo gruppo 7, fasc 23) dott. Giuseppe Dell'Ongaro (Roma, 739) dott. Pietro De Longis (Genova, 768) dott. Jorio Del Moro (Firenze, 707) on. Ferruccio De Lorenzo (Napoli, 25) dott. Giuseppe Del Pasqua (Arezzo, passato al Grande Oriente, 353) dott. Pietro Del Piano (La Spezia, 212) dott. Michele Del Re (Roma, 661) prof. Edoardo Del Vecchio (Roma, 143) magg. Vittorio De Marco (Roma, 890) avv. Fulviano De Mari (Roma, 24) Romolo De Martino (Firenze, 744) dott. Paolo De Michelis (Roma, morto, 213) dott. Vincenzo De Nardo (Roma, 307) ing. Salvatore Dente (Roma, 214) Sergio Denti (Firenze, 643) dott. Bonifacio De Oliveira (Brasile, 606) dott. Carlo De Risio (Roma, 733) col. Antonio De Salvo (Firenze, 194) gen. Luigi De Santis (Roma, capo gruppo 8, fasc 359) dott. William De Sena (Brasile, 603) (Continua a pagina 40) 40 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 Le liste sequestrate a Castiglion Fibocchi (Continua da pagina 39) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • dott. Ercole De Siati (Teramo, 308) avv. Jorge De Souza (Brasile, 612) Denis De Stafanis Baiardo (Tirrenia, 218) dott. Levy De Suoza (Brasile, 597) dott. Osvaldo De Tullio (Roma, 309) Vincenzo De Vito (Roma, 310) dott. Franco Di Bella (Milano, 655) (ex direttore del Corriere della Sera) avv. Alberto Di Caro (Bra, 98) ten. col. Sergio Di Donato (Roma, 158) dott. Leonardo Di Donna (Roma, 827) ten. vasc. Bruno Di Fabio (Roma, 210) dott. Rodolfo Di Filippo (Roma, 311) prof. Giuseppe Di Giovanni (Palermo, 935) rag. Sergio Di Lallo (Firenze, 211) gen. Sebastiano Di Mauro (Milano, 207) dott. Mario Diana (Roma, 555) dott. Luigi Dina (Milano, passato al Grande Oriente, 118) dott. Vincenzo D'Isanto (Firenze, 777) prof. Giuseppe Donato (Roma, 902) Massimo Donelli (Napoli, 921) (attuale direttore di Canale 5) avv. Pedro Dos Santos (Brasile, 611) dott. Duilio Dottorelli (Roma, 434) cap. Gian Carlo D'Ovidio (Roma, 569) avv. Giovanni Druetti Di Ussel (Roma, 940) dott. Mario Duce (Cagliari, 799) mar. Maurizio Durigon (Arezzo, 418); E • • on. Mario Einaudi (Roma, 552) dott. Antonio Esposito (Roma, 251) F • • • • • • • • rag. Claudio Fabbri (Milano, 132) dott. Giovanni Fabbri (Roma, 816) dott. Carlo Fabricci (Trieste, 26) dott. Luigi Fadalti (Treviso, 938) col. Nicola Falde (Roma, in sonno, 119) dott. Carlo Falla Garetta (Cremona in sonno, rest tessera, 96) dott. Giovanni Fanelli (Roma, capo gruppo 5, fasc 219) cap. Giovanni Fantini (Livorno, 406) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • dott. Francesco Farina (Arezzo, 510) Mario Elpidio Fattori (Milano, 755) dott. Tito Favi (La Spezia, 435) gen. Enrico Favuzzi (Roma, 633) dott. Mario Alberto Fazio (Roma, 27) ten col. Luciano Federici (Arezzo, 568) prof. Franco Ferracuti (Roma, 849) (membro del comitato di esperti nel Caso Moro) dott. Ruggero Ferrara (Roma, passato ad altra Loggia, 28) Alberto Ferrarese (Firenze, 746) dott. Alberto Ferrari (Roma, 520) (ex direttore generale BNL) dott. Aldo Ferrari (Roma, 891) avv. Giuseppe Ferrari (Roma, 538) dott. Mario Ferrari (Firenze, 401) rag. Ivo Ferretti (Livorno, 29) dott. Antonio Ferri (Roma, 729) ten col. Domenico Fiamengo (Cosenza, 837) dott. Cirino Fichera (Catania, 312) dott. Wilson Filomeno (Brasile, 613) dott. Gerardo Finauri (Argentina, 595) dott. Beniamino Finocchiaro (Molfetta, 522) dott. Ennio Finocchiaro (L'Aquila, 436) dott. Walter Fernandes Fins (608) dott. Ovidio Fioretti (Cagliari, 873) dott. Publio Fiori (Roma, 646) (Ministro dei Trasporti nel Governo Berlusconi I. Co-fondatore di Alleanza nazionale) dott. Ruggero Firrao (Roma, 498) dott. Alessandro Flora (Bari, 30) dott. Fabrizio Flumini (Roma, 784) gen. Carlo Foce (La Spezia, 120) dott. Marco Folonari (Brescia, 927) amm. Vittorio Forgione (Roma, 31) on dott. Franco Foschi (Roma, 680) prof. Arnaldo Foschini (Roma, 32) sen. Franco Fossa (Roma, 354) Michele Fossa (Genova, 954) dott. Artemio Franchi (Firenze, 402) Giorgio Franchini (Firenze, 776) cap. Luciano Francini (Pisa, 574) dott. Gianfranco Franco (Roma, 579) dott. Luigi Franconi (Roma, 437) dott. Francesco Franzoni (Torino, 438) on. Aventino Frau (Roma, 533) dott. Luis Fugasot (Uruguay, 596) (Continua a pagina 41) 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 41 Le liste sequestrate a Castiglion Fibocchi (Continua da pagina 40) • • • • dott. Sebastiano Fulci (Messina, passato ad altra Loggia, 313) dott. Silvestro Furgas (Cagliari, 798) cap. Silvio Fusari (Livorno, 788) dott. Ugo Fuxa (Palermo, 314) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • G • • • dott. Gian Piero Gabotto (Roma, 928) gen. Eduardo Gallardo Rincon Messico, 610) dott. Salvatore Galante (Palermo, 315) dott. Giuseppe Gallo (Genova, 33) col. Salvatore Gallo (Roma, 933) gen. Vitaliano Gambarotta (Livorno, 225) dott. Adolfo Gamberini (Ravenna, 224) dott. Edoardo Gasser (Trieste, passato ad altra Loggia, 316) comm. Licio Gelli (Arezzo, 440) dott. Mario Genghini (Roma, 523) (costruttore edile) dott. Carmelo Genoese Zerbi (Stati Uniti, 159) ten col. Francesco Genovese (Pisa, 860) col. Pasqualino Gentile (Roma, 357) amm. Antonino Geraci (Roma, 809) dott. Roberto Gervaso (Roma, 622) dott. Antonio Josè Ghirelli Garcia (Argentina, 620, geom. Giancarlo Ghironi (La Spezia, 879) dott. Giuseppe Giacchi (Roma, 217) dott. Ado Giacci (Ravenna, 35) prof. Giacomo Giacomelli (Massa, 441) Romano Giagnoni (Firenze, 748) dott. Domenico Gialli (Roma, 222) ing. Mario Giannetti (Firenze, 712) ing. Osvaldo Giannetti (Massa, 36) gen. Orazio Giannini (Roma, 832) dott. Orazio Giannone (Firenze, 650) gr uff. Piero Giannotti (Viareggio, 403) prof. Gennaro Giannuzzi (Livorno, 735) dott. Renato Giaquinto (Firenze, 711) col. Renato Giarizzo (Roma, 223) on. Ilio Giasolli (Roma, 556) rag. Renzo Giberti (Genova, 895) prof. Luigi Gioffrè (Roma, 883) dott. Tommaso Giorgeschi (Firenze, 747) avv. Raffaello Giorgetti (Arezzo, 541) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • dott. Angelo Giovanelli (Roma, morto, 317) dott. Giovanni Giraudi (442) dott. Vincenzo Gissi (Bergamo, 227) gen. Raffaele Giudice (Roma, 535) cap. Giovanni Giuffrida (Reggio Emilia, 561) dott. Ezio Giunchiglia (Tirrenia, capo gruppo 11, fasc 639) ten col. Umberto Giunta (Reggio Calabria, 904) dott. Michele Giovanni Giuratrabocchetta (Potenza, 951) Vittorio Gnocchini (Arezzo, 698) dott. Gherardo Gnoli (Roma, 318) ten col. Vittorio Godano (Bologna, 226) dott. Giordano Goggioli (Firenze, 444) dott. Cesare Golfari (Galbiate, 817) prof. Egone Golimari (Trieste, passato ad altra Loggia, 443) col. Umberto Granati (Siena, 248) dott. Osvaldo Grandi (Massa, 37) dott. Pietro Paolo Grassi (Potenza, 319) gen. Giulio Grassini (Roma, 515) (Generale SISMI dal 1977 al 1981) dott. Gianfranco Graziadei (Roma, 679) gen. Giulio Cesare Graziani (Roma, 503) dott. Giuseppe Graziano (Palermo, 320) Mario Grazzini (Firenze, 445) Mario Luigi Gregoratti (Firenze, 858) dott. Francesco Gregorio (Roma, 803) dott. Angelo Grieco (Novara, 446) dott. Matteo Grillo (Livorno, 439) cap. Ernesto Grossi (Firenze, 636) ten col. Santo Gucciardo (Siena, 867) dott. Ferdinando Guccione Monroy (Pavia, 136) dott. Giovanni Guidi (Roma, 830) (ex presidente Banco di Roma) dott. Paolo Gungui (Cagliari, 859) gen. Giuseppe Guzzardi (Roma, capo gruppo 1, fasc 694) H • • dott. Ever Haggiag (Roma, 137) dott. Julio Haratz (Brasile, 604) I (Continua a pagina 42) 42 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 Le liste sequestrate a Castiglion Fibocchi (Continua da pagina 41) • • • • • • • • • • col. Rubens Iannuzzi (Roma, 138) dott. Giuseppe Impallomeni (Palermo, 920) Francesco Imperato (Genova, 865) dott. Waldemar Incrocci (Torino, morto, 97) dott. Oreste Innocenti (Milano, in sonno, 355) dott. Antonio Ioli (Torino, 852) dott. Francesco Ioli (Torino, capo gruppo 16, fasc 572) dott. Carmelo Isaia (Cagliari, 38) dott. Luigi Ivaldi (Roma, 230) dott. Josè Isaac Katz (Buenos Aires, 688) K • • • dott. Guido Kessler (Verona, in sonno, 39) gen. Giuseppe Kunderfranco (Palermo, 372) dott. Adolfo Kunz (Firenze, 766) L • • • • • • • • • • • • • • • • • • on dott. Silvano Labriola (Roma, 782) cap. Antonio La Bruna (Roma, 502) - (ex ufficiale del SID, condannato per i depistaggi sulla Strage di piazza Fontana) dott. Luciano Laffranco (Perugia, in sonno, 232) dott. Ippolito La Medica (Roma, 121) ten col. Michele La Medica (Firenze, 447) comm. Remo Landini (Verona, 109) dott. Claudio Lanti (Roma, 914) dott. Giovanni La Rocca (Perugia, 672) dott. Raul Alberto Lastiri (Argentina, 621) Gennaro (Gino) Latilla (Firenze, 41) dott. Armando Lauri (Firenze, 588) dott. Silvio Lauriti (Roma, 952) col. Fulberto Lauro (Roma, 542) dott. Pablo Lavagetto (Buenos Aires, 480) cav. lav Mario Lebole (Arezzo, 139) dott. Antonio Leccisotti (Roma, 662) dott. Giovanni Ledda (Nuoro, 42) col. Federico Lenci (Buenos Aires, 558) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • avv. Vito Lenoci (Bari, morto, 231) Luigi Lenzi (Pistoia, sospeso, 236) avv. Leonardo Leonardi (Roma, in sonno, 373) dott. Emilio Leonelli (Roma, 448) dott. Vincenzo Leporati (Torino, morto, 324) dott. Enzo Lerario (Firenze, 405) dott. Walter Levitus (Trieste, in sonno, 325) cap. Matteo Lex (Firenze, 724) dott. Antonino Li Causi (Roma, 526) cap. Serafino Liberati (Roma, 389) dott. Vittorio Liberatore (Ancona, 804) on. Gaetano Liccardo (Napoli, 557) dott. Bruno Lipari (Roma, 693) dott. Vincenzo Lipari (Roma, 326) gen. Vittorio Lipari (Bologna, capo gruppo 13, fasc. 449) prof. Gianfranco Lizza (Roma, 233) ing. Glauco Lolli Ghetti (Genova, 539) magg. Giovanni Longo (Roma, 234) prof. Pasquale Longo (Alberobello, 165) on. Pietro Longo (Roma 926) dott. Gaetano (Nino) Longobardi (Roma, 368) dott. Luigi Loni Coppedè (Firenze, 278) avv. Gaetano Lo Passo (Messina, 43) dott. Antonio Lopes (Brasile, 598) dott. José López Rega (Argentina, 591), capo dell'Alianza Anticomunista Argentina gen. Donato Lo Prete (Roma, 482) col. Giancarlo Lorenzetti (Roma, 44) Giancarlo Lorenzini (Roma, 855) prof. Massimo Losappio (Siena, 697) dott. Domenico Lo Schiavo (Australia, 247) cap. Mario Lotta (Udine, in sonno, 377) col. Giuseppe Lo Vecchio (Roma, 514) (implicato nel Golpe Borghese) avv. Rocco Lo Verde (Palermo, 328) dott. Alvaro Luciani (Roma, 329) ing. Luciano Luciani (Trieste, 451) M • • dott. Otello Macchioni Di Sela (Roma, 45) dott. Giuseppe Macina (Arezzo, 868) (Continua a pagina 43) 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 43 Le liste sequestrate a Castiglion Fibocchi (Continua da pagina 42) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • dott. Luigi Madia (Milano, in sonno, 46) sottoten. vasc. Fulvio Mafera (Pisa, 725) gen. Gian Adelio Maletti (Roma, 499) (ex-capo del reparto D (controspionaggio) del SID, condannato per depistaggi per la Strage di piazza Fontana, ora cittadino sudafricano) dott. Francesco Malfatti di Montetretto (Roma, 812) prof. Giancarlo Maltoni (Firenze, 415) on dott. Enrico Manca (Roma, 864) col. Pierluigi Mancuso (Piacenza, 206) dott. Andrè Mandi (Roma, 363) ten col. Roberto Manniello (Firenze, in sonno,249) dott. Giuseppe Mannino (Palermo, 452) dott. Dario Manzini (Firenze, 407) cap fr . Vito Marano (Livorno, 369) geom. Guglielmo Marcaccio (Roma, 160) col. Carlo Marchi (Reggio Emilia, 241) arch. Antonio Marchitelli (Roma, 862) Maresco Marini (Firenze, 408) dott. Pasquale Marino (Roma, 566) on. Luigi Mariotti (Firenze, in sonno, 489) dott. Renato Marnetto (Roma, 677) dott. Giovanni Marras (Cagliari,737) (ex deputato Forza Italia) dott. Osvaldo Marras (Firenze, 453) cap fr. Mariano Marrone (Ancona, 840) Franco Marsili (Firenze, in sonno, 753) Mario Marsili (Arezzo, in sonno, 506) dott. Carlo Martino (Torino, 252) (ex Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Torino) on. Anselmo Martoni (Molinella, in sonno, 123) cap. Antonio Marturano (948) dott. Massimo Mascolo (Roma, 781) dott. Marco Masini (Roma, 237) on. Renato Massari (Milano, 889) amm. Aldo Massarini (Roma, 695) dott. Sergio Massenti (Pisa, 253) amm. Emilio Eduardo Massera (Buenos Aires, 478) (membro della giunta militare che rovesciò il governo di Isabelita Peròn con il golpe sanguinario del 1976) dott. Carlo Massimo (Firenze, 409) prof. Paolo Matassa Marchisotto • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • (Palermo, 943) dott. Carlo Mauro (Roma, 565) dott. Giacomo Mayer (Roma, 47) dott. Giorgio Mazzanti (Roma, 826) col. Rocco Mazzei (Milano, morto, 386) sen Luigi Mazzei (Roma, 48) col. Giuseppe Mazzotta (Livorno, 818) dott. Giuseppe Mazzotti (Roma, 454) dott. Roberto Memmo (Roma, 564) ten col. Gaetano Mendolia (Roma, 550) dott. Gianni Mercatali (Firenze, 778) gen. Francesco Mereu (Roma, morto, 490) dott. Giorgio Merli (Roma, in sonno, 49) cap. Pietro Mertoli (Livorno, 734) prof. Renzo Merusi (Roma, 240) dott. Marco Messeni Petruzzelli (Roma, in sonno, 50) dott. Antonio Messina (Cosenza, 250) prof. Michele Messina (Firenze, 414) rag. Elio Messuri (La Spezia, 51) dott. Roberto Romero Meza (Genova, 686) dott. Leo Micacchi (Roma, 330) gen. Vito Miceli (Roma, 491) (ex capo del Servizio Informazioni Difesa, implicato nel Golpe Borghese e nell'organizzazione Rosa dei Venti) gen. Giuliano Micheli (Padova, 653) dott. Franco Michelini Tocci (Roma, in sonno, 331) rag. Enrico Michelotti (Messina, 52) col. Giuseppe Midili (Roma, 244) arch. Aladino Minciaroni (Roma, 931) col. Giovanni Minerva (Roma, 517) avv. Sergio Minervini (Livorno, 513) gen. Osvaldo Minghelli (Roma, 142) avv. Pietro Minnini (Bari, passato al Grande Oriente, 456) gen. Igino Missori (Roma, 559) geom. Roberto Misuri (Pisa, 962) dott. Arrigo Molinari (Genova, 767) on prof. Ottorino Monaco (Roma, 53) cap. Giuseppe Mongo (Firenze, 684) on. Amleto Monsellato (Lecce, 54) col. Giuseppe Montanaro (Brescia, 906) ten col. Anselmo Montefreddo (Pavia, 246) Riziero Monti (Ravenna, 55) dott. Flavio Montisci (Cagliari, 823) (Continua a pagina 44) 44 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 Le liste sequestrate a Castiglion Fibocchi (Continua da pagina 43) • • • • • • • • • • • • • • • • gen. brig aerea Otello Montorsi (Roma, 144) ten col. Franco Morelli (Reggio Calabria, 918) dott. Mario Moretti (Roma, 932) cap. Carlo Mori (Roma, 841) dott. Gaetano Morreale (Firenze, 56) dott. Flaviano Morri (Forlì, 674) dott. Panfilo Morroni (Venezia, 239) dott. Paolo Mosca (Roma, 813) dott. Francesco Mosciaro (Palermo, passato ad altra Loggia, 245) comm. Bruno Mosconi (Firenze, capo gruppo 9, fasc 392) dott. Giovanni Motzo (Cagliari, capo gruppo 3, fasc 57) cap fr. Angelo Murru (Savona, 58) magg. Franco Murtas (Nuoro, 930) dott. Arrigo Musiani (Siena, 59) gen. Fausto Musto (Bolzano, 457) col. Pietro Musumeci (Roma, 487) (ex generale del SISMI, condannato per calunnia aggravata nell'ibchiesta della Strage di Bologna) N • • • • • • • • • • • • • • • • dott. Franco Nacci (Roma, 759) dott. Paolo Nannarone (Cortona, 536) on. Vito Napoli (Roma, 887) dott. Luigi Nebiolo (Roma, 810) arch. Mario Negri (Firenze, 713) prof. Rosario Nicoletti (Roma, 950) ten col. Renato Nicoli (Firenze, 455) dott. Edilio Nicolini (Genova, 916) col. Domenico Niro (Torino, capo gruppo 10, fasc 458) dott. Giovanni Nistico' (Roma, 675) mar magg. Enrico Nocilli (Livorno, 923) Alighiero Noschese (Roma, morto, 343) Alberto Nosiglia (Livorno, 869) col. Franco Novo (Arezzo, 459) prof. Angelo Nunziante (Messina, 460) Antonio Nunziati (Firenze, 885) O • • ten col. Salvatore Oddo (Roma, 937) prof. Gianluigi Oggioni (Firenze, 637) (chirurgo ortopedico) • • • • • dott. Luigi Oliva (Rapallo, 770) Carlo Onnis (Oristano, 898) dott. Giovanni Organo (Padova, in sonno, 332) (giornalista, poeta e scrittore) dott. Giampiero Orsello (Roma, 60) (ex vicepresidente della RAI) avv. Umberto Ortolani (Roma, 494) (imprenditore, condannato per vari intrighi finanziari) P • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • dott. Antonio Pacella (Livorno, 671) dott. Gian Carlo Pagano (Torino, morto, 202) dott. Antonio Paladini (Roma, in sonno, 61) dott. Giovanni Palaia (Roma, 792) dott. Claudio Palazzo (Cagliari 821) avv. Giampaolo Pallotta (Firenze, 258) dott. Bruno Palmiotti (Roma, 220) gen. Giovambattista Palumbo (Firenze 135) ing. Pasquale Palumbo (Roma, in sonno, 62) comm. Costantino Panarese (Torino, 461) dott. Roberto Pandolfini (Firenze, 900) ten col. Giancarlo Panella (Milano, 371) dott. Andrea Panno (Genova, 802) dott. Sergio Panzacchi (Roma, 290) col. Marco Paola (Bologna, passato ad altra Loggia, 462) avv. Mario Paola (Firenze, 257) dott. Enrico Paoletti (Firenze, 254) prof. Ivan Papadia (Bari, 922) rag. Nicolino Pappalepore (Paganica, in sonno, 382) Angelo Paracucchi (La Spezia, 769) dott. Maurizio Parasassi (Roma, 582) cap dott. Giuseppe Paratore (Arezzo, 845) dott. Angelo Parisi (Pesaro, 806) Pieruggero Partini (Roma, 255) dott. Tito Pasqualigo (Torino, 874) dott. Andrea Pasqualin (Firenze, 683) dott. Bruno Passarelli (Roma, sospeso, 141) dott. Vito Passero (Torino, 63) dott. Ferdinando Pastina (La Spezia, 80(Continua a pagina 45) 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 45 Le liste sequestrate a Castiglion Fibocchi (Continua da pagina 44) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • 1) ten col. Franco Pastore (Nuoro, 370) cap. Giovanni Pastore (Tirrenia, 894) dott. Salvatore Pastore (Roma, 960) Marcello Pastorelli (Livorno, 833) dott. Giovanni Pattumelli (Roma, 64) Alvaro Pazzagli (Firenze, passato al Grande Oriente, 259) dott. Franco Peco (Milano, 110) avv. Carmine (Mino) Pecorelli (Roma, morto, 235) on. Mario Pedini (Brescia, 570) dott. Vitaliano Peduzzi (Milano, 111) dott. Davide Pellegrini (Roma, 387) dott. Olivo Pelli (Roma, 107) prof. Renato Pellizzer (Siena, 682) dott. Walter Pelosi (Roma, 754) dott. Francesco Pennacchietti (Roma, 65) dott. Corrado Pensa (Roma, in sonno, 333) dott. Maurizio Pepe (Torino, 263) Claudio Perez Barruna (Costa Rica, 594) dott. Aldo Peritore (Roma, passato al Grande Oriente, 261) dott. Alberto Perna (Torino, 796) dott. Cesare Peruzzi (Firenze, 716) dott. Carlo Pesaresi (Forlì, 172) rag. Lamberto Petri (Ancona, 567) cap. Gianfranco Petricca (Livorno, 627) Antonio Petrucci (Firenze, 715) on. Sergio Pezzati (Firenze, 528) Claudio Pica (in arte: Claudio Villa) (Roma, in sonno, 262) on dott. Rolando Picchioni (Torino, 808) (Partito Democratico) gen. Franco Picchiotti (Roma, capo gruppo 4, fasc 495) ten col. Antonio Piccirillo (Como, 264) mar cav. Romano Piccolomini (Firenze, 256) prof. Claudio Pierangeli (Siena, 463) dott. Giuseppe Pieri (Roma, 530) Roberto Pieri (Firenze, 756) Giovanni Pieroni (Firenze, 714) on. Giulio Pietrosanti (Roma, 66) dott. Michele Pignatelli (Roma, 334) dott. Waldimiro Pinto (Brasile, 602) magg. Francesco Pirolo (Roma, 260) gen. sq. aerea Luigi Pirozzi (Roma, 854) cap. Gino Pisani (Genova, 40) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • dott. Giorgio Pisano (Cagliari, 642) dott. Sergio Piscitello (Roma, 507) dott. Alberto Pistolesi (Firenze, 749) dott. Giuseppe Pizzetti (Firenze, morto, 410) dott. Giulio Pizzoccheri (Milano, passato ad altra Loggia, 242) dott. Michele Pizzullo (Roma, 145) dott. Giovan Vincenzo Placco (Roma, 947) prof. Carlo Poglayen (Macerata, 267) dott fr. Giuseppe Pluchino (Ragusa, 957) cap. Giuliano Poggi (Caracas, 464) cap fr. Osvaldo Poggi (Padova, passato ad altra Loggia, 161) dott. Marcello Poggini (Roma, 388) dott. Duilio Poggiolini (Roma, 961) col. Italo Poggiolini (Livorno, 575) avv. Wolfango Polverelli (Roma, 162) dott. Domenico Pone (Roma, 421) prof. Leonello Ponti (Roma, 660) dott. Saverio Porcari Li Destri (Cuba, 831) cap. Fausto Porcheddu (67) cap. Roberto Porcheddu (68) dott. Pasquale Porpora (Milano, capo gruppo 14, fasc 70) dott. Michele Principe (Roma, 829) dott. Massimo Pugliese (Roma, 266) prof. Clemente Pullè (Messina, 955) prof. Pietro Pulsoni (Roma, 69) cap. Giuseppe Putignano (Firenze, 764) Q • • ten col. Giuseppino Quartararo (Livorno, 577) amm. Giovanni (Juan) Questa (Argentina, 617) R • • • • • • • dott. Domenico Rabino (Modena, 825) dott. Giorgio Ramella (Genova, 771) prof. Vincenzo Randi (Ravenna, morto, 71) dott. Giacomo Randon(Roma, 146) Bruno Ranieri (Roma, morto, 465) dott. Domenico Raspini (Ravenna, 72) gen. Osvaldo Rastelli (Bologna, 105) (Continua a pagina 46) 46 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 Le liste sequestrate a Castiglion Fibocchi (Continua da pagina 45) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • S • • • • • • • • • maestro. Giulio Razzi (Roma, morto, 466) dott. Angelo Rega (Roma, 73) cap. Aldo Renai (Firenze, 268) avv. Lucio Riccardi (Bari, 74) avv. Emilio Riccardi (Torino, morto, 95) dott. Giuseppe Ricci (Viterbo, 467) gen. Giovanni Riffero (Torino, 486) dott. Renato Righi (Firenze, 122) dott. Giovanni Rizzi (Verona, 760) dott. Angelo Rizzoli (Milano, 532) (fondatore della Rizzoli Editore) col. Vincenzo Rizzuti (Roma, 811) dott. Enrico Rocca (Cagliari, 884) col. Fausto Rodino' (Ostia, 269) Carlo Rolla (Genova, 881) dott. Francesco Romanelli (Roma, 75) dott. Ovidio Romanelli (Roma, 335) ten col. Antonio Romano (Roma, 549) dott. William Rosati (Genova, capo gruppo 15, fasc 673) cap. Andrea Roselli (Potenza, 585) gen. Roberto Roselli (Roma, 99) prof. Edmondo Rossi (Roma, 805) dott. Giorgio Rossi (Milano, 323) Mario Rossi (Frosinone, 730) dott. Bruno Rozera (Roma, passato al Grande Oriente, 76) ing. Mario Rubino (Palermo, 336) dott. Carlo Ruffo della Scaletta (Firenze, 717) (nobile) dott. Felice Ruggiero (Roma, 847) dott. Domenico Russo (La Spezia, 846) dott. Francesco Russo (Agrigento, 196) cap. Guido Ruta (Stati Uniti, 628) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • dott. Claudio Sabatini (Roma, 783) • ten col. Gianfranco Sabatini (Aosta, 953) • dott. Elio Sacchetto (Roma, 634) • arch. Ambrogio Sala (Torino, 228) • magg. Mario Salacone (Roma, 163) • ing. Simonpietro Salini (Roma, in sonno, • 531) • • dott. Francesco Salomone (Roma, 678) • arch. Francesco Sanguinetti (Roma, morto, 337) • Ermido Santi (Genova, 772) geom. Ferruccio Santini (Roma, 775) dott. Mario Santoro (Bologna, 77) gen. Giuseppe Santovito (Roma, 527) dott. Roberto Sarracino (L'Aquila, 383) geom. Stefano Sassorossi (Firenze, 719) cav. Carlo Satira (Reggio Calabria, 78) dott. Vittorio Emanuele di Savoia (Ginevra, 516) dott. Vittorio Sbarbaro (Roma, 934) dott. Francesco Scalabrino (Messina, morto, 469) dott. Leonardo Scali (Roma, 958) ten col. Pasquale Scarano (Oristano, 839) ten col. Michele Schettino (Torino, 761) dott. Darcy Schettino Rocha (Brasile, 607) Aldo Schiassi (Bologna, 924) avv. Giulio Schiller (Padova, 654) ten col. Mario Scialdone (Firenze, 147) dott. Santo Sciarrone (Milano, 635) gen. Salvatore Scibetta (Roma, 124) col. Domenico Scoppio (Roma, 274) ing. Alberto Scribani (Parigi, 198) on. Loris Scricciolo (Chiusi, 125) (ex vicepresidente del Monte dei Paschi di Siena) dott. Piero Scricciolo (Arezzo, passato al Grande Oriente, 149) prof. Albino Secchi (Firenze, 411) dott. Gustavo Selva (Roma, 623) (ai tempi dello scandalo europarlamentare per la Democrazia Cristiana, ex direttore del GR2, poi deputato di Alleanza Nazionale e senatore di Forza Italia) dott. Mario Semprini (Roma, 544) dott. Pasquale Setari (Padova, 106) ing. Lucien Sicouri (Genova, 580) dott. Elio Siggia (Roma, 656) ten vasc Giuseppe Silanos (Roma, 271) dott. Enrico Silvio (Genova, 338) prof. Augusto Sinagra (Roma, 946) avv. Michele Sindona (501) magg. Giovanni Sini (Livorno, 578) dott. Raffaele Sinisi (Arezzo, 297) gen. Giuseppe Siracusano (Roma, 496) dott. Fiorello Sodi (Firenze, 34) dott. Edgardo Sogno Del Vallino (Torino, 786) Ugo Soldani (Firenze, 718) (Continua a pagina 47) 6 novembre 2008 Sp. «GELLI in TV» Giustizia e Libertà 47 Le liste sequestrate a Castiglion Fibocchi (Continua da pagina 46) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • dott. Angelo Raffaele Soldano (Roma, 272) dott. Gerolamo Sommo (Aosta, 912) dott. Girolamo Sorrenti (Roma, 339) dott. Franco Sorrentino (Cagliari, 79) ten col. Lino Sovdat (Firenze, 471) gen. Pietro Spaccamonti (Roma, 472) dott. Ettore Spagliardi (Aosta, 915) dott. Carmelo Spagnuolo (Roma, in sonno, 545) dott. Piero Spalluto (Milano, 872) dott. Paolo Sparagana (Losanna, 537) dott. Aldo Spinelli (Milano, in sonno, 80) on. Gaetano Stammati (Roma, 543) dott. Antonio Stanzione (Forlì, 793) ten col. Savino Stella (Firenze, 722) dott. Domenico Stellini (Treviso, in sonno, 81) magg. Marcello Stellini (Roma, 273) dott. Giorgio Sternini (Venezia, 82) dott. Giorgio Florio Stilli (Firenze, 648) dott. Randolph K Stone (Los Angeles, 899) dott. Bruno Strappa (Ancona, 584) cap dott. Giuseppe Strati (Reggio Calabria, 959) dott. Francesco Sturzo (Palermo, 340) gen. Carlos Suarez Mason (Argentina, 609) dott. Giuseppe Szall (Milano, 524) T • • • • • • • • • • • • • • • • Leandro Tacconi (Roma, 632) cap. Ezio Talone (Napoli, 276) ing. Gennaro Tampone (Firenze, 750) dott. Vittorio Tanassi (Roma 473) magg. Giacomo Tarsi (Roma, 151) avv. Paolo Tartaglia (Roma, 842) dott. Bruno Tassan Din (Milano, 534) Giovanni Tassitano (Pisa, 925) dott. Elijak Taylor (Liberia, 619) dott. Alberto Teardo (Albissola, 341) dott. Mario Tedeschi (Roma, 853) on. Emanuele Terrana (Roma, morto, 356) cap. Corrado Terranova (Taranto, 83) prof. Carlo Terzolo (Torino, morto, 342) gen. Guido Tesi (Firenze, in sonno, 587) Augusto Tibaldi (Roma, sospeso, 100) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • dott. Mario Tilgher (Roma, passato al Grande Oriente, 84) dott. Alessandro Tizzani (Torino, 795) col. Mario Tognazzi (Firenze, morto, 412) dott. William Tolbert (Liberia, morto, 618) dott. Emanuele Tomasino (Palermo, 669) Osvaldo Tonini (Brasile, 614) amm. Giovanni Torrisi (Roma, 631) (dall'agosto 1977 al gennaio 1980 capo di stato maggiore della marina e dal febbraio 1980 al settembre 1981 capo di stato maggiore della difesa) cap. Menotti Tortora (Firenze, 275) Silvano Tosi (Arezzo, 477) Massimo Tosti (Roma, 929) dott. Gaetano Trapani (Milano, 779) ten col. Mario Traversa (Brindisi, 758) dott. Roberto Trebbi (Tirrenia, 685) prof. Fabrizio Trecca Trifone (Roma, capo gruppo 17, fasc 327) comm. Lorenzo Tricerri (Torino, in sonno, 85) cav. Aurelio Tripepi (Reggio Calabria, morto, 474) col. Giuseppe Trisolini (Roma, morto, 547) avv. Francesco Troccoli (Bari, 86) dott. Francesco Trois (Cagliari, 820) ten col. Domenico Tuminello (Perugia, 148) gen. Mauro Turini (Roma, 740) dott. Vincenzo Tusa (Palermo, 344) U • • • • • • comandante. Paolo Uberti (Roma, 280) dott. Asdrubale Ugolini (Firenze, 413) geom. Mauro Ugolini (Firenze, 720) ten col. Giacomo Ungania (Roma, 901) prof. Antonio Urbano (Catania, 279) ten col. Ottavio Urciuolo (Firenze, 126) V • • • • dott. Salvatore Vagnoni (Roma, 468) avv. Mario Valenti (Arezzo, morto, 644) dott. Roberto Valenza (Roma, 757) dott. Vincenzo Valenza (Roma, 243) (Continua a pagina 48) 48 Giustizia e Libertà Sp. «GELLI in TV» 6 novembre 2008 Le liste sequestrate a Castiglion Fibocchi (Continua da pagina 47) • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • gen. Enzo Vallati (Roma, 508) dott. Cesare Valobra (Milano, in sonno, 87) dott. Giancarlo Elia Valori (Roma, espulso, 283) prof. Walter Vannelli (Roma, 88) prof. Cesare Vannocci (Livorno, 89) dott. Giuseppe Varchi (Trapani, 908) gen. Dante Venturi (Palermo, morto, 346) dott. Aldo Vestri (Genova, 90) dott. Giovanni Viarengo (Torino, 91) cap. Massimo Vicard (Roma, 866) col. Mario Pompeo Vicini (Roma, 127) col. Antonio Viezzer (Roma, 509) dott. Alberto Vignes (Argentina, morto, 592) dott. Luigi Nello Villa (Torino, 374) dott. Vincenzo Villata (Roma, 391) dott. Maria Josè Villone (Buenos Aires, 690) avv. Enrico Vinci (Roma, 282) dott. Francesco Viola (Torino, 375) magg. Enrico Violante (Livorno, 284) dott. Ferdinando Visciani (Firenze, morto, 281) dott. Annibale Viscomi (Montecatini, 647) Roberto Visconti (Firenze, 751) dott. Angelo Visocchi (Roma, 791) dott. Gaetano Vita (Roma, 390) dott. Fabio Vitali (Torino, in sonno, 347) dott. Vincenzo Vitali (Siena, 348) avv. Mario Vitellio (Roma, 666) gen. Ambrogio Viviani (Novara, 828) avv. Carlo Voccia (Roma, 667) avv. Gaetano Vullo (Milano, 856) dott. Fernandes Wilson De Valle (Buenos Aires, 687) Z • • • • dott. Lelio Zappala' (Roma, 475) ing. Lucio Zappulla (Palermo, 349) dott. Aldo Zecca (Roma, 350) dott. Sergio Zerbini (Modena, 93) dott. Giorgio Zicari (Roma, 844) dott. Alfredo Zipari (Roma, 470) prof. Amonasro Zocchi (Roma, 571) Elie Zocheib (Modena, 893) on. Michele Zuccalà (Roma, 492) comm. Antonio Zucchi (Arezzo, 128) dott. Paolo Zucchini (Roma, 362). Note Le liste dei nomi sono riportate nella "Relazione Anselmi" (relazione finale della commissione parlamentare d'inchiesta), nel libro primo, tomo primo, a pagine 803-874 e 885-942, e nel libro primo, tomo secondo, a pagine 213 e seguenti e 1126 e seguenti. Questa relazione fu presentata il 12 luglio 1984 dalla deputata democristiana Tina Anselmi, come conclusione dei lavori della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sulla loggia massonica P2, commissione che la stessa Anselmi aveva presieduto per quasi tre anni. Voci correlate • • Propaganda 2 Licio Gelli http://it.wikipedia.org/wiki/P2 Giustizia e Libertà Periodico Politico Indipendente W • • • • • • • • • • • • dott. Mario Zaccagnini (Roma, 92) cap. Maurizio Zaffino (La Spezia, 285) dott. Leonida Zanaria (Milano, 896) dott. Mario Zanella (Roma, 476) Autorizzazione Tribunale di Roma n° 540/2002 del 18.09.2002 Proprietà: L. Barbato Redazione: Via Monte di Casa, 65 -00138– Roma E-Mail: [email protected] Fax: (+39) 06.6227.6293 Direttore Responsabile: Luigi Barbato Vice Direttore: Paolo Di Roberto Redattore Capo: Antonia Stanganelli