tav. 2 studio prefattibilita` ambientale

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tav. 2 studio prefattibilita` ambientale
PROPOSTA DI PROJECT FINANCING per
“Progetto integrato di funzioni pubbliche urbane”
STUDIO DI PREFATTIBILITA’ AMBIENTALE– PROGETTO PRELIMINARE -
INDICE
1.
1.1.
1.2.
1.3.
Premessa ........................................................................................................................... 2
Riqualificazione ed efficientamento dell’impianto di pubblica illuminazione ........... 3
Centro sportivo polifunzionale .................................................................................... 4
Ampliamento del cimitero comunale .......................................................................... 5
2.
Coerenza del progetto preliminare con gli strumenti di programmazione e pianificazione
territoriale ................................................................................................................................... 7
2.1.
Centro polisportivo polifunzionale .............................................................................. 7
2.1.1. Usi in atto e Previsioni Urbanistiche ....................................................................... 9
2.1.2. Caratterizzazione Urbanistica dell’area d’intervento ............................................... 9
2.1.3. Inquadramento geologico, idrografico ed idrogeologico ....................................... 11
2.2.
Ampliamento del cimitero comunale ........................................................................ 14
2.3.
Coerenza degli interventi con gli strumenti di programmazione e pianificazione .... 14
3.
3.1.
3.2.
3.3.
3.4.
3.5.
3.6.
3.7.
4.
Descrizione delle componenti ambientali ....................................................................... 14
Inquadramento storico-territoriale ............................................................................. 14
Andamento demografico ........................................................................................... 16
Classificazione climatica di Settimo Torinese........................................................... 17
Aspetti geologici ........................................................................................................ 19
Aspetti Idrogeologici ................................................................................................. 20
Idrografia ................................................................................................................... 20
Sismicità .................................................................................................................... 21
Impatti ambientali e misure di mitigazione .................................................................... 21
4.1.
Materie prime e smaltimento dei rifiuti ..................................................................... 21
4.2.
Gestione delle aree di cantiere ................................................................................... 22
4.3.
Rumore ...................................................................................................................... 22
4.4.
Traffico indotto .......................................................................................................... 23
4.5.
Ambiente idrico superficiale e sotterraneo ................................................................ 23
4.5.1. Ampliamento del cimitero ..................................................................................... 23
4.5.2. Centro sportivo polifunzionale .............................................................................. 24
4.6.
Aspetto paesaggistico ................................................................................................ 24
4.7.
Contenimento dei consumi energetici ....................................................................... 24
4.8.
Il ripristino dei luoghi ................................................................................................ 24
5.
Norme di tutela ambientale ............................................................................................. 25
1
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1.
Premessa
Il presente studio di pre-fattibilità ambientale, redatto ai sensi dell’art. 17 del
d.P.R.5 ottobre 2010, n. 207, mira a valutare in fase preliminare i possibili effetti sulle varie
componenti ambientali impattate dagli interventi proposti nel “Progetto integrato di funzioni
pubbliche urbane”.
Il presente studio tende ad individuare la natura e la consistenza degli effetti che le
opere a farsi avranno sull’ambiente direttamente o indirettamente e a definire i possibili
interventi di mitigazione. Il progetto preliminare prevede la realizzazione di tre interventi:
A. Riqualificazione ed efficientamento della rete di pubblica illuminazione
B. Centro sportivo polifunzionale
C. Ampliamento del cimitero comunale
L’ubicazione degli interventi B e C è riportata di seguito in fig. 1 e 2.
Figura 1- Foto aerea: ambito Bordina e Ampliamento cimitero comunale
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Figura 2- Individuazione degli interventi: Ambito Bordina e Ampliamento cimitero comunale
Si riporta di seguito una breve descrizione degli interventi proposti, che sono stati più
dettagliatamente descritti negli elaborati descrittivi e grafici allegati al progetto preliminare.
1.1.
Riqualificazione ed efficientamento dell’impianto di pubblica illuminazione
La proposta consiste nell’attuare un piano di efficientamento finalizzato alla riduzione
dei costi di esercizio degli impianti di pubblica illuminazione del Comune oltreché alla loro
messa in sicurezza.
Gli obiettivi principali dell’intervento sono:

La riduzione dei consumi della pubblica illuminazione rispettando i livelli di
illuminamento richiesti in base alla classificazione delle strade ricorrendo all’utilizzo di
sorgenti luminose ad alta efficienza (tecnologia LED)

La verifica e messa in sicurezza dell’impianto, con particolare riferimento ai quadri
elettrici, alla protezione dei contatti diretti/indiretti e funzionalità dell’impianto di terra

La riduzione dei costi di manutenzione della pubblica illuminazione ricorrendo all’utilizzo
di sorgenti luminose con maggiore vita media.
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
La riduzione del flusso disperso in conformità alla L.R. Piemonte 24 marzo 2000, n°31,
“Disposizioni per la prevenzione e lotta all’inquinamento luminoso e per il corretto
impiego delle risorse energetiche” tramite l’utilizzo di adeguate ottiche e riflettori

La riqualificazione architettonica dei punti luminosi

L’interramento delle linee aeree dove presenti

La realizzazione di un telecontrollo dei punti luce

La sostituzione delle linee non a norma.
Pertanto essendo l’intervento di efficientamento della rete di pubblica illuminazione un
intervento sostanzialmente di riqualificazione energetico dell’impianto non si proceduto alla
analisi degli impatti ambientali poiché risultano sicuramente positivi.
1.2.
Centro sportivo polifunzionale
Lo scopo del progetto dell’impianto sportivo polifunzionale, è quello di servire alla
popolazione di Settimo Torinese, un complesso dedicato alla sport e al relax, in un’area in cui
si è dato spazio e rispetto per la natura che la circonda. Infatti, l’architettura delle varie
strutture dell’impianto sportivo, ha privilegiato quei elementi come ad esempio, la presenza di
specchi d’acqua, le ampie vetrate verso l’esterno, gli spazi verdi, ect., che da un punto di vista
psicologico inducono lo stato d’animo all’armonia, alla stabilità, alla libertà, ed alla quiete.
Le strutture previste nel progetto dell’impianto sportivo polifunzionale, che si estendono
su di un area di circa 39.686 mq, a Sud del territorio Comunale di Settimo Torinese,
denominata “ambito Bordina”, riguardano:

un centro natatorio di 1.900 mq di superficie, al cui interno è previsto una piscina semiolimpionica di dimensione 18 x 25 metri sia per nuoto agonistico che libero; una di 18 x 6
metri per avviamento nuoto, acquagym e riabilitazione acquatica; una di 4 x 6 metri per
avviamento nuoto bambini;

un centro fitness di 1.580 mq di superficie, dove è previsto una sala pesistica, una sala
fitness, una sala attrezzistica, una sala per lo spinning, il cardio, etc;

un centro benessere (SPA) di 660 mq di superficie in cui saranno presenti saune, sale
abbronzanti, sale massaggi etc;

un centro per la balneazione estiva di circa 7.500 mq di superficie, in cui saranno previste
due vasche, di forma irregolare, occupante circa 800 mq, una area solarium di 3.400 mq,
un area coperta da porticato in legno lamellare o similare dedicata al ristoro e/o ricovero
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dai raggi solari, strutture destinate sia ai servizi igienici - sanitari che all’assistenza,
all’accoglienza, etc;
Naturalmente, le strutture cosi proposte, oltre ad essere dimensionate tenendo presente
non solo quanto stabilito dalle norme CONI ed altre Federazioni Sportive, ma anche dal
Decreto Ministero delle Infrastrutture del 14/01/2008 “Nuove norme tecniche per le
costruzioni”, della Circolare n. 617 del 02/02/2009 “Istruzioni per l’Applicazione Nuove
Norme Tecniche Costruzioni di cui al Decreto Ministeriale 14/01/2008, Circolare Ministero
Interni - Direzione Generale - Servizi Antincendio n° 16 del 15/02/1951 e s.m.i., dal D.P.R. n.
503 del 24/07/1996 “Regolamento recante norme per l’eliminazione delle barriere
architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici”, saranno dotate di impianti per il
riscaldamento, il trattamento dell’aria e di illuminazione a norma, in modo da garantire un
buon livello di riscaldamento/condizionamento dell’aria e di vivibilità ottimale.
Infatti, tutti gli impianti dovranno essere improntati al massimo contenimento dei
fabbisogni energetici ed orientati all’utilizzo di energie rinnovabili in grado di ottenere una
Certificazione Energetica in classe A.
1.3.
Ampliamento del cimitero comunale
Il Cimitero della Città di Settimo Torinese si trova a nord-est del nucleo abitato, sulla
Strada Statale n° 11 Padana Superiore, in direzione di Brandizzo. Questa circostanza ha fatto sì
che la grande espansione edilizia degli anni ‘60-’70, che ha portato alla saldatura con il
contiguo Comune di Torino, abbia solo lambito il recinto cimiteriale, che ha due dei suoi
quattro lati ancora liberi, circondati da campi, e quindi idonei ad eventuali futuri ampliamenti,
anche se dal lato sud-est c’è un dislivello di circa 2,50 mt, che renderebbe problematica la
continuità del recinto cimiteriale.
La parte storica del cimitero è costituita dal quadrilatero più ad ovest, nel quale le tombe
di famiglia erano disposte perimetralmente, addossate al muro di recinzione, e, dentro ai
campi, nelle vicinanze dell’ingresso principale. Successivamente, a mano a mano che nuove
porzioni venivano ad aggiungersi al perimetro originario, senza tuttavia integrarsi tra di loro,
il campo originario è stato interamente destinato a concessioni private, mentre gli
ampliamenti successivi sono stati organizzati in modo da poter ospitare ciascuno le diverse
tipologie di sepolture, avendo perimetralmente gli edifici per loculi e nei campi centrali sia
tombe private che spazi per inumazioni; i primi due ampliamenti sono stati in direzione sud,
dall’altro lato rispetto alla Statale, con due campi molto simili tra di loro, e successivamente
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c’è stato il raddoppio con l’apertura di un altro ingresso, per procedere alla realizzazione
tempestiva delle strutture per loculi, di cui quella in fase di ultimazione è particolarmente
imponente, per far fronte al fabbisogno entro gli spazi esistenti, in attesa della tempestiva
realizzazione del necessario ampliamento.
Il progetto di ampliamento del cimitero, mira a soddisfare il fabbisogno di sepolture
calcolato per il periodo di concessione (anni 20), e per l’immediato post-concessione.
Nell’insieme le opere in progetto sono così sintetizzabili:
- edifici per loculi
- sepolture private (cappelle e edicole)
- sepolture private ipogee
- campi di inumazione
- edificio servizi e sale per il commiato
- locali tecnici e servizi
- verde e viabilità
- sistemazione esterna
- deviazione canale irriguo
il tutto, secondo le quantità dettagliate nella relazione tecnico-sanitaria del progetto
preliminare.
L’ampiezza dell’area in ampliamento è di m 110, considerando il lato fronte strada, per
m 235 di lunghezza attuale del cimitero.
La presente proposta trae origine dalle indicazioni della relazione del PRC ed in
particolare:
-
la
necessità
di
ricavare
comunicazioni
trasversali
nella
realizzazione
dell’ampliamento, dato che nelle parti più prossime agli ingressi sono pochi i varchi di
comunicazione; in particolare tra i campi M e Q è stato scelto di collocare l’area destinata ai
manufatti ipogei, che avvolti da un’ampia fascia verde, migliorano l’integrazione della nuova
area con la preesistente.
- la necessità di mitigare la discontinuità estetica che si è venuta a creare dato l’alto di
tombe di famiglia e la disomogeneità dei vari manufatti all’interno dei campi.
- la armonizzazione dell’ampliamento in progetto con il preesistente.A questo
proposito si è scelto, relativamente agli edifici per loculi, di non scostarsi dalla tipologia
adottata nei campi recenti, a due piani.
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- la necessità di aumentare le aree a verde.
Inoltre, il progetto recepisce le previsioni della Variante al PRGC per la viabilità e le
aree a servizi in progetto nella fascia contigua al recinto cimiteriale attuale ed all’ampliamento
in progetto per quanto riguarda la relazione tra la nuova rotonda ed il nuovo ingresso della
zona in ampliamento, e relativo accesso dalla viabilità esterna, esistente o in progetto. A tal
proposito il progetto propone una sistemazione di massima da concordare con
l’Amministrazione in una fase successiva del progetto.
Nella realizzazione dell’ampliamento cimiteriale si terrà inoltre conto del fosso irriguo
esistente, che corre sul filo nord est dell’attuale recinto cimiteriale, e che dovrà essere
adeguatamente traslato.
2.
Coerenza del progetto preliminare con gli strumenti di programmazione e
pianificazione territoriale
2.1.
Centro polisportivo polifunzionale
Il Piano Regolatore vigente individua l’ambito territoriale denominato “Bordina” nel
settore a sud dell’abitato, delimitato: a nord dalla via Raffaello Sanzio e dall’ampio quartiere
residenziale del “Villaggio Fiat”, ad est dalla via San Mauro, a sud dalla via Santa Cristina e
ad ovest dal corso del rio Fracasso (figura 3).
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Fig. 3 Ambito Bordina
L’area è posta ai margini dell’attuale perimetro urbano delle vie Giacosa e Rio Fracasso
aperta verso lo scenario collinare dominato dalla Basilica di Superga e dalla Torre del
Moncanino1. L’area è dunque aperta a panorami di notevole suggestione paesaggistica (la
cerchia delle Alpi), naturalistica (la collina di Torino) e storico monumentale (Superga,
Moncanino, Sambuy).
L’intero ambito, ad eccezione della cascina Bordina e dell’area insediativa Ht6,
partecipa alla formazione del più generale parco metropolitano di Tangenziale Verde previsto
dal PRUSST 2010 Plan, per la connessione con il settore già realizzato del parco regionale del
Po.
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Il settore territoriale gode di particolare vantaggio sotto il profilo dell’accessibilità, sia
essa interna alla città, essendo collocato lungo il perimetro sud dell’anello urbano
Piemonte/Sanzio/Fosse
Ardeatine,
sia
esterna
poiché
collegato
con
il
sistema
tangenziale/autostradale attraverso lo svincolo della SP 11/ prossimo al centro vivaistico
Viridea.
2.1.1. Usi in atto e Previsioni Urbanistiche
L’ambito per la maggior parte della superficie è caratterizzato da usi agricoli per
coltivazioni estensive. La porzione meridionale, compresa tra la via Santa Cristina a sud, la
via San Mauro ad est ed il limite dell’area agricola a nord, è stata oggetto in passato di
discarica comunale di inerti regolarmente autorizzata dalla Provincia di Torino.
L’ambito è inoltre coinvolto, in senso est–ovest, dal transito del tratto dello scolmatore
ovest che recapita in Po le acque della bealera Nuova.
Il settore nord è interessato da uno specifico intervento paesaggistico di prossima
realizzazione, a completamento del
parco
di
Tangenziale Verde, inserito nella
programmazione regionale di Corona Verde2. Il progetto finanziato prevede la realizzazione
di un’ampia area boscata con un’estensione di circa sei ettari, disposta lungo il fronte di via
Raffaello Sanzio fino alla congiunzione ad est con il rio Freidano nella parte sottostante
l’attuale parco De Gasperi..
Infine, il quadrante nord-ovest dell’ambito, corrispondente alla zona insediativa Ht6 del
PRG, è preordinato alla realizzazione di un nuovo insediamento a carattere prevalentemente
abitativo oggetto di un Piano Particolareggiato di iniziativa pubblica.
2.1.2. Caratterizzazione Urbanistica dell’area d’intervento
VARIANTE 20 AL PRGC VIGENTE
Art. 16 - Immobili per servizi sociali ed attrezzature di interesse generale.
Il P.R.G. individua con apposite simbologie immobili destinati o da destinare a servizi
sociali ed attrezzature di interesse generale.
Essi riguardano:
a) i servizi appositamente specificati all’art. 22 della l.r. 56/77.
b) i servizi erogati da Enti istituzionalmente operanti nel settore dei servizi o cui
compete per legge l’erogazione di specifici servizi.
c) le aree riservate alla costituzione del parco urbano.
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Il sistema paesaggistico territoriale costituito da parchi urbani e parchi
metropolitani è individuato in cartografia con apposita simbologia (W) ed articolato in
specifici ambiti di intervento. Esso e’ destinato prevalentemente alla fruizione sociale
anche mediante la costituzione di attrezzature di presidio costituiti da centri di servizio
destinati alla ristorazione organizzata e non, maneggio, depositi biciclette, aree
specializzate per pratiche sportive e ricreative non strutturate con impianti, aree per
pic-nic, ecc.
Sono previste diverse e più puntuali prescrizioni con riferimento ai singoli ambiti di
intervento come di seguito specificato:
W3 – Parco Bordina
All’interno del parco della Cascina Bordina in prossimità dell’ospedale si individua un
comparto compreso tra la via Santa Cristina e la via San Mauro, da riservare alla realizzazione
di attrezzature sportive. In sede di sviluppo progettuale si terrà conto del progetto preliminare
della Tangenziale Verde che propone la suddivisione del vasto campo pertinenziale della
Cascina Bordina mediante la creazione di allee.
Art . 26: – Aree Speciali programmate dal PRUSST
“La Variante strutturale n°13, definisce un Ambito territoriale a margine del profilo
urbano compreso tra la via Raffello Sanzio e la strada San Mauro, che applica i criteri di
compensazione urbanistica per la realizzazione della Tangenziale verde, del completamento di
Parco Pertini e dello scolmatore ovest, alla luce del protocollo d’intesa stipulato in data
07.08.2002 tra l’azienda Sanitaria Ospedaliera San Giovanni Bosco di Torino, proprietaria
delle aree, e il Comune di Settimo Torinese.
In detto Ambito la Variante n°13 come modificata e integrata dalla variante n. 20,
individua le seguenti unità d’intervento:
a) Parco della Salute, costituente la porzione urbana del Parco della Tangenziale Verde
per la connessione con l’adiacente Parco regionale del PO, nel quale si inseriscono le
attrezzature di cui alla scheda n. 20 punto 1.2, 2° comma.
b) Ampliamento del Parco Pertini oltre Via S. Mauro
c) Cascina Bordina, la cui utilizzazione è finalizzata alla realizzazione di servizi sanitari
a supporto del nuovo presidio ospedaliero previsto dal PRUSST (intervento 8.19).
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d) Area Ht6, per la formazione di un nuovo insediamento residenziale di carattere
pubblico privato, attuabile attraverso Piano Particolareggiato di cui all’art. 38, 39 e 40 della
L.R. 56/77 e s.m.i.
Art . 58bis NTA
d) Ambito della Cascina Bordina (Area Ht6):
1. Compatibilità ambientale
1.1 Interventi di protezione degli insediamenti e condizionamenti idrogeologici
La trasformazione dell’area è condizionata ai limiti di utilizzazione e alle prescrizioni
stabilite nella Scheda n° 5 dell’Analisi degli azzonamenti allegata alla Relazione
idrogeologica. In essa non viene individuato alcun vincolo particolare di intervento, poiché
risulta caratterizzata da una pericolosità geologica nulla o trascurabile.
1.2 Interventi di compensazione ecologica
In base alle risultanze dello studio di Ecologia del Paesaggio allegato, l’area rappresenta
un elemento strategico nella creazione della tangenziale verde che sarebbe opportuno, per
quanto illustrato, venisse trattata a parco con copertura arborea prossima al 50% in modo da
esplicare una effettiva funzione di riequilibrio dell’addensamento urbano circostante (BTC
obiettivo = 2,5).
1.3 Adeguamento della rete viaria
Per quanto riguarda l’accessibilità all’area, la Variante 13 crea le condizioni di servizio
mediante la razionalizzazione della viabilità esistente utile sia al nuovo insediamento, come
alle aree abitative consolidate circostanti.
1.4 Condizionamenti ambientali
Con riferimento alle considerazione sviluppate nelle Analisi ambientali la realizzazione
delle nuove strutture residenziali dovrà provvedere alla mitigazione dell’impatto acustico,
comunque attenuato dalla prevista formazione del Parco urbano.
Non vengono segnalati problemi di salubrità dei suoli.
2.1.3. Inquadramento geologico, idrografico ed idrogeologico
Per altro, il quadro locale andrà accertato in modo puntuale in occasione delle
successive fasi progettuali, attraverso specifiche indagini geognostiche in sito e di laboratorio,
anche in riferimento alle prescrizioni formulate dalla recente normativa tecnica per le
costruzioni in materia di caratterizzazione geologico-tecnica del sito e dei materiali costituenti
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il substrato, nonché in tema di definizione dell’azione sismica di progetto (D.M. 14/01/2008
“Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni”).
Si riportano di seguito stralci della cartografia degli elaborati geologici a corredo del
PRG vigente.
Figura 4 Estratto “Carta di sintesi della pericolosità geologica e dell’idoneità all’uso urbanistico”
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Figura 5 Estratto “Carta dell’idrografia superficiale”
Figura 6 Estratto “Carta della soggiacenza della prima falda superficiale”
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2.2.
Ampliamento del cimitero comunale
L’ampliamento del recinto cimiteriale in progetto nella presente 1° Revisione al Piano
Regolatore Cimiteriale è già contenuto nelle previsioni della Variante Strutturale n.20 al
P.R.G.C. vigente, il cui Progetto Preliminare è stato adottato con Deliberazione del C.C. n.
117 del 10.12.2007; pertanto la sua compatibilità urbanistica è legata al perfezionamento
dell’iter di approvazione della stessa.
La stessa Variante di PRGC ridisegna la fascia di rispetto cimiteriale, ampliandola
secondo i criteri della fascia approvata e vigente, ma in relazione all’ampliamento in progetto;
in particolare la fascia risulta di ampiezza 100 m dal lato di via Lombardia e via Milano,
mentre è di 150 m dai lati nord - est e sud - est, in cui il recinto cimiteriale si affaccia su
territorio agricolo.
In armonia con quanto rappresentato nella Variante urbanistica, il presente PRC amplia
la fascia di rispetto cimiteriale, mantenendo le stesse misure di quella autorizzata e vigente,
ma traslate con riferimento al nuovo recinto in progetto.
Il progetto di PRC recepisce le previsioni della Variante al PRGC per la viabilità e le
aree a servizi in progetto nella fascia contigua al recinto cimiteriale attuale ed all’ampliamento
in progetto.
La realizzazione dell’opera è in ogni caso subordinata al preventivo rilascio dei Nulla
Osta de parte degli enti competenti.
2.3.
Coerenza degli interventi con gli strumenti di programmazione e pianificazione
Come evidenziato nei paragrafi precedenti gli interventi sono compatibili con gli
strumenti di programmazione e pianificazione territoriale.
3.
Descrizione delle componenti ambientali
3.1.
Inquadramento storico-territoriale
Il Comune di Settimo Torinese è ubicato nella Regione Piemonte, in provincia di
Torino, sorge nell’alta valle del Po, sul fiume, nei pressi della confluenza con lo Stura. È il
decimo comune della regione per popolazione superando come numero di abitanti anche
qualche capoluogo di provincia piemontese (fig. 7).
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Figura 7- Posizione del Comune di Settimo Torinese all’interno della provincia di
Torino
La città di Settimo Torinese è inserita nel Parco Fluviale del Po (Tratto Torinese) e fa
parte del progetto Tangenziale Verde insieme ai comuni di Borgaro e Torino.
Settimo Torinese è divisa in quattro quartieri:
 Borgo Nuovo, che comprende l’area nord della città e il Villaggio Ulla
 Centro, che è il centro storico della città con la Torre
 S. Gallo, zona est della città a cavallo dell’omonimo rio in parte interrato
 Borgo Provinciale, che comprende il Villaggio Fiat, a occidente, probabilmente prende
il nome dall’attuale via Regio Parco che una volta era la strada provinciale per Torino.
L’origine è sicuramente romana anche perché oltre al nome era posta lungo un tracciato
romano, cioè Torino-Pavia-Piacenza. Nel Villaggio Fiat fu rinvenuta un’iscrizione votiva
intestata a Giove Ottimo Massimo. La posizione di Settimo posta tra Torino e Milano ha
sempre fatto gola ai potenti del passato. Pertanto la Città è sempre stata al centro di contese;
infinite quelle tra i Marchesi del Monferrato e i Savoia che alla fine la spuntarono nel 1435.
Gli ultimi feudatari furono i Marchesi Falletti di Barolo, conti di Settimo; era la fine del
XVIII secolo.
Oggi Settimo è un grosso centro industriale nell’hinterland NE di Torino ma ciò è stato
il risultato di un lunghissimo cammino iniziato sul finire del XVII secolo con il rinnovamento
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dell’agricoltura seguito dall’inizio del processo di industrializzazione all’alba dell’Unità
d’Italia.
La dismissione dello stabilimento Pirelli dall’area industriale della città, sarà oggetto di
investimenti di privati in merito ad edilizia residenziale e terziario. Il progetto ha
recentemente preso corpo con la presentazione di un masterplan l’11 giugno 2008 presso il
Politecnico di Torino. L’area sarà rinominata Laguna Verde e prevede la costruzione di
600.000 m² di edifici che saranno sopraelevati su un parco di 810.000 m².
Il progetto mira a ricucire le aree urbane della città a quelle della città di Torino, e nello
stesso tempo dare una marcata impostazione architettonica al quartiere, che sarà caratterizzato
da edifici di altezza rilevante (una media di 100 metri di altezza, con una torre centrale di 215
metri).
Nel quartiere, forte impatto sarà portato dall’insediamento del Politecnico di Torino con
una sezione distaccata della sua Cittadella Politecnica. Altre aree saranno destinate
all’insediamento di centri di ricerca, anche stranieri. Il resto dell’area ospiterà edilizia
residenziale privata, mentre il comune provvederà a dotare l’area di strutture pubbliche quali
un nuovo palasport, una nuova stazione ferroviaria, piscina e scuola pubblica ed un museo.
3.2.
Andamento demografico
La popolazione residente al 31 dicembre di ogni anno fino al 2010 e al 8 ottobre 2011 è
riportato in fig. 5.
Fig. 5 Andamento Demografico
Il grafico in basso, detto Piramide delle Età, rappresenta la distribuzione della
popolazione residente a Settimo T. per età, sesso e stato civile al 1° gennaio 2012.
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La popolazione è riportata per classi quinquennali di età sull’asse Y, mentre sull’asse
X sono riportati due grafici a barre a specchio con i maschi (a sinistra) e le femmine (a
destra). I diversi colori evidenziano la distribuzione della popolazione per stato civile: celibi e
nubili, coniugati, vedovi e divorziati.
3.3.
Classificazione climatica di Settimo Torinese
La classificazione climatica dei comuni italiani è stata introdotta per regolamentare il
funzionamento ed il periodo di esercizio degli impianti termici degli edifici ai fini del
contenimento dei consumi di energia. In basso è riportata la zona climatica per il territorio di
Settimo Torinese, assegnata con Decreto del Presidente della Repubblica n. 412 del 26 agosto
1993.
Il territorio italiano è suddiviso nelle seguenti sei zone climatiche che variano in
funzione dei gradi-giorno indipendentemente dall’ubicazione geografica.
Zona
Gradi-giorno
Periodo
climatica
17
Numero di ore
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A
comuni con GG ≤ 600
1° dicembre - 15 marzo
6 ore giornaliere
B
600 < comuni con GG ≤ 900
1° dicembre - 31 marzo
8 ore giornaliere
C
900 < comuni con GG ≤ 1.400
15 novembre - 31 marzo
10 ore giornaliere
D
1.400 < comuni con GG ≤ 2.100
1° novembre - 15 aprile
12 ore giornaliere
E
2.100 < comuni con GG ≤ 3.000
15 ottobre - 15 aprile
14 ore giornaliere
F
comuni con GG > 3.000
tutto l’anno
nessuna limitazione
Si riportano di seguito i riferimenti geografici e la zona climatica del comune di Settimo Torinese.
Altitudine 207 m
s.l.m. Misura espressa in metri sopra il livello del mare del punto in cui è situata la
(min 188 - max 229)
Casa Comunale, con l’indicazione della quota minima e massima sul territorio
comunale.
Coordinate Geografiche
sistema
45°
Le coordinate geografiche sono espresse in latitudine Nord (distanza angolare
sessagesimale dall’equatore verso Nord) e longitudine Est (distanza angolare dal meridiano
8’
28,32’’
N di
Greenwich
verso
Est).
7° 46’ 8,76’’ E
sistema
45,1412°
7,7691° E
decimale I
valori
numerici
sono
N sessagesimaleDMS (Degree,
riportati
Minute,
utilizzando
Second),
sia
che
il
il
sistema
sistema
decimale DD (Decimal Degree).
Zona climatica
Periodo di accensione degli impianti termici: dal 15 ottobre al 15 aprile (14 ore
E
giornaliere), salvo ampliamenti disposti dal Sindaco.
Gradi-giorno
Il grado-giorno (GG) di una località è l’unità di misura che stima il fabbisogno
2.664
energetico necessario per mantenere un clima confortevole nelle abitazioni.
Rappresenta la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di
riscaldamento, degli incrementi medi giornalieri di temperatura necessari per
raggiungere
la
soglia
di
20
°C.
Più alto è il valore del GG e maggiore è la necessità di tenere acceso l’impianto
termico.
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Le condizioni climatiche della Provincia di Torino sono fortemente influenzate dalla
presenza delle Alpi, la cui orografia è in grado di deviare e sbarrare il flusso dei venti che le
raggiungono. In base alla loro provenienza, la barriera alpina può infatti ridurre le
precipitazioni sul versante torinese (effetto föhn sul versante sottovento, quando le correnti in
quota soffiano tra Ovest e Nord), oppure intensificarle (sbarramento dell’aria umida marittima
trasportata dai venti meridionali, specialmente lo scirocco). La pianura chiusa su tre lati da
montagne e colline è inoltre un luogo favorevole al ristagno di aria fredda e inquinata nei mesi
invernali (inversione termica), mentre d’estate le brezze termiche locali favoriscono il
rimescolamento dei bassi strati atmosferici.
3.4.
Aspetti geologici
I contenuti del presente paragrafo derivano dalle analisi effettuate per la redazione della
Relazione geologica a supporto del PRG vigente. L’area è dunque descritta in forma sintetica
analizzando i temi geologici principali di un ambito esteso in modo significativo all’intorno
del sito.
L’ambito è geologicamente riconducibile al settore distale dell’ampio conoide
fluvioglaciale della Stura di Lanzo, elemento a struttura composita risultante dall’associazione
di più unità sedimentarie legate a differenti episodi erosionali e deposizionali, succedutisi ad
iniziare dal Pleistocene superiore.
Le unità sviluppano mutui rapporti di giustapposizione laterale e/o di terrazzamento; la
loro distinzione è possibile attraverso l’esame delle espressioni morfologiche, della natura dei
depositi, del grado di evoluzione pedogenetica. In particolare, nella cartografia geologica
ufficiale più recente, l’unità pertinente all’ambito in esame è identificata con il Sintema della
Regia Mandria, Subsintema di Venaria Reale, e cronologicamente riferita alla parte inferiore
del Pleistocene Superiore. Tale unità ha un’espressione morfologica a superficie regolare,
pianeggiante, con debole pendenza verso sud-est; verso sud essa è troncata da una scarpata di
terrazzo fluviale che Piano Particolareggiato di esecuzione in zona di PRG Ht6 Relazione
illustrativaProgetto preliminare - luglio 2012 costituisce il raccordo con una superficie
subpianeggiante, di poco sospesa rispetto all’ambito di pertinenza del T. Stura di Lanzo e del
F.Po.
Va sottolineato che il quadro morfologico, sebbene mantenga la sua espressione
originaria, risulta più o meno offuscato, sino alla locale obliterazione delle forme, in seguito
all’acquisizione urbana dei luoghi.
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3.5.
Aspetti Idrogeologici
Il corpo fluviale ghiaioso-ciottoloso costituisce un acquifero che ospita una falda idrica
di tipo libero (freatica) il cui deflusso ha un andamento generale da nord-ovest verso sud-est e
gradiente idraulico naturale con valore medio pari a 0,8%.
Una recente indagine geoidrologica, redatto a supporto delle analisi geologiche della
Variante strutturale n. 20 al PRG vigente ha rilevato in corrispondenza di alcuni pozzi
presenti nell’area d’indagine, un valore di soggiacenza variabile tra 10,5 e 8.,5 metri (figura
3), stimando che tali valori siano suscettibili di una variazione compresa fra un valore di + o –
1,5 metri.
Tale dato è verosimilmente da mettere in relazione ai considerevoli volumi idrici emunti
dalle attività industriali presenti al momento del rilievo, che hanno nel tempo determinano
l’instaurarsi di una “depressione piezometrica” rispetto all’andamento rilevabile nei settori
limitrofi. Un potenziale fattore di attenzione può essere individuato nel comportamento della
falda idrica in risposta alle mutate condizioni di emungimento legate alla dismissione
dell’area industriale.
Alla luce dei risultati dello studio geoidrologico citato in precedenza, si può ipotizzare,
in assenza di uno specifico riferimento allo scenario conseguente il cessato sfruttamento della
falda, una risalita della superficie piezometrica sino a valori che caratterizzano gli ambiti
circostanti, che in un intorno significativo sono compresi indicativamente tra i 6 e i 7 metri.
L’accertamento del quadro locale in relazione anche a tale tema dovrà in ogni caso
avvenire attraverso una specifica indagine in sede di progettazione esecutiva degli interventi
previsti.
3.6.
Idrografia
Le rete idrografica fa capo ai collettori principali rappresentati dalla Stura di Lanzo e dal
Po. A scala locale, il principale elemento della rete idrografica è rappresentato dal Naviglio di
San Giorgio che con il nome di Rio Fracasso decorre al confine settentrionale dell’area in
esame.
Tale corso d’acqua, originaria linea di deflusso naturale, risulta attualmente trasformato
dai molteplici condizionamenti artificiali susseguitisi nel tempo sino alla pressoché completa
scomparsa dei caratteri di naturalità.
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Il progetto di Piano Particolareggiato attua le previsioni contenute nella Carta
dell’idrografia superficiale, facente parte delle analisi idrogeologiche a corredo del PRGC
vigente, che prevede la deviazione del sedime del Rio Fracasso verso il margine meridionale
dell’area di intervento, lasciando l’alveo a cielo aperto.
Il nuovo alveo manterrà le caratteristiche di quello attuale, ovvero canale in terra con
argini in rilevato. Lo studio del nuovo tracciato verrà realizzato mediante modello numerico
Hec-Ras e prevederà sia il dimensionamento che la verifica delle sezioni idrauliche, della
pendenza fondo scorrevole del canale e dell’eventuale presenza di nuovi attraversamenti,
nonché la simulazione del comportamento del nuovo tracciato a monte e a valle della
variazione. Nei punti di curvatura saranno previsti sistemi di potenziamento degli argini con
la realizzazione di scogliere e l’impiego di talee per il consolidamento degli argini e delle
sponde.
L’area di intervento è inoltre interessata da passaggio di un tratto intubato dello
scolmatore ovest Sismicità’
3.7.
Sismicità
La città di Settimo T.se risulta confermata in Zona 4, secondo quanto espresso dalla
D.G.R. 19/01/2010, n. 11-13058 “Aggiornamento e adeguamento dell’elenco delle zone
sismiche (O.P.C.M. n. 3274/2003 e O.P.C.M. 3519/2006)”.
Con riferimento a tale zona sismica la D.G.R. riporta testualmente: “Per quanto riguarda
l’applicazione delle norme per le costruzioni nelle zone sismiche agli strumenti urbanistici
generali e loro varianti strutturali, nonché gli strumenti urbanistici esecutivi, viene ribadito
solo per la zona 3, mentre ne resta esclusa la zona 4, l’obbligo del rispetto dell’art.89 (parere
sugli strumenti urbanistici) del DPR 06/06/2001 n.380, secondo le modalità stabilite dalla L.R
19/85, dalla DGR n.2-19274 dell’8/3/19988 e dalle successive disposizioni in materia”.
4.
Impatti ambientali e misure di mitigazione
4.1.
Materie prime e smaltimento dei rifiuti
Per la realizzazione degli interventi, la maggior parte dei materiali occorrenti
(conglomerati cementizi, rivestimenti e pavimentazioni), saranno reperiti nel territorio
provinciale e se possibile si utilizzeranno materiali già presenti in loco, al fine di limitare la
movimentazione ed i trasporti nell’ambito del cantiere. Il trasporto a rifiuto dei materiali non
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riutilizzabili, sarà effettuato in discariche controllate. Molte delle opere edili in entrambi gli
interventi saranno realizzate in calcestruzzo fotocatalitico bianco: oltre al notevole impatto
estetico e cromatico, questo materiale assolve anche ad un compito ambientale di rilevante
importanza, filtrando le emissioni inquinanti dei veicoli (polveri sottili) grazie alla sua
risposta chimica all’esposizione ai raggi UV. Questo particolare tipo di cemento possiede una
forte “azione fotocatalitica” capace di distruggere e quindi non essere attaccato dagli
inquinamenti atmosferici. Ciò consente all’opera di conservare nel tempo la sua immagine
iniziale.
4.2.
Gestione delle aree di cantiere
Le varie fasi di realizzazione delle opere saranno attuate in modo tale da produrre il
minimo impatto con tutte le componenti ambientali, tenuto conto ovviamente delle
dimensioni del cantiere. Si dovrà tenere conto delle seguenti componenti di disturbo:
accessibilità – le previsioni progettuali si sono basate su un’ articolazione dell’intervento che
prevede l’esecuzione dello stesso lasciando di fatto sempre praticabili le strade carrabili che
lambiscono le aree di intervento; i disturbi ambientali dovuti alle polveri sedimentabili del
cantiere, di natura temporanea, verranno comunque ovviati tramite lavaggio preventivo del
materiale di cava, coperture delle piste di cantiere con ghiaia, lavaggio delle banchine di
passaggio dei mezzi d’opera.
La sicurezza della fase costruttiva verrà garantita come previsto dal Piano di Sicurezza e
coordinamento dell’opera, che verrà redatto in fase di progettazione esecutiva. Tale piano
dovrà prevedere ed attuare le condizioni più sicure per il trasporto dei materiali attraverso la
viabilità esistente.
4.3.
Rumore
Le opere in progetto provocheranno un incremento del livello sonoro durante la fase di
cantiere, per cui, affinché le emissioni sonore della fase costruttiva, che potrebbero superare la
soglia dei 100 dB, non creino disturbo, i lavori avverranno esclusivamente in periodo diurno,
e comunque escludendo i giorni festivi. Nella fase di realizzazione dell’opera certamente si
produrranno effetti sensibili ma minimizzabili: essi avranno carattere di transitorietà perché
legati alla durata effettiva dei lavori.
Prima della fase definitiva si dovranno ispezionare con più accuratezza i luoghi, per
prendere visione delle condizioni di lavoro. Deve essere aperta solo la viabilità di cantiere
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strettamente necessaria e occorre prevedere la realizzazione di opere per garantire la sua
percorribilità, la stabilità delle superfici e il drenaggio delle acque superficiali.
4.4.
Traffico indotto
La realizzazione delle opere è situata fuori dal centro urbano e comunque in zone ben
collegate alla città, non si ritiene necessario l’adeguamento delle strutture viarie esistenti.
L’accesso veicolare ai cantieri avverrà attraverso la viabilità esistente che non è
caratterizzata da un elevato traffico veicolare. In fase di esercizio si assisterà ad un incremento
del traffico veicolare che tuttavia non produrrà un significativo incremento della
concentrazione degli inquinanti atmosferici prodotto dagli scarichi delle auto.
4.5.
Ambiente idrico superficiale e sotterraneo
4.5.1. Ampliamento del cimitero
Una struttura cimiteriale per sua stessa natura non produce carichi inquinanti
significativi. La soluzione tipologica a loculi appare la più opportuna e la più adatta ad evitare
qualsiasi possibile inquinamento del sottosuolo.
D’altra parte, i campi di inumazione non arrecheranno alcuna alterazione alla falda
idrica, in quanto impostati ad un livello tale da non interferire con questa, come si evince
anche dalla relazione geologica.
E’ pertanto lecito ritenere che l’intervento in oggetto non desta particolari impatti sul
contesto territoriale ed ambientale in cui si inserisce.
In particolare si evidenzia l’esigenza di impedire lo sversamento diretto delle sostanze
inquinanti immesse per dilavamento o accidentalmente nella rete di drenaggio; pertanto le
acque meteoriche verranno canalizzate in canalette di tipo convenzionale ed inviate in punti
che permetteranno di realizzare apposite vasche interrate o piccoli impianti disoleatori per
essere poi scaricate nei ricettori naturali. Tali manufatti verranno realizzati in luoghi
accessibili per permettere le eventuali operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria.
L’intervento proposto non causa né favorisce lo sviluppo di processi geodinamici
endogeni e/o esogeni. E’ infatti possibile definire, in base agli esiti delle indagini geologiche
la perfetta compatibilità ambientale degli interventi previsti.
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4.5.2. Centro sportivo polifunzionale
Le soluzione tecniche scelte prevedono la realizzazione di parcheggi esterni con un
sistema drenante al fine di ridurre al minimo l’impermeabilizzazione delle aree. Inoltre le aree
impermeabilizzate saranno servite da una rete fognaria seguita dal trattamento delle acque di
prima pioggia.
Per tali ragioni risultano minimi gli impatti sulla componente acqua.
4.6.
Aspetto paesaggistico
L’inserimento paesaggistico delle opere oggetto dell’intervento è stato curato con
particolare attenzione prevedendo soluzioni tecniche anche nella scelta del verde compatibili
con le aree di intervento.
4.7.
Contenimento dei consumi energetici
I vari interventi proposti hanno previsto scelte volte al contenimento dei consumi
energetici. Difatti sia per l’illuminazione votiva piuttosto che per il centro sportivo, al fine di
ottenere un considerevole abbattimento nei consumi, è stato scelto un “sistema di
illuminazione a LED” al fine di contenere al minino i consumi energetici.
4.8.
Il ripristino dei luoghi
Al termine dei lavori del cantiere le superfici temporaneamente occupate vengono
ripulite da qualsiasi rifiuto, da eventuali sversamenti accidentali o dalla presenza di inerti,
conglomerati o altri materiali estranei.
Nell’ambito delle attività di cantiere uno degli aspetti maggiormente critici è quello del
controllo delle acque di scarico. Gli scarichi prodotti dalle lavorazioni di cantiere saranno
soggette a trattamento in funzione della tipologia:

le acque provenienti dal lavaggio delle macchine operatrici e delle attrezzature necessitano
di un trattamento di sedimentazione in una vasca a calma idraulica per le particelle
grossolane, e di un trattamento di disoleatura che convogli le particelle grasse e gli oli in
un pozzetto di raccolta, per essere poi portati ad apposito trattamento e smaltimento finale;

le acque provenienti dal lavaggio di inerti e dalla produzione di conglomerati saranno
trattate per sedimentazione in vasche, e successivamente reimpiegate o inviate ad un
idoneo recapito finale.
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Durante le fasi di getto del calcestruzzo occorrente per la realizzazione di opere d’arte,
onde evitare che si verifichi la dispersione di acqua mista a cemento nel terreno e nelle acque
sotterranee, saranno adottati appositi accorgimenti quali ad esempio la posa in opera di idonea
contro camicia in lamierino per il contenimento del getto.
Risulta opportuno in fase di costruzione istallare idonee barriere temporanee in modo da
evitare il ruscellamento di fanghi o la caduta di detriti nella rete idrica.
5.
Norme di tutela ambientale
Premesso che l’unico strumento di programmazione vigente nell’area è il PRG
comunale, che l’area di intervento non è di particolare interesse ambientale e che in sede di
approvazione del progetto definitivo, va acquisito il parere dei competenti enti tutori, di
seguito si elencano le principali norme di settore che disciplinano l’esercizio dell’impianto
cimiteriale e di cui si è tenuto conto in sede di progettazione:

R.D. 1265/1934 “Testo Unico delle leggi sanitarie”;

DPR n. 285/90 “Regolamento di polizia mortuaria”;

Circolare n. 24/1993 del Ministero della Sanità;

Testo Unico Ambientale vigente (d.lgs. 152/2006, come modificato dal d.lgs. gennaio
2008, n. 4).
IL PROGETTISTA COORDINATORE
Arch Antonietta Santoro
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